15-08-2013

agosto 16, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella quarta tappa, Essen – Vlijmen, percorrendo 169,6 Km in 3h47′36″ alla media di 44,710 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard) e l’olandese Lars Boom (Belkin Pro Cycling Team), nuovo leader della classifica con 1″ su Greipel e 3″ sul francese Démare. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 7° a 13″

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Lo spagnolo Raul Alarcon García (Louletano – Dunas Douradas) si è imposto nella settima tappa, Termas de Monfortinho – Gouveia, percorrendo 176,3 Km in 4h45′45″ alla media di 37,018 Km/h. Ha preceduto di 1′30″ i portoghesi Lemos Pinto e Alves Sousa. Miglior italiano Alfredo Balloni (Ceramica Flaminia – Fondriest), 18° a 1′41″. Lo spagnolo Sergio Pardilla Bellón (MTN Qhubeka) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del portoghese Sousa Barbosa e 7″ sullo spagnolo César Veloso. Miglior italiano Andrea Manfredi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 30° a 12′20″.

VUELTA AL SUD DE BOLIVIA

Il boliviano Oscar Soliz Vilca (Movistar Team América) si è imposto anche nella seconda tappa, cronometro El Tejar – Punilla, percorrendo 21 Km in 34′56″ alla media di 36.069 Km/h. Ha preceduto di 2′34″ il colombiano Villegas Cardona e di 2′39″ il boliviano Juchani. Soliz è ancora leader della classifica con 4′44″ sul colombiano Calderón e 8′16″ sul boliviano Campero Villaroel.

CICLOCROSSISTI ALLA RIBALTA: STYBAR TRIONFA, BOOM INSIDIA DEMARE

agosto 15, 2013 by Redazione  
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Finale convulso in quel di Brouwersdam con tre corridori che si avvantaggiano e il ceco dell’Omega-QuickStep che coglie il successo davanti all’argentino della Lampre-Merida e all’olandese campione uscente dell’Eneco Tour, che in classifica generale si porta a un solo secondo dal dal francese della Fdj. Occasione persa per Giacomo Nizzolo che chiude 4° regolando il resto del plotone con Manuel Belletti, Danilo Napolitano e Davide Appollonio anch’essi nella top ten.

Foto copertina: Stybar è ceco… ma vede benissimo la vittoria (foto Profimedia.cz)

Dopo le prime due giornate nelle Fiandre Occidentali l’Eneco Tour è approdato in Olanda con la terza tappa, 187,3 km completamente piatti da Oosterhout a Brouwersdam, un circuito finale di 37 km da ripetere per due volte e l’insidia del vento, in particolare nei diversi chilometri che costeggiavano il Mare del Nord. La corsa è vissuta sulla fuga di Eloy Teruel (Movistar), Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen), Axel Domont (Ag2r) e Alex Rasmussen (Garmin-Sharp), il cui vantaggio massimo ha sfiorato i 6′ dopo una trentina di chilometri, e soprattutto sui ripetuti attacchi dell’Omega-QuickStep che ha tentato di selezionare il gruppo nei tratti maggiormente esposti al vento. In realtà, solo a 70 km dal traguardo il plotone si è spezzato in tre tronconi con una trentina di atleti rimasti davanti e la Lotto-Belisol di Andrè Greipel e la Fdj del leader Arnaud Démare a collaborare con la corazzata belga. L’aumento dell’andatura ha fatto, inoltre, in modo che i quattro fuggitivi venissero ripresi ma la Bmc di Taylor Phinney, coinvolto qualche chilometro prima in una caduta senza conseguenze, la RadioShack di Maxime Monfort e Giacomo Nizzolo e l’Orica-GreenEdge di Pieter Weening sono riuscite, dopo aver perso inizialmente una trentina di secondi, a organizzare un inseguimento efficace e a riportare sotto insieme i rispettivi leader. Ne è seguito un rallentamento che ha consentito di rientrare anche al terzo troncone, che comprendeva tra gli altri un Bradley Wiggins (Team Sky) che in queste tre giornate ha costantemente stazionato nelle posizioni di coda dando l’impressione di essere focalizzato esclusivamente sulla crono di Sittard del quinto giorno di gara e, soprattutto, sulla prova contro il tempo iridata di Firenze. Approfittando del momento di calma Wallays è ripartito e con lui il compagno di squadra Laurens De Vreese, già in fuga nelle prime due tappe e a caccia di punti per la classifica degli sprint intermedi e per quella della combattività. I due sono comunque sempre stati tenuti nel mirino da un gruppo nel quale, di tanto in tanto, l’Omega-QuickStep tentava ancora di accelerare ma senza sortire alcun effetto e nel quale si è visto anche Marcel Kittel (Argos-Shimano), evidentemente lontano dalla sfavillante condizione del Tour de France, in testa a tirare per una possibile volata di John Degenkolb. Dopo il ricongiungimento avvenuto ai -16 dal traguardo sono iniziate le grandi manovre per lo sprint ma la corsa si è decisa ai -3 quando Greipel, che si trovava in quel momento in quarta posizione, ha tentato di ripetere quanto fatto da Theo Bos per Mark Renshaw nella tappa di Aardoie facendo il buco per il compagno Jürgen Roelandts. La situazione, però, era molto differente dal momento che alla ruota del 28enne fiammingo c’erano anche Max Richeze (Lampre-Merida), ben pilotato in precedenza da Davide Viganò, e l’ex ciclocrossista Zdenek Stybar (Omega-QuickStep) con Lars Boom (Team Belkin) abile a cogliere l’attimo fuggente e ad accodarsi dopo. La tattica della Lotto-Belisol ha portato a non raccogliere nulla nè con Roelandts – che, incurante dei tre atleti che aveva a ruota, ha tirato dritto finendo inevitabilmente per esaurire le proprie energie e rimbalzare indietro – nè con Greipel, che non ha potuto giocarsi la vittoria. La lotta è stata racchiusa, infatti, tra gli uomini rimasti davanti con Boom, interessato anche alla classifica generale dopo il successo del 2012, che è partito lunghissimo e Richeze che lo ha saltato ai 250 metri ma a sua volta ha iniziato la sua progressione troppo da lontano e ne ha approfittato Stybar per saltarlo poco prima della linea del traguardo e imporsi davanti all’argentino e a Boom in quello che è il suo secondo successo stagionale, meritato comunque dall’Omega-QuickStep dopo quanto fatto nei chilometri precedenti, dopo una tappa al Giro del Mediterraneo. Chi può invece rammaricarsi è Nizzolo che ha battuto Greipel nella volata per il quarto posto con gli altri due azzurri Manuel Belletti (Ag2r) e Danilo Napolitano (Accent Jobs) 6° e 7° e Davide Appollonio (Ag2r) 9° alle spalle di Alexander Porsev (Katusha) e davanti a José Joaquín Rojas (Movistar) mentre Démare non è andato oltre la 12a piazza. In classifica generale il 21enne francese rimane al comando ma con appena 1” su Boom – che, giorno dopo giorno, ha sempre rosicchiato qualcosina rispetto ai diretti rivali – e 3” su Stybar (altro atleta che può dire la sua fino al Mur de Grammont in cima al quale si concluderà l’Eneco Tour) e su Renshaw con Philippe Gilbert (Bmc) 5° a 4”, Tyler Farrar (Garmin-Sharp) 6° a 6” e Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) e Filippo Pozzato (Lampre-Merida) rispettivamente 9° e 15° con un distacco per entrambi di 10”. La quarta tappa, 169,6 km da Essen a Vlijmen, dovrebbe costituire una nuova opportunità per le ruote veloci prima della crono di Sittard che aprirà la fase decisiva.

Marco Salonna

14-08-2013

agosto 15, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Il ceco Zdenek Stybar (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella terza tappa, Oosterhout – Brouwersdam, percorrendo 187,3 Km in 4h14′00″ alla media di 44,244 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze e l’olandese Boom. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard), 4° a 2″. Il francese Arnaud Démare (FDJ.fr) è ancora leader della classifica con 1″ su Boom e 3″ su Stybar. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 9° a 10″

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Il francese Maxime Daniel (Sojasun) si è imposto nella sesta tappa, Sertã – Castelo Branco, percorrendo 180 Km in 4h34′36″ alla media di 39,330 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Piechele (Ceramica Flaminia – Fondriest) e il portoghese Silvestre. Lo spagnolo Sergio Pardilla Bellón (MTN Qhubeka) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del portoghese Sousa Barbosa e 7″ sullo spagnolo César Veloso. Miglior italiano Matteo Fedi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 16° a 1′38″.

VUELTA AL SUD DE BOLIVIA

Il boliviano Oscar Soliz Vilca (Movistar Team América) si è imposto nella prima tappa, Sucre – Zudáñez, percorrendo 145 Km in 4h13′01″ alla media di 34,385 Km/h. Ha preceduto di 1′41″ il colombiano Calderón e di 4′06″ il boliviano Campero. Soliz Vilca è il primo leader della classifica con 1′45″ su Calderón e 4′59″ sul boliviano Cotumba.

DÉMARE, LEONE DELLA FOREST

agosto 14, 2013 by Redazione  
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Impressionante prova di forza del francese classe ‘91 che svernicia letteralmente Philippe Gilbert sull’erta che concludeva la seconda tappa dell’Eneco Tour imponendosi quasi per distacco davanti al campione del mondo, a Tyler Farrar, a Marko Kump e a un convincente Alessandro Petacchi e conquistando la leadership della generale a discapito di Mark Renshaw, penalizzato da una foratura a 2,5 Km dal traguardo. Discreta prova per Pippo Pozzato che chiude 7° anche se gli è mancato qualcosa negli ultimi metri, guadagnano terreno sui diretti rivali per la generale Taylor Phinney, Lars Boom e Jan Bakelants.

Foto copertina: Démare ad un passo dal successo (Photopress.be)

La seconda tappa dell’Eneco Tour, 176,9 km da Aardoie a Forest, si presentava come una frazione insidiosa per via della presenza di 6 gran premi della montagna con le difficoltà maggiori concentrate negli ultimi 20 km, che prevedevano in rapida successione i muri di Alsemberg e Bruine Put oltre all’erta finale di poco meno di un km con una pendenza intorno al 5% che conduceva al traguardo. Come già accaduto nella frazione inaugurale di Aardoie la squadra che si è distinta nella prima parte di gara è stata la locale TopSport Vlaanderen con il leader della classifica degli sprint intermedi Laurens De Vreese che si è nuovamente lanciato in avanscoperta insieme al compagno Tim Declercq, a Matthew Hayman (Team Sky) e a Gediminas Bagdonas (Ag2r). I quattro hanno acquisito – in coincidenza con lo scollinamento sulla Côte de Trieu, prima ascesa di giornata – un vantaggio di 6′48” sul gruppo tirato dalla Belkin del leader della generale Mark Renshaw e di Lars Boom, dalla Bmc di Philippe Gilbert e dalla Lotto-Belisol di Andrè Greipel, indubbiamente la formazione più attiva nell’inseguimento, e hanno dato l’impressione di potercela fare quando, sulle ultime due salite, gli attacchi dell’Omega-QuickStep, dapprima con Gert Steegmans e successivamente con Niki Terpstra in compagnia di Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), hanno sfaldato il plotone dando il via a una serie di scatti e controscatti, in cui si sono distinti tra gli altri Lieuwe Westra (Vacansoleil), Gilbert e anche il brianzolo Davide Viganò (Lampre-Merida) e facendo sì che per qualche chilometro nessuna squadra fosse in grado di organizzare una rincorsa efficace. Ben presto, però, la Garmin-Sharp di Tyler Farrar, che ha potuto contare su due gregari di lusso come Nick Nuyens e Johan Van Summeren (già vincitori in passato, rispettivamente, del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix), ha preso con decisione il comando delle operazioni e il vantaggio dei battistrada (rimasti in tre per il cedimento di Bagdonas) che ancora superava il minuto in cima al Bruine Put, ha iniziato a calare drasticamente fino al ricongiungimento avvenuto ai -3 dal traguardo. Ai piedi dell’erta conclusiva Taylor Phinney (Bmc) è stato eccezionale nel portare davanti Gilbert alla cui ruota si sono posizionati nell’ordine Farrar, un Filippo Pozzato (Lampre-Merida) finalmente nel vivo della corsa e Arnaud Démare (Fdj), mentre non ha potuto giocarsi le sue carte Renshaw rimasto vittima di una foratura nel finale. Ai 400 metri il campione del mondo ha lanciato la sua progressione, che nei giorni migliori avrebbe mandato al tappeto tutti i rivali, ma, sebbene si sia dimostrato in netta crescita rispetto alle precedenti uscite stagionali (a partire da un Tour de France quasi del tutto anonimo), il 31enne di Verviers non è riuscito a fare il vuoto a differenza di uno strepitoso Démare, che lo ha letteralmente sverniciato negli ultimi 150 metri andando a conquistare il più prestigioso dei suoi 8 successi stagionali con un grande margine sullo stesso Gilbert che a fatica ha salvato la piazza d’onore dalla rimonta di Farrar, brillante su un arrivo apparentemente troppo duro per le sue caratteristiche, mentre 4° ha chiuso Marko Kump (Saxo-Tinkoff), 5° un Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) decisamente convincente se si considera che è alla seconda corsa dopo diversi mesi di inattività, 6° la sorpresa di giornata Jempy Drucker (Accent Jobs) e 7° un Pozzato che non ha avuto il cambio di ritmo in volata ma del quale va comunque sottolineato il ritorno a discreti livelli. Alle spalle del vicentino si è piazzato un ottimo Phinney, che se avesse potuto disputare la propria corsa sarebbe stato forse l’unico a poter insidiare Dèmare e che grazie ai buchi formatisi sullo strappo finale ha guadagnato, al pari degli atleti che l’hanno preceduto, di Boom e di Jan Bakelants (RadioShack), 5” su un deludente Greipel (solo 12° al traguardo), Wilco Kelderman (Belkin), Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep), Peter Weening (Orica-GreenEdge) e un Renshaw accreditato con il tempo di questo gruppetto mentre il distacco di Terpstra, Westra, Maxime Monfort (RadioShack) e Moreno Moser (Cannondale) è stato conteggiato in 12”. La nuova classifica generale vede pertanto al comando Démare con 3” su Renshaw, 4” su Gilbert, 6” su Farrar, 7” su Boom e 8” su Phinney mentre Petacchi e Pozzato sono 8° e 11°, entrambi con un ritardo di 10”. L’Eneco Tour approda ora in Olanda con la terza tappa, 187,3 km da Oosterhout a Brouwersdam senza neppure un gran premio della montagna ma con l’insidia del vento dal momento che i corridori pedaleranno per larghi tratti in riva al Mare del Nord.

Marco Salonna

13-08-2013

agosto 14, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

Il francese Arnaud Démare (FDJ.fr) si è imposto nella seconda tappa, Aardoie – Forest (Bruxelles), percorrendo 176,9 Km in 4h03′34″ alla media di 43,577 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gilbert e lo statunitense Farrar. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 5°. Démare è il nuovo leader della classifica con 3″ sull’australiano Renshaw e 4″ su Gilbert. Miglior italiano Petacchi, 8° a 10″

TOUR DE L’AIN (Francia)

L’olandese Wouter Poels (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Nantua – Belley, percorrendo 126,2 Km in 3h15′13″ alla media di 38,787 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e di 1′12″ il francese Gadret. Miglior italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli – Venezuela), 9° a 1′46″. In classifica si impone Bardet con 1′13″ sullo spagnolo Sánchez Gil e 1′15″ su Gadret. Miglior italiano Sella, 30° a 16′54″.

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Giorno di riposo

RENSHAW, 1200 METRI DI FELICITA’

agosto 13, 2013 by Redazione  
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Grazie a una perfetta azione di squadra del Team Belkin il velocista australiano sorprende tutti nella prima tappa dell’Eneco Tour avvantaggiandosi in una curva a gomito e tagliando in solitaria il traguardo di Aardoie con 2” sul resto del gruppo regolato da André Greipel. Prova d’assieme convincente per gli azzurri che piazzano quattro atleti nella top ten con Giacomo Nizzolo 3°, Elia Viviani 5°, Davide Appollonio 8° e Alessandro Petacchi, al debutto con la maglia dell’Omega-QuickStep, 9° mentre Bradley Wiggins rimane attardato per un ventaglio ed esce dai giochi per la classifica generale.

Foto copertina: Renshaw, vittoria quasi in solitaria per il velocist australiano (Photopress.be)

Si è aperta con una frazione di 175,3 km senza particolari difficoltà altimetriche da Koksijde ad Aardoie la 9a edizione dell’Eneco Tour, corsa a tappe di una settimana nei Paesi del Benelux nata nel 2005 in coincidenza con l’avvento dell’allora Pro Tour. Tra i protagonisti al via su tutti Bradley Wiggins (Team Sky), che ha dimostrato al Giro di Polonia di essere sulla buona strada per contendere il titolo di campione del mondo nella crono di Firenze a Tony Martin, l’iridato in linea Philippe Gilbert (Bmc), ancora alla ricerca della migliore condizione, e il dominatore delle volate del Tour de France Marcel Kittel (Argos-Shimano) ma anche diversi altri nomi di spicco quali il campione uscente Lars Boom, Wilco Kelderman e Mark Renshaw (Team Belkin), Taylor Phinney (Bmc), Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep), Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), Johnny Hoogerland e Lieuwe Westra (Vacansoleil), Andre Greipel (Lotto-Belisol), Stijn Devolder, Maxime Monfort e Jan Bakelants (RadioShack), Simon Spilak (Katusha), Tyler Farrar e Alex Rasmussen (Garmin-Sharp), John Degenkolb (Argos-Shimano), Daryl Impey e Pieter Weening (Orica-GreenEdge), José Joaquín Rojas (Movistar), Yauheni Hutarovich (Ag2r) e Arnaud Démare (Fdj). L’Italia si presenta con una nutrita pattuglia di sprinter capeggiata da Alessandro Petacchi, che al debutto con la maglia dell’Omega-QuickStep potrà giocarsi in pieno le sue chances alla luce delle assenze di Mark Cavendish e Tom Boonen, e comprendente Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff), Giacomo Nizzolo (RadioShack), Jacopo Guarnieri (Astana), Elia Viviani (Cannondale), Manuel Belletti e Davide Appollonio (Ag2r) e Danilo Napolitano (Accent Jobs) mentre l’atleta più accreditato per un buon piazzamento in classifica generale sembra Moreno Moser (Cannondale), sempre che la condizione sia la stessa dell’ultima settimana del Tour e della Clásica San Sebastian. Con lui tenteranno di far bene Daniel Oss (Bmc), Mirko Selvaggi (Vacansoleil) e l’enigmatico Filippo Pozzato (Lampre-Merida), ancora a secco di risultati di prestigio in questo 2013. La prima tappa ha avuto un andamento piuttosto soporifero fino a 10 km dal traguardo – con l’Argos-Shimano di Kittel e successivamente anche la Lotto-Belisol di Greipel e l’Omega-QuickStep di Petacchi a controllare senza patemi la fuga di tre atleti di seconda fascia quali Laurens De Vreese e Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen-Baloise) e Benjamin Verraes (Accent Jobs-Wanty), che pure avevano acquisito fino a oltre 8′ di margine dopo 50 km – finchè Orica-GreenEdge e Bmc, approfittando di un tratto di vento laterale, hanno accelerato violentemente facendo sì che rimanessero attardati una ventina di atleti tra cui Devolder, un Juan Josè Cobo (Movistar) mai competitivo in questa stagione e soprattutto un Wiggins evidentemente poco interessato alla classifica generale di questo Eneco Tour, sebbene con lui siano rimasti tre compagni di squadra compresi gli uomini veloci Bernhard Eisel e Ben Swift, che giungerà al traguardo con un ritardo di 3′50”. Sono quindi iniziate le grandi manovre per quello che doveva essere lo sprint finale ma, in una curva a gomito posta a 1200 metri dal traguardo, il Team Belkin che si trovava in quel momento in testa al gruppo ha sorpreso tutti con Theo Bos che ha fatto il buco a Mark Renshaw che ha potuto così guadagnare diverse decine di metri di margine e, approfittando del momento di disorganizzazione degli inseguitori e facendo valere quelle doti che nel 2001 l’avevano portato a conquistare la Coppa del Mondo su pista nel chilometro lanciato, ha tirato dritto fino al traguardo conservando un leggero margine di vantaggio e conquistando il secondo successo stagionale dopo la Clásica de Almería. Con 2” di distacco è giunto il resto del plotone regolato agevolmente da Greipel in una volata in cui gli azzurri si sono fatti valere portando a casa il 3° posto con Nizzolo, il 5° con Viviani, l’8° con Appollonio e il 9° con Petacchi mentre 4° ha chiuso Maximilian Richeze (Lampre-Merida), 6° Phinney e 7° Michael Van Staeyen (TopSport Vlaanderen) con il grande sconfitto del giorno Kittel solo 24°. Il primo leader della classifica generale è naturalmente Renshaw che tra distacco e abbuoni ha accumulato un margine di 6” su Greipel, 7” su Jacobs, 8” su Nizzolo e Verraes e 9” su Boom, che dal canto suo ne ha guadagnati 3 sui diretti rivali per la generale passando per primo in un traguardo volante. L’Eneco Tour si deciderà nelle ultime tre giornate con la crono di Sittard-Geelen seguita da due frazioni in cui verranno scalati la Cote de la Redoute e il Mur de Grammont, salite simbolo rispettivamente della Liegi-Bastogne-Liegi e del Giro delle Fiandre, ma già la seconda tappa, 176,9 km da Aardoie e Forest, non è da prendere sotto gamba con le salite di Alsemberg e Beersel negli ultimi 20 km e un ultimo chilometro anch’esso tutto all’insù con una pendenza intorno al 5%.

Marco Salonna

12-08-2013

agosto 13, 2013 by Redazione  
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ENECO TOUR (Belgio – Paesi Bassi)

L’australiano Mark Renshaw (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Koksijde – Aardoie, percorrendo 175,3 Km in 4h01′14″ alla media di 43,601 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Greipel e l’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard). Renshaw è il primo leader della classifica con 6″ su Greipel e 7″ sul belga Jacobs. Miglior italiano Nizzolo, 4° a 8″

TOUR DE L’AIN (Francia)

Lo spagnolo Luis León Sánchez Gil (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Izernore – Lélex (Monts-Jura), percorrendo 136,4 Km in 3h27′58″ alla media di 39,352 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Tom Jelte Slagter (Belkin Pro Cycling Team) e il francese Bardet. Miglior italiano Fabio Felline (Androni Giocattoli – Venezuela), 45° a 11′02″. Slagter è il nuovo leader della classifica, con 4″ su Sánchez Gil e 20″ sul francese Rossetto. Miglior italiano Felline 33° a 11′01″.

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Il portoghese Manuel António Leal Cardoso (Caja Rural-Seguros RGA) si è imposto nella quinta tappa, Lousada – Oliveira do Bairro, percorrendo 177,3 Km in 4h20′47″ alla media di 40,792 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Delio Fernandez e il portoghese Silvestre. Miglior italiano Andrea Piechele (Ceramica Flaminia – Fondriest), 5°. Lo spagnolo Sergio Pardilla Bellón (MTN Qhubeka) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del portoghese Sousa Barbosa e 7″ sullo spagnolo César Veloso. Miglior italiano Matteo Fedi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 16° a 1′38″.

QUINTANA NO STOP

agosto 12, 2013 by Redazione  
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Dominio assoluto di Nairo Quintana nella ultima e decisiva tappa della Vuelta Burgos. Il ventitreenne colombiano del Team Movistar ha staccato tutti nell’ultimo chilometro dell’impegnativa ascesa verso Lagunas de Neila. I primi dei battuti sono David Arroyo (Caja Rural), Ivan Basso (Cannondale) e Vincenzo Nibali (Astana).
Oltre alla tappa, Quintana si aggiudica anche la classifica generale precedendo Arroyo e Nibali.

Foto copertina: tappa e classifica finale per Quintana a Lagunas de Neila (El Pedal de Frodo)

Lo si era era lasciato che vinceva l’ultima tappa con arrivo in salita al Tour de France staccando la maglia gialla Chris Froome e lo si rivede oggi che compie la stessa azione di tre settimane fa. Stesso copione, solo gli avversari sono cambiati: non ci sono più né Chris Froome né Joaquim Rodriguez ma contendono la tappa odierna al colombiano gente come Vincenzo Nibali e David Arroyo. Sta di fatto che, comunque, Quintana ha dato l’ennesima dimostrazione della sua capacità di andare forte in salita, stando spesso seduto, spingendo un rapporto non propriamente agile e infine staccando tutti.
Questa quinta frazione della piccola corsa a tappe spagnola partiva da Comunero de Revengo per giungere ai 1500 metri di Lagunas de Neila dopo aver “scorrazzato” per 170 chilometri tra le strade di montagna della provincia di Burgos, affrontando, prima dell’ascesa finale, altri sei GPM, tra i quali un prima categoria come il Pasil de Rozavientos.
Nella prima parte di gara la velocità è stata talmente alta che per assistere al tentativo di fuga decisivo ci sono voluti una cinquantina di chilometri e i facenti parte del gruppo in avanscoperta erano quattro: Failli (Vini Fantini), Gastauer (Ag2r La Mondiale), Chalapud (Colombia) e Txurruka (Caja Rural). Il più interessato tra i fuggitivi a guadagnare più margine era Txurruka, non per vincere la tappa ma per aggiudicarsi invece la maglia di leader dei GPM (che a fine tappa vincerà).
Il gruppo, però, non rimane a guardarsi e soprattutto la Movistar cercherà inizialmente di meglio controllare il vantaggio dei quattro per poi raggiungerli prima della salita finale. Sul Pasil de Rozavientos un redivivo Szmyd impone un ritmo elevato che tanto basta per far staccare Anthony Roux, fino a quel momento leader della corsa. Nei chilometri successivi il gruppo, sempre tirato dalla Movistar, raggiungerà anche i fuggitivi formando in testa alla corsa un drappello di venti corridori che si disputerà la tappa negli ultimi impervi chilometri.
Sulla salita finale, dopo un’ulteriore accelerata di Szmyd ed Herrada, la compagine si riduce ai soli Quintana, Arroyo, Basso e Nibali. Ai meno 5 dall’arrivo Nibali prova uno scatto ma viene raggiunto immediatamente dal colombiano e qualche momento dopo anche dagli altri due, con il siciliano ostinato ad imporre il proprio ritmo. Negli ultimi due chilometri è invece Arroyo che tenta di giocare le proprie carte con l’effetto sorpresa: lo spagnolo resiste in testa con 12” di margine sui tre inseguitori fino all’ultimo chilometro quando Quintana imprime una forte accelerata che fa crollare il vantaggio del corridore della Caja Rural. Nibali, sulle prime, sembra resistere al ritmo del colombiano ma quando Quintana riprende il ritmo dello scatto, Vincenzo non ne ha più per stare sulla scia del portacolori Movistar. Da quel punto per Quintana diventa una passerella fino al traguardo, dove può dare inizio alla sua festa. Dopo 23” dall’arrivo del colombiano giunge Arroyo e, due secondi dopo lo spagnolo, arriva anche Ivan Basso, autore di una scalata davvero regolare; mentre sprofonda a 48” l’unico corridore capace di solleticare più di ogni altro Quintana, ovvero Vincenzo Nibali. Il siciliano ha comunque dimostrato di essere sulla buona strada verso la ricerca di una condizione che sarà sicuramente migliore tra 12 giorni, quando partirà la Vuelta di Spagna.

Paolo Terzi

11-08-2013

agosto 12, 2013 by Redazione  
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VUELTA A BURGOS

Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Comunero de Revenga – Lagunas de Neila, percorrendo 170 Km in 4h26′57″ alla media di 38,209 Km/h. Ha preceduto di 23″ lo spagnolo Arroyo Duran e di 25″ l’italiano Ivan Basso (Cannondale Pro Cycling Team). In classifica si impone Quintana Rojas con 23″ su Duran e 55″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team)

ARCTIC RACE OF NORWAY

Il norvegese Thor Hushovd (BMC Racing Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Sortland – Harstad, percorrendo 155 Km in 3h27′36″ alla media di 44,797 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Martens e Arndt. In classifica si impone Hushovd con 9″ sull’olandese Van Hummel e 10″ su Arndt.

TOUR DE L’AIN (Francia)

Lo sloveno Grega Bole (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Ferme (Musée de la Forêt) – Oyonnaz, percorrendo 149,3 Km in 3h35′04″ alla media di 41,652 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Fabio Felline (Androni Giocattoli – Venezuela) e il tedesco Wegmann. Felline è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul belga Devenyns e 5″ sul francese Gerard.

VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA LIBERTY SEGUROS

Lo spagnolo Sergio Pardilla Bellón (MTN Qhubeka) si è imposto nella quarta tappa, Arouca – Mondim de Basto (Alto Senhora da Graça), percorrendo 181,4 Km in 5h13′31″ alla media di 34,716 Km/h. Ha preceduto di 7″ i portoghesi Lemos Pinto e Sousa Barbosa. Miglior italiano Matteo Fedi (Ceramica Flaminia – Fondriest), 20° a 1′43″. Pardilla Bellón è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Sousa Barbosa e 7″ sullo spagnolo César Veloso. Miglior italiano Fedi, 16° a 1′38″.

THE LARRY H. MILLER TOUR OF UTAH

Lo spagnolo Francisco Mancebo Pérez (5-Hour Energy) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito di Park City, percorrendo 125,5 Km in 3h12′52″ alla media di 39,042 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Acevedo Colle e di 4″ lo statunitense Thomas Danielson (Garmin – Sharp). Miglior italiano Stefano Agostini (Cannondale Pro Cycling Team), 41° a 7′35″. In classifica si impone Danielson con 1′29″ sul connazionale Horner e 1′37″ su Acevedo Colle. Miglior italiano Stefano Agostini (Cannondale Pro Cycling Team), 35° a 26′23″

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE

Il dominicano Diego Milan Jimenez (Team Differdange – Losch) si è imposto nella nona tappa, Abymes – Basse-Terre, percorrendo 126 Km in 2h45′19″ alla media di 45,730 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Carene e di 13″ il francese Monier. In classifica si impone il francese Pierre Lebreton (Team Peltrax) è tornato leader della classifica con 46″ sul venezuelano Chacón e 59″ sul giapponese Shimizu.

RUTA DEL CENTRO (Messico)

Il messicano Juan Pablo Magallanes Aranda (Tennis Stars-Code) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, circuito di Zacatecas, percorrendo 84,5 Km in 2h30′07″ alla media di 45,964 Km/h . Ha preceduto allo sprint i connazionali Macías Hernández e Ramos Torres. In classifica si impone lo spagnolo Victor Manuel García Estevez (Depredadores Team Chetumal) con 1′08″ sui messicani Magallanes Aranda e Colex Tepoz.

PUCHAR UZDROWISK KARPACKICH

Il polacco Adrian Honkisz (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella corsa polacca, Jedlicze – Rymanów-Zdrój, percorrendo 173,5 Km in 4h27′03″ alla media di 38,981 Km/h . Ha preceduto di 21″ il ceco Hnik e il polacco Morajko.

GRAN PREMIO SPORTIVI DI POGGIANA – TROFEO BONIN COSTRUZIONI – TROFEO PASTA ZARA (dilettanti)

L’italiano Andrea Zordan (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Poggiana di Riese Pio X, percorrendo 178,4 Km in 4h19′32″ alla media di 41,243 Km/h . Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Villella (Cannondale) e Daniele Dall’Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli)

RATTO ED UNA VITTORIA R(OUX)BATA

agosto 11, 2013 by Redazione  
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Vittoria al veleno di Anthony Roux (FDJ.fr) nella quarta tappa della Vuelta Burgos, dopo uno sprint nel quale era riuscito ad avere la meglio Daniele Ratto (Cannondale). Ma dopo qualche minuto di attesa i giudici di gara hanno cambiato il verdetto a favore del francese, giunto secondo; mentre Ratto è stato retrocesso reo di avere compiuto scorrettezze nel concitato finale di corsa. In classifica generale quindi si rafforza il primato di Roux prima dell’ultima e decisiva tappa di Lagunas de Neila.

Foto copertina: Ratto primo, ma ci rimarrà per poco (www.vueltaburgos.com)

Sarebbe stata la prima vittoria stagionale e la seconda da professionista di Daniele Ratto, corridore ventitreenne del Team Cannondale; ma una volta terminata la gara con il successo del corridore piemontese sono entrati in campo altre forze, come quella della giuria che ha visto negli ultimi metri una sbandata pericolosa da parte di Ratto, ponendolo poi come presupposto per il declassamento del portacolori Cannondale e della conseguente assegnazione della vittoria ad Anthony Roux. Decisione sbagliata, perché Ratto ha dovuto per forza cambiare direzione essendo l’arrivo posto su una semicurva, ma ormai passata in giudicato. Amen. Dispiace semmai per Daniele Ratto, che finora si era dovuto accontentare di soli piazzamenti e che una vittoria poteva fargli solo del bene, ma di certo, in futuro, le occasioni non gli mancheranno.
Per quanto riguarda la tappa, questa quarta frazione partiva da Doña Santos per giungere a Santo Domingo de Silos dopo aver pedalato per 162 chilometri su di un percorso ancor più semplice rispetto ai giorni scorsi e senza il classico “strappettino” a ridosso del traguardo.
Nella prima parte di gara si lanciano in avanscoperta quattro corridori, Hardy (Cofidis), Garcia (Euskaltel Euskadi), Bagues (Euskadi) e Carazo (Burgos-BH). I fuggitivi non avranno vita facile e già lo capiranno dal fatto che il vantaggio massimo non supererà mai i 3′30”, mentre il gruppo, al contrario, non impiegherà molte energie per andare a riprenderli.
L’annullamento della fuga è avvenuto a 20 chilometri dalla conclusione, quando in testa al gruppo erano presenti Orica-Greenedge e FDJ.
Nei chilometri successivi è soprattutto l’Orica a tenere la velocità alta in gruppo, ma stavolta non in funzione di Keukeleire (ritiratosi ad inizio tappa) bensì per Leigh Howard. Tuttavia nella volata finale il corridore australiano, lanciato alla perfezione, viene saltato come niente da Ratto e Roux che a vanno a contendersi la vittoria. Come detto, prima vince Ratto, ma poi viene declassato ed è così Anthony Roux ad aggiudicarsi la tappa.
Domani gran finale della Vuelta Burgos che terminerà ai 1500 metri delle Lagunas de Neila dopo un tappone che comprende sette Gran Premi della Montagna e che decreterà il vincitore della classifica generale. Parola agli scalatori.

Paolo Terzi

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