04-08-2013
agosto 5, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
POST DANMARK TOUR – TOUR OF DENMARK
Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Roskilde – Frederiksberg, percorrendo 165,1 Km in 3h33′13″ alla media di 46,460 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Coquard e lo statunitense Farrar. Miglior italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), 4°. In classifica si impone l’olandese Wilco Kelderman (Belkin Pro Cycling Team) con 6″ sul danese Bak e 15″ sul danese Breschel. Miglior italiano Edoardo Zardini (Bardiani Valvole – CSF Inox), 4° a 33″.
VUELTA CICLISTA A LEÓN
Il russo Sergey Shilov (Lokosphinx) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Carbajal de la Legua – Villaquilambre, percorrendo 156,1 Km in 3h36′07″ alla media di 43,338 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli González González e Pardo Abarzuza. Unico italiano in gara Federico Buttò (Burgos BH – Castilla y Leon), 80° a 14′15″. In classifica si impone lo spagnolo Jordi Simon Casulleras (Coluer Bicycles) con lo stesso tempo dell’eritreo Kudus e del colombiano Rivera Guerrero. Buttò 80° a 37′14″
RIDE LONDON CLASSIC
Il francese Arnaud Démare (FDJ.fr) si è imposto nella corsa inglese, circuito di Londra, percorrendo 220,4 Km in 5h07′43″ alla media di 42,974 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) e il francese Martinez.
ANTWERPSE HAVENPIJL
Il belga Preben Van Hecke (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa belga, circuito di Anversa, percorrendo 183,5 Km in 4h00′09″ alla media di 45,846 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Van Zummeren e Steels.
TOUR OF ELK GROVE (USA)
L’italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, criterium di Elk Grove, percorrendo 140 Km in 2h41′23″ alla media di 52,050 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Anderson e lo statunitense Bradley Huff). In classifica si impone Viviani con 6″ su Anderson e 9″ sullo statunitense Murphy.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Seconda tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, il belga Johan Coenen (Team Differdange – Losch) si è imposto nella prima semitappa, Saint-François – Baillif, percorrendo 100 Km in 2h21′39″ alla media di 42,358 Km/h. Ha preceduto di 10″ il giapponese Shimizu e il francese Pierre Lebreton (Team Peltrax), nuovo leader della classifica con 2″ su Coenen e 22″ su Shimizu.
Il pomeriggio, il francese Ludovic Turpin (Vélo Club Grand Case) si è imposto nella seconda semitappa, cronometro Trois-Rivières – Gourbeyre, percorrendo 7,5 Km in 13′07″ alla media di 34,307 Km/h. Ha preceduto di 8″ il venezuelano Chacón e di 20″ il francese Monier. Il francese Pierre Lebreton (Team Peltrax) è ancora leader della classifica con 24″ su Shimizu e 34″ su Coenen.
TROFEO SOCIETA’ CICLISTICA CORSANICO (dilettanti)
L’italiano Luca Benedetti (Futura Team Matricardi) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Corsanico, percorrendo 146 Km in 3h22′51″ alla media di 43,184 Km/h. Ha preceduto di 4″ gli italiani Giuseppe Cicciari (Malmantile – Romano Gaini – Taccetti) e Mario Sgrinzato (Petroli Firenze Wega Contech)
TROFEO INTERNAZIONALE BASTIANELLI (dilettanti)
Il kazako Maxat Ayazbayev (Continental Team Astana) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Atina, percorrendo 142 Km in 3h34′50″ alla media di 39,658 Km/h. Ha preceduto di 1′13″ l’italiano Corrado Lampa (Team Delio Gallina Colosio Eurofeed) e di 1′18″ l’italiano Giorgio Cecchinel (Team Delio Gallina Colosio Eurofeed).
KELDERMAN, LA PRIMA VITTORIA VALE DOPPIO
Dopo che nella breve frazione mattutina di Asnæs il danese Magnus Cort Nielsen ha colto il suo secondo successo, anticipando con un’azione da finisseur il nostro Sonny Colbrelli, la crono di Holbæk del pomeriggio va all’olandese della Belkin, mai davanti a tutti in precedenza nei suoi due anni da professionista, che strappa anche la leadership della generale della Post Danmark Rundt a Matti Breschel e dovrà difendere 6” di margine sul più diretto inseguitore Lars Ytting Bak nella frazione conclusiva di Frederikberg.
Foto copertina: Wilco Kelderman avviato alla conquista della 5a tappa (foto CyclingPhoto.eu)
La quinta giornata della Post Danmark Rundt è stata suddivisa in due tappe distinte, con al mattino una breve frazione di 102,5 km da Høng ad Asnæs Indelukke caratterizzata da un circuito di 13,4 km da ripetere per 4 volte comprendente il secco strappo di Høve e al pomeriggio una crono pianeggiante di 12,1 km con partenza e arrivo a Holbæk. La tappa in linea è stata caratterizzata da una lunga fuga di Rasmus Guldhammer (Blue Water Cycling) e Kristoff Goddaert (Iam Cycling), ripresi nel corso del primo giro del circuito finale, e dal successivo tentativo di Martin Mortensen (Concordia) e piuttosto a sorpresa di Sacha Modolo (Bardiani-Csf) che pure in uno sprint ristretto avrebbe avuto buone chance di successo: la coppia ha mantenuto a lungo un vantaggio di una trentina di secondi e sull’ultima salita il trevigiano ha staccato il compagno d’avventura ma a soli 500 metri dal traguardo ha dovuto arrendersi al ritorno del gruppo, ridotto a una quarantina di unità, mentre è stato vincente l’immediato contrattacco di Magnus Cort Nielsen (Team Cult Energy), già vincitore della frazione inaugurale in quel di Varde, che si è imposto con 2” sul bresciano Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf) e su Pim Ligthart (Vacansoleil), mentre la classifica generale è rimasta invariata nelle prime posizioni con Matti Breschel (Saxo-Tinkoff) sempre in maglia gialla con 6” su Lars Ytting Bak (Lotto-Belisol), 14” su Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-Csf), 16” su Wilco Kelderman (Belkin) e 19” su Edoardo Zardini (Bardiani-Csf).
Il vantaggio del danese, non certo uno specialista del tic-tac, appariva però insufficiente in particolare nei confronti di due atleti molto più specialisti di lui come Bak e soprattutto Kelderman e infatti l’astro nascente olandese ha conquistato il suo primo successo da professionista, percorrendo la crono di Holbæk a una media di 49,8 km/h e infliggendo 18” di distacco al veterano della Lotto-Belisol e addirittura 31” a Breschel, più che sufficienti per conquistare la maglia gialla: per quanto riguarda il risultato parziale invece Kelderman ha inflitto 2” al sorprendente russo Timofey Kritskiy (Katusha), 3” ai due alfieri della Iam Cycling Martin Elmiger e Matthias Brändle, che hanno fatto meglio del loro più quotato compagno di squadra Gustav Erik Larsson 7° a 9”, e 5” a un Marc Cavendish (Omega-QuickStep) che si è dimostrato comunque in buona condizione pur non essendo mai riuscito in queste giornate a disputare una volata al meglio: per quanto riguarda i colori azzurri Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) è stato il migliore ma non è andato oltre il 15° posto a 14” da Kelderman mentre Zardini e Bongiorno hanno cercato di limitare i danni accusando distacchi rispettivamente di 30” e 40”. In classifica generale Kelderman conduce ora con 6” su Bak, 15” su Breschel, 33” su Zardini e 38” su Bongiorno e non dovrebbe avere problemi a controllare la situazione nella frazione conclusiva, 165,1 km sostanzialmente pianeggianti da Roskilde a Frederiksberg, e ad aggiudicarsi la Post Danmark Rundt.
Marco Salonna
03-08-2013
agosto 4, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Il britannico Bradley Wiggins (Sky ProCycling) si è imposto nella settima ed ultima tappa, cronometro Wieliczka – Cracovia, percorrendo 37 Km in 46′36″ alla media di 47,639 Km/h. Ha preceduto di 56″ l’elvetico Cancellara e di 1′14″ lo statunitense Phinney. Miglior italiano Marco Pinotti (BMC Racing Team), 4° a 1′20″. In classifica si impone l’olandese Pieter Weening (Orica – GreenEDGE) con 13″ sullo spagnolo Izagirre Insausti e 16″ sul francese Riblon. Miglior italiano Eros Capecchi (Movistar Team), 15° a 2′29″.
POST DANMARK TOUR – TOUR OF DENMARK
Due tappe disputate nel quarto giorno di gara.
Il mattino, il danese Magnus Cort Nielsen (Team Cult Energy) si è imposto nella quarta tappa, Høng – Asnæs Indelukke, percorrendo 102,5 Km in 2h19′57″ alla media di 43,944 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox) e l’olandese Ligthart. Matti Breschel (Team Saxo – Tinkoff) è ancora leader della classifica, con 4″ sul connazionale Bak e 14″ sull’italiano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani Valvole – CSF Inox).
In serata, l’olandese Wilco Kelderman (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, circuito a cronometro di Holbæk, percorrendo 12,1 Km in 14′35″ alla media di 49,783 Km/h. Ha preceduto di 2″ il russo Kritskiy e 3″ l’elvetico Elmiger. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo – Tinkoff), 15° a 14″. Kelderman è il nuovo leader della classifica, con 6″ su Bak e 15″ su Breschel. Miglior italiano Edoardo Zardini (Bardiani Valvole – CSF Inox), 4° a 33″.
VUELTA CICLISTA A LEÓN
Lo spagnolo José Antonio De Segovia Botella (Super Froiz) si è imposto nella seconda tappa, Matallana del Torio – Puente Almuhey, percorrendo 164,7 Km in 3h55′17″ alla media di 42 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Ochoa Camargo e di 2″ lo spagnolo Belda García. Unico italiano in gara Federico Buttò (Burgos BH – Castilla y Leon), 91° a 17′13″. Lo spagnolo Jordi Simon Casulleras (Coluer Bicycles) è ancora leader della classifica, con lo stesso tempo dell’eritreo Kudus e del colombiano Rivera Guerrero. Buttò 84° a 22′59″
TOUR OF ELK GROVE (USA)
L’italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Elk Grove, percorrendo 155 Km in 3h25′21″ alla media di 45,288 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Anderson e lo statunitense John Murphy (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), nuovo leader della classifica con 1″ su Viviani e 3″ su Anderson.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il lettone Janis Dakteris (Team Differdange – Losch) si è imposto nella prima tappa, Pointe à Pitre – Saint-François, percorrendo 163 Km in 3h52′13” alla media di 42,116 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Skujiņš e il belga Van Holderbeke. Dakteris è il primo leader della classifica (il prologo non era considerato valido) con 3″ su Van Holderbeke e 4″ su Skujiņš.
WIGGINS RITORNA, WEENING RIMONTA
Il campione olimpico della specialità stravince la cronometro di Cracovia, ultima tappa del Giro di Polonia, cogliendo il primo successo del 2013. Battuto di quasi un minuto Fabian Cancellara, secondo, davanti a Taylor Phinney e ad un ottimo Marco Pinotti. Grazie ad una prova da sesto posto di giornata, Pieter Weening conquista la maglia gialla finale, scalzando per 16’’ dalla vetta della generale Christophe Riblon, scavalcato anche da Izagirre.
Foto copertina: Bradley Wiggins impegnato a cronometro (foto
Ad un anno e due giorni dall’oro olimpico a cronometro nel tripudio di Londra, conclusione ideale per un 2012 irripetibile, Bradley Wiggins torna finalmente al successo, ancora sul terreno a lui più congeniale. I 37 km tra Wieliczka e Cracovia, ondulati nella prima parte e pressoché piatti nella seconda, hanno finalmente mostrato il britannico di nuovo vicino al livello dell’anno passato, dopo il fallimento di un Giro preparato per vincere e la rinuncia ad un Tour dove sarebbe stato probabilmente relegato al ruolo di luogotenente di Froome. Spazzata via la concorrenza eccellente di Cancellara e Phinney, staccati rispettivamente di 56’’ e 1’14’’, non molto distanti da un ottimo Marco Pinotti, 4° a 1’20’’ dal vincitore.
Certo, una tappa al Giro di Polonia può essere poca cosa per chi annovera nel proprio palmares un Tour de France e quattro titoli olimpici fra pista e strada, ma il significato della vittoria di oggi va ben al di là del puro riscontro tecnico: dopo aver annunciato l’intenzione di non prendere parte nemmeno alla prossima Vuelta, la verve ritrovata potrebbe indurre Wiggo a rivedere i suoi piani, e vale in ogni caso una fondamentale iniezione di fiducia per corridore che, dopo la stagione della vita, pareva essersi perso mentalmente prima che fisicamente.
Per quanto il blasone di Sir Bradley reclami la copertina, l’uomo del giorno è però Pieter Weening, il cui digiuno di successi durava addirittura da 26 mesi (tappa di Orvieto al Giro 2011). Scattato da 5° della generale, a 27’’ da Christophe Riblon, l’olandese è stato infatti in grado di emergere dal drappello di 10 atleti raccolti in appena 41’’, stampando un notevole 6° tempo, a 1’44’’ dal vincitore, e ad appena 48’’ da Cancellara. Inutile la pur ottima difesa di Riblon, non certo noto quale specialista delle prove contro il tempo, ma capace di rendere solo poco più di un secondo al chilometro a Weening, ritrovandosi alle sue spalle per appena 16’’. Fra i due si è collocato Jon Izagirre, spodestato ieri proprio dal francese, oggi in grado di salvare il secondo posto contenendo i danni ben al di là delle previsioni.
Il terzo cambio di maglia in altrettanti giorni non ha interessato neppure oggi i colori italiani, che hanno comunque visto globalmente migliorare (di pochissimo) la già incoraggiante situazione di classifica di stamani. Pozzovivo, Capecchi e Basso, partiti, rispettivamente, come 6°, 7° e 9° della graduatoria, si sono assestati alla fine al 6°, 7° e 8° posto, con scambio di piazze tra il lucano e l’umbro e lieve passo avanti del varesino, autorizzato a professare ottimismo in vista della Vuelta.
Fuori dal podio, dopo aver a lungo accarezzato il sogno del bottino pieno, è rimasto anche Rafal Majka, 10° di tappa e 4° in generale, staccato di 26’’. Alle sue spalle un Sergio Henao ritornato ad alto livello dopo la delusione del Giro d’Italia, mentre completano la top 10, dopo il terzetto italiano, Tanel Kangert e Chris Anker Sorensen, entrambi autori di un Polonia positivo ma anonimo.
Da segnalare, a margine, come Vincenzo Nibali abbia deciso di testarsi oggi per la prima volta, dopo la lunga pausa successiva al Giro. Il risultato – quasi 4’ di ritardo dal vincitore – non è eccelso, benché indubbiamente più incoraggiante rispetto a quelli delle frazioni disputate in pantofole nei giorni scorsi. La Vuelta è ancora distante tre settimane, ma alcuni avversari sembrano essere ben più avanti con la preparazione. Resta da verificare se, fra questi, vada annoverato anche Wiggins.
Matteo Novarini
BRESCHEL COLPISCE ANCORA A VEJLE
Il 28enne della Saxo-Tinkoff, che nella città dello Jutland si era già imposto nel 2008 e nel 2010, conquista il suo secondo successo consecutivo in una tappa resa durissima dal vento oltre che dalle difficoltà altimetriche e balza al comando della Post Danmark Rundt spodestando Magnus Cort Nielsen. Grandi protagonisti anche i due alfieri della Bardiani-Csf Francesco Bongiorno ed Edoardo Zardini che chiudono rispettivamente al 2° e al 5° posto e salgono nella top five della generale.
Foto copertina: Matti Breschel sul podio della terza tappa (foto Bettini)
Come da tradizione la frazione di Vejle, partita in quest’occasione da Sønderborg e lunga 197,8 km, si è rivelata come la tappa regina della Post Danmark Rundt: sulla carta le difficoltà da affrontare non erano insormontabili, con quattro gpm ultimo dei quali a 23 km dal traguardo in località Nørre Vilstrup, ma a rendere più impegnativa la corsa è stato il vento laterale che ha spezzato a più riprese il gruppo, con il Team Belkin di Wilco Kelderman particolarmente attivo nel tentare di fare selezione oltre che nell’andare a riprendere i fuggitivi della prima ora Alex Rasmussen (Garmin-Sharp), Mikhail Ignatyev (Katusha), Mark Sehested Pedersen (Blue Water Cycling), Michael Reihs (Team Cult Energy), Søren Kragh Andersen (Team Tre-For) e Mikkel Mortensen (Concordia Forsikring-Riwal), il cui vantaggio non ha mai superato i 3′, e tra gli altri hanno perso contatto anche il secondo della generale Nikola Aistrup (Concordia Forsikring-Riwal) e il vicentino Emanuele Boaro (Saxo-Tinkoff), che rappresentava sulla carta la migliore speranza azzurra dopo aver chiuso al terzo posto la Post Danmark Rundt del 2012.
Il finale presentava un circuito di 5,5 km da ripetere per tre volte caratterizzato dal breve ma secco strappo di Kiddesvej in cui Kelderman, Lars Ytting Bak (Lotto-Belisol) e Matti Breschel (Saxo-Tinkoff) hanno attaccato a più riprese finchè alla loro ruota non sono rimasti i soli Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM), Troels Vinther (Team Cult Energy), Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen) e i bravissimi neopro della Bardiani-Csf Francesco Bongiorno ed Edoardo Zardini, mentre non ce l’ha fatta a replicare il leader della generale Magnus Cort Nielsen (Team Cult Energy), rimasto in un drappello comprendente anche Marc Cavendish (Omega-QuickStep), Sacha Modolo ed Enrico Battaglin (Bardiani-Csf) e Thomas Löfkvist (Iam Cycling), che chiuderanno con un ritardo di 48”. Un attacco di Bak sull’ultima ascesa del Kiddesvey ha provocato un’ulteriore selezione facendo sì che davanti rimanessero in cinque e nello sprint ristretto Breschel, che sul traguardo di Vejle si era già imposto nel 2008 e nel 2010, ha fatto valere il suo spunto veloce cogliendo il suo secondo successo di fila dopo quello di Sønderborg nonchè il suo settimo in carriera al Giro di Danimarca, record assoluto nella storia della corsa, davanti a Bongiorno, Kelderman, Bak e Zardini nell’ordine con Wallays 6° a 9”, Leukemans 7° a 13” e Viacheslav Kuznetsov (Katusha) e Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) 8° e 9° a 21”.
Breschel è anche il nuovo leader della generale con 6” su Bak, 14” su Bongiorno, 16” su Kelderman e 19” su Zardini e, in vista della cronometro di Holbaek che sembra più favorevole agli inseguitori, potrà tentare di incrementare il proprio margine nella quarta tappa, 105 km da Høng ad Asnæs Indelukke in cui verrà percorso un circuito finale di 13,4 km da ripetere per 4 volte comprendente lo strappo di Høve, la cui ultima vetta è posta ai -3 dal traguardo.
Marco Salonna
02-08-2013
agosto 3, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Il colombiano Darwin Atapuma Hurtado (Colombia) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Bukowina Tatrzańska, percorrendo 192 Km in 5h19′36″ alla media di 36,045 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) e di 22″ il ceco Konig. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 4° a 22″. Riblon è il nuovo leader della classifica con 19″ sullo spagnolo Izagirre Insausti e 20″ sul polacco Majka. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 6° a 33″.
POST DANMARK TOUR – TOUR OF DENMARK
Il danese Matti Breschel (Team Saxo – Tinkoff) si è imposto anche nella terza tappa, Sønderborg – Vejle, percorrendo 197,8 Km in 4h44′41″ alla media di 41,688 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’taliano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani Valvole – CSF Inox) e l’olandese Kelderman. Breschel è il nuovo leader della classifica, con 6″ sul connazionale Bak e 14″ su Bongiorno.
VUELTA CICLISTA A LEÓN
Lo spagnolo Jordi Simon Casulleras (Coluer Bicycles) si è imposto nella prima tappa, Tabuyo del Monte – Molinaseca, percorrendo 157,4 Km in 3h26′15″ alla media di 45,789 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Rivera e l’eritreo Kudus. Unico italiano in gara Federico Buttò (Burgos BH – Castilla y Leon), 59° a 8′11″.
TOUR OF ELK GROVE (USA)
Lo statunitense Chad Haga (Team Optum p/b Kelly Benefit Strategies) si è imposto nel prologo, circuito di Elk Grove Village, percorrendo 7,2 Km in 8′31″ alla media di 51,429 Km/h. Ha fatto registrare lo stesso tempo del connazionale Murphy e di 4″ il canadese Anderson. Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team), 8° a 8″.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il team lettone Rietumu-Delfin si è imposto nel prologo, cronometro a squadre di Pointe à Pitre, percorrendo 4,6 Km in 5′21″ alla media di 51,589 Km/h. Ha preceduto di 3″ il team lussemburghese Team Differdange – Losch e di 8″ il team francese Team Peltrax-CSD. Il lettone Andris Smirnovs (Rietumu-Delfin) è il primo leader “virtuale” poichè il prologo non era valido per la classifica generale
LE ULTIME MONTAGNE LANCIANO RIBLON
Il francese attacca di nuovo e stacca i diretti rivali sul circuito di Bukowina Tatrzanska, strappando la maglia gialla a Jon Izagirre. L’eroe del Pordoi deve però cedere il successo di tappa a Darwin Atapuma, fra i protagonisti della maxi-fuga che ha caratterizzato la tappa. Lotta ancora apertissima per il successo finale, con nove atleti raccolti in 40’’ alla vigilia della cronometro conclusiva.
Foto copertina: Christophe Riblon, nuovo leader del Giro di Polonia (foto Szymon Gruchalski)
È durata appena ventiquattro ore la permanenza in giallo di Jon Izagirre, capace ieri di sfilare beffardamente le insegne del primato dalle spalle di Rafal Majka grazie ad un abbuono. A spodestarlo ha provveduto oggi Christophe Riblon, capace in questo Giro di Polonia di vincere sul Pordoi, e già ieri promotore di un attacco nel finale che lo aveva portato non lontano dalla maglia gialla. Nel miglior momento di una carriera lunga e sino a poche settimane fa impreziosita quasi esclusivamente dalla tappa di Ax-3-Domaines al Tour 2010, il francese ha proseguito la sua striscia aurea con un’azione nata al quinto ed ultimo passaggio sulla salita di Zab, su pendenze che sfioravano il 20%.
Al momento dell’attacco, affondato ad una quindicina di chilometri dal traguardo, al comando pedalavano Darwin Atapuma e Sergei Chernetsky, superstiti dei trentadue fuggitivi che avevano animato larga parte della tappa. Riblon si è dapprima riportato sugli immediati inseguitori, fra i quali ancora figuravano gli ottimi Santaromita ed Ulissi, per poi accelerare nuovamente sull’ascesa finale. Kiserlovski – altro reduce del tentativo della prima ora – è stato il solo a reggere l’urto per alcune centinaia di metri, prima di cedere e guardare da lontano la divisa Ag2r superare prima di slancio Chernetsky e poi acciuffare Atapuma, capace però di accodarsi. Suscitando la comprensibile ma ingiustificata rabbia di Riblon, il colombiano si è piazzato a ruota negli ultimi 2 km, approfittando del lavoro da cui il francese non poteva esimersi per andare in caccia del primato.
Solo negli ultimi 150 metri Atapuma ha rimesso fuori il naso, vincendo in carrozza una volata di fatto mai cominciata, e prendendosi la miglior rivincita dopo i fatti di ieri, quando – stando al DS Claudio Corti – i compagni di fuga lo avevano invitato con garbo meno che oxfordiano ad abbandonare un tentativo.
Staccato sotto il traguardo di 2’’, Riblon ha aggiunto sei secondi d’abbuono ai venti guadagnati sulla strada nei confronti degli avversari, issandosi in vetta alla generale con 19’’ su Izagirre. Lo spagnolo e tutti gli altri uomini di alta classifica, regolati all’arrivo Leopold Konig, altro ex battistrada, non sono andati al di là di qualche schermaglia, rimandando di fatto ogni verdetto a domani, sul terreno dei 37 km a cronometro verso Cracovia. Una prova non certo congeniale al neo-capoclassifica, che rischia di veder evaporare il tesoretto messo da parte con l’impresa del Pordoi e l’attacco odierno.
Izagirre, Majka, Henao, Weening, Pozzovivo, Capecchi, Kiserlovski e Ivan Basso – molto più avanti nella preparazione in ottica Vuelta rispetto a quasi tutti i possibili rivali – scatteranno domani dalla rampa di Wieliczka con distacchi compresi fra i 19 e i 40 secondi, teoricamente in corsa per qualsiasi posto sul podio. L’assenza di reali specialisti delle prove contro il tempo e la natura nervosa della prima parte del tracciato rendono l’esito particolarmente incerto, complice la carenza di reali scontri negli ultimi giorni fra i pretendenti, giunti sempre compatti, con l’ovvia eccezione della nuova maglia gialla. Motivo d’interesse in più per una tappa che alla vigilia si immaginava decisiva, ma non in questa misura.
Matteo Novarini
DOPPIETTA SAXO A SØNDERBORG
Dominio della formazione di Bjarne Riis che nella seconda frazione della Post Danmark Rundt conquista i primi due posti con Matti Breschel e con Mario Kump, abile a pilotare il compagno di squadra nella volata finale. Nuova delusione per Mark Cavendish, solo 6° dietro a Moreno Hofland, Tyler Farrar e Wilco Kelderman, mentre Magnus Cort Nielsen conserva la leadership della generale.
Foto copertina: Breschel e Kump festeggiano l’1-2 (foto CyclingPhoto.eu)
La seconda tappa della Post Danmark Rundt, 180 km da Ribe a Sønderborg con un solo GPM posto a 50 km dal traguardo, si presentava come una nuova frazione adatta ai velocisti e, a differenza di quanto accaduto a Varde con la fuga di giornata andata in porto e il successo di Magnus Cort Nielsen (Team Cult Energy), le squadre degli sprinter non si sono lasciate sfuggire l’occasione andando a chiudere a 20 km dal traguardo sui battistrada Matthias Brandle (Iam Cycling), Martijn Verschoor (Novo Nordisk), Rasmus Quaade (Team TreFor), Mikkel Mortensen (Concordia Forsikring-Riwal) e Rolf Broge (Post Danmark) – che hanno dato vita alla fuga che ha caratterizzato gran parte della tappa dopo che, nelle fasi iniziali, ci aveva provato il nostro Edoardo Zardini (Bardiani-Csf) – e neutralizzando il successivo contrattacco portato da Michael Mørkøv (Saxo-Tinkoff) e Jens Debusschere (Lotto-Belisol). Il finale è stato in ogni caso piuttosto convulso e ha visto emergere la Saxo-Tinkoff con Mario Kump che ha lanciato talmente bene Matti Breschel che ha guadagnato diversi metri di margine e solo nelle ultime pedalate è stato superato dal vicecampione mondiale di Melbourne, che ha colto il suo sesto successo in carriera al Giro di Danimarca nonchè il primo in un 2013 fin qui piuttosto sfortunato, al pari delle stagioni precedenti trascorse alla Rabobank. Al terzo posto ha concluso il 21enne olandese Moreno Hofland (Belkin) davanti a Tyler Farrar (Garmin-Sharp) e a un Wilco Kelderman (Belkin) che, accanto alle già note qualità di passista scalatore, ha dimostrato di possedere un discreto spunto veloce togliendosi lo sfizio di precedere un MarK Cavendish (Omega-QuickStep) ancora deludente. Nulla da fare anche per gli italiani che non sono riusciti a inserirsi nello sprint finale mentre la nuova classifica generale subisce lievi modifiche per via degli abbuoni e vede al comando Cort Nielsen con 1” su Nikola Aistrup (Concordia Forsikring), 7” su Lars Ytting Bak (Lotto-Belisol), 11” su Breschel, 15” su Kump e Pim Lighthart (Vacansoleil) mentre il grosso del gruppo ha un distacco di 21″. La terza tappa, 197,8 km da Sønderborg al tradizionale traguardo Vejle, è piuttosto nervosa con quattro GPM disseminati lungo il percorso ma il finale è molto meno impegnativo rispetto a un anno fa, quando a imporsi fu Lars Petter Nordhaug, e non dovrebbero esserci distacchi tra coloro che puntano al successo finale.
Matteo Novarini
01-08-2013
agosto 2, 2013 by Redazione
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TOUR DE POLOGNE
Il norvegese Thor Hushovd (BMC Racing Team) si è imposto nella quinta tappa, Nowy Targ – Zakopane, percorrendo 160,5 Km in 3h54′40″ alla media di 41,036 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Ladagnous e l’italiano Daniele Ratto (Cannondale Pro Cycling Team). Lo spagnolo Jon Izagirre Insausti (Euskaltel – Euskadi) è il nuovo leader della classifica con 1″ sul polacco Majka e 5″ sul colombiano Henao Montoya. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 7° a 14″.
POST DANMARK TOUR – TOUR OF DENMARK
Il danese Matti Breschel (Team Saxo – Tinkoff) si è imposto nella seconda tappa, Ribe – Sønderborg, percorrendo 177,5 Km in 4h17′38″ alla media di 41,338 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Kump e l’olandese Hofland. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo – Tinkoff), 19°. Il danese Magnus Cort Nielsen (Team Cult Energy) è ancora leader della classifica, con 1″ sul connazionale Aistrup e 7″ sul connazionale Bak. Miglior italiano Edoardo Zardini (Bardiani Valvole – CSF Inox), 11° a 20″.
HUSHOVD NON SI FERMA PIU’
Tornato al successo in gare World Tour due giorni fa, il norvegese bissa sul traguardo di Zakopane, regolando un gruppo molto più numeroso del previsto. Un abbuono di 10’’ consente a Jon Izagirre di scalzare Rafal Majka per un solo secondo dalla vetta della generale. Domani ultime montagne da scalare sul circuito di Bukowina Tatrzanska, prima della cronometro decisiva di sabato.
Foto copertina: Thor Hushovd, fresco vincitore della quinta tappa (foto Szymon Gruchalski)
Ci si attendeva la prima sfida tra gli uomini di classifica dopo due giorni di pianura, e invece la quinta tappa del Giro di Polonia ha visto i big sfilare compatti sul traguardo di Zakopane, al termine di una frazione molto sopravvalutata alla vigilia. I sei GPM in programma, generosamente classificati come prima e seconda categoria, non hanno tagliato fuori neppure gli sprinter più resistenti, capaci di riproporre in quota un canovaccio non distante da quello degli epiloghi degli ultimi due giorni.
Ad approfittarne, in assenza di un guastafeste à la Taylor Phinney, è stato Thor Hushovd, tornato appena due giorni fa al successo su un palcoscenico di prestigio, ora alla seconda vittoria nel giro di 48 ore, grazie ad una volata magistralmente lanciatagli dagli uomini del Team Sky. La più consistente opposizione è venuta da Matthieu Ladagnous, ottimo ma distante secondo, mentre un incoraggiante Daniele Ratto, già ieri segnalatosi con un piazzamento in top 10, ha completato il podio, davanti a Luka Mezgec e David Tanner.
Il nulla di fatto in termini di distacchi non ha però impedito un cambio di maglia gialla, grazie agli abbondanti abbuoni messi a disposizione dagli organizzatori per incentivare la combattività: nella cervellotica classifica giornaliera che combina GPM e sprint, Jon Izagirre è risultato terzo, beneficiando di 10’’ di bonus appena sufficienti ad issarlo al comando della generale, con un solo secondo di margine sull’ex leader Rafal Majka. Vani dunque gli sforzi di Sergio Henao, 2° stamane a 4’’, lanciatosi in un infruttuoso sprint culminato nel sesto posto di tappa, e di Christophe Riblon, partito 3° a 6’’, fra i promotori dell’unica azione davvero interessante offerta dalla gara.
La tappa ha offerto le fasi più concitate in avvio, quando 40 km circa di battaglia ininterrotta hanno lanciato in avanscoperta un drappello composto da Michal Golas, Mathias Frank, Tomasz Marczynski, Jussi Veikkanen, Jacek Morajko, Nikolay Mihaylov e Pawel Cieslik. Il team Colombia si è sobbarcato larga parte dell’inseguimento, concedendo ai sette fuggitivi un vantaggio massimo intorno ai 5’, annullato a 25 km mal contati dal traguardo.
Con i battistrada ormai in vista, qualche scaramuccia è cominciata nel plotone al secondo ed ultimo passaggio sull’ascesa di Glodowka, ma per veder partire l’azione più significativa si è dovuta attendere la discesa: Paterski si è mosso per primo, portandosi dietro Riblon, Atapuma, Cernetski, Luis Leon Sanchez e Kiserlovski, giungendo in loro compagnia a guadagnare fino a 16’’. Ancora ignari della beffa che li attendeva al traguardo, i Saxo Bank si sono incaricati di chiudere, coronando l’inseguimento a 5 km dalla conclusione. I 2 km di salita restanti sono scivolati via senza scosse particolari, animati soltanto da qualche allungo senza pretese, fra cui quello del campione d’Italia Santaromita.
Lampre e Garmin si sono contese la testa al momento del lancio dello sprint, cedendola alla fine al tandem colombiano Uran – Henao, agevolmente risucchiato comunque da Hushovd e non solo negli ultimi 200 metri.
Gli scalatori dovranno a questo punto giocarsi il tutto per tutto domani, lungo i 192 km del circuito di Bukowina Tatrzanska, caratterizzato da tre salite per ciascuno dei cinque giri previsti. Se neppure le quindici ascese dovessero bastare a creare selezione, i verdetti verrebbero affidati – come peraltro da molti pronosticati alla partenza – alla cronometro conclusiva di 37 km. Distanza sufficiente a riscrivere del tutto una graduatoria ancora incredibilmente corta.
Matteo Novarini