JUMBO & INEOS, GIOIE E DOLORI NELLA PENULTIMA TAPPA DEL DELFINATO
È stata una tappa agrodolce la penultima del Delfinato per la Jumbo-Visma, la formazione del leader della corsa Primož Roglič, che oggi è riuscita – seppur senza affondi – a confermare la supremazia del corridore sloveno ma ha perso per una caduta l’olandese Steven Kruijswijk, fondamentale pedina per l’imminente Tour de France. Non si ride nemmeno nella casa avversaria, perchè gli INEOS si sono visti ritirati il loro uomo di punta, Egan Bernal, per problemi alla schiena.
La quarta tappa del settantaduesimo Critérium du Dauphiné partiva col botto per l’assenza al via di Egan Bernal (Ineos), che si fermava a causa di problemi alla schiena. Lo stesso Team Ineos, che non ha raccolto al momento risultati eccellenti in questa strana stagione, dovrà iniziarsi a preoccuparsi per in vista di un Tour De France per il quale Bernal e compagni di squadra non sembrano all’altezza della corazzata Jumbo-Visma. Ma oggi anche il team sta facendo il bello e il cattivo tempo al Delfinato doveva fare i conti con la sfortuna, che si concretizzava con il ritiro di Steven Kruijswijk, vittima di una caduta nella discesa del Col de Plan Bois. Anche per lui, come per Bernal, si tratta di brutte notizie in chiave Tour de France, arrivate in una tappa che vedeva costretti al ritiro anche due corridori della Bora-Hansgrohe, Gregor Mühlberger ed Emanuel Buchmann, che era terzo in classifica a 20″ da Primož Roglič (Jumbo-Visma)
La penultima tappa, ancora favorevole agli scalatori, partiva da Ugine per terminare a Megève dopo aver percors 153.5 Km e aver affrontato ben sei Gran Premi della Montagna. Alla fine si impone il giovane tedesco Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), tra i protagonisti della prima fuga di giornata, che comprendeva anche Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step). Roglič controllava i suoi diretti rivali senza difficoltà e senza subire attacchi importanti tagliava il traguardo insieme a Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), che lo precedeva sulla linea d’arrivo tre minuti dopo la vittoria di Kamna. Da segnalare che sia Roglič, sia Pinot erano stati coinvolti in una caduta in discesa che, fortunatamente, non impediva loro di riprendere la corsa e di rientrare in gruppo, anche se in un primo momento sembrava che lo sloveno stesse per imitare Kruijswijk e salire in ammiraglia, come testimoniano gli scatti di un fotografo che lo avevano immortalato a bordo di una vettura della sua squadra, subito dopo la caduta.
La seconda posizione veniva conquistata dopo 41″ da David de la Cruz (UAE-Team Emirates), terzo si piazzava Alaphilippe a 56” mentre il primo italiano a tagliare il traguardo era Fausto Masnada del CCC Team, sesto a 1′10”. La classifica generale che non vede cambiamenti e Roglič continua a comandare con i 14” di vantaggio che aveva su Pinot stamattina, mentre al terzo posto – complice il ritiro di Buchmann – sale il francese Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits).
Appuntamento a domani con l’ultima e attesa tappa, che come quella odierna si concluderà a Megève al termine di un tracciato, pure lungo 153 Km, che prevede otto Gran Premi della Montagna, tra i quali la doppia ascesa alla Côte de Domancy e il colli di Romme e della Colombière
Luigi Giglio

La caduta di Roglič durante la quarta tappa del Delfinato (Getty Images)
15-08-2020
agosto 15, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO DI LOMBARDIA
Il danese Jakob Diemer Fuglsang (Astana Pro Team) si è imposto nella classica italiana, Bergamo – Como, percorrendo 231 Km in 5h32′54″ alla media di 41.63 Km/h. Ha preceduto di 31″ il neozelandese George Bennett (Team Jumbo-Visma) e di 51″ il russo Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 5° a 1′40″
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il tedesco Lennard Kämna (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella quarta tappa, Ugine – Megève, percorrendo 153.5 Km in 4h27′56″ alla media di 34.37 Km/h. Ha preceduto di 41″ lo spagnolo David de la Cruz Melgarejo (UAE-Team Emirates) e di 56″ il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Fausto Masnada (CCC Team) 6° a 1′10″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 14″ sul francese Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) e 24″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 24° a 16′04″
DWARS DOOR HET HAGELAND
Il belga Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, Aarschot – Diest, percorrendo 187 Km in 4h20′20″ alla media di 43.10 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’olandese Nils Eekhoff (Team Sunweb) e di 16″ il belga Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM), 17° a 35″.
TOUR BITWA WARSZAWSKA 1920 (Polonia)
Il belga Senne Leysen (Alpecin-Fenix) si è imposto nella terza tappa, circuito di Nasielsk, percorrendo 134 Km in 2h44′54″, alla media di 48.76 km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Jarne Van De Paar (Lotto – Soudal U23) e l’olandese Mick Van Dijke (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Samuele Zambelli (Iseo Serrature – Rime – Carnovali), 12° a 7″. Leysen è il nuovo leader della classifica con 5″ sy Van De Paar e 7″ sul polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Zambelli, 9° a 15″.
BALTIC CHAIN TOUR (Estonia – Lettonia – Lituania)
L’estone Gert Jõeäär (nazionale estone) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Valga, percorrendo 175.7 Km in 3h49′04″ alla media di 46.02 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Alo Jakin (Peloton) e Rait Ärm (Tartu 2024 – Balticchaincycling.com). Nessun italiano in gara. Jõeäär si impone in classifica con 5″ su Jakin e 9″ su Ärm
14-08-2020
agosto 14, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
L’italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates) si è imposto nella terza tappa, Corenc – Saint-Martin-de-Belleville, percorrendo 157 Km in 4h06′56″ alla media di 38.15 Km/h. Ha preceduto di 33″ lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e il il francese Thibaut Pinot (Groupama – FDJ). Roglič è ancora leader della classifica con 14″ su Pinot e 20″ sul tedesco Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), 19° a 3′33″
TOUR BITWA WARSZAWSKA 1920 (Polonia)
L’eritreo Natnael Tesfazion (NTT Continental Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Legionowo – Serock, che inizialmente doveva essere lunga 131 Km e che alla fine è stata ridotta a soli 28 Km a causa di una protesta del gruppo, che ha ritenuto il circuito finale troppo pericoloso. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harry Sweeny (Lotto – Soudal U23) e l’italiano Filippo Bertone (Iseo Serrature Rime Carnovali), mentre tutti i corridori sotto alla decima posizione sono stati considerati giunti undicesimi ex aequo. Il polacco Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) è ancora leader della classifica con 1″ sul belga Jarne Van De Paar (Lotto – Soudal U23) e 2″ sul tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik). Miglior italiano Samuele Zambelli (Iseo Serrature – Rime – Carnovali), 13° a 5″.
BALTIC CHAIN TOUR (Estonia – Lettonia – Lituania)
L’estone Rait Ärm (Tartu 2024 – Balticchaincycling.com) si è imposto nella seconda tappa, Tartu – Valga, percorrendo 173.6 Km in 3h59′23″ alla media di 43.51 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Darijus Džervus (Memel Cycling Team) e il lettone Maris Bogdanovics (nazionale lettone). Nessun italiano in gara. L’estone Gert Jõeäär (nazionale estone) è il nuovo leader della classifica con 1″ sul connazionale Alo Jakin (Peloton) e 3″ su Ärm
SCONTRO TRA TITANI AL DELFINATO: “ROCCIA” GRANITICO, ROGLIČ INSCALFIBILE
Vittoria italiana al Delfinato per opera di un mastodontico Davide Formolo, che corona con la vittoria una fuga durata quasi 130 Km, 70 dei quali in solitaria. È uno scontro tra titani quello che contrappone il fuggitivo al gruppo dei migliori, che per 33 secondi non riesce a raggiungere il corridore veneto che, per diversi chilometri, era stato anche maglia gialla virtuale. Quella vera rimane sulle spalle di un indisturbato Roglič, che sprinta davanti agli avversari e intasca anche l’abbuono del secondo posto
La terza tappa del Giro del Delfinato vede la vittoria di forza, tenacia e coraggio di Davide Formolo (UAE-Team Emirates) dopo una lunga fuga iniziata ad una trentina di chilometri dal via con altri otto compagni d’avventura, Søren Kragh Andersen (Sunweb), Maxime Chevalier (B&B Hotels-Vital Concept), Pierre-Roger Latour (AG2R La Mondiale), Bob Jungels (Deceuninck-Quick Step), Christopher Juul Jensen (Mitchelton-Scott), Guy Niv (Israel Start-Up Nation), Jasha Sütterlin (Team Sunweb) e Daniel Oss (Bora-Hansgrohe). Dopo aver notato segni di cedimento nei compagni di fuga Formolo, maglia di Campione Italiano sulle spalle, partiva in solitaria a 70 chilometri dal traguardo, praticamente all’inizio della salita del Col de la Madeleine, in cima al quale transitava con 45″ di vantaggio su Latour, quasi 3 minuti su Jungels e 5’25” sul plotone guidato da Wout van Aert (Jumbo-Visma). Sulla Madeleine si ritirava Tiesj Benoot (Sunweb) a causa del mal di schiena. Da segnalare che altri ciclisti come Juan Pedro López (Trek-Segafredo) e Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) non avevano preso il via per colpa di una caduta avvenuta nella tappa di ieri.
Sull’ascesa finale verso Saint-Martin-de-Belleville anche Formolo mostrava segni di cedimento, mentre alle sue spalle la Jumbo-Visma di Primož Roglič controllava con enorme facilità, tanto che nel finale il leader attuale del Delfinato coglieva l’occasione per dare un’altra stoccata ai rivali. Chris Froome (Ineos), ancora lontano dalla condizione migliore, si staccava mestamente ai meno 13 chilometri all’arrivo. Formolo, intanto, andava pedalata dopo pedalata a tagliare il traguardo conquistando una vittoria davvero incredibile, dando valore al soprannome di “Roccia” che gli è stato attribuito da dilettante. Con la sua stoccata Roglič tagliava il traguardo 33 secondi più tardi, regolando allo sprint Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e altri cinque corridori, mentre nove secondi dallo sloveno accusavano corridore attesti come Egan Bernal (Ineos), Richiw Porte (Trek-Segafredo) e Nairo Quintana (Arkéa Samsic).
La prova odierna di Roglič e le gare fin qui disputate dalla Jumbo-Visma da quando si è ripresi a correre lasciano poco spazio alla fantasia. Togliere il Delfinato dalle mani dell’ex saltatore con gli sci sloveno sembra una cosa irrealizzabile, anche se mancano ancora due impegnative tappe di montagna da disputare. Domani si viaggerà per 153 Km da Ugine alla nota stazione turistica di Megève, affrontando strada facendo sei Gran Premi della Montagna: il più impegnativo è il penultimo, la Montée de Bisanne (13 Km al 7.7%), che precederà di circa 26 Km l’attacco della pedalabile ascesa di 7.5 Km al 4.9% diretta al traguardo di Megève.
Luigi Giglio

Davide Formolo si gode il trionfo sul traguardo di Saint-Martin-de-Belleville (foto Bettini)
LA JUMBO NON SMETTE DI VOLARE, STAVOLTA DECOLLA ROGLIČ
Anche nella tappa odierna prova di forza della Jumbo-Visma con Primož Roglič taglia per primo il traguardo conquistando tappa e classifica generale. Secondo Thibaut Pinot, solo decimo un generoso Egan Bernal.
Dopo essere partito quando mancava poco più di un chilometro alla linea del traguardo, Primož Roglič (Jumbo-Visma) ha vinto la seconda tappa del Critérium du Dauphiné, frazione che era partita da Vienne e terminata dopo 135 impegnativi chilometri sul Col de Porte, salita lunga quai 17 km e caratterizzata da una pendenza media del 6.2%. Salendo verso il Porte il talento sloveno sfruttava appieno il lavoro dei suoi compagni di squadra e del Team Ineos, formazioni che avevano tenuta chiusa la corsa. Pedalata dopo pedalata, dopo aver lasciato tutti i contendenti alle spalle – per ultimo Egan Bernal (Ineos), il quale provava a tenergli testa per poi crollare e farsi superare da Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) e company – Roglič andava a trionfare con 8 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori.
La fuga di giornata, nata subito dopo la partenza, era composta dal francese Bruno Armirail (Groupama-FDJ), che sarà l’ultimo ad arrendersi al gruppo, Fabien Doubey (Circus-Wanty Gobert), Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), Ben O’Connor (NTT Pro Cycling), Michael Schär (CCC Team), Jasha Sütterlin (Sunweb), Jérôme Cousin e Geoffrey Soupé (Total Direct Énergie). Prima la Jumbo, con il solito Tony Martin, poi il Team Ineos concludevano l’inseguimento e rendevano il gruppo compatto, gruppo che perdeva pezzi importanti sul Col de Porte come Davide Formolo (UAE Team Emirates), Bob Jungels e Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), che si staccava a 6 km dall’arrivo. Il ritmo Ineos dettato da Michał Kwiatkowski, che faceva male ai meno 4,5 km ad Adam Yates (Mitchelton Scott), ad Alejandro Valverde (Movistar) e allo stesso Chris Froome, che si lasciava sfilare mesto mesto nelle retrovie senza dare il suo contributo alla causa Bernal: per il keniano bianco un brutto segnale in vista del Tour de France.
Altri ciclisti si staccavano a causa dell’andatura imposta da Pavel Sivakov (Ineos), ultimo gregario rimasto a disposizione di Bernal, a partire dai meno 3 km al traguardo. La corsa scoppiava completamente con lo scatto di Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe), caduto ieri, a 2,5 km dall’arrivo. Il tedesco veniva raggiunto da Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Pinot, Roglič e Nairo Quintana (Cofidis). Doopo qualche metro rientrava un altro gruppetto di big, tra i quali c’erano Miguel Ángel López (Astana), Richie Porte (Trek Segafredo), Bernal e Mikel Landa (Bahrain-McLaren). Bernal provava lo scatto, Roglič lo agguantava e, dopo aver aspettato l’avvicinarsi dell’arco che che segnava un chilometro all’arrivo, piazzava l’affondo finale. Per lui tappa e primo posto nella classifica generale, secondo posto per Pinot a 8 secondi e terzo Buchmann subito dietro.
Prima dell’ascesa finale da segnalare una brutta caduta che coinvolgeva diversi ciclisti tra i quali Sergio Higuita (EF Pro Cycling), Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), Pierre-Roger Latour (Groupama-FDJ) e Luis León Sánchez (Astana), costretti a dire addio ai sogni di gloria, almeno in questa tappa.
Domani è in programma un altro arrivo in salita a Saint-Martin-de-Belleville, 15 Km all’5.9% che costituiscono la parte iniziale dell’intermabile ascesa verso Val Thorens, dove al Tour dell’anno scorso si impose Vincenzo Nibali. In precedenza si salirà ai quasi 2000 metri del Col de la Madeleine, tradizionale valico che sarà però affrontato dall’inedito versante di Montgellafrey, 18 Km all’8.2% sui quali tra un mese – il 16 settembre – i corridori torneranno a misurarsi in occasione della tappa di Méribel del Tour de France.
Luigi Giglio

La vittoria di Roglič in vetta al Col de Porte (Getty Images Sport)
13-08-2020
agosto 13, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella seconda tappa, Vienne – Col de Porte, percorrendo 135 Km in 3h39′40″ alla media di 36.87 Km/h. Ha preceduto di 8″ il francese Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) e il tedesco Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), 18° a 1′32″. Roglič è il nuovo leader della classifica con 12″ su Pinot e 14″ su Buchmann. Miglior italiano Pozzovivo, 16° a 1′42″
TOUR BITWA WARSZAWSKA 1920 (Polonia)
Il belga Arne Marit (Lotto – Soudal U23) si è imposto nella prima tappa, circuito di Radzymin, percorrendo 147 Km in 3h12′25″ alla media di 45.84 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jarne Van De Paar (Lotto – Soudal U23) e il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Leonardo Marchiori (NTT Continental Cycling Team), 4°. Il polacco Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) è il nuovo leader della classifica con 1″ su Van De Paar e 2″ sul tedesco Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik). Miglior italiano Samuele Zambelli (Iseo Serrature – Rime – Carnovali), 13° a 5″.
BALTIC CHAIN TOUR (Estonia – Lettonia – Lituania)
L’estone Alo Jakin (Peloton) si è imposto nella prima tappa, Tallinn – Jõgeva, percorrendo 194.9 Km in 4h15′07″ alla media di 45.84 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gert Jõeäär (nazionale estone) e di 2″ il lettone Maris Bogdanovics (nazionale lettone). Nessun italiano in gara. Jakin è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Jõeäär e 10″ su Bogdanovics.
WOUT VAN AERT NON SI FERMA PIÙ, DOPO LA SANREMO SUA ANCHE LA PRIMA TAPPA DEL DELFINATO
Il giovane campione belga fa sua la prima e più lunga tappa del ”Delfinato”. Ben 218.5 km percorsi dal plotone per andare da Clermont-Ferrand a Saint Christo en Jarez, con ben sette GPM da superare.
Come da tradizione il Tour de France, che prenderà il via sabato 29 agosto, è preceduto dallo svolgimento del Critérium du Dauphiné, la breve corsa a tappe – quest’anno ridotta nella durata da sette a cinque giorni – che da alcune stagioni è divenuta una sorta di prova generale della Grande Boucle e che, oltre a proporra al via alcuni dei “big” che saranno protagonisti al Tour, consente di testare in antemprima alcune delle salite che si andranno ad affrontare, come l’inedito versante del Col de la Madeleine in programma nella terza frazione. Tutte le tappe del Delfinato 2020 propongono l’arrivo in salita, anche se quella d’apertura è la meno adatta agli scalatori perchè non presentano pendenze proibitive i sette GPM inseriti nei 218.5 km da percorrere tra Clermont-Ferrand e Saint-Christo-en-Jarez.
Subito dopo la partenza iniziavano gli attacchi, con la fuga che prendeva il volo dopo 10 km dal via. Cinque erano i corridori a tentare la fortuna, Quinten Hermans (Circus-Wanty Gobert), Brent Van Moer (Lotto Soudal), Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie), Michael Schär (CCC Team) e Tom-Jelte Slagter (B&B Hotels-Vital Concept). Dopo aver conquistato il primo GPM di giornata Bonifazio si faceva riassorbire dal gruppo, mentre il vincitore del secondo GPM, al km 100, Hermans si ritirava con Van Moer dopo essere caduti in discesa. Cadute si verficavano anche in gruppo e in una di queste andava giù Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), che riusciva però a rialzarsi e ritornare senza fatica nel gruppo. Intanto si ritirava anche Jan Hirt (CCC Team) ancora sofferente per una caduta subita qualche giorno fa al Tour de l’Ain.
Rimanevano da soli in testa Schär e Slagter, con il gruppo che li teneva tranquillamente sottocontrollo. A 55 km dall’arrivo, ai piedi del GPM della Côte de Saint Héand, si arrendeva Slagter mentre Schär continuava da solo per altri chilometri, mentre diversi ciclisti provavano ad uscire dal gruppo inseguitore. In una situazione di calma apparente, con big che attaccavano e venivano ripresi (tra questi un ritrovato Rigoberto Urán), la Jumbo-Visma prendeva in mano le redini della corsa dettando il ritmo in salita. Campioni del calibro di Steven Kruijswijk, Tom Dumoulin e Primož Roglič, in quest’ordine lavoravano per Wout Van Aert che, come previsto, attaccava nei 300 metri finali e bissava il successo ottenuto pochi giorno or sono alla Milano-Sanremo.
Otteneva il secondo posto in volata un ottimo Daryl Impey (Mitchelton-Scott), mentre terzo era il vincitore del Tour de France 2019 Egan Bernal (Ineos).
Ora la corsa transalpina entrerà nel vivo con l’arrivo in salita ai 1331 metri del Col de Porte al termine di una tappa lunga soli 135 Km che scatterà da Vienne
Luigi Giglio

L'arrivo della prima tappa del Delfinato (Getty Images Sport)
BENNETT, DAGLI ANTIPODI CON FURORE PER CONQUISTARE UN GRAN BEL PIEMONTE
Nell’incomparabile scenario delle colline delle Langhe George Bennett (Jumbo Visma) è autore di un attacco irresistibile sulla salita della Morra, a 7 km dall’arrivo. Nessuno riesce a stargli dietro, neanche il favorito numero uno Mathieu van der Poel (Team Fenix Alpecin). Il neozelandese amministra il vantaggio e vince con merito, nonostante il disperato tentativo di recupero di Diego Ulissi (UAE Team Emirates) che si deve accontentare del secondo posto. In terza posizione chiude il podio Van der Poel.
Il Gran Piemonte propone per il 2020 un percorso come da tradizione esigente e può essere considerato a ben vedere come un ottimo antipasto per il Giro di Lombardia di Ferragosto. La partenza è da Santo Stefano Belbo e l’arrivo è posto a Barolo, al termine di due giri di un circuito vallonato con la linea del traguardo posizionata al termine di un ultimo chilometri in costante ascesa con punte del 9%. La pianura sarà davvero poca e ciò potrebbe favorire gli attaccanti. Delle 17 squadre presenti alla partenza 11 sono WT e il ciclista più atteso, Mathieu van der Poel (Fenix Alpecin), vuole battere un colpo dopo la ripresa post covid e dopo esser stato sempre protagonista nelle corse che ha finora disputato, se si eccettua la partecipazione incolore alle Strade Bianche. Il primo tentativo serio di fuga, dopo la partenza da Santo Stefano Belbo, era portato da Callum Scotson (Mitchelton Scott) e Mikkel Honorè (Deceuninck-Quick Step). La coppia in testa veniva raggiunta da altri due contrattaccanti, Philipp Walsleben (Fenix-Alpecin) e Joseph Rosskopf (CCC Team). Dopo una ventina di chilometri i quattro avevano un vantaggio sul gruppo superiore ai 2 minuti e 20 secondi. Dopo 30 km il vantaggio era salito a quasi 5 minuti. Dopo 70 km la fuga manteneva un vantaggio superiore ai 5 minuti, con l’Astana che si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo, anche se il ritmo non era ancora elevatissimo. All’entrata del circuito finale di Barolo, da ripetere due volte, il vantaggio dei fuggitivi era ancora di 6 minuti e 20 secondi. A 75 km dal termine si registrava una decisa impennata nell’azione del gruppo, promossa dalla Jumbo Visma, che nel giro di un paio di chilometri rosicchiava um minuto ai quattro in fuga. A 60 km dal termine i fuggitivi avevano ancora 4 minuti di vantaggio. Scotson, vittima di crampi, era costretto al ritiro e così la fuga restava composta da tre unità. A 50 km dal termine il vantaggio era di 3 minuti, mentre nell’avanguardia del gruppo si facevano vivi anche alcuni ciclisti della Trek Segafredo. All’inizio del secondo ed ultimo giro il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti e 15 secondi a causa di una violenta accelerazione portata da Jacopo Mosca (Trek Segafredo). A 30 km dal termine il vantaggio della fuga scendeva sotto i due minuti. In testa al gruppo erano arrivati anche alcuni ciclisti dell’Israel Start-Up Nation, al lavoro per il capitano Ben Hermans, ed altri del Team INEOS, i cui capitani designati per oggi erano Iván Sosa e Gianni Moscon, con Ben Swift outsider di lusso. A 25 km dall’arrivo era ormai un solo minuto a separare la fuga da un gruppo inseguitore sempre più minaccioso. Una caduta in discesa a circa 20 km dall’arrivo metteva fuori gioco Dion Smith e Cameron Meyer, entrambi della Mitchelton-Scott. A 15 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di soli 45 secondi. A 10 km dall’arrivo il gruppo, composto da non più di un quarantina di unità, aveva ormai nel mirino la fuga, che veniva ripresa lungo l’ultima ascesa verso La Morra, a meno di 9 km dal termine. Nell’ultimo chilometro dell’ascesa partiva a tutta George Bennett (Jumbo Visma), che riusciva a lasciarsi dietro tutti i migliori. L’ultimo che cercava di resistere alla sua ruota era Moscon. Il neozelandese dava tutto in discesa ed iniziava l’ultimo strappetto verso l’arrivo di Barolo con oltre 15 secondi di vantaggio, andando a vincere meritatamente la sua prima corsa del 2020 nonostante un disperato tentativo di rimonta di Diego Ulissi (UAE Team Emirates), giunto in seconda posizione. Chiudeva il podio Van der Poel, ancora a secco di vittorie dopo la ripresa. Adesso l’attesa degli appassionati è tutta per il Giro di Lombardia che si correrà per la prima volta a Ferragosto e che inaugurerà una seconda parte del mese ricca di impegni, a partire dal Giro dell’Emilia di mercoledì 18 per passare ai Campionati nazionali ed Europei su strada e arrivare infine alla partenza del Tour de France, prevista per sabato 29 Agosto.
Giuseppe Scarfone

Il momento dell'attacco di Bennett sulla salita della Morra (Getty Images Sport)
12-08-2020
agosto 12, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il belga Wout van Aert (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, Clermont-Ferrand – Saint-Christo-en-Jarez, percorrendo 218.5 Km in 5h27′42″ alla media di 40.01 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (Team INEOS). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 20°. Van Aert è il primo leader della classifica con 4″ su Impey e 6″ su Bernal Gómez.Miglior italiano Formolo, 20° a 10″
GRAN PIEMONTE
Il neozelandese George Bennett (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa italiana, Santo Stefano Belbo – Barolo, percorrendo 218.5 Km in 4h38′23″ alla media di 40.30 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e di 4″ l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix)
TOUR BITWA WARSZAWSKA 1920 (Polonia)
Il polacco Marceli Boguslawski (Wibatech Merx 7R) si è imposto nel prologo, circuito di Varsavia, percorrendo 1.6 Km in 2′17″ alla media di 42.04 Km/h. Ha preceduto di 1″ il neozelandese Samuel Gaze (Alpecin-Fenix) e l’elvetico Timon Rüegg (Swiss Racing Academy). Miglior italiano Sacha Modolo (Alpecin-Fenix), 11° a 3″. Boguslawski è il primo leader della classifica con 1″ su Gaze e Rüegg. Miglior italiano Modolo, 11° a 3″.
SANREMO 2020: LE PAGELLE
agosto 11, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Qualche ora dopo la conclusione della Milano-Sanremo ecco a voi le pagelle dell’ultima edizione della Classicissima
Wout Van Aert: negli ultimi anni vincere le Strade Bianche è un ottimo biglietto da visita per la prima classica monumento della stagione ciclistica e così, dopo Kwiatkowski nel 2017 e Alapilippe nel 2019, anche il talentino belga vince a Siena e trionfa alla Milano-Sanremo. Vittoria netta, meritata, si fa prendere di sorpresa da Alaphilippe giusto un attimo, recupera e lo va prendere dimostrando una condizione fisica eccelsa. Nel finale dimostra un sangue freddo da veterano, non si lascia intimorire dal più esperto francese e lo batte in volata senza cadere in provocazioni. Chapeau. Prima Classica Monumento per lui, e molto probabilmente, facendo tutti gli scongiuri possibili, la prima di una lunga serie. VOTO: 10
Julian Alaphilippe: il francese della Deceuninck-Quick Step ha uno squadrone al suo fianco, degno del suo talento cristallino. La dirige perfettamente arrivando sul Poggio in posizione ideale per attaccare e quando lo fa riesce a fare il vuoto e tutto sembrava pronto per ripetere il numero del 2019. Purtroppo per lui Van Aert non si è perso d’animo e lo ha raggiunto. Sapendo di avere uno scatto meno veloce del rivale belga prova a giocare sui nervi e d’astuzia, ma nulla è servito. Ottimo secondo posto. VOTO: 9
Michael Matthews: l’australiano è sempre uno dei piazzati della classicissima di primavera, c’è sempre. Per lui il merito di non essersi perso d’animo dopo una caduta sul Poggio. Vincitore dello sprint di gruppo e gradino più basso del podio. Un terzo posto che non da merito ad un talento come lui. VOTO: 8,5
Giacomo Nizzolo: dopo le varie vicissitudini degli ultimi anni, l’italiano, velocista puro della NTT Pro Cycling, riesce ad esprimersi a buoni livelli, come dimostrato ad inizio 2020. Un quinto posto che fa ben sperare per lui. VOTO: 7,5
Peter Sagan: ormai il suo nome nei primi posti della Milano-Sanremo è una routine, come è una routine che per un motivo o per un altro non la riesca a vincere mai. Quest’anno c’è una condizione che ancora non è al top, nella speranza per il buon Peter, pluri-iridato, che riesca a trovarla subito, per lui e per i suoi numerosi fans. VOTO: 6,5
Dion Smith: la sorpresa di giornata, sesto posto per il velocista neozelandese della Mitchelton-Scott. Dopo la caduta di Trentin prende le redini di capitano e coglie un piazzamento degno di nota. VOTO: 6,5
David Aranburu: lo spagnolo dell’Astana riesce ad arrivare settimo dopo aver tenuto bene sul Poggio e sulla Cipressa. A ventiquattro anni dimostra di avere fondo e resistenza che fanno ben sperare per il futuro. VOTO: 6,5
Vincenzo Nibali: la Trek-Segafredo anima la corsa in varie occasioni, Mosca, Ciccone, Brambilla, poi parte lui, lo “Squalo”. La condizione non è quella dei giorni migliori e sul Poggio non riesce a far la differenza. Si dimostra sempre il solito ciclista coraggioso e indomito, pronto ad onorare tutte le competizioni alle quali partecipa. VOTO: 6
Mattia Bais e Fabio Mazzucco: i ragazzotti dell’Androni e della Bardiani, alla prima Classica coi grandi non sfigurano per niente andando all’attacco dopo i primi chilometri di corsa. Generosi. VOTO: 6
Mathieu Van Der Poel: tredicesimo posto per lui che era uno dei più gettonati alla vigilia. Corsa anonima, sempre nel gruppo dei migliori e mai uno spuinto degno di nota. Se in una giornata sottotono aggiungiamo anche il fatto che a trionfare sia stato il rivale Van Aert, rivale da anni nel ciclocross, per l’olandese si sarà trattato sicuramente di una giornata nera. VOTO: 5,5
Michał Kwiatkowski: lontano dal campione che conosciamo, quindicesimo posto e primo tra gli Ineos. VOTO: 5,5
Greg Van Avermaet: un ottavo posto che sa tanto di anonimato per lui, immobile sulla Cipressa e sul Poggio, come se potesse far qualcosa in uno sprint di gruppo. VOTO: 5,5
Arnaud Démare: il transalpino, ultimo velocista a vincere la Milano-Sanremo, regge sulla Cipressa e sul Poggio ma si perde sul terreno a lui più congeniale, lo sprint di gruppo, arrivando addirittura 24°. VOTO: 5
Fernando Gaviria: non erano molte le attese su di lui, in una corsa dove il fondo lo fa patire tanto. Ma vederlo rimbalzare sulla Cipressa non è mai un bel vedere. VOTO: 5
Caleb Ewan: Uno dei maggiori sconfitti di giornata, si arrende quando non si è arrivati nemmeno a metà della salita della Cipressa. L’australiano ha nelle sue corde ben altro, ma purtroppo incappa in una giornata decisamente negativa. VOTO: 4,5
Luigi Giglio