IL DOMINIO DI VAN DER BREGGEN CONTINUA ALLE CASCATE DEL TOCE

luglio 5, 2021 by Redazione  
Filed under News

Anna Van der Breggen (SD Worx) ha dominato anche la cronoscalata del Giro Rosa 2021 aumentando il suo vantaggio su tutte le rivali, ormai ridotte alle sue compagne di squadra Ashleigh Moolman-Pasio e Demi Vollering. Al secondo posto di tappa proprio Vollering e al terzo Grace Brown (Team BikeExchange), mentre Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) era la miglior italiana con il suo quinto posto di giornata.

La quarta tappa del Giro Rosa 2021 prevedeva una cronoscalata impegnativa da Formazza alle Cascate del Toce di 11 chilometri.
La corsa si è svolta in tre tronconi alternati da cinquanta minuti di pausa per permettere il rientro delle ammiraglie e moto alla partenza. Nella prima tranche di partenze era Sara Casasola (Isolmant-Premac-Vittoria) a far segnare il miglior tempo in 28 minuti e 49 secondi. Era però Grace Brown (Team BikeExchange) nel secondo troncone di partenze a far segnare un tempo incisivo con una prestazione maiuscola in 26 minuti e 14 secondi andando a demolire tutti i precedenti passaggi. Questo tempo resisteva a diversi attacchi di atlete in classifica con Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) tra le più vicine a 37 secondi di ritardo, chiudendo alla fine al quinto posto. Demi Vollering (SD Worx) era invece la prima atleta a riuscire a battere il miglior tempo con 26 minuti e 13 secondi, seguita da Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) che invece si collocava subito alle spalle di Brown con 24 secondi di ritardo da Vollering. La sfilata della SD Worx terminava con la maglia rosa Anna Van der Breggen che sfondava il muro dei 25 minuti riuscendo a rifilare ben un minuto e sei secondi sulla compagna di squadra portando il suo bottino a due minuti e 51 su Moolman-Pasio, 3’03” su Demi Vollering, 5’33” su Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo) e 6’12” su Elise Chabbey (Canyon-SRAM Racing) con Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling) 6° a 6’35”, prima delle italiane. Rimane il rammarico per la disastrosa cronosquadre della FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope che ha compromesso la classifica di Cavalli, altrimenti unica atleta in grado di contendere il podio alla SD Worx.

Carlo Toniatti.

Anna van der Breggen festeggia il suo secondo successo in questa edizione (Getty Images Sport)

Anna van der Breggen festeggia il suo secondo successo in questa edizione (Getty Images Sport)

05-07-2021

luglio 5, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Giorno di riposo

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) si è imposta nella quarta tappa, cronoscalata Formazza (Fondovalle) – Cascata del Toce (Riale), percorrendo 11.2 Km in 24′57″, alla media di 26.934 Km/h. Ha preceduto di 1′06″ la connazionale Demi Vollering (SD Worx) e di 1′17″ l’australiana Grace Brown (Team BikeExchange). Migliore italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), 5° a 1′54″. La Van der Breggen è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla Vollering. Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Bâlea Lac, percorrendo 187.5 Km in 4h50′01″, alla media di 38.791 Km/h. Ha preceduto di 11″ gli italiani Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) e Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash). Aleotti è ancora leader della classifica con 19″ su Aru e 26″ sul ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper)

TOUR OF BULGARIA

Il belga Timo Kielich (Alpecin-Fenix Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Karnobat – Gabrovo, percorrendo 188 Km in 4h26′01″, alla media di 42.403 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mirco Maestri (Bardiani-CSF-Faizanè) e il connazionale Ayco Bastiaens (Alpecin-Fenix Development Team). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) si impone in classifica con 34″ sul connazionale Georg Steinhauser (Tirol KTM Cycling Team) e 39″ su Kielich. Miglior italiano Alessandro Monaco (Bardiani-CSF-Faizanè), 14° a 1′19″

TOUR 2021 – LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA

luglio 5, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Conclusi i primi nove giorni del Tour 2021 vi proponiamo le pagelle dei grandi favoriti e dei protagonisti della prima settimana di corsa

TADEJ POGACAR: Ammazza letteralmente il​ Tour de France. A meno di un cataclisma lo vedremo a Parigi in maglia gialla. Dominatore. Voto 9

MARK CAVENDISH: A 36 anni continua a stupire vincendo ben 2 tappe. Voto 7,5

BEN O’CONNOR: Con un’azione prorompente vince partendo dalla fuga di giornata la tappa con arrivo a Tignes. La vittoria lo proietta al secondo posto in classifica generale alle spalle di Pogacar. Voto 7

DYLAN TEUNS: Il belga vince una della tappe più belle e significative del Tour de France. Voto 7

JULIAN ALAPHILIPPE: Prima maglia gialla del Tour, inizia bene poi va calando. Voto 6,5

JONAS VINGEGAARD: La strada lo nomina capitano in casa Jumbo e lui non si tira indietro. Voto 6,5

MATHIEU VAN DER POEL: A Mûr-de-Bretagne prende tappa e maglia gialla, poi si ritira per prepararsi al meglio in vista delle Olimpiadi. Per questo mezzo punto in meno in pagella. Voto 6,5

MATEJ MOHORIC: La vittoria a Le Creusot cancella dagli occhi la brutta caduta subita al Giro. Voto 6,5

MATTIA CATTANEO: Un guerriero. Il corridore della Deceuninck lotta e raccoglie bei piazzamenti in una settimana dove si è contraddistinto per il carattere combattivo. Voto 6,5

SONNY COLBRELLI: Sorprende il terzo posto di tappa a Tignes. In lotta anche per la maglia verde. Voto 6,5

TIM MERLIER: Corre da separato in casa Alpecin e nonostante questo riesce a vincere a Pontivy. Voto 6,5

WILCO KELDERMAN: Con la sua regolarità e con i ritiri dei diretti avversari non sorprendiamoci di vederlo a lottare per il podio finale. VOTO: 6,5

DAVIDE FORMOLO: Si mette a disposizione di Pogacar di buona lena per dettare il ritmo in testa al gruppo quando c’è da fare selezione. Voto 6

ENRIC MAS: Con generosità lotta per un posto d’onore nella classifica generale. Voto 6

JASPER PHILIPSEN: Per politiche interne di squadra si ritrova capitano nelle volate. Van der Poel lo lancia sempre in posizione ideale, ma non riesce a sfruttare il vantaggio. Voto 6

NACER BOUHANNI: Dopo un anno tribolato si rivede nelle volate, dove raccoglie piazzamenti importanti. Voto 6

RICHARD CARAPAZ: L’ ecuadoriano è l’unico che può infastidire Pogacar, compito arduo considerando il ritardo di 5 minuti accumulato nella prima settimana. Voto 6

RIGOBERTO URAN: La sua costanza e regolarità continuano a regalargli piazzamenti importanti in classifica generale. Voto 6

MICHAEL MATTHEWS: Non appare brillantissimo come nei giorni migliori ma è pur sempre in lotta per la maglia verde. Voto 6

MICHAEL WOODS: Combattivo, ma gli manca la stoccata finale. Voto 6

NAIRO QUINTANA: Non ha le gambe di qualche anno fa e subisce il ritmo dei migliori scalatori presenti in Francia. Quando va in fuga non dà mai l’impressione di farcela e puntualmente non si smentisce. Leader della classifica scalatori, riuscirà a difendere il primato? Voto 5,5

VINCENZO NIBALI: Fuori classifica, prova ad andare in fuga per mettere chilometri nelle gambe. Il risultato è mediocre. Voto 5,5

WOUT VAN AERT: Roglic gli chiede lavoro, ma nonostante ciò una prima settimana non all’altezza per il fuoriclasse belga. Voto 5,5

GERAINT THOMAS: Doveva dividersi i ruoli di capitano con Carapaz, cadute e imprevisti vari nei limitano il rendimento. Voto 5

MIGUEL ANGEL LOPEZ: Il suo nome ormai è sinonimo di caduta. Voto 5

PETER SAGAN: Ombra dei giorni gloriosi. Voto 5

TAO GEOGHEGAN HART: Si tira fuori dai giochi in casa Ineos già dalla prima tappa. Voto 5

ARNAUD DEMARE: Un quarto posto di tappa è davvero poco per uno dei beniamini di casa. Voto 4,5

JAKOB FUGLSANG: Una prima parte di Tour completamente anonima. Voto 4,5

PRIMOZ ROGLIC: La sfortuna lo colpisce più volte finché si arrende e dice basta. Voto S.V.

Luigi Giglio

O’CONNOR ATTACCA LA MAGLIA GIALLA, GRANDI PRESTAZIONI DI CATTANEO E COLBRELLI

luglio 4, 2021 by Redazione  
Filed under News

O’Connor parte in fuga dal mattino e vince la tappa in solitaria andando vicino alla maglia gialla. Pogacar, nel finale, distanzia ancora di più i diretti avversari. Grande prestazione di Cattaneo che fa un grande finale e centra il secondo posto e di Sonny Colbreli che, su un terreno non adatto alle sue caratteristiche, centra la terza posizione e insidia la maglia verde.

La tappa di oggi ha dato innanzitutto una conferma.
La squadra di Tadej Pogacar non è né la Ineos degli anni passati, né la Jumbo dello scorso anno. I gregari della maglia gialla si sono impegnati al massimo nella tappa di oggi ed hanno offerto una buonissima prestazione, tuttavia il loro ritmo sulla salita finale era inferiore a quello del vincitore di tappa e, quando gli Ineos hanno alzato la velocità, gli uomini del capoclassifica si sono staccati subito.
Ovviamente, con una maglia gialla in queste condizioni, l’importanza della squadra è relativa, però si tratta comunque di controllare la corsa, oggi senza l’accelerazione degli Ineos prima e della maglia gialla poi, O’Connor si sarebbe trovato in testa alla generale.
Ora situazioni come queste potrebbero non rappresentare un problema ma, in una corsa di tre settimane, potrebbero sempre esserci insidie nascoste. Baste ad esempio rimanere fuori da un ventaglio ed ecco che avere una squadra forte diventa fondamentale.
Pogacar, che è consapevole che il Tour è ancora lungo, ha accelerato nel finale per guadagnare ancora di più sui diretti avversari. Si è trattato di un attacco negli ultimissimi chilometri solo per incrementare un poco la sua riserva di tempo in generale.
Tra gli uomini di classifica, si sono verificati comunque dei divari, anche se non enormi ma hanno rimescolato ancora le carte. Gaudu e Lutsenko hanno perso terreno nei confronti di Mas Carapaz e Uran. Van Aert è saltato come ampiamente preventivato, mentre Thomas si è ripreso abbastanza bene, tanto da fare una bella accelerata sulla salita finale per favorire Carapaz.
Molti corridori hanno rischiato di finire fuori tempo massimo, Cavendish stesso è arrivato al pelo e resterà un difficile avversario di Colbreli per la conquista della maglia verde.
Nairo Quintana, in fuga, ha conquistato la maglia a pois, andando a sprintare sui gran premi della montagna, ma ha pagato lo sforzo nella salita finale cedendo diversi minuti.
Ritiro per Van der Poel e per Primoz Roglic. Se per l’olandese il ritiro era ampiamente preventivato, visto che l’obbiettivo principale dell’ex maglia gialla sono le olimpiadi nipponiche, per quanto riguarda Primoz Roglic la notizia sorprende e certamente delude gli appassionati.
Non si conoscono in realtà le conseguenze della caduta tuttavia, la prova a cronometro e le tappe affrontate fanno pensare che non si sia trattato di una caduta tale da causare un ritiro a giorni di distanza. Sembra più un ritiro determinato da una carenza di condizione. I campioni veri però in questi casi tengono duro, rimangono in corsa e cercano di recuperare per tentare di trovare l’acuto in una tappa e dimostrare di saper tenere duro anche nelle difficoltà.
La tappa di oggi era breve, ma è stata molto dura perché si è svolta quasi interamente sotto una pioggia torrenziale ed è stata corsa ad elevate andature.
Subito dopo il traguardo volante, si forma la fuga di un numeroso gruppo di atleti: Guillaume Martin (COF), Ben O’Connor (ACT), Wouter Poels (TBV), Bauke Mollema (TFS), Dylan Teuns (TBV), Mattia Cattaneo (DQT), Louis Meintjes (IWG), Jakob Fuglsang (APT), Julian Alaphilippe (DQT), Franck Bonnamour (BBK), Kenny Elissonde (TFS), Quentin Pacher (BBK), Pierre Latour (TEN), Lucas Hamilton (BEX), Ruben Guerreiro (EFN), Sergio Higuita (EFN), Simon Geschke (COF), Sonny Colbrelli (TBV), Patrick Konrad (BOH), Pierre Rolland (BBK), Stefan Küng (GFC), Daniel Martin (ISN), Víctor De La Parte (TEN), Dylan van Baarle (IGD), Alex Aranburu (APT), Warren Barguil (ARK), Sepp Kuss (TJV), Fabien Doubey (TEN), Luka Mezgec (BEX), Nils Politt (BOH), Anthony Perez (COF) e Christopher Juul-Jensen (BEX), Kasper Asgreen (DQT), Matej Mohorič (TBV), Julien Bernard (TFS), Élie Gesbert (ARK) e Michael Matthews (BEX), Nairo Quintana (ARK), Michael Woods (ISN) e Omar Fraile (APT).
Si tratta d nomi importanti, ci sono ottimi scalatori come Quintana e Barguil, passisti come Kung, uomini da classiche come Alaphilippe, atleti in forma come Mohoric e Cattaneo e anche Sonny Colbrelli che, considerato che non può concorrere nelle volate di gruppo con Cavendish, cerca di guadagnare punti per la maglia verde in modo alternativo. Il meglio piazzato in generale è O’Connor, con un ritardo di 8 minuti dalla vetta delle generale.
Sul Col de Saisies, si porta in avanscoperta Poels per difendere la maglia a pois ed alle sue spalle si forma un drappello con Woods Quintana e O’Connor. Il colombiano tenta di andare a riprendere Poels per guadagnare punti per la maglia verde, ma non riesce a sopravanzare l’avversario sul GPM per pochi centimetri.
Nella discesa, il drappello si ricompatta e si aggiunge anche Hamilton che era rimasto nelle retrovie.
Sul Col du Pre, salita più dura di giornata, cede Poels, mentre Quintana allunga per prendere i punti per la maglia a pois, nella discesa, viene raggiunto da Higuita e O’Connor. Il gruppone degli inseguitori si assottiglia sempre di più e perde terreno e lo stesso discorso vale per il gruppo della maglia gialla che viaggia con un ritardo di circa 8 minuti.
Nella discesa del Cormet de Roseland, O’Connor perde terreno ma si riporta sui colombiani nel tratto d falsopiano che precede la lunghissima salita finale verso gli oltre 2000 metri di Tignes.
A inizio salita, gli inseguitori pagano oltre 4 minuti alla testa, mentre il gruppo maglia gialla ha un ritardo doppio.
Quintana cede quasi subito sulle prime rampe, mentre Higuita si staccherà poco più avanti ma patirà una crisi più grave del connazionale che lo riprenderà e lo staccherà.
O’Connor procede ad un ritmo addirittura superiore a quello degli UAE, tanto che gli Ineos si portano in tesa non solo per preparare il terreno ad un attacco di Carapaz, ma forse anche per evitare che Pogacar lasci la maglia gialla ad O’Connor così da non dover far lavorare la propria squadra per controllare la corsa.
O’Connor trionfa in solitaria grazie ad una azione davvero efficace lungo tutti gli oltre 20 Km della salita finale.
Nel gruppo degli inseguitori, viene fuori Mattia Cattaneo, splendido nella seconda parte della salita, stacca tutti con il lungo rapporto, riprende e stacca Quintana che aveva iniziato la salita con oltre 4 minuti di vantaggio e va a prendersi il secondo posto. Dietro di lui, uno splendido Sonny Colbrelli che, pur non essendo uno scalatore, precede Guillam Martin e guadagna punti importanti per la maglia verde. Splendido momento di forma per il campione italiano che sta onorando al meglio la maglia tricolore.
Nel gruppo uomini di classifica, dopo l’accelerata di Castroviejo prima e di Thomas poi, rimangono Carapaz, Pogacar, Gaudu, Kelderman, Lutsenko, Valverde, Bilbao, Uran, Mas e Vingegaard. Il leader della Ineos prova una accelerata, ma Pogacar risponde e parte in contropiede, staccando tutti inesorabilmente. Dietro di lui Carapaz, Vingegaard, Mas e Uran si avvantaggiano su Kelderman Gaudu e Lutsenko.
In generale ora O’Connor è secondo a due minuti da Pogacar, poi ci sono Uran Vingegaard Carapaz, Mas e Kelderman con ritardi tra i 5 e i 6 minuti, mentre Lutsenko, Martin e Gaudu hanno ritardi superiori. Primo degli italiani Cattaneo dodicesimo a 11 minuti.
Colbrelli terzo nella classifica della maglia verde con 121 punti.
Domani giorno di riposo, martedì tappa interlocutoria tra Albertville e Valence, mentre mercoledì andrà in scena la doppia scalata del Ventoux da due versanti diversi che si riuniscono a Chalet Reynard proprio dove finisce la vegetazione ed inizia il tratto esposto ai venti.

Benedetto Ciccarone

La vittoria di OConnor nel tappone alpino di Tignes (Getty Images)

La vittoria di O'Connor nel tappone alpino di Tignes (Getty Images)

MARIANNE VOS CONQUISTA IL SUCCESSO A OVADA

luglio 4, 2021 by Redazione  
Filed under News

Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women) ha vinto la terza tappa del Giro Rosa in volata su Lucinda Brand (Trek-Segafredo Women) e Liane Lippert (Team DSM) al termine di un attacco durato 50 chilometri. Anna Van der Breggen (SD Worx) difende il primato nella classifica generale.

La terza tappa del Giro Rosa presentava una frazione di 138 chilometri da Casale Monferrato a Ovada con un percorso mosso che poteva favorire diverse possibili soluzioni.
Come nella giornata di ieri non c’era nessuna vera fuga nelle fasi iniziali anche a causa della pioggia, sul primo GPM di Morsasco, a 60 chilometri dall’arrivo, si muoveva Brodie Chapman (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), scollinando per prima sulla salita e venendo raggiunta poco dopo da Elise Chabbey (Canyon SRAM Racing), Sabrina Stultiens (Liv Racing), Grace Brown (Team BikeExchange), Liane Lippert (Team DSM), e Lucinda Brand (Trek-Segafredo Women). Il gruppo riusciva a chiudere su di loro, mentre in un tratto di discesa Brand e Lippert attaccavano nuovamente, venendo raggiunte da Chabbey e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women). Anche Mikayla Harvey (Canyon SRAM Racing) riusciva momentaneamente a stare con loro, ma lungo le dure pendenze della salita di Ovada doveva cedere contatto. Con 47 chilometri dalla conclusione scollinando questo quartetto di atlete poteva contare su una trentina di secondi su un gruppo forte ancora di 25 unità. Questa fuga tardiva continuava a incrementare il loro vantaggio fino a un vantaggio massimo di quattro minuti su un gruppo che andava a ricomporsi. Vos era chiaramente la favorita in volata, nonostante ciò nessuna avversaria provava nel finale ad anticipare lo sprint, probabilmente a causa del vento contrario. Arrivava quindi questo gruppetto a giocarsi la vittoria con Chabbey a prendere il finale in testa, sapendo di poter rientrare in classifica generale, Brand lanciava lo sprint a 250 metri dalla conclusione con Vos abile a prenderle immediatamente la scia andando a dominare la volata con due biciclette di vantaggio su Brand che riusciva a precedere Lippert. Il gruppo arrivava al traguardo con un ritardo di 3’18” che permetteva a Chabbey di risalire al quarto posto generale a 2’36” da Van der Breggen che difende senza patemi la maglia rosa. Per Marianne Vos è il 29esimo successo sulle strade d’Italia ottenute in 10 edizioni differenti.

Carlo Toniatti.

Ennesima vittoria delleterna campionessa Marianne Vos (Getty Images Sport)

Ennesima vittoria dell'eterna campionessa Marianne Vos (Getty Images Sport)

04-07-2021

luglio 4, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) si è imposto nella nona tappa, Cluses – Tignes, percorrendo 144.9 Km in 4h26′43″, alla media di 32.596 Km/h. Ha preceduto di 5′07″ l’italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step) e di 5′34″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 2′01″ su O’Connor e 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo). Miglior italiano Cattaneo, 12° a 11′38″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women) si è imposta nella terza tappa, Casale Monferrato – Ovada, percorrendo 135 Km in 3h40′24″, alla media di 36.751 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Lucinda Brand (Trek-Segafredo Women) e la tedesca Liane Lippert (Team DSM). Migliore italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 8° a 3′18″. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 1′21″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 1′57″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 7° a 3′50″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

L’italiano Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, Sibiu – Păltiniș, percorrendo 177.9 Km in 4h25′15″, alla media di 40.241 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash) e di 2″ il russo Sergei Chernetski (Gazprom – RusVelo). Aleotti è il nuovo leader della classifica con 17″ su Aru e 20″ sul ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper)

TOUR OF BULGARIA

Il tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) si è imposto nella quarta tappa, Sliven – Burgas, percorrendo 108 Km in 2h29′02″, alla media di 50.219 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Jakub Murias
(Voster ATS Team) e l’italiano Andrea Biancalani (Gragnano Sporting Club Caselli). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) è ancora leder della classifica con 34″ sul connazionale Georg Steinhauser (Tirol KTM Cycling Team) e 49″ sullo spagnolo Óscar Pelegrí Ferrandis (Electro Hiper Europa). Miglior italiano Alessandro Monaco (Bardiani-CSF-Faizanè), 15° a 1′14″

KAHRAMANMARAŞ GRAND PRIX ROAD RACE

Il panamense Christofer Robín Jurado López (Panama es Cultura y Valores) si è imposto nella corsa turca, circuito di Kahramanmaraş, percorrendo 124.5 Km in 3h00′08″, alla media di 41.469 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team) e l’ucraino Mykhaylo Kononenko (Salcano Sakarya BB Team). Nessun italiano in gara

KAHRAMANMARAŞ GRAND PRIX ROAD RACE DONNE

La russa Anastasiia Chursina (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella corsa turca, circuito di Kahramanmaraş, percorrendo 93.9 Km in 2h27′55″, alla media di 38.089 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’ucraina Olena Sharga
(Lviv Cycling Team Women) e di 1′46″ l’ucraina Olga Shekel (Dubai Police Cycling Team). Nessuna italiana in gara

GIRO DEL MEDIO BRENTA

Il colombiano Didier Norberto Merchan (Colombia Tierra de Atletas-GW Bicicletas) si è imposto nella corsa italiana, Villa del Conte – Gallio, percorrendo 171.6 Km in 4h04′02″, alla media di 42.191 Km/h. Ha preceduto di 45″ l’eritreo Henok Mulubrhan (Team Qhubeka) e di 58″ l’italiano Simone Raccani (Zalf Euromobil Fior)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CLUSES – TIGNES

luglio 4, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

La seconda delle tre tappe alpine ripropone l’arrivo a Tignes, dove si sarebbe dovuto arrivare anche nel 2019 quando una frana interruppe la corsa nella discesa dell’Iseran. Stavolta si arriverà dalla direzione opposta rispetto a due anni fa, scalando in precedenza il Col du Prè e il Cormet de Roselend

La seconda tappa di montagna del Tour 2021 ha caratteristiche differenti rispetto a quella di Le Grand-Bornand (ieri l’arrivo era in discesa, oggi sarà in salita) ma ha un comun denominatore con la frazione appena vissuta dal gruppo, quello della presenza di due salite consecutive prese dal recente passato e dalla tradizione del Tour. Ventiquattrore fa si erano affrontati uno di fila all’altro il poco noto Col de Romme e il più conosciuto Col de la Colombière, oggi il gruppo dovrà arrampicarsi prima verso il Col du Prè – i cui 12.6 Km al 7.7% vantano uno solo precedente al Tour (anno 2018) – e successivamente punteranno ai quasi 2000 metri del Cormet de Roselend (5.7 Km al 6.5%), che di passaggi del Tour ne ha visti di più, 13 per la precisione. Di certo anche questa accoppiata potrebbe lasciare il segno, anche perché la strada del Col du Prè è piuttosto stretta e innescherà inevitabile selezione naturale, ma con tutta probabilità non dovremmo vedere qui grandi attacchi al vertice perché stavolta l’arrivo non sarà in fondo alla discesa dal secondo colle. Terminata quest’ultima, infatti, mancheranno ancora più di trenta chilometri al traguardo, che debutteranno con un lungo tratto di falsopiano nel quale, se davanti non staranno andando a tutta, chi si sarà staccato sui due colli precedenti senza accumulare un ritardo pesante potrebbe agevolmente rientrare. È ai meno 23 Km da Tignes che la strada tornerà a salire e si manterrà costante in questo assetto fin quasi al traguardo, incontrando 20.7 Km complessivi d’ascesa al 5.6%, con le pendenze più interessanti – pur non essendo particolarmente cattive – nei primi 6 Km e negli ultimi 7.7 Km. Da segnalare che questo non sarà un vero e proprio arrivo in salita perché dopo il GPM della Montée de Tignes bisognerà percorrere 2 Km pianeggianti per andare al traguardo, mentre la salita più ripida di giornata sarà affrontata ad inizio tappa, una ventina di chilometri dalla partenza da Cluses: è la Côte de Domancy (2.5 Km al 9.7%), l’ascesa che fu ripetuta venti volte nel durissimo circuito dei mondiali di Sallanches del 1980, vinti da Bernard Hinault e che furono conclusi da soli 15 corridori (su 107 partenti).

Il lago di Tignes e l’altimetria della nona tappa (m.savoie-mont-blanc.com)

Il lago di Tignes e l’altimetria della nona tappa (m.savoie-mont-blanc.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Rinomata stazione di sport invernali cara all’ex sciatore francese Jean-Claude Killy, che dal 1992 al 2001 è stato anche presidente di ASO (il gruppo organizzatore del Tour), Tignes aveva un conto aperto con la corsa francese dopo che la tappa che vi sarebbe dovuta terminare il 26 luglio del 2019 fu interrotta ai 2770 metri del Col de l’Iseran, dopo che un’improvvisa frana di fango aveva travolto la strada che il gruppo avrebbe pochi minuti dopo percorrere in discesa. Nell’immediatezza degli eventi la giuria decise di non assegnare la vittoria di tappa al corridore che era transitato in testa all’Iseran, Egan Bernal, ma di considerare validi per la classifica i distacchi che il colombiano aveva impresso nel tratto finale dell’Iseran, grazie ai quali strappò per 45” la maglia gialla al francese Julian Alaphilippe. L’organizzazione, invece, promise al “maire” di Tignes che la corsa sarebbe tornata gratuitamente nel centro della Savoia ma il disegno dell’edizione 2020 era già fatto e così sarà la nona tappa del Tour del 2021 a fare da “pendant” con quella qui terminata nel 2007. Quel giorno si disputava l’ottava frazione che, come quella odierna, presentava l’ascesa al Cormet de Roselend (completa, senza il Col du Prè) e quella conclusiva, in mezzo alle quali era stata inserita la Montée d’Hauteville, tratto iniziale del versante francese del Piccolo San Bernardo. Fu una tappa che avrebbe potuto essere decisiva perché a Tignes s’impose il danese Michael Rasmussen, che prese la maglia gialla con un importante vantaggio sugli avversari, mantenuto anche dopo le frazioni pirenaiche, dove si era imposto sul Col d’Aubisque. Lo stesso giorno di quest’ultima tappa sarà, però, licenziato con effetto immediato dalla sua squadra dopo che si era scoperta una sua “bugia” sul luogo dove tempo prima aveva effettuato un allenamento, saltando così l’appuntamento con un controllo antidoping a sorpresa. In quel momento era in testa alla classifica con 3’10” su Alberto Contador e senza quell’inciampo difficilmente gli sarebbe stata levata la maglia gialla dopo la crono prevista qualche giorno più tardi ad Angoulême, alla vigilia della passerella finale parigina. Quella prova contro il tempo, invece, rischiò per davvero di cambiare il volto alla maglia gialla perché a imporsi fu lo statunitense Levi Leipheimer, che fece meglio di 51” dell’australiano Cadel Evans mentre Contador fu soltanto 5° a 2’18”: lo spagnolo riuscì a salvare la sua leadership per il rotto della cuffia, imponendosi nella 94a edizione del Tour con soli 23” di vantaggio su Evans, mentre terzo a 31” si collocherà Leipheimer, piazzamento che nel 2012 gli sarà tolto dopo aver ammesso di aver fatto uso di prodotti dopanti.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Cluses: previsioni non disponibili
Praz-sur-Arly (traguardo volante – Km 32.7) : temporale con pioggia consistente (1.5 mm), 15.1°C (percepiti 16°C), vento debole da WSW (10 km/h), umidità al 91%
Bourg-Saint-Maurice (112.2 Km): pioggia consistente (1.5 mm), 17.3°C, vento moderato da WSW (10-13 km/h), umidità al 92%
Tignes: pioggia consistente (0.9 mm), 9.3°C, vento moderato da W (12-16 km/h), umidità al 91%

GLI ORARI DEL TOUR

12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.00: partenza da Cluses
13.10: partenza ufficiale
13.40-13.45: scollinamento Côte de Domancy
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 32 Km dalla partenza)
14.05-14.10: traguardo volante di Praz-sur-Arly
14.40-14.55: scollinamento Col des Saisies
15.00-15.20: inizio salita Col du Pré
15.30-15.55: scollinamento Col du Pré
16.00-16.20: scollinamento Cormet de Roselend
16.35-17.10: inizio salita Montée de Tignes
17.25-18.05: scollinamento Montée de Tignes
17.30-18.10: arrivo a Tignes

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo dell’ottava tappa, Oyonnaz – Le Grand-Bornand

1° Arnaud Démare
2° Neilson Powless a 33″
3° Primož Roglič s.t.
4° Geraint Thomas s.t.
5° Jérémy Cabot s.t.

Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 36° a 33″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Daniel McLay a 54″
3° Clément Russo a 1′46″
4° Marc Hirschi a 3′32″
5° Mads Pedersen a 5′33″

Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 15° a 12′55″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “Non ha neanche bisogno di riverirsi” (rivestirsi)
Conti: “Ha intascato i punti per l’abbuono per la maglia verde”
De Luca: “Rolf Sorensen ha militato tra i professionisti dal 1991 al 2002″ (è passato nel 1986)
De Luca: “Bahrain Vittorio” (Bahrain Victorious)
Garzelli: “Gli altri corridori che sono lontano”
Garzelli: “Salita molto liunga”
De Luca: “Jim Morrison è sepolto nel cimitero di un paese vicino a Parigi” (è sepolto del cimitero di Père-Lachaise, che si trova a Parigi)
De Luca: “Era partito il posteriore”
Garzelli: “A Vingegaard gli parte il posteriore”
De Luca: “Le Grand-Bornard” (Le Grand-Bornand)
Garzelli: “Colbrelli sta riportando le maglie dei suoi compagni di squadra” (gareggiavano nudi?)
De Luca: “Sono nelle nebbie dei monti dello Jura” (erano sul Col de Romme, che non si trova sullo Jura ma sulle Alpi)
De Luca: “Uran prova a riprendere le code del gruppo”
De Luca: “Si è aperto il gas”
Garzelli: “Pogacar sta aprendo secondi e minuti”
De Luca: “Castroviejo ha finito il suo lavoro, un po’ di sollievo per Carapaz” (a dire il vero, Carapaz avrebbe preferito averlo al suo fianco ancora per un po’)
De Luca: “Carapaz in difesa di Pogacar” (ma se sono avversari!!!)
Garzelli: “Gran Premio di Montagno”
De Luca: “Pogacar mise il sigillo finale sulla prova della Tirreno-Adriatico”
Garzelli: “Ha un’altra ritmo”
De Luca: “Siamo al limite della difesa della maglia gialla per il campione nazionale belga” (Wout Van Aert non indossava la maglia gialla, vestita da Mathieu Van der Poel)
Garzelli: “La testa della corsa è di Dylan Teuns”
Genovesi: “Lo vedevano a passare a Pogacar”
Garzelli: “Poracar”
Garzelli: “Pogacear”
Garzelli: “Pagacar” (stanotte Pogacar avrà delle crisi d’identità)
Televideo: “Pogacar si stacca sul Col de Romme” (esattamente il contrario)
Televideo: “Le Bornand” (Le Grand-Bornand)
Televideo: “Izaguirre” (Izagirre)
Televideo: “Guillamen Martin” (Guillaume Martin)
Televideo: “Guillame Martin” (mai uno volta che lo scrivessero giusto)
Televideo: “Peio Bilbao” (Pello, Peio è la pronuncia)

DISCOTOUR

Singin’ in the Rain (Arthur Freed, Nacio Herb Brown)

TAPPA A TEUNS, IMPRESA DI POGACAR, MA LO SLOVENO SEMBRA NON AVERE AVVERSARI

luglio 3, 2021 by Redazione  
Filed under News

Pogacar parte sul Col de la Romme a oltre 30 km dall’arrivo e polverizza la concorrenza. Carapaz resta a lungo allo scoperto ma, come ieri, viene ripreso nel finale. Ora Pogacar non sembra avere concorrenti credibili per la vittoria finale, ma ovviamente le giornate no possono capitare a chiunque. Teuns con un’ottima strategia vince la tappa, rischiando molto nell’ultima discesa.

Sino ad ora gli appassionati hanno vissuto un grandissimo Tour de France, con moltissime emozioni, oggi il rischio è, per quanto riguarda la vittoria finale, di rivedere dei Tour come quelli vinti da Indurain, in cui la maglia gialla era in cassaforte e la lotta era solo per il podio.
La speranza è che la relativa vulnerabilità della squadra di Pogacar, che sembra avere solo Formolo come gregario credibile, possa infondere fiducia negli avversari che potrebbero provare attacchi pensati in funzione della lotta per il podio che però potrebbero trasformarsi in pericoli qualora Pogacar vada incontro ad una giornata no che nelle tre settimane può sempre capitare.
In effetti, gli uomini di classifica alle spalle di Pogacar e Van Aert, che probabilmente rientrerà nei ranghi, sono tutti lì separati da qualche secondo, dal terzo Lutsenko, al nono Gaudu c’è meno di un minuto e mezzo, nonostante tutto quel che è successo in questa prima settimana, con i primi distacchi nelle tappe bretoni, la cronometro, la tappa di ieri ed infine la prima tappa alpina oggi che, sulla carta, non era durissima, ma che, tra il tempo e l’attacco di Pogacar, si è rivelata davvero terribile.
L’attacco da lontano ha funzionato, era difficile pensare che già all’ottava tappa qualcuno avrebbe provato l’azione da grosso distacco, ma evidentemente Pogacar non ha avuto bisogno di aspettare la terza settimana, quando le energie cominciano ad esser al lumicino, per fare la differenza. Questo potrebbe far nascere in qualcuno l’interrogativo sulla possibilità di sostenere questa condizione di forma sulle tre settimane, ma la nuova maglia già ha già dimostrato l’anno scorso di avere una ottima tenuta ed anzi di riuscire a crescere nel corso delle tre settimane. In ogni caso, una corsa come il Tour de France nasconde sempre insidie ed un corridore giovane come Tadej Pogacar potrebbe comunque commettere qualche errore di inesperienza.
Oggi però si è comportato da corridore navigato, ha sfruttato alla perfezione il lavoro di Formolo, unico uomo davvero in grado di dargli una mano ed ha affondato un colpo spietato, riuscendo a staccare in breve Carapaz e poi a continuare a guadagnare inesorabilmente. Alla fine, si è presentato sul traguardo tre minuti e venti secondi prima del gruppo uomini di classifica nel quale mancavano Alaphilippe, Thomas e Roglic definitivamente saltati.
Peccato per Richard Carapaz che, ancora una volta, ha percorso coraggiosamente molti chilometri allo scoperto per essere raggiunto proprio nel finale. Sarebbe un peccato se tutti questi sforzi che non hanno portato a nulla dovessero addirittura presentare il conto.
La prima fase di gara è stata estremamente confusa, con continui tentativi di attacco che hanno spezzato il gruppo più volte e la fuga che faticava a formarsi. A causa dei continui attacchi e contrattacchi, è impossibile fare una cronaca completa di ciò che è accaduto, il succo della questione è però che, ad esito della grande bagarre creatasi con gruppi che si formavano e si dissolvevano in breve, ci si è ritrovati con Thomas nel gruppo dei velocisti in grave ritardo, Roglic da solo a metà strada tra il gruppo maglia gialla e il gruppo di Thomas e alcuni uomini davanti che, con molta fatica, sono riusciti ad ottenere il via libera dal gruppo maglia gialla ridotto a poco più di cinquanta unità. Prima che si formasse il gruppo di contrattaccanti, però, era andato via in solitaria Wout Poels. Gli inseguitori rispondevano invece ai nomi di Sepp Kuss (TJV), Jonathan Castroviejo (IGD), Michael Woods (ISN), Kenny Elissonde (TFS), Mattia Cattaneo (DQT), Alejandro Valverde (MOV), Bruno Armirail (GFC), Guillaume Martin (COF), Aurélien Paret-Peintre (ACT), Nairo Quintana (ARK), Søren Kragh Andersen (DSM), Tiesj Benoot (DSM), Dylan Teuns (TBV), Christopher Juul-Jensen (BEX), Simon Yates (BEX), Ion Izaguirre (APT) e Sergio Henao (TQA).
Ai piedi del terzo GPM, Poels viene raggiunto e Valverde si rialza.
Dopo il GPM, Benoot e Kragh Andersen provano ad andarsene, con il primo che sembra faticare molto a tenere la ruota del compagno di squadra finché non si stacca definitivamente. Da dietro, è Woods ad uscire al gruppo dei contrattaccanti, che nel frattempo si sfalda col passare dei chilometri, ed a portarsi in testa alla corsa da solo.
Sulla penultima salita, nel gruppo dei migliori di cui ormai non fa più parte la maglia gialla, parte Pogacar al termine del lavoro di un grande Davide Formolo, Carapaz prova a rispondere ma è costretto a mollare.
Il vincitore del Tour dello scorso anno parte per una marcia trionfale, simile a quella andata in scena nella tappe di Castelfidardo alla ultima Tirreno Adriatico, chilometro dopo chilometro il divario cresce ed alla fine i distacchi saranno abissali, Nel gruppo degli uomini di classifica, tirato da Fraile, perde contatto Alaphilippe in grave crisi, mentre Carapaz nel suo inseguimento trova Castroviejo per strada, ma non riesce a scavare un solco significativo. Van Aert rimane staccato al gruppo uomini di classifica ma riesce, procedendo da solo, a limitare i danni ed a conservare la seconda posizione in generale.
Tadej Pogacar pian piano riprende uno ad uno tutti gli uomini in fuga ed allo scollinamento della Colombiere è a 20 secondi dal battistrada Dylan Teuns che, con un ritmo regolare, aveva ripreso e staccato Woods.
Nella discesa, Pogacar sceglie di non rischiare e viene raggiunto da Izagirre che aveva ripreso Woods. Lo spagnolo è un ottimo discesista, ma Teuns si prende più di qualche rischio e incrementa il vantaggio nei 14 chilometri che separano la cima della Colombiere da Le Grand Bornand.
Carapaz prova a resistere, ma nel finale viene riassorbito dal gruppo uomini di classifica nel quale Lutsenko è stato molto attivo. I distacchi sono abissali, gli uomini di classifica hanno accusato un ritardo di 3 minuti e 20 secondi da Pogacar, mentre Alaphilippe accusa 18 minuti dal vincitore, Roglic e Thomas, arrivati con i velocisti, 34 minuti.
E domani che si fa? Con una maglia gialla in queste condizioni è impensabile provare un attacco, però, visti i risicati distacchi, per il podio potrebbe esserci comunque bagarre. Pogacar potrebbe limitarsi a contenere un po’ come faceva Indurain, ma bisognerà vedere come risponderà la squadra perché, se i suoi scudieri dovessero saltare, il leader sarebbe costretto, se non a rispondere colpo su colpo almeno a lavorare in prima persona per tenere le distanze di sicurezza, cosa che potrebbe presentare il conto se dovesse ripetersi in ogni tappa di montagna.
La frazione non è durissima, ma presenta il Col du Pre che è un HC ed ha pendenze molto severe. Dopo, tra il Cormet de Roselend ed il tratto di recupero prima di attaccare l’ultima salita, c’è molto spazio per rimediare ad eventuali danni. L’ultima salita è molto lunga e, nella prima parte, si sta molto bene a ruota. L’arrivo è lo stesso saltato nel 2019 per la grandinata sulla discesa dell’Iseran, ma stavolta si arriva dalla parte opposta. La seconda parte della salita presenta pendenze più severe e sarà verosimilmente lì che ci saranno gli attacchi, anche perché, si ripete, tentare un attacco da lontano per mettere in crisi la maglia gialla sembra difficile, piuttosto un ritmo elevato sul Col du Pre potrebbe far saltare qualche altro uomo di classifica che magari oggi è riuscito a nascondersi ed a salvarsi.

Benedetto Ciccarone

Pogacar sferra lattacco sul Col de Romme e si volta a guardare Carapaz: non lo vedrà più fino al traguardo (Getty Images Sport)

Pogacar sferra l'attacco sul Col de Romme e si volta a guardare Carapaz: non lo vedrà più fino al traguardo (Getty Images Sport)

03-07-2021

luglio 3, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il belga Dylan Teuns (Bahrain – Victorious) si è imposto nell’ottava tappa, Oyonnax – Le Grand-Bornand, percorrendo 150.8 Km in 3h54′41″, alla media di 38.554 Km/h. Ha preceduto di 44″ lo spagnolo Ion Izagirre Insausti (Astana – Premier Tech) e di 47″ il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 9° a 4′07″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è la nuova maglia gialla con 1′48″ sul belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) e 4′38″ sul kazako Alexey Lutsenko (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Cattaneo, 19° a 12′39″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) si è imposta nella seconda tappa, Boves – Prato Nevoso, percorrendo 100.1 Km in 2h58′31″, alla media di 33.644 Km/h. Ha preceduto di 1′22″ la sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e di 1′51″ la connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), 4° a 1′53″. La Van der Breggen è la nuova maglia rosa con 1′26″ sulla Moolman-Pasio e 1′57″ sulla Vollering. Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 3′50″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sibiu, percorrendo 2.5 Km in 3′18″, alla media di 45.454 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’estone Martin Laas (Bora-Hansgrohe) e l’italiano Riccardo Stacchiotti (Vini Zabú). Ackermann è il primo leader della classifica con 3″ su Laas e Stacchiotti

TOUR OF BULGARIA

L’estone Mihkel Räim (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella terza tappa, Troyan – Sliven, percorrendo 180 Km in 4h34′58″, alla media di 39.277 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giovanni Lonardi (Bardiani CSF Faizanè) e lo spagnolo Óscar Pelegrí Ferrandis (Electro Hiper Europa). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) è ancora leder della classifica con 34″ sul connazionale Georg Steinhauser (Tirol KTM Cycling Team) e 49″ su Pelegrí Ferrandis. Miglior italiano Alessandro Monaco (Bardiani-CSF-Faizanè), 15° a 1′14″

GERMENICA GRAND PRIX ROAD RACE

Il panamense Christofer Robín Jurado López (Panama es Cultura y Valores) si è imposto nella corsa turca, circuito di Kahramanmaraş, percorrendo 153.8 Km in 3h45′36″, alla media di 40.904 Km/h. Ha preceduto allo sprint il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Cycling Team) e di 4″ il bielorusso Yauhen Sobal
(Minsk Cycling Club). Nessun italiano in gara

GERMENICA GRAND PRIX ROAD RACE DONNE

L’uzbeka Olga Zabelinskaya (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa turca, circuito di Kahramanmaraş, percorrendo 107.1 Km in 2h49′47″, alla media di 37.848 Km/h. Ha preceduto di 7′43″ la russa Tamara Dronova-Balabolina (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) e di 7′45″ l’ucraina Olga Shekel (Dubai Police Cycling Team). Nessuna italiana in gara

A PRATO NEVOSO VAN DER BREGGEN RIPRENDE COME HA TERMINATO NEL 2020

luglio 3, 2021 by Redazione  
Filed under News

Anna Van der Breggen (Trek-Segafredo) ha vinto la seconda tappa del Giro Rosa grazie a una performance dominante che le permette di prendere la maglia rosa con un vantaggio superiore al minuto davanti a Ashleigh Moolman-Pasio (Team SD Worx) e a Demi Vollering (Team SD Worx) che hanno completato una tripletta storica per il team olandese. Buona prestazione di Marta Cavalli, quarta, battuta in volata da Vollering dopo una prestazione convincente.

La seconda tappa del Giro Rosa con partenza da Boves e arrivo a Prato Nevoso doveva già delineare la classifica generale con un impegnativo arrivo in salita. Nessuna fuga veniva formata finché sul Colle del Morte, piccola salita dopo 65 chilometri e distante soltanto 35 dall’arrivo, Elise Chabbey (Canyon-SRAM), Kathrin Hammes (Ceratizit-WNT), Sofia Bertizzolo (Liv Racing), e Coryn Rivera (Team DSM) attaccavano avvantaggiandosi sul gruppo, Queste atlete raggiungevano un vantaggio massimo di 43”, per venire poi riprese ai piedi della salita finale dal ritmo della maglia rosa Ruth Winder (Trek-Segafredo). A 10 chilometri dall’arrivo era la neozelandese Niamh Fisher-Black (Team SD Worx) ad attaccare seguita da Elisa Magnald (Ceratizit-WNT). Il duetto guadagnava quasi 20” prima che Ashleigh Moolman-Pasio (Team SD Worx) aumentasse il passo andando a riprenderle impostando un passo consistente in un gruppo di 15 atlete. Poco dopo Anna Van der Breggen (Team SD Worx) decideva che fosse il momento giusto per attaccare lasciando sul posto tutte le avversarie con un azione come solo lei sa fare negli ultimi anni. Il dominio del Team SD Worx era tale che fosse direttamente Moolman-Pasio a inseguirla in solitaria. Il gruppo inseguitore alle loro spalle era composto da Marta Cavalli ( FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), Magnaldi, Mavi Garcia (Alé BTC Ljubljana), Amanda Spratt (Team BikeExchange), Demi Vollering (Team SD Worx) e Gaia Realini (Isolmant – Premac – Vittoria). Negli ultimi 4500 Vollering provava a completare la tripletta della sua squadra ottenendo la resistenza di Cavalli. Nel frattempo Van der Breggen continuava la sua impressionante cavalcata che la portava a conquistare tappa e maglia, l’ennesima per lei. Alle sue spalle arrivava a 1’22” Moolman-Pasio, mentre Vollering riusciva a completare la tripletta battendo in volata Cavalli, distanti ben 1’51” da Van der Breggen. Brutta giornata per Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) che ha perso 8’30” con Elizabeth Deignan al momento leader della squadra, anche lei comunque ha subito un ritardo di 3’29” nella giornata odierna.

Carlo Toniatti.

Tappa e maglia per Anna Van der Breggen! (Getty Images Sport)

Tappa e maglia per Anna Van der Breggen! (Getty Images Sport)

« Pagina precedentePagina successiva »