20-03-2021

marzo 20, 2021 by Redazione  
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MILANO – SANREMO

Il belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) si è imposto nella classica italiana, Milano – Sanremo, percorrendo 299 Km in 6h38′06″, alla media di 45.064 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) e il connazionale Wout van Aert (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 8°.

BREDENE KOKSIJDE CLASSIC, MERLIER È IL PIÙ VELOCE

marzo 19, 2021 by Redazione  
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Tim Merlier vince la volata nelle Fiandre davanti a Mads Pedersen e Florian Sénéchal

18° edizione della classica belga, nota fino al 2019 come Handzame Classic per poi divenire Bredene Koksijde Classic con un nuovo finale sul lungomare della omonima città nelle Fiandre.
Pronti via e la corsa parte ad un ritmo folle, tanto che la media oraria dei primi 60 minuti è 55.9 Km/h. Difficile per chiunque tentare di evadere a queste velocità, così sono proprio il ritmo e i colli posti lungo il percorso a frazionare il plotone. Sul Kemmelberg si forma la selezione che sarà poi decisiva per il risultato finale, con 3 distinti drappelli di uomini a proseguire verso il traguardo.
Nel nuovo gruppetto di 13 unità al comando si ritrovano uomini di primo piano come il capitano della Trek-Segafredo Mads Pedersen, il duo della Bora-Hansgrohe Nils Politt e Lukas Pöstlberger e Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick-Step).
Al loro inseguimento vi è un secondo drappello di 18 unità, fra cui anche alcuni dei favoriti di giornata come Tim Merlier (Alpecin-Fenix) e Jake Stewart (Groupama-FDJ). Il gruppo principale a fine discesa del Kemmelberg fa registrare un ritardo intorno ai 4 primi dalla testa della corsa, e per questi corridori i giochi sembrano ormai fatti. Non per i più immediati inseguitori però: per lunghi km il loro distacco oscilla fra i 30 e 40 secondi quando un errore marchiano dell’assistenza di corsa fa sbagliare strada ai fuggitivi, con conseguente perdita di tempo a rientrare sul tracciato.
Riunitosi così un plotoncino al comando di una trentina di unità partono gli attacchi a ripetizione: su tutti quello di Nils Politt, respinto, seguito da quello di Pöstlberger che invece riesce a prendere il largo. Dietro però si organizzano al suo inseguimento Deceuninck e Qhubeka-Assos, riuscendo a chiudere sull’austriaco della Bora quando al traguardo mancano appena 2 km.
Parte quindi la volata, seppur a ranghi più ristretti: Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix) conduce magistralmente il proprio capitano Merlier al comando prima dell’ultima curva, lanciandolo così verso la vittoria finale. Alle sue spalle conclude secondo Pedersen, rimasto chiuso nei pressi della virata e tagliato fuori dalla rimonta sul belga della Alpecin. Florian Sénéchal onora il grande lavoro Deceuninck chiudendo terzo al traguardo.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Tim Merlier regola la volata (Credit: Bettini Photo)

Tim Merlier regola la volata (Credit: Bettini Photo)

19-03-2021

marzo 19, 2021 by Redazione  
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BREDENE KOKSIJDE CLASSIC

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Bredene – Koksijde, percorrendo 199.9 Km in 4h13′43″, alla media di 47.273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mads Pedersen (Trek – Segafredo) e il francese Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Marco Marcato (UAE-Team Emirates), 27° a 3′50″

DANILITH NOKERE KOERSE, IL GIORNO DI ROBEET

marzo 17, 2021 by Redazione  
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Ludovic Robeet vince la classica belga davanti a Damien Gaudin e Luca Mozzato

Tempo nuvoloso nelle Fiandre, ma tutto sommato godibile per uno degli appuntamenti di inizio primavera delle classiche del pavé. La fuga di giornata evade pochi km dopo il via, ed è composta da Anthony Jullien (AG2R Citroën Team), Sébastien Grignard (Lotto-Soudal), Thibault Ferasse (B&B Hotels p/b KTM), Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè), Ludovic Robeet (Bingoal WB), Aaron Van Poucke e Ward Vanhoof (Sport Vlaanderen–Baloise), Damien Gaudin (Total Direct Énergie).
Il drappello al comando non prende mai veramente il largo arrivando a sfiorare i 4 minuti di vantaggio massimo, con il gruppo che sembra tenere sotto controllo la corsa. Ma con il passare dei km i fuggitivi continuano la propria azione di grande accordo, mentre il plotone inizia ad innervosirsi nonostante il distacco sia stato dimezzato a 2 primi.
La fase finale si conferma concitata a livello altimetrico e planimetrico per alcuni tratti di pavé umidi che causano anche alcune cadute in gruppo – fra gli altri anche l’ex campione del mondo Mark Cavendish (Deceuninck–Quick-Step) – e lancia definitivamente gli uomini al comando verso il traguardo di Nokereberg.
Vani sono i tentativi da finisseurs degli idoli locali Sep Vanmarke (Israel Start-Up Nation) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) seguiti dal duo composto da Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM) e Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), i quali riescono a rientrare su alcuni degli elementi della fuga di giornata ma non su Robeet e Gaudin. I due fuggitivi rimasti in testa si involano verso il traguardo, e l’ennesimo attacco del portacolori della Bingoal è quello decisivo per togliersi di ruota anche l’ultimo avversario fra lui e la vittoria finale.
Alle loro spalle rinviene di prepotenza il gruppo, ma la volata è valevole soltanto per il gradino più basso del podio: dietro a Gaudin staccato ma comunque secondo a 3” dal vincitore, il primo è il nostro Luca Mozzato che regola alla grande lo sprint, con qualche rammarico per non aver ricucito sul duo di testa.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Ludovic Rebeet alza le braccia al cielo sul traguardo (Credit: Bettini Photo)

Ludovic Rebeet alza le braccia al cielo sul traguardo (Credit: Bettini Photo)

17-03-2021

marzo 17, 2021 by Redazione  
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DANILITH NOKERE KOERSE

Il belga Ludovic Robeet (Bingoal – Wallonie Bruxelles) si è imposto nella corsa belga, Deinze – Nokere, percorrendo 195 Km in 4h36′44″, alla media di 42.278 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Damien Gaudin (Team Total Direct Énergie) e di 5″ l’italiano Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM)

DANILITH NOKERE KOERSE DONNE

L’olandese Amy Pieters (SD Worx) si è imposta nella corsa belga, Deinze – Kruisem, percorrendo 120 Km in 3h13′53″, alla media di 37.135 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Grace Brown (Team BikeExchange) e di 4″ la tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 7a a 20″

FENOMENI E DOVE TROVARLI. A SAN BENEDETTO BRILLA LA STELLA DI VAN AERT. A POGACAR LA TIRRENO ADRIATICO 2021

marzo 16, 2021 by Redazione  
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Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) vince con autorità la cronometro conclusiva di San Benedetto del Tronto davanti a Stefan Kung (Team Groupama FDJ) e Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers). Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince meritatamente la corsa dei due mari.

Dopo aver già vinto ad Alès nella Etoile des Besseges e ad Al Hudayriat Island nell’UAE Tour, oggi aspettavano Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) nella tappa conclusiva della Tirreno Adriatico, una cronometro individuale di 10.1 km. Il campione del mondo della specialità, pur facendo segnare un ottimo tempo di 11 minuti e 17 secondi, non ha fatto meglio del terzo posto, superato da un Stefan Kung (Team Groupama FDJ) in gran spolvero che ha fatto meglio di lui di 5 secondi. Ma il fenomeno vero lo ha fatto (e lo è, evidentemente) Wout Van Aert. Il talento belga ferma il cronometro a 1 minuti e 6 secondi, dando più di un secondo al km a Ganna. La continuità di rendimento di Van Aert in questa Tirreno Adriatico è stata eccezionale e il secondo posto conquistato in classifica generale ne è la testimonianza più evidente. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), oggi quarto con il tempo di 11 minuti e 18 secondi, resta in scia a Van Aert e corona la classifica finale grazie alle ottime prestazioni di Prati di Tivo e di Castelfidardo. Quinto, a chiudere la top five, è Benjamin Thomas (Team Groupama FDJ), a 16 secondi di ritardo da Van Aert. Da segnalare, nella top ten parziale, la buona prova di Alberto Bettiol (Team EF Education First) che conclude in sesta posizione a 18 secondi di ritardo da Van Aert e guarda con fiducia ai prossimi impegni nelle classiche del nord. Tadej Pogacar, dopo la vittoria dell’UAE Tour, conquista un’altra breve corsa a tappe, senza ombra di dubbio una delle più gloriose e difficili dell’intero calendario internazionale. Il talento sloveno termina in prima posizione con un vantaggio di 1 minuto e 3 secondi su Van Aert e di 3 minuti e 57 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Bahrain Victorious). Quarto e da rivedere è Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers), che nei pronostici sembrava essere l’avversario più insidioso per Pogacar ma che alla fine deve soccombere con un ritardo di 4 minuti e 13 secondi. Quinto nella classifica generale e primo degli italiani è Matteo Fabbro (Team Bora Hansgrohe), che chiude a 4 minuti e 37 secondi da Pogacar e si candida per il futuro come probabile uomo da GT per l’Italia, visto che Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), pur impegnandosi a fondo in questa edizione della Tirreno Adriatico, non riesce a fare meglio di un nono posto a 6 minuti e mezzo di ritardo da Pogacar. Per quanto riguarda le altre classifiche, Pogacar vince anche la classifica di miglior giovane e quella GPM, mentre Van Aert si aggiudica la maglia verde della classifica a punti. L’Astana vince invece la classifica a squadre. Come sempre Tirreno Adriatico e Parigi Nizza sono stati due ottimi banchi di prova per l’attesissima Milano Sanremo di sabato 20 Marzo. Da quanto visto fino adesso la Classicissima sembra un discorso a tre tra Alaphilippe, Van Der Poel e Van Aert. Vedremo se ci sarà un quarto incomodo tra i tre che hanno monopolizzato finora l’inizio di stagione. E se proprio Pogacar fosse quel quarto incomodo, anche se non ha ancora confermato la sua partecipazione in riviera? Al Poggio ed agli appassionati di ciclismo non resta che aspettare…

Giuseppe Scarfone

Wout Van Aert in azione a San Benedetto del Tronto (foto: Bettini)

Wout Van Aert in azione a San Benedetto del Tronto (foto: Bettini)

16-03-2021

marzo 16, 2021 by Redazione  
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TIRRENO – ADRIATICO

Il belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito a cronometro di San Benedetto del Tronto, percorrendo 10.1 Km in 11′06″, alla media di 54.595 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) e di 11″ l’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si impone in classifica con 1′03″ su Van Aert (Team Jumbo-Visma) e 3′57″ sullo spagnolo Mikel Landa Meana (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 5° a 4′37″.

NON SOLO PEDERSEN, UN ALTRO MADS VINCE A LIDO DI FERMO. POGACAR RESTA IN MAGLIA AZZURRA

marzo 15, 2021 by Redazione  
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Il danese Mads Wurtz Schmidt (Team Israel Start Up Nation) corona la fuga della sesta tappa con arrivo a Lido di Fermo ottenendo la prima vittoria da pro. Battuti in una volata ristretta Brent Van Moer (Team Lotto Soudal) e Simone Velasco (Team Gazprom Rusvelo). Domani a San Benedetto del Tronto la consueta ultima tappa a cronometro deciderà il vincitore della Tirreno Adriatico 2021, con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) strafavorito.

La sesta tappa della Tirreno Adriatico 2021, lunga 169 km, sulla carta arride ai velocisti, essendo presente un solo GPM dopo una quarantina di km, ma lungo il circuito finale di Lido di Fermo, da percorrere quattro volte, è posizionata una salitella di due km che potrebbe appesantire le gambe di qualche ciclista. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è sempre più in maglia azzurra dopo aver fatto il vuoto ieri a Castefidardo ed oggi può controllare agevolmente prima della cronometro individuale di domani a San Benedetto del Tronto. Da Castelraimondo non partivano Ivan Garcia Cortina (Team Movistar) e Michael Gogl (Team Qhubeka Assos). Il ritmo era subito molto elevato ed erano molti i tentativi per portare via la fuga di giornata. Ci riuscivano in sei: Simone Velasco (Team Gazprom-Rusvelo), Jan Bakelants (Team Intermarchè – Wanty – Gobert), Brent Van Moer (Team Lotto-Soudal), Mads Wurtz Schmidt (Team Israel Start-Up Nation), Nelson Oliveira (Team Movistar) e Emils Liepins (Team Trek-Segafredo). Dopo 50 km la fuga aveva un vantaggio di quasi 6 minuti sul gruppo. Sul GPM di Monte San Giusto, unico GPM della tappa posto al km, Wurtz Schmidt transitava in prima posizione. Era soprattutto la Deceuninck Quick Step a organizzare l’inseguimento, visto che Davide Ballerini sembrava più che interessato a partecipare alla prevedibile volata di oggi. Il gruppo iniziava in questo modo a recuperare inesorabilmente sui sei di testa. Si segnalava anche una scivolata di Simon Carr (Team EF Education Nippo). A 30 km dalla conclusione il ritardo del gruppo era di poco meno di 3 minuti. Stefan Kung (Team Groupama FDJ) provava un vano tentativo isolato, uscendo dal gruppo maglia azzurra, ma veniva ripreso dopo un paio di km. I sei di testa iniziavano l’ultimo giro del circuito di Lido di Fermo con 2 minuti di vantaggio sul gruppo. Liepins si staccava sullo zampellotto a circa 8 km dall’arrivo. A 6 km dalla conclusione la fuga aveva 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo che sembrava aver perso le possibilità di rientrare. La volata ristretta tra i cinque premiava Wurtz Schmidt che aveva la meglio su Van Moer e Velasco. Quarto era Bakelants mentre chiudeva la top five Oliveira. Liepins giungeva sesto a 25 secondi di ritardo mentre la volata del gruppo era vinta da Tim Merlier (Team Fenix Alpecin) a 1 minuto e 9 secondi da Wurtz Schmidt. Il danese ottiene la prima vittoria da professionista, per di più in una corsa WT. In classifica generale resta tutto invariato con Pogacar davanti a Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) a 1 minuto e 15 secondi di ritardo e Mikel Landa (Team Bhrain Victorious) a 3 minuti di ritardo. Il vantaggio dello sloveno sembra essere più che sufficiente per permettergli di vincere la corsa dei due mari. Domani ultimo atto di questa appassionante Tirreno Adriatico 2021 con la consueta cronometro individuale di San Benedetto del Tronto di poco più di 10 km. Tadej Pogacar ha ipotecato la vittoria finale ma deve comunque tenere gli occhi ben aperti anche perché è solo di ieri la beffa patita da Primoz Roglic alla Parigi Nizza per colpa di due cadute che lo hanno messo k.o.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mads Wurtz Schmidt a Lido di Fermo (foto: Getty Images)

La vittoria di Mads Wurtz Schmidt a Lido di Fermo (foto: Getty Images)

15-03-2021

marzo 15, 2021 by Redazione  
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TIRRENO – ADRIATICO

Il danese Mads Würtz Schmidt (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella sesta tappa, Castelraimondo – Lido di Fermo, percorrendo 169 Km in 3h42′09″, alla media di 45.644 Km/h. Ha preceduto il belga Brent Van Moer
(Lotto Soudal) e l’italiano Simone Velasco (Gazprom – RusVelo). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora leader della classifica con 1′15″ sul belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma) e 3′00″ sullo spagnolo Mikel Landa Meana (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 5° a 3′54″.

PARIGI-NIZZA CON FINALE A SORPRESA: ROGLIC CADE E CROLLA. BIS DI SCHACHMANN

marzo 14, 2021 by Redazione  
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Una tappa apparentemente semplice che avrebbe dovuto accompagnare Primoz Roglic (Jumbo-Visma) alla conquista della Parigi-Nizza si è clamorosamente trasformata nella più sorprendente delle debacles. Lo sloveno, dominatore finora della corsa Francese, è stato vittima di due cadute, la seconda delle quali lo ha estromesso dalla lotta per la vittoria finale. Il tedesco Maximilian Schachamann (Bora-Hansgrohe), stamane 2° in graduatoria alle spalle di Roglic, è dunque balzato in testa alla classifica bissando il successo ottenuto nel 2020. La frazione finale è andata al Danese Magnus Cort Nielsen (EF Education Nippo), bravo ad anticipare allo sprint Christophe Laporte (Cofidis) e Pierre Latour (Total Direct Energie).

L’8a ed ultima tappa della Paris-Nice era stata completamente ridisegnata venerdì a causa del divieto di far passare la corsa da Nizza imposto dal Prefetto della città della costa azzurra per motivi legati all’emergenza covid. Non più la classica tappa con partenza e arrivo a Nizza ed una lunga serie di colli e cotes attorno alla città che diede i natali a Garibaldi. Al suo posto una frazione brevissima (appena 92,7 km) con partenza a Le Plan-du-Var e arrivo a Levens. Il percorso prevedeva un circuito di circa 36,2 km da ripetere due volte per intero e poi un’ultima volta fino al traguardo posto al termine di una leggera salita a Levens. La principale difficoltà altimetrica di un percorso decisamente più semplice di quello ogirinario era la Cote de Duranus (3,9 km al 3,7% di pendenza media), strappo posto a metà del circuito.

Sin dal chilometro zero diversi corridori hanno provato a ‘prendere’ la fuga di giornata ma l’andatura tenuta dal gruppo non ha consentito a nessuno di avvantaggiarsi. Per contro, l’alto ritmo del plotone ha messo in difficoltà diversi corridori provocando la rottura del plotone in più tronconi.
Dopo una decina di chilometri hanno provato ad evadere Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers), Dylan Teuns (Bahrain-Victorius), Sergio Henao (Team Qhubeka-Assos) e Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM) a cui si è poi aggiunto Dorian Godon (Ag2r Ciroen Team). I fuggitivi sono transitati in testa al primo passaggio sul gpm de la Cote de Duranus, ma pochi chilometri dopo sono stati riassorbiti dal gruppo.
Ai -70 una caduta ha coinvolto Primoz Roglic. Il leader della classifica generale è scivolato sul fianco sinistro procurandosi delle abrasioni sulla parte alta della coscia ma è comunque rientrato rapidadamente in gruppo. Un’altra caduta ha successivamente coinvolto Cyril Gauthier (B&B Hotels p/b KTM) e Scott Thwaites (Alpecin-Fenix). Entrambi si sono rialzati senza conseguenze e sono ripartiti.

A 59 km dall’arrivo si è finamelmente composta la fuga di giornata. Jonas Rutsh (EF Education First) , Tim De Clercq (Deceuninck-Quick Step) e Sven Bystrom (UAE Team Emirates), immediatamente seguiti da Edward Theuns (Trek-Segafredo), hanno provato ad allungare sul gruppo, guadagando subito un margine di una decina di secondi. Poco dopo alle loro spalle si è formato un quartetto inseguitore composto Stefano Oldani (Lotto-Soudal), Johan Jacobs (Movistar Team), Cees Bol (Team DSM) e Warren Barguil (Team Arkea-Samsic).
Il quattro fuggitivi sono riusciti a guadagnare un margine di 40” sul gruppo (ai -50) mentre gli inseguitori sono rimasti ancora per qualche chilometro a metà strada prima di rientare ai -47,5 dall’arrivo. Tra di loro non vi era però l’elvetico Jacobs, staccatosi poco prima. Si era invece riaccodato Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), uscito dal gruppo in un tratto in salita. Il plotone, tirato dalla Bora-Hansgrohe, continuava a pagare un distacco di circa 40”. Da segnalare in questa fase una brutta caduta di Alexey Lutsenko (Astana Premier Tech), costretto al ritiro.

Nonostante la presenza di una fuga corposa, la bagarre non si è fermata principalmente per merito dell’iniziative di Luis Leon Sanchez (Astana Premier Tech) che ha provato un paio di volte a lanciarsi all’inseguimento dei battistrada. Il secondo tentativo, avvenuto ai -40, è stato quello buono visto che al Murciano si sono man mano accodati altri 7 corridori: Krists Neilands (Israel Start-Up Nation), Julien Bernard (Trek-Segafredo), Dylan Teuns (Bahrain-Victorius), Michael Matthews (Team BikeExchange), Omar Fraile (Astana Premier Tech), Damien Touzè (Ag2r Citroen Team) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Si è così formato un drappello di 8 corridori all’inseguimento dei battistrada. All’ultimo passaggio sulla linea del traguardo (-36,2) I fuggitivi vantavano ancora 25” di vantaggio sugli inseguitori, mentre il grupppo principale era segnalato ad oltre 1′ di ritardo.

Ai -24 Roglic è rimasto coinvolto in una seconda caduta, stavolta con conseguenze ben peggiori rispetto alla prima. Il capitano della Jumbo-Visma è stato costretto a cambiare bici perdendo tempo prezioso. Il gruppo principale, vista l’assenza di Roglic, ha aumentato visibilmente l’andatura. A prendere il comando delle operazioni sono stati gli uomini della Bora-Hansgrohe, compagni di Maximilian Schachamann.
Nel frattempo l’inseguimento del gruppo di Luis Leon Sanchez si era completato con successo e in testa alla corsa si era così formato un gruppo di ben 16 corridori. L’accordo è però durato poco e Jonas Rutsh ha provato ad andaresene tutto solo per poi essere raggiunto da Sven Bystrom ai -20. In questa fase il gruppo è risucito a ridurre il gap sotto il minuto, mentre Roglic pagava già circa 1′30”. L’inseguimento dello sloveno è stato facilitato per alcuni chilometri dal prezioso lavoro svolto da Steven Kruijswijk, ma quando il neerlandese ha esaurito le energie, Roglic è rimasto in compagnia solo di Nacer Bouhanni (Team Arkea-Samsic) ed ha iniziato ad affondare anche a causa dell’andatura sempre più alta imposta al gruppo da Bora-Hansgrohe, Cofidis e Astana.

Nel contempo, Julien Bernard e Warren Barugil erano rientrati su Rutsch e Bystrom, mentre gli altri 12 fuggitivi sono stati invece ripresi alla spicciolata a 16 km dall’arrivo. Ma anche il destino dei 4 superstiti era ormai sengato visto che il gruppo si era ulteriormente avvicinato, portandosi a 30” dai battistrada. Roglic era invece crollato a 1′30” perdendo ogni speranza di conservare la leadership visto che Schachamann era distante appena 52” in classifica generale.
Il ricongiugimento coi fuggitivi ha avuto luogo ai – 11. Da lì in poi in testa al gruppo, ormai ridotto ad una trentina di unità, sono iniziati gli scatti. Il primo, a 10 km dall’arrivo, è stato sferrato da Alexander Vlasov (Astana Premier Tech), terzo in classifica alla partenza. Sulle ruote del russo si è però portato immediatamente Schachamann con Ion Izagirre (Astana Premier Tech) in scia.
Ai 5,5 dall’arrivo è stato il turno proprio di Izagirre, mentre 300 metri dopo è giunto l’attacco di Sergio Henao. Infine, quando mancavano 4,7 km, è arrivata l’azione di Krists Neilands (Israel Start-Up Nation), Gino Mader (Bahrain-Victorius) e Guillaume Martin (Cofidis). Questi ultimi sono stati ripresi ai 1800 dal traguado.

Il gruppo ridotto a poco più di venti unità si è così giocato la tappa allo sprint. Magnus Cort (EF Education First) è partito lungo e sfruttando una curva posta a meno di 100 metri dall’arrivo è riuscito ad evitare il ritorno di Christophe Laporte (Cofidis) e Pierre Latour (Total Direct Energie). Alle loro spalle Dylan Teuns (Bahrain-Victorius), Warren Barguil (Team Arkea-Samsic) e Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers). Roglic ha mestamente tagliato il traguardo con un distacco di ben 3′08”.

A trionfare per il secondo anno consecutivo è dunque Maximilian Schachamann che precede Alexander Vlasov di 19”, Ion Izagirre di 23” e Lucas Hamilton (Team BikeExchange) di 41”. Tiesj Benoot (Team DSM) si deve accontentare della quinta piazza (a 42”) davanti a Guillaume Martin 6° a 1′14”, Jack Haig (Bahrain-Victorius) 7° a 1′18” e Matteo Jorgenson (Movistar Team) 8° a 1′29”. Chiudono la top ten Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citroen) a 1′31” e Gino Mader a 1′32”. Roglic crolla in 15a piazza (a 2′16” da Schachamann).

Pierpaolo Gnisci

Roglic cade e crolla (fonte:Getty Images)

Roglic cade e crolla (fonte:Getty Images)

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