VAN DER POEL DIFENDE LA GIALLA MA POGACAR E’ DI UN ALTRO PIANETA

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Tutti aspettavano i grandi specialisti delle prove contro il tempo ed invece Tadej Pogacar, con una prova straordinaria ha superato i più blasonati cronoman ed ha inflitto distacchi piuttosto pesanti ai suoi avversari per la classifica generale. Ottima prova di Van der Poel che disputa la crono della vita e mantiene per pochi secondi il vessillo del primato.

Tadej Pogacar ha di che esser ben lieto.
Non solo è riuscito a conquistare una grande vittoria di tappa ed a rifilare distacchi importanti a tutti i suoi principali rivali per la vittoria finale, ma è anche riuscito a non indossare la maglia gialla.
Questa circostanza è certamente vantaggiosa per lui che punta alla vittoria di Parigi, ma non ha una squadra formidabile.
Vedersi costretto ad impegnare i propri uomini per controllare la corsa già dalla sesta tappa poteva rivelarsi problematico per il leader in pectore di questa corsa, mentre invece, con la maglia gialla ancora sulle spalle di Van der Poel, gli UAE possono lasciare il compito agli uomini della Alpecin, anche perché Van der Poel ha interesse a difendere la maglia il più a lungo possibile, visto che non può coltivare ambizioni sulla classifica finale.
La prova odierna era certamente favorevole agli specialisti. A fronte di una prima parte con una breve salite ed una parte finale più tecnica, con molte curve secche, la parte centrale della prova presentava lungi rettifili sui quali spingere il lungo rapporto, adattissima a uomini come Kung e Van Aert. Niente da fare, questi uomini si sono dovuti accontentare del secondo e del quarto posto, con Vingegaard che si è inserito al terzo, facendo meglio del capitano Roglic che pure è un discreto specialista.
Proprio Roglic certamente aveva per oggi ambizioni ben diverse dal prendere 44 secondi dal connazionale che l’anno scorso gli sfilò la maglia gialla alla vigilia dei campi elisi. In realtà, il capitano della Jumbo ha chiuso con un tempo che sul momento non sembrava male, 25 secondi da Kung che tutti davano come vincitore, meno di un secondo al chilometro dal più accreditato specialista. Alla fine però il tempo dello sloveno è stato peggiore anche di quello di Van der Poel, che doveva sì difendere la maglia gialla ma non ha certo nella prova contro il tempo la sua dote migliore.
Il capoclassifica invece è stato bravissimo non solo a dare tutto sulla strada, ma anche a mettere a frutto le proprie doti di guida della bici. Nella parte finale, molto tecnica con curve cieche e strette, è riuscito addirittura a guadagnare un paio di secondi sullo scatenato Pogacar che ha preferito non rischiare nelle curve più pericolose, mentre la maglia gialla vi si è gettata a capofitto andando a lambire le transenne più di una volta.
L’olandese ha certamente meritato di mantenere il simbolo del primato, cosa nella quale egli stesso non credeva, vista anche la incombente presenza a soli 8 secondi di Alaphilippe che nel 2019 aveva disputato una grandissima prova contro il tempo in quel di Pau.
Il campione del mondo in linea invece ha deluso, solo quattordicesimo ad 1:11 dal vincitore, peggio di Uran che non è male contro il tempo, ma ha comunque 34 anni. Alaphilippe però, in virtù del vantaggio accumulato nelle prime tappe, resiste davanti ai vari big (eccetto Pogacar) in quarta posizione e 48 secondi della maglia gialla.
Molto negativa la prova di Geraint Thomas che già nelle prime tappe non era sembrato in condizione. Il gallese ha accusato un ritardo di 1:18 sul traguardo, solo 26 secondi meglio del compagno di squadra Carapaz che però è uno scalatore puro, di bassa statura e del tutto inadatto a prove come quella odierna.
A ciò va aggiunto il fatto che questa cronometro arrivava al quinto giorno di gara quando i corridori hanno ancora molte energie e, quindi, in un momento in cui le differenze tra gli specialisti ed i meno adatti a questo tipo di sforzo sono più marcate.
In questo senso, anche se Carapaz ha accusato un ritardo di ben 1:44 può ritenersi certamente meno deluso rispetto a Geraint Thomas che rimane dietro di lui in classifica generale. Il migliore degli Ineos è stato Richie Porte che ha concluso la sua prova in nona posizione con un passivo di 55 secondi dal vincitore della tappa. A questo punto, è lecito ipotizzare che Thomas possa essere utilizzato come diversivo per favorire attacchi di Carapaz. L’ecuadoregno è uno che non si spaventa ad attaccare da lontano, come fece al giro d’italia a Courmayeur quando andò a prendersi la rosa per tenerla sino a Verona, e Thomas è un corridore cui, nonostante tutto, non si può conceder troppa libertà. Richie Porte, uscito di classifica per note vicende, dovrebbe invece rivestire il ruolo di gregario di lusso.
In ogni caso, nel week end sulle alpi, potremmo avere ulteriori conferme di queste considerazioni.
Molto lontani tutti gli altri, i vari Lopez, Yates Quintana, Nibali hanno accusato distacchi molto consistenti.
Si tratta di uomini comunque di grande valore che potrebbero animare la sfida sulle montagne e potrebbero avere un piccolo margine di manovra visto il distacco.
In particolare è Lopez che potrebbe sperare in un po’ di libertà nel week end visto il suo distacco di oltre 5 minuti. Il buon Migul Angel è un corridore generoso che sulle alte montagne è in grado di offrire delle buone prove.
La classifica generale, uscita riscritta dalla tappa di oggi, ha però ancora una fisionomia difficilmente decifrabile e si dovrà aspettare il week end sulle alpi (quest’anno piuttosto soft) per avere qualche conferma.
La tappa di dopodomani con arrivo a Le Creusot ed un finale complicato potrebbe già ispirare qualche scaramuccia, mentre domani ci sarà terreno per gli sprinter.
L’unica certezza è che, al momento, Pogacar è nettamente il più forte, ma il Tour è lungo e quello che è successo lo scorso anno insegna che non si può mai essere sicuri.

Benedetto Ciccarone

Pogacar esulta al traguardo di Laval (Getty Images)

Pogacar esulta al traguardo di Laval (Getty Images)

30-06-2021

giugno 30, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quinta tappa, cronometro individuale Changé – Laval (Espace Mayenne), percorrendo 27.2 Km in 32′00″, alla media di 51 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) e di 27″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 8° a 55″. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ su Pogačar e 30″ sul belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 19° a 2′55″

TOUR OF BULGARIA

Il polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sofia, percorrendo 1 Km in 1′07″, alla media di 53.731 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) e di 3″ il belga Niels Vandeputte (Alpecin-Fenix Development). Miglior italiano Andrea Biancalani (Gragnano Sporting Club Caselli), 6° a 4″. Boguslawski è il primo leader della classifica con 2″ su Aschenbrenner e 3″ su Vandeputte. Miglior italiano Biancalani, 6° a 4″.

RENDEZ-VOUS A FOUGERES CON MARK CAVENDISH

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Come sei anni fa, ancora sull’arrivo di Fougères è Mark Cavendish a vincere la volata di gruppo al Tour de France! Una favola per il folletto dell’Isola di Man ad un passo dal ritiro dalle corse rinato nella Deceuninck-QuickStep ed ora a quota 31 successi nella Grande Boucle. Fantastica la sua volata dopo uno straordinario lavoro dei compagni di squadra con la quale regola al traguardo Nacer Bouhanni (Arkea-Samsic) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix).

Una tappa, la quarta del Tour de France, che inizia in seno alla protesta dei corridori per i fatti accaduti ieri in merito alla discutibile pericolosità delle strade percorse, dopo 10 Km il gruppo, secondo accordi presi in partenza, decide di fermarsi per qualche minuto. La ripresa è ad andatura lenta, per far tornare le cose alla normalità bisogna aspettare la fuga di giornata grazie all’allungo di Brent Van Moer (Lotto Soudal) e Pierre-Luc Périchon (Cofidis) questa azione contraddistinguerà tutta la frazione. In gruppo l’Alpecin-Fenix della maglia gialla controlla l’andatura tenendo il vantaggio dei fuggitivi a 2’. Il ritmo inizia ad alzarsi soltanto in vista del traguardo volante di Vitré vinto da Van Moer, dietro dopo circa 1’ transita il gruppo regolato da Mark Cavendish (Deceuninck-QuickStep). Ai meno 15 Km dal traguardo è sempre Van Moer ad essere ancora protagonista scattando e portandosi da solo in testa alla corsa mentre Brent Van Moer viene riassorbito, qualche chilometro dopo dal gruppo. Il belga della Lotto Soudal non si arrende tanto che addirittura torna a guadagnare secondi preziosi, ai meno 10 dall’arrivo di Fougères conserva 1’:04”. Soltanto in questa fase di corsa si vedono le squadre dei velocisti dare un sensibile segnale in testa, inizia la Groupama-FDJ a far alzare l’andatura, subito dopo vengono in testa a dar man forte i Deceuninck-QuickStep ed il Team Arkéa Samsic tra di loro a rompere i cambi con l’intento di proteggere il loro compagno di squadra si inseriscono in testa anche i Lotto Soudal in chiara azione di disturbo. L’esito della corsa diventa così incertissimo, il fuggitivo entra negli ultimi 3 Km con ben 33” di vantaggio. Dietro arrivano gli uomini del Team DSM che insieme al grande lavoro ancora dell l’Alpecin-Fenix della Trek – Segafredo e della Bahrain – Victorious riescono a portare il gruppo, ormai lanciatissimo ai meno 2 Km con 21” da recuperare. Davanti Van Moer è a tutta, transita con una decina di secondi sotto l’arco dell’ultimo chilometro e viene ripreso in vista del cartello dei 200 m con il gruppo ormai che si lancia, per forza di cose, in una volata lunghissima con gli Alpecin-Fenix che hanno questa volta come ultimo uomo Jasper Philipsen, il belga esce in testa dalla semicurva prima del traguardo ma deve fare i conti con un redivivo Mark Cavendish che lo passa a centro strada con Nacer Bouhanni alla sua ruota chiude secondo. Il folletto mannese libera tutta la sua emozione con le mani in avanti subito dopo l’arrivo in segno di liberazione, è un sogno da raccontare e rivedere perché fa bene dopo quanto accaduto ieri, intorno a Cavendish in lacrime, nuova maglia verde, gli abbracci di tutti i suoi compagni di squadra. In classifica generale non cambia nulla, domani invece la maglia gialla potrebbe cambiare perché è prevista la prima delle due crono del Tour de France da Changé a Laval Espace Mayenne di 27,2 Km.

Antonio Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Fougeres (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Mark Cavendish a Fougeres (foto: Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CHANGÈ – LAVAL (Espace Mayenne)

giugno 30, 2021 by Redazione  
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Scocca l’ora delle cronometro. Quest’anno ne sono previste due lunge entrambe una trentina di chilometri e la prima di queste va in scena al quinto giorno di gara su di un tracciato prevalentemente pianeggiante e veloce. Un paio di tratti, il primo in partenza e l’ultimo a ridosso del traguardo, interverrano a rallentare le grosse cilindrate dei cronoman, naturali favoriti per la vittoria mentre gli scalatori dovranno stringere i denti per quasi tutti i 27 Km del tracciato

Se lo scorso anno il principale biglietto da visita del Tour erano state le montagne, tante (ben sette arrivi in salita) e subito, il tratto distintivo dell’edizione 2021 sarà il ritorno sul piedistallo delle cronometro individuali. Quest’anno saranno previsti 58 Km da percorrere contro il tempo, un netto passo in avanti sotto quest’aspetto rispetto alle edizioni più recenti (senza contare le cronosquadre l’anno scorso ne sono stati proposti solo 36 Km, 27 nel 2019, 31 nel 2018 e nel 2017 appena 14), anche se non si vedranno chilometraggi monstre come accadeva negli anni ’90, quando l’allora disegnatore del Tour de France Jean-Marie Leblanc soleva inserirne un paio lunghe una sessantina di chilometri cadauna, le quali andavano ad affiancarsi a una cronosquadre anche più lunga e al tradizionale cronoprologo. Di certo non ne saranno contenti gli scalatori, anche perché stavolta si è usata una mano più leggera rispetto allo scorso anno nel tracciare le tappe di montagna, se si pensa che gli arrivi in salita ufficiali saranno solo i due pirenaici del Col de Portet e di Luz-Ardiden (ma come tale è possibile considerare anche la frazione alpina di Tignes, dove l’ultima salita termina a 2 Km dall’arrivo). La prima razione di strada contro il tempo sarà offerta oggi nella quinta tappa, che in 27 Km e 200 metri collegherà due centri, Changè e Laval, che tra loro distano meno di 4 Km e che proporrà un tracciato abbastanza filante, sia sotto l’aspetto planimetrico, sia sotto quello altimetrico. Si fregano dunque le mani i cronoman e leggermente meno i passisti attrezzati per l’esercizio del tic-tac perché questi ultimi hanno bisogno di percorsi perfettamente pianeggianti per rendere al meglio e proprio subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio di Changè dovrà essere affrontata l’unica vera salita prevista dal tracciato, lunga un chilometro esatto e caratterizzata da una pendenza media del 5.2%. Nulla di trascendentale, dunque, ma anche quei cronoman che hanno bisogno di qualche chilometro per “carburare” potrebbero patirla, prima che la strada torni a loro favore, prevalentemente pianeggiante e spezzata da rare curve. Il tracciato tornerà poi a farsi complicato negli ultimi 2.2 Km, disegnati sulle strade del quartiere Hilard di Laval con una serie di curve secche ravvicinate che raccorderanno un tratto nel quale si tornerà brevemente a salire (circa mille metri d’ascesa, anche se salita vera s’incontrerà solamente nei primi 300 metri al 5.3%): è un tratto che rallenterà giocoforza i cronoman e che potrebbe rivelarsi determinante per il successo se i favoriti per la vittoria odierna si presenteranno all’imbocco del segmento conclusivo di questa crono raccolti nel fazzoletto di pochi secondi.

L’Espace Mayenne di Laval e l’altimetria della quinta tappa (@Conseil départemental de la Mayenne)

L’Espace Mayenne di Laval e l’altimetria della quinta tappa (@Conseil départemental de la Mayenne)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Laval è alla sua seconda presenza sul tracciato del Tour e anche il precedente del 1999 è stato all’insegna della velocità. A terminare nel capoluogo del dipartimento della Mayenne non fu, però, una cronometro ma una tappa per velocisti, la terza frazione del primo dei sette Tour vinti con l’inganno da Lance Armstrong, al quale l’UCI poi toglierà tutti i successi senza assegnarli al corridore giunto secondo in classifica: se l’avessero fatto quel Tour lo avrebbe conquistato l’elvetico Alex Zülle con 2’49” sullo spagnolo Fernando Escartín e 7’06” sul francese Laurent Dufaux, mentre le sei edizioni successive avrebbero avuto come vincitori il tedesco Jan Ullrich (2000, 2001 e 2003), lo spagnolo Joseba Beloki (2002), il tedesco Andreas Klöden (2004) e Ivan Basso (2005). Tornando alla tappa di Laval, ad imporsi fu il belga Tom Steels che precedette allo sprint il tedesco Erik Zabel e l’australiano Stuart O’Grady. Primo italiano fu Nicola Minali, quarto, mentre solo decimo si classificò Mario Cipollini, che il giorno prima si era piazzato terzo nella volata di Saint-Nazaire (pure vinta da Steels) e poi troverà modo di rifarsi nei giorni successivi, quando farà sue ben quattro frazioni consecutive, stabilendo anche il record di tappa in linea più veloce della storia sul traguardo di Blois, al termine di una frazione letteralmente “volata” a 50,355 km/h.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Changè – partenza primo corridore : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.3°C, vento debole da W (9-11 km/h), umidità al 89%
Laval (Espace Mayenne) – arrivo maglia gialla : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19.5°C, vento moderato da NW (11-13 km/h), umidità al 82%

GLI ORARI DEL TOUR

12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza del primo corridore da Changè
12.47: arrivo del primo corridore a Laval
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
16.50: partenza della maglia gialla da Changè
17.22: arrivo della maglia gialla a Laval

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Redon – Fougères

1° Roger Kluge
2° Davide Ballerini a 3′12″
3° Pierre-Luc Périchon a 5′19″
4° Christopher Juul-Jensen a 5′29″
5° Mikkel Bjerg s.t.

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Clément Russo a 50″
3° Daniel McLay a 53″
4° Ide Schelling a 1′27″
5° Roger Kluge a 3′06″

Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 11′44″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Porchè”
De Luca: “La sicurezza è arrivata a livelli che non è più ammissibile”
De Luca: “Tre curve secche di novanta gradi”
Garzelli: “In questo momento sta tirando l’uomo di sempre, Tim Declercq”
De Luca: “È stato catapultato tra la ruota posteriore di Tim Merlier”
De Luca: “In situazioni limiti”
Garzelli (parlando delle bici moderne): “Bellissimi questi bolidi che però devi spingere”
Borgato: “Ultimi 300 metri completamente rettilinei e pianeggianti” (la strada era in salita e c’era una curva che iniziava ai meno 200 metri e finiva a 50 metri dall’arrivo)
Garzelli: “Traguardo volanti”
Garzelli: “Molti volti sono importanti”
De Luca: “Va a sfilare i corridori la telecamera”
Garzelli: “Cavendish va a vincere questo traguardo volante” (era la volata per il terzo posto)
Garzelli: “Ottimo passistima”
De Luca: “Pedala gran bene il ragazzo belga”
Garzelli: “Compagni della Lotto Soudal di Van Moer”

DISCOTOUR

I’m Back (T.I.)

29-06-2021

giugno 29, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, Redon – Fougères, percorrendo 150.4 Km in 3h20′17″, alla media di 45.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 11°. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e 31″ sull’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 16° a 55″

IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)

Il greco Georgios Bouglas (nazionale greca) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Banya – Razlog, percorrendo 137.3 Km in 3h02′30″, alla media di 45.143 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Vitalii Novakowskyi (Eurocar Grawe Ukraine) e l’italiano Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF-Faizanè). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) si impone in classifica con 4″ sul polacco Paweł Cieślik (Voster ATS Team) e 20″ sul connazionale Tobias Nolde (P&S Metalltechnik). Miglior italiano Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 7° a 1′15″.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): REDON – FOUGÈRES

giugno 29, 2021 by Redazione  
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Ultima tappa in terra bretone ancora favorevole ai velocisti. Questa sarà, assieme alle due cronometro, l’unica tra le frazioni in linea a non proporre nemmeno un GPM, anche se il tracciato non sarò del tutto pianeggiante. Principale insidia per gli sprinter sarà il rettilineo d’arrivo in salita con curva a destra che terminerà a 50 metri dalla linea d’arrivo

È la seconda tappa disegnata a favore dei velocisti ed anche la più facile del Tour 2021. Assieme alle due cronometro, sarà l’unica tra le 19 frazioni in linea di questa edizione a non presentare nemmeno un gran premio della montagna, anche se le difficoltà altimetriche non mancheranno nemmeno oggi. In Francia la vera pianura è cosa rara e di certo è quasi impossibile trovarla sulle strade della Bretagna, che oggi accoglieranno il Tour per il quarto e ultimo giorno consecutivo. Stavolta le colline faranno prevalentemente da fondale a un tracciato punteggiato da tanti piccoli mangia e bevi, senza mai incontrare tratti di salita vera. Sull’altimetria si notato un paio di tratti che spiccano sugli altri – 1 Km al 4.5% per raggiungere il centro di Bain-de-Bretagne attorno al 36° Km di gara e uno strappo di 900 metri al 5.8% da scavalcare a una ventina di chilometri dall’arrivo – ma si tratta di difficoltà che il gruppo supererà in scioltezza e che non fanno paura ai velocisti. Questi ultimi, invece, temeranno gli ultimi duecento metri perché in quel frangente la strada tenderà leggermente a salire – e questo già potrebbe costituire un problema per quegli sprinter che prediligono i finali belli lisci – e, contemporaneamente, a curvare verso destra al punto che oggi il rettilineo d’arrivo sarà brevissimo, lungo una cinquantina di metri appena. Nulla d’insormontabile per molti degli sprinter in gara, se si pensa che su questo stesso finale nel 2015 ci fu volatona di gruppo con ben novantasei corridori classificati con lo stesso tempo del vincitore.

Scorcio di Fougères e l’altimetria della quarta tappa (chateau-fougeres.com)

Scorcio di Fougères e l’altimetria della quarta tappa (chateau-fougeres.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Abbiamo appena messo l’acquolina alla bocca a chi si sarà dimenticato com’era terminata la tappa giunta a Fougères nel 2015. Vi rinfreschiamo subito la memoria dicendovi che in questo precedente a tagliare a braccia levate la linea del traguardo era stato uno dei “re” dello sprint, il britannico Mark Cavendish, che nell’occasione avrà la meglio sul tedesco André Greipel e sullo slovacco Peter Sagan, che grazie all’abbuono conquistato sale dal quarto al secondo posto della classifica, fermandosi a 11” dal primato di Chris Froome, maglia gialla in seguito alla mancata partenza del leader della corsa, il tedesco Tony Martin, che il giorno prima aveva terminato la tappa di Le Havre con una clavicola fratturata. In precedenza il Tour aveva proposto un arrivo a Fougères esattamente 30 anni prima, al termine di una tappa di tutt’altro spessore, una cronometro a squadre di 73 Km che fu conquistata dalla La Vie Claire, la formazione nella quale militavano il grande favorito per la vittoria finale e il suo “delfino”, vale a dire Bernard Hinault – che quell’anno conquisterà il suo quinto e ultimo Tour – e il corridore che l’anno successivo lo seguirà nell’albo d’oro della Grande Boucle, l’americano Greg LeMond.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Redon : nubi sparse, 20.3°C, vento debole da NW (10-11 km/h), umidità al 66%
Châteaugiron (66.7 Km): nubi sparse, 20.9°C, vento moderato da NNW (14-17 km/h), umidità al 67%
Vitré – traguardo volante (114.4 Km): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.4°C, vento moderato da NW (15-17 km/h), umidità al 69%
Fougères : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19.3°C, vento moderato da NW (19-22 km/h), umidità al 77%

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio diretta su Eurosport1
13.25: partenza da Redon
13.40: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
16.05-16.20: traguardo volante di Vitrè
16.50-17.10: arrivo a Fougères

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della terza tappa, Lorient – Pontivy

1° Caleb Ewan (vittoria annullata)
1° Marco Haller
2° Ide Schelling a 55″
3° Daniel Oss a 57″
4° Jasper De Buyst a 1′00″
5° Clément Russo s.t.

Classifica generale

1° Clément Russo
2° Amund Grøndahl Jansen a 17″
3° Daniel McLay a 46″
4° Ide Schelling a 2′05″
5° Tony Martin a 3′03″

Miglior italiano: Daniel Oss, 28° a 12′01″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Bisogna capire quella spalla sinistra”
Garzelli: “Sfortunatamente per lui si è rimesso in piedi”
De Luca: “Criterium molto ben pagati dagli organizzatori dei corridori”
Garzelli: “Stanno pedalendo”
De Luca: “Il presidente dell’UCI è al seguito del Giro d’Italia in questi giorni”
Garzelli: “Gli stessi organizzatore”
De Luca: “È stato nomitato”
De Luca: “Van der Poel è stato figlio di, nonno di”
De Luca: “Cadenvish” (Cavendish)
De Luca: “In tutto il mando”
Colbrelli: “Inseguire Van der Poel era impossibile perchè è un altro pianeta”
Garzelli (a proposito dei GPM): “Domani solo qualche punto in palio” (non sono previsti GPM nella tappa di Fougères)
Giovannelli: “Tim Merlier non è ancora 100%”
De Luca: “La frattura che ha causato quella caduta”
Garzelli: “È cacaduto”
Garzelli: “Semicurva a 100 metri l’arrivo”
De Luca: “Le attenzione sono tutte per questa macchina bianca, Caleb Ewan”
Televideo: “Ces Bol” (Cees Bol)
Televideo: “Antonio Turgi” (Anthony Turgis)
Televideo: “Mattej Mohoric” (Matej)
Televideo: “Miglia Scotson” (Miles, mannaggia al traduttore automatico)

DISCOTOUR

Che patatrac (Trix)

MERLIER SVOLAZZA NELL’ECATOMBE DI PONTIVY. VAN DER POEL RESTA IN GIALLO

giugno 28, 2021 by Redazione  
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Il velocista dell’ Alpecin-Fenix si impone in volata nella terza tappa del Tour de France caratterizzata da tante cadute in cui sono rimasti coinvolti anche i due uomini più attesi per la vittoria finale Primoz Roglic (Jumbo Visma) e Tadej Pogacar (UAE-Team Emirates).

Il Tour e France riparte con la terza tappa in linea da Lorient a Pontivy con i suoi 182,9 Km, frazione che strizza l’occhio ai velocisti con un finale piuttosto nervoso caratterizzato da stradine strette e rese umide da un po’ di pioggia prevista nel finale. La fuga di giornata si forma ben presto ed è portata avanti dall’onnipresente Ide Schelling (Bora-hansgrohe), all’attacco per il terzo giorno di fila, Cyril Barthe e Maxime Chevalier (B&B Hotels p/b KTM), Michael Schar (Ag2r Citroen) e Jelle Wallays (Lotto Soudal). Le squadre dei velocisti non concedono troppo spazio ai fuggitivi ed infatti soprattutto la Groupama-FDJ di Arnaud Démare tiene il gruppo in controllo. Vantaggio massimo che oscilla intorno ai 2’:30”. Intorno al trentesimo chilometro di gara c’è da registrare una prima caduta in gruppo, purtroppo come vedremo saranno tante, e restare coinvolti sono Robert Gesink e Tony Martin (Jumbo-Visma) e Geraint Thomas (Ineos Granadiers). Ad avere la peggio è l’olandese costretto a ritirarsi dalla corsa, va meglio al britannico che seppur apparso molto dolorante risale in bisi ed aiutato da Luke Rowe, Jonathan Castroviejo e Dylan Van Baarle, dopo un dispendioso inseguimento riesce a rientrare in gruppo. Davanti intanto Schelling conquista il GPM della Côte de Cadoudal, si rialza e si fa riprendere dal plotone. I fuggitivi, rimasti in quattro, arrivano al successivo traguardo volante di La Fourchette, dove inizia a venir giù qualche goccia di pioggia, senza darsi battaglia vede il passaggio con Barthe su Chevalier, Schär e Wallays. Quando transita il gruppo si assiste ad un accenno di ciò che potrà essere il finale di tappa, la lotta per i restanti punti della maglia verde è vinta da Caleb Ewan (Lotto Soudal) su Cavendish e Mørkøv. Da qui in poi è tutta un’altra corsa con la velocità che sale e le squadre dei velocisti a prendere le posizioni di testa. Il vantaggio dei quattro al comando scende così a 1’:30 in vista del GPM de la Côte de Pluméliau, vinto da Wallays. Negli ultimi 15 chilometri perde contatto dalla testa della corsa Maxime Chevalier, davanti restano in tre uomini con un vantaggio di soli 40”. La corsa inizia ad essere sempre più nervosa, a causa anche della sede stradale stretta e tortuosa, avvengono altre due cadute, nella prima tra i nomi grossi a farne le spese sono David Gaudu (Groupama-FDJ) e Miguel Angel Lopez (Movistar), nella seconda quando mancano 11 Km al traguardo, invece, il primo colpo di scena con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che va a toccare la ruota posteriore di Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) e cadere rovinosamente a terra. Tanta paura per lo sloveno, diverse le escoriazioni riportate, atteso da Kruijswijk, Kuss, Martin, Teunissen e Vingegaard cerca di limitare i danni gettandosi in un disperato inseguimento dal gruppo con dentro i migliori che intanto va a riassorbire i tre fuggitivi. Restano 6 Km da percorrere ed il ritardo di Roglic è di 50″, per strada gli Jumbo Visma trovano un gruppetto con dentro Miguel Angel Lopez, restato anch’esso attardato dalla frammentazione del gruppo principale, avendo così la collaborazione della Movistar nel ricucire. In vista dei meno 4Km all’arrivo ecco il secondo colpo di scena, altra caduta, con diversi uomini, che taglia fuori uno degli uomini più attesi per la volata, Arnaud Démare (Groupama-FDJ) mentre ha la peggio Jack Haig (Bahrain Victorious) che è costretto al ritiro. Riesce a restare in bici invece Tadej Pogacar (UAE-Team Emirates) costretto a frenare e lanciarsi in un difficile inseguimento per riportarsi sugli uomini di classifica rimasti davanti tra cui la maglia gialla Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix). In vista dell’arrivo restano una ventina di corridori a disputarsi la volata ma, ancora un ennesimo colpo di scena, ancor in negativo, fuori dall’ultima semicurva Caleb Ewan (Lotto Soudal) tocca la ruota di Peter Sagan (Bora-hansgrohe) e finisce violentemente a terra portandosi sull’asfalto anche lo slovacco. Il corridore della Lotto Soudal ha la peggio, frattura della clavicola e ritiro dalla corsa. Davanti gli Alphen-Fenix restano compatti e con un maestoso Mathieu van der Poel al servizio dei compagni viene lanciata la volata vinta facilmente, nonostante i dubbi della vigilia sulle sue condizioni, da Tim Merlier sul compagno di squadra Jasper Philipsen, terzo l’atleta di casa Nacer Bouhanni (Arkea-Samsic), quarto Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), quinto Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious). L’attenzione è tutta agli uomini di classifica infatti oltre a Julian Alaphilippe, l’unico big rimasto davanti è Richard Carapaz (ineos Granadiers). Arriva con 14″ di ritardo un gruppetto con dentro Enric Mas, Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Nairo Quintana, Wilco Kelderman e Pierre Latour, poi ancora a 26″ arriva il gruppetto con la maglia bianca Tadej Pogacar, Sergio Higuita, Bauke Mollema, David Gaudu, Rigoberto Urán, Geraint Thomas, Esteban Chaves, Emanuel Buchmann, Lucas Hamilton, Richie Porte e Guillaume Martin. Si devono aspettare ben 1’:21” per vedere arrivare Primoz Roglic, Miguel Ángel López, Alejandro Valverde e Steven Kruijswijk per una classifica generale stravolta da una tappa campale che vede in giallo sempre Mathieu van der Poel con 8” su Julian Alaphilippe e 31” su Richard Carapaz. Domani il Tour de France riparte da Redon per puntare a Fougères con soli 150, 4 Km che serviranno, per tanti, a metabolizzare le ferite odierne.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Pontivy (foto: Getty Images Sport)

Tim Merlier vince a Pontivy (foto: Getty Images Sport)

28-06-2021

giugno 28, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella terza tappa, Lorient – Pontivy, percorrendo 182.9 Km in 4h01′28″, alla media di 45.447 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) e il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 4°. L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) è ancora maglia gialla con 8″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e 31″ sull’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 16° a 55″

IN THE FOOTSTEPS OF THE ROMANS (Bulgaria)

Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) si è imposto nella prima tappa, Banya – Razlog, percorrendo 126.45 Km in 2h50′25″, alla media di 44.403 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Paweł Cieślik
(Voster ATS Team) e di 14″ il connazionale Tobias Nolde (P&S Metalltechnik). Miglior italiano Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 6° a 1′05″. Stark è il primo leader della classifica con 4″ su Cieślik e 20″ su Nolde. Miglior italiano Tonelli, 6° a 1′15″.

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LORIENT – PONTIVY

giugno 28, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Il Tour si ferma ancora in Bretagna ma stavolta il grafico altimetrico si annuncia più snello rispetto a quello delle prime due frazioni. Le salite oggi saranno affrontate lontane dal traguardo, che sarà alla portata dei velocisti

Si alza il sipario sui velocisti, che quest’anno al Tour avranno a disposizione otto traguardi, tre dei quali collocati nella prima settimana di corsa. Il primo arrivo a loro congeniale lo troveranno al termine di un’altra frazione disegnata sulle colline della Bretagna, altimetricamente molto meno complicata rispetto alle due affrontate nei giorni d’apertura. Dei due GPM previsti lungo il cammino il più impegnativo sarà il primo, la Côte de Cadoudal alla quale abbiamo fatto accenno negli scorsi giorni (1700 metri al 6.3%) e che dovrà essere superata esattamente a metà tappa. Facilissima – la sua pendenza media supera di poco il 3% – sarà la successiva Côte de Pluméliau, scavalcata la quale mancheranno poco meno di 35 Km dal traguardo. Come in tutte le tappe in linea sicuramente vedremo andare la solita fuga da lontano, tentativo che oggi le squadre dei velocisti avranno gioco facile nell’andare a riacciuffare. Nel finale sarà poi quasi impossibile sfuggire dal controllo del gruppo perché gli ultimi 7 Km si annunciano velocissimi, introdotti da una discesa di circa 4 Km al 3% che terminerà a 3 Km dall’arrivo, tratto conclusivo abbastanza snello perché in quei tremila metri s’incontreranno in tutto appena sette curve.

Il castello di Pontivy e l’altimetria della terza tappa (www.france-voyage.com)

Il castello di Pontivy e l’altimetria della terza tappa (www.france-voyage.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

È una novità ma non del tutto la cittadina di Pontivy, sede d’arrivo di una tappa del Tour per la prima volta nella storia. Negli ultimi 30 anni, infatti, transitando da questo centro in due occasioni s’è stabilito di collocarvi un traguardo volante, proposto per la prima volta nel 1993 durante la tappa Vannes – Dinard, vinta dall’uzbeko Djamolidine Abdoujaparov dopo che allo sprint intermedio era transitato in testa il belga Marc Sergeant; bisognerà attendere il 2008 per assistere a un altro traguardo volante nel cuore di Pontivy, conquistato dal francese Sylvain Chavanel durante la tappa Auray – Saint-Brieuc, vinta dal norvegese Thor Hushovd.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Lorient: pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 16°C, vento debole da NNW (6 km/h), umidità al 84%
Carnac (30 Km): pioggia consistente (1 mm), 15.5°C, vento moderato da NW (12 km/h), umidità al 88%
Josselin (108 Km): temporale con pioggia consistente (1.7 mm), 15.2°C (percepiti 16°C), vento debole da NE (6-8 km/h), umidità al 91%
Pontivy : pioggia consistente (1.7 mm), 14.9°C, vento debole da N (9-12 km/h), umidità al 91%

GLI ORARI DEL TOUR

13.05: inizio diretta su Eurosport1
13.10: partenza a Lorient
13.20: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 30 Km dalla partenza)
15.20-15.35: scollinamento Côte de Cadoudal
16.00-16.15: traguardo volante di La Fourchette
16.35-17.00: scollinamento Côte de Pluméliau
17.25-17.50: arrivo a Pontivy

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della seconda tappa, Perros-Guirec – Mûr-de-Bretagne

1° Cees Bol
2° Edward Theuns s.t.
3° Jérémy Cabot s.t.
4° Daniel McLay s.t.
5° Luke Durbridge s.t

Miglior italiano: Davide Ballerini, 11° (s.t.)

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tony Martin s.t.
3° Rick Zabel a 1′45″
4° Reto Hollenstein a 1′52″
5° Mads Pedersen s.t.

Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 38° a 10′56″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “Si è formata una muraglia umana, una tonnara”
De Luca: “La direzione del Tour Prudhomme” (il direttore del Tour)
Sovraimpressione RAI: “Guillame Martin” (Guillaume)
Orlando: “Tappa partita stamattina alle 13.20″
Garzelli: “Qua al traguardo ha già cominciato a piovere e smettere”
Garzelli: “Un corridore che è stata la rivelazione”
Garzelli: “Arriva vincitore alla fine tappa”
Garzelli: “Abbia avuto un problemia”
Garzelli: “Alaphilippe potrebbe andare a eguagliare a Mario Cipollini”
De Luca: “Lefrevere” (Patrick Lefevere, team manager della Deceuninck-Quick Step)
De Luca: “Van Aert battè il connazionale Tony Martin” (il primo è belga, il secondo tedesco)
Garzelli: “Grein Thomas” (Geraint Thomas)
Genovesi: “Dichiarà ad una rivista”
Garzelli: “In questo momento si è fermata questa coppia” (formata)
Garzelli: “La macchina della Trek che ha in Edward Theuns davanti”
Garzelli: “La maglia verdeva di Michael Matthews”
Garzelli: “Salta da una ruota all’alta”
De Luca: “Una curva così stecca”
De Luca: “Ha fatto un’accelerazione che ha aperto le gambe di Sonny Colbrelli”
Televideo: “Con gli abbuoni sul primo passaggio del Mur scatta la maglia, dedicata al nonno Poulidor” (era scattato Van der Poel, non la maglia gialla, ancora vestita da Alaphilippe)

DISCOTOUR

Grand-père (Georges Moustaki)

27-06-2021

giugno 27, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella seconda tappa, Perros-Guirec – Mûr-de-Bretagne Guerlédan, percorrendo 183.5 Km in 4h18′30″, alla media di 42.592 Km/h. Ha preceduto di 6″ gli sloveni Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e Primož Roglič (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 27° a 8″. Van der Poel è la nuova maglia gialla con 8″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e 13″ su Pogačar. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 21° a 41″

AXION SWISS BANK GRAN PREMIO CITTÀ DI LUGANO

L’italiano Gianni Moscon (INEOS Grenadiers) si è imposto nella corsa elvetica, circuito di Lugano, percorrendo 179.2 Km in 4h53′00″, alla media di 36.696 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’italiano Valerio Conti (ilUAE-Team Emirates) e il belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation)

VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Lo spagnolo Enrique Sanz Unzué (Equipo Kern Pharma) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Portalegre – Evora, percorrendo 162.9 Km in 3h54′30″, alla media di 41.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Antonio Angulo Sampedro (Euskaltel – Euskadi) e il portoghese Iúri Gabriel Dantas Leitão (Tavfer-Measindot-Mortágua). Nessun italiano in gara. L’uruguayano Mauricio José Moreira Guarino (Efapel) si impone in classifica con 3″ sul portoghese José Carlos Prates Neves Fernandes (W52 / FC Porto) e 10″ sul portoghese Rafael Ferreira Reis (Efapel).

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