L’ACUTO DI CARUSO RISUONA A GETXO

agosto 2, 2020 by Redazione  
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Damiano Caruso (Bahrain – McLaren) ha conquistato il successo nel Circuit de Getxo. Per l’atleta 32enne siciliano si è trattato della seconda vittoria in carriera dopo una frazione della Coppi e Bartali nel lontano 2013. Al secondo posto si è classificato Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), capace di battere in volata Eduard Prades (Movistar).

L’edizione numero 75 del Circuit de Gexto presentava un percorso più ostico delle edizioni precedenti e si caratterizzava con un circuito di 25 chilometri da ripetere sette volte. A differenza degli altri, però, l’ultimo giro prevedeva una deviazione che portava alla difficile asperità di Pike Bidea. Questa salita, posta a 16 chilometri dalla conclusione, con i suoi 2200 metri al 9.1% garantiva la possibilità di anticipare la volata di gruppo. In ogni caso, il finale era reso più intricato dallo strappo conclusivo di 600 metri al 7% di pendenza media.

Alla partenza si presentavano 131 corridori, tra i quali i favoriti erano Mikel Landa (Bahrain – McLaren), Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) e Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling). Oltre a loro non andavano dimenticati alcuni possibili outsiders quali il campione uscente Jon Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA), il campione del mondo in carica Mads Pedersen (Trek – Segafredo), José Joaquín Rojas (Movistar Team), Pello Bilbao e Damiano Caruso (Bahrain – McLaren).

Le prime fasi di corsa, caratterizzate da una fitta pioggia, vedevano una fuga di otto corridori composta da Oier Lazkano (Caja Rural – Seguros RGA), Julien Irizar (Euskaltel – Euskadi), Iván Cobo (Equipo Kern Pharma), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Antonio Carvalho (Efapel), Riccardo Verza (Kometa Xstra Cycling Team), Lionel Taminiaux (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Luca Pacioni (Androni Giocattoli – Sidermec). Il vantaggio massimo accumulato dai fuggitivi veniva raggiunto durante il primo giro e si attestava a tre minuti e trenta secondi. Questo margine veniva agilmente controllato da Bahrain – McLaren e UAE-Team Emirates, mentre nella quinta tornata perdeva contatto Verza, lasciando sette corridori in testa al gruppo.
A 53 km dall’arrivo era Lazkano a sbarazzarsi dei compagni di fuga per tentare di resistere al ritorno del gruppo, distante in quel momento un minuto. Poco dopo proprio dallo stesso gruppo era il campione del mondo Pedersen ad attaccare, ma la sua azione veniva tamponata dal plotone nel giro di cinque chilometri. All’inizio del giro conclusivo, con 31 chilometri ancora da percorrere, veniva ripreso Lazkano mentre Biniam Ghirmay (NIPPO DELKO One Provence) scatenava una serie di attacchi dalla quale, però, nessuno riusciva ad avvantaggiarsi. In momenti diversi erano poi Edward Theuns (Trek – Segafredo), Sergio Roman Martìn (Caja Rural – Seguros RGA), Mikel Bizkarra (Euskaltel – Euskadi), Juan Felipe Osorio (Burgos-BH) e Laurens Huys (Bingoal – Wallonie Bruxelles) a tentare un gruppetto per andarsene, ma anche la loro azione non durava molti chilometri; con la stessa sorte terminava anche l’azione di Stuyven, Landa e di altri cinque corridori poco dopo. In una fase di corsa un po’ mossa era Alessandro Fedeli (NIPPO DELKO One Provence) a tentare un attacco che veniva ricucito dopo nove chilometri, ai piedi della salita di Pike Bidea. In questo tratto, un caduta coinvolgeva Landa, che si vedeva costretto a rinunciare alla classica. Non venivano infranti, però, i sogni bellicosi della Bahrain – McLaren, che imprimeva un forte ritmo grazie ad Eros Capecchi. Questo finchè, sotto il forcing di Pello Bilbao, era nuovamente Ghirmay ad attaccare selezionando definitivamente un gruppetto di cinque atleti comprendenti lo stesso Bilbao, Damiano Caruso (Bahrain – McLaren), Juan Pedro López (Trek – Segafredo) e Gonzalo Serrano (Caja Rural – Seguros RGA). Due azioni di Caruso e Serrano allungavano momentaneamente il gruppetto, che riusciva però a ricompattarsi in discesa con il rientro di Nelson Oliveira (Team Movistar). Al loro inseguimento con dodici chilometri ancora da percorrere e quindici secondi da recuperare c’erano una ventina di corridori, tra i quali Nizzolo e Stuyven. Verso il termine della discesa Ghirmay scivolava causando anche la caduta di Serrano e López, mentre il duo Bahrain – McLaren tentava senza successo di liberarsi di Oliveira. Il momento decisivo avveniva a otto chilometri dal termine quando l’azione di Caruso riusciva a sorprendere Oliveira, rimasto da solo nel lavoro di inseguimento e ripreso dal gruppo ai -4, quando l’atleta siciliano vantava un vantaggio di ventidue secondi. Ai piedi dello strappo conclusivo Caruso conservava nove secondi, sufficienti al siciliano per difendersi dal grande ritorno di Nizzolo. che per un secondo si classificava al secondo posto battendo in volata Eduard Prades (Team Movistar), Aberasturi e Stuyven.
Per Caruso si tratta della seconda affermazione in carriera, dopo il successo conseguito nel lontano 2013 nella tappa di Fiorano Modenese della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Per la sua formazione si tratta della seconda vittoria di giornata perchè negli stessi momenti il bresciano Sonny Colbrelli si imponeva sul traguardo di Cap Découverte alla Route d’Occitanie

Carlo Toniatti

Seconda affermazione in carriera per il siciliano Damiano Caruso: suo il Circuito de Getxo (foto EFE)

Seconda affermazione in carriera per il siciliano Damiano Caruso: suo il Circuito de Getxo (foto EFE)

02-08-2020

agosto 2, 2020 by Redazione  
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LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI

L’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – McLaren) si è imposto nella seconda tappa, Carcassonne – Cap Découverte, percorrendo 174.5 Km in 4h22′23″ alla media di 39.90 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bryan Coquard (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM) e l’italiano Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie). Coquard è ancora leader della classifica con 2″ su Colbrelli e 10″ sull’italiano Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits)

CIRCUITO DE GETXO-MEMORIAL HERMANOS OTXOA

L’italiano Damiano Caruso (Bahrain – McLaren) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Getxo, percorrendo 177 Km in 4h11′09″ alla media di 42.29 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) e lo spagnolo Eduard Prades Reverter (Movistar Team)

VAN AERT RISORGE SULLE ROVENTI STRADE BIANCHE D’AGOSTO

agosto 2, 2020 by Redazione  
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A poco più di un anno di distanza dal terribile incidente che aveva messo a rischio la sua carriera, uno straordinario Wout Van Aert (Jumbo-Visma) risorge in mezzo alla polvere delle Crete Senesi e conquista una durissima edizione della Strade Bianche. La “classica” toscana, che segnava il ritorno al ciclismo che conta dopo 5 mesi di chiusura forzata, ha regalato una giornata di emozioni e spettacolo, come meglio non ci si poteva aspettare.

A sfidarsi lungo i 184 km caratterizzati da 11 tratti di sterrato si è presentato un lotto di corridori invidiabile: il campione uscente Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Greg Van Avermaet (CCC), Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e molti altri ancora.

Subito dopo la partenza si sono consumati i primi tentativi di fuga. Tra i corridori più attivi si segnala lo svizzero Simon Pellaud (Androni Giocattoli), che è riuscito ad avvantaggiarsi dopo una decina di chilometri. Poco dopo il primo tratto di sterrato l’elvetico è stato raggiunto da Nicola Bagioli, suo compagno di squadra, Iuri Filosi (Bardiani-CSF), Cornè Van Kessel (Wanty Gobert), Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept) e Benjamin De Clercq (Arkea-Samsic).

Il gruppo ha inizialmente lasciato spazio alla fuga, finchè l’Astana non ha deciso di aumentare il ritmo andando a ridurre il distacco ad una trentina di secondi. Vista la vicinanza del gruppo, Pellaud lungo il 4° tratto di sterrato (Buonconvento) ha provato ad andare via tutto solo, lasciandosi alle spalle i compagni di fuga. Van Kessel e Filosi sono stati subito ripresi dal plotone, mentre Bagioli, De Clercq e Pacher hanno resistito per qualche altro chilometro. Pellaud si è così involato in solitaria raggiungendo un vantaggio di oltre 2 minuti e mezzo sul gruppo.

Una nuova accelerazione del plotone ha ridotto il distacco sotto il minuto poco prima di affrontare il 6° tratto, quello di Pieve a Salti. Proprio lungo lo sterrato Bob Jungels (Deceuninck-Quick Step), Marcus Burghardt (Bora-Hansgrohe) e Alexander Cataford (Israel Start-Up Nation) hanno allungato riportandosi successivamente sul fuggitivo.

Lungo il tratto di San Martino in Grania (il settimo) un paio di cadute e diverse forature hanno colpito molti dei favoriti, tra i quali Nibali e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Alaphilippe e Van der Poel. Tutti gli attardati – tranne Tiesj Benoot (Team Sunweb), costretto al ritiro – sono però riusciti a rientrare sulla testa del gruppo, sempre meno folto, che nel frattempo aveva ripreso i fuggitivi. A 60 km dall’arrivo un nuovo tentativo ha visto protagonisti Simon Clarke (EF Pro Cycling), Jack Bauer (Mitchelton-Scot), Michael Gogl (NTT Pro Cycling), Gorka Izagirre (Astana) e ancora Burghardt.

Il punto di svolta della corsa è stato, come prevedibile, il temibile tratto di Monte Sante Marie, lungo 11.5 km e caratterizzato da tratti con pendenza a doppia cifra. Il ritmo violento imposto dal gruppo ha immediatamente fatto saltare diversi attesi protagonisti, tra i quali Sagan, Nibali, Alaphilippe, Van der Poel e Philippe Gilbert (Lotto-Soudal).

In testa alla corsa sono così rimasti in 8: Davide Formolo (UAE Team Emirates), Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), Jakob Fuglsang (Astana), Michał Kwiatkowski (Team INEOS), Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Van Aert, Van Avermaet e Gogl. Sul tratto più duro del Monte Sante Marie, Fuglsang ha rotto gli indugi piazzando un allungo che ha sgretolato il gruppetto di testa. A farne le spese sono stati Gogl e Kwiatkowski, andati subito in grossa difficoltà e poi staccati irrimediabilmente, mentre Bettiol e Formolo guidavano l’inseguimento del danese con qualche metro di vantaggio su Schachmann, Van Aert e Van Avermaet. I 5 inseguitori, una volta ricompattati, sono andati a riprendere Fuglsang ai -43.

Il sestetto così formato ha proseguito senza nessun sussulto per i successivi 20 km, approfittando del grande vantaggio sugli immediati inseguitori per fare incetta di borracce e ghiaccio e difendersi dal caldo asfissiante che ha condizionato l’intera corsa.

Ai -21, poco dopo il tratto di Monteaperti, Schachmann approfittando di un momento di rilassamento del gruppetto di testa si è prodotto in un attacco a cui solo Van Aert è riuscito a rispondere. Il duo si è presentato ai piedi del penultimo tratto, quello di Colle Pinzuto, con una decina di secondi sui 4 inseguitori. Lungo le rampe più dure è stato Fuglsang a dar luogo ad una nuova azione, grazie alla quale è riuscito a riprendere i due battistrada. Poco dopo sono rientrati anche Bettiol e Formolo, mentre un Van Avermaet piuttosto passivo perdeva definitivamente le ruote.

Il quintetto è così giunto ai piedi dell’ultimo tratto, quello delle Tolfe. Ed è stato qui che Van Aert si è prodotto in un’accelerazione che non ha lasciato scampo agli avversari. Il primo a cedere è stato un pò a sorpresa Fuglsang. Bettiol ha provato a resistere all’azione del fiammingo, scollinando con 7” di ritardo, poco davanti a Formolo e Schachmann, che successivamente hanno ripreso il toscano.

Il terzetto inseguitore ha provato ad organizzare l’inseguimento allo scatenato Van Aert che però viaggiava già con 13” di vantaggio. Ai – 8 anche Bettiol ha dovuto alzare bandiera bianca, lasciando i soli Formolo e Schachmann ad inseguire il 3 volte campione del mondo di ciclocross. Il vantaggio è lentamente salito fino a giungere a 40” all’imbocco della salita di Santa Caterina.

Van Aert ha potuto affrontare lo strappo finale con grande serenità, godendosi fino in fondo il triofo nella corsa che inseguiva da 3 anni. Alle sue spalle, Formolo (giunto a 30”) è riuscito ad avere la meglio su Schachmann nella volata per il secondo posto, mentre un generoso Bettiol ha chiuso 4° ad 1′32″ dal vincitore. Dietro di loro distacchi d’altri tempi: Fuglsang è arrivato 5° a 2′55″, Štybar 6° a 3′59″ poco davanti al soprendente Bookwalter (4′25″), che nel finale è riuscito a superare Van Avermaet (8° a 4′27″). Chiudono la topten Gogl (6′47″) e Diego Rosa (Arkéa-Samsic, 7′45″).

Da sottolineare che solo in 42 sono riusciti a concludere la corsa, mentre ben 20 corridori sono finiti fuori tempo massimo.

Per Van Aert, che si è messo alle spalle un lunghissimo recupero dal brutto infortunio occorso durante l’ultimo Tour de France, si tratta del ritorno alla vittoria su strada dopo oltre un anno. Una prestazione grazie alla quale il belga andrà sicuramente inserito tra i pretendendi alla Milano-Sanremo che si disputerà sabato prossimo. In attesa della classicissima i prossimi appuntamenti del calendario italiano saranno il Grande Trittico Lombardo di lunedì 3 agosto e la Milano-Torino di mercoledì 5.

Pierpaolo Gnisci

Van Aert allattacco sullo sterrato delle Tolfe (Getty Images Sport)

Van Aert all'attacco sullo sterrato delle Tolfe (Getty Images Sport)

SOSA SEMPRE PADRONE ALLE LAGUNAS, MA LA VUELTA A BURGOS È DI EVENEPOEL

agosto 1, 2020 by Redazione  
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Il terzo successo di Iván Sosa sulla salita di Lagunas de Neila non è stato sufficiente allo scalatore del Team Ineos per conquistare la sua terza Vuelta a Burgos. Successo finale di Remco Evenepoel.

La salita alle Lagunas de Neila ha premiato per il terzo anno consecutivo lo scalatore colombiano del Team Ineos Iván Sosa. Un successo più che meritato, che però non è stato sufficiente per andare a conquistare anche la vetta della classifica generale nell’ultimo giorno di gara della corsa spagnola.
Il leader Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) si è difeso egregiamente cercando anche di attaccare in prossimità dell’arrivo, ma il colombiano, già alla corte di Gianni Savio, si è saputo gestire meglio e ha saputo tenere a bada le velleità del giovane belga per poi piazzare la stoccata giusta, che gli è valsa la vittoria di tappa. Evenepoel a quel punto non ha potuto far altro che gestirsi per andare a conquistare la sua terza corsa a tappe di questo 2020 dopo la Vuelta a San Juan in Argentina e la Volta ao Algarve in Portogallo, entrambe vinte a febbraio.
Da come è stata raccontata fino ad ora questa quinta e ultima tappa sembra che sia stata disputata solo da due corridori, ma ovviamente non è stato così. Di certo i due menzionati hanno saputo prendersi le luci della ribalta al momento giusto, ma anche altri sono stati i protagonisti di questa ultima giornata della Vuelta a Burgos.
Innanzitutto vanno menzionati Daniel Navarro (Israel Start-Up Nation), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Arjen Livyns (Bingoal – Wallonie Bruxelles), Gotzon Martín (Euskaltel – Euskadi), Delio Fernández (Nippo Delko One Provence) e Joel Nicolau (Caja Rural – Seguros RGA), autori della fuga di giornata che si è esaurita solo ai meno 14, quando l’orografia del percorso cominciava ad invitare alla ribalta i grossi calibri. Una menzione speciale va fatta per Angel Madrazo, che ha prolungato di 4 km la sua avanscoperta rispetto agli altri compagni di fuga.
Con l’uscita di scena dei fuggitivi, il primo a dare fuoco alle polveri è stato Mikel Landa (Bahrain – McLaren), la cui azione ha portato allo scoperto chi aveva intenzioni bellicose, ovvero un poco brillante George Bennett (Jumbo-Visma), un deciso ma subito in riserva Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e i due protagonisti del finale, i citati Sosa ed Evenepoel, che dopo aver marcato stretto il capitano della Bahrain-Merida hanno incominciato il loro duello, che gli ha visti chiudere rispettivamente in prima e in terza il belga a 11”. La seconda piazza, invece, è andata – nove secondi dopo l’arrivo del vincitore – a colui che aveva dato il via alla battaglia tra i grandi, ovvero Landa. A seguire sono transitati: João Almeida (Deceuninck – Quick Step) a 38″, Lennard Kämna (Bora – Hansgrohe) e il suo capitano Rafał Majka a 43″, David Gaudu (Groupama-FDJ) a 58″, Chaves ad 1’02”, Simon Yates (Mitchelton-Scott) a 1’10” e David De La Cruz (UAE Team Emirates) a 1’12”.
In classifica generale Evenepoel precede di 30″ Landa e di 1’12” Almeida. Quarto posto per Chaves a 1’20” seguito da Bennett (1’40”), Richard Carapaz (Ineos) a 1’58”, Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) a 2’25” e David De La Cruz a 2’34”. Fabio Aru (UAE-Team Emirates), miglior italiano, ha chiuso nono a 2’36” dal vincitore.

Mario Prato

Premiazione con la mascherina per Remco Evenepoel, vincitore della Vuelta a Burgos 2020 (Getty Images)

Premiazione con la mascherina per Remco Evenepoel, vincitore della Vuelta a Burgos 2020 (Getty Images)

01-08-2020

agosto 1, 2020 by Redazione  
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STRADE BIANCHE

Il belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa toscana, circuito di Siena, percorrendo 184 Km in 4h58′56″ alla media di 36.93 Km/h. Ha preceduto di 30″ l’italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates) e di 32″ il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe)

VUELTA A BURGOS

Il colombiano Iván Ramiro Sosa Cuervo (Team INEOS) si è imposto nella quinta tappa, Covarrubias – Lagunas de Neila, percorrendo 158 Km in 3h47′56″ alla media di 41.59 Km/h. Ha preceduto di 9″ lo spagnolo Mikel Landa Meana (Bahrain – McLaren) e di 11″ il belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Matteo Fabbro (Bora – Hansgrohe), 13° a 1′19″. Evenepoel si impone in classifica con 30″ su Landa Meana e 1′12″ sul portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 9° a 2′36″.

LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI

Il francese Bryan Coquard (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM) si è imposto nella prima tappa, Saint-Affrique – Cazouls-lès-Béziers, percorrendo 187 Km in 4h35′00″ alla media di 40.80 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) e Sonny Colbrelli (Bahrain – McLaren). Coquard è il primo leader della classifica con 4″ su Viviani e 6″ sul connazionale Lilian Calmejane (Team Total Direct Énergie)

SAM BENNET, SOLITARIO IN VOLATA ALLA VUELTA A BURGOS

agosto 1, 2020 by Redazione  
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È stata una volata atipica quella che ha chiuso la quarta tappa della Vuelta a Burgos, con una caduta ha rimescolato le carte facendo sì che l’irlandese conquistasse per distacco il primo gradino del podio.

La quarta tappa della Vuelta Burgos che ha portato il plotone da Gumiel de Izán a Roa de Duero è stata caratterizzata da due cadute nel finale. La prima, ai meno 10, ha visto protagonisti David De la Cruz (UAE Team Emirates), Francisco Galván (Kern Pharma), Tom Van Asbroeck (Israel Start-Up Nation) e Simone Velasco (Gazprom-RusVelo) ma, pur spezzando il plotone, non è stata sfruttata da coloro che erano rimasti davanti. L’andatura, infatti, è stata tenuta tranquilla favorendo così il rientro della quasi totalità degli attardati. La seconda è avvenuta all’altezza della “Flamme Rouge”, quando Jacopo Guarnieri (Groupama – FDJ) è finito per le terre, rompendo letteralmente le loro uova nel paniere ai velocisti poichè alcuni degli sprinter più attesi sono stati costretti a fermarsi. Tra coloro, che per bravura o fortuna, sono stati capaci di passare oltre il migliore è stato sicuramente Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) che con una galoppata in solitaria lunga quasi un chilometro, su di un tratto in salita peraltro, è andato a cogliere il successo con 5” di vantaggio su Arnaud Démare (Groupama-FDJ), che ha regolato nell’ordine gli italiani Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) e Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation). Completano la TopTen Lionel Taminiaux (Bingoal-Wallonie Bruxelles), Biniyam Ghirmay (Nippo Delko Provence), Jon Aberasturi (Caja Rural-Seguros RGA), Martin Laas (Bora-Hansgrohe), Alex Edmondson (Mitchelton-Scott) e Rick Zabel (Israel Start-Up Nation). Da notare che nell’ordine d’arrivo ufficiale non sono riportati i cinque secondi di vantaggio di Bennett, annullati dalla giuria che ha applicato la norma del regolamento secondo la quale non si contano i distacchi provocati da cadute negli ultimi 3 Km di gara.
Ovviamente la tappa odierna non ha dato spunti per la cronaca solo per le cadute. Bisogna, infatti, attribuire il dovuto merito ai protagonisti della fuga di giornata, ovvero agli italiani Damiano Cima (Gazprom-RusVelo) e Riccardo Verza (Kometa Xstra), il sudafricano Willie Smit (Burgos BH) e gli spagnoli Txomín Juaristi (Euskaltel-Euskadi), Alejandro Ropero e Diego Pablo Sevilla (Kometa Xstra). Proprio i due rappresentanti della squadra italo-spagnola sono stati gli ultimi a cedere, trasformando la fuga di sei elementi in una cronosquadre negli 8 Km che dai meno 20 hanno portato ai meno 12, quando è avvenuto il ricongiungimento. Da citare anche Cima, che è stato l’unico che ha provato a resistere al duo spagnolo.
In classifica generale nulla è cambiato e Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) ha mantenuto a distanza di 18″ George Bennett (Team Jumbo-Visma). L’ultima tappa, da Covarrubias alle Lagunas de Neila per158 km, proporrà il secondo e ultimo arrivo in salita di questa edizione della corsa spagnola, dove potrebbe andare in scena un altro show del talentuoso corridore belga.

Mario Prato

La vittoria di Bennett sul traguardo di Roa de Duero (foto Bettini)

La vittoria di Bennett sul traguardo di Roa de Duero (foto Bettini)

31-07-2020

agosto 1, 2020 by Redazione  
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VUELTA A BURGOS

L’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, Gumiel de Izán – Roa de Duero, percorrendo 163 Km in 3h51′19″ alla media di 42.28 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) e l’italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling). Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) è ancora leader della classifica con 18″ sull’australiano George Bennett (Team Jumbo-Visma) e 32″ sullo spagnolo Mikel Landa Meana (Bahrain – McLaren). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 8° a 1′03″.

TOUR OF BULGARIA

Il polacco Norbert Banaszek (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Sliven – Burgas, percorrendo 111 Km in 2h23′46″ alla media di 46.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale (e cugino) Alan Banaszek (Mazowsze Serce Polski) e il francese Pierre Barbier (NIPPO DELKO One Provence). Miglior italiano Elia Menegale (Gallina Colosio Eurofeed), 6°. Il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) si impone in classifica con 6″ sull’italiano Alessandro Baroni (Gallina Colosio Eurofeed) e 8″ sullo spagnolo Miguel Ángel Ballesteros Cánovas (Equipo Amateur Caja Rural – Serguros RGA).

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