LA VAN VLEUTEN A CESENA DETTA LA SUA LEGGE
Il Giro donne riparte nel segno della Van Vleuten che si è imposta a Cesena dove si è disputata la quarta tappa. Sono salite sul podio Mavi García e Marta Cavalli, staccate rispettivamente di 1 e di 43 secondi
Successo in solitaria per l’olandese Annemiek Van Vleuten del Team Movistar nella quarta tappa del Giro d’Italia Donne, disputatasi oggi sull’appennino con partenza ed arrivo a Cesena. La fuoriclasse olandese si è imposta nella prima tappa verità di questo Giro, una frazione appenninica che si è dimostrata un giudice severo. La seconda piazza è andata alla campionessa spagnola in linea e a cronometro Mavi García (UAE Team ADQ), che ha chiuso a 1” dalla vincitrice e nuova maglia rosa. Terza si è piazzata l’italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), chw ha accusato un ritardo di 43”. Quarta è giunta Silvia Persico (Valcar – Travel & Service), che è transitata sotto lo striscione d’arrivo dopo 4’51”. Sesta piazza per Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), arrivata alle spalle dell’australiana Amanda Spratt (Team BikeExchange – Jayco). Grazie al piazzamento odierno, la ciclista di Ornavasso ha scalato due posizioni in classifica, attestandosi al quarto posto alle spalle della Cavalli.
Le prime tre di giornata, che adesso sono anche le prime della classifica generale,, sono state protagoniste dell’attacco decisivo portato salendo verso il GPM del Colle del Barbotto, salita simbolo di questa tappa. Insieme a loro era presente anche la statunitense Kristen Faulkner, ma l’atleta del Team BikeExchange – Jayco non è riuscita a tenere il passo delle altre tre e si è staccata ancora prima di scollinare. Nelle fasi finali la Van Vleuten e la García hanno staccato l’italiana, che comunque facendo un po’ l’elastico e senza mai mollare è riuscita a chiudere entro il minuto dalla vincitrice.
La tappa di Cesena ha visto la campionessa del mondo Elisa Balsamo (Trek – Segafredo) perdere quella maglia rosa che indossava dalla seconda frazione. La cuneese avrà, però, la possibilità di rifarsi già oggi nella quinta tappa, la Carpi-Reggio Emilia di 126 km che ha tutte le caratteristiche per sorridere alle ruote veloci del plotone.
Mario Prato

La Van Vleuten e la Garcia in azione nella tappa di Cesena (Getty Images)
04-07-2022
luglio 4, 2022 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Giorno di riposo
GIRO D’ITALIA DONNE
L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella quarta tappa, circuito di Cesena, percorrendo 120.9 Km in 3h13′13″, alla media di 37.543 Km/h. Ha preceduto di 1″ la spagnola Margarita Victoria García (UAE Team ADQ) e di 43″ l’italiana Marta Cavalli (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope). La Van Vleuten è la nuova maglia rosa con 25″ sulla García e 57″ sulla Cavalli
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
L’italiano Giovanni Aleotti (BORA-hansgrohe) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Bâlea Lac, percorrendo 179.4 Km in 4h41′56″, alla media di 38.179 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Harm Vanhoucke (Lotto Soudal) e di 7″ il belga Cian Uijtdebroeks (BORA-hansgrohe). Aleotti è il nuovo leader della classifica con 10″ su Vanhoucke e 15″ su Uijtdebroeks
03-07-2022
luglio 3, 2022 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
L’olandese Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella terza tappa, Vejle – Sønderborg, percorrendo 182 Km in 4h11′33″, alla media di 43.411 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Miglior italiano Alberto Dainese (Team DSM), 7°. Van Aert è ancora maglia gialla con 7″ sul connazionale Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 14″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), 14° a 37″
GIRO D’ITALIA DONNE
Giorno di riposo
GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Il portoghese Frederico Figueiredo (Glassdrive/Q8/Anicolor) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Foz do Arelho – Alto do Montejunto, percorrendo 174.8 Km in 4h21′54″, alla media di 40.046 Km/h. Ha preceduto di 44″ lo spagnolo Joan Bou (Euskaltel-Euskadi) e di 49″ lo spagnolo Josè Manuel Diaz (Burgos-BH). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico), 75° a 19′12″. Figueiredo si impone in classica con 46″ su Bou e 56″ sul connazionale Tiago Antunes (Efapel Cycling). Gasparini 71° a 31′24″
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
L’italiano Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè) si è imposto nella prima tappa, Brezoi – Sibiu, percorrendo 206.1 Km in 5h12′54″, alla media di 39.674 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Nicolas Dalla Valle (Giotti Victoria Savini Due) e Andrea Piccolo (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Fiorelli è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’olandese Tim Van Dijke (Jumbo-Visma) e 2″ su Dalla Valle
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI -STRADA UOMINI JUNIOR
Dario Belletta (GB Junior Team – Pool Cantu’) si è imposto nella gara su strada, circuito di Cherasco, percorrendo 130.2 Km in 3h23′08″, alla media di 38.457 Km/h. Ha preceduto di 38″ Edoardo Burani (Team Fortebraccio Toscana) e Nicolas Milesi (Ciclistica Trevigliese)
GIRO DEL MEDIO BRENTA
L’italiano Thomas Pesenti (Beltrami TSA Tre Colli) si è imposto nella corsa italiana, Abbazia Pisani – Gallio, percorrendo 178.2 Km in 4h29′20″, alla media di 39.698 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide De Pretto (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Andrea Garosio (Biesse-Carrera)
GRONEWEGEN AL FOTOFINISH CON COLPO DI RENI, MA PROTAGONISTA È LA NOIA
Dylan Groenewegen conquista la vittoria nella terza tappa danese del Tour de France, riuscendo a superare la maglia gialla al fotofinish, grazie al colpo di reni. Per il resto, la noia l’ha fatta da padrona per 180 km, con una fuga velleitaria del corridore di casa Magnus Cort Nielsen. Terzo secondo posto di fila per Wout Van Aert che si consola mantenendo la maglia gialla.
Nei Frandi giri solitamente la domenica vanno in scena delle tappe importanti per consentire agli appassionati che lavorano durante la settimana di seguire in diretta le tappe più significative.
Al contrario, il Tour de France propone tutti gli anni una tappa pianeggiante sia la prima che la terza domenica.
La frazione di oggi, ultima in terra danese, è stato un invito agli appassionati per schiacciare un pisolino pomeridiano, perché sino ai 10 Km all’arrivo non è successo nulla e l’emozione più grande, eccetto la volata, è stata appunto la caduta ai -10 che ha aperto un buco nel quale sono rimasti attardati Rigoberto Uran e Damiano Caruso, che hanno accusato un ritardo di 39 secondi all’arrivo.
In fuga è andato da solo Magnus Cort Nielsen che, come padrone di casa, ha ricevuto l’affetto del pubblico sulle strade e ha raggranellato punti per la maglia a pois su strappetti sinceramente imbarazzanti che il Tour de france classifica come GPM appunto per assegnare la maglia dedicata agli scalatori durante le piatte frazioni danesi.
Negli anni ‘90, del resto, il motivo era sempre quello di presentare la prima settimana pressoché interamente pianeggiante con i GPM piazzati in cima ai cavalcavia.
Va poi sottolineato un altro problema ricorrente al Tour de France. I finali delle prime tappe pianeggianti si svolgono sempre su stradoni da altissime velocità, con ostacoli come spartitraffico e altre simili amenità tipiche delle viabilità urbane in cui le squadre sgomitano per conquistare posti migliori con conseguenti rischi di cadute a velocità pericolosissime per l’incolumità dei corridori.
Non si comprende per quale motivo ci sia una esagerata ritrosia ad inserire discese normalissime giudicate non sicure, mentre invece si inseriscono tranquillamente finali pieni di pericoli che davvero il singolo corridore può far poco per evitare, visto che il gruppo arriva compatto e sparato.
Tappe come quella di oggi dovrebbero essere del tutto bandite dai grandi giri.
La cronaca ha davvero poco da dire, se non che Magnus Cort Nielsen se ne va da solo sin dai primi chilometri, con il gruppo che lascia fare. Il danese si prende il suo bagno di folla tra i connazionali e tutti i traguardi validi per il GPM, ad altitudini inferiori ai 100 metri s.l.m.
Unica nota da segnalare lo sprint per il secondo posto (il primo era stato conquistato dal fuggitivo) al traguardo volante che assegna punti validi per la maglia verde, vinto dalla maglia gialla su Jakobsen, con Laporte in terza posizione davanti a Sagan ed Ewan, tutti uomini che possono aspirare alla classifica a punti.
Cort Nielsen, che aveva avuto un vantaggio massimo di 6 minuti e mezzo, viene raggiunto senza problemi quando al traguardo mancano ancora 50 chilometri.
Ne consegue una lunga transumanza verso la volata finale, senza nemmeno la minima emozione di una fuga tenuta a tiro fino ai chilometri finali.
A spezzare un po’ la monotonia ci pensa una caduta che divide il gruppo in due tronconi. Davanti restano in 80, con tutti gli uomini di classifica, ma nel plotone degli attardati ci sono nomi di importanti outsider come Caruso, Uran, Pinot e Ciccone, che accuseranno un ritardo di 39 secondi.
Negli ultimi chilometr iniziano le grandi manovre per lanciare la volata, con le squadre che organizzano i treni a folli velocità.
Nonostante il lavoro di Senechal, Jakobsen si trova intruppato intorno alla decima posizione ed è impossibilitato ad uscire. A questo punto Laporte lancia lo sprint per la maglia gialla, che viene però superata sul traguardo dal colpo di reni di Gronewegen, vincitore al fotofinish dopo uno slalom per riprendere le prime posizioni.
Dopo il traguardo in leggera curva Sagan protesta all’indirizzo di Van Aert, reo secondo lui di averlo stretto contro le transenne, cosa che viene poi smentita dalla immagini. Van Aert va effettivamente un po’ ad avvicinarsi alle transenne, ma non fa alcuna deviazione di traiettoria irregolare ed è anzi Sagan che tenta di spostare il capoclassifica per inserirsi.
Per la terza volta consecutiva, Wout Van Aert manca così la vittoria di tappa e si classifica secondo. Alle interviste sembra piuttosto contrariato, anche se può consolarsi avendo mantenuto la maglia gialla e anche la titolarità della maglia verde (suo vero obbiettivo), che è vestita in prestito da Fabio Jakobsen.
Domani riposo e trasferimento in Francia, dove andrà in scena una tappa con arrivo a Calais, movimentata da 6 GPM, tutti di quarta categoria. Benché sia classificata come tappa collinare, si tratta in realtà di una frazione di pianura mossa, in cui ancora una volta gli uomini di classifica dovranno badare a stare davanti per non rimanere coinvolti in eventuali cadute.
La prima tappa interessante sarà quella di mercoledì sul pavé, anche se gli organizzatori, come nel 2014, non hanno avuto il coraggio di inserire la foresta di Arenberg, avendo invece preferito piazzare l’arrivo poco prima dell’imbocco del mitico settore a cinque stelle.
Benedetto Ciccarone

Groenewegen vince allo sprint l'ultima tappa danese del Tour 2022 (Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VEJLE – SØNDERBORG
luglio 3, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ultima tappa sul suolo danese prima del trasferimento verso la Francia. Protagonisti annunciati saranno ancora i velocisti, al termine di una frazione nella quale dovrà essere nuovamente tenuta in conto l’incognita vento
Il Tour si appresta a salutare la Danimarca e lo fa con una tappa altimetricamente simile a quella di ieri e solo apparentemente meno “esposta”. Scendendo lungo la penisola dello Jutland in direzione sud stavolta s’incontreranno solo brevi e sporadici tratti disegnati in riva al Mar Baltico, mentre gran parte del tracciato si snoderà nell’entroterra, ma anche in questi casi bisognerà correre con le antenne ben dritte onde captare l’eventuale apertura di ventagli. La mancanza di grandi elevazioni montuose permette, infatti, al vento di raggiungere anche le zone più interne della nazione e potrebbero esserci quelle sorprese in ottica classifica generale che sono mancate ieri, quando il vento contrario sul ponte del Grande Belt ha di fatto impedito alle formazioni più abili nel creare ventagli di mettere alla frusta il gruppo e selezionarlo. Come nella frazione di ieri, a movimentare la tappa prima che entrino in scena le squadre dei velocisti saranno tre modesti GPM di quarta categoria disseminati lungo il percorso, che potrebbero far cambiare il volto al detentore della classifica della maglia a pois in attesa che inizino le grandi salite (la prima tappa di montagna è prevista sui Vosgi venerdì prossimo).

Vista aerea di Sønderborg e l’altimetria della terza tappa (www.construction21.org)
METEO TOUR
Vejle : pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 21.2°C, vento moderato da WSW (11-13 km/h), umidità al 62%
Kolding (54.7 Km): pioggia modesta (0.4 mm), 19.9°C, vento moderato da WSW (12-14 km/h), umidità al 72%
Christiansfeld (traguardo volante – 90.5 Km): pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 19.6°C, vento moderato da W (17-21 km/h), umidità al 74%
Sønderborg : nubi sparse, 22.4°C vento moderato da W (14-19 km/h), umidità al 54%
GLI ORARI DEL TOUR
12-55: inizio diretta su Eurosport1
13.15: partenza da Vejle
13.50-13.55: GPM della Côte de Koldingvej
14.00: inizio diretta su RAI2
15.00-15.15: GPM della Côte de Hejlsminde Strand
15.15-15.25: traguardo volante di Christiansfeld
15.55-16.10: GPM della Côte de Genner Strand
17.10-17.35: arrivo a Sønderborg
RASSEGNA STAMPA
Tour de France, la prima volata è del sopravvissuto Jakobsen. Van Aert nuova maglia gialla
Gazzetta dello Sport – Italia
Pogačar in Roglič sta se za las izognila nesreči
Delo – Slovenia
»Det var kedeligt, hvis jeg skal være ærlig«: Feltets stort anlagte tur over Storebælt endte som en stille fuser
Politiken – Danimarca
Jakobsen claims maiden Tour de France stage win after chaotic finish
The Independent – Regno Unito
Van Aert enfin en jaune – Jakobsen, Van Aert et la déception du Grand Belt
L’Équipe – Francia
Pogacar salva el caos
AS – Spagna
Gele trui Wout van Aert treurt niet om gemiste ritzege en heeft meteen cadeau voor zoontje Georges – Wout van Aert pakt gele trui, maar moet ritzege aan Fabio Jakobsen laten
Het Nieuwsblad – Belgio
Prachtige sprintzege Fabio Jakobsen in Tour
De Telegraaf – Paesi Bassi
Dramatisches Finale: Jakobsen gewinnt 2. Etappe
Kicker – Germania
Якобсен выиграл второй этап «Тур де Франс»
Sport Express – Russia
Tour de Francia 2022: Fabio Jakobsen gana la segunda etapa en el sprint – Nairo Quintana: “Ha sido un día muy peligroso, con muchos nervios”
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della seconda tappa, Roskilde – Nyborg
1° Anthony Turgis
2° Ruben Guerreiro a 19″
3° Alberto Dainese s.t.
4° Kevin Vermaerke s.t.
5° Magnus Cort a 3′06″
Classifica generale
1° Ruben Guerreiro
2° Anthony Turgis a 18″
3° Kevin Vermaerke a 24″
4° Alberto Dainese a 37″
5° Vegard Stake Laengen a 2′36″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Rizzato: “Questo primo giorno e mezzo di Tour de France”
Garzelli: “Un lavoro importantissima”
Garzelli: “Iniziare questo ponto nelle prime posizioni”
Garzelli: “Fabio Uapposen” (Jakobsen)
Televideo: “Bystroem” (Bystrøm)
Televideo: “Bystroem si arrendei ai -60 Km”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992
Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
2a TAPPA: SAN SEBASTIÁN – PAU (255 Km) – 7 LUGLIO 1992
TOUR: BUGNO DÀ LA SCOSSA – LA CORSA TEME SEMPRE LO STOP
Attacca con Chiappucci, resistono solo Indurain e Mottet – Salendo verso Nord troverà i blocchi stradali?
E sale al terzo posto in classifica – Chiappucci 4°
MARIANNE VOS CHIUDE LA PRIMA PARTE DEL GIRO DONNE
Vittoria per Marianne Vos nell’ultima tappa in terra sarda della corsa a tappa italiana. Sul podio Charlotte Kool ed Elisa Balsamo, che rimane in rosa. Domani riposo e Lunedì si ripartirà da Cesena
La terza ed ultima tappa sarda del Giro d’Italia donne ha visto il successo in volata dell’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma), che vendica il secondo posto di ieri alle spalle di Elisa Balsamo. La cuneese della Trelk-Segafredo non ha saputo ripetersi, dopo essersi imposta ventiquattore fa a Tortolì, ma grazie alla terza piazza ha mantenuto la maglia rosa di leader della classifica generale. In seconda posizione si è piazzata l’olandese Charlotte Kool (Team DSM), terza ieri. Sul podio di giornata sono così salite le stesse protagoniste della seconda tappa, anche se in posizioni diverse.
Queste tre atlete non sono state le uniche protagoniste. Nei 113,4 km di gara c’è stata, infatti, gloria anche per Marketa Hajkova (Bepink), Asia Zontone (Isolmant – Premac – Vittoria) e Alice Palazzi (Top Girls Fassa Bortolo), autrici della fuga di giornata partita dopo una quarantina di chilometri dal via da Cala Gonone. Alle spalle delle tre fuggitive si è formato un gruppetto forte di 8 unità, dal quale solo Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo) e Katia Ragusa (Liv Racing Xstra) sono riuscite a riportarsi sulle battistrada.
Per le cinque cicliste, peròm non c’è stata fortuna e la prevista volata ha avuto luogo dopo che il plotone aveva messo fine all’avventura delle fuggitive.
Oltre alle già citate Vos, Kool e Balsamo, hanno completato la topten Rachele Barbieri (Liv Racing Xstra), Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ), Lotte Kopecky (Team SD Worx), Emma Norsgaard (Movistar Team), Silvia Zanardi (Bepink), Georgia Baker (Team BikeExchange – Jayco) e Chiara Consonni (Valcar – Travel & Service).
In classifica generale Elisa Balsamo precede di 6” Marianne Vos, che con il successo odierno ha scalato tre posizioni, e di 12” Georgia Baker. Nella TopTen troviamo stabile in sesta posizione un’altra Elisa del ciclismo italiano, la Longo Borghini (Trek – Segafredo), che oggi ha chiuso in tredicesima posizione.
Domani il Giro donne fruirà di un giorno di riposo per permettere alla carovana di raggiungere Cesena, dove lunedì si disputerà la quarta tappa, lunga quasi 121 Km. Quello che le atlete troveranno sotto le loro ruote ha tutta l’aria di portare ad una tappa interessanta vista la presenza dei 3 GPM di Bertinoro, Barbotto e Monteleone, oltre ad altre salite non classificate.
Mario Prato

Lo sprint che ha messo i sigilli alla parentesi sarda del Giro d'Italia femminile (foto Getty Images)
LA PRIMA VOLTA DI JAKOBSEN: L’OLANDESE VINCE LO SPRINT DI NYBORG. VAN AERT NUOVA MAGLIA GIALLA.
Si sa, una delle massime aspriazioni per uno sprinter è vincere almeno una tappa al Tour de France. Una sorte di consacrazione che oggi è toccata a Fabio Jakobsen vincitore della sua prima frazione alla Grand Boucle. Il corridore della Quick Step Alpha Vinyl ha superato in rimonta Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo) sbucando alle spalle del belga negli ultimi 50 metri e tagliando il traguardo di Nyborg a braccia alzate. Per l’olandese, reduce da un inizio di stagione in cui aveva già ottenuto 10 successi, si tratta della fine di un ideale percorso iniziato dopo la terribile caduta al Tour de Pologne del 2020 che lo aveva ridotto letteralmente in fin di vita. Per Van Aert invece un altro secondo posto dopo quello ottenuto nella crono d’apertura che però porta in dote la maglia gialla grazie ai 6 secondi d’abbuono ottenuti sul traguardo, abbastanza per strappare il simbolo del primato dalle spalle di Yves Lampaert (Quick Step Alpha Vinyl), ora 2° in classifica generale ad appena 1″ dal connazionale.
La seconda tappa del Tour 2022 era almeno da un punto di vista altimetrico piuttosto semplice. I 202,2 km che hanno condotto i corridori da Roskilde a Nyborg erano infatti quasi completamente piatti, ad eccezione di 3 gpm di 4a categoria posti nella parte iniziale del percorso. Le insidie di giornata erano così concentrate nel Great Belt Bridge, una colossale opera ingegneristica formata da due lunghissimi ponti, l’East Brigde ed il West Bridge (lunghi rispettivamente 6,6 e 6,8 km) che i corridori dovevano affrontare da est ad ovest per passare dalla Selandia alla Fionia. Lungo i due ponti i corridori erano attesi dal forte vento che spesso insiste nel tratto di mare compreso tra le due isole. Il traguardo di Nyborg era posto a pochissimi km dal termine del West Bridge ed era presumibilmente destinato a premiare un velocista.
La fuga di giornata è partita subito, praticamente al km zero. Ad animare la tappa sono stati Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), Sven Bystrom (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux) e il duo della B&B Hotels-KTM formato da Pierre Rolland e Cyril Barthe. Il quartetto ha subito ricevuto il via libera dal gruppo ma non è mai riuscito a portare il gap oltre i 3 minuti, complice il nervosismo in testa al plotone che sempre mantenuto un’andatura piuttosto sostenuta. I fuggitivi, che non coltivavano particolari velleità per quel che riguardava la vittoria di tappa, si sono concentrati nella lotta per i tre gran premi della montagna che avrebbero sancito la prima maglia a pois di questo Tour. Lungo il primo dei tre gpm, la Cote d’Asnaes Indelukke (km 62), il duo della B&B ha perso contatto da Cort e Bystrom, col danese che ha poi agilmente battuto il corridore dell’Intermarchè in cima allo strappo (1,1 km al 5,1%) conquistando il primo punto. Vista anche la vicinanza del secondo gpm, la Cote d’Hove Straede (900 m al 5,7%) posta 10 km dopo, il duo scandinavo non si è rialzato, anzi ha aumentato il ritmo impedendo a Rolland e Barthe di rientrare. Cort è transitato per primo anche sul secondo gpm, gudagnandosi matematicamente la prima maglia a pois, ed ha poi completato l’opera vincendo a braccia alzate anche il terzo (Karup Strandbakke, km 84) in mezzo al tripudio del numerorissimo pubblico danese. In questa fase i due battistrada sono riusciti a portare ad oltre 3′ il gap su un gruppo maglia gialla che in precedenza si era avvicinato fino ad 1′40″. Il gruppo ha però iniziato ad aumentare il ritmo in vista dello sprint intermedio di Kalundborg, posto ai -75. Il traguardo voltante è andato a Bystrom grazie anche al disinteresse di un Cort evidentemente soddisfatto dopo aver centrato l’obiettivo di giornata. La volata del gruppo è invece andata a Caleb Ewan (Lotto-Soudal), davanti a Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Peter Sagan (TotalEnergies). Proprio l’accelerazione prodotta nell’avvicinamento allo sprint intermedio ha fatto crollare il vantaggio dei due fuggitivi, sceso addirittura a 20″. A questo punto Bystrom ha rilanciato l’andatura, mentre Cort si è rialzato, lasciando il norvegese da solo in testa alla corsa. Bystrom è rimasto a lungo con pochi secondi di vantaggio sul gruppo, prima di essere ripreso quando al traguardo mancavano 31 km.
Il lungo tratto di avvicinamento all’imbocco del ponte è stato caratterizzato dal nervosismo e da numerose cadute. Una di queste ha coinvolto Rigoberto Uran, capitano della EF Education-EasyPost. Il colombiano, aiutato dai compagni di squadra, è stato poi protagonista di un lungo inseguimento. L’agitazione è continuata anche una volta raggiunto il Grand Belt Bridge e così altri corridori sono finiti per terra. Tra questi anche la maglia gialla Yves Lampaert (Quick Step Alpha Vinyl) che è prontamente rientrato grazie all’aiuto prestato dai compagni di squadra Michael Morkov e Mikkel Honorè. Proprio quando ci si aspettava che la corsa potesse esplodere, si è capito che il vento era forte ma spirava in direzione prevalentemente opposta alla marcia dei corridori. Ciò ha spento ogni eventuale idea di attacco, consentendo man mano il rientro di quasi tutti i corridori che erano caduti, tra cui lo stesso Uran.
La tensione in testa al gruppo però non è calata neanche una volta usciti dal ponte e così ne sono venute fuori nuove cadute. La più rilevante ha tagliato in due il gruppo ma è giunta quando i corridori erano già transitati sotto lo striscione dei -3, che sanciva la neutralizzazione dei tempi in caso di cadute.
La Quick Step, grazie al lavoro di Kasper Asgreen, Mattia Cattaneo e Yves Lampaert ha condotto il gruppo fino ai 500 metri quando, esaurito il lavoro della maglia gialla, sono arrivati in testa gli uomini della Trek-Segafredo con Jasper Stuyven in versione ultimo uomo di Mads Pedersen. E’ stato proprio il danese ha lanciare la sua lunghissima volata ai -250. Van Aert si è subito posto a ruota dell’ex-campione del mondo uscendo a sua volta ai -150. Il belga ha superato il danese ma proprio quando la vittoria sembrava in pugno alle sue spalle è spuntato come una saetta Jakobsen che ha superato Van Aert solo negli ultimi 30 metri. Per l’olandese è la prima affermazione in assoluto al Tour, mentre la Quick Step ottiene il secondo successo di tappa in due giorni. Alle spalle di Jakobsen giungono nell’ordine Van Aert e Pedersen. 4° posto per Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), davanti a Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e al redivivo Peter Sagan (TotalEnergies). Quindi troviamo Jeremy Lecroq (B&B Hotels-KTM) al 7° posto, seguito da Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco), Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM) e Hugo Hofstetter (Team Arkea-Samsic). Grazie all’abbuono ottenuto sul traguardo Wout Van Aert scavalca Yves Lampaert in classifica generale e ora guida con 1″ sullo stesso Lampaert, 8″ su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), 11″ su Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e 12″ su Mads Pedersen. Seguono Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) a 14″, Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) a 16″, Primoz Roglic (Jumbo-Visma) a 17″, Bauke Mollema (Trek-Segafredo) a 18″ e Dylan Teuns (Bahrain-Victorius) a 22″.
Domani è il programma la terza tappa, l’ultima in territorio danese prima del trasferimento in Francia. I corridori affronteranno la Vejle-Sonderborg per un totale di 182 km. Anche in questo caso il percorso sarà quasi totalmente piatto ad esclusione di tre strappetti classificati come gpm di 4a categoria. I velocisti saranno nuovamente chiamati in causa.
Pierpaolo Gnisci
02-07-2022
luglio 2, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’olandese Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella seconda tappa, Roskilde – Nyborg, percorrendo 202.2 Km in 4h34′34″, alla media di 44.186 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 9°. Van Aert è la nuova maglia gialla con 1″ sul connazionale Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 8″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Miglior italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), 4° a 11″
GIRO D’ITALIA DONNE
L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella terza tappa, Cala Gonone – Olbia, percorrendo 113.4 Km in 2h48′22″, alla media di 40.412 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Charlotte Kool (Team DSM) e l’italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo). La Balsamo è ancora maglia rosa con 6″ sulla Vos e 12″ sull’australiana Georgia Baker (Team BikeExchange-Jayco)
GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Il portoghese Daniel Freitas (Radio Popular-Paredes-Boavista) si è imposto nella seconda tappa, Atouguia da Baleia – Torres Vedras, percorrendo 143.2 Km in 3h32′07″, alla media di 40.506 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Antonio Barbio (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados) e lo spagnolo Joan Bou (Euskaltel-Euskadi). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico), 65° a 3′44″. Freitas è il nuovo leader della classica con 9″ sul connazionale Tiago Antunes (Efapel Cycling) e 11″ sullo spagnolo Luis Angel Maté (Euskaltel-Euskadi). Gasparini 61° a 12′18″
COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)
Il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Kielce – Łódź, percorrendo 201.8 Km in 4h45′51″, alla media di 42.358 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) e il belga Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck Development Team). Nessun italiano in gara. Il belga Timo Kielich (Alpecin-Fenix Development Team) si impone in classifica con 3″ sul polacco Tomasz Budzinski (HRE Mazowsze Serce Polski) e 7″ sullo slovacco Matus Stocek (ATT Investments)
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
L’olandese Tim Van Dijke (Jumbo-Visma) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sibiu, percorrendo 2.3 Km in 2′43″, alla media di 50.798 Km/h. Ha preceduto di 75 centesimi di secondi il polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski) e di 2″ l’estone Martin Laas (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Michele Gazzoli (Astana Qazaqstan Team), 12° a 6″. Van Dijke è il primo leader della classifica con 1″ su Boguslawski e 2″ su Laas. iglior italiano Gazzoli, 12° a 6″.
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI -STRADA DONNE JUNIOR
Eleonora Ciabocco (Team Di Federico Pink) si è imposta nella gara su strada, circuito di Cherasco, percorrendo 98.3 Km in 2h39′38″, alla media di 36.947 Km/h. Ha preceduto di 10″ Federica Venturelli (Team Gauss Fiorin) e Gaia Segato (Breganze Millenium)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ROSKILDE – NYBORG
luglio 2, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Prima tappa in linea quasi totalmente pianeggiante ma dal finale insidioso. È previsto il passaggio sull’interminabile ponte del Grande Belt, viadotto sul mare esposto all’azione del vento, che oggi spirerà fin quasi ai 30 Km/h. Elevato, dunque, sarà il rischio d’incappare nei temuti ventagli, fratture in seno al gruppo nelle quali si possono perdere parecchi minuti, con pochissime possibilità di recuperarli perchè il traguardo sarà alle porte e davanti andranno sicuramente a tutta.
Se avete intenzione di prendervi una domenica di libertà con gli amici cercate di rincasare per le 16.30 perché è attorno a quell’ora che – secondo la media più alta stilata dagli organizzatori per la seconda tappa in linea – che il gruppo dovrebbe imboccare il Storebæltsbroen, ponte lungo quasi 15 Km inaugurato nel 1998 tra le isole di Selandia e Fionia superando così in due balzi il Grande Belt, degli stretti che collegano il Mare del Nord al Mar Baltico. In quei frangenti non ci sarà solo da ammirare l’opera dell’ingegno umano ma potrebbero anche svilupparsi interessanti azioni di corsa perché in quelle zone il vento spesso picchia forte e ogni centimetro del ponte potrebbe essere quello buono perché si apra un ventaglio in gruppo, con tutte le conseguenze del caso. In situazioni simili si possono anche perdere parecchi minuti ed è già un problema quando capitano a 40-50 Km dal traguardo, ma in questo caso ne mancheranno appena una ventina all’arrivo, momento della corsa nel quale normalmente già si viaggia ad altissima velocità, per cercare di ridurre il vantaggio accumulato dai fuggitivi di giornata e nel contempo incominciare le grandi manovre che porteranno allo sprint finale. Se in questo contesto uno o più corridori di classifica dovrebbero staccarsi non ci sarà praticamente possibilità di recuperare e per qualcuno potrebbero fin d’adesso spegnersi definitivamente le possibilità di vittoria finale al Tour 2022.

Il ponte del Grande Belt e l’altimetria della seconda tappa (www.motormagasinet.dk)
METEO TOUR
Roskilde : cielo sereno, 21.5°C vento moderato da WSW (20-25 km/h), umidità al 55%
Holbæk (42.3 Km): cielo sereno, 21.6°C vento moderato da SW (22-26 km/h), umidità al 56%
Kalundborg (traguardo volante – 126.9 Km): cielo sereno, 20.6°C vento moderato da SW (21-25 km/h), umidità al 61%
Pont du Grand Belt (181.1 Km): cielo sereno, 21.5°C vento moderato da SW (22-26 km/h), umidità al 51%
Nyborg : cielo sereno, 21.6°C vento moderato da SW (23-28 km/h), umidità al 45%
GLI ORARI DEL TOUR
12.00: inizio diretta su Eurosport1
12.35: partenza da Roskilde
13.55-14.05: GPM della Côte d’Asnæs Indelukke
14.10-14.20: GPM della Côte d’Høve Stræde
14.25-14.35: GPM della Côte de Kårup Strandbakke
14.45: inizio diretta su RAI2
15.20-15.35: traguardo volante di Kalundborg
16.30-16.55: imbocco ponte del Grande Belt
17.00-17.25: arrivo a Nyborg
RASSEGNA STAMPA
Sorpresa Lampaert nella crono d’apertura: beffato Van Aert, è la prima maglia gialla
Gazzetta dello Sport – Italia
Pogačar rumeno majico že pocukal za rokav
Delo – Slovenia
På eventyrenes boulevard manglede kun den lykkelige danske afslutning
Politiken – Danimarca
Lampaert claims surprise win in the wet on first Tour de France stage
The Independent – Regno Unito
Lampaert vainqueur du contre-la-montre
L’Équipe – Francia
Pogacar pega el primer golpe
AS – Spagna
Yves Lampaert kan het amper geloven: “Ik ben maar een boerke uit België, mijn hoofd ontploft”
Het Nieuwsblad – Belgio
Eerste gele trui in Tour van 2022 verrassend voor Yves Lampaert
De Telegraaf – Paesi Bassi
Lampaert überrascht: “Mein Kopf explodiert” – Pogacar setzt erstes Zeichen
Kicker – Germania
Болеем за темную лошадку из России! Почему стоит смотреть «Тур де Франс» в этом году
Sport Express – Russia
Con sorpresa comenzó el Tour de Francia 2022
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della prima tappa, circuito a cronometro di Copenaghen, e prima classifica generale
1° Frederik Frison
2° Luca Mozzato a 7″
3° Pierre Rolland a 11″
4° Guy Niv a 16″
5° Alex Kirsch a 17″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “I corridori dovranno avere la testa sulla corsa, sull’asfalto bagnato”
Rizzato: “Roglic è transitato con un’eccellente prova”
Rizzato: “Via anche il Tour de France per Pogacar”
Garzelli: “Sta facedo una crono senza prendendo rischi”
Giovannelli: “La sua bicicletta era un po’ sgonfia”
Rizzato: “Non ha più il visore davanti al casco” (visiera)
Garzelli: “Vlasov si ritrova 24″ (24 secondi)
Rizzato: “Ammissione postuma di Bjarne Riis” (Riis è ancora in vita…)
Bettiol: “I direttori sportivi mi hanno invogliato un po’ di attenzione”
Televideo: “Ganna si è dovuto accontentare del quarto crono”
Televideo: “Castelnau – Magnoac” (la penultima tappa è Castelnau-Magnoac – Cahors)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992
Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
1a TAPPA: SAN SEBASTIÁN – SAN SEBASTIÁN (194.5 Km) – 6 LUGLIO 1992
PER IL TOUR SALITE IMPREVISTE – VINCE ARNOULD, ZUELLE LEADER
Le agitazioni di camionisti e contadini rischiano di fermare la corsa – Il francese s’impone in volata – Lo svizzero spodesta Indurain
C’è il problema dei blocchi stradali e per le auto scarseggia la benzina – Fondriest e Argentin già ko
LAMPAERT SIRENETTO (ALL’ASCIUTTO) IN GIALLO, IL BELGA STRACCIA A SORPRESA IL CONNAZIONALE VAN AERT
Lampaert vince a sorpresa la crono di apertura del Tour de France grazie alle migliori condizioni meteo e di asfalto trovate lungo il percorso rispetto ai favoriti. Il tracciato, molto tecnico nella seconda parte, favorisce Van Aert, più sicuro nelle curve rispetto a Filippo Ganna. Pogacar viaggia sui tempi dei migliori ed inizia ad infliggere distacchi ai rivali in classifica generale.
Alla fine la decide il meteo, anche se solo Lampaert riesce a far meglio degli specialisti, partiti sotto la pioggia battente. Specialisti che hanno visto inserirsi nella lotta un Tadej Pogacar che già l’anno scorso aveva mostrato di aver effettuato il salto di qualità anche nelle prove contro il tempo. In effetti oggi si è classificato terzo dietro a Yves Lampaert e a Wout Van Aert e davanti al campione del mondo di specialità Filippo Ganna, rifilando anche 8 e 9 secondi rispettivamente al padrone di casa Jonas Vingegaard e al connazionale Primoz Roglic.
La prova si presentava abbastanza tecnica, specialmente nella seconda parte dove curve strette secche e insidiose rendevano il tracciato una vera e propria gimcana. La pioggia, caduta copiosa sui big, ha reso ancor più difficile il tracciato e il rischio di finire a terra nei punti in cui si doveva piegare la bicicletta era sicuramente alto.
E’ stato questo a parere di chi scrive l’elemento che ha determinato la sconfitta di “Super Pippo”, non tanto nei confronti di un Lampaert che ha disputato la prova in condizioni meteo decisamente migliori rispetto a quelle che ha trovato il piemontese, ma anche nei confronti di Van Aert, partito solo un minuto dopo, e di Pogacar, anch’egli partito nel giro di pochissimi minuti.
Guardando la corsa si è avuta la netta impressione che Ganna non fosse molto sicuro nelle curve più difficili, rallentava molto e cercava di non inclinare la bicicletta per non rischiare cadute. Le traiettorie scelte da Van Aert e Pogacar sono sembrate decisamente migliori, più pulite, con meno cali di velocità e quindi con meno energie da spendere per rilanciare la velocità in uscita.
Non può sottacersi il fatto che Ganna abbia anche patito una foratura che non lo ha costretto a fermarsi grazie ad una innovazione tecnologica (i copertoncini che si autoriparavano grazie ad un gel), tuttavia l’impressione è stata di una scarsa sicurezza nelle curve a causa dell’asfalto bagnato.
Van Aert del resto è uno migliori in gruppo quanto a capacità di guida del mezzo e quindi, in una situazione come quello odierna, era naturale aspettarsi un piccolo vantaggio per il belga.
Probabilmente anche Van Aert è rimasto male per il secondo posto, ma probabilmente la mancata maglia gialla potrebbe essere un vantaggio per la corazzata Jumbo, che così potrà esimersi dal controllare la corsa lasciando l’ingrato compito alla Quick Step oltre che alle formazioni dei velocisti.
In particolare, nella tappa di domani, che prevede nel finale un ponte di 18 Km completamente esposto ai venti, gli uomini di Roglic e Vingegaard potranno compattarsi intorno ai propri capitani per tenerli davanti in caso di ventagli.
Per quanto riguarda la questione big, il copione è stato abbastanza rispettato, con Pogacar che – nonostante abbia cercato di non rischiare troppo – è riuscito a distanziare di qualche secondo i due rivali della Jumbo.
Adam Yates ha fatto una buona prova perdendo solo 16 secondi da Pogacar e precedendo di 2 secondi un quasi specialista come Geraint Thomas.
Aleksandr Vlasov ha concluso la prova con un ritardo di 31 secondi da Lampaert e di 24 da Pogacar.
Un po’ peggio hanno fatto Damiano Caruso ed Enric Mas che hanno accusato 48 secondi dal leader della UAE.
Molto male, invece, è andato Ben O’Connor, che era sembrato in grande spolvero al Delfinato e che ha invece concluso la prova con oltre un minuto di ritardo dal vincitore.
Dopo questa frazione, la lotta per a generale sembra già un affare a tre e, anche se gli outsiders forti in montagna potranno certamente tentare di inventarsi qualcosa, le differenze sembrano piuttosto nette.
Da domani, però, inizierà una girandola di tappe in cui fare molta attenzione, cosa che potrebbe comportare un dispendio notevole di energie – più a livello mentale che fisico – fino alla tappa con arrivo alle soglie della foresta dell’Arenberg, che sarà il primo vero banco di prova dopo le anticipazioni di oggi.
Benedetto Ciccarone

Lampaert sfreccia accanto alla Sirenetta nel corso della cronometro di Copenhagen (Yves Lampaert (foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency)