SPETTACOLO ALLA TIRRENO. IMPRESA VAN DER POEL CHE RESISTE AL RITORNO DI POGACAR

marzo 14, 2021 by Redazione  
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E’ successo di tutto in questa stupenda tappa della Tirreno Adriatico che ha riservato uno spettacolo degno di un tappone di montagna di una grande corsa a tappe. Distacchi abissali tra i big, attacchi da lontano ed impresa di Van der Poel, che resiste stoicamente e non ha neppure la forza di alzare le braccia all’arrivo. Pogacar ora ha un margine rassicurante per la vittoria finale

Lo scorso anno, al termine della Corsa dei due mari, il vincitore Yates concluse la corsa con 17 secondi di vantaggio su Geraint Thomas che conquistò il secondo gradino del podio. Quest’anno, a due tappe dalla fine, i distacchi in generale sono più simili a quelli di una grande corsa a tappe.
Il primo ed il secondo sono separati da un minuto e 15 secondi ed il terzo è addirittura a 3 minuti
Del resto, i distacchi di oggi sono stati degni di una tappa di montagna. La corsa è esplosa prestissimo, proprio per le iniziative di Van der Poel che, prima ha assottigliato il gruppo, riducendolo a poche unità e poi ha dato il la ad una azione solitaria, scattando con la barretta energetica tra i denti. Un allungo perentorio a quasi 50 Km dall’arrivo ed un assolo di gran pregio. L’olandese riuscirà a prendere un vantaggio massimo superiore ai 3 minuti sul gruppo dei migliori ma, quando Pogacar deciderà di innestare il turbo, il vantaggio inizierà a diminuire, prima poco alla volta, poi sempre più velocemente. Il peso di una azione solitaria molto dispendiosa e la qualità dell’inseguitore si faranno sentire, ma il fresco vincitore della strade bianche 2021 riuscirà a stringere i denti e mantenere una decina di secondi di vantaggio sul capoclassifica che si accontenterà di aver messo una seria ipoteca sulla generale.
Lo sforzo per il campione nazionale dei Paesi Bassi è stato davvero immane, il vincitore di oggi ha tagliato il traguardo privo anche della forza di alzare la braccia ed è letteralmente caduto dalla bicicletta prima di riuscire ad appoggiarsi alle transenne, sorretto dai massaggiatori. Un grande esempio di come si può andare oltre quelli che sembravano i propri limiti quando ci si mette testa, cuore, polmoni e gambe al 100% senza risparmiarsi.
Oltre alla grande impresa di Van der Poel c’è stata una grande impresa anche di Pogacar, che ha letteralmente sgretolato la concorrenza. Oggi l’ultimi vincitore della Grande Boucle, che ieri era rimasto senza squadra, ha potuto contare su un Davide Formolo che ce l’ha messa tutta ed è arrivato sul traguardo sesto insieme ad Egan Bernal. Lo sloveno però non ha avuto bisogno neppure oggi dell’aiuto della squadra. Prima è andato a prendere da solo Felline e Soler e poi li ha staccati con un allungo senza possibilità di replica e si è involato, infliggendo sulle colline marchigiane distacchi degni una tappone dolomitico. Alla fine sono volati minuti a grappoli nei confronti di big di primo piano come Landa, Bernal, Quintana ecc. L’unico che è riuscito a pagare meno di un minuto alla maglia azzurra è stato uno stoico Van Aert. L’unico che ha tentato disperatamente di limitare i danni nella speranza ormai tramontata di rimontare a cronometro, viste le sue ottime doti contro il tempo che gli hanno permesso di conquistare il secondo posto ai mondiali alle spalle dell’imbattibile Ganna. Naturalmente, Pogacar dovrà tenere gli occhi bene aperti. E’ di pochi minuti fa la notizia della sconfitta a causa di due cadute di Primoz Roglic che sembrava ormai sicuro della vittoria della Parigi Nizza.
La tappa è partita ad andatura folle con la prima mezz’ora corsa ai 54,7, velocità molto vicina al record dell’ora di Campenaerts, e questo ha impedito la formazione di fughe nonostante i numerosi attacchi.
Come succede in questi casi, la fuga è andata via di forza per iniziativa di Robert Stannard (BikeExchange), Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Davide Ballerini (Deceuninck-QuickStep).
Il gruppo ha concesso un vantaggio massimo di 4 minuti e 30, vista la qualità degli uomini usciti dai ranghi.
Nel primo giro del circuito, il gruppo reagisce e si riavvicina ad un minuto e mezzo al secondo passaggio dal traguardo.
E’ proprio durante la seconda tornata che la corsa esplode. Van der Poel piazza un primo allungo a 62 km dal’arrivo e spezza il gruppo. Davanti restano in 15 e non ci sono i due Deceuninck Alaphilippe ed Almeida. Nessuno si aspettava un attacco brutale da così lontano.
Van der Poel ci riprova in discesa e si porta dietro Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Wout Van Aert (Jumbo-Visma), Alex Aranburu (APT), Mikel Landa (TBV), Sergio Higuita (EFN), Egan Bernal (IGD), Tobias S. Foss (TJV), Tim Wellens (LTS), Romain Bardet (DSM) e Giulio Ciccone (TFS), prima del rientro di altri corridori.
Al terzo tentativo dell’olandese, la fuga capitola e Bernal prova l’allungo nella speranza di archiviare la giornata negativa vissuta ieri. All’attacco, rispondono prontamente Pogacar, Van Aert, Higuita e Van der Poel, Mentre il gruppo sta per ricucire sul quintetto, Van der Poel piazza l’allungo brutale con la barretta energetica tra i denti, segno che, forse, l’olandese ha deciso all’improvviso di resistere al ritorno del gruppo. Il traguardo è però ancora molto distante, quasi 50 Km.
L’azione è davvero poderosa e l’olandese guadagna più di tre minuti sugli inseguitori guidati da Formolo, oggi decisamente più pimpante di ieri.
Poco dopo la campanella dell’ultimo giro, Pogacar piazza un attacco deciso. Provano a resistere Van Aert e Landa, ma Pogacar fa il vuoto e va a riprendere Soler e Felline, che si erano portati in avanscoperta e, dopo pochi chilometri, li stacca inesorabilmente con un’altra accelerazione sul tratto in salita.
L’azione dello sloveno è ottima, va via con grande facilità, mentre davanti Van der Poel comincia a pagare lo sforzo e vede il vantaggio precipitare pericolosamente. Dietro, Van Aert resta solo ed arriva a pagare quasi un minuto.
Nel finale, anche Pogacar ha una lieve battuta di arresto, così che Van der Poel, stringendo i denti e dando tutto, riesce a vincere la tappa con soli 10 secondi sul leader della generale, mentre Van Aert, con altrettanto sforzo, riesce a ridurre in parte lo svantaggio nei confronti di Pogacar che sotto il traguardo si ferma 39 secondi. Ottima prova di Felline che giunge quarto con 1:26.
Lontanissimi tutti gli altri, Bernal e Formolo a 2:07, Wellens e De Marchi a 2:18, Landa a 2:25, Almeida a 4:00, Nibali a 4:20, Yates a 5:02, Quintana a 8:08, Thomas a 13:53.
Da anni, una corsa come la Tirreno Adriatico non vedeva attacchi come questi e distacchi di questo tipo. Pogacar, conscio che la tappa di oggi era adatta alle caratteristiche di Van Aert, ha deciso di attaccare da lontano ed ha avuto ragione, non ha voluto rischiare di andarsela a giocare a cronometro ed ha offerto un grande spettacolo insieme a Van der Poel che ha confezionato qualcosa di eccezionale.
Se queste sono le premesse, è lecito attendersi un grande spettacolo dalla stagione della classiche che inizierà a giorni con la Sanremo e da quella dei grandi giri che speriamo d vedere ricollocata nella sua normale finestra di calendario.

Benedetto Ciccarone

La fantastica cavalcata di Mathieu Van del Poel sulle strade della Tirreno-Adriatico (Getty Images Sport)

La fantastica cavalcata di Mathieu Van del Poel sulle strade della Tirreno-Adriatico (Getty Images Sport)

14-03-2021

marzo 14, 2021 by Redazione  
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TIRRENO – ADRIATICO

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella quinta tappa, Castellalto – Castelfidardo, percorrendo 205 Km in 4h48′17″, alla media di 42.666 Km/h. Ha preceduto di 10″ sullo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e di 49″ il belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Fabio Felline (Astana – Premier Tech), 4° a 1′26″. Pogačar è ancora leader della classifica con 1′15″ su Van Aert e 3′00″ sullo spagnolo Mikel Landa Meana (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 5° a 3′54″.

PARIGI – NIZZA

Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education – Nippo) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Le Plan-du-Var – Levens, percorrendo 92.7 Km in 2h16′58″, alla media di 40.608 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) e Pierre-Roger Latour (Team Total Direct Énergie). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates), 28° a 1′05″. Il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) si impone in classifica con 19″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech) e di 23″ lo spagnolo Ion Izagirre Insausti (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Fabio Aru (Team Qhubeka ASSOS), 26° a 6′33″

ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

L’estone Mihkel Räim (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Marzana – Umago, percorrendo 143 Km in 3h15′59″, alla media di 43.779 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Henri Uhlig (Rad – Net Rose Team) e l’italiano Jakub Mareczko (Vini Zabù). Il neozelandese Finn Fisher-Black (Jumbo-Visma Development Team) si impone in classifica con 2″ sull’italiano Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) e 4″ sul russo Savva Novikov (Equipo Kern Pharma)

PARIS – TROYES

Il francese Romain Cardi (St Michel – Auber93) si è imposto nella corsa francese, Nogent-sur-Seine – Troyes, percorrendo 179.9 Km in 4h17′03″, alla media di 41.991 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Alan Riou (Team Arkéa Samsic) e Antoine Raugel (Equipe continentale Groupama-FDJ). Due italiani in gara: Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) è 14° a 24″, Lorenzo Germani (Equipe continentale Groupama-FDJ), 29° a 24″.

GP OETINGEN (donne)

L’italiano Elisa Balsamo (Valcar – Travel & Service) si è imposta nella corsa tedesca, circuito di Oetingen, percorrendo 117.6 Km in 3h15′06″, alla media di 36.166 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Jolien d’Hoore
(SD Worx) e l’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women).

TIRRENO – ADRIATICO, AI PRATI DI TIVO POGACAR SI LIBERA DELLA MORSA INEOS

marzo 13, 2021 by Redazione  
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Tadej Pogacar fa quasi cappotto. Tappa, maglia azzurra, maglia verde degli scalatori e maglia bianca dei giovani. Solo la ciclamino resta sulle spalle di Van Aert che, sulle rampe verso i Prati di Tivo, si difende molto bene, considerato che non ha avuto un cambio. Bernal e Thomas sono i primi ad attaccare ma poi perdono le ruote del gruppetto dei migliori e salutano chanches per la vittoria finale. Buoni segnali da Yates ed Almeida, discreti da Landa e Quintana.

La sfida a distanza tra i due designati leader del prossimo Tour de France prosegue. Roglic fa man bassa alla Parigi Nizza, dove, a dir la verità, non ha grandi avversari, Pogacar si prende il primo posto in generale alla Tirreno Adriatico dove la concorrenza è decisamente più nutrita e pericolosa.
Oggi, lo sloveno ha dimostrato di essere il più forte in salita, senza squadra ha conquistato agevolmente il successo di tappa con un unico cambio di ritmo nel punto più duro della salita, che si trova nell’abitato di Pietracamela, con la pendenza che tocca il 12%. Il resto dell’ascesa è molto regolare sempre intorno al 6/7% e pertanto non favorisce più di tanto gli scattisti.
Tuttavia, anche il vincitore, nel finale, ha perso un po’ di brillantezza rischiando di essere raggiunto un ottimo Simon Yates, detentore del titolo che, dopo essere uscito di classifica, oggi ha sfornato un’ottima prestazione, levandosi di ruota scalatori di razza come Landa, Quintana e Bernal, con una accelerazione da grimpeur puro. Nel finale, il britannico è riuscito a ridurre lo svantaggio dal vincitore fino ad arrivare a pochissimi secondi. Pogacar, accortosi del ritorno di un cliente scomodo come Yates, dotato di buona esplosività, ha stretto i denti, riuscendo a mantenere un minimo margine.
Grande sconfitta la Ineos che ha tentato di fare la corsa. Bernal e Thomas hanno messo a tirare Filippo Ganna, che ha imposto un gran ritmo sulla salita finale, ritmo ha avuto come esito sia quello di ridurre il vantaggio dell’ultimo reduce della fuga di giornata, sia quello di assottigliare il gruppo che ha perso sin dalle prime rampe uomini importanti come Pinot e poco dopo Nibali.
L’azione era stata studiata bene, prima ha provato Bernal, seguito subito da Pogacar e, una volta esaurito quel tentativo, è partito in contropiede Thomas. Il vincitore dell’ultimo Tour de France però ha mangiato la foglia ed ha capito che non poteva correre dietro a tutti, perché avrebbe innescato una girandola di allunghi alternati. Ha quindi deciso di lasciare andare Thomas e di aspettare il punto più duro della salita per piazzare l’allungo decisivo, con il quale ha staccato tutti, ha raggiunto Thomas e poi ha staccato anche lui. La tattica della Ineos, nonostante fosse molto buona, si è inceppata, perché i due leader non erano evidentemente in grande giornata. I tentativi di Bernal e Thomas fanno pensare che neppure loro si fossero resi conto di non essere in gran condizione, tuttavia nel finale i due non sono riusciti neppure a reggere il ritmo di Van Aert ed hanno pagato circa un minuto sul traguardo. Anche se il Giro d’Italia è ancora lontano ed essere al meglio già ora potrebbe essere addirittura controproducente, il Bernal visto al Laigueglia ed alla Strade Bianche era sembrato decisamente più in palla.
Yates ha forse perso il momento giusto, ma su un successivo allungo di Bernal, Landa e Quintana si è fatto trovare pronto e, dopo aver preso la ruota dei due colombiani e dello spagnolo, è partito in contropiede con un bell’allungo.
Van Aert ha cercato di resistere e di perdere il meno possibile, conscio che, tra la tappa di domani e la cronometro conclusiva, può ancora sperare nella vittoria finale.
I muri previsti nel finale di domani sorridono alle caratteristiche di Van Aert ed il tracciato potrebbe essere molto complicato per un corridore come Pogacar che, anche se in ottima condizione, ha dimostrato di non avere una squadra all’altezza della situazione.
In un tracciato come quello di domani, la squadra potrebbe rivelarsi un arma molto importante. Oggi Pogacar ha potuto sfruttare il lavoro degli altri e piazzare il colpo vincente al momento giusto, ma domani toccherà alla UAE controllare la corsa ed allora le cose potrebbero complicarsi.
Proprio sulla base di questi ragionamenti, Van Aert ha cercato di gestirsi al meglio, di salire regolare, al massimo possibile, ed è riuscito a contenere molto bene il ritardo, specialmente se si pensa che non ha mai ricevuto un cambio.
Buoni segnali sono arrivati anche da Joao Almeida che, liberato dalle incombenze di gregariato in favore del campione del mondo, ha offerto una buona prova, rispondendo ad alcuni allunghi e concludendo a 35 secondi da Pogacar, più o meno insieme a Landa e Quintana. Questi ultimi hanno offerto una prova discreta, si sono dimostrati reattivi e battaglieri, ma nulla hanno potuto sugli allunghi di Pogacar e di Yates, tuttavia, come si diceva prima, è presto per essere al top della condizione.
La frazione è stata animata da una fuga composta da Mattia Bais (Androni-Sidermec) e Mads Würtz Schmidt (Israel Start-Up Nation), Emil Vinjebo (Qhubeka-Assos), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ) e Marco Canola (Gazprom-Rusvelo) , formatasi nelle prime fasi di gara.
Sin dalla prima salita di Sella d Corno, il vantaggio, che era arrivato a toccare i nove minuti, comincia a scendere. Poco prima di scollinare il Passo dell Capannelle, rimangono davanti in tre, perché si staccano definitivamente Canola e Vinjebo.
Sulla salita di Prati di Tivo, Schmidt resta solo al comando, mentre dietro ci prova Ciccone ma Ganna fa buona guardia.
La battaglia scoppia quando prova Bernal con Pogacar, Landa e Quintana che reagiscono. E’ quindi la volta di Thomas, che va via da solo, ma a Pietracamela Pogacar lo raggiunge facilmente e lo stacca. In concomitanza, anche Schmidt viene riassorbito ai -6.
Mentre Pogacar procede in solitudine verso l’arrivo, dietro continua la battaglia con Bernal che riprova ad attaccare senza riuscire a fare il vuoto e pagando poi lo sforzo.
All’arrivo, il migliore dietro a Pogacar ed a Yates è Higuita, che precede Landa, Quintana, Almedia e Fabbro (migliore degli italiani) arrivati un po’ alla spicciolata. Van Aert chiude con 45 secondi ed in virtù degli abbuoni, si trova ora a 35 secondi dal capoclassifica. Landa e Higuita a 38, Quintana a 41 e Almeida a 45.
Visto le tappe rimanenti, l’unico che può aspirare a lottare ancora per la generale è proprio Van Aert che domani punterà al successo di tappa
Vale la pena di segnalare che Pogacar ha fatto il record della scalata che è comunque stata condotta a ritmi infernali, visto che il tempo di 36:06 è di ben due minuti e mezzo inferiore a quello fatto registrare da Froome nel 2013.

Benedetto Ciccarone

La vittoria di Pogacar ai Prati di Tivo (Getty Images)

La vittoria di Pogacar ai Prati di Tivo (Getty Images)

13-03-2021

marzo 13, 2021 by Redazione  
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TIRRENO – ADRIATICO

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, Terni – Prati di Tivo, percorrendo 148 Km in 3h51′24″, alla media di 38.375 Km/h. Ha preceduto di 6″ il britannico Simon Yates (Team BikeExchange) e di 29″ il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Education – Nippo). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 7° a 42″. Pogačar è il nuovo leader della classifica con 35″ sul belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma) e su Higuita García. Miglior italiano Fabbro, 9° a 1′12″.

PARIGI – NIZZA

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto anche nella settima tappa, Le Broc – Valdeblore La Colmiane, percorrendo 119.2 Km in 3h09′18″, alla media di 37.781 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’elvatico Gino Mäder (Bahrain – Victorious) e di 5″ il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Fabio Aru (Team Qhubeka ASSOS), 29° a 2′14″. Roglič è ancora leader della classifica con 52″ su Schachmann e 1′11″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Aru, 28° a 5′01″

ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

L’italiano Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) si è imposto nella seconda tappa, Visinada – Montona, percorrendo 165 Km in 3h56′02″, alla media di 41.943 Km/h. Ha preceduto di 1″ il russo Savva Novikov (Equipo Kern Pharma) e il neozelandese Finn Fisher-Black (Jumbo-Visma Development Team). Zana è il nuovo leader della classifica con 1″ su Fisher-Black e 2″ su Novikov

ROGLIC PRIMOZ ANCHE A LA COLMIANE. LO SLOVENO VINCE DI NUOVO E IPOTECA LA CLASSIFICA GENERALE

marzo 13, 2021 by Redazione  
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Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si conferma padrone della Parigi-Nizza vincendo anche la 7a tappa (la seconda consecutiva, la terza in totale) e ipotecando la vittoria nella classifica generale. Lo sloveno è stato protagonista di un finale scoppiettante beffando poco prima della linea del traguardo Gino Mader (Bahrain-Victorius) reduce della fuga di giornata. Terzo un indomito Maximilian Schachamann (Bora-Hansgrohe) che ora insegue in classifica ad oltre 50” di ritardo da Roglic.


Il percorso della 7a tappa, la frazione regina di quest’edizione, era stato ridisegnato in extremis ieri pomeriggio a causa del divieto del sindaco di Nizza di far partire la frazione dal capoluogo della Costa Azzurra. La partenza è stata così spostata Le Broc sostituendo il Col de Vence con il più facile Col de Gilette e riducendo la lunghezza della frazione ad appena 119,2 km. Inalterati gli ultimi 90 km che prevedevano il Col de la Sigale (6,6 km al 4,9%) ai -85, la Cote de Saint Antonin (6,2 km al 5,3%) ai -72 e infine l’arrivo ai 1500 metri di Valdeblore La Colmiane al termine di una salita di 16,3 km al 6,3% di pendenza media.

La fuga di giornata è partita lungo le rampe del Col de Gilette grazie all’azione del solito Thomas De Gendt (Lotto-Soudal) che è riuscito a portare via un gruppetto di 13 corridori comprendente anche Mattia Cattaneo e Sam Bennett (Deceunick-Quick Step), Dylan Teuns e Gino Mader (Bahrain-Victorius), Laurens De Plus e Andrey Amador (Ineos Grenadiers), Julien Bernard e Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Alexey Lutsenko (Astana Premier Tech), Neilson Powless (EF Education Nippo), David De La Cruz (UAE Team Emirates) e Anthony Perez (Cofidis).
I battistrada hanno rapidamente raggiunto un vantaggio superiore al minuto (1′15” al km 15) mentre alle loro spalle l’ex Campione del Mondo Mads Pedersen (Trek-Segafredo) provava invano a rientrare in solitaria.

I fuggitivi hanno continuato lentamente a guadagnare raggiungendo un vantaggio di 2′40” a metà corsa. Una volta entrati negli ultimi 50 km, il gruppo ha aumentato l’andatura e ha man mano ridotto il gap (1′35 ai -44). A tenere alto il ritmo del plotone sono state in particolare la Jumbo-Visma del leader Primoz Roglic e la Bora-Hansgrohe di Maximilian Schachmann, campione uscente.
Nel frattempo Anthony Perez, leader della classifica dei gpm, aveva fatto il pieno di punti transitando per primo sui primi 3 gpm di giornata. Ottenuto il suo obiettivo, il transalpino si è staccato dagli altri battistrada ai -34, quando il gruppo aveva ulteriormente ridotto il gap (1′10”).
A questo punto il vantaggio si è stabilizzato intorno al minuto e mezzo e la corsa è proseguita senza particolari sussulti fino ai piedi della salita finale. Unico evento da segnalare, una caduta di Warren Barguil (Team Arkea-Samsic) a 27 km dall’arrivo.

Giunti all’imbocco della salita, il gruppo di testa ha subito perso Sam Bennett, Dylan Teuns, Laurens De Plus e Andrey Amador, riducendosi a soli 8 uomini. Il primo attacco è arrivato poco dopo (ai 14,5 dal traguardo) ad opera di Alexey Lutsenko. L’azione del Kazako ha ulteriormente selezionato il gruppo di testa visto che gli unici a resistere sono stati Powless, Mader ed Elissonde. Poco dopo su di loro sono rientrati Bernard e Teuns, ma dopo un’ulteriore accelerazione il duo ha nuovamente perso contatto dagli altri 4 fuggitivi.
Un paio di km dopo, anche Lutsenko ha dovuto alzare bandiera bianca a causa dei crampi che lo hanno improvvisamente colpito. Nel frattempo dal gruppo, ormai distante soltanto 40”, era evaso Simon Geschke (Cofidis). Il tedesco ha rapidadamente ripreso Dylan Teuns ma non è poi riuscito a riacciuffare il trio di testa.
La situazione è rimasta inalterata fino ai -6,9 quando, poco prima dell’ultimo traguardo intermedio, Gino Mader ha impresso un’evidente accelerazione a cui ha saputo resistere soltanto lo statunitense Powless. Il gruppo, tirato dalle maglie giallo-nere della Jumbo-Visma e forte ancora di una trentina di unità, manteneva un distacco leggermente superiore ai 40” che non lasciava per niente tranquilli i fuggiviti. Mader ha così prodotto un’ulteriore accelerazione (ai -4,8) a cui stavolta anche Powless ha dovuto cedere. L’elvetico è rimasto in testa con 37” di vantaggio sul gruppo che a sua volta aveva aumentato l’andatura grazie all’azione degli uomini dell’Astana.

Mader è riuscito a gestire il vantaggio fino a 2 km dal traguardo quando le trenate di Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) hanno sgretolato il gruppo e ridotto il gap ad appena 23”. Una volta esaurito il lavoro del neerlandese, ai 1500 è arrivata la prima sparata di Primoz Roglic a cui si è aggiunta poco dopo quella di Maximilian Schachmann. Gli unici a rimanere a ruota dello scatenato duo sono stati Alexander Vlasov (Astana Premier Tech), Lucas Hamilton (Team BikeExchange) e Tiesj Benoot (Team DSM).
Ai 900 metri dal traguardo, Roglic si è prodotto in una seconda sparata che ha messo in difficoltà Hamilton, Benoot e Vlasov, mentre Schachamann è subito riuscito a rientrare. Il tedesco però non ha potuto far nulla ai -300, quando è arrivato il terzo scatto dello sloveno. Roglic si è tolto di ruota I 4 compagni d’avventura ed è riusito a saltare il bravissimo Mader quano mancavano appena 30 metri all’arrivo.
Il corridore della Jumbo-Visma ha quindi portato a casa la sua 3a tappa rafforzando ulteriormente la leadership nella classifica generale. A 2” dallo sloveno Gino Mader, beffato proprio quando la vittoria sembrava in pugno. 3° Schachamann a 5” davanti ad Hamilton (4° a 8”), Vlasov (5° a 10”) e a Benoot, giunto insieme al russo dell’Astana. Seguono Guillaume Martin (Cofidis) e Ion Izagirre (Astana Premier Tech) a 15”, Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) a 22” e Jai Hindey (Team DSM) giunto a 27” in compagnia di Steven Kruijswijk.

Roglic ora guida la classifica generale con un margine di 52” su Schachamann, 1′11” su Vlasov, 1′15” su Ion Izagirre e 1′34” sulla coppia formata da Tiesj Benoot e Lucas Hamilton. Seguono Guillaume Martin a 2′06”, Kruijswijk a 2′07”, Jack Haig (Bahrain-Victorius) a 2′10” e Matteo Jorgenson (Movistar Team) a 2′21”.

Domani è in programma l’8a ed ultima tappa. Anche la frazione finale è stata ridisegnata a causa del divieto di passaggio da Nizza. I corridori affronteranno una frazione lunga appena 92,7 km con partenza da Le Plan-du-Var e arrivo a Levens. Il nuovo percorso, molto meno complicato di quello inizialmente in programma, prevede un circuito caratterizzato dalla Cote de Duranus (3,9 km al 3,7%) da ripetere 3 volte e l’arrivo in leggera salita.

Pierpaolo Gnisci

Roglic domina la Paris-Nice (fonte:Getty Image)

Roglic domina la Paris-Nice (fonte:Getty Image)

VAN DER POEL, GUALDO TADINO E’ TUA. VAN AERT RESTA IN MAGLIA AZZURRA

marzo 12, 2021 by Redazione  
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La terza tappa della Tirreno Adriatico è impreziosita dalla vittoria di Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix); l’olandese sale in cattedra sull’arrivo di Gualdo Tadino con un’azione che racchiude in sé tutta la bellezza del ciclismo attuale, il primo dei battuti al secondo posto è Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che veste ancora la maglia azzurra di leader della generale, terzo Davide Ballerini (Deceunink-Quick-Step).

Il via della terza tappa della corsa dei due mari prende vita da Monticiano per una frazione di 219 Km con arrivo a Gualdo Tadino, dalla Toscana verso l’Umbria con un profilo nervoso, poca pianura, tanti “mangia e bevi” che vanno a portare la corsa al GPM di Poggio della Croce in vista poi dell’arrivo in leggera salita. La tappa scorre via con la solita fuga della prima fase di corsa portata via da un gruppetto di cinque uomini che sono: Mark Padun (Bahrain-Victorious), Davide Bais (Eolo-Kometa), Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), Guillaume Boivin (Israel Start-Up Nation) e Niki Terpstra (Total Direct Energie). Tanta la qualità degli uomini in fuga a cui il gruppo deve necessariamente porre attenzione vista la poca pianura del percorso, un elemento improvviso, il vento, rende tutto più complicato aumentando il nervosismo in gara. La testa della corsa prende un vantaggio di ben 9’, troppi, bisogna correre ai ripari e ci pensa addirittura con la sua Alpecin – Fenix proprio Mathieu Van Der Poel in una fase di corsa caratterizzata da vento laterale a circa 100 Km dall’arrivo. L’accelerazione in testa al plotone provoca una prima “vittima” illustre, Caleb Ewan non riesce a tenere le ruote del gruppo e, addirittura, mette piede a terra preferendo ritirarsi pochi chilometri dopo. A dar man forte alla squadra belga si uniscono la BORA-Hansgrohe, Astana Premier-Tech e la Jumbo-Visma della maglia azzurra. Grazie a questa accelerazione la fuga si vede dimezzare il vantaggio che si attesta a 60 Km dalla conclusione a poco più di 4’. Davanti intanto il GPM Poggio della Croce è vinto da David Bais (Eolo-Kometa) su Mark Padun (Bahrain-Victorius). I fuggitivi ai meno 15 Km da Gualdo Tadino conservano 40”, non troppi ma sufficienti per impensierire il rientro del gruppo vista anche, come anticipato, la strada tortuosi che si innalza leggermente all’insù verso il traguardo. ma erano rimasti circa 40″ di vantaggio, ma si è dovuto attendere fino ai 2500 metri affinché la fuga venisse definitivamente annullata, con Boivin, Padun e Terpstra ultimi ad arrendersi. Il primo dei cinque a rialzarsi, a 11 Km dal traguardo, è Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), i quattro al comando grazie soprattutto alle trenate di Terpstra e Padun viaggiano ancora con qualche speranza di vittoria. Dietro si porta davanti a dar man forte al gruppo anche la Deceuninck-Quick-Step, la fuga viene quindi ripresa a 2,5 Km dalla conclusione quando la strada inizia a salire verso il traguardo. La salita è pedalabile ed il gruppo la aggredisce letteralmente a forte velocità, la Deceuninck-Quick-Step è in superiorità numerica e prende in mano le redini della corsa con Zdenek Stybar davanti a fare l’andatura ed essere favorito da un “buco” creato, a sorpresa, dal campione del mondo, subito l’effetto “elastico” con il vuoto venutosi a creare fa partire Wout Van Aert che non ci pensa più di tanto e in ripresa si porta su Stybar saltandolo subito dopo la curva che immette sul rettilineo di arrivo e tirando diritto con la chiara intenzione di assicurarsi comunque un abbuono. Il belga ha alla ruota Mathieu Van Der Poel chiaramente più fresco gli esce di ruota a sinistra e lascia tutti alle sue spalle. Imperiosa la sua volata tanto che esulta a braccia conserte come se tutto fosse stato “facile”, per lui 10” di abbuono e secondo posto in classifica generale a 4” dal leader Wout Van Aert che chiude in seconda posizione, terzo di tappa è Davide Ballerini in una Deceuninck-Quick-Step che oggi non ha giocato al meglio le sue carte, terzo, invece, in classifica generale, è Julian Alaphilippe a 10”, quarto Mikel Landa (Bahrain-Victorius) a 19”, quinto Tadej Pogarcar a 20” (UAE Team Emirates). Da segnalare il ritardo di Egan Bernal che oggi paga 18” a causa di un frazionamento del gruppo a circa 3Km dall’arrivo per una caduta. Già domani gli scalatori puri sono chiamati a darsi battaglia sull’arrivo in salito di Prati di Tivo 14 Km al 7% di media che daranno un nuovo volto alla classifica generale della Tirreno Adriatico.

Antonio Scarfone

La vittoria di Mathieu Van der Poel a Gualdo Tadino (foto: Getty Images)

La vittoria di Mathieu Van der Poel a Gualdo Tadino (foto: Getty Images)

12-03-2021

marzo 12, 2021 by Redazione  
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TIRRENO – ADRIATICO

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella terza tappa, Monticiano – Gualdo Tadino, percorrendo 219 Km in 5h24′18″, alla media di 40.518 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma) e l’italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step). Van Aert è ancora leader della classifica con 4″ su Van der Poel e 10″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 13° a 20″

PARIGI – NIZZA

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella sesta tappa, Brignoles – Biot, percorrendo 202.4 Km in 4h40′22″, alla media di 43.314 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) e l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 32°. Roglič è ancora leader della classifica con 41″ sul tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) e 50″ sullo spagnolo Ion Izagirre Insausti (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Cattaneo, 22° a 2′01″

ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

L’italiano Filippo Fortin (Team Vorarlberg) si è imposto nella prima tappa, Fontane – Parenzo, percorrendo 168 Km in 3h42′45″, alla media di 45.252 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Daniel Auer (WSA KTM Graz) e l’italiano Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè). Fortin è il nuovo leader della classifica con 5″ su Auer e 7″ su Fiorelli

HEALTHY AGEING TOUR (Paesi Bassi – Donne)

L’olandese Lonneke Uneken (SD Worx) si è imposta nella terza ed ultima tappa, circuito del VAM-Berg (Wijster), percorrendo 115.1 Km in 3h23′13″, alla media di 33.983 Km/h. Ha preceduto di 1′14″ la danese Emma Cecilie Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e la tedesca Lisa Brennauer (Ceratizit-WNT Pro Cycling). Ritirata l’unica italiana in gara, Barbara Guarischi (Movistar Team), che alla partenza era 47a in classifica. L’olandese Ellen van Dijk (Trek-Segafredo Women) si impone in classifica con 6″ sulla Brennauer e 12″ sulla Norsgaard Jørgensen

ROGLIČ BIS A BIOT, LO SLOVENO SEMPRE PIU’ IN GIALLO

marzo 12, 2021 by Redazione  
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A Biot in una volata in discreta pendenza e non proprio a ranghi compatti Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ha la meglio su Christophe Laporte (Team Cofidis) e Michael Matthews (Team Bike Exchange). Lo sloveno ottiene la seconda vittoria di tappa alla Parigi Nizza 2021 e rafforza il primato in classifica generale alla vigilia del tappone di sabato con arrivo a Valdeblore La Colmiane.

La Parigi Nizza 2021 offre oggi una tappa che potrebbe rivelarsi molto insidiosa per i pretendenti alla vittoria finale. La maglia gialla Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) dovrà tenere gli occhi aperti lungo un percorso davvero esigente. Infatti gli oltre 202 km da Brignoles a Biot prevedono nella parte centrale cinque GPM. Di questi la Cote de Cabris ed il suo prolungamento, il Col du Ferrier, collocati tra il km 91 ed il km 113, possono creare interessanti azioni tese ad attaccare lo stesso Roglic. In più, gli ultimi 20 km sono un continuo saliscendi che daranno ulteriore interesse alle fasi finali. Il primo tentativo di fuga dopo la partenza da Brignoles era portato da Remi Cavagna (Team Deceuninck Quick Step) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). La coppia si avvantaggiava di circa un minuto sul gruppo. Quest’ultimo teneva Cavagna e Trentin costantemente nel mirino e infatti annullava la loro azione dopo 35 km, visto anche che l’andatura era molto sostenuta. Un nuovo tentativo di fuga si formava al km 50, in vista del primo GPM di giornata. Erano in sei a cercare di evadere dal gruppo: Anthony Perez (Team Cofidis), Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS), Kenny Elissonde Team (Trek-Segafredo), Alexey Lutsenko (Team Astana), Jonathan Hivert (Team B&B Hotels) e Julien El Fares (Team EF Education-Nippo). Perez transitava in prima posizione sul Col de Tuilieres posto al km 52. Dopo 58 km il vantaggio dei sei di testa sul gruppo era di 1 minuto e 5 secondi. Perex si aggiudicava anche il GPM di del Col de Mont Meaulx posto al km 67.4. La fuga scollinava con un vantaggio di 2 minuti e 50 secondi sul gruppo maglia gialla. Dopo una caduta Brandon McNulty (UAE Team Emirates), maglia bianca e terzo classificato nella generale, era costretto al ritiro. Era il quarto ciclista che si ritirava durante la tappa odierna dopo Kaden Groves (Team Bike Exchange), Daniel Arroyave (Team EF Education Nippo) e Miles Scotson (Team Groupama FDJ). Sul Cote de Cabris , terzo GPM di giornata, Perez transitava in prima posizione. Il francese, sempre più leader della classifica GPM, si aggiudicava anche il successivo Col du Ferrier posto al km 112.9. Il gruppo maglia gialla scollinava con 4 minuti di ritardo dalla fuga. A 60 km dalla conclusione la fuga aveva ancora un vantaggio di 2 minuti e 15 secondi sul gruppo che aveva accelerato. Perez dopo essersi ‘abbuffato’ di traguardi GPM si faceva sfilare insieme ad El Fares e così in testa alla corsa restavano quattro uomini. Lutsenko si aggiudicava il primo traguardo volante di Cipieres posto al km 145.5. Elissonde si aggiudicava l’ultimo GPM di giornata del Col de Gourdon. A 30 km dalla conclusione la fuga, priva anche di Lutsenko a causa di una foratura, aveva un vantaggio di 1 minuto e 40 secondi sul gruppo in forte rimonta. A 25 km dal traguardo il gruppo aveva ulteriormente ridotto il ritardo ad un solo minuto. Elissonde attaccava a meno di 20 km dall’arrivo, lasciandosi alle spalle i compagni di fuga e transitando per primo sul secondo traguardo volante di Roquefort-les-Pins. Dal gruppo maglia gialla evadeva Jonas Rutsch (Team EF Education Nipp), che si riportava su Elissonde in testa alla corsa. La Deceuninck Quick Step si metteva all’inseguimento della coppia di testa, visto che Sam Bennett era presente nel gruppo maglia gialla ed aveva la possibilità di sprintare per ottenere la terza vittoria nella corsa verso il sole. A 5 km dalla conclusione Aleksander Vlasov (Team Astana) era vittima di una foratura ma dopo il cambio ruote riusciva a rientrare nel gruppo maglia gialla. Intanto l’azione di Elissonde e di Rutsch si era fatta più pesante, con quest’ultimo che veniva infine ripreso dal gruppo a poco più di 2 km dall’arrivo, che presentava le ultime centinaia di metri in costante ascesa. Era proprio Bennett a farne le spese. L’irlandese si staccava dal gruppo e la volata, piuttosto anomala, veniva vinta da Primoz Roglic davanti a Christophe Laporte (Team Cofidis) e Michael Matthews (Team Bike Exchange). Chiudevano la top five Dylan Teuns (Team Bahrain Victoriuos) ed Aurelien Paret-Peintre (Team AG2R Citroen). Roglic è sempre più primo in classifica generale con un vantaggio di 41 secondi su Schachmann e di 50 secondi su Ion Izagirre (Team Bahrain Victorious). Domani è in programma la settima e penultima tappa della breve corsa a tappe francese. E’ il vero tappone della Parigi Nizza 2021, con l’arrivo in quota di Valdeblore La Colmiane: oltre 16 km al 6.3% di pendenza media. Roglic potrà chiudere il discorso sulla vittoria finale o magari, chissà, farsi sorprendere dagli immediati inseguitori. A tal proposito siamo curiosi di vedere cosa potrà fare Schachmann, vincitore della Parigi Nizza 2021, su un arrivo non proprio adatto alle sue caratteristiche.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Primoz Roglic a Biot (foto: Getty Images)

La vittoria di Primoz Roglic a Biot (foto: Getty Images)

ALAPHILIPPE, UN ARCOBALENO A CHIUSDINO. VAN AERT RESTA IN MAGLIA AZZURRA

marzo 11, 2021 by Redazione  
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Il campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step) fa sua la seconda tappa della Tirreno Adriatico 2021 con un allungo in vista del traguardo sullo strappo di Chiusdino; di spessore i nomi dei battuti con Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert che devono accontentarsi della seconda e terza posizione.

Da Camaiore a Chiusdino la seconda tappa in linea della Tirreno Adriatico offre un percorso tipico della breve corsa a tappe dei “due mari”, tortuosa nel finale con alcuni strappi nel cuore della Toscana strizza l’occhio ai cacciatori di tappe ed agli esperti delle classiche. La fuga di giornata è composta da Simon Pellaud (Androni Sidermec), Marcus Burghardt (Bora Hansgrohe), Simone Velasco (Gazprom Rusvelo) e Pieter Vanspeybrock (Intermarché Wanty), Vincenzo Albanese e John Archibald (Eolo Kometa) con l’italiano, come ieri, in cerca di punti per rafforzare la sua maglia verde. I sei al comando arriveranno ad avere un vantaggio massimo di 5’, dietro è la Jumbo Visma della maglia azzurra del leader Wout Van Aert a condurre le operazioni di recupero. Nei 50 Km conclusivi, l’orografia del territorio, con il profilo mosso verso l’ascesa a Casciano accende d’un tratto la corsa, ritmo elevato ed a farne le spese sono soprattutto i velocisti costretti ad alzare bandiera bianca, tra loro anche Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) in netto ritardo di condizione. Il gruppo si porta allo scollinamento a soli 20” dalla testa della corsa il cui destino è ormai segnato in vista dello salita verso Poggio alla Croce. Ben 3,5 Km chilometri con lo strappo finale al 9% invoglia Egan Bernal (Ineos-Grenadiers) a piazzare uno scatto, il colombiano è seguito da Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick-Step) e Jasper De Buyst (Lotto Soudal) che riprendono i fuggitivi e transitano al gpm allungando nel falsopiano successivo con 15” di vantaggio sul gruppo da cui intanto hanno provato a muoversi diversi uomini tra cui, in ottica classifica generale, Sergio Higuita (EF-Nippo), Tim Wellens (Lotto Soudal) e Quinn Simons (Trek-Segafredo). Ripresi i contrattaccanti, grazie soprattutto al lavoro della Jumbo Visma, questa volta è Simon Yates (Team Bike Exchange) a provare un allungo seguito da Pavel Sivakov (Ineos-Grenadiers), Mikel Landa (Bahrain-Victorious) e Joao Almeida (Deceuninck-Quick-Step). Raggiunto il britannico i quattro continuano l’azione quanto mancano 30 Km alla conclusione e la salita verso Chiusdino, ultima difficoltà altimetrica di giornata. Il quartetto di testa imbocca la salita finale con un vantaggio di 35 secondi e 7 Km all’insù da percorrere. Le pendenze non sono proibitive, ed il quartetto al comando può giocarsi la vittoria di tappa, dietro serve un cambio alla Jumbo Visma che ha lavorato tutto il girono per proteggere e tenere al coperto Wout Van Aert, arrivano proprio gli uomini di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) a cercare di ricucire sugli scatenati al comando che sentono odore di vittoria. A meno 3 Km dal traguardo, cede di colpo, Simon Yates, e grazie alle tirate di Davide Formolo (UAE Team Emirates) il gruppetto guadagna terreno mentre davanti sono Pavel Sivakov e Joao Almeida a scattarsi e riscattarsi in faccia l’uno contro l’altro. Il portoghese ne ha di più e si porta tutto solo al comando quando mancano 1200 m all’arrivo, dentro l’ultimo chilometro arriva una progressione di Geraint Thomas (Ineos Granadiers) che va tutto solo ad avvicinarsi ad Almeida, il gallese si porta a ruota Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step) e Wout Van Aert (Jumbo Visma), situazione ideale per il campione del mondo, il più fresco di tutti, visto il compagno di squadra davanti che gli ha fatto risparmiare energie e così saltato Almeida ai 100m finali la maglia iridata va a tagliare a braccia alzate la linea di arrivo, secondo in netta rimonta Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix), terzo Wout Van Aert, quarto Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). In classifica generale il belga Van Aert ha ora 4” sul Alaphilippe e 8” su Van Der Poel. Domani l’arrivo a Gualdo Tadino con la strada che “tira” all’insù offrirà ancora spettacolo, ed i protagonisti attesi sono in gran parte coloro che hanno reso storico l’arrivo odierno.

Antonio Scarfone

La vittoria di Alaphilippe a Chiusdino (foto: Getty Images)

La vittoria di Alaphilippe a Chiusdino (foto: Getty Images)

SAM BENNETT, VOLATA SENZA RIVALI A BOLLÈNE. ROGLIČ RESTA IN GIALLO

marzo 11, 2021 by Redazione  
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A Bollène Sam Bennett (Team Deceuninck Quick Step) bissa il successo della prima tappa imponendosi su Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) e Pascal Ackermann (Team Bora Hansgrohe).

Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) riparte da Vienne con la maglia gialla ben salda sulle spalle. Dopo la vittoria di ieri a Chroubles lo sloveno guarda con fiducia al futuro. Nizza non è lontana e la possibilità di vincere la sua prima Parigi Nizza si fa davvero concreta. Oggi la quinta tappa da Vienne a Bollène è quella tipica da trasferimento con i velocisti a giocarsi la vittoria, visto che i 203 km che i ciclisti dovranno affrontare è presente un solo facile gpm di terza categoria a una trentina di km dall’arrivo. A proposito di GPM, Anthony Perez (Team Cofidis) è la nuova maglia a pois che dovrà difendere nelle ultime tre tappe costellate di GPM. Dopo la partenza da Vienne non si segnalavano attacchi e la fuga non partiva. La Deceuninck Quick Step imponeva un’andatura abbastanza sostenuta in vista del traguardo volante di Dion posto al km 54. Anche gli uomini di classifica erano interessanti agli abbuoni, in particolare Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe) che sprintava e coglieva il secondo posto e due secondi di abbuono alle spalle di Jasha Sutterlin (Team DSM). Anche dopo il traguardo volante l’andatura restava molto elevata. Ad una settantina di km dall’arrivo provava a partire un piccolo drappello di 11 ciclisti, tutti belgi, ma il gruppo annullava rapidamente la loro azione. Schachmann, oggi molto attivo, si aggiudicava anche il GPM della Cote de Saint Restitut posta al km 166.4. A poco più di 30 km dall’arrivo una caduta coinvolgeva alcuni ciclisti del Team Jumbo Visma, tra i quali proprio la maglia gialla Primoz Roglic. Lo sloveno ripartiva senza apparenti problemi mentre il suo compagno Tony Martin era costretto al ritiro. Ion Izagirre (Team Astana) si aggiudicava il secondo traguardo intermedio di Derboux posto al km 184. Le squadre dei velocisti si preparavano alla volata. Era la Deceuninck Quick Step a lanciare nel modo migliore il suo uomo di punta, ovvero Sam Bennett. L’irlandese anche questa volta non dava scampo agli avversari diretti e bissava il successo della prima tappa. In seconda posizione si piazzava Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) mentre terzo era Pascal Ackermann (Team Bora Hansgrohe). Chiudevano la top five di giornata Phil Bahaus (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione e Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) in quinta posizione. In classifica generale resta tutto invariato con Roglic davanti a Schachmann e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Domani è in programma la sesta tappa da Brignoles a Biot, con quattro GPM concentrati tra il km 52 ed il km 156. Una fuga vincente potrebbe finalmente caratterizzare la tappa, ma vedremo se qualche velocista riuscirà a resistere nella parte centrale della tappa per provare a giocarsi le sue chance in volata.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Sam Bennett a Bollène (foto: Getty Images)

La vittoria di Sam Bennett a Bollène (foto: Getty Images)

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