08-10-2020

ottobre 8, 2020 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella sesta tappa, Castrovillari – Matera, percorrendo 188 Km in 4h54′38″ alla media di 38.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Michael Matthews (Team Sunweb) e l’italiano Fabio Felline (Astana Pro Team). Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è ancora in maglia rosa con 43″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren) e 48″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 5° a 1′01″

THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND

Il thailandese Sarawut Sirironnachai (Thailand Continental Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Prachuap Khiri Khan – Chumphon, percorrendo 204.2 Km in 5h00′25″ alla media di 40.78 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Valentin Midey (Roojai.com Cycling Team) e il tedesco Nikodemus Holler (Bike Aid). Nessun italiano in gara. Holler è il nuovo leader della classifica con 42″ su Sirironnachai e 53″ su Midey

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Il team norvegese Uno-X Pro Cycling Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre Aquileia – Grado, percorrendo 23.7 Km in 26′33″ alla media di 53.56 Km/h. Ha preceduto di 31″ il team polacco CCC Development Team e di 34″ il team polacco Mazowsze Serce Polski. Miglior team italiano il General Store Essegibi F.lli Curia, 7° a 59″. Il danese Niklas Larsen (Uno-X Pro Cycling Team) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo del norvegese Andreas Leknessund e del connazionale Jacob Hindsgaul Madsen. Miglior italiano Davide Orrico (Team Vorarlberg Santic), 19° a 50″

LA TAPPA DEL GIORNO: CASTROVILLARI – MATERA

ottobre 8, 2020 by Redazione  
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Nonostante le difficoltà altimetriche proposte dalla tappa di Matera, alta è la possibilità che sul traguardo fissato nella città dei Sassi si arrivi allo sprint, come sempre successo nel recente passato nella cittadina lucana

Due lunghe salite in partenza – Campo Tenese di quasi 14 Km e la Croce Pantana di 16 Km – il GPM di Millotta (4.7 Km al 6.8%) da affrontare a 26 Km dall’arrivo e uno strappo di 800 metri al 6.3% che culmina a 2 Km dal traguardo, a sua volta collocato al termine di un rettilineo d’arrivo in dolce ascesa. Non traggano, però, in inganno questi “numeri” perché non ci sarà da stupirsi se la frazione di Matera si concluderà alla sprint. Le ultime quattro volte nelle quali il Giro è arrivato nella città dei Sassi si è sempre assistito a epiloghi allo sprint e le tappe non erano meno difficili di questa. L’altimetria odierna ricorda quella la tappa disputata nel 1998, mentre i finali del 2000, del 2003 e del 2013 presentavano nel finale la salita di Montescaglioso, molto più impegnativa rispetto a quella di Millotta e anche più vicina al traguardo. Nelle ultime due occasioni Montescaglioso fu indurita tagliando il tratto iniziale a tornanti, ma neppure questa variante fu in grado d’impedire l’arrivo in volata, seppur diversi sprint persero le ruote del gruppo. L’unica differenza rispetto alle altre conclusione materane è la presenza dello strappo ai meno due chilometri, che potrebbe ispirare l’azione di qualche finisseur e rompere le uove nel paniere dei treni dei velocisti.

METEO

Castrovillari : cielo sereno, 20.4°C (percepiti 16.5°C), vento moderato da N (16 Km/h), umidità al 49%
San Severino Lucano (traguardo volante – 62.1 Km) : cielo sereno, 15.9°C (percepiti 11°C), vento moderato da N (21-27 Km/h), umidità al 48%
Craco-Peschiera (traguardo volante – 135.1 Km): cielo sereno, 20.8°C (percepiti 14°C), vento moderato da NNW (27-35 Km/h), umidità al 35%
Matera : cielo sereno, 20.3°C (percepiti 14°C), vento moderato da NNW (27-37 Km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL GIRO

10.50: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
11.50: partenza da Castrovillari
12.15-12.25: scollinamento salita di Campotenese (no GPM)
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 16 Km dalla partenza)
13.20-13.35: traguardo volante di San Severino Lucano
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 90 Km dalla partenza)
14.55-15.15: traguardo volante di Craco-Peschiera
15.40-16.15: scollinamento di Millotta
16.10-16.40: arrivo a Matera

UN PO’ DI STORIA

Andiamo a ritroso nella storia parlando delle più recenti frazioni con arrivo a Matera, quelle citate pocanzi, e che anno visto imporsi in ordine cronologico inverso il tedesco John Degenkolb nel 2013, l’italiano Fabio Baldato nel 2003 (in seguito alla retrocessione per scorrettezza dell’australiano Robbie McEwen) e Mario Cipollini, qui vittorioso nel 2000 e nel 1998. Prima di questi precedenti altre due volte il Giro aveva fatto a Matera, nel 1985 quando si impose il portoghese Acacio Da Silva e nel 1976 quando a cogliere la vittoria fu il belga Johan De Muynck, unico successo in solitaria nella cittadina lucana ottenuto scattando nel tormentato attraversamento del quartiere dei Sassi, su stradine lastricate che provocarono anche qualche caduta e proteste dai parte dei corridori per la pericolosità del tracciato.

Uno scorcio dei Sassi di Matera e, in trasparenza, laltimetria della sesta tappa (www.zingarate.com)

Uno scorcio dei Sassi di Matera e, in trasparenza, l'altimetria della sesta tappa (www.zingarate.com)

FRECCIA DEL BRABANTE, ALAPHILIPPE SI RISCATTA COL BRIVIDO

ottobre 8, 2020 by Redazione  
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Julian Alaphilippe vince la sua prima corsa in maglia iridata davanti a Mathieu Van Der Poel e Benoit Cosnefroy.

Appuntamento numero 60 della classica belga che si tiene come da copione fra le côtes in pavé delle Ardenne, con il tradizionale circuito finale da ripetere 3 volte prima del traguardo di Overijse.
La fuga di giornata evade già nelle fasi iniziali: gli avventurieri quest’oggi sono Clément Chevrier (Ag2r La Mondiale), Andrea Peron (Team Novo Nordisk), Juraj Sagan (Bora – Hansgrohe), Thomas Sprengers (Sport Vlaanderen – Baloise) e Michael Storer (Sunweb), ai quali in seguito si ricongiunge Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo). Il vantaggio massimo toccato è di 5 minuti all’imbocco del circuito finale, quando a prendere in mano le redini della corsa è la Alpecin – Fenix del favorito di giornata Mathieu Van Der Poel.
Distacco pressoché annullato già sul primo passaggio sul terribile pavè di Moskesstraat, dove con un forcing in testa al plotone si avvantaggiano Julian Alaphilippe (Deceuninck – QuickStep) e lo stesso Van Der Poel. Dietro a fatica riescono a rientrare nel falsopiano successivo Sonny Colbrelli (Bahrain-McLaren), Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) Omar Fraile (Astana) e Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale).
Si transita così per la penultima volta sulla linea del traguardo: sul secondo e decisivo passaggio sul muro di Moskesstraat questa volta è molto più deciso l’affondo del campione del mondo, a cui ancora una volta solamente Van Der Poel riesce a tenere botta. Alle loro spalle l’unico che non perde nettamente contatto è un ottimo Cosnefroy, il quale con una grande azione in pianura riesce ad accodarsi nuovamente alla coppia di testa. Dietro il terzetto al comando si formano vari drappelli inseguitori, uno dei quali composto anche dalla coppia italiana Colbrelli e Alessandro Covi (UAE Team Emirates) che riescono addirittura a portarsi a 6” dalla testa della corsa ma senza mai riuscire a chiudere il buco che risulterà poi incolmabile.
Si giunge così alla volata ristretta per i primi 3 gradini del podio: parte lungo Cosnefroy ma viene risucchiato dalla sparata vincente di Alaphilippe, questa volta ben attento ad esultare dopo la linea bianca del traguardo per proteggersi dall’ultimo colpo di reni di Van Der Poel. Alle loro spalle, Colbrelli regola la volatina per il quarto posto davanti a Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic) e Michał Kwiatkowski. Per i colori italiani ottima prova di Andrea Bagioli (Deceuninck-QuickStep) settimo ed Alessandro Covi nono.

Lorenzo Alessandri

La vittoria di Alaphilippe nella Freccia del Brabante (Getty Image Sport)

La vittoria di Alaphilippe nella Freccia del Brabante (Getty Image Sport)

GANNA ESPUGNA LA SILA, METAMORFOSI DEL PIEMONTESE NEL TAPPONE CALABRESE

ottobre 7, 2020 by Redazione  
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Magistrale azione di Filippo Ganna (Ineos-Grenadiers) alla quinta tappa del Giro d’Italia con partenza da Mileto ed arrivo a Camigliatello Silano, il campione del mondo a cronometro stacca tutti i compagni di fuga sul passo di Montescuro ed illumina con la sua azione cristallina una tappa tiratissima.

A Mileto le temperature iniziano a scendere in questo Giro d’Italia 2020, presagio di una tappa fredda da affrontare in quota alla salita di prima categoria sul Gpm di Montescuro per poi arrivare in discesa al traguardo di Camigliatello Silano. Pronti via e la corsa si infiamma subito dopo il chilometro zero con diversi corridori che provano a portare via la fuga di giornata senza riuscirci vista l’elevata velocità imposta dal gruppo fin da inizio corsa. Bisogna aspettare il chilometro 35 con l’azione del solito Thomas DeGendt (Lotto Soudal), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) a cui si aggiungono in poco dopo Niko Denz (TeamSunweb) e Jan Tratnik (Bahrain- McLaren) per assistere alla prima evasione dal gruppo ma che inesorabilmente viene riassorbita nel giro di pochi chilometri. Soltanto al chilometro 50 grazie ad un allungo di Filippo Ganna e Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Jan Tratnik e CarlFredrik Hagen (Lotto Soudal) nasce la fuga di giornata, il gruppo lascia fare. Da dietro riescono ad accodarsi anche Jonathan Restrepo (Androni-Sidermec), HectorCarrettero (Movistar), Valerio Conti (UAE TeamEmirates) ed Edoarzo Zardini (Vini Zabù–Brado–KTM), che vengono attesi dal primo quartetto, fino a formare così un gruppetto di otto uomini al comando che mette, come detto, d’accordo il gruppo. E’ la fuga di giornata che condizionerà l’esito di questa quinta tappa in territorio calabrese. Si arriva così a 90 Km di corsa con un vantaggio degli otto uomini di quasi cinque minuti. In testa al gruppo si alternano a tirare Astana, Jumbo Visma e Team Sunweb quasi a far presagire un possibile ricongiungimento verso la salita di Montescuro. Ai piedi della lunga ascesa il vantaggio dei fuggitivi si attesta a 3’. Sulle prime rampe della salita il più agguerrito sembra essere Carretero che prova subito un allungo rintuzzato però da Ganna. Iniziano a perdere invece contatto sia, a sorpresa, Hagen, sia Tratnik. Intanto in testa al gruppo si porta a tirare la Lotto Soudal per lanciare un contrattacco di Thomas DeGendt a cui si accoda il giovane Einer Rubio (MovistarTeam). I due riescono a portarsi subito dopo Spezzano a solo 1’15” sulla testa della corsa e 2’ sul gruppo maglia rosa tirato in questa fase dalla Sunweb. Nel tratto più duro della salita di Montescuro in cui la strada si impenna al 18% perdono contatto sia Conti che Puccio. Dietro questa volta è laTrek Segafredo che si porta in testa a tirare ed imprimere una vera e propria accelerazione grazie a Jacopo Mosca e Nicola Conci, a pagarne è il vincitore dell’Etna Jonathan Caicedo (Ef) . Il distacco si riduce ancora scendendo poco sotto il minuto e così un indomabile Carretero prova, ai meno 21 dall’arrivo, ancora ad andarsene tutto solo ma è nuovamente Filippo Ganna a riportarsi sotto. Lo stesso accade con De Gendt e Rubio che, raggiunta la fuga iniziale insieme a Zardini, riescono a portarsi sulla coppia di testa. Provano poi ad allungare proprio De Gendt e Rubio attaccando una volta a testa, ma in entrambi i casi sempre un incredibile Ganna si riporta sotto con il proprio passo. Ai meno 17 Km questa volta è proprio il campione del mondo a cronometro a buttare giù il lungo rapporto e andare su di progressione tutto solo. Dietro, in gruppo, è l’Astana a tirare e riprendere via via tutti gli ex compagni di fuga di Ganna che intanto conserva 40” di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Sul Gpm di Montescuro il piemontese scollina con 50” guadagnando ancora tempo prezioso per affrontare la discesa verso Camigliatello. Filippo Ganna in assoluto controllo pregusta già la seconda vittoria al Giro d’Italia, attentissimo nell’impostare le curve il cui asfalto è reso insidioso da qualche goccia di pioggia e foglie. L’iride mondiale illumina così il rettilineo di arrivo di Camigliatello Silano, dietro di lui a 34” di distacco regola il gruppo dei migliori, Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) seguito dalla maglia rosa João Almeida (Deceuninck-Quick Step), via via tutti i big attenti a non perdere tempo. Classifica generale invariata con il portoghese in rosa seguito da Pello Bilbao (Bahrain – McLaren) a 43” e Wilco Kelderman (Team Sunweb) a 48”.

Antonio Scarfone

Ganna in fuga nella nebbia della Sila (Getty Images Sport)

Ganna in fuga nella nebbia della Sila (Getty Images Sport)

07-10-2020

ottobre 7, 2020 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quinta tappa, Mileto – Camigliatello Silano, percorrendo 225 Km in 5h59′17″ alla media di 37.57 Km/h. Ha preceduto di 34″ l’austriaco Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe) e il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step), ancora in maglia rosa con 43″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren) e 48″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 5° a 1′01″

DE BRABANTSE PIJL – LA FLÈCHE BRABANÇONNE

Il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, Lovanio – Overijse, percorrendo 197.2 Km in 4h36′52″ alla media di 42.73 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) e il connazionale Benoît Cosnefroy (AG2R La Mondiale). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – McLaren), 4° a 13″

THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND

Il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid) si è imposto nella seconda tappa, Rajabhakti Park -Prachuap Khiri Khan, percorrendo 108.4 Km in 2h17′57″ alla media di 47.17 Km/h. Ha preceduto allo sprint il thailandese Thanakhan Chaiyasombat (Thailand Continental Cycling Team) e il connazionale Nikodemus Holler (Bike Aid). Nessun italiano in gara. Carstensen è il nuovo leader della classifica con 4″ su Chaiyasombat e 6″ su Holler

LA TAPPA DEL GIORNO: MILETO – CAMIGLIATELLO SILANO

ottobre 7, 2020 by Redazione  
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Il Giro sbarca in continente e subito propone un’altra difficile tappa di montagna. In programma quella che è la seconda salita più lunga dell’edizione 2020, l’interminabile Valico di Monte Scuro, dopo l’Etna un’altro appuntamento che potrebbe riservare sorprese

Il Giro sbarca in continente e al di là dello Stretto i corridori si troveranno di fronte un’altra montagna da scalare e si non si tratta di una montagna qualsiasi. Il Valico di Monte Scuro non è un passo blasonato ma per arrivare fino ai suoi 1618 metri di quota bisognerà superare quella che è la seconda salita più lunga di questa edizione della Corsa Rosa, inferiore per solo mezzo chilometro al Passo dello Stelvio che tra due settimane si affronterà nel tappone dei Laghi di Cancano. La pendenza non è delle più ardue, ma affrontare un’ascesa di 24.2 km al 5.6% nel finale di una tappa nella quale si superano i 200 Km di gara potrebbe riservare difficoltà per qualcuno dei big in gara. Alla fine i distacchi potrebbe anche rilevarsi più rilevanti di quelli registrati nella tappa dell’Etna, soprattutto se qualche corridore decidesse di muoversi nel tratto più ripido dell’ascesa calabrese, un muro di 2 Km all’11.6% di pendenze media che s’affronterà nell’attraversamento di Spezzano della Sila, esattamente a metà salita. Spazio (non molto) per eventuali recuperi si avrà nella successiva discesa, lunga una decina di chilometri e che terminerà l’insidiosa curva a “U” che introdurrà negli ultimi mille metri in dolce ascesa

METEO

Mileto: cielo coperto, 18.8°C (percepiti 16°C), vento moderato da WNW (16-21 Km/h), umidità al 84%
Catanzaro Lido (traguardo volante – 80.2 Km) : cielo coperto, 19.8°C (percepiti 15°C), vento moderato da WNW (28-38 Km/h), umidità al 61%
Tiriolo (GPM – 111.3 Km) : cielo coperto, 17.4°C (percepiti 12°C), vento moderato da WNW (23 Km/h), umidità al 64%
Cosenza (traguardo volante – 187.5 Km): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.9°C (percepiti 17°C), vento moderato da WSW (18-21 Km/h), umidità al 85%
Camigliatello Silano: nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.2°C (percepiti 3°C), vento moderato da W (26-33 Km/h), umidità al 86%

GLI ORARI DEL GIRO

09.35: inizio collegamento RaiSport (55 minuti prima della partenza)
10.30: partenza da Mileto
12.20-12.30: traguardo volante di Catanzaro Lido
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 80 Km dalla partenza)
12.35-12.40: scollinamento Catanzaro Lido
13.15-13-30: scollinamento Tiriolo
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 135 Km dalla partenza)
14.55-15.25: traguardo volante di Cosenza e inizio salita del Valico di Monte Scuro
15.50-16-30: scollinamento Valico di Monte Scuro
16.05-16.50: arrivo a Camigliatello Silano

UN PO’ DI STORIA

La Sila, altopiano celebre per le sue foreste, i lupi, il brigantaggio e il parco nazionale più “anziano” della Calabria, è stata attraversata dal Giro in quattro occasioni e la prima di questa lasciò una netta impronta sulla classifica. Era il 27 maggio del 1972 e si scalavano il Monte Scuro in partenza e poi la Croce di Agnara tra Cosenza e Catanzaro, al settimo giorno di un Giro che vedeva in maglia rosa lo scalatore spagnolo José Manuel Fuente, contro il quale sulle ascese silane Merckx si scatenò assieme al vincitore uscente del Giro, lo svedese Gösta Pettersson, al quale lascerà la vittoria accontentandosi di aver staccato di più di 4 minuti tutti gli altri e di aver tolto dalle spalle dell’iberico quella maglia rosa che terrà fino a Milano. Dieci anni più tardi si tornerà tra quelle montagne per una frazione che si rivelerà, al contrario, per nulla incisiva: come quest’anno l’arrivo era fissato a Camigliatello Silano, ma si arriva dalla direzione opposta al termine di una frazione che vide il gruppo dei migliori guardingo e la fuga riuscire a raggiungere il traguardo, dove s’impose il francese Bernard Becaas – compagno di squadra del suo omonimo in maglia rosa Hinault – davanti agli italiani Giovanni Renosto e Davide Cassani. Nel 1985 si disputò un vera e propria cavalcata attraverso la Sila, da Crotone a Paola salendo prima al Monte Scuro, dal versante che quest’anno si affronta in discesa, e poi al Passo della Crocetta a ridosso del traguardo, salita che fece passare un momentaccio a Francesco Moser, staccatosi e poi aiutato inconsapevolmente dal rivale Saronni nel corso della picchiata verso Paola, dove riuscirà quasi totalmente ad annullare il ritardo subito terminando la tappa a pochi secondi dalla volata dei migliori (in rosa era Roberto Visentini), regolata dal portoghese Acacio Da Silva. S’è, infine, disputata nel 1996 l’ultima frazione silana della storia, la prima di montagna di quell’edizione della Corsa Rosa, scattata sei giorni prima della Grecia per celebrare il centenario delle Olimpiadi: poco selettiva anche quella tappa, fu conquista dal francese Pascal Hervé, che si impossessò anche della maglia rosa levandola dalle spalle di Silvio Martinello.

Il bosco dei “Giganti della Sila” a Camigliatello Silano e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2020 (www.camigliatellosilano.eu)

Il bosco dei “Giganti della Sila” a Camigliatello Silano e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2020 (www.camigliatellosilano.eu)

DÉMARE ESULTA AL FOTOFINISH. SAGAN BATTUTO D’UN SOFFIO

ottobre 6, 2020 by Redazione  
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E’ il campione di Francia Arnaud Démare ad esultare al termine della 4a tappa del Giro d’Italia. Il portacolori della Groupama-FDJ ha battuto Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), ancora alla ricerca del primo successo stagionale, e il bravissimo Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) al termine di una volata incertissima che ha reso necessario il ricorso al fotofinish per poter decretare il vincitore. Resta praticamente immutata la classifica generale, alla vigilia della frazione calabrese che potrebbe nuovamente rimescolare le carte. La maglia rosa rimane sulle spalle del giovane portoghese João Almeida (Deceuninck-Quick Step) che guida con 2″ di vantaggio su Jonathan Caicedo, vincitore ieri in cima all’Etna.

La 4a tappa del Giro, l’ultima in territorio siciliano, prevedeva la partenza da Catania e l’arrivo dopo soli 140 km a Villafranca Tirrena. Il percorso era prevalentemente pianeggiante ma non del tutto banale vista la presenza dopo 75,5 km della salita di Portella Mandrazzi (16,4 km al 4,6%). Una volta completata la discesa, la strada tornava ad essere nuovamente pianeggiante fino all’arrivo posto sul lungomare di Villafranca Tirrena che favoriva il prevedibile epilogo in volata.

Al via non si è presentato Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Lo sfortunato corridore gallese è rovinosamente caduto nel tratto di trasferimento della 3a tappa (poi conclusa con oltre 12’ di ritardo) rimediando una piccola frattura non scomposta all’anca che lo ha costretto al ritiro.
La partenza ufficiale è stata data alle 12:30. Anche oggi, così come accaduto nelle precedenti frazioni, la fuga è partita già al primo tentativo. Ad evadere dal gruppo è stato un terzetto composto da Marco Frapporti (Vini Zabù-Brado-KTM), Kamil Gradek (CCC Team) e Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec). Il plotone non ha opposto nessuna resistenza lasciando andare i fuggitivi, il cui vantaggio è cresciuto molto rapidamente toccando i 2’20” dopo appena 10 km. Dopo una quindicina di km, quando il gap aveva raggiunto i 3’30”, in testa al gruppo sono apparsi gli uomini della Groupama-FDJ, decisi a non lasciare troppo spazio ai battistrada e a lavorare per lo sprint di Arnaud Démare. Il vantaggio dei fuggitivi si è così stabilizzato, attestandosi intorno ai 4’ per molti chilometri.
Al traguardo volante di Francavilla di Sicilia, posto proprio ai piedi della salita di Portella Mandrazzi (km 55,8) e valido per la classifica a punti, è transitato per primo Frapporti davanti a Pellaud e Gradek. Il gruppo è passato a 3’32″ ed è stato regolato da Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) davanti a Michael Matthews (Team Sunweb) e Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).

La salita ha visto protagonisti i corridori della Bora-Hansgrohe, intenzionati a fare corsa dura per mettere in difficoltà i velocisti in vista dello sprint finale. Il lavoro profuso da Matteo Fabbro ha subito prodotto i suoi effetti facendo staccare uno dopo l’altro Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates), Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) ed Elia Viviani (Cofidis). Nel gruppo di testa intanto, ad un chilometro dalla vetta è scattato Simon Pellaud. L’elevetico si è lasciato alle spalle sia Gradek che Frapporti, transitando per primo sul gpm con un vantaggio sul gruppo ridotto ad 1′24″.
Pellaud ha proseguito tutto solo lungo la successiva discesa, resa insidiosa dalla pioggia caduta in precedenza e dalla nebbia, mantenendo un vantaggio sempre vicino al 1’30”. I due inseguitori hanno invece continuato a perdere tempo (40” ai -50) finendo per essere riassorbiti dal gruppo tirato dagli uomini della Bora-Hansgrohe e della Trek-Segafredo. Il primo a desistere è stato Frapporti (ai -45) seguito poco dopo dal corridore polacco della CCC (-41).
Terminata la discesa, è ripreso il forcing della Bora, intenzionata a non far rientrare Gaviria e Viviani che ancora erano staccati. Pellaud è stato bravo a difendere l’esiguo vantaggio, passando per primo anche al traguardo volante con abbuoni di Barcellona Pozzo di Gotto (km 114) prima di arrendersi al ritorno del plotone.
La volata del gruppo ha invece visto protagonista la maglia rosa João Almeida (Deceuninck-Quick Step), bravo ad anticipare Jonathan Caicedo e a guadagnare 2 preziosi secondi sul corridore della EF Pro Cycling, che alla partenza della tappa era 2° in classifica con appena 28 centesimi di ritardo. Poco dopo lo sprint intermedio, è riuscito a rientare in gruppo Elia Viviani, mentre Fernando Gaviria, egregiamente scortato dai compagni di squadra, pagava ancora circa 30” di ritardo. Proprio per evitare il rientro del colombiano, Bora e Groupama hanno continuato ad imporre un ritmo elevatissimo, riuscendo nel loro intento solo a 6 km dall’arrivo quando il gruppo Gaviria si è rialzato.

La preparazione alla volata ha visto nuovamente protagoniste le squadre delle ruote veloci, ovvero Cofidis, Groupama-FDJ e Bora-Hansgrohe. Poco dopo lo striscione dell’ultimo chilometro, approfittando di una curva a sinistra e della strada viscida, Miles Scotson (Groupama-FDJ) ha provato a sorprendere gli avversari. I suoi compagni di squadra gli hanno immediatamente fatto il buco, ma l’azione dell’australiano è stata neutralizzata ai -400 grazie ad una grande trenata di Simone Consonni (Cofidis). Si è così arrivati alla volata, lanciata da Peter Sagan (Bora-Hansgroha) con Arnaud Démare (Groupama-FDJ) alla sua sinistra e Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) alla destra. I tre sono giunti sulla linea del traguardo praticamente appaiati, rendendo necessario il ricorso al fotofinish per decretare il vincitore. Ad esultare è stato alla fine il francese della Groupama che ha battuto di un’incollatura Sagan e un bravissimo Ballerini, ormai sempre più a suo agio negli sprint di gruppo. Seguono gli altri italiani Andrea Vendrame (Ag2r La Mondiale), Elia Viviani (Cofidis), Stefano Oldani (Lotto-Soudal) e Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) che hanno preceduto uno dei favoriti di giornata, Michael Matthews (Team Sunweb) deludente 8°. Il finale è stata contrassegnato anche dalla brutta caduta di due corridori della Vini Zabù – KTM, Etienne van Empel e Luca Wakermann, causata da un elicottero che, volando troppo basso, ha provocato uno spostamento d’aria che ha sollevato una transenna, scagliandola letteralmente verso i due ciclisti: è stato Wakermann ha patirne le conseguenze peggiori, riportando un trauma cranico con connessa temporanea amnesia, ferite e contusioni assortite e la frattura delle ossa nasali.
La classifica generale è rimasta quasi del tutto inalterata. La maglia rosa è sempre sulle spalle di Almeida che ora guida con 2” su Caicedo. Più distanti Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), 3° a 39”, Wilco Kelderman (Team Sunweb), 4° a 44”, e il giovane fiammingo della Lotto-Soudal Harm Vanhoucke, 5° a 55”. Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) resta in 6° posizione (a 57”) mentre Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) occupa la 9a piazza ad 1’15”.

Domani è in programma la 5a tappa, la Mileto-Camigliatello Silano, tutta in territorio calabrese. La frazione, caratterizzata da continui saliscendi e da ben 4000 metri di dislivello, è una delle più interessanti della prima parte di Giro vista anche la lunghezza (225 km). Dopo un primo tratto relativamente semplice, i corridori giungeranno a Catanzaro Lido (km 80.2) dove è posto il primo traguardo volante di giornata. Da lì in poi troveranno una lunga serie di strappetti, due dei quali classificati come gpm di 3a categoria, che terminerà a Cosenza, dove è posto il secondo traguardo intermedio di giornata (km 187,5). Proprio nel centro di Cosenza inizierà la lunga salita finale (22,7 km al 5,7% di pendenza media) che porterà i corridori ai 1612 metri del Valico di Monte Scuro (km 213,4). Gli ultimi 11,6 km saranno tutti in discesa fino al traguardo posto nella località sciistica di Camigliatello Silano. Gli uomini di classifica saranno nuovamente chiamati a sfidarsi, anche se la vittoria sarà probabilmente decisa tra i partecipanti alla classica fuga da lontano

Pierpaolo Gnisci

Demare esulta al fotofinish (foto: Gretty Images)

Demare esulta al fotofinish (foto: Getty Images)

06-10-2020

ottobre 6, 2020 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella quarta tappa, Catania – Villafranca Tirrena, percorrendo 140 Km in 3h22′13″ alla media di 41.54 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e l’italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step). Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è la nuova maglia rosa con 2″ sull’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling) e 39″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 6° a 57″

THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND

Il thailandese Thanawut Sanikwathi (Thailand Continental Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, King Rama II Memorial Park – Rajabhakti Park, percorrendo 130.6 Km in 2h50′42″ alla media di 45.91 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Sarawut Sirironnachai (Thailand Continental Cycling Team) e Yuttana Mano (nazionale thailandese). Nessun italiano in gara. Sanikwathi è il primo leader della classifica con 3″ su Sirironnachai e 5″ sul tedesco Daniel Bichlmann (Bike Aid)

LA TAPPA DEL GIORNO: CATANIA – VILLAFRANCA TIRRENA

ottobre 6, 2020 by Redazione  
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L’ultimo giorno sulla strade della Sicilia ha in serbo la prima delle cinque tappe destinate ai velocisti. La lunga ma pedalabile salita verso Portella Mandrazzi non dovrebbe costituire per loro un grosso ostacolo, mentre il vento che spira dal Tirreno potrebbe dare non poco filo da torcere

Quattro tappe in Sicilia sono una vera e propria rarità. Solitamente la Corsa Rosa si ferma un paio di giorni sull’isola, tre al massimo e le volte nelle quali ci si è stabilità per più tempo si contando sulle punte delle dita. Ne bastano due, di dita, perché tali sono i precedenti nei quali il Giro ha piantato radici nell’antica Trinacria, la prima volta nel 1964 (quattro tappe) e la seconda nel 1976, quando l’isola fu scelta come sede di partenza e in quattro giorno furono affrontate cinque frazioni, funestate dalla drammatica morte del corridore spagnolo Juan Manuel Santisteban, caduto durante la semitappa d’apertura di Catania. La quarta tappa del Giro 2020 sarà la prima delle cinque destinate ai velocisti, nonostante la presenza della lunga ma pedalabile salita della Portella Mandrazzi (16 Km al 4.6%), sulla quale si scollinerà a 65 km dal traguardo. A quel punto sarà sicuramente in testa alla corsa la fuga di giornata e dopo ci sarà tutto lo spazio per le squadre dei velocisti per andare a riprendere, anche se qualche loro uomo potrebbe accusare il “colpo” se gli sarà rimasta nelle gambe un’ascesa sulla quale, comunque, difficilmente si può penare, considerato che la pendenza massima è dell’8% appena. Al contrario, le insidie maggiori questa tappa potrebbe presentarla proprio nei 40 Km conclusivi, totalmente pianeggianti e molto scorrevoli planimetricamente, perché questo tratto si snoda a breve distante dalla ventosa costa tirrenica e non ci sarà solo il rischio di incappare nei famigerati “ventagli”. Il forte vento potrebbe innescare cadute come quella che coinvolse Mario Cipollini nella terza tappa del Giro del 1999, che proponeva un tracciato quasi identico a quello odierno, da Catania a Messina passando per la Portella Mandrazzi e da Villafranca Tirrena, dove era previsto il traguardo volante “Intergiro”, vinto allo sprint da Alessandro Ballan. Circa 25 Km prima del passaggio da Villafranca una folata particolarmente violenta innescò una sbandata in seno al gruppo che mandò a terra Cipollini, che picchiò violentemente la schiena: “SuperMario”, che il giorno prima si era imposto a Catania conquistando la maglia rosa, non subì distacchi quel giorno ma le conseguenze del capitombolo gli impedirono di lottare armi pari con gli altri velocisti sul traguardo di Messina, dove l’olandese Jeroen Blijlevens colse la vittoria tolse al toscano la leadership per 8 secondi.

METEO

Catania: cielo sereno, 28.3°C, vento debole da E (7 Km/h), umidità al 57%
Francavilla di Sicilia (traguardo volante – 55.8 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 21.4°C (percepiti 17°C), vento moderato da NNW (19-22 Km/h), umidità al 81%
Barcellona Pozzo di Gotto (traguardo volante – 114 Km) : pioggia debole (0.3 mm), 21°C (percepiti 17°C), vento moderato da NNW (16-20 Km/h), umidità al 82%
Villafranca Tirrena: nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 21.4°C (percepiti 17°C), vento moderato da NNW (19 Km/h), umidità al 73%

GLI ORARI DEL GIRO

11.20: inizio collegamento RaiSport (un’ora e 10 minuti prima della partenza)
12.10: inizio collegamento Eurosport 2 (20 minuti prima della partenza)
12.30: partenza da Catania
13.45: traguardo volante di Francavilla di Sicilia
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 60 Km dalla partenza)
14.30 – 14.45: scollinamento Portella Mandrazzi
15.20-15.40: traguardo volante di Barcellona Pozzo di Gotto
15.50-16.15: arrivo a Villafranca Tirrena

UN PO’ DI STORIA

È una debuttante a metà Villafranca Tirrena. La cittadina più orientale della costa tirrenica sicula non ha mai ospitato un arrivo di tappa del Giro, ma non è “digiuna” di Corsa Rosa e non soltanto per il traguardo volante vinto da Ballan nella tappa del Giro del 1999 ricordate pocanzi. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, infatti, questo centro ha ospitato la partenza di due frazioni, entrambe terminate presso il Lago di Ganzirri, bacino costiero situato poco sotto l’estremità settentrionale dello stretto. Le due tappe ebbero “peso specifico” differente perché la prima fu una cronosquadre di circa 32 Km disputata nel 1989 e vinta a sorpresa dall’Ariostea, diretta da Giancarlo Ferretti, mentre quella del 1993 vide la vittoria allo sprint di Guido Bontempi al termine del classico circuito dei Monti Peloritani, che proponeva la doppia ascesa alla Portella San Rizzo.

La spiaggia di Villafranca Tirrena e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2020 (www.tripadvisor.com)

La spiaggia di Villafranca Tirrena e, in trasparenza, l’altimetria della sesta tappa del Giro 2020 (www.tripadvisor.com)

L’ETNA BRUCIA THOMAS E YATES. TAPPA A CAICEDO, IL PORTOGHESE ALMEIDA IN ROSA.

ottobre 5, 2020 by Redazione  
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La prima tappa di montagna del Giro d’Italia 2020, posizionata al 3° giorno di corsa dopo l’annullamento (causa emergenza covid) delle 3 tappe inizialmente previste in Ungheria, ha subito riservato tanti colpi di scena e una netta rivoluzione della classifica generale. A trionfare in cima all’Etna è stato l’Ecuadoriano Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling) che ha preceduto di una ventina di secondi il compagno di fuga Giovanni Visconti (Vini Zabù-Brado-KTM) al termine di un’azione iniziata appena dopo il via della corsa. Ma le notizie del giorno riguardano i britannici Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) Simon Yates (Mitchelton-Scott): il primo è malamente caduto nel tratto di trasferimento verso il chilometro zero ed poi è giunto sofferente al traguardo con 12’ di ritardo; il secondo è andato in crisi lungo la salita finale perdendo oltre 3 minuti dai principali rivali per la classifica. Cambia la maglia rosa, finita sulle spalle del sorprendente Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) che guida la classifica con pochi centesimi di vantaggio su Caicedo. Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) è risalito fino alla 6a posizione con un distacco di 55” da Almeida, mentre Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) è ora 9° ad 1’13”.


La terza frazione, da Enna al Monte Etna per un totale di 150 km, proponeva il primo arrivo in quota della 103a edizione del Giro. Dopo un primo tratto in discesa, i corridori dovevano affrontare una serie di saliscendi e successivamente un breve tratto di pianura che terminava a Paternò (km 78). Nella seconda parte della tappa la strada tornava ad essere più impegnativa grazie alla presenza di tre brevi salite che precedevano la scalata finale. Giunti a Linguaglossa, appena dopo il secondo traguardo volante (km 130,9), iniziava la lunga ascesa che conduce fino ai 1793 m di altitudine della stazione sciistica di Piano Provenzana, sul versante nord del Monte Etna. La salita, lunga 18,8 km con una pendenza media del 6,6%, proponeva un tratto finale di 3 km al 8,5%, con punte del 13%. Terreno ideale per gli scalatori e prima vera occasione di confronto in salita tra i favoriti per la conquista della maglia rosa.

Il primo colpo di giornata si è consumato addirittura nel tratto di trasferimento verso il km 0: Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), 3° in classifica e tra i principali favoriti per la vittoria finale, è caduto a dopo aver colpito una borraccia piena d’acqua caduta dalla bici di un corridore della Bahrain-McLaren. Il gallese ha rimediato una brutta botta sul fianco sinistro che lo poi condizionato per tutto il resto della tappa.

Non appena abbassata la bandierina che da il via alla corsa, si è immediatamente verificato l’attacco di Matthew Holmes (Lotto-Soudal) seguito a ruota da Giovanni Visconti (Vini Zabù-Brado-KTM), Francesco Romano (Bardiani-CSF-Faizanè) e Josip Rumac (Androni Giocattoli-Sidermec). Nel giro di una manciata di km sui 4 attaccanti sono rientrati anche Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling) e Lawson Craddock (EF Pro Cycling), rimasti inizialmente fuori dall’azione ma bravi a rimediare immediatamente. I fuggitivi hanno subito guadagnato un buon margine, complice il disinteresse del gruppo. Dopo una decina di km però Holmes è stato appiedato da una foratura che lo ha costretto a perdere contatto dagli altri 5 fuggitivi. Il britannico è riuscito a rientrare al km 14 in compagnia dell’Ecuadoriano Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling) e del danese Mikkle Bjerg (UAE-Team Emirates) che nel frattempo erano evasi dal gruppo all’inseguimento dei battistrada.
Gli 8 fuggitivi hanno proseguito di comune accordo incrementando il vantaggio, che ha toccato i 4’40” dopo appena 17 km dalla partenza. A quel punto in testa al gruppo sona apparsi i corridori della Mitchelton-Scott, intenzionati a tenere la fuga sotto controllo e a fare la corsa per il capitano Simon Yates. Grazie al ritmo imposto dai corridori della formazione australiana, il gap si è così stabilizzato, oscillando tra i 4’20” e i 4’50” per tutta la prima parte della tappa.

La corsa ha quindi proceduto senza particolari sussulti. I fuggitivi, approfittando del rallentamento del gruppo avvenuto in corrispondenza del rifornimento posto subito dopo Paternò, hanno nuovamente incrementato il gap che ha raggiunto un massimo di 5’37” a 60 km dall’arrivo.
Il primo traguardo volante di giornata, posto a Zafferana Etnea (km 107,4) e valido solo pei punti della maglia ciclamino, è stato vinto dal croato Rumac davanti al duo della EF Caicedo-Craddock, mentre il gruppo è transitato con un distacco di poco inferiore ai 5’. Da lì in poi, il plotone ha iniziato a recuperare in maniera più sensibile grazie all’arrivo nelle prime posizioni degli uomini della Trek-Segafredo e della Bora-Hansgrohe che hanno ridotto il distacco dai battistrada (4’ ai -35). Proprio mentre la Trek-Segafredo stava iniziando il suo forcing, un sofferente Geraint Thomas, scortato da uno straordinario Filippo Ganna, ha perso contatto dal gruppo. Per il gallese è così iniziato il lungo calvario verso il traguardo.

Nel gruppo di testa intanto Francesco Romano e Josip Rumac avevano già perso contatto dagli altri 6 battistrada nel tratto di avvicinamento all’Etna. Ai -30 i fuggitivi avevano ancora 3’ sul gruppo principale guidato dagli uomini della Trek e 3’30” su Geraint Thomas, trainato da Rohan Dennis e Filippo Ganna. Proprio all’imbocco della salita finale ha perso contatto anche Lawson Craddock, vincitore del traguardo volante di Linguaglossa.
A fare il ritmo è stato soprattutto Jonathan Caicedo. Le tirate dell’Ecuadoriano hanno fatto staccare prima Victor Campenares (ai -15) e poco dopo anche Matthew Holmes e Mikkel Bjerg (ai -14).
Nel gruppo principale è stata invece la Bora-Hansgrohe a prendere le redini della corsa, in particolare grazie al straordinario lavoro di Matteo Fabbro. Il ritmo imposto dal Friulano ha mietuto la seconda vittima di giornata: Simon Yates. Il britannico, reduce dalla vittoria alla Tirreno e favorito n°1 per la vittoria di tappa, si è staccato ai -9 andando incontro ad una crisi inaspettata.
A 5 km dall’arrivo Jonathan Caicedo è riuscito a sbarazzarsi anche dell’ultimo avversario rimasto a ruota, Giovanni Visconti. Nel frattempo il gruppo aveva rallentato il ritmo vista l’assenza di una squadra in grado di prendere la situazione in mano. Ad approfittarne sono stati Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) e Wilco Kelderman (Team Sunweb), scattati l’uno dopo l’altro proprio mentre il gruppo iniziava a trovare la pioggia.

Caicedo ha continuato la sua cavalcanta nonostante il forte vento contrario. Ai -3 il margine su Visconti era di 15” mentre il gruppo, ora tirato da Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), viaggiava con 1’45” di ritardo. Proprio ai -3 è arrivato l’attacco di Vincenzo Nibali a cui hanno resistito solo Jakob Fuglsang (Astana Pro Team), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), Antonio Pedrero (Movistar Team) e Hermann Pernsteiner (Bahrain-McLaren). Ai -2,5 è stato il turno di Jakob Fulgsang che ha prodotto una nuova accelerazione a cui Pernsteiner, Pedrero e infine anche Kruijswijk non hanno resistito. L’olandese poco dopo è rientrato sugli altri quattro che nel frattempo avevano rallentato l’andatura.
Caicedo è transitato sotto lo striscione dell’ultimo km con 20” su Visconti e poco meno di 1’ sul gruppo Nibali, margini che gli hanno permesso di godersi in pieno la sua prima grande vittoria della carriera. Jonathan Caicedo è giunto al traguado con 21” su Visconti, 30” su Harm Vanhoucke e 39” su Wilco Kelderman. Jakob Fuglsang (4°) ha regolato il gruppetto giunto a 51” e comprendente Rafal Majka, Vicenzo Nibali, Jonathan Castroviejo e Domenico Pozzovivo. Poco dopo sono arrivati Steven Kruijswijk (10° a 56”) e il sorprendente Joao Almeida (11° a 1’03”). Passivi pesanti per Simon Yates (31° a 4’22) e Geraint Thomas, giunto a 12’19 e scortato sulla linea del traguardo da Salvatore Puccio.

Letteralmente rivoluzionata la classifica generale. La nuova magliar rosa è Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) che precede di pochi centesimi Jonathan Caicedo. 3° è il basco Pello Bilbao (a 37”) davanti a Wilco Kelderman (4° a 42”) e Harm Vanhoucke (5° a 53”). Vincenzo Nibali è risalito fino alla 6a posizione (a 55”) mentre Pozzovivo è 7° a 59”. Completano la top ten Brandon McNulty (UAE-Team Emirates) a 1’11”, Jakob Fuglsang (9° a 1’13) e Steven Kruijswijk (10° a 1’15”)
Almeida è il 2° portoghese della storia a vestire la maglia rosa, 31 anni dopo Acacio da Silva che aveva indossato il simbolo del primato proprio sull’Etna.

Domani è in programma la 4a tappa, la Catania-Villafranca Tirrena, lunga appena 140 km. L’unica asperità di giornata sarà il gpm di Portella Mandrazzi posto al km 75,5. Una volta giunti in cima, i corridori affronteranno una lunga discea e poi un tratto pianeggiante di oltre 40 km. Grandi favoriti saranno i velocisti, finora rimasti nell’ombra.

Pierpaolo Gnisci

Caicedo doma lEtna (fonte: Gretty Images)

Caicedo doma l'Etna (fonte: Getty Images)

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