29-06-2014
giugno 30, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI DI CICLISMO A CRONOMETRO
Adriano Malori (Movistar Team) si è imposto nel campionato italiano a cronometro, Taio – Malè, percorrendo 40,9 Km in 51′26″ alla media di 47,712 Km/h. Ha preceduto di 1′09″ Dario Cataldo (Team Sky) e di 2′40″ Alan Marangoni (Cannondale Pro Cycling Team).
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI DI CICLISMO SU STRADA U23 (La Ciociarissima)
Simone Sterbini* (Team Pala Fenice) si è imposto nel campionato italiano su strada U23, circuito di Sora, percorrendo 183 Km in 4h27′07″ alla media di 41,106 Km/h. Ha preceduto allo sprint Simone Andreetta* (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Luca Chirico (Mg.Kvis – Wilier – Trevigiani – Norda)
*dilettante
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI DI CICLISMO SU STRADA DONNE
Elena Cecchini (Estado de México – Faren) si è imposta nel campionato italiano su strada donne, circuito di Varese, percorrendo 70,1 Km in 2h29′08″ alla media di 28,203 Km/h. Ha preceduto allo sprint Valentina Scandolara (Orica – AIS) e Maria Giulia Confalonieri (Estado de México – Faren)
CAMPIONATI NAZIONALI STRANIERI
Gran Bretagna: Kennaugh (strada), Wiggins (crono)
Canada: Tuft (strada e crono)
Spagna: Jon Izagirre Insausti (strada), Valverde (crono)
Francia: Démare (strada), Sylvain Chavanel (crono)
Belgio: Debusschere (strada), Vandewalle (crono)
Germania: Greipel (strada), Martin (crono)
Paesi Bassi: Langeveld (strada), Dumoulin (crono)
Svizzera: Elmiger (strada), Cancellara (crono)
Danimarca: Valgren Andersen (strada), Quaade (crono)
Norvegia: Jacobsen (strada), Borgersen (crono)
Portogallo: Oliveira (strada e crono)
Russia: Porsev (strada), Vorobyev (crono)
Austria: Zoidl (strada), Brändle (crono)
Slovenia: Mugerli (strada)
Croazia: Rogina (strada), Maltar (crono)
Irlanda: Mullen (strada), Hutchinson (crono)
Repubblica Slovacca: Sagan (strada), Velits (crono)
Repubblica Ceca: Štybar (strada), Bárta (crono)
Svezia: Olsson (strada), Gingsjö (crono)
Polonia: Matysiak (strada), Kwiatkowski (crono)
Ungheria: Rózsa (strada), Fejes (crono)
Lussemburgo: Fränk Schleck (strada), Didier (crono)
Mauritius: Pharmasse (strada)
Bielorussia: Hutarovich (strada), Sivtsov (crono)
Lituania: Siskevicius (strada), Navardauskas (crono)
Finlandia: Veikkanen (strada), Pökälä (crono)
Etiopia: Grmay (strada)
Lettonia: Vosekalns (strada), Smukulis (crono)
Ruanda: Ndayisenga (strada e crono)
Azerbaijan: Asadov (crono)
Grecia: Bouglas (strada), Tzortzakis (crono)
Giappone: Sano (strada), Beppu (crono)
Kazakistan: Davidenok (strada), Fominykh (crono)
Estonia: Jakin (strada), Jõeäär (crono)
Belize: Arana (crono)
Ecuador: Guama (strada), Ragonessi Guzman (crono)
Moldavia: Cioban (crono)
Georgia: Gavasheli (crono)
Messico: Colex Tepox (crono)
Hong Kong: King Lok Cheung (strada e crono)
Israele: Libner (strada)
Albania: Kamberaj (strada), Nika (crono)
Brasile: Garnero (strada), Nicacio Dutra (crono)
Repubblica Dominicana: Sánchez Beriguete (crono)
Romania: Nechita (crono)
Serbia: Kasa (crono)
Ucraina: Vasylyuk (crono)
Corea del Sud: Joon Yong Seo (strada)
Angola: Secundino Silva (crono)
Turchia: Şamlı (strada)
Cuba: López Fonseca (crono)
MALORI: DI MALE’ IN MEGLIO, SUO IL TITOLO TRICOLORE A CRONOMETRO
Adriano Malori domina la cronometro dei Campionati Italiani, per la quale si era preparato in modo certosino, nonostante la caduta del mese scorso al Giro d’Italia nella discesa del Passo Cento Croci lo avesse rallentato un pochino. Secondo, ad oltre un minuto, si piazza Dario Cataldo mentre Alan Marangoni chiude il podio in terza posizione.
Dopo la vittoria nel 2011, Adriano Malori vince per la seconda volta la prova a cronometro dei Campionati Italiani, succedendo a Marco Pinotti, ritiratosi alla fine del 2013. Il ciclista della Movistar aveva iniziato bene la stagione 2014, vincendo in rapida successione tre tappe a cronometro al Tour de San Luis, alla Tirreno-Adriatico ed alla Route du Sud. La caduta al Giro d’Italia, nella discesa del Passo Cento Croci, gli aveva fatto perdere l’atteso appuntamento con la cronometro tra Barbaresco e Barolo del giorno dopo, quasi un pre-esame in vista della cronometro di oggi, corsa su una distanza quasi identica e dal percorso insidioso. Ma Adriano in questo mese ha recuperato bene e nonostante avesse ancora qualche benda ha offerto una prova contro il tempo – disputata tra Taio e Malè, 41,9 km – che già al primo intertempo lo poneva in prima posizione col tempo di 33 minuti e 50 secondi, unico ciclista in grado di scendere sotto i 34 minuti. Dario Cataldo (SKY), infatti, faceva segnare addirittura oltre un minuto di ritardo, con il tempo di 34 minuti e 54 secondi. Più staccati Alan Marangoni (Cannondale) e Stefano Pirazzi (Bardiani Valvole) con 35 minuti e 24 secondi, e Manuele Boaro (Tinkoff Saxo) in quinta posizione al primo rilevamento con 35 minuti e 35 secondi. Nella seconda parte della cronometro le primissime posizioni restavano inalterate e Malori faceva fermare il cronometro a 51 minuti e 26 secondi sul traguardo di Malè. Cataldo si classificava secondo chiudendo in 52 minuti e 36 secondi, mentre chiudeva il podio Alan Marangoni, che riusciva a distanziare Pirazzi, in 54 minuti e 7 secondi. Il laziale della Bardiani chiudeva in quarta posizione a 54 minuti e 19 secondi, sopravanzando per una questione di decimi di secondo Manuele Boaro, che chiudeva la top five. Privati di Vincenzo Nibali, che ha dato forfait dopo la vittoria di ieri nella prova su strada, i campionati italiani a cronometro hanno confermato così la vena di Malori, che molto probabilmente vedremo ancora per molti anni nelle prime posizioni in questa specialità, almeno tra i ciclisti italiani. Dario Cataldo ci sembra, infatti, un po’ in calando, mentre Stefano Pirazzi, magari più a suo agio nelle cronoscalate, non è riuscito a raggiungere i livelli dello scorso anno, quando giunse secondo e perse soltanto da un formidabile Pinotti.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Adriano Malori (Movistar Team) 0:51:26
2 Dario Cataldo (Team Sky) 0:01:10
3 Alan Marangoni (Cannondale) 0:02:41
4 Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) 0:02:54
5 Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo)
6 Valerio Conti (Lampre-Merida) 0:03:02
7 Nicola Dal Santo (Nankang – Fondriest) 0:03:09
8 Alfredo Balloni (Nankang – Fondriest) 0:03:27
9 Tiziano Dall’antonia (Androni Giocattoli) 0:04:09
10 Mattia Cattaneo (Lampre-Merida) 0:04:12
11 Gianluca Leonardi (Area Zero Pro Team) 0:04:19
12 Simone Antonini (Marchiol Emisfero) 0:05:04
13 Enrico Franzoi (Marchiol Emisfero) 0:05:09
14 Riccardo Stacchiotti (Vini Fantini Nippo) 0:05:33
15 Simone Petilli (Area Zero Pro Team) 0:05:49
16 Matteo Busato (MG Kvis – Trevigiani) 0:06:04
17 Matteo Spreafico (Team Idea) 0:06:20
18 Paolo Ciavatta (Area Zero Pro Team) 0:06:22
19 Alessandro Malaguti (Vini Fantini Nippo) 0:07:09
20 Marco Tecchio (Area Zero Pro Team) 0:07:34
21 Charly Petelin (Area Zero Pro Team) 0:07:50
22 Stefano Tonin (Area Zero Pro Team) 0:08:02
23 Silvio Giorni (Area Zero Pro Team) 0:08:44
24 Alessandro Riccardi (Vega – Hotsand) 0:09:27
25 Emiliano Faieta (Vega – Hotsand) 0:13:02

Malori pedala verso il suo secondo titolo tricolore a cronometro (foto Bettini)
28-06-2014
giugno 29, 2014 by Redazione
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CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI DI CICLISMO SU STRADA (Trofeo Melinda – Val di Non)
Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nel campionato italiano su strada, Malè – Fondo, percorrendo 220,5 Km in 5h40′54″ alla media di 38,809 Km/h. Ha preceduto allo sprint Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team) e di 6″ Matteo Rabottini (Neri Sottoli – Yellow Fluo)
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI DI CICLISMO SU STRADA – ELITE SENZA CONTRATTO (Coppa Francesco Bologna)
Davide Pacchiardo* (Team Pala Fenice) si è imposto nella campionato italiano su strada, circuito di Montallese, percorrendo 180,8 Km in 4h34′ alla media di 38,765 Km/h. Ha preceduto di 31″ Evgeniy Krivosheev* (Maltinti Lampadari – Banca di Cambiano) e Marco D’Urbano* (Aran Cucine)
* dilettante
NIBALI, UNA MAGLIA TRICOLORE PER GUARDARE CON FIDUCIA AL TOUR
Vincenzo Nibali è il nuovo Campione Italiano su strada, dopo una corsa ben controllata dall’Astana che si è sviluppata inizialmente con una fuga di sette ciclisti. Nella seconda parte il pressing dell’Astana, alla quale si aggiungevano Cannondale e Lampre-Merida, riprendeva la fuga e riduceva il gruppo finale, dopo attacchi vari, a una decina di unità. Gli ultimi 3 km decidevano la corsa, con il decisivo scatto di Nibali ai meno 2, al quale resisteva soltanto Davide Formolo (Cannondale). Al terzo posto Rabottini (Neri Sottoli) chiudeva il podio. Adesso attesa per il Tour de France in cui Nibali, oltre a indossare il tricolore, sarà uno dei grandi protagonisti attesi insieme a Froome e Contador.
Ancora il Trentino ed il Trofeo Melinda hanno fatto da sfondo all’edizione 2014 dei Campionati Italiani di Ciclismo su strada. Vincenzo Nibali si è imposto meritatamente, assistito al meglio dall’Astana, che ha visto soprattutto in Scarponi un’ottima spalla su cui Vincenzo potrà sicuramente appoggiarsi anche nell’imminente Tour de France. La corsa iniziava immediatamente con attacchi e contrattacchi di diversi atleti, ma la fuga buona si formava soltanto intorno al 13° km e comprendeva Nicola Testi (Androni Giocattoli), Silvio Giorni (Area Zero), Enrico Franzoi (Marchiol), Matteo Gozzi e Giacomo Forconi (Nankang), Alessandro Malaguti (Vini Fantini) e Giorgio Cecchinel (Neri Sottoli). Il gruppo lasciava fare e i sette in fuga accumulavano un vantaggio massimo di 6 minuti e mezzo dopo circa 65 km di corsa. Nel frattempo il gruppo iniziava ad organizzarsi ed a fare l’andatura erano gli uomini delle squadre più attrezzate numericamente, tra cui Cannondale, Lampre e Bardiani. Nella seconda parte della corsa, con l’inizio del circuito finale di Fondo da percorrere 4 volte, Cecchinel e Gozzi erano gli ultimi a resistere al ritorno del gruppo e venivano ripresi a circa 50 km dall’arrivo, subito dopo il penultimo passaggio dal traguardo. Ripartivano all’attacco Montaguti (AG2R), Dodi (Lampre), Damiano Caruso (Cannondale) e Francesco Gavazzi (Astana), ma un tentativo più interessante era portato dallo stesso Montaguti, Elia Viviani (Cannondale), Gianluca Brambilla (Omega Pharma) e Ricardo Pichetta (Team Idea), con quest’ultimo che perdeva le ruote dopo un paio di chilometri. Dietro l’Astana controllava e faceva il ritmo con Scarponi. che scattava e riprendeva i tre battistrada. Nel frattempo Viviani ‘trainava’ De Marchi e anche Zilioli (Androni Giocattoli) e Santaromita (Orica GreenEDGE) si riportavano sui primi. Il gruppo era tirato dagli uomini della Bardiani e della Vini Fantini. Ai meno 31 Viviani si arrendeva alla fatica e si lasciava sfilare, dopo aver lavorato per De Marchi. Nibali con un esplosivo scatto rientrava in poco tempo sui fuggitivi, insieme a Rabottini, Formolo e Pozzovivo. Dietro Oss (BMC) e Caruso (Cannondale) provavano a rientrare sul gruppetto di testa, formando un gruppetto all’inseguimento che comprendeva tra gli altri anche Capecchi e Visconti (Movistar), Finetto e Rabottini (Neri Sottoli), Pozzovivo (AG2R), Trentin (Omega Pharma) e Bennati (Tinkoff Saxo), transitando al penultimo passaggio da Fondo con un ritardo di 18 secondi. Ai meno 20 gli inseguitori riuscivano infine a raggiungere il sestetto di testa, compattando così un gruppetto di 16 ciclisti che si sarebbero disputati la maglia tricolore. Nibali, Formolo e Santaromita provavano addirittura l’allungo in discesa. Al loro inseguimento si buttava Trentin, che riusciva a raggiungere i tre nel giro di un paio di chilometri. Capecchi riportava tutti gli inseguitori (tra cui Visconti, il suo capitano della Movistar) sul quartetto di testa; Scarponi si rimetteva subito in testa a fare l’andatura e sulla strada che iniziava a salire i primi ad alzare bandiera bianca erano De Marchi, Bennati e Trentin. Scatti e contro scatti iniziavano intorno ai meno 13 ed ai meno 10 rimanevano in 11: Nibali, Scarponi, Rabottini, Oss, Finetto, Santaromita, Puccio, Formolo, Pozzovivo, Visconti e Caruso. Scarponi manteneva un ritmo elevato che non permetteva attacchi nel tratto pianeggiante che anticipava i 3 km finali in costante ascesa. Il primo a scattare era Finetto, ma subito dopo era Nibali a prendere in mano le redini della corsa ed involarsi nel tratto finale. Gli riusciva a resistere soltanto un intrepido Davide Formolo, che cercava anche di contrattaccare a sua volta il siciliano sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Ma Nibali lasciava sfogare il giovane ciclista della Cannondale per poi superarlo ai meno 200 metri. Nibali poteva così alzare le braccia al cielo e fare sua la prima vittoria stagionale, con Formolo secondo e Rabottini terzo. Quarto si classificava un redivivo Giovanni Visconti mentre chiudeva la top five Damiano Caruso. Adesso il ciclista dell’Astana potrà esibire la maglia tricolore già al Tour de France, che resta il suo grande obiettivo stagionale.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) 5:40:54
2 Davide Formolo (Cannondale)
3 Matteo Rabottini (Neri Sottoli) 0:00:06
4 Giovanni Visconti (Movistar Team) 0:00:07
5 Damiano Caruso (Cannondale) 0:00:12
6 Daniel Oss (BMC Racing Team)
7 Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) 0:00:23
8 Salvatore Puccio (Team Sky) 0:00:25
9 Mauro Finetto (Neri Sottoli) 0:00:29
10 Ivan Santaromita (Orica GreenEdge) 0:00:41
11 Michele Scarponi (Astana Pro Team) 0:02:33
12 Gianfranco Zilioli (Androni Giocattoli) 0:03:31
13 Matteo Tosatto (Tinkoff-Saxo) 0:04:52
14 Enrico Battaglin (Bardiani CSF)
15 Matteo Busato (MG Kvis – Trevigiani)
16 Daniele Bennati (Tinkoff-Saxo)
17 Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team)
18 Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale)
19 Antonio Santoro (Meridiana Kamen Team)
20 Moreno Moser (Cannondale)
21 Alessio Taliani (Androni Giocattoli)
22 Nicola Gaffurini (Vega – Hotsand)
23 Luca Dodi (Lampre-Merida)
24 Cristiano Salerno (Cannondale)
25 Simone Ponzi (Neri Sottoli)
26 Manuele Mori (Lampre-Merida)
27 Eros Capecchi (Movistar Team)
28 Alessandro De Marchi (Cannondale) 0:04:59
29 Edoardo Zardini (Bardiani CSF) 0:06:14
30 Mirko Tedeschi (Team Idea)
31 Alessandro Bisolti (Vini Fantini Nippo)
32 Franco Pellizotti (Androni Giocattoli)
33 Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Professional Cycling Team) 0:06:24
34 Cesare Benedetti (Team Netapp – Endura)
35 Marco Tecchio (Area Zero Pro Team)
36 Simone Petilli (Area Zero Pro Team)
37 Francesco Gavazzi (Astana Pro Team) 0:07:12
38 Marco Marcato (Cannondale) 0:07:18
39 Filippo Pozzato (Lampre-Merida) 0:11:20
40 Gianluca Brambilla (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team)
41 Angelo Pagani (Bardiani CSF)
42 Davide Villella (Cannondale)
43 Alfredo Balloni (CEF)
44 Alessio Camilli (Vega – Hotsand)
45 Stefano Tonin (Area Zero Pro Team)
46 Fabio Felline (Trek Factory Racing)
47 Antonio Nibali (Marchiol Emisfero) 0:11:25
48 Gianluca Mengardo (Area Zero Pro Team) 0:16:08
49 Silvio Giorni (Area Zero Pro Team)

Vincenzo Nibali, uno 'squalo' in tricolore (foto Bettini)
25-06-2014
giugno 26, 2014 by Redazione
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HALLE – INGOOIGEM
Il francese Arnaud Démare (FDJ.fr) si è imposto nella corsa belga, Halle – Ingooigem, percorrendo 199,9 Km in 4h39′19″ alla media di 42,940 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Boeckmans e Van Staeyen. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 24°
INTERNATIONAL WIELERTROFEE JONG MAAR MOEDIG I.W.T.
Il belga Gijs Van Hoecke (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa belga, circuito di Gooik, percorrendo 170 Km in 4h05′31″ alla media di 41,545 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Vliegen e di 32″ il connazionale Wallays.
LA HALLE-INGOOIGEM E’ DI DÉMARE, FRANCIA IN FESTA SUL SUOLO BELGA
Successo francese alla Halle-Ingooigem disputata oggi in Belgio, Arnaud Démare, velocista francese della FDJ, si è imposto sul traguardo finale al termine di una competizione che, strada facendo, sembrava aperta a vari epiloghi.
La Halle-Ingooigem, che per tradizione precede il weekend dedicato ai Campionati Nazionali, da molti partecipanti utilizzata proprio per affinare la condizione in vista di questa competizione, ha visto il forfait alla vigilia di Tom Boonen, alla sua ultima “recita” in maglia nero-giallo-rossa in attesa dell’esito di domenica prossima. La mancanza di un campione dello spessore del belga non ha tolto importanza alla competizione che – dopo il succoso tentativo di fuga di Dries Devenyns, Nicola Testi, Tom Devriendt, Sam Lennertz e Jonathan Dufrasne, che grazie anche ai sei minuti di vantaggio meritava miglior fortuna – si è conclusa come era facile ipotizzare in volata e ha visto il successo di Arnaud Démare, davanti ai belgi Kris Boeckmans e Michael Van Staeyen.
Grazie al successo odierno in casa FdJ continua il derby tra il vincitore odierno e il plurivincitore dell’ultimo Giro d’Italia Nacer Bouhanni: entrambi hanno in carniere otto vittorie, sulle 17 totali del Team.
Mario Prato
ORDINE D’ARRIVO
1 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr 4:39:19
2 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Belisol
3 Michael Van Staeyen (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
4 Nikolas Maes (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
5 Baptiste Plackaert (Bel) Roubaix Lille Metropole
6 Louis Verhelst (Bel) Cofidis, Solutions Credits
7 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
8 Boy Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
9 Yves Lampaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
10 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits
11 Antoine Demoitie (Bel) Wallonie – Bruxelles
12 Kenny Robert Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli
13 Alexander Krieger (Ger) Team Stuttgart
14 Greg Van Avermaet (Bel) Belkin Pro Cycling Team
15 Timothy Dupont (Bel) Roubaix Lille Metropole
16 Shane Archbold (NZl) An Post – Chain Reaction
17 Jim Aernouts (Bel) Sunweb – Napoleon Games Cycling Team
18 Sascha Weber (Ger) Veranclassic – Doltcini
19 Nikodemus Holler (Ger) Team Stuttgart
20 Rudy Barbier (Fra) Roubaix Lille Metropole
21 Olivier Pardini (Bel) Verandas Willems
22 Egidijus Juodvalkis (Ltu) Team 3M
23 Mickael Delage (Fra) FDJ.fr
24 Omar Bertazzo (Ita) Androni Giocattoli
25 Jarl Salomein (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
26 Andrew Ydens (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
27 Nicola Testi (Ita) Androni Giocattoli
28 Christophe Premont (Bel) Wallonie – Bruxelles
29 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
30 Edwig Cammaerts (Bel) Cofidis, Solutions Credits
31 Gianni Vermeersch (Bel) Sunweb – Napoleon Games Cycling Team
32 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
33 Wouter Mol (Ned) Veranclassic – Doltcini
34 Tom Goovaerts (Bel) Veranclassic – Doltcini
35 Niels Reynvoet (Bel) Josan – To Win Cycling Team
36 Loic Pestiaux (Bel) Wallonie – Bruxelles
37 Jonas Rickaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
38 Tim Merlier (Bel) Sunweb – Napoleon Games Cycling Team
39 Frederik Vandewiele (Bel) Veranclassic – Doltcini
40 Quentin Jauregui (Fra) Roubaix Lille Metropole 0:00:05
41 Tim Van Speybroeck (Bel) Team 3M
42 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
43 Kevin Peeters (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
44 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling Team
45 Michael Vingerling (Ned) Team 3M 0:00:08
46 Gorik Gardeyn (Bel) Veranclassic – Doltcini
47 Benjamin Verraes (Bel) Josan – To Win Cycling Team
48 Fabio Silvestre (Por) Trek Factory Racing
49 Michael Vanthourenhout (Bel) Sunweb – Napoleon Games Cycling Team
50 Ben Hermans (Bel) Belkin Pro Cycling Team
51 Hamish Schreurs (NZl) Veranclassic – Doltcini
52 Sean Downey (Irl) An Post – Chain Reaction
53 Jens Vandenbogaerde (Bel) Team 3M
54 Iljo Keisse (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
55 Daan Olivier (Ned) Team Giant-Shimano
56 Vinnie Braet (Bel) Sunweb – Napoleon Games Cycling Team
57 Jérôme Gilbert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
58 Jens Debusschere (Bel) Lotto Belisol
59 Mark Mcnally (GBr) An Post – Chain Reaction
60 Romain Zingle (Bel) Cofidis, Solutions Credits
61 Jonathan Baratto (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
62 Jaap De Man (Ned) Team 3M
63 Thomas Damuseau (Fra) Team Giant-Shimano
64 Kai Kautz (Ger) Team Stuttgart
65 Titte Van Laer (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
66 Niels De Rooze (Bel) Josan – To Win Cycling Team
67 Ian Vansumere (Bel) Josan – To Win Cycling Team
68 Jan Ghyselinck (Bel) Wanty – Groupe Gobert
69 Aaron Gate (NZl) An Post – Chain Reaction
70 Johnny Hoogerland (Ned) Androni Giocattoli
71 Kevin De Weert (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
72 Sébastien Delfosse (Bel) Wallonie – Bruxelles
73 Frédéric Amorison (Bel) Wallonie – Bruxelles
74 Christophe Sleurs (Bel) Team 3M
75 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing
76 Maxime Vantomme (Bel) Roubaix Lille Metropole
77 Bart Wellens (Bel) Telenet – Fidea
78 Jens Vandekinderen (Bel) Telenet – Fidea
79 Floris Smeyers (Bel) Verandas Willems
80 Maxime Vekeman (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
81 Alexandre Seny (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
82 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
83 Kevin Ista (Bel) Belkin Pro Cycling Team
84 Pieter Serry (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
85 Laurent Van Den Bak (Bel) An Post – Chain Reaction
86 Julien Fouchard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
87 Dirk Finders (Ger) Josan – To Win Cycling Team
88 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
89 Jens Keukeleire (Bel) Belkin Pro Cycling Team
90 Kristof Vandewalle (Bel) Trek Factory Racing
91 Vincent De Boeck (Bel) Josan – To Win Cycling Team
92 Tom Meeusen (Bel) Telenet – Fidea
93 Nick Wynants (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
94 Jérémy Bescond (Fra) Cofidis, Solutions Credits
95 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:18
96 Alphonse Vermote (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
97 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
98 Gaetan Bille (Bel) Verandas Willems
99 Jens Adams (Bel) Vastgoedservice – Golden Palace Continental Team
100 Robert-Jon Mccarthy (Aus) An Post – Chain Reaction

Il francese Démare vince la corsa belga Halle-Ingooigem (photo news)
CICLOPALLONE: LA POVERA ITALIA SUCCHIARUOTE
Il triste Mondiale dell’Italia si conclude al primo turno come quattro anni fa. L’Uruguay ci manda giustamente a casa mettendo in evidenza le gravi carenze di gioco e modulo. Speculare sul risultato, difendere il pareggio e ripartire in contropiede sono ormai concetti che non reggono nel calcio moderno. L’Italia ha un passato glorioso e un presente imbarazzante. Si spera che il futuro sia quantomeno dignitoso. Le dimissioni date da Prandelli e Abete sono forse il primo passo.
Diciamolo subito. Essere succhiaruote, nel ciclismo, e perché no, anche nella vita, può portare a qualche risultato, a qualche effimera soddisfazione, ma col tempo sarà inevitabile la constatazione di una realtà misera. Prendiamo ad esempio la carriera di Alejandro Valverde, ciclista di classe e campione affermato, che per quella mancanza di coraggio o di troppo attendismo avrebbe senz’altro potuto mettere in bacheca altri trofei se in molte fasi di corsa avesse interpretato meglio la tattica da attuare, scattando al momento giusto invece di rimanere immobile e dubbioso sul da farsi, preferendo attaccarsi ad una comoda ruota – di un gregario o di un avversario – e non prendere il vento in prima persona. E così, la triste storia mondiale dell’Italia calcistica si è infranta nell’ultima partita del primo turno contro l’Uruguay, in un match che ha visto un solo tiro in porta da parte degli Azzurri, che non hanno mai impensierito la difesa della Celeste. L’interpretazione della partita ancora più difensivistica, che aveva illuso e fatto sperare nel 3-5-2 iniziale, con la coppia d’attacco Balotelli-Immobile, si è rivelata in tutta la sua miseria nel secondo tempo, quando Prandelli ha cacciato Mario (prestazione insufficiente e nervosa, condita dalla solita ammonizione) per inserire Parolo. Dal 3-5-2 si passava così a un evidente 5-4-1. L’espulsione di Marchisio poi, giusta o sbagliata che fosse, ha definitivamente affossato le speranze dell’attacco, definitivamente volatilizzatosi con l’entrata di Cassano al posto di Immobile. Era l’inizio della fine, a difesa dello 0-0, con un’Italia completamente schiacciata nella propria tre quarti e che soccombeva infine a nove minuti dal termine con un perentorio colpo di testa di Godin sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La parata miracolosa di Buffon, qualche minuto prima, su tiro di Suárez in versione Merckx (il morso a Chiellini gli farà cambiare di diritto il suo soprannome da Pistolero a Cannibale) era stata l’inesorabile anticamera dell’imminente tracollo. Alla fine, le dimissioni congiunte di Prandelli e Abete sono state la normale conseguenza allo sfascio. Fin qui l’amara cronaca di una partita che ha visto l’Italia soccombere meritatamente ad una idea di gioco, prima che ad una reale forza dell’avversario. Verranno i tempi delle critiche, anzi sono già iniziati. C’è aria, si spera, di rivoluzione nel calcio italiano. I dirigenti saranno in grado di attuare un modello virtuoso, stile Germania, le cui fondamenta devono essere i vivai e, magari, la limitazione dei social forum e quant’altro, che distraggono spesso gli atleti conferendogli una risonanza mediatica che può rivelarsi un boomerang? Speriamo che il bastone abbia la meglio sulla carota, perché il calcio, e lo sport in generale, è prima di tutto rispetto e non dileggio degli avversari. Non vogliamo puntare il dito su qualcuno in particolare, ma le dichiarazioni di Buffon e di De Rossi a fine partita hanno confermato che nell’ambiente c’è qualche attrito e ben venga un repulisti generale finchè si è in tempo. Questa digressione pedagogica non può comunque far perdere di vista la tattica: ci auguriamo che il catenaccio italiano venga messo da parte a vantaggio di un gioco più offensivo perchè due gol in tre partite e cinque veri tiri in porta è un dato che deve far riflettere, alla luce di uno sport come quello del calcio in cui per vincere bisogna fare gol prima di tutto e non fare le barricate in difesa. Magari se il nuovo CT fosse Guidolin, noto appassionato di ciclismo, potremmo vedere un timido bagliore alla fine del tunnel e il caso di Valverde sarebbe l’esempio chiarificatore per capire il modo di evitare errori in una partita di calcio.
Giuseppe Scarfone

Italia succhiaruote e l'Uruguay... si mangia gli avversari!
24-06-2014
giugno 25, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO DELL’APPENINO
L’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella corsa italiana, Serravalle Retail Park – Genova, percorrendo 192,6 Km in 4h44′14″ alla media di 40,656 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bole e il colombiano Rubiano Chávez.
COLBRELLI RE DELL’APPENNINO
Era il favorito in caso di un arrivo in volata e non ha tradito le attese. Sonny Colbrelli si è imposto in una corsa estremamente aperta per le stesse caratteristiche del tracciato. Diversi sono stati i tentativi di avanscoperta, ma nessuno è stato sufficientemente organizzato e nessuno sembra averci particolarmente creduto. In un simile quadro, la volata finale, che poteva essere un’opzione minoritaria, si concretizza e regala a Colbrelli una vittoria facile contro avversari decisamente meno veloci di lui
Giuseppe Ennio Odino, ex partigiano e ciclista professionista nel secondo dopoguerra, era il presidente del comitato d’onore del giro dell’Appennino 2014 che ricordava la strage della Benedicta di cui lui è stato l’unico sopravvissuto, perchè creduto morto.
Interessante ed aperto il tracciato di questa edizione, con traguardo nel centro di Genova. Nella prima parte di gara, erano presenti diversi saliscendi, comunque molto facili, mentre la prima asperità classificata come GPM era il Passo del Turchino, storica ascesa della Milano Sanremo, a dir la verita molto facile. Le difficoltà iniziavano a Isoverde, attacco ufficiale della ascesa verso il Passo della Bocchetta, affrontato quest’anno da un versante insolito ed impegnativo, quasi 8 Km con una pendenza media del 7,3% e punte che toccano addirittura il 18%. Impegnativo anche il Passo della Castagnola, 4,5 Km con pendenza media del 5%, ma punte massime del 17%, mentre più facile si annunciava la salita verso il Passo dei Giovi. A seguire la lunga discesa verso Genova con alcuni passaggi insidiosi.
In una simile gara, le previsioni erano impossibili, poichè volata di gruppo, sprint ristretto o arrivo solitario erano ugualmente possibili. Battaglin era il favorito naturale in caso di corsa dura, Colbrelli lo era in caso di arrivo allo sprint.
La fuga non parte nei primissimi chilometri, ma dopo una serie di allunghi che dimostrano turbolenze in gruppo. Ad uscire sono Manuel Belletti (Androni- Venezuela) e Jarlinson Pantano (Colombia) che vengono però ben presto ripresi, lasciando la testa della corsa a Rodolfo Torres Agudelo (Colombia), Ivan Balykin (Rusvelo) e Eduard Grosu (Fantini – Nippo – De Rosa). Balykin passa primo sul Passo del Turchino ma, insieme ai suoi compagni avventura, viene ripreso prima dell’attacco della salita verso il Passo della Bocchetta. E’ Matteo Rabottini ad aprire le ostilità sulla maggiore difficoltà della corsa; il suo allungo viene seguito da un drappello di 14 corridori tra cui Mauro Finetto, compagno di squadra di Rabottini alla Neri Sottoli Alè, Merhawi Kudus (MTN – Qhubeka) e Sergey Firsanov (Rusvelo). E’ proprio quest’ultimo a scollinare in testa la Bocchetta seguito da Rabottini. Lungo la discesa ed ai piedi della Castagnola, si ricompatta il gruppetto dei 15, che si era leggermente sfilacciato in salita. Lungo la Castagnola si forma un plotone di 13 corridori alle spalle del gruppo di testa, dal quale perde contatto Fabio Taborre (Neri Sottoli – ALE). Nel gruppo degli inseguitori troviamo nomi di primo piano come Franco Pellizotti (Androni – Venezuela), Sonny Colbrelli e Enrico Battaglin (Bardiani – CSF), Pantano, Rubiano Chávez (Colombia), Meintjes (MTN – Qhubela), Finetto, Roglič (Adria Mobil), Matteo Busato (MG KVIS – Wilier), Nicola Gaffurini (Vega – Hotsand) e Bole.
Man mano i gruppi si sfilacciano e sul passo della Castagnola passa primo nuovamente Firsanov, mentre Edoardo Zardini e Angelo Pagani (Bardiani – CSF) gli sono alle spalle. Sull’ultimo GPM di giornata, si porta in testa anche Stefano Pirazzi ma, anche in questo caso, Firsanov brucia gli avversari al GPM. Nella lunga discesa, il gruppo dei corridori rimasti, circa una trentina, si ricompatta e si intuisce a quel punto che l’arrivo sarà in volata, non di gruppo ma neppure ristretta.
Nel finale provano il colpo da finisseur Alessio Taliani (Androni – Venezuela) e Meintjes (MTN – Qhubeka), ma nessuno dei due riesce a sfuggire al controllo del gruppo di testa, che si riporta facilmente su di loro.
Nel finale, tutto facile per Colbrelli che è nettamente il più veloce di tutti e supera nettamente sul traguardo Bole e Rubiano Chávez.
E’ proprio il podio a parlare per un commento di questa gara. Le salite di Bocchetta e Castagnola erano abbastanza impegnative, soprattutto la prima, ma le battute successive favorivano il rientro di qualche velocista in stato di grazia come Colbrelli. La presenza di Rubiano Chávez insieme a Colbrelli sul podio è la prova della correttezza di una tale riflessione sul percorso.
Gara aperta, molti allunghi poco incisivi, bagarre ma nessun particolare colpo di scena, anche se è proprio il percorso aperto a varie soluzioni a costituire uno degli elementi di maggior interesse di questa corsa.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
Result
1 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF 4:44:14
2 Grega Bole (Slo) Vini-Fantini-Nippo
3 Miguel Angel Rubiano Chavez (Col) Colombia
4 Simone Ponzi (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
5 Andrea Pasqualon (Ita) Area Zero Team
6 Sergey Lagutin (Rus) RusVelo
7 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
8 Antonio Parrinello (Ita) Androni Giocattoli
9 Fabio Taborre (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
10 Sergei Pomoshnikov (Rus) RusVelo
11 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) MTN – Qhubeka
12 Antonio Santoro (Ita) Meridiana Kamen Team
13 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
14 Matteo Busato (Ita) MG Kvis – Trevigiani
15 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli
16 Nicola Gaffurini (Ita) Vega – Hotsand
17 Robinson Eduardo Chalapud Gomez (Col) Colombia
18 Jarlinson Pantano (Col) Colombia
19 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli
20 Alessio Camilli (Ita) Vega – Hotsand
21 Radoslav Rogina (Cro) Adria Mobil
22 Dmitry Ignatyev (Rus) Itera – Katusha
23 Alessio Marchetti (Ita) Radenska
24 Primož Roglic (Slo) Adria Mobil
25 Alessandro Bisolti (Ita) Vini-Fantini-Nippo
26 Emanuel Kiserlovski (Cro) Meridiana Kamen Team
27 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
28 Edward Fabian Diaz Cardenas (Col) Colombia
29 Cesare Ciommi (Ita) Vega – Hotsand
30 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia
31 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli
32 Stefano Tonin (Ita) Area Zero Team
33 Sergey Firsanov (Rus) RusVelo
34 Alfredo Balloni (Ita) Nanking-Fondriest
35 Mirko Tedeschi (Ita) Team Idea 0:00:09
36 Simone Petilli (Ita) Area Zero Team
37 Marco Tecchio (Ita) Area Zero Team 0:00:25
38 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:00:37
39 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
40 Angelo Pagani (Ita) Bardiani-CSF 0:01:00
41 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:02:32
42 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF
43 Enrico Barbin (Ita) Bardiani-CSF 0:07:50
44 Andrea Fedi (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
45 Luca Chirico (Ita) MG Kvis – Trevigiani
46 Luka Pibernik (Slo) Radenska
47 Pier Paolo De Negri (Ita) Vini-Fantini-Nippo
48 Kristjan Fajt (Slo) Adria Mobil
49 Ivan Balykin (Rus) RusVelo 0:10:08
50 Kiryll Pozdnyakov (Rus) RusVelo
51 Pavel Ptashkin (Rus) Itera – Katusha
52 Gianfranco Visconti (Ita) Utensilnord
53 Roman Katyrin (Rus) Itera – Katusha
54 Daniele Aldegheri (Ita) MG Kvis – Trevigiani
55 Matteo Spreafico (Ita) Team Idea
56 Gian Marco Di Francesco (Ita) Vega – Hotsand
57 Aydar Zakarin (Rus) Itera – Katusha
58 Tsgabu Gebremaryam Grmay (Eth) MTN – Qhubeka
59 Sergey Klimov (Rus) RusVelo
60 Mikhail Akimov (Rus) Itera – Katusha
61 Alessandro Riccardi (Ita) Vega – Hotsand
62 Luigi Miletta (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
63 Darwin Ferney Pantoja Tobar (Col) Colombia
64 Ricardo Pichetta (Ita) Team Idea
65 Alexander Foliforov (Rus) Itera – Katusha
66 Gianluca Vecchio (Ita) MG Kvis – Trevigiani
67 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka
68 Matteo Di Serafino (Ita) Androni Giocattoli
69 Antonio Merolese (Ita) Nanking-Fondriest
70 Matteo Gozzi (Ita) Nanking-Fondriest
71 Gianluca Leonardi (Ita) Area Zero Team
72 Blaz Furdi (Slo) Meridiana Kamen Team
73 Davide Ballerini (Ita) Team Idea 0:12:13
74 Matteo Collodel (Ita) Team Idea
75 Moreno Giampaolo (Ita) Vega – Hotsand
76 Silvio Giorni (Ita) Area Zero Team
77 Mirko Tedeschi (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
78 Mateo Frankovic (Cro) Meridiana Kamen Team
79 Gennaro Maddaluno (Ita) Utensilnord
80 Lorenzo Di Remigio (Ita) MG Kvis – Trevigiani
81 Alfonso Fiorenza (Ita) Nanking-Fondriest
82 Paolo Ciavatta (Ita) Area Zero Team
83 Uros Repse (Slo) Radenska

Colbrelli si impone nella 75a edizione del Giro dell'Appenino (foto Bettini)
RUI COSTA, PRIMA DA IRIDATO
Il campione del mondo coglie il primo successo in maglia arcobaleno nell’ultima tappa del Giro di Svizzzera, al termine di un’azione di quasi 50 km, sfilando la maglia gialla a Tony Martin. All’attacco con lui Frank, promotore dell’offensiva e secondo nella graduatoria finale, e Mollema, sul gradino più basso del podio. Scende al quarto posto l’ex capoclassifica, caparbio ma tradito dalla squadra, che lo ha lasciato isolato negli ultimi 50 km.
Ci sono voluti quasi 9 mesi, sufficienti a riportare di moda il ritornello della maledizione della maglia iridata (peraltro di dubbio fondamento: l’ultimo campione del mondo a chiudere senza vittorie la stagione successiva rimane Luc Leblanc, vincitore ad Agrigento nel 1994 e tornato al successo al Delfinato 1996), perché Rui Alberto Faria da Costa cogliesse la prima vittoria con addosso i colori dell’arcobaleno. Quando si è sbloccato, però, il portoghese lo ha fatto in grande stile: tappa e maglia nell’ultima frazione del Tour de Suisse, con un assolo di 3 km a coronamento di un’offensiva durata 47 km e due colli. Una doppia affermazione che vale anche un posto nel guinness dei primati della corsa elvetica: con tre vittorie, il lusitano affianca gli i padroni di casa Kübler e Koblet al secondo posto della graduatoria all-time (meglio di loro solo Pasquale Fornara, con quattro), e diventa il primo uomo nella più che ottuagenaria storia della gara a conquistarla per tre edizioni consecutive.
Rui Costa ha gettato le basi del trionfo sulla penultima ascesa di giornata, verso il GPM di 1a categoria di Eischoll, mentre davanti al gruppo pedalava un ben assortito drappello di diciassette uomini (Plaza, Kuschynski, Knees, Dillier, Boaro, Clement, Vanmarcke, Cardoso, Roy, Tschopp, Jeannesson, Armée, Wyss, Morabito, Zaugg, Schleck e Preidler), emerso vincitore da una furibonda battaglia per la fuga protrattasi ben oltre la prima ora. La presenza in testa di Morabito e Clement, 12° e 13° rispettivamente in classifica, a poco più di 3’, obbligava il plotone ad un inseguimento la cui urgenza si è rivelata fatale a Tony Martin.
La Omega Pharma – Quickstep del leader, difesosi oltre ogni più rosea previsione ieri, sull’ascesa di Verbier, e atteso oggi da un arrivo in salita lungo e pedalabile come quello di Saas-Fee, sulla carta più adatto alle sue caratteristiche, si è infatti sciolta nei 50 km finali, dopo aver speso le poche energie residue per tenere il margine degli attaccanti al di sotto dei due minuti. Sono bastati pochi chilometri di forcing della IAM Cycling di Mathias Frank per lasciare del tutto isolata la maglia gialla, preparando il terreno all’attacco che lo svizzero ha sferrato a 6 km dal GPM.
Mollema e Rui Costa si sono accodati subito, mentre un Kreuziger al di sotto di qualsiasi aspettativa ha inutilmente provato ad inserirsi, salvo essere costretto ad accontentarsi della ruota del capoclassifica dopo poche centinaia di metri. Martin non ha potuto far altro che accollarsi l’onere dell’inseguimento, riuscendo per un chilometro circa a tenere ad una manciata di secondi il terzetto; ma non appena Clement si è lasciato sfilare dal gruppetto al comando per attendere Mollema, pilotando poi la caccia agli ex compagni di viaggio, il distacco del tedesco si è impennato, arrivando addirittura a lambire i due minuti in corrispondenza dello scollinamento.
Il successivo tratto di fondovalle ha ulteriormente peggiorato il quadro per il teutonico, con Clement a riversare in strada le residue energie per lanciare Mollema e compagni – rientrati nel frattempo sui resti della fuga – ad un vantaggio massimo vicino ai due minuti e mezzo e Martin, solo in un secondo tempo supportato da Barguil, messosi al servizio di Dumoulin, costretto a tirare tenendo un occhio alla salita finale.
La difesa del tedesco, alla luce della drammatica situazione tattica, è stata più che decorosa, e in un paio di circostanze, lungo l’interminabile scalata finale, il divario tra i due gruppi si è ridotto fino al minuto e quaranta, riportando Martin a poco più di trenta secondi dalla virtuale maglia gialla di Rui Costa. Quando un impagabile Wyss, rimasto ininterrottamente al comando dai -20 ai -4, si è fatto da parte, e i tre big in avanscoperta hanno cominciato a sfidarsi per il primato, il divario è però tornato definitivamente a salire, sotterrando le residue speranze del 29enne di Cottbus, al comando della generale sin dal prologo di Bellinzona.
Come ampiamente prevedibile, a scatenare la bagarre davanti ha provveduto Frank, che con due scatti ravvicinati ha tagliato le gambe di Mollema, ma non quelle del campione del mondo, apparso trasformato rispetto a ventiquattro ore fa. Al portoghese, partito da Martigny con 9’’ di vantaggio sul beniamino di casa, sarebbe bastato marcare l’avversario fino all’arrivo, ma dopo poche pedalate, rendendosi conto di come Frank stesse dando fondo ad un serbatoio ormai in riserva, l’iridato non ha saputo resistere alla tentazione dell’attacco, forse anche in virtù di quel digiuno che si protraeva dal 29 settembre scorso.
L’impressione di un Frank al gancio si è rivelata corretta, e il rossocrociato, dopo aver vanamente provato a resistere per qualche metro, ha visto non soltanto la sagoma arcobaleno di Rui Costa allontanarsi, ma anche quella di Mollema rifarsi sotto e scavalcarlo, prima di appesantirsi a sua volta e consentirgli il rientro.
Gli ultimi metri di salita vera e propria, fino a poco più di un chilometro dall’arrivo, hanno rasentato il calvario per tutti e tre, ma dopo lo scollinamento, in un tratto finale che digradava da un falsopiano ascendente ad uno discendente, le gambe del portoghese hanno miracolosamente ricominciato a girare, spezzando l’astinenza di vittorie e dilatando il vantaggio nei confronti degli inseguitori fino ai 14’’ finali.
Mollema ha chiuso secondo, ma i 10’’ guadagnati su Frank grazie all’oscena curva finale dello svizzero, andato a sbattere contro le transenne ma abile nel rimediare con prontezza al conseguente salto di catena, non sono stati sufficienti per salire dal terzo al secondo gradino del podio, rimasto meritatamente appannaggio del principale animatore della tappa odierna.
Dietro i tre, alle spalle anche di altri cinque fuggitivi (Morabito, Zaugg, Cardoso, Roy e l’eroe di giornata Wyss, nell’ordine), Dumoulin (5° alla fine in classifica) ha regolato il drappello dei delusi di oggi, comprendente anche un Tony Martin che può imputare il mancato successo finale (4° posto) più alla mancanza di almeno uno o due compagni di squadra di buon livello in salita che ai propri limiti in montagna. Presenti anche Kreuziger, Acevedo, Pardilla, Deignan, Dombrowski, Capecchi e Formolo, che chiude in generale in una promettente settima piazza, appena dietro Morabito.
Malgrado l’indiscutibile valore della vittoria di Rui Costa e lo spettacolo offerto da un’ultima tappa che ha riscattato la soporifera frazione di ieri, tanto non basta per cancellare il sapore mesto del Tour de Suisse 2014, davvero povero, in termini di partecipazione, rispetto al Delfinato, diretto concorrente. Difficile immaginare quale possa essere la ricetta per riportare in auge una corsa che paga anche una collocazione in calendario infelicemente vicina al Tour de France, ma qualcosa, per invertire un trend molto allarmante, dovrà essere tentato, o attraverso opere di diplomazia, tentando di attirare grandi nomi in preparazione alla Grande Boucle, o provando a ridare lustro proprio alla corsa, smettendo – ad esempio – di aggirare le grandi montagne o di collocarle a distanza di sicurezza dal traguardo. Viceversa, il predominio di un corridore come Rui Costa, di indubbio talento ma ad oggi non affermatosi come uomo da grandi giri, rischia di rappresentare più un certificato della povertà della corsa che del valore del vincitore.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida 4:13:14
2 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:14
3 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:24
4 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:00:47
5 Olivier Zaugg (Swi) Tinkoff-Saxo
6 Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:01:28
7 Jeremy Roy (Fra) FDJ.fr 0:01:41
8 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:01:48
9 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:18
10 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
11 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp
12 Davide Formolo (Ita) Cannondale
13 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka
14 Philip Deignan (Irl) Team Sky
15 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
16 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky
17 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:02:22
18 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:02:42
19 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
20 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar
21 Kevin Seeldrayers (Bel) Wanty – Groupe Gobert
22 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge 0:03:19
23 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
24 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida
25 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:03:46
26 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
27 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:04:14
28 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:04:48
29 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Belisol 0:05:42
30 Michael Sch‰r (Swi) BMC Racing Team 0:07:01
31 Tomasz Marczynski (Pol) CCC Polsat Polkowice
32 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:08:28
33 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
34 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:08:45
35 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha 0:08:56
36 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha
37 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:09:24
38 Jose Rodolfo Serpa Perez (Col) Lampre-Merida 0:09:45
39 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling 0:09:46
40 Maxime Mederel (Fra) Team Europcar 0:10:34
41 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:10:36
42 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:13:27
43 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:15:41
44 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin-Pro Cycling Team 0:16:42
45 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
46 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:17:02
47 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team
48 Ruben Plaza Molina (Spa) Movistar Team
49 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:18:09
50 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge 0:20:05
CLASSIFICA GENERALE
1 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida 33:08:35
2 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:33
3 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:50
4 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:13
5 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:04
6 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:02:47
7 Davide Formolo (Ita) Cannondale 0:03:00
8 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:03:03
9 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp 0:03:20
10 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:03:46
11 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:07
12 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka 0:04:10
13 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:04:55
14 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:05:27
15 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:45
16 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge 0:05:54
17 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:06:04
18 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:06:29
19 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:06:56
20 Kevin Seeldrayers (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:15
21 Olivier Zaugg (Swi) Tinkoff-Saxo 0:08:57
22 Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:09:12
23 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:10:35
24 Tomasz Marczynski (Pol) CCC Polsat Polkowice 0:10:43
25 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha 0:11:28
26 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:11:32
27 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:13:59
28 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team 0:14:38
29 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:15:07
30 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:15:30
31 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Belisol 0:17:09
32 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team 0:20:28
33 Michael Sch‰r (Swi) BMC Racing Team 0:20:31
34 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling 0:20:56
35 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:23:18
36 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha 0:23:41
37 Jose Rodolfo Serpa Perez (Col) Lampre-Merida 0:23:48
38 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:24:09
39 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:24:33
40 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:25:19
41 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:26:02
42 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:26:27
43 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:26:28
44 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:27:58
45 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:27:59
46 JÈrÈmy Roy (Fra) FDJ.fr 0:32:02
47 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:32:03
48 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:32:28
49 Ruben Plaza Molina (Spa) Movistar Team 0:33:28
50 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling 0:34:37

Rui Costa impegnato sulle strade del Giro di Svizzera (foto Bettini)

