25-04-2023

aprile 25, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE ROMANDIE

Il ceco Josef Cerný (Soudal Quick-Step) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Le Bouveret (Port-Valais), percorrendo 6.8 Km in 7′25″, alla media di 55.173 Km/h. Ha preceduto di 1″ il norvegese Tobias Foss (Jumbo-Visma) e il francese Rémi Cavagna (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 8° a 9″. Cerný è il primo leader della classifica con 1″ su Foss e Cavagna. Miglior italiano Sobrero, 8° a 9″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

Lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing) si è imposto nella prima tappa, Plouescat – Saint-Pol-de-Léon, percorrendo 155.5 Km in 3h21′40″, alla media di 46.264 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Andreas Stokbro (Leopard Togt Pro Cycling) e il canadese Riley Pickrell (Israel Premier Tech Academy). Miglior italiano Sergio Meris (nazionale italiana), 17°. Lamperti è il primo leader della classifica con 6″ su Stokbro e 8″ su Pickrell. Miglior italiano Meris, 17° a 12″

GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE (Under 23)

L’italiano Alessandro Romele (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 138 Km in 4h38′33″, alla media di 39.526 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Gustav Wang (Restaurant Suri-Carl Ras) e di 34″ l’italiano Alessandro Pinarello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè)

GRAN PREMIO DELLA LIBERAZIONE (Donne)

L’italiana Silvia Zanardi (BePink) si è imposta nella corsa italiana, circuito di Roma, percorrendo 96 Km in 2h33′19″, alla media di 37.569 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo) e Giorgia Bariani (Top Girls Fassa Bortolo)

LIEGI 2023: LE PAGELLE

Le pagelle della Liegi-Bastogne-Liegi 2023

REMCO EVENEPOEL: Concede il bis alla Liegi-Bastogne-Liegi con nonchalance vestendo la maglia di campione del Mondo. Tutti si aspettavano un duello all’ultimo sangue con Pogacar ma una caduta manda ko lo sloveno. Supportato da una grande Soudal Quick-Step, apre le danze sulla Redoute e affonda sul falsopiano seguente prendendo un vantaggio abissale. Vittoria di classe e potenza con il Giro d’Italia alle porte. VOTO 10

BEN HEALY: L’irlandese è la sorpresa di questa primavera, corre con generosità e coraggio. Alla Liegi paga, però, l’inesperienza dovuta alla giovane età. VOTO 7,5

SANTIAGO BUITRAGO: Il colombiano classe 99 della Bahrain termina al terzo posto dimostrando una buona attitudine per le corse di un giorno. VOTO 7

VALENTIN MADOUAS: Il francese era atteso sulle pietre, invece la forma arriva con qualche settimana di ritardo consentendogli di cogliere un buon quinto posto alla Liegi-Bastogne-Liegi. VOTO 6,5

JULIAN ALAPHILIPPE: Cosa si può dire ad un campione del genere quando con grande umiltà si mette a disposizione del giovane capitano Evenepoel? Umile e soprattutto utile. VOTO 6,5

SIMONE VELASCO: Uno dei protagonisti di giornata. È stato uno dei primi attaccanti in questa Liegi-Bastogne-Liegi e si è arreso solo ai piedi della Redoute. VOTO 6,5

THOMAS PIDCOCK: Il corridore della Ineos ripete la stessa corsa fatta all’Amstel, corre stringendo i denti cercando di non perdere le ruote del duo Evenepoel/Pogacar fino a scoppiare dopo i 200 chilometri. Resiste con tenacia nel gruppetto inseguitore, vincendo lo sprint per il secondo posto. Cercasi fondo. VOTO 6

GIULIO CICCONE: Fino a 10 chilometri dall’arrivo e lì tra i primi inseguitori per poi sparire mestamente fuori anche dalla top ten di giornata. Quando Evenepoel fa il vuoto non sfrutta l’occasione di avere Skjelmose come compagno di squadra. VOTO 5

BENOIT COSNEFROY: Dopo una primavera ben corsa, con bei risultati portati a casa, alla Liegi alza bandiera bianca quando mancano oltre 70 chilometri all’arrivo. VOTO 5

TADEJ POGACAR: Una caduta dopo 80 chilometri di corsa gli costano purtroppo una frattura allo scafoide e un’altra al polso. C’era attesa per il duello con Evenepoel, rimandata all’anno prossimo. SENZA VOTO

Luigi Giglio

LIEGI BAGNATA TADEJ SFORTUNATO, REMCO SENZA RIVALI

aprile 23, 2023 by Redazione  
Filed under 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, News

Il campione del mondo Remco Evenepoel ha vinto in maglia iridata la edizione numero 109 della Liegi-Bastogne-Liegi, la quarta classica monumento della stagione, con un attacco partito a pochi metri dallo scollinamento della mitica Redoute. La caduta di Tadej Pogacar ha, però, non solo privato gli appassionati di un duello che si annunciava epico, ma anche lo stesso Evenepoel di un vero termine di paragone vista l’enorme differenza emersa nei confronti dei, pur agguerriti, residui rivali.

La prima vera notizia arriva molto presto, intorno al chilometro 90 di gara, quando il gruppo si trova nei pressi di Bastogne. Mikkel Honore (EF Education-EasyPost) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) finiscono a terra. Lo sloveno prova a ripartire ma si rende subito conto che non gli sarà possibile portare a termine la corsa. I successivi accertamenti in ospedale confermeranno la frattura dello scafoide e dell’osso semilunare della mano sinistra in conseguenza della quale il capitano del team UAE sarà sottoposto ad intervento chirurgico nelle prossime ore.
A questo punto, l’uomo da battere diventava inevitabilmente il solo Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) e la corsa per la vittoria ha avuto due soli momenti chiave: gli ultimi 200 metri della Redoute e il successivo inedito tratto di salita, pochissimi metri che sono bastati al belga per levarsi di ruota tutti gli avversari e involarsi in solitaria verso il traguardo, continuando ad aumentare il proprio vantaggio, mentre dietro gli altri si davano battaglia per il podio.
Certamente pregevole l’impresa del campione del mondo, che ha centrato la seconda vittoria su due partecipazioni e ha ancora una volta attaccato sulla Redoute, che per molti anni aveva ceduto il primato di punto chiave alla Roche-aux-Faucons, più vicina al traguardo.
Da quando sono arrivati sulla scena uomini come Pogacar ed Evenepoel è invece tornato in auge l’attacco da lontano, sfruttando punti che in passato avevano propiziato grandi imprese e che, negli ultimi anni, avevano perso un po’ di incisività proprio per non essere in linea con la moda dell’attacco nel finale.
La strategia era diventata quella di fare gran ritmo su salite come la Redoute per tentare di mettere fatica nella gambe degli avversari e poi tentare di far la differenza sull’ultima asperità.
Proprio per avere sia Evenepoel sia Pogacar rotto questo schema il loro duello era attesissimo da tutti gli appassionati e probabilmente i due se le sarebbero suonate sulla Redoute e, se non ne fosse uscito un uomo da solo, i contendenti avrebbero continuato a darsele di santa ragione per tutti i chilometri successivi con grande incertezza per la gioia di tutti i tifosi.
La sorte maligna ci ha privati di questo spettacolo, ma comunque la Doyenne, svoltasi per molti chilometri sotto una pioggia che non ha portato fortuna al fuoriclasse sloveno, ci ha regalato una bellissima azione del campione del mondo e una bella battaglia per il podio, nella quale si era inizialmente inserito Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), che ha poi un po’ pagato nel finale.
Le corse con elevato chilometraggio del resto sono ancora indigeste a molti in gruppo e coloro che non sono portati per questo genere di sforzi riescono spesso solo con l’esperienza ad ovviare a questo handicap.
Sul versante televisivo non può che commentarsi la pessima copertura offerta dalla RAI che ha mandato in onda solo gli ultimi 50 chilometri di una delle corse più importanti della stagione, vieppiù se si pensa a ciò che si è preferito trasmettere sulla rete sportiva, i campionati nazionali di tuffi e una partita di serie C, eventi che, con tutto il rispetto, mantengono una dimensione nazionale rispetto ad una corsa non solo di livello internazionale, ma tra le più importanti del ciclismo. Su Rai2, invece, si è invece preferito mandare in onda programmi preregistrati che potevano trovare collocazione in qualsiasi altro momento della giornata.
La corsa ha visto il formarsi della fuga sin da subito con l’iniziativa promossa da Lars van den Berg (Groupama-FDJ), alla quale hanno aderito subito Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team), Johan Meens (Bingoal WB), Jason Osborne (Alpecin-Deceuninck), Simone Velasco (Astana Qazaqstan, Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty). Poco dopo Ruben Apers (Team Flanders – Baloise), Alexandre Balmer (Team Jayco AlUla), Héctor Carretero (Equipo Kern Pharma), Mathis Le Berre (Team Arkéa – Samsic) e Paul Ourselin (TotalEnergies) raggiungono la testa della corsa andando a formare un drappello di 10 uomini che accumulano un vantaggio massimo di poco inferiore ai 5 minuti.
Il tentativo è tenuto agevolmente sotto controllo dal gruppo, che ha visto gli uomini della UAE collaborare in testa sino al chilometro 90, quando la caduta di cui già si è parlato ha messo fuori gioco il leader designato della formazione emiratina. Va detto che il fuoriclasse sloveno non ha alcuna colpa essendo stato coinvolto suo malgrado nell’incidente.
Ai meno 100 provano ad attaccare in gruppo Magnus Sheffield (Ineos), Jan Tratnik (Jumbo-Visma) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ), con l’uomo della Jumbo che stacca prima Madouas e poi Sheffield. La conseguente accelerazione del gruppo mette in difficoltà grossi nomi come Mikel Landa (Bahrain – Victorious) ed Enric Mas (Movistar Team), che vengono staccati, mentre anche tra i fuggitivi ci sono defezioni. Davanti restano così in 5 con Osborne, Ourselin, Velasco, Zimmermann e Lars van den Berg.
Tratnik si porta sui fuggivi e prosegue nell’azione, alla quale resiste il solo Velasco, mentre il gruppo continua ad assottigliarsi e altri uomini importanti come Julian Alaphilippe (Soudal – Quick Step) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) che perdono contatto.
Sulla Redoute si esaurisce il tentativo del mattino e a quel punto entrano in scena i big.
A tirare a più non posso è Ilan Van Wilder (Soudal-QuickStep) ma, quando Evenepoel accenna un’accelerazione si nota che la sua ruota slitta e il belga aspetta gli ultimi 200 metri per attaccare e rimanere solo senza particolari problemi.
Il tratto sino alla scollinamento, però, è troppo breve per distanziare adeguatamente Tom Pidcock (INEOS Grenadiers), che aveva cercato invano di tenere la ruota. L’abilità in discesa del britannico della Ineos gli permette, però, di riportarsi abbastanza agevolmente sul battistrada.
Tuttavia, nei successivi tratti in ascesa inseriti quest’anno per la prima volta al posto del falsopiano Evenepoel riesce a levarsi di ruota Pidcock senza neppure scattare, semplicemente con il ritmo elevato. Il belga si alzerà sui pedali solo dopo aver notato che il portacolori della Ineos aveva mollato la presa.
Ancor più dietro cercano di tenere duro e riportarsi su Pidcock anche i due della Trek Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose. L’operazione si rivela più complicata del previsto tanto che, poco dopo il ricongiungimento, il trio viene raggiunto in un batter d’occhio da Ben Healy (EF Education-EasyPost) e poi dal resto del gruppo, che ormai è ridotto a circa 20 unità.
Mentre davanti Evenepoel procede nel suo assolo continuando a guadagnare, Healy e Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) allungano sulla Roche-aux-Faucons. A loro riesce comunque ad accodarsi uno stoico Pidcock che, dopo il tentativo di mantenere la ruota di Evenepoel, sembrava aver esaurito la benzina.
Sarà proprio il vincitore dell’ultima Strade Bianche a conquistare la volata per il secondo posto su Buitrago e su Healy, che manca il podio dopo essersi accollato il maggior peso nell’attacco.
Come si era detto in apertura, per la vittoria non c’è stata storia. Si è visto subito che Evenepoel aveva un altro passo rispetto a tutti. Sono bastati 200 metri per levarsi tutti di ruota e poi, dopo che Pidcock si era accodato sfruttando la discesa, è stato sufficiente un ritmo regolare ma molto elevato per chiudere la partita definitivamente. L’assenza di Pogacar in questo senso è stata una sciagura ancor più grande, anche se la lotta per il podio si è comunque rivelata appassionante.
Chiusa la stagione delle classiche di primavera che hanno offerto quest’anno un grande spettacolo, manca solo il Giro di Romandia prima di poter gustare un giro d’italia che tutti ci auguriamo appassionante e spettacolare come sono state le classiche. Sarà anche l’occasione per verificare su un terreno più significativo della Vuelta i miglioramenti di Evenepoel nella corse a tappe.

Benedetto Ciccarone

Evenepoel vola a prendersi la sua seconda Liegi consecutiva (Getty Images)

Evenepoel vola a prendersi la sua seconda Liegi consecutiva (Getty Images)

23-04-2023

aprile 23, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

LIEGI-BASTOGNE-LIEGI

Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) si è imposto nella classica belga, circuito di Liegi, percorrendo 258.1 Km in 6h15′49″, alla media di 41.206 Km/h. Ha preceduto di 1′06″ il britannico Tom Pidcock (INEOS Grenadiers) e il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 13° a 1′48″

LIEGI-BASTOGNE-LIEGI DONNE

L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) si è imposta nella classica belga, Bastogne – Liegi, percorrendo 142.8 Km in 3h50′47″, alla media di 37.126 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e di 22″ l’elvetico Marlen Reusser (Team SD Worx)

RUTLAND-MELTON CICLE CLASSIC

Lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing) si è imposto nella corsa britannica, Oakham – Melton Mowbray, percorrendo 183.5 Km in 4h38′33″, alla media di 39.526 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Tijl De Decker (Lotto Dstny Development Team) e il britannico James McKay (Cycling Sheffield)

22-04-2022

aprile 22, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

BELGRADO – BANJA LUKA

Lo sloveno Kristjan Hocevar (Adria Mobil) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Novi Grad – Banja Luka, percorrendo 164 Km in 3h06′20″, alla media di 52.809 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gregor Matija Cerne (Meblo Jogi Pro-Concrete) e di 14″ il polacco Bartosz Rudyk (Voster ATS Team). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 4° a 14″. Cerne si impone in classifica con 6″ sul rumeno Eduard-Michael Grosu (HRE Mazowsze Serce Polski) e su Rudyk. Miglior italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 4° a 8″

EPZ OMLOOP VAN BORSELE (Donne)

L’elvetica Linda Zanetti (UAE Development Team) si è imposta nella corsa olandese, circuito di ’s-Heerenhoek, percorrendo 133 Km in 3h13′42″, alla media di 41.198 Km/h. Ha preceduto di 5″ la francese Audrey Cordon-Ragot (nazionale francese) e la norvegese Nora Tveit (Team Coop-Hitec Products). Unica italiana in gara Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ), 9° a 5″

21-04-2022

aprile 21, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF THE ALPS

Il britannico Simon Carr (EF Education-EasyPost) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Cavalese – Brunico, percorrendo 144.5 Km in 3h43′28″, alla media di 38.798 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 53″ il tedesco Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost) e l’italiano Matteo Fabbro (BORA-hansgrohe). Il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) si impone in classifica con 22″ sul connazionale Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) e 28″ sull’australiano Jack Haig (Bahrain Victorious). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team), 5° a 38″

BELGRADO – BANJA LUKA

L’italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers) si è imposto nella terza tappa, Doboj – Prijedor, percorrendo 140.5 Km in 2h53′20″, alla media di 48.635 Km/h. Ha preceduto allo sprint il rumeno Eduard-Michael Grosu (HRE Mazowsze Serce Polski) e l’austriaco Fabian Steininger (Maloja Pushbikers). Grosu è il nuovo leader della classifica con 2″ sull’italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e 4″ sul polacco Bartosz Rudyk (Voster ATS Team)

CARR, FUGA VINCENTE A BRUNICO. TAO GEOGHEGAN HART RE DELLE ALPI

aprile 21, 2023 by Redazione  
Filed under News

Simon Carr vince (Team EF Education EasyPost) vince a Brunico la quinta ed ultima tappa del TotA 2023 riuscendo a inserirsi nella fuga di giornata ed attaccando al momento giusto sul gpm di Riomolino. Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) vince la breve corsa alpina

Gli oltre 144 km da Cavalese a Brunico, quinta ed ultima tappa del Tour of the Alps 2023, propongono un percorso complessivamente esigente con due difficili gpm da affrontare uno all’inizio ed un altro verso la conclusione della tappa. Il primo è il Passo Lavazè, che verrà affrontato subito dopo la partenza e potrà fare da trampolino di lancio per la fuga di giornata. Il secondo è Riomolino, che presenta 6 km durissimi dove i big di classifica potrebbero sparare le ultime cartucce della breve corsa alpina. Alla partenza da Cavalese si segnalava l’assenza di Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe), spedito dalla squadra tedesca in Belgio dove parteciperà domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi. La fuga di giornata, partita ufficialmente dopo il primo traguardo volante di Chiusa, vedeva all’attacco oltre 20 uomini, tutti lontani dai primi posti della classifica generale. Tra di loro, erano presenti gli italiani Matteo Fabbro (Team BORA Hansgrohe), Luca Covili (Team Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious) e Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team). Le fasi salienti della tappa si sono avute sul secondo gpm di Riomolino, quando Simon Carr (Team EF Education EasyPost) era protagonista di un attacco a cui nessuno dei compagni di fuga riusciva a rispondere. Il britannico aumentava a poco a poco il vantaggio sugli immediati inseguitori e scollinava in prima posizione. Negli ultimi 20 km tra discesa e pianura Carr manteneva un vantaggio rassicurante e andava a vincere sul traguardo di Brunico con 53 secondi di vantaggio su Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), mentre terzo era Matteo Fabbro, subito dietro Steinhauser. Carr ottiene la prima vittoria stagionale mentre Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) vince il TotA 2023 davanti a Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) e Jack Haig (Team Bahrain Victorious). Il Tour of the Alps si conferma interessante banco di prova per alcuni dei ciclisti che saranno protagonisti al prossimo Giro d’Italia e come al solito fa ritornare alla mente Michele Scarponi, che vinse la sua ultima tappa proprio in questa corsa – era il 17 Aprile 2017 – cinque giorni prima del tragico incidente che pose fine alla sua esistenza.

Antonio Scarfone

Simon Carr vince a Brunico (foto: Tim De Waele/Getty Images)

Simon Carr vince a Brunico (foto: Tim De Waele/Getty Images)

PER GREGOR MÜHLBERGER VITTORIA DOPO LA FUGA, TAO GEOGHEGAN HART RESTA AL COMANDO DEL TOUR OF THE ALPS

aprile 20, 2023 by Redazione  
Filed under News

Gregor Mühlberger (Movistar) vince la quarta tappa del Tour of the Alphs 2023 dopo che un drappello di 13 uomini si era avvantaggiato andando in fuga, l’austriaco batte in volata Torstein Træen (Uno-X) e Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Nessuna variazione tra gli uomini di classifica che mantengono invariate le proprie posizioni con Tao Geoghehan Hart (Ineos) sempre al comando della corsa.

Il profilo della quarta tappa lasciava presagire la possibilità di lasciar andare una fuga e che questa potesse arrivare in porto, da Rovereto fino a Pedrazzo riparte il Tour of the Alps 2023. La partenza offre subito la salita verso Folgaria e Passo Somma e fa subito vivere un colpo di scena con Aleksandr Vlasov (BORA – Hansgrohe) che si avvantaggia insieme ad un drappello composto da: Georg Steinhauser (EF Education-Easypost), Óscar Rodríguez (Movistar Team), Sebastian Berwick (Israel – Premier Tech), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Giulio Pellizzari (GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè) e Torstein Træen (Uno-X Pro Cycling Team). La Inesos non si fa trovare impreparata e si riporta sotto i fuggitivi, l’andatura folle spezza il gruppo in più tronconi creando già fin dalla prima ora di corsa una forte selezione. Vlasov prova ancora un allungo ma la Ineos c’è ed annulla un secondo tentativo di attacco, il russo si rassegna, l’andatura a questo punto cala e ad appofittarne è un gruppetto al cui interno troviamo: Torstein Træen (Uno-X), Patrick Konrad (BORA – Hansgrohe), Antonio Pedrero (Movistar), Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), Giulio Pellizzari (GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè), Óscar Rodríguez (Movistar Team), Henok Mulueberhan (GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè), Stefan De Bod (EF Education-Easypost), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Simon Carr (EF Education-Easypost), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team) e Sergio Samitier (Movistar Team), a loro si aggancerà in discesa anche Mark Donovan (Q36.5). Nessun uomo costituisce un pericolo per la maglia verde e quindi la Ineos lascia fare, vantaggio della fuga che arriva a 4’:25” al secondo GPM di giornata del Lago di Santa Colomba, restano da percorrere 94 Km di corsa. Il gruppo da dietro si limita a controllare e si arriva così all’imbocco dell’ultima salita, quella di Passo Pramadiccio, con la fuga che conserva oltre 4’ di vantaggio. la vittoria di tappa pende sempre di più a favore di un uomo in fuga ed infatti a rompere gli indugi in testa piazzando il primo vero scatto è Mühlberger. Sull’austriaco si portano prima Pellizzari e poi Træen. I tre restano soli al comando della corsa fino a 3 km dal GPM quando Pellizzari si porta in testa da solo e va a scollinare con 15” sulla coppia alle sue spalle. In gruppo si registra solo un attacco da parte di Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi) riassorbito dali Ineos. La corsa si fa davanti con Pellizzari che viene ripreso in discesa da Mühlberger e Træen. Al GPM il gruppo transita con 3’ di ritardo troppi visto che al traguardo per la testa della corsa mancano soltanto 9 Km. I tre arrivano appaiati sotto l’arco dell’ultimo chilometro, il più scaltro e veloce è Mühlberger, secondo Træen e terzo Pellizzari. A 40” arrivano tutti gli altri corridori che facevano parte della fuga mentre ad oltre 3’ il gruppo con dentro tutti i migliori. Niente cambia in classifica generale con Tao Geoghehan Hart (Ineos) sempre al comando della corsa. Domani quinta ed ultima tappa da Cavalese a Brunico 145 Km con il GPM di seconda categoria di Riomolino a 21 Km dall’arrivo.

Antonio Scarfone

Gregor Mühlberger vince la quarta tappa del Tour of the Alps (Image credit: Tim de Waele/Getty Images)

Gregor Mühlberger vince la quarta tappa del Tour of the Alps (Image credit: Tim de Waele/Getty Images)

20-04-2022

aprile 20, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF THE ALPS

L’austriaco Gregor Muhlberger (Movistar Team) si è imposto nella quarta tappa, Rovereto – Predazzo, percorrendo 152.9 Km in 4h16′53″, alla media di 35.713 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Torstein Træen (Uno-X Pro Cycling Team) e l’italiano Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 22″ sul connazionale Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) e 28″ sull’australiano Jack Haig (Bahrain Victorious). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team), 5° a 38″

BELGRADO – BANJA LUKA

L’italiano Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) si è imposto nella seconda tappa, Bijeljina – Vlasenica, percorrendo 123 Km in 2h54′30″, alla media di 42.292 Km/h. Ha preceduto allo sprint il rumeno Eduard-Michael Grosu (HRE Mazowsze Serce Polski) e il croato Viktor Potocki (Ljubljana Gusto Santic). Zanoncello è il nuovo leader della classifica con 2″ sul polacco Bartosz Rudyk (Voster ATS Team) e 4″ su Grosu

LENNARD KÄMNA CONQUISTA LA TAPPA REGINA DEL TOUR OF THE ALPS, TAO GEOGHEGAN HART SEMPRE LEADER

aprile 19, 2023 by Redazione  
Filed under News

Prova di forza di Lennard Kämna nella tappa regina del Tour of the Alps 2023 abile a sfruttare un allungo nel tratto più duro della salita finale, secondo il compagno di squadra Aleksand Vlasov per una Bora – hansgrohe che si rivede nella tappa più attesa, terzo Jefferson Cepeda (EF Education-EasyPost). La Ineos di Geoghegan Hart controlla e fa sì che il proprio capitano chiuda in terza quarta posizione nel gruppetto dei migliori.

Tappa principe del Tour of the Alps 2023 partenza da Ritten con l’arrivo a San Valentino, la partenza in discesa e l’alta velocità fin dalle prime pedalate non cosente a nessuno di evadere dal gruppo. Bisogna aspettare quasi 50 Km di corsa quando ad avvantaggiarsi sono Joseph Dombrowski (Astana Qazaqstan), Giovanni Carboni (Equipo Kern Pharma), Lorenzo Milesi (DSM), Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious), Liam Johnston (Trinity Racing), Andrea Vendrame (Ag2r Citroen Team), Juri Hollmann (Movistar), Mattia Bais (Eolo-Kometa), Riccardo Lucca (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Alexander Hajek e Lukas Pöstlberger (AUT). Nel gruppetto in fuga nessun uomo preoccupa la Ineos che lascia arrivare la fuga ad oltre 7’ all’attacco della salita verso Lago di Cei. In testa si portano gli uomini della Education – EasyPost riuscendo nei 9,7 Km dell’ascesa a portare il ritardo a 3’:40”, al GPM transita per primo Sutterlin. In discesa il gruppo fa l’elastico, la Ineos non fa correre rischi al proprio capitano e così la fuga ritorna ad avere più margine, alla fine della discesa il gruppo insegue a 4’:15”. Si arriva così alla salita di San Valentino, lunga con i suoi 15,4 Km e pendenza in doppia cifra per una media al 7,5%. Il primo a muoversi in testa è Vendrame su di lui dopo pochi chilometri si porta Dombrowski che supera l’italiano e resta da solo al comando della corsa. Dietro ai Bora – hansgrohe non sta bene il ritmo degli Inesos, si portano in testa ed il cambio dell’andatura è immediato andando a riprendere pian piano tutti i fuggitivi. Davanti intanto il solo Dombrowski entra nei 10Km finali con 50” di vantaggio. Il gruppetto dei migliori ha dentro tutti i capitani, in testa si porta Matteo Fabbro per una Bora – hansgrohe che vuole la vittoria di tappa. A 6 Km dall’arrivo per il gruppo Lennard Kamna, lontano in classifica generale, scatta con la Inesos passiva che lascia fare. Segue anche uno scatto di Jefferson Cepeda (EF Education – EasyPost) che si porta sotto Kamna, i due vanno così a riprendere Dombrowski ai meno quattro chilometri dall’arrivo. Dietro entra in scena Pavel Sivakov che ancora una volta pilota il proprio capitano al meglio nonostante un allungo di Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious) riassorbito subito. Ai meno tre il gruppetto inseguitore è formato da: Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers), Santiago Buitrago e Jack Haig (Bahrain-Victorious), Hugh Carthy (EF Education – EasyPost), Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), Max Poole (Team DSM) e Matthew Riccitello (Israel-PremierTech). A due chilometri dall’arrivo lo scatto di Geoghegan Hart mette in crisi Poole e Riccitello e Sivakov, la coppia di resta è a soli 12”. Cepada e Kåmna entrano nell’ultimo chilometro e qui il tedesco piazza la stoccata vincente, imprendibile anche per uno scatenato Geoghegan Hart. La volata del gruppetto dei migliori, a 4”, è regolata da Vlasov, che passa Cepada terzo, per una bella doppietta Bora – hansgrohe, Geoghegan Hart quarto seguono Jack Haig (Bahrain-Victorious) e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) un pò più indietro a 10” chiude Lorenzo Fortunato (Eolo – Kometa). Tra i big paga 32” Santiago Buitrago uscendo così dale prime posizioni della generale che vede sempre Geoghegan Hart al comando. Domani quarta tappa da Rovereto a Pedrazzo con il Passo del Pramadiccio a 15,5 Km dall’arrivo.

Antonio Scarfone

Lennard Kamna esulta a San Valentino (Image credit: Getty Images)

Lennard Kamna esulta a San Valentino (Image credit: Getty Images)

« Pagina precedentePagina successiva »