IL PORTOGALLO GODE: GUERREIRO VINCE, ALMEIDA TIENE LA ROSA
Sorride al Portogallo la 9a tappa del Giro d’Italia 2020. Ad alzare la braccia al cielo, al termine di una tappa condizionata dalla pioggia e infine anche da un forte vento, è stato il lusitano Ruben Guerreiro. Il corridore della EF Pro Cycling ha avuto la meglio su Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) al termine di una fuga nata ad una settantina di chilometri dal via. Il suo connazionale Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) è invece riuscito a difendere la maglia rosa, conquistata ormai 6 giorni fa sull’Etna, nonostante abbia perso qualche secondo lungo le dure rampe finali che portavano ai 1658 metri di Piano Aremogna.
La tappa odierna si presentava come una delle più complicate della prima parte di Giro con i suoi 4000 metri di dislivello. I primi 30 km, tutti lungo la costa adriatica, erano pianeggianti. Arrivati a Fossacesia, si iniziava a salire verso Guardiagrele (km 75,6) dove era posto il primo traguardo volante di giornata. Superato un breve tratto in discesa, iniziava la salita più dura di giornata, il Passo Lanciano (12,4 km al 7,1%) la cui vetta era posta al km 91,9. Dopo la successiva discesa la strada ricominciava a salire, seppur senza grandi pendenze, vista la presenza di altri due gpm, il Passo di San Leonardo (km 146) e la salita di Bosco Sant’Antonio (km 181,4), entrambi di seconda categoria.
Proprio in cima al 3° gpm di giornata iniziava un tratto sostanzialmente pianeggiante che terminava nell’abitato di Roccaraso (km 198,8), dove aveva inizio la salita finale, lunga quasi 10 km. L’ascesa era divisa in due parti: la prima, lunga 5 km e con pendenze compese tra il 5 e il 7 %, era seguita da tre km di falsopiano; la seconda parte terminava in sotto il traguardo ed era lunga 1,6 km con pendenze sempre intorno al 10%.
Da segnalare il ritiro di Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation) che non è partito a causa di problemi intestinali.
La partenza della corsa è avvenuta sotto una fitta pioggia. Sin dal via è iniziata la bagarre visto che in tanti avevano intenzione di entrare nella fuga di giornata. Tra i più attivi, da segnalare Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling). Proprio perchè la fuga interessava a tanti, nessuno è riuscito ad evadere e la battaglia ha continuato ad infuriare per tantissimi km. Ne è venuto fuori un inizio ad altissima velocità. A farne le spese Pavel Kochetkov (CCC Team) e Stephane Rossetto (Cofidis) che hanno subito perso contatto dal gruppo e si sono ritrovati ad inseguire per tutta tappa. Il russo si è poi ritirato dopo neanche 100 km.
Intorno al km 40 si sono avvantaggiati un instancabile Filippo Ganna, Kilian Frankiny (Groupama-FDJ), Luca Chirico (Androni Giocattoli-Sidermec) e Dario Cataldo (Movistar). I 4 attaccanti hanno raggiunto circa mezzo minuto di vantaggio prima di essere ripresi. Dopo un’ora di corsa i corridori avevano già percorso 50 km, ma la fuga non era riuscita ancora ad andare via.
I tentativi si sono speracati. Dopo un attacco di Matteo Spreafico (Vini Zabù-Brado-KTM), è stato il turno di un terzetto formato da Josef Cerny (CCC Team), Matthew Holmes (Lotto-Soudal) e Simon Pellaud (Androni-Giocattoli), già protagonista di numerose fughe nel corso delle prime tappe. I tre sono evasi poco prima dell’inizio della salita che portava a Guardagrele ma sono stati ripresi al km 70 km. Poco prima del traguardo volante posto al km 75,6, hanno provato ad avvantaggiarsi Jack Haig (Mitchelton-Scott), Jonathan Narvaez (Ineos Grenadiers) e il duo del Movistar Team formato da Davide Villella e Sergio Samitier. Con loro inizialmente si è ritrovato anche Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che ha ovviamente subito desistito. Anche questo attacco non ha avuto fortuna.
Proprio in prossimità del traguardo volante di Guardiagrele, è finalmente andata via la fuga di giornata grazie all’azione di un quartetto formato da Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling), Ben O’Connor (NTT Pro Cycling), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) e Eduardo Sepulveda (Movistar Team). Il gruppo ha rallentato e il drappello di testa ha immediatamente guadagnato, imboccando l’ascesa al Passo Lanciano con un paio di minuti di vantaggio. Dietro di loro, con circa 30” di ritardo, inseguivano Giovanni Visconti (Vini Zabù-Brado-KTM) e Larry Warbasse (Ag2r La Mondiale). Poco più dietro vi era invece l’elvetico Kilian Frankiny (a 40”). I tre inseguitori sono riusciti a rientrare sulle prime rampe della salita dando vita ad un gruppetto di 7 uomini.
Nel frattempo anche il danese Mikkel Bjerg (UAE-Team Emirates) era uscito dal gruppo all’inseguimento dei battistrada, iniziando la salita con circa 4’ di ritardo. Il danese ha man mano recuperato ed è passato al gpm di Passo Lanciano (vinto da Giovanni Visconti davanti a Guerreiro e Castroviejo), con uno svantaggio di circa 1’, prima di rientrare al termine della discesa (ai -89). Il gruppo, dopo essere transitato al gpm con 6’30” di ritardo, ha condotto la discesa a velocità altissima recuperando un minuto agli 8 battistrada. In particolare sono stati gli uomini della Trek-Segafredo, guidati da Giulio Ciccone, ad imporre l’andatura in discesa spaccando il gruppo in più tronconi. Tra i corridori rimasti attardati anche Filippo Ganna (Ineos Grenardiers) e Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal). Finita la discesa, l’andatura del gruppo è calata e i vari drappelli si sono ricongiunti. Il distacco si è così stabilizzato intorno ai 6’20” per diversi km, mentre sulla corsa tornava il maltempo.
Lungo la salita verso Passo San Leonardo (km 154,7) il gruppo, tiratato dagli uomini di Deceuninck-Quick Step, Astana Pro Team e Trek-Segafredo, ha aumentato notevolmente l’andatura facendo staccare diversi corridori e recuperando oltre due minuti ai fuggitivi. In cima al gpm, vinto nuovamente da Giovanni Visconti davanti a Guerreiro e Castroviejo, il distacco del gruppo era di poco inferiore ai 4’. Il gap è rimasto costante nella successiva discesa, al termine del quale iniziava subito l’ascesa verso Bosco di Sant’Antonio (9,4 km al 5,1%). Appena iniziata la salita, Bjerg e Castroviejo hanno provato ad avvantaggiarsi. Su di loro sono rientrati rapidamente Frankiny, Warbasse e quindi anche Guerreiro che ha poi vinto il gpm davanti a Castroviejo e Frankin. Lo svantaggio in questa fase è nuovamente diminuito (3′22″ al gpm) a causa della ricomparsa in testa degli uomini della Trek-Segafredo. Nel successivo tratto di falspoiano il gruppo ha però rallentato e la fuga ha riguadagnato qualche secondo.
Giunti nell’abitato di Roccaraso, ai piedi della salita finale, il gruppo si è frazionato a causa del vento e del ritmo imposto dagli uomini del Team Sunweb. Iniziata la salita, però, è stato nuovamente Antonio Nibali (Trek-Segafredo) a prendere la situazione in mano favorendo la selezione del gruppo. Nel frattempo, ai -6, nel gruppo di testa Castroviejo ha provato a scrollarsi di dosso i quattro compagni di fuga. L’unico a resistergli è stato Guerreiro, mentre Frankiny, Warbasse e Bjerg sono andati in difficoltà.
Il primo a rompere gli indugi nel gruppo è stato invece Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott) seguito a ruota da Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). I due contrattaccanti all’imbocco della rampa finale avevano già guadagnato circa 40 secondi sul gruppo. Davanti invece Warbasse, Frankiny e Bjerg inseguivano i due battistrada a 30”. Prorio all’inizio dell’ultimo tratto di salita, il vento è diventato ancora più insistente spirando in direzione laterale rispetto alla marcia dei corridori.
Forse anche a causa di questo aspetto i due battistrada hanno proseguito insieme giocandosi la tappa in volata. Castroviejo, che ha condotto in testa per tutto l’ultimo km, ha provato ad accelerare ai 200 metri ma Guerreiro gli è facilmente uscito di ruota, tagliando il traguardo con 8” di vantaggio sullo spagnolo. 3° posto, a 58”, per Mikkel Bjerg che ha preceduto Kilian Frankiny (4°) e Larry Warbasse (5°), entrambi giunti ad 1’16”. A pochi secondi da loro sono arrivati i due contrattanti, ovvero Tao Geoghegan Hart (6° ad 1’19”) e Lucas Hamilton (7° a 1’32”).
Nel gruppo maglia rosa la battaglia si è consumata soltanto dopo il triangolo dell’ultimo chilometro. A fare la selezione sono stati Wilco Kelderman (Team Sunweb) e Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) giunti ad 1’38” insieme all’altro corridore del Team Sunweb, Jai Hindley. Poco dietro il duo Bora formato da Rafal Majka e Patrick Konrad, arrivato ad 1’41”. Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling) ha tagliato il traguardo ad 1’44” in compagnia di Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Non bene Vincenzo Nibali, arrivato 16° ad 1’52”, mentre Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) ha perso 1’56”, conservando la maglia rosa. Ancora peggio Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), giunto ad 1′59″ insieme ad Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal).
Nella nuova classifica generale il portoghese guida con 30” su Wilco Kelderman, 39” su Pello Bilbao (Bahrain-McLaren) e 53” su Domenico Pozzovivo. Vincenzo Nibali resta in 5a posizione a 57” dal portoghese e con appena 4” di vantaggio su Jakob Fuglsang, ora 6°. Il giovane Harm Vanhoucke è scivolato in 7a posizione, ad 1’02”. Chiudono la top ten Patrick Konrad (8° a 1’11”), Jay Hindley (9° a 1’15”) e Rafal Majka (10° a 1’17”).
Domani è in programma il primo giorno di riposo della Corsa Rosa. Si ripartirà martedì con la 10a tappa, da Lanciano a Tortoreto per un totale di 177 km. La prima parte del percorso sarà abbastanza semplice, nononostante un paio di strappi di cui uno classificato come gpm di 4a categoria. Ben più insidiosi saranno invece I 40 km finali a causa della presenza di 5 muri in rapida sequenza nel giro di neanche 20 chilometri. Tra questi da segnalare in particolare il primo a Colonnella (km 140) e l’ultimo a Tortoreto (km 168). Gli ultimi 10 km saranno invece completamente piatti. Tappa insidiosa che potrebbe favorire una nuova fuga e stuzzicare qualche uomo di classifica.
Pierpaolo Gnisci

Guerreiro conquista Roccaraso (foto: Getty Images)
11-10-2020
ottobre 11, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il portoghese Ruben Antonio Almeida Guerreiro (EF Pro Cycling) si è imposto nella nona tappa, San Salvo – Roccaraso (Aremogna), percorrendo 208 Km in 5h41′20″ alla media di 36.56 Km/h. Ha preceduto di 8″ lo spagnolo Jonathan Castroviejo Nicolás (INEOS Grenadiers) e di 58″ il danese Mikkel Bjerg (UAE-Team Emirates). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), 14° a 1′44″. Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è ancora in maglia rosa con 30″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb) e 39″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren). Miglior italiano Pozzovivo, 4° a 53″
GAND – WEVELGEM
Il danese Mads Pedersen (Trek – Segafredo) si è imposto nella classica belga, Ypres – Wevelgem, percorrendo 232.5 Km in 5h19′20″ alla media di 43.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step) e l’italiano Matteo Trentin (CCC Team)
PARIGI – TOURS
Il danese Casper Phillip Pedersen (Team Sunweb) si è imposto nella classica francese, Chartres – Tours, percorrendo 213 Km in 4h51′44″ alla media di 43.81 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Benoît Cosnefroy (AG2R La Mondiale) e di 30″ l’olandese Joris Nieuwenhuis (Team Sunweb). Miglior italiano Alessandro Fedeli (NIPPO DELKO One Provence), 52° a 4′02″.
THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND
Il thailandese Yuttana Mano (nazionale thailandese) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Surat Thani – Ratchaprapa Dam, percorrendo 142.3 Km in 3h26′27″ alla media di 41.36 Km/h. Ha preceduto di 1′35″ i connazionali Nattapol Jumchat (All Star Thailand) e Noppachai Klahan (nazionale thailandese). Nessun italiano in gara. Il tedesco Nikodemus Holler (Bike Aid) si impone in classifica con 35″ sul thailandese Sarawut Sirironnachai (Thailand Continental Cycling Team) e 50″ sul francese Valentin Midey (Roojai.com Cycling Team)
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Il polacco Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Percoto – Martignacco, percorrendo 162.4 Km in 3h25′09″ alla media di 47.50 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harry Sweeny (Lotto – Soudal U23) e di 44″ l’italiano Federico Burchio (Work Service Dynatek Vega). Il norvegese Andreas Leknessund (Uno-X Pro Cycling Team) si impone in classifica con 1′53″ sul francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg Santic) e 2′27″ sullo spagnolo Roger Adrià Oliveras (Equipo Kern Pharma). Miglior italiano Riccardo Lucca (General Store Essegibi F.lli Curia), 11° a 4′30″
LA TAPPA DEL GIORNO: SAN SALVO – ROCCARASO (Aremogna)
ottobre 11, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si torna in montagna per il secondo arrivo in salita. Il traguardo di Roccasaro non faceva parte del programma originario del Giro ed è stato inserito in seguito alla cancellazione delle tre frazioni previste in Ungheria. Trattasi di un vero e proprio tappone appenninico che, prima della non troppo ardua ascesa finale (2 Km conclusivi a parte) proporrà la salite ai passi Lanciano, San Leonardo e del Bosco di Sant’Antonio
È l’ultima delle tre tappe “in più” inserite per sopperire alla cancellazione delle frazioni originariamente previste in Ungheria. Lo scambio non è stato alla pari perché la crono di 10 Km di Budapest è stata sostituita dalla più lunga Monreale-Palermo, il posto della tappa piatta di Győr è stato preso da quella più movimentata frazione terminata a Matera mentre la tappa di Nagykanizsa, pure priva di difficoltà altimetriche, ha lasciato il posto ad un vero e proprio tappone appenninico, quello che oggi i “girini” dovranno affrontare tra San Salvo e Roccaraso. In programma 208 Km e quattro colli, il primo dei quali è ovviamente il più lontano dall’arrivo ma è anche il più impegnativo tra quelli in programma perché, quando al traguardo mancheranno ancora 120 km, si andrà all’attacco del Passo Lanciano (12.7 Km al 6.9%), percorrendo quello che è il tratto iniziale del versante più orientale del celebre Blockhaus. Successivamente si scaleranno le più pedalabili ascese del Passo San Leonardo (13.8 Km al 4.5%) e del Bosco di Sant’Antonio (10 Km al 5%) e pendenze tenere sembra presentare anche la conclusiva arrampicata che dal centro di Roccaraso condurrà sull’altopiano dell’Aremogna. Sono 9,6 Km al 5.7% mitigati dalla presenza di un tratto in discesa di quasi 2 Km e mezzo che si conclude alle porte dell’impegnativa balza finale che terminerà sotto la linea d’arrivo: in quei duemila metri conclusivi la strada tornerà a mordere grazie ad una pendenza media poco inferiore al 10% che potrebbe far andare in affanno qualche pretendente alla vittoria finale.
METEO
San Salvo: cielo coperto, 17.3°C (percepiti 15°C), vento moderato da SSW (13-17 Km/h), umidità al 70%
Guardiagrele (traguardo volante – 75.6 Km): pioggia debole (0.2 mm), 15.3°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (15-18 Km/h), umidità al 75%
Passo Lanciano (GPM – 100.4 Km) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.7°C (percepiti 6.5°C), vento moderato da SW (17-18 Km/h), umidità al 86%
Caramanico Terme (137.1 Km): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17,4°C (percepiti 13.5°C), vento moderato da SSW (17-22 Km/h), umidità al 63%
Cansano (171.5 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15,4°C (percepiti 11°C), vento moderato da SW (18-22 Km/h), umidità al 79%
Roccaraso (Aremogna) : pioggia debole (0.4 mm), 6.3°C (percepiti 3°C), vento moderato da SW (19-27 Km/h), umidità al 93%
GLI ORARI DEL GIRO
09.30: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
10.30 partenza da San Salvo
12.15-12.25: traguardo volante di Guardiagrele
13.00-13.25: scollinamento Passo Lanciano
13.30: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 125 Km dalla partenza)
14.35-15.10: scollinamento Passo San Leonardo
15.20-16.00: scollinamento Bosco di Sant’Antonio
15.40-16.20: traguardo di Rivisondoli
15.44-16.25: passaggio da Roccaraso (centro) e inizio salita finale
16.05-16.50: arrivo a Roccaraso (Aremogna)
UN PO’ DI STORIA
È la principale stazione di sport invernale della Regione Abruzzo è, anche grazie a questo “status”, Roccaraso è stata spesso toccata dal percorso del Giro d’Italia, che vi è transitato per la prima volta il 18 maggio del 1909 durante la terza tappa della prima edizione della Corsa Rosa (Chieti – Napoli, vinta da Giovanni Rossignoli). Nel corso di più di cent’anni di storia il Giro vi ha in svariate occasione posto traguardi della montagna, mentre gli arrivi di tappa sono stati complessivamente sette, due dei quali fissati sull’Altopiano dell’Aremogna, dove si arriverà anche quest’anno e dove si sono imposti il toscano Fabrizio Fabbri nel 1976 e il belga Tim Wellens nel 2016. Nelle altre cinque occasioni il traguardo era fissato presso il centro di Roccaraso, dove hanno lasciato la firma il lombardo Giorgio Albani nel 1952, il “Campionissimo” Fausto Coppi nel 1953, il belga Walter Boucquet nel 1964, il francese Bernard Hinault nel 1980 e il veneto Moreno Argentin nel 1987.

L’altopiano delle Cinquemiglie con le alture dell’Aremogna sulla sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (Google Street View)
A VIESTE SCOCCA L’ORA DI DOWSETT, IL COVID METTE FUORI CORSA YATES
Una lunga fuga terminata con l’assolo di un emozionatissimo Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation). E’ questo il riassunto dell’8a tappa del Giro d’Italia 2020. Il britannico, ex-recordman dell’ora, è riuscito ad imporsi con un’azione solitaria nata ai -18 dall’arrivo, al termine di una lunga fuga che ha visto protagonisti 6 corridori. Alle sue spalle un bravo Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers) e l’altro britannico Matthew Holmes (Lotto-Soudal). Resta in maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) alla vigilia della tappa di Roccaraso che potrebbe dare una nuova svolta alla corsa. Ritirato Simon Yates (Mitchelton-Scott), risultato positivo al coronavirus.
L’8a tappa, 200 km da Giovinazzo a Vieste, si presentava come una delle frazioni interlocutorie visto che si prestava a diversi epiloghi. I primi 95 km erano piatti come un biliardo. Giunti a Manfredonia, dove era posto il primo traguardo volante di giornata, iniziava la salita di Monte Sant’Angelo (km 106,2) classificata come gpm di 2a categora. Al termine della successiva discesa, i corridori dovevano affrontare un finale costellato di strappetti che terminava con un circuito di 14,5 km da percorrere quasi per due volte. Particolarmente insidioso era lo strappo di La Chiesuola (1 km al 9,3 % di pendenza media) posto ad appena 10 km dall’arrivo
La grande notizia della giornata è arrivata ancora prima della partenza. Simon Yates (Mitchelton-Scott) è risultato positivo al covid e ha dovuto abbandonare la corsa. Il britannico aveva avvertito i primi sintomi ieri sera ed è stato sottoposto al tampone che ha dato esito positivo. Fortunatamnte sono risultati negativi i tamponi effettuati ai suoi compagni di squadra.
Oltre a Yates, altri 4 corridori sono stati costretti ad alzare bandiera bianca a causa degli infortuni subiti durante la tappa di Matera: Matteo Affini (Mitchelton-Scott) ha rimediato una frattura alla mano destra, Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale) una frattura al polso sinistro, mentre Sean Benntt (EF Pro Cycling) si è rotto lo scafoide sinistro. Tante botte invece per Patrick Gamper (Bora-Hansgrohe), anche lui costretto al ritiro.
Pronti, via ed è subito scoppiata la battaglia per andare in fuga. Per diversi chilometri si sono consumati numerosi attacchi, nessuno dei quali ha avuto successo, finchè al km 21 è riuscito ad avvantaggiarsi un drappello formato da Matthias Brandle e Alex Dowsett, entrambi della Israel Start-Up Nation, Matthew Holmes (Lotto-Soudal), Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Simone Ravanelli (Androni Giocattoli-Sidermec) e Joey Rosskopf (CCC Team). Il gruppo non ha lasciato andare subito la fuga, tenendola a 20” per qualche chilometro, prima di arrendersi una volta usciti da Barletta. I fuggitivi hanno così avuto via libera e nel giro di un paio di km il distacco ha superato i 3’. Per tutta la prima fase di tappa, il gruppo è stato tirato da Iljo Keisse (Deceuninck-Quick Step) con a ruota gli uomini della Bahrain-McLaren. Il belga ha imposto un ritmo piuttosto blando che ha consentito al sestetto di testa di dilatare a dismisura il vantaggio: dopo 60 km il gruppo pagava già 7’35”, mentre al km 90 il gap aveva superato i 9’30”.
Poco prima del traguardo volante di Manfredonia (km 90,3), in testa al gruppo sono arrivati altri corridori della Deceuninck e il ritmo è leggermente aumentato. Lungo la salita Monte Sant’Angelo (9,6 km al 6,1%) non si sono registrati attacchi ne cambi di ritmo e il distacco si è così stabilizzato intorno ai 10’20”. Il gpm, così come il precedente traguardo volante, è stato conquistato dal britannico Holmes. Nel gruppo invece a trasitare per primo è stato Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) che ha voluto imboccare in testa la discesa.
Proprio lungo la discesa è avvenuta una caduta che ha visto coinvolti Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Ben Gastauer (Ag2r La Mondiale). Il lussemburghese è stato costretto al ritiro a causa di una sospetta frattura alla clavicola sinistra. Problemi anche per Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) che ha forato ed è stato costretto ad attendere l’ammirglia perdendo oltre 1’ dalla testa del gruppo, nel frattempo spaccato in più tronconi. Ai – 70 il gruppo maglia rosa, sempre guidato dalla Trek-Segafredo, pagava 7’55” mentre il gruppo in cui era rientrato Fuglsang e che vedeva presente anche Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) si trovava a 8’45”. Nel mezzo vi era un ulteriore drappello con Arnaud Demare (Groupama-FDJ) che stava per rientrare sul gruppo principale.
Di lì a poco la Trek si è rialzata, il gruppo Fuglsang è rientrato (ai -68) e la fuga ha ricominciato a guadagnare. A quel punto è stato chiaro che la vittoria di tappa era una qustione che riguardava solo i sei battistrada.
I fuggitivi hanno proseguito di comune accordo fino ai -30, quando è arrivato il primo scatto, ad opera di Alex Dowsett su ci ha immediatamente chiuso Salvatore Puccio. Proprio l’uomo della Ineos ha tentato l’assolo sul primo passaggio dello strappo de La Chiesuola, ai -25. L’unico corridore in grado di resistergli è stato Matthew Holmes, mentre alle loro spalle provava a rientrare Joey Rosskopf. Più staccati Ravanelli, Dowsett e l’austriaco Brandle che ere stato il primo a perdre contatto.
Rosskopf è riuscito a rientrare subito dopo lo scollinamento, dando vita ad un terzetto in testa alla corsa. I tre inseguitori avaveno perso una quindicina di secondi lungo lo strappo ma sono rientrati a 18,5 km dall’arrivo in particolare per merito del lavoro svolto dal duo della Israel. Appena ricompattati, Alex Dowsett è partito in progressione lungo un tratto pianeggiante. Nessuno è riuscito a rispondere al britannico che, forte delle sue doti sul passo, ha subito guadagnato un buon margine, pari a 30” al penultimo passaggio sulla linea del traguardo. Il gruppo viaggiava tranquillamente ormai ad 12’.
Dowsett ha incrementato ancora il vantaggio che ha raggiunto I 55” ai piedi delo strappo de La Chiesuola. Lungo la rampe più dure Holmes e Puccio hanno vistosamente accelerato nel disperato tentativo di riavvicinare il corridre della Israel. Il duo inseguitore, alle cui spalle vi era di nuovo Rosskopf, ha letteralmente dimezzato il gap, portandolo a 23” allo scollinamento.
Così come successo nel precedente giro, Rosskopf è immediatamente rientrato su Holmes e Puccio. L’inseguimento di Dowsett però non ha dato buoni frutti e il britannico è riuscito nuovamente a guadagnare qualche secondo e ad arrivare tutto solo a braccia alzate sotto il traguardo di Vieste. Per il corridore Inglese si tratta della seconda vittoria di tappa al Giro, 7 anni dopo quella nella crono di Saltara. Per la Israel Start-Up Nation è invece la prima vittoria in assoluto in un grande giro.
Alle spalle dell’ex-recordman dell’ora, il terzetto inseguitore è arrivato ad 1’15” regolato da Salvatore Puccio, davanti Matthew Holmes e Joey Rosskopf. Matthias Brandle (a 2’10”) ha facilmente battuto Simone Ravanelli nello sprint per il quinto posto, mentre il gruppo ha tagliato il traguardo con ben 13’56” di ritardo, regolato da Michael Matthews (Team Sunweb) davanti a Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates), Mikkel Bjerg (UAE-Team Emirates) e Andrea Vendrame (Ag2r La Mondiale).
In classificata generale non cambia niente. Resta in rosa Joao Almeida (Deceuninck- Quick Step) con 43” su Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), 48” su Wilco Kelderman (Team Sunweb), 59” su Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) e 1’01” su Vincenzo Nibali. Seguono Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling) a 1’05”, Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) a 1’19” e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) a 1’21”.
Domani è in programma la 9a tappa, la più dura della prima parte di Giro. La San Salvo-Roccaraso proporrà un inizio di corsa relativamente semplice, ma dopo 80 km il canovaccio cambierà completamente vista la presenza di numerose salite. La prima ascesa sarà quella del Passo Lancino (12,4 km al 7%), gpm di 1a categoria posto al km 100,9. Dopo la discesa la strada tornerà a salire fino a raggiungere il Passo di San Leonardo (2a categoria, km 146) e poi il penultimo gpm di giornata di Bosco di Sant’Antonio (km 172,8). Infine, dopo esser transitati per Pescocostanzo, I corrridori dovranno salire fino ai 1658 metri di Roccaraso/Piano Aremogna. Particolarmente impegnativo sarà l’ultimo km, al 10,6% di pendenza media.
Pierpaolo Gnisci

Assolo di Dowsett a Vieste (foto:Bettini)
10-10-2020
ottobre 10, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il britannico Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation) si è imposto nell’ottava tappa, Giovinazzo – Vieste, percorrendo 200 Km in 4h50′09″ alla media di 41.36 Km/h. Ha preceduto di 1′15″ l’italiano Salvatore Puccio (INEOS Grenadiers) e il connazionale Matthew Holmes (Lotto Soudal). Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è ancora in maglia rosa con 43″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren) e 48″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 5° a 1′01″
VISEGRÁD 4 BICYCLE RACE- GP SLOVAKIA
Il polacco Stanisław Aniołkowski (CCC Development Team) si è imposto nella corsa slovacca, circuito di Čunovo (Bratislava), percorrendo 150.2 Km in 3h13′39″ alla media di 46.54 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Alois Kaňkovský (Elkov – Kasper) e il connazionale Karol Wawrzyniak (CCC Development Team). Nessun italiano in gara.
THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND
Il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid) si è imposto nella quinta tappa, Ranong – Surat Thani, percorrendo 219.6 Km in 5h27′59″ alla media di 40.17 Km/h. Ha preceduto allo sprint il thailandese Thanawut Sanikwathi (Thailand Continental Cycling Team) e l’olandese Jesse de Rooij (Bike Aid). Nessun italiano in gara. Il tedesco Nikodemus Holler (Bike Aid) è ancora leader della classifica con 35″ sul thailandese Sarawut Sirironnachai (Thailand Continental Cycling Team) e 50″ sul francese Valentin Midey (Roojai.com Cycling Team)
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Il norvegese Andreas Leknessund (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, San Vito al Tagliamento – Buja, percorrendo 148 Km in 3h33′20″ alla media di 41.62 Km/h. Ha preceduto di 1′02″ sul danese Asbjørn Hellemose (Velo Club Mendrisio) e di 1′03″ il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg Santic). Miglior italiano Edoardo Zambanini (Zalf Euromobil Désirée Fior), 12° a 2′42″. Leknessund è il nuovo leader della classifica con 1′53″ su Guérin e 2′27″ sullo spagnolo Roger Adrià Oliveras (Equipo Kern Pharma). Miglior italiano Riccardo Lucca (General Store Essegibi F.lli Curia), 13° a 4′06″
LA TAPPA DEL GIORNO: GIOVINAZZO – VIESTE (Gargano)
ottobre 10, 2020 by Redazione
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Finale sulla tormentata costa del Gargano per l’unica tappa interamente pugliese del Giro 2020. Gli ultimi 110 Km saranno tutto un susseguirsi di curve e controcurve, tra i quali s’inseriscono saliscendi a go go che avranno il loro culmine nella doppia ascesa del muro di Via Saragat a Vieste
Si rimane in Puglia per una tappa “double face”, totalmente pianeggiante e quasi completamente priva di curva nei primi 90 Km e molto tortuosa nei restanti 110 Km. Lo “spartiacque” di questa frazione sarà rappresentato dalla salita di Monte Sant’Angelo (9.4 Km al 6.2%), superata la quale inizierà il tormentato tratto finale disegnato lungo le coste del Gargano, culminante con la doppia ascesa al muro di Via Saragat, un chilometro spaccato al 9.3% con un picco del 17% raggiunto nella seconda metà della salita, nella quale la pendenza media schizza all’11.4%. L’ultimo passaggio in vetta a questo muro avverrà quando al traguardo mancheranno 10 Km, privi di difficoltà altimetriche ma che prevedono il ritorno verso Vieste percorrendo la strada litoranea e, a questo punto, potrebbe entrare in scena anche il vento a rendere avversa la marcia dei corridori. Sulla carta è tappa da fughe, ma anche gli uomini che puntano al successo finale dovranno tenere gli occhi bene aperti per evitare fatali distrazioni, perché su di un percorso planimetricamente molto complicato sono favoriti i corridori davanti rispetto a quelli costretti ad inseguire.
METEO
Giovinazzo: cielo sereno, 20.7°C, vento debole da NW (4-5 Km/h), umidità al 40%
Barletta (33.6 Km): cielo sereno, 22.4°C, vento debole da W (7-8 Km/h), umidità al 38%
Monte Sant’Angelo (GPM – 106.2 Km) : cielo sereno, 18.7°C, vento debole da W (4 Km/h), umidità al 29%
Vieste (primo passaggio – 173.6 Km): cielo sereno, 23.5°C, vento debole da N (4-5 Km/h), umidità al 43%
Vieste (traguardo) : cielo sereno, 23.2°C, vento debole da NE (5-6 Km/h), umidità al 45%
GLI ORARI DEL GIRO
10.35: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
11.35: partenza da Giovinazzo
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 35 Km dalla partenza)
13-30-13.45: traguardo volante di Manfredonia
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.05-14.25: scollinamento Monte Sant’Angelo
15.15-15.45: scollinamento La Guardiola
15.40-16.10: scollinamento muro di Via Saragat (primo passaggio)
15.50-16.25: traguardo volante di Vieste (primo passaggio dal traguardo)
16.00-16.30: scollinamento muro di Via Saragat (secondo passaggio)
16.15-16.45: arrivo a Vieste
UN PO’ DI STORIA
Due volte la Corsa Rosa ha fatto scalo a Vieste e in entrambe le occasioni a uscirne a testa alta e con il sorriso sulle labbra è stato Giuseppe Saronni, anche se solo una volta il nome del corridore lombardo-piemontese figura nel ristrettissimo albo d’oro degli arrivi nella cittadina pugliese. Fu effettivamente lui il primo a tagliare il traguardo il 22 maggio del 1979, quando l’attuale dirigente dell’ UAE Team Emirates regolò allo sprint il suo eterno rivale Francesco Moser e il belga Roger De Vlaeminck al termine della quinta frazione del primo dei due Giri vinti da “Beppe”. Nove anni più tardi sul medesimo traguardo terminò una difficile cronosquadre di 40 Km che prese il via da Rodi Garganico e che fu conquistata dalla Della Tongo-Colnago, la formazione nella quale Saronni militava dal 1982 e che lascerà proprio al termine di quella stagione per passare alla Malvor: quel giorno a indossare la maglia rosa era Massimo Podenzana, che l’aveva conquistata con una fuga da lontano nella semitappa del mattino e che per vestirà con onore per nove giorni, fino alle tappe alpine.

Il Pizzomunno di Vieste e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (viaggianza.com)
TRIS DI DÉMARE NEL GIORNO DEI VENTAGLI
Sulla carta era la tappa più semplice del Giro d’Italia 2020. Lunga soltanto 143 km e completamente piatta, la Matera-Brindisi era destinata a diventare la classica tappa di trasferimento con un prevedibile epilogo in volata. E invece la 7a tappa ha rischiato d’essere una delle più importanti della 107a edizione della “Corsa Rosa” grazie al vento che ha condizionato la frazione. Alla fine ad alzare le braccia al cielo è stato nuovamente Arnaud Démare (Groupama-FDJ), giunto già al terzo sigillo dopo aver finalizzato nel migliore dei modi il grande lavoro dei suoi compagni. Ancora 2° Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) davanti a Michael Matthews (Team Sunweb). Nessun movimento in testa alla classifica che vede ancora in maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) davanti a Pello Bilbao (Bahrain-McLaren) e Wilco Kelderman (Team Sunweb).
Il via ufficiale alla corsa è stato dato da Stefano Allocchio alle 13:10. Dopo appena un paio di km è riuscito ad avvantaggiarsi un quartetto composto da Josef Cerny (CCC Team) e dai soliti Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Marco Frapporti (Bardiani-CSF-Faizanè) e Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), già protagonisti delle fughe nelle precedenti frazioni. Non è riuscito invece a cogliere l’attimo giusto il giovane Fabio Mazzucco (Bardiani-CSF-Faizanè) che si è lanciato poco dopo all’inseguimento dei quattro battistrada senza riuscire a rientrare. Il vantaggio dei fuggitivi è cresciuto rapidamente raggiungendo i 2’ al km 10.
A quel punto, il copione della corsa è stato letteralmente stravolto dagli uomini della Deceuninck-Quick Step che hanno provato a creare scompiglio sfruttando il vento laterale. Sotto l’impulso della formazione Belga, il plotone si è letteralmente frantumato in diversi ventagli. Nel giro di pochissimi km nel gruppo principale sono rimasti circa 30 corridori, tra cui il leader Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma), Wilco Kelderman (Team Sunweb), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Elia Viviani (Cofidis) e Arnaud Démare (Groupama-FDJ). Nel primo gruppo inseguitore vi erano tra gli altri Jakob Fuglsang (Astana Pro Team), Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), Rafal Majka e Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe). Nel secondo drappello erano rimasti intruppati Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), e Simon Yates (Mitchelton-Scott). Quest’ultimo, abituato a stazionare nelle retrovie del gruppo, era stato tra i primi uomini di classifica a perdere contatto.
Il gruppetto della maglia rosa, tirato da Deceuninck-Quick Step, Team Sunweb e Jumbo-Visma, ha continuato a forzare, andando a riprendere i quattro battistrada poco prima del km 25. Poco dietro, il gruppo di Fuglsang stava invece provando a riavvicinarsi grazie al grande lavoro profuso dagli uomini dell’Astana. Man mano l’intensità del vento è calata e il primo gruppo inseguitore è riuscito a ridurre lentamente il distacco e poi a rientrare sul gruppo maglia rosa al km 46. Il gruppo di Simon Yates, Harm Vanhoucke e Domenico Pozzovivo è invece riuscito a completare il ricongiungimento soltanto dopo 61 km.
Una volta ricompattato, il gruppo ha rallentato l’andatura. Ad approfittarne sono stati Marco Frapporti e Simon Pellaud che sono nuovamente ripartiti in avanscoperta poco prima del traguardo volante di Taranto.
A 500 metri dallo sprint intermedio (km 66,2) nel gruppo di testa è avvenuta una caduta che ha convolto tra gli altri, Jakob Fulgsang e Harm Vanhoucke, nuovamente rimasti attardati. Questa volta però l’inseguimento è durato molto di meno.
La corsa si è così stabilizzata e nel gruppo principale sono continuati a rientrare corridori precedentemente staccati durante i ventagli, tra cui Ilnur Zakarin (CCC Team). Il vantaggio della coppia di testa però non è mai decollato, restando sempre al di sotto dei 20”. I due coraggiosi sono stati ripresi ai -55, poco prima del secondo traguardo volante, posto a Grottaglie (km 91,5), vinto da Manuele Boaro (Astana Pro Team).
Sotto lo striscione dei -45 è arrivata l’ennesima caduta di giornata che ha coinvolto tanti corridori, tra cui il fiammingo Harm Vanhoucke, 4° in classifica e protagonista di una giornata piena d’imprevisti. La caduta ha costretto molti corridori a mettere il piede a terra e a perdere terreno da quel che rimaneva del gruppo principale. Tra gli uomini costretti ad inseguire, da segnalare il “solito” Domenico Pozzovivo. I vari gruppetti sono riusciti a completare l’inseguimento poco prima dello striscione che indicava i 20 km all’arrivo.
La fase finale di corsa è stata decisamente più tranquilla fino al prevedibile epilogo in volata. La preparazione dello sprint ha visto protagonisti gli uomini di Deceuninck-Quick Step, Groupama-FDJ e Jumbo-Visma. In particolare, sono stati gli uomini di Démare a prendere la testa del plotone sotto lo striscione dell’ultimo km e a guidare in modo perfetto il loro capitano verso lo sprint. Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) ha provato ad anticipare la volata, ma Démare è stato subito lesto a prendergli la ruota e saltarlo con l’ennesima irresistibile volata. Il Francese ha tagliato il traguardo a braccia alzate, conquistando la terza vittoria di tappa in questo Giro. Peter Sagan, che ha provato timidamente ad uscire dalla ruota del Francese, si è dovuto accontentare di un altro 2° posto. Il podio di giornata è stato completato da Michael Matthews (Team Sunweb) che ha preceduto a Ben Swift (Ineos Grenardiers), Alvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) e Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation). Chiudono la top ten Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step), Enrico Battaglin (Bahrain-McLaren), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e un deludente Elia Viviani (Cofidis).
Nonostante la tempesta di inizio tappa, resta immutata la classifica generale che vede in testa sempre Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step). Il portoghese precede di 43” Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), di 48” Wilco Kelderman (Team Sunweb) e di 59” Harm Vanhoucke che è riuscito a non perdere tempo nonostante la giornataccia. Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) resta in 5a posizione (a 1’01”), davanti a Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), 6° a 1’05”, e Jakob Fuglsang (Astana Pro Team), 7° a 1’19”. Seguono Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) a 1’21” e i due corridori della Bora-Hansgrohe, Patrick Konrad e Rafal Majka, rispettivamente 9° ad 1’26” e 10° a 1’32”.
Domani è prevista l’8a tappa, da Giovinazzo a Vieste per un totale di 200 km. I primi 90 km saranno completamente piatti, quindi i corridori dovranno affrontare il gpm di 2a categoria di Monte Sant’Angelo (9,4 km al 6,2%). Gli ultimi 80 km saranno costellati di strappetti che renderanno duro il finale. La frazione si presta ad una lunga fuga da lontano, ma non è da escludere l’arrivo in volata di un gruppo ristretto.
Pierpaolo Gnisci

Démare, tris a Brindisi (foto:Bettini)
09-10-2020
ottobre 9, 2020 by Redazione
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GIRO D’ITALIA
Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto anche nella settima tappa, Matera – Brindisi, percorrendo 143 Km in 2h47′28″ alla media di 51.23 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e l’australiano Michael Matthews (Team Sunweb) Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 7°. Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è ancora in maglia rosa con 43″ sullo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren) e 48″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 5° a 1′01″
THE PRINCESS MAHA CHAKRI SIRINDHORN’S CUP – TOUR OF THAILAND
Il thailandese Sarawut Sirironnachai (Thailand Continental Cycling Team) si è imposto anche nella quarta tappa, Chumphon – Ranong, percorrendo 137.1 Km in 3h30′39″ alla media di 39.06 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Valentin Midey (Roojai.com Cycling Team) e il tedesco Nikodemus Holler (Bike Aid). Nessun italiano in gara. Holler è ancora leader della classifica con 36″ su Sirironnachai e 51″ su Midey
GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Il polacco Szymon Krawczyk (CCC Development Team) si è imposto nella seconda tappa, Variano – San Marco di Mereto di Tomba, percorrendo 164.5 Km in 3h37′40″ alla media di 45.34 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Niklas Larsen (Uno-X Pro Cycling Team) e il tedesco Lars Kulbe (Team SKS Sauerland NRW). Miglior italiano Raffaele Radice (Sangemini Trevigiani Mg.Kvis VPM), 7°. Niklas Larsen è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del connazionale Jacob Hindsgaul Madsen (Uno-X Pro Cycling Team) e del norvegese Andreas Leknessund (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Davide Orrico (Team Vorarlberg Santic), 19° a 1′15″
LA TAPPA DEL GIORNO: MATERA – BRINDISI
ottobre 9, 2020 by Redazione
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Apparentemente è una delle frazione più semplici del Giro, visto il suo profilo totalmente pianeggiante. In realtà potrebbe rivelarsi una “trappola” per qualcuno perchè la tappa si disputerà in una delle zone più ventose d’Italia, percorrendo strade lungo le quale Marco Pantani rischiò di perdere il Giro del 1998
Sulla carta quella che andrà in scena oggi tra la Basilicata e la Puglia è la tappa più facile del Giro 2020, chilometraggio di bassa entità (143 Km) e percorso quasi totalmente pianeggiante. Microscopiche sono le due salitelle che s’incontreranno lungo il cammino, un tratto di 600 metri al 4.7% da superare in vista del passaggio da San Giorgio Ionico e uno successivo di 800 metri al 5.4% che s’incontrerà subito prima del traguardo volante ad abbuoni di Grottaglie, quando al traguardo mancheranno una cinquantina buona di chilometri. Nonostante questo, la frazione che terminerà a Brindisi potrebbe rivelarsi fatale per qualcuno, se ci troverà a fare i conti con l’imprevisto spesso in agguato quando si corre in Puglia e in particolare nella zona delle Murge, il vento. Ne sanno qualcosa i compagni di squadra di Marco Pantani che scortarono il “Pirata” lungo le strade del vittorioso Giro del 1998, corsa che lo scalatore romagnolo rischiò di perdere nella tappa che si snodava tra Matera e Lecce e che ricalcava in gran parte il percorso odierno, comprese le due salitelle citate poco sopra. Quando mancavano 50 Km al traguardo la Mercatone Uno si ritrovò staccata dal gruppo principale a causa del vento e ci vollero quasi 20 minuti di rincorsa forsennata per ricucire il ventaglio e tornare in testa alla corsa, dove la Mapei si era schierata compatta davanti a tutti nel tentativo di “far fuori” lo scalatore di Cesenatico.
METEO
Matera : cielo sereno, 21.1°C (percepiti 16°C), vento moderato da NNW (19-24 Km/h), umidità al 35%
Taranto (traguardo volante – 66.2 Km) : cielo sereno, 24.7°C (percepiti 21°C), vento moderato da NNW (19-21 Km/h), umidità al 35%
Grottaglie (traguardo volante – 91.5 Km): cielo sereno, 23°C (percepiti 19°C), vento moderato da N (29-23 Km/h), umidità al 35%
Brindisi : cielo sereno, 20.3°C (percepiti 13°C), vento moderato da NNW (28-31 Km/h), umidità al 61%
GLI ORARI DEL GIRO
12.10: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
12.55: inizio collegamento Eurosport 2 (15 minuti prima della partenza)
13.10: partenza da Matera
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 38 Km dalla partenza)
14.35-14.55: traguardo volante di Taranto
15.10-15.25: traguardo volante di Grottaglie
16.15-16.35: arrivo a Brindisi
UN PO’ DI STORIA
Sono due i precedenti del Giro a Brindisi ed entrambi decisamente particolari. Il più vicino nel tempo non si è verificato in occasione di una giornata di corsa, ma di un turno di sosta, quando nel 1996 la carovana del Giro si riposò per ventiquattrore nella cittadina pugliese dopo il trasferimento dalla Grecia, che quell’anno aveva ospitato le prime tre frazioni, tutte terminate allo sprint con i successi di Silvio Martinello ad Atene, dello svedese Glenn Magnusson a Lepanto e di Giovanni Lombardi a Giànnina. Dopo la sosta brindisina la Corsa Rosa si rimise in marcia con una frazione disputata sul circuito di Ostuni, percorso in senso inverso rispetto ai mondiali del 1976, dove si arrivò nuovamente in volata con affermazione di Mario Cipollini. L’altro precedente porta la data del 20 maggio del 1971, quando Brindisi accolse l’arrivo di un insolito “Grand départ“, una cronostaffetta di 62.2 Km partita da Lecce e suddivisa in dieci batterie nelle quali s’imposero rispettivamente Felice Gimondi, l’olandese Marinus Wagtmans, Ottavio Crepaldi, il belga Antoon Houbrechts, Giacinto Santambrogio, Dino Zandegù, Attilio Benfatto, Pietro Di Caterina, Guerrino Tosello, Gianni Motta e lo svedese Gösta Pettersson, questi due classificati ex aequo nella decima ed ultima batteria. Mettendo insieme i tempi delle batterie fu quindi stilata una classifica generale a squadre per l’assegnazione delle prime maglie rose, vestite dai componenti della Salvarani che ebbero la meglio per tre secondi sui corridori della Molteni.

La scalinata e le due colonne romane poste al termine della Via Appia Antica a Brindisi e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2020 (www.ilgrandesalento.it)
DÉMARE LASCIA TUTTI DI SASSO A MATERA. VOLATA SUPERBA DEL FRANCESE
Grazie ad una stupefacente volata Arnaud Démare (Groupama-FDJ) trova la sua seconda vittoria al Giro d’Italia 2020 al termine della 6a tappa, la Castrovillari-Matera. Il Campione di Francia ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, vicendo quasi per distacco davanti a Michael Matthews (Team Sunweb) e Fabio Felline (Astana Pro Team). Per il ragazzo di Beauvais anche la soddisfazione della maglia ciclamino strappata a Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), oggi deludente 8°. Resta letteralmente immutata la classifica generale che vede sempre in testa il giovanissimo Joao Almeida della Deceuninck-Quick Step con 43” di vantaggio da Pello Bilbao (Bahrain-McLaren).
Dopo l’impesa di Filippo Ganna nella tappa di Camigliatello Silano, il Giro è ripartito da Castrovillari per giungere nella splendida Matera dopo 188 km non privi di insidie. La 6a tappa prevedeva subito dopo il via due salite non banali anche se non classificate come gpm: il Valico di Campotenese al km 13 e l’ascesa di Croce Pantana al km 53. Una volta usciti dal Parco del Pollino, iniziava un tratto prevalentemente pianeggiante, lungo circa 90 km, che precedeva l’unico gpm di giornata, posto a Millotta dopo 162,3 km. Negli ultimi 10 km la strada tornava però a salire grazie ad un paio di strappetti situati poco prima del traguardo. Da segnalare, in particolare, una “rampa” di 750 metri al 6,3% (con punte al 10%) che terminava a 2 km dall’arrivo.
Il via ufficiale è stato dato alle ore 11:58. Da registrare il ritiro (già l’ottavo di questa edizione) dello statunitense Brent Bookwalter (Mitchelton-Scott), costretto ad alzare bandiera bianca prima ancora della partenza a causa di una sospetta frattura ad una vertebra lombare.
Poco dopo il via si è formata la fuga di giornata grazie all’azione di 4 corridori: Mattia Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Marco Frapporti (Vini Zabù-Brado-KTM), James Whelan (EF Pro Cycling) e Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè). I battistrada già al km 6 avevano raggiunto un vantaggio di 1’35” sul gruppo che stava approcciando la salita di Campotenese con un ritmo decisamente blando. Il gap è così lievitato rapidamente superando i 6’30” al km 20. La Deceuninck-Quick Step, infatti, non aveva nessun interesse ad andare a riprendere i battistrada, considerato il loro elevato distacco in classifica dalla maglia rosa Joao Almeida (il più vicino era Mattia Bais, 109° a oltre 50′ dal portoghese).
Il traguardo volante di San Severino Lucano (km 62,1), valido per la classifica a punti, è stato vinto dal giovane Bais davanti a Frapporti, Zana e Whelan. Arnaud Démare (Groupama-FDJ) ha invece battuto facilmente Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), recuperando 2 punti in classifica allo Slovacco grazie anche al maldestro sprint di Maciej Bodnar (Bora-Hansgrohe) che si è piazzato davanti al compagno di squadra.
I fuggitivi hanno continuato a guadagnare fino a raggiungere un vantaggio massimo di 9’33” (ai -100). Di lì a poco la Bora-Hansgrohe ha prepotentemente preso la testa del gruppo imponendo un ritmo decisamente più sostenuto che ha consentito di ridurre sensibilmente il distacco, sceso a 6’10” ai -80. L’inseguimento del gruppo è stato favorito dal vento che è spirato a lungo in senso contrario alla marcia dei corridori: a 60 km dall’arrivo, al quartetto di testa restavano soltanto 3’18”.
Il secondo traguardo volante, posto nei pressi del delizioso borgo di Craco (km 135,1) e valido solo per gli abbuoni, è andato a Frapporti davanti a Bais, mentre il gruppo è transitato con circa 2 minuti di svantaggio.
Ai -37 la maglia rosa Almeida è stato involontaria protagonista di un incidente. Il lusitano si è fermato sul lato destro della strada per espletare un bisogno fisiologico ed è stato colpito in pieno da Brandon McNulty (UAE-Team Emirates). Fortunatamente i corridori sono subito ripartiti senza nessuna conseguenza.
Ai -32, poco prima dell’inizio dell’unico gpm di giornata, Marco Frapporti ha provato l’azione in solitaria. Il bresciano è stato ripreso poco dopo, proprio sotto lo striscione dei -30. La collaborazione dei fuggitivi era però ormai venuta meno e ciò ha favorito una serie di scatti e controscatti. Ad avere la meglio (ai -29) è stato l’australiano James Whelan che ha allungato in maniera decisa staccando i tre compagni di fuga. Whelan è così riuscito a transitare per primo sul gpm di Millotta con un vantaggio ridotto a poco più di 30” sul gruppo che nel frattempo aveva riassorbito gli altri 3 fuggitivi di giornata. Proprio dal gruppo in cima al gpm avevano provato ad evadere un imperterrito Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Thomas De Gendt (Lotto-Soudal). I due sono stati subito riassorbiti però dal plotone, mentre il coraggioso Whelan si è arreso soltanto a 13,7 km dall’arrivo.
Gli uomini della Bora hanno continuato a condurre il gruppo fino ai 7 km dall’arrivo, quando in testa al plotone sono apparse le maglie di diverse formazioni intenzionate ad approcciare l’insidioso tratto finale in una posizione avanzata. Le squadre più attive in questa fase sono state l’Astana Pro Team, il Team Sunweb, la Jumbo-Visma e l’Ineos Grenadiers.
Il gruppo ha imboccato lo strappo posto poco dopo i -3 ad altissima velocità grazie ad un infaticabile Filippo Ganna, giunto nuovamente in testa al gruppo. Quando il piemontese ha terminato il suo lavoro, nessuno ha avuto la forza di partire e la Bora ha ripreso la testa del plotone col fine di pilotare Peter Sagan verso lo sprint finale. Sotto lo striscione dell’ultimo km è partita la rasoitata di Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) a cui si sono subito accodati Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e lo stesso Sagan. Il Siciliano ha desistito immediatamente ed in testa al gruppo è apparso Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) abile a rilanciare l’andatura. Peter Sagan, però, nel frattempo aveva perso terreno rimanendo intruppato oltre la 10° posizione.
A lanciare lo sprint è stato così Fabio Felline (Astana Pro Team) pilotato da un generosissimo Jakob Fuglsang. Alla sua ruota si era posizionato Démare, che è partito lungo con una progressione impressionante che non ha lasciato speranze agli altri sprinter. Il francese ha vinto la volata quasi per distacco davanti ad un Michael Matthews (Team Sunweb) in rimonta e a Fabio Felline, ottimo 3°. Seguono il colombiano Juan Sebastian Molano (UAE-Team Emirates), Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation), Andrea Vendrame (Ag2r La Mondiale) e Mikkel Honorè (Deceuninck-Quick Step). Completano la top ten di giornata un deludente Peter Sagan (8°), Enrico Battaglin (Bahrain-McLaren) e Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers). Démare ha completato la giornata trionfale strappando la maglia ciclamino a Peter Sagan e ora guida la classifca con 106 punti, 39 in più di Sagan.
Resta inalterata la classifica che vede sempre in testa il talento portoghese Joao Almeida con 43”su Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), 48” su Wilco Kelderman (Team Sunweb) e 59” su Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal). Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) resta in 5a posizione (ad 1’01”) davanti all’altro azzurro Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling) che occupa la 6a posizione ad 1’05” e a Jakob Fuglsang (Astana Pro Team), 7° a 1’19”.
Domani 7a tappa, da Matera a Brindisi per un totale di 143 km. Si tratta di una delle tappe più semplici di questa edizione del Giro. Il percorso sarà quasi completamente piatto e si presterà ad un nuovo epilogo in volata. Le difficoltà maggiori che incontreranno i corridori sono le curve poste nel finale, poco prima dello striscione dell’ultimo km.
Pierpaolo Gnisci

Démare domina lo sprint a Matera (foto: Bettini)