E’ L’ORA DI RIPARTIRE…

gennaio 13, 2018 by Redazione  
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Inizia in Australia la stagione 2018 del grande ciclismo per poi spostare l’attenzione dei media in Argentina, dove Vincenzo Nibali prenderà parte alla sua prima corsa a tappe dell’anno, la Vuelta a San Juan. Alla fine del mese si comincerà a correre anche in Europa con il Challenge di Maiorca e la “Marseillaise”.

Il 2018 è iniziato da appena un paio di settimane, ma non per l’Unione Ciclistica Internazionale. Il sistema di punteggi che il massimo organismo mondiale assegna ai corridori per stilare la classifica mondiale “generale”, il cosiddetto “World Ranking UCI”, viene, infatti, calcolato dal mese di ottobre dell’anno precedente quello della stagione in oggetto e così la prima corsa ufficiale della stagione 2018 è stata la Vuelta a Guatemala disputata tra il 23 ottobre e il primo novembre e conquistata dal corridore di casa Manuel Oseas Rodas Ochoa. Un’altra ventina di corse, tra calendario maschile e femminile, si sono disputate nei mesi invernali dell’anno vecchio e si è gareggiato anche il giorno di Natale, quando era in programma la penultima tappa Vuelta Ciclista Internacional a Costa Rica, il cui successo finale è andato al costaricense Juan Carlos Rojas Villegas.
Fin qui s’è trattato di corse secondarie, prive di grandi nomi al via, ma adesso, passato il Capodanno ed entrati ufficialmente nell’anno nuovo, dall’Oceania si rimetterà in marcia il ciclismo che “conta”. Disputati nei giorni dell’Epifania i campionati nazionali australiani e neozelandesi, il 16 gennaio salperà la nona edizione dell’UCI World Tour, il circuito che raduna le principali prove del calendario, affiancandole ad altre meno blasonate: è il caso, per esempio, del Santos Tour Down Under, inserito nel circuito nel 2008 e che festeggerà quest’anno la 20a edizione schierando ai nastri di partenza, tra gli altri, il vincitore uscente Richie Porte e il tre volte campione del mondo Peter Sagan. La partenza della corsa, 6 tappe attraverso lo stato dell’Australia Meridionale, sarà tradizionalmente anticipata di 48 ore dall’immancabile appuntamento con il People’s Choice Classic, corsa di un giorno che si disputa ad Adelaide su di un velocissimo circuito cittadino di circa 2 Km, da ripetere 22 volte e che lo scorso anno è stata conquistata da Caleb Ewan.
Il 16 gennaio decollerà ufficialmente, dunque, il World Tour con la prima frazione del Down Under, 145 Km da percorrere tra Port Adelaide e la cittadina di Lyndoch, lungo un tracciato morbidamente vallonato (unica vera difficoltà la facile di Humbug Scrub, 6,3 Km al 3,9%) che ricalca quasi perfettamente quello della prima tappa della scorsa edizione, pure conquistata da Caleb Ewan. Pure adatta ai velocisti ma leggermente più impegnativa è la seconda frazione di 149 Km disegnata tra Unley e Stirling, dove si dovranno percorrere 3 giri di un movimentato circuito il cui finale in lieve salita dovrebbe tagliare fuori dai giochi gli sprinter meno resistenti e avantaggiare quelli avezzi a destreggiarsi nei finali più complicati come l’australiano Michael Matthews e lo spagnolo Juan José Lobato, che si sono imposti a Stirling rispettivamente nel 2011 e nel 2015. Volata molto probabile anche al termine della terza frazione, ma i 146 Km previsti tra Glenelg e Victor Harbor – che presentano anche la salita più ripida di questa edizione nelle fasi iniziali (Pennys Hill Road, 3 Km al 6,9%) – propongono un’insidia che l’altimetria non segnala, quella di un circuito finale disegnato sulle le coste dell’Oceano Indiano e bisognerà, dunque, tenere gli occhi bene aperti per evitare d’incappare in deleteri ventagli. Saranno le due successive le tappe più impegnative di questa edizione che al quarto giorno di gara ha in programma 128 Km tra Norwood e Uraidla, con il traguardo preceduto di circa 8 Km dallo scollinamento della salita della Norton Summit Road, 5,5 Km al 5% che fanno gola ai finisseur e che saranno l’anteprima della tappa regina prevista l’indomani, presenza fissa nel tracciato dal 2012 al penultimo giorno di gara. La resa dei conti arriverà al termine dei 151,5 Km della McLaren Vale – Willunga Hill, con la salita finale verso il traguardo da ripetere due volte negli ultimi 22 Km: non è un’ascesa da grandi numeri (sono 6 Km al 5,1%) ma, considerata la stagione appena iniziata e la forma non ancora al top di molti dei partecipanti, ha visto in passato primeggiare corridori di spessore come Alejandro Valverde, a segno nel 2012, e soprattutto, il vincitore in carica Richie Porte, che vi si è sempre imposto negli ultimi 4 anni. L’indomani, infine, ci sarà la celebrazione del vincitore al termine della tappa conclusiva, un facilissimo circuito di 90 Km nuovamente disegnato sulle strade di Adelaide.

Il 21 gennaio, lo stesso giorno nel quale si concluderà il Santos Tour Down Under, a 12.000 Km di distanza scatterà la 36a edizione della Vuelta a San Juan, corsa argentina che pur non essendo inserita nel World Tour anche quest’anno calamiterà le attenzioni dei media e degli appassionati per la presenza al via di Vincenzo Nibali, mentre il numero uno per le tappe destinati ai velocisti sarà il colombiano Fernando Gaviria, entrambi presenti anche nella scorsa edizione, conquistata dall’olandese Bauke Mollema. Il percorso offrirà le stesse difficoltà proposte nel 2017, vale a dire una tappa a cronometro di poco meno di 15 Km e l’arrivo in salita ai 2565 metri dell’Alto Colorado, mentre per spezzare la monotonia delle cinque tappe di “contorno” – l’anno scorso tutte terminate allo sprint – sono state aggiunte un paio di frazioni di media montagna che, però, nessun peso dovrebbero avere sulla classifica generale. A dare il “la” alla corsa sudamericana sarà una frazione di 149 Km che porterà il gruppo dal capoluogo della provincia, San Juan appunto, alla cittadina di Villa Aberastain, dove sarà offerta ai velocisti la prima occasione al termine di una tappa che presenterà solo una modestissima salitella – l’Alto El Cerrillo, 1.1 Km al 4.8% – da superare a un’ottantina di chilometri dall’arrivo. La successiva sarà la prima delle due tappe “nuove”, la più interessante tra queste perché il traguardo sulle sponde del lago artificiale di Punta Negra, sede di partenza e arrivo di questa frazione lunga 150 Km, sarà preceduto di una manciata di chilometri dalla ripida salita verso la diga, mille metri di strada inclinata all’8,3% che costituiscono un invito a nozze per i corridori dotati di “sparata” alla Gilbert. Cambieranno nuovamente i protagonisti l’indomani quando scenderanno per la prima volta in campo i pretendenti al successo finale, impegnati nella cronometro individuale di 14.4 Km che si disputerà interamente sulla pianeggiante circonvallazione di San Juan, un percorso di circa 3 Km più lungo rispetto a quello della prova contro il tempo affrontata sulla medesima strada lo scorso anno e che fu conquistata dal lituano Ramunas Navardauskas a una media di 50.819 Km/h. Seguirà la seconda e ultima tappa di media montagna, caratterizzata dall’interminabile ascesa attraverso il parco naturale di Ischigualasto, che svetta sul tracciato a 81 Km dall’arrivo della San José de Jáchal – Valle Fértil (Villa San Agustín): la mole di chilometri che si dovranno percorrere dopo lo scollinamento e la facilità della salita – lunga 14.5 km ma caratterizzata da una pendenza media del 3.5% appena – dovrebbero scongiurare sorprese in negativo per chi punta alla classifica e al massimo potrebbero mettere in croce qualche velocista, anche se l’ipotesi più probabile è che oggi vada in porto la fuga da lontano, sul cui esito peseranno però i distacchi in classifica verificatisi dopo la crono disputata 24 ore prima. Osservata una giornata di riposo – altra novità dell’edizione 2018 – si correrà quindi l’unica tappa di montagna, per la quale gli organizzatori hanno deciso di riproporre lo stesso tracciato sul quale si gareggiò l’anno passato, quando in vetta all’Alto Colorado giunse primo il portoghese Rui Costa mentre l’atteso Nibali tagliò il traguardo in decima posizione con 57” di ritardo: cambierà solo la località di partenza (San Martín al posto di Chimbas) mentre anche stavolta si dovranno superare i pedalabili “alti” di Villicum, di Baños de Talacasto e della Crucecita prima di attaccare i 14 Km finali al 4,6% che condurranno al traguardo. La pendenza massima non è particolarmente elevata (6,4%), ma l’alta quota promette selezione, come ben testimoniano i distacchi segnalati nell’ordine d’arrivo della tappa dello scorso anno. “Les jeux sont faits” a questo punto perché, a meno di sorprese, nulla potrà cambiare nelle ultime due frazioni, entrambe disegnate con partenza e arrivo a San Juan ed entrambe destinate a concludersi con un volatone.

Nel frattempo i riflettori torneranno ad accendersi sull’Australia dove si correrà la quarta edizione della Cadel Evans Great Ocean Road Race, corsa creata nel 2015 per celebrare il ritiro di Cadel Evans e oramai diventata un appuntamento fisso nel calendario, entrata lo scorso anno nell’UCI World Tour. Come
nel 2017 la gara si svilupperà in tre giornate indipendenti poiché il 25 si correrà a Melbourne il Towards Zero Race, un criterium (circuito da ripetere più volte con sprint intermedi) che si snoderà sull’anello automobilistico dell’Albert Park, il 27 la corsa riservata alle donne mentre domenica 28 andrà in scena la gara World Tour vera e propria, in programma a Geelong dove si percorreranno complessivamente 177 Km affrontando nel finale un circuito di 21 Km che ricalca in parte l’anello che ospitò i mondiali del 2010. Il finale è più impegnativo rispetto a quello del campionato vinto dal norvegese Thor Hushovd e come quello presenterà come massima asperità la salita della Westbury Terrace (2 Km al 5,5%), ma le modifiche apportate all’anello lo scorso anno non sono bastate ad impedire l’arrivo in volata, nel quale si è imposto il tedesco Nikias Arndt.

L’Europa non starà solo a guardare perché alla fine del mese si disputeranno le prime gare organizzate nel vecchio continente: come avviene da diverse stagioni, toccherà all’isola di Maiorca tenere a battesimo le corse “nostrane” ospitando dal 25 al 28 gennaio il Challenge Ciclista a Mallorca, giunto alla 27a edizione. Si tratta di una corsa a tappe atipica perché non è prevista una classifica generale finale a tempi e quindi non è obbligatoria la partecipazione a tutte e quattro le prove delle quali si compone la gara spagnola, che scatterà con il “Trofeo Campos, Porreres, Felanitx, Ses Salines”, 178 Km con partenza da Campos e arrivo a Ses Salines dopo un percorso vallonato ma privo di particolari difficoltà altimetriche e che dovrebbe finire nel carniere di un velocista. Il “trofeo” più atteso dagli appassionati è il secondo dei quattro in programma, intitolato alla Serra de Tramuntana, la catena montuosa nella quale si trova il Puig Major (1445 metri), massima elevazione dell’isola delle Baleari: in 140 Km si dovranno affrontare, tra Sóller e Deià, sette salite sulle quali spiccano i colli di Sa Batalla (10.9 Km al 4.8%), dello stesso Puig Major (5.0 Km al 5.2%) e di Bleda (4.0 Km al 5.1%), quest’ultimo collocato a soli 5 Km dall’arrivo. Dopo questa prova, sulla quale pesa l’incognita maltempo (lo scorso anno gli organizzatori furono costretti a tagliare parte del tracciato), si disputeranno il Trofeo Lloseta-Andratx, caratterizzato da un nervoso percorso di media montagna che stimolerà i tentativi dei finisseur, e infine il Trofeo Playa de Palma, classica passerella di fine corsa con l’epilogo in circuito presso il porto di Palma di Maiorca.

Prima che finisca il mese si affaccerrà alla finestra anche la Francia dove il 28 si correrà la 38a edizione del Grand Prix Cycliste “La Marseillaise”, tradizionale prova d’avvio del calendario transalpino che è stata vinta in due occasioni da corridori italiani (Fabiano Fontanelli nel 1996 e Marco Saligari nel 1998) e che si concluderà nella città titolare della corsa dopo la partenza da Allauch e un tracciato costantemente vallonato di 146,5 Km che porterà il gruppo fino ai 730 metri del Col de l’Espigoulier mentre si affronteranno le pendenze più impegnative lungo i 4 Km al 7,7% del Col des Crêtes du Cap Canaille, a poco meno di 30 Km dall’arrivo.

Siamo ancora in inverno… ma a ben guardare a questo punto la stagione ciclistica è gia carica e calda.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE

People’s Choice Classic & Santos Tour Down Under

www.tourdownunder.com.au

Vuelta a San Juan

www.vueltaasanjuan.org

Cadel Evans Great Ocean Road Race

www.cadelevansgreatoceanroadrace.com.au

Challenge Ciclista a Mallorca

http://vueltamallorca.com/challenge-mallorca

Grand Prix Cycliste “La Marseillaise”

www.lamarseillaise.fr/sports/grand-prix-la-marseillaise

La metropoli di Adelaide dalla quale scatterà la stagione 2018 del World Tour (wikipedia)

La metropoli di Adelaide dalla quale scatterà la stagione 2018 del World Tour (wikipedia)

07-01-2018

gennaio 7, 2018 by Redazione  
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CAMPIONATI NAZIONALI AUSTRALIANI – CORSA SU STRADA

Alexander Edmondson (Mitchelton-Scott) si è imposto nella corsa su strada, circuito di Buninyong, percorrendo 185.6 Km in 4h54′27″ alla media di 37.82 Km/h. Ha preceduto di 1″ McCarthy ed Harper

CAMPIONATI NAZIONALI NEOZELANDESI – CORSA SU STRADA

Jason Christie (Team Sapura Cycling) si è imposto nella corsa su strada, circuito di Napier, percorrendo 171 Km in 4h13′51″ alla media di 40.42 Km/h. Ha preceduto di 1″ Mccormick e Torckler

05-01-2018

gennaio 5, 2018 by Redazione  
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CAMPIONATI NAZIONALI AUSTRALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE

Rohan Dennis (BMC Racing Team) si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Buninyong, percorrendo 40.9 Km in 51′14″ alla media di 47.899 Km/h. Ha preceduto di 1′08″ Durbridge e di 1′44″ Porte.

CAMPIONATI NAZIONALI NEOZELANDESI – CRONOMETRO INDIVIDUALE

Hamish Bond si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Napier, percorrendo 40 Km in 50′50″ alla media di 47.213 Km/h. Ha preceduto di 1′29″ Vink e di 1′38″ Christie.

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