03-08-2021

agosto 3, 2021 by Redazione  
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VUELTA A BURGOS

Il belga Edward Planckaert (Alpecin-Fenix) si è imposto nella prima tappa, Burgos (Catedral) – Burgos (El Castillo), percorrendo 161 Km in 3h34′42″, alla media di 44.993 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Gonzalo Serrano Rodríguez (Movistar Team) e di 1″ l’italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa). Planckaert è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Serrano Rodríguez e 1″ su Albanese

OLIMPIADI, RECORD DEL MONDO PER GANNA E COMPAGNI

agosto 3, 2021 by Redazione  
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Filippo Ganna ha guidato gli azzurri verso la finale per l’oro nell’inseguimento a squadre in programma domani, nel farlo ha fatto segnare un incredibile record del mondo. Contro di loro c’è però la Danimarca, autentica di un grande disastro nella semifinale dopo aver dimostrato però di essere superiori agli azzurri. Nella prova femminile vittoria dominante delle tedesche con le azzurre che si sono fermate al sesto posto facendo segnare il record italiano.
Nelle gare sprint a squadre successo per la Cina nella giornata di ieri al femminile e all’Olanda nella gara maschile di oggi.

All’Izu Velodrome sono andate in scena le prime due giornate di gara dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Nella giornata di ieri, perlopiù dedicata alle qualificazioni sono andate in scena le qualifiche per gli inseguimenti a squadre dove Germania al femminile e Danimarca al maschile hanno dimostrato il loro valore di squadre favorite vincendo la prova. Per l’Italia femminile il quarto posto le costringeva ad affrontare la Germania nelle batterie, mentre al maschile Filippo Ganna ha portato gli azzurri al secondo posto con la ostica Nuova Zelanda come avversaria in batteria.
Il programma olimpico aveva anche le sprint a squadre femminile che assegnavano la prima medaglia. Nelle qualificazioni era la Germania a spuntarla in 32.102 con solo 33 millesimi di margine sulla compagine cinese, campionesse in carica di Rio 2016, mentre Olanda e il Comitato Olimpico Russo erano nettamente avvantaggiate per giocarsi il bronzo avendo un ritardo di 3 decimi dalle prime due squadre e 6 decimi di vantaggio sul Messico. Infatti le prove in batterie hanno confermato il passaggio del turno delle quattro formazioni con la Cina in grado di abbassare il record del mondo (appartenuto a loro dal 2015) a 31.804 con la Germania che con 31.905 segnava il secondo tempo migliore di sempre. Era quindi l’ora delle due finali con Comitato Olimpico Russo e Olanda a contendersi il bronzo con una partenza velocissima delle russe che garantiva loro la conquista della medaglia. A seguire lo showdown tra Germania e Cina con una partenza forte delle cinesi che riuscivano a difendersi per 85 millesimi dal ritorno delle tedesche. Il podio di Rio 2016 veniva quindi confermato con Russia e Germania ad invertirsi di medaglie, mentre la Cina si confermava la più forte.

Nella seconda giornata di pista si iniziava con l’inseguimento a squadre femminile dove il Canada riusciva ad effettuare un ottimo tempo, difficile da battere per le azzurre che avrebbero dovuto migliorare notevolmente (2 secondi) il record italiano. La sfida più attesa era quella tra Stati Uniti e Gran Bretagna con le atlete britanniche che finivano molto forte la loro prova vincendo con margine e distruggendo il record del mondo fatto segnare nella giornata precedente dalle tedesche (4:07.307) con 4:06.748. A seguire era il turno delle italiane contro la superpotenza tedesca, per il gruppo azzurro il record italiano non bastava andando a qualificarsi per la sfida per il 5°-6° posto. Contemporaneamente la Germania rispondeva immediatamente alle britanniche con un impressionante 4:06.159, la finale per il terzo posto vedeva quindi le statunitensi a dover sfidare le canadesi. L’Italia non riusciva a battere l’Australia nella lotta per il quinto posto, mentre gli Stati Uniti conquistavano il bronzo con margine. Nella finale per l’oro le britanniche pagavano la fatica accumulata nella semifinale non riuscendo minimamente a rispondere alle tedesche perdendo quindi il titolo conquistato a Rio, nel frattempo le tedesche si esibivano in una prova fantasmagorica andando a disintegrare il record del mondo con un impressionante 4:04.249, ben sei secondi più veloce della finale di cinque anni fa.
Nella stessa sessione erano previste anche le batterie dell’inseguimento maschile, con le finali però programmate per la giornata di domani, qui l’Australia riusciva a riscattarsi dalla controprestazione di ieri con il nuovo record olimpico in 3:44.902. A seguire erano gli azzurri che si affrontavano in una semifinale palpitante contro i neozelandesi. La sfida era rimasta molto equilibrata finché gli all blacks riuscivano ad andare in vantaggio di mezzo secondo a 750 metri dal termine della prova. In quel momento era Filippo Ganna a prendere le redini del terzetto azzurro (Francesco Lamon era già rimasto staccato) andando a compiere una rimonta impressionante che andava a colmare il gap a solo 150 metri dalla fine. L’Italia vinceva distruggendo il record del mondo in 3:42.307 ben 2 secondi e 3 decimi sotto il tempo fatto segnare dalla Danimarca nel 2020, mentre la Nuova Zelanda, incredibilmente, con 3:42.397 restava fuori dalla finale per l’oro, ma sicura di potersi giocare la medaglia. I danesi nell’ultima batteria dimostravano di essere i favoriti per la vittoria con una prova devastante, ai 3000 metri erano oltre al secondo di vantaggio sull’Italia. All’inizio del giro finale però avveniva il disastro. Il Regno Unito aveva sostituto Edward Clancy (che si è così ritirato definitivamente dalla pista) con Charlie Tanfield, il quale aveva perso le ruote dei compagni di squadra, ma essendo il terzo uomo aveva comunque da continuare la sua prova. Frederik Madsen, forse non aspettandosi questa situazione, stava gareggiando a testa bassa, andando ad impattare contro il britannico e creando una caduta, fortunatamente evitata dagli altri danesi. Dopo un’ora di discussioni è stato deciso di assegnare il passaggio in finale ai danesi perché avevano raggiunto la scia del terzo uomo dei britannici che nell’inseguimento a squadra garantisce il passaggio del turno. L’Italia ha provato a protestare chiedendo una squalifica per aver causato la caduta, ma non è stata ascoltata. Sarà quindi sfida Italia-Danimarca domani per la medaglia d’oro, mentre la medaglia di bronzo andrà ad una squadra oceanica con la sfida Australia-Nuova Zelanda. Per gli Azzurri e Ganna in primis, servirà un’impresa per battere i danesi, ma arrivati a questo punto è lecito sognare.
L’altra competizione in programma era la sprint a squadre maschile dove nelle qualificazioni gli olandesi miglioravano il record olimpico con 42.134 davanti a Gran Bretagna, Australia e Francia. Nelle batterie l’Australia riusciva a migliorare il tempo con un 42.103, che veniva però battuto in successione prima dai britannici con 41.829 e poi dagli olandesi in 41.431 (a due decimi dal record del mondo stabilito da loro nel 2020). La Francia era la quarta classificata contro gli australiani per il bronzo dove gli atleti del Down Under sbagliavano la partenza andando a compromettere la loro prova, i francesi erano bravi a sfruttare l’occasione conquistando il bronzo. Subito dopo era l’ora della battaglia per l’oro tra Olanda e Gran Bretagna con i britannici anche loro vittime di una partenza disastrosa, ma poco avrebbero potuto contro gli olandesi che riuscivano a limare ancora il record olimpico con un 41.369 che garantiva a loro l’oro, mentre per i campioni in carica di Rio della Gran Bretagna era un altro titolo olimpico perso.

Carlo Toniatti.

Lesultanza di Filippo Ganna dopo aver fatto segnare il record del mondo - Bettini Photo

L'esultanza di Filippo Ganna dopo aver fatto segnare il record del mondo - Bettini Photo

02-08-2021

agosto 3, 2021 by Redazione  
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KREIZ BREIZH ELITES

L’olandese Mick Van Dijke (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Guingamp – Rostrenen, percorrendo 172.6 Km in 4h13′00″, alla media di 42.806 Km/h. Ha preceduto di 4″ il belga Laurenz Rex (Bingoal Pauwels Sauces WB) e il francese Axel Mariault (Team U Nantes Atlantique). Miglior italiano Lorenzo Germani (Équipe continentale Groupama-FDJ), 38° a 33″. L’olandese Nick van der Lijke (Riwal Cycling Team) si impone in classifica con 6″ su Van Dijke e 10″ sul tedesco Michel Hessmann (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Germani, 32° a 2′07″

CIRCUITO DE GETXO, VINCE NIZZOLO

agosto 2, 2021 by Redazione  
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Giacomo Nizzolo vince il Circuito de Getxo davanti a Giovanni Aleotti e Buitrago Sanchez

Circuito mosso e tortuoso quello della classica spagnola alla quale in tanti hanno posto il cerchiolino rosso sul calendario.
La fuga non riesce ad evadere per lunghi tratti, fin quando un gruppetto prende il largo di forza intorno ai 70 km di corsa. Si tratta di Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Dayer Quintana e Matis Louvel (Team Arkéa-Samsic), Lluis Mas e Mathias Norsgaard (Movistar), Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Antonio Nibali e Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Antonio Jesus Soto (Euskaltel-Euskadi) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Nomi pesanti che non fanno dormire sonni tranquilli al plotone, il quale controlla il distacco massimo sotto i 2 minuti. Quando il vantaggio è ridotto ormai a una manciata di secondi davanti gli unici superstiti della fuga iniziale sono Mohoric, Norsgaard, Soto, Trentin e Albanese. Iniziata l’ultima salita di giornata dal plotone principale ci prova Abner González (Movistar), prontamente seguito da Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious). I due raggiungono i fuggitivi e guadagnano qualcosa mentre alle loro spalle si forma una coppia tutta italiana all’inseguimento, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Giovanni Aleotti (Bora-hansgrohe). Prima dello scollinamento fuoriescono dal gruppo anche Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e Giacomo Nizzolo (Qhubeka NextHash), e nei 10 km di discesa seguenti tutti questi piccoli drappelli distanziati di poche manciate di secondi si compattano in un’unica testa della corsa lanciata verso la volata per la vittoria.
Sul traguardo il più veloce per distacco è Giacomo Nizzolo, che salta e stacca Giovanni Aleotti e Buitrago Sanchez.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Giacomo Nizzolo esulta sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

Giacomo Nizzolo esulta sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

01-08-2021

agosto 1, 2021 by Redazione  
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CIRCUITO DE GETXO – MEMORIAL HERMANOS OTXOA

L’italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) si è imposto nella corsa spagnola, Bilbao – Getxo, percorrendo 193.5 Km in 4h12′24″, alla media di 45.998 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe) e il colombiano Santiago Buitrago Sánchez (Bahrain – Victorious)

KREIZ BREIZH ELITES

Il britannico Samuel Watson (nazionale britannica) si è imposto nella terza tappa, Ploërdut – Carhaix, percorrendo 180.5 Km in 4h13′00″, alla media di 42.806 Km/h. Ha preceduto di 23 l’olandese Nick van der Lijke (Riwal Cycling Team) e di 35″ il francese Julian Lino (Bike Aid). Miglior italiano Antonio Puppio (Team Qhubeka), 6° a 52″. Watson è il nuovo leader della classifica con 6″ su Van der Lijke E 16″ sul tedesco Michel Hessmann (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Puppio, 26° a 1′06″

31-07-2021

luglio 31, 2021 by Redazione  
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CLÁSICA DE SAN SEBASTIÁN

Lo statunitense Neilson Powless (EF Education – Nippo) si è imposto nella classica spagnola, circuito di San Sebastián, percorrendo 223.5 Km in 5h34′31″, alla media di 40.087 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) e il danese Mikkel Frølich Honoré (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), 4° a 30″

CLÁSICA DE SAN SEBASTIÁN DONNE

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella classica spagnola, circuito di San Sebastián, percorrendo 139.8 Km in 3h53′37″, alla media di 35.905 Km/h. Ha preceduto di 36″ la statunitense Ruth Winder (Trek-Segafredo Women) e di 1′35″ l’italiano Tatiana Guderzo (Alé BTC Ljubljana)

TOUR DE L’AIN

L’australiano Michael Storer (Team DSM) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Izernore – Lélex Mont-Jura, percorrendo 125 Km in 3h02′46″, alla media di 41.036 Km/h. Ha preceduto di 43 l’italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step) e il danese Mattias Skjelmose Jensen (Trek – Segafredo). Storer si impone in classifica con 55″ sul belga Harm Vanhoucke (Lotto Soudal) e 1′01″ sull’elvetico Matteo Badilatti (Groupama – FDJ). Miglior italiano Bagioli, 4° a 1′15″

KREIZ BREIZH ELITES

Il francese Johan Le Bon (Team Pays De Dinan) si è imposto nella seconda tappa, Calanhel – Plouray, percorrendo 189.9 Km in 4h31′47″, alla media di 41.923 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Marijn van den Berg (Équipe continentale Groupama-FDJ) e il britannico Samuel Watson (nazionale britannica). Miglior italiano Antonio Puppio (Team Qhubeka), 8° a 4″. Il tedesco Michel Hessmann (Jumbo-Visma Development Team) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Tim Van Dijke (Jumbo-Visma Development Team) e del connazionale Maurice Ballerstedt (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Lorenzo Germani (Équipe continentale Groupama-FDJ), 19° a 28″.

HEYLEN VASTGOED HEISTSE PIJL

L’olandese Pascal Eenkhoorn (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa belga, circuito di Heist-op-den-Berg, percorrendo 192.8 Km in 4h17′07″, alla media di 44.991 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e di 1″ il belga Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix)

POWER POWLESS! UN AMERICANO VINCE A SAN SEBASTIAN 26 ANNI DOPO ARMSTRONG.

luglio 31, 2021 by Redazione  
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La Classica di San Sebastian si conferma corsa d’attacco e si decide negli ultimi 30 km quando se ne vanno in quattro nella discesa di Erlaitz. E’ Neilson Powless (Team EF Education Nippo) a battere in una volata ristretta Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious) e Mikkel Honorè (Team Deceuninck Quick Step). Quarto posto per Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert), vittima di una caduta nella discesa finale che gli preclude le chance di vittoria.

La Classica di San Sebastian è una delle corse di un giorno più attese del periodo estivo e ritorna al suo posto dopo la cancellazione del 2020 per colpa del Covid. Quest’anno la prova è lunga quasi 224 e segue le Olimpiadi di Tokyo, dalle quali provengono alcuni ‘stakanovisti’. Il percorso come sempre si adatta agli scattisti-scalatori e la presenza di Julian Alaphilippe, capitano designato della Deceuninck Quick Step, sarà lo spauracchio per tutti gli altri ciclisti. Il campione del mondo si ripresenta ai nastri di partenza dopo un Tour de France in cui è stato protagonista soprattutto nella prima settimana e in qualche fuga successiva. Il percorso gli si addice perfettamente, anche perché ha già vinto qui nel 2018. Il punto chiave, come è stato negli ultimi anni, potrebbe essere la durissima salita finale di Murgil-Tontorra: sono solo 2 km e mezzo ma ci sono punte superiori al 20%. Alaphilippe dovrà fare comunque i conti con un’agguerrita concorrenza. Tra le squadre più attese la Trek Segafredo porta ad esempio Giulio Ciccone e Bauke Mollema, reduci da Tokyo e ottimi scalatori. La stessa Bora Hansgrohe può essere temibile con Wilco Kelderman e Patrick Konrad. La Jumbo Visma ha in Jonas Vingegaard, secondo al Tour, la sua punta di diamante. Nella Israel StartUp Napion un Daniel Martin al top potrebbe dare filo da torcere a molti avversari, mentre l’INEOS porta come sempre una squadra piena di capitani, con Gianni Moscon, Adam Yates, Egan Bernal che cercheranno lo spunto giusto per primeggiare. Da segnalare anche il ritorno alle corse di Mikel Landa nella Bahrain Victorious dopo un periodo di stop. La corsa si animava soltanto intorno al km 73, sulle prime rampe della salita di Urraki. In testa si formava un gruppo di 16 ciclisti composto da Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Lilian Calmejane e Mikael Cherel (Team AG2R Citroen), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Valerio Conti ed Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates), Javier Romo (Team Astana), Johan Jacobs e Josè Joaquin Rojas (Team Movistar), Jeremy Cabot (Team Direct Energie), Jokin Murguialday (Team Caja Rural), Oscar Cabedo e Dani Navarro (Team Burgos BH), Xandres Vervloesem (Team Lotto Soudal) e Romain Hardy (Team Arkea Samsik). Il gruppo di testa scollinava con circa 1 minuto e 30 secondi di vantaggio sul gruppo principale. La fuga guadagnava fino a 4 minuti sul gruppo nel tratto centrale che portava alla successiva salita dello Jaizkibel. Erano Trek Segafredo, INEOS Grenadiers, Deceuninck Quick Step e Jumbo Visma le squadre più attive all’inseguimento del drappello di testa. Il ritmo imposto da queste squadre, soprattutto lungo l’ascesa dello Jaizkibel, imprimeva una decisa accelerazione da parte del gruppo, il quale scollinava nella nebbia con 1 minuto e 40 secondi di ritardo dalla testa della corsa. Il gruppo guadagnava ulteriormente nel tratto in pianura che conduceva alla salita di Erlaitz, penultima asperità a meno di 50 km dal termine. Nel frattempo una curva verso destra, presa troppo velocemente e resa insidiosa dall’asfalto bagnato, faceva grossi danni tra le fila della Bora Hansgrohe, visto che cadevano in tre: Matteo Fabbro, Wilco Kelderman e Giovanni Aleotti. Romo affrontava da solo in testa la salita di Erlaitz: 4 km al 10.6%, un vero e proprio muro. Il giovane spagnolo aveva ancora 40 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Jumbo Visma. Simon Carr (Team EF Education First) e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) erano i primi a riportarsi su Romo. Il britannico accelerava e scollinava in prima posizione. A 38 km dalla conclusione Carr aveva 36 secondi di vantaggio su Landa ed 1 minuto di vantaggio su un gruppo molto affievolito, che contava una trentina di unità. A 30 km dall’arrivo Landa veniva ripreso dal gruppo e Carr aveva ancora circa 40 secondi di vantaggio. A 25 km dal termine usciva dal gruppo un gruppo di quattro attaccanti formato da Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Mikkel Honorè (Team Deceuninck Quick Step), Neilson Powless (Team EF Education First) e Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert), che raggiungevano Carr in testa. Si avvicinava l’ultima asperità di Murgil Tontorra, salita sulla quale si sarebbe giocata molto probabilmente la corsa con le sue pendenze al 20%. Honorè, Powless e Mohoric erano i primi a scollinare , mentre Rota perdeva un centinaio di metri ma riusciva a rientrare sui tre a 7 km dall’arrivo. In una curva in discesa verso destra Rota, Mohoric ed Honorè venivano rallentati. Powless si avvantaggiava ma veniva ripreso da Mohoric a 2 km dal termine. Anche Honorè rientrava sulla testa della corsa quando mancava 1 km e mezzo al traguardo. La volata a tre, lanciata da Mohoric, veniva vinta da Powless, che otteneva così la vittoria più prestigiosa della sua carriera, portando in USA la seconda Classica di San Sebastian 26 anni dopo Lance Armstrong. Secondo era lo sloveno mentre Honoré terminava in terza posizione. Uno sfortunato Rota concludeva quarto a 29 secondi di ritardo da Powless mentre ciò che rimaneva del gruppo veniva regolato da Alessandro Covi (UAE Team Emirates) per la quinta posizione. L’estate prosegue con un Agosto molto interessante e fitto di impegni. Nelle prime due settimane pioveranno, è il caso di dirlo, le corse a tappe con Vuelta a Burgos, Giro del Portogallo, Giro di Polonia, Giro di Danimarca e Giro di Spagna, che sarà l’ultimo GT e si concluderà il 5 Settembre. Non mancheranno però anche le corse di un giorno, le più importanti delle quali si disputeranno verso fine mese con la Classica di Amburgo, la Brussels Cycling Classic e la Bretagne Classic – Ouest-France.

Giuseppe Scarfone

Neilson Powless vince a la Classica di San Sebastian (foto Getty Images Sport)

Neilson Powless vince a la Classica di San Sebastian (foto Getty Images Sport)

30-07-2021

luglio 30, 2021 by Redazione  
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TOUR DE L’AIN

Il tedesco Georg Zimmermann (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) si è imposto nella seconda tappa, Lagnieu – Saint-Vulbas, percorrendo 136 Km in 3h05′42″, alla media di 43.942 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Michael Storer (Team DSM) e il belga Harm Vanhoucke (Lotto Soudal). Miglior italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), 17° a 22″. Zimmermann è il nuovo leader della classifica con 4″ su Storer e 6″ su Vanhoucke. Miglior italiano Bagioli, 13° a 32″

KREIZ BREIZH ELITES

Il team olandese Jumbo-Visma Development Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Ploumagoar, percorrendo 12.5 Km in 13′33″, alla media di 55.351 Km/h. Ha preceduto di 19″ il team danese Riwal Cycling Team e di 21″ il team norvegese Uno-X Pro Cycling Team. Unico team italiano in gara il Team Qhubeka, 14° a 50″. Il tedesco Michel Hessmann (Jumbo-Visma Development Team) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Mick Van Dijke (Jumbo-Visma Development Team) e del connazionale Maurice Ballerstedt (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Lorenzo Germani (Équipe continentale Groupama-FDJ), 19° a 28″.

TOUR DE BELLE ISLE EN TERRE – KREIZ BREIZH ELITES DAMES

La britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women) si è imposta anche nella seconda ed ultima tappa, Saint-Connan›Ploumagoar, percorrendo 133.6 Km in 3h23′47″, alla media di 39.336 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Gladys Verhulst (Team Arkéa) e la norvegese Susanne Andersen (Team DSM). Migliore italiana Silvia Zanardi (Bepink), 10°. La Henderson si impone in classifica con lo stesso tempo delle olandesi Floortje Mackaij (Team DSM) e Anouska Koster (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana la Zanardi, 10° a 53″.

29-07-2021

luglio 29, 2021 by Redazione  
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VUELTA A CASTILLA Y LEÓN

Il francese Matis Louvel (Team Arkéa Samsic) si è imposto nella corsa spagnola, León – Ponferrada, percorrendo 181.2 Km in 4h16′13″, alla media di 42.433 Km/h. Ha preceduto di 44″ l’italiano Stefano Oldani (Lotto Soudal) e di 1′25″ l’uruguayano Mauricio José Moreira Guarino (Efapel).

TOUR DE L’AIN

Il colombiano Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, Parc des Oiseaux (Villars-les-Dombes ) – Bourg-en-Bresse, percorrendo 141 Km in 3h04′57″, alla media di 45.742 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM). Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Team TotalEnergies), 4°. Hodeg Chagüi è il primo leader della classifica con 4″ su Bouhanni e 6″ su Coquard. Miglior italiano Bonifazio, 4° a 10″

TOUR DE BELLE ISLE EN TERRE – KREIZ BREIZH ELITES DAMES

La britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women) si è imposta nella prima tappa, Callac – Pontrieux, percorrendo 124.2 Km in 3h08′46″, alla media di 39.477 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Pfeiffer Georgi (Team DSM) e l’olandese Anouska Koster (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Silvia Zanardi (Bepink), 9° a 53″. La Henderson è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Georgi e della Koster. Migliore italiana la Zanardi, 9° a 53″.

28-07-2021

luglio 28, 2021 by Redazione  
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OLIMPIADI DI TOKYO – GARA A CRONOMETRO UOMINI

Lo sloveno Primož Roglič si è imposto nella corsa a cronometro, circuito del Fuji International Speedway, percorrendo 44.2 Km in 55′04″, alla media di 48.160 Km/h. Ha preceduto di 1′01″ l’olandese Tom Dumolin e di 1′04″ l’australiano Rohan Dennis. Due italiani in gara: Filippo Ganna 5° a 1′06″, Alberto Bettiol 11° a 2′34″

OLIMPIADI DI TOKYO – GARA A CRONOMETRO DONNE

L’olandese Annemiek van Vleuten si è imposta nella corsa a cronometro, circuito del Fuji International Speedway, percorrendo 22.1 Km in 30′13″, alla media di 43.883 Km/h. Ha preceduto di 56″ l’elvetica Marlen Reusser e di 1′02″ sulla connazionale Anna van der Breggen. Unica italiana in gara Elisa Longo Borghini, 10° a 2′47″

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