LE INTERVISTE DE ILCICLISMO.IT: VALERIO BIANCO
luglio 3, 2019 by Redazione
Filed under Approfondimenti, Interviste
Il nostro Luigi Giglio ha intervistato per noi Valerio Bianco, l’addetto stampo della Neri Sottoli – Selle Italia – KTM
Buonasera Valerio, per gli appassionati un volto noto del ciclismo italiano, come dimenticare la tua l’esultanza dopo la vittoria di Velasco al Laigueglia. Per i pochi che non ti conoscessero chi è Valerio Bianco?
Valerio Bianco è colui che ha esultato al Laigueglia dopo la vittoria di Velasco. A perta gli scherzi, scrivo di ciclismo dal 2011 e ho avuto la fortuna nel 2015 di avere questa opportunità di diventare addetto stampa dell’allora Team Southeast, che poi è diventato Wilier Triestina e che da quest’anno è diventata Neri Sottoli – Selle Italia – KTM.
Hai seguito come addetto stampa la Wilier Triestina in più Giri d’Italia, vuoi parlarci di questa esperienza e del duro lavoro che c’è dietro?
Beh, è un’esperienza magnifica, ne ho fatti tre di Giri d’Italia e di tutti questi tre Giri mi porto dentro dei ricordi splendidi e delle sensazioni che ho vissuto solo in un’altra corsa, il Giro delle Fiandre, che ho avuto la fortuna di seguire nel 2016 e nel 2017. Il Giro d’Italia è una corsa imparagonabile a tutte le altre corse, è una festa. Svegliarsi alle 7 del mattino per iniziare a lavorare alle 07:15 per poi finire e andare a dormire a mezzanotte solo dopo aver finito di lavorare. È un mese snervante, pieno di impegni, di appuntamenti, di chilometri e di viaggi in macchina, ma allo stesso tempo è un mese bello. A me non è capitato ma vincere una tappa deve essere veramente fantastico, per tutta la squadra e lo staff.
Com’è vivere a stretto contatto,per 21 giorni con Luca Scinto? È così duro anche quando la corsa finisce?
Ventuno giorni no, perchè vivendo vicino a casa sua e come se stessimo in stretto contatto 365 giorni all’anno e quando lui fa qualche trasferta e io non vado con lui comunque ci sentiamo sempre. No, è un personaggio particolare, bisogna saperlo prenderlo con le molle, ma è molto più buono rispetto a quello che appare in video. Coi ciclisti usa molto il bastone e la carota, però è un personaggio buono, sa farsi voler bene ma anche farsi voler male.
Che persone sono i ciclisti, fuori dalle corse? Sono come la maggior parte dei calciatori che vivono in un mondo tutto loro?
No no, non sono come i calciatori, poi chiaramente avendo anche budget e stipendi diversi, sono come tutti noi. Naturalmente poi ognuno ha il suo carattere, c’è chi non parla mai, chi è più scherzoso e gioviale, chi parla tranquillamente della sua vita privata senza problemi, c’è chi è molto riservato: son dei ragazzi giovani e molto molto umili. Quasi tutti quelli che ho avuto la fortuna di conoscere sono molto umili.
Tra i tanti ciclisti che hai conosciuto nella Wilier il più famoso è stato senza dubbio Pozzato. Che tipo è Pippo?
Si, sicuramente Pippo è il corridore più famoso che ho conosciuto, lui si avvicina molto all’ideale del calciatore, casa a Montecarlo, macchine, eccetera eccetera. Purtroppo da noi non ha raccolto quei risultati che sarebbero serviti alla squadra e forse anche un po’ a se stesso; però penso che sia un ragazzo molto intelligente e che sicuramente potrà avere un ottimo futuro come manager e come uomo immagine.
Invece Giovanni Visconti è totalmente diverso?
Si si, totalmente diverso, Visconti è un vero capitano che vive per la bicicletta, è la sua passione più grande e si è subito integrato al gruppo e ha fatto integrare tutti fin dal primo ritiro che abbiamo fatto a novembre. Lui è una persona che stimo, poi vedo i suoi sacrifici, la voglia di lavorare di migliorarsi e anche il periodo difficile che ha avuto ad inizio stagione. Anche lui è stato sempre umile, ha lavorato sempre tanto e anche se magari non si poteva esprimere al meglio delle sue possibilità ha sempre fatto di tutto per non farlo pesare ai compagni. I corridori lo hanno seguito, forse questa è stata la più grande differenza tra lui e Pozzato.
Il ciclista che ti ha colpito di più quest’anno tra i nuovi chi è?
Guarda ti dirò un nome che non è nuovo per il ciclismo italiano ma che mi ha stupito veramente tanto ed è quello di Manuel Bongiorno perchè è un ragazzo che ha saputo ripartire da zero dopo esser stato fuori dall’ambiente per un anno ed è veramente un bravissimo ragazzo, mai una parola fuori posto, sempre molto cordiale con grandissima voglia di lavorare. Spero che possa avere nella seconda parte di stagione dei grandi risultati.
Calabrese come te, Valerio come ti è nata la passione per la bicicletta?
Beh, io ho sempre vissuto al nord alla fine, a mio padre piaceva la bicicletta (e gli piace tutt’ora=, guardavamo le corse insieme. Uno dei primi ricordi è la Liegi vinta da Bartoli quando si trovò contro Zulle e Indurain che correvano per la Once. Mi sono affezionato a Bartoli e via via ho iniziato a seguire il ciclismo assiduamente.
Poi è arrivata la chiamata come addetto stampa, e per te si è avverato un sogno
Si si, è stato veramente come un sogno quando ho incontrato per la prima volta Angelo Citracca. Eravamo a Milano, nella sede di RCS, per discutere anche l’invito della squadra al Giro d’Italia nel 2016. Quando lui mi mise davanti il Giro delle Fiandre, Pozzato, Giro d’Italia e la Milano-Sanremo: lasciai il lavoro che facevo prima per dedicarmi interamente anima e cuore al ciclismo come lavoro.
Tra le tante corse, italiane e no, grandi giri e monumento, qual è quella che ti ha colpito di più?
Sicuramente il Giro del Fiandre del centenario. Eravamo in Belgio in un periodo dove c’erano stati attentati, c’era timore ma si vedeva lo stesso la passione e l’amore delle persone che numerose affollavano le strade lungo tutto il percorso, c’erano davvero tantissime persone. Per non essere banale ti dirò anche le Strade Bianche di quest’anno, che è stata la prima in cui ho partecipato come addetto stampa, è stata veramente bella e il nostro sponsor è venuto direttamente dagli Stati Uniti per assistere appositamente alla corsa. Abbiamo visto tante persone, passione, veramente una corsa che può diventare epica.
Come si prepara una tappa del Giro? Come si fa col tempo ristretto che si ha tra una frazione e l’altra?
Diciamo che è molto più facile rispetto a quello che si può pensare. Lo staff è preparato, poi iniziamo a lavorare insiemea è partire da novembre, quindi ognuno conosce i propri compiti. Prima del Giro d’Italia ovviamente ci sono delle riunioni, alla fine diventa quasi meccanico il compito dei vari massaggiatori, dei vari meccanici, tutti sanno quello che devono fare. Le cose cambiano e si complicano un po’ quando ci sono dei ritiri, quando si ritira uno o più ciclisti, perchè l’organizzazione toglie dei posti allo staff e la squadra si deve reinventare, ma alla fine non abbiamo mai avuto grossi problemi.
A proposito di ritiri, quanto vi ha fatto soffrire lo scorso anno Mareczko al Giro d’Italia?
Diciamo che ci ha delusi, anche perché c’è stata una controprestazione che non ci aspettavamo, soprattutto non aspettavamo che arrivasse così presto. Il secondo giorno è andato veramente vicino a quella che sarebbe stata la sua prima vittoria in un grande giro, soprattutto la squadra era tutta costruita su di lui (ad eccezione di Zardini, che poi purtroppo cadde sulla via dell’Etna e si ritirò anche lui). Sicuramente c’è stato un grande investimento a livello di staff, di squadra e di budget per regalargli un treno all’altezza; purtroppo non abbiamo avuto quella vittoria che sognavamo e che sognava anche lui.
La gioia sportiva più bella in questi quattro anni?
Ti direi la vittoria di Velasco al Laigueglia perchè è stata una liberazione dopo un anno molto difficile, soprattutto per il mancato invito al Giro d’Italia dove la squadra poteva veramente sciogliersi e invece ha reagito alla grande e sta reagendo alla grande. Quest’anno stiamo avendo dei risultati nettamente migliori rispetto al 2018 e al 2017, tornare a vincere una corsa in Italia dopo tre anni è stata veramente una liberazione.
Il ciclista più pignolo e professionale che hai incontrato?
Guarda, te ne posso citare due molto molto professionali sia per quanto riguarda l’alimentazione, sia per tutto il resto, Ilia Koshevoy e Davide Gabburo. Gabburo ho avuto la fortuna di conoscerlo quest’anno, è molto metodico e sta dimostrando tutta la sua professionalità anche con i risultati che sta raccogliendo.
Quali sono le vostre aspettative per la seconda parte di stagione?
Sicuramente il grande obiettivo sono i Campionati Italiani dove speriamo di arrivare al meglio con Visconti recuperato, con Velasco in forma e con tutta la squadra che da inizio anno sta facendo e dimostrando di far bene. Un altro appuntamento molto importante per noi sarà il Tour of Utah, che affronteremo quest’anno per la prima volta; insieme al Giro dell’Austria sono due corse molto importanti per i nostri sponsor e ci teniamo a far bene. Poi naturalmente ci saranno tutte le semiclassiche e classiche italiane di settembre e ottobre, con la CiclismoCup a cui teniamo tantissimo.
Valerio, sei stato vittima di un brutto episodio poc tempo fa, un Tir ti ha scaraventato a terra mentre eri in bici, fortunatamente senza riportare nulla di grave ma poteva finire molto male. Un messaggio per sensibilizzare la sicurezza stradale?
Purtroppo la sicurezza stradale non c’è in Italia. Bisogna fare i conti ogni giorno con autisti che stanno al cellulare, che guidano e messaggiano e purtroppo a farne le spese siamo noi ciclisti, mi metto anch’io nella categoria anche se non lo faccio di professione. Recentemtente anche ragazzo della nostra juniores ha avuto un’incidente con un auto in sosta, l’autista ha aperto la portiera e lo ha colpito, stessa cosa che è successo ad Aprile a Luca Pacioni alla fine di una tappa del Giro di Sicilia. Successa stessa cosa ad Edoardo Salis e a Simone Innocenti della squadra under 23: non c’è rispetto delle regole, non c’è cultura civica, non si studia, praticamente si convive con la paura che in bicicletta ti possa succedere sempre qualcosa di brutto.
Grazie mille Valerio, un grosso in bocca al lupo per questo 2019
Grazie!
Intervista raccolta da Luigi Giglio

Valerio Bianco (primo da sinistra) accoglie esultante Simone Velasco al traguardo del Trofeo Laigueglia 2019 (Facebook)
02-07-2019
luglio 3, 2019 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)
L’olandese Arvid de Kleijn (Metec – TKH Continental Cyclingteam p/b Mantel) si è imposto nella prima tappa, Łódź – Sieradz , percorrendo 213.7 Km in 5h08′42″ alla media di 41.53 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Patryk Stosz e Paweł Franczak. De Kleijn è il primo leader della classifica con 3″ su Stosz e Franczak.
TROFEO CITTÀ DI BRESCIA
L’italiano Daniel Smarzaro (General Store) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Brescia, percorrendo 121.8 Km in 2h57′25″ alla media di 41.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Luca Mozzato (Dimension Data for Qhubeka) e Andrea Toniatti (Team Colpack)
“ROCCIA” E I SUOI FRATELLI
Ecco una veloce rassegna sui campionati nazionali stranieri disputati nell’ultimo week end di giugno, che hanno visto imporsi per l’Italia Davide Formolo, il corridore della Bora Hangrohe noto con il soprannome di “Roccia”
Con un grande attacco portato dalla distanza Davide Formolo (Bora Hangrohe) ha vinto il titolo di campione nazionale italiano di ciclismo su strada. Il corridore veneto, pur non avendo dalla sua parte una squadra numerosa come quella su cui potevano contare i capitani del Team UAE Emirates, della Bahrain Merida, dell’Androni Giocattoli Sidermec e della Neri Sottoli, sfidando il caldo e l’altimetria insidiosa del tracciato di Compiano ha beffato i favoriti di giornata, Diego Ulissi (Team-UAE Emirates) su tutti, andando a compiere il numero più bello fatto fin qui nella sua carriera sportiva. Secondo si è piazzato Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), terzo Alberto Bettiol (EF Education First) e solo quarto il grande favorito di giornata Ulissi. La Bora-Hansgrohe ha poi completato la sua trionfale giornata vedendo trionfare altri suoi quattro corridori nei rispettivi campionati nazionali, cominciando con Juraj Sagan, fratello del più famoso Peter, che in Repubblica Slovacca ha conseguito il suo terzo titolo nazionale in linea precedendo il compagno di squadra Erik Baška. In Germania, invece, vince un superbo Maximilian Schachmann, che sul circuito di Sachsenring è il primo di un podio targato tutto Bora con Marcus Burghardt e Andreas Schillinger ad occupare i gradini più bassi del podio. Altri ciclisti vittoriosi per il team tedesco sono stati Patrick Konrad in Austria e Sam Bennett in Irlanda.
Alejandro Valverde (Movistar) si è laureato campione nazionale spagnolo sul traguardo di Murcia, praticamente a casa sua. In un’edizione nella quale la Movistar non si presentava in versione schiacciasassi come negli anni passati, Don Alejandro ha battuto Luis León Sánchez (Astana) in una volata a due. Terzo si è piazzato Jesús Herrada (Cofidis), che in questo 2019 sta vivendo la sua miglior stagione sportiva. Si tratta del terzo titolo nazionale in linea per Valverde dopo i successi nel 2008 e nel 2015: è un ciclista che non finirà mai di stupirci e che correrà da protagonista anche nel 2020, nonostante le quasi 40 primavere. Ha stupito e molto, invece, la vittoria di Tim Merlier (Coredon-Circus) in Belgio, dove il corridore del piccolo team Professional è riuscito a beffare corridori esperti come Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma), terzo, e a sfuggire al controllo di team più attrezzati come l’agguerrita Wanty – Gobert Cycling Team, che si è dovuta accontentare del secondo posto di Timothy Dupont, e di una deludente Deceuninck Quick-Step, nella quale Philippe Gilbert non è andato oltre il quarto posto di giornata, mentre decimo si è’ piazzato compagno di squadra e campione in carica Yves Lampaert. Solo diciottesimo è giunto uno dei favoriti di giornata Greg Van Aermaet (Team CCC). Il team di Patrick Lefevere si è ampiamente rifatto in Olanda, Lussemburgo e in Danimarca (oltre ad aver portato a casa nello scorso mese di aprile il titolo nazionale argentino con Maximiliano Richeze): nei Paesi Bassi la vittoria è andata ad uno strepitoso Fabio Jakobsen che, da solo e senza compagni di squadra, vince in volata battendo Danny Van Poppel (Jumbo-Visma) e Moreno Hofland (EF Education First); Bob Jungels stravince, invece, il suo sesto titolo lussemburghese lasciando il secondo classificato ad un ritardo di 1′03”; Michael Mørkøv si impone, infine, nel campionato danese battendo allo sprint il compagno di squadra Kasper Asgreen e centrando a trentaquattro anni il terzo successo in carriera in questa gara dopo quelli ottenuti nel 2013 e nel 2018.
Sull lungo tracciato di La Haye-Fouassière, oltre 250 chilometri, Warren Barguil (Team Arkéa Samsic) riesce ad aggiundicarsi oltre alla prima vittoria stagionale anche il primo titolo nazionale francese in carriera da professionista, dopo quello vinto da juniores nel 2009. Per il corridore transalpino questo successo speriamo possa segnare uno spartiacque in una stagione sportiva per lui fino a ieri sfortunata e deludente. Sul duro circuito di Fischingen in Svizzera un coriaceo Sébastien Reichenbach (Groupama – FDJ) si impone su Simon Pellaud (IAM Excelsior). Hanno, invece, conseguito una sola vittoria il Team INEOS e la BahrAin Merida nei campionati nazionali odierni: per la formazione inglese si impone Ben Swift, che in Gran Bretagna precede al traguardo Ian Stannard in una sfida tutta in famiglia; Domen Novak, dal canto suo, tiene alto alto il nome del team asiatico in Slovenia precedendo sulla linea d’arrivo il duo dell’Adria Mobil Katrasnik-Kump. Primo titolo nazionale in linea per Amund Grøndahl Jansen (Jumbo-Visma) in Norvegia, mentre un isolato Alexander Kristoff (Team-UAE Emirates) termina settimo a oltre 1′30” di ritardo.
Negli altri campionati nazionali Alexey Lutsenko (Astana) si conferma campione in Kazakistan bissando il successo dello scorso anno. Primo titolo israeliano in linea per Guy Sagiv (Israel Cycling Academy) che, dopo il bacio ormai virale in corsa alla sua fidanzata, si è laureato campione superando i suoi compagni di squadra Omer Goldstein e Guy Niv. Toms Skujiņš (Trek Segafredo) si impone in Lettonia: per lui successo in linea dopo aver vinto il titolo a cronometro lo scorso anno. Il giovanissimo Aleksander Vlasov (Gazprom – RusVelo), vincitore del Giro d’Italia U23 nel 2018, trionfa in Russia, František Sisr (Elkov – Author Cycling Team) ottiene il titolo per la Repubblica Ceca mentre il favorito Petr Vakoč (Deceuninck – Quick Step) termina solo terzo nello sprint finale proprio alle spalle di Sisr e Tomas Kalojiros (AC Sparta Praha). In una startlist veramente povera in termini di classe, in Ucraina vince Andriy Kulyk (Shenzhen Xidesheng Cycling Team). Sorpresa in Polonia, dove vince il ventitreenne Michał Paluta della CCC Development Team, al suo primo successo da professionista.
In Portogallo José Mendes (Sporting Clube de Portugal/Tavira) si laurea campione nazionale per la seconda volta, ottenendo così la sua prima vittoria dopo un digiuno di 3 anni, iniziato proprio con la precedente vittoria ai campionati nazionali. Lo scalatore Natnael Berhane (Cofidis) si laurea campione nazionale in Eritrea, mentre in Asia Cheung King Lok (HKSI Pro Cycling Team) è il nuovo campione nazionale in linea cinese. Ne vicino Giappone, infine, ha trionfato Shotaro Iribe (Shimano Racing Team) che beffa il più esperto Yukiya Arashiro (Bahrain Merida).
Luigi Giglio
Antigua e Barbuda: Conor Delanbanque
Argentina: Maximiliano Ariel Richeze Araquistain (Deceuninck – Quick Step)****
Australia: Michael Freiberg (Pro Racing Sunshine Coast Team)*
Austria: Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe)
Barbados: Gregory Vanderpool*****
Belgio: Tim Merlier (Pauwels Sauzen – Vastgoedservice)
Bielorussia: Yauheni Sobal (Minsk Cycling Club)
Botswana: Abang Malete (Team Swift)
Cile: Felipe Andrés Peñaloza Yánez (C.C.Chacabuco)****
Cipro: Andreas Miltiadis (Guerciotti-Kiwi Atlantico)*****
Colombia: Óscar Adalberto Quiroz Ayala (Coldeportes Bicicletas Strongman)**
Croazia: Josip Rumac (Androni Giocattoli – Sidermec)
Cuba: Felix Nodarse (Artemisa)
Danimarca: Michael Mørkøv (Deceuninck – Quick Step)
Ecuador: Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Education First)
Emirati Arabi Uniti: Yousef Mirza (UAE Team Emirates)***
Estonia: Alo Jakin (St. Michel – Auber 93)
Finlandia: Arto Vainionpää (Jurvan Voima)
Francia: Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic)
Georgia: Tornike Khabazi (Georgian Cycling Team)
Germania: Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe)
Giappone: Shotaro Iribe (Shimano Racing Team)
Gran Bretagna: Ben Swift (Team INEOS)
Grecia: Stylianos Farantakis (Sojasun espoir-ACNC)
Guatemala: Juan Mardoqueo Vásquez Vásquez (Cuajo Luna Universal Foods)
Iran: Mehdi Sohrabi (Pishgaman Cycling Team)
Irlanda: Sam Bennett (Bora – Hansgrohe)
Israele: Guy Sagiv (Israel Cycling Academy)
Kazakistan: Alexey Lutsenko (Astana Pro Team)
Lettonia: Toms Skujiņš (Trek – Segafredo)
Lussemburgo: Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step)
Namibia: Alex Miller (Namibia National Team)**
Mauritius: Dylan Redy (Team Fybolia-Locminé Auto)***
Mongolia: Narankhuu Bat-Erdene (Ferei Pro Cycling Team)
Norvegia: Amund Grøndahl Jansen (Team Jumbo – Visma)
Nuova Zelanda: James Fouche (Team Wiggins-Le Col)*
Paesi Bassi: Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step)
Panama: Jorge Amadid Castelblanco Morales (Team Ininco)
Paraguay: Francisco Daniel Riveros Diarte (Paraguay Cycles Club)****
Polonia: Michał Paluta (CCC Development Team)
Portogallo: José João Mendes Pimenta Costa (Sporting Clube de Portugal – Tavira)
Repubblica Ceca: František Sisr (Elkov – Author)
Repubblica del Sudafrica: Daryl Impey (Mitchelton – Scott)**
Repubblica Slovacca: Juraj Sagan (Bora – Hansgrohe)
Ruanda: Bonaventure Uwizeyimana (Benediction Excel Energy)
Russia: Aleksander Vlasov (Gazprom – RusVelo)
Slovenia: Domen Novak (Bahrain – Merida)
Spagna: Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team)
Stati Uniti: Alex Howes (EF Education First)
Svezia: Lucas Eriksson (Riwal Readynez Cycling Team)
Svizzera: Sébastien Reichenbach (Groupama – FDJ)
Taiwan: Shao Hsuan Lu
Togo: Hamza Assoumanou (Togo Sud)***
Turchia: Ahmet Örken (Salcano-Sakarya)
Uruguay: Pablo Sebastián Anchieri Zunino (C.C.Carmelo)**
Venezuela: Jesus Villegas (Gobernación de Miranda-Trek)
*disputati a gennaio
** disputati a febbraio
*** disputati a marzo
**** disputati ad aprile
***** disputati a maggio

La vittoria a sorpresa di Tim Merlier ai campionati nazionali belgi (Getty Images)
01-07-2019
luglio 1, 2019 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI NAZIONALI STRANIERI
Antigua e Barbuda: Conor Delanbanque
Argentina: Maximiliano Ariel Richeze Araquistain (Deceuninck – Quick Step)****
Australia: Michael Freiberg (Pro Racing Sunshine Coast Team)*
Austria: Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe)
Barbados: Gregory Vanderpool*****
Belgio: Tim Merlier (Pauwels Sauzen – Vastgoedservice)
Bielorussia: Yauheni Sobal (Minsk Cycling Club)
Bolivia: Bernardo León Navarro (Start Team Gusto)
Botswana: Abang Malete (Team Swift)
Cile: Felipe Andrés Peñaloza Yánez (C.C.Chacabuco)****
Cipro: Andreas Miltiadis (Guerciotti-Kiwi Atlantico)*****
Colombia: Óscar Adalberto Quiroz Ayala (Coldeportes Bicicletas Strongman)**
Croazia: Josip Rumac (Androni Giocattoli – Sidermec)
Cuba: Felix Nodarse (Artemisa)
Danimarca: Michael Mørkøv (Deceuninck – Quick Step)
Ecuador: Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Education First)
Emirati Arabi Uniti: Yousef Mirza (UAE Team Emirates)***
Estonia: Alo Jakin (St. Michel – Auber 93)
Finlandia: Arto Vainionpää (Jurvan Voima)
Francia: Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic)
Georgia: Tornike Khabazi (Georgian Cycling Team)
Germania: Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe)
Giappone: Shotaro Iribe (Shimano Racing Team)
Gran Bretagna: Ben Swift (Team INEOS)
Grecia: Stylianos Farantakis (Sojasun espoir-ACNC)
Guatemala: Juan Mardoqueo Vásquez Vásquez (Cuajo Luna Universal Foods)
Iran: Mehdi Sohrabi (Pishgaman Cycling Team)
Irlanda: Sam Bennett (Bora – Hansgrohe)
Israele: Guy Sagiv (Israel Cycling Academy)
Kazakistan: Alexey Lutsenko (Astana Pro Team)
Lettonia: Toms Skujiņš (Trek – Segafredo)
Lussemburgo: Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step)
Namibia: Alex Miller (Namibia National Team)**
Mauritius: Dylan Redy (Team Fybolia-Locminé Auto)***
Mongolia: Narankhuu Bat-Erdene (Ferei Pro Cycling Team)
Norvegia: Amund Grøndahl Jansen (Team Jumbo – Visma)
Nuova Zelanda: James Fouche (Team Wiggins-Le Col)*
Paesi Bassi: Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step)
Panama: Jorge Amadid Castelblanco Morales (Team Ininco)
Paraguay: Francisco Daniel Riveros Diarte (Paraguay Cycles Club)****
Polonia: Michał Paluta (CCC Development Team)
Portogallo: José João Mendes Pimenta Costa (Sporting Clube de Portugal – Tavira)
Repubblica Ceca: František Sisr (Elkov – Author)
Repubblica del Sudafrica: Daryl Impey (Mitchelton – Scott)**
Repubblica Slovacca: Juraj Sagan (Bora – Hansgrohe)
Ruanda: Bonaventure Uwizeyimana (Benediction Excel Energy)
Russia: Aleksander Vlasov (Gazprom – RusVelo)
Slovenia: Domen Novak (Bahrain – Merida)
Spagna: Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team)
Stati Uniti: Alex Howes (EF Education First)
Svezia: Lucas Eriksson (Riwal Readynez Cycling Team)
Svizzera: Sébastien Reichenbach (Groupama – FDJ)
Taiwan: Shao Hsuan Lu
Togo: Hamza Assoumanou (Togo Sud)***
Turchia: Ahmet Örken (Salcano-Sakarya)
Uruguay: Pablo Sebastián Anchieri Zunino (C.C.Carmelo)**
Venezuela: Jesus Villegas (Gobernación de Miranda-Trek)
*disputati a gennaio
** disputati a febbraio
*** disputati a marzo
**** disputati ad aprile
***** disputati a maggio