ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SAN LORENZO AL MARE

maggio 8, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro d’Italia: cronosquadre, il via alle 15.10: apre la Lampre-Merida, Fdj ultima – Giro d’Italia, rey Contador è tornato: “Prepararmi meglio era impossibile” (Gazzetta dello Sport)

98° Giro d’Italia, ci siamo – Guida alle 9 tappe decisive – Una maglia rosa per 5: i favoriti(Corriere della Sera)

Regno Unito

Giro d’Italia: We predict the best bits – Richie Porte leads Team Sky’s Giro d’Italia bid(The Times)

Porte can be the toast of this year’s Giro d’Italia (The Daily Telegraph)

Francia

Alberto Contador a «confiance» – Peut-on croire au défi de Contador? – Tinkov en voiture derrière Contador (L’Equipe)

Spagna

“Necesitaba este reto Giro-Tour para motivarme al 100%” – “Queremos estar en el top-ten y ganar una etapa del Giro” – Fabio Aru: “Tengo grandes rivales: Contador, Urán y Porte” – Oleg Tinkov dirigirá al equipo de Contador desde el coche(AS)

Un Giro para disfrutar – Contador : “No podía venir mejor preparado al Giro”(Marca)

Contador: “Mejor no podía venir preparado al Giro” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Contador, l’homme à battre du Giro (Le Soir)

Ploegentijdrit in Giro wordt gekkenwerk (De Standaard)

Tom Boonen veut aider Rigoberto Uran à conquérir le maillot rose (L’Avenir)

Klaas Lodewyck doit renoncer au Giro en raison de problèmes cardiaques – Monfort: le Giro pour aller au Tour – Van den Broeck: “Je n’ai rien à prouver” (La Dernière Heure/Les Sports)

Jurgen Van den Broeck annonce la couleur en affirmant qu’il vise le top 10 (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Weerprotocol, primeur in Giro – Slagter begint aan derde Giro – Astana met kopman Aru naar Giro(De Telegraaf)

Germania

Contador: «Giro und Tour gleichbedeutend» – Ruhe bei Astana nach Lizenz-Turbulenzen- Greipel-Kritik (Berliner Zeitung)

Colombia

El Giro de Italia busca nuevo campeón: Urán y Contador en la pelea – Colombia va con tres ‘primíparos’ al Giro de Italia – Dáyer está para fortalecer al equipo y finalizar el Giro’: Izagirre (El Tiempo)

Sebastián Henao: mi objetivo es aportar todo a Richie Porte – Rigoberto Urán, uno de los rivales a batir para Contador en el Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Simon Gerrans to ride Giro d’Italia – Porte geared to show his best in Giro d’Italia – Bling wants to be sprint king in stages (The Age)

Sky’s the limit for Porte – The sobering truth Richie Porte needed to hear – Porte primed for Giro assault(The Australian)

Sky isn’t the limit for Richie Porte (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

A partire dalla prima tappa

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Grande Amore” (Il volo)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della cronosquadre di Sanremo

San Lorenzo al Mare – partenza prima squadra: nuvole sparse, 27,3°C, vento debole da S (8 Km/h), umidità al 32%
San Lorenzo al Mare – partenza ultima squadra: nuvole sparse, 27,2°C (percepiti 26°), vento moderato da SSW (12 Km/h), umidità al 32%
Sanremo – arrivo prima squadra: nuvole sparse, 23,9°C (percepiti 23°), vento debole da SW (9 Km/h), umidità al 58%
Sanremo – arrivo ultima squadra: poco nuvoloso, 23,9°C (percepiti 21,5°), vento moderato da SW (13 Km/h), umidità al 58%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Televideo RAI: “Partenza ogni 5′”
Televideo RAI: “Si prevede un tempo velato”
Televideo RAI: “Juergen Van den Broeck” (Jurgen)
Televideo RAI: “Michael Rod-Gers” (Rogers)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Giro nel 2014, secondo Gomez Addams

1° Jetse Bol
2° Svein Tuft a 9′35″
3° Michael Hepburn a 11′31″
4° Christopher Sutton a 22′30″
5° Michel Koch a 32′43″

Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 6° a 32′59″
Maglia nera: Nairo Quintana, 156° a 5h15′19″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

16 MAGGIO 1975 – RADUNO DI PARTENZA: MILANO

SENZA MERCKX CHE GIRO SARÀ?
Comincia l’avventura rosa: oggi la prima tappa da Milano a Fiorano Modenese (165 Km)
Il campione belga, afflitto da angina, è rimasto a Bruxelles – Torrioni gli aveva messo a disposizione un aereo privato per il trasferimento in extremis, ma è stata fatica inutile – Salgono così le quotazioni di Baronchelli – « La rosa » dei favoriti per il successo finale è comunque assai vasta – Baronchelli e Gimondi: «Siamo
tutti danneggiati dal forfait» – Ma Battaglin esclama: «Meglio, così diventa un ciclismo alla pari»

Per festeggiare larrivo del Giro a Milano si è messo labito rosa anche la celebre fontana che svetta in fondo al rettilineo di Via Roma della Milano-Sanremo (www.riviera24.it)

Per festeggiare l'arrivo del Giro a Milano si è messo l'abito rosa anche la celebre fontana che svetta in fondo al rettilineo di Via Roma della Milano-Sanremo (www.riviera24.it)

SAINT-VINCENT – SESTRIERE: IL GIRO RIAPRE LE PORTE ALLE FINESTRE

maggio 8, 2015 by Redazione  
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Ritorno sul Colle delle Finestre per il Giro d’Italia, che alla vigilia della conclusione meneghina ripropone l’ascesa sterrata scoperta nel 2005 e che rischiò di terremotare la classifica generale della corsa rosa, con Savoldelli che salvò la pelle per appena 28 secondi. Ci si tornò anche nel 2011 e la tappa di quest’anno ricalcherà questo precedente, affrontando un percorso sgombro di difficoltà sino al gran finale, dove i 18,5 Km al 9,2% del colle piemontese saranno affrontati a ridosso dell’arrivo in quota al Sestriere, ascesa docile sulla carta ma che, dopo tutto quello che si sarà affrontato nelle tre settimane di Giro, potrebbe rivelarsi di tutt’altra pasta.

Fu concepita nel ‘700 per questioni squisitamente belliche, per collegare tra loro le fortezze della Val di Susa con quella, ciclopica, di Fenestrelle in Val Chisone. Poi, dopo la battaglia dell’Assietta combattuta nel 1747, lassù tornò a fiorire la pace, almeno fin quando un moderno condottiero, Carmine Castellano, deciderà di portar lassù, in quella ritrovata oasi di pace, l’incruenta (fino ad un certo punto) sfida a pedali del Giro d’Italia. E così il 28 maggio del 2005 il ciclisticamente vergine Colle delle Finestre entrò a pieno titolo tra le grandi arrampicate del ciclismo, consacrato da una tappa che rischiò di mandare all’aria la classifica a un giorno dal termine, se si pensa che alla partenza da Savigliano Paolo Savoldelli era in rosa con 2’09” su Simoni e 3’00” su Rujano e al traguardo si ritroverà la livrea salvata per un pelo, essendosi i distacchi sui due più diretti avversari ridottisi rispettivamente a 28” e 45”. Fu un doppio colpo di fulmine perché la salita non piacque solo per il terremoto che rischiò di provocare in classifica, ma anche per l’ambiente e ancor più per un aspetto che dava un tocco “d’antan” alla corsa: lo sterrato che caratterizza gli ultimi 8 Km riportava indietro nel tempo, all’epoca del ciclismo eroico, quando era l’asfalto a costituire l’eccezionalità, a un sapore che non si gustava più dagli anni del Gavia, che aveva perduto i suoi ultimi tratti “bianchi” alla fine degli anni ’90. Da quel giorno sono trascorsi 10 anni esatti, un periodo nel quale – l’appetito vien mangiando – la corsa rosa è andata a cercarsi nuovi tratti sterrati in giro per la penisola (su tutti il Plan de Corones) tornando poi sul Finestre nel 2011 e in quell’occasione tornò alla mente il famoso detto secondo il quale “Il primo amore non si scorda mai”. E non lo si scordò quel pomeriggio del 28 maggio 2005 anche perché stavolta le cose andarono diversamente e sul Finestre accadde ben poco. Il giorno della Verbania-Sestriere la classifica appariva decisamente solida, grazie ad un Contador in formato super che, 24 ore prima, era riuscito a scavar un piccolo divario tra sé e gli avversari anche sul facile arrivo in salita di Macugnaga. Così, salendo verso il Finestre la battaglia fu meno “sentita” e ad approfittarne fu il bielorusso Kiryienka, unico sopravvissuto della fuga del mattino, che taglierà il traguardo quasi 5 minuti prima dei “big”. Stavolta cosa accadrà? Difficile dirlo perché, proprio come nel 2011, a incidere sulla condotta di gara sarà proprio la situazione che si sarà assestata in classifica all’uscita dal tappone di Cervinia. Se Contador, che sarà al via anche in questa edizione del Giro, avrà la maglia rosa solidamente “ancorata” sulle spalle la tappa potrebbe ancora quasi scivolar via senza troppi contrattampi per lo spagnolo, ma se, invece, la corsa sarà aperta se ne vedranno delle belle… e anche delle brutte, perché la tappa è congegnata per far male, con l’abbinamento tra una salita dura e una facile – l’arrampicata finale al Sestriere – che, come accaduto spesso con Mortirolo e Aprica, ha moltissime probabilità di trasformarsi in una stritolante tenaglia. In quanto al percorso sarà quasi una fotocopia della tappa vinta da Kiryienka, con gli ultimi 90 Km perfettamente identici e percorsi differenti nella prima parte di una gara che non proporrà nessun’altra difficoltà altimetrica – a parte una modesta collinetta attorno al 50° Km – prima delle due finali.
La penultima giornata del Giro 2015 si aprirà a Saint-Vincent e nei primi 34 Km i “girini” ripercorreranno a ritroso la strada con la quale, il giorno prima, la carovana era entrata in Valle d’Aosta. Ritornata in Piemonte la corsa poi giungerà a Ivrea, la città della Olivetti, conosciuta anche per la “battaglia delle arance”, momento culminante dello Storico Carnevale di Ivrea.
I successivi 60 Km si snoderanno sulle strade del Canavese – la porzione della provincia di Torino che si estende per oltre 2000 km² a nord del capoluogo e che dalla Pianura Padana si spinge fino alle alte vette delle Alpi Graie, al confine con la Francia e la Valle d’Aosta – protagoniste alla corsa rosa nelle ultime due edizioni, quando sono stati organizzati gli arrivi di tappa a Ivrea nel 2013 e a Rivarolo Canavese lo scorso anno, conquistati rispettivamente dallo spagnolo Beñat Intxausti e da Marco Canola. La prima porzione del tratto canavesano proporrà la facilissima salitella verso Torre Canavese, passata la quale si planerà dolcemente verso Agliè, una delle principali mete turistiche della zona grazie al Castello Ducale, la più settentrionale delle residenze sabaude inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, prevalentemente conosciuta per esser stato set della fiction “Elisa di Rivombrosa”.
Ritrovata la pianura, il tracciato dell’ultima tappa di montagna procederà ora in direzione di Torino attraversando Lombardore – dove si trova un piccolo autodromo, inaugurato il 23 luglio 1989 – e Leini, nel cui centro svetta la Torre dell’Ammiraglio, principale monumento cittadino, affiancato all’antico castello trecentesco (oggi sede municipale). Qui il tracciato cambierà rotta e imboccherà la strada che conduce verso Caselle Torinese (sede dell’aeroporto torinese, intitolato a Sandro Pertini), per poi portarsi a Venaria Reale, comune alle porte di Torino che prende il nome dalla reggia progettata per gli svaghi venatori dei Savoia dall’architetto Amedeo di Castellamonte e che nel 2011 tenne a “battesimo” il Giro d’Italia del 150° anniversario dell’Unità ospitando la partenza della cronometro a squadre che diede il via alla corsa rosa. Raggiunto il vicino centro di Pianezza, il tracciato collimerà sin sul traguardo con quello della tappa vinta da Kiryienka, seguendo la statale del Monginevro e inoltrandosi nella Val di Susa, all’inizio della quale si lambirà la bella cittadina di Avigliana, dominata dalla mole del Monte Pirchiriano (la cui cima è “inglobata” dalle strutture del monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele) e a breve distanza dalla quale si trova l’interessante Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, abbazia romanico-gotica dove nel 2007 Dario Argento girò alcune scene de “La terza madre”, ultimo capitolo di una saga horror composta da “Inferno” e “Suspiria”. Prendendo gradualmente e impercettibilmente quota il Giro 2015 si avvicinerà docilmente al suo gran finale, ai cui piedi si giungerà dopo aver attraversato Susa, l’antico centro romano di Segusium che ha conservato interessanti retaggi dell’antica dominazione, sui quali spiccano l’Arco d’Augusto e Porta Savoia.
Siamo oramai alle porte del Colle delle Finestre le cui pendenze – se si esclude lo strappo iniziale al 14% –
tradiscono la genesi militare della rotta che i “girini” andranno ora a ricalcare. Una caratterista delle rotabili militari, infatti, è la costanza delle pendenze (la media è del 9,1% nei 10,6 Km asfaltati e del 9,2% nei restanti 7,8 Km di sterrato), progettate senza troppi sbalzi per agevolare la marcia delle pesanti e lente macchine belliche che dovevano salire sino in quota e con parecchi tornanti per superare i tratti più scoscesi. Se ne incontreranno ben 40 salendo ai 2178 metri dal valico che, essendo il punto più alto del 98° Giro d’Italia, metterà in palio la Cima Coppi, speciale traguardo che quest’anno compirà 50 anni essendo stato istituito per la prima volta nel 1965.
La successiva picchiata, interrotta da una breve e dolce contropendenza quando si percorrerà l’unico tratto asfaltato della vecchia rotabile militare dell’Assietta (itinerario sterrato di 33 Km che permette di arrivare fino al Sestriere toccando una quota massima di poco superiore ai 2500 metri), farà perdere 700 metri di quota in 10,8 Km, deponendo il gruppo nella Val Chisone, ai piedi del colle degli Agnelli, quelli con la A maiuscola. Attraversata Pragelato, la località di sport invernali dove in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 fu allestito lo Stadio del Trampolino, avrà inizio l’ultima delle 68 salite – contando anche quelle non considerate valide per la maglia azzurra – che ricamano di picchi i grafici delle 21 tappe del Giro 2015. Non è certo delle più saporite, sono appena 9,2 Km al 5,4%, con un massimo del 9%…. ma dopo Cinque Terre e Abetone, Campitello e colline imolesi, crono del Prosecco e Campiglio, Mortirolo e Ologno, tappone valdostano e Finestre, l’amaro in bocca finirà per lasciarlo a più d’uno.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Colletto di Meana (1455). Valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle passando per il Colle delle Finestre. Il valico si trova sul versante di Meana (quello che il Giro affronterà in salita) e s’incontra nel punto nel quale inizierà il tratto sterrato. Dal colletto un sentiero permette di raggiungere, con un cammino di circa 20 minuti, un monumento eretto nel 1948 in memoria dei partigiani della Val di Susa. Quotato 1456 sulle cartine del Giro 2015.

Colle delle Finestre (2176). Quotato 2178 sulle cartine del Giro 2915, è costituito dai monti Carlei e Pintas ed è valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle. Il Giro d’Italia l’ha valicato per la prima volta il 28 maggio del 2005, nel finale della tappa Savigliano – Sestriere, frazione ribattezzata “Le valli olimpiche” in previsioni delle Olimpiadi Invernali del 2006. Il primo a varcarne la cima fu Danilo Di Luca, mentre il successo di giornata premiò il venezuelano José Rujano. Si è tornati sul Finestre nel 2011, in occasione della citata Verbania – Sestriere, quando il bielorusso Kiryienka fece man bassa conquistando il GPM e poi il traguardo di tappa.

Colle di Sestriere (2033). È un’ampia depressione costituita dal Monte Fraitève e dalla Punta Rognosa di Sestriere. Vi transita la SS 23 “del Colle di Sestriere” tra Cesana Torinese e Pragelato. Da Cesana vi sale anche il vecchio tracciato della statale, che transita per Sauze di Cesana. È quotato 2035 sulle cartine del Giro, che l’ha superato per la prima volta nel 1911, nel corso della Mondovì – Torino vinta dal francese Lucien Georges Mazan, più conosciuto con il soprannome di “Petit Breton”. Dal 1933, anno dell’istituzione della classifica GPM, è stato inserito 16 volte sul tracciato della corsa rosa: l’ultimo conquistatore è stato Kiryienka, vincitore della Verbania – Sestriere nel 2011.

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Un momento della battaglia delle arance di Ivrea (www.focusjunior.it)

Un momento della battaglia delle arance di Ivrea (www.focusjunior.it)


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Castello Ducale di Agliè


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Leini, Torre dell’Ammiraglio


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Reggia di Venaria Reale


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Centro storico di Avigliana

Scena de La terza madre girata presso labbazia di SantAntonio di Ranverso (www.davinotti.com)

Scena de ''La terza madre'' girata presso l'abbazia di Sant'Antonio di Ranverso (www.davinotti.com)


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La Sacra di San Michele vista dal percorso di gara


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Susa, Porta Savoia


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Colletto di Meana, punto dove inizia lo sterrato


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Colle delle Finestre, scollinamento e fine sterrato


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Pragelato, Stadio del Trampolino


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Sestriere

Gli ‘’indiani’’ sul Colle delle Finestre attendono il passaggio dei corridori (Giro 2011) e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2015 (www.gulliver.it)

Gli ‘’indiani’’ sul Colle delle Finestre attendono il passaggio dei corridori (Giro 2011) e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2015 (www.gulliver.it)

GIRO 2014 VS GIRO 2015 – LE SQUADRE AL VIA

maggio 8, 2015 by Redazione  
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Mettiamo a confronto i roster delle formazioni che si schierano al via del prossimo Giro d’Italia con quelli della scorsa edizione. Purtroppo, come sempre avviene negli ultimi anni, molti big rinunciano alla corsa rosa in quanto, secondo la concezione in voga in quest’era storica del ciclismo, ciò comprometterebbe la preparazione per l’obiettivo principe della stagione, il Tour de France. L’eccezione in tal senso è rappresentata da Alberto Contador che torna al Giro come l’uomo da battere e avrà in Richie Porte, dominatore delle brevi corse a tappe di questa stagone, Rigoberto Urán e Fabio Aru, sul podio un anno fa alle spalle di Nairo Quintana, i principali avversari. Ci sarà comunque un intrigante mix tra i big vecchi e nuovi del ciclismo italiano (con l’eccezione di Vincenzo Nibali), giovani emergenti, atleti in cerca di rilancio e anche chi come Tom Boonen e Sylvain Chavanel assaggia per la prima volta, ormai a fine carriera, le strade della corsa rosa. Ecco dunque a confronto le start list dell’ultimo Giro e di quello ai nastri di partenza in quel di Sanremo

ASTANA 2014: Michele Scarponi, Valerio Agnoli, Fabio Aru, Janez Brajkovic, Enrico Gasparotto, Borut Bozic, Mikel Landa, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits
ASTANA 2015: Fabio Aru, Dario Cataldo, Tanel Kangert, Mikel Landa, Davide Malacarne, Diego Rosa, Luis Leon Sánchez, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits.

Nella formazione di un anno fa vi erano due leader per la classifica generale, Scarponi e Aru, che però non davano complete garanzie, il primo perchè atleta a fine carriera e il secondo perchè, al contrario, corridore ancora da scoprire. Dei due è rimasto solo Aru che è cresciuto e ha come obiettivo minimo il podio; consideriamo inoltre che la formazione del 2014 con Bozic e Gasparotto aveva qualcosa in più nelle frazioni meno impegnative mentre quella attuale con Kangert, Rosa e Sánchez ha qualcosa in più in montagna. Alla fine dei conti possiamo stabilire un’approssimativa parità

AG2R 2014: Domenico Pozzovivo, Davide Appollonio, Julien Bérard, Maxime Bouet, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Matteo Montaguti, Alexis Vuillermoz
AG2R 2015: Domenico Pozzovivo, Julien Bérard, Carlos Betancur, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Hugo Houle, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini

Non vi sono molti cambiamenti nella struttura della formazione transalpina, con Pozzovivo che rimane capitano unico (puntando a un comunque difficile podio) e gli altri al suo servizio. Al suo fianco in montagna rimane Dupont mentre Vuillermoz e Bouet vengono rimpiazzati da Nocentini e Betancur: se il colombiano fosse nella sua forma migliore la formazione attuale sarebbe superiore, ma se è quello visto nell’ultimo anno e mezzo la preferenza va a quella del 2014

ANDRONI 2014: Franco Pellizotti, Manuel Belletti, Marco Frapporti, Yonder Godoy, Johnny Hoogerland, Marco Bandiera, Jackson Rodriguez, Diego Rosa, Emanuele Sella
ANDRONI 2015: Franco Pellizotti, Davide Appollonio, Marco Bandiera, Tiziano Dall’Antonia, Marco Frapporti, Oscar Gatto, Simone Stortoni, Serghei Tvetcov, Gianfranco Zilioli

Il leader di questa compagine, che rispetto a un anno fa ha perso la sua anima venezuelana, rimane Pellizotti, probabilmente più per i successi parziali che per una top ten nella generale. Avrà al suo fianco in montagna Zilioli, Stortoni e l’incognita Tvetcov al posto di Rosa, Sella, Rodriguez e della mina vagante Hoogerland, mentre a livello di cacciatori di tappe possiamo mettere sullo stesso piano Gatto e Belletti. Nel complesso il giudizio è di parità tra le due formazioni

BARDIANI-CSF 2014: Stefano Pirazzi, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Francesco Manuel Bongiorno, Marco Canola, Sonny Colbrelli, Enrico Barbin, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini
BARDIANI-CSF 2015: Francesco Manuel Bongiorno, Enrico Barbin, Enrico Battaglin, Nicola Boem, Luca Chirico, Sonny Colbrelli, Stefano Pirazzi, Nicola Ruffoni, Edoardo Zardini

In quella che è la formazione più italiana del Giro non ci sono grossi cambiamenti ma la differenza è che le aspettative sono cresciute per quanto riguarda Bongiorno, Zardini e Pirazzi in montagna, Battaglin nelle tappe intermedie e Ruffoni nelle volate. Pertanto la formazione attuale è superiore

BELKIN 2014: Wilco Kelderman, Jetse Bol, Rick Flens, Marc Goos, Martijn Keizer, Steven Kruijswijk, David Tanner, Maarten Tjallingii, Jos Van Emden
LOTTO-JUMBO 2015: Steven Kruijswijk, George Bennett, Rick Flens, Moreno Hofland, Martijn Keizer, Bert-Jan Lindeman, Maarten Tjallingii, Nick Van Der Lijke, Robert Wagner

In quella che una volta era la Rabobank il leader un anno fa era Kelderman, atleta da cui ci si attendeva una top ten nella generale come poi è arrivata, e il numero due in montagna era Kruijswijk, che si ritrova ora a essere il capitano senza però che abbia raggiunto il livello del suo più giovane connazionale. In entrambe le occasioni il supporting cast non è granchè (se si eccettua Hofland, capace di buone cose nelle volate) ma l’assenza di Kelderman fa sì che la preferenza vada alla formazione del 2014

BMC 2014: Cadel Evans, Brent Bookwalter, Yannick Eijssen, Ben Hermans, Steve Morabito, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Samuel Sánchez, Danilo Wyss
BMC 2015: Philippe Gilbert, John Darwin Atapuma, Brent Bookwalter, Marcus Burghardt, Damiano Caruso, Silvan Dillier, Stefan Kueng, Amaël Moinard, Rick Zabel

La formazione svizzera si presenta completamente rinnovata rispetto a un anno fa, con il solo Bookwalter a essere confermato. Nel 2014 vi erano Evans e Sánchez che puntavano rispettivamente al podio e alla top ten mentre ora ci sono Caruso e Atapuma che, complessivamente, valgono qualcosa in meno anche se il siciliano è atleta emergente e il colombiano è in grado di stupire. In compenso, la formazione attuale presenta un astro nascente come Küng e un big delle classiche, anche se sembra essersi lasciato alle spalle gli anni migliori, come Gilbert: per tutte queste ragioni diamo una lievissima preferenza al roster attuale

FDJ 2014: Nacer Bouhanni, Sébastien Chavanel, Arnaud Courteille, Murilo Antonio Fischer, Alexandre Geniez, Johan Le Bon, Francis Mourey, Laurent Pichon, Jussi Veikkanen
FDJ 2015: Alexandre Geniez, Arnaud Courteille, Kenny Elissonde, Murilo Antonio Fischer, Francis Mourey, Cédric Pineau, Kévin Réza, Anthony Roux, Jussi Veikkanen

Non vi sono moltissimi cambiamenti nella storica formazione transalpina con Geniez e in seconda battuta Mourey deputati a un discreto piazzamento nella generale o a cercare un successo parziale nelle frazioni più impegnative. Il principale cambiamento è quello della mancanza di un velocista vincente come Bouhanni, che viene rimpiazzato da uno scalatore talentuoso ma discontinuo come Elissonde. Per questo la formazione del 2014 era superiore

GARMIN 2014: Ryder Hesjedal, André Cardoso, Thomas Dekker, Tyler Farrar, Koldo Fernández, Nathan Haas, Daniel Martin, Dylan Van Baarle, Fabian Wegmann
CANNONDALE-GARMIN 2015: Ryder Hesjedal, Janier Alexis Acevedo, Nathan Brown, André Cardoso, Thomas Danielson, Davide Formolo, Alan Marangoni, Tom-Jelte Slagter, Davide Villella

Accomuniamo queste due formazioni perchè in quella che è stata la fusione tra la Cannondale e la Garmin è stata quest’ultima a mantenere la maggior parte dei propri effettivi. Un anno fa vi erano due atleti da top ten come Hesjedal e Daniel Martin, quest’ultimo anche eccellente cacciatore di tappe, mentre ora rimane il canadese che, sebbene non abbia brillato fin qui in stagione, è capace di trasformarsi lungo le tre settimane. Nel complesso con Danielson, Acevedo, Villella e Formolo, che può essere la grande rivelazione, la compagine attuale ha qualcosa in più in montagna, senza dimenticare un discreto cacciatore di tappe come Slagter, mentre quella del 2014 poteva contare su un buon velocista, anche se non più vincente come in passato, come Farrar, supportato da Fernández. In considerazione di tutto questo possiamo stabilire un giudizio di parità tra i due roster

LAMPRE-MERIDA 2014: Damiano Cunego, Winner Anacona, Matteo Bono, Mattia Cattaneo, Roberto Ferrari, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Diego Ulissi
LAMPRE-MERIDA 2015: Diego Ulissi, Roberto Ferrari, Tsgabu Grmay, Sacha Modolo, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, Jan Polanc, Ariel Richeze, Gang Xu

L’unica squadra italiana rimasta nel World Tour si presenta quest’anno con una formazione decisamente più votata alle tappe, con Modolo e Richeze ad affiancare Ferrari nelle volate, che alla classifica generale, in cui il solo Niemiec potrebbe dire la sua (anche se è più probabile che punti ai successi parziali). Certamente le defezioni di Anacona e soprattutto Cunego pesano e, inoltre, a differenza di un anno fa Ulissi arriva al Giro con una preparazione approssimativa. Dal momento, però, che Modolo è atleta in grado di vincere, assegniamo comunque una parità tra le due formazioni

LOTTO BELISOL 2014: Maxime Monfort, Lars Ytting Bak, Kenny Dehaes, Gert Dockx, Adam Hansen, Sander Armée, Tosh Van Der Sande, Tim Wellens, Dennis Vanendert
LOTTO SOUDAL 2015: Jurgen Van Den Broeck, Sander Armée, Lars Ytting Bak, Stig Broeckx, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Maxime Monfort, Louis Vervaeke

A differenza che in altre occasioni la formazione belga si presenta al Giro con un roster di tutto rispetto, a cominciare da Greipel – che avrà anche il supporto di Henderson ed è forse il velocista più quotato presente in quest’edizione della corsa rosa – e da un Van Den Broeck che, per quanto visto al Romandia, può puntare quantomeno alla top ten, relegando Monfort (che un anno fa era il leader per quanto riguarda la classifica generale) al ruolo di luogotenente. Considerando che il Wellens del 2014 era un talento emergente ma nulla più e che, per il resto, non ci sono grossi cambiamenti, è netta la superiorità della formazione del 2015

MOVISTAR 2014: Nairo Quintana, Andrey Amador, Igor Anton, Eros Capecchi, Jonathan Castroviejo, José Herrada, Gorka Izagirre, Fran Ventoso, Adriano Malori
MOVISTAR 2015: Beñat Intxausti, Andrey Amador, Igor Anton, Rubén Fernández, Jesús Herrada, Ion Izagirre, Juan José Lobato, Dayer Quintana, Giovanni Visconti

Come sempre la formazione che è l’erede della storica Banesto si presenta al Giro per far bene con Intxausti, che è atleta da top ten della generale, Ion Izagirre, che sembra poter fare anche meglio alla luce del salto di qualità compiuto in questa stagione, Visconti, che se in giornata è capace di qualsiasi impresa, Lobato, che è un velocista emergente, e Quintana jr. che può stupire in montagna. Tuttavia l’assenza del vincitore uscente Quintana sr. (uno dei quattro corridori più forti al mondo per i grandi Giri insieme a Contador, Froome e Nibali), che aveva comunque atleti piuttosto validi al suo fianco, fa sì che la preferenza non possa che essere assegnata alla formazione del 2014

NERI SOTTOLI 2014: Matteo Rabottini, Giorgio Cecchinel, Ramon Carretero, Francesco Chicchi, Daniele Colli, Andrea Fedi, Mauro Finetto, Yonathan Monsalve, Simone Ponzi
SOUTHEAST 2015: Manuel Belletti, Matteo Busato, Elia Favilli, Mauro Finetto, Ramon Carretero, Francesco Gavazzi, Yonathan Monsalve, Alessandro Petacchi, Eugert Zhupa

Cambio di denominazione per la formazione che aveva fino a un anno fa in Luca Scinto il direttore sportivo, rimpiazzato ora da Serge Parsani. L’obiettivo saranno ancora una volta i successi parziali con Petacchi e Belletti che rimpiazzano Chicchi e Colli per quanto riguarda le volate, mentre per quanto riguarda le tappe intermedie troviamo da una parte Favilli e Gavazzi e dall’altra Ponzi e Rabottini, quest’ultimo capace anche di buone cose in montagna. Proprio la defezione dell’abruzzese in seguito a una vicenda di doping fa sì che la formazione del 2014 abbia qualcosa in più

OMEGA-QUICKSTEP 2014: Rigoberto Urán, Gianluca Brambilla, Thomas De Gendt, Iljo Keisse, Serge Pauwels, Alessandro Petacchi, Wouter Poels, Pieter Serry, Julien Vermote
ETIXX-QUICKSTEP 2015: Rigoberto Urán, Tom Boonen, Maxime Bouet, Gianni Meersman, David De La Cruz, Iljo Keisse, Fabio Sabatini, Pieter Serry, Petr Vakoc

Dopo i due podi consecutivi del 2013 (quando militava nel Team Sky) e del 2014 Urán si presenta al Giro per ripetersi e potrà nuovamente contare su una squadra tutta al suo servizio, ad eccezione di Tom Boonen che fa il debutto alla corsa rosa quando, però, ha ormai alle spalle gli anni migliori della carriera. Per il resto Meersman è un buon cacciatore di tappe, Bouet e De La Cruz due discreti scalatori e Vakoc un atleta emergente, ma le assenze di Brambilla, del cavallo pazzo De Gendt e soprattutto di Poels, più che di un Petacchi che era al via un anno fa non tanto per le volate quanto per essere regista in corsa, sono decisamente pesanti e fanno sì che la compagine schierata un anno fa fosse chiaramente superiore

ORICA GREENEDGE 2014: Ivan Santaromita, Luke Durbridge, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Michael Matthews, Cameron Meyer, Mitchell Docker, Svein Tuft, Pieter Weening
ORICA GREENEDGE 2015: Michael Matthews, Sam Bewley, Johan Esteban Chaves, Simon Clarke, Luke Durbridge, Simon Gerrans, Michael Hepburn, Brett Lancaster, Pieter Weening

La formazione australiana è tradizionalmente votata alle frazioni meno impegnative (oltre che alla cronosquadre di apertura), ma questa volta potrà dire la sua anche in montagna, non solo con il riconfermato Weening quanto soprattutto con Chaves, che forse non è ancora in grado di lottare per una top ten nella generale ma certamente nelle singole frazioni è capace di grandi imprese più di quanto non lo fosse Santaromita un anno fa. Se poi consideriamo che Matthews ha raggiunto la piena maturità e che Gerrans, sebbene arrivi in Liguria non al top della condizione, è uno di quelli che se ha l’occasione di vincere una tappa non se la lascia sfuggire, è evidente come il roster del 2015 sia chiaramente superiore

GIANT-SHIMANO 2014: Marcel Kittel, Bert De Backer, Simon Geschke, Tobias Ludvigsson, Luka Mezgec, Georg Preidler, Tom Stamsnijder, Albert Timmer, Tom Veelers
GIANT-ALPECIN 2015: Luka Mezgec, Nikias Arndt, Bert De Backer, Caleb Fairly, Simon Geschke, Chad Haga, Cheng Ji, Tobias Ludvigsson, Tom Stamsnijder

Anche la formazione tedesca è tradizionalmente votata, prima di tutto, alle frazioni meno impegnative e in tal senso Mezgec ha dimostrato un anno fa proprio al Giro di essere anche capace di vincere e Arndt è a sua volta un ottimo sprinter ma chiaramente non può esserci paragone con Kittel, che si è presentato alla scorsa edizione della corsa rosa con le credenziali di miglior velocista del mondo. Se poi consideriamo che non vi sono nel roster attuale scalatori neppure discreti, come lo era Preidler in quello del 2014, è evidente la netta superiorità di quest’ultimo

KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Maxim Belkov, Giampaolo Caruso, Vladimir Gusev, Alberto Losada, Daniel Moreno, Luca Paolini, Angel Vicioso, Eduard Vorganov
KATUSHA 2015: Luca Paolini, Maxim Belkov, Sergei Chernetckii, Sergey Lagutin, Alexander Porsev, Pavel Kochetkov, Yuri Trofimov, Anton Vorobyev, Ilnur Zakarin

Un’unica conferma rispetto a un anno fa, ovvero l’intramontabile Paolini per la formazione russa che quest’anno avrà come leader per la generale Zakarin, esploso praticamente dal nulla proprio in questa stagione e pertanto atleta di cui non conosciamo i limiti. L’emergente russo, fresco vincitore del Giro di Romandia, non può però essere messo sullo stesso piano di un big come Rodriguez e, analogamente, Trofimov non vale Moreno e non si vede nemmeno un numero tre per la montagna che sia all’altezza di Caruso e anche di Losada, sebbene Chernetckii sia un altro talento in ascesa. Il roster del 2014 non può dunque che farsi largamente preferire

TEAM SKY 2014: Dario Cataldo, Edvald Boasson Hagen, Philip Deignan, Bernhard Eisel, Sebastián Henao, Chris Sutton, Salvatore Puccio, Kanstantis Siutsou, Ben Swift
TEAM SKY 2015: Richie Porte, Sebastián Henao, Vasil Kiryienka, Leopold Koenig, Bernhard Eisel, Mikel Nieve, Salvatore Puccio, Kanstantin Siutsou, Elia Viviani

Non è cambiata rispetto a un anno fa la filosofia della corazzata britannica che schiera un cacciatore di tappe come Viviani al posto di Swift (più completo ma meno vincente del veronese nel 2014), affiancato dai riconfermati Eisel e Puccio. Per il resto, se si eccettua un comunque declinante Boasson Hagen nel roster di un anno fa, è interamente votata alla classifica generale ma è lampante la differenza di qualità con Porte che, qualora riuscisse finalmente a proiettare lungo le tre settimane quanto di buono fa nelle brevi corse a tappe, potrebbe giocarsi anche la maglia rosa di Milano, Koenig che sarebbe capitano in quasi tutte le altre formazioni di questo Giro e lo stesso Nieve, che al top della condizione è superiore a Cataldo che era il leader un anno fa. Aggiungiamoci il più giovane degli Henao, che ha dimostrato – se in giornata – di poter rimanere con i migliori in montagna ed è pertanto netta la superiorità del roster attuale

TINKOFF-SAXO 2014: Nicolas Roche, Christopher Juul-Jensen, Rafal Majka, Evgeni Petrov, Pawel Polianski, Ivan Rovny, Chris Anker Sørensen, Jay McCarthy, Michael Rogers
TINKOFF-SAXO 2015: Alberto Contador, Ivan Basso, Manuele Boaro, Christopher Juul-Jensen, Roman Kreuziger, Sérgio Paulinho, Michael Rogers, Ivan Rovny, Matteo Tosatto

Dopo il successo del 2011, sebbene negli albi d’oro compaia il nome di Scarponi a seguito della controversa vicenda del clenbuterolo, Contador torna al Giro per vincere e solo il suo nome basterebbe a far sì che il roster attuale sia preferibile. Ma, accanto a lui, ci saranno altri big come Rogers, che proprio nella passata stagione ha dimostrato sia in Italia che al Tour di poter essere in grado anche di vincere pur essendo ormai al di là con gli anni, Kreuziger che, al pari di Majka nel 2014, potrebbe tranquillamente entrare nei primi 5 qualora avesse l’occasione di correre per sè e Basso che, sebbene in fase calante, è comunque ancora in grado di dire la sua nelle frazioni più impegnative come lo era Roche un anno fa. Per tutto questo il roster del 2015 è nettamente superiore

TREK 2014: Robert Kiserlovski, Eugenio Alafaci, Julián David Arredondo, Fabio Felline, Danilo Hondo, Giacomo Nizzolo, Boy Van Poppel, Fumiyuki Beppu, Riccardo Zoidl
TREK 2015: Giacomo Nizzolo, Eugenio Alafaci, Fumiyuki Beppu, Marco Coledan, Fabio Felline, Fábio Silvestre, Boy Van Poppel, Kristof Vandewalle, Calvin Watson

La formazione americana non ha mai puntato granchè sul Giro, privilegiando il Tour de France, e questa tendenza appare quanto mai spiccata in questa stagione in particolare per quanto riguarda le frazioni più impegnative, in cui nessuno tra coloro che compongono il roster attuale è in grado neppure di avvicinare le prestazioni che potevano garantire Kiserlovski e Arredondo un anno fa. Vero è che Felline ha compiuto il salto di qualità e che Nizzolo potrebbe farlo proprio in quest’edizione della corsa rosa, dopo che nel 2014 ha colto ben 4 secondi posti. Però, non si può che assegnare una netta preferenza alla formazione di un anno fa

CANNONDALE 2014: Ivan Basso, Oscar Gatto, Beat Koch, Paolo Longo Borghini, Alan Marangoni, Moreno Moser, Daniele Ratto, Davide Villella, Elia Viviani
NIPPO-VINI FANTINI 2015: Damiano Cunego, Giacomo Berlato, Alessandro Bisolti, Daniele Colli, Pier Paolo De Negri, Eduard Michael Grosu, Manabu Ishibashi, Alessandro Malaguti, Riccardo Stacchiotti

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe italiane e in quanto sui rispettivi leader, ovvero Basso e Cunego, si era creato un dualismo ormai diversi anni fa e, da questo punto di vista, sebbene il veronese abbia fatto molto bene nelle corse in aprile, le sue ultime esperienze nei grandi Giri sono state negative e pertanto in chiave classifica generale offre sulla carta qualche garanzia in meno rispetto a quelle che dava il varesino un anno fa. Per il resto, la Cannondale schierava un velocista vincente come Viviani, un atleta talentuoso anche se discontinuo come Moser, uno scalatore emergente come Villella e un buon cacciatore di tappe come Gatto. Sebbene Colli e Grosu in volata siano discreti e lo stesso discorso valga per Berlato e Bisolti in salita, non possono essere messi sullo stesso piano ed è evidente pertanto la superiorità della Cannondale

TEAM COLOMBIA 2014: Fabio Duarte, Rodolfo Andres Torres, Edwin Avila, Robinson Chalapud, Leonardo Duque, Jarlinson Pantano, Carlos Quintero, Jeffry Romero, Miguel Angel Rubiano
CCC SPRANDI POLKOWICE 2015: Maciej Paterski, Grega Bole, Jaroslaw Marycz, Bartlomiej Matysiak, Nikolay Mikhaylov, Lukasz Owsian, Marek Rutkiewicz, Branislau Samoilau, Sylvwester Szmyd

Scegliamo di mettere a confronto queste due formazioni in quanto entrambe rappresentano nazioni abbastanza “esotiche” per il ciclismo come la Colombia da un lato e soprattutto la Polonia dall’altro. Come da tradizione la prima è decisamente più votata alla montagna con Duarte come elemento principe e gli altri meno conosciuti, se si eccettua il veterano Duque (peraltro più votato alle volate, ma comunque con del potenziale quando la strada sale); la CCC schiera, invece, atleti già sperimentati con caratteristiche varie, ancorchè in gran parte nella fase calante della carriera, come Szmyd, Samoilau, Rutkiewicz, Bole e quel Paterski che, al contrario, sta vivendo la sua miglior stagione. Tutto sommato, possiamo assegnare una sia pure lieve preferenza alla formazione polacca

EUROPCAR 2014: Pierre Rolland, Yukiya Arashiro, Angelo Tulik, Tony Hurel, Davide Malacarne, Maxime Mederel, Perrig Quéméneur, Romain Sicard, Bjorn Thurau
IAM CYCLING 2015: Sylvain Chavanel, Clément Chevrier, Stef Clement, Heinrich Haussler, Roger Kluge, Matteo Pelucchi, Jérome Pineau, Sebastien Reichenbach, Aleksejs Saramotins

Scegliamo, infine, di mettere a confronto queste due formazioni in quanto rappresentanti di due nazioni storiche del ciclismo, la Francia da un lato e la Svizzera dall’altro, a maggior ragione considerando che nella IAM militano diversi atleti transalpini, il più quotato dei quali è Chavanel, che fa il suo debutto al Giro. Certamente la Europcar con Rolland, al di là del fatto che era difficile pronosticarlo ai piedi del podio a Trieste, aveva qualcosa in più per quanto riguarda la generale, anche grazie al supporto di Malacarne e Sicard, sebbene dall’altra parte Reichenbach abbia già fatto bene nelle brevi corse a tappe. D’altro canto, però, la IAM è più completa con corridori come Haussler, Pelucchi e il già citato Chavanel, oltre a un cronoman che tiene bene in salita come Clement, tutti in grado di andare a caccia di successi parziali. In ogni caso attribuiamo un’approssimativa parità tra i due roster

Marco Salonna

Una fotoricordo del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

Una ''fotoricordo'' del Giro 2014 in Irlanda (www.bbc.com)

07-05-2015

maggio 7, 2015 by Redazione  
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4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS

Lo svedese Jonas Ahlstrand (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella seconda tappa, Fontaine-au-Pire – Maubeuge, percorrendo 178,7 Km in 4h13′50″, alla media di 42,240 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Bryan Coquard (Team Europcar) e Giraud. Due italiani in gara: Cesare Benedetti (Bora-Argon 18), 74° a 9″, Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert), 86° a 33″. Coquard è ancora leader della classifica con 12″ sul belga Teuns e 18″ sul bielorusso Hutarovich. Benedetti 53° a 2′56″, Napolitano 72° a 11′13″

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)

Il tedesco Pascal Ackermann (Rad-Net Rose Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Polkowice, percorrendo 155,4 Km in 3h39′38″, alla media di 42,452 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Andriy Kulyk (Kolss BDC Team) e il ceoco Kankovsky. Miglior italiano Renzo Zanelli (Kemo Dukla Trencin), 7°. Kulyk è il nuovo leader della classifica con 5″ sul polacco Franczak e 9″ sul ceco Cerny. Miglior italiano Zanelli, 6° a 16″.

FIVE RINGS OF MOSCOW

L’ucraino Mykhaylo Kononenko (Kolss BDC Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mosca, percorrendo 165 Km in 3h40′13″, alla media di 44,956 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russi Savitskiy e il bielorusso Siarhei Papok (Minsk Cycling Club), ancora leader della classifica con 1″ su Savitskiy e 11″ sul russo Nikolaev

TOUR D’AZERBAÏDJAN

Lo sloveno Primož Roglič (Adria Mobil) si è imposto nella seconda tappa, Baku – Ismayilli, percorrendo 186,5 Km in 4h43′26″, alla media di 39,480 Km/h. Ha preceduto di 34″ il connazionale Mugerli e lo statunitense Horner. Miglior italiano Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 14° a 4′01″. Roglič è il nuovo leader della classifica con 34″ sull’olandese Ockeloen e su Mugerli. Miglior italiano Zanotti, 14° a 4′01″.

INTERNATIONAL TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)

Lo spagnolo Benjamin Prades Reverte (Matrix Powertag) si è imposto nella seconda tappa, RTH Maron – Taman Blambangan, percorrendo 145,7 Km in 3h30′14″, alla media di 41,582 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Pinto e il francese Pouly. Il cinese King Lok Cheung (HKSI Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 5″ su Prades Reverte e 33″ su Pinto

COURSE DE LA PAIX JUNIORS (Repubblica Ceca)

Il russo Sergei Rostovcev si è imposto nella prima tappa, circuito di Litoměřice, percorrendo 98,5 Km in 2h37′02″, alla media di 37,635 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Welten e lo statunitense Mcnulty. Miglior italiano Stefano Ciardo (Vigor Cycling Team), 40° a 16″.

AHLSTRAND DETTA LEGGE A MAUBEUGE, COQUARD FORTIFICA LA LEADERSHIP

maggio 7, 2015 by Redazione  
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Jonas Ahlstrand (Cofidis) batte nella seconda tappa della Quattro Giorni di Dunkerque Bryan Coquard (Team Europcar) ma il francese consolida il primato in classifica generale grazie agli abbuoni. Tappa caratterizzata da una fuga a quattro annullata dal gruppo ai meno 13. Domani terza tappa con arrivo insidioso a Saint Omer.

Jonas Ahlstrand dà finalmente lustro a un ciclismo svedese che negli ultimi tempi non si era fatto ammirare molto. Lo fa nella seconda tappa della Quattro Giorni di Dunkerque, sfruttando le sue dote di uomo veloce. Com’era prevedibile, anche questa seconda tappa, la Fontaine-au-Pire – Maubeuge di 178.7 km, non ha tradito le aspettative degli appassionati, rapiti dalle vere e proprie evoluzioni che i ciclisti dovevano affrontare durante una giornata ancora una volta caratterizzata dal vento, che comunque in questa occasione ha consentito di assistere ad un arrivo allo sprint di massa, a differenza della tappa di ieri. Dopo la partenza da Fountaine-au-Pire si formava la fuga di giornata composta da Julien Antomarchi (Roubaix Lille Metropole), Fabricio Ferrari (Caja Rural), Boris Dron (Wanty Groupe Gobert) e Maxime Renault (Auber 93). Il gruppo lasciava fare sotto il blando controllo dell’Europcar, anche perché Bryan Coquard, prima della fuga, aveva già guadagnato altri due secondi di vantaggio in classifica generale dopo essere transitato in seconda posizione al primo traguardo intermedio. I quattro in fuga accumulavano secondi su secondi e ai meno 80 dall’arrivo avevano un vantaggio di 6 minuti sul gruppo. Il gruppo iniziava ad imprimere un’andatura più sostenuta e l’Europcar si compattava in testa per organizzare l’inseguimento. Rispetto alla prima tappa, l’assenza di settori in pavè ma, soprattutto, delle forti raffiche di vento permetteva un andamento più lineare, con le squadre dei velocisti ad alternarsi in testa al gruppo per annullare la fuga. In questo modo il vantaggio della stessa diminuiva lentamente ma inesorabilmente, fino al definitivo annullamento, che avveniva a meno 13 km dall’arrivo. Si assisteva così a una fase preparatoria della volata finale con le squadre dei velocisti tutte protese a garantire un andamento sostenuto in testa al gruppo, in modo da evitare che vi fossero nuovi scatti. L’arrivo di Maubeuge vedeva così una volata incertissima che arrideva allo svedese Jonas Ahlstrand (Cofidis), che precedeva al fotofinish Bryan Coquard (Team Europcar) e Benjamin Giraud (Team Marseille 13 KTM). Ahlstrand ottiene la prima vittoria stagionale, mentre in classifica generale Bryan Coquard resta primo e grazie agli abbuoni negli sprint intermedi e al traguardo porta a 12 secondi il suo vantaggio su Edward Theuns (Topsport Vlaanderen) e a 18 su Yauheni Hutarovich (Bretagne Seché Environnement). Il gruppo è ora atteso alla terza tappa di venerdì, tra Barlin e Saint Omer, di 176 km. L’arrivo prevede un ultimo chilometro che tende all’insù e dove vedremo quanti e quali velocisti saranno in grado di giocarsi la tappa, anche se non escludiamo a priori la vittoria di un finisseur o l’arrivo della fuga. In ogni caso, Coquard dovrebbe mantenere abbastanza agevolmente la maglia rosa di leader.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Jonas Ahlstrand (Swe) Cofidis, Solutions Credits 4:13:50
2 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
3 Benjamin Giraud (Fra) Team Marseille 13 KTM
4 Phil Bauhaus (Ger) Bora-Argon 18
5 Edward Theuns (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
6 Yauheni Hutarovich (Blr) Bretagne-Séché Environnement
7 Baptiste Planckaert (Bel) Roubaix Lille Metropole
8 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
9 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Credits
10 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
11 Timothy Dupont (Bel) Roubaix Lille Metropole
12 Mads Pedersen (Den) Cult Energy Pro Cycling
13 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
14 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
15 Leonardo Duque (Col) Colombia
16 André Looij (Ned) Team Roompot
17 Alexis Bodiot (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
18 Olivier Le Gac (Fra) FDJ.fr
19 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale
20 Anthony Maldonado (Fra) Auber 93
21 Ignatas Konovalovas (Ltu) Team Marseille 13 KTM
22 Ralf Matzka (Ger) Bora-Argon 18
23 Steve Chainel (Fra) Cofidis, Solutions Credits
24 Alexandre Blain (Fra) Team Marseille 13 KTM
25 Julien El Fares (Fra) Team Marseille 13 KTM
26 David Menut (Fra) Auber 93
27 Tim Kerkhof (Ned) Team Roompot
28 Wesley Kreder (Ned) Team Roompot
29 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA
30 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement
31 Miguel Angel Rubiano (Col) Colombia
32 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
33 Jimmy Engoulvent (Fra) Team Europcar
34 David Boucher (Fra) FDJ.fr
35 Steven Tronet (Fra) Auber 93
36 Laurent Pichon (Fra) FDJ.fr 0:00:09
37 Bjorn Thurau (Ger) Bora-Argon 18
38 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
39 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
40 Guillaume Levarlet (Fra) Auber 93
41 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
42 Evaldas Siskevicius (Ltu) Team Marseille 13 KTM
43 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale
44 Stijn Steels (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
45 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
46 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
47 Julien Duval (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
48 Antoine Duchesne (Can) Team Europcar
49 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
50 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Lille Metropole

CLASSIFICA GENERALE

1 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar 8:30:06
2 Edward Theuns (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:12
3 Yauheni Hutarovich (Blr) Bretagne-Séché Environnement 0:00:18
4 Ignatas Konovalovas (Ltu) Team Marseille 13 KTM
5 Bjorn Thurau (Ger) Bora-Argon 18 0:00:40
6 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale
7 Mads Pedersen (Den) Cult Energy Pro Cycling 0:00:44
8 Steve Chainel (Fra) Cofidis, Solutions Credits
9 Alexandre Blain (Fra) Team Marseille 13 KTM
10 Laurent Pichon (Fra) FDJ.fr 0:00:50
11 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:52
12 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:53
13 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
14 Antoine Duchesne (Can) Team Europcar
15 Alo Jakin (Est) Auber 93
16 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
17 Ralf Matzka (Ger) Bora-Argon 18 0:00:55
18 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:01:04
19 Arnaud Gerard (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:01:07
20 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits 0:01:22
21 Wesley Kreder (Ned) Team Roompot
22 Jimmy Engoulvent (Fra) Team Europcar
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:01:27
24 Baptiste Planckaert (Bel) Roubaix Lille Metropole 0:01:31
25 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA
26 Stijn Steels (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
27 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:40
28 Benjamin Giraud (Fra) Team Marseille 13 KTM 0:02:21
29 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:02:25
30 Julien El Fares (Fra) Team Marseille 13 KTM
31 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18 0:02:28
32 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Lille Metropole 0:02:34
33 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:02:38
34 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
35 Tim Kerkhof (Ned) Team Roompot
36 Miguel Angel Rubiano (Col) Colombia
37 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
38 Steven Tronet (Fra) Auber 93
39 David Menut (Fra) Auber 93
40 David Boucher (Fra) FDJ.fr
41 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:02:46
42 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:02:47
43 Evaldas Siskevicius (Ltu) Team Marseille 13 KTM
44 Julien Duval (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
45 Michel Kreder (Ned) Team Roompot
46 Omar Fraile (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
47 Maurits Lammertink (Ned) Team Roompot
48 Matthieu Boulo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
49 Fabien Canal (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
50 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits

Lo sprint che ha deciso la 2a tappa ripreso dalle telecamere di Eurosport

Lo sprint che ha deciso la 2a tappa ripreso dalle telecamere di Eurosport

COQUARD, COLPO DOPPIO NEL VENTO DI ORCHIES

maggio 7, 2015 by Redazione  
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Bryan Coquard, talentuoso ciclista francese dell’Europcar, vince da finisseur la prima tappa della Quattro Giorni di Dunkerque 2015 grazie ad un assolo finale ed a uno sprint ristretto in cui ha la meglio su Edward Theuns (Topsport Vlaanderen) e Ignatas Konovalovas (Team Marseille 13 KTM), dopo una tappa caratterizzata dal mix esplosivo di vento e pavè che ha visto i ciclisti arrivare sul traguardo praticamente uno alla volta.

Nelle varie salse in cui la Francia ciclistica si offre al ciclismo, la sua parte settentrionale ha sempre acquisito un prezioso valore aggiunto che dai pavè sconnessi della Parigi-Roubaix alla fanghiglia spesso presente al Tro-Bro Léon comprendono racconti, segreti e testimonianze di un ciclismo eroico, quasi dimenticato. Ecco che quindi, come summa di altre corse di un giorno, si presenta la Quattro Giorni di Dunkerque a elevare gli sforzi e le gesta che esaltano gli appassionati di ciclismo ad ogni livello. Una corsa a tappe – precisamente cinque a dispetto del nome – che colleziona una varietà di situazioni, di episodi e di opportunità che il ciclista valuta, apprezza, definisce e infine raccoglie, nelle mutevoli situazioni di corsa che si presentano. Alla partenza dell’edizione 2015 sono presenti 16 squadre di cui due World Tour, precisamente FDJ.fr e AG2R La Mondiale. La prima tappa tra Dunkerque e Orchies, lunga poco meno di 188 km, prevedeva già un percorso insidioso, con ben sette settori in pavè, alcuni dei quali ‘utilizzati’ nella classica delle pietre. Oltre all’insidia del pavè, anche il vento non poteva lasciare indifferenti i ciclisti in corsa e proprio nella parte finale della tappa abbiamo assistito a numerosi ventagli che hanno condizionato ma anche acceso la tappa stessa. La tappa ha avuto un andamento molto schizofrenico, senza una fuga definita. I ventagli, infatti, spezzettavano puntualmente il gruppo lungo tutto il tracciato e non si capiva se chi stava davanti lo faceva più per tentare un allungo oppure per proteggersi dal vento. Fatto sta che ai meno 60 km dall’arrivo nessuna squadra aveva ancora preso decisamente le redini in testa al gruppo. Un tentativo di fuga un po’ più convinto da parte di Damien Gaudin (AG2R), Edward Theuns (Topsport Vlaanderen) e Ignatas Konovalovas (Team Marseille 13 KTM) si formava ai meno 43. Il gruppo inizialmente lasciava fare, tant’è vero che al terzetto di testa riuscivano ad accodarsi Yauheni Hutarovich (Bretagne Seché Environnement), Jan Barta e Bjorn Thurau (Bora Argon 13) e Antoine Duchesne (Team Europcar). Il vantaggio dei sette raggiungeva una trentina di secondi e il gruppo, guidato dalla FDJ.fr e comprendente non più di una trentina di unità, manteneva un’andatura tale da controllare i fuggitivi. Ai meno 20, con un vantaggio che superava ancora i 20 secondi, la Caja Rural metteva alcuni uomini in testa al gruppo per aiutare la FDJ nell’inseguimento. Tra i meno 12 e i meno 10 il penultimo tratto di pavè tra Warlaing e Brillon accorciava le distanze tra la testa della corsa e il risicato gruppetto degli inseguitori, ormai non più di una decina, che riuscivano a guadagnare una decina di secondi. Un tratto in rettilineo ai meno 9 consentiva, però, ai sette di testa di riguadagnare qualcosa sul primo gruppetto di inseguitori: il vento ancora una volta la faceva da padrone e l’ultimo tratto in pavè di Beuvry-la-Forêt, ai meno 3 km dall’arrivo, vedeva la differenza di 11 secondi tra i due gruppi. Bryan Coquard, intanto, era riuscito tutto solo a portarsi sul gruppetto di testa ed a rilanciare l’andatura insieme a Theuns e Konovalovas; in particolare il forte ciclista lituano teneva la testa per un chilometro abbondante, consentendo così al terzetto di giocarsi la vittoria sul traguardo di Orchies. Era Coquard a precedere Theuns e Konovalovas, ottenendo la seconda vittoria stagionale dopo quella nella terza tappa della ‘Étoile de Bessèges e diventando anche il leader in classifica generale con un vantaggio, grazie agli abbuoni, di 4 secondi su Theuns e di 10 secondi su Konovalovas. Da segnalare anche il 55° posto di Cesare Benedetti (Bora Argon 18), migliore dei due italiani in gara, comunque giustificati per la scarna presenza a Dunkerque visto il Giro inizierà fra tre giorni. Domani Coquard è chiamato a difendere il primato nella seconda tappa, la Fontaine-au-Pire – Maubeuge, anch’essa lunga poco meno di 187 km e che potrebbe ricalcare, cartina alla mano, l’andamento della tappa di oggi, visto che il vento potrebbe essere ancora il grande protagonista di giornata.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar 4:16:34
2 Edward Theuns (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
3 Ignatas Konovalovas (Ltu) Team Marseille 13 KTM 0:00:04
4 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:13
5 Bjorn Thurau (Ger) Bora-Argon 18
6 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:26
7 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
8 Alo Jakin (Est) Auber 93
9 Steve Chainel (Fra) Cofidis, Solutions Credits
10 Mads Pedersen (Den) Cult Energy Pro Cycling
11 Alexandre Blain (Fra) Team Marseille 13 KTM
12 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
13 Laurent Pichon (Fra) FDJ.fr
14 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
15 Antoine Duchesne (Can) Team Europcar
16 Ralf Matzka (Ger) Bora-Argon 18 0:00:37
17 Yauheni Hutarovich (Blr) Bretagne-Séché Environnement
18 Arnaud Gerard (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:00:46
19 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement
20 Brice Feillu (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:01:00
21 Stijn Steels (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:01:04
22 Wesley Kreder (Ned) Team Roompot
23 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
24 Jimmy Engoulvent (Fra) Team Europcar
25 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:01:13
26 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale
27 Baptiste Planckaert (Bel) Roubaix Lille Metropole
28 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18 0:02:01
29 Benjamin Giraud (Fra) Team Marseille 13 KTM 0:02:07
30 Julien El Fares (Fra) Team Marseille 13 KTM
31 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Lille Metropole
32 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Credits
33 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:02:19
34 Miguel Angel Rubiano (Col) Colombia 0:02:20
35 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
36 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
37 Fabien Canal (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
38 Tim Kerkhof (Ned) Team Roompot
39 Omar Fraile (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
40 Evaldas Siskevicius (Ltu) Team Marseille 13 KTM
41 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar
42 Gert Joeaar (Est) Cofidis, Solutions Credits
43 Michel Kreder (Ned) Team Roompot
44 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
45 Steven Tronet (Fra) Auber 93
46 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
47 Benoit Jarrier (Fra) Bretagne-Séché Environnement
48 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
49 Julien Duval (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
50 Maurits Lammertink (Ned) Team Roompot

CLASSIFICA GENERALE

1 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar 4:16:24
2 Edward Theuns (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:04
3 Ignatas Konovalovas (Ltu) Team Marseille 13 KTM 0:00:10
4 Yauheni Hutarovich (Blr) Bretagne-Séché Environnement
5 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:23
6 Bjorn Thurau (Ger) Bora-Argon 18
7 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:36
8 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
9 Alo Jakin (Est) Auber 93
10 Steve Chainel (Fra) Cofidis, Solutions Credits
11 Mads Pedersen (Den) Cult Energy Pro Cycling
12 Alexandre Blain (Fra) Team Marseille 13 KTM
13 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
14 Laurent Pichon (Fra) FDJ.fr
15 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
16 Antoine Duchesne (Can) Team Europcar
17 Ralf Matzka (Ger) Bora-Argon 18 0:00:47
18 Arnaud Gerard (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:00:50
19 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:00:56
20 Brice Feillu (Fra) Bretagne-Séché Environnement 0:01:10
21 Stijn Steels (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:01:14
22 Wesley Kreder (Ned) Team Roompot
23 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
24 Jimmy Engoulvent (Fra) Team Europcar
25 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:01:23
26 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale
27 Baptiste Planckaert (Bel) Roubaix Lille Metropole
28 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18 0:02:11
29 Benjamin Giraud (Fra) Team Marseille 13 KTM 0:02:17
30 Julien El Fares (Fra) Team Marseille 13 KTM
31 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Lille Metropole
32 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Credits
33 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:02:29
34 Miguel Angel Rubiano (Col) Colombia 0:02:30
35 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
36 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
37 Fabien Canal (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
38 Tim Kerkhof (Ned) Team Roompot
39 Omar Fraile (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
40 Evaldas Siskevicius (Ltu) Team Marseille 13 KTM
41 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar
42 Gert Joeaar (Est) Cofidis, Solutions Credits
43 Michel Kreder (Ned) Team Roompot
44 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
45 Steven Tronet (Fra) Auber 93
46 Amaury Capiot (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
47 Benoit Jarrier (Fra) Bretagne-Séché Environnement
48 Raymond Kreder (Ned) Team Roompot
49 Julien Duval (Fra) Equipe Cycliste de l’Armee de Terre
50 Maurits Lammertink (Ned) Team Roompot

Coquard, linguaggia al vento e agli avversarsi nella tappa dapertura della  Quattro giorni di Dunkerque (foto Getty Images Sport)

Coquard, linguaggia al vento e agli avversarsi nella tappa d'apertura della Quattro giorni di Dunkerque (foto Getty Images Sport)

06-05-2015

maggio 6, 2015 by Redazione  
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4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS

Il francese Bryan Coquard (Team Europcar) si è imposto nella prima tappa, Dunkerque – Orchies, percorrendo 178,7 Km in 4h16′34″, alla media di 41,790 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Theuns e di 4″ il lituano Konovalovas. Due italiani in gara: Cesare Benedetti (Bora-Argon 18), 55° a 2′30″, Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert), 79° a 10′22″. Coquard è il primo leader della classifica con 4″ su Teuns e 10″ su Konovalovas. Benedetti 56° a 2′39″, Napolitano 80° a 10′32″

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)

L’ucraino Andriy Kulyk (Kolss BDC Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Świdnica, percorrendo 176 Km in 4h14′42″, alla media di 41,460 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Paweł Franczak (ActiveJet Team) e Taciak. Miglior italiano Nicola Gaffurini (MG.Kvis Vega), 6°. Franczak è il primo leader della classifica con 1″ su Kulyk e 7″ su Taciak. Miglior italiano Gaffurini, 7° a 11″.

FIVE RINGS OF MOSCOW

Il bielorusso Siarhei Papok (Minsk Cycling Club) si è imposto nella prima tappa, circuito di Mosca, percorrendo 160 Km in 3h21′44″, alla media di 47,587 Km/h. Ha preceduto allo sprint i russi Savitskiy e Manakov. Papok è il nuovo leader della classifica con 3″ su Savitskiy e 7″ sul russo Nikolaev

TOUR D’AZERBAÏDJAN

Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Baku – Sumqayit, percorrendo 153,5 Km in 3h36′59″, alla media di 42,446 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Chicchi (Androni Giocattoli) e l’azero Averin.

INTERNATIONAL TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)

Il cinese King Lok Cheung (HKSI Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, RTH Glenmore – Taman Blambangan, percorrendo 167 Km in 3h58′34″, alla media di 42,000 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tunisino Chtioui e di 52″ l’iraniano Mirza, distanziati di 2″ e 1′00″ nella prima classifica generale

05-05-2015

maggio 6, 2015 by Redazione  
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FIVE RINGS OF MOSCOW

Il russo Sergey Nikolaev (Itera – Katusha) si è imposto nel prologo, circuito di Mosca, percorrendo 3,2 Km in 4′11″, alla media di 46,614 Km/h. Ha preceduto di 2″ il russo Savitskiy e di 3″ il russo Kurbatov.

ZAKARIN SI PRENDE IL TRONO DI FROOME

maggio 4, 2015 by Redazione  
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Come si diceva ieri, Zakarin è un osso duro a cronometro ed oggi, con la vittoria del Romandia a portata di mano, non ha deluso, disputando una ottima cronometro e strappando a Froome il trono della Svizzera Romanda. Se si pensa che Zakarin ha patito anche un incidente meccanico, si potrebbe anche pensare che con Martin sarebbe stata una lotta all’ultimo secondo anche per la tappa.

Che Zakarin fosse in stato di grazia lo si era capito ieri quando non solo è riuscito a resistere al ritmo degli scalatori sulle dure rampe che portavano a Champex, ma è addirittura riuscito a distanziarli nel finale. Tuttavia in pochi pensavano che oggi avrebbe offerto un simile prestazione nella tappa a cronometro. Il russo, infatti, ha corso sugli stessi tempi di Tony Martin e i 13 secondi di ritardo accumulati dalla maglia gialla stanno tutti nel cambio di bicicletta cui il russo è stato costretto da un problema meccanico.
Ieri si era osservato come la cronometro a squadre avesse avuto un ruolo determinante nel disegnare la classifica generale, ma oggi si deve riconoscere che Zakarin ha pienamente legittimato il suo primato in generale. Tuttavia l’osservazione sul peso della cronometro a squadre non ne risulta confutata, in quanto il podio è totalmente occupato da corridori che militano nelle squadre che hanno disputato la migliore cronometro.
Oggi, però, vuoi per l’incidente meccanico al cambio, vuoi per la superiorità del corridore della Etixx-Quick Step, ha vinto la tappa Tony Martin, come del resto era nei pronistici: il tedesco ha fermato i cronometri sul tempo di 23 primi e 17 secondi, 11 secondi meglio di Spilak e 12 meglio di Zakarin, entrambi in forza Katusha. Grazie all’ottima prova disputata, Spilak riesce a superare Froome, autore di una prova abbastanza anonima, in classifica generale. Il tempo alto di Thibaut Pinot ha comunque consentito al keniano bianco di conquistare il terzo gradino del podio nella corsa che ha vinto per due anni di seguito.
Il bilancio finale è di una gara che ha visto un po’ sottotono Nibali, Quintana e Uran. Ovviamente, la situazione di Uran è la più preoccupante, perchè lo stesso parteciperà al Giro d’Italia che scatta tra una sola settimana. Comunque il colombiano avrà il tempo per acquistare la forma migliore per quando ci saranno le tappe più impegnative della corsa rosa. Quanto al suo connazionale Quintana, deve dirsi che lo stesso ha vinto la Tirreno – Adriatico ed ora cerca di avvicinarsi gradualmente al Tour de France, come anche Vincenzo Nibali che, anche l’anno scorso, ha percorso un cammino di avvicinamento lento. Anche Froome sembra, dopo la Ruta del Sol, cercare di esercitarsi per non anticipare eccessivamente il raggiungimento dello stato di forma.
In conclusione, abbiamo assisito ad una corsa che, se ha offerto ai big l’occasione di provarsi (Pinot) o quella di cominciare a confrontarsi con gli avvesari per il Tour, ha anche consentito ad altri che non hanno simili ambizioni di togliersi comunque una bella soddisfazione

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Tony Martin (Ger) Etixx – Quick-Step 0:23:18
2 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 0:00:11
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:13
4 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:00:19
5 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:00:22
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:24
7 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team 0:00:25
8 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:00:26
9 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:28
10 Steve Morabito (Swi) FDJ.fr 0:00:31
11 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:32
12 Simon Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:00:33
13 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:34
14 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:39
15 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team 0:00:43
16 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:00:51
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
18 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:55
19 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 0:00:56
20 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
21 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:01:00
22 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:01:01
23 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
24 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:03
25 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:01:06
26 Rein Taaramae (Est) Astana Pro Team 0:01:09
27 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:01:11
28 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
29 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:16
30 Rui Costa (Por) Lampre-Merida 0:01:18
31 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:01:19
32 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:22
33 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo
34 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:01:24
35 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling 0:01:27
36 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
37 Campbell Flakemore (Aus) BMC Racing Team 0:01:28
38 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:01:30
39 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ.fr 0:01:31
40 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
41 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling 0:01:32
42 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
43 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling 0:01:35
44 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:01:39
45 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:42
46 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal
47 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:01:44
48 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
49 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 0:01:46
50 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:01:47

CLASSIFICA GENERALE

1 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 18:36:30
2 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 0:00:17
3 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:35
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:49
5 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:20
6 Simon Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:01:21
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:24
8 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:01:42
9 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:43
10 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:54
11 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:02:02
12 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:02:13
13 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:02:20
14 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:02:39
15 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:43
16 Steve Morabito (Swi) FDJ.fr 0:03:00
17 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:03:03
18 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:03:12
19 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:25
20 Thomas Danielson (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:34
21 Robert Kiserlovski (Cro) Tinkoff-Saxo 0:04:51
22 Ivan Santaromita (Ita) Orica GreenEdge 0:05:05
23 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:05:22
24 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:05:38
25 Rui Costa (Por) Lampre-Merida 0:05:48
26 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling 0:06:15
27 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:06:20
28 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:06:27
29 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:08:41
30 Tony Martin (Ger) Etixx – Quick-Step 0:09:09
31 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:21
32 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:09:26
33 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:09:27
34 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:09:32
35 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team 0:10:07
36 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:10:20
37 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:10:30
38 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:10:40
39 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:11:04
40 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale 0:11:28
41 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:12:09
42 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:12:55
43 Chris Anker Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo 0:13:23
44 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:13:49
45 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:13:54
46 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:15:12
47 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:15:27
48 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:16:40
49 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:17:02
50 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 0:18:28

Zakarin a pochi passi dal traguardo della decisiva crono di Losanna (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Zakarin a pochi passi dal traguardo della decisiva crono di Losanna (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

03-05-2015

maggio 3, 2015 by Redazione  
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TOUR DE ROMANDIE

Il tedesco Tony Martin (Etixx – Quick Step) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Losanna, percorrendo 17,3 Km in 23′17″, alla media di 44,581 Km/h. Ha preceduto di 11″ lo sloveno Špilak e di 13″ il russo Ilnur Zakarin (Team Katusha). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 24° a 1′03″. Zakarin si impone in classifica con 17″ su Špilak e 35″ sul britannico Froome. Miglior italiano Nibali, 10° a 1′54″.

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TURKEY

Lo spagnolo Lluís Guillermo Mas Bonet (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Istanbul, percorrendo 124 Km in 2h45′03″, alla media di 45,077 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e lo spagnolo Barbero Cuesta. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Southeast), 4°. Il croato Kristijan Durasek (Lampre – Merida) si impone in classifica con 32″ sull’argentino Sepúlveda e 56″ sull’australiano McCarthy. Miglior italiano Mirko Selvaggi (Wanty – Groupe Gobert), 6° a 1′58″.

TOUR DE YORKSHIRE

Il belga Ben Hermans (BMC Racing Team) si è imposto nella terza tappa, Wakefield – Leeds, percorrendo 167 Km in 4h27′22″, alla media di 37,477 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Van Avermaet e il francese Simon. Due italiani in gara: Salvatore Puccio (Team Sky) 38° a 5′38″, Matteo Pelucchi (IAM Cycling) 105° a 17′13″. Il norvegese Lars Petter Nordhaug (Team Sky) si impone in classifica con 11″ sullo spagnolo Sánchez González e sul francese Voeckler. Puccio 24° a 8′01″, Pelucchi 101° a 33′49″

GRAND PRIX DE LA SOMME «CONSEIL GÉNÉRAL 80»

Il francese Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese, circuito di Amiens, percorrendo 189,4 Km in 4h37′26″, alla media di 40,961 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Delaplace e l’estone Jakin. Due italiani in gara, entrambi del team Roth Skoda: Andrea Pasqualon 48° a 3′32″, Alberto Cecchin 51° a 3′37″

VUELTA ASTURIAS JULIO ALVAREZ MENDO

Lo spagnolo Jesús Herrada López (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Soto de Ribera – Oviedo, percorrendo 170,4 Km in 4h33′51″, alla media di 37,334 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Txurruka Ansola e Jon Izagirre Insausti. Lo spagnolo Igor Anton Hernández (Movistar Team) si impone in classifica con lo stesso tempo di Txurruka Ansola e Herrada López.

SKIVE-LØBET

Il danese Alexander Kamp (ColoQuick) si è imposto nella corsa danese, circuito di Skive, percorrendo 185,1 Km in 4h21′16″, alla media di 42,508 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Blikra e di 32″ il norvegese Hurum.

CARPATHIAN COURIERS RACE U-23

Il belga Remy Mertz (Color Code – Aquality Protect) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Veszprém (Ungheria), percorrendo 109 Km in 2h13′24″, alla media di 49,025 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Janssen e il polacco Stosz. Miglior italiano Francesco Delledonne* (Team Delio Gallina Colosio Eurofeed), 41° a 7″. L’olandese Tim Ariesen (Cyclingteam Jo Piels) si impone in classifica con 4″ sullo spagnolo Cuadros Morata e sul belga Van Gestel. Miglior italiano Alberto Marengo* (Team Delio Gallina Colosio Eurofeed), 12° a 39″

*dilettante

GRAND PRIX OF MOSCOW

Il bielorusso Siarhei Papok (Minsk Cycling Club) si è imposto nella corsa russa, circuito di Mosca, percorrendo 123 Km in 2h41′08″, alla media di 45,800 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Savitskiy e il bielorusso Zhyhunou.

VUELTA MEXICO

L’italiano Mattia Gavazzi (Amore & Vita – Selle SMP) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito di Toluca, percorrendo 100,5 Km in 2h08′08″, alla media di 47,060 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Aberasturi Izaga e l’ecuadoriano Guama. Il colombiano Francisco Jarley Colorado Hernández (Canels Specialized) si impone in classifica con 34″ sullo spagnolo Sevilla Ribera e 42″ sul colombiano Pachón Melo. Miglior italiano Marco Zamparella (Amore & Vita – Selle SMP), 57° a 23′45″.

SILVER CITY’S TOUR OF THE GILA (USA)

Il canadese Michael Woods (Optum p/b Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Silver City – Pinos Altos, percorrendo 161,9 Km in 4h09′58″, alla media di 38,861 Km/h. Ha preceduto allo sprint i colombiani Jaramillo Diez e Chalapud Gomez. Miglior italiano Marco Canola (UnitedHealthcare), 55° a 13′41″. Il canadese Rob Britton (Team Smartstop) si impone in classifica con 24″ sul colombiano Jaramillo Diez e 56″ sullo statunitense Mannion. Miglior italiano Canola, 47° a 17′35″.

LA COUPE DU PRÉSIDENT DE LA VILLE DE GRUDZIADZ (Polonia)

Il polacco Stanislaw Aniolkowski (BDC Nosir Nowy Dwór Mazowiecki) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Grudziadz, percorrendo 109,5 Km in 2h29′08″, alla media di 44,054 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’estone Kiskonen e l’olandese De Waal. Il tedesco Max Kanter (RSC Cottbus) si impone in classifica con 10″ su Aniolkowski e 15″ sul polacco Krawczyk

HIBISCUS CYCLE CLASSIC

L’eritreo Metkel Eyob (WCCA Feeder Team) si è imposto nella corsa sudafricana. Ha preceduto di 30″ il sudafricano Kruger e l’eritreo Teshome.

CIRCUITO DEL PORTO – TROFEO ARVEDI

L’italiano Riccardo Minali* (Team Colpack) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Cremona, percorrendo 180 Km in 3h44′01”, alla media di 48,211 km/h . Ha preceduto allo sprint gli italiani Luca Pacioni* (Viris Maserati-Sisal Matchpoint) e Matteo Malucelli (Team Idea 2010 ASD)

* dilettante

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