QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FOSSANO

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

A Fossano è finale show: Pogacar fa un numero, poi Merlier beffa Milan in volata

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogija so ujeli 200 metrov pred ciljem (Pogi è stato catturato 200 metri prima del traguardo)

Delo

Regno Unito

Merlier wins stage three as Pogacar and Thomas surge falls short (Merlier vince la terza tappa mentre l’impennata di Pogacar e Thomas non è all’altezza)

The Guardian

Francia

Merlier remporte la 3e étape, Pogacar fait le show (Merlier vince la 3a tappa, Pogacar dà spettacolo)

L’Équipe

Spagna

Merlier se entromete en la locura de Pogacar (Merlier si immischia nella follia di Pogacar)

AS

Belgio

Ritzege voor Tim Merlier na late uitval van Tadej Pogacar, de bloemen zijn voor echtgenote Cameron (Vittoria di tappa per Tim Merlier dopo il fallimento di Tadej Pogacar, i fiori sono per la moglie Cameron)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Merlier grijpt ritzege in Giro na verrassingsaanval Pogacar (Merlier conquista la vittoria di tappa al Giro dopo l’attacco a sorpresa di Pogacar)

De Telegraaf

Germania

Belgier Merlier gewinnt dritte Giro-Etappe (Il belga Merlier vince la terza tappa del Giro)

Kicker

USA

Merlier wins Giro Stage 3 after Pogacar fires up finale and stays in the lead (Merlier vince la terza tappa del Giro dopo che Pogacar accende il finale e rimane in testa)

The Washington Post

Colombia

Daniel Martínez se defiende y salva peligroso día en el Giro de Italia (Daniel Martínez si difende e salva una giornata pericolosa al Giro d’Italia)

El Tiempo

Ecuador

Tim Merlier gana la tercera etapa, Jhonatan Narváez con el lote principal en meta (Tim Merlier vince la terza tappa, Jhonatan Narváez con il gruppo al traguardo)

El Universo

Australia

Pogacar retains lead in Giro as Merlier wins stage (Pogacar mantiene la leadership al Giro mentre Merlier vince la tappa)

The West Australian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sciopero (Renato Zero)

METEOGIRO

Acqui Terme : pioggia debole (1.1 mm), 14°C, vento debole da NE (5-15 Km/h), umidità al 91%
Cairo Montenotte (Km 44.7) : pioggia debole (0.9 mm), 13°C, vento moderato da SE (7-24 Km/h), umidità al 95%
Calizzano – traguardo volante Sprint (Km 79.2): pioggia debole (0.7 mm), 14°C, vento moderato da SE (7-23 Km/h), umidità al 81%
Altare – traguardo volante Intergiro (Km 116.5): pioggia debole (0.7 mm), 13°C, vento moderato da E (7-23 Km/h), umidità al 94%
Finale Ligure (Km 155.6): pioggia debole (0.1 mm), 18°C, vento moderato da SE (5-17 Km/h), umidità al 77%
Andora: nubi sparse, 17°C, vento moderato da SE (6-23 Km/h), umidità al 78%

GLI ORARI DEL GIRO

12.15: inizio diretta su Eurosport
12.35: inizio diretta su RaiSport
12.35: partenza da Acqui Terme
14.00: inizio diretta su Rai2
14.25-14.40: traguardo volante Sprint di Calizzano
14.45-15.05: GPM di Colle del Melogno
15.25-15.45: traguardo volante Intergiro di Altare
15.40-16.05: traguardo volante Sprint di Savona (con abbuoni)
17.00-17.30: arrivo ad Andora

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Oggi sciopero dei giornalisti RAI. L’appuntamento con la rubrica è rimandato a domani

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della terza tappa, Novara – Fossano

1° Bastien Tronchon
2° Torstein Træen a 2′58″
3° Bram Welten a 3′34″
4° Ryan Mullen a 5′16″
5° Mikkel Bjerg a 5′53″

Miglior italiano Filippo Fiorelli, 18° a 7′52″

Classifica generale

1° Bastien Tronchon
2° Torstein Træen a 1′18″
3° Bram Welten a 3′03″
4° Julius van den Berg a 3′54″
5° Ryan Mullen a 5′20″

Miglior italiano Enrico Zanoncello, 22° a 10′58″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

23 MAGGIO 1954 – 3a TAPPA: REGGIO CALABRIA – CATANZARO (172 Km)

DEFILIPPIS SI SCATENA NELLA REGGIO-CATANZARO. STACCA GLI ASSI E GIUNGE PRIMO AL TRAGUARDO

Vittoria di un torinese nella terza tappa del Giro d’Italia – Un balzo in classifica – Il gruppo con Coppi e Koblet in ritardo di oltre sei minuti –La “maglia rosa” minaccia il ritiro. Dal tredicesimo posto Defilippis passa sesto – La fuga decisiva di Nino a pochi chilometri dall’arrivo

Minardi penalizzato di 30 secondi protesta – Un’inchiesta ordinata da Ambrosini – Bevilacqua posto fuori gara – Alle 6 il via per la Catanzaro-Bari

Il castello di Fossano illuminato di rosa (torino.corriere.it)

Il castello di Fossano illuminato di rosa (torino.corriere.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa

06-05-2024

maggio 6, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella terza tappa, Novara – Fossano, percorrendo 166 Km in 3h54′35″, alla media di 42.535 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan (Lidl – Trek) e l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è ancora in maglia rosa con 46″ sul britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e 47″ sul colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), 6° a 1′07″

TIM MERLIER IL PIU’ VELOCE A FOSSANO. POGACAR RESTA IN MAGLAI ROSA

Nella prima volata a ranghi compatti del Giro 2024 Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vince di mezza ruota sul traguardo di Fossano davanti a Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty). Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), autore di una bella azione nel finale, viene ripreso a 400 metri dall’arrivo e conserva agevolmente la maglia rosa

Dopo le prime due combattutissime tappe che hanno interessato gli uomini di classifica, questi ultimi adesso possono prendersi una pausa di tre giorni visto chje il Giro offre tre frazioni sulla carta favorevoli ai velocisti. La terza tappa è l’ultima che si percorre interamente in Piemonte. Si parte da Novara e si arriva a Fossano dopo 166 km. Il percorso è completamente pianeggiante se si eccettua qualche zampellotto ed il solo gpm di quarta categoria di Lu dopo una sessantina di km. Il finale è piuttosto insidioso con diverse curve, alcune delle quali anche a gomito e ci sta anche un km in salita al 5% che complica un po’ le cose per i velocisti. Dopo la battaglia per la maglia rosa, che è già saldamente sulle spalle di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), oggi assisteremo a quella per la maglia verde. Una tappa, la terza, che dire soporifera è poco, visto che per buoni km il gruppo pedalava compatto e non si segnalavano attacchi per portare via la fuga di giornata. Intorno al km 50 scattavano Davano Ballerini (Team Astana Qazaqston) e Lilian Calmejane (Team Intermarchè Wanty), il quale scollinava per primo sull’unico gpm di Lu posto al km 58.1. Il gruppo riprendeva i due battistrada e vinceva il traguardo volante di Masio posto al km 78.8. Jonathan Milan vinceva il traguardo intergiro di Montegrosso d’Asti posto al km 97.1. La maggior parte dei velocisti che si era cimentata nello sprint proseguiva la propria azione ed oltre ad essi si univano in testa alla corsa diversi ciclisti fuori classifica. A 50 km dalla conclusione in testa alla corsa era presente un gruppo di 24 ciclisti il cui più ‘vicino’ alla maglia rosa in classifica generale era Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich PostNL), a oltre 7 minuti di ritardo da Pogacar. La fuga, o presunta tale, dei 24 uomini di testa, terminava a 44 km dalla conclusione. Ben Swift (Team INEOS Grenadiers) si aggiudicava il targuardo volante di Cherasco posto al km 143.9 mentre dopo Gesink e Dunbar si registrava il terzo ritiro del Giro 2023, quello di Simon Carr (Team EF Education EasyPost). Nel km in salita a 5 km dalla conclusione acceleravano Mikkel Honoré (Team EF Education EasyPost), Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). Il terzetto di testa si avvantaggiava di qualche secondo sul gruppo inseguitore il quale era costretto a fare gli straordinari per chiudere su di loro. Il gruppo riusciva a riprender uno scatenato Pogacar a circa 400 metri dall’arrivo, a volata già lanciata. A vincere era Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) davanti a Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty) mentre chiudevano la top five Jenthe Biermans (Team Arkea B&B Hotels) in quarta posizione e Toboas Lund Andresen (Team DSM-Firmenich PostNL) in quinta posizione. Nella top tes si segnalava anche il decimo posto di Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling). Per Merlier è l’ottava vittoria stagionale mentre in classifica generale Pogacar resta in maglia rosa con 46 secondi vantaggio su Thomas e 47 secondi di vantaggio su Daniel Martinez (Team BORA Hansgrohe). Domani i velocisti avranno un’altra opportunità nella quarta tappa da Acqui Terme ad Andora. Si lascia il Piemonte e si arriva in Liguria, sulle strade che caratterizzano Trofeo Laigueglia e Milano – Sanremo. Nel finale il Capo Mele può dare qualche preoccupazione ai velocisti ma ci sentiamo di dire che come oggi assisteremo ad un’altra volata a ranghi compatti.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Fossano (foto: Getty Images)

Tim Merlier vince a Fossano (foto: Getty Images)

VUELTA FEMENINA, VOLLERING DOMINA ANCHE L’ULTIMA TAPPA

maggio 6, 2024 by Redazione  
Filed under News

Demi Vollering mette il sigillo anche all’ultima tappa e conquista la Vuelta Femenina 2024. Podio finale per Elisa Longo Borghini, che chiude terza alle spalle di Riejanne Markus

Si è conclusa oggi con l’ottava e ultima tappa la Vuelta Feminina 2024. A farla da padrona è stata l’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime), che non si è risparmiata ed è andata a conquistare in solitaria anche l’ultimo traguardo disponibile.
Seconda piazza a 29″ per Évita Muzic (FDJ – SUEZ), che – grazie anche a un successo di tappa – ha conquistato il 5° posto in classifica Molto meglio è andata invece a Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike), oggi terza a 33″, che si è insediata in seconda posizione in classifica, con un ritardo di 1′49″, scalzando l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek). Sul traguardo fissato nella stazione di sport invernale di Valdesquí la quarta di giornata è stata Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), che ha concluso la tappa dopo 53″ dalla vincitrice. Quinta a 56″ si è piazzata Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing), di un minuto netto è stato il ritardo di Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL), sesta di giornata, che ha fato registrare lo stesso tempo della Longo Borghini, settima, e di Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing), ottava. Il piazzamento odierno della campionessa italiana le è costato il secondo posto in classifica, anche se è comunque riuscita a salire sul podio chiudendo terza a 2′ dalla Vollering. Proseguendo a scorrere l’ordine d’arrivo troviamo in nona posizione Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), che ha chiuso a 1′10″ dalla vincitrice, mentre decima si è piazzata Kim Cadzow (EF Education-Cannondale) con un ritardo di 1′28″.
Quella conclusiva non è stata la classica passerella finale, ma era una tappa d’alta montagna con molta salita. Questa situazione ha esaltato la fuoriclasse olandese, che non si è limitata a controllare la corsa a suo vantaggio, ma ha dettato la sua legge imponendo alle altre distacchi importanti.
Nella giornata di sabato si è disputata la sesta tappa, che per quanto riguarda le italiane faceva ben sperare. La vittoria sul traguardo di Sigüenza è andata a Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che si era imposta su Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) e la Longo Borghini. Mettendo le sue ruote davanti a quelle della maglia rossa Vollering le aveva rosicchiato 2″ di abbuono, ma quello che sembrava un buon auspicio in vista della tappa di Valdesquí non è servito a causa di una giornata no della piemontese. Che, comunque, con la forza di volontà che la contraddistingue ha salvato il podio finale.

Mario Prato

Il podio della Vuelta Femenina 2024 (Getty Images)

Il podio della Vuelta Femenina 2024 (Getty Images)

PRIMA VOLATA CON PIETRA D’INCIAMPO

Il Giro 2024 offre ai velocisti la prima occasione. Non sarà una volata facile, però, quella che andrà in scena sul rettilineo d’arrivo di Fossano, preceduto com’è da una breve salita, non dura ma tale da tarpare le ali a molti degli sprinter presenti in gruppo. E anche il giorno successivo ad Andora ci sarà chi dovrà masticare amaro.

Dopo una partenza insolitamente impegnativa – ma sarà così anche al Tour che quest’anno scatterà dall’Italia – i favoriti potranno tirare un sospiro di sollievo mentre per la prima volta in questa edizione del Giro entreranno in scena i velocisti. Anche gli sprinter, però, non avranno vita facile nelle prime occasioni a loro riservate perché sia la tappa di Fossano, sia quella successiva di Andora presenteranno nelle battute conclusive salitelle che inevitabilmente taglieranno fuori dai giochi per la vittoria molti dei pretendenti. Diversi sprinter potrebbero così finire con l’inciampare letteralmente in difficoltà come la “Salita della Posta”, nome con il quale i cicloamatori locali hanno battezzato la rampa di Via Narzole a Fossano, 1.6 Km al 5.1% che terminano a soli 3 Km dall’arrivo. Potrebbero bastare per rovinare la prima festa agli sprinter? Sì, se andiamo a vedere come finì il Giro del Piemonte del 2009 quando, con la “salita della Posta” da affrontare a ridosso dell’arrivo, al traguardo si presentò un gruppo ridotto a circa 35 elementi, nessuno dei quali riuscì a competere per la vittoria perché furono anticipato per soli 4 secondi dall’azione di sei corridori, regolati da uno specialista di questi finali come il belga Philippe Gilbert. Detto questo, considerato che a inizio Giro le energie complessive sono ancora fresche e i finali di tappa alla Corsa Rosa sono interpretati con piglio diversi rispetto a una gara di un giorno, non va comunque esclusa del tutto la possibilità di assistere a un arrivo in volata, seppur a ranghi giocoforza ridotti.
Per il resto la terza tappa dell’edizione 2024 si presenterà ben poco impegnativa, con abbondanza di tratti pianeggianti tra i quali sono state inserite piccole e isolate colline, semplici nelle pendenze e ben distanti dal finale di gara. Si partirà all’ombra della Basilica di San Gaudenzio, la più conosciuta chiesa di Novara, famosa per la sua cupola alta 121 metri e progettata da Alessandro Antonelli, lo stesso architetto che qualche anno più tardi innalzerà la Mole a Torino. La prima “tranche” di pianura, la più lunga tra le tre previste, si protrarrà per una sessantina buona di chilometri penetrando nella pianura padana, inizialmente in direzione di Vercelli. Attraversata la capitale del riso europea (in zona ne sono coltivate più di 100 qualità) il gruppo cambierà direzione per puntare verso il Monferrato e giungendo dopo una quarantina di chilometri dal via a Casale, centro che fu trasformato in una delle più prestigiose cittadelle d’Europa in epoca rinascimentale, quando signori della città erano i Gonzaga, qui ricordati per aver concesso agli ebrei di professare liberamente la loro religione (e, infatti, la locale sinagoga di stile barocco è una delle più belle e conosciute d’Italia). Siamo alle soglie delle colline del Monferrato, che i corridori a breve attraverseranno andando ad affrontare l’unica salita “ufficiale” di giornata, con i punti deI Gran Premio della Montagna che saranno assegnati – dopo 2.2 Km al 4.9% – alle porte di Lu, borgo dominato dalla Torre Civica e che fino al 2019, l’anno della fusione nel municipio di “Lu e Cuccaro Monferrato”, condivideva il primato di comune italiano dal nome più brevi assieme ai centri di Ne (Genova), Re (Verbano-Cusio-Ossola) e Vo’ (Padova). Si tornerà velocemente a pedalare sulle strade della pianura ora puntando su Quargnento, nel cui centro è possibile ammirare la basilica minore di San Dalmazio, l’unica presente nel territorio della diocesi di Alessandria, elevata a tale titolo da papa Giovanni Paolo II nel 1982. Si giungerà quindi a Solero, nel cui centro svetta il medioevale Castello Faà di Bruno, appartenuto alla nobile famiglia che ebbe tra i suoi esponenti musicisti, beati e soprattutto militari, tra i quali il generale dell’Esercito Italiano Antonino Faà di Bruno, principalmente conosciuto per l’attività d’attore intrapresa nell’età della pensione e ricordato in particolare per aver interpretato il Duca Conte Piercarlo Semenzara nel secondo capitolo della saga di Fantozzi, per la precisione nelle spassose scene ambientate al casinò di Montecarlo (A ui ue, la fortuna viene a me! Ui ue ua, la fortuna viene qua! A ue ui, la fortuna non va lì!).
Superato il corso del Tanaro si andrà quindi a percorrere le strade di Abbazia, la piccola frazione di Masio del quale è originario il “proprietario” del Giro (e dell’intera galassia RCS) Urbano Cairo ma che ha anche dato i natali a Giovanni Poggio, militare al quale nel 1860 furono amputate le braccia durante un assedio militare e le cui gesta furono narrate da Edmondo De Amicis ne “La vita militare”.
Seguitando in pianura, pur circondati dalle colline monferrine, il percorso risalirà ora la valle del Torrente Tiglione, sulle cui rive è stata progettata la piantumazione di 65.000 alberi che costituiranno quella che è già stata ribattezzata “autostrada verde”, voluta sia per arginare il fenomeno dell’erosione delle sponde, sia per ridurre i livelli dell’inquinamento. Sfiorato il borgo di Mombercelli, dove un ex carcere è stato trasformato nella sede di un piccolo ma interessante museo d’arte moderna, si andrà verso l’appuntamento con la seconda salita di giornata, mille metri esatti al 6.3% che conducono verso Ramello, piccola frazione di Vigliano d’Asti. Seguirà una discesa altalenante, interrotta da una breve risalita, che porterà a imboccare l’ultimo settore perfettamente pianeggiante, in gran parte disegnato nel corridoio naturale che separa le Langhe dalle colline del Roero. Lungo quest’ultima porzione scorrevole del tracciato si andrà a sfiorare la città di Alba, senza entrare nel cuore della capitale del tartufo bianco, tirando poi dritto in direzione di Bra. Anziché raggiungere quest’ultima si svolterà in direzione della sua principale frazione, quella Pollenzo che ebbe notevole importanza in epoca romana (era la città di Pollentia, citata anche da Plinio il Vecchio) e fu molto cara anche alla famiglia Savoia, che vi fece erigere uno dei suoi castelli, oggi privato mentre l’adiacente edificio che ospitiva l’Agenzia della Tenuta Reale è divenuto sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, fondata nel 2004 e direttamente gestita dal movimento culturale Slow Food.
Di lì a breve terminerà la “pacchia” della pianura e inizieranno le dolenti note per i velocisti del gruppo perché a una ventina di chilometri dall’arrivo si attaccherà la prima delle due salite che caratterizzeranno il tratto conclusivo. Il debutto è abbastanza impegnativo perché presentano un’inclinazione media del 9.6% i primi 500 metri dalla salita – complessivamente sono 1.1 Km al 6,7% – che conduce, movimentata anche da un paio di tornanti, al borgo di Cherasco, centro dalla pianta quadrilatera che racchiude, tra i tanti monumenti, la chiesa romanica di San Pietro. Stavolta non s’incontrerà la discesa, percorrendo per diversi chilometri in quota l’altopiano sorto alla confluenza dello Stura di Demonte nel Tanaro e sostanzialmente procedendo nuovamente in pianura per qualche chilometro, fino al lieve falsopiano che anticipa il passaggio da Salmour, centro che si ritiene fondato nel V secoli dai Sarmati, barbari originari delle steppe del Volga e dai quale prese poi il nome (in epoca romana Sarmatorium, poi temporaneamente italianizzato in Salmore durante il ventennio fascista). Solo ora si dovrà affrontare l’ultimo tratto in discesa di questa tappa, poco più di mille metri e una decisa pendenza media (7.1%) che termineranno ai piedi della cascina detta Castello della Nebbia. Un’altra nebbia, intanto, si profila all’orizzonte, quella della già preannunciata Salita della Posta, diradatasi la quale staremo a vedere quanti velocisti saranno riusciti a riemergere dalla coltre e a lanciarsi verso la prima volata del Giro 2024.

Mauro Facoltosi

Il castello dei Principi dAcaja a Fossano e l’altimetria della terza tappa (www.cuneodice.it)

Il castello dei Principi d'Acaja a Fossano e l’altimetria della terza tappa (www.cuneodice.it)

CIAK SI GIRO

Lo scorso 6 settembre ci ha lasciato Giuliano Montaldo, uno dei decani del cinema italiano. Nato nel capoluogo ligure il 22 febbraio del 1930 , il regista genovese debuttò come attore nel 1951 recitando diretto da Carlo Lizzani in “Achtung! Banditi!” poi, dopo le prime esperienze sul campo, decise di passare dall’altra parte della macchina da presa e otterrà le maggiori soddisfazioni, per l’appunto, da regista. La prima pellicola da lui firmata – anche come sceneggiatore – fu “Tiro al piccione”, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961 e ambientata nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale, per la precisione nel periodo successivo alla creazione della Repubblica di Salò, al cui esercito aderisce il protagonista Marco Laudato, interpretato dall’attore francese Jacques Charrier, principalmente conosciuto per aver sposato l’anno precedente Brigitte Bardot.
Per le riprese la produzione optò per il Piemonte e in particolare tutta la prima parte del film fu girata a Vercelli, dove si scelsero scorci talvolta caratterizzati da edifici in corso di demolizione che rivestissero il ruolo delle distruzioni belliche: è così fu, per esempio, “taroccato” da misero cortile con la biancheria stesa ad asciugare il chiostro dell’ex monastero di Santa Chiara, oggi sede del Museo Archeologico Città di Vercelli “Luigi Bruzza”. Oltre alla “capitale del riso” fu coinvolta nelle riprese la cittadina di Costanzana mentre quando l’azione si trasferisce sulle montagne al confine con la Svizzera la produzione si spostò in Valsesia, non lontano dalla celebre Varallo. Anche il Lago Maggiore fu immortalato nella pellicola e pure Roma ebbe un ruolo non secondario poiché la caserma vercellese frequentata dal protagonista in realtà non si trovava nella cittadina piemontese ma alle porte del popolare quartiere di Trastevere.

In collaborazione con www.davinotti.com

Jacques Charrier e l’attrice torinese Franca Nuti in azione presso l’ex monastero vercellese di Santa Chiara in “Tiro al piccione” (www.davinotti.com)

Jacques Charrier e l’attrice torinese Franca Nuti in azione presso l’ex monastero vercellese di Santa Chiara in “Tiro al piccione” (www.davinotti.com)

Le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/tiro-al-piccione/50012509

FOTOGALLERY

Novara, la cupola della Basilica di San Gaudenzio

Vercelli, la centralissima Piazza Cavour

La sinagoga di Casale Monferrato

Lu, Torre Civica

Quargnento, Basilica di San Dalmazio

Solero, Castello Faà di Bruno

Alba, Duomo

Pollenzo, l’Agenzia della Tenuta Reale

Cherasco, chiesa di San Pietro

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI OROPA

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

Pogacar stile Pantani ad Oropa: prima cade, poi stacca tutti e vince. È già maglia rosa

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogačar najprej poskrbel za srhljivko, potem za romantiko (Pogačar ha fornito prima l’orrore, poi il romanticismo)

Delo

Regno Unito

Pogacar goes solo to win stage two and take pink jersey (Pogacar va da solo per vincere la seconda tappa e conquistare la maglia rosa)

The Guardian

Francia

Pogacar vainqueur en solo et en rose (Pogacar vincitore in solitaria e in rosa)

L’Équipe

Spagna

El ‘Pirata’ Pogacar

AS

Belgio

Nu al in het roze! Tadej Pogacar overvleugelt de tegenstand op Oropa, terwijl Cian Uijtdebroeks het wit pakt en naar de vierde plaats klimt (Già in rosa! Tadej Pogacar sbaraglia gli avversari a Oropa, mentre Cian Uijtdebroeks prende la maglia bianca e sale al quarto posto)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Pogacar slaat ondanks valpartij dubbelslag in Giro (Pogacar centra la doppietta al Giro nonostante la caduta)

De Telegraaf

Germania

Starkes Solo zum Schluss: Pogacar trotzt Defekt und übernimmt das Rosa Trikot (Forte assolo nel finale: Pogacar sfida il difetto e si prende la maglia rosa)

Kicker

USA

Pogačar takes victory and the leader’s pink jersey at end of second stage of Giro d’Italia (Pogačar conquista la vittoria e la maglia rosa di leader al termine della seconda tappa del Giro d’Italia)

The Washington Post

Colombia

Batacazo colombiano en el Giro de Italia: ¡Daniel Martínez, segundo en la segunda etapa! (Colpo colombiano al Giro d’Italia: Daniel Martínez, secondo nella seconda tappa!)

El Tiempo

Ecuador

Jhonatan Narváez pierde liderato del Giro de Italia. Tadej Pogacar se queda con la etapa 2 (Jhonatan Narváez perde la leadership del Giro d’Italia. Tadej Pogacar vince la seconda tappa)

El Universo

Australia

Pogacar quickly gets to grips with his Italian job (Pogacar si abitua rapidamente al suo lavoro italiano)

The West Australian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sei un mito (883)

METEOGIRO

Novara : pioggia debole (0.3 mm), 18°C, vento moderato da SE (14-28 Km/h), umidità al 63%
Lu – GPM (Km 58.1) : parzialmente nuvoloso, 17°C, vento moderato da SE (19-40 Km/h), umidità al 72%
Montegrosso d’Asti – traguardo volante Intergiro (Km 97.1): parzialmente nuvoloso, 18°C, vento moderato da SE (17-37 Km/h), umidità al 65%
Fossano : parzialmente nuvoloso, 19°C, vento moderato da NE (7-27 Km/h), umidità al 63%

GLI ORARI DEL GIRO

13.00: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Novara
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su Rai2
14.35-14.50: GPM di Lu
15.00-15.15: traguardo volante Sprint di Masio (Abbazia)
15.25-15.40: traguardo volante Intergiro di Montegrosso d’Asti
16.30-16.55: traguardo volante Sprint di Cherasco (con abbuoni)
17.00-17.20: arrivo a Fossano

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Borgato: “Alter Vattila” (Attila Valter)
Pancani “Scarusi” (crasi tra i cognomi dei fuggitivi Scaroni e Marcellusi”
Genovesi: “Graglia, frazione vicino a Biella” (è un comune indipendente)
Pancani: “Da solo all’inseguimento di Piccoli” (il fuggitivo era Andrea Piccolo; Mariano Piccoli non va più in fuga dal 2005)
Pancani: “La splendida Fabio Genovesi”
Petacchi: “Ci sarà la tappa di Andorra” (Andora)
Televideo: “Pogacar imita in tutto Pantani, anche per lui una caduta a inizio salita” (Nel 1999 Pantani non era caduto)
Televideo TV Svizzera: “Lo sloveno ha attaccato a 4.5 Km dal traguardo di Biella” (l’arrivo era a Oropa)
Televideo TV Svizzera: “Lucas Plapp” (Luke Plapp)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della seconda tappa, San Francesco al Campo – Santuario di Oropa

1° Sebastian Molano
2° Rui Oliveira s.t.
3° Julius van den Berg a 22″
4° Torstein Træen a 1′04″
5° Phil Bauhaus s.t.

Miglior italiano Simone Consonni, 7° a 1′57″

Classifica generale

1° David Dekker
2° Sebastian Molano a 39″
3° Rui Oliveira s.t.
4° Julius van den Berg a 1′01″
5° Adrien Petit a 1′13″

Miglior italiano Enrico Zanoncello, 13° a 2′36″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

22 MAGGIO 1954 – 2a TAPPA: PALERMO – TAORMINA (280 Km)

RISCOSSA DI KOBLET CONTRO COPPI E TRIONFO DI MINARDI A TAORMINA

Le ore drammatiche del campione del mondo nella seconda tappa del Giro d’Italia – Già circolava la notizia che Fausto voleva ritirarsi

Il vincitore giunge solo al traguardo con quattro minuti di vantaggio su Magni e conquista la maglia rosa – Il campionissimo discende al nono posto nella classifica generale con circa dieci minuti di distacco dal primo e quasi cinque dallo svizzero – La fase decisiva si è svolta sulla salita di Mandrazzi – Oggi la Reggio Calabria-Catanzaro di Km. 172 – Colpito da dolori allo stomaco sulla salita non ha potuto reagire ai poderosi attacchi degli avversari

Santuario di Oropa (www.lastampa.it)

Santuario di Oropa (www.lastampa.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino

05-05-2024

maggio 5, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, San Francesco al Campo – Santuario di Oropa, percorrendo 161 Km in 3h54′20″, alla media di 41.223 Km/h. Ha preceduto di 27″ il colombiano Daniel Felipe Martínez (Bora-Hansgrohe) e il britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), 4° a 27″. Pogačar è la nuova maglia rosa con 45″ su Thomas e Martínez. Miglior italiano Fortunato, 6° a 1′05″

VUELTA ESPAÑA FEMENINA

L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) si è imposta nell’ottava ed ultima tappa, Madrid (Distrito Telefónica) – Valdesquí, percorrendo 89.5 Km in 2h43′06″, alla media di 32.925 Km/h. Ha preceduto di 29″ la francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e di 33″ la connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike). La Vollering si impone in classifica con 1′49″ sulla Markus e 2′00″ sull’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek).

TRO-BRO LÉON

Il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa francese, Le Carpont Plouguin – Lannilis, percorrendo 203.6 Km in 4h55′23″, alla media di 41.356 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Clément Venturini (Arkéa – B&B Hotels) e Pierre Gautherat (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Miglior italiano Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels), 7°.

ELFSTEDENRONDE

Il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) si è imposto nella corsa belga, circuito di Bruges, percorrendo 199.9 Km in 4h04′06″, alla media di 49.136 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jarne Van de Paar (Lotto Dstny) e il francese Pierre Barbier (Philippe Wagner/Bazin). Unico italiano in gara Jacopo Guarnieri (Lotto Dstny), 87° a 50″

RINGERIKE GP

Il norvegese Idar Andersen (Uno-X Mobility) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Hønefoss, percorrendo 171.2 Km in 4h’06′37″, alla media di 41.652 Km/h. Ha preceduto di 28″ il connazionale Henrik Teslo Fjellhei (Sandvika Cykle Club) e di 31″ il connazionale Anton Stensby (Team Coop – Repsol). Nessun italiano in gara

GRANDE PRÊMIO INTERNACIONAL BEIRAS E SERRA DA ESTRELA (Portogallo)

L’olandese Alex Molenaar (Illes Balears Arabay Cycling) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Manteigas – Covilhã, percorrendo 171 Km in 4h54′14″, alla media di 34.87 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Artem Nych (Sabgal / Anicolor) e di 3″ l’uruguaiano Mauricio Moreira (Sabgal / Anicolor). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (Sidi Ali – Unlock Team), 61° a 42′24″. Nych si impone in classifica con 10 Molenaar e 25″ su Moreira. Gasparini 62° a 55′32″

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

Il colombiano Fabian Robinson Lopez (GW Erco Shimano) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Ayutla – Quetzaltenango, percorrendo 122.8 Km in 3h31′44″, alla media di 34.798 Km/h. Ha preceduto di 1′01″ il connazionale Wilmar Paredes (Team Medellín) e di 1′09″ il costaricano Daniel Andres Bonilla (nazionale costaticana). Nessun italiano in gara. L’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Petrolike) si impone in classifica con 35″ sul colombiano Daniel Alejandro Mendez (Nu Colombia) e 2′43″ sul colombiano Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín)

TROFEE MAARTEN WYNANTS (Donne)

La finlandese Anniina Ahtosalo (Uno-X Mobility) si è imposta nella corsa belga, circuito di Helchteren, percorrendo 116.6 Km in 2h53′37″, alla media di 40.296 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Scarlett Souren (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team) e l’italiana Chiara Consonni (UAE Team ADQ)

RONDE DE L’ISARD (Under 23 – Francia)

Il britannico Joseph Pidcock (Trinity Racing) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Pamiers – Saint-Girons, percorrendo 134.4 Km in 3h28′02″, alla media di 38.763 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Oliver Stockwell (CTF Victorious) e l’australiano Zac Marriage (Team BridgeLane). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 5°. L’olandese Darren van Bekkum (Team Visma | Lease a Bike Development) si impone in classifica con 1′46″ sul belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team) e 1′52″ sul connazionale Menno Huising (Team Visma | Lease a Bike Development). Miglior italiano Crescioli, 4° a 2′04″

CIRCUITO DEL PORTO – TROFEO ARVEDI

L’italiano Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Cremona, percorrendo 179.9 Km in 3h49′25″, alla media di 47.05 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Simone Buda
(Solme – Olmo) e Alessio Portello (Q36.5 Continental Team)

POGACAR, SHOW A OROPA. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO

Dopo una foratura all’inizio della salita finale, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sferra un irresistibile attacco a 4.5 km dall’arrivo. In pochi metri lo sloveno fa il vuoto e va a vincere con oltre 20 secondi di vantaggio sul gruppetto degli ‘umani’ regolato da Daniel Martinez (Team BORA Hansgrohe). Buon quarto posto per Lorenzo Fortunato (Team Astana Qazaqstan). Pogacar è la nuova maglia rosa

Il Giro d’Italia 2024, entrato già nel vivo nella prima tappa in cui Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è stato sorpreso da un tenace Jhonatan Narvaez (Team INEOS Grenadiers) che si è preso la prima maglia rosa, riparte da San Francesco al Campo e si dirige verso il Santuario di Oropa, luogo entrato di diritto nella storia del Giro con l’impresa di Marco Pantani del 1999. Dopo 25 anni siamo pronti a rivivere quell’impresa, magari proprio con un assolo di Pogacar che punta forte a questa tappa per prendersi il simbolo del primato. L’UAE Team Emirates dovrà però riconsiderare la tattica da utilizzare, visto che ieri ha lasciato lo sloveno troppo solo nei km decisivi e gli attacchi degli altri ciclisti hanno condizionato la sua azione. Prima dell’ultima salita verso il Santuario di Oropa, i ciclisti dovranno affrontare altri due gpm: Oasi Zegna e Nelva, entrambi negli ultimi 50 km. Da San Francesco al Campo non partiva Robert Gesink (Team Visma Lease a Bike), costretto al ritiro a causa della frattura alla mano rimediata nella caduta di ieri. La fuga di oggi era caratterizzata dall’azione di cinque ciclisti italiani ovvero Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), Andrea Piccolo (Team EF Education EasyPost), Davide Bais (Team Polti Kometa), Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Dopo un vantaggio arrivato fino a 4 minuti e 40 secondi intorno al km 60, il gruppo aumentava il ritmo grazie ai cambi regolari in testa da parte degli uomini dell’UAE Team Emirates, Decathlon AG2R La Mondiale, INEOS Grenadiers e Bahrain Victorious. Fiorelli si aggiudicava il primo traguardo volante di Valdengo posto al km 93.9. Il vantaggio della fuga diminuiva ulteriormente all’avvicinarsi del traguardo Indergiro di Crocemosso, anche perchè altre squadre come Alpecin Deceuninck, BORA Hansgrohe e Lidl Trek si facevano vedere in testa al gruppo maglia rosa. Era Fiorelli a transitare in prima posizione sul predetto traguardo Intergiro posto al km 106.6. Piccolo resatva da solo in testa sulla prima salita di Oasi Zegna. Piccolo scollinava da solo sul gpm di Oasi Zegna posto al km 122.7. Domenico Pozzovivo (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) rompeva il cambio sulla salita di Nelva e dopo il cambio bici era costretto a inseguire. Piccolo scollinava in prima posizione ed aveva ancora 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Piccolo vinceva il traguardo volante di Biella posto al km 150.1. Pogacar era vittima di una foratura poco prima dell’inizio della salita finale verso il Santuario di Oropa. La stessa cosa accadeva ad Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Soltanto Pogacar riusciva a rientrare con l’aiuto dei suoi compagni mentre Tiberi si perdeva nelle retrovie. Pogacar attaccava a 4.5 km dall’arrivo dopo l’ultimo forcing di Rafal Majka. Il campione sloveno allungava dando l’impressione di essere di un altro pianeta e sia Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers) che Ben O’Connor (Team Decathlon AG2R La Mondiale), che avevano provato a stare dietro allo scatenato sloveno, rimbalzavano dopo qualche centinaia di metri. Pogacar andava a vincere in solitaria con 27 secondi di vantaggio sul primo drappello degli inseguitori regolato da Daniel Martinez (Team BORA Hansgrohe) mentre al terzo posto si piazzava Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). Chiudevano la top five Lorenzo Fortunato (Team Astana Qazaqstan) in quarta posizione e Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. La prima vittoria al Giro 2024 vale a Pogacar la testa della classifica generale. Lo sloveno è in maglia rosa con 45 secondi di vantaggio su Thomas e Martinez e già si intravede l’ipoteca sulla sua prima maglia rosa. Domani è in programma la terza tappa, l’ultima in Piemonte, con partenza da Novara e arrivo a Fossano di 166 km. I velocisti avranno la prima vera occasione per giocarsi la vittoria e accumulare punti per la maglia verde. La strada e complessivamente pianeggiante e non sono previsti gpm. Nei km finali, superata Cherasco, la strada tende a salire e ci sono alcuni mangia e bevi che in caso di ritmo elevato potrebbero mettere in difficoltà i velocisti più puri.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince ad Oropa (foto: Getty Images)

Tadej Pogacar vince ad Oropa (foto: Getty Images)

VERSO IL SANTUARIO DEL PIRATA

Il Giro 2023 propone subito un’altra dura salita, molto più impegnativa rispetto al Colle della Maddalena scalato 24 ore prima nella frazione d’apertura della Corsa Rosa. Stavolta ci si dovrà arrampicare fino ai 1142 metri del Santuario di Oropa, dove ancora oggi viene “venerata” la fantastica impresa siglata da Marco Pantani al Giro del 1999. Senza dimenticare che sei anni prima anche un grande campione del calibro di Miguel Indurain aveva passato un brutto quarto d’ora sulla salita biellese.

Da un ricordo più triste il Giro d’Italia ora veleggia verso un ricordo più lieto, anche se pure carico di un velo di malinconia. Nel 2024 non cadrà soltanto l’anniversario della tragedia del Grande Torino, ma anche quello di una delle più esaltanti imprese che il mondo del ciclismo ricordi. Correva l’anno 1999 e sono già trascorsi ben 5 lustri dal giorno della vittoria di Marco Pantani a Oropa, gesta sportive che ci fecero e ancora ci fanno orgogliosamente gonfiare il petto al ricordo del grande campione che abbiamo avuto, un ricordo che allo stesso tempo c’intristisce perché è pochi giorni più tardi che inizierà, a Madonna di Campiglio, la parabola discendente della carriera del “Pirata”, un abisso nel quale lo scalatore romagnolo sprofonderà sino al momento della sua drammatica scomparsa. Era il 30 maggio e si correva la quindicesima tappa della Corsa Rosa, una frazione che in 160 Km conduceva da Racconigi al santuario di Oropa e che Pantani affrontava in maglia rosa dopo aver ripreso il giorno prima quelle insegne del primato che il francese Laurent Jalabert gli avevo sfilato a cronometro. Il regno del “Pirata” non appare traballante perché si ritrovava in testa alla classifica con poco meno di un minuto sul bergamasco Paolo Savoldelli, ma non poteva immaginare come il destino stia per tirargli un tranello proprio all’inizio della salita finale, sotto la forma di una foratura. Davanti si scatenano, dietro Pantani perde terreno ma strada facendo trova ad attenderlo i compagni di squadra, che lo aiutano a rientrare sulla coda del gruppo; quasi tutti sono convinti che la maglia rosa finirà inevitabilmente sulle spalle di qualcun altro ma non hanno fatto i conti con la tenacia e la forza di volontà del romagnolo, che pian piano raggiunge e stacca tutti, fino a riprendere e lasciare sul posto anche colui che si era rimasto solitario al comando della corsa, Jalabert, che al traguardo di Oropa sarà anticipato dallo scatenato Pantani di una ventina di secondi.
È così nel solco di quella storica giornata di ciclismo che si metteranno in marcia i “girini” per la prima tappa di montagna dell’edizione 2023, una frazione che potrebbe riuscire ad adombrare – almeno per qualche ora – il ricordo dell’impresa del Pirata perché affrontare una salita come quella di Oropa subito al secondo giorno di gara potrebbe far uscire molto presto dai giochi qualche favorito per la vittoria finale.
Si partirà da San Francesco al Campo, dove il raduno di partenza avverrà all’interno del Velodromo Francone, impianto costruito nel 1996 e sede di un centro di avviamento alla pista sul quale si sono “fatti le ossa” corridori del calibro del primatista dell’ora Filippo Ganna e della campionessa olimpica di Tokyo Elisa Balsamo. Nei chilometri iniziali si attraverserà l’altopiano della Vauda, formatosi ai piedi del ghiacciaio che in epoca remota ricopriva interamente l’area delle Valli di Lanzo, pedalando in direzione di Favria, centro dove si trova l’interessante chiesa romanica di San Pietro Vecchio e presso il quale è terminata l’ultima edizione del Gran Piemonte, vinta dal valtellinese Andrea Bagioli. Attraversata la vicina Rivarolo Canavese – comune che nel 2014 accolse l’arrivo della 13a frazione del Giro, traguardo sul quale erano attesi i velocisti ma, invece, per soli 11 secondi andò in porto la fuga di giornata con il successo di Marco Canola davanti al venezuelano Jackson Rodríguez e al francese Angélo Tulik – si supererà il corso del torrente Orco per poi puntare prima su Ozegna e poi, cambiata direzione di marcia, su San Giorgio Canavese, centro il cui castello è noto agli appassionati di fiction in costume perché è stato set di “Elisa di Rivombrosa”, dove era la residenza della marchesa Lucrezia Van Necker, interpretata dall’attrice italo – britannica Jane Alexander.
La successiva meta del gruppo sarà Caluso, centro situato all’estremità meridionale dell’anfiteatro morenico di Ivrea, un luogo conosciuto dagli appassionati di enologia per la produzione dei vini Passito ed Erbaluce. Attraversata la vicina Mazzè – dove è visitabile un curioso museo dedicato alla tortura nei sotterranei del locale castello – i corridori andranno ad affrontare la prima difficoltà altimetrica del tracciato, appena 600 metri al 4.6% che spezzeranno per un attimo la “monotonia” dei primi 87 Km totalmente pianeggianti. Salutata la provincia di Torino si entrerà in quella di Vercelli pedalando in direzione di Cigliano per poi “imbarcarsi” in un tratto quasi perfettamente rettilineo di una dozzina di chilometri che si concluderà alle porte di Tronzano Vercellese. Siamo entrati nella zona delle celebri risaie, impiantate alla fine del XV secolo per opera dei monaci benedettini e che saranno compagne di viaggio della Corsa Rosa nel successivo tratto verso Santhià, cittadina il cui nome deriva da quello della patrona Sant’Agata, alla quale è dedicata la collegiata, in parte romanica e in parte neoclassica. Costeggiando la “Baraggia” – area caratterizzata da fitte brughiere alternate a vaste praterie, un contesto ambientale protetto da una riserva naturale e che in certi aspetti ricorda la savana – si andrà a concludere la fase iniziale pianeggiante con i passaggi dai centri di Cossato e Valdengo, il comune del biellese che in tempi recenti ha ospitato il via di due tappe della Corsa Rosa, dirette a Plan di Montecampione (2014) e Bergamo (2017), rispettivamente vinte dal sardo Fabio Aru e dal lussemburghese Bob Jungels. Erano entrambe frazioni caratterizzate da salite e, infatti, è arrivato il momento di cambiare decisamente marcia, anche se le ascese che s’incontreranno nei chilometri successi saranno tutt’altro che difficili. La prima – 7 Km al 3% porterà fino ai 485 metri di Valle San Nicolao poi, scesi nella valle del torrente Strona di Mosso, si dovrà affrontare quella di 2.7 Km al 5.2% che terminerà alle porte di Croce Mosso. In discesa ci si porterà nella valle del torrente Sessera, dove ci si troverà ai piedi della prima delle tre salite ufficiali di giornata, che terminerà dopo 5.7 Km al 5.2% in località Lora, la frazione dell’ex comune di Trivero (dal 2019 divenuto parte di quello di Valdilana) presso la quale si trova la casa madre di Zegna, la celebre casa di moda qui fondata nel 1910 dall’imprenditore Ermenegildo Zegna, al quale è dedicata anche l’omonima “Oasi”, la spettacolare strada panoramica che inizia proprio da questo centro e che sale fino ai 1500 metri della stazione di sport invernali di Bielmonte: voluta proprio dallo Zegna, che fece impiantare lungo l’itinerario più di 500.000 conifere, dai suoi belvedere offre impareggiabili viste verso il Monte Rosa, incorniciate da fioriture di azalee e rododendri. Tutto questo sarà “vietato” ai corridori perché, pur essendo il GPM chiamato proprio “Oasi Zegna”, non dovranno percorrere nemmeno un centimetro di questa spettacolare strada panoramica, ma andranno subito ad imboccare la discesa, nel corso del quale si attraverseranno alcune delle frazioni dello scomparso comune di Mosso, anch’esso confluito in quello di Valdilana: tra queste ultima c’è Sella, il piccolo borgo del quale è originario Quintino Sella, il cui nome è scritto sui libri di storia non soltanto per essere stato per tre mandati Ministro delle Finanze del Regno d’Italia, ma anche per aver ispirato la fondazione del Club Alpino Italiano, da lui concepito il 12 agosto del 1863 dopo una scalata al Monviso e del quale fu presidente dal 1876 al 1884. Transitati ai piedi del Viadotto della Pistolesa, uno dei templi del bungee jumping, si andrà quindi verso l’appuntamento con la penultima salita di giornata, che ha come meta la località di Nelva, la frazione di Callabiana non distante dalla quale nel dicembre del 1944 trasmise le sue emissioni “Radio Libertà”, l’unica che nel periodo della Resistenza fu direttamente gestita dai partigiani. Tornando al percorso del Giro 2023 la salita che affronteranno i corridori per arrivare a Nelva (4.9 Km al 5.4% con un muretto di 300 metri al 15%) non è mai stata inserita nel percorso del Giro ma non sarà del tutto inedita perché nel 2019 era nel tracciato del Gran Piemonte, quell’anno terminato proprio a Oropa con la vittoria del colombiano Egan Bernal. Come in quella corsa, giunti in vetta a Nelva mancheranno poco meno di 25 Km al traguardo, scendendo all’inizio di quest’ultimo tratto in direzione della valle del torrente Cervo, il principale affluente del fiume Sesia, che si raggiungerà all’altezza di Andorno Micca, centro che contende alla vicina Sagliano i natali di Pietro Micca, l’eroe dell’assedio francese di Torino del 1706, durante il quale perse la vita nel tentativo di fermare l’ingresso in città dell’esercito nemico. Attraversando Tollegno si entrerà quindi in Biella, dove anche per i “girini” inizierà il pellegrinaggio verso Oropa, che li vedrà affrontare un’ascesa lunga poco meno di 12 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6.2%, apparentemente nulla di eccezionale ma, come ricordavamo, già il fatto d’essere appena alla seconda giornata di gara la renderà un duro “muro” contro il quale potrebbero subito infrangersi le speranze di qualche corridore che puntava a ben figurare ma si è presentato al via con una condizione ancora approssimativa. L’inizio è morbido e, infatti, s’incontra un’inclinazione media del 4.5% nei primi 3 Km, numero che scende al 2.7% nei 2000 metri successivi, terminati i quali si abbandonerà temporaneamente la statale per imboccare la vecchia strada d’accesso al santuario e attraversare il piccolo borgo di Favaro. Qui l’asfalto lascerà brevemente il passo al pavé mentre le pendenze prenderanno ad accentuarsi poiché per arrivare alle soglie del paesino si deve affrontare un troncone di quasi un chilometro e mezzo al 9.5%. In corrispondenza del tratto in lastricato – 200 metri in tutto – la pendenza torna a scemare ma è giusto un attimo poiché usciti da Favaro e ripresa la “strada maestra” per il santuario le pendenze tornano a incrementare. Da qui a Oropa mancano ancora 5 Km, nei quali la media torna a salire fino al 7.9% mentre si arriva a toccare un picco massimo del 14% quando mancano poco più di 2 Km a un traguardo rimasto nella storia del ciclismo e non soltanto per l’impresa di Pantani. Lassù, il 12 giugno del 1993, il lettone Ugrumov riuscì a mettere in crisi un certo Miguel Indurain…

Mauro Facoltosi

Le cappelle del Sacro Monte di Oropa e l’altimetria della seconda tappa (www.italia.it)

Le cappelle del Sacro Monte di Oropa e l’altimetria della seconda tappa (www.italia.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella Vacchiero (677 metri), Sella di Fusero (718 metri). Sono toccate dalla Strada Provinciale 106 “Callabiana – Pianezze” tra Callabiana e Andorno Micca, lungo la salita al GPM di Nelva.

Sella Sant’Antonio di Marcone (748 metri). Vi transita la Strada Provinciale 105 “Andorno – Mosso Santa Maria” tra Callabiana e Andorno Micca. Il gruppo vi transiterà in discesa, dopo il GPM di Nelva.

Sella di Favaro (758 metri). Si trova quasi al centro dell’omonimo abitato, toccato dal vecchio tracciato della strada che sale a Oropa.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

CIAK SI GIRO

Il Piazzo, il suggestivo borgo di stampo medioevale arroccato che costituisce una delle due storiche “anime” di Biella (l’altro è il sottostante Piano), ha costituito un irresistibile richiamo per le troupe cinematografiche che hanno individuato per le riprese la cittadina piemontese. E in particolare lassù sono saliti, in due distinti momenti, quattro autentici fuoriclasse della comicità italiana. I primi sono stati Carlo Verdone ed Enrico Montesano, che a Biella nel 1984 hanno girato – con il primo nel doppio ruolo di regista e attore – diverse scene de “I due carabinieri”, pellicola nella quale i due esponenti dell’arma protagonisti del film sono trasferiti da Roma a un imprecisato borgo del Piemonte: alcune scene furono girate a Torino, ma uno dei set principali, la caserma nella quale i due si ritrovano, è Palazzo Gromo di Ternengo, che si trova proprio nel cuore del Piazzo. Diciassette anni più tardi ad altri due campioni della risata si sono ritrovati lassù, i “toscanacci” Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini e anche in quel caso c’è in ballo una caserma dei carabinieri, stavolta inventata dalla produzione in Piazza Cisterna: il film è “Il principe e il pirata”, la cui trama racconta del viaggio di due fratelli (uno dei quali è un pregiudicato curiosamente soprannominato “Gimondi”) dalla Sicilia alla Valle d’Aosta per intascare l’eredità lasciata loro dal defunto padre.

In collaborazione con www.davinotti.com

Palazzo Gromo di Ternengo a Biella set de “I due carabinieri” (www.davinotti.com)

Palazzo Gromo di Ternengo a Biella set de “I due carabinieri” (www.davinotti.com)

Le altre location dei due film citati

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/i-due-carabinieri/50002208

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-principe-e-il-pirata/50004048

FOTOGALLERY

San Francesco al Campo, Velodromo Francone

Favria, chiesa di San Pietro Vecchio

Castello di San Giorgio Canavese

Castello di Mazzè

Santhià, Collegiata di Sant’Agata

Un cicloturista ammira lo scenario offerto dalla Riserva Naturale Orientata delle Baragge

Trivero, la storica sede della Ermenegildo Zegna SpA

Una delle spettacolari viste concesse dall’Oasi Zegna

Viadotto della Pistolesa

Piazza della Cisterna, cuore del borgo del Piazzo a Biella

04-05-2024

maggio 4, 2024 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’ecuadoriano Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers) si è imposto nella prima tappa, Venaria Reale – Torino, percorrendo 140 Km in 3h14′23″, alla media di 43.214 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Maximilian Schachmann (BORA – hansgrohe) e lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates). Miglior italiano Nicola Conci (Alpecin – Deceuninck), 5° a 10″. Narváez è la prima maglia rosa a con 3″ su Schachmann e 6″ su Pogačar. Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 5° a 17″

VUELTA ESPAÑA FEMENINA

L’olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella settima tappa, San Esteban de Gormaz – Sigüenza, percorrendo 138.6 Km in 3h27′56″, alla media di 39.994 Km/h. Ha preceduto di 2″ la statunitense Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) e l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek). L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) è ancora in maglia rossa con 52″ sulla Longo Borghini e 1′14″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike)

GRAN PRIX DU MORBIHAN

Il francese Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella corsa francese, Josselin – Plumelec, percorrendo 196.4 Km in 4h51′20″, alla media di 40.449 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Axel Zingle (Cofidis) e il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny). Miglior italiano Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels), 7°.

GRAN PRIX DU MORBIHAN FÉMININ

L’italiana Silvia Persico (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa francese, circuito di Plumelec, percorrendo 95.7 Km in 2h41′51″, alla media di 35.477 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Victoire Berteau (Cofidis Women Team) e la polacca Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team)

RONDE VAN OVERIJSSEL

L’australiano Declan Trezise (ARA | Skip Capital) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Rijssen, percorrendo 205.1 Km in 4h41′04″, alla media di 43.783 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Oded Kogut (Israel – Premier Tech) e l’olandese Coen Vermeltfoort (VolkerWessels Cycling Team). Nessun italiano in gara

SUNDVOLDEN GP

Il norvegese Idar Andersen (Uno-X Mobility) si è imposto nella corsa norvegese, Sundvollen – Krokkleiva, percorrendo 166.8 Km in 3h59′24″, alla media di 41.804 Km/h. Ha preceduto di 5″ il danese Simon Dalby (Uno-X Mobility DT) e di 8″ il danese Tobias Svarre (Team Coloquick). Nessun italiano in gara

GRANDE PRÊMIO INTERNACIONAL BEIRAS E SERRA DA ESTRELA (Portogallo)

Il portoghese Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella seconda tappa, Belmonte- Sabugal, percorrendo 151.7 Km in 3h51′15″, alla media di 39.36 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Luís Mendonça (Sabgal / Anicolor) e di 2″ lo spagnolo Sergi Darder (Illes Balears Arabay Cycling). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (Sidi Ali – Unlock Team), 61° a 1′14″. Il russo Artem Nych (Sabgal / Anicolor) è ancora leader della classifica con 10″ sull’olandese Alex Molenaar (Illes Balears Arabay Cycling) e lo spagnolo Jordi López (Equipo Kern Pharma). Gasparini 68° a 13′02″

TOUR DU BÉNIN

IN AGGIORNAMENTO

Il marocchino Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Agbangnizoun – Cotonou, percorrendo 154.3 Km in 3h43′01″, alla media di 41.513 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli algerini Zaki Boudar (nazionale algerina) e Azzedine Lagab (nazionale algerina). Nessun italiano in gara. Ed Doghmy si impone in classifica con 7″ Lagab e 9″ sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID)

VUELTA BANTRAB (Guatemala)

L’ecuadoriano Jonathan Klever Caicedo (Petrolike) si è imposto nella quarta tappa, Catarina – San Rafael Pie de la Cuesta, percorrendo 105 Km in 2h49′50″, alla media di 37.095 Km/h. Ha preceduto di 2″ il colombiano Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín) e di 5″ il colombiano Daniel Alejandro Mendez (Nu Colombia). Nessun italiano in gara. Caicedo è ancora leader della classifica con 29″ su Mendez e 2′43″ su Jamaica

GP ECO-STRUCT (Donne)

L’italiana Chiara Consonni (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa belga, circuito di Wichelen, percorrendo 135 Km in 3h20′40″, alla media di 40.365 Km/h. Ha preceduto allo sprint la finlandese Anniina Ahtosalo (Uno-X Mobility) e la polacca Daria Pikulik (Human Powered Health)

RONDE DE L’ISARD (Under 23 – Francia)

L’olandese Darren van Bekkum (Team Visma | Lease a Bike Development) si è imposto nella quarta tappa, Lavelanet – Plateau-de-Beille, percorrendo 122.3 Km in 3h30′52″, alla media di 34.799 Km/h. Ha preceduto di 51″ il britannico William Smith (Trinity Racing) e di 1′07″ l’australiano Matthew Greenwood (Team BridgeLane). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna), 5° a 1′20″. Van Bekkum è il nuovo leader della classifica con 54″ sull’elvetico Robin Donzé (Tudor Pro Cycling Team U23) e 1′46″ sul belga Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team). Miglior italiano Crescioli, 5° a 2′04″

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