QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI TORINO

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

Che spettacolo al Giro d’Italia! Narvaez vince lo sprint e si prende la maglia rosa. Pogacar subito protagonista

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogiju ni uspelo, za las je izgubil rožnato majico (Pogi fallì, perdendo per un pelo la maglia rosa)

Delo

Regno Unito

Giro d’Italia favourite Pogacar outsprinted on opening stage (Pogacar, il favorito del Giro d’Italia, ha superato allo sprint nella tappa di apertura)

The Independet

Francia

Narváez s’impose, Pogacar fait le spectacle (Vince Narváez, Pogacar dà spettacolo)

L’Équipe

Spagna

Pogacar baila en San Vito, Narváez manda (Pogacar balla a San Vito, Narváez comanda)

AS

Belgio

Van een verrassing gesproken: Jhonatan Narváez countert aanvallen van Tadej Pogacar en sprint naar ritzege en eerste roze trui – Jhonatan Narváez zag Tadej Pogacar foutje maken in de sprint, Cian Uijtdebroeks tevreden met gevoel: “Zeker op de lange klim voelde ik me goed” (A proposito di sorprese: Jhonatan Narváez contrasta gli attacchi di Tadej Pogacar e scatta verso la vittoria di tappa e la prima maglia rosa – Jhonatan Narváez ha visto Tadej Pogacar commettere un errore nello sprint, Cian Uijtdebroeks soddisfatto del feeling: “Mi sentivo bene, soprattutto sulla lunga salita”)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Narváez kan Pogacar weerstaan en wint openingsetappe Giro d’Italia (Narváez resiste a Pogacar e vince la tappa inaugurale del Giro d’Italia)

De Telegraaf

Germania

Duell mit Pogacar: Schachmann verpasst Tagessieg – Narvaez gewinnt Auftakt (Duello con Pogacar: Schachmann manca la vittoria di giornata – Narvaez vince il primo gol)

Kicker

USA

Narváez outsprints Giro d’Italia favorite Pogačar to win opening stage in Turin (Narváez supera Pogačar, favorito del Giro d’Italia, vincendo la tappa di apertura a Torino)

The Washington Post

Colombia

Sorpresa en el Giro: Narváez derrota a Pogacar, Daniel Martínez, el mejor colombiano (Sorpresa al Giro: Narváez batte Pogacar, Daniel Martínez il miglior colombiano)

El Tiempo

Ecuador

Jhonatan Narváez se impone a Tadej Pogacar y es el primer líder del Giro de Italia 2024 (Jhonatan Narváez batte Tadej Pogacar ed è il primo leader del Giro d’Italia 2024)

El Universo

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

No la dejes marchar (Julio Jaramillo)

METEOGIRO

San Francesco al Campo: parzialmente nuvoloso, 19°C, vento debole da E (3-16 Km/h), umidità al 59%
Cigliano (Km 49.3) : cielo coperto, 20°C, vento debole da SE (6-18 Km/h), umidità al 60%
Valdengo – traguardo volante Sprint (Km 93.9): parzialmente nuvoloso, 19°C, vento debole da SE (8-21 Km/h), umidità al 60%
Oasi Zegna – GPM (Km 122.7): parzialmente nuvoloso, 16°C, vento debole da S (7-22 Km/h), umidità al 70%
Santuario di Oropa : pioggia debole (0.2 mm), 15.5°C, vento debole da S (9-13 Km/h), umidità al 76%

GLI ORARI DEL GIRO

12.45: inizio diretta su Eurosport
13.05: partenza da San Francesco al Campo
13.10: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su Rai2
15.05-15.20: traguardo volante Sprint di Valdengo
15.25-15.45: traguardo volante Intergiro di Crocemosso
15.50-16.15: GPM di Oasi Zegna
16.15-16.40: GPM di Nelva
16.30-16.55: traguardo volante Sprint di Biella (con abbuoni) e inizio salita finale
17.0-17.30: arrivo al Santuario di Oropa

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Bortuzzo: “Vincere in maglia rosa a Oropa, come solo Pantani seppe fare” (c’è riuscito anche Tom Dumoulin nel 2017)
Professor Fagnani: “Pasaggi meravigliosi”
Cassani (parlando della Bardiani, che schiera solo corridori italiani): “Unica squadra con corridori italiani”
Genovesi (parlando della casa natale di Don Bosco): “Qui c’è la casa nativa, la cucina, la stalla di sopra” (e le mucche avevano le ali?)
Pancani: “Pozzovivo, il più giovane del Giro” (per i pochi che ancora non lo conoscono, il “Pozzo” ha 41 anni)
Rizzato: “Riprendere le code dei corridori”
Rizzato: “C’è un ricco rallentamento”
Fabio Baldato: “Può trovare un po’ imballati qualcuno”
Fiorelli: “Stamattina parlando nel direttore sportivo”
De Luca: “Il tuo papa” (papà)
Televideo: “Frazione animata dall’evazione di sei corridori”
Televideo: “Gebreigzabhier” (Ghebreigzabhier)
Televideo TV Svizzera: “10° Benjamin Thomas” (il corridore britannico è arrivato 63°, decimo si è piazzato il suo connazionale Geraint Thomas)
Televideo TV Svizzera: “Napolil”

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della prima tappa, Venaria Reale – Torino

1° David Dekker
2° Riley Pickrell a 23″
3° Adrien Petit a 1′13″
4° Louis Barré a 1′28″
5° Torstein Træen a 2′55″
Miglior italiano Alberto Dainese, 16° a 3′11″

Classifica generale

1° David Dekker
2° Riley Pickrell a 23″
3° Adrien Petit a 1′13″
4° Louis Barré a 1′28″
5° Torstein Træen a 2′55″
Miglior italiano Alberto Dainese, 16° a 3′11″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

21 MAGGIO 1954 – 1a TAPPA: PALERMO (circuito del Monte Pellegrino, cronometro a squadre, 36 Km)

FAUSTO COPPI AL COMANDO DELLA CLASSIFICA DOPO LA PRIMA TAPPA DEI GIRO D’ITALIA

Il campionissimo ha compiuto i 36 Km. del percorso a cronometro alla media di circa 43 all’ora – Confusione alla partenza per l’invasione della pista – Koblet distaccato di 1′25″ – Petrucci ritirato – Oggi: Palermo-Taormina di Km. 274

Anche la Mole Antonelliana di Torino ha vestito labito rosa (www.viveretorino.it)

Anche la Mole Antonelliana di Torino ha vestito l'abito rosa (www.viveretorino.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza a Venaria Reale

NARVAEZ SORPRENDE POGACAR, LA PRIMA MAGLIA ROSA VOLA IN ECUADOR

La prima tappa del Giro 2024 vede subito le scintille tra i big con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che spiana il duro strappo finale di San Vito. Il fuoriclasse sloveno non si scrolla di dosso Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) che vince nella volata ristretta davanti a Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe) ed indossa la prima maglia rosa

Il Giro 2024 presenta subito una tappa impegnativa da Venaria Reale a Torino, anche se è soltanto di 140 km. Al di là dei tre gpm categorizzati di seconda, di terza e di quarta categoria (rispettivamente Colle Maddalena, Superga e Berzano di San Pietro), sarà il secondo passaggio dal Bivio di San Vito che deciderà molto probabilmente chi vestirà la prima maglia rosa. La salita è lunga 1 km e mezzo e raggiunge pendenze che superano il 15%. Ovviamente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vorrà subito far vedere di che pasta è fatto ed in una certa misura capiremo anche quali saranno i suoi avversari per il prosieguo della corsa rosa. Dopo la partenza da Venaria Reale si formava la prima fuga del Giro 2024 grazie all’azione di Louis Barrè (Team Arkea B&B Hotels), Nicolas Debeaumarchè (Team Cofidis), Lilian Calmejane (Team Intermarchè Wanty), Amanuel Ghebreigzabhier (Team Lidl Trek), Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) e Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Fiorelli scollinava in prima posizione sul primo gpm di Barzano di San Pietro posto al km 48.4. Il ciclista del Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Moriondo Torinese posto al km 57.9. Sul secondo gpm di Superga il gruppetto dei favoriti si spezzettava e restavano in testa Ghebreigzabhier , Fiorelli, Calmejane e Pietrobon. Ghebreigzabhier scollinava in prima posizione sul gpm di Superga posto al km 78.5. Nella discesa verso Torino Ghebreigzabhier e Calmejane allungavano. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della coppia di testa si aggirava sui 3 minuti. Il gruppo era sempre tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates. Calmejane vinceva il traguardo Intergiro di Corso Moncalieri posto al km 104.7. All’inizio del Colle Maddalena la coppia di testa aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Domenico Pozzovivo (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) era vittima di una caduta insieme ad altri cinque ma nonostante ciò si rimetteva subito in sella e rientrava nel gruppo principale a circa 3 km dallo scollinamento. IL forcing dell’UAE Team Emirates faceva delle vittime illustri, tra cui si segnalavano Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers), Michael Woods (Team Israel Premier Tech) e Romain Bardet (Team DSM Firmenich PostNL). Calmejane restava da solo in testa e riusciva con grande sforzo a scollinare in prima posizione. Prima della seconda salita del Bivio di San Vito attaccavano Nicola Conci (Team Alpecin Deceuninck), Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious), Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe), Mikkel Honoré (Team EF Education EasyPost), Alex Baudin (Team Decathlon AG2R La Mondiale), Alessando De Marchi (Team Jayco AlUla) e Giulio Pellizzari (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Caruso vinceva il trguardo volante di Moncalieri posto al km 130.4. Conci si avvantaggiava e approcciava in testa lo strappo di San Vito. Dopo una violenta accelerazione Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) andava a prendere ad uno a uno gli attaccanti ed alla sua ruota riusciva a restare solamente Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grendiers). La nuova coppia di testa scollinava con qualche secondo di vantaggio su Schachmann che riusciva a rientrare sui primi due. Dopo la velocissima discesa la volata a tre premiava Narvaez che aveva la meglio su Schachmann e Pogacar. Quarto a 6 secondi era Baudin mentre il drappello degli inseguitori era regolato in quinta posizione da Conci. Per Narvaez è la terza vittoria stagionale ma soprattutto la prima volta che veste la maglia rosa. Il campione nazionale dell’Ecuador ha 3 secondi di vantaggio su Schachmann e 6 secondi di vantaggio su Pogacar. Domani è in programma la seconda tappa da San Francesco al Campo al Santuario di Oropa di 161 km. Le difficoltà sono concentrate tutte negli ultimi 50 km con i tre gpm di Oasi Zegna, Melva e l’arrivo al Santuario di Oropa. Tadej Pogacar avrà sicuramente voglia di riscattarsi dopo la mezza delusione di oggi.

Antonio Scarfone

Lecuadoriano Narvaez vince la prima tappa del Giro 2024 (foto Luca Bettini / AFP / Getty Images)

L'ecuadoriano Narvaez vince la prima tappa del Giro 2024 (foto Luca Bettini / AFP / Getty Images)

NELLA PRIMA MAGLIA ROSA BATTE UN CUORE GRANATA

Il Giro 2024 parte nel ricordo del Grande Torino. Sono passati 75 anni dalla tragedia di Superga, nella quale persero la vita i componenti della squadra granata, e il Giro renderà omaggio alla leggendaria formazione del capoluogo piemontese con una prima tappa subito impegnativa, che inevitabilmente porterà la Corsa Rosa sulla collina di Superga, anche se questa sarà affrontata dal versante meno impegnativo. A rubargli lo scenario agonistico sarà il successivo Colle della Maddalena, una salita nettamente più difficile e atipica per il primo giorno di un grande giro: chi ambirà a vestire la maglia rosa finale a Roma dovrà presentarsi ai nastri di partenza già al top della condizione.

NOTA: rispetto al percorso qui presentato è stata introdotta un’ulteriore salita subito a ridosso del traguardo: è quella di San Vito (1.5 Km all’8.6% e un picco del 16%), che dovrà essere ripetuta due volte e in cima alla qiale si svetterà a 2.9 Km dall’arrivo

Il 4 maggio del 1949 è una data impressa a fuoco nella storia dello sport italiano, è il giorno nel quale si spezzò per sempre la gloriosa parabola del Grande Torino, infrantasi con l’aereo sul quale viaggiava la squadra contro la collina di Superga. Fu una tragedia immensa, che colpì l’ Italia intera e non soltanto l’ambiente prettamente sportivo. Tra i grandi del pedale ne fu intimamente colpito Fausto Coppi, che era legato da sincera e profonda amicizia a Ezio Loik, la mezzala d’origine istriana che era perita nell’incidente assieme ad altri 17 compagni di squadra: fu a lui che, un mese più tardi, il Campionissimo dedicherà la vittoria nella Cuneo – Pinerolo per poi fare dono di una bicicletta a Mirella, la figlia del calciatore, il giorno successivo sul traguardo di Torino.
Il 4 maggio del 2024 saranno trascorsi esattamente 75 anni dal quel tragico pomeriggio e nella stessa data l’Unione Ciclistica Internazionale ha stabilito che ci sarà la partenza del Giro d’Italia. L’organizzazione della Corsa Rosa, il cui “proprietario” è proprio Urbano Cairo, l’imprenditore che dal 2005 è presidente del Torino, ha così scelto il capoluogo del Piemonte per la tappa d’apertura, una frazione che inevitabilmente avrà in programma l’ascesa a Superga, anche se questa sarà affrontata dal versante orientale, quello meno impegnativo, per evitare d’interferire con la mesta processione dei tifosi granata, che ogni anno nell’anniversario salgono in laico pellegrinaggio alla basilica, anche chi è nato dopo il 1949 e non ha vissuto, sulla pelle e nel cuore, quel grande dolore. Per il Giro si tratterà di una partenza decisamente fuori dai soliti schemi e, complice anche l’arrivo in salita del giorno successivo a Oropa, i corridori che punteranno al successo finale dovranno necessariamente schierarsi ai nastri di partenza già al top della forma, mentre in passato si poteva anche correre il rischio di partire con una condizione ancora non ottimale, contando di affinarla nei primi giorni di gara, solitamente poco impegnativi. Anche perché questa tappa non presenterà solo la salita di Superga ma anche quella del Colle della Maddalena, poco abituale per il giorno d’apertura di un grande giro per via dei suoi 6.3 Km inclinati al 7.3% medio.
Come nel 2011, quando il Giro iniziò con una cronometro a squadre di quasi 20 Km, le operazioni di partenza si svolgeranno per la reggia di Venaria Reale, cuore della tenuta di caccia che i duchi di Savoia decisero di realizzare nelle campagne a nordovest di Torino nella seconda metà del ‘600. Il debutto della Corsa Rosa sarà in pianura per i primi 50 Km, pedalando subito dopo il via in direzione di Borgaro Torinese, presso il quale nel 2018 è stato inaugurato un monumento dedicato al “Grande Torino” con la gigantografia di una foto che ritrae i giocatori scomparsi nell’incidente. Attraversato il giovane comune di Mappano, istituito nel 2013, si giungerà sulle strade di Leinì, centro dominato dai 33 metri della Torre dell’Ammiraglio, eretta probabilmente nel XIII secolo e intitolata all’ammiraglio del Regno Sabaudo Andrea II Provana di Leynì (così si scriveva il nome del comune fino all’avvento del fascismo). Giunti a Volpiano si punterà quindi su Brandizzo, dove sono ancora vivi gli echi di un’altra tragedia, quella che il 30 agosto scorso ha visto morire cinque operai che stavano lavorando sulla linea ferroviaria che attraversa questo centro, investiti da un treno in transito. Sfiorata la vicina Chivasso, la capitale per due secoli del marchesato del Monferrato al cui centro svetta l’asimmetrica facciata della collegiata di Santa Maria Assunta, il percorso supererà per il corso del Po avvicinandosi all’estremità settentrionale della cosiddetta “Collina torinese”, il poco elevato massiccio che separa la città dal resto del Monferrato. E’, infatti, arrivato il momento di misurarsi con la prima delle salite ufficiali del Giro 2024, quella che in 2.7 Km al 5.3% condurrà a Berzano di San Pietro, il borgo dell’astigiano nel cui cimitero riposa Nino Defilippis, corridore dal 1952 al 1964 (vinse nove tappe al Giro e vanta tuttora il primato di maglia rosa più giovane di sempre, vestita a soli vent’anni d’età per due giorni nella stagione del debutto) e commissario tecnico della nazionale italiana per una sola stagione, quella del 1973 che vide laurearsi campione del mondo a Barcellona Felice Gimondi.
La prima discesa del Giro avrà come meta Castelnuovo Don Bosco, il paese natale del celebre sacerdote la cui modesta casa si può visitare in frazione Becchi, accanto all’imponente basilica che sarà innalzata in suo onore al culmine della collina che oggi porta il suo nome.
Alla prima difficoltà altimetrica ufficiale ne seguirà una non “categorizzata” ma per questo non semplice, un vero e proprio muro di quasi 500 metri al 10% necessario per arrivare a Moriondo, paese del quale fu sindaco per quasi trent’anni, fino al 1974, l’industriale Virginio Bruni Tedeschi, nonno della top model ed ex première dame di Francia Carla Bruni. Rientrati in provincia di Torino si andrà ora incontro all’appuntamento con la salita di Superga che, come anticipato, si affronterà dal versante orientale, sicuramente meno nobile in quanto a pendenze rispetto a quello tradizionale (6.6 Km al 4.2% vs 5.1 Km all’8.2%), ma non meno blasonato poiché è da Baldissero che si saliva fino a qualche decennio fa nel finale della Milano – Torino, quando il traguardo della corsa più antica del calendario italiano (prima edizione disputata nel 1876) era ancora in città, a volte previsto presso il Parco del Valentino, altre volte sulla pista del motovelodromo che nel 1990 fu intitolato a Fausto Coppi. Scollinati a circa 2 Km di distanza dalla basilica, progettata dall’architetto messinese Filippo Juvarra, inizierà una dolcissima planata lungo la sinuosa strada panoramica che collega il colle di Superga a quello di Pino Torinese, in cima al quale il 28 maggio del 1950 s’incrociarono per la prima volta le storie del Giro d’Italia e della RAI: in quell’occasione la futura tv di stato (all’epoca Radio Audizioni Italiane) v’installò appositamente un ripetitore per una delle prime “prove tecniche di trasmissione”, che consentì di mostrare al pubblico che affollava il motovelodromo di Torino le fasi finali della tappa del Giro vinta dall’abruzzese Franco Franchi. Alle porte di Pino anziché imboccare la discesa verso Torino si proseguirà in quota in direzione del Colle della Maddalena, andando ad affrontare la breve e modesta ascesa del Col d’Arsete, in vetta al quale si svolterà in direzione di Pecetto Torinese, località conosciuta per la coltivazione di rinomate ciliegie, alla quali è dedicata una sagra che nel 2024 taglierà il traguardo della centonovesima edizione. Terminata la discesa il gruppo andrà a innestarsi sul circuito finale, continuando a procedere in lieve discesa verso Moncalieri, dove un piccolo strappo che – 28 Km più avanti – costituirà l’ultima difficoltà altimetrica del tracciato, posta immediatamente prima del passaggio al cospetto del Castello Reale di Moncalieri, in epoca risorgimentale fu residenza prediletta dal futuro primo re d’Italia Vittorio Emanuele II, che lo preferiva al trambusto del Palazzo Reale situato nel centro di Torino.
Dopo un primo transito dalla linea d’arrivo si sfilerà di fronte alla neoclassica chiesa della Chiesa della Gran Madre di Dio, le cui linee ricordano quelle del Pantheon romano, seguitando lungo le rive del Po per circa un chilometro prima di svoltare in direzione della Villa della Regina, progettata come “casa di campagna” per il cardinale Maurizio di Savoia e in seguito divenuta residenza estiva prediletta dalle due sovrane sabaude che le attribuirono l’attuale nome, Anna Maria d’Orleans e Polissena d’Assia. Quando i corridori transiteranno dinanzi ai cancelli della villa sarà iniziata da poche centinaia di metri la salita “faro” di questa tappa, una descrizione che calza doppiamente a pennello perché in vetta al Colle della Maddalena si trova effettivamente un faro, costruito per celebrare il decimo anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondale e realizzato a spese del fondatore della FIAT Giovanni Agnelli, senatore e nonno del celebre e omonimo “avvocato”. Come anticipato in precedenza per arrivar fin lassù si dovranno affrontare 6.3 Km di salita caratterizzata da una pendenza media del 7.3%, da un picco massimo del 12% e dai tratti più scoscesi che s’incontreranno nei pressi del cosiddetto Eremo, convento fondato dal duca Carlo Emanuele I di Savoia come ringraziamento dopo la fine della pestilenza che aveva colpito Torino nel 1599 e della cui costruzione originaria sono rimaste solo alcune piccole parti, come la torre dalla quale il duca assistette alla posa della prima pietra del monastero.
Raggiunti il Faro si scenderà verso Pecetto, per poi ritrovare le strade già percorse in precedenza, con lo strappo verso Moncalieri e il finale lungo il Po prima di andare a conoscere la prima maglia rosa dell’edizione 2024.

Mauro Facoltosi

La basilica di Superga e l’altimetria della prima tappa (www.italia.it)

La basilica di Superga e l’altimetria della prima tappa (www.italia.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Pino (507 metri). Vi transita la Strada Provinciale 5 “di Pino” tra Reaglie e Pino Torinese, nel punto dove vi confluisce la panoramica proveniente da Superga. Il Giro d’Italia vi è transitato l’ultima volta nel 2022, durante la tappa Santena – Torino, vinta da Simon Yates. È stata luogo di passaggio anche alla Milano – Torino, quando la scalata a Superga veniva affrontata dal versante di Baldissero Torinese e l’arrivo era fissato all’interno del Parco del Valentino: è nella discesa da Pino verso Reaglie che nel 1995 avvenne l’incidente che tenne lontano dalle corse per parecchi mesi Marco Pantani. Anche il Giro del Piemonte l’ha inserita in più occasioni nel suo tracciato.

Sella dell’Eremo (621 metri). Valicato dalla Strada Eremo, che mette in comunicazione diretta Torino con Pecetto Torinese evitando l’ascesa fino al Colle della Maddalena. Il Giro d’Italia l’ha toccato nel 2022 durante la pocanzi citata tappa Santena – Torino. Come la Sella di Pino, in passato è stata inserita nel tracciato del Giro del Piemonte.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

CIAK SI GIRO

Riaperta al pubblico nel 2007 dopo quasi dieci anni di lavori di restauro, preceduti da un periodo d’abbandono e degrado durato decenni, la reggia di Venaria Reale è tornata a mostrarsi in tutta la sua bellezza e di questa bellezza se n’è accorto anche il mondo del cinema. Già l’anno successivo sarà set de “I demoni di San Pietroburgo”, il penultimo film diretto dal regista genovese Giuliano Montaldo, recentemente scomparso. Sarà, però, nel 2013 che la reggia si prenderà la ribalta grazie alle molte scene che vi furono girate per il film “Benvenuto Presidente!”, pellicola nella quale Claudio Bisio interpreta il ruolo di Giuseppe Garibaldi, omonimo dell’eroe dei due mondi e bibliotecario di un piccolo paesino di montagna che si ritrova a sua insaputa nominato Presidente della Repubblica. Non essendo disponibile per ovvie ragioni il Quirinale per le scene ambientate nella residenza ufficiale del capo dello stato si optò per location più a “portata di mano”, realizzando così un collage che mixa i romani Palazzo Farnese e Villa Aurelia (per gli esterni) a edifici situati in Piemonte, dove già erano state girate le scene in montagna, filmate a Sauze di Cesana, non lontano dal Sestriere. Così si vede Bisio in azione tra il Palazzo Civico di Torino, Palazzo Carignano (dove l’attore ha dormito nientemeno nel letto che fu di Camillo Benso Conte di Cavour), la biblioteca dell’Accademia di Scienze (dove Bisio precipita dall’alto tra le braccia della Smutniak) e soprattutto la reggia di Venaria Reale, che si è accaparrata le scene più spettacolari. Il corridoio dove il neoletto presidente viene accolto al Quirinale è la suggestiva Galleria di Diana, mentre è all’interno della cappella della reggia, dedicata a Sant’Uberto, che s’incontrano segretamente i tre politici che tramano alle spalle del presidente per costringerlo alle dimissioni. Ad un certo punto i tre saranno convocati dai “poteri forti”, le eminenze grigie che tessono le reti della politica italiana: nel maestoso ambiente che un tempo ospitava i cavalli alloggiati nelle scuderie juvarriane, i tre si troveranno effettivamente davanti a due colossi, non della politica ma del cinema italiano poiché a interpretare quei ruoli furono, infatti, chiamati due monumenti della “settima arte”, i registi Pupi Avati e Lina Wertmüller.

In collaborazione con www.davinotti.com

La Galleria di Diana della Reggia di Venaria Reale nel film “Benvenuto Presidente!” (www.davinotti.com)

La Galleria di Diana della Reggia di Venaria Reale nel film “Benvenuto Presidente!” (www.davinotti.com)

La Galleria di Diana della Reggia di Venaria Reale nel film “Benvenuto Presidente!” (www.davinotti.com)

Le altre location dei due film citati


https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/i-demoni-di-san-pietroburgo/50013889

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/benvenuto-presidente/50030839

FOTOGALLERY

La reggia di Venaria Reale

Borgaro Torinese, monumento dedicato al “Grande Torino”

Leinì, Torre dell’Ammiraglio

Chivasso, collegiata di Santa Maria Assunta

Colle Don Bosco, casa natale di San Giovanni Bosco

Castello di Moncalieri

Torino, Chiesa della Grande Madre di Dio

Torino, la Villa della Regina vista da uno dei tornanti del Colle della Maddalena

La torre dell’Eremo Camaldolese situato lungo la salita al Colle della Maddalena

ù

Colle della Maddalena, Il Faro della Vittoria

ALLA LAGUNA NEGRA SORPRESA MUZIC, VOLLERING SEMPRE IN MAGLIA ROSSA

maggio 3, 2024 by Redazione  
Filed under News

Vittoria a sorpresa della transalpina Évita Muzic nella sesta tappa della Vuelta Femenina. Seconda Demi Vollering, sempre più salda in vetta della classifica. Elisa Longo Borghini grazie al quinto posto odierno mantiene la seconda piazza.

Chi si aspettava un altro assolo di Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) forse è rimasto deluso, anche se l’olandese – grazie al secondo posto- ha rafforzato la sua leadership in classifica dove ora è seguita a 56” dalla campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), mentre terza a 1′14″ è Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike)
Tornando alla tappa partita da Tarazona e conclusa alla Laguna Negra di Vinuesa, la vittoria è andata alla francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ), che ha preceduto di 2″ la Vollering, di 15″ Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), di 17″ la Markus, di 21″ la Longo Borghini, Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) e Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL), di 33″ Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), di 38″ Niamh Fisher-Black (Team SD Worx – Protime) e di 40″ Kim Cadzow (EF Education-Cannondale).
L’avvio di tappa – orfano di Gaia Realini (Lidl – Trek), caduta ieri, e di Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) – è stato molto vivace. Non sono mancati molti tentativi di fuga, tutti senza fortuna. Dopo quasi una cinquantina di chilometri viene lascianto andare il tentativo di Laura Molenaar (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team), Fauve Bastiaenssen (Lotto Dstny Ladies), Claudia San Justo (Eneicat – CMTeam) e Aurela Nerlo (Winspace). Le quattro guadagnano abbastanza agevolmente un vantaggio che ha permesso di arrivare in testa alla corsa fino all’inizio della salita finale. Qui la Molenaar e la Bastiaenssens hanno provato a resistere e a rilanciare l’azione, con l’intenzione di provare a far saltare il banco. Ultima a cedere è stata la Bastianssens, raggiunta prima del traguardo volante di Vinuesa.
La fase finale ha visto una Vollering più in controllo che aggressiva, ma con l’avvicinarsi del traguardo e alcuni tentativi portati da varie atlete che hanno sfoltito il plotone, l’olandese ha preso l’iniziativa trascinandosi dietro, finchè hanno retto, le prime della classifica. Più fredda e non gravata dal “peso” della posizione in classifica è stata la Muzic, che si è ncollata alle ruote dell’olandese, l’ha lasciata sfogare quando era impegnata nel mettere più secondi possibili tra lei e le prime inseguitrici e poi l’ha saltata, andando a conquistare un altro successo di pregio della sua carriera.
Domani la Vuelta Femenina affronterà la settima e penultima tappa. Si partirà da San Esteban de Gormaz alla volta di Sigüenza, dopo si arriverà dopo 138.6 km di difficile interpretazione. Lungo il percorso non si incontreranno particolari difficoltà, mentre interessante è il finale perchè gli ultimi 500 metri presentano pendenze che oscillano tra l’8% e il 10%, un po’ troppo per una volata classica anche se l’arrivo – a meno di sorprese – dovrebbe comunque essere allo sprint.

Mario Prato

Evita Muzic precede Demi Vollering sul traguardo in salita della Laguna Negra di Vinuesa (Getty Images)

Evita Muzic precede Demi Vollering sul traguardo in salita della Laguna Negra di Vinuesa (Getty Images)

03-05-2024

maggio 3, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA ESPAÑA FEMENINA

La francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ) si è imposta nella sesta tappa, Tarazona – La Laguna Negra (Vinuesa), percorrendo 132.1 Km in 4h10′20″, alla media di 31.662 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) e di 15″ olandese Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck). Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), 5° a 21″. La Vollering è ancora in maglia rossa con 56″ sulla Longo Borghini e 1′14″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike)

GRANDE PRÊMIO INTERNACIONAL BEIRAS E SERRA DA ESTRELA (Portogallo)

Il russo Artem Nych (Sabgal / Anicolor) si è imposto nella prima tappa, Trancoso – Mêda, percorrendo 197.7 Km in 5h07′17″, alla media di 38.603 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’olandese Alex Molenaar (Illes Balears Arabay Cycling) e lo spagnolo Jordi López (Equipo Kern Pharma). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (Sidi Ali – Unlock Team), 74° a 11′38″. Nych è il primo leader della classifica con 14″ su Molenaar e 15″ su López. Gasparini 74° a 11′48″

TOUR DU BÉNIN

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella quarta tappa, Ouinhi – Porto-Novo, percorrendo 97.2 Km in 2h05′16″, alla media di 46.557 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Leslie Lührs (BIKE AID) e il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. L’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID) è ancora leader della classifica con 2″ su Ed Doghmy e sull’algerino Azzedine Lagab (nazionale algerina)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Rodrigo Contreras (Nu Colombia) si è imposto nella terza tappa, Momostenango – San Pedro Sacatepéquez, percorrendo 101.8 Km in 2h30′48″, alla media di 40.504 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Petrolike) e di 10″ il connazionale Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín). Nessun italiano in gara. Caicedo è ancora leader della classifica con 18″ sul colombiano Daniel Alejandro Mendez (Nu Colombia) e 2′21″ su Contreras

LA CLASSIQUE MORBIHAN (Donne)

L’italiana Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa francese, circuito di Josselin, percorrendo 114.7 Km in 3h01′06″, alla media di 38.001 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team) e di 2″ la francese Jade Wiel (FDJ – SUEZ)

RONDE DE L’ISARD (Under 23 – Francia)

Il francese Sam Maisonobe (Vendée U) si è imposto nella terza tappa, Bagnères-de-Luchon – Saverdun, percorrendo 153.2 Km in 3h21′29″, alla media di 45.622 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’olandese Darren van Bekkum (Team Visma | Lease a Bike Development) e l’australiano Fergus Browning (Trinity Racing). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 14° a 31″. Il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Development) è ancora leader della classifica con 1′24″ sul belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e 1′25″ sul belga Milan Donie (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Edoardo Zamperini (UC Trevigiani – Energiapura Marchiol), 5° a 1′28″.

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI VENARIA REALE

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

Chi vince il Giro? Non solo Pogacar: ecco tutti i favoriti

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Na Giro v zadnjem vagonu – Kmalu spet z Rogličem? Tratnik ima sladke skrbi (Al Giro con l’ultima carrozza – Presto di nuovo con Roglič? Tratnik ha dolci preoccupazioni)

Delo

Regno Unito

Can anyone stop Pogacar? The main challengers and key stages – Doomed to fail but dreaming of next win – meet the Giro underdogs (Qualcuno può fermare Pogacar? I principali sfidanti e le fasi chiave – Destinato a fallire ma sognando la prossima vittoria: ecco gli sfavoriti del Giro)

The Times

Francia

Le doublé Giro-Tour, le nouveau défi de Pogacar (La doppietta Giro-Tour, la nuova sfida di Pogacar)

L’Équipe

Spagna

El desafío de Pogacar (La sfida di Pogacar)

AS

Belgio

Het wordt tóch nog een spannende Giro met… onze Pogacar-bingo! – Veertien Belgen prijken op deelnemerslijst Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar start als dé topfavoriet (Sarà comunque un Giro emozionante con… la nostra tombola Pogacar! – Quattordici belgi nell’elenco dei partecipanti al Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar parte da primo favorito)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Pogacar voelt zich niet onklopbaar in Giro en denkt aan Vingegaard: ’Dat was horror’ – Overzicht Giro | Visma mist ook Koen Bouwman: ’Maar we hebben nog steeds een sterke ploeg’ (Pogacar non si sente imbattibile al Giro e pensa a Vingegaard: “Che orrore”) – Panoramica Giro | Alla Visma manca anche Koen Bouwman: “Ma abbiamo ancora una squadra forte”)

De Telegraaf

Germania

Tadej Pogacar geht als Favorit in Italien an den Start. Die Turiner Fans sind von der Streckenführung nicht begeistert. (Tadej Pogacar parte da favorito in Italia. I tifosi del Torino non sono entusiasti del percorso)

Kicker

Colombia

Nairo Quintana calienta el Giro de Italia y advierte a los críticos: ‘Me gustaría estar peleando’ – Esteban Chaves le pone la mira al Giro de Italia tras ser el último colombiano confirmado (Nairo Quintana scalda il Giro d’Italia e avverte i critici: ‘Vorrei lottare’ – Esteban Chaves punta al Giro d’Italia dopo essere stato l’ultimo colombiano confermato)

El Tiempo

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Notte rosa (Umberto Tozzi)

METEOGIRO

Venaria Reale : nubi sparse, 19°C, vento debole da SE (6-19 Km/h), umidità al 51%
Berzano di San Pietro – GPM (Km 48.4) : nubi sparse, 18°C, vento debole da E (6-18 Km/h), umidità al 53%
Torino – 1° passaggio (Km 109.8): parzialmente nuvoloso, 20°C, vento debole da E (5-17 Km/h), umidità al 49%
Torino – arrivo: parzialmente nuvoloso, 20°C, vento debole da E (5-19 Km/h), umidità al 49%

GLI ORARI DEL GIRO

13.30: inizio diretta su Eurosport
13.50: inizio diretta su RaiSport
13.55: partenza da Venaria Reale
14.00: inizio diretta su Rai2
14.55-15.05: GPM di Berzano di San Pietro
15.10-15.20: traguardo volante Sprint di Moriondo Torinese
15.35-15.50: GPM di Superga
16.10-16-25: traguardo volante Intergiro di Corso Moncalieri (Torino)
16.20-16.35: primo passaggio dal traguardo di Torino
16.35-17.00: GPM di Colle Maddalena
16.50-17.15: traguardo volante Sprint di Moncalieri (con abbuoni)
17.05-17.30: arrivo a Torino

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Cassani: Partenza da Villa Reale (il Giro 2024 parte da Venaria Reale)
Televideo: Venaria Real

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

L’anno scorso è finita così:

1° Nicolas Dalla Valle
2° Alberto Dainese a 2′57″
3° Arashiro Yukiya a 5′28″
4° Albert Torres a 7′16″
5° Alexander Krieger a 17′59″
Miglior italiano Filippo Tagliani, 7° a 44′53″

Maglia nera Primoz Roglic, 125° a 5h26′45″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

20 MAGGIO 1954 – RADUNO DI PARTENZA A PALERMO

SI INIZIA OGGI IL GIRO D’ITALIA CON UNA BREVE TAPPA A CRONOMETRO

La tappa, con partenza e arrivo a Palermo, è a squadre ma con classifica individuale – Le operazioni di punzonatura – La carovana ricevuta dal presidente della Regione – Interviste con Coppi e Koblet

La Reggia di Venaria Reale illuminata di rosa in occasione del Giro (www.ansa.it)

La Reggia di Venaria Reale illuminata di rosa in occasione del Giro (www.ansa.it)

GIRO D’ITALIA 2024 – IL BORSINO DEI FAVORITI

maggio 3, 2024 by Redazione  
Filed under News

La Corsa Rosa si appresta a partire da Torino. Chi saranno i grandi favoriti per la vittoria finale? Scopritelo in questo articolo e…. buon Giro d’Italia a tutti!!!

TADEJ POGACAR: 40% Senza fronzoli lo sloveno della UAE Team Emirates è per distacco il favoritissimo di questa edizione del Giro d’Italia. Il suo palmares, già ricco nonostante la giovane età, è stato puntellato anche in questa prima parte di stagione con delle vittorie di forza e intelligenza tattica d’altri tempi, Liegi-Bastogne-Liegi su tutte. Tadej arriva ai nastri di partenza in una condizione psico-fisica ottimale e il percorso sulla carta non dovrebbe metterlo in difficoltà. Lo accompagnerà una squadra ben attrezzata in ogni ambito. Batterlo non sarà per nulla facile.

GERAINT THOMAS: 20% Il gallese vincitore del Tour de France 2018 avrà il duro compito di mettere i bastoni fra le ruote a Pogacar. Il compito sarà arduo sia per il valore dello sloveno, sia per la sfortuna che lo accompagna durante la Corsa Rosa, anche se il secondo posto dello scorso anno fa ben sperare.

ROMAIN BARDET: 15% asciate le speranze di vincere (o almeno ritornare sul podio) la Grande Boucle, lo scalatore francese proverà ad andare all’assalto del Trofeo senza Fine dopo la sfortunata edizione del 2022. Età e un pedigree non proprio vincente nelle corse a tappe di tre settimane non sono dalla sua parte, ma al Giro d’Italia le sorprese non mancano mai.

THYMEN ARENSMAN: 10% Il passista scalatore della Ineos sarà il vice capitano alle spalle di Thomas. Nell’edizione dello scorso anno arrivò sesto ad un palmo dalla top five. L’olandese ha gestito i primi impegni stagionali in funzione del Giro d’Italia e potrebbe rappresentare una carta strategica per la formazione britannica.

CIAN UIJTDEBROEKS: 5% Il ventunenne belga del Team Visma potrebbe essere la vera rivelazione della Corsa Rosa. Lo scorso anno ha debuttato in un grande giro alla Vuelta di Spagna, chiudendola all’ottavo posto. Da juniores ha dimostrato molte qualità ma anche i piazzamenti ottenuti in questa prima parte di stagione si sono fatti notarte. Avrà anche un team che lo supporterà con corridori del calibro di Attila Valter e Koen Bouwman. Unica pecca i chilometri a cronometro, dove al momento non brilla.

DAMIANO CARUSO: 5% Per il siciliano della Bahrain Victorious questa potrebbe essere l’ultima possibilità per puntare a vincere e a portare a casa la Maglia Rosa. Alla soglia dei 37 anni proverà il tutto per tutto per centrare il colpo grosso oppure correrà in funzione di un piazzamento?

BEN O’CONNOR 2% L’australiano della Decathlon Ag2r La Mondiale non eccelle nelle tre settimane, nonostante un quarto posto al Tour de France del 2021. Se riesce a mantenersi costante potrebbe essere una bella sorpresa

DANIEL FELIPE MARTINEZ: 1% Per il corridore colombiano vale lo stesso discorso fatto per O’Connor: la continuità nelle tre settimane è il suo punto debole, toccherà alla Bora Hansgrohe supportarlo in tutti i modi

NAIRO QUINTANA: 1% Tornato alla Movistar per rilanciarsi e terminare nei migliori dei modi la carriera il “Condor” sarà un avversario da non sottovalutare. Il colombiano aveva vinto il Giro d’Italia nel 2014, quando correva proprio nelle file del team iberico.

ANTONIO TIBERI: 1% Terminiamo con la nostra giovane promessa tricolore, in lui sono riposte le speranze per la rinascita del Belpaese nelle corse a tappe. Per il corridore della Bahrain Victorious si tratta del primo Giro d’Italia e della prima corsa di tre settimane in carriera.

Luigi Giglio

Il Trofeo senza Fine destinato al vincitore del Giro dItalia (www.torinoggi.it)

Il Trofeo senza Fine destinato al vincitore del Giro d'Italia (www.torinoggi.it)

VUELTA FEMENINA, BOTTINO PIENO PER DEMI VOLLERING

maggio 2, 2024 by Redazione  
Filed under News

Colpo grosso dell’olandese Vollering nella quinta giornata della Vuelta Femenina, che si prende tappa e maglia. Grazie al terzo posto odierno Elisa Longo Borghini sale al secondo posto della classifica. Seconda di giornata un’altra olandese, Yara Kastelijn

La salita conclusiva della quinta tappa disputata oggi era la classica cartina di tornasole per capire chi aveva messo la corsa a tappe spagnola tra gli obiettivi di stagione.
Il verdetto che ne è scaturito è stato unanime: l’atleta da battere, sempre ammesso che ci si riesca, è l’olandese Demi Vollering. La portacolori del Team SD Worx – Protime si è presa in solitaria la tappa rifilando alle sue dirette inseguitrici quasi mezzo minuto, al netto degli abbuoni, tutti secondi preziosissimi in ottica classifica generale. Le prime ad arrivare al traguardo di Jaca dopo la nuova maglia rossa sono state Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) ed Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), entrambe giunte con un ritardo di 28″. Grazie al piazzamento sul podio la campionessa italiana si è insediata al secondo posto della classifica con un gap di 31″ dalla Vollering.
Con ritardi ancora maggiori rispetto alla coppia appena citata sono passate sotto il traguardo Évita Muzic (FDJ – SUEZ) a 39″, Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team) a 41″, Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) e Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 44″, Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL) a 47″, Kim Cadzow (EF Education-Cannondale) a 57″ e Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) a 1′08″, ultima della TopTen. L’italiana Monica Trinca Colonel (Bepink – Bongioanni) ha chiuso quattordicesima a 1′18″.
Per quanto riguarda la classifica generale alle spalle dell’olandese e dell’italiana divise da 38” troviamo Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 53”, Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) a 1′10″, Juliette Labous a 1’13”. La seconda italiana in classifica è la cuneese Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), tredicesima a 3′03″ e oggi ventesima a poco meno di 2 minuti dalla vincitrice. Giornata no per la ex maglia rossa Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che chiuso in 26a posizione a 2′22″ dalla vincitrice, perdendo otto posizioni in classifica (ora è nona a 2′07″).
Domani la Tarazona- La Laguna Negra di 132 Km presenta un altro arrivo in salita che nell’economia della gara potrebbe risultare molto importante in vista dell’ultimo traguardo in quota di domenica, frazione che decreterà la vincitrice di questa edizione della corsa spagnola.

Mario Prato

Demi Vollering vince la prima tappa di montagna della Vuelta Femenina (Getty Images)

Demi Vollering vince la prima tappa di montagna della Vuelta Femenina (Getty Images)

02-05-2024

maggio 2, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA ESPAÑA FEMENINA

La neozelandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella quinta tappa, Huesca – Jaca (Alto del Fuerte Rapitán), percorrendo 113.9 Km in 3h09′52″, alla media di 35.994 Km/h. Ha preceduto di 28″ la connazionale Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) e l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek). La Vollering è la nuova maglia rossa con 31″ sulla Longo Borghini e 53″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike)

TOUR DU BÉNIN

Il francese Victor Lebon (Team Born’Heures) si è imposto nella terza tappa, Djidja – Athiémè, percorrendo 113.8 Km in 2h44′34″, alla media di 41.491 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Islam Mansouri (nazionale algerino) e il burkinabè Wahabou Bouda (nazionale burkinabè). Nessun italiano in gara. L’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID) è il nuovo leader della classifica con 2″ sull’algerino Azzedine Lagab (nazionale algerina) e 5″ sul marocchino El Houcaine Sabbahi (nazionale marocchina)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

L’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Petrolike) si è imposto nella seconda tappa, San Lucas Sacatepéquez – Totonicapán, percorrendo 173.5 Km in 4h29′08″, alla media di 38.68 Km/h. Ha preceduto di 18″ il colombiano Julián Cardona (Team Medellín) e di 20″ il connazionale Byron Guamá (Best PC). Nessun italiano in gara. Caicedo è il nuovo leader della classifica con 8″ sul colombiano Daniel Alejandro Mendez (Nu Colombia) e 22″ su Cardona

RONDE DE L’ISARD (Under 23 – Francia)

L’olandese Max van der Meulen (CTF Victorious) si è imposto nella seconda tappa, Bagnères-de-Bigorre – Bagnères-de-Luchon, percorrendo 125.8 Km in 3h27′03″, alla media di 36.455 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Development) e di 1′22″ il belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Edoardo Zamperini (UC Trevigiani – Energiapura Marchiol), 7° a 122″. Nordhagen è il nuovo leader della classifica con 1′24″ su Widar e 1′25″ sul belga Milan Donie (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Zamperini, 6° a 1′28″.

01-05-2024

maggio 1, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

ESCHBORN-FRANKFURT

Il belga Maxim Van Gils (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa tedesca, Eschborn – Francoforte sul Meno, percorrendo 201.5 Km in 4h46′48″, alla media di 42.155 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Alex Aranburu (Movistar Team) e lo statunitense Riley Sheehan (Israel-Premier Tech) Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 12°.

ESCHBORN-FRANKFURT UNDER23

L’olandese Wessel Mouris (Metec – SOLARWATT p/b Mantel) si è imposto nella corsa tedesca, Eschborn – Francoforte sul Meno, percorrendo 129 Km in 3h09′17″, alla media di 40.89 Km/h. Ha preceduto allo sprint i danesi Peter Øxenberg Hansen (Team ColoQuick) e Alexander Arnt Hansen (Airtox – Carl Ras). Miglior italiano Filippo Turconi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 6°.

VUELTA ESPAÑA FEMENINA

La statunitense Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) si è imposta nella quarta tappa, Molina de Aragón -Saragozza, percorrendo 142.3 Km in 3h02′37″, alla media di 46.754 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’australiana Georgia Baker (Liv AlUla Jayco) e l’olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), 12° a 10″. La Vos è la nuova maglia rossa con 5″ sull’ungherese Blanka Vas (Team SD Worx – Protime) e 9″ sulla Faulkner- Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), 4° a 18″

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

L’olandese Jesse Kramer (Team Visma | Lease a Bike Development) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Le Hinglé – Dinan, percorrendo 159.3 Km in 3h35′22″, alla media di 44.38 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Viktor Soenens (Soudal – Quick-Step Devo Team) e il neozelandese Lewis Bower (Equipe continentale Groupama-FDJ). Miglior italiano Pietro Mattio (Team Visma | Lease a Bike Development), 21° a 5″. Lo svedese Jakob Söderqvist (Lidl – Trek Future Racing) si impone in classifica con 34″ sul sudafricano Morné Van Niekerk (St Michel – Mavic – Auber93) e 37″ su Kramer. Miglior italiano Mattio, 11° a 1′48″

OMLOOP VAN HET WAASLAND

Il francese Samuel Leroux (Van Rysel – Roubaix) si è imposto nella corsa belga, Lokeren – Kemzeke, percorrendo 183.1 Km in 4h02′36″, alla media di 45.284 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Pierre Barbier (Philippe Wagner/Bazin) e l’estone Rait Ärm (Van Rysel – Roubaix). Nessun italiano in gara

GP VORALBERG

Lo sloveno Jaka Primožič (Hrinkow Advarics) si è imposto nella corsa austriaca, circuito di Nenzing, percorrendo 163.1 Km in 3h59′46″, alla media di 40.815 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Michael Boroš (Elkov – Kasper) e l’austriaco Martin Messner (WSA KTM Graz). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 4°.

TOUR DU BÉNIN

L’algerino Hamza Amari (nazionale algerina) si è imposto nella seconda tappa, Parakou – Savè, percorrendo 156.4 Km in 3h56′50″, alla media di 39.623 Km/h. Ha preceduto allo sprint il camerunense Clovis Kamzong (SNH Vélo Club) e il tedesco Leslie Lührs (BIKE AID). Nessun italiano in gara. L’algerino Azzedine Lagab (nazionale algerina) è ancora leader della classifica con 1″ sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID) e 5″ sul marocchino El Houcaine Sabbahi (nazionale marocchina)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín) si è imposto nella prima tappa, circuito di Città del Guatemala, percorrendo 111.6 Km in 2h07′22″, alla media di 52.573 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cristian Damian Velez (GW Erco Shimano) e Daniel Muñoz (Nu Colombia). Nessun italiano in gara. Paredes è il primo leader della classifica con 7″ su Velez e 9″ su Muñoz

CYCLIS CLASSIC (Donne)

L’olandese Anne Knijnenburg (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa belga, circuito di Hamme, percorrendo 137.4 Km in 3h19′21″, alla media di 41.354 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Federica Venturelli (UAE Development Team) e di 25″ la connazionale Scarlett Souren (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team)

RONDE DE L’ISARD (Under 23 – Francia)

Lo svedese Edvin Lovidius (CC Étupes) si è imposto nella prima tappa, L’Isle-en-Dodon – Trie-sur-Baïse, percorrendo 146.1 Km in 3h46′28″, alla media di 38.708 Km/h. Ha preceduto di 1′01″ l’italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23) e l’elvetico Arnaud Tendon (Tudor Pro Cycling Team U23). Lovidius è il primo leader della classifica con 1′11″ su Sierra e 1′13″ su Tendon.

« Pagina precedentePagina successiva »