15-07-2014
luglio 16, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
giorno di riposo
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il turco Ahmet Orken (Torku Seker Spor) si è imposto nella nona tappa, criterium di Tianshui, percorrendo 118 Km in 2h12′54″ alla media di 53,273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Förster e l’ucraino Kononenko. Miglior Italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA). Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 29″ sul francese Vaubourzeix e 45″ su Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′33″.
ALENTOUR DU TOUR… ALLA PLANCHE DES BELLES FILLES
luglio 15, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
SuperNibali: mani sul Tour. Contador cade e si ritira – Nibali: “Sul traguardo ho pensato a mia figlia” – Contador choc, cade e lascia il Tour – Wiggins: “Tranquilli: sarà Nibali a vincere il Tour” (Gazzetta dello Sport)
Nibali trionfa e torna in giallo. Contador cade e si ritira (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Contador abandona el Tour con fractura de la meseta tibial – Nibali reconquista el maillot en la despedida de Contador – Nibali: “Lo lamento por Contador, he podido esquivarle por poco” – Froome, a Contador: “Espero verte en la Vuelta; recupérate” – Valverde: “Le mando ánimos a Contador. Le he visto caer” – ‘Purito’:”Pensé que podía ganar. Nibali iba como un avión” (AS)
Contador abandona – “Se retira entero, pero la procesión va por dentro” – Nibali se queda solo en el Tour – Se busca campeón sin estrenar (Marca)
Nibali, etapa y liderato – Contador abandona tras sufrir una caída – (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Contador crashes out of Tour to follow Froome into abandonment – Nibali reclaims yellow jersey with victory on stage 10 – (The Independent)
Vincenzo Nibali’s rivals continue to fall by the wayside – Tour de carnage as Alberto Contador goes out with broken leg (The Time)
Nibali back in yellow as Contador pulls out of Tour – Contador abandons Tour (The Daily Telegraph)
Francia
Nibali au pouvoir – Contador abandonne à son tour – Fracture du tibia pour Contador (L’Equipe)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Ha sognato a lungo di indossare la maglia gialla e invece ha perso anche quella bianca, e alla luce del rendimento in salita dimostrato sia da Thibaut Pinot che da Romain Bardet, sarà un’impresa pressochè impossibile per lui riconquistarla; è anche scivolato dal 6° al 13° posto in classifica generale, ma ciò non toglie che Michal Kwiatkowski, supportato da un monumentale Tony Martin, sia stato grande protagonista nella tappa di Planche des Belles Filles così come lo è dall’inizio di un 2014 in cui ha dimostrato grandi qualità su pressochè tutti i terreni: eccellente a cronometro (dove è stato, tra l’altro, campione mondiale junior nel 2008), veloce negli arrivi di gruppi ristretti, estremamente competitivo nelle brevi corse a tappe e in gare di un giorno impegnative (come la Liegi-Bastogne-Liegi che lo ha visto in questa stagione chiudere sul gradino più basso del podio), ottimo finisseur e in possesso anche di doti di guida della bicicletta che lo fanno rendere al meglio sia su percorsi accidentati (come quello delle Strade Bianche – che ha dominato nello scorso marzo levando, tra l’altro, di ruota nel finale un certo Peter Sagan – e come quello della tappa di Arenberg di questo Tour che lo ha visto in lizza per la vittoria prima di essere tagliato fuori negli ultimi chilometri), sia su discese tecniche come quella del Col de Chévrieres, lungo la quale ha lasciato sul posto Giovanni Visconti e Amaël Moinard e in solitudine si è riportato su Joaquim Rodríguez. L’unico punto di relativa debolezza del 24enne polacco restano le grandi montagne e anche verso Planche des Belles Filles lo abbiamo visto pagare dazio nel finale in tal senso, ma ciò non gli ha comunque impedito di terminare all’11° posto la scorsa edizione della Grande Boucle. E chissà che in questa edizione, magari con qualche altra azione a lunga gittata nei prossimi giorni, non riesca ad entrare nella top ten.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Nibali vince la tappa e riprende la maglia. Contador fuori. Commenti?
Ceemo: Mi spiace un sacco Contador che sembrava in palla e che poteva dar luce ad una bella lotta con Nibali. Ora il Tour sarà probabilmente ridotto ad una lotta per il secondo posto.
N@po: Oggi Contador frattura tibia. Immaginate se fosse successo sul pavè…. dove l’immaginario collettivo di media e ambiente è ormai settato su pericolosissimo (mentre i dati reali dicono l’opposto dato che sul pavè non è successo nulla, mentre in TUTTE LE ALTRE TAPPE E’ UNA CONTINUA CARNEFICINA)….
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
L’Hully Gully (Edoardo Vianello)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: BESANÇON – OYONNAZ (187,5 Km)
Trascorsa in quel di Besançon la prima delle due giornate di riposo il Tour si rimetterà in marcia con due tappe di trasferimento che condurranno il gruppo dai Vosgi alla catena alpina, pur avendo sempre presente il “memento mori” della salita. Entrambe, infatti, non saranno banali tappe interlocutorie, votate esclusivamente alla conclusione allo sprint ed è il caso, in particolare della prima di queste due frazioni. Mentre il traguardo di Saint-Etienne, previsto il giorno successivo, concende qualche spiraglio di speranza ai velocisti, quello di Oyonnaz precluderà sicuramente loro le porte, spalancandole invece all’approdo di una fuga. Tolti i primi 50 Km privi di difficoltà altimetriche, il resto della frazione n° 11, nel corso della quale il Tour 2014 toccherà il suo “giro di boa” chilometrico, sarà continuo salire e scendere, particolarmente serrato negli ultimi 56 Km, nei quali saranno concentrati tutti e 4 i GPM previsti in questa tappa, nessuno temibile nelle pendenze. Un percorso del genere favorisce più il poco numeroso gruppetto dei fuggitivi all’attacco, piuttosto che il grosso del plotone all’inseguimento e che, comunque guardingo, lascerà fare non essendoci interesse per le squadre dei velocisti nel riprendere il tentativo, destinato ad esaurirsi solo per l’estinguersi delle energie degli attaccanti. E’ un’occasione d’oro per i corridori finora ancora rimasti a bocca asciutta e tra questi c’è Sagan, che quasi sicuramente vedremo protagonista quest’oggi. Il percorso gli si addice, sia che si ritrovi nel gruppetto in fuga, sia che rimanga nel gruppo maglia gialla attendendo che il tentativo venga ripreso e questo fa pensare che, se deciderà di non tentaret la sorte da lontano, la sua Cannondale sarà una delle formazioni che quest’oggi sarà più attive nell’inseguimento.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Besançon : cielo sereno, 25,9°C (percepiti 28°C), vento debole da NNE (9-11 Km/h), umidità al 69%
Arbois (49 Km): cielo sereno, 26,6°C (percepiti 25°C), vento moderato da NNE (10-13 Km/h), umidità al 69%
Clairvaux-les-Lacs (97 Km): cielo sereno, 27,6°C (percepiti 30°C), vento debole da N (10-12 Km/h), umidità al 66%
Oyonnax : cielo sereno, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da NNW (10 Km/h), umidità al 64%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Luca: “Benvenuti in diretta dalla stidio”
De Luca: “Siamo ripartiti ieri con una nuova maglia gialla, Tony Gallopin” (in realtà, ieri la tappa era partita con Nibali
De Luca: “Ci sono squadre, in passato, che fanno delle polizze assicurative”
Pancani: “Purito Rodriguez sta ritrovato”
Pancani: “La Petit-Ballon” (Ballon è maschile)
Pancani: “Tosatti” (Tosatto)
Pancani: “Lidero” (leader)
Martinello: “Sono state amiche a Vincenzo Nibali”
De Luca: “Tappa che stiamo seguendo prima che i corridori dessero la prima pedalata su RaiSport2″
De Luca: “C’è Contador con la caduta”
De Stefano: “In questo Giro d’Italia”
Pancani: “Il discorso del fair play, ne dovremmo parlare ad ore” (per ore)
Pancani: “Tappa che si concluderà con il week end sulle Alpi”
De Luca: “Iorchscire” (Yorkshire si pronuncia “Iorchsciair”)
Saronni: “Porte sarà fare”
Martinello: “Le durissimi 3 Km e mezzo”
Pancani: “Stanno aumentando gli uomini della formazione olandese” (avanzando)
Televideo: “Ripreso Rodriguez su ultima salita”
Televideo: “Planches des Belles des Filles” (c’è un “des” di troppo)
Televideo: “Joquim Rodriguez” (il nome di Rodriguez è Joaquim)
Tg LA7: “Planche des Belles”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della decima tappa, Mulhouse – La Planche des Belles Filles
1° Tiago Machado (Team Netapp-Endura)
2° Andreas Schillinger (Team Netapp-Endura), s.t.
3° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 10′19″
4° Simon Yates (Orica GreenEDGE) a 10′27″
5° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10′37″
Miglior italiano: Luca Paolini (Team Katusha), 7° a 10′37″
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Elia Viviani (Cannondale) a 13′52″
3° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 21′58″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 23′06″
5° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 24′16″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
13a TAPPA: AVIGNONE – MONTPELLIER (126 Km)
MERCKX SEMPRE PIU’ IN SELLA – A SERCU NON RIESCE IL “POKER”
Tour: a Montpellier l’inglese Hoban si aggiudica la volata
Tour “baby”: Martinez leader
ARCHIVIO ALMANACCO
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Il muro finale della Planche des belles Filles (wikipedia)
14-07-2014
luglio 15, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella decima tappa, Mulhouse – La Planche des Belles Filles, percorrendo 161,5 Km in 4h27′26″ alla media di 36,233 Km/h. Ha preceduto di 15″ il francese Pinot e di 20″ lo spagnolo Valverde Belmonte. Nibali è tornato in maglia gialla con 2′23″ sull’australiano Porte e 2′47″ su Valverde Belmonte
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
giorno di riposo
FUORI DUE!!! E IL TOUR S’AGGRAPPA ALLA PINNA DELLO SQUALO
Nel giorno della festa nazionale francese succede di tutto. Contador è costretto al ritiro da una brutta caduta, Kwiatkowski attacca la lontano aiutato da uno straordinario Martin, “Purito” conquista la maglia a pois e Nibali, sull’ultima salita, saluta la compagnia degli avversari e va a prendersi in scioltezza tappa e maglia gialla ai danni di Galoppin, in forte ritardo.
Tappa meravigliosa che conclude una altrettanto meravigliosa prima settimana di Tour de France. In una frazione con sette gran premi della montagna, senza un metro di pianura ed ancora una volta corsa sotto la pioggia, Contador cade in discesa e Nibali è prontissimo a riorganizzare i piani della squadra, richiamando in gruppo Westra, che si era inserito nella fuga, e mettendo la squadra davanti per evitare che Kwiatkowski potesse prendere il largo. Sulle ultime due ascese, le più dure, l’Astana prende decisamente in mano la situazione con Michele Scarponi, che fa un grosso lavoro anche dopo una spettacolare caduta in discesa.
La frazione di oggi era di difficile lettura in quanto la situazione creatasi ieri ed il tracciato previsto per oggi lasciavano aperti diversi interrogativi, soprattutto sul ruolo delle squadre in caso di possibili fughe da lontano di uomini di classifica. La risposta che ha dato la corsa è stata anche condizionata dalla caduta di Alberto Contador, che poteva essere oggi protagonista. Il tracciato, infatti, era di quelli che si addicono alle caratteristiche dello spagnolo, con diverse salite di prima categoria sin dall’inizio e le due salite finali brevi ma con pendenze terribili.
La corsa si accende subito e dopo soli tre chilometri dal via evadono Lieuwe Westra (Astana), Giovanni Visconti (Movistar), Arnaud Gérard (Bretagne – Séché), Markel Irizar (Trek), Thomas Voeckler (Europcar), Amaël Moinard (BMC) e Christophe Riblon (Ag2r La Mondiale), mentre successivamente si lanciano in contrattacco Joaquim Rodríguez (Katusha), Jan Bárta (Team NetApp – Endura) e Peter Sagan (Cannondale). Anche Jérôme Pineau (IAM) cerca di agganciare i tre contrattaccanti, ma il fallimento del suo tentativo lo costringe a desistere. Nel corso della prima salita i due gruppi si uniscono ed al comando si forma quindi un drappello di dieci atleti. La IAM, che non è riuscita ad entrare in fuga con Pineau, cerca di alzare il ritmo in seno al gruppo. Già nella prima discesa si assiste al primo attacco importante, quando allungano Reto Hollenstein, Marcel Wyss (IAM Cycling), Rein Taaramae (Cofidis), Michal Kwiatkowski (maglia bianca) e Tony Martin (Omega Pharma – QuickStep), che già ieri aveva lasciato tutti di stucco con una vittoria al termine di una lunghissima fuga, in una tappa non adatta alle sue caratteristiche di passista. Sulle rampe verso il GPM del Petit Ballon i contrattaccanti si riportano sulla testa della corsa, grazie alla potente azione proprio di Tony Martin in aiuto a Kwiatkowski. Il gruppo non sembra preoccuparsi eccessivamente di questo attacco, partito davvero molto lontano dall’arrivo, e la logica del controllo prevale su quella dell’inseguimento. Lungo la discesa bagnata e difficile finisce per terra Alberto Contador che è costretto a fermarsi per farsi medicare. In gruppo ci sono minuti di indecisione sul da frasi: aspettare il rientro di Contador o tirare dritto, anche per evitare che la fuga possa assumere proporzioni preoccupanti. Il dilatarsi del distacco di Contador convince il gruppo a continuare nella azione di controllo della fuga. Sulla terza salita di giornata lo spagnolo è, però, costretto ad alzare bandiera bianca ed a salire in ammiraglia a causa dei postumi della caduta (successivamente sarà rilevata la frattura della tibia). Il Tour dopo Froome perde così un altro protagonista di primissimo piano.
Davanti Tony Martin fa qualcosa di straordinario, tirando il gruppo di testa senza ricevere neppure un cambio; il ritmo è elevato e causa la riduzione del drappello a soli dieci uomini. “Purito” Rodríguez, andando a sprintare su tutti i traguardi valevoli per il GPM, conferma che l’allungo di ieri non era un fuoco di paglia, ma diretto ad inseguire l’obiettivo della maglia a pois, in assenza di mire alla generale: missione compiuta per “Purito” che, al termine della tappa, vestirà la maglia a pois.
Dopo il ritiro di Contador, l’Astana si trova costretta a prendere in mano la situazione poiché i Tinkoff non sono più nella condizione di dare una mano. Dalla discesa del Col d’Odeden in poi il ritmo del plotone sale sensibilmente e, proporzionalmente, si riduce il vantaggio dei battistrada che in venti chilometri è quasi dimezzato, dopodichè abbiamo una fase di stabilizzazione fino all’attacco della penultima salita, quando il ritmo sale ulteriormente sotto la spinta di Michele Scarponi, oggi splendido in appoggio al capitano. Nel gruppo di testa Martin esaurisce il lavoro e sembra non riuscire più a salire, stremato dalla fatica. Prende quindi le redini della fuga la maglia bianca che si porta dietro “Purito” Rodríguez. Lo spagnolo, però, ha un altro passo sulle arcigne rampe del Col de Chevrères, che in certi tratta arrivano anche al 24%, e lascia sul posto Kwiatkowski che viene ripreso e superato anche dall’ottimo Giovanni Visconti che, con passo regolare, va anche ad avvicinarsi al battistrada Rodríguez.
Nel gruppo, frattanto, iniziano a verificarsi defezioni illustri di uomini che non riescono a tenere l’elevato ritmo di Scarponi, su tutti Talanky e la maglia gialla Tony Galoppin che saluta il sogno di tenere la maglia al termine di questa dura giornata.
Nel corso della discesa Visconti Moinard e Kwiatkowski si riportano di Rodríguez e la maglia bianca tenta addirittura un allungo per anticipare l’attacco della salita finale. Nel gruppo, invece, Scarponi fa un dritto causato dalla asfalto viscido e vola oltre le protezioni su un prato al lato della strada. A questo punto prende in mano la situazione Fulsang, continuando a tirare il gruppo degli uomini di classifica, ma Michele Scarponi stringe i denti, risale in bicicletta, si riporta da solo sul gruppo di Nibali e riprende il proprio lavoro sulle rampe dell’ultima ascesa. Davanti, “Purito” alza il ritmo e Kwiatkowski è costretto a lasciarlo andare, mentre il gruppo si avvicina ai battistrada a gran velocità. Poco prima dei due all’arrivo, Scarponi si sposta e parte, in bella progressione, Vincenzo Nibali. Valverde accenna una risposta ma né lui né Porte sono in grado di tenere le ruote del siciliano che va a riprendere e staccare anche Rodríguez, conquistando per la seconda volta, nel giro di pochi giorni, tappa e maglia gialla, aumentando anche il distacco sui suoi diretti avversari che arrivano con un distacco di circa 20 secondi.
Nibali a questo punto ha un vantaggio di 2 minuti e 23 sul secondo in classifica generale Richie Porte e 2 minuti e 47 su Valverde, che occupa la terza piazza.
In base a ciò che si è visto oggi, sembra che Nibali abbia le mani sul Tour de France, ma tutto quel che è accaduto in questi primi dieci giorni consiglia di tenere gli occhi aperti e la testa sulle spalle, in quanto le insidie non mancano mai. Lo stesso Nibali, oggi, ha rischiato la caduta nello stesso punto in cui è finito fuori strada Michele Scarponi. In ogni caso, Valverde e Porte sono avversari tosti e Vincenzo dovrà stare attento agli attacchi che certamente gli verranno sferrati, anche perchè non bisogna dimenticare la lunghissima cronometro del penultimo giorno.
Nibali ha corso con grande intelligenza tattica; ha cercato inizialmente di risparmiare la squadra, tentando di lasciare il compito agli uomini della maglia gialla e a quelli della Tinkoff; dopo la caduta di Contador ha capito che il peso di controllare l’attacco di Kwiatkowski sarebbe ricaduto di nuovo sulla sua squadra, ha fermato Westra ed ha tentato di far collaborare anche altre squadre, a dir la verità con scarsi risultati. In ogni caso, è riuscito a chiudere su Kwiatkowski ed a trovarsi in posizione ideala per raggiungere e superare Rodríguez, andando a conquistare una straordinaria vittoria.
Porte e Valverde hanno hanno accennato una reazione, ma si sono subito resi conto che oggi Nibali aveva un altro passo ed hanno cercato di limitare i danni, riuscendoci anche abbastanza bene. Alla fine il loro passivo sul traguardo si aggira intorno ai venti secondi, ma quel che conta è il distacco nella generale che supera i due minuti.
Nelle prossime tappe il peso di controllare la corsa graverà ancora sulle spalle degli uomini dello “Squalo” e, sotto questo punto di vista, il giorno di riposo previsto per domani si rivela quanto mai opportuno per recuperare le energie spese in una prima settimana ricca di emozioni.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 4:27:26
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:15
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:20
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:22
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
7 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:25
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:00:50
9 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:52
10 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:00:54
11 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:01:04
12 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:06
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:01:08
15 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
16 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
17 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:16
18 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:01:21
19 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:01:23
20 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 0:01:26
21 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:42
22 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:58
23 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:02:01
24 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:02:13
25 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:02:47
26 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:03:49
27 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:04:11
28 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:04:14
29 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:16
30 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:04:21
31 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:04:26
32 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:04:34
33 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:04:46
34 José Serpa (Col) Lampre – Merida
35 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:05:07
36 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:05:24
37 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:05:42
38 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:44
39 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:07:04
40 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:07:06
41 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:07:14
42 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:07:59
43 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:08:17
44 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
45 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:08:45
46 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:09:53
47 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:10:12
48 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
49 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp
50 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 42:33:38
2 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:23
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:47
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:01
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:03:12
6 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:47
7 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:03:56
8 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:57
9 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:03:58
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:08
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:04:18
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:04:31
13 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:39
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:17
15 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:06:03
16 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:06:47
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:07:33
18 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:07:36
19 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:42
20 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:08:01
21 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:25
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:09:45
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:56
24 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:35
25 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:11:51
26 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:14:44
27 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:15:19
28 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:27
29 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:18:14
30 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:21:20
31 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:22:48
32 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:25:51
33 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 0:26:48
34 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:29:07
35 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:29:58
36 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:33:36
37 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr 0:34:37
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:39:58
39 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:40:35
40 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:40:40
41 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp 0:40:42
42 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:41:08
43 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:41:16
44 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:41:43
45 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:43:37
46 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:44:06
47 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:44:12
48 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:45:12
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:45:26
50 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:46:02

Le due anime della 10a tappa del Tour: a sinistra quella gioiosa di Nibali, a destra quella sofferente di Contador (foto Bettini / AFP)
HALLER, UN’AUSTRIACO VINCENTE A VIENNA
Nell’ottava ed ultima tappa del Giro d’Austria è l’austriaco di Carinzia Marco Haller (Katusha) a primeggiare nella volata a ranghi compatti, precedendo di misura Jacopo Guarnieri (Astana) e l’olandese Raymond Kreder (Garmin-Sharp).
Trionfo anche per Peter Kennaugh (Team Sky) in classifica generale davanti a Javier Moreno (Movistar) e Damiano Caruso (Cannondale).
Dopo tanti piazzamenti, due terzi posti, si può anche cedere di fiducia e di morale, ma Marco Haller, forse nel rivedere la capitale della sua nazione, si è motivato a sufficienza per poter vincere. A fare le spese della cattiveria agonistica di Haller è stato Jacopo Guarnieri, che non ha potuto che accontentarsi della seconda posizione odierna, ma sicuramente con l’obiettivo di migliorarsi nelle prossime corse.
Per quanto riguarda quest’ultima tappa, la frazione, che partiva da Podersdorf per terminare dopo 122 chilometri in quel di Vienna, offriva un percorso completamente pianeggiante e adatto ad un finale da disputarsi in volata, dopo aver affrontato per dieci volte un circuito disegnato attorno alle sfarzose e larghe vie della capitale austriaca. Nella prima parte di gara prendevano il comando della corsa cinque corridori: Patrick Bosman (Tirol Cycling), Christoph Springer (Team Vorarlberg), Marco Minnaard (Wanty – Groupe Gobert), Jan Tratnik (Amplatz BMC) e Daniel Martin (Garmin Sharp).
Sotto la guida del Team Sky il gruppo concedeva ai battistrada non più di due minuti, visto anche che Martin occupava il quindicesimo posto della classifica generale a più di sette minuti ed in questi casi è meglio non farsi sfuggire niente.
Per riprendere i fuggitivi il plotone impiegava pochissimo tempo e ben prima dell’ultimo chilometro la situazione era già tornata di “gruppo compatto”, con i velocisti che si apprestavano a dire la loro sul larghissimo rettilineo finale. La volata era così vinta da Marco Haller, nettamente primo e davanti Jacopo Guarnieri e Raymond Kreder. Completavano la top ten Valler, Lutsenko, Silvestre, Piechele (al ritorno dopo il terribile incidente occorsogli in aprile, quando fu investito da una macchina in allenamento), Venturini, Caruso e Biedermann.
Per quanto riguarda la classifica finale, questa risultava appannaggio di Peter Kennaugh, al suo secondo centro stagionale in una piccola corsa a tappe dopo la Coppi e Bartali. Sul podio con l’inglese ci sono anche Moreno e Caruso, distanziati da Kennaugh di oltre un minuto, a testimonianza del suo notevole predominio.
Paolo Terzi
ORDINE D’ARRIVO
1 Marco Haller (Aut) Team Katusha 2:03:08
2 Jacopo Guarnieri (Ita) Astana Pro Team
3 Raymond Kreder (Ned) Garmin – Sharp
4 Boris Vallee (Bel) Lotto – Belisol
5 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
6 Fabio Silvestre (Por) Trek Factory Racing
7 Andrea Piechele (Ita) Bardiani CSF
8 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
9 Damiano Caruso (Ita) Cannondale
10 Daniel Biedermann (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
11 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
12 Sebastian Lander (Den) BMC Racing Team
13 Martin Weiss (Aut) Tirol Cycling Team
14 Jay Mccarthy (Aus) Team Tinkoff-Saxo
15 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
16 Tim De Troyer (Bel) Wanty – Groupe Gobert
17 Juan Jose Lobato Del Valle (Esp) Movistar Team
18 Andreas Hofer (Aut) Team Vorarlberg
19 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo
20 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team
21 Andi Bajc (Slo) Amplatz – BMC
22 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife
23 Christopher Sutton (Aus) Team Sky
24 Alexander Meier (Ger) Gebrüder Weiss – Oberndorfer
25 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team
26 Francisco José Ventoso Alberdi (Esp) Movistar Team
27 Michel Kreder (Ned) Wanty – Groupe Gobert
28 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
29 Dominik Hrinkow (Aut) Tirol Cycling Team
30 Arman Kamyshev (Kaz) Astana Pro Team
31 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
32 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing
33 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
34 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
35 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
36 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
37 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC
38 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
39 Martin Schöffmann (Aut) WSA-Greenlife
40 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
41 Maximilian Kuen (Aut) Gebrüder Weiss – Oberndorfer
42 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels
43 Sebastian Schönberger (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
44 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels
45 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
46 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
47 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team
48 Stefan Poll (Aut) Amplatz – BMC
49 Steele von hoff (Aus) Garmin – Sharp
50 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
CLASSIFICA GENERALE
1 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 29:45:40
2 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:01:03
3 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:01:42
4 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:50
5 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:02:52
6 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:03
7 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:03:07
8 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:03:47
9 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:04:14
10 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:04:15
11 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:04:18
12 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:05:27
13 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team 0:06:04
14 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:06:37
15 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:07:01
16 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:07:06
17 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:11:53
18 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:13:33
19 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:13:37
20 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:14:24
21 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:14:59
22 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:15:59
23 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team 0:18:59
24 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:19:03
25 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:19:58
26 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team 0:23:21
27 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:26:10
28 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:26:43
29 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:28:27
30 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:28:45
31 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:28:50
32 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:29:16
33 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Team Katusha 0:29:37
34 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:30:34
35 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:30:35
36 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:30:36
37 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team 0:32:23
38 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg 0:33:30
39 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:33:37
40 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha 0:33:52
41 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:34:08
42 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:34:52
43 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife 0:34:59
44 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:35:46
45 George Bennett (NZl) Cannondale 0:35:47
46 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:36:51
47 Angelo Pagani (Ita) Bardiani CSF 0:37:34
48 Koldo Fernandez De Larrea (Esp) Garmin – Sharp 0:38:09
49 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha 0:39:14
50 Joshua Edmondson (GBr) Team Sky 0:39:41

Haller vince la passerella viennese del Giro d'Austria (foto Mario Stiehl)
IL GIRO ROSA SI TINGE ANCORA DI VOS
Per la terza volta Marianne Vos riporta in Olanda la maglia rosa. Sua l’edizione 2014 dopo che la “canibalessa” si era già imposta nelle 2011 e nel 2012. Dopo aver scricchiolato un po’ nella penultima frazione, la formazione della Vos ha controllato alla perfezione l’ultima giornata di gara, concendendo strada solo alla più brillante in montagna, la britannica Emma Pooley, andata a segno sul prestigioso traguardo del Ghisallo
Ultimo atto di gara con conclusione in uno dei luoghi simbolo del ciclismo, il Santuario del Ghisallo, luogo che estende la sua protezione e il suo fascino su tutto il movimento del pedale mondiale. Prova ne è la moltitudine di maglie, biciclette e oggetti legati al ciclismo di ogni epoca che ne arricchisce il museo. Come era facile ipotizzare anche l’ultimo traguardo è stato conquistato da Emma Pooley (Lotto Belisol Ladies) al suo terzo successo parziale e conquistatrice di tutte le tappe dedicate alle scalatrici. L’atleta britannica si è imposta per distacco precedendo di 25 secondi la coppia Rabobank composta da Pauline Ferrand-Prévot e Marianne Vos, che conquista così il suo terzo Giro d’Italia.
Se nelle scorse tappe la squadra della forte campionessa olandese aveva scricchiolato tatticamente, oggi il trio delle meraviglie compost da Vos, Ferrand-Prévot e Van der Breggen si è gestito al meglio e controllato l’andamento della tappa ad esclusivo loro uso e consumo. Data la libera uscita alla britannica, sicuramente una spanna abbondante sulle altre in salita, non è rimasto altro che limitare le ambizioni della ben più temibile Mara Abbot e tagliare il traguardo per prime dopo la vincitrice per tingere il podio di bianco e arancione, I colori della Rabo Liv, il team delle prime tre della classifica generale.
Mario Prato

Marianne Vos festeggia il suo terzo Giro d'Italia (foto Ianuale)
DA SUPER TONY A SUPER MARIO IL PASSO E’ BREVE. GERMANIA UBER ALLES
La superiorità del calcio tedesco raggiunge la massima espressione conquistando la Coppa del Mondo 2014. Un sistema collaudato e sviluppato sulla forza e la ricchezza dei vivai e dalla volontà di innovazione più che di conservazione. Questo modello anche negli altri sport può fare la differenza e dare un impulso per creare qualcosa di buono, ciclismo compreso.
‘Il calcio è un gioco semplice: si gioca undici contro undici, e alla fine vincono i tedeschi.’ Questo celebre aforisma di Gary Lineker ritorna oggi più che mai di stretta attualità visto che la Germania ha vinto la sua quarta coppa del Mondo, raggiungendo l’Italia. Italia che a sua volta può vantarsi in modo dimesso di questo primato, visto che proprio le ultime due edizioni sono state disastrose, dopo la vittoria nel 2006. Un po’ di orgoglio può esserci trasmesso solo dal fatto che nei Mondiali di calcio l’Italia le ha sempre date alla Germania. Per la terza volta consecutiva la finale del Mondiale si decide dopo il novantesimo e se l’aggiudica una squadra europea. E comunque il trionfo teutonico noi lo sentivamo nell’aria. Eh sì, perché nel pomeriggio un certo Tony Martin si era prodotto in una fuga al Tour di oltre 150 km! Va bene che per una buona metà la aveva condivisa con Alessandro De Marchi, promettente ragazzone della Cannondale, ma a un certo punto, sull’ultimo GPM di giornata, l’andatura del campione del mondo a cronometro diventava insostenibile anche per l’italiano che avrebbe rivisto l’uomo dell’Omega Pharma, insieme ai fuggitivi della prima ora, soltanto dopo il traguardo di Mulhouse. La potenza dimostrata da Tony Martin, ma anche da Kittel e da Greipel (finora al Tour 2014 la Germania ha fatto sue cinque tappe su nove) fa il pari con la superiorità dei calciatori tedeschi in tutto questo Mondiale brasiliano. L’ultima ad arrendersi è stata l’Argentina, in una finale che ha visto sprazzi di bel gioco, buone manovre a centrocampo, in cui l’appassionato di calcio ha potuto gustarsi una bella partita, soprattutto nei primi 45 minuti. Nel primo tempo le clamorose occasioni da gol di Higuaín da una parte e di Howedes dall’altra facevano quasi da freno a ulteriori schermaglie, visto che nella ripresa la tattica prendeva il sopravvento, con la mediana di gioco ben occupata da entrambe le squadre. Anche le fasce risentivano del cambiamento di rotta, visto che sia Lahm che Zabaleta, i cursori più penetranti a disposizione di entrambe le squadre, tendevano a conservare una posizione difensiva più che propositiva. Anche i chiavistelli in attacco come Mueller e Messi non riuscivano ad incidere in una manovra che perdeva gli sbocchi che si erano creati nel primo tempo. I portieri restavano a guardare per lungo tempo, con Romero alla fine più impegnato di Neuer. Una partita che si è giocata anche sulle sostituzioni. Sabella ha tolto Lavezzi e Higuaín, gli uomini più pericolosi nell’area tedesca, lasciando in campo Messi, che è sembrato visibilmente in serata no. La Germania ha saputo aspettare fino a otto minuti dalla fine dei tempi supplementari. Risolveva Mario Götze con una bella volée di sinistro al volo su invitante assist di Schürrle, guarda caso proprio i due subentrati al posto di Kramer e Klose. Abbiamo già parlato in un articolo precedente del progetto vincente del calcio tedesco in questi ultimi 10-15 anni. Ebbene, la Germania ha semplicemente raccolto i frutti di questa operazione, o meglio semina, affiancandola a dirigenti virtuosi e capaci. Considerando che in panchina c’era gente come Draxler o Grosskreuz, in procinto di diventare i nuovi Schweinsteiger e Lahm, per non parlare di Marco Reus che ha dovuto saltare il Mondiale per infortunio ed un Neuer che sarà ancora a lungo il miglior portiere del mondo, la Germania ha solide basi sulle quali costruire squadre ancora più forti e complete. Speriamo che anche adesso in Italia si parta da un anno zero del calcio in cui sono molte le mele marce da eliminare e i rami secchi da potare. Sia tra i calciatori che tra i dirigenti. Il nuovo avanzerà? Lo speriamo, anzi lo pretendiamo, per una nuova ondata di talenti calcistici e successi sportivi. Non dimenticando il ciclismo che, come detto, ha forse già trovato in qualche illuminato dirigente – il riferimento alla famiglia Reverberi è del tutto non casuale – la soluzione, o almeno la concreta volontà, di uscire dalle sabbie mobili di un passato burrascoso. Il modello Germania prevale, è valido e produce risultati. Aspettiamo gli Europei in Francia tra due anni e i Mondiali in Russia nel 2018 per la conferme.
Giuseppe Scarfone

La nazionale tedesca stringe tra le mani la Coppa del Mondo appena conquistata (foto AP /Hassan Ammar)
ALENTOUR DU TOUR… A MULHOUSE
luglio 13, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
La giornata di Gallopin: una maglia gialla al bacio – Nibali: “Maglia a Gallopin? Non perdiamo la testa” – Lo Squalo: “Nessuno ci ha aiutato”. Martinelli: “Maglia lasciata (Gazzetta dello Sport)
Nibali cede la maglia gialla a Gallopin. Martin vince la tappa (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Tony Martin gana en solitario y Gallopin es el nuevo líder – Gallopin: “Ojalá conserve el amarillo más de una etapa” – Contador: “Mañana empieza mi Tour” – Martin: “Ojalá el triunfo sea buen augurio para el fútbol” – Nibali: “No hemos perdido el maillot, lo hemos prestado” (AS)
Gallopin toma la Bastilla – Valverde: “En La Planche saldré a por todas” – ‘Purito’, a por el maillot de la montaña – Martin: “Alemania ganará 3-1 a Argentina” – Nibali: “No hemos perdido el maillot, lo hemos prestado” – Unzué: “Mañana quedará retratado cada uno” (Marca)
Tony Martin se adjudica la novena etapa – Nibali: “No hemos perdido el maillot, lo hemos prestado” – Contador:”Mañana empieza mi Tour” – Martin: “Espero que sea un buen augurio para la selección alemana” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Martin wins stage nine, while Nibali loses yellow jersey (The Independent)
Tony Martin goes it alone to earn stage win as Tony Gallopin takes yellow (The Time)
Martin wins stage nine as Gallopin takes yellow (The Daily Telegraph)
Francia
Les Tony font la paire – Gallopin: «Je l’avais dans la tête» – Démare : « Rarement autant souffert » – 5 choses à savoir sur Tony Gallopin – Nibali: «J’ai lâché le Maillot Jaune» (L’Equipe)
Germania (Tony Martin)
Martin mit Gala – Weltmeister feiert Solo-Sieg im Elsass (Berliner Zeitung)
Tony Martin feiert Solo-Sieg bei der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Non ci sono stati giovani che si sono particolarmente messi in luce nella tappa di Mulhouse se si eccettua Tom Dumoulin, del quale abbiamo parlato nei giorni scorsi, giunto 4° al traguardo ma uscito di classifica nella frazione di Gérardmer. Pertanto, dopo Thibaut Pinot diamo spazio all’altro emergente francese per quanto riguarda le corse a tappe ovvero Romain Bardet, attualmente 10° in classifica generale a 4′13” dal nuovo leader Tony Gallopin e a soli 13” dalla maglia bianca Michal Kwiatkowski. Il 23enne di Brioude, che divide i ruoli di capitano dell’Ag2r con il decisamente più esperto Jean-Christophe Péraud, è passato professionista nel 2012 mettendosi in evidenza all’Amstel Gold Race con una lunga fuga e ottenendo piazzamenti in corse minori come il Giro di Turchia e il Giro di Polonia; ma è nella passata stagione che ha compiuto il salto di qualità concludendo al 13° posto la Liegi-Bastogne-Liegi e al 15° un Tour de France in cui non ha avuto grandissimi acuti ma è costantemente rimasto a ridosso dei big nelle frazioni più impegnative, dimostrando anche una crescita di condizione nell’ultima settimana. In questa edizione della Grande Boucle, che Bardet ha preparato con un convincente Giro del Delfinato chiuso in 5a posizione (dopo essere stato in precedenza 4° al Giro di Catalogna e 10° alla Liegi), l’obiettivo dichiarato è quello di entrare nella top ten e la strada sembra quella giusta, per quanto visto sul traguardo di Gérardmer in cui ha concluso 9° pagando 31” rispetto ad Alberto Contador e 28” a Vincenzo Nibali, ma terminando a ridosso di Alejandro Valverde e Tejay Van Garderen e davanti, tra gli altri, a Bauke Mollema e Rui Alberto Faria da Costa.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Se la tappa partisse a tutta potrebbe venirne fuori una grande giornata, a dispetto del percorso
Nebe1980: Secondo me il percorso non è di quelli che impediscono del tutto un attacco da lontano. Si potrebbe poi attaccare a fondo sulla salita di prima categoria e se un big avesse mandato qualche compagno di squadra in fuga si potrebbe ritrovare degli aiuti negli ultimi venti chilometri pianeggianti. Il punto è un altro, ossia secondo me che è presto per gli attacchi seri, siamo solo alla fine della prima settimana e fare oggi un attacco a 60 Km dall’arrivo potrebbe voler dire suicidarsi. di tappe par attacchi da lontano ce ne sono due in particolare, quella di Bagneres de Luchon e quella di Pla d’Adet. la seconda è la più favorevole a Contador perchè la prima termina in discesa terreno sul quale Nibali è fortissimo mentre la seconda ha tante montagne e l’arrivo in salita. Oggi però potrebbero venire fuori le seconde linee gente comunuque forte ma senza ambizioni di podio.
Salitepuntocià: perchè 1cat le Markstein ? al massimo da 2a
Mauro Facoltosi: Forse perchè è la prima salita lunga del Tour, dopo tante cotes brevi.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Tony Martin. Maglia gialla a Gallopin. Commenti?
N@po: Astana bollita e tatticamente incapace (non fai fuggire 19 squadre su 22, con uomini di quello spessore, dopo 30km. senza parole), Saxo altrettanto bollita. Lotto domani senza uomini per controllare corsa. Se domani non son fessi, i pretendenti alla classifica: Garmin, Movistar, Sky, Europcar scateneranno subito la bagarre e come al delfinato potrà finire per vincere chiunque. Ormai sanno che non ci son squadre capaci di tenere la corsa.
Nebe1980: La Astana secondo me ha fatto bene a lasciare la maglia a uno scarsoide come Galoppin così non deve dannarsi a controllare la corsa. Come pensavo c’è stato l’attacco delle seconde linee come Martin Rolland e Rodriguez
Hotdogbr: in casa Astana Scarponi, Kangert e Fuglsang non hanno tirato un metro dunque la situazione non è preoccupante per loro e cambia poco il fatto che la maglia l’abbia presa Gallopin visto che domani la perderà e visto che comunque dovrà essere sempre la formazione kazaka a controllare la corsa, piuttosto al posto delle squadre di quegli uomini che lottano per la top ten come Bmc, Garmin, Fdj, Ag2r, Belkin e Lampre avrei evitato di regalare 5 minuti a Rolland
Pedra85: La maglia gialla è sempre uno stress extra per il team che deve mantenerla e per il corridore che deve sottoporsi a faticosi rituali quali costanti interviste e controlli antidoping, per cui perderla nella prima settimana, dopo aver comunque avuto l’onore di portarla e difenderla in maniera egregia, non è un dispiacere ed in ottica Tour è una tattica sensata.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Das Lied der Deutschen (inno nazionale tedesco)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: MULHOUSE – LA PLANCHE DES BELLES FILLES (161,5 Km)
Nonostante le basse quote raggiunte (tetto della giornata saranno i 1193 del Platzerwasel) e i chilometraggi delle 7 salite in programma, tutte sotto i 10 Km di lunghezza, la terza ed ultima frazione dei Vosgi è una delle tappe più belle e meglio disegnate del Tour 2014, un crescendo rossianiano di difficoltà che culminerà con l’ascesa alla Planche des Belles Filles, la località dove al Tour del 2010 fu per la prima volta svelato al mondo il talento di Chris Froome, all’epoca votato al servizio di capitan Wiggins, che quel giorno conquisterà quella maglia gialla che indosserà ininterrottamente fino al traguardo finale di Parigi. La frazione che vide svettare l’anglo-keniota non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che si affronterà quell’anno poichè prima d’affrontare i duri 6000 metri al 8,5% che conducono al traguardo (con un picco al 20% proprio sul rettilineo d’arrivo) non si incontrarono grosse difficoltà altimetriche (a parte due facili GPM di 3a categoria) mentre stavolta, come anticipato, la Planche des Belles Filles sarà la settima ascesa di un tracciato che proporrà altri 3 colli di 1a categoria. I primi due, il Petit Ballon e il citato Platzerwasel, arriveranno molto presto e faranno male solo se la tappa partirà a gran velocità. Le ascese più interessanti saranno le ultime due, con l’arrampicata finale anticipata da un colle inedito, il breve ma violento Chevrères (3,5 Km al 9,5%, massima del 18%), dove i miglior non saranno messi in fila solo dalle pendenze ma anche dalla sede stradale non larghissima e che il giorno della gara sarà ancora più angusta, presa d’assalto dai tifosi francesi che avranno deciso di celebrare la festa nazionale sulle rotte della Grande Boucle
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Mulhouse: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,9°C (percepiti 18°C), vento moderato da W (11-14 Km/h), umidità al 84%
Muhlele (Sprint – 39,5 Km): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,8°C (percepiti 18°C), vento moderato da W (12-15 Km/h), umidità al 70%
La Planche des Belles Filles: previsioni non disponibili
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Durano un paio di minuto”
Garzelli: “E’ stato quelle cadute”
Conti: “Ci sarà, per la prima volta al Tour, un colle di 1a categoria” (per la prima volta in questo Tour)
De Luca: “Milaus” “Mulaus” (Mulhouse si pronuncia “Mulus”, anche se molti francesi la chiamano “Milus”)
Nibali: “Uno strappo dove sono molto più adatti a lui”
Pancani: “Bisogna aumentare del 13% sul tempo del vincitore” (spiegando come si calcola il tempo massimo)
Pancani: “La giuria non se ne è accorto”
Pancani: “Solo soletto il rettilineo che conduce verso il traguardo volante”
Martinello: “La tappa di Risoul che si concludeva a Risoul”
Martinello: “La discesa per scendere dal Grand Ballon”
Martinello: “Le chanches di Tony Martin di andare al traguardo sono interessanti”
Pancani: “Il gruppo di Rolland Gallopin”
Pancani: “Ha guadagnato un ritardo”
Pancani: “Grossi problemi mentali, soprattutti”
De Luca: “La nuova classifica della generale”
Televideo: “Tappa caratterizzata da un continuo saliscendi” (sei salite vere non sono proprio dei saliscendi)
Televideo: “Domoulin” (Dumoulin)
Televideo: “Rojal Gil” (José Joaquin Rojas Gil)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della nona tappa, Gérardmer – Mulhouse
1° Kévin Réza (Team Europcar)
2° Arnaud Démare (FDJ.fr), s.t.
3° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.
4° Simon Clarke (Orica GreenEDGE), s.t.
5° Maxim Iglinskiy (Astana Pro Team), s.t.
Miglior italiano: Davide Cimolai (Lampre – Merida), 6°
Classifica generale
1° Edward King (Cannondale)
2° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7″
3° Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) a 10′15″
4° David De La Cruz Melgarejo (Team Netapp-Endura) a 13′47″
5° Elia Viviani (Cannondale), a 13′59″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
12a TAPPA: SAVINES-LE-LAC – ORANGE (231 Km)
INUTILE L’ASSALTO AL VENTOUX – VINCE UN GREGARIO DI MERCKX
Con Eddy sempre al comando il Tour si trascina stancamente fino a Orange
Doping: Tollet e Ducreux positivi
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Uno scorcio della 'Città dell'automobile" di Mulhouse (citedelautomobile.com)
LA PRIMA DI MARTIN IN LINEA, LA PRIMA DI GALOPPIN IN GIALLO
Tony Martin, con una splendida azione nata dopo soli venti chilometri di gara, conquista la sua prima vittoria al Tour in una tappa in linea e conquista la maglia a pois in una frazione con molti traguardi valevoli per questa speciale classifica. Galoppin, infilatosi in una fuga con uomini importanti come Rolland, riesce, in virtù del suo piazzamento, a conquistare la maglia gialla che vestirà domani nel giorno dell’anniversario della Presa della Bastiglia.
Bella soddisfazione per i francesi che domani, nel giorno della più importante festa d’oltralpe, potranno vedere un connazionale in maglia gialla. Tony Galoppin riesce a conquistare il simbolo del primato, nel giorno in cui un altro Tony (Martin), con una impresa straordinaria, conquista la sua prima vittoria in linea al Tour de France in una frazione concepita con un percorso particolare, adatto proprio ad attacchi delle seconde linee.
Il tracciato si presentava subito cattivo, si partiva a salire sin dai primi chilometri e la cosa ha fatto sì che si formasse subito un drappello di velocisti attardati. Successivamente erano previste altre ascese, non particolrmente dure ma senza soluzione di continuità. Ai 60 chilometri dal traguardo, iniziava la prima salita di prima categoria di questa edizione della Grande Boucle, Le Markstein, in realtà un versante insolito del Grand Ballon, che, a sua volta, costituiva ulteriore GPM di terza categoria. Gli ultimi 43 chilometri erano divisi più o meno equamente tra discesa e pianura.
Una tracciato del genere scoraggiava un po’ le azioni degli uomini di classifica, ma poteva essere invitante per coloro che, magari, volevano rientrare in classifica o per coloro che cercavano l’occasione in un giorno in cui i big non si sarebbero mossi.
Sin dalle prime battute si registrano inquietudini in gruppo, con Sagan che prova ad uscire ma viene raggiunto e superato da un nutrito gruppo di oltre venti corridori. Costoro vengono raggiunti dal gruppo poco dopo lo scollinamento del primo GPM. Nella discesa si involano Alessandro De Marchi e Tony Martin, al loro inseguimento si lancia, nel corso della seconda ascesa di giornata, un folto gruppo di ventotto corridori tra i quali si trovano anche nomi altisonanti: José Joaquin Rojas (Movistar), Joaquim Rodríguez, Simon Spilak (Katusha), Sérgio Paulinho (Tinkoff – Saxo), Kristjan Koren (Cannondale), Lars Boom, Steven Kruijswijk (Belkin), Mikaël Cherel, Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Tom Dumoulin (Giant – Shimano), Rafael Valls (Lampre – Merida), Matthieu Ladagnous (FDJ.fr), Tony Gallopin (Lotto – Belisol), Amaël Moinard, Greg Van Avermaet (BMC), Pierre Rolland, Cyril Gautier, Alexandre Pichot, Perrig Quéméneur, Kévin Réza (Europcar), Fabian Cancellara (Trek), Daniel Navarro, Nicolas Edet (Cofidis), Christian Meier (Orica GreenEDGE), Sylvain Chavanel (IAM), Tiago Machado (NetApp – Endura), Brice Feillu e Jean-Marc Bideau (Bretagne – Séché). Il meglio piazzato in classifica generale è Tony Galoppin, con un ritardo di circa 3 minuti e mezzo dalla maglia gialla. A questo punto, il destino della coppia di testa sembra segnato e logica vorrebbe che i due venissero riassorbiti dai ventotto, sia perchè al traguardo mancavano ancora molti chilometri, sia perchè dietro erano in numero consistente. Nulla di tutto ciò è accaduto, De Marchi e Martin non si sono minimamente preoccupati dei contrattaccanti ed hanno continuato a testa bassa nella loro azione, riuscendo a guadagnare sia sul drappello dei ventotto, sia sul gruppo della maglia gialla tirato dagli Astana ad un ritmo non molto elevato. La squadra di Nibali, in effetti, non sembra preoccuparsi della presenza nei ventotto di uomini molto vicini in classifica generale. E’ tuttavia d’uopo osservare che la Astana, in questa prima settimana, ha speso molto perchè ha dovuto controllare la corsa e, nella giornata di ieri, gli uomini di Nibali non sono apparsi particolarmente in palla. Cedere la maglia gialla signficava da un lato risparmiare la squadra oggi, evitando di chiedere ai compagni di menare a tutta, e dall’altro lasciare l’onere di controllare la corsa agli uomini di Galoppin che hanno interesse a mantenere la maglia il più possibile. Del resto, il corridore francese non è uomo pericoloso in chiave classifica finale.
In tale quadro, la situazione si stabilizza con quattro distinti gruppi: la coppia di testa, che continua molto bene nella azione e all’inseguimento un gruppo di ventotto corridori – con uomini forti come Rolland, protagonista di analoghe azioni al Giro, e “Purito” Rodríguez – che, però, non appare in grado di chiudere sui due di testa; in terza posizione si collocava il gruppo della maglia gialla che viaggia ad andatura regolare e, quindi, la “rete” del velocisti che procede in tranquillità con un occhio al tempo massimo, che oggi poteva essere un problema, visto che già i primi chilometri in salita avevano provocato un vero e proprio naufragio degli sprinter.
Di qui all’arrivo l’evento più rilevante si verifica ai meno sessanta, quando sulla ascesa verso il GPM più duro di giornata, Le Markstein (10,8 Km al 5,4% con punte al 12%), Tony Martin se ne va in solitaria, lasciando sul posto De Marchi, che non è in grado di tenere il passo del tedesco.
I contrattccanti, come già si era capito, non erano in grado di organizzare un inseguimento efficace, mentre nel gruppo l’unico sussulto è uno scatto di Pinot in vista del GPM del Grand Ballon, unicamente finalizzato a prendere la discesa davanti, viste le non eccelse capacità di discesista del francese della FdJ.fr.
Tony Martin vola imprendibile verso il traguardo, conquistando la sua prima vittoria in linea e sfilando la maglia a pois a Kadri, che ha pagato lo sforzo di ieri. Gli inseguitori giungono a 2 minuti e 45 dal tedesco, ma riescono a guadagnare 5 minuti sul gruppo della maglia gialla. Il distacco permette a Galoppin di conquistare il vessillo del primato giusto alla vigilia dell’anniversario della Presa della Bastiglia. Nella tappa di domani, con arrivo alla Planches des Belles Filles dopo ben 7 GPM (molto dure le ultime due salite), potrebbe anche perderla nuovamente se ci sarà bagarre, già dalla penultima ascesa; potrebbe, però, anche resistere vista la buona reazione nel finale della tappa di ieri. Le ascese previste domani, infatti, non sono le classiche salite da venti chilometri delle grandi montagne del Tour e un uomo come Galoppin potrebbe riuscire a conservare il primato, avendo un vantaggio di un minuto e mezzo sullo “Squalo”. Tutto ciò non può che andare a vantaggio dell’Astana, in quanto Nibali mantiene invariato il vantaggio sui diretti avversari per la vittoria finale e, al contempo, la squadra avrà la possibilità di riposare qualche giorno, dato che è al lavoro dalla terza tappa.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 4:09:34
2 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:02:45
3 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
4 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
5 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
6 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
7 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
8 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
9 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
10 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
11 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale
12 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits
13 Rafael Valls (Spa) Lampre – Merida
14 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
15 Sergio Miguel Moreira Paulinho (Por) Tinkoff-Saxo
16 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
17 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
18 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits
19 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
20 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:02:51
21 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 0:02:54
22 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:07:46
23 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
24 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
25 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
26 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
27 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
28 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
29 Vasili Kiryienka (Blr) Team Sky
30 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
31 Richie Porte (Aus) Team Sky
32 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
33 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
34 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
35 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
36 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
37 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
38 Adam Hansen (Aus) Lotto-Belisol
39 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
40 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale
41 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida
42 Ruben Plaza Molina (Spa) Movistar Team
43 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
44 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
45 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
46 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
47 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step
48 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
49 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
50 Cedric Pineau (Fra) FDJ.fr
CLASSIFICA GENERALE
1 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 38:04:38
2 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:34
3 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:02:40
4 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:03:18
5 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:03:32
6 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:00
7 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:01
8 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:04:07
9 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:04:08
10 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:13
11 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:04:26
12 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:36
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
14 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:04:44
15 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
16 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:08
17 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:11
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:28
19 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:05:56
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:06:12
21 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:06:43
22 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:06:56
23 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:18
24 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:07:46
25 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:53
26 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:08:08
27 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:08:27
28 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:09
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:09:47
30 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 0:12:15
31 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:12:17
32 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:14:24
33 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:14:34
34 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr 0:16:28
35 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:17:32
36 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:18:40
37 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:18:56
38 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:19:50
39 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:20:11
40 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:21:46
41 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:23:15
42 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:24:11
43 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:25:12
44 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:26:20
45 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:26:39
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:28:42
47 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step 0:30:02
48 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:30:53
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:31:21
50 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp 0:31:54

Gallopin, un francese in giallo alla vigilia della festa nazionale (foto Bettini)
13-07-2014
luglio 13, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick-Step) si è imposto nella nona tappa, Gérardmer – Mulhouse, percorrendo 170 Km in 4h09′34″ alla media di 40,871 Km/h. Ha preceduto di 2′45″ l’elvetico Cancellara e il belga Van Avermaet. Miglior italiano Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), 5° a 2′45″. Il francese Tony Gallopin (Lotto Belisol) è la nuova maglia gialla con 1′34″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) e 2′40″ sul portoghese Machado.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
L’austriaco Marco Haller (Team Katusha) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Podersdorf at Neusiedler See – Vienna, percorrendo 122,8 Km in 2h03′08″ alla media di 59,837 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team) e l’olandese Kreder. Il britannico Peter Kennaugh (Team Sky) si impone in classifica, con 1′03″ sullo spagnolo Moreno Bazán e 1′42″ sull’italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team)
GP DE PONT-À-MARCQ – LA RONDE PÉVÈLOISE (Francia)
Il francese Benoît Daeninck (C.C.Nogent-sur-Oise) si è imposto nella corsa francese percorrendo 174,8 Km in 3h57′52″ alla media di 44,092 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Planckaert e il neozelandese Karwowski. Due italiani in gara: Piero Baffi (Leopard Development Team) 56° a 8′30″, Sebastiano Frassetto (Team Differdange – Losch) 62° a 8′30″
GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Il ceco Karel Hnik (Etixx) si è imposto nella terza ed ultima tappa, São Martinho do Porto – Carvoeira, percorrendo 164 Km in 4h04′24″ alla media di 40,262 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo spagnolo Simón Casulleras e il portoghese Forte. Lo spagnolo Delio Fernandez Cruz (OFM – Quinta da Lixa) si impone in classifica con 10″ sul connazionale De La Parte Gonzalez e 13″ sul portoghese Pinto.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’ucraino Sergiy Lagkuti (Kolss Cycling Team) si è imposto nell’ottava tappa, Xunhua – Linzhao, percorrendo 215,1 Km in 5h41′28″ alla media di 37,796 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Kogut e l’italiano Samuele Conti (Neri Sottoli – Yellow Fluo). Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 30″ sul francese Vaubourzeix e 49″ sull’ucraino Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′33″.
VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
L’olandese Kenny Robert Van Hummel (Androni Giocattoli – Venezuela) si è imposto nella decima ed ultima tappa, circuito di Caracas, percorrendo 70 Km in 1h17′15″ alla media di 54,369 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Pérez Silva e Quevedo. Miglior italiano Francesco Chicchi (Neri Sottoli – Yellow Fluo), 6°. Il venezuelano Yonathan Jesus Salinas Duque (Lotería del Táchira) si impone in classifica con 6″ sul connazionale Galviz e 24″ sul connazionale Navas. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 91° a 33′53″
CAMPIONATI EUROPEI DI CICLISMO – STRADA UOMINI U23
L’elvetico Stefan Küng (BMC Development Team) si è imposto nella gara su strada uomini U23, circuito di Nyon, percorrendo 172,8 Km in 4h16′05″ alla media di 40,487 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Iuri Filosi* (Team Colpack) e il francese Turgis.
*dilettante
CAMPIONATI EUROPEI DI CICLISMO – STRADA DONNE JUNIOR
L’italiana Sofia Bertizzolo (ASD Breganze Millenium) si è imposta nella gara su strada uomini U23, circuito di Nyon, percorrendo 86,4 Km in 2h23′17″ alla media di 36,180 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’elvetica Koller e la russa Egorova. In gara anche l’italiana Katia Ragusa (Eurotarget Still Bike), 5° a 13″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
La britannica Emma Pooley (Lotto Belisol Ladies) si è imposta anche nella nona ed ultima tappa, Trezzo sull’Adda – Madonna del Ghisallo, percorrendo 80,1 Km in 1h57′40″ alla media di 40,844 Km/h. Ha preceduto di 25″ la francese Ferrand-Prévot e l’olandese Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team). Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Hitec Products), 6° a 38″. La Vos si impone in classifica con 15″ sulla Ferrand-Prévot e 1′32″ sull’olandese Van der Breggen. Miglior italiana la Longo Borghini (Hitec Products), 5° a 2′06″
GIRO DEL CASENTINO
L’italiano Paolo Totò* (Veloclub Senigallia) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Arezzo, percorrendo 152,8 Km in 3h32′34″ alla media di 43,130 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Marco Chianese* (Team Pala Fenice) e Marco D’Urbano* (Aran Cucine)
*dilettante
GIRO DEL MEDIO BRENTA
Lo sloveno Klemen Stimulak (Adria Mobil) si è imposto nella corsa italiana, Villa del Conte – San Martino di Lupari, percorrendo 176,3 Km in 4h07′43″ alla media di 42,702 Km/h. Ha preceduto di 27″ il kazako Semyonov e di 37″ l’italiano Gianluca Milani* (Zalf Euromobil Désirée Fior)
*dilettante

