08-03-2014
marzo 8, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Tasik Kenyir – Kuala Terengganu, percorrendo 103,1 Km in 2h15′55″, alla media di 45,513 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis e l’italiano Francesco Chicchi (Neri Sottoli – Yellow Fluo). L’iraniano Mirsamad Pourseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) si impone in classifica con 8″ sull’eritreo Kudus e 11″ sul colombiano Bolivar Hernández. Miglior italiano Gianfranco Zilioli (Androni Giocattoli – Venezuela), 8° a 1′09″.
STRADE BIANCHE
Il polacco Michal Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella corsa italiana, San Gimignano – Siena, percorrendo 197 Km in 5h20′33″, alla media di 36,874 Km/h. Ha preceduto di 19″ lo slovacco Sagan e di 36″ lo spagnolo Valverde Belmonte. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida), 4° a 40″.
DRIEDAAGSE VAN WEST-VLAANDEREN (Belgio)
L’olandese Danny Van Poppel (Trek Factory Racing) si è imposto nella prima tappa, Brugge – Harelbeke, percorrendo 182,9 Km in 4h14′21″, alla media di 43,145 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert) e il britannico Thwaites. L’estone Gert Jõeäär (Cofidis, Solutions Crédits) è ancora leader della classifica, con 5″ sul francese Le Bon e di 8″ sul belga Vandewalle. Miglior italiano Riccardo Stacchiotti (Vini Fantini – Nippo – De Rosa), 54° a 41″.
STER VAN ZWOLLE
L’olandese Bert-Jan Lindeman (Rabobank Development Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Zwolle, percorrendo 178 Km in 3h55′27″, alla media di 45,360 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Ronning Vinther e l’olandese van Goethem. Miglior italiano Ignazio Moser (Lampre – Merida), 11°.
CRITERIUM INTERNATIONAL D’ALGER (dilettanti)
L’olandese Thomas Rabou (OCBC Singapore Continental Cycling Team) si è imposto nella corsa algerina, circuito di Algeri, percorrendo 83 Km in 2h14′36″, alla media di 36,998 Km/h. Ha preceduto di 21″ i marocchini Chaoufi e Abelouache. Miglior italiano Marco Amicabile (Gragnano Sporting Club), 4°.
VUELTA MEXICO (open)
Il colombiano Juan Villegas (4-72 – Colombia) si è imposto anche nella quinta tappa, cronometro Fuente de las Ranas – Chapultepec, percorrendo 2,5 Km in 3′56″, alla media di 38,136 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo statunitense Zirbel e di 7″ il messicano Martins Sandoval. Miglior italiano Moreno Giampaolo (Vega – Hotsand), 48° a 29″. Villegas è tornato leader della classifica con 3″ sul kazako Ayazbayev e 12″ sullo spagnolo Garcia Estevez. Miglior italiano Cesare Ciommi (Vega – Hotsand), 22° a 3′24″.
KWIATKOWSKI MANDA ANCORA IN “BIANCO” SAGAN
Il 23enne polacco coglie alla Strade Bianche il successo più prestigioso della sua giovane carriera, involandosi insieme a Peter Sagan ad una ventina di chilometri dal traguardo, e strapazzando il più quotato slovacco sullo strappo finale di Via Santa Caterina. Valverde, ancora una volta troppo attendista nel momento decisivo, deve accontentarsi del gradino più basso del podio, davanti a Cunego, Kreuziger e Cancellara.
È un giovane corridore dell’Est, classe 1990, forte sul passo e sulle salite brevi e armato di un notevole spunto veloce, a conquistare la Strade Bianche 2014. Nessuna sorpresa, dunque, non fosse che l’identikit, perfettamente corrispondente al profilo di Peter Sagan, l’uomo da battere al via, è invece cucito sulla figura di Michal Kwiatkowski, campione nazionale polacco, 5 mesi più giovane del prodigio di Zilina. Quest’ultimo, secondo un anno fa alle spalle di un altro ’90, Moreno Moser, è stato di nuovo costretto alla piazza d’onore dall’exploit Kwiatkowski sulle rampe al 18% di Via Santa Caterina, ultimo strappo prima di sboccare in Piazza del Campo, al cospetto di una folla di proporzioni non degne dello spettacolo ammirato in gara.
I due hanno salutato la compagnia a 22 km dal traguardo, quando davanti erano ormai rimasti non più di una ventina di corridori, selezionati naturalmente da salite e sterrati, oltre che dal valzer di attacchi e contrattacchi avviati da Diego Rosa ai -45 dal termine, nel tratto chiave di Monte Sante Marie. Il ragazzo di Alba era stato il primo a riportarsi su Angelo Pagani, ultimo superstite di una fuga a quattro comprendente anche Andrea Fedi, Davide Frattini e Marco Frapporti, prima che una scivolata e i conseguenti guai meccanici lo escludessero di fatto dalla contesa.
L’inizio della vera selezione tra i migliori è coinciso con l’offensiva portata poco dopo da Ian Stannard, leader Sky, capace di guidare in avanscoperta un drappello di undici uomini. La mancanza di accordo ha però consentito il rientro di un’altra quindicina di atleti, mentre già la corsa aveva perso papabili protagonisti quali Moreno Moser, lontano dalla gamba del 2013, Luca Paolini, vittima di una foratura, e Filippo Pozzato, salito in ammiraglia dopo 105 km.
Una fase di relativa tranquillità è seguita alla prima scrematura, finché Matteo Trentin, ai -28, ha allungato in un tratto in asfalto, trovando la replica di Amador, Geschke, Evans, Vicioso e un troppo generoso Stannard. L’offensiva è durata appena quattro chilometri, ma il caos creatosi in gruppo ha favorito la nascita dell’azione decisiva: in un frangente sulla carta interlocutorio come lo strappo di Vico d’Arbia, stretto fra i settori bianchi di Monteaperti e Colle Pinzuto, Sagan ha fatto la sua mossa, e Kwiatkowski è stato il solo – in un gruppo popolato da corridori ben più navigati – a cogliere l’attimo e fiondarsi alla sua ruota. La collaborazione è nata all’istante, mentre gli inseguitori continuavano inspiegabilmente ad aspettare e a studiarsi, e il margine lievitava in breve oltre il minuto.
Soltanto a Le Tolfe, nell’ultimo tratto sterrato, Valverde ha tentato una reazione convinta, senza comunque mai riuscire a riportare il ritardo al di sotto dei 50’’. Cunego, Kreuziger e Cancellara, staccati in un primo tempo dal murciano, si sono riportati nella sua scia a 8 km dalla conclusione, ma neppure la ristabilita superiorità numerica ha mai messo in discussione la supremazia del duo di testa.
Ormai certi di essersi sbarazzati della concorrenza, Sagan e Kwiatkowski si sono potuti permettere un certo marcamento alle soglie dell’ultimo chilometro, approcciato baldanzosamente in testa dallo slovacco. Sempre Sagan ha tentato per primo di cambiare passo sulla rampa finale, ma gli sono bastati pochi metri per abortire il tentativo e decidere di attendere lo sprint; l’attimo di affanno del rivale non è però sfuggito a Kwiatkowski, che ha subito portato a sua volta l’affondo decisivo. In 500 metri, il polacco, già alla quinta vittoria in questo primo scampolo di stagione, ha scavato una fossa di 19’’ fra sé e l’avversario, dimostrando una superiorità solo in parte giustificabile con la minor generosità nell’alimentare la fuga.
36’’ più tardi, Valverde è andato a completare il podio, lasciando per l’ennesima volta la sensazione di aver gettato al vento una grande chance di successo per il solito peccato d’attendismo. Appena dietro, un Cunego finalmente ritornato a lottare spalla a spalla con i migliori ha colto la quarta piazza, anticipando Kreuziger e Cancellara, stremato sull’ultima erta, ma comunque in discrete condizioni a due settimane dalla Sanremo, suo primo obiettivo stagionale. Evans, 7°, è stato l’ultimo a tagliare il traguardo con meno di 2’ dal vincitore, a testimonianza della difficoltà di una corsa ormai assurta a pieno titolo al rango di classica, alla quale manca forse solo un chilometraggio più consistente per poter rivaleggiare con gare di ben altra tradizione.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 5:20:33
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:19
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:36
4 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:00:40
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
6 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:00:59
7 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:01:44
8 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:02:02
9 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:11
10 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano 0:02:51
11 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
12 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
13 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:54
14 Michal Golas (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
15 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha 0:03:02
16 Ian Stannard (GBr) Team Sky 0:03:16
17 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team 0:05:40
18 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo 0:05:56
19 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
20 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:06:12
22 Marco Canola (Ita) Bardiani CSF 0:09:15
23 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
24 Miguel Angel Rubiano Chavez (Col) Colombia
25 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
26 Alessandro Bazzana (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
27 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
28 Calvin Watson (Aus) Trek Factory Racing
29 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
30 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling
31 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
32 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka
33 Gustav Larsson (Swe) IAM Cycling
34 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
35 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
36 Dmitriy Kozonchuk (Rus) Team Katusha
37 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
38 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
39 Samuel Sanchez Gonzalez (Spa) BMC Racing Team
40 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia
41 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
42 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
43 Benat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team
44 Moreno Moser (Ita) Cannondale
45 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
46 Hayden Roulston (NZl) Trek Factory Racing
47 Jarlinson Pantano (Col) Colombia
48 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo 0:12:05
49 Thomas Lövkvist (Swe) IAM Cycling 0:12:15
50 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano

Michal Kwiatkowski celebra il trionfo in Piazza del Campo (foto Roberto Bettini)
GUARDINI VINCE NEL GIORNO DEL TRIONFO IRANIANO
Nell’ultima tappa del Tour of Langkawi Andrea Guardini batte in volata Aidis Kruopis e Francesco Chicchi e conquista così la sua seconda vittoria in Malesia. La tappa, caratterizzata dalla fuga di Monsalve e Duchesne, definisce inoltre la lotta per la classifica a punti, vinta dal lettone dell’Orica, mentre Brammeier era già matematicamente primo della classifica GPM. La classifica generale è appannaggio di Mirsamad Pourseyedigolakhour, che diventa così il primo ciclista asiatico a vincere la corsa asiatica.
La volata finale nell’ultima tappa del Tour of Langkawi 2014 premia Andrea Guardini che conquista così la seconda vittoria nella corsa malese di quest’anno e accresce il suo record totale di successi in una corsa che evidentemente piace al ciclista veneto dell’Astana e che tradizionalmente lo vede sempre protagonista. Lo aspettiamo ora nelle corse europee per una immediata riconferma. Nella tappa odierna, dopo alcune schermaglie iniziali successive alla partenza dal Lago Kenyir, erano Antoine Duchesne (Europcar), Brett Lancaster (Orica) e Jonathan Monsalve (Yellow Fluo) che riuscivano a portare via la fuga di giornata dopo circa 15 km dal via. Dopo un po’ l’australiano dell’Orica si faceva riassorbire, fermato dalla squadra per aiutare Kruopis a blindare la sua posizione di leader della classifica a punti, e così l’ultima fuga del Tour of Langkawi 2014 proseguiva a due voci. Sia Duchesne che Monsalve si erano già fatti vedere allo scoperto nelle tappe precedenti ed ora cercavano di coronare insieme l’azione giusta. Tabriz e Astana controllavano la fuga, che al 30° km poteva contare un vantaggio di 1 minuto e 10 secondi. Il vantaggio dei due fuggitivi non arrivava mai a due minuti ed anche la Belkin si dava da fare in testa al gruppo per tenere vive le speranze del suo capitano Bos che, oltre alla vittoria di tappa, poteva fare sua la classifica a punti. La fuga accumulava il massimo vantaggio al km 56, avendo 1 minuto e 45 secondi sul gruppo. L’entrata nel circuito finale di Kuala Terengganu vedeva il gruppo in costante recupero sulla fuga. Erano soltanto 30 i secondi che lo separava dalla fuga a circa 30 km dall’arrivo. Davanti l’accordo tra Monsalve e Duchesne era ancora saldo, ma ormai il gruppo li aveva messi nel mirino. La Tabriz si era fatta sfilare dalle posizioni più avanzate e badava solamente a proteggere il leader Pourseyedigolakhour a un passo dalla vittoria finale. Le squadre dei velocisti avevano raggiunto la fuga e si preparavano all’ultima volata. Sul traguardo di Kuala Terengganu era Andrea Guardini (Astana) che, dopo la vittoria nella terza tappa, bissava il successo con uno spunto irresistibile su Kruopis e Chicchi. Più indietro, in 12° e 13° posizione, si piazzavano gli spauracchi Kolar e Bos e così l’ultimo risultato ancora incerto del Tour de Langkawi 2014 – la classifica a punti – era finalmente appannaggio del velocista lettone dell’Orica GreenEDGE, mentre l’irlandese Brammeier conquistava la vetta nella classifica dei GPM. Pourseyedigolakhour diventa così il primo ciclista asiatico a vincere la corsa malese. Un’iniezione di fiducia per il ciclismo asiatico che sicuramente riveste un’importanza specifica e rappresenta una cassa di risonanza per tutto il movimento.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team 2:15:55
2 Aidis Kruopis (Ltu) Orica GreenEdge
3 Francesco Chicchi (Ita) Yellow Fluo
4 Taiji Nishitani (Jpn) Aisan Racing Team
5 Kenny Robert Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli
6 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
7 Jeffry Johan Romero Corredor (Col) Colombia
8 Yannick Martinez (Fra) Team Europcar
9 Youcef Reguigui (Alg) MTN – Qhubeka
10 Robert Förster (Ger) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
11 Omar Bertazzo (Ita) Androni Giocattoli
12 Michal Kolár (Svk) Tinkoff-Saxo
13 Theo Bos (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
14 Mohd Nur Rizuan Zainal (Mas) Malaysia
15 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
16 Ruslan Tleubayev (Kaz) Astana Pro Team
17 Jason Christie (NZl) CCN Cycling Team
18 Mehdi Sohrabi (IRI) Tabriz Petrochemical Team
19 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli
20 Morgan Lamoisson (Fra) Team Europcar
21 Burr Ho (HKg) Hong Kong – China
22 Dene Thomas Rogers (NZl) OCBC Singapore Continental Cycling Team
23 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia
24 Mohd Zamri Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
25 Mohd Harrif Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
26 Daniel Klemme (Ger) Synergy Baku Cycling Project
27 Gianni Bellini (Ita) Yellow Fluo
28 Lex Nederlof (Ned) CCN Cycling Team
29 Mirsamad Pourseyedigolakhour (IRI) Tabriz Petrochemical Team
30 Michael Valgren Andersen (Den) Tinkoff-Saxo
31 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka
32 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
33 Siu Wai Ko (HKg) Hong Kong – China
34 Roberto De Patre (Ita) Yellow Fluo
35 Anuar Manan (Mas) Terengganu Cycling Team
36 Patrick Facchini (Ita) Androni Giocattoli
37 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
38 Petr Ignatenko (Rus) Team Katusha
39 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka
40 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
41 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
42 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli
43 Mohd Adiq Othman (Mas) Terengganu Cycling Team
44 Mohd Saiful Anuar Aziz (Mas) Terengganu Cycling Team
45 Bradley White (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
46 Carlos Julian Quintero (Col) Colombia
47 King Wai Cheung (HKg) Hong Kong – China
48 Isaac Bolivar Hernandez (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
49 Ken Hanson (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
50 Juan Pablo Valencia (Col) Colombia
CLASSIFICA GENERALE
1 Mirsamad Pourseyedigolakhour (IRI) Tabriz Petrochemical Team 35:07:16
2 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka 0:00:08
3 Isaac Bolivar Hernandez (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:00:11
4 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:20
5 Petr Ignatenko (Rus) Team Katusha 0:00:36
6 Jacques Janse van Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:40
7 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:52
8 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli 0:01:09
9 Ghaffari Vahid (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:01:27
10 Carlos Julian Quintero (Col) Colombia 0:01:37
11 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:01:41
12 Yonattah Monsalve (Ven) Yellow Fluo 0:02:00
13 John Ebsen (Den) CCN Cycling Team 0:02:44
14 Amir Kolahdozhagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:03:23
15 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:03:27
16 Ariya Phounsavath (Lao) CCN Cycling Team 0:03:39
17 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:03:47
18 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:03:52
19 Natnael Berhane (Eri) Team Europcar 0:04:49
20 Patrick Facchini (Ita) Androni Giocattoli 0:04:57
21 Pieter Weening (Ned) Orica GreenEdge 0:04:59
22 Duber Armando Quintero Artunduaga (Col) Colombia 0:05:11
23 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli 0:05:33
24 Eric Sheppard (Aus) OCBC Singapore Continental Cycling Team 0:05:59
25 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia 0:06:04
26 Hari Fitrianto (Ina) CCN Cycling Team 0:09:26
27 Mohd Adiq Othman (Mas) Terengganu Cycling Team 0:10:35
28 Alexander Rybakov (Rus) Team Katusha 0:10:54
29 Patrick Lane (Aus) Synergy Baku Cycling Project 0:11:02
30 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia 0:11:06
31 Jeffry Johan Romero Corredor (Col) Colombia 0:11:44
32 Jason Christie (NZl) CCN Cycling Team 0:11:50
33 Ghader Mizbani Iranagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:12:03
34 Mehdi Sohrabi (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:12:08
35 Juan Pablo Valencia (Col) Colombia 0:12:34
36 Brett Lancaster (Aus) Orica GreenEdge 0:12:35
37 King Wai Cheung (HKg) Hong Kong – China 0:12:39
38 Burr Ho (HKg) Hong Kong – China 0:12:49
39 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
40 Choon Huat Goh (Sin) OCBC Singapore Continental Cycling Team 0:13:25
41 Aiman Cahyadi (Ina) Indonesia 0:14:08
42 Ying Chuan Gu (Chn) Giant-Champion System Pro Cycling 0:14:23
43 Bradley White (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:15:00
44 Mohd Saufi Mat Senan (Mas) Terengganu Cycling Team 0:15:16
45 Mohd Rauf Nur Misbah (Mas) Malaysia 0:15:40
46 Tural Isgandarov (Aze) Synergy Baku Cycling Project 0:16:55
47 Yoshimitsu Hiratsuka (Jpn) Aisan Racing Team 0:16:56
48 Luigi Miletta (Ita) Yellow Fluo 0:17:02
49 Omar Bertazzo (Ita) Androni Giocattoli 0:17:40
50 Agung Ali Sahbana (Ina) Indonesia 0:17:59

Guardini chiude in bellezza il Tour of Langkawi 2014 (foto Bettini)
PARIGI NIZZA 2014: UN POSTO AL SOLE PER MOLTI
marzo 8, 2014 by Redazione
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Stavolta l’hanno fatta davvero… dura! Tolte le salite che permettevano di fare distacchi reali e immediati, eliminati anche i chilometri da percorrere contro il tempo, gli organizzatori della Parigi-Nizza sono riusciti nell’impresa di ridurre all’osso la corsa e contemporaneamente di renderla un osso davvero duro. La facilità del percorso, infatti, amplierà la fetta dei possibili vincintori e renderà l’edizione 2014 della “corsa al sole” molto stressante sul piano dei nervi. Bisognerà correre ciascuna frazione con le antenne ben dritte dalla partenza all’arrivo e… guai a distrarsi o la frittata è cotta e mangiata!
Una Parigi-Nizza facile. Anzi no, dura, atipicamente dura.
Quando gli uomini di ASO si sono messi a tavolino per progettare la 72a edizione della corsa francese hanno pensato di prolungare la politica di “austerity” adottata negli scorsi anni e, dopo aver levato di mezzo le grandi salite, forse ritenute inadatte a una corsa di fine inverno, hanno deciso si sbarazzarsi anche delle tappe a cronometro. Il risultato è stato quello di dare vita a una corsa facile sia sotto l’aspetto altimetrico, sia sotto quelle delle difficoltà complessive – pur non mancando le salite, se ne affonteranno otto di 2a categoria e quattro di prima – ma che sarà durissima proprio per questo particolare disegno, che farà di ciascuna delle otto tappe previste quella buona per far volgere la corsa a proprio favore. Quando fu svelato il tracciato del Giro d’Italia del 1985, uno dei più infelici della storia per quanto riguarda l’altimetria, il grande Alfredo Martini, interpellato dalla rivista Bicisport, disse che con un percorso del genere non ci si poteva permettere il lusso di lasciar andar via nessuna fuga, perché si sarebbe corso il rischio di non riuscire più a contenerne i danni. In quell’edizione della corsa rosa c’erano comunque delle crono e delle tappe di montagne con salite decisamente più consistenti rispetto a quelle che si troveranno sotto le ruote i partecipanti alla prossima “corsa al sole” e così bisognerà far ancor più tesoro delle parole dell’ex ct della nazionale azzurra. Con queste premesse, c’è la possibilità che la corsa si decida grazie ad una fuga “bidone” oppure solo all’ultimo colpo di pedale, il 16 marzo a Nizza, al termine di una corsa che – a questo punto – si rivelerà durissima sul piano dei nervi e della tensione agonistica.
Domenica 9 marzo, l’atto d’apertura dell’edizione 2014 della Parigi-Nizza sarà, “pensionato” (almeno per il momento) il tradizionale cronoprologo, una frazione in circuito che si disputerà a Mantes-la-Jolie, cittadina situata a una sessantina di chilometri a ovest della capitale francese, e che sarà la prima di tre consecutive che quasi certamente non vedranno rendersi concreto l’approdo di una qualsivoglia fuga, controllate a vista dalle squadre degli sprinter. In questa prima occasione l’unico momento per loro critico sarà rappresentato dalla facile ascesa della Côte de Vert (1,5 Km al 4,4% che dovranno essere ripetuti tre volte, l’ultima a 22 Km dall’arrivo) mentre un filo più problematica sarà la conclusione della successiva Rambouillet – Saint-Georges-sur-Baulche, tappa di 205 Km pressochè priva di veri ostacoli (un solo GPM di 3a categoria, ma è bene precisare che tutte le classificazioni delle salite sono sicuramente arrotondate per eccesso di una categoria, rispetto a quanto si vede sulle strade del Tour de France) ma che presenterà gli ultimi 1800 metri tracciati tutti in lievissima ascesa; un finale che i velocisti avranno, però, la possibilità di studiarsi a puntino perché lo percorreranno anche all’inizio del circuito di 18,5 Km che chiuderà questa giornata.
Passata la tappa che terminerà sulla pista del circuito automobilistico di Magny-Cours – la più facile di tutte, essendo l’unica che non presenterà traguardi della montagna – inizieranno le cinque giornate “forti” di questa edizione, ciascuna con il potere di essere determinante per la classifica finale. Si comincerà con l’arrivo a Belleville, traguardo che – dopo circa 140 Km di percorso pianeggiante – sarà preceduto da quattro salitelle sulle quali spiccano per quota raggiunta il Col du Champ Juin (742 metri) e per pendenze la Côte du Mont Brouilly, rilevante per il successo di tappa non solo per le sue possenti inclinazioni (media dell’8,4%, massima del 25%), ma anche perché l’ultima della serie, piazzata a 14,5 Km dall’epilogo.
Decisamente più aperto sarà il tracciato della successiva Crêches-sur-Saône – Rive-de-Gier, poco più di 150 Km con quattro salite sparse lungo tutto l’itinerario e che, nonostante la Côte de Sainte-Catherine di 2a categoria collocata a 12,5 Km dall’arrivo, potrebbe anche risolversi con il successo di un velocista capace di rimanere a galla nei finali più movimentati.
Toccherà poi alla tappa più lunga, poco più di 220 Km per giungere a Fayence, nome che susciterà più di un brivido in gruppo, memori della solenne “cotta” che si beccò Contador alla Parigi-Nizza del 2009 quando, dopo essersi imposto il giorno prima sulla Montagna di Lura e aver preso la maglia di leader con distacchi che si pensava incolmabili, lo spagnolo andrò incontro a un’inattesa crisi sul tormentato tracciato della frazione che giungeva a Fayence, incassando quasi 3 minuti di ritardo dal secondo in classifica e perdendo definitivamente la leadership. Stavolta, però, la marcia d’avvicinamento alla cittadina provenzale sarà più agevole e vere difficoltà s’incontreranno solo nel circuito finale di 25 Km, caratterizzato dall’ascesa ai 725 metri del Col de Bourigaille, peraltro denotata da pendenze tutt’altro che temibili (8,2 Km al 5,9%). Sarà, invece, il giorno successivo che i corridori si troveranno a fare i conti con una tappa dal tracciato simile a quella che costò la vittoria finale al campione spagnolo, quando si metteranno in sella per affrontare i 195,5 Km che li condurranno da Mougins al parco tecnologico Sophia Antipolis, dove una tappa della “corsa al sole” si concluse anche nel 2011, vinta dal francese Rémy Di Grégorio. Pur differente, il tracciato avrà una struttura simile a quello della tappa di 3 anni fa e proporrà le principali difficoltà – quattro colli, due dei quali di 1a categoria, e il tetto massimo rappresentato dai 1119 metri del Col de l’Ecre – nella prima parte di gara, mentre la seconda si snoderà attorno ad un nervosissimo circuito di una ventina di chilometri, da ripetere due volte, tutto saliscendi e zero pianura, ricordando certi percorsi collinari della Tirreno-Adriatico anche se il menù non avrà in programma dei muri.
Dopo questa frazione mancherà solo quella conclusiva che, considerato com’è stata confezionata l’intera corsa, rischierà realmente d’esser quella decisiva, anche se solo per questioni di secondi e in quest’ottica molto peso avranno anche i traguardi volanti, previsti nel numero di due in ciascuna frazione, poiché come da tradizione – interrotta solamente al Tour de France – metteranno in palio dei secondi d’abbuono validi per la classifica generale, oltre a quelli previsti ai traguardi finali. Abolita la cronoscalata al Col d’Èze, tornata a essere atto finale della corsa nel biennio 2012-2013 dopo un lungo periodo d’abbandono, quest’anno Nizza sarà ripristinata come ultimo traguardo e, come avveniva fino a qualche anno fa, la tappa conclusiva avrà la forma di un circuito che si snoderà sulle strade dell’entroterra, andando ad affrontare le ultime difficoltà utili a sovvertire i delicatissimi valori in campo, cinque ascese sulle quali risalta per fama proprio l’immancabile Col d’Èze, ascesa simbolo della Parigi-Nizza, i cui 4,3 Km al 6,7% saranno superati quando mancheranno 15 Km all’ultima premiazione. Potrebbero bastare per risolvere la diatriba, come potrebbe anche non appianare la questione e allora bisognerà attendere l’abbuono del traguardo per conoscere con certezza il nome del vincitore. Insomma, non si potrà dire gatto finchè non lo si sarà messo nel sacco della Promenade des Anglais.
Mauro Facoltosi

La Promenade des Anglais di Nizza: sarà lei l'estremo giudice dell'edizione 2014 della corsa francese? (wikipedia)
07-03-2014
marzo 8, 2014 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Theo Bos (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto anche nella nona tappa, Bandar Permaisuri – Kuala Terengganu, percorrendo 111,1 Km in 2h32′21″, alla media di 43,754 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) e il lituano Kruopis. L’iraniano Mirsamad Pourseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica con 8″ sull’eritreo Kudus e 11″ sul colombiano Bolivar Hernández. Miglior italiano Gianfranco Zilioli (Androni Giocattoli – Venezuela), 8° a 1′09″.
DRIEDAAGSE VAN WEST-VLAANDEREN (Belgio)
L’estone Gert Jõeäär (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nel prologo, circuito di Middelkerke, percorrendo 7 Km in 7′53″, alla media di 53,277 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Le Bon e di 8″ il belga Vandewalle. Miglior italiano Riccardo Stacchiotti (Vini Fantini – Nippo – De Rosa), 74° a 41″.
VUELTA MEXICO (open)
Il colombiano Juan Villegas (4-72 – Colombia) si è imposto nella quarta tappa, Tlaxcala – Huamantla, percorrendo 109,6 Km in 2h21′37″, alla media di 46,435 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo sloveno Kocjan e di 6″ il colombiano Calderon. Miglior italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana), 6° a 6″. Il kazako Maxat Ayazbayev (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica con 5″ sullo spagnolo Garcia Estevez e 12″ su Villegas. Miglior italiano Cesare Ciommi (Vega – Hotsand), 23° a 3′03″.
THEO BOS, L’OLANDESE SEMPRE PIU’ VOLANTE
Theo Bos si aggiudica la nona tappa del Tour of Langkawi dopo che il gruppo aveva ripreso la fuga di giornata composta dalla coppia sudamericana Monsalve-Quintero. Secondo ancora una volta Guardini, mentre quarto è Chicchi. Brammeier si aggiudica ormai matematicamente la classifica dei GPM mentre la Tabriz dovrà soltanto controllare la corsa nell’ultima tappa di domani per permettere al suo capitano di vincere l’edizione 2014 della corsa malese. Più incerta, invece, la lotta finale per la maglia blu della classifica a punti.
Una volata poderosa consegna a Theo Bos la quarta vittoria nel Tour of Langkawi 2014, conseguita in un finale caotico che ha visto la fuga di giornata composta dalla coppia sudamericana Monsalve-Quintero ripresa soltanto ai meno 11 dall’arrivo. Anche una caduta dopo l’ultimo chilometro, nella parte centrale del gruppo, ha caratterizzato questa nona e penultima tappa che ha visto l’olandese trionfare sul traguardo di Kuala Terengganu, dove gli italiani hanno dovuto accontentarsi del secondo posto di Guardini e del quarto di Chicchi. Dopo la partenza da Bandar Permaisuri, numerosi tentativi di fuga caratterizzavano i primi chilometi di corsa. Le squadre dei velocisti e del leader Pourseyedigolakhour non avevano, almeno inizialmente, intenzione di tenere cucita la corsa e così un duo sudamericano, composto dal colombiamo Carlos Quintero (Colombia) e dal venezuelano Jonathan Monsalve (Yellow Fluo), riusciva ad evadere intorno al 10° km di corsa. Christie (CCN) e Ho (Hong Kong) provavano a inserirsi nella fuga ma perdevano l’attimo giusto e dopo circa una ventina di chilometri si facevano riprendere dal gruppo, che aveva circa due minuti di ritardo sul duo di testa ai 40 km. La lunghezza non eccessiva della tappa e il tracciato pressoché pianeggiante garantivano al gruppo una certa sicurezza sul fallimento della fuga ed anche quando Carlos Quintero poteva fregiarsi della maglia gialla virtuale – oggi alla partenza era 11° in classifica generale – non vi era troppa preoccupazione in testa al gruppo, condotto dalla Tabriz del leader iraniano. La corsa scorreva così abbastanza tranquilla, col duo di testa che poteva contare su un vantaggio non superiore al minuto e mezzo. Le squadre dei velocisti iniziavano a farsi vedere in testa al gruppo intorno al 70° km, a circa 40 km dall’arrivo. In particolare era l’Astana di Guardini, ieri secondo e voglioso di rivincita, a raggiungere la Tabriz in testa e a dettare il ritmo di corsa. Anche l’Androni, al lavoro per Chicchi, scalava posizioni là davanti e il vantaggio della fuga scendeva sotto il minuto quando mancavano ormai 20 km all’arrivo. La fuga stava per essere rapidamente annullata dal lavoro che imprimevano in testa al gruppo le squadre dei velocisti. Adesso anche la Belkin e la Tinkoff-Saxo avevano messo degli uomini al suo inseguimento, che si concludeva con successo ai meno 11. Alcuni disperati tentativi di ciclisti asiatici si alternavano negli ultimi 10 km di corsa, ma il gruppo era ormai deciso a chiudere in volata. Ancora una volta la spuntava Theo Bos, su Guardini e Kruopis. L’olandese della Belkin trovava così la sua quarta vittoria al Tour of Langkawi 2014. In classifica generale Pourseyedigolakhour resta primo a una tappa dalla fine, mentre Brammeier è il matematico vincitore della classifica GPM, lui che non è propriamente uno scalatore ma che evidentemente dopo la fuga nelle tappe iniziali ha trovato le energie e la voglia per raggiungere quest’obiettivo. Molto incerta è, invece, la lotta per la maglia blu della classifica a punti, con Kruopis che precede Kolar di soli tre punti e Bos di sette. La decima e conclusiva tappa di domani, tracciata tra il lago Kenyir e Kuala Terengganu, prevede tre sprint intermedi oltre ai punti sul traguardo e siamo curiosi di vedere il velocista che la spunterà, sia per la vittoria di tappa che per la vittoria finale nella classifica a punti.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Theo Bos (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 2:32:21
2 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team
3 Aidis Kruopis (Ltu) Orica Greenedge
4 Francesco Chicchi (Ita) Yellow Fluo
5 Robert Forster (Ger) UnitedHealthcare Pro Cycling
6 Michael Kolar (Svk) Tinkoff-Saxo
7 Leonardo Duque (Col) Colombia
8 Omar Bertazzo (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
9 Daniel Klemme (Ger) Synergy Baku Cycling Project
10 Youcef Reguigui (Alg) MTN – Qhubeka
11 Yannick Martinez (Fra) Team Europcar
12 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka
13 Mohd Saufi Mat Senan (Mas) Terengganu Cycling Team
14 Michael Valgren (Den) Tinkoff-Saxo
15 M Pourseyedigolakhour (IRI) Tabriz Petrochemical Team
16 Ken Hanson (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
17 Mohd Nur Rizuan Zainal (Mas) Malaysia
18 Lex Nederlof (Ned) CCN Cycling Team
19 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia
20 Kenny Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli – Venezuela
21 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
22 Marco Haller (Aut) Team Katusha
23 Anuar Manan (Mas) Terengganu Cycling Team
24 Mohd Rauf Nur Misbah (Mas) Malaysia
25 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha
26 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
27 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
28 Mohd Zamri Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
29 Graeme Brown (Aus) Belkin-Pro Cycling Team
30 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
31 Alexsandr Porsev (Rus) Team Katusha
32 Damien Howson (Aus) Orica Greenedge
33 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge
34 Mohd Harrif Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
35 Jeffry Romero (Col) Colombia
36 Ruslan Tleubayev (Kaz) Astana Pro Team
37 Jacques J.V. Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka
38 Petr Ignatenko (Rus) Team Katusha
39 Jason Christie (NZl) CCN Cycling Team
40 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge
41 Chao Hua Xue (Chn) Giant-Champion System Pro
42 Elchin Asadov (Aze) Synergy Baku Cycling Project
43 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
44 Taiji Nishitani (Jpn) Aisan Racing Team
45 Morgan Lamoisson (Fra) Team Europcar
46 Natnael Berhane (Eri) Team Europcar
47 Lok Chun Wu (HKg) Hong Kong – China
48 Heksa Priya Prasetya (Ina) Indonesia
49 Bradley White (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
50 Matt Brammeier (Irl) Synergy Baku Cycling Project
CLASSIFICA GENERALE
1 M Pourseyedigolakhour (IRI) Tabriz Petrochemical Team 32:51:21
2 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka 0:00:08
3 Isaac Bolivar (Col) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:00:11
4 Esteban Chaves (Col) Orica Greenedge 0:00:20
5 Petr Ignatenko (Rus) Team Katusha 0:00:36
6 Jacques J.V. Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:40
7 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:52
8 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:01:09
9 Ghaffari Vahid (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:01:27
10 Carlos Quintero (Col) Colombia 0:01:37
11 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:01:41
12 Yonnatta Monsalve (Ven) Yellow Fluo 0:02:08
13 John Ebsen (Den) CCN Cycling Team 0:02:33
14 Amir Kolahdozhagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:03:03
15 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:03:09
16 Ariya Phounsavath (Lao) CCN Cycling Team 0:03:39
17 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:03:47
18 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:03:52
19 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge 0:04:11
20 Natnael Berhane (Eri) Team Europcar 0:04:38
21 Duber Quintero (Col) Colombia 0:04:47
22 Patrick Facchini (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:04:57
23 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:05:33
24 Eric Sheppard (Aus) OCBC Singapore 0:05:59
25 Leonardo Duque (Col) Colombia 0:06:04
26 Hari Fitrianto (Ina) CCN Cycling Team 0:09:26
27 Ghader Mizbani Iranagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:09:42
28 Alexsandr Rybakov (Rus) Team Katusha 0:10:22
29 Mohd Adiq Othman (Mas) Terengganu Cycling Team 0:10:35
30 Patrick Lane (Aus) Synergy Baku Cycling Project 0:10:42
31 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia 0:11:06
32 Jeffry Romero (Col) Colombia 0:11:44
33 Jason Christie (NZl) CCN Cycling Team 0:11:50
34 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge 0:12:03
35 Mehdi Sohrabi (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:12:08
36 Juan Pablo Valencia (Col) Colombia 0:12:34
37 King Wai Cheung (HKg) Hong Kong – China 0:12:39
38 Burr Ho (HKg) Hong Kong – China 0:12:49
39 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
40 Choon Huat Goh (Sin) OCBC Singapore 0:12:58
41 Aiman Cahyadi (Ina) Indonesia 0:13:48
42 Ying Chuan Gu (Chn) Giant-Champion System Pro 0:14:03
43 Yoshimitsu Hiratsuka (Jpn) Aisan Racing Team
44 Bradley White (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:15:00
45 Mohd Saufi Mat Senan (Mas) Terengganu Cycling Team 0:15:02
46 Mohd Rauf Nur Misbah (Mas) Malaysia 0:15:40
47 Tural Isgandarov (Aze) Synergy Baku Cycling Project 0:16:15
48 Tsgabu Grmay (Eth) MTN – Qhubeka 0:16:50
49 Luigi Miletta (Ita) Yellow Fluo 0:17:02
50 Agung Ali Sahbana (Ina) Indonesia 0:17:27

La quarta volata firmata Bos (foto Bettini)
06-03-2014
marzo 7, 2014 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Theo Bos (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto anche nell’ottava tappa, Kuantan – Marang, percorrendo 202,2 Km in 5h01′58″, alla media di 40,176 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) e l’olandese Van Hummel. L’iraniano Mirsamad Pourseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica con 8″ sull’eritreo Kudus e 11″ sul colombiano Bolivar Hernández. Miglior italiano Gianfranco Zilioli (Androni Giocattoli – Venezuela), 8° a 1′09″.
GP CAMAIORE
L’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Camaiore, percorrendo 186 Km in 4h18′37″, alla media di 43,152 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) e il colombiano Arredondo Moreno.
VUELTA MEXICO (open)
Il colombiano Diego Antonio Ochoa Camargo (4-72 – Colombia) si è imposto nella terza tappa, Cuautla – La Malinche, percorrendo 201,2 Km in 5h23′15″, alla media di 37,345 Km/h. Ha preceduto di 5″ il messicano Pulido e di 7″ il colombiano Camacho Bernal. Miglior italiano Cesare Ciommi (Vega – Hotsand), 22° a 1′32″. Il kazako Maxat Ayazbayev (Continental Team Astana) è il nuovo leader della classifica con 5″ sullo spagnolo Garcia Estevez e 25″ sul colombiano Villegas Miglior italiano Ciommi , 23° a 2′59″.
UN ULISSI CICLOPICO DOMINA A CAMAIORE
Grande vittoria del talento toscano della Lampre che conquista il suo primo GP di Camaiore dopo il secondo posto dell’anno scorso. Ulissi regola in una volata a quattro Matteo Montaguti (AGR2), al terzo posto Julian David Arredondo (Trek). L’azione decisiva nell’ultima scalata al Pitoro, dopo che la corsa era stata caratterizzata dalla fuga di Colli, Giorni, Donato e del redivivo Johnny Hoogerland. Il gruppo, regolato da Sonny Colbrelli in quinta posizione, non riesce a raggiungere il quartetto per soli tre secondi.
Se quello visto oggi alla partenza della 65° edizione del GP di Camaiore non era un parterre de roi poco ci mancava. Consistente lo sforzo degli organizzatori che potevano contare sulla presenza di 22 squadre, di cui 9 World Tour, per una corsa che riveste da sempre un certo appeal e che ha anche beneficiato dello spostamento nel calendario, dal consueto ma spesso deprimente Agosto al più interessante Marzo. Infatti con l’inizio della stagione ciclistica è proprio questo il periodo in cui gli uomini più in vista entrano, per così dire, in rodaggio e sono quasi sempre presenti all’appello nelle varie corse che vengono via via disputate, mentre Agosto è tradizionalmente un periodo di ‘stanca’, poiché molti di loro si riposano dopo le fatiche del Tour oppure ricaricano le pile per la Vuelta e per il successivo Mondiale. E così, oggi erano molti i nomi altisonanti alla partenza di Camaiore e tra di loro spiccavano senza ombra di dubbio Vincenzo Nibali, Diego Ulissi, Simon Gerrans, ciascuno di loro capitano rispettivamente di Astana, Lampre e Orica GreenEDGE. La giornata era caratterizzata da condizioni meteo variabili. Il sole, infatti, faceva capolino con difficoltà dalle nubi, mentre un vento abbastanza freddo spirava da nord est sul litorale toscano. La corsa prendeva il via e la parte pianeggiante iniziale era percorsa a un ritmo costante dal gruppo, dal quale non riuscivano a staccarsi ciclisti, nonostante alcuni tentativi. Solamente lungo la prima delle sei ascese del Monte Pitoro riusciva a formarsi una fuga di quattro ciclisti, Daniele Colli (Neri Sottoli – Yellow Fluo), Silvio Giorni (Area Zero Pro Team), Riccardo Donato (MG Kvis – Trevigiani) e la vecchia conoscenza Johnny Hoogerland, campione olandese su strada quest’anno approdato alla corte di Gianni Savio all’Androni Giocattoli. I quattro andavano d’amore e d’accordo accumulando un vantaggio massimo che arrivava fino ai 7 minuti e 20 secondi. Dietro il gruppo, dopo aver lasciato loro spazio per un po’, iniziava a prendere in mano le redini della corsa e squadre del calibro di SKY e Astana si mettevano in testa a fare l’andatura. Il vantaggio della fuga iniziava a calare e al terzo passaggio sul Pitoro la fuga aveva, infatti, 6 minuti e 20 secondi sul gruppo. In testa al gruppo gli uomini di Vincenzo Nibali erano molto attivi e il ritardo sui fuggitivi scendeva a 5 minuti quando mancavano 70 km all’arrivo. Al quarto passaggio sul Pitoro, il vantaggio era sceso sotto i 3 minuti, con gli uomini dell’Astana che spingevano sui pedali a supporto del capitano Nibali. La fuga iniziava a scomporsi sotto l’attacco del gruppo, sempre più vicino e la coppia Colli- Hoogerland decideva di involarsi da sola, lasciando la compagnia di Giorni e Donato. Al penultimo passaggio dal traguardo il duo di testa poteva contare su un risicato vantaggio di 50 secondi sulla prima parte del gruppo, mentre il Monte Pitoro era poco più avanti che li aspettava per l’ultima ascesa. Gasparotto (Astana) tirava il gruppo con decisione ed anche la Lampre si faceva vedere in testa per Ulissi e Cunego. La fuga non aveva più scampo e veniva ripresa sulle primissime rampe del Pitoro. Era Nibali a dare un deciso scossone in testa e sgretolava il gruppo in tanti spezzoni. Quando mancava un chilometro circa al GPM era quindi Ulissi a imprimere un forcing che metteva in croce definitivamente i pochi ciclisti superstiti in testa al gruppo. Anche Nibali, ancora non completamente al top della forma, doveva arrendersi all’azione del toscano, che palesava una condizione migliore. Gli resistevano in tre, Arredondo, Clarke e Montaguti: il quartetto riusciva a scollinare con una decina circa di secondi sul gruppo e manteneva un vantaggio costante nella discesa finale, percorsa a tutta. Il vantaggio oscillava tra i 10 e i 15 secondi ai meno 8 e la generosa azione dei quattro, in particolare degli ottimi passisti Clarke e Montaguti, metteva la fuga nella condizione di resistere con le unghie e con i denti al ritorno del gruppo. Ai 4 km dall’arrivo era di 20 secondi il vantaggio e i quattro in testa con cambi regolari erano uniti e decisi nel tentativo di portare fino in fondo la loro azione. Nessuno di loro si voltava per controllare il vantaggio che gli restava nei confronti del gruppo e l’ultimo chilometro li vedeva ancora là davanti a spingere sui pedali. Era Montaguti, già autore di una buona prestazione a Laigueglia, che dava l’impulso finale, ma era Ulissi che sprintava vittoriosamante proprio davanti all’italiano dell’AGR2. Terzo era Arredondo, mentre in quarta posizione si piazzava Clarke. Il gruppo era regolato a tre secondi di ritardo da Sonny Colbrelli, già autore di volate autorevoli in questo inizio di stagione. Il toscano della Lampre colleziona così la seconda vittoria nella stagione 2014, dopo il successo nella seconda tappa del Tour Down Under. Il calendario italiano inizia ad entrare nel vivo e ci offre adesso altre corse di un certo livello, con un ricco week end che prevede la Strade Bianche sabato e la Roma Maxima domenica, prima della Tirreno Adriatico che inizierà la prossima settimana e farà da antipasto all’attesissima Milano-Sanremo del 23 Marzo.
Antonio Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 4:18:37
2 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
3 Julian Arredondo (Col) Trek Factory Racing
4 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge
5 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF 0:00:03
6 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
7 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
8 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
9 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo
10 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
11 Marco Marcato (Ita) Cannondale
12 Davide Villella (Ita) Cannondale
13 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
14 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
15 Manuele Mori (Ita) Lampre-Merida
16 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
17 Luca Wackermann (Ita) Lampre-Merida
18 Marcos Garcia (Spa) Caja Rural – Seguros RGA
19 Sergey Firsanov (Rus) RusVelo
20 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha
21 Sergio Pardilla Bellon (Spa) MTN – Qhubeka
22 Diego Rosa (Ita) Androni Giocattoli
23 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha
24 Jarlinson Pantano Gomez (Col) Colombia
25 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
26 Simon Yates (GBr) Orica Greenedge
27 Paolo Ciavatta (Ita) Aero Zero Pro Team
28 Ilnur Zakarin (Rus) RusVelo
29 Pablo Lastras Garcia (Spa) Movistar Team
30 Miguel Angel Rubiano Chavez (Col) Colombia
31 Andrey Amador Bakkaza (CRc) Movistar Team
32 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
33 Fabio Taborre (Ita) Yellow Fluo
34 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida
35 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge
36 Omar Fraile Matarran (Spa) Caja Rural – Seguros RGA
37 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
38 Matteo Rabottini (Ita) Yellow Fluo
39 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
40 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
41 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
42 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
43 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF
44 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
45 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
46 Kevin Seeldraeyers (Bel) Wanty – Groupe Gobert
47 John Gadret (Fra) Movistar Team
48 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale
49 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
50 Angelo Pagani (Ita) Bardiani-CSF

Ulissi svetta su Montaguti e Arredondo, battuti al GP Città di Camaiore (foto Bettini) (foto Bettini)
“TREO” BOS A MARANG, IL “CHILOMETRICO” IRANIANO RESTA PRIMO (COL BRIVIDO)
Tripletta dell’olandese autore di un’altra volata vincente nell’ottava tappa del Tour of Langkawi. Battuti Guardini e Van Hummel in una tappa caratterizzata da una fuga di quattro uomini. La maglia gialla resta sulle spalle di Pourseyedigolakhour che cade negli ultimi tre chilometri e deve ringraziale la neutralizzazione.
Theo Bos conquista la sua terza vittoria nell’ottava tappa del Tour of Langkawi da Kuantang a Marang, in un finale caotico che ha visto la fuga di giornata ripresa solamente ai meno 11 km e poi una caduta che coinvolgeva l’iraniano Pourseyedigolakhour, che per sua fortuna accadeva all’interno dei 3 km conclusivi ed così il suo tempo veniva neutralizzato. Alla partenza della tappa odierna si presentavano 114 ciclisti ma mancava all’appello Thomas Rabou, che aveva vestito la maglia blu della classifica a punti per due giorni. Dopo le lunghe schermaglie degli ultimi giorni, questa volta il gruppo permetteva alla fuga di staccarsi quasi subito e così quattro ciclisti riuscivano ad evadere ed accumulare un vantaggio di oltre tre minuti già nei primi 20 km di corsa. Il quartetto era formato da Morgan Lamoisson (Europcar), Donaben Goh (OCBC), Elchin Asadov (Baku) e Jiang Zhi Hui (Giant). Per un po’ di tempo si intercalava tra la fuga e il gruppo Bai Li Jun (Giant) che, però, aveva perso l’attimo giusto e rinunciava definitivamente all’inseguimento intorno al 30° km, quando i quattro di testa avevano ormai trovato l’accordo e conducevano con 3 minuti e 30 secondi sul gruppo. Asadov transitava per primo sui due facili GPM di giornata, al 71° e all’82° km, mentre alle spalle della fuga, per adesso, era la sola Tabriz del leader Pourseyedigolakhour a tirare in testa al gruppo, a oltre 4 minuti di ritardo. Asadov nel frattempo conquistava anche i punti dei tre sprint intermedi. In testa al gruppo si era portata adesso la squadra nazionale della Malesia che dava un decisivo impulso al recupero nei confronti dei cinque davanti; infatti a 50 km dall’arrivo il loro vantaggio era sceso a soli 2 minuti. Anche le squadre dei velocisti iniziavano a farsi vedere là davanti e in particolare la Belkin lavorava per consentire a Bos di disputare la volata. La fuga tentava le ultime chances di successo con un assolo di Lamoisson che accumulava un vantaggio massimo di circa 50 secondi ma veniva raggiunto a 11 km dall’arrivo, grazie anche al lavoro del Team Columbia per il suo velocista Duque. Ai meno 3 km il colpo di scena della giornata vedeva Mirsamad Pourseyedigolakhou coinvolto in una caduta, ma per fortuna essendo avvenuta all’interno del tratto dove i distacchi vengono neutralzzati poteva tirare un sospiro di sollievo. Nel frattempo era volata, con Bos, sempre aiutato ottimamente dal compagno Brown, che conquistava la sua terza vittoria battendo Guardini e Van Hummel, entrambi già a loro volta vincitori di tappa. Pourseyedigolakhour tagliava la linea del traguardo in 91° posizione ma, come già detto, il suo ritardo veniva annullato e quindi poteva conservare la maglia gialla, che altrimenti avrebbe perso perchè giunto a 2 minuti dai primi. Interessante la lotta per la maglia della classifica a punti che vede tre ciclisti racchiusi in nove punti (Kroupis, ancora primo, ha 71 punti, Kolar 69 e Bos 62) e che vedrà sicuramente infiammare anche la nona e penultima tappa di domani, la facile Bandar Permaisuri – Kuala Terengganu di 111 km.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Theo Bos (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 5:01:58
2 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team
3 Kenny Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli – Venezuela
4 Michael Kolar (Svk) Tinkoff-Saxo
5 Robert Forster (Ger) UnitedHealthcare Pro Cycling
6 Aidis Kruopis (Ltu) Orica Greenedge
7 Daniel Klemme (Ger) Synergy Baku Cycling Project
8 Yannick Martinez (Fra) Team Europcar
9 Francesco Chicchi (Ita) Yellow Fluo
10 Omar Bertazzo (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
11 Mohd Harrif Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
12 Youcef Reguigui (Alg) MTN – Qhubeka
13 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge
14 Ruslan Tleubayev (Kaz) Astana Pro Team
15 Alexsandr Porsev (Rus) Team Katusha
16 Matt Brammeier (Irl) Synergy Baku Cycling Project
17 Ken Hanson (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling
18 Taiji Nishitani (Jpn) Aisan Racing Team
19 Graeme Brown (Aus) Belkin-Pro Cycling Team
20 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia
21 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka
22 Burr Ho (HKg) Hong Kong – China
23 Heksa Priya Prasetya (Ina) Indonesia
24 Esteban Chaves (Col) Orica Greenedge
25 Marco Haller (Aut) Team Katusha
26 Patrick Facchini (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
27 Lex Nederlof (Ned) CCN Cycling Team
28 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha
29 Leonardo Duque (Col) Colombia
30 Mohd Saufi Mat Senan (Mas) Terengganu Cycling Team
31 Mohd Zamri Saleh (Mas) Terengganu Cycling Team
32 Carlos Alzate (Col) UnitedHealthcare Pro Cycling
33 Luigi Miletta (Ita) Yellow Fluo
34 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
35 Jeffry Romero (Col) Colombia
36 Yonnatta Monsalve (Ven) Yellow Fluo
37 Chao Hua Xue (Chn) Giant-Champion System Pro
38 Aiman Cahyadi (Ina) Indonesia
39 Dennis Van Winden (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
40 Ying Chuan Gu (Chn) Giant-Champion System Pro
41 Lok Chun Wu (HKg) Hong Kong – China
42 Suhardi Hassan (Mas) Malaysia
43 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela
44 Mohd Saiful Anuar Aziz (Mas) Terengganu Cycling Team
45 Jacques J.V. Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka
46 John Ebsen (Den) CCN Cycling Team
47 Agung Ali Sahbana (Ina) Indonesia
48 Tural Isgandarov (Aze) Synergy Baku Cycling Project
49 Mohd Adiq Othman (Mas) Terengganu Cycling Team
50 Juan Pablo Valencia (Col) Colombia
CLASSIFICA GENERALE
1 M Pourseyedigolakhour (IRI) Tabriz Petrochemical Team 30:19:00
2 Merhawi Kudus (Eri) MTN – Qhubeka 0:00:08
3 Isaac Bolivar (Col) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:00:11
4 Esteban Chaves (Col) Orica Greenedge 0:00:20
5 Petr Ignatenko (Rus) Team Katusha 0:00:36
6 Jacques J.V. Rensburg (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:40
7 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:52
8 Gianfranco Zilioli (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:01:09
9 Ghaffari Vahid (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:01:27
10 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:01:41
11 Carlos Quintero (Col) Colombia 0:01:46
12 Yonnatta Monsalve (Ven) Yellow Fluo 0:02:14
13 John Ebsen (Den) CCN Cycling Team 0:02:33
14 Amir Kolahdozhagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:03:03
15 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:03:09
16 Ariya Phounsavath (Lao) CCN Cycling Team 0:03:39
17 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:03:47
18 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:03:52
19 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge 0:04:11
20 Natnael Berhane (Eri) Team Europcar 0:04:38
21 Duber Quintero (Col) Colombia 0:04:47
22 Patrick Facchini (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:04:57
23 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli – Venezuela 0:05:33
24 Eric Sheppard (Aus) OCBC Singapore 0:05:59
25 Leonardo Duque (Col) Colombia 0:06:04
26 Ghader Mizbani Iranagh (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:07:40
27 Hari Fitrianto (Ina) CCN Cycling Team 0:09:26
28 Alexsandr Rybakov (Rus) Team Katusha 0:10:22
29 Mohd Adiq Othman (Mas) Terengganu Cycling Team 0:10:35
30 Patrick Lane (Aus) Synergy Baku Cycling Project 0:10:42
31 Mohd Fauzan Ahmad Lutfi (Mas) Malaysia 0:11:06
32 Jeffry Romero (Col) Colombia 0:11:44
33 Jason Christie (NZl) CCN Cycling Team 0:11:51
34 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge 0:12:03
35 Mehdi Sohrabi (IRI) Tabriz Petrochemical Team 0:12:08
36 Juan Pablo Valencia (Col) Colombia 0:12:34
37 King Wai Cheung (HKg) Hong Kong – China 0:12:39
38 Burr Ho (HKg) Hong Kong – China 0:12:49
39 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
40 Choon Huat Goh (Sin) OCBC Singapore 0:12:58
41 Aiman Cahyadi (Ina) Indonesia 0:13:48
42 Ying Chuan Gu (Chn) Giant-Champion System Pro 0:14:03
43 Yoshimitsu Hiratsuka (Jpn) Aisan Racing Team
44 Bradley White (USA) UnitedHealthcare Pro Cycling 0:15:00
45 Mohd Saufi Mat Senan (Mas) Terengganu Cycling Team 0:15:02
46 Mohd Rauf Nur Misbah (Mas) Malaysia 0:15:40
47 Tural Isgandarov (Aze) Synergy Baku Cycling Project 0:16:15
48 Tsgabu Grmay (Eth) MTN – Qhubeka 0:16:50
49 Luigi Miletta (Ita) Yellow Fluo 0:17:02
50 Agung Ali Sahbana (Ina) Indonesia 0:17:27

La volata della tripletta per l'olandese Bos (foto Bettini)
05-03-2014
marzo 6, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Theo Bos (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Kota Tinggi – Pekan, percorrendo 230,1 Km in 5h33′12″, alla media di 41,434 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis e il colombiano Duque. Miglior italiano Francesco Chicchi (Neri sottoli.it – Yellow Fluo), 8°. L’iraniano Mirsamad Pourseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica con 8″ sull’eritreo Kudus e 11″ sul colombiano Bolivar Hernández. Miglior italiano Gianfranco Zilioli (Androni Giocattoli – Venezuela), 8° a 1′09″.
LE SAMYN
Il belga Maxime Vantomme (Roubaix Lille Metropole) si è imposto nella corsa belga, Quaregnon – Dour, percorrendo 195,9 Km in 4h36′20″, alla media di 42,535 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Tsatevich e il francese Bouhanni. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), 5°.
TROFEJ UMAG – UMAG TROPHY
Lo sloveno Matej Mugerli (Adria Mobil) si è imposto nella corsa croata, circuito di Umago, percorrendo 161 Km in 3h46′59″ alla media di 42,558 Km/h. Ha preceduto di 4″ il croato Kvasina e l’italiano Davide Mucelli (Meridiana Kamen Team)
VUELTA MEXICO (open)
Il messicano Ignacio De Jesús Prado (Tennis Stars Code Guanajuato) si è imposto nella seconda tappa, Cuernavaca – Ruta Zapata – Cuernavaca, percorrendo 144,8 Km in 3h39′45″, alla media di 39,536 Km/h. Ha preceduto di 3″ il kazako Ayazbayev e di 8″ lo spagnolo Garcia Estevez. Miglior italiano Moreno Giampaolo (Vega – Hotsand), 30° a 2′16″. De Jesús Prado è il nuovo leader della classifica con 3″ su Ayazbayev e 8″ su Garcia Estevez. Miglior italiano Giampaolo, 27° a 2′16″.