CON LA PIOGGIA O IL SOLE, IL “BINDA” È SEMPRE DI MARIANNE VOS

marzo 30, 2010
Categoria: News

Grande vittoria per la fuoriclasse olandese, che a nemmeno 23 anni sta dominando il ciclismo femminile su strada, su pista e nel cross. Ieri, sul traguardo di Cittiglio, ha fatto il bis dopo il successo dell’anno passato quando vinse sotto un forte nubifragio. Nell’edizione 2010, stavolta disputata sotto il sole e con un grande caldo, la supercampionessa è riuscita nuovamente a imporsi. La “Cannibalessa” del ciclismo quando c’è non fa sconti a nessuno. Buona la prova delle atlete italiane.

Foto copertina: l’arrivo di Marianne Vos sul traguardo di Cittiglio (foto Bettini).

Una corsa bellissima, degna di un vero Campionato del Mondo, si è disputata ieri a Cittiglio, sulle strade del Varesotto. Un Trofeo Binda di livello assoluto, dove si è visto grande spettacolo, grazie a una fuga partita dopo 50 km e che comprendeva tutte le migliori atlete del panorama mondiale del ciclismo femminile. A cominciare dalla nostra Tatiana Guderzo, iridata a Mendrisio 2009, per poi passare a Noemi Cantele, vicecampionessa mondiale a cronometro e bronzo nella prova in linea, Nicole Cooke, oro olimpico a Pechino e iridata a Varese 2008, e, soprattutto, l’olandese Marianne Vos, una vera e propria “cannibale” che quando è in forma è davvero molto dura batterla.

Un percorso impegnativo quello del Trofeo Binda 2010. La partenza da Cittiglio alle ore 13 e via in direzione Luino lungo le strade della Valcuvia; nella cittadina sul lago Maggiore ecco un tratto in circuito da ripetere due volte, con il duro ma breve strappo di Via Cervinia. Poi il ritorno verso Cittiglio, non prima del GPM del Brinzio, seguito dal primo dei quattro passaggi sulla cima di Orino. Chiudeva la gara un circuito di 17 km, che portava la distanza complessiva a 129,8 km.

La corsa è stata movimentatissima sin dal primo chilometro, quando sono andate in fuga Silvia Valsecchi (Top Girls) e l’iberica Eneriz Iturriaga (Valdarno), riprese al km 27,5. Dopo pochi chilometri nuovo tentativo di fuga verso la salita del Brinzio: prima ci prova la britannica Emma Pooley (Cervelo) – ma il suo attacco è subito neutralizzato – poi si muove un gruppo di 10 atlete tra cui Linda Villumsen e Trixi Worrach. Gruppo di nuovo compatto prima del GPM, dove scollina in testa la russa Zabelinskaya, seguita da Judith Arndt e dalla Pooley.

Dopo il Brinzio, al km 49, nasce la fuga decisiva, quando si avvantaggia un gruppo di 16 atlete, con tutte le favorite della vigilia: la campionessa uscente Marianne Vos (Nederland), Judith Arndt (Htc Columbia), Emma Pooley (Cervelo), Noemi Cantele (Htc Columbia), la campionessa del mondo in carica Tatiana Guderzo, Olga Zabelinskaya (Russia), Linda Villumsen (Htc Columbia), Nicole Cooke (Great Britain), Emma Johansson (Redsun), Regina Bruins (Cervelo), Eleonora Patuzzo (Safi Pasta Zara), Ruth Corset (Australia), Amanda Spratt (Australia), Martine Bras (Gauss), Elena Berlato (Top Girls) e Irina Molicheva (Russia), con il gruppo inseguitore a poco più di un minuto.

Da applausi i numerosi tentativi della Zabelinskaya, quasi sempre al comando a ogni passaggio sui GPM (l’ultimo è stato vinto dalla varesina Cantele) e protagonista di un allungo nel finale che poteva essere decisivo. Da norare che la campionessa russa tornava alle corse dopo un lungo periodo di maternità.

La gara prosegue con scatti, controscatti, atlete che perdono contatto e che riagguantano la testa della corsa; la danese Villumsen è una delle prime a perdere terreno mentre le favorite restano in scia senza spendere molte energie, da tenere negli ultimi km decisivi. Il gruppo, invece, accusa un ritardo sempre più elevato.
Nell’ultimo giro, da Orino fino al traguardo, capita di tutto. Ai 4 dall’arrivo una caduta in discesa fa perdere terreno a Emma Pooley, Grace Verbeke e Irina Molicheva. Ai –2,5 allunga la Zabelinskaya, che riesce ad avere un vantaggio massimo di circa 30 secondi. La russa prova a gestire le sue energie, ma l’arrivo in leggera salita la penalizza e si vede raggiunta dalle inseguitrici ai 150 metri. Marianne Vos fa una splendida volata e batte tutte per l’ennesima volta, con un bis d’altri tempi.

Grande soddisfazione per la fuoriclasse d’Olanda, capace di vincere medaglie olimpiche e mondiali nel ciclismo su strada, nella pista e nel ciclocross (è l’unica al mondo a esserci riuscita) a soli 22 anni. “E’stato grazie alla mia compagnia (la Bosman, ndr) che siamo riuscite a ricolmare lo svantaggio sulla Zabelinskaya” – dice Marianne Vos – “E’ stata una corsa impegnativa, all’inizio non stavo bene ma con il passare dei chilometri la condizione migliorava sempre di più”.

Uno sguardo agli obiettivi stagionali: “Voglio difendere questa maglia il più possibile e ottenere grandi risultati in tutta la stagione, senza tralasciare i miei principali obiettivi, a cominciare dal Giro delle Fiandre di domenica prossima”.

Come si fa a battere Marianne Vos? E’, come sembra, un’atleta imbattibile? Lei risponde: “Non mi sento assolutamente imbattibile, le avversarie sanno che possono battermi”.

Un’atleta, come già spiegato, completa ma con ancora delle qualità migliorabili: “Ho ancora dei problemi nelle gare a cronometro, se dovessi riuscire a migliorarmi forse potrei puntare a una grande corsa a tappe come il Girodonne o il Tour, ma per questo c’è sempre tempo nelle prossime stagioni”.

Ma siamo tutti convinti che un fenomeno così, lo vedremo per tanto tempo. Chapeau, Marianne!

Andrea Giorgini

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