­EUROPEO A MERLIER. L’ITALIA FA LA CORSA MA RESTA A BOCCA ASCIUTTA

settembre 15, 2024 by Redazione  
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Va ad un corridore di casa l’europeo 2024. Il Belgio, che si presentava con due punte di lusso visto il percorso, lascia all’Italia l’onere di controllare la corsa e di chiudere sull’attacco più pericoloso. Nel finale, i nostri lasciano a desiderare nel preparare lo sprint e Milan resta chiuso, uscendo addirittura dai dieci. Polemiche per la scia prolungata di Merlier dopo una foratura.

Il campionato europeo di ciclismo è una corsa relativamente giovane e sono numerose le perplessità sul senso stesso di una corsa a carattere continentale.
Se in uno sport come il calcio o la pallavolo la presenza di un campionato nazionale che si svolge in un’intera stagione giustifica una rassegna continentale, nel ciclismo, sport in cui le corse professionistiche sono quasi tutte a carattere mondiale, non si sentiva il bisogno di questa invenzione.
Se poi ci si sforza anche per inventare percorsi insipidi cercando di mascherarli con un paio di tratti di pavè per nulla difficili e due strappi di meno di un chilometro con pendenze del 4%, le perplessità aumentano.
Un tracciato per velocisti in una corsa che aspira a diventare una classica importante, vista anche la copertura televisiva degna di un mondiale, è abbastanza deprimente.
Cervellotico pure lo sviluppo, con due circuiti da percorrere poche volte intervallati da tratti in linea con il primo percorso che veniva ripreso nel finale.
Il percorso quindi sorrideva agli sprinter che dovevano semplicemente reggere la distanza, che quando supera i 200 Km è comunque una difficoltà di cui tenere conto, e tenere gli occhi aperti sulle poche insidie presenti.
Come spesso accade, la classe di alcuni corridori riesce, anche se solo in parte, a rimediare alle mancanze degli organizzatori e così abbiamo visto andare in scena tanti attacchi nella fase centrale di corsa con ottimi corridori che, nonostante la loro grandissima classe, non hanno mai avuto seriamente speranze.
Nelle prime fas la corsa è stata caratterizzata dall’attacco di Mathis Le Berre (Francia), Nils Brun (Svizzera), Ivo Oliveira (Portogallo), Felix Ritzinger (Austria) e Jonas Rutsch (Germania)
La presenza di un corridore francese non ha impedito a Remi Cavagna di mettersi in testa al gruppo a tirare in modo per nulla timido, tanto da impedire alla fuga di prendere il largo. Dal canto suo Le Berre, sollecitato dal direttore sportivo, ha iniziato a non collaborare prendendosi gli improperi dei compagni di avventura.
La strategia è stata vista come singolare un po’ da tutti, ma l’impressione è che ci siano state gravi carenze nella preparazione della gara perché, se è vero che in corse come quella di oggi i corridori non sono in comunicazione con i direttori sportivi, è altrettanto vero che certi attacchi e certe strategie dovrebbero essere quasi degli automatismi. E’ impensabile che non fosse stato stabilito che, in caso di attacco nelle prima fasi di gara, Le Berre si sarebbe inserito. La soluzione potrebbe essere anche un’iniziativa personale di Cavagna, che ha declinato l’invito del capitano Christophe Laporte a rallentare l’andatura.
La situazione è rientrata quando è stato Jacopo Mosca a prendere in mano le redini dell’inseguimento e Le Berre che ha ripreso la collaborazione in testa alla corsa.
Intorno ai 115 Km dall’arrivo si forma un gruppetto di contrattaccanti di lusso. Ne fanno parte Mathieu van der Poel, Mike Teunissen (Paesi Bassi), Mads Pedersen, Soren Kragh Andersen (Danimarca), Matteo Trentin (Italia), Jordi Meeus (Belgio), Michal Paluta (Polonia) ed Erik Fetter (Ungheria).
Questo gruppo non ha spazio a causa della reazione del plotone ma, da qui in avanti, è un continuo di scatti e controscatti con Van der Poel particolarmente attivo.
Nel corso di questa girandola di attacchi Tim Merlier (Belgio) fora e per riportarsi in gruppo sfrutta per molti chilometri la scia dell’ammiraglia. Ovviamente in tali situazioni si cerca di chiudere un occhio in favore del corridore sfortunato ma, in questo caso, l’impressione è che i giudici gli occhi li abbiano chiusi entrambi, perché la scia è stata davvero molto prolungata e forse il fatto che si trattasse di un corridore di casa (e per giunta uno dei favoriti) ha giocato a favore del belga.
Poco prima dei meno 80 Km al traguardo Van der Poel ci riprova e stavolta il tentativo, seguito da Trentin e Bjerg, riesce a mettere un gap di una ventina di secondi, costringendo altre squadre a tirare. La situazione provoca una frattura in gruppo e davanti rimagono Van der Poel, Pascal Eenkhoorn, Mike Teunissen e Danny Van Poppel (Paesi Bassi), Hugo Page (Francia), Laurenz Rex, Jonas Rickaert e Edward Theuns (Belgio), Kasper Asgreen, Mikkel Bjerg e Pedersen (Danimarca), Mirco Maestri, Jacopo Mosca e Matteo Trentin (Italia), Stian Fredheim e Alexander Kristoff (Norvegia), Jannik Steimle (Germania), Rui Oliveira (Portogallo), Oded Kogut (Israele), Madis Mihkels e Norman Vahtra (Estonia).
Dopo una fase molto concitata di attacchi in gruppo il ricongiugimento avviene a poco più di 60 Km all’arrivo.
Van der Poel non ne ha abbastanza e mette in scena altri due tentativi: il primo con Laporte e Davide Ballerini viene annullato in breve, mentre il secondo è molto ben assortito con Pedersen, Laporte, Arthur Kluckers (Lussemburgo) e Jonas Rutsch (Germania) sembra più deciso, costringendo la nazionale italiana ad un gran lavoro. L’intelligenza è stata nel ricucire pian piano un gap che era arrivato a toccare i 30 secondi: il ricongiugimento avviene ai -25 con la nazionale italiana che resta in testa.
Negli ultimi chilometri è sempre l’Italia a controllare la corsa, annullando anche i tentativi di attacchi come quello abbastanza poderoso quanto effimero di Asgreen. Il plotoncino azzurro con Trentin, Ballerini e Simone Consonni arriva fino agli ultimi 500 metri, quando si gettano nella mischia altre squadre e Milan rimane chiuso nella mischia. L’errore è abbastanza grave in quanto il treno dell’Italia era saldamente in testa al gruppo e farsi tagliare fuori da quella posizione è certamente qualcosa che bisognava evitare.
Perfetti sono stati i belgi che, invece, si sono risparmiati per tutta la corsa e hanno solo pensato a tenere coperti i capitani.
Merlier ha mostrato uno spunto ottimo e si è rivelato in condizioni migliori rispetto al connazionale Jasper Philipsen, rimasto giù dal podio in quanto bruciato al fotofinish per il terzo posto da Madis Mihkels (Estonia), mentre secondi si è classificato Olav Kooij (Paesi Bassi).
Massimo risultato con il minimo sforzo per il Belgio, mentre situazione diametralmente opposta per gli italiani, ai quali va dato atto di aver messo generosità sulla strada anche se è mancata l’organizzazione degli ultimi due uomini nel finale.
La stagione volge al termine con gli ultimi due grandi appuntamenti del mondiale e del Giro di Lombardia, nei quali rivedremo il protagonista assoluto di questa stagione Tadej Pogacar col numero sulla schiena.

Benedetto Ciccarone

Tim Merlier vince il volata il campionato europeo (foto Luc Claessen/Getty Images)

Tim Merlier vince il volata il campionato europeo (foto Luc Claessen/Getty Images)

15-09-2024

settembre 15, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE ELITE MASCHILE (Belgio)

Il belga Tim Merlier si è imposto nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 220 Km in 4h37′09″, alla media di 48.255 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij e l’estone Madis Mihkels. Miglior italiano Jonathan Milan, 13°.

CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE JUNIORES FEMMINILE (Belgio)

L’olandese Puck Langenbarg si è imposta nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 72.9 Km in 1h43′15″, alla media di 42.363 Km/h. Ha preceduto allo sprint la tedesca Messane Bräutigam e la ceca Štěpánka Dubcová. Miglior italiana Chantal Pegolo, 19°.

GRAND PRIX CYCLISTE DE MONTRÉAL

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa canadese, circuito di Montréal, percorrendo 209.1 Km in 5h28′15″, alla media di 38.221 Km/h. Ha preceduto di 24″ lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain – Victorious) e di 40″ il francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), 9° a 40″

TROFEO MATTEOTTI

Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Pescara, percorrendo 194 Km in 4h27′47″, alla media di 43.468 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team)

GRAND PRIX D’ISBERGUES – PAS DE CALAIS

L’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Isbergues, percorrendo 198.8 Km in 4h35′06″, alla media di 43.359 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Laurence Pithie (Groupama – FDJ) e il belga Gerben Thijssen (Intermarché – Wanty). Miglior italiano Davide Persico (Bingoal WB), 5°.

GRAND PRIX D’ISBERGUES – PAS DE CALAIS FÉMININ

L’olandese Maaike Boogaard (AG Insurance – Soudal Team) si è imposta nella corsa francese, circuito di Isbergues, percorrendo 131.6 Km in 3h26′47″, alla media di 38.185 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Victoire Berteau (Cofidis Women Team) e la spagnola Alba Teruel (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi). Miglior italiana Laura Tomasi (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi), 5°.

GRAND PRIX INTERNATIONAL DE LA VILLE DE NOGENT-SUR-OISE

Il francese Justin Ducret (SCO Dijon – Team Matériel – Velo.com) si è imposto nella corsa francese, circuito di Nogent-sur-Oise, percorrendo 175 Km in 3h45′09″, alla media di 46.636 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Yacine Hamza (Madar Pro Cycling Team) e il connazionale Ronan Augé (Equipe continentale Groupama-FDJ). Nessun italiano in gara

TOUR OF ISTANBUL

L’italiano Davide Gabburo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Istanbul, percorrendo 83.6 Km in 1h32′15″, alla media di 54.374 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Sergi Darder (Illes Balears Arabay Cycling) e lo sloveno Tilen Finkšt (Adria Mobil). Il francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) si impone in classifica con 16″ sull’italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team) e 19″ sul connazionale Emilien Jeannière (TotalEnergies).

WOMEN’S CYCLING GRAND PRIX STUTTGART & REGION

L’italiana Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa tedesca, Böblingen – Stoccarda, percorrendo 118.2 Km in 2h53′26″, alla media di 40.892 Km/h. Ha preceduto allo sprint le olandesi Lieke Nooijen (Team Visma | Lease a Bike) e Mareille Meijering (Movistar Team)

PIONERA RACE (Donne)

L’italiana Debora Silvestri (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) si è imposta nella corsa spagnola, El Real de Gandia – Cocentaina, percorrendo 96 Km in 2h45′25″, alla media di 34.821 Km/h. Ha preceduto di 46″ la cilena Catalina Anais Soto (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) e la britannica Awen Roberts (Canyon//SRAM Generation)

14-09-2024

settembre 14, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE ELITE FEMMINILE (Belgio)

L’olandese Lorena Wiebes si è imposta nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 162 Km in 3h56′34″, alla media di 41.088 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo e la polacca Daria Pikulik.

CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE JUNIORES MASCHILE (Belgio)

Il norvegese Felix Ørn-Kristoff si è imposto nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 129.7 Km in 2h40′41″, alla media di 48.431 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Héctor Álvarez e di 1″ il francese Paul Seixas. Miglior italiano Ludovico Maria Mellano, 8° a 16″

MEMORIAL MARCO PANTANI

L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, Cesena – Cesenatico, percorrendo 195.4 Km in 4h31′11″, alla media di 43.233 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Lorenzo Milesi (Movistar Team) e Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels)

TOUR OF ISTANBUL

Il francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) si è imposto anche nella terza tappa, Beykoz – Polonezköy, percorrendo 113.3 Km in 2h41′07″, alla media di 42.193 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team) e il connazionale Emilien Jeannière (TotalEnergies). Burgaudeau è ancora leader della classifica con 16″ su Romele e 28″ su Jeannière

MEMORIAL MARCO PANTANI, A HIRSCHI LA VITTORIA NON SFUGGE PIU’

settembre 14, 2024 by Redazione  
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A Cesenatico c’è la quinta affermazione per lo svizzero dell’UAE Team Emirates in poco più di un mese, nell’edizione che ricorda i vent’anni dalla tragica scomparsa del campione romagnolo. Marc Hirschi si è imposto su Lorenzo Milesi (Movistar Team) e Vincenzo Albanese (Arkea – B&B Hotels).

Da Cesena a Cesenatico si è disputata una edizione speciale del Memorial Marco Pantani, che ricorda il vincitore di Giro e Tour nel 1998 con il sottotitolo “2004-2024 – Vent’anni senza Marco” e con il ritorno della partenza a Cesena, città natale del Pirata.
La fuga prende il via e all’attacco ci sono Filippo Turconi (VF Bardiani CSF Faizané), Simon Carr (EF Education – Easypost), Ivan Romeo (Movistar Team) e Valentin Ferron (Total Energies). Il loro vantaggio arriva ad un massimo di 2′15” per poi cominciare a ridursi. Ai -80 si torna compatti ma c’è ancora una chance di attacco grazie a Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), Matteo Vercher (Total Energies) e Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team). Una caduta del transalpino lascia in testa il corridore romagnolo e il tedesco, i quali restano al comando della corsa fino al circuito conclusivo di quattro chilometri da ripetere quattro volte. La coppia prova a giocarsi le proprie chance, che però svaniscono a 500 metri dal traguardo; c’è lo sprint di gruppo ed è ancora Marc Hirschi (UAE Team Emirates) a imporre la sua supremazia. Lo svizzero in poco più di un mese ha vinto la Classica di San Sebastian (il 10 agosto), il GP Ouest France a Plouay (il 25 agosto) e nell’ultima settimana ha trionfato alla Coppa Sabatini e al Giro di Toscana prima della “manita” odierna a Cesenatico.
A quindici giorni dal Campionato del Mondo di Zurigo, la Nazionale elvetica avrà ormai deciso su chi puntare nella gara Elite della rassegna iridata e Hirschi sarà un corridore pericoloso per tanti candidati al titolo mondiale.

Andrea Giorgini

Hirschi vince anche il Memorial Pantani (foto Sprint Cycling Agency)

Hirschi vince anche il Memorial Pantani (foto Sprint Cycling Agency)

MATTHEWS METTE IN BACHECA IL TERZO GRAN PREMIO DEL QUÉBEC

settembre 14, 2024 by Redazione  
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Terza vittoria in carriera (record per questa gara) per l’australiano Michael Matthews, che vince allo sprint un’edizione non particolarmente effervescente del Grand Prix Cycliste de Québec

Tra le cose che più mostrano la differenza tra il ciclismo attuale e quello dei “vecchi tempi” ci sono alcuni albi d’oro che potrebbero suscitare più di una perplessità negli appassionati, specialmente quelli ancora giovani. Chi avrebbe mai detto che ciclisti leggendari come Gimondi e Bitossi, per fare un facile esempio, abbiano vinto, oltre alle corse che tutti conoscono, decine e decine di sconosciuti “circuiti” o “criterium”? Oggi avremmo un bel cercare, nei palmarès di Van der Poel o di Van Aert, tanto per citare due corridori di livello analogo, questo tipo di vittorie. Ma un tempo, quando di soldi ne giravano pochi, anche negli sport professionistici, era normale per tutti corridori, inclusi i più forti, arrotondare i guadagni partecipando spesso e volentieri a gare estemporanee, disputate in piccoli circuiti e di lunghezza limitata, che nascevano e morivano nell’arco di poche stagioni ma in compenso offrivano premi in denaro (anche sottobanco) di un certo rilievo. Queste corse, che spuntavano letteralmente come i funghi ed esistevano già ai tempi di Girardengo e Belloni, erano così tante che ancora oggi non è chiarissimo quante gare abbia vinto in carriera Eddy Merckx e come lui tutti i grandi che lo hanno preceduto.
Sta di fatto che oggi, con i soldi che non mancano, i “circuiti” e i “criterium” sono ormai scomparsi… salvo riapparire laddove uno meno se lo aspetta: per esempio nelle due gare canadesi (Grand Prix Cycliste de Québec e Grand Prix Cycliste de Montréal), che si svolgono entrambe in un circuito cittadino e che, a dispetto di un percorso indegno di una grande Classica e un numero di edizioni piuttosto basso (entrambe nascono nel 2010), fanno parte del calendario “World Tour” al pari delle Monumento. I loro albi d’oro, poveri di grandi nomi ma in compenso ricchi di velocisti, sembrano confermare che l’importanza di queste due corse sia più “politica” che reale; ma per ora è meglio lasciare ad altri le considerazioni “politiche” e seguire da vicino le due gare, nella speranza che quest’anno i partecipanti facciano qualcosa per farle sembrare degne dell’importanza che viene loro data.
Particolarmente atteso è il rientro di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che non corre dallo scorso 21 Luglio, dopo aver completato la doppietta Giro-Tour, e che parteciperà ad entrambe le corse (avendo vinto la seconda due anni fa, ma non ancora la prima). Suoi principali avversari saranno il giovane talento belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny), che ha già molte vittorie al suo attivo, è campione del Belgio in carica ed è stato capace di vincere il Quebec l’anno scorso; l’americano Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), vincitore quest’anno della Parigi-Nizza e ottavo al Tour; il formidabile eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty), di gran lunga il miglior corridore africano in attività, quest’anno vincitore della classifica a punti del Tour e di tre tappe della “Grande Boucle”; l’australiano Michael Matthews (Team Jayco AlUla), vincitore nel 2018 di entrambe le corse e che se non fosse in palese declino sarebbe forse il primo favorito; e poi ancora, per citare solo i nomi più famosi, Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Stephen Williams (Israel – Premier Tech), Simon Yates (Team Jayco AlUla), Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Ben Healy (EF Education – EasyPost), Romain Bardet (Team Dsm-Firmenich PostNL) e il nostro Alberto Bettiol (Astana Qazaqstan Team), campione italiano in carica.
Alle 11 ora locale (le 17 in Italia) parte dunque il Grand Prix Cycliste de Québec, 16 giri di un circuito di 12,6 chilometri, caratterizzato da 4 “côte” nel finale che in sostanza vanno a comporre un piccolo arrivo lungo poco più di 2 chilometri per un dislivello di una novantina di metri. Non c’è da stupirsi che la corsa sia spesso appannaggio dei velocisti, né che da subito parta la fuga dei soliti gregari desiderosi di mettersi in mostra, tra I quali vanno notati i nostri Filippo Ridolfo e Antonio Polga, entrambi in forza alla Team Novo Nordisk, e il campione canadese a cronometro James Walton (Team Ecoflo Chronos). Il tempo è buono, la temperatura mite (21 gradi), l’umidità si sente (siamo pur sempre alla foce del San Lorenzo). Dietro tirano le squadre di De Lie e di Girmay, anche se senza molta convinzione: già dopo due giri i fuggitivi (che però perdono per strada Polga) hanno circa 4 minuti di vantaggio. Quando i giri sono quattro anche Ridolfo alza bandiera bianca, ma in compenso i minuti di vantaggio salgono a 5. La situazione si stabilizza; Ridolfo abbandona al sesto giro. Al settimo cede anche Walton e dei sei corridori che avevano preso il largo alla partenza ne restano tre: l’americano Artem Shmidt (INEOS Grenadiers), anche lui campione nazionale a cronometro, il giovane olandese Frank van den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL) e un altro canadese, Félix Hamel (Team Ecoflo Chronos), professionista dallo scorso anno. È proprio Hamel il quarto a cedere, sulle “côtes” in vista della fine del decimo giro; il vantaggio dei due superstiti resta comunque sui 5 minuti, sostanzialmente immutato da quasi 100 chilometri. Succederà mai qualcosa? E quando? Se non altro una gara così “tranquilla” (per usare un eufemismo) almeno ci risparmia i doppiati che, in un circuito che si percorre in meno di 20 minuti, sono sempre in agguato. Walton (e poco dopo anche Hamel) abbandona nel corso dell’11esimo giro, al termine del quale i due battistrada conservano 4’40” di vantaggio: probabilmente il calo è dovuto più alla loro stanchezza che a qualche movimento nel gruppo, che procede allargato e senza che nessun corridore di rilievo venga messo in difficoltà sulle salite. Dopo 12 giri, a quattro dalla fine, il vantaggio è ancora di 4’30” sul gruppo, che però, sotto la spinta di tutti i corridori della UAE finalmente si allunga e recupera terreno sulle salite con cui termina il circuito. Lo sforzo della UAE, tuttavia, termina una volta passata la linea di arrivo, così che i due fuggitivi riprendono fiato nella prima parte del circuito, quella più facile che contorna il grande parco di Champs-de-Bataille, e mantengono 4 minuti di vantaggio quando iniziano le salite finali, nella parte urbana del circuito. Sulla linea d’arrivo, dopo un’altra tirata della UAE, il vantaggio scende però a 3 minuti e mezzo e comincia a farsi strada l’idea che in effetti Pogacar voglia vincere anche questa corsa: ad ogni modo tutti i migliori sono ancora in gruppo. Mancano 3 giri e stavolta la UAE si dà un po’ da fare anche nel tratto più facile; i due battistrada sembrano sempre più stanchi, col solo Shmidt che cerca di mantenere alta l’andatura. Il più attivo dei compagni di Pogacar è Rafael Majka, che al Giro era stato il più efficace dei suoi gregari, e quando inizia il penultimo giro il gruppo non ha che 1’25” di svantaggio. La fuga è segnata; adesso è da vedere chi e quando cercherà veramente di vincere la corsa. Ben presto si muovono il belga Gil Gelders (Soudal Quick-Step) e il francese Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale Team), due onesti gregari che si mantengono a lungo tra il gruppo e i fuggitivi, ma vengono riassorbiti prima che inizi l’ultimo giro; la stessa sorte tocca infine a Shmidt e Van den Broek quando mancano appena 14 chilometri al traguardo. Il gruppo si ricompone e passa compatto la linea d’arrivo, a un solo giro alla fine; in testa c’è sempre la UAE (stavolta è il belga Tim Wellens a darsi da fare). Si riparte dunque, come se nulla fosse successo, per gli ultimi chilometri di una gara sino ad ora ben poco appassionante: ai -10 ci prova Jorgenson, che con uno scatto perentorio approfitta del rilassamento del gruppo dopo il riassorbimento della fuga. Dietro esitano e ai -8 l’americano ha 13 secondi di vantaggio: che fa Pogacar? È la Ineos che tira il gruppo col belga Laurens De Plus, non la UAE. Ai -6 Jorgenson ha 17 secondi e inizia a sperare, ma poi dietro iniziano a tirare sul serio e all’inizio delle ultime salite gli restano 7-8 secondi, non di più. Ancora 500 metri e viene raggiunto, mentre il gruppo si sfilaccia e Pogacar non si vede. E invece no! Eccolo: rimane in mezzo a un gruppetto di sei corridori, che sullo slancio dell’inseguimento appena concluso riescono a prendere qualche metro di vantaggio sul gruppo; poi, qualche decina di metri. Tra loro molti dei favoriti: De Lie, Alaphilippe e lo stesso Jorgenson. Ai -2 Pogacar, finalmente, accelera, sembra fare il vuoto ma il copione della Sanremo si ripete e stavolta è De Lie a stopparlo; dietro cedono Alaphilippe e Jorgenson, ma Pogacar e De Lie non insistono e il resto del gruppo, tutt’altro che rassegnato, ne approfitta. A 800 metri tutti rientrano e si prepara la volatona finale. Pogacar resta chiuso (arriverà settimo) e i velocisti migliori, Girmay e Matthews, emergono di prepotenza: dopo una dura lotta sull’arrivo in salita, anche se tutt’altro che proibitivo, la spunta proprio l’australiano: terza vittoria per lui a Quebec (aveva vinto anche nel 2019) e un declino che si interrompe inaspettatamente con una vittoria di prestigio. Terzo il modesto francese Rudy Molard (Groupama – FDJ). Gara, nel complesso, che si è accesa solo nell’ultimo giro dopo quasi 200 chilometri di noia e che, a dispetto di ogni considerazione di natura “politica”, rimarrà sempre un “circuito”, e neanche di quelli con un buon albo d’oro.

Andrea Carta

Per la terza volta in carriera Matthews vince il Gran Premio del Québec (foto Alex Broadway/Getty Images)

Per la terza volta in carriera Matthews vince il Gran Premio del Québec (foto Alex Broadway/Getty Images)

13-09-2024

settembre 13, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE UNDER23 MASCHILE (Belgio)

L’olandese Huub Artz si è imposto nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 162 Km in 3h22′33″, alla media di 47.988 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Niklas Behrens e di 10″ il francese Léandre Lozouet. Miglior italiano Alessandro Borgo, 14° a 2′15″

CAMPIONATI EUROPEI – GARA SU STRADE UNDER23 FEMMINILE (Belgio)

L’olandese Sofie van Rooijen si è imposta nella corsa su strada, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 101.4 Km in 2h26′21″, alla media di 41.572 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Scarlett Souren e l’italiana Eleonora Camilla Gasparrini

GRAND PRIX CYCLISTE DE QUÉBEC

IN AGGIORNAMENTO

TOUR OF ISTANBUL

Il francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Şile, percorrendo 130.3 Km in 3h19′24″, alla media di 39.208 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team) e il danese Magnus Bak Klaris (Airtox – Carl Ras). Burgaudeau è il nuovo leader della classifica con 12″ su Romele e 16″ su Klaris.

STAFFETTA EUROPEA A CRONOMETRO, E’ ANCORA GRANDITALIA!

settembre 12, 2024 by Redazione  
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Affini, Cattaneo, Maestri, Cecchini, Guazzini e Masetti non deludono le aspettative della vigilia e vincono l’oro davanti a Germania e Belgio. Da domani iniziano le prove su strada e l’Italia può ancora essere protagonista

L’esigente crono mista per nazioni dei Campionati Europei di Ciclismo, seppur completamente piatta, ha comunque impegnato gli atleti per oltre un’ora essendo lunga 52 km e 300 metri. Partenza da Heusden-Zolder ed arrivo ad Hasselt e l’Italia, forte dell’oro e del bronzo conquistati proprio ieri nella priva individuale da Edoardo Affini e da Mattia Cattaneo, ha di nuovo sbaragliato la concorrenza proprio grazie al contributo dei due ciclisti appena citati, a cui si sono aggiunti Mirco Maestri, Elena Cecchini, Vittoria Guazzini e Gaia Masetti. Il sestetto azzurro diviso in due ‘tranches’ ha visto inizialmente la prova dei tre ciclisti azzurri che hanno fatto segnare il miglior tempo a metà percorso con 55 secondi di vantaggio sui diretti avversari. Alle ragazze il compito di difendere il vantaggio acquisito e nonostante una prova non eccelsa hanno saputo limitare i danni chiudendo complessivamente col tempo di 1 ora 1 minuto e 43 secondi. A 17 secondi di ritardo la Germania chiudeva in seconda posizione mentre terza era il Belgio con un ritardo di 1 minuto e 33 secondi. La top five era completata dalla Polonia, quarta a 1 minuto e 49 secondi di ritardo, e dall’Ucraina quinta a 4 minuti e 23 secondi di ritardo. La presenza di sole sei nazioni non è stata certamente il massimo per una competizione continentale, mancando ai nastri di partenza nazioni come Gran Bretagna, Francia e Olanda, ma l’Italia ha comunque confermato le previsioni della vigilia ed un oro continentale non è certo da buttare, specialmente se viene dopo quello di Affini. Ebbene, altre soddisfazioni per l’Italia possono arrivare già domani con l’inizio delle prove su strada che avranno il loro culmine domenica 15 settembre con la prova riservata agli uomini elite.

Antonio Scarfone

LItalia vince la staffetta mista a cronometro ai Campionati Europei (foto: Getty Images)

L'Italia vince la staffetta mista a cronometro ai Campionati Europei (foto: Getty Images)

COPPA SABATINI, BIS DI HIRSCHI

settembre 12, 2024 by Redazione  
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Marc Hirschi vince in solitaria anche la Coppa Sabatini, dopo l’acuto di domenica a Larciano. Battuti Mühlbelger e Foldager

Prosegue il fitto calendario delle classiche di (quasi) autunno Italiano con la Coppa Sabatini, ancora in terra toscana ma quest’oggi in territorio pisano. La fuga di giornata evade presto ed è composta da Lorenzo Milesi (Movistar), Sebastian Berwick (Caja Rural-Seguros RGA), Alexandre Balmer (Team corratec-Vini Fantini), Diego Uriarte, Carlos Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma) e Davide Bais (Polti Kometa). Il sestetto inizia al comando la prima delle cinque scalate in programma a Montefoscoli mentre alle loro spalle il gruppo è controllato dalla UAE Emirates, in forze per il proprio capitano di giornata Marc Hirschi fresco vincitore giusto qualche giorno fa a Larciano, sempre in terra toscana. Il vantaggio massimo dei battistrada raggiunge 5 minuti, ma il loro destino sembra comunque segnato: la UAE Emirates è impeccabile con i calcoli e in vista dell’ultima ascesa al Muro di Greta giunge all’annullamento della fuga.
È proprio in questo esatto momento che ci prova Marc Hirschi, facendo subito il vuoto alle sue spalle. Il talento della formazione emiratina scollina con 20 secondi su un drappello inseguitore in cui è presente anche un buon Davide Formolo (Movistar), ma già si capisce che per la vittoria finale la corsa è in cassaforte quando sul primo passaggio sul traguardo il gap ha raggiunto 25″.
Una volta issata bandiera bianca per il gradino più alto del podio nel gruppetto inseguitore iniziano le schermaglie per giocarsi la piazza d’onore: riescono ad avvantaggiarsi in quattro, Kristian Sbaragli (Team corratec-Vini Fantini), Anders Foldager (Team Jayco AlUla), Gregor Mühlberger (Movistar) e Axel Huens (TDT-Unibet). Questo gruppetto trova buon accordo e mette abbastanza distacco fra sé e gli inseguitori per giocarsi la volata per il secondo posto: 30 secondi dopo un ingiocabile Marc Hirschi trionfante sul traguardo di Peccioli, il più veloce per il secondo posto è l’austriaco Mühlberger davanti a Foldager. Solo medaglia di legno per un buon Sbaragli.

Lorenzo Alessandri

Marc Hirschi esulta in solitaria a Peccioli. Photo Credit: Sprint Cycling Agency/Gran Premio Città di Peccioli – Coppa Sabatini)

Marc Hirschi esulta in solitaria a Peccioli. Photo Credit: Sprint Cycling Agency/Gran Premio Città di Peccioli – Coppa Sabatini)

12-09-2024

settembre 12, 2024 by Redazione  
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CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO A SQUADRE MISTA ELITE (Belgio)

La nazionale italiana si è imposta nella cronometro a squadre, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 52.3 Km in 1h01′43″, alla media di 50.845 Km/h. Ha preceduto di 17″ la nazionale tedesca e di 1′33″ la nazionale tedesca.

CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO A SQUADRE MISTA JUNIORES (Belgio)

La nazionale olandese si è imposta nella nella cronometro a squadre, Heusden-Zolder – Hasselt, percorrendo 52.3 Km in 1h05′20″, alla media di 48.031 Km/h. Ha preceduto di 13″ la nazionale tedesca e di 23″ la nazionale norvegese. 5° a 56″ la nazionale italiana.

COPPA SABATINI

L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Peccioli, percorrendo 197.6 Km in 4h53′00″, alla media di 40.464 Km/h. Ha preceduto di 28″ l’austriaco Gregor Mühlberger (Movistar Team) e il danese Anders Foldager (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 4° a 28″

TOUR OF ISTANBUL

Il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies) si è imposto nella prima tappa, circuito di Çatalca, percorrendo 160.2 Km in 3h51′32″, alla media di 41.515 Km/h. Ha preceduto allo spriont il belga Milan Menten (Lotto Dstny) e il connazionale Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Miglior italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team), 5°. Jeannière è il primo leader della classifica con 4″ su Menten e 6″ su Burgaudeau. Miglior italiano Romele, 5° a 10″

TOUR OF POYANG LAKE (Cina)

L’eritreo Dawit Yemane (BIKE AID) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Anyuan – Sanbaishan Mountain, percorrendo 119.3 Km in 2h46′17″, alla media di 43.047 Km/h. Ha preceduto di 2″ il russo Petr Rikunov (Chengdu Cycling Team) e il polacco Patryk Gieracki (Lubelskie Perła Polski). Nessun italiano in gara. Rikunov si impone in classifica con 10″ sull’australiano Kane Richards (Roojai Insurance) e 1′12″ sul connazionale Timofei Ivanov (Hengxiang Cycling Team)

PROVE A CRONOMETRO INDIVIDUALI LIMBURGO 2024, L’ITALIA SPLENDE CON EDOARDO AFFINI

settembre 12, 2024 by Redazione  
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Si stanno svolgendo gli Europei di Limburgo 2024 in Belgio, vediamo come sono andate le prove individuali a cronometro nelle categorie Elite e Under23 per gli atleti maschili e le atlete femminili, oggi invece è in programma la cronosquadre mista.

UOMINI ELITE

Si distingue l’Italia nella prova regina della cronometro agli Europei di Limburgo grazie alla conquista del titolo europeo con Edoardo Affini, l’azzurro chiude la prova con un tempo di 35’:15” nei 31,5 chilometri previsti da Heusden-Zolder ad Hasselt prendendosi la medaglia d’oro. Al secondo posto si piazza, con 10” in più, il veterano elvetico Stefan Küng prendendo così la medaglia d’argento, terzo invece con il bronzo un altro azzurro ovvero Mattia Cattaneo con 20” di ritardo dal connazionale.

UOMINI U23

Nella prova a cronometro riservata agli under 23 a conquistare l’oro è Alec Segaert con il tempo di 35’06”, il belga ha scekto di correre in qiuesta categoria e non in quella riservata ai profesionisti in cui mantenedo invariate le stesso condizioni meteo avrebbe superato il nostro Affini, inciso a parte, al secondo posto, distanziato di 30”, si prende la medaglia di bronzo SÖDERQVIST Jakob Soderqvist per la Svezia, al terzo e quindi medaglia di bronzo il neerlandeseWessel Mours.

DONNE ELITE

A Limburgo nella prova a cronometro regina riservata alle donne splende Lotte Kopecky, la belga sulle strade di cas divora lettermente la strada e vola a prendersi una medaglia d’oro meritatissima con un tempo di 39’:00” per coprire i 31,2 chilometri in programma da Heusden-Zolder ad Hasselt. A 43″ di distanza dal suo tempo chiude la neerlandese Ellen Van Dijk. In medaglia di bronzo infine ci va l’austriaca Christina Schweinberger.

DONNE U23

Appassionante la prova a crono donne Under23 agli Europei di Limburgo 2024 infatti la lotta si è giocata è il caso di dirlo sul filo dei secondi e nel rettilino di arrivo quando ad arrivare è stata la tedesca Antonia Niedermaier fermando le lancette a 41’:23”, l’unica che stava per insidiare il tempo della finlandese Anniina Ahtosalo, partita un minuto prima di lei, che prende la medaglia d’argento, e l’unica a scendere sotto il muro dei 41 minuti, fermando le il cronometro a 40’54” con quasi 46 km/h di media che le hanno consentito quindi di prendere la medaglia d’oro. A completare il podio, con il tempo di 41:’26” è stata la lussemburghese Maria Schreiber.

Antonio Scarfone

Edoardo Affini con la medaglia doro agli Europei di Limburgo 2024 (Photo credit: Getty Images)

Edoardo Affini con la medaglia d'oro agli Europei di Limburgo 2024 (Photo credit: Getty Images)

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