LA ROSSA CHE INVOGLIA. LA FUGA CHE SI INVOLA. ANALISI DELLA SECONDA SETTIMANA DI VUELTA
Si conclude la seconda settimana della Vuelta 2022 aperta dal trionfo di Evenepoel nella cronometro di Alicante e dalla successiva difesa della sua maglia rossa nelle tre tappe andaluse con arrivo in salita. Protagonisti anche i velocisti con le volate di Cabo de Gata e di Montilla e ben tre fughe vincenti. La terza settimana ci dirà se Evenepoel riuscirà a resistere agli ultimi attacchi e se un ciclista belga riuscirà a conquistare un GT dopo oltre 30 anni di attesa.
MADS PEDERSEN. Dopo tre secondi posti nella seconda, terza e quarta tappa, finalmente può alzare le braccia nella tredicesima tappa di Montilla, il cui arrivo gli va alla perfezione. La classifica a punti è ormai ipotecata e punta a qualche altra soddisfazione in almeno altre due tappe in cui può sprigionare la sua potenza in volata.VOTO: 8.
KADEN GROVES. Sempre presente negli sprint di massa di questa Vuelta, con quattro top ten su quattro volate disputate nella prima settimana di corsa, centra la vittoria di tappa a Cabo de Gata mettendosi alle spalle gente del calibro di Ackermann, Coquard, Merlier e Pedersen. La crescita del giovane ciclista australiano, alla prima vittoria in un GT, promette bene. VOTO: 7.5
RICHARD CARAPAZ.. Doveva essere, almeno sulla carta, il capitano dell’INEOS ma dopo una prima settimana davvero deludente, che lo fa uscire presto dalla classifica, si reinventa uomo da fuga e vince due tappe con gli arrivi in salita di Penas Blancas e di Sierra de la Pandera, facendo anche un pensierino alla classifica GPM. VOTO: 7.5
THYMEN ARENSMAN. Va in fuga nella tappa più dura della Vuelta, resiste con le unghie e con i denti agli attacchi sul durissimo Alto de Hazallanas, si mette lui stesso all’inseguimento di un coriaceo Marc Soler, lo supera e si invola verso la prima vittoria in carriera in un GT a Sierra Nevada. Il giovane ciclista olandese, anche ottimo cronoman, ha tutto quello che serve per puntare in futuro alla classifica generale di un GT. VOTO: 7.5
REMCO EVENEPOEL. Domina la cronometro di Alicante rifilando distacchi più o meno pesanti a tutti gli avversari. Controlla la situazione nei tre arrivi in salita della seconda settimana, anche se deve cedere qualcosa sulla Sierra de la Pandera e a Sierra Nevada. Ha ancora un vantaggio consistente in classifica ma dovrà meritare di conquistare la maglia rossa nella terza settimana. VOTO: 7.5
MIGUEL ANGEL LOPEZ. Probabilmente il ciclista più brillante nella seconda settimana, scala qualche posizione in classifica generale e può puntare tranquillamente alla top five, tenuto conto anche delle prove tendenti al ribasso di Carlos Rodriguez e di Juan Ayuso. VOTO: 7.5
PRIMOZ ROGLIC. Si vede che lo sloveno non è quello dei tempi migliori e i suoi attacchi sono, per così dire, decisi ma non decisivi. Grazie all’aiuto dei compagni di squadra riesce comunque a selezionare il gruppetto dei migliori ed a lasciare Evenepoel senza gregari. Nelle tre tappe in salita della seconda settimana guadagna un minuto, secondo più secondo meno, sul belga ma per vincere la Vuelta deve sperare in un crollo verticale di Evenepoel nella terza settimana. VOTO: 7
ENRIC MAS. A Sierra Nevada scatta per la prima volta in tutta la Vuelta per riprendere le ruote di Miguel Angel Lopez. Continua a disputare una corsa senza troppi alti né troppi bassi, accontentandosi del terzo posto parziale in cg. VOTO: 7.
Luigi Giglio
04-09-2022
settembre 4, 2022 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
L’olandese Thymen Arensman (Team DSM) si è imposto nella quindicesima tappa, Martos – Sierra Nevada, percorrendo 152.6 Km in 4h17′17″, alla media di 35.587 Km/h. Ha preceduto di 1′23″ lo spagnolo Enric Mas (Movistar Team) e di 1′25″ il colombiano Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), 33° a 10′56″. Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora maglia rossa con 1′34″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e 2′01″ su Mas. Miglior italiano Zambanini, 35° a 59′06″
TOUR OF BRITAIN
Il neozelandese Corbin Strong (Israel-Premier Tech) si è imposto nella prima tappa, Aberdeen – Glenshee Ski Centre, percorrendo 181.3 Km in 4h36′37″, alla media di 39.325 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Omar Fraile (INEOS Grenadiers) e il norvegese Anders Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè), 7°. Strong è il primo leader della classifica con 4″ su Fraile e 6″ su Johannessen. Miglior italiano Fiorelli, 7° a 10″
MARYLAND CYCLING CLASSIC
Il belga Sep Vanmarcke (Israel-Premier Tech) si è imposto nella corsa statunitense, Sparks – Baltimora, percorrendo 196.9 Km in 4h34′45″, alla media di 42.999 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Nickolas Zukowsky (Human Powered Health) e lo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost). Miglior italiano Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), 5° a 5″
TOUR DU DOUBS
Il francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) si è imposto nella corsa francese, Morteau – Pontarlier, percorrendo 204 Km in 4h53′07″, alla media di 41.758 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Matis Louvel (Team Arkéa-Samsic). Due italiani in gara: Marco Murgano (Team Corratec), 57° a 4′35″, Stefano Gandin (Team Corratec) non ha terminato la gara.
GYLNE GUTUER
Il norvegese André Drege (Team Coop) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Stange, percorrendo 165.2 Km in 4h07′27″, alla media di 40.057 Km/h. Ha preceduto di 51″ i danesi Andreas Stokbro (Team Coop) e Frederik Jensen (BHS-PL Belton Bornholm). Nessun italiano in gara
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
L’italiano Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli ASD) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Trieste – Udine, percorrendo 155 Km in 3h15′51″, alla media di 47.485 Km/h. Ha preceduto di 1″ il colombiano Nicolas David Gomez (Team Colpack Ballan) e l’italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers). Il belga Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck Development Team) si impone in classifica con 1″ su Buratti e 3″ sull’italiano Davide Toneatti (CX Italia)
IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)
L’ungherese Adam Kristof Karl (Epronex-Hungary Cycling Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Razlog, percorrendo 143.1 Km in 3h01′30″, alla media di 47.306 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Bauce (Gallina Ecotek Lucchini Colosio) e il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Il polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team) si impone in classifica con 5″ sul francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) e 1′09″ su Karl. Miglior italiano Francesco Di Felice (Gallina Ecotek Lucchini Colosio), 6° a 1′19″
GROTE PRIJS BEERENS (Donne)
L’olandese Marjolein van ‘t Geloof (Le Col – Wahoo) si è imposta nella corsa belga, circuito di Aartselaar, percorrendo 130.6 Km in 3h16′07″, alla media di 39.956 Km/h. Ha preceduto allo sprint le belghe Jesse Vandenbulcke (Le Col – Wahoo) e Marith Vanhove (Parkhotel Valkenburg). Unica italiana in gara Gaia Tortolina (ASD Women Cycling Project), 19°.
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi – Donne)
L’olandese Mischa Bredewold (Parkhotel Valkenburg) si è imposta nella sesta ed ultima tappa, circuito di Arnhem, percorrendo 150.3 Km in 3h52′10″, alla media di 38.843 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Eleonora Camilla Gasparrini (Valcar-Travel & Service) e di 5″ la connazionale Lorena Wiebes (Team DSM). La Wiebes si impone in classifica con 10″ sulla francese Audrey Cordon-Ragot (Trek-Segafredo) e 40″ sulla connazionale Karlijn Swinkels (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana la Gasparrini, 11° a 1′26″.
ARENSMAN CONQUISTA SIERRA NEVADA. EVENEPOEL RESTA IN MAGLIA ROSSA
Nella tappa regina della Vuelta 2022, la fuga di giornata è ancora protagonista e Thymen Arensman (Team DSM) ottiene la prima vittoria della carriera in un GT. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) attacca la maglia rossa nella parte più dura della salita, ma è soltanto nell’ultimo km che riesce a rosicchiare ad Evenepoel 15 secondi. L’ultima settimana sarà decisiva e vedremo se Evenepoel riuscirà a resistere agli attacchi che gli verranno inevitabilmente portati.
Mentre sullo sfondo della Vuelta 2022 si staglia una terza settimana con tappe piuttosto monotone e non troppo dure, la tappa di oggi è da molti considerata la più difficile di tutte e quella che potrebbe fare sconquassi in classifica generale. Ieri sulla Sierra de la Pandera Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) ha evidenziato le prime vere difficoltà perdendo una cinquantina di secondi rispetto a Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). L’attacco dello sloveno nella salita finale, coadiuvato da un redivivo Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan), ha messo le basi per una domenica che promette spettacolo sulla Sierra Nevada. Dopo la partenza da Martos ed il primo facile GPM del Puerto del Castillo, il durissimo finale con l’Alto del Purche e soprattutto con la lunga scalata verso Sierra Nevada vedrà una lotta serrata tra i big di classifica. L’ultima salita ha il tratto più impegnativo nei primi 5 km, dove raramente si scende sotto il 15%. Le prime fasi della tappa erano molto concitate. Alcuni ciclisti venivano coinvolti in un paio di cadute, tra cui Wilco Kelderman (Team BORA Hansgrohe), Jose Joaquin Rojas (Team Movistar) e Lucas Hamilton (Team BikeExchange Jayco). In particolare Kelderman aveva bisogno di assistenza medica ma rientrava in gruppo scortato dai compagni di squadra. Si segnalava dopo 7 km il ritiro di Domenico Pozzovivo (Team Intermarchè Wanty Gobert). Dopo circa 25 km sul Puerto del Castillo si formava una maxi-fuga di 29 ciclisti nella quale erano presenti diversi ciclisti interessanti. Tra gli italiani spiccava la presenza di Vincenzo Nibali (Team Astana Qazaqstan), mentre il più pericoloso per la maglia rossa era Thyman Arensman (Team DSM), a 9 minuti e 14 secondi di ritardo da Evenepoel. Presenti tra gli altri anche Richard Carapaz (Team INEOS) e Jay Vine (Team Alpecin Fenix), finora entrambi con due vittorie di tappa all’attivo e in lotta per la classifica GPM. Inoltre, Sam Oomen e Rohan Dennis per il Team Jumbo Visma e Louis Vervaeke e Fausto Masnada per il Team Quick Step Alpha Vinyl erano due ottime teste di ponte per Roglic ed Evenepoel per un’eventuale attacco dei big di classifica sulla salita conclusiva. Era Vine a scollinare in prima posizione. Dopo 40 km il vantaggio della fuga era superiore ai 4 minuti. Il vantaggio massimo della fuga sfiorava i 6 minuti a circa metà del percorso, dopodichè il ritmo più elevato, in particolare del Team Jumbo Visma, consentiva al gruppo maglia rossa di avvicinarsi alla testa della corsa. Ad 80 km dall’arrivo Craddock attaccava e riusciva ad avvantaggiarsi di un minuto circa rispetto ai compagni di fuga. Il ciclista statunitense transitava in prima posizione sul traguardo volante di Granada posto al km 92.3. Craddock veniva ripreso da Vine a poche centinaio di metri dalla vetta del secondo GPM ed era proprio l’australiano a scollinare in prima posizione sul secondo GPM dell’Alto del Purche posto al km 110.4, mentre la fuga iniziale iniziava a perdere qualche pezzo. Tra i più in difficoltà si segnalavano Nibali, Dennis, Oomen, Rigoberto Uran (Team EF Education EasyPost) e Fred Wright (Team Bahrain Victorious). La salita finale veniva presa in testa da un gruppo di 12 ciclisti formato, oltre che dai già citati Vervaeke, Arensman, Uran, Vine, Craddock e Carapaz, anche da David de la Cruz (Team Astana Qazaqstan), Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Jai Hindley (Team BORA Hansgrohe), Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty Gobert), Antonio Tiberi (Team Trek Segafredo) e Marc Soler (UAE Team Emirates). Oomen e Dennis, richiamati dalla propria ammiraglia e ripresi dal gruppo, si mettevano subito a disposizione di Roglic. Soler attaccava ai piedi dell’ultima salita e si avvantaggiava di una decina di secondi sui restanti compagni di fuga. Il forcing della Jumbo Visma faceva esplodere il gruppo maglia rossa. All’inseguimento di Soler e degli immediati inseguitori restavano in sette: Roglic, Evenepoel, Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan), Enric Mas (Team Movistar), Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Carlos Rodriguez (Team INEOS). La coppia dell’UAE Team Emirates formata da Ayuso e da Almeida faticava nelle retrovie. A 15 km dall’arrivo Soler aveva 42 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 2 minuti e 30 secondi di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore. Arensman raggiungeva e soperava uno stremano Soler a circa 6 km dall’arrivo. Alle loro spalle, oltre ai fugaioli della prima ora, si erano portati all’inseguimento Lopez, Mas e De La Cruz, quest’ultimo a disposizione del colombiao, mentre più dietro si segnalavano Roglic, Evenepoel ed O’Connor. A 3 km dall’arrivo Arensman aveva quasi 1 minuto e mezzo di vantaggio su Mas, Lopez, Soler, Vine, Hindley, Uran e Meintjes. L’olandese andava a vincere con 1 minuto e 23 secondi di vantaggio su Enric Mas (Team Movistar) ed 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su Miguel Angel Lopez. Vine giungeva quarto a 1 minuto e mezzo di ritardo, mentre Roglic, che nell’ultimo km aveva staccato Evenepoel, chiudeva in quinta posizione a 1 minuto e 44 secondi di ritardo da Evenepoel. Il belga era decimo a 1 minuto e 59 secondi di ritardo da Arensman ed a 15 secondi di ritardo da Roglic. Dopo la vittoria nella tappa a cronometro del Giro di Polonia, Arensman ottiene la seconda vittoria stagionale, la prima in linea. In classifica generale adesso Evenepoel ha 1 minuto e 34 secondi di ritardo su Roglic e 2 minuti e 1 secondo di vantaggio su Mas. Ci aspetta una terza settimana davvero appassionante e siamo certi che Roglic e perché no, anche Mas, tenteranno il tutto per tutto per accorciare ulteriormente su Evenepoel. La Vuelta riprende martedì 6 Settembre dopo il terzo ed ultimo giorno di riposo. Si parte da Sanlucar de Barrameda e si arriva a Tomares dopo quasi 190 km. I velocisti torneranno protagonisti visto che il percorso è totalmente pianeggiante, se si eccettua qualche piccolo dentello negli ultimi 20 km che non dovrebbe complicare troppo la vita ai ciclisti per la volata finale.
Antonio Scarfone

Thymen Arensman vince a Sierra Nevada (foto: Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MARTOS – SIERRA NEVADA
settembre 4, 2022 by Redazione
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Signori e signore, ecco a voi la tappa regina della Vuelta 2022. In programma la doppia ascensione alla Sierra Nevada, la prima volta salendo da Monachil fino alla cima dell’Alto del Purche, la seconda da Granada fino al classico traguardo ad oltre 2500 metri dopo aver affrontato le dure pendenze dell’Alto de Hazallanas
Si va sulla Cima Fernández, il corrispondente iberico della Cima Coppi, istituita nel 1985 per ricordare lo scalatore spagnolo Alberto Fernández, deceduto l’anno prima per un incidente stradale a soli 29 anni e nella cui breve carriera aveva collezionato due vittorie di tappa al Giro nel 1983, edizione della corsa rosa che aveva terminato al terzo posto in classifica (lo stesso piazzamento che un mese prima aveva ottenuto alla Vuelta, corsa che invece terminerà secondo nel 1984). Come da noi in Italia viene assegnata in vetta alla salita più elevata, che quest’anno coinciderà con l’arrivo della quindicesima tappa, previsto ai 2512 metri della Sierra Nevada. Assieme ai Lagos de Covadonga (affrontati finora 22 volte) è una delle salite simbolo del Giro di Spagna, scoperta ciclisticamente nel 1979 e che quest’anno accoglierà per la quattordicesima volta un arrivo di tappa, salendo da un versante “misto” che combina quello classico e non troppo pendente di Granada, che si percorrerà nel finale, a quello secondario e molto più difficile di Güéjar Sierra, noto con il toponimo di Alto de Hazallanas. Per arrivare fino a quest’ultimo si dovranno superare le pendenze più aspre dell’ascesa andalusa (7.3 Km al 9.6% con un tratto di 4 Km all’11% medio), poi le inclinazioni vireranno sensibilmente al ribasso una volta innestatisi sul versante classico poichè negli ultimi 12.2 Km la pendenza media si abbasserà al 6.8%. Il tutto andrà a comprre il mosaico di una salita lunga quasi 20 Km, che prevede di superare 1540 metri di dislivello al 7.9% di pendenza media e non sarà finita qui. In precedenza, infatti, i corridori dovranno affrontare un terzo versante della Sierra Nevada, anche questo piuttosto impegnativo, che da Monachil condurrà ai 1480 metri dell’Alto del Purche superando una salita di 9 Km al 7.5% che presenta un picco massimo del 15%

Il rifugio militare della Sierra Nevada e l’altimetria della quindicesima tappa (wikipedia)
METEO VUELTA
Martos : cielo sereno, 25.9°C, vento debole da WSW (6 km/h), umidità al 39%
Alcalá la Real (41 Km): cielo sereno, 27.4°C, vento debole da WSW (10-12 km/h), umidità al 21%
Granada (traguardo volante – 92.3 Km): sole e caldo, 32°C (percepiti 30°C), vento moderato da SSW (12-13 km/h), umidità al 11%
Sierra Nevada: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.00: partenza da Martos
14.10-14.20: GPM del Puerto del Castillo
15.45-16.05: traguardo volante di Granada
16.00-16.20: inizio salita Purche
16.16-16.35: GPM dell’Alto del Purche
16.45-17.10: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sulla Sierra Nevada
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, Carapaz fa il bis. E Roglic riapre la Vuelta
Gazzetta dello Sport – Italia
Carapaz zmagal, Roglič zlomil Evenepoela
Delo – Slovenia
Evenepoel distancé par Roglic, Carapaz encore vainqueur
L’Équipe – Francia
Dentellada de Roglic
AS – Spagna
Carapaz bisa na Vuelta no dia em que Evenepoel foi humano
Público – Portogallo
Carapaz wins stage 14 while Roglic cuts Evenepoel’s lead
The Guardian – Regno Unito
Remco Evenepoel kraakt op slotklim 14e rit maar blijft leider, vluchter Richard Carapaz boekt tweede ritzege
Het Nieuwsblad – Belgio
Roglic deelt tik uit aan Evenepoel, ritwinst Carapaz
De Telegraaf – Paesi Bassi
Vuelta-tronen skælver under hårdt presset hersker
Politiken – Danimarca
Roglic verkürzt Rückstand auf Evenepoel – Carapaz triumphiert erneut
Kicker – Germania
¡Cómo le gusta la montaña a Richard! La etapa 14 de la Vuelta la ganó Carapaz
El Espectador – Colombia
Segunda victoria de Richard Carapaz en la Vuelta a España
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Montoro – Sierra de la Pandera
1° Ivo Oliveira
2° Sebastian Molano s.t.
3° Julius van den Berg a 1′02″
4° Davide Cimolai a 1′55″
5° Bryan Coquard s.t.
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 2′49″
3° Julius van den Berg a 7′13″
4° Julius Johansen a 9′13″
5° Tim Merlier a 12′33″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
11 MAGGIO 1977 – 15a TAPPA: MONZÓN – FORMIGAL (166 Km)
VENCIO TORRES Y LASIA CEDIO 32″
Tampoco El Formigal inquietó a Maertens
El “Teka” pro y contra – Torres: “Es una alegría enorme” – El “colocado” no se convertio en “ganador” – Lasa: “Ataque demasiado pronto” – Maertens: 195.750 pesetas
03-09-2022
settembre 3, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
L’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quattordicesima tappa, Montoro – Sierra de la Pandera, percorrendo 160.3 Km in 4h09′27″, alla media di 38.557 Km/h. Ha preceduto di 8″ il colombiano Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan Team) e lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Miglior italiano Filippo Conca (Lotto Soudal), 18° a 1′47″. Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora maglia rossa con 1′49″ su Roglic e 2′43″ sullo spagnolo Enric Mas (Movistar Team). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), 29° a 38′05″
LILLEHAMMER GP
Il danese Bak Klaris Magnus (Restaurant Suri-Carl Ras) si è imposto nella corsa norvegese, Lillehammer – Hafjelltoppen, percorrendo 131 Km in 3h30′17″, alla media di 37.378 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Josh Kench (Bolton Equities Black Spoke Pro Cycling) e il norvegese Torstein Træen (Uno-X DARE Development Team). Nessun italiano in gara
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
L’italiano Riccardo Lucca (Work Service-Vitalcare-Dynatek) si è imposto nella terza tappa, Pavia di Udine – Monte Zoncolan, percorrendo 160 Km in 4h03′18″, alla media di 39.457 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Francesco Busatto (General Store-Essegibi-F.Ili Curia) e di 4″ l’italiano Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli ASD). Il belga Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck Development Team) è il nuovo leader della classifica con 2″ su Buratti e 3″ sull’italiano Davide Toneatti (CX Italia)
IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)
Il polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Razlog, percorrendo 126.3 Km in 2h45′05″, alla media di 45.904 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) e di 1′10″ il connazionale Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Francesco Carollo (MG.K vis Colors for Peace VPM), 5° a 1′10″. Paterski è il primo leader della classifica con 6″ su Guérin e 1′16″ su Stosz. Miglior italiano Carollo, 5° a 1′20″
FLANDERS TOMORROW TOUR (Under 23)
Terza ed ultima tappa suddivise in due semitappe.
Il danese Matias Malmberg (Team Coloquick) si è imposto nella prima semitappa, circuito a cronometro di Wulpen, percorrendo 12.7 Km in 14′15″, alla media di 53.474 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Tim van Dijke (Jumbo-Visma Development Team) e di 9″ l’olandese Lars Boven (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Alex Tolio (Bardiani CSF Faizanè), 39° a 57″. Boven è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Tim Marsman (Metec-Solarwatt p/b Mantel) e 13″ sul lituano Aivaras Mikutis (Team Ampler-Tartu2024). Miglior italiano Tolio, 15° a 1′07″
L’australiano Jensen Plowright (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella seconda semitappa, circuito di Handzame, percorrendo 124.9 Km in 2h47′32″, alla media di 44.731 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Oded Kogut (Israel Cycling Academy) e il belga Jarne Van De Paar (Lotto Soudal U23). Miglior italiano Tolio, 59°. Boven si impone in classifica con 6″ su Marsman e 13″ su Mikutis. Miglior italiano Tolio, 15° a 1′07″
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi – Donne)
La francese Audrey Cordon-Ragot (Trek-Segafredo) si è imposta nella quinta tappa, circuito a cronometro di Watersley, percorrendo 17.8 Km in 25′15″, alla media di 42.297 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) e di 10″ l’australiana Amanda Spratt (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 23° a 1′16″. L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) è ancora leader della classifica con 6″ sulla Cordon-Ragot e 36″ sulla connazionale Karlijn Swinkels (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana la Paladin, 12° a 1′28″.
CARAPAZ, VITTORIA BIS SULLA SIERRA DE LA PANDERA. EVENEPOEL PERDE TERRENO MA RESTA PRIMO
Richard Carapaz (Team INEOS) coglie un prestigioso bis sulla Sierra de la Pandera attaccando nel tratto più duro della salita finale e resistendo al ritorno degli uomini di classifica, dai quali viene esclusa la maglia rossa Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), vittima per la prima volta della fatica. Il belga resta in testa alla classifica generale ma i suoi avversari, a partire da Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), sperano di riaprire il discorso per la vittoria finale.
Puerto de Siete Pilillas di terza categoria, Puerto de los Villares di seconda categoria e Sierra de La Pandera di prima categoria compongono il crescendo rossiniano degli ultimi 60 km della quattordicesima tappa che parte da Montoro e termina alla Sierra de la Pandera dopo 161 km. La terza ed ultima salita è praticamente il proseguimento della seconda ed in totale sono oltre 23 km di ascesa inframmezzati da alcuni tratti in pianura. Le pendenze più dure i ciclisti le troveranno tra il km 157 ed il km 160, dove in alcuni punti la strada si impenna fino al 17%. Una tappa certamente difficile dove gli uomini di classifica dovrebbero darsi battaglia e magari mettere in difficoltà Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), anche se fino adesso il talento belga è sembrato inattaccabile. Dopo la partenza da Montoro il primo tentativo di fuga era effettuato da un terzetto con Vincenzo Nibali (Team Astana Qazaqstan), Robert Stannard (Team Alpecin Deceuninck) ed Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) ma il gruppo rispondeva subito e riprendeva i tre attaccanti. Nibali non si dava per vinto e ripartiva insieme a Jay Vine (Team Alpecin Deceuninck) ma anche questa volta il gruppo si riportava sulla coppia al comando nel giro di un paio di km. Riprovavano in cinque: Fred Wright e Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Davide Villella e Bryan Coquard (Team Cofidis) e Lukasz Owsian (Team Arkea Samsic), ma anche questa volta il gruppo reagiva e annullava questo nuovo attacco. Intorno al km 45 ci riprovava un altro terzetto formato da Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Yevgeniy Fedorov (Team Astana Qazaqstan) ed ancora Stannard. Al km 60 il gruppo tornava compatto mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che aveva avuto qualche problema nei km precedenti, rientrava anch’esso in gruppo scortato dai compagni di squadra. La fuga di giornata si formava infine intorno al km 85 grazie all’azione di 10 ciclisti: Clement Champoussin (Team AG2R Citroen), Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan), Luis Leon Sanchez (Team Bahrain Victorious), Bruno Armirail (Groupama FDJ), Richard Carapaz (Team INEOS), Filippo Conca (Team Lotto Soudal), Marco Brenner (Team DSM), Kenny Elissonde e Mads Pedersen (team Trek Segafredo) e Raul Garcia Pierna (Team Kern Pharma). All’inizio dell’ascesa verso il primo GPM del Puerto de Siete Pilillas, il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 40 secondi. Era Carapaz a scollinare per primo. Pedersen vinceva il traguardo volante di Jaen posto al km 127.2. Il danese era il primo ciclista a staccarsi dalla testa della corsa quando veniva affrontato il secondo GPM del Puerto de los Villares. Sanchez scollinava in prima posizione e proseguiva l’azione insieme a Carapaz. Iniziava così la salita finale verso la Sierra de la Pandera, con il gruppo maglia rossa, forte di una cinquantina di unità, che inseguiva i due ciclisti di testa co circa 2 minuti e 40 secondi di ritardo. Era il Team Movistar con un generoso Alejandro Valverde a fare il forcing nel gruppo maglia rossa. Carapaz e Sanchez, ai quali si erano uniti Conca e Champoussin, iniziavano i due km più duri della salita finale, con pendenze sempre tra il 10 ed il 12%, avendo un vantaggio di 1 minuto e 45 secondi di ritardo sul gruppo maglia rossa tirato ora dal Team Jumbo Visma. L’azione della squadra olandese era il preludio all’attacco di Primoz Roglic che scattava a 3 km e mezzo dall’arrivo. Contemporaneamente, Evenepoel accusava le prime vere difficoltà di un GT e si staccava dal gruppo dei favoriti. Enric Mas (Team Movistar) e Miguel Angel Lopez (team Astana Qazaqstan) raggiungevano Roglic a 2 km dall’arrivo. Nel frattempo Carapaz teneva duro in testa e, favorito dall’ultimo km, con pendenze meno impegnative ed anche con un tratto in discesa, andava a conquistare una prestigiosa vittoria, bissando il successo ottenuto l’altro ieri a Penas Blancas. A 8 secondi di ritardo Lopez giungeva secondo davanti a Roglic terzo. Chiudevano la top five Joao Almeida (UAE Team Emirates) in quarta posizione a 27 secondi di ritardo e Carlos Rodriguez (Team INEOS), in quinta posizione a 36 secondi di ritardo. Evenepoel riusciva a non crollare e alla fine pagava 56 secondi di ritardo da Carapaz e 48 secondi di ritardo dalla coppia Lopez-Roglic. Il belga conserva la maglia rossa ma adesso il suo vantaggio su Roglic è sceso a 1 minuto e 49 secondi. Non si può ancora dire che la Vuelta si è riaperta ma Roglic adesso ha qualche certezza in più mentre Evenepoel qualcuna in meno. La quindicesima tappa di domani, lunga poco più di 152 km, precede il terzo ed ultimo giorno di riposo della Vuelta 2022. Si parte da Martos e dopo il facile GPM di terza categoria del Puerto del Castillo posto dopo 33 km, il finale di tappa riserva le due asperità maggiori, con l’Alto del Purche di prima categoria e l’arrivo di ‘categoria especial’ a Sierra Nevata, precisamente dal versante dell’Alto Hoya de la Mora. L’ultima salita misura oltre 22 km, con i primi 7 davvero impegnativi visto che la pendenza media raggiunge il 10%. Vedremo se Roglic riuscirà a rosicchiare ancora qualcosa ad Evenepoel in classifica generale e poi la terza settimana ci darà le sentenze definitive.
Antonio Scarfone

Richard Carapaz vince sulla Sierra de la Pandera (foto: Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MONTORO – SIERRA DE LA PANDERA
settembre 3, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il primo atto della “due giorni delle sierre andaluse” prevede l’impegnativo arrivo in salita sulla Sierra de la Pandera, ascesa le cui pendenze fino al 18% esalteranno gli scalatori puri
Si va sulle sierre andaluse per una due giorni decisiva per decretare il nome del vincitore della 77a edizione della Vuelta a España, due tappe d’alta montagna consecutive che dimostreranno se l’attuale leader della classifica Remco Evenepoel ha la stoffa per imporsi in una corsa a tappe di tre settimane, gare nelle quali finora non si è mai dimostrato competitivo (a parte quanto sta mostrando in questi giorni) avendo collezionato soltanto un ritiro al Giro d’Italia (nel 2021) e nessuna partecipazione al Tour, mentre ha fatto incetta di corse brevi, lunghe soli sette giorni, e neanche troppo impegnative. In attesa della tappa regina di domenica, che proporrà l’arrivo ai 2500 metri della Sierra Nevada, oggi si affronterà la meno blasonata salita della Sierra de la Pandera, scoperta soltanto nel 2002 dopo che era stata segnalata agli organizzatori da una cicloamatrice non vedente. Dopo la prima volta, negli ultimi 20 anni in altre quattro occasioni la Vuelta è tornata ad arrampicarsi verso le installazioni militare situate sulle vetta, presso le quali c’è stata anche un’affermazione italiana, quando nell’edizione del 2009 si impose lassù Damiano Cunego. Quattro sono le salite che si dovranno affrontare ma, come già successo nelle altre tappe di montagna, per vedere in azione i “big” bisognerà attendere gli 8400 metri conclusivi, che conducono sino a 1820 metri di quota affrontando una pendenza media del 7.8%, toccando un picco del 18% a circa metà ascesa e uno successivo al 17% nei pressi dello striscione dell’ultimo chilometro e poco prima di una breve contropendenza che spezzerà per un attimo la continuità dello sforzo. Al massimo qualche corridore più voglioso degli altri potrebbe giocare d’anticipo dando un’accelerata sul precedente Puerto de Los Villares, 10.4 Km al 5.5% che costituiscono quasi un tutt’uno con la salita finale poichè tra lo scollinamento e l’inizio della Pandera ci sono poco meno di 4 Km di strada.

La cima della Sierra de la Pandera e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)
METEO VUELTA
Montoro : cielo sereno, 28.5°C, vento moderato da SW (12-13 km/h), umidità al 41%
Andújar (35 Km): sole e caldo, 30.3°C, vento moderato da WSW (14-19 km/h), umidità al 36%
Jaén (82.8 Km): cielo sereno, 28.6°C, vento moderato da WSW (16-17 km/h), umidità al 32%
Jaén – traguardo volante (127.2 Km): cielo sereno, 29.2°C, vento moderato da WSW (17-19 km/h), umidità al 30%
Sierra de La Pandera: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.17: partenza da Montoro
14.15: inizio diretta su Eurosport
15.55-16.15: GPM del Puerto de Siete Pilillas
16.25-16.50: traguardo volante di Jaén
17.00-17.25: GPM del Puerto de Los Villares
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sulla Sierra de la Pandera
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, a segno Pedersen. Evenepoel resta leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Sierra Nevada je Rogličevo rdeče upanje – Pedersen najhitrejši, Roglič 9.
Delo – Slovenia
Pedersen devant Coquard, Evenepoel reste leader
L’Équipe – Francia
Por fin Pedersen
AS – Spagna
Pedersen vence etapa da Vuelta e Evenepoel segue líder
Público – Portogallo
Pedersen powers to stage 13 win as Evenepoel stays in red
The Guardian – Regno Unito
Mads Pedersen wint na machtige sprint in de Vuelta, zorgeloze dag voor leider Remco Evenepoela
Het Nieuwsblad – Belgio
Pedersen heeft etapppezege binnen
De Telegraaf – Paesi Bassi
Mads Pedersen spurter sig til første Vuelta-sejr
Politiken – Danimarca
Ackermann ärgert sich und wird Dritter – Ayuso fährt trotz Corona weiter
Kicker – Germania
La última antes de la alta montaña en la Vuelta: Mads Pedersen ganó la etapa 13
El Espectador – Colombia
En jornada para esprinters, Richard Carapaz se relega y Mads Perdersen se queda con el triunfo
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Ronda – Montilla
1° Kelland O’Brien
2° Dries Devenyns a 7′59″
3° Durbridge Luke s.t.
4° Alessandro De Marchi a 8′32″
5° Jimmy Janssens a 9′16″
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 2′57″
3° Julius Johansen a 6′17″
4° Kelland O’Brien a 7′44″
5° Julius van den Berg a 8′14″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
9 MAGGIO 1977 – 13a TAPPA: IGUALADA – LA SEU D’URGELL (135 Km)*
10 MAGGIO 1977 – 14a TAPPA: LA SEU D’URGELL – MONZÓN (200 Km)
* Il 10 maggio il quotidiano non uscì in edicola
MELERO LOGRO EN MONZON EL PRIMERO TRIUNFO HISPANO
Ante la indiferencia de Maertens y el peloton – En Seo de Urgel tambien gano Maertens
“De profesionales, solo la licencia” – Malfait, internado en una clinica tras grave caida – Melero: “Mi triunfo mas extraño e importante” – De todo pero sin combatividad – Maertens: 192.750 pesetas – Lejarreta: “Estuvimos a punto de sentarnos en la cuneta” – Tras 166 kilometros, meta en el Formigal, a 1652 m.
02-09-2022
settembre 2, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) si è imposto nella tredicesima tappa, Ronda – Montilla, percorrendo 168.4 Km in 3h46′01″, alla media di 44.705 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bryan Coquard (Cofidis) e il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates). Miglior italiano Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), 13°. Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora maglia rossa con 2′41″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e 3′03″ sullo spagnolo Enric Mas (Movistar Team). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), 23° a 20′53″
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
L’italiano Giosuè Epis (Carnovali-Rime) si è imposto nella seconda tappa, Fagagna – Colloredo di Monte Albano, percorrendo 157 Km in 3h34′58″, alla media di 43.821 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Toon Vandebosch (Alpecin-Deceuninck Development Team) e l’italiano Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Désirée Fior). Zurlo è il nuovo leader della classifica con 13″ su Vandebosch e 18″ sullo sloveno David Per (Adria Mobil)
FLANDERS TOMORROW TOUR (Under 23)
L’olandese Lars Boven (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Staden, percorrendo 153.6 Km in 3h17′34″, alla media di 46.648 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Tobias Lund Andresen Development (Team DSM) e il belga Jelle Harteel (Lotto Soudal U23). Miglior italiano Alessandro Pinarello (Bardiani CSF Faizanè), 13°. Boven è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Jesse Kramer (Jumbo-Visma Development Team) e Tim Marsman (Metec-Solarwatt p/b Mantel). Miglior italiano Alex Tolio (Bardiani CSF Faizanè), 15° a 19″
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi – Donne)
L’olandese Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella quarta tappa, circuito di Landgraaf, percorrendo 135.2 Km in 3h38′57″, alla media di 37.05 Km/h. Ha preceduto di 14″ le connazionali Lorena Wiebes (Team DSM) e Karlijn Swinkels (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Laura Tomasi (UAE Team ADQ), 4° a 14″. La Wiebes è ancora leader della classifica con 20″ sulla Swinkels e 27″ sulla francese Audrey Cordon-Ragot (Trek-Segafredo). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 6° a 33″.
PEDERSEN, VOLATA SENZA RIVALI A MONTILLA. EVENEPOEL SEMPRE IN MAGLIA ROSSA
La volata anomala di Montilla, con gli ultimi 700 metri in costante salita e con pendenze che arrivano al 5%, premia Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), che vince praticamente da favorito davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) e Pasca Ackermann (UAE Team Emirates). Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) conserva agevolmente la maglia rossa e si prepara ad un week end di fuoco con due impegnativi arrivi in salita.
Prima del secondo week end con due tappe toste in cui i big di classifica saranno protagonisti, venerdì si svolge la tredicesima tappa da Ronda a Montilla, lunga 169 km e priva di GPM. Il percorso, complessivamente pianeggiante, strizza l’occhio ai velocisti, o almeno a quelli più resistenti, visto che gli ultimi 10 km salgono a gradoni. Le salite non sono impossibili ma se il gruppo terrà un ritmo elevato la volata potrebbe perdere qualche pezzo. Anche i finisseur e qualche uomo di classifica – pensiamo a Roglic – non sono completamente esclusi dalla vittoria di tappa. In particolare, gli ultimi 700 metri ad oltre il 5% di pendenza media promettono spettacolo. Nonostante la positività al covid, da Ronda partiva anche Juan Ayuso (UAE Team Emirates), considerato ‘a bassissimo rischio d’infezione’, come riportava una nota della sua squadra. Dopo 2 km si formava immediatamente la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti: Julius van den Berg (Team EF Education EasyPost), Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi) ed Ander Okamika (Team Burgos BH). Dopo 10 km il terzetto di testa aveva 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa. La fuga non superava mai i 3 minuti di vantaggio. Le squadre impegnate nell’inseguimento erano soprattutto Team Trek Segafredo, Team Cofidis e Team BikeExchange Jayco. Il vantaggio della fuga scendeva drasticamente con l’avvicinarsi dell’arrivo. A 20 km dal termine ai tre di testa erano rimasti solo 30 secondi da gestire sul gruppo maglia gialla in forte recupero. Anche le squadre dei big si facevano vedere nelle posizioni di testa a protezione dei loro capitani. Bou si aggiudicava il traguardo volante di Espejo, poco prima che la fuga venisse ripresa dal gruppo maglia rossa. Il primo a rialzarsi era Van den Berg, mentre il gruppo rientrava sugli altri due a poco più di 9 km dall’arrivo. Il gruppo era tutto appallato ed occupava tutta la sede stradale, visto il vento contrario e gli ultimi 7 km in leggera ma costante salita. La Jumbo Visma prendeva davanti l’ultimo km con Roglic che faceva un pensierino alla volata, ma sul tratto più duro al 5%, a circa 500 metri dall’arrivo, allungava Pascal Ackermann (UAE team Emirates). Il tedesco veniva immediatamente ‘marcato’ da Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) che gli scattava in faccia superandolo con facilità ed andando a vincere sul traguardo di Montilla. In seconda posizione si piazzava Bryan Coquard (Team Cofidis) mentre Ackermann si doveva accontentare del terzo posto. Chiudevano la top five Fred Wright (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione e Danny van Poppel (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Dopo tre secondi posti, Pedersen riesce finalmente a vincere una tappa alla Vuelta 2022, consolidando, per non dire ipotecando, la vittoria della classifica a punti. In classifica generale resta tutto invariato con Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) in maglia rossa davanti a Primoz Roglic ed Enric Mas (Team Movistar). Domani è in programma la quattordicesima tappa da Montoro alla Sierra de la Pandera, lunga oltre 160 km. La salita finale è preceduta dal Puerto de los Villares. Sommate, le due salite misurano oltre 20 km e sono intercalate da alcuni tratti in discesa che non ne limitano la durezza. Il Puerto de Siete Pilillas, posto al km 107, servirà a fare selezione nel gruppo. Se l’ennesima fuga di questa Vuelta non riuscirà a giocarsi la vittoria di tappa, sarà la volta dei big di classifica.
Antonio Scarfone

Mads Pedersen vince a Montilla (foto Tim de Waele/Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): RONDA – MONTILLA
settembre 2, 2022 by Redazione
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Una tappa priva di gran premi della montagna attende i corridori, ma potrebbe non essere un velocista a imporsi sul traguardo di Montilla, in cima ad una collina ammantata di vigneti
I velocisti masticano amaro in questa edizione della Vuelta. Già i traguardi a loro disposizioni da alcuni anni a questa parte stanno diminuendo – e questo discorso non riguarda solo la corsa spagnola – se poi anche nelle tappe più facili si introducono piccole difficoltà altimetriche proprio nel finale le possibilità di vittoria per loro calano ulteriormente. Va, però, detto che oggi le porte per loro non saranno del tutto dischiuse perchè finali come quello di Montilla, borgo collocato in cima ad una bassa collina ammantata di rimonati vigneti, consentono comunque agli sprinter più resistente di rimanare agganciati al gruppo, anche se dovranno vedersela con le azioni dei virtuosi delle “sparate” in prossimità del traguardo. Sino a circa 6 Km dall’arrivo si pedalerà su di un tracciato che offrirà un’assortimento di facili dislivelli che in nessun caso saranno coronati da un traguardo della montagna e il più “difficile” dei quali, che s’incontrerà attorno al centesimo chilometro di gara, proporrà 5.6 Km d’ascesa al 3.1%. Per i velocisti puri, quelli che soffrono anche i cavalcavia, i problemi inizieranno quando mancheranno 6 Km e 400 metri al traguardo e inizierà sotto le loro ruote una salita morbida nelle pendenze (3.7 Km al 3.1% con gli ultimi 900 metri al 5.2%) la cui principale insidia sarà costituita dalla rarissima presenza di curve, strada che il gruppo percorrerà alle altissime velocità tipiche dei finali di gara e sarà inevitabile, in un simile contesto, che diversi tra gli sprinter in gara non riescano a reggere e si stacchino irreparabilmente. Superato lo scollinamento mancheranno 2700 metri al traguardo, ma le difficoltà non saranno terminate qua perchè la strada si “acquatterà” in pianura nei successi 2 Km per poi tornare a balzare verso l’altro nei 700 metri che precederanno il traguardo, al quale si giungerà affrantando una pendenza media del 5.1%

Il borgo di Montilla ammantato di vigneti e l’altimetria della tredicesima tappa (www.malaga.es)
METEO VUELTA
Ronda : poco nuvoloso, 27.5°C, vento moderato da WNW (13-14 km/h), umidità al 31%
La Roda de Andalucía (75.8 Km): poco nuvoloso, 30.6°C (percepiti 33°C), vento moderato da WNW (13-16 km/h), umidità al 28%
Monturque (120 Km): sole e caldo, 31.2°C, vento moderato da W (14-17 km/h), umidità al 29%
Montilla : sole e caldo, 31.8°C, vento moderato da WSW (19-20 km/h), umidità al 27%
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.36: partenza da Ronda
14.15: inizio diretta su Eurosport
17.00-17.20: traguardo volante di Espejo
17.20-17.45: arrivo a Montilla
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, la stoccata di Carapaz. Evenepoel cade ma resta leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Carapaz zmagovalec, Polanc 4.
Delo – Slovenia
Carapaz vainqueur, Evenepoel reste leader
L’Équipe – Francia
Evenepoel salva el apuro
AS – Spagna
Carapaz vence 12.ª etapa, Almeida atrasa-se e Evenepoel cai mas segue líder da Vuelta
Público – Portogallo
Carapaz escapes to stage 12 win while Evenepoel survives scare
The Guardian – Regno Unito
Evenepoel houdt met glans stand op slotklim, vluchter Richard Carapaz pakt ritzege in de Vuelta
Het Nieuwsblad – Belgio
Carapaz schrijft twaalfde etappe Vuelta op zijn naam
De Telegraaf – Paesi Bassi
Vuelta-kongen slipper med skrækken efter dramatisk uheld, og OL-guldvinder får revanche for skuffende indsats
Politiken – Danimarca
Starke Vorstellung: Talent Brenner Fünfter bei Carapaz-Sieg
Kicker – Germania
Carapaz se impuso en la montaña y se quedó con la etapa 12 de la Vuelta a España
El Espectador – Colombia
¡Richard Carapaz gana la etapa 12 de la Vuelta a España!
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Salobreña – Peñas Blancas (Estepona)
1° Kelland O’Brien
2° Kenny Elissonde s.t.
3° Dario Cataldo s.t.
4° Alex Kirsch s.t.
5° Mads Pedersen s.t.
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 2′10″
3° Julius Johansen a 5′21″
4° Tim Merlier a 6′33″
5° Julius van den Berg a 9′29″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
8 MAGGIO 1977 – 12a TAPPA: BARCELLONA – TOSSA DE MONTBUI* (198 Km)
* Unica tappa della Vuelta vinta da un corridore italiano, il ligure Giuseppe Perletto
MAERTENS SALVÒ SIN APUROS 5 PUERTOS
La etapa de Igualada no “matò” a nadie
Maertens: 173.750 pesetas – Menos lucha de la esperada – Parte mèdico: caida de Mendes – Perletto: “Lo repetirè en Urquiola” – Al conquense volvio a ser una moto – Ocaña: “Repetirè y mejorarè lo de hoy”