VLASOV ZAR DELL’EMILIA

agosto 19, 2020 by Redazione  
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Talento e Gioventù. Si potrebbe riassumere con queste due parole l’esito della 103a edizione del Giro dell’Emilia. Ad alzare la braccia al cielo è stato il russo Alexander Vlasov (Astana) nel giorno in cui le nuove generazioni hanno dato spettacolo lungo le rampe del San Luca. Il 24enne dell’Astana si è imposto al termine di un finale vibrante davanti al 22enne portoghese João Almeida (Deceuninck-Quick Step) e a Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).

Al via della classica Emiliana, ricollocata al termine di un incredibile filotto di classiche e semiclassiche italiane, 7 formazioni WT e molti reduci del recente Giro di Lombardia. Tra i protagonisti più attesi ovviamente erano da segnalare il duo dell’Astana formato da Jakob Fuglsang e Alexander Vlasov, recenti dominatori della classica lombarda, e la coppia italiana Vincenzo Nibali-Giulio Ciccone della Trek-Segafredo. In casa Ineos, invece, era da evidenziare la non partenza di Richard Carapaz, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia e ancora alle prese con i postumi della caduta subita al recente Tour de Pologne.
Il percorso, lungo 199,7 km, ricalcava quasi interamente quello delle ultime edizioni: un primo tratto in linea con partenza da Casalecchio di Reno e caratterizzato dalla salita di Serra dello Zanchetto, e un finale in circuito con la terribile ascesa al Santuario di San Luca da ripetere per ben 5 volte a fare da giudice alla corsa.
Dopo diversi tentativi nei primissimi chilometri la fuga di giornata si è andata a formare dopo circa 40 km. A farne parte ben 8 corridori: Andrea Garosio e Giovanni Visconti della Vini Zabù-KTM, Philipp Walsleben (Alpecin-Fenix), Danilo Wyss (NTT Pro Cycling), Manuel Senni (Bardiani-CSF-Faizanè), Felix Dopchie (Bingoal WB), Dario Puccioni (Work Service Dynatek Vega) e Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas).
I battistrada hanno raggiunto un vantaggio massimo di circa 7 minuti e mezzo lungo le prime rampe della Serra dello Zanchetto, finchè l’Astana, fresca della vittoria al Lombardia, ha deciso di imporre un ritmo più alto per riavvicinarsi ai fuggitivi.
Si è così giunti all’ingresso del circuito finale (-40 al traguardo) con un distacco ridotto a circa 4 minuti. Sulle prime rampe del San Luca è stato Garosio ad involarsi in solitaria. Il bresciano è stato poi ripreso lungo la seconda ascesa prima dal compagno di squadra Visconti e poi dal crossista tedesco Walsleben.
Lungo la seconda ascesa al San Luca dal gruppo principale è evaso un quartetto formato dal colombiano Harold Tejada (Astana), Eddie Dunbar (Team Ineos), Ciccone e João Almeida (Deceuninck-Quick Step). I quattro hanno rapidamente recuperato terreno sui fuggitivi, scollinando con meno di 1 minuto e mezzo dai 3 battistrada. Dietro di loro il gruppo, decisamente selezionato, cercava di mantenere il gap sotto controllo grazie al lavoro degli Astana.
Lungo la terza ascesa la corsa è ulteriormente esplosa, poichè un deciso allungo di Fuglsang ha prodotto il ricongiungimento con i 4 inseguitori e una ulteriore selezione del gruppo, ormai ridotto in cima allo strappo a non più di una decina di corridori.
A questo punto sono stati i due giovanissimi talenti della Deceuninck-Quick Step, ovvero prima Andrea Bagioli e poi Almeida, a provare l’allungo. Ad avere successo è stata l’azione del corridore portoghese, che si è così lanciato in solitaria all’inseguimento di Visconti e Garosio dopo aver saltato a velocità doppia Walsleben.
Ad inseguire il lusitano un drappello formato da Bagioli, Nibali, Ciccone, Vlasov, Fuglsang, Dunbar, Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e Tejada.
A circa 10 km dall’arrivo, lungo la penultima ascesa del San Luca, Almeida è riuscito a riprendere e superare con facilità prima un esausto Garosio e quindi Giovanni Visconti, scollinando con 35” di vantaggio sul gruppo degli otto inseguitori. Il portoghese ha difeso il gap lungo il tratto successivo, imboccando la salita finale con circa mezzo minuto di vantaggio.
A circa 1500 metri dal traguardo Vlasov ha rotto gli indugi con un allungo a cui inizialmente il solo Bagioli è riuscito a tener testa. L’azione del corridore russo è stata però irresistibile e di li a poco ha costretto l’italiano ad alzare bandiera bianca. L’uomo dell’Astana è poi riuscito a riprendere anche Almeida a circa 700 metri dal traguardo, saltandolo immediatamente con estrema facilità.
Il russo ha così chiuso in solitaria a braccia alzate, tagliando il classico traguardo posto in prossimità del Santuario di San Luca con 9” su un coraggioso Almeida e 19” su Ulissi. Ai piedi del podio altri due giovanissimi, Eddie Dubar (4° a 21”) e Andrea Bagioli (5° a 24”), che hanno anticipato Fuglsang, arrivato 6° a 29 secondi dal compagno di squadra.
Più staccato un Nibali ancora non al massimo della condizione (49”). Chiudono la top ten Ciccone, giunto 8° a 1′32″ dopo aver tirato nel finale, e il duo formato da Visconti e Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), arrivati con un ritardo di 2′41″.
Con i campionati nazionali in programma in Veneto alla fine di questa settimana si concluderà così un intenso periodo di corse italiane. In attesa dell’inizio del Tour de France, al via il 29 Agosto, i prossimi impegni in Italia saranno la Settimana Coppi e Bartali (da primo al 5 Settembre) e la Tirreno-Adriatico (dal 7 al 13 settembre), diventati importantissimi appuntamenti di preparazione al Giro d’Italia.

Pierpaolo Gnisci

La vittoria di Vlasov al Giro dellEmilia (Getty Images)

La vittoria di Vlasov al Giro dell'Emilia (Getty Images)

18-08-2020

agosto 18, 2020 by Redazione  
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GIRO DELL’EMILIA

Il russo Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team) si è imposto nella corsa italiana, Casalecchio di Reno – Bologna (San Luca), percorrendo 199.7 Km in 4h59′41″ alla media di 39.98 Km/h. Ha preceduto di 9″ il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) e di 18″ l’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates)

VOO – TOUR DE WALLONIE (Belgio)

L’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella terza tappa, Montzen – Visé, percorrendo 192 Km in 4h42′25″ alla media di 40.79 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) e il tedesco John Degenkolb (Lotto Soudal). Miglior italiano Matteo Trentin (CCC Team), 4° a a 1″. Démare è il nuovo leader della classifica con 16″ sul belga Amaury Capiot (Sport Vlaanderen – Baloise) e sul neozelandese James Fouché (Hagens Berman Axeon). Miglior italiano Trentin, 11° a 17″

TOUR DU LIMOUSIN – NOUVELLE AQUITAINE

L’italiano Luca Wackermann (Vini Zabù – KTM) si è imposto nella prima tappa, Couzeix – Evaux-Les-Bains, percorrendo 183.5 Km in 4h30′29″ alla media di 40.70 Km/h. Ha preceduto di 7″ il britannico Jake Stewart (Equipe continentale Groupama-FDJ) e lo spagnolo Jon Aberasturi Izaga (Caja Rural – Seguros RGA). Wackermann è il primo leader della classifica con 11″ su Stewart e 13″ su Aberasturi Izaga

TOUR DE WALLONIE, DÉMARE SI PRENDE LA RIVINCITA

agosto 18, 2020 by Redazione  
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La seconda tappa va al francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) che regola allo sprint il vincitore di ieri, l’australiano Caleb Ewan (Lotto – Soudal), e il britannico Daniel McClay (Arkéa Samsic). La maglia di leader è sempre vestita da Ewan.

In una frazione ancora adattissima alle ruote veloci erano davvero basse le possibilità che un attacco da lontano arrivasse al traguardo. Al Tour de France manca sempre meno e i velocisti che puntano alla corsa a tappe francese sono impazienti nell’avere qualche riscontro. Come nella tappa di ieri, anche la frazione odierna, da Frasnes-lez-Anvaing a Wavre per un totale di 172 chilometri senza rilevanti difficoltà altimetriche, ha previsto la solita fuga da lontano, caratterizzata da sei battistrada. Può non sorprendere ma è comunque utile sottolineare come il gruppo non abbia lasciato che il vantaggio dei sei al comando andasse oltre il limite dei cinque minuti. Con un gap attestato sui quattro minuti è più semplice il lavoro di inseguimento da parte delle formazioni dei velocisti. Nel frattempo alcune cadute riportano l’attenzione in gruppo: tra quelli finiti a terra troviamo gente come Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), Greg Van Avermaet (CCC Team) e Arnaud Démare (Groupama – FDJ), che riescono comunque a rientrare in gruppo. Prosegue anche la sfida impari tra plotone e fuggitivi, che viene naturalmente vinta dal primo e la situazione torna di gruppo compatto a ventotto chilometri dal traguardo. A quel punto la volata sembra inevitabile, ma su uno strappo in pavé posto ai meno dieci Philippe Gilbert (Lotto Soudal) prova la gamba con uno scatto secco, portandosi dietro Zdeněk Štybar (Deceuninck-Quick Step), Amaury Capiot (Sport Vlaanderen – Baloise) e Loïc Vliegen (Circus – Wanty Gobert). Nonostante la determinazione degli attaccanti le squadre dei velocisti sono ancora organizzate e raggiungono i quattro a sette chilometri dal traguardo. Se vi fossero alcuni dubbi sul finale in volata, ora non ve ne sono più. Stavolta è la Lotto – Soudal a impostare lo sprint, con Roger Kluge a lanciare Caleb Ewan, che a quel punto si trova la strada spianata davanti a sé verso il successo. All’improvviso, però, a una cinquantina di metri dal traguardo si concretizza il sorpasso di Démare, mai domo e voglioso di riscatto dopo la deludente volata di ieri. Vince così il francese davanti all’australiano e alla coppia Arkéa formata da Daniel McClay e Nacer Bouhanni, mentre conclude al settimo posto Nizzolo. Grazie al secondo posto allo sprint Ewan conserva la maglia di leader della corsa vallone precedendo di 2″ il belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e di 6″ Démare.

Paolo Terzi

Il successo di Démare nella seconda tappa della corsa belga (Getty Images Sport)

Il successo di Démare nella seconda tappa della corsa belga (Getty Images Sport)

17-08-2020

agosto 17, 2020 by Redazione  
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VOO – TOUR DE WALLONIE (Belgio)

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Frasnes-lez-Anvaing – Wavre, percorrendo 172.3 Km in 3h57′59″ alla media di 43.44 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) e il britannico Daniel McLay (Team Arkéa Samsic). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), 7°. Ewan è ancora leader della classifica con 2″ sul belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e 6″ su Démare. Miglior italiano Nizzolo, 12° a 16″

LOMBARDIA 2020: LE PAGELLE

agosto 17, 2020 by Redazione  
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Le pagelle di una drammatica edizione del Giro di Lombardia, resa ancora più impegnativa dal caldo di agosto.

Jakob FUGLSANG: Il danese inizia a raccogliere frutti importanti e dopo la Liegi dell’anno scorso anno, conquista anche il Lombardia. Forte di un team all’altezza, mette pressione al giovane Evenepoel fin dalle prime fasi della corsa, resta con Bennett e ci gioca come il gatto fa col topo. Parte sul Civiglio e non lo prende più nessuno: grande sagacia tattica e ottima condizione fisica per Jakob che sembra aver raggiunto finalmente una maturità sportiva che gli era mancata negli anni passati. VOTO: 10

George BENNETT: La Jumbo la carrozzeria pesante l’ha portata al Delfinato, il neozelandese si deve arrangiare da solo e ci riesce alla perfezione. Sta bene, ma contro ha un Fuglsang in versione straripante. VOTO: 9

Alexander VLASOV: A 24 anni sta dimostrando di avere classe da vendere. Lavora e corre in appoggio di Fuglsang, ma ne ha così tanta da arrivare pure sul podio. VOTO: 9

Bauke MOLLEMA: Il 33enne ciclista olandese della Trek-Segafredo si ritrova capitano grazie alla strada, sulla quale dimostra di averne più dei suoi compagni. Non regge le accelerate di Bennett e Fuglsang, ma non era facile. Chiude quarto. VOTO: 7,5

Giulio CICCONE: Bene ma non benissimo. L’abruzzese arriva quinto al traguardo, si comporta bene sul Muro di Sormano, ma non riesce ad avere quella spinta per poter lottare coi primissimi di oggi. VOTO: 6,5

Vincenzo NIBALI: Sempre tra i primi, forza nella discesa del Muro di Sormano, avverte dei principi di crampi e si mette a disposizione di Mollema. Prova sufficiente. VOTO: 6

Maximilian SCHACHMANN: Arriva settimo dopo una gara generosa e lo scontro con l’autovettura di un’ignara signora. VOTO 6

Mathieu VAN DER POEL: Dopo il lockdown non abbiamo visto ancora il vero MVDP, che al Lombardia soffre sul Sormano ma non si arrende. Termina stringendo i denti decimo a 6′28” da Fuglsang. VOTO: 5,5

Richard CARAPAZ: Dopo il buon 2019 si attendono segnali diversi dal vincitore in carica del Giro d’Italia. VOTO: 5,5

Michael WOODS: Il canadese è lontano anni luce dalla sua forma fisica migliore. Salta alle prime pendici del Muro di Sormano. VOTO: 5

Fabio ARU: Non dovrebbe più far notizia, forse dovremmo abituarci all’idea che questo sia il vero Aru. VOTO: 4

Remco EVENEPOEL: Era il principale favorito, era l’osservato speciale, tutti contro di lui e lui sente la pressione. Non mostra la consueta lucidità e ne paga le conseguenze nella discesa del Muro di Sormano. Poteva andare peggio. VOTO: S.V

RCS: Il punto dove cade Evenepoel sembrerebbe tutto tranne che un punto messo in sicurezza o ben segnalato. La signora che con la sua macchina colpisce Schachmann è la ciliegina sulla torta mentre l’UCI pensa di multare l’organizzazione. VOTO: 2

A TEMPLEUVE SPUNTA CALEB EWAN

agosto 17, 2020 by Redazione  
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La prima tappa del Tour de Wallonie va all’australiano Caleb Ewan (Lotto – Soudal), che precede allo sprint l’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) ed il campione nazionale belga Tim Merlier (Alpecin – Fenix).

In questo calendario strapazzato il Tour de Wallonie è diventato un’ottima corsa di preparazione per il Tour de France, in particolar modo per le ruote veloci che possono affinare la condizione su percorsi più adatti e meno impegnativi rispetto a quelli del Critérium du Dauphiné. Non deve quindi sorprendere la presenza dei migliori velocisti sulla piazza e la prima tappa presentava una prima occasione di scontro. La seconda conseguenza di questa constatazione è un interesse decisamente generale per un gruppo compatto all’arrivo, e, dunque, pochissime possibilità per i fuggitivi. La Lotto – Soudal per Caleb Ewan, la Deceuninck per Sam Bennett e la Groupama – FDJ per Arnaud Démare, senza dimenticare la Bahrain – McClaren per Phil Bauhaus, hanno monopolizzato questa prima frazione pianeggiante, da Soignies a Templeuve per un totale di 185 chilometri. Il tentativo proposto da cinque corridori poco dopo la partenza è stato controllato senza problemi dalle squadre dei velocisti, con il gruppo che torna compatto ai meno 25 dal traguardo. E la volata è a quel punto inevitabile. L’ultimo chilometro è gestito dalla Groupama e vede Jacopo Guarnieri tirare lo sprint a Démare, ma il francese non ha la stessa brillantezza della Milano-Torino e, partendo troppo presto, viene superato dagli altri concorrenti. Caleb Ewan non ha pari negli ultimi cento metri e, pur partendo da una posizione arretrata, riesce a imporsi con una ruota di vantaggio rispetto a Bennett. Dietro di loro si piazza terzo il campione nazionale belga Tim Merlier (Alpecin – Fenix), mentre chiudono la top ten nell’ordine Arvid de Klejin ( Riwal Readynez Cycling Team), Nacer Bouhanni (Arkéa Samsic), il giovane israeliano Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation), Démare, Manuel Peñalver (Burgos-BH), Silvan Dillier e Clément Venturini (AG2R La Mondiale).

Paolo Terzi

Ewan vince la prima tappa del Tour de Wallonie (Getty Images)

Ewan vince la prima tappa del Tour de Wallonie (Getty Images)

ROGLIČ NON PARTE, PINOT NON DECOLLA, MARTÍNEZ VOLA

agosto 16, 2020 by Redazione  
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Quinta ed ultima tappa del Delfinato scoppiettante! Primož Roglič non prende il via e Daniel Martínez ne approfitta per vincere la corsa. Tappa a Sepp Kuss.

Il vincitore del Critérium du Dauphiné 2020 è Daniel Felipe Martínez. Il colombiano della EF Pro Cycling, complice l’assenza di Primož Roglič (Jumbo-Visma), è riuscito nell’impresa di ribaltare i pronostici della vigilia e a superare in classifica generale Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), ormai dato dai più come sicuro vincente quando si era appresa la notizia che il campione sloveno non aveva recuperato dalla caduta di ieri e aveva deciso per il ritiro.
La tappa, lunga 153,5 Km partiva da Megève per far ritorno nella medesima località dopo aver superato terminava a Megève dopo ben otto GPM. Tenere chiusa la corsa in assenza di velleità da parte della Jumbo-Visma era impresa ardua e così partivano subito all’attacco Julian Alaphilippe (Deceunick-Quick Step) e Pavel Sivakov (Ineos). Sulla Côte de la Frassette andavano in crisi pezzi da 90 quali Mikel Landa (Astana), Nairo Quintana (Cofidis) e Richie Porte (Trek Segafredo), mentre sul successivo GPM della Côte de Domancy si accendevano le micce tra i big. Partivano, infatti, “Dani” Martínez, Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), Miguel Ángel López (Astana) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma), mentre appariva in difficoltà il leader della corsa Pinot. l quattro raggiungevano Alaphilippe, che poi si staccherà, e Sivakov. Sulla salita che conduceva al traguardo Kuss staccava tutti e andava a vincere la tappa, chiudendo in bellezza un Delfinato lodevole per la Jumbo-Visma, da 110 e lode se non si fosse ritirato Roglič. Martínez arrivava secondo a 27” da Kuss, salendo del suo passo, mentre Pinot accusava il colpo e tagliava il traguardo con oltre un minuto di ritardo da Kuss, ritardo che gli costava la classifica generale. La tappa vedeva terzo Pogačar, quarto Sivakov e quinto Tom Dumoulin (Jumbo-Visma). La classifica generale vede Martínez trionfare con 29” su Pinot e 41” su Guillame Martin (Cofidis). Per il colombiano c’è anche la vittoria nella classifica dei giovani, mentre quella a punti è conquistata dal vincitore della Milano – Sanremo Wout van Aert (Jumbo Visma), la cui formazione si è consolata portandosi a casa anche la classifica a squadre precedendo di quasi venti minuti la Groupama – FDJ di Pinot.
Ora la marcia d’avvicinamento al Tour prevede tappe importanti come il Giro dell’Emilia di martedì 18, il campionato europeo di mercoledì 26 e la maggior parte dei campionati nazionali: la gara che assegnerà la maglia tricolore al successore di Davide Formolo, grande protagonista in questa edizione del Delfinato, si disputerà domenica prossima sulla distanza di 253 Km tra Bassano del Grappa e Cittadella, su di un percorso caratterizzato dalla salita della Rosina da ripetere 12 volte.

Luigi Giglio

Daniel Martínez lanciato verso la maglia gialla nellultima e decisiva tappa del Criterium del Delfinato (Getty Images)

Daniel Martínez lanciato verso la maglia gialla nell'ultima e decisiva tappa del Criterium del Delfinato (Getty Images)

16-08-2020

agosto 16, 2020 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Lo statunitense Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Megève, percorrendo 153.5 Km in 3h58′39″ alla media di 38.59 Km/h. Ha preceduto di 27″ il colombiano Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling) e di 30″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 46° a 18′30″. Martínez Poveda si impone in classifica con 29″ sul francese Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) e 41″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 26° a 33′47″

VOO – TOUR DE WALLONIE (Belgio)

L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella prima tappa, Soignies – Templeuve, percorrendo 185.8 Km in 4h17′20″ alla media di 43.32 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step) e il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), 18°. Ewan è il primo leader della classifica con 2″ sul belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e 3″ sul belga Jens Reynders (Hagens Berman Axeon). Miglior italiano Nizzolo, 20° a 10″

TOUR BITWA WARSZAWSKA 1920 (Polonia)

L’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Płock – Płońsk, percorrendo 151 Km in 3h33′12″, alla media di 42.50 km/h. Ha preceduto di 43″ il polacco Maciej Paterski (Wibatech Merx 7R) e il ceco Dominik Neumann (Elkov – Kasper). Miglior italiano Leonardo Marchiori (NTT Continental Cycling Team), 27° a 1′42″. Riesebeek si impone in classifica con 29″ sul belga Senne Leysen (Alpecin-Fenix) e 36″ sul polacco Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski). Miglior italiano Marchiori, 25° a 4′05″.

DWARS DOOR HET HAGELAND, TRIONFA RICKAERT

agosto 16, 2020 by Redazione  
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Nella corsa belga di Ferragosto si impone in solitaria Jonas Rickaert. Alle sue spalle Nils Eekhoff e Gianni Vermeersch.

Corsa dura fin dalle prime battute nella consueta razione di muri e sterrato del Ferragosto fiammingo.
Dopo una fase iniziale turbolenta il tentativo buono prende il largo a circa 50 km dal traguardo grazie all’apporto fondamentale di Jonas Rickaert (Alpecin Fenix) e Nils Eekhoff (Team Sunweb). I due hanno poi dimostrato di essere quelli con la gamba migliore oggi, rimanendo da soli al comando a decidere la corsa. Qui la differenza l’ha fatta l’allungo irresistibile di Rickaert che si è involato in solitaria verso la bandiera a scacchi lasciando soltanto la piazza d’onore a Eekhoff, a cui è mancato lo spunto nella fase decisiva. Alle loro spalle Gianni Vermeersch ha regolato la volata per il terzo posto portando a quota due i piazzati sul podio per il Team Alpecin Fenix.
Alla corsa belga hanno preso parte anche tre corridori italiani. Mentre Matteo Moschetti (Trek – Segafredo) non ha terminato la gara, Luca Mozzato (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM) e Alberto Dainese (Sunweb) hanno rispettivamente concluso in 17a e in 40a posizione, il primo 35 secondi dopo l’arrivo di Rickaert e il secondo a poco più di 3 minuti dal vincitore

Lorenzo Alessandri

La vittoria di Rickaert nella corsa belga (Getty Images Sport)

La vittoria di Rickaert nella corsa belga (Getty Images Sport)

BRIVIDI NEL TORRIDO LOMBARDIA DELL’ASSUNTA: REMCO NEL BURRONE, FUGLSANG IN PARADISO

agosto 15, 2020 by Redazione  
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Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) cade nella discesa del Muro di Sormano e dice addio ai sogni di gloria. La vittoria del Lombardia 2020 va a Jakob Fuglsang (Astana) che allunga sul San Fermo della Battaglia lasciandosi alle spalle George Bennett (Jumbo Visma) e Aleksander Vlasov (Astana), giunti rispettivamente secondo e terzo. Delusione per la Trek Segafredo, nel finale in superiorità numerica con Nibali, Mollema e Ciccone, ma che raccoglie solo le briciole.

Da Classica delle foglie morte a Classica di Ferragosto è un attimo. E così, dopo la Milano Sanremo dello scorso sabato, anche il Giro di Lombardia, a causa dell’emergenza covid19, viene riprogrammato in un periodo dell’anno inusuale, cambiando diametralmente il posizionamento nel calendario ciclistico e disputandosi in piena estate. Partenza da Bergamo ed arrivo a Como dopo 231 km per l’edizione 2020, che conserva le mitiche salite che hanno fatto la storia della corsa lombarda, prima fra tutte il muro di Sormano che attende i ciclisti a poco più di 50 km dall’arrivo con le sue pendenze “monstre”. Il parterre, nonostante la contemporaneità con il Giro del Delfinato, è più che dignitoso ed è oggetto di particolari attenzioni Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), osservato specialissimo dopo i trionfi in quattro brevi gare a tappe in questo tormentato 2020, ultima delle quali il Giro di Polonia. Ma la coppia della Trek-Segafredo formata da Vincenzo Nibali e da Bauke Mollema (vincitore nel 2019) non vorrà restare a guardare. Delle altre formazioni WT, va presa in considerazione anche il Team Ineos con il tris d’assi Carapaz – Sosa – Moscon, l’Astana con la coppia in formissima Fuglsang-Vlasov e la Jumbo Visma con un George Bennett in grande spolvero dopo aver vinto tre giorni fa il Gran Piemonte. La corsa è stata caratterizzata da una fuga di 11 uomini formata da Petr Vakoč (Alpecin-Fenix), Davide Gabburo (Androni Giocattoli-Sidermec), Joseph Rosskopf (CCC Team), James Piccoli (Israel Start-Up Nation), Florian Stork (Sunweb), Alexander Riabushenko (UAE-Team Emirates), Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert). A questi si sono aggiunti strada facendo Daniel Savini (Bardiani-CSF Faizané), Emmanuel Morin (Cofidis), Denis Nekrasov (Gazprom-Rusvelo) e Marco Frapporti (Vini Zabù/KTM). Gli attaccanti hanno avuto un vantaggio massimo di quasi 5 minuti dopo circa 100 km, ma sotto i colpi di Deceuninck, Astana e Trek il vantaggio della fuga è andato via via scemando fino al ricongiungimento definitivo lungo l’ascesa della Madonna del Ghisallo. Qui si formava in testa alla corsa il gruppo di una trentina di unità che si apprestava ad affrontare la salita della Colma di Sormano, i cui 2 Km conclusivi, il mitico muro, presentano punte di pendenza fino al 25%. Era sempre la Deceuninck a tirare un gruppo davvero ridotto all’osso. Dries Devenyns era l’ultimo uomo rimasto a tirare per Evenepoel. All’inizio del muro era l’Astana a balzare in testa. Dei ciclisti più attesi, il primo a cedere era Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), mentre Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix) cercava di restare aggrappato al gruppetto dei migliori con le unghie e con i denti. I primi a scollinare erano Evenepoel, Bennett, la coppia Vlasov-Fuglsang ed il terzetto della Trek Segafredo formato da Nibali, Mollema e Giulio Ciccone. Il colpo di scena avveniva nella discesa, quando Evenepoel cadeva rovinosamente al di là di un muretto. Il giovane belga dopo essere stato immobilizzato, assistito dal DS Davide Bramati, veniva trasportato in ospedale dove gli saranno riscontrati la frattura del bacino e una contusione ad un polmone. Intanto era palese che i sei rimasti in testa si sarebbero giocati la vittoria del Lombardia 2020, anche perché gli inseguitori – tra i quali Van Der Poel, Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), Rafał Majka (Bora Hansgrohe) e Richard Carapaz avevano mollato e avevano quasi 2 minuti di ritardo sul gruppo di testa. Fuglsang e Bennett attaccavano a 19 km dall’arrivo sulle insidiose rampe del Civiglio. Vlasov si accodava alla coppia, mentre era evidente la débâcle della Trek-Segafredo, che veniva meno proprio nel finale. Fuglsang attaccava sull’ultima salita di San Fermo della Battaglia staccando Bennett, ultimo ciclista a resistergli. Il danese vinceva per la prima volta in carriera la classica d’autunno, mentre salivano sul podio George Bennett a 30 secondi di ritardo e Aleksandr Vlasov a 50 secondi di ritardo. Delusione infine tra le fila della Trek Segafredo, che doveva accontentarsi del quarto posto di Mollema, del quinto di Ciccone e del sesto di Nibali.

Giuseppe Scarfone

Fuglsang vince leccezionale edizione agostana del Giro di Lombardia (Getty Images Sport)

Fuglsang vince l'eccezionale edizione agostana del Giro di Lombardia (Getty Images Sport)

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