18-06-2014

giugno 18, 2014 by Redazione  
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TOUR DE SUISSE

L’italiano Sacha Modolo ( Lampre – Merida) si è imposto nella quinta tappa, Ossingen – Büren an der Aare, percorrendo 183,6 Km in 4h08′06″ alla media di 44,401 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e il tedesco Degenkolb. Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) è ancora leader della classifica con 6″ sull’olandese Dumoulin e 10″ su Sagan. Miglior italiano Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team), 6° a 27″.

STER ZLM TOER – GP JAN VAN HEESWIJK (Paesi Bassi)

Il belga Philippe Gilbert (BMC Racing Team) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Bladel, percorrendo 7 Km in 8′37″ alla media di 48,743 Km/h. Ha preceduto di 1″ gli olandesi Van Baarle e Timmer. Miglior italiano Tiziano Dall’Antonia (Androni Giocattoli – Venezuela), 36° a 15″.

TOUR OF IRAN

L’australiano William Clarke (Drapac Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Urumiyeh – Jolfa, percorrendo 210,3 Km in 5h08′42″ alla media di 40,875 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Nishitani e l’iraniano Sohrabi. Clarke è il nuovo leader della classifica con 12″ sul giapponese Kuboki e sull’iraniano Shirisisan.

SIGILLO DI CAVENDISH A OSSINGEN, GIORNATA DA DIMENTICARE PER WIGGINS

giugno 18, 2014 by Redazione  
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La prima volata a gruppo compatto dell’edizione 2014 del Tour de Suisse è andata al più forte velocista in gar, il britannico Cavendish, che in quel di Ossingen ha preceduto nettamente lo spagnolo Lobato e lo slovacco Sagan. Se la giornata dello sprinter dell’Omega Pharma è stata da incorniciare, da dimenticare è stata quella del suo più quotato connazionale Wiggins, giunto al traguardo con 12 minuti di ritardo a causa di una caduta nel finale.

Si è corsa ieri la quarta tappa del Tour de Suisse, da Heiden a Ossingen, 160 chilometri piatti in cui l’unica insidia, se così vogliamo chiamarla, è stata un piccola “côte” posta nel circuito finale, da ripetere due volte. Non c’era, però, nulla da temere né per Tony Martin (Omega Pharma-QuickStep), leader della corsa che ha agevolmente amministrato la situazione, né per i velocisti che si sono infatti presentati a ranghi completi sul traguardo, dando vita a una attesissima volata, la prima a gruppo compatto di quest’edizione del Giro di Svizzera.
L’unico acuto prima della volata è dovuto a un tentativo velleitario di Isaychev (Katusha), ripreso proprio nel finale quando la volata è di fatto lanciata: Modolo (Lampre Merida) e Sagan (Cannondale), vedendosi battuti, provano ad anticipare i tempi, ma per Cavendish (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) non c’è alcuna difficoltà nel controllare e piazzare l’accelerazione vincente nel momento più opportuno. Alle spalle del britannico chiude Lobato (Movistar), anche lui abile a scalzare Sagan e Modolo che nell’ordine giungono al traguardo; dietro di loro si piazzano Kristoff (Katusha) e Van Poppel (Trek Factory Racing). Nella top ten figura anche Appollonio (AG2R, ottavo) alle cui spalle hanno chiuso Rojas (Movistar) e Goss (Orica GreenEGE) e Guarnieri (Astana). Addirittura quindicesimo finisce l’attesissimo Ben Swift (Sky).
Per il resto questa è stata una classica tappa transitoria, caratterizzata da una lunga fuga senza speranze ad opera di De Vreese (Wanty – Groupe Gobert) e Teklehaimanot (MTN – Qhubeka), lasciati andare dopo pochi chilometri e ripresi nel finale. Si devono, però, purtroppo segnalare due importanti cadute, una nei primi chilometri che ha costretto al ritiro il nostro Daniele Ratto e una sul finale che ha provocato diverse escoriazioni a Wiggins il quale, tagliato il traguardo in penultima posizione a quasi 12 minuti da Cavendish, dovrà valutare le sue condizioni prima di ripartire quest’oggi.

Andrea Mastrangelo

ORDINE D’ARRIVO

1 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 3:35:03
2 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale
4 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
5 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
6 Danny van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
7 Jonas Van Genechten (Bel) Lotto Belisol
8 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale
9 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
10 Matthew Harley Goss (Aus) Orica GreenEdge
11 Jacopo Guarnieri (Ita) Astana Pro Team
12 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
13 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
14 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
15 Ben Swift (GBr) Team Sky
16 Matti Breschel (Den) Tinkoff-Saxo
17 Gerald Ciolek (Ger) MTN – Qhubeka
18 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
19 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky 0:00:04
20 Geoffrey Soupe (Fra) FDJ.fr
21 Davide Formolo (Ita) Cannondale
22 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
23 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge
24 Valentin Iglinskiy (Kaz) Astana Pro Team
25 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
26 Mathew Hayman (Aus) Orica GreenEdge
27 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
28 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
29 Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp
30 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
31 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha
32 Alex Dowsett (GBr) Movistar Team
33 Marco Haller (Aut) Team Katusha
34 Linus Gerdemann (Ger) MTN – Qhubeka
35 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
36 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
37 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano
38 Mirko Selvaggi (Ita) Wanty – Groupe Gobert
39 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
40 Christiano Salerno (Ita) Cannondale
41 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar
42 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
43 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
44 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka
45 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing
46 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Polsat Polkowice
47 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida
48 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
50 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 14:19:41
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:00:06
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:10
4 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:17
5 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:00:23
6 Davide Formolo (Ita) Cannondale 0:00:27
7 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
8 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:28
9 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:29
10 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida
11 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
12 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka 0:00:31
13 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:35
14 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:00:36
15 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
16 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida 0:00:37
17 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp 0:00:38
18 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
19 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:39
20 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano 0:00:43
21 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
22 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:00:44
23 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
24 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha 0:00:46
25 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:00:47
26 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:00:51
27 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:00:52
28 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team 0:00:53
29 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:55
30 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:58
31 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:00
32 Tomasz Marczynski (Pol) CCC Polsat Polkowice 0:01:02
33 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:01:04
34 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
35 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:01:10
36 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling 0:01:11
37 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge 0:01:16
38 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Polsat Polkowice 0:01:17
39 Jonathan Fumeaux (Swi) IAM Cycling
40 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:19
41 Kevin Seeldrayers (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:23
42 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:01:26
43 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha
44 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:01:36
45 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing 0:01:43
46 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
47 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:02:02
48 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:02:07
49 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team 0:02:12
50 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:02:19

Cavendish a segno sul traguardo di Ossingen (foto Tim de Waele/TDW Sport)

Cavendish a segno sul traguardo di Ossingen (foto Tim de Waele/TDW Sport)

17-06-2014

giugno 18, 2014 by Redazione  
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TOUR DE SUISSE

Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, Heiden – Ossingen, percorrendo 160 Km in 3h35′03″ alla media di 41,193 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Lobato del Valle e lo slovacco Sagan. Miglior italiano Sacha Modolo (Lampre Merida), 4°. Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) è ancora leader della classifica con 6″ sull’olandese Dumoulin e 10″ su Sagan. Miglior italiano Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team), 6° a 27″.

TOUR OF IRAN

Il tedesco Fabian Schnaidt (Team Vorarlberg) si è imposto nella prima tappa, Tabriz – Urumiyeh, percorrendo 144,4 Km in 2h52′29″ alla media di 50,231 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Clarke e il giapponese Kuboki, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

16-06-2014

giugno 17, 2014 by Redazione  
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TOUR DE SUISSE

Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Sarnen – Heiden, percorrendo 202,9 Km in 5h22′09″ alla media di 37,790 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Albasini e il colombiano Henao Montoya. Miglior italiano Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team), 11°. Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) è ancora leader della classifica con 6″ sulll’olandese Dumoulin e 14″ su Sagan. Miglior italiano Formolo, 6° a 27″.

SAGAN BUONA LA SECONDA. MARTIN ESCE INDENNE DA UNA TAPPA INSIDIOSA

giugno 16, 2014 by Redazione  
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Peter Sagan, dopo la mezza delusione di ieri, precede l’idolo di casa Albasini sul traguardo di Heiden in un finale molto simile a quello della tappa di Seraing al Tour di due anni fa, che già lo aveva visto trionfatore. Lo slovacco resta al coperto per l’intera frazione ma, nel finale, dopo l’ultima curva secca supera Albasini, che aveva lanciato la volata, e taglia il traguardo davanti a tutti. Nessuno scossone in generale, nessuna assenza di rilievo nel gruppo principale ridotto ad una quarantina di unità.

Peter Sagan era il nome sulla bocca di tutti prima della partenza della frazione odierna. Il finale, infatti, era di quelli che si addicono allo slovacco che, due anni fa, proprio dopo aver fatto man bassa al Giro di Svizzera con 3 vittorie di tappa, vinse la frazione del Tour de France di Seraing, su un finale molto simile a quello odierno.
Tuttavia, il profilo della tappa non era di quelli del tutto tranquillizzanti per le intenzioni dello slovacco, per due ragioni se vogliamo tra di loro antitetiche. Da un lato, infatti, i continui saliscendi in tipico stile “mangia e bevi” della seconda parte della tappa potevano far presagire tentativi di attacchi anche da parte di uomini di classifica, vista la scarsità di salite sulle quali fare la differenza; dall’altro non era del tutto scontato che qualche velocista (Degenkolb su tutti) riuscisse a stringere i denti nel finale e mantenere le prime posizioni per poi infilare gli avversari allo sprint.
Dopo venticinque chilometri dal via, prendono l’iniziativa in due, Martin Kohler (BMC) e Steven Kruijswijk (Belkin), che escono dal gruppo in cerca di fortuna, non riuscendo però ad essere incisivi, anche perché la prima parte della tappa era pianeggiante ed assolutamente inadatta ad una fuga a due. Il gruppo, infatti, non ha alcuna difficoltà a controllare il vantaggio degli attaccanti, impedendo che esso assuma proporzioni preoccupanti, ed a ritornare sugli stessi quando mancano ancora molti chilometri alla conclusione.
Raggiunti i primi due avventurieri di giornata, ci provano Laurent Didier (Trek), Nino Schurter (Orica GreenEDGE), Björn Thurau (Europcar) e Danilo Wyss (BMC). La presenza di Schurter, però, è abbastanza scomoda per la fuga, dato che il ciclocrossista di casa può essere una minaccia per la maglia di Martin, trovandosi a soli 55 secondi dal leader. La Omega, infatti, non lascia più di un minuto al tentativo in questione.
A circa 40 chilometri dalla conclusione la fuga rimane orfana di Thurau, che viene ripreso dal gruppo, ma guadagna la presenza di Tosh Van Der Sande (Lotto Belisol) e di Valerio Agnoli (Astana) che vanno a fare compagnia al terzetto in testa alla corsa. Nel gruppo passano in testa gli uomini della Garmin che iniziano ad imporre un ritmo estremamente alto.
Sull’ultima salita prima dello strappo finale dalla testa perde contatto Didier, mentre il gruppo continua ad andare a tutta velocità e scollina con una manciata di secondi di ritardo dai fuggitivi. Accortosi dell’imminente rientro del gruppo, Van Der Sande prende la discesa a folle velocità tanto che Agnoli, nel tentativo di riportarsi sul corridore della Lotto, fa un dritto abbastanza impressionante in una curva, cavandosela fortunatamente con un ruzzolone senza conseguenze.
L’azione di Van Der Sande paga solo in prima battuta, dato che il belga riesce a portare il proprio vantaggio sul gruppo fino a 20 secondi ma, quando il gruppo inizia a fare sul serio, vede il distacco annullarsi nel giro di 3 chilometri.
Ai meno 7 abbiamo, quindi, una situazione di gruppo compatto in attesa dello strappo finale. L’andatura si mantiene estremamente elevata e nessuno riesce a trovare lo spunto buono per andarsene. Evans tenta una tirata negli ultimi 500 metri, ma il corridore di casa Albasini riesce a sopravanzarlo ed a lanciare la volata con eccessivo anticipo. Sagan, infatti, battezza la ruota dell’elvetico e lo supera in scioltezza appena dopo l’ultima curva, posta a meno di 100 metri dal traguardo.
A dispetto dell’ottimo disegno, la tappa non ha riservato grandi emozione, né in chiave classifica generale, né in chiave fughe. I due tentativi non sono apparsi convincenti, non il primo davvero assurdo, con due soli corridori partiti dopo 25 Km, ma neppure il secondo ben più organizzato, dato che il gruppo non ha mai concesso margini di libertà sufficienti agli attaccanti. I big non si sono mossi e la cosa appare alquanto strana, dato che c’è ancora una cronometro di 25 chilometri, mentre gli arrivi in salita sono pochi e tutt’altro che impossibili. Specialmente l’ultima discesa, molto tecnica, poteva essere il terreno per tentare di dare un assetto differente alla generale, ma nessuno si è voluto scoprire, a differenza del Giro del Delfinato nel quale già dalla seconda tappa i big si sono scattati a vicenda nei denti.
Domani tappa per velocisti con due soli GPM di quarta categoria.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Peter Sagan (Svk) Cannondale 5:22:09
2 Michael Albasini (Swi) Orica GreenEdge
3 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
4 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
5 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
6 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
7 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida
8 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
9 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
10 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale
12 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka 0:00:05
13 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp
14 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
15 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
16 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
17 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
18 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano
19 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
20 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
21 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
22 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
23 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
24 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
25 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha
26 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge
27 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
28 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team
29 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
30 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida
31 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp
32 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
33 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
34 Tomasz Marczynski (Pol) CCC Polsat Polkowice
35 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha
36 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling
37 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida
38 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano
39 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
40 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
41 Kevin Seeldrayers (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:14
42 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
43 Jonathan Fumeaux (Swi) IAM Cycling
44 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Polsat Polkowice
45 Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:00:43
46 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team 0:00:48
47 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:01:03
48 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing
49 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
50 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:15

CLASSIFICA GENERALE

1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 10:44:34
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:00:06
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:14
4 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:17
5 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:00:23
6 Davide Formolo (Ita) Cannondale 0:00:27
7 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
8 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:28
9 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:29
10 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida
11 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
12 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka 0:00:31
13 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:35
14 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:00:36
15 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
16 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida 0:00:37
17 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp 0:00:38
18 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
19 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:39
20 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano 0:00:43
21 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
22 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:00:44
23 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
24 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha 0:00:46
25 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:00:51
26 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
27 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:00:52
28 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team 0:00:53
29 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:55
30 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:58
31 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:00
32 Tomasz Marczynski (Pol) CCC Polsat Polkowice 0:01:02
33 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:01:04
34 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
35 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:01:10
36 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling 0:01:11
37 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge 0:01:16
38 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Polsat Polkowice 0:01:17
39 Jonathan Fumeaux (Swi) IAM Cycling
40 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:19
41 Kevin Seeldrayers (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:23
42 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:01:26
43 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha
44 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:01:36
45 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing 0:01:43
46 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
47 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:02:06
48 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:02:07
49 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team 0:02:12
50 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:02:19

Sagan domina sul traguardo di Heiden, terza tappa del Tour de Suisse (foto Bettini)

Sagan domina sul traguardo di Heiden, terza tappa del Tour de Suisse (foto Bettini)

15-06-2014

giugno 16, 2014 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Lo spagnolo Mikel Nieve Ituralde (Team Sky) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Megève – Courchevel, percorrendo 131,5 Km in 3h20′29″ alla media di 39,355 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Bardet e di 5″ il britannico Yates. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 14° a 1′44″. Lo statunisense Andrew Talansky (Garmin – Sharp) si impone in classifica con 27″ sullo spagnolo Contador e 35″ sul belga Van den Broeck. Miglior italiano Nibali, 7° a 2′12″.

TOUR DE SUISSE

L’australiano Cameron Meyer (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella seconda tappa, Bellinzona – Sarnen, percorrendo 181,8 Km in 5h08′18″ alla media di 35,381 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Deignan e lo statunitense Warbasse. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Astana Pro Team), 9° a 14″. Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) è ancora leader della classifica con 6″ sulll’olandese Dumoulin e 13″ sulll’australiano Dennis. Miglior italiano Mattia Cattaneo (Lampre-Merida), 9° a 29″.

RONDE DE L’OISE (Francia)

Il danese Magnus Cort Nielsen (Cult Energy Vital Water) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, Chambly – Liancourt, percorrendo 180,3 Km in 4h28′02″, alla media di 40,360 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Barbier e Sarreau. Miglior italiano Alfonso Fiorenza (Nankang – Fondriest), 9°. Cort Nielsen si impone in classifica con lo stesso tempo dei francesi Barbier e Romain Feillu. Miglior italiano Fiorenza, 58° a 6′12″.

RONDE VAN LIMBURG

L’olandese Mathieu Van der Poel (BKCP – Powerplus) si è imposto nella corsa belga, circuito di Tongeren, percorrendo 199,7 Km in 4h36′27″, alla media di 43,342 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Martens e il neozelandese Henderson. Miglior italiano classificato Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 9°.

INTERNATIONAL RAIFFEISEN GP JUDENDORF

Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) si è imposto nella corsa austriaca, circuito di Judendorf-Strassengel, percorrendo 174 Km in 4h11′34″, alla media di 41,500 Km/h. Ha preceduto di 7″ gli austriaci Konrad e Eibegger. Unico italiano classificato Alex Buttazzoni* (Cycling Team Friuli), 19° a 1′36″.

*dilettante

GRAND PRIX “UDMURTSKAYA PRAVDA”

Il russo Evgeny Kovalev (Russian Helicopters) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Izevsk, percorrendo 147,6 Km in 3h46′41″, alla media di 39,068 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Samokhvalov e di 2′11″ il connazionale Sinitsyn. Il russo Artur Ershow (RusVelo) si impone in classifica con 39″ sul connazionale Klimov e 57″ sull’ucraino Agarkov

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

L’australiano Brenton Jones (Avanti Racing Team) si è imposto nella nona ed ultima tappa, Pesisir Selatan – Padang City, percorrendo 120,5 Km in 2h43′12″, alla media di 44,301 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Haddi e il giapponese Kuroeda. L’iraniano Amir Zargari (Pishgaman Yazd) si impone in classifica con 1′37″ sul connazionale Ememi e 4′52″ sul connazionale Mehrabani.

TOUR DE KOREA

Il sudcoreano Sung Baek Park (KSPO) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Yangyang, percorrendo 82 Km in 1h47′33″, alla media di 45,746 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Keon Woo Park e l’australiano Giacoppo. Miglior italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana), 5°. Il britannico Hugh Carthy (Rapha Condor JLT) si imponein classifica con 19″ sul sudcoreano Choe e 20″ sull’australiano Haig. Miglior italiano Fortunato Baliani (Christina Watches – KUMA powered by DANA), 5° a 34″.

TOUR DE BEAUCE (Canada)

Il lettone Toms Skujins (Hincapie Sportswear Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Saint-Georges, percorrendo 124,8 in 3h10′35″, alla media di 39,290 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Britton e il colombiano Calderon. Unico italiano rimasto in gara (gli altri si sono ritirati nel corso dell’ultima tappa) è Federico Marchiori (Team H&R Block), 51° a 20′06″. Skujins si impone in classifica con 1′49″ su Britton e 2′09″ sul moldavo Tvetcov. Marchiori 50° a 52′09″

GIRO DEI TRE PONTI

L’italiano Daniele Cavasin* (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, Lido di Jesolo – San Donà di Piave, percorrendo 160,5 in 3h42′35″, alla media di 43,625 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Ewan e l’italiano Davide Gomirato* (Zalf Euromobil Désirée Fior)

* dilettante

MEYER VINCE IN RIMONTA, MARTIN CONTROLLA E TIENE LA MAGLIA

giugno 15, 2014 by Redazione  
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In una tappa che, nonostante tre montagne molto impegnative, non ha riservato grosse sorprese a causa della pessima collocazione delle salite, Meyer vince dopo essere risucito a riprendere due ex compagni di fuga che lo avevano staccato sull’ultima salita, posta a 20 km dall’arrivo. Martin, con una grande accelerata nel finale, riduce il distacco dalla fuga e mantiene il simbolo del primato.

Dopo la buona scelta per il percorso della crono di ieri, il tracciato della frazione odierna si presentava piuttosto bizzarro. Quasi 182 i chilometri previsti, con tre montagne di tutto rispetto nella parte centrale della tappa, mentre il finale si presentava abbastanza facile, con una salita non impossibile a 20 Km dal traguardo di Sarnen. Le montagne più impegnative della frazione hanno comunque nomi altisonanti: dopo 80 Km si scalava il Passo di San Gottardo (12 Km al 7,3% di pendenza media), quindi, dopo 102 Km, il Furka a oltre 2400 metri di altitudine ed infine, dopo 118 Km, il Grimselpass a 2177 metri. Dopo il Grimsel, erano previsti circa 30 Km di discesa prima di affrontare l’ultima asperità, la più semplice e la più vicina all’arrivo, il Brünigpass a 1024 metri sul livello del mare. La sommità era posta al chilometro 160, ossia a poco più di venti chilometri dalla conclusione.
In un simile quadro, la tappa, a dispetto dell’aspetto altimetrico, non era certamente idonea a creare battaglia e distacchi tra gli uomini di classifica. Nel pronostico potevano quindi rientrare a buon diritto uomini veloci come Peter Sagan o fondisti come Evans e Rui Costa, in caso di ritmo sostenuto sulle salite.
Alla partenza della frazione manca all’appello Domenico Pozzovivo, che ieri aveva fatto registrare un ottimo tempo nella tappa a cronometro, palesando possibilità di alta classifica, e che stanotte è stato messo KO da febbre e problemi intestinali,
Dopo circa mezz’ora di gara, parte una fuga composta da Reto Hollenstein (IAM Cycling), Philip Deignan (Sky), Lawrence Warbasse (BMC), Cameron Meyer (Orica GreenEDGE), Frederik Veuchelen (Wanty Groupe Gobert) e Björn Thurau (Europcar). Dopo 20 chilometri, gli attaccanti hanno già 1 minuto e mezzo sul gruppo dal quale esce Linus Gerdemann (MTN – Qhubeka), che si pone da solo all’inseguimento dei fuggitivi. Abbastanza inspiegabile il comportamento del tedesco che decide di andare da solo sulla fuga, quando questa ha già un buon vantaggio, con una azione che comporterà un notevole dispendio di energie.
Il gruppo che sonnecchia si ritrova, in un batter d’occhio, a quattro minuti dalla testa, mentre Gerdemann, poco alla volta, riduce il distacco dai battistrada fino ad arrivare ad un minuto dagli attaccanti. A questo punto, però Gerdemann, come era prevedibile, comincia ad accusare lo sforzo ed il distacco dalla testa riprende a salire rapidamente lungo i primi chilometri della salita verso Airolo, da dove partirà la vera ascesa al San Gottardo. Il tedesco quindi è costretto a rialzarsi e ad attendere il gruppo, che lo riassorbe al Km 70, mentre il vantaggio della fuga continua a salire e a 100 Km dall’arrivo è di 5 minuti e mezzo.
Il primo a passare sui tre GPM della parte centrale della gara è Björn Thurau (Europcar), mentre il gruppo, guidato dagli uomini di Martin, decide di alzare il ritmo e riesce a ridurre sensibilmente il distacco dai battistrada, dai quali si è staccato Veuchelen che si lascia riprendere.
Sulla salita del Brünigpass si accende la corsa; tra gli uomini davanti è Warbasse che allunga portandosi dietro Deignan, mentre nel gruppo della maglia gialla Martin Kreuziger (Tinkoff Saxo) e Thibaut Pinot (FDJ.fr) tentano di aumentare la velocità di crociera senza però attaccare.
Ai meno venti quindi la situazione vede Werbass e Deignan davanti, a circa 50 secondi Meyer e Thurau e ad 1 minuto e mezzo il gruppo dei migliori, ancora decisamente nutrito. Peter Sagan, nella speranza di vincere una tappa molto adatta alle sue caratteristiche, mette a tirare Formolo e Salerno. I due, però, non riescono a guadagnare molto sugli uomini di testa, mentre Meyer riesce a staccare Thurau ed a riportarsi tutto solo sui due battistrada. Quando mancano 4 chilometri al traguardo, il vantaggio dei tre è ancora intorno al minuto e nel gruppo prende quindi l’iniziativa direttamente il leader Tony Martin, che tenta di mantenere il simbolo del primato. Il tedesco riesce nell’intento tanto che il gruppo recupera in modo da consentire a Martin di mantenere il primato nella generale, ma la tappa se la giocano i tre battistrada, tra i quali il più fresco è proprio Meyer, che era riuscito a riportarsi sulla testa dopo aver perso quasi un minuto sull’ultima salita. Il gruppo è regolato da Peter Sagan che perde una buona occasione per la vittoria.
Come era prevedibile, questa tappa non ha offerto emozioni per quanto riguarda la classifica generale, neppure considerando la fuga che era comunque popolata da corridori senza ambizioni di vittoria finale. Gli attaccanti, inoltre, erano partiti dopo soli 20 chilometri di gara e quindi giunti nel finale con 160 Km di fuga sulle spalle. Kreuziger e Pinot hanno solo provato la gamba, accelerando il ritmo del gruppo un paio di volte senza tuttavia attaccare. Tony Martin si è limitato a controllare, accelerando solo negli ultimi chilometri per conservare la maglia gialla, mentre gli altri uomini di classifica non si sono mossi.
Tra gli attaccanti, molto bravo il vincitore di tappa che non ha risposto all’attacco sulla salita ma, quando è partito all’inseguimento, è stato implacabile e si è presentato allo sprint più in palla rispetto agli altri due.
Spiace molto per Domenico Pozzovivo che aveva fatto segnare un buon tempo ieri e che, al Giro d’Italia aveva dimostrato, ancora una volta, di trovarsi meglio nelle corse a tappe di una decina di giorni piuttosto che nei GT di tre settimane.
Si deve poi osservare che i dubbi sul disegno della tappa si sono rivelati fondati; tre montagne che hanno fatto la storia del ciclismo piazzate come peggio non si poteva hanno reso quella di oggi una tappa ininfluente per la generale e poco interessante nel suo svolgimento. Il resto del percorso non sembra del resto proporre grosse occasioni agli scalatori per bilanciare la crono già disputata e quella ancora rimanente, dato che gli arrivi in salita di Verbier e di Saas Fee non presentano caratteristiche tali da far presagire grosse differenze tra i migliori.
Non male, invece, la tappa di domani di media montagna, con un profilo molto ondulato ed arrivo in cima ad uno strappo che potrebbe anche invogliare qualche big.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Cameron Meyer (Aus) Orica GreenEdge 5:08:18
2 Philip Deignan (Irl) Team Sky
3 Lawrence Warbasse (USA) BMC Racing Team
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:14
5 Ben Swift (GBr) Team Sky
6 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
7 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
8 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge
9 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
10 Alexander Kolobnev (Rus) Team Katusha
11 Benjamin King (USA) Garmin Sharp
12 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
13 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
14 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
15 Gert Dockx (Bel) Lotto Belisol
16 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
17 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
18 Christian Knees (Ger) Team Sky
19 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
20 Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp
21 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
22 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing
23 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
24 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
25 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
26 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano
27 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
28 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha
29 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
30 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr
31 Maxim Iglinskiy (Kaz) Astana Pro Team
32 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Polsat Polkowice
33 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
34 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar
35 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
36 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
37 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
38 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
39 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida
40 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team
41 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
42 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
43 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp
44 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
45 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
46 Olivier Zaugg (Swi) Tinkoff-Saxo
47 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
48 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo
49 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
50 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 5:22:20
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:00:06
3 Rohan Dennis (Aus) Garmin Sharp 0:00:13
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:19
5 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:22
6 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:00:23
7 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:00:27
8 Ion Izagirre Insausti (Spa) Movistar Team
9 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida 0:00:29
10 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
11 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka 0:00:31
12 Davide Formolo (Ita) Cannondale 0:00:32
13 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
14 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:33
15 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:00:34
16 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:00:36
17 Janier Alexis Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp 0:00:38
18 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
19 Benjamin King (USA) Garmin Sharp
20 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo 0:00:39
21 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
22 Cameron Meyer (Aus) Orica GreenEdge
23 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:40
24 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky 0:00:41
25 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida 0:00:42
26 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
27 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:00:43
28 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano
29 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
30 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:00:44
31 Laurens ten Dam (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
32 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing 0:00:45
33 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
34 Sergei Chernetckii (Rus) Team Katusha 0:00:46
35 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:00:52
36 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale 0:00:53
37 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
38 Javier Moreno Bazan (Spa) Movistar Team
39 Olivier Zaugg (Swi) Tinkoff-Saxo 0:00:54
40 Ruben Plaza Molina (Spa) Movistar Team
41 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge 0:00:55
42 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
43 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
44 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing
45 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:00:56
46 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
47 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:58
48 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:00:59
49 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:00
50 Stef Clement (Ned) Belkin-Pro Cycling Team

Laustraliano Meyer si staglia sui compagni davventura Deignan e Warbasse sul traguardo di Sarnen (foto Bettini)

L'australiano Meyer si staglia sui compagni d'avventura Deignan e Warbasse sul traguardo di Sarnen (foto Bettini)

DELFINATO, IL FROOME CHE NON TI ASPETTI (E TALANSKY…)

giugno 15, 2014 by Redazione  
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Con una fuga di 120 km, l’americano soffia per 27’’ il Delfinato ad Alberto Contador, vestitosi di giallo appena ventiquattro ore fa. Vana la grande rimonta dello spagnolo sulle ultime due ascese. Froome crolla, perdendo oltre cinque minuti. Il successo di tappa va a Mikel Nieve, unica nota positiva di una giornata nera per l’armata Sky. Segnali negativi da Vincenzo Nibali, in netta difficoltà sulla salita finale.

Uomini da podio in fuga per tutto il giorno, contrattacchi illustri, crisi insospettabili, giochi di squadra, tattiche folli e, a coronare il tutto, un cambio di leadership all’ultimo giorno di corsa, per una manciata di secondi: occorrerà qualcosa di eccezionale per soffiare all’ottava frazione del Giro del Delfinato il titolo di tappa dell’anno, e serviranno con ogni probabilità vetrine più prestigiose. Dopo il colpo di scena di ieri, con Froome per la prima volta spodestato da un avversario diretto in salita negli ultimi diciotto mesi, era difficile immaginare che l’ultima giornata di corsa, sulla carta meno impegnativa per altimetria e chilometraggio, potesse far impallidire la precedente; ipotizzare che la maglia gialla potesse cambiare di nuovo padrone era ancor più azzardato, specie alla luce dei cerotti ben visibili sul corpo dell’ex capoclassifica, dopo la caduta di venerdì; pensare che il primato potesse addirittura uscire dal binomio Contador-Froome sembrava qualcosa di molto prossimo ad un delirio.
L’impossibile si è invece concretizzato per merito di Andrew Talansky, 25enne nativo di una terra non esattamente nota come fucina di scalatori (Miami, Florida), ma già dimostratosi grimpeur (e non solo) di spessore con il 7° posto alla Vuelta 2012, seguito dal 10° al Tour del 2013. Terzo in classifica al via, staccato di 39’’ da Contador e già capace di battere Froome ad Emosson, l’americano si è giocato il tutto per tutto lanciandosi in avanscoperta sulla Côte de Domancy, la rampa del leggendario Mondiale di Sallanches, a 115 km dal traguardo di Courchevel, imbucandosi in una maxi-fuga insieme a Hesjedal, Huzarski, Trofimov, Van Garderen, Koren, Ligthart, Gallopin, Van den Broeck (5° in classifica), Lopez, Nieve, Porte, Kangert, Westra, Navarro, Bagot, Yates (10° stamane), Anton, Gadret, Bardet (7°), Péraud, Gougeard e Voeckler. Un’azione extra-large che sarebbe stata probabilmente stroncata in culla dal Team Sky, se la maglia gialla fosse stata ancora sulle spalle del suo leader; la modesta Tinkoff-Saxo schierata da Riis al Delfinato, invece, non ha avuto né la forza né la prontezza di fare altrettanto, permettendo ai battistrada di acquisire addirittura un margine di tre minuti e mezzo sulle prime rampe del Col des Saisies. Vantaggio troppo cospicuo, per una fuga con troppi uomini – e troppo forti – per poter essere ormai addomesticata.
A produrre l’estremo tentativo di riportare la corsa nei ranghi è stata così la Sky, che, sulla salita che nel 2000 vide l’ultimo disperato assalto del Pirata al Tour, ha setacciato il gruppo fino a ridurlo ad appena 17 unità: Froome, Kiryienka, Pate, Thomas, Nibali, Fuglsang, Contador, Maté, Chérel, Gastauer, Reichenbach, Atapuma, Moreno, Bakelants, Kelderman, Keizer e König. Al drappello si sono aggiunti, nel tratto di fondovalle, Westra e Porte, richiamati dalle rispettive ammiraglie, che hanno contribuito a ridurre il margine fino ad un minuto circa, ad una trentina di chilometri dalla conclusione, con le ultime due salite di giornata ormai in vista.
È stato allora che la corsa, già godibilissima ma apparentemente avviata a rientrare su binari più tradizionali, è invece definitivamente impazzita: dopo un delirante attacco di Richie Porte, Chris Froome ha provato a sorprendere Contador in un tratto pianeggiante, venendo stoppato con prontezza dalla maglia gialla; Nibali ha quindi approfittato della fase di stallo successiva per avvantaggiarsi, in compagnia di Fuglsang e Kelderman. I due favoriti hanno allora inscenato una marcatura a uomo reciproca che ha riportato alla mente quella fra Schleck e lo stesso Contador al Tour 2010, quando il margine dei due nei confronti degli avversari era però sufficientemente cospicuo da rendere i secondi regalati quasi ininfluenti. Con la classifica ben più corta di oggi, invece, i chilometri di tentennamento che hanno consentito al vantaggio dei battistrada di risalire fin quasi a tre minuti si sono invece rivelati decisivi, malgrado la rimonta che la maglia gialla avrebbe di lì a poco inscenato.
Sulle prime rampe della Côte de Montagny, infatti, Contador ha approfittato di uno spartitraffico per sorprendere il trenino Sky con uno scatto secco, al quale Froome, come ieri, non ha replicato. Ma se ventiquattro ore fa il britannico aveva comunque saputo limitare i danni, reagendo anche in prima persona all’ultimo chilometro, la mancata risposta di oggi è stata invece il primo sintomo di una piena crisi, manifestatasi in tutta la sua gravità quando il kenyano bianco ha iniziato a faticare a seguire il ritmo di Porte e Thomas. Da lì all’arrivo, il distacco del campione uscente non avrebbe fatto che aumentare, sia rispetto ai fuggitivi, sia rispetto ad un Contador la cui azione, benché insufficiente a riprendere il Delfinato, ha comunque testimoniato una differenza di passo rispetto al rivale impronosticabile fino a pochi giorni fa.
In corrispondenza del GPM, i resti del gruppetto di testa potevano gestire una quarantina di secondi sul drappello di Nibali, capace di dimezzarli nella successiva breve discesa, e un minuto e dieci sul capoclassifica, il cui ritmo lasciava immaginare che la leadership virtuale di Talansky avesse i chilometri contati. Sulle rampe verso Courchevel (solo fino a Le Praz, sede del trampolino olimpico del 1992, a metà circa della strada tre volte battuta dal Tour de France), la remuntada si è però man mano spenta, fino a vedere il gap tra i leader e il Pistolero risalire nei chilometri finali, quando davanti impazzava la lotta per il successo di tappa.
Con Talansky stremato dal lavoro prodotto negli ultimi venti chilometri, con la collaborazione soltanto parziale di Bardet e Van den Broeck, ad involarsi verso il successo parziale è stato ironicamente Mikel Nieve, unico uomo Sky non fermato per assistere il capitano in tilt, a certificare lo stato di forma ottimale del cast di supporto. Bardet e Yates hanno anch’essi distanziato l’americano, soffiandogli un abbuono che rischiava di risultare decisivo. Il comprensibile appannamento dell’azione di Contador sulle ultime rampe ha però fatto sì che il margine dello yankee si assestasse, all’arrivo, a 1’06’’: il recupero, a conti fatti, era stato sufficiente a sventare gli assalti di Van den Broeck e Kelderman – rispettivamente 3° e 4° della graduatoria finale -, ma non a conservare la maglia gialla tanto agognata nei giorni scorsi.
Se il bilancio di oggi è negativo per il madrileno in termini di classifica, lo scenario cambia però completamente guardando più avanti, al Tour de France: tra i pretendenti alla maglia gialla parigina, lo spagnolo è apparso nettamente più pimpante sia rispetto ad un Froome straripante nei primi due giorni ma in picchiata negli ultimi due, sia ad un Nibali apparso in leggera crescita fino a ieri, ma pessimo quest’oggi, con oltre un minuto lasciato sull’ascesa conclusiva a Kelderman, che l’aveva approcciata con lui.
Il grande sconfitto di giornata, più di chi ha perso la maglia gialla, è dunque il kenyano bianco: il passivo di giornata ha superato alla fine i 5’, e la classifica generale parla addirittura di un mesto 12° posto, alle spalle anche di Bardet, Yates, Nibali, Nieve, Navarro, Fuglsang e König. I postumi del capitombolo di venerdì possono rappresentare una giustificazione, e difficilmente una situazione di corsa tanto anarchica potrà ripetersi sulle strade della Grande Boucle; ma se dodici mesi fa lo strapotere ostentato al Delfinato fu poi ribadito in maniera altrettanto perentoria al Tour, è indubbio che l’avvicinamento all’appuntamento più importante, quest’anno, sia stato decisamente meno trionfale.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 3:20:29
2 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:03
3 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:00:05
4 Andrew Talansky (USA) Garmin-Sharp 0:00:09
5 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:15
7 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:00:32
8 John Gadret (Fra) Movistar 0:00:36
9 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits. 0:00:41
10 Alberto Contador Velasco (Spa) Team Tinkoff-Saxo 0:01:15
11 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
12 Kristjan Koren (Slo) Cannondale 0:01:44
13 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
14 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
15 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:51
16 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:02:10
17 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma Quick Step Cycling Team 0:02:38
18 Jhon Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
19 Elia Favilli (Ita) Lampre-Merida 0:03:53
20 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:05:05
21 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky
22 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
23 Mickaël Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
24 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits.
25 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar
26 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:05:23
27 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
28 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura 0:08:46
29 Richie Porte (Aus) Team Sky
30 Ryder Hesjedal (Can) Garmin-Sharp 0:11:53
31 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:12:05
32 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Credits. 0:12:55
33 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:16:33
34 Alexis Gougeard (Fra) AG2R La Mondiale
35 Jean Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:18:51
37 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:23:52
38 Martijn Keizer (Ned) Belkin Pro Cycling Team
39 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:25:28
40 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:26:22
41 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:27:11
42 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
43 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
44 Mickael Delage (Fra) Fdj.fr
45 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Omega Pharma Quick Step Cycling Team
46 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
47 Giovanni Visconti (Ita) Movistar
48 Nick Van Der Lijke (Ned) Belkin Pro Cycling Team
49 Bart De Clercq (Bel) Lotto-Belisol
50 Stig Broeckx (Bel) Lotto-Belisol

CLASSIFICA GENERALE
1 Andrew Talansky (USA) Garmin-Sharp 31:08:08
2 Alberto Contador Velasco (Spa) Team Tinkoff-Saxo 0:00:27
3 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:00:35
4 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:00:43
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:20
6 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:02:05
7 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:02:12
8 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 0:02:59
9 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits. 0:03:04
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:03:17
11 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:04:03
12 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:04:25
13 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:11
14 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:06:31
15 John Gadret (Fra) Movistar 0:06:33
16 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:07:02
17 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:08:37
18 Jhon Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:08:43
19 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:09:07
20 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma Quick Step Cycling Team 0:09:20
21 Mickaël Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:17:01
22 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:20:15
23 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura 0:20:50
24 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits. 0:20:52
25 Ryder Hesjedal (Can) Garmin-Sharp 0:22:10
26 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar 0:23:55
27 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
28 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:30:04
29 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:30:27
30 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:30:30
31 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:30:56
32 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Credits.
33 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:31:21
34 Kristijan Durasek (Cro) Lampre-Merida 0:31:58
35 Bart De Clercq (Bel) Lotto-Belisol 0:33:50
36 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:35:11
37 Jean Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:35:18
38 Kenny Elissonde (Fra) Fdj.fr 0:36:15
39 Gustav Erik Larsson (Swe) IAM Cycling 0:37:30
40 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Team Tinkoff-Saxo 0:39:21
41 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:42:24
42 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits. 0:42:57
43 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:45:17
44 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:45:28
45 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:45:58
46 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:47:20
47 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:47:58
48 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:49:28
49 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:49:29
50 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Omega Pharma Quick Step Cycling Team 0:49:56

Andrew Talansky lanciato verso la maglia gialla (foto Tim de Waele/TDW Sport)

Andrew Talansky lanciato verso la maglia gialla (foto Tim de Waele/TDW Sport)

CICLOPALLONE: AI MONDIALI L’ITALIA VINCE LA SUA PRIMA TAPPA

giugno 15, 2014 by Redazione  
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Quando ciclismo e calcio si incontrano di solito il ciclista ha la peggio scontrandosi col pallone che rotola sulla strada, ma questa volta abbiamo provato a commentare in un modo un po’ particolare la vittoria all’esordio mondiale dell’Italia contro l’Inghilterra. Il mondiale aggrega, ma sia ciclismo che calcio, senza gregari, non sarebbero la stessa cosa.

E’ sempre difficile fare un parallelismo tra calcio e ciclismo ma in queste afose notti mondiali – soprattutto in Brasile – la penna, o se vogliamo la tastiera, vivono quasi di vita propria e ci conducono verso vette inesplorate di critiche, commenti, osservazioni e tutto ciò che ruota, è proprio il caso di dirlo, intorno ad un evento che si ripete ogni quattro anni ed appassiona il tifoso italiano, che nel calcio della Nazionale vede un’unità di intenti e di aggregazione che forse in altre situazioni e momenti gli è aliena. Inebriati da qualche birretta di troppo nel cuore della notte ma consapevoli di scrivere un articolo quanto più realistico, seppur fermi alla nostra passione verso il ciclismo, ci siamo avvicinati all’esordio in quel di Manaus come un ciclista attende l’inizio di un Giro d’Italia o di un Tour de France, nel rispetto di una manifestazione che concentra in un mese il meglio del calcio mondiale. E già si può cogliere una prima similitudine con un grande giro, in cui i ciclisti sanno di mettersi in mostra per fare il possibile ed ottenere dei risultati, che siano un piazzamento, una vittoria, la conquista anche effimera di una maglia. Italia contro Inghilterra, quindi, un duello tra squadre che hanno fatto la storia del calcio e che si sono affrontate con fierezza in un ambiente quasi insostenibile, dal punto di vista climatico. Caldo torrido oltre i 30° e umidità vicina all’80% – praticamente una situazione che si avvicina a quella di una tappa di metà Luglio del Tour – non hanno impedito uno spettacolo all’altezza di un evento così importante. Le prime fasi della gara hanno ricordato un testa a testa tra due ciclisti. Occasioni da gol si sono alternate come fossero state allunghi in salita di scalatori d’altri tempi, senza aspettare le fasi finali di una corsa ciclistica. Se, ad esempio, nella tappa di ieri del Delfinato Contador ha attaccato Froome solamente negli ultimi 2 km, gli avversari in campo, presi nella totalità, non si sono per niente studiati ma hanno cercato subito di imporre il loro gioco. Balotelli da una parte e Sturridge dall’altra iniziavano a prendere le misure della porta come si prepara una bici da corsa per una cronometro. La partita veniva giocata molto a centrocampo, con gli inglesi ben schierati dalla vecchia volpe di Hodgson che, come un Riis qualsiasi, provava a ingarbugliare la manovra azzurra, che si affidava al solito Pirlo, circondato più che alto da fedeli gregari – i vari Verratti, Marchisio e Candreva – che dovevano mettere in moto il vero capitano, nei panni di Balotelli, pilastro sul quale si fondavano gli attacchi dell’Italia. Schemi a specchio (4 – 2 – 3 -1, che molto spesso si trasformavano in 4-5-1) in cui l’Inghilterra dimostrava, nella fase centrale del primo tempo, di essere più incisiva nell’area azzurra, in cui le percussioni prima di Sterling e poi di Sturridge mettevano in apprensione la difesa italiana, nella quale Paletta se la cavava con mestiere, protetto da un Barzagli che sembrava aver superato i problemi fisici che lo avevano assillato prima della partenza per il Brasile. Proprio Barzagli, dimostrando un’istinto da velocista più che da difensore, si fiondava su un pericoloso pallone servito al centro dell’area ed evitava un gol quasi sicuro intorno al 30° del primo tempo. Passato il pericolo, l’Italia tornava a ruminare calcio e al 35°, su schema da calcio d’angolo, sbloccava il risultato con una staffilata a fil di palo di Marchisio dai 25 metri. Quel tiro teso e angolato lo possiamo paragonare alla micidiale sparata di Mark Cavendish, guarda caso proprio un inglese, spesso protagonista di sprint brucianti. La reazione dell’Inghilterra non si faceva attendere e dopo un paio di minuti Rooney, fino a quel momento piuttosto in ombra, forniva un cross al bacio per Surridge, il quale doveva solamente appoggiare la palla in rete. Un’azione in cui l’assist ha rubato la scena al gol stesso, come fosse un’azione preparata da un gruppo di ciclisti in fuga, i cui gli attacchi nel finale di tappa si moltiplicano per riuscire ad raggiungere la vittoria. Il pareggio raggiunto dava di nuovo la scossa all’Italia, che questa volta concludeva il primo tempo attaccando con decisione ed avendo due chiare occasioni da rete prima con Balotelli e poi con Candreva. Il bresciano era protagonista di un pallonetto che Jagielka toglieva dalla porta con un colpo di testa, mentre il romano sull’angolo successivo provava a sorprendere Hart sul primo palo, ma il palo gli negava il gol. Come due ciclisti pronti a riprendere vigore nella fase finale di una tappa, l’intervallo sanciva il momentaneo riposo delle due squadre che, dopo la pausa, riprendevano a darsi battaglia. L’Italia iniziava meglio il secondo tempo e trovava il raddoppio dopo cinque minuti con un’iniziativa di Candreva sulla fascia destra, abile a crossare sul secondo palo un pallone che Balotelli doveva solamente appoggiare in rete. Come quando un ciclista vede la “flamme rouge” dell’ultimo chilometro, l’Italia iniziava così a credere di poter vincere la partita. Gli attacchi degli inglesi si facevano sempre più confusi e disordinati e Sirigu era chiamato ad alcuni interventi decisivi su tiri da fuori area. Il portiere sardo, la cui flemma ricorda quella di un Moser d’annata, si mostra sicuro nel ruolo e non fa rimpiangere Gigi Buffon, costretto al forfait dopo un infortunio alla caviglia. L’Italia terminava con un 4-1-4-1 ultra difensivo a protezione del risultato e agguantava la Costarica in testa al gruppo D. Due squadre già in fuga, che si sfideranno venerdì prossimo per la leadership del girone. Una con la maglia azzurra e l’altra con quella rossa, alla ricerca dei punti necessari a passare il turno.

Giuseppe Scarfone

Marchisio è il nostro primo Marc... Cavendish: è suo il primo sprint in porta degli azzurri (foto Getty)

Marchisio è il nostro primo Marc... Cavendish: è suo il primo 'sprint' in porta degli azzurri (foto Getty)

14-06-2014

giugno 15, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

L’olandese Lieuwe Westra (Astana Pro Team) si è imposto nella settima tappa, Ville-la-Grand – Finhaut-Emosson, percorrendo 160 Km in 4h32′51″ alla media di 35,184 Km/h. Ha preceduto di 7″ il russo Trofimov e di 16″ il russo Silin. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 8° a 2′11″. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è il nuovo leader della classifica con 8″ sul britannico Froome e 39″ sullo statunitense Talansky. Miglior italiano Nibali, 6° a 1′16″.

TOUR DE SUISSE

Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Bellinzona, percorrendo 9,4 Km in 13′48″ alla media di 40,870 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’olandese Dumoulin e di 13″ l’australiano Dennis. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 6° a 19″.

RONDE DE L’OISE (Francia)

Il danese Magnus Cort Nielsen (Cult Energy Vital Water) si è imposto nella terza tappa, Crèvecœur-le-Grand – Nanteuil-le-Haudoin, percorrendo 209,9 Km in 5h02′24″, alla media di 41,647 Km/h. Ha preceduto di 1″ il neozelandese Archbold e di 2″ il francese Jules. Miglior italiano Giacomo Forconi (Nankang – Fondriest), 58° a 44″. Il francese Romain Feillu (Bretagne – Séché Environnement) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di Cort Nielsen e 3″ sul norvegese Hoelgaard. Miglior italiano Alfonso Fiorenza (Nankang – Fondriest), 63° a 6′02″.

TOUR OF MALOPOLSKA (Polonia)

Il tedesco Maximilian Werda (Team Stölting) si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, Muszyna – Stary Sacz, percorrendo 145 Km in 3h48′55″, alla media di 38,005 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bernas e di 3″ il polacco Cieslik. Miglior italiano Riccardo Bolzan* (Cycling Team Friuli), 4° a 17″. Werda si impone in classifica con 14″ su Bernas e 19″ su Cieslik. Miglior italiano Bolzan, 4° a 25″.

* dilettante

GRAND PRIX “UDMURTSKAYA PRAVDA”

Il russo Artur Ershow (RusVelo) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Izevsk, percorrendo 139,8 Km in 3h12′37″, alla media di 43,548 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli ucraini Agarkov e Malynivskyi. Ershow è il nuovo leader della classifica con 39″ sul connazionale Klimov e 57″ su Agarkov

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

Il marocchino Soufiane Haddi (SkyDive Dubai Pro Cycling Team) si è imposto nell’ottava tappa, Sawahlunto – Solok Selatan, percorrendo 167 Km in 4h25′08″, alla media di 37,792 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Amir Zargari (Pishgaman Yazd) e di 2″ l’iraniano Mehrabani. Zargari è ancora leader della classifica con 1′37″ sul connazionale Ememi e 4′52″ su Mehrabani.

TOUR DE KOREA

Il britannico Hugh Carthy (Rapha Condor JLT) si è imposto nella settima tappa, Pyeongchang (Alpensia Resort) – Pyeongchang (Jin-Gogae), percorrendo 158,3 Km in 3h55′48″, alla media di 40,280 Km/h. Ha preceduto di 7″ il sudcoreano Choe e l’australiano Haig. Miglior italiano Fortunato Baliani (Christina Watches – KUMA powered by DANA), 5° a 16″. Carthy è il nuovo leader della classifica con 19″ su Choe e 21″ su Haig. Miglior italiano Baliani, 5° a 34″.

TOUR DE BEAUCE (Canada)

L’italiano Leonardo Pinizzotto (Amore & Vita – Selle SMP) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Québec, percorrendo 130,5 in 3h06′50″, alla media di 41,909 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’australiano Talbot e di 13″ lo sloveno Kocjan. Il lettone Toms Skujins (Hincapie Sportswear Development Team) è ancora leader della classifica con 1′17″ sul moldavo Tvetcov e 1′30″ sul danese Andersen. Miglior italiano Luca Benedetti (Amore & Vita – Selle SMP), 11° a 2′20″

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