TRA DUE SLOVENI IL TERZO GODE

marzo 19, 2022 by Redazione  
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Matej Mohoric ha vinto la centotredicesima edizione dalla Classicissima con una azione perfetta lanciata nella discesa del Poggio, dopo aver resistito alle sfuriate del connazionale Pogacar e di Kragh Andersen.
Dopo aver guadagnato pochi secondi, Mohoric è riuscito a resistere al tentativo di rientro del drappello con Turgis che lo ha insidiato fino a poche centinaia di metri dal traguardo di via Roma.

Slovenia pigliatutto nella prima parte della stagione 2022.
Dopo UAE Tour, Strade Bianche, Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico anche la Sanremo finisce nel palmares di uno sloveno.
Tra due grandi campioni, come Roglic e Pogacar, Mohoric può essere considerato un outsider, la verità però è che Mohoric è un ottimo corridore, uno dei migliori discesisti in gruppo e dotato di grandi doti di guida della bici, come ha dimostrato oggi quando è riuscito a mantenere la barra dritta in due punti in cui ha rischiato il volo andando davvero al limite.
Mohoric ha adottato l’unica tattica possibile per lui, non ha mai messo il naso fuori, ha solo pensato a restare nel gruppo principale, a resistere sulla Cipressa e sul Poggio e poi dare tutto nella discesa, sfruttando le sue doti funamboliche. Tornato sull’Aurelia, ha proseguito con un lunghissimo rapporto e, come accaduto negli ultimi anni, è riuscito a mantenere quei pochi secondi che, dopo quasi 300 Km di corsa, sembrano impossibili da annullare.
Pogacar ha fatto quello che tutti si aspettavano, corsa dura con la squadra sulla Cipressa e quattro tentativi di allungo sul Poggio… ma non è bastato.
L’arma che ha consentito allo sloveno di fa man bassa alla Tirreno-Adriatico ed alla Strade Bianche non è stata sufficiente in una corsa apparentemente semplice, ma proprio per questo in realtà davvero complessa, come la Sanremo
La verità è che le pendenze del Poggio, anche se arrivano dopo quasi 290 Km di corsa, possono essere sufficienti per fare la differenza solo se dietro non ci siano uomini assatanati della levatura di Van Aert e di Van der Poel, che sembra essersi ripreso dai recenti problemi.
Tuttavia il Poggio ha presentato comunque fattura a diversi uomini, come ad esempio Primoz Roglic che non è riuscito a rispondere ai continui attacchi fino allo scollinamento.
Se Pogacar ha tentato tre affondi, Kragh andersen ne ha tentato uno solo che, però, è sembrato ancor più violento di quelli del vincitore della ultime due edizioni del Tour de France.
Il danese del Team DSM ha piazzato una rasoiata terribile nel tratto all’8% ed anche Pogacar ha avuto la sua bella gatta da pelare per riuscire a riprendere la ruota dell’avversario, che si stava pericolosamente allontanando.
Van Aert ha puntato a tenere chiunque tentasse di evadere, con l’ovvio intento di infilare tutti in volata dopo la capitolazione dei velocisti puri e la sfortuna di uomini pericolosi come Sagan.
Tutto ciò non è stato sufficiente a fronte del numero offerto dal vincitore di oggi.
La Corsa, partita formalmente dallo storico velodromo Vigorelli che per tanti anni ha ospitato la conclusione del Giro d’Italia, è stata caratterizzata da una lunghissima fuga di giornata che, formata inizialmente da sette uomini, è stata definitivamente annullata quando davanti erano rimasti in due.
Al chilometro zero si sono subito portati in avanti Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan Team), Artyom Zakharov (Astana Qazaqstan Team), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF Faizanè), Filippo Tagliani (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Ricardo Zurita (Drone Hopper – Androni Giocattoli) , Filippo Conca (Lotto Soudal) e Samuele Rivi (Eolo-Kometa Cycling Team).
Il drappello guadagna rapidamente un vantaggio che toccherà un massimo di circa 7 minuti, ma è apparso subito evidente che il gruppo non aveva alcuna intensione di lasciare che la fuga prendesse il largo.
Il vantaggio ha a lungo veleggiato intorno ai sei minuti, con la Jumbo che si è presa la briga di controllare la corsa, quasi sempre con uno stoico Jos Van Emden.
Dopo la discesa del Turchino e l’approdo sull’Aurelia, il vento a favore fa il gioco dei battistrada e il loro vantaggio rimane stabile per diversi chilometri.
Sui primi due capi la corsa non vede scossoni, ma sul Berta salta l’accordo tra i battistrada con Conca, Gidich, Rivi, Sevilla Lopez e Tonelli che si avvantaggiano.
Nel gruppo c’è la prima vittima eccellente, il britannico Thomas Pidcock, che perde decisamente terreno in preda ad una brutta crisi, cosa che capiterà poco dopo anche a Conca, costretto addirittura scendere dalla bicicletta a causa dei crampi.
Proprio quando sta per iniziare la salita di Costarainera, com’è altrimenti nota la celebre Cipressa, Sagan accusa un problema meccanico e, nonostante i tentativi messi sulla strada, non riuscirà più a rientrare anche a causa del ritmo elevatissimo che prima Jan Polanc e poi Davide Formolo impongono sulla salita per ordine di Pogacar.
In questa fase il ritmo forsennato degli UAE riduce il gruppo ad una trentina di unità, con molti velocisti puri, come ad esempio Viviani, che perdono definitivamente contatto.
Il ritmo degli UAE prosegue anche nel successivo tratto pianeggiante, mentre davanti sono rimasti soltanto Rivi e Tonelli, che hanno il merito di non mollare, venendo raggiunti solo dopo l’imbocco del Poggio.
Sulla salita Pogacar prova tre allunghi, ma Van Aert non molla un metro e un ottimo Van der Poel pure si affila ad ogni tentativo.
Ad un certo punto anche Roglic si mette in testa, ma si vede subito che la sua pedalata non è efficace.
L’allungo più pericoloso lo piazza Soren Kragh Andersen, una vera rasoiata che riesce a mandare tutti in difficoltà. Pogacar è il primo che riesce a chiudere sul corridore danese, non senza difficoltà. Il rientro dello sloveno fa desistere il danese, che non è esattamente un fulmine in volata, e così anche Van Aert e Van der Poel si riportano sulla coppia, mentre Matthews penserà a riportare sotto altri corridori
Nelle retrovie, invece, una caduta di Cosnefroy apre un buco, con Kwiatowsky e Démare che rimangono attardati.
Si arriva così in cima al Poggio con gruppetto di una decina di unità ma, appena iniziata la discesa, Matej Mohoric apre il gas e inizia una picchiata a folle velocità, prendendosi enormi rischi e riuscendo per due volte ad evitare la caduta con numeri da equilibrista.
Lo sloveno riesce a guadagnare circa 5/6 secondi e, una volta giunto sull’Aurelia. spinge il lungo rapporto.
Nell’ultimo chilometro dal drappello degli inseguitori, riesce ad avvantaggiarsi il francese Antony Turgis, che si avvicina pericolosamente allo sloveno, senza però riuscire a ricucire.
Sul terzo gradino del podio sale un ottimo Van Der Poelk, che ha dimostrato che, quando partecipa ad una gara, intende sempre essere protagonista.
Matej Mohoric non era certo il nome che girava sulle bocche degli addetti ai lavori alla vigilia, tuttavia il fascino intramontabile della Classicissima, l’elemento che la rende una delle corse più amate dagli appassionati, è proprio l’incertezza che la caratterizza, la difficoltà di imbroccare l’azione giusta, pur in un percorso che non sembrerebbe presentare grosse difficoltà.
Ancora una volta si è avuta la conferma del fatto che il lungo chilometraggio è una difficoltà che può fare la differenza e che oggi, a causa della mania insana di ridurre la lunghezza dei percorsi, i corridori non sono più abituati ad affrontare.
Come di consueto la Classicissima, ritornata per quest’anno nella sua tradizionale collocazione in calendario il giorno di San Giuseppe, apre la stagione delle grandi classiche di primavera che ora si sposteranno a nord per offrire agli appassionati il consueto spettacolo su muri e pavè.

Benedetto Ciccarone

Mohoric vince meritatamente la 113a edizione della Milano-Sanremo (foto Marco Bertorello / AFP)

Mohoric vince meritatamente la 113a edizione della Milano-Sanremo (foto Marco Bertorello / AFP)

18-03-2022

marzo 18, 2022 by Redazione  
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BREDENE KOKSIJDE CLASSIC

Il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 200.9 Km in 4h29′30″, alla media di 44.727 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic) e il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 8°.

YOUNGSTER COAST CHALLENGE (U23)

L’australiano Jensen Plowright (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 167.2 Km in 3h33′10″, alla media di 47.062 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Penhoët (Groupama-FDJ Conti) e l’italiano Davide Persico (Team Colpack Ballan)

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Peter Schulting (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Westerbork – Wijster, percorrendo 173.1 Km in 1h33′02″, alla media di 48.11 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Hartthijs De Vries (Metec-Solarwatt p/b Mantel) e di 9″ connazionale Elmar Reinders (Riwal Cycling Team). Nessun italiano in gara. Reinders è il nuovo leader della classifica con 3″ sul connazionale Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e 8″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Il venezuelano Leangel Linarez (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados) si è imposto nella terza tappa, Elvas – Ponte de Sor, percorrendo 176.7 Km in 3h58′33″, alla media di 44.444 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) e il portoghese Daniel Freitas (Radio Popular-Paredes-Boavista). Nessun italiano in gara. Aular è tornato leader della classifica con 3″ sullo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 8″ su Linarez

RISBOCCIA LA PRIMAVERA DI ACKERMANN. IL TEDESCO VINCE LA BREDENE KOKSIJDE 2022

marzo 18, 2022 by Redazione  
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Dopo un periodo di appannamento piuttosto lungo e che forse lo ha anche condizionato con il passaggio dal Team Bora Hansgrohe all’Uae Team Emirates, Pascal Ackermann ritrova la verve di un tempo e soprattutto la vittoria in una semiclassica come la Bredene Koksijde Classic in cui aveva già trionfato nel 2019. Battuti Hofstetter e Merlier, quest’ultimo vincitore lo scorso anno.

Mentre appassionati e tifosi di ciclismo sono in fermento per l’attesissima Milano – Sanremo di domani, al Nord continua la sequela di classiche e semiclassiche di un certo livello. Nella settimana che si conclude con la Classicissima si sono già disputate la Nokere Koerse mercoledì ed il GP de Denain giovedì. Oggi è in programma la Bredene Koksijde Classic (ex Handzame Classic) che tradizionalmente strizza l’occhio alle ruote veloci. Tim Merlier (Team Alpecin Fenix) è il vincitore dell’edizione 2021 e si ripresenta alla partenza di Bredene per puntare ad una nuova vittoria dopo la bella affermazione di mercoledì alla Nokere Koerse. Il percorso di 200 km presenta nella parte centrale la doppia scalata di Monteberg e Kemmelberg, a cui seguirà l’ultimo muro del Rodeberg posto però a ben 90 km dall’arrivo. Da quel momento la strada è completamente pianeggiante fino all’arrivo di Koksijde, dove la volata di gruppo sembra inevitabile. Dopo la partenza da Bredene si formavano diversi drappelli di attaccanti in testa alla corsa. Dopo un primo tentativo di Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo), Ward Vanhoof (Team Sport Vlaanderen Baloise), Dimitri Peyskens (Team Bingoal Pauwels), Thomas Joseph (Team Minerva Cycling) e Gianni Marchand (Team Tarteletto Isorex), annullato dal Team Bora Hansgrohe, la fuga di giornata partiva dopo 18 km grazie all’azione di altri cinque ciclisti: Patrick Gamper (Team Bora Hansgrohe), Adrien Petit (Team Intermarché Wanty Gobert), Karl Patrick Lauk (Team Bingoal Pauwels), Kasper Saver (Team Minerva Cycling) e Thibau Verhofstadt (Tarteletto Isorex). Dopo 75 km il vantaggio della fuga era di 4 minuti e 10 secondi. Nonostante qualche sofferenza di troppo sulla doppia ascesa di Monteberg e Kemmelberg, che gli facevano perdere qualche decina di metri sul grosso del gruppo, Tim Merlier riusciva a rientrare abbastanza agevolmente dopo che la strada spianava. I muri posti a metà percorso avevano comunque creato un primo drappello di ciclisti all’inseguimento dei cinque di testa. Questo drappello era formato da Dries De Bondt (Team Alpecin Fenix), Mauro Schmid e Jannik Steimle (Team Quick Step Alpha Vinyl), Victor Campenaerts (Team Lotto Soudal), Barnabas Peak (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team). A 75 km dalla conclusione il gruppo di testa aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 3 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo vero e proprio. Il primo gruppo inseguitore veniva ripreso a 72 km dall’arrivo. Ma subito contrattaccava un nuovo gruppetto con Tim Merlier, De Bondt e Guillaume Van Keirsbulck (Team Alpecin Fenix), Arnaud De Lie (Team Lotto Soudal) e Pascal Ackermann (UAE Team Emirates). A questi ultimi cinque contrattaccanti si riuniva un gruppo un po’ più consistente a 44 km dall’arrivo. A 42 km dall’arrivo i cinque di testa avevano ormai soltanto 25 secondi di vantaggio sul gruppo in forte ripresa, tirato dagli uomini del Team Alpecin Fenix, del Team Lotto Soudal e del Team Quick Step Alpha Vinyl. La testa della corsa affrontava gli ultimi 3 giri del circuito di Koksijde con 18 secondi vantaggio sul gruppo. L’ultimo passaggio sul traguardo vedeva il gruppo di testa con soli 10 secondi di vantaggio sul gruppo. Il gruppo annullava la fuga a poco meno di 8 km dall’arrivo, nonostante l’estremo tentativo di Verhofstadt. La volata, preceduta da un lavoro molto accorto della Uno-X Pro Cycling Team, vedeva trionfare un redivivo Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) che aveva la meglio su Hugo Hofstetter (Team Cofidis) e Tim Merlier. In quarta posizione si piazzava Sam Welsfort (Team DSM) mentre chiudeva la top five Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty Gobert). Nella top ten, in ottava posizione, si piazzava un discreto Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). Ackermann torna in auge ottenendo la prima vittoria stagionale, per di più nella nuova squadra, e prova a rientrare tra gli sprinter più forti del circuito dopo un 2021 piuttosto deludente – le uniche vittorie del tedesco si erano infatti avute in corse a tappe di livello non eccelso come Sibiu Cycling Tour, Settimana Internazionale e Deutschland Tour. Il Belgio tornerà protagonista la settimana prossima con la Classic Brugge De Panne, prima corsa di un fine Marzo interessantissimo con E3 Prijs Vlaanderen, Gand – Wevelgem e Dwars door Vlaanderen. Ma adesso concentriamoci sulla Milano Sanremo, la prima corsa Monumento del 2022. Domani le strade della Riviera saranno caldissime.

Giuseppe Scarfone

Pascal Ackermann vince la Bredene Koksijde Classic (foto: Getty Images)

Pascal Ackermann vince la Bredene Koksijde Classic (foto: Getty Images)

GP DENAIN: WALSCHEID SI RISCATTA

marzo 17, 2022 by Redazione  
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Corsa nella corsa per l’edizione 2022 del GP Denain, da un lato gli specialisti a giocarsi la vittoria, dall’altro i corridori venuti in Francia per fare esperienza sul pavè in vista della tappa del Tour de France che si concluderà alle soglie della Foresta dell’Arenberg. Tra questi un pimpante Roglic (Jumbo – Visma), che ha mostrato una buona convivenza con le ostiche pietre del nord ed è rimasto coi migliori fino alla fine, riuscendo anche ad inserendosi in una fuga.

La gara, 200 km al confine franco-belga, è iniziata sotto il ritmo imposto dal veterano Niki Terpstra (Total Direct Energie) che ha portato via una fuga con Milan Fretin (Vlaanderen), Emiel Vermeulen (Go Sport), Floris De Tier (Alpecin) e Yoann Paillot (St.Michel). La loro azione è durata fino ai meno 30, quando si sono arresi Fretin e Terpstra, mentre gli altri componenti avevano già alzato bandiera bianca.
Nei chilometri successivi è stata la Ineos a fare il ritmo e rompere la corsa e in particolare Ben Turner con una trenata poderosa ha portato via un quintetto composto dai compagni di squadra Jhonatan Narvaez e Magnus Sheffield, da Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Damien Touzè (Ag2R – Citroen).
Il quintetto non ha avuto molta libertà, come pronosticabile, e il gruppo si è rifatto sotto andando a riprendere i fuggitivi all’ultimo chilometro. In volata si è imposto Max Walscheid (Cofidis), che riscatta il secondo posto di ieri alla Nokere Koerse. Alle sue spalle Dries De Bondt (Alpecin), Adrien Petit (Intermarchè), Pierre Barbier (B&B Hotels) e Marc Sarreau (Ag2r – Citoren) chiudono la top-five.

Oltre a Roglic si erano presentati al via per saggiare le abilità sul pavès anche Daniel Martinez (Ineos) e Jonas Vingegaard (Jumbo – Visma). Per lo sloveno il bicchiere è quasi pieno, bene anche Martinez, mentre è da rimandato Vingegaard, che giunge al traguardo molto attardato a causa anche di una foratura che ha compromesso la sua gara.

Andrea Mastrangelo

Max Walscheid si impone al GP di Denain (foto Luc Claessen/Getty Images)

Max Walscheid si impone al GP di Denain (foto Luc Claessen/Getty Images)

17-03-2022

marzo 17, 2022 by Redazione  
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GRAND PRIX DE DENAIN – PORTE DE HAINAUT

Il tedesco Max Walscheid (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di Denain, percorrendo 200.3 Km in 4h42′24″, alla media di 42.557 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e il francese Adrien Petit (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 26°.

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Prima tappa strutturata in due semitappe.

Il team olandese Allinq Continental Cycling Team si è imposto nella prima semitappa, cronometro a squadre di Hardenberg, percorrendo 7.2 Km in 8′32″, alla media di 50.625 Km/h. Ha preceduto di 4″ il team olandese VolkerWessels Cycling Team e di 7″ il team olandese Metec – SOLARWATT p/b Mantel. L’olandese Arne Peters (Allinq Continental Cyclingteam) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Jasper Schouten (Allinq Continental Cyclingteam) e Jelle Bootsveld (Allinq Continental Cyclingteam). Nessun italiano in gara.

Il britannico Matthew Gibson (WiV SunGod) si è imposto nella seconda semitappa, circuito di Hardenberg, percorrendo 74.6 Km in 1h33′02″, alla media di 48.11 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Elmar Reinders (Riwal Cycling Team) e il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski). Nessun italiano in gara. Peters è ancora leader della classifica con 4″ sui connazionali Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Lo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella seconda tappa, Beja – Portel, percorrendo 187.7 Km in 4h29′23″, alla media di 41.807 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Tiago Machado (Radio Popular-Paredes-Boavista) e di 7″ il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA). Nessun italiano in gara. Azparren è il nuovo leader della classifica con 3″ su Aular e 6″ su Machado

NOKERE KOERSE: NETTA SUPERIORITÀ E VITTORIA DI MERLIER

marzo 17, 2022 by Redazione  
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Non è una delle tre regine del nord, ma con i suoi quasi 80 anni, la Nokere Koerse è di diritto nel novero delle classiche del pavè e come sempre garantisce un roster di tutto rispetto e uno spettacolo interessante.

Tim Merlier (Alpecin-Fenix), favorito numero della vigilia, non ha tradito le aspettative e si è imposto con un’azione da manuale sul finale quando, uscito dalle ruote di un Pascal Ackermann (UAE) apparso ancora non in forma ottimale, ha dato una sferzata che non ha lasciato scampo agli avversari. Solo Max Walscheid (Cofidis) è apparso in grado di reggere l’urto sul muro in pavè finale, senza però mai impensierire il belga.
Alle loro spalle Arnaud De Lie (Lotto Soudal), Bert Van Lerberghe (Quick Step) e Bram Welten (Groupama). Nono il tedesco Ackermann.
La corsa si è svolta interamente secondo i piani di Alpecin, Arkèa e Lotto Soudal, presentatesi con i loro velocisti da portare in carrozza fino agli ultimi metri e nulla hanno potuto, nonostante il grosso impegno, le squadre avversarie. La prima fuga (con Lagrée, Carpenter, Verwilst, Vanoverschelde e D’Heygere) dura una novantina di chilometri, ma il gruppo ha paura di lasciare troppo spazio e si ricompatta. Iniziano così diversi scatti e controscatti che permettono a Casper Van Uden (DSM), Andreas Goeman (Tarteletto) e Samuele Zoccarato (Bardiani – CSF – Faizanè) di guadagnare qualche secondo. L’italiano non riesce a tenere il ritmo imposto dai compagni di fuga e alza bandiera bianca mentre da dietro risalgono Lulas Postlberger (Bora-hansgrohe) e Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB), che vanno a formare un quartetto inseguito dagli uomini Alpecin e Lotto.
Il vantaggio non arriverà mai neanche al minuto di vantaggio e si annulla completamente quando ai meno 20 si porta in testa anche la Quick Step. Nel finale gli attacchi non cennano a diminuire, ma l’unico degno di nota è quello di Samuel Watson (Groupama), che prende qualche secondo prima di essere inesorabilmente riassorbito in vista dell’ultimo settore di pavè che portava i corridori all’arrivo, dove Merlier che è bravo a intrufolarsi e prendere le ruote giuste prima di piazzare la zampata vincente.

Andrea Mastrangelo

La vittoria di Merlier nella classica belga (foto Tim Van WichelenCVPNSprintCyclingAgency2022)

La vittoria di Merlier nella classica belga (foto Tim Van WichelenCVPNSprintCyclingAgency2022)

MARK CAVENDISH FIORISCE NELLA PRIMAVERA DELLA MILANO TORINO!

marzo 16, 2022 by Redazione  
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Ancora lui, ancora un inizio di stagione da protagonista, oggi alla Milano Torino Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl) ha vinto da padrone andando a concretizzare il magistrale lavoro dei compagni di squadra facendo così sembrare la vittoria in volata un gioco da ragazzi. Al secondo posto Nacer Bouhanni (Arkéa – Samsic), terzo Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert).

La Milano Torino offre un percorso senza difficoltà altimetriche di rilievo, la volata è la soluzione finale con le squadre dei velocisti a dover tenere sotto controllo la corsa ed organizzare lo sprint nell’ultimo chilometro. La corsa è corsa ed i ciclisti la rendono sempre interessante e così è battaglia fin dai primi chilometri per portare via la fuga di giornata. All’inizio a provarci, ma senza esito positivo, sono Alessandro De Marchi (Israel-PremierTech) e Antonio Tiberi (Trek-Segafredo). Bisogna aspettare il passaggio al chilometro 30 di gara per registrare un nuovo tentativo di fuga grazie all’azione di Daniel Viegas (Eolo-Kometa) a cui si aggiungono Diego Alba (Drone Hopper – Androni Sidermec) e Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè). Il gruppo lascia fare, tanto che la prima ora di corsa si chiude con un vantaggio dei tre poco superiore ai 5’, dietro sono l’Arkéa – Samsic, la Ineos Grenadiers e la Quick-Step Alpha Vinyl a controllare la situazione con anche il contributo della Intermarché-Wanty-Gobert, del Team DSM e del TeamBikeExchange – Jayco. Si passa così alla seconda ora di corsa con il vantaggio in testa praticamente dimezzato, è il preludio al ricongiungimento che avviene non appena il gruppo a forte velocità transita al cartello dei meno 20 Km dal traguardo. Qui dal gruppo evade, in un leggero tratto in salita, Ben Healy (EF Education – EasyPost), l’irlandese guadagna subito 15” con il gruppo che lo tiene a tiro. Ai meno 5 Km nuovamente gruppo compatto. Questa volta la velocità è alta e le squadre dei velocisti iniziano a scortare il proprio uomo di punta. Davanti si porta la Quick-Step Alpha Vinyl, subito dietro la Arkéa – Samsic che per un tratto si porta a condurre in testa. E’ un alternarsi davanti tra queste due formazioni, ancora davanti in prossimità dell’arco dell’ultimo chilometro la Quick-Step Alpha Vinyl che da qui in avanti è impeccabile con l’ultimo uomo Michael Morkov che protegge il capitano Mark Cavendish fino ai 150 metri dal traguardo. Lavoro fantastico che consente al britannico di alzare le braccia al cielo dopo una volata senza mai essere in sofferenza, dietro Nacer Bouhanni e su Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert) non hai mai dato l’impressione di riuscire a sopravanzare Cannonball! Fuori dal podio quarto Max Kanter (Movistar) che precede Peter Sagan (TotalEnergies), sesto Andrea Vendrame (AG2R Citroën), il primo degli italiani all’arrivo. Cavendish è il primo ciclista britannico a vincere la Milano Torino, una delle classiche italiane più longeve.

Antonio Scarfone

Mark Cavendish vince la Milano - Torno (foto: Tim de Waele/Getty Images)

Mark Cavendish vince la Milano - Torno (foto: Tim de Waele/Getty Images)

16-03-2022

marzo 16, 2022 by Redazione  
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MILANO – TORINO

Il britannico Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella classica italiana, Magenta – Rivoli, percorrendo 199 Km in 4h31′22″, alla media di 44.000 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa-Samsic) e il norvegese Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), 6°.

DANILITH NOKERE KOERSE

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 199 Km in 4h20′04″, alla media di 43.789 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Max Walscheid (Cofidis) e il connazionale Arnaud De Lie (Lotto Soudal). Miglior italiano Marco Frigo (Israel-Premier Tech), 56° a 53″

DANILITH NOKERE KOERSE DONNE

L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 125.9 Km in 3h14′47″, alla media di 38.782 Km/h. Ha preceduto di 1″ la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) e l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella prima tappa, Vendas Novas – Sines, percorrendo 176.7 Km in 4h05′56″, alla media di 43.109 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Iuri Leitao (Caja Rural-Seguros RGA) e il connazionale Leangel Linarez (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados). Nessun italiano in gara. Aular è il primo leader della classifica con 4″ sui portoghesi Leitao e Rodrigo Caixas (L.A. Alumínios/Credibom/Marcos Car)

PHIL BAUHAUS, PRIMA VITTORIA STAGIONALE ALLA CORSA DEI DUE MARI, TADEJ POGACAR VINCE LA TIRRENO ADRIATICO 2022.

marzo 13, 2022 by Redazione  
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A San Benedetto del Tronto questa volta è volata di gruppo con la vittoria che va a Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) che in rimonta va ad imporsi su Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) e Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Nulla cambia in classifica generale con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che fa sua la Corsa dei Due Mari, secondo gradino del podio per Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e terzo gradino del podio per Mikel Landa (Bahrain-Victorious).

Ultimo atto della Tirreno Adriatico 2022 con l’arrivo a San Benedetto del Tronto che strizza l’occhio ai velocisti. Non partono, dopo le cadute di ieri Enric Mas (Movistar) e Tao Geoghegan Hart (Ineos-Grenadiers). In avvio subito una caduta che va a coinvolgere Olav Kooij e Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Ad avere la peggio però sono Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) e Mattia Bais (Drone Hopper-Androni Sidermec) costretti al ritiro. Qualche chilometro dopo va via la fuga di giornata caratterizzata dalla presenza di Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizané), Jorge Arcas (Movistar) e Manuele Boaro (Astana Qazaqstan). I tre, con il gruppo evidentemente rilassato, riescono a guadagnare un vantaggio massimo di 3’25”. Al GPM passa per primo Manuele Boaro, da qui in poi restano 90 Km pianeggianti in cui il gruppo inizia ad organizzare le operazioni per tornare sui fuggitivi. Ecco quindi le squadre più attrezzate per la volata alternarsi in testa al plotone, il lavoro è ripartito tra Jumbo-Visma, Quick-Step Alpha Vinyl, Alpecin-Fenix e Groupama-FDJ. Al primo passaggio sotto il traguardo il ritardo dai battistrada è di circa 2’. Da registrare al successivo passaggio dal traguardo una foratura per Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), il secondo della classifica generale riesce poco dopo a rientrare nel gruppo dei migliori. In testa, una volta entrati nei 15 Km conclusivi, Tonelli è il primo a cedere ed essere così riassorbito dal gruppo ormai lanciatissimo verso la volata. Davanti la coppia Boaro e Arcas conserva 40” di vantaggio, poca cosa a dispetto dell’impulso con cui dietro il gruppo, in gran forze, sta per arrivare sulla testa della corsa con anche l’Alpecin-Fenix a dare il proprio contributo nel ricucire e riuscire a riprendere la fuga quando mancano 8 Km. A questo punto le carte in gruppo vanno a rimescolarsi, davanti è una lotta tra i treni delle squadre, a fare la voce grossa anche la Bahrain Victorious, Arkea-Samsic, Trek-Segafredo e Israel-Premier Tech oltre all’UAE Team Emirates per proteggere il leader della corsa Tadej Pogacar. Tranditati sotto l’arco dell’ultimo chilometro è Rick Zabel (Israel-Premier Tech) a condurre verso lo sprint il proprio compagno di squadra Giacomo Nizzolo, subito dietro in rimonta spunta, scortato dal fidato Andrea Pasqualon, Alexander Kristoff (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ma senza riuscire a superare Nizzolo che sembra lanciato verso il successo alla sinistra della carreggiata, dietro l’italiano Kaden Groves (Team BikeExchange – Jayco) e Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) escono verso destra e con uno spunto più veloce è Bauhaus a bruciare Nizzolo sul traguardo, terzo Groves, quarto Davide Cimolai (Cofidis), quinto Alberto Dainese (Team DSM). In classifica generale non cambia nulla con il fenomeno sloveno in maglia azzurra da leader Tadej Pogacar (sue anche le maglie della speciale classifica a punti e miglior giovane) che fa sua la Tirreno Adriatico 2022 con 1’:52” su Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e 2’:33 su Mikel Landa (Bahrain-Victorious), quarto a 2’:44 Richie Porte (Ineos-Grenadiers), quinto a 3’:05” Jay Hindley (Bora – Hansgrohe). Adesso attendiamo Pogacar alla Milano Sanremo di sabato prossimo ed il forte ciclista sloveno dopo aver già mostrato una forma eccezionale da inizio anno, vincendo tutte le corse a cui ha partecipato, non si pone limiti e siamo sicuri che si inventerà qualcosa anche sul Poggio. Da notare che prima della Classicissima ci sarà un antipasto molto gustoso mercoledì con la Milano – Torono, classica autunnale che quest’anno si correrà un po’ prima…

Antonio Scarfone

Phil Bauhaus vince a San Benedetto del Tronto (foto: Getty Images Spot)

Phil Bauhaus vince a San Benedetto del Tronto (foto: Getty Images Spot)

13-03-2022

marzo 13, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

PARIGI-NIZZA

Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si è imposto nella settima tappa, Nizza – Col de Turini, percorrendo 155.2 Km in 4h02′47″, alla media di 38.355 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Daniel Felipe Martinez (INEOS Grenadiers) e di 2″ il britannico Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 35° a 10′59″. Roglic è ancora leader della classifica con 47″ su Yates e 1′00″ su Martinez. Miglior italiano Felline, 29° a 22′23″.

TIRRENO-ADRIATICO

Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di San Benedetto del Tronto, percorrendo 152 Km in 3h39′58″, alla media di 43.37 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) e l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco). Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si impone in classifica con 1′52″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e 2′33″ sullo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 7° a 3′20″

ALBERT ACHTERHES PROFRONDE VAN DRENTHE

Il belga Dries Van Gestel (TotalEnergies) si è imposto nella corsa olandese, Assen – Hoogeveen, percorrendo 198.1 Km in 5h08′47″, alla media di 38.493 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’ungherese Barnabas Peak (Intermarché-Wanty-Gobert) e il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic). Unico italiano in gara Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix), 17° a 1′14″.

DORPENOMLOOP RUCPHEN

L’olandese Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Rucphen, percorrendo 186 Km in 4h07′33″, alla media di 45.081 Km/h. Ha preceduto di 4″ i belgi Sasha Weemaes (Sport Vlaanderen-Baloise) e Timothy Dupont (Bingoal-WB Development Team).

ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY

L’elvetico Robin Froidevaux (Swiss Racing Academy) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pisino – Umago, percorrendo 114 Km in 2h27′50″, alla media di 46.268 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartosz Rudyk (Santic – Wibatech) e il croato Viktor Potočki (Ljubljana Gusto Santic). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 9°. Lo statunitense Matthew Riccitello (Hagens Berman Axeon) si impone in classifica con 15″ sul francese Alex Baudin (Swiss Racing Academy) e 23″ sul britannico Sean Flynn (Swiss Racing Academy). Miglior italiano Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè), 18° a 1′03″

SOUTH AEGEAN TOUR (Grecia)

Il canadese Matteo Dal-Cin (Toronto Hustle) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Rodi – Salakos, percorrendo 168.8 Km in 4h06′09″, alla media di 41.146 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) e il norvegese Embret Svestad-Bårdseng (Team Coop). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 20° a 19″. Dal-Cinè si impone in classifica con 6″ sul tedesco Luca Dressler (Team Lotto-Kern Haus) e 10″ su Guérin. Miglior italiano Peron, 17° a 2′17″

CLASSICA DA ARRABIDA – CYCLIN’PORTUGAL

Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella corsa olandese, Sesimbra – Setúbal, percorrendo 161.8 Km in 3h40′31″, alla media di 44.024 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Luís Gomes (Kelly-Simoldes-UD Oliveirense) e Luis Mendonça (Glassdrive/Q8/Anicolor). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico), 67° a 5′53″

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