11-05-2023

maggio 11, 2023 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Napoli, percorrendo 162 Km in 3h44′45″, alla media di 43.248 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan (Bahrain Victorious) e il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates). Il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) è ancora maglia rosa con 28″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e 30″ sul francese Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 10° a 1′39″

TOUR DE HONGRIE

L’olandese Fabio Jakobsen (Soudal Quick-Step) si è imposto nella seconda tappa, Zalaegerszeg – Keszthely, percorrendo 175.3 Km in 4h05′21″, alla media di 42.869 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il belga Vito Braet (Team Flanders-Baloise). Miglior italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), 9°. Jakobsen è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del connazionale Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla) e 2″ sullo sloveno Matus Stocek (ATT Investments). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), 6° a 4″

VOLTA A FORMOSA INTERNACIONAL

L’uruguaiano Pablo Anchieri (nazionale uruguaiana) sè imposto nella prima tappa, Formosa – Laguna Blanca, percorrendo 140.7 Km in 2h52′52″, alla media di 48.835 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Samuel Quaranta (nazionale italiana) e il brasiliano Kacio Freitas (SwiftCarbon Pro Cycling Brasil). Anchieri è il primo leader della classifica con 4″ su Quaranta e 6″ su Freitas

BRETAGNE LADIES TOUR CERATIZIT

L’australiana Grace Brown (FDJ-SUEZ) si è imposta nella terza tappa, circuito a cronometro di Plouay, percorrendo 19.5 Km in 26′57″, alla media di 43.414 Km/h. Ha preceduto di 1′09″ l’olandese Maaike Boogaard (AG Insurance-Soudal Quick-Step Team) e la francese Coralie Demay (St Michel-Mavic-Auber 93). Miglior italiana Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo), 5° a 1′22″. La Brown è la nuova leader della classifica con 17″ sulla Demay e 28″ sulla Vigilia

NAPOLI AMMALIA ANCORA IL GIRO

maggio 11, 2023 by Redazione  
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Si annuncia una tappa ancora più spettacolare rispetto a quella disputata lo scorso anno a Napoli, ma guai a distrarsi ad ammirare i panorami offerti dalla Costiera Amalfitana prima e dal “Miglio d’Oro” poi. Le numerose curve che s’incontreranno nei tratti costieri e i tratti in pavé del finale costringeranno i corridori alla massima attenzione nel corso di una tappa che, come quella del giorno prima a Salerno, si offre ai fuggitivi ma non chiude del tutto le porte alla possibilità di un arrivo allo sprint.

Il Giro torna a Napoli con una tappa ancora più affascinante di quella disputata lo scorso anno sulle strade a nord del capoluogo partenopeo, tra i Campi Flegrei e il Monte di Procida. Stavolta a rubare lo scenario alla corsa saranno il Vesuvio, l’incantevole costiera amalfitana e la vicina sorrentina, ma – nonostante la presenza di salite più impegnative rispetto a quello affrontate dodici mesi fa – la tappa si annuncia meno interessante sul piano agonistico per la disposizione della difficoltà altimetriche. Lo scorso anno il percorso presentava pochissima pianura, spezzettata tra tante piccole e brevi ascese, nel tracciato di quest’anno ci saranno due ascese principali collocate nei primi 90 Km, mentre la pianura prenderà il sopravvento negli ultimi 35 Km, in un tracciato sul quale la corsa potrebbe svolgersi secondo un copione simile alla frazione di Salerno. I fuggitivi avranno parecchio terreno per rimanere in testa alla corsa perché su strade tortuose come quelle delle costiere di Amalfi e Sorrento sarà quasi impossibile per il gruppo riuscire a limare il vantaggio che avranno acquisito; una volta sbarcati in pianura, però, una nuova insidia si parerà sotto le ruote dei corridori perché per un tratto di circa 7 Km si pedalerà costantemente sul pavè e sui lastricati dei centri del “Miglio d’Oro”, realizzati con le pietre laviche scavate dalle cave del Vesuvio, un fondo stradale reso scivoloso dalla salsedine e dal passaggio delle automobile e che potrebbe rivelarsi ancora più viscido in caso di pioggia.
Effettuato il raduno di partenza in Piazza del Plebiscito, con un lungo tratto di trasferimento il gruppo si sposterà verso il “chilometro zero”, previsto nel popoloso quartiere Ponticelli, il secondo per numero d’abitanti di Napoli dopo Fuorigrotta, presso il quale si trova la basilica più antica dell’area vesuviana, il Santuario di Santa Maria della Neve, innalzato a partire dal XIII secolo e successivamente rifatto in stile barocco. Ancor più venerato dai fedeli partenopei è il Santuario della Madonna dell’Arco, meta a Pasquetta del tradizionale pellegrinaggio dei “fujénti”, fedeli che raggiungono il santuario a piedi nudi e talvolta carponi, accompagnando il loro viaggio con strida e pianti. Meno “scenografico” sarà il sopraggiungere dei corridori, che lambiranno il santuario nel corso della lieve salita che caratterizzerà i primi 6 Km, denotati da un accentuarsi delle pendenze nei conclusivi 1300 metri al 4.5% che condurranno a Somma Vesuviana, nel punto più elevato della circumnavigazione del Vesuvio, dove si andrà a lambire l’aragonese Castello d’Alagno, recentemente ristrutturato per farne una sede museale. Affrontato un breve zampellotto all’ingresso di Ottaviano, centro il cui nome deriva da quello della Gens Octavia (la famiglia dell’imperatore Augusto, che qui aveva un esteso possedimento), s’intraprenderà un primo tratto pianeggiante di una ventina di chilometri nel corso del quale si terminerà il periplo del Vesuvio con il passaggio da Pompei, celebre non soltanto per i suoi scavi ma anche come luogo di culto per la presenza del Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, uno dei principali d’Italia, costruito a partire dal 1876 su iniziativa del beato Bartolo Longo e grazie alle offerte spontanee dei fedeli.
Sfiorata la vicina Angri, dove anche il locale Castello Doria è stato ristrutturato in previsione di una trasformazione in museo, il gruppo si troverà ai piedi della principale difficoltà di giornata, la salita al Valico di Chiunzi, i cui 10.4 Km al 5.8% metteranno più di un brivido in corpo a corridori e tifosi, non tanto per le sue poco difficili inclinazioni quanto per il ricordo – ancora fresco nonostante siano già passati 25 anni – della caduta che coinvolse Marco Pantani al Giro del 1997 all’inizio della successiva discesa verso Maiori. Successe allorquando, poco dopo il passaggio sotto la ben conservata torre d’epoca normanna che domina il valico, un gatto ebbe l’idea di attraversare la strada mentre stava transitando il “Pirata”, che finì a terra assieme ad altri corridori: il Giro era già finito per il colombiano Hernan Buenahora e per l’elvetico Armin Meier, che per colpa di quel micio si rimediarono rispettivamente un trauma cranico e una frattura al calcagno, mentre Pantani – da pochi mesi tornato alle corse dopo il tremendo infortunio occorsogli alla Milano-Torino del 1995 – vuole provare a tornare in sella ma un muscolo s’è strappato nel capitombolo e si concretizza in uno strazio, che lo accompagna fin sul traguardo di Cava de’ Tirreni, al quale giunge quasi mezz’ora dopo l’arrivo dai primi e la consapevolezza che anche per quest’anno la sua avventura alla Corsa Rosa è già finita. Il brivido di cui sopra sarà, però, ricacciato indietro dalla scelta degli organizzatori di far percorrere in discesa un altro versante, più tortuoso e spettacolare, prima di cominciare il quale bisognerà superare un ulteriore tratto di salita, diretto al Colle San Pietro (3 Km al 5%). È il biglietto non particolarmente caro che bisognerà pagare prima d’entrare in uno dei paradisi in terra che offre la nostra bella nazione, la costiera amalfitana, che il gruppo raggiungerà passando per Ravello, borgo che offre incantevoli viste sul Golfo di Salerno e si consiglia in particolare di lasciarsi catturare da quelli che si possono ammirare dai giardini delle ville Rufolo e Cimbrone, tra i cui viali passeggiò anche la celebre principessa Sissi (lasciandoci, però, l’illusione che la sovrana si trovasse nel lontano Portogallo, come leggerete più sotto).
Il paradiso si trasformerà presto in inferno per il gruppo perché, una volta terminata la discesa inizierà la risalita della costiera che per ciclisti e non solo costituisce un vero e proprio “incubo” che non consentirà distrazioni di sorta a causa delle numerosissime curve che si succederanno con frequenza, raccordate da rettilinei brevissimi e coniugati a un tracciato che si annuncia complicato anche dal punto di vista altimetrico. Per una buona ventina di chilometri si pedalerà, infatti, in un contesto di continui saliscendi, che inizieranno sin dal passaggio da Amalfi, dove i “girini” non avranno certo il tempo d’ammirare il celebre duomo dedicato a Sant’Andrea e innalzato a partire dall’anno 987 in stile arabo-siciliano. Al massimo, se ci sarà un momento di stanca agonistica, ci sarà il tempo per lanciare una fugace occhiata verso l’azzurro del mare, nel mezzo del quale spuntano come un’inattesa apparizione i tre isolotti che compongono l’arcipelago Li Galli, dagli antichi ritenuto la dimora delle omeriche Sirene e più concretamente abitato dal celeberrimo ballerino russo Rudolf Nureyev, che nel 1989 aveva acquistato l’interno arcipelago, sul quale si trovava una villa alla cui realizzazione aveva collaborato l’archistar francese Le Corbusier.
Attraversata Positano si uscirà dal paradiso-inferno amalfitano pagando un altro biglietto, quello richiesto dai 9 km d’ascesa al 4% necessari per raggiungere la località di Capo di Mondo, salita che è più nota tra gli appassionati di ciclismo come Picco Sant’Angelo, nome con quale era stato identificato finora questo luogo in occasione dei precedenti passaggi del Giro e non solo. L’ascesa al “picco”, infatti, è stata inserita dal 1998 al 2002 nel tortuoso circuito della Penisola Sorrentina che costituì in quel periodo la tappa d’apertura della Tirreno-Adriatico, frazione che fu abbandonata in seguito alle proteste del gruppo scaturite proprio dalle numerose curve che negli anni provocarono diverse cadute e di una spettacolare fu protagonista – durante una tappa del Giro del 1991 disputata sul medesimo percorso – una moto della RAI che nell’affrontare un tornante con vista sull’isola di Capri mancò clamorosamente il “tourniquet” e finì dritta nella scarpata sottostante, mentre le immagini in diretta presero a vorticare come una lavatrice al momento della centrifuga. Per evitare simili disavventure dopo lo scollinamento si percorrerà in discesa la meno problematica “Strada del Nastro Verde” che farà planare i “girini” verso Sorrento, la città natale di Torquato Tasso, dove si cambierà nuovamente scenografia. Si tornerà, infatti, a pedalare in direzione del Vesuvio percorrendo ora le strade della costiera sorrentina, versante della penisola dei Monti Lattari decisamente meno tormentato rispetto a quello amalfitano in quanto meno tortuoso e più scorrevole anche sul piano altimetrico, movimentato al massimo da un paio di saliscendi. All’inizio di questo tratto sarà sicuramente a bordo strada ad applaudire il passaggio del Giro Carmine Castellano poiché è previsto il passaggio da Sant’Agnello, il paese dove è nato nel 1937 e dove è tornato a risiedere dopo il pensionamento l’ex avvocato che dal 1993 al 2014 è stato direttore della Corsa Rosa succedendo al mitico “patron” Vincenzo Torriani.
Attraversata Vico Equense – centro dove negli anni ’50 un fornaio inventò la “pizza a metro”, dalla quale è derivata l’odierna pizza al trancio – ci si sarà lasciata alle spalle la parte più problematica di questa frazione e si tornerà a pedalare in un contesto di rettilinei pianeggianti. Il primo di questi s’incontrerà all’uscita di Castellammare di Stabia, località termale dove è possibile – tra una cura e l’altra – passeggiare sul lungomare con vista sul Golfo di Napoli oppure visitare la piccola ma interessante area archeologica dell’antica Stabiae, distrutta come la vicina Pompei dalle storica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Siamo alle porte del tratto conclusivo della tappa, interamente disegnato lungo il “Miglio d’Oro”, il nome con il quale alla fine del ‘700 ci si riferiva alla stretta fascia pianeggiante situata tra il golfo e le prime pendici del Vesuvio, così chiamata in riferimento alla ben 122 ville che furono realizzate dalla nobiltà dell’epoca e ai loro floridi giardini, nei quali crescevano limoni, mandarini e arance. In ordine d’apparizione il primo centro del “Miglio d’Oro” a essere attraversato dal gruppo sarà Torre del Greco, la “capitale del corallo” presso la quale si trova una tra le più celebri “ville vesuviane”, quella Villa delle Ginestre che fu dimora di Giacomo Leopardi nel periodo precedente la sua prematura morte, avvenuta il 14 giugno del 1837 due settimane prima del suo trentanovesimo compleanno. Villa Campolieto è, invece, una delle “perle” erette in epoca settecentesca nella vicina Ercolano, rinomata per l’area archeologica dell’antica Herculaneum, che a differenza di Pompei non fu sommersa dalle ceneri ma colpita dodici ore più tardi dal flusso piroclastico che, spinto fin lì dal vento, ne vaporizzò all’istante gli abitanti. Il momento più spettacolare di questa fase sarà costituito dal passaggio dalla Reggia di Portici, la residenza estiva dei sovrani borbonici della quale si attraverserà il cortile, percorso dalla strada lastricata che conduce verso Napoli. Dopo poco si uscirà dal settore in pavé e si tornerà a pedalare sull’asfalto negli ultimi sette frenetici chilometri, che vedranno il gruppo entrare nella città partenopea dal quartiere di San Giovanni a Teduccio, presso il quale dal 2017 è possibile ammirare il più grande murales al mondo dedicato a Maradona, alto ben 40 metri e realizzato dallo street artist Jorit Agoch. I “girini” sfrecceranno quindi lungo il porto, sfiorando prima la possente mole del Maschio Angioino e poi l’isolotto di Megaride, sul quale sorge un altro storico maniero napoletano, il Castel dell’Ovo. Ma, come avvenuto lungo le laocoontiche strade della Costiera Amalfitana, nemmeno ora ci sarà la possibilità di distrarsi ad ammirare il panorama: il traguardo è dietro l’angolo e bisogna guardar dritti verso l’oramai prossima meta.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico della Torre di Chiunzi (656 metri). È il passo semplicemente più noto come “Valico di Chiunzi”, quotato 683 metri sulle cartine del Giro 2023. È valicato dalla Strada Provinciale 2, che mette in comunicazione Sant’Egidio del Monte Albino con Maiori, mentre in corrispondenza del valico si stacca la Strada Provinciale 1 che scende verso Amalfi. Il Giro l’ha inserito quattro volte nel suo tracciato, la prima nel 1982 quando vi si salì dallo stesso versante di quest’anno durante la Caserta – Castellammare di Stabia, terminata con il successo del varesino Silvano Contini dopo che la vetta del Chiunzi era stata per la prima volta “espugnata” dal tedesco Dietrich Thurau. Due anni più tardi, salendo da Maiori, gli succederà lo spagnolo Jesús Rodríguez nel finale della Agropoli – Cava de’ Tirreni (vinta dal danese Dag Erik Pedersen); sempre da Maiori si salirà durante il Giro vinto da Gianni Bugno nel 1990 nel corso della prima tappa di montagna, scattata da Sala Consilina e terminata sul Vesuvio con il successo dello spagnolo Eduardo Chozas dopo che in cima al Chiunzi era transitato in testa l’abruzzese Stefano Giuliani. In ordine di tempo vi si è saliti l’ultima volta durante la citata tappa della caduta di Pantani al Giro del 1997 (Mondragone – Cava de’ Tirreni), vinta dal bergamasco Mario Manzoni dopo che il trentino Mariano Piccoli aveva fatto suo il GPM, salendo in quell’occasione dal versante di Amalfi.

Torre il Passo (695 metri). Valicato dalla Strada Provinciale 1 che da Amalfi sale verso il Valico di Chiunzi, sulle cartine del Giro 2023 è chiamata Colle San Pietro. Da questo passo, situato presso i ruderi della torre dalla quale prende il nome, la Corsa Rosa è finora transitata una sola volta, durante la citata tappa Mondragone – Cava de’ Tirreni del Giro 2007.

Colli San Pietro (312 m). Valicato dalla Strada Statale 163 “Amalfitana” lungo la salita da Positano a Capo di Mondo, all’altezza della confluenza con la Strada Statale 145 “Sorrentina”. Mai affrontato come GPM, il Giro vi è transitato l’ultima volta nel 2013 subito dopo la partenza della Sorrento – Marina di Ascesa, vinta da Luca Paolini.

Colli Fontanelle (343 metri). Vi transita la Strada Statale 145 “Sorrentina” lungo la salita da Positano a Capo di Mondo, all’altezza della confluenza con la Strada Provinciale 385 che sale da Sant’Agnello. Da quest’ultima vi si salì nel 1997 in occasione della citata tappa di Cava de’ Tirreni, quando a Colli Fontanelle era previsto un traguardo GPM conquistato da Mariano Piccoli. La vicina cima del Picco Sant’Angelo (Capo di Mondo nel percorso di quest’anno) è stata valida per la classifica degli scalatori in sette occasioni e vi sono transitati in testa il vicentino Mauro Facci nel 2009 (Avellino – Vesuvio, vinta dallo spagnolo Carlos Sastre) e il russo Pavel Brutt nel 2007 (Salerno – Montevergine, vinta dall’abruzzese Danilo Di Luca), mentre cinque passaggi erano previsti nella tappa in circuito di Sorrento disputata nel 1991, citata nell’articolo in riferimento alla spettacolare caduta che vide coinvolta una moto della RAI: a vincere quella tappa fu il francese Eric Boyer, che quel giorno strappò “momentaneamente” la maglia rosa dalle spalle di Franco Chioccioli, mentre i cinque GPM andarono ad arricchire i palmares del portoghese Acacio Da Silva, del valtellinese Roberto Gusmeroli, del colombiano Juan Carlos Arias, di Bugno e dello spagnolo Federico Garcia.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

Il Vesuvio visto da Napoli e l’altimetria della sesta tappa (www.sitabus.it)

Il Vesuvio visto da Napoli e l’altimetria della sesta tappa (www.sitabus.it)

CIAK SI GIRO

Alzi la mano chi non ha mai visto uno dei capitoli della trilogia che tra il 1955 e il 1957 il regista viennese Ernst Marischka dedicò all’imperatrice Elisabetta di Baviera, universalmente più nota con il soprannome di Sissi. Chi avrà seguito l’ultimo, Destino di un’imperatrice, ricorderà del finale girato in Piazza San Marco a Venezia e delle peripezie di Sissi, costretta da problemi di salute – una grave infezione polmonare appesantita da una sopraggiunta depressione – ad allontanarsi dalla corte imperiale asburgica per trascorrere lunghi periodi di riabilitazione in paesi dal clima più mite. Nel film si parla di Madeira e Corfù, in realtà sempre Italia è, preferita a Portogallo e Grecia per evitare alla produzione una costosa trasferta e così gli scenari che l’indimenticata Romy Schneider, l’attrice che interpretò Sissi, ammira quando si trova nel giardino della residenza portoghese in realtà quelli della costiera amalfitana, gli stessi che anche i comuni mortali possono scorgere dai giardini di Villa Rufolo a Ravello. E gli antichi templi che Sissi visiterà durante la lunga vacanza in terra greca? Per ammirarli basta spostarsi verso sud di una settantina di chilometri e raggiungere l’area archeologica dell’antica Paestum. Poi però bisogna far ritorno alla base perché anche per le scene girate nella villa sull’isola greca di Corfù, dove la sovrana prenderà alloggio dopo aver lasciato il Portogallo, si optò per un’altra panoramica dimora ravellese, Villa Cimbrone, dove vedremo Sissi affacciarsi dalla balconata della cosiddetta “Terrazza dell’Infinito”.

In collaborazione con www.davinotti.com

Romy Schneider si aggira nei giardini di Villa Cimbrone in Destino di un’imperatrice, lultimo film della trilogia dedicata a Sissi (www.davinotti.com)

Romy Schneider si aggira nei giardini di Villa Cimbrone in "Destino di un’imperatrice", l'ultimo film della trilogia dedicata a Sissi (www.davinotti.com)

Le altre location del film


https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/destino-di-una-imperatrice/50011973

FOTOGALLERY

Napoli, santuario di Santa Maria della Neve

Sant’Anastasia, santuario della Madonna dell’Arco

Somma Vesuviana, Castello d’Alagno

Angri, Castello Doria

Valico di Chiunzi, vista panoramica sul Vesuvio

Ravello, la costiera amalfitana vista dal belvedere di Villa Rufolo

Amalfi, duomo di Sant’Andrea

Arcipelago Li Galli

Sorrento

Castellammare di Stabia, il Vesuvio visto dall’area archeologica di Stabiae

Torre del Greco, Villa delle Ginestre

Ercolano, Villa Campolieto

Ercolano, area archeologica dell’antica Herculaneum

Reggia di Portici

San Giovanni a Teduccio, il murales dedicato a Maradona

Napoli, Maschio Angioino

Napoli, Castel dell’Ovo

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI SALERNO

maggio 11, 2023 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)

SALA STAMPA

Italia

A Salerno brinda Groves, Milan 2°. Remco sbaglia, cade ancora e si arrabbia

Gazzetta dello Sport

Belgio

Groves pakt ritzege na hectische Giro-rit die ontsierd wordt door valpartijen, Cavendish onderuit in sprint

Het Nieuwsblad

Slovenia

Srhljivka na Giru je končana, Roglič je preživel, Evenepoel potolčen

Delo

Gran Bretagna

Evenepoel felled by dog before Cavendish slips on day of drama

The Guardian

Francia

Groves au sprint, deux chutes pour Evenepoel

L’Équipe

Spagna

Las caídas protagonizan la 5ª etapa del Giro – Día de perros

AS

Portogallo

O Giro deu o azar e a fortuna a Remco Evenepoel

Público

Paesi Bassi

Zege Kaden Groves in levensgevaarlijke vijfde Giro-rit, snoeiharde valpartij Mark Cavendish

De Telegraaf

Germania

Hund bringt Topfavorit Evenepoel zum Sturz – Chaotisches Finale

Kicker

USA

Evenepoel crashes twice, Groves wins wet 5th stage of Giro

The Washington Post

Colombia

Giro de Italia 2023: etapa caótica, pero sin cambios en la general

El Tiempo

Australia

Groves wins wet and chaotic Giro stage as dog wipes out Evenepoel

The Age

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sotto la pioggia (Antonello Venditti)

METEOGIRO

Napoli – partenza: pioggia debole (0.1 mm), 18°C, vento moderato da S (14 – 26 Km/h), umidità al 80%
Sant’Antonio Abate (traguardo volante – 34.4 Km): pioggia debole (0.2 mm), 19°C, vento moderato da SO (11 – 33 Km/h), umidità al 75%
Ravello (60.6 Km): pioggia debole (0.1 mm), 18°C, vento moderato da SO (12 – 25 Km/h), umidità al 81%
Sorrento (traguardo volante – 107.8 Km): cielo sereno, 17°C, vento moderato da O (17 – 23 Km/h), umidità al 79%
Napoli – arrivo: nubi sparse, 18°C, vento moderato da O (17 – 30 Km/h), umidità al 73%

GLI ORARI DEL GIRO

12.45: inizio diretta su Eurosport
12.55: inizio diretta su RaiSport
13.15: partenza da Napoli
14.00: inizio diretta su Rai2
14.00-14.05: traguardo volante di Sant’Antonio Abate
14.30-14.40: GPM di Valico di Chiunzi
15.40-16.00: GPM di Picco Sant’Angelo
15.55-16.15: traguardo volante di Sorrento
17.00-17.30: arrivo a Napoli

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Petacchi: “Per giungere qui a Salento” (Salerno)
Pancani: “In questo giornata di celebrazione”
Claudio Castellano: “A noi addetto ai lavori”
Garzelli: “E’ un continuo saliscende”

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della quinta tappa, Atripalda – Salerno

1° Filippo Magli
2° Stefano Gandin a 10″
3° Josef Cerný a 1′14″
4° Stephen Williams a 1′18″
5° Thomas Gloag s.t.

Classifica generale

1° Stefano Gandin
2° Thomas Gloag a 20″
3° Veljko Stojnic a 1′11″
4° Martijn Tusveld a 1′52″
5° Max Kanter a 3′40″

IL GIRO DI 40 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

16 maggio 1983 – 4a tappa: PESARO – TODI (187 Km)

SARONNI SI VENDICA SUBITO

Il campione del mondo conquista il primo abbuono battendo Argentin sullo strappo di Todi

Contesissimo sprint in salita, ma senza scorrettezze sostanziali – Rosola perde qualche secondo, però conserva la maglia rosa, con 12″ su Contini e 39″ su Prim – L’iridato (ora 5° in classifica) ha così risposto all’attacco subito dagli scalatori nella tappa di Fano – Oggi la tappa più lunga – Mafia del tv

Le finestre del Palazzo di Città di Salerno illuminate di rosa (www.sevensalerno.it)

Le finestre del Palazzo di Città di Salerno illuminate di rosa (www.sevensalerno.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza a Fossacesia Marina
1a tappa: Fossacesia Marina – Ortona (cronometro individuale)
2a tappa: Teramo – San Salvo
3a tappa: Vasto – Melfi
4a tappa: Venosa – Lago Laceno

10-05-2023

maggio 10, 2023 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’australiano Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella quinta tappa, Atripalda – Salerno, percorrendo 171 Km in 4h30′19″, alla media di 37.955 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan (Bahrain Victorious) e il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) è ancora maglia rosa con 28″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e 30″ sul francese Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 10° a 1′39″

TOUR DE HONGRIE

L’olandese Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla) si è imposto nella prima tappa, circuito di Szentgotthárd, percorrendo 168.6 Km in 3h42′56″, alla media di 45.377 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe) e l’australiano Caleb Ewan (Lotto Dstny). Miglior italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), 15°. Groenewegen è il primo leader della classifica con 2″ sullo sloveno Matus Stocek (ATT Investments) e 4″ su Bennett. Miglior italiano Moschetti, 20° a 10″

BRETAGNE LADIES TOUR CERATIZIT

La francese Valentine Fortin (Cofidis Women Team) si è imposta nella seconda tappa, Plémet – Saint-Méen-le-Grand, percorrendo 124.3 Km in 3h03′53″, alla media di 40.558 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Marta Lach (Ceratizit-WNT Pro Cycling) e l’italiana Martina Alzini (Cofidis Women Team). La Lach è ancora leader della classifica con 25″ sull’italiana Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo) e 27″ sulla francese Coralie Demay (St Michel-Mavic-Auber 93).

NAVARRA WOMEN’S ELITE CLASSIC

L’olandese Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella corsa spagnola, circuito di Pamplona, percorrendo 135.8 Km in 3h50′23″, alla media di 35.367 Km/h. Ha preceduto di 47″ la russa Tamara Dronova (Israel-Premier Tech Roland) e di 1′06″ la neozelandese Ella Wyllie (Lifeplus Wahoo). Miglior italiana Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ), 4° a 1′06″

GROVES L’EQUILIBRISTA RESTA IN PIEDI E VINCE SUL TRAGUARDO BAGNATO DI SALERNO

maggio 10, 2023 by Redazione  
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Il maltempo ha reso molto più dura del previsto la quinta tappa della Corsa Rosa, terminata come da previsioni in volata ma con il gruppo selezionato dalle tre cadute che hanno caratterizzato gli ultimi 7 Km. Particolarmente sfortunata l’ex maglia rosa Evenepoel, che già era caduta ad inizio tappa. A terra anche l’australiano Graves, che riesce a recuperare e poi ad imporsi allo sprint

Come un equilibrista sul filo, dopo essere scivolato a terra ai -7 dall’arrivo, Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) supera le insidie del bagnato e conquista in una volata insidiosa e a ranghi ridotti la quinta tappa del Giro, l’Atripalda-Salerno di 171 km. Una frazione caratterizzata dal maltempo e dalle numerose cadute. Tra gli uomini di classifica coinvolti anche Alexsandr Vlasov (Bora-Hansgrohe), Primoz Roglic (Jumbo Visma), la maglia rosa Andreas Leknessund (Team DSM) e l’iridato Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Sul lungomare salernitano,dietro all’australiano si classificano Jonathan Milan (Barhain Victorius), Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), con quest’ultimo che taglia il traguardo dopo essere scivolato sull’asfalto viscido. Nel finale due le cadute nel gruppo. L’ultima, nei tre chilometri finali, coinvolge anche due uomini di classifica del calibro di Vlasov ed Evenepoel, che in virtù della neutralizzazione non perdono tempo in classifica, sempre guidata Andreas Leknessund (Team DSM) con 28” di vantaggio su Remco e 30” su Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team).Per Groves si tratta del suo 4° sigillo stagionale, il primo nella Corsa Rosa.Tutto questo mentre il campione del mondo in carica sta per sottoporsi ad accertamenti per verificare la propria condizione.

La tappa odierna non era piatta bensì caratterizzata da una conformazione irregolare nei primi 120 Km, in contrasto con un finale adatto alle ruote veloci sul bellissimo lungomare di Salerno.
Non sono partiti da Atripalda Ramon Sinkeldam (Alpecin-Deceuninck), Remy Rochas (Cofidis) e Valerio Conti (Corratec Selle Italia).
Vanno via in quattro e tra questi c’è Thibaut Pinot (Groupama – FDJ). Con lui Martin Marcellusi e Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Stefano Gandin (Team Corratec-Selle Italia). La strada è scivolosa per la pioggia, il trevigiano finisce a terra e Marcellusi va giù con lui. Si salvano invece Pinot e Zoccarato, i quali proseguono nella loro azione.
Gandin riesce a rientrare sui fuggitivi e quattro sono ora gli uomini al comando: oltre ai citati Zoccarato, Pinot e Gandin c’è Thomas Champion (Cofidis). Si affronta subito lala prima salita di giornata, il Passo Serra (3ª categoria, 3,9 km al 7,4%), sulla quale Pinot passa per primo rafforzando il suo primato nella classifica della maglia azzurra.
Poco dopo un cane, lasciato libero, attraversa la strada e provoca una caduta nel gruppo dei migliori. Tra gli altri a farne le spese c’è Evenepoel, che dopo un po’ si rialza e riprende a pedalare, mentre Pinot si lascia sfilare e riprendere proprio dal plotone.
Restano, dunque, in 3 al comando e al traguardo volante di Sant’Angelo dei Lombardi Gandin prevale su Champion e Zoccarato, mentre la volata del gruppo, che ha poco più di due minuti di distacco, è appannaggio dell’iridato di Harrogate 2019 Mads Pedersen (Trek –Segafredo).
Piove a catinelle sul percorso mentre dietro tirano gli uomini del Team DSM per preservare la maglia rosa di Leknessund, ma si fanno vedere anche Arkéa-Samsic e Alpecin-Deceuninck.
Nuova salita verso Oliveto Citra (2,9 km con pendenze attorno all’8%), il paese di nascita di Vincenzo Albanese, uno dei protagonisti della tappa di ieri. Intanto il vantaggio dei battistrada continua a diminuire ai – 65 dall’arrivo. Allo scollinamento Zoccarato passa per primo davanti Champion e Gandin. Quarto è Pinot assieme al gruppo, che si mantiene costante sul minuto di ritardo.
Anche l’attraversamento di Campagna avviene senza particolari scossoni. Il gruppo lascia fare e all’ultimo traguardo volante di giornata, nel centro di Battipaglia, è primo Gandin, con il gruppo che si sta avvicinando.
A questo punto prova l’allungo Zoccarato. Ai -20 dall’arrivo Gandin e Champion vengono ripresi dal gruppo: la loro fuga è finita. Il combattivo 25enne della Green Project-Bardiani -CSF-Faizanè non molla ma, complici problemi al cambio e le trenate del gruppo maglia rosa (in prima fila gli INEOS Grenadiers trainati da Filippo Ganna), il suo tentativo è destinato ad esaurirsi.
Caduta ai -7 km in una curva a gomito a destra. A terra, tra gli altri, finiscono Groves, Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Fernando Gaviria (Movistar), e Primoz Roglic (Jumbo Visma), uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Tutti e tre riprendono e riescono, seppur con fatica, a rientrare in gruppo, ora nuovamente compatto dopo che ai – 6 era finita l’avventura in solitaria di Zoccarato.
Le emozioni non mancano. Dentro i 3 km si verifica una nuova caduta, che coinvolge Perdersen, Evenepoel e Vlasov. All’ultimo chilometro parte Milan, ma Groves si dimostra più forte anche della pioggia e delle insidie dell’asfalto trionfando a braccia alzate, mentre dietro di lui rovinanno a terra pure Cavendish e David Dekker (Team Arkéa Samsic).
Domani si correrà la la sesta tappa del Giro n.106, la Napoli-Napoli di 162 km, una delle frazioni più belle paesaggisticamente della Corsa Rosa con il Gpm di 2a categoria del Valico di Chiunzi e la tortuosa strada della Costiera Amalfitana, da non prendere sottogamba pur se molto distante dal traguardo.

Vito Sansone

Vittoria sotto lacqua per Kaden Groves a Salerno (Kaden Groves wins stage 5 of the 2023 Giro dItalia in Salerno (Getty Images Sport)

Vittoria sotto l'acqua per Kaden Groves a Salerno (Kaden Groves wins stage 5 of the 2023 Giro d'Italia in Salerno (Getty Images Sport)

UNA VOLATA TUTTA DA SUDARE

maggio 10, 2023 by Redazione  
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I velocisti tornano protagonisti al Giro 2023, ma non sarà una passeggiata la quinta frazione della Corsa Rosa. Se pedalando verso San Salvo abbondavani i tratti pianeggianti da percorrere lungo il litorale abruzzese, oggi la tappa si snoderà prevalentemente sui saliscendi dell’appennino campano e pianura vera s’incontrerà solamente negli ultimi 40 Km. I tanti metri di dislivello finale potrebbero rimanere nelle gambe a molti velocisti al momento dello sprint e non è detto che le loro squadre riescano a ricucire sulla fuga di giornata, proprio come successo a Salerno nel 1995, al termine di una tappa simile a questa.

Le interminabili tappe interamente pianeggianti d’una volta sono oramai un lontano ricordo. Il ciclismo moderno e il suo pubblico si vogliono divertire ogni giorno e per questo motivo quelle noiose frazioni sono state progressivamente abbandonate, sostituite da tappe più brevi e mai totalmente piatte, con salite inserite qua e là, talvolta nei finali, talaltra a metà strada oppure concentrate nella prima parte del percorso, dando parecchio filo da torcere alle squadre dei velocisti che devono faticare non poco per tenere a bada la fuga di giornata. Per prendere alcuni esempi, nel Giro del 1987 di tappe simili se ne corsero quattro e una di questa si svolgeva sulla distanza di ben 260 Km mente lo scorso anno ne erano previste solo due, la prima delle quali superava quota “200” per un solo chilometro. Anche quest’anno di frazioni totalmente prive di qualsivoglia difficoltà altimetrica se ne incontreranno due, quelle di Caorle e Roma, mentre in tre occasioni per arrivare allo sprint bisognerà prima digerire parecchi metri di dislivello: per dare un po’ di numeri, quasi 3000 se ne dovranno sorbire nella frazione di Viareggio e 2500 in quella successiva di Tortona, entrambe previste nella seconda settimana di gara, mentre altri 2500 saranno in programma oggi verso Salerno, affrontando un percorso che proporrà strada pianeggiante solamente negli ultimi 40 Km, ai quali si giungerà dopo un tracciato altalenante che nella prima parte ha in serbo sette ascese. Se è vero che l’arrivo in volata sarà la soluzione più probabile, non bisognerà dare per scontato che i fuggitivi riescano a farcela e c’è un precedente a loro favore, poiché l’ultima volta che il Giro fece scalo a Salerno (1995) si arrivava al traguardo con un percorso non molto dissimile da quello odierno – gli ultimi 40 Km erano gli stessi di quest’anno, mentre la prima parte era meno impegnativa – e in quell’occasione i corridori di testa riuscirono a resistere al rientro del gruppo per 13 secondi. A complicare la giornata ai velocisti potrebbe essere una partenza troppo veloce perché subito dopo il via da Atripalda, cittadina presso la quale si trovava un tempo l’antica Abellinum (dalla quale deriva il nome la vicina Avellino), si dovrà affrontare la salita più impegnativa di giornata, quel Passo Serra sulle cui pendenze (4 Km al 7.6% con il chilometro iniziale al 10.2% medio) al Giro del 2015 la maglia rosa Alberto Contador fu attaccata da Fabio Aru e Mikel Landa, i quali non riuscirono a distanziare lo spagnolo, anche se la loro azione fece staccare gli altri avversari. Di certo non assisteremo stavolta ad azioni simili, poiché in quell’occasione il traguardo era collocato nella vicina San Giorgio del Sannio (s’impose Paolo Tiralongo) mentre stavolta saremo solo all’inizio di una tappa che subito proporrà la salita verso il Passo di Mirabella (2.2 Km al 7.3%), presso il quale il gruppo sfiorerà l’area archeologica della città romana di Aeclanum, scoperta all’inizio del secolo scorso e tra i cui resti spiccano quelli delle “terme dei nobili” e di una basilica eretta in epoca paleocristiana. Immediatamente dopo si affronterà l’ascesa di Croce Calabrone (3 Km al 6.1%), che precederà il passaggio in discesa da Fontanarosa, dove è meta di pellegrinaggi il santuario di Maria Santissima della Misericordia, che alla vigilia di Ferragosto è teatro della tradizionale “festa del carro”, nella quale viene portato in processione da quattro buoi un obelisco di paglia alto 28 metri.
Seguirà un’altra serie di brevi ascese consecutive che conduranno i “girini” alle porte di Torella dei Lombardi, dove è visitabile un museo dedicato al celebre regista d’origini torellesi Sergio Leone, il papà del western all’italiana, ospitato nel Castello Candriano. Per una decina di chilometri l’altimetria si “spegnerà” lasciando il passo a un tratto di dolce falsopiano di meno di 10 Km, che terminerà ai piedi della “Cima Coppi” di giornata, la salita diretta ai quasi 1000 metri di Guardia dei Lombardi, 8.4 Km al 3% che presenteranno le pendenze più impegnative nei 2200 metri iniziali al 6.1%, al termine dei quali il gruppo attraverserà il centro di Sant’Angelo dei Lombardi, divenuto celebre all’epoca del sisma del 1980 come “capitale del terremoto” perché fu il comune irpino che ebbe a patire il maggior numero di morti (482 morti) oltre a ingenti danni ai suoi edifici, come la millenaria Abbazia del Goleto e il Convento di Santa Maria delle Grazie, situato nel luogo dove oggi è stato realizzato un Parco della Memoria dedicato alle vittime del sisma e in modo particolare ai bambini ospiti dell’orfanotrofio alloggiato nel monastero.
Il breve dentello verso Morra De Sanctis – il cui nome ricorda i natali in questo borgo del politico italiano
Francesco de Sanctis, che fu per tre mandati Ministro dell’Istruzione del Regno d’Italia – spezzerà la successiva discesa, che riporterà per la terza e ultima volta il gruppo nella valle dell’Ofanto, attraversata in altri differenti punti nelle due tappe precedenti. Stavolta il corso del fiume sarà seguito per circa 4 Km in direzione di Lioni, per poi imboccare la veloce superstrada che porterà i “girini” in veloce discesa verso la valle del Sele, sfiorando la località di Materdomini, famosa per la presenza del Santuario di San Gerardo Maiella, costruito attorno al 1200 nel luogo dove la Madonna era apparsa a due pastorelli e divenuto celebre grazie al santo “titolare”, religioso redentorista che vi morì nel 1755 a soli 29 anni e che oggi è venerato come protettore delle donne in gravidanza e dei bambini.
Ci sarà giusto il tempo di terminare la discesa e affrontare un breve tratto privo di difficoltà, poi le pendenze torneranno a farsi sentire nelle gambe dei corridori al momento d’affrontare i quasi 3 Km all’8% che condurranno a Oliveto Citra, borgo il cui antico Castello Guerritore è divenuto, riparati i danni apportati dal terremoto, sede di un museo realizzato per esporre al pubblico i reperti recuperati dalle necropoli della zona. Un successivo pedalabile tratto in ascesa di 3.4 Km al 3.5% rappresenterà l’ultimo ostacolo naturale inserito sul tracciato, che subito dopo proporrà la discesa verso la pianura finale, che il gruppo agguanterà in quel di Eboli, la cittadina resa celebre dal romanzo di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli”, in realtà ambientato nel paesino lucano di Aliano, dove l’autore fu mandato al confino dal regime fascista: secondo un detto lucano rappresentava limite ultimo del mondo civilizzato il centro di Eboli, che attira i turisti proprio grazie alla pubblicità indotta dal libro di Levi e dove è possibile ammirare interessanti luoghi di culto come la Badia di San Pietro alli Marmi e la collegiata di Santa Maria della Pietà. Imboccati gli ultimi scorrevoli 40 Km si attraverserà Battipaglia, dove si potrà ingannare l’attesa del passaggio del gruppo assaggiando la prelibata specialità locale della “Zizzona”, mozzarella di latte di bufala dalla forma di seno (da qui il curioso nome) che può arrivare a un peso di 15 Km a forma, resa celebre dal film “Benvenuti al sud”. Raggiunta la vicina Bellizzi si abbandonerà la strada “maestra” per Salerno e si svolterà in direzione del litorale, lungo il quale si snoderanno gli ultimi 14 Km, i più snelli di questa tappa anche per le sole dieci curve che s’incontreranno in quest’ultimo tratto. Ma non bisognerà comunque abbassare la guardia nemmeno ora, perché il vento che spazza il golfo di Salerno potrebbe fare un’ultima, sgradita sorpresa al gruppo provato dalle tante energie sprecate sui saliscendi di giornata.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo della Serra (585 metri). Valicato dalla Strada Provinciale 243 tra Pratola Serra e Dentecane, è quotato 584 sulle cartine del Giro 2023. In passato è stato affrontato in diverse occasione ma soltanto l’ultima volta, durante la citata tappa Benevento – San Giorgio del Sannio del 2015 vinta da Tiralongo, in vetta era previsto il traguardo GPM, conquistato dall’olandese Tom-Jelte Slagter.

Passo di Mirabella (442 metri). Quotato 443 sulle cartine del Giro 2023, è valicato dalla Strada Statale 90 “delle Puglie” tra Pianopantano e Grottaminarda. Situato nei pressi del bivio per Mirabella Eclano, è noto anche con il nome di Passo Eclano. Il Giro vi è transitato spesso, senza mai proporre quest’ascesa come GPM: l’ultimo passaggio risale alla tappa Roccaraso – Melfi nel 1992, vinta da Guido Bontempi.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

La città di Salerno e l’altimetria della quinta tappa (travelamalficoast.travelmar.it)

La città di Salerno e l’altimetria della quinta tappa (travelamalficoast.travelmar.it)

CIAK SI GIRO

Nel finale oggi il Giro subito prima di giungere in riva al Tirreno attraverserà l’estremo lembo settentrionale della Piana del Sele, area vasta 700 Km quadrati la cui perla è rappresentata dalla località archeologica dell’antica città magnogreca di Paestum, distante una ventina di chilometri dal percorso di gara. I suoi tre magnifici templi sono giunti ai nostri giorni in perfette condizioni e ciò ha attratto in quest’angolo della Campania non solo turisti da tutte le parti del mondo (li ammirerà anche lo scrittore tedesco Goethe, che ne farà accenno nel suo saggio “Viaggio in Italia”), ma anche numerosi registi che qui hanno voluto girare parte dei loro film. In ordine di tempo il primo è stato Roberto Rossellini, che nel 1946 nel celeberrimo Paisà, uno dei capolavori del neorealismo, inquadrò nell’episodio ambientato a Napoli i templi di Poseidone ed Hera, quest’ultimo visitato nientemeno dalla principessa Sissi in “Destino di un’imperatrice”, l’ultimo film della trilogia dedicata alla celebre sovrana, del quale parleremo più diffusamente nell’articolo dedicato alla tappa di Napoli. Un’altra pellicola in parte girata in questo luogo fu “Scipione detto anche l’Africano”, nel quale si raccontò in toni leggeri le gesta del celebre politico dell’antica Roma, qui interpretato da Marcello Mastroianni mentre il ruolo del fratello del protagonista, Scipione l’Asiatico, fu affidato al vero fratello del celebre attore, Ruggero, qui impegnato nella sua unica esperienza di attore e la cui carriera, tranne questa eccezione, si svolse quasi esclusivamente dietro le quinte, dove ancora oggi è ricordato come uno dei più valenti montatori del cinema italiano, lavorando fianco a fianco a registi del calibro di Luchino Visconti e Federico Fellini (per limitarsi ai più celebri). Oltre che a Paestum, la produzione del film sui due “Scipioni”, diretta dal regista romano Luigi Magni, interessò anche un’altra nota area archeologica campana, quella di Pompei, per poi spingersi fino in Lazio e Toscana, dove la dimora del dio Giove fu ricreata nella necropoli etrusca di Sovana.

In collaborazione con www.davinotti.com

I templi di Paestum visti nel celebre film di Rossellini Paisà (www.davinotti.com)

I templi di Paestum visti nel celebre film di Rossellini "Paisà" (www.davinotti.com)

Larea archeologica di Paestum vista in Scipione detto anche lAfricano (www.davinotti.com)

L'area archeologica di Paestum vista in "Scipione detto anche l'Africano" (www.davinotti.com)

Le altre location dei due film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/paisa/50006649


https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/scipione-detto-anche-l-africano/50006803

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Atripalda, l’edificio della Dogana dei Grani fa da sfondo a Piazza Umberto I°

Mirabella Eclano, le terme dell’antica Aeclanum

Fontanarosa, santuario di Maria Santissima della Misericordia

Torella dei Lombardi, Castello Candriano

Sant’Angelo dei Lombardi, Abbazia del Goleto

Castello di Morra De Sanctis

Materdomini, Santuario di San Gerardo Maiella

Oliveto Citra, Castello Guerritore

Eboli, Badia di San Pietro alli Marmi

Salerno, Cattedrale di Santa Maria degli Angeli

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI LAGO LACENO

maggio 9, 2023 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)

SALA STAMPA

Italia

Giro d’Italia: quarta tappa a Paret Peintre, maglia rosa a Leknessund

Gazzetta dello Sport

Belgio

Remco Evenepoel laat roze trui aan Noor Leknessund, eerste bergrit in de Giro is een prooi voor vluchter Aurélien Paret-Peintre

Het Nieuwsblad

Slovenia

Leknessund je slekel Evenepoela, Roglič modro opazoval

Delo

Gran Bretagna

Leknessund takes pink jersey as Paret-Peintre wins dramatic stage

The Guardian

Francia

La plus belle œuvre de Paret-Peintre

L’Équipe

Spagna

Orgullo vikingo

AS

Portogallo

Evenepoel “cede” liderança do Giro a Andreas Leknessund

Público

Paesi Bassi

Paret-Peintre pakt fraaie dagzege in Giro, Evenepoel verliest roze

De Telegraaf

Germania

Erste Kletterpartie: Kämna hält mit Favoriten mit – Leknessund übernimmt Rosa

Kicker

Norvegia

Leknessund kjempet tappert – inn til historisk rosa trøye

Aftenposten

USA

Paret-Peintre wins Giro’s 4th stage, Leknessund takes lead

The Washington Post

Colombia

Rigoberto Urán y Santiago Buitrago suben en la general del Giro

El Tiempo

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dipingi un mondo per me (Milva)

METEOGIRO

Atripalda : pioggia moderata (2.1 mm), 16°C, vento moderato da SO (12 – 37 Km/h), umidità al 92%
Fontanarosa (32.3 Km): pioggia debole (1.2 mm), 17°C, vento moderato da SO (14 – 34 Km/h), umidità al 75%
Sant’Angelo dei Lombardi (traguardo volante – 65.3 Km): pioggia debole (0.9 mm), 14°C, vento moderato da SO (13 – 34 Km/h), umidità al 81%
Oliveto Citra (GPM – 113.9 Km): pioggia debole (1.9 mm), 15°C, vento moderato da S (9 – 41 Km/h), umidità al 98%
Salerno: pioggia debole (1.6 mm), 16°C, vento debole da SO (9 – 28 Km/h), umidità al 91%

GLI ORARI DEL GIRO

12.30: inizio diretta su Eurosport
12.40: inizio diretta su RaiSport
12.55: partenza da Atripalda
13.15-13.20: GPM di Passo Serra
14.00: inizio diretta su Rai2
14.40-14.55: traguardo volante di Sant’Angelo dei Lombardi
15.50-16.10: GPM di Oliveto Citra
16.30-16.50: traguardo volante di Battipaglia
17.00-17.30: arrivo a Salerno

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Nicola Albanese” (Vincenzo)
Garzelli: “Il momento dove Giada Borgato cambia le due ruote” (la Borgato è l’inviata in moto, a fermarsi era la maglia rosa Evenepoel)
Televideo: “Gebreigzabhier” “Gentbregzabhier” (Ghebreigzabhier)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Venosa – Lago Laceno

1° Davide Ballerini
2° Ignatas Konovalovas a 6″
3° Mads Pedersen s.t.
4° Mark Cavendish s.t.
5° Ramon Sinkeldam s.t.

Classifica generale

1° Max Kanter
2° Daan Hoole a 36″
3° Martijn Tusveld a 1′38″
4° Veljko Stojnic a 2′28″
5° Thomas Gloag a 2′56″

Miglior italiano Alessandro Iacchi, 6° a 3′28″

IL GIRO DI 40 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

15 maggio 1983 – 3a TAPPA: COMACCHIO (Lido di Spina) – FANO (148 Km)

A ROSOLA TAPPA E MAGLIA

Ancora un cambiamento al vertice del Giro d’Italia

Si è imposto in volata su 18 compagni di fuga ed in classìfica precede ora Gavazzi (ieri secondo) di 15″ – Saronni, che non faceva parte del gruppo di testa, ha perso altri 27″ – La mamma e le canottiere

Il municipio di Bagnoli Irpino, il comune di Lago Laceno, illuminato di rosa (www.itvonline.news)

Il municipio di Bagnoli Irpino, il comune di Lago Laceno, illuminato di rosa (www.itvonline.news)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza a Fossacesia Marina
1a tappa: Fossacesia Marina – Ortona (cronometro individuale)
2a tappa: Teramo – San Salvo
3a tappa: Vasto – Melfi

PARET-PEINTRE DIPINGE LA VITTORIA A LAGO LACENO, MA È LEKNESSUND A TINGERSI DI ROSA

maggio 9, 2023 by Redazione  
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Nel meraviglioso scenario di Lago Laceno (quarto arrivo nella storia del Giro) niente rivoluzione, piuttosto uno scossone in classifica generale. A vincere la quarta frazione, partita da Venosa, è il francese Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroen) davanti al norvegese Andreas Leknessund (Team DSM). Grande gara di Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) con il 26enne di Oliveto Citra che cede ai – 5 ma conquista uno splendido quarto posto, beffato al fotofinish da Toms Skujiņš(Trek-Segafredo). Leknessund toglie, ma lo si poteva immaginare, il simbolo del primato a Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Il vantaggio della nuova maglia rosa sul campione del mondo in carica è di 28”. In terza posizione Paret-Peintre, quindi Joao Almeida (UAE – Team Emirates), Primoz Roglic (Jumbo-Visma) a 1’12”, Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) a 1’26” e Aleksandr Vlasov (Bora –Hansgrohe) con lo stesso tempo del britannico.

La frazione odierna prevede 3 gran premi della montagna di seconda categoria di cui l’ultimo, il Colle Molella, misura 9,9 km arrivando anche al 9%. Si scollina a 3 km dall’arrivo per un dislivello totale di 3500 metri.
Si attraversano le montagne lucane caratterizzate da molte curve e da pendenze costanti intorno al 5-6%
Dopo Bagnoli Irpino s’incontrano 3 km di tornanti con punte massime al 12%. Gli ultimi 3000 metri sono in discesa e pianeggianti prima dei 300 metri di rettilineo d’arrivo.
Si inizia con una serie di scatti. Il più deciso è quello di Ben Healy (EF Education-EasyPost). Poco dopo l’irlandese viene raggiunto da Alessandro De Marchi (Jayco-AlUla) e con lui ci sono anche Brandon McNulty (UAE Team Emirates) e Samuele Battistella (Astana Qazaqstan). Li raggiungono Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Jonathan Lastra(Cofidis), Jefferson Cepeda(EF Education-EasyPost), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Will Barta ed Einer Rubio(Movistar), Thibault Guernalec (Arkéa-Samsic), Filippo Zana (Jayco AlUla), Andreas Leknessund e Harm Vanhoucke (Team DSM). Il plotone, però, non sembra dare spazio. Lì dietro il gruppo della maglia rosa prima ha uno sfaldamento ma poi si ricompatta ed annulla il timido tentativo di fuga. Sembra quasi che la Soudal-Quick Step voglia togliersi il fardello del primato in queste prime giornate. Resta sttardato Joao Almeida (UAE Team Emirates) che faticando più del dovuto riesce a rientrare nel plotone dei migliori. Intanto si ritira Paul Lapeira (AG2R Citroën).
Prima ascesa della giornata è il Passo delle Crocelle (seconda categoria e 9 punti disponibili nella classifica del GPM), poco più di 7 km con pendenza media del 5,1%.
Il gruppo maglia rosa rimane compatto, composto da circa una novantina di corridori. In cima alle Crocelle Thibaut Pinot scatta (Groupama-FDJ) e conquista il primo GPM di giornata. Alle sue spalle si piazzano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Leknessund e Marco Frigo (Israel-PremierTech)- Le prime gocce di pioggia destano un po’ di preoccupazione nella discesa verso Bella, lungo la quale cade Michel Hessman (Jumbo Visma). Nel frattempo si avvantaggiano in 7 Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroen), Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic), Leknessund, Ghebreigzbhier e Toms Skujiņš (Trek-Segafredo). Pian piano accumulano vantaggio sul gruppo maglia rosa, che ormai dà il via libera affinché la fuga vada in porto. Il vantaggio sale così ad oltre quattro minuti e mezzo.
Al traguardo volante di Muro Lucano è Albanese a passare per primo davanti a Paret-Peintre e Barguil. Bruno Armirail (Groupama-FDJ), che aveva tentato vanamente di accodarsi ai fuggitivi, rallenta e attende il plotone. Si torna a salire si torna a salire verso il Valico di Monte Carruozzo, secondo GPM di giornata ai – 70 km dal traguardo, dove scollina per primo Ghebreigzabhier con il gruppo Evenepoel a 3’40”.
La fuga sembra poter andare in porto, e dopo la lunga discesa il vantaggio dei 7 fuggitivi resta invariato. Evenepoel recupera abbastanza facilmente da una foratura e mette a tirare i suoi scudieri per evitare che il distacco aumenti. Ai – 25 il vantaggio della testa della corsa supera i 5 minuti. Ricomincia a piovere e all’ultimo traguardo volante, a Montella, Leknessund si impone su Albanese e Skujins. Inizia l’ascesa (l’ultima della giornata) del colle Molella. Il vantaggio dei fuggitivi nei confronti del gruppo maglia rosa continua a diminuire. Davide Formolo si mette in testa per scortare il capitano Almeida ed a 7 km dal traguardo cala a 3’45” il gap dei battistrada. Ci prova, allora, Conci e a staccarsi è Barguil. Skujins riesce, poco dopo, a riportarsi sul trentino dell’Alpecin ed a staccarlo, guadagnando terreno su Albanese, Ghebreigzabhier, Paret-Peintre e Leknessund. Quest’ultimo va a riprendere Skujins poi, ai – 5, c’è lo scatto di Ghebreigzabhier; lì dietro rispondono Leknessund e Paret-Peintre mentre Albanese va su con il suo passo.
Si giunge al tratto più duro (12%) e, mentre nel gruppo maglia rosa (a 2’38”) a tirare è la Ineos Grenadiers, in testa alla corsa prima Leknessund e Paret-Peintre salutano Ghebreigzabhier, poi il norvegese accelera, ma il transalpino che non molla. Paret-Peintre transita davanti a Leknessund al GPM di Colle Molella. Nei pressi del traguardo niente volata: il norvegese raggiunge il suo obiettivo di conquistare la maglika rosa, lasciando la vittoria di tappa al francese.
La frazione di domani – da Atripalda a Salerno per 171 km – presenta un finale per velocisti ma tante salitelle “mangia e bevi” nella prima parte del tracciato potrebbero mettere ancor più pepe nella corsa, complici anche vento e maltempo

Vito Sansone

Vittoria francese sulle sponde del Lago Laceno (Getty Images Sport)

Vittoria francese sulle sponde del Lago Laceno (Getty Images Sport)

09-05-2023

maggio 9, 2023 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il francese Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) si è imposto nella quarta tappa, Venosa – Lago Laceno, percorrendo 175 Km in 4h16′04″, alla media di 41.005 Km/h. Ha preceduto di 2″ il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) e di 57″ il lettone Toms Skujins (Trek-Segafredo). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 4° a 57″. Leknessund è la nuova maglia rosa con 28″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e 30″ su Paret-Peintre. Miglior italiano Albanese, 11° a 1′39″

BRETAGNE LADIES TOUR CERATIZIT

La polacca Marta Lach (Ceratizit-WNT Pro Cycling) si è imposta nella prima tappa, circuito di Kerlouan, percorrendo 124 Km in 4h16′04″, alla media di 41.005 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’italiana Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo) e di 3″ la francese Coralie Demay (St Michel-Mavic-Auber 93). La Lach è la prima leader della classifica con 13″ sulla Vigilia e 15″ sulla Demay

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI MELFI

maggio 9, 2023 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta da Giuseppe Saronni nel 1983)

SALA STAMPA

Italia

A Melfi vince in volata Matthews. Scintille Evenepoel-Roglic al traguardo volante

Gazzetta dello Sport

Belgio

Michael Matthews toont zich de snelste in sprint bergop en heeft eerste ritzege beet, Remco Evenepoel loopt seconde uit op Roglic

Het Nieuwsblad

Slovenia

Matthews glavni igralec današnje srhljivke na Giru, Roglič sedmi

Delo

Gran Bretagna

Michael Matthews edges out Mads Pedersen to take stage three

The Guardian

Francia

Matthews au sprint, Pinot meilleur grimpeur

L’Équipe

Spagna

Matthews, receta contra el tedio

AS

Portogallo

João Almeida sobe a segundo no Giro após a terceira etapa

Público

Paesi Bassi

Michael Matthews flitst naar ritwinst in Giro d’Italia

De Telegraaf

Germania

Giro-Führender Evenepoel baut Vorsprung aus – Etappe an Matthews

Kicker

USA

Matthews takes Giro 3rd stage, Evenepoel keeps lead

The Washington Post

Colombia

Rigoberto Urán y Santiago Buitrago: gran ascenso en el Giro de Italia

El Tiempo

Australia

Matthews edges Pedersen to claim stage three of the Giro d’Italia

The Australian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sono tornato (Nesli)

METEOGIRO

Venosa: pioggia debole (0.3 mm), 17°C, vento debole da N (12 – 27 Km/h), umidità al 75%
San Fele – salita verso Passo delle Crocelle (59.2 Km): pioggia debole (0.1 mm), 15°C, vento moderato da NE (12 – 34 Km/h), umidità al 78%
Muro Lucano (traguardo volante – 95.9 Km): poco nuvoloso, 17°C, vento moderato da NE (10 – 32 Km/h), umidità al 76%
Lioni (142.3 Km): nubi sparse, 17°C, vento debole da NE (10 – 28 Km/h), umidità al 75%
Lago Laceno: poco nuvoloso, 13°C, vento moderato da NE (9 – 35 Km/h), umidità al 79%

GLI ORARI DEL GIRO

12.15: inizio diretta su Eurosport
12.30: inizio diretta su RaiSport
12.45: partenza da Venosa
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.30: GPM di Passo delle Crocelle
15.05-15.25: traguardo volante di Muro Lucano
15.30-15.50: GPM di Valico di Monte Carruozzo
16.30-17.00: traguardo volante di Montella
16.55-17.25: GPM di Colle Molella
17.00-17.30: arrivo a Lago Laceno

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “Anche oggi tanti storie da raccontare”
Petacchi: “Prima che l’ho ritrovato in squadra con me”
Beppe Conti: “Nando Mantellini” (Martellini)
Beppe Conti: “Le grassiche” (classiche)
Borgato: “Problemi di sostituzioni del covid”
Intervistato da Umberto Martini: “Stiamo tramandando ai prosperi questa tradizione”
Pancani: “Andiamo da Alessandro De Stefano” (Alessandro Fabretti)
Fabretti: “A te caro Francesca Pancani” (la vendetta!!!)
Televideo: “Bystram” (Bystrøm)
Televideo: “Aleksandre Vlasov” (Alexandr)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della terza tappa, Vasto – Melfi

1° Otto Vergaerde
2° Erik Fetter a 1′08″
3° Simon Clarke s.t.
4° Campbell Stewart s.t.
5° Daan Hoole s.t.

Miglior italiano Davide Cimolai, 10° a 1′08″

Classifica generale

1° Max Kanter
2° Martijn Tusveld a 5″
3° Daan Hoole a 36″
4° Stefano Gandin a 2′08″
5° Otto Vergaerde a 2′23″

IL GIRO DI 40 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1983 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

14 maggio 1983 – 2a TAPPA: MANTOVA – COMACCHIO (Lido di Spina) (192 Km)

BONTEMPI VINCE, SARONNI STECCA

Lo svizzero Freuler, secondo allo sprint, toglie la maglia rosa allo svedese Prim

Il gigantesco corridore bresciano si è imposto a Lido di Spina con una volata potente (alla Van Steenbergen): 23 giorni fa era caduto in Puglia e era stato ingessato – Il campione del mondo (quinto) è stato anche accusato di aver chiuso contro le transenne il vincitore – Destra o sinistra?

Porta Venusina a Melfi illuminata di rosa (www.lecronachelucane.it)

Porta Venusina a Melfi illuminata di rosa (www.lecronachelucane.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

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Raduno di partenza a Fossacesia Marina
1a tappa: Fossacesia Marina – Ortona (cronometro individuale)
2a tappa: Teramo – San Salvo

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