OK O’CONNOR, LA MOLINA E’ TUA. TAPPA E MAGLIA PER L’AUSTRALIANO

marzo 23, 2022 by Redazione  
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Sul primo arrivo in quota del Giro di Catalogna 2022, Ben O’Connor (Team AG2R) attacca a circa 5 km dall’arrivo mantenendo un vantaggio tale da non essere più ripreso. La bella azione dell’australiano gli consente di ottenere la prima vittoria stagionale e soprattutto di salire in vetta alla classifica generale, che domani subirà un altro scossone sull’arrivo in salita di Boi Taull, decisamente più difficile.

Al Giro di Catalogna 2022 iniziano le prime vere insidie altimetriche con la terza tappa che parte da Perpignan e termina a La Molina dopo 161.1 km. Il Mont-Louis, la Collada de Toses e l’arrivo in cima a La Molina daranno una prima setacciata alla classifica generale e vedremo se e come i ciclisti rimasti attardati ieri – primo fra tutti Simon Yates (Team BikeExchange Jayco) – reagiranno al ritardo in classifica generale. Da verificare anche la tenuta di Jonas Hvideberg (Team DSM), attuale maglia biancoverde e molto attivo nelle tappe iniziali. Dopo la partenza da Perpignan dovevano trascorrere una ventina di km prima di vedersi concretizzata la fuga di giornata. Dopo diversi attacchi e contrattacchi nelle prime posizioni del gruppo riuscivano ad evadere in quattro: Casper Pedersen (Team DSM), Ander Okamika (Team Burgos BH), Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi). Il terzetto di testa iniziava la scalata verso il primo GPM di Mont-Louis con oltre 6 minuti di vantaggio sul gruppo. Era Okamika a scollinare per primo mentre nel gruppo inseguitore si segnalavano in difficoltà i velocisti e soprattutto la maglia bianco verde Hvideberg. Okamika si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di llivia posto al km 97.7. Era invece Petilli a conquistare il secondo traguardo volante di Puigcerdà posto al km 107. Il Team Movistar accelerava in vista delle prime rampe della Collada de Toses, secondo GPM in programma di oltre 20 km che si stagliava nella seconda parte della tappa, anche se le pendenze superavano raramente il 5%. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva 5 minuti di vantaggio sul gruppo. Okamika scollinava in prima posizione mentre il gruppo aveva ridotto sensibilmente il suo ritardo dalla fuga e passava il GPM con poco più di 2 minuti da recuperare sul drappello di testa. Nella discesa successiva una decisa accelerazione del Team Jumbo Visma allungava il gruppo che si avvicinava sempre di più al quartetto di testa. A 11 km dall’arrivo, sulle prime rampe della salita verso La Molina, Hvideberg alzava definitivamente bandiera bianca lasciandosi sfilare nelle retrovie. Erano Team Jumbo Visma e Team Israel Premier Tech a imporre un ritmo vivace nelle prime posizioni. Dal gruppo scattava Henri Vandenabeele (Team DSM) che nel giro di un km riusciva a raggiungere e staccare Bizkarra, l’ultimo dei fuggitivi che era rimasto in testa. Team Movistar e Team BikeExchange aumentavano l’andatura ed il gruppo dei migliori si assottigliava sempre di più. Nel frattempo Ben O’Connor (Team AG2R) aveva raggiunto Vandenabeele in testa alla corsa. A 7 km dall’arrivo Simon Yates (Team BikeExchange) si staccava, probabilmente ancora dolorante dopo la botta subita nel finale della seconda tappa. Uno strenuo O’Connor si lasciava alle spalle Vandenabeele a 5 km dall’arrivo. L’australiano manteneva un vantaggio costante sul gruppo inseguitore intorno ai 20 secondi e andava a trionfare a braccia alzate sul traguardo di La Molina nonostante il veemente ritorno del gruppo. A 6 secondi si piazzava in seconda posizione, regolando il gruppetto degli inseguitori, Juan Ayuso (UAE Team Emirates) mentre terzo era Nairo Quintana (Team Arkea Samsic). Chiudevano la top five Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) in quarta posizione e Joao Almeida (Team Quick Step Alpha Vinyl) in quinta posizione. Da sottolineare anche il buon settimo posto di Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), giunto con i primi alle spalle di O’Connor. Oltre ad ottenere la prima vittoria del 2022, O’Connor sale al primo posto in classifica generale indossando la maglia biancoverde di leader, con 10 secondi di vantaggio su Ayuso e 12 secondi di vantaggio su Quintana. Domani è in programma la quarta tappa da La Seu d’Urgell a Boi Taull. Quest’ultima è una delle salite più note della Catalogna e verrà scalata al termine di una frazione che vedrà nelle gambe dei ciclisti anche le fatiche accumulate sui precedenti Coll de Boixols e Port de le Creu de Perves. Sono tutte salite di prima categoria che daranno un altro scossone alla classifica generale e metteranno in pole position i veri pretendenti alla vittoria finale. La classifica è ancora abbastanza corta, con 20 ciclisti in 25 secondi e non sembra esserci ancora un ciclista nettamente più forte degli altri. La grande insidia, oltre alle mere salite, può essere la presenza di nevicate, che secondo le previsioni potrebbero verificarsi durante lo svolgimento della tappa, specialmente in alta quota.

Giuseppe Scarfone

Ben OConnor vince a La Molina (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

Ben O'Connor vince a La Molina (foto: Luis Angel Gomez/SprintCyclingAgency)

22-03-2022

marzo 22, 2022 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella seconda tappa, L’Escala – Perpignan, percorrendo 202.4 Km in 4h44′28″, alla media di 42.69 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 15°. Il norvegese Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM) è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) e 7″ su Hofstetter. Miglior italiano Ciccone, 6° a 11″

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

L’elvetico Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Riccione, percorrendo 164.6 Km in 4h12′58″, alla media di 39.041 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’irlandese Edward Dunbar (INEOS Grenadiers) e di 16″ il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Thomas Pesenti (Beltrami TSA Tre Colli), 6° a 16″. Schmid è il primo leader della classifica con 6″ su Dunbar e 22″ su Hayter. Miglior italiano Pesenti, 6° a 26″

TOUR DE NORMANDIE

L’olandese Casper van Uden (Development Team DSM) si è imposto nella seconda tappa, Le Neubourg – Forges-les-Eaux, percorrendo 187.5 Km in 4h26′14″, alla media di 42.256 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Emilien Jeannière (Vendée U) e l’australiano Jensen Plowright (Groupama-FDJ Conti). Miglior italiano Antonio Puppio (Israel Cycling Academy), 50°. Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) è ancora leader della classifica con 25″ su Van Uden e 29″ sul canadese Charles-Étienne Chrétien (Premier Tech U23 Cycling Project). Miglior italiano Puppio, 55° a 36″

COPPI E BARTALI, SUCCESSO DI MAURO SCHMID A RICCIONE

marzo 22, 2022 by Redazione  
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Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl Team) ha vinto la tappa iniziale della Coppi e Bartali battendo in volata Eddie Dunbar (INEOS Grenadiers) al termine di un’azione durata venticinque chilometri. Nel gruppo Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) ha vinto lo sprint per il terzo posto, mentre Thomas Presenti (Beltrami TSA – Tre Colli) è stato l’azzurro meglio classificato al sesto posto.

La trentasettesima edizione della Settimana Internazionale Coppi e Bartali si presenta in maniera inedita. Una corsa estremamente impegnativa con 5 giorni di salita, tre dei quali tra Romagna-San Marino e il finale inconsueto con due tappe in Toscana. Un percorso molto adatto agli scalatori avendo tantissimo dislivello, in particolare nella tappa Sammarinese.
Anche la startlist è di primissimo piano con la presenza di Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), Geraint Thomas e Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), Chris Froome (Israel – Premier Tech) all’esordio stagionale dopo gli ennesimi problemi fisici, Remy Cavagna e Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Kevin Colleoni e Matteo Sobrero (Team BikeExchange – Jayco), Tobias Foss (Jumbo-Visma), Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE Team Emirates), ma il nome più altisonante, senza ombra di dubbio, è quello di Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) presente per fare più giorni gara possibile prima del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix.

La prima tappa di 163 chilometri con partenza da Riccione e arrivo nella stessa cittadina del lungomare romagnolo era una delle frazioni più adatte ad un arrivo in volata ristretta, seppur il percorso era molto mosso con ben 3000 metri di dislivelli e una sequenza di salite difficili tra il chilometro 120 e 140 con la Grotta di Onferno, 2.6 chilometri al 5.8%, uno strappo non categorizzato GPM di 1000 metri al 10% e il Montefiore Conca, salita di 3 chilometri al 9.5%. Dopo il GPM 25 chilometri più facili potevano permettere un ricompattamento in gruppo, con un’ultima salita di San Clemente, 2.2 chilometri al 4.3% con qualche tratto impegnativo ai -11.

Dopo una decina di chilometri di battaglia si creava il tentativo di fuga comprendente Giovanni Bortoluzzi (Work Service Vitalcare Vega), Tom Paquot (Bingoal Pauwels Sauces WB), Simon Pellaud (Trek-Segafredo) e Gidas Umbri (Team Colpack Ballan). La EOLO-Kometa aveva provato a riprendere questo tentativo, dovendo però arrendersi dopo qualche chilometro, col ritardo che cresceva fino ai quattro minuti con un gruppo guidato dalla Alpecin-Fenix, mentre la INEOS Grenadiers aumentava il ritmo intorno a un terzo di gara. Prima della sequenza finale di salite il ritardo scendeva a 2’ con un gruppo tirato dalla UAE Team Emirates e dalla BORA – hansgrohe. Durante la frazione, erano tantissime le cadute segnalate, inclusa quella di Paquot nella prima discesa che la fuga imboccava con 38” sul gruppo, il quale aveva già ripreso il fuggitivo Umbri. Sulla salita successiva Pellaud era l’ultimo a venire ripreso sulla spinta della Jumbo-Visma, la quale portava l’attacco da parte di Loe Van Belle. L’atleta olandese, classe 2002, veniva però presto ripreso sul Montefiore Conca dove l’andatura si faceva estremamente alta andando a ridurre il numero di unità del gruppo drasticamente. Oltre ad un’atleta della EF Education-EasyPost, avveniva un altro attacco, più importante, ad opera di Eddie Dunbar (INEOS Grenadiers). L’inseguimento sulla salita era condotto dalla Quick-Step scollinando con un ritardo di 17” dal ciclista irlandese. Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl Team) riusciva in solitaria ad aggiungersi al tentativo evadendo in discesa. A questo punto, l’inseguimento era preso in carico dalla UAE Team Emirates in un gruppo ridotto a 20 atleti, il quale perdeva quarantacinque secondi ai -15, mentre un secondo gruppo era attardato altri 25” da loro. Alpecin-Fenix era l’altro team che collaborava nel primo gruppo, mentre la Bingoal Pauwels Sauces WB nel secondo.
Nel tratto finale il ritardo si assottigliava velocemente, ma era troppo tardi, lasciando quindi davanti i due giocarsi il successo, con Dunbar che lanciava una volata lunga, ma veniva sopravanzato da Schmid che conquistava così la prima tappa e la maglia di leader della corsa. Il gruppo inseguitore arrivava a 16“ con Hayter a regolare Van der Poel. Gli attardati più importanti erano Filippo Zana, Mattia Cattaneo e Kevin Colleoni arrivato con 1’14” di ritardo, invece Alberto Bettiol e Chris Froome sono arrivati con oltre 10’ di ritardo.
Il migliore degli italiani al traguardo è stato Thomas Presenti, giungendo sesto.

Nella tappa di domani da Riccione a Longiano di 167 chilometri è previsto un circuito conclusivo impegnativo col finale posto su un muro di 900 metri al 10%, ideale sulla carta per Van der Poel, ma anche per Hayter.

Carlo Toniatti.

Mauro Schmid conquista il successo a Riccione (Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency)

Mauro Schmid conquista il successo a Riccione (Massimo Fulgenzi/SprintCyclingAgency)

GROVES NON CADE E VINCE A PERPIGNAN. HVIDEBERG E’ LA NUOVA MAGLIA VERDE

marzo 22, 2022 by Redazione  
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Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) vince con autorità la volata di Perpignan nella seconda tappa del Giro di Catalogna 2022, in un finale convulso caratterizzato da ventagli e cadute che spezzettano il gruppo. Jonas Hvideberg (Team DSM) grazie agli abbuoni conquistati durante la fuga è la nuova maglia verde. Domani prima tappa per uomini di classifica con l’arrivo in salita a La Molina.

Dopo la vittoria in volata di Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) nella prima tappa e soprattutto dopo il grande spavento per Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious), accasciatosi per un malore e prontamente assistito dai medici, il Giro di Catalogna 2022 prova a ripartire con la seconda tappa da L’Escala a Perpignan di 202.4 km. Si sconfina inusualmente in Francia puntando costantemente verso nord ed attraversando la parte costiera dei Pirenei. Le maggiori insidie altimetriche verranno affrontate intorno a metà tappa, dal km 90 al km 150, con i tre GPM in rapida sequenza del Coll de sa Perafita, del Coll del Frare e del Coll des Belitres. Una volta giunti in Francia, da Banyuls-sur-Mer a Perpignan restano una cinquantina di km sostanzialmente pianeggianti che dovrebbero favorire le squadre dei velocisti per una volata di gruppo molto probabile. Da L’Escala, oltre a Colbrelli, non partiva neanche il compagno di squadra Jack Haig. Dopo una decina di km si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti: Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM), Adrià Moreno (Team Burgos BH) e Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi). Dopo 30 km il vantaggio della fuga nei confronti del gruppo era di oltre 4 minuti. Dopo 50 km il vantaggio era aumentato a 5 minuti. Era in particolare il Team BikeExchange Jayco a dettare il ritmo in testa al gruppo. Hvideberg scollinava per primo sul Coll de sa Perafita, primo GPM in programma posto al km 107.9. Bou vinceva il traguardo volante di Port de la Selva posto al km 116, mentre poco più tardi Hvideberg faceva suo il secondo traguardo volante di Llançà posto al km 123.3. La fuga iniziava l’ascesa del Coll de Frare, secondo GPM di giornata, con poco più di 2 minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore, nel quale una caduta di sette ciclisti coinvolgeva anche Andrea Bagioli, uno dei capitani del Team Quick Step Alpha Vinyl. Tutti e sette i ciclisti si rimettevano in sella e proseguivano. Sul successivo Coll del Frare posto al km 134.4 il primo a scollinare era Bou. Lo spagnolo si ripeteva nuovamente sul Coll des Belitres, andando a scollinare in prima posizione. La corsa entrava così in territorio spagnolo. A 55 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio su un gruppo che aveva accelerato e che nelle salitelle di metà tappa aveva perso alcuni ciclisti che almeno sulla carta sembrava potessero dire la loro in classifica generale, come Richie Porte (Team INEOS), Antwan Tolhoek (Team Trek Segafredo) e Marc Soler (UAE Team Emirates). In particolare l’australiano era costretto ad abbandonare la corsa. A 40 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo era sceso a 1 minuto e 10 secondi. Il gruppo riprendeva la fuga a 27 km dall’arrivo. A 23 km dall’arrivo Carlos Rodriguez (Team INEOS) era vittima di una foratura e cambiava al volo la bici, mettendosi a inseguire il gruppo e riuscendo a riprendere la coda dopo qualche km grazie all’aiuto di un paio di compagni. A 16 km dall’arrivo una curva a gomito verso destra provocava un vistoso rallentamento che creava confusione e lasciava nelle retrovie Simon Yates, il capitano del Team BikeExchange Jayco per la classifica generale. Vento e ventagli non mancavano nel tratto finale ed il gruppo si spezzettava sempre di più. Le squadre più attive in testa erano Team Movistar, Team Jumbo Visma e Team INEOS. A giocarsi la volata sul traguardo di Perpignan giungeva un gruppo di una quarantina di unità. Era Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) ad avere la meglio su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) ed Hugo Hofstetter (Team Cofidis). Chiudevano la top five Ethan Vernon (Team Quick Step Alpha Vinyl) in quarta posizione e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) in quinta posizione, mentre la maglia biancoverde Matthews non faceva meglio del settimo posto. Il ventitreenne australiano ottiene la sua prima vittoria stagionale dopo altre belle prestazioni offerte al Tour of Oman ed alla Tirreno Adriatico, dove aveva raccolto complessivamente due secondi e tre terzi posti. Il gruppo con Yates giungeva al traguardo con 33 secondi di ritardo ed il britannico dovrà attaccare già domani se vuole risalire in classifica. Grazie agli abbuoni conquistati Hvideberg scalza proprio Matthews ed è il nuovo leader della classifica generale con 1 secondi di vantaggio sull’australiano. Domani è in programma la terza tappa da Perpignan a La Molina di 161.1 km. Si può parlare di una tappa pirenaica ‘light’, poiché ritornando in Spagna si affronteranno tre GPM lunghi ma non impossibili come Mont Saint-Louis, Collada des Toses e La Molina. Sono comunque classificati di prima categoria ed assisteremo quasi certamente alle prime scaramucce tra i pretendenti alla vittoria finale.

Giuseppe Scarfone

Kaden Groves vince a Perpignan (foto: Getty Images)

Kaden Groves vince a Perpignan (foto: Getty Images)

21-03-2022

marzo 21, 2022 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella prima tappa, circuito di Sant Feliu de Guíxols, percorrendo 171.2 Km in 3h47′11″, alla media di 45.215 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) e il francese Quentin Pacher (Groupama-FDJ). Matthews è il primo leader della classifica con 4″ su Colbrelli e sul norvegese Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM)

TOUR DE NORMANDIE

Il francese Mathis Le Berre (Côtes d’Armor-Marie Morin) si è imposto nella prima tappa, Ouistreham – Vimoutiers, percorrendo 148.2 Km in 3h41′45″, alla media di 40.099 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Florian Rapiteau (Laval Cyclisme 53) e di 17″ il connazionale Thomas Bonnet (Vendée U). Miglior italiano Marco Frigo (Israel Cycling Academy), 58° a 20″. Le Berre è il primo leader della classifica con 13″ su Rapiteau e 29″ su Bonnet. Miglior italiano Frigo, 59° a 36″

CATALOGNA 2022, MATTHEWS VINCE LA PRIMA TAPPA, PAURA PER COLBRELLI.

marzo 21, 2022 by Redazione  
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Dopo il quarto posto alla Milano Sanremo, Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) vola in Catalogna e fa sua la prima tappa con una volata di grande potenza in quel di Sant Feliu de Guixols, al termine di una giornata caratterizzata da pioggia e vento. L’australiano parte lungo e mantiene un margine che nessuno riesce a colmare sulla strada in costante ascesa. Matthews veste la prima maglia biancoverde e può confermarsi già domani nella seconda tappa ancora favorevole alle ruote veloci. Malore di Colbrelli subito dopo l’arrivo

Il Giro di Catalogna 2022 presenta un percorso classico, con sette tappe in linea che strizzano l’occhio agli scalatori. Non sono salite ripide come quelle dei Paesi Baschi, ma i ciclisti che vorranno emergere dovranno avere comunque un buon feeling con le salite. Già la prima tappa di poco più di 171 km da Sant Feliu de Guixols a Sant Feliu de Guixols vede tre GPM non banali che potrebbero incidere da subito sulla classifica generale. Il primo GPM, l’Alto de Santa Pellaia, dopo una ventina di km, può essere un buon trampolino di lancio per la prima fuga della corsa catalana. Nel finale, l’Alt de la Ganga e l’Alt de la Romanyà, metterà ulteriore pepe sulla corsa, che potrebbe esplodere proprio sull’ultimo GPM in programma. Dallo scollinamento all’arrivo mancheranno circa 25 km molto veloci con parecchia discesa e un finale con diversi saliscendi che potrebbero favorire ulteriori attacchi. Una delle squadre faro della corsa sarà l’INEOS, che in Catalogna porta una squadra con addirittura quattro potenziali capitani (Porte, Carapaz, Sivakov e Carlos Rodriguez), pur facendo a meno di Adam Yates, il vincitore dell’edizione 2021. Dopo la partenza sotto un cielo grigio il primo tentativo di fuga era portato da tre ciclisti: Adrià Moreno (Team Burgos BH), Raul Garcia Pierna (Team Kern Pharma) e Gotzon Martin (Team Euskaltel Euskadi. Il terzetto veniva ripreso nel giro di un paio di km. Sull’Alt de Santa Pellaia, primo dei tre GPM in programma oggi, attaccava Alex Molenaar (Team Burgos BH), inaugurando una nuova serie di attacchi e contrattacchi da parte di numerosi ciclisti. Molenaar riusciva a scollinare in prima posizione pochi istanti prima di essere ripreso dal gruppo nella discesa successiva. Un gruppetto di sei ciclisti riusciva ad evadere dal gruppo dopo una trentina di km. I sei erano Jetse Bol (Team Burgos BH), Marco Brenner (Team DSM), Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Carlos Canal ed Antonio Jesus Soto (Team Euskaltel Euskadi) e Raul Garcia Pierna, quest’ultimo già protagonista del primo tentativo di fuga. Dopo 60 km il vantaggio della fuga era di poco superiore ai 3 minuti. Il gruppo accelerava improvvisamente anche perché il vento abbastanza sostenuto permetteva la formazione di ventagli. I fuggitivi venivano ripresi a 73 km dall’arrivo, una decina di km prima dell’inizio dell’Alt de la Ganga, secondo GPM in programma. Era Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) che scollinava per primo. A 46 km dall’arrivo un nuovo tentativo d’attacco veniva portato da Pieter Serry (Team Quick Step Alpha Vinyl), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Theo Delacroix (Team Intermarchè Wanty Gobert), Jonas Iversby Hvideberg (Team DSM), ed i sempre presenti Caicedo e Molenaar. Hvideberg si aggiudicava il traguardo intermedio di Sant Feliu de Guixols posto al km 134.5. Il gruppo di testa affrontava il GPM dell’Alt de Romanyà con 1 minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore e sotto una forte pioggia. Più dietro era segnalato Jai Hindley, uno dei capitani del team Bora Hansgrohe, ritardato da un salto di catena. Caicedo eda il primo fuggitivo ad essere ripreso, a circa 1 km e mezzo dallo scollinamento. Erano Team Movistar, Team Trek Segafredo e Team INEOS a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo. Hvideberg scollinava in prima posizione. Erano le squadre dei velocisti a prendere in mano le redini dell’inseguimento quando mancavano una ventina di km al termine. Molto attive in testa al gruppo erano Team Bahrain Victorious e Team DSM. Richard Carapaz (Team INEOS) veniva coinvolto in una caduta a 12 km dal termine ma rientrava prontamente in gruppo scortato dai compagni di squadra Plapp e Castroviejo. Una decisa accelerazione di Rohann Dennis riportava il gruppo sugli attaccanti che venivano definitivamente ripresi a 8 km dall’arrivo. Il gruppo giungeva compatto sotto lo striscione dell’ultimo km, da dove la strada si impennava leggermente fino all’arrivo. Lo sprint, praticamente in salita, premiava un coriaceo Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) che impostava una volata lunga a 400 metri dal traguardo e riusciva a resistere al ritorno degli avversari. Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) era secondo mentre in terza posizione si classificava Quentin Pacher (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl) in quarta posizione e Sergio Higuita (Team Bora Hansgrohe) in quinta posizione. Subito dopo l’arrivo Colbrelli si accasciava per un improvviso malore e si rendevano necessari l’intervento dell’ambulanza e un massaggio cardiaco. Matthews ottiene così la prima vittoria del 2022 e sale al primo posto in classifica generale indossando la maglia bianco verde di leader con 4 secondi di vantaggio su Colbrelli e 6 secondi di vantaggio su Pacher. Domani è in programma la seconda tappa da L’Escala a Perpignan. Si sconfina in Francia per una tappa che presenta le maggiori insidie a metà percorso, dove i ciclisti saranno attesi da tre GPM che potrebbero stimolare l’azione di qualche coraggioso. Il finale senza rilevanti difficoltà altimetriche ci fa però propendere per una nuova volata.

Giuseppe Scarfone

Michael Matthews vince a Sant Feliu de Guixols (foto: Marca.com)

Michael Matthews vince a Sant Feliu de Guixols (foto: Marca.com)

SANREMO 2022 – LE PAGELLE

marzo 21, 2022 by Redazione  
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Le pagelle della Milano – Sanremo vinta a sorpresa dallo sloveno Matej Mohoric

MATEJ MOHORIC: Lo sloveno della Bahrain – Victorius non partiva coi favori dei pronostici ma nei chilometri finali dimostra un coraggio e una padronanza della bici che solo in pochi possono vantare. Prima classica monumento e prima corsa del 2022 vinta. Sul Poggio e sulla Cipressa è sempre coi big, non perde le ruote dei vari Pogacar, Van Aert e Van der Poel, poi rilancia e scappa in discesa dove allunga e rischiando più volte l’osso del collo va a vincere una corsa di gran classe e coraggio. VOTO: 10

MATHIEU VAN DER POEL: Non doveva nemmeno partecipare per i problemi alla schiena, lo hanno dovuto convincere. Nonostante sia alla prima corsa stagionale mostra una condizione fisica e atletica da far invidia a molti. Uno dei primi a rispondere alle trenate di Pogacar e Andersen, alla fine raccoglie un terzo posto di tutto rispetto. VOTO: 8

ANTHONY TURGIS: Il passista della TotalEnergies non è un ciclista abituato a tagliare il traguardo prima di tutti, eppure oggi ci è andato molto vicino, prima sul Poggio quando è uno dei più attivi, poi negli ultimi due chilometri quando si mette ad inseguire Mohoric da solo dopo che si rende conto che non può sperare nella collaborazione altrui. Un gran secondo posto che ridà lustro ai risultati di questo corridore che non rispecchianno il suo vero valore. VOTO: 7,5

MICHAEL MATTHEWS: L’australiano era alla sua decima partecipazione alla Milano-Sanremo, una corsa che lo ha sempre affascinato ma che non è mai riuscito a vincere, nonostante i molti piazzamenti fatti. Quest’anno raccoglie un quarto posto, un altro piazzamento d’onore per un corridore che onora sempre la Classicissima di Primavera. VOTO: 7

SØREN KRAGH ANDERSEN: Lo scorso anno aveva dimostrato di avere la Milano-Sanremo tra le sue corde. Prova a sorprendere tutti sul Poggio e per poco non ci riesce. VOTO: 7

TADEJ POGACAR: Tutti gli occhi sono puntati su di lui, si riprende dopo qualche problemino di stomaco nei primi chilometri di gara, la squadra lo supporta e tiene chiusa la corsa per un suo attacco. Lo sloveno attacca e riattacca dalla Cipressa al Poggio, ma non riesce a fare il vuoto. Si fa uccellare da Mohoric in controtempo. VOTO: 7

SAMUELE RIVI e ALESSANDRO TONELLI: I due ciclisti italiani entrano nella fuga di giornata con altri sei compagni di avventura attaccando per ben 284 chilometri e arrendendosi per ultimi al ritorno del gruppo. VOTO: 7

MADS PEDERSEN: Il danese prende il posto di Jasper Stuyven nella Trek-Segafredo, la condizione c’è come dimostravano i risultati della Parigi-Nizza. Corre con scioltezza, specie sulla Cipressa e sul Poggio dove è sempre uno dei primi a reagire alle trenate di Pogacar & Company. Col senno di poi avrebbe potuto correre in modo più aggressivo, ma con un Mohoric in formato Superman difficilmente il risultato sarebbe cambiato. VOTO: 6,5

DAVIDE FORMOLO: Il corridore veneto è un fedelissimo della scuderia di Tadej Pogacar. Fedeltà e dedizione alla causa dimostrata anche alla Milano-Sanremo dove si mette in testa al gruppo per rendere la corsa più dura. VOTO: 6,5

DIEGO ULISSI: Il toscano si mette in testa per lanciare Pogacar e lo fa davvero bene. VOTO: 6,5

VINCENZO ALBANESE: Il corridore della Eolo-Kometa è il primo degli italiani, undicesimo a undici secondi da Mohoric. Una corsa condotta con attenzione che fa ben sperare per il futuro. VOTO: 6

WOUT VAN AERT: Il corridore della Jumbo-Visma era il grande favorito di giornata insieme a Pogacar. Ma, mentre lo sloveno attaccava a più riprese sulla Cipressa prima e sul Poggio poi, Van Aert restava sornione a ruota degli inseguitori senza sbilanciarsi più di tanto in azioni che gli potevano far sprecare energie inutilmente. Purtroppo per lui questa tattica non ha pagato e si è ritrovato impantanato in un inseguimento dispendioso, sia fisicamente, sia mentalmente. Termina all’ottavo posto, l’ultimo del gruppetto inseguitore. VOTO: 5,5

ALEXANDER KRISTOFF: Il norvegese si era presentato ai nastri di partenza con buone sensazioni e una gamba niente male. Purtroppo per lui l’età e i chilometri della Sanremo lo hanno fatto rimbalzare. VOTO: 5

THOMAS PIDCOCK: Era una delle punte di giornata della Ineos Grenadiers, anche se in questo 2022 su strada non ha ancora trovato lo spunto vincente. Esce subito di scena quando la corsa si infiamma sulla Cipressa. VOTO: 4,5

FABIO JAKOBSEN: L’olandese è il velocista di punta della Quick-Step Alpha Vinyl, ma la sua corsa però si mette subito male quando si la gara si accende e non riesce a tenere il ritmo dei migliori staccandosi malamente. Arriverà ad oltre sei minuti da Mohoric. VOTO: 4

Luigi Giglio

20-03-2022

marzo 20, 2022 by Redazione  
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PER SEMPRE ALFREDO

L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, Firenze – Sesto Fiorentino, percorrendo 172.7 Km in 4h23′38″, alla media di 39.305 Km/h. Ha preceduto di 3″ il neozelandese Dion Smith (Team BikeExchange-Jayco) e il belga Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Miglior italiano Alessandro Fedeli (nazionale italiana), 4° a 3″.

CHOLET-PAYS DE LOIRE

Il francese Marc Sarreau (AG2R Citroën Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Cholet, percorrendo 202 Km in 4h44′40″, alla media di 42.576 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Emmanuel Morin (Team U Nantes-Atlantique) e il belga Piet Allegaert (Cofidis) Due italiani in gara: Alessandro Verre (Team Arkéa-Samsic), 50° a 35″, ritirato Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico)

GRAND PRIX CRIQUIELION

Il canadese Pier-André Côté (Human Powered Health) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lessines, percorrendo 186.9 Km in 4h15′30″, alla media di 43.89 Km/h. Ha preceduto di 3″ i belgi Gil Gelders (Bingoal-WB Development Team) e Thimo Willems (Minerva Cycling Team). Nessun italiano in gara

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Il britannico Jim Brown (WiV SunGod) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Assen, percorrendo 165.3 Km in 3h37′34″, alla media di 45.586 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Matthew Gibson (WiV SunGod) e il norvegese Stian Fredheim (Uno-X DARE DT). Nessun italiano in gara. L’olandese Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) si impone in classifica con 11″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team) e 14″ sul connazionale Joren Bloem (À Bloc CT)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Lo spagnolo Juan Josè Lobato (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Castelo de Vide – Évora, percorrendo 171.9 Km in 3h55′50″, alla media di 43.734 Km/h. Ha preceduto di 1″ i portoghesi Daniel Freitas (Radio Popular-Paredes-Boavista) e Joao Matias (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados). Nessun italiano in gara. Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si impone in classifica con 5″ sullo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 24″ sul portoghese Jose Neves (W52/FC Porto)

GP SLOVENIAN ISTRIA

L’austriaco Daniel Auer (WSA KTM Graz p/b Leomo) si è imposto nella corsa slovena, circuito di Isola, percorrendo 156.5 Km in 3h51′36″, alla media di 40.544 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Oliver Stockwell (Cycling Team Friuli ASD) e di 3″ l’italiano Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli ASD)

INTERNATIONAL RHODES GRAND PRIX

Il norvegese André Drege (Team Coop) si è imposto nella corsa greca, circuito di Rodi, percorrendo 186 Km in 4h14′45″, alla media di 43.808 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Andreas Stokbro (Team Coop) e il tedesco Christian Koch (Team Lotto-Kern Haus). Miglior italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 43° a 54″

GRAND PRIX GÜNDOĞMUŞ

L’ucraino Anatolii Budiak (Terengganu Polygon Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Okurcalar – Gündoğmuş, percorrendo 100.5 Km in 2h38′29″, alla media di 38.048 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’etritreo Metkel Eyob (Terengganu Polygon Cycling Team) e di 22″ il mongolo Jambaljamats Sainbayar (Terengganu Polygon Cycling Team). Nessun italiano in gara

POPOLARISSIMA

Il colombiano Nicolas Gomez (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Treviso, percorrendo 175.2 Km in 3h45′01″, alla media di 46.717 Km/h. Ha preceduto alle sprint gli italiani Francesco Della Lunga (Team Colpack) e Matteo Baseggio (U.C. Trevigiani Energiapura)

TROFEO ALFREDO BINDA – COMUNE DI CITTIGLIO (Donne)

L’italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) si è imposta nella corsa italiana, Cocquio Trevisago – Cittiglio, percorrendo 141.8 Km in 3h36′29″, alla media di 39.301 Km/h. Ha preceduto alle sprint le italiane Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ) e Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing)

PER SEMPRE ALFREDO, ESORDIO STAGIONALE VINCENTE PER HIRSCHI

marzo 20, 2022 by Redazione  
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Marc Hirschi (UAE – Team Emirates) ha conquistato il successo alla Per Sempre Alfredo con un attacco nel finale. Dion Smith (Team BikeExchange – Jayco) ha vinto la volata per il secondo posto davanti a Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Il migliore degli italiani è stato Alessandro Fedeli (Selezione italiana) chiudendo al quarto posto.

La seconda edizione della Per Sempre Alfredo, corsa organizzata dal medesimo comitato dedicato al grande CT Alfredo Martini, presentava un percorso completamente diverso rispetto all’anno passato.
L’anno scorso il percorso da Firenze a Sesto Fiorentino prevedeva 3 giri di un circuito di Fiesole con le Croci di Calenzano a metà percorso e un finale interamente pianeggiante con circuito a Sesto Fiorentino, mentre quest’anno la partenza è rimasta nel circuito di Fiesole con due giri da compiere, per poi avere la fase centrale di corsa nella valle del Mugello con un percorso mosso, prima di ritornare verso Sesto Fiorentino con le Croci di Calenzano. Il finale quest’anno però prevedeva un percorso impegnativo con un circuito di 22 chilometri e la salita di Collina, 3600 metri al 6.1% divisa in due tronconi impegnativi con punte in doppia cifra. L’ultimo passaggio a Collina avveniva ad appena 8 chilometri dall’arrivo, quasi interamente in discesa per raggiungere l’arrivo di Sesto dopo 173 chilometri.

Per quanto riguardava le squadre partecipanti il livello si è leggermente alzato con la presenza di 3 squadre WT, contro le 2 della prima edizioni, BORA – Hansgrohe con il velocista Matthew Walls e il giovanissimo talento Cian Uijtdebroeks, il Team BikeExchange – Jayco con Dion Smith e Matteo Sobrero, mentre l’UAE Team Emirates schierava principalmente Marc Hirschi, al debuto stagionale dopo una chirurgia al bacino affrontata a gennaio e in ricerca di riscatto dopo una stagione difficile.
Tra gli altri atleti più interessanti erano presenti Nicola Conci, Marco Canola e Kristian Sbaragli (Selezione italiana), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Natnael Tesfatsion e Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Edward Ravasi e Alessandro Fancellu (EOLO-Kometa) e Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Development Team).

La prima sorpresa di giornata era la non partenza di Ravasi che poteva essere tra i papabili di oggi, mentre sulla prima salita di Fiesole si sganciava la fuga di giornata comprendente Didier Norberto Merchan Cardona (Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Lorenzo Milesi (Selezione italiana). Mentre Federico Burchio (Work Service Vitalcare Vega) tentava di unirsi a loro in un secondo momento, arrendendosi però intorno al sessantesimo chilometro di corsa.
A compiere l’inseguimento nel gruppo era la UAE Team Emirates che manteneva il ritardo intorno ai cinque minuti. Sulla salita di Montecarelli, ai -90, Milesi restava al comando in solitaria, mentre il gruppo ridotto ad una settantina di atleti aumentava progressivamente il suo passo andando a riprenderlo sul secondo passaggio della salita di Collina. Una volta che i corridori transitavano per la penultima volta sull’arrivo Fiorelli, Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Uijtdebroeks attaccavano, riuscivano ad aggiungersi a loro Marco Canola, Patrick Gamper (BORA – Hansgrohe) e Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB). Questi atleti riuscivano a guadagnare al massimo 20” con il gruppo che riusciva a riprenderli sull’ultima scalata di Collina. Marc Hirschi attaccava secco nel tratto più duro riuscendo a scollinare con 12” sul gruppo, vantaggio che restava abbastanza stabile nel finale riuscendo a conquistare la vittoria, mentre Dion Smith vinceva la volata del gruppo per il secondo posto davanti a Remy Mertz (Bingoal Pauwels Sauces WB). Alessandro Fedeli (Selezione italiana) è stato il migliore degli italiani chiudendo al quarto posto.
Per Hirschi si tratta quindi di un esordio stagionale con successo che lo porterà nei prossimi giorni correrà la Settimana Internazionale Coppi e Bartali dove troverà un parterre di primissimo piano per preparare al meglio le classiche delle Ardenne di aprile.

Carlo Toniatti.

Marc Hirschi festeggia sul traguardo di Sesto Fiorentino (Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)

Marc Hirschi festeggia sul traguardo di Sesto Fiorentino (Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)

19-03-2022

marzo 20, 2022 by Redazione  
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MILANO – SANREMO

Lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious) si è imposto nella classica italiana, Milano – Sanremo, percorrendo 293 Km in 6h27′49″, alla media di 45.331 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Anthony Turgis (TotalEnergies) e l’olandese Mathieu van der Poel )Alpecin-Fenix) Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 11° a 11″.

CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE

Il francese Anthony Perez (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Haye-Fouassière, percorrendo 182.8 Km in 4h16′15″, alla media di 42.802 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Lewis Askey (Groupama-FDJ) e il connazionale Matis Louvel (Team Arkéa-Samsic). Due italiani in gara: Alessandro Verre (Team Arkéa-Samsic), 65° a 11′27″, ritirato Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico)

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Elmar Reinders (Riwal Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Leek, percorrendo 182.6 Km in 4h03′00″, alla media di 45.086 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Maikel Zijlaard (VolkerWessels Cycling Team) e il norvegese Stian Fredheim (Uno-X DARE DT). Nessun italiano in gara. Reinders è ancora leader della classifica con 7″ su Zijlaard e 18″ sul connazionale Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Castelo de Vide, percorrendo 8.4 Km in 12′39″, alla media di 39.842 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi) e il portoghese Jose Neves (W52/FC Porto). Nessun italiano in gara. Aular è ancora leader della classifica con 5″ su Azparren (Euskaltel-Euskadi) e 24″ su Neves

GRAND PRIX MANAVGAT SIDE

Il russo Mamyr Stash (Vozrozhdenie) si è imposto nella corsa turca, circuito di Manavgat, percorrendo 126 Km in 3h11′15″, alla media di 39.529 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Mykhaylo Kononenko (Sakarya BB Pro Team) e il kazako Iogan Shtein (Almaty Cycling Team). Nessun italiano in gara

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