BIS DI ALBASINI IN ARGOVIA, BUON TERZO PER FRAPPORTI

giugno 6, 2013 by Redazione  
Filed under News

Bis del corridore elvetico nella corsa di casa, dopo l’edizione conquistata lo scorso anno. Stavolta sul traguardo di Gippingen si è imposto al termine di una volata ristretta a dodici corridori, anticipanto il francese Hivert e l’italiano Frapporti. Piazzato nei primi dieci un altro nostro connazionale, Stortoni.

Foto copertina: la seconda affermazione consecutiva di Albasini nel Gran Premio del Canton d’Argovia (www.greenedgecycling.com)

Nonostante il declassamento da 1.HC a 1.1 avvenuto nel 2012, la posizione temporale del Gran Premio del Cantone d’Argovia, in Svizzera, attira tutti gli anni una starting list di tutto rispetto. Anticipando la trasferta Svizzera per la più importante corsa a tappe locale che si terrà tra qualche giorno, colgono l’occasione di mettere chilometri nelle gambe corridori del calibro di Cancellara, Kolobnev, Alabasini, Van Avermaet, Kloden, Devolder e molti altri. Come la passata edizione, la vittoria è andata al corridore di casa Michael Albasini, portacolori della Orica, che con questo successo raggiunge il connazionale Richard e l’olandese van der Poel che ormai più di vent’anni fa erano riusciti ad aggiudicarsi la ‘semi-classica’ in due occasioni.
La vittoria dell’elvetico si è concretizzata con una volata di un gruppo ristretto di 12 atleti in cui ha anticipato Hivert (Sojasun) e il nostro Frapporti (Androni). I dodici atleti sono stati gli ultimi attaccanti di una lunga serie che si è susseguita lungo il circuito di 12 km adattissimo alle fughe e per questo molto spettacolare: a provare l’allungo erano stati inizialmente Kangert, uscito con una condizione invidiabile dal Giro corso in appoggio a Nibali, e Kolobnev ripresi solo negli ultimi chilometri dal drappello. Buona prova per i colori italiani che oltre al terzo posto di Frapporti possono vantare anche Stortoni settimo, Ponzi sedicesimo e Facchini ventesimo.

Andrea Mastrangelo

05-06-2013

giugno 6, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, cronometro Villars-les-Dombes – Parc des Oiseaux, percorrendo 32,5 Km in 36′54″ alla media di 52,845 Km/h. Ha preceduto di 47″ l’australiano Rohan Dennis (Garmin – Sharp) e di 52″ il britannico Froome. Miglior italiano Marco Pinotti (BMC Racing Team), 9° a 1′38″. Dennis è il nuovo leader della classifica, con 5 su Froome e 26″ sul polacco Kwiatkowski. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 23° a 2′28″.

TOUR DE SLOVAQUIE

Il russo Sergey Nikolaev (Itera – Katusha) si è imposto nella seconda tappa, Stropkov – Liptovský Hrádok, percorrendo 212,5 Km in 5h10′25″, alla media di 41,074 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Lovassy e il tedesco Beyer. Miglior italiano Nicola Dal Santo (Ceramica Flaminia – Fondriest), 20°. Il ceco Petr Vakoč (Etixx – iHNed) è il nuovo leader della classifica, con 29″ sullo sloveno Mikelj e 42″ su Dal Santo.

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

Il malesiano Sea Keong Loh (OCBC Singapore Continental Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Sijunjung – Pulau Punjung, percorrendo 189,5 Km in 4h29′44″ alla media di 42,153 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli indonesiani Bakdo Prilanji e Rastra. L’iraniano Ali Reza Asgharzadeh (Tabriz Petrochemical Team) è il nuovo leader della classifica, con 8″ sul belga Coenen e 3′25″ sull’iraniano Maleki Mizan.

MARTIN IMPLACABILE, FROOME UMILIA CONTADOR

giugno 5, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il tedesco dell’Omega-QuickStep, imbattuto in stagione nelle prove contro il tempo, domina la crono del Parc des Oiseaux davanti al sorprendente australiano Rohan Dennis, che strappa la maglia gialla a David Veilleux, e al britannico che, alla guida della corazzata Sky che piazza quattro atleti nella top ten, rifila ben 2′45” al madrileno della Saxo-Tinkoff, autore di una prova da dimenticare, e distacchi analoghi ad Alejandro Valverde, Jurgen Van Den Broeck e Joaquin Rodriguez ipotecando il successo finale al Giro del Delfinato. Buona prova di Marco Pinotti 9° e migliore degli azzurri.

Foto copertina: Martin in azione nella cronometro odierna (foto Panoramic)

Dopo le prime tre frazioni non particolarmente impegnative in cui gli uomini di classifica sono sempre rimasti tutti insieme il Critérium du Dauphiné è entrato nella sua fase decisiva con la quarta tappa, una cronometro individuale di 32,5 km da Villars-les-Dombes al Parc des Oiseaux caratterizzata da un percorso interamente pianeggiante e da lunghissimi rettilinei, ideali per atleti di grande potenza a partire dal due volte campione mondiale di specialità Tony Martin (Omega-QuickStep): il 28enne di Cottbus, lontano in classifica generale a causa di problemi intestinali accusati nelle prime tappe, ha dettato legge volando a quasi 53 km/h di media, facendo segnare il miglior tempo ai due rilevamenti del km 11,5 e del km 21,5 e cogliendo il sesto successo stagionale in altrettante cronometro disputate con ben 47” di vantaggio sul 23enne australiano Rohan Dennis (Garmin-Sharp), medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra nell’inseguimento a squadre, che dopo una partenza controllata ha chiuso in crescendo conquistando la leadership della generale a discapito di David Veilleux (Europcar), che si è difeso come ha potuto ma ha accusato un distacco di 3′53” insufficiente per mantenere il primato. Il vero leader virtuale della corsa francese è però Chris Froome (Team Sky), che ha chiuso 3° a 52” precedendo specialisti come Nicolas Castroviejo (Movistar) 4° a 1′08”, Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che sarà comunque da tenere d’occhio alla luce dei progressi in salita dimostrati soprattutto alla Tirreno-Adriatico, 5° a 1′13”, Jan Barta (NetApp-Endura) 8° a 1′36” e il nostro Marco Pinotti (Bmc), che dopo un ottimo primo terzo di gara è lievemente calato strada facendo ma ha chiuso comunque buon 9° a 1′38”, e i compagni di squadra Edvald Boasson Hagen, che si conferma ad alti livelli dopo il successo di Tarare, Richie Porte e Geraint Thomas rispettivamente 6°, 7° e 10° con ritardi di 1′19”, 1′20” e 1′42” da Martin confermando il ruolo del Team Sky di grande favorita nella cronosquadre di Nizza del prossimo Tour de France malgrado l’assenza di Bradley Wiggins.
Quel che più conta sono però i distacchi inflitti da Froome agli altri uomini di classifica a partire dal suo grande rivale Alberto Contador (Saxo-Tinkoff), che dopo un avvio già al di sotto delle attese è completamente naufragato nell’ultima parte di gara subendo l’umiliazione del sorpasso dell’ex gregario Porte partito 2′ dopo di lui e chiudendo addirittura 61° a 3′37” da Martin e a 2′45” dal britannico: in linea con le prestazione del madrileno hanno chiuso anche Samuel Sanchez (Euskaltel), Alejandro Valverde (Movistar) e Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), autori a loro volta di prove decisamente deludenti distaccati rispettivamente di 3′23”, 3′29” e di 3′30” mentre si è tutto sommato in virtù dei suoi limitati mezzi contro il tic tac Joaquin Rodriguez (Katusha) che ha perso 3′48”; decisamente meglio del catalano ha però fatto il suo luogotenente Daniel Moreno, 17° a 2′27” in linea con specialisti del calibro di Michael Rogers (Saxo-Tinkoff), Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e di un Thomas De Gendt (Vacansoleil) in ripresa dopo i problemi di pulsazioni cardiache troppo elevate dei primi giorni e davanti ai quotati Haimar Zubeldia (RadioShack) 24° a 2′39” e Jacob Fuglsang (Astana) 25° a 2′43”. Discreta anche la prova di Pierre Rolland (Europcar) che ha accusato un distacco di 3′22” ma le sorprese positive in assoluto di giornata possono essere considerate Daniel Navarro (Cofidis), che ha chiuso 15° a 2′20” beneficiando negli ultimi due terzi di gara del punto di riferimento di Boasson Hagen partito 1′ dopo di lui, e soprattutto il grimpeur austriaco Leopold König (NetApp-Endura), reduce dal successo in cima al Mount Diablo al Giro di California, che si è superato terminando 12° a 1′58”; per quanto riguarda infine i possibili protagonisti di casa Italia Eros Capecchi (Movistar) ha accusato un ritardo di 3′29” e Damiano Cunego (Lampre-Merida) di 3′58”.
La nuova classifica generale vede dunque Dennis al comando con 5” su Froome, 26” su Kwiatkowski, 32” su Porte, 33” su Boasson Hagen e 55” su Thomas ma ben difficilmente, malgrado nei suoi primi due anni da professionista abbia dimostrato di avere discreti numeri anche quando la strada sale, il giovane australiano potrà difendere la maglia gialla nel primo dei due arrivi in salita previsti in questo Giro del Delfinato, 12,7 km al 7% che conducono a Valmorel al termine della quinta tappa, 139 km per il resto privi di particolari difficoltà al di là di tre gpm di 3a e 4a categoria con partenza da Grésy-sur-Aix.

Marco Salonna

04-06-2013

giugno 5, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky ProCycling) si è imposto nella terza tappa, Ambérieu-en-Bugey – Tarare, percorrendo 167 Km in 4h03′32″ alla media di 41,144Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e il belga Meersman. Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team), 5°. Il canadese David Veilleux (Team Europcar) è ancora leader della classifica, con 1′56″ su Meersman e 1′57″ sul francese Gallopin. Miglior italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team), 29° a 1′57″.

TOUR DE SLOVAQUIE

Prima tappa suddivisa in due semitappe
Il mattino, il danese Mathias Møller Nielsen (Blue Water Cycling) si è imposto nella prima semitappa, circuito a cronometro di Košice, percorrendo 1,8 Km in 1′55″, alla media di 56,348 Km/h. Ha fatto registrare lo stesso tempo dell’italiano Nicola Dal Santo (Ceramica Flaminia – Fondriest) e ha preceduto di 1″ lo slovacco Kovác.
Il pomeriggio, lo sloveno Tim Mikelj (Sava) si è imposto nella seconda semitappa, Košice – Humenné, percorrendo 162,9 Km in 3h42′45″, alla media di 43,878 Km/h. Ha allo sprint il ceco Vakoč e di 1′53″ l’italiano Federico Rocchetti (Utensilnord Ora24.eu). Mikelj è il nuovo leader della classifica, con 1″ su Vakoč e 1′58″ sul danese Møller Nielsen. Miglior italiano Dal Santo, 4° a 1′58″

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

Il belga Johan Coenen (Team Differdange – Losch) si è imposto nella terza tappa, Padang Panjang – Istano Basa Pagaruyung, percorrendo 206,5 Km in 5h22′29″ alla media di 38,420 Km/h. Ha preceduto di 3′16″ l’australiano Juel e il taiwanese Lee. Coenen è il nuovo leader della classifica, con 2′28″ sullo spagnolo Guardiola Tora e 3′23″ su Juel.

DELFINATO, RINATO BOASSON HAGEN

giugno 4, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il campione norvegese, fin qui non altezza della situazione in questo 2013, torna alla ribalta conquistando nel convulso finale di Tarare il suo terzo successo in carriera nella corsa francese davanti a Michael Matthews e Gianni Meersman, con Elia Viviani che riesce troppo tardi a portarsi nelle posizioni di testa e non va oltre il 5° posto. In giallo resta David Veilleux mentre gli uomini di classifica si controllano alla vigilia della crono del Parc des Oiseaux.

Foto copertina: il primo grande successo stagionale di Boasson Hagen (www.lequipe.fr)

La terza tappa del Giro del Delfinato, 167 km da Ambérieu-en-Bugey a Tarare, si presentava come la più agevole almeno dal punto di vista altimetrico dell’intera corsa transalpina con due soli gpm entrambi di terza categoria, il Col des Echarmeaux e il Col des Sauvages, con la vetta di quest’ultimo posta però a soli 9 km dal traguardo: la corsa ha avuto un andamento pressochè analogo a quello della frazione di Oyonnaz con quattro uomini lontani in classifica generale dal leader David Veilleux (Europcar), nella fattispecie Sander Cordeel (Lotto-Belisol), Jacob Rathe (Garmin-Sharp), Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e un Fumiyuki Beppu (Orica-GreenEdge) particolarmente motivato dal momento che da anni risiede a Lione, in fuga dalle prime battute e il gruppo che dopo aver concesso loro un vantaggio massimo vicino ai 7 minuti ha iniziato a rincorrere con l’Omega-QuickStep di Gianni Meersman a fare il grosso del lavoro coadiuvata in una seconda fase anche dall’Orica-GreenEdge di Michael Matthews e dalla Fdj di un Nacer Bouhanni fiducioso di poter restare con i migliori nella pedalabile salita finale mentre la Cannondale, che pure aveva in Elia Viviani uno degli uomini da battere, ha preferito non collaborare all’inseguimento conclusosi comunque con successo a 15 km dal traguardo con il solo Cordeel che ha tentato di resistere più a lungo; nelle prime posizioni si sono visti spesso in una sorta di schermaglia che diventerà lotta vera nei prossimi giorni anche atleti del Team Sky di Chris Froome e della Saxo-Tinkoff di Alberto Contador, sebbene la compagine danese abbia dovuto strada facendo fare a meno di un uomo importante come Chris Soerensen costretto al ritiro per problemi allo stomaco.
Dopo aver rintuzzato una timido accelerazione di Johnny Hoogerland (Vacansoleil) all’inizio del Col du Sauvages l’Omega-QuickStep ha imposto un’andatura non troppo elevata, che ha consentito a quasi tutti i corridori di rimanere nel gruppo principale, ma comunque sufficiente a non fare avvantaggiare troppo chi come Laurent Didier (RadioShack) e soprattutto Bart De Clercq (Lotto-Belisol) ha tentato la sortita nelle ultime rampe: lo scalatore belga, che vanta nel proprio palmares una prestigiosa vittoria a Montevergine al Giro 2011, è riuscito a scollinare con una decina di secondi e mantenerli per gran parte della discesa verso il traguardo ma prima Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), abile a prendere qualche metro di vantaggio lungo la picchiata, e poi il resto del plotone si è riportato sotto grazie soprattutto al lavoro del Team Sky, non più per Froome ma per un Edvald Boasson Hagen reduce dal trionfo in una tappa e nella classifica generale del Giro di Norvegia con un campo partenti comunque modesto e che non si era mai visto nelle prime posizioni nelle due frazioni precedenti. Il finale si presentava decisamente tortuoso, con diverse curve ultima delle quali a non più di 100 metri dal traguardo, e ciò ha svantaggiato quegli atleti come Viviani e Bouhanni, forse i due dotati in assoluto di maggiore velocità di punta, che in vetta al Col du Sauvages si erano ritrovati nelle retrovie e troppo tardi sono riusciti a portarsi nelle prime posizioni, venendo inoltre frenati da Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e Geraint Thomas (Team Sky) che si sono fatti da parte dopo aver tirato la volata ai rispettivi capitani Meersman e Boasson Hagen: a spuntarla è stato di stretta misura al norvegese che ha centrato il suo terzo successo stagionale nonchè il terzo in carriera al Critérium du Dauphiné con il quale ha sempre avuto grande feeling offrendo grandi prestazioni anche in tappe apparentemente non adatte alle sue caratteristiche mentre il belga, che quantomeno ha rafforzato la sua leadership nella classifica a punti, ha dovuto accontentarsi del terzo posto alle spalle di Matthews e davanti all’altro norvegese Thor Hushovd (Bmc), che da segnali di vita in una stagione fin qui da buttare per via di diversi problemi fisici, a Viviani, a Reinardt Janse Van Rensburg (Argos-Shimano) e a Bouhanni. La classifica generale rimane invariata con Veilleux sempre in giallo con 1′56” su Meersman e 1′57” su tutti gli uomini di classifica e sarà interessante vedere se nella quarta tappa, una cronometro completamente piatta di 32,5 km da Villars-les-Dombes a Parc des Oiseaux che vede Tony Martin (Omega-QuickStep) come favorito assoluto e che per tipologia e chilometraggio ricalca quella di Mont-Saint-Michel del prossimo Tour de France, il canadese sarà in grado di mantenere il primato oppure sarà costretto a cederlo a specialisti come Chavanel, Kwiatkowski, Stef Clement (Blanco), Thomas e Richie Porte (Team Sky) e Michael Rogers (Saxo-Tinkoff) piuttosto che agli stessi Froome e Contador.

Marco Salonna

03-06-2013

giugno 4, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

L’italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Châtel – Oyonnaz, percorrendo 191 Km in 4h39′15″ alla media di 41,038 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meersman e il francese Gallopin. Il canadese David Veilleux (Team Europcar) è ancora leader della classifica, con 1′56″ su Meersman e 1′57″ su Gallopin. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 37° a 1′57″.

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

L’australiano Jacob Kauffmann (Team Budget Forklifts) si è imposto nella seconda tappa, Payakumbuh – Lake Singkarak, percorrendo 124,5 Km in 3h01′05″ alla media di 41,251 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Evans e di 47″ il malesiano Marzuki. L’iraniano Hossein Askari (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leader della classifica, con 7″ sullo spagnolo Pujol Muñoz e 18″ sull’iraniano Asgharzadeh.

VIVIANI ROMPE IL GHIACCIO A OYONNAX

giugno 3, 2013 by Redazione  
Filed under News

Arriva finalmente il primo successo stagionale per il 24enne veronese che riesce a rimanere nel gruppo dei migliori in salita e si impone allo sprint davanti a Gianni Meersman, alla seconda piazza d’onore in due giorni, e a Tony Gallopin mentre David Veilleux conserva la maglia gialla. Ancora in ritardo Andrew Talansky e Thomas De Gendt, abbandona Jelle Vanendert.

Foto copertina: la prima vittoria del 2013 per Elia Viviani (foto Bettini)

La seconda tappa del Giro del Delfinato, 191 km da Châtel a Oyonnax, si presentava così come quella di Champéry che l’ha preceduta come una frazione di media montagna con sei ascese contrassegnate come presenti lungo percorso, le più significative delle quali erano la Côte de Communal posta a 40 km dalla conclusione e il Col du Sentier, arcigno strappo di 2,7 km al 7,6% di pendenza media seguita da 12 km quasi tutti in discesa piuttosto tecnica verso il traguardo. Il primo attacco di giornata è stato portato da Markel Irizar (RadioShack) ma a prendere il largo dopo una ventina di km sono stati il portoghese Josè Mendes (NetApp-Endura) e i francesi Rudy Molard (Cofidis), Arnaud Gérard (Bretagne-Seche) e un Thomas Damuseau (Argos-Shimano) già a lungo in fuga nella frazione inaugurale e a caccia di punti per la classifica degli scalatori, di cui al termine della corsa diverrà leader spodestando la maglia gialla David Veilleux (Europcar), ma questa volta il gruppo non ha commesso l’errore di lasciare troppo spazio ai battistrada con l’Omega-QuickStep di Gianni Meersman, secondo a Champéry aggiudicandosi per dispersione la volata del gruppo, che nel momento in cui il vantaggio degli uomini di testa aveva superato i 5′ ha preso il comando del plotone rimpiazzando la Europcar e non l’ha praticamente più lasciato fino al termine: il ritmo sostenuto impresso dalla corazzata belga, soprattutto con un Tony Martin che si è messo a completa disposizione del team pur avendo la possibilità di conquistare la maglia gialla, ha fatto sì che la fuga venisse annullata a circa 20 km dal traguardo, con Molard ultimo ad arrendersi dopo aver staccato i compagni d’avventura sulla Côte de Communal, e che una cinquantina di atleti, malgrado le salite in programma non fossero nulla di trascendentale, perdessero terreno tra cui Thor Hushovd (Garmin-Sharp), Vasil Kiryienka (Team Sky) e Simon Gerrans (Orica-GreenEdge) ma anche due potenziali uomini di classifica al Tour de France come Andrew Talansky (Garmin-Sharp) e Thomas De Gendt (Vacansoleil), già in difficoltà nella tappa di Champéry in cui il belga terzo un anno fa al Giro aveva accusato un problema di pulsazioni cardiache decisamente più alto del normale, mentre peggio ancora è andata a Jelle Vanendert (Lotto-Belisol) che è stato in assoluto uno dei primi corridori a staccarsi ed è stato costretto al ritiro.
Lungo le rampe del Col du Sentier è stata sempre l’Omega-QuickStep a condurre le operazioni finchè a 1 km dalla vetta non sono scattati Josè Herrada (Movistar) e Ivan Santaromita (Bmc), reduci entrambi da un discreto Giro d’Italia, e soprattutto Rein Taaramae (Cofidis), che in vista dello scollinamento ha raggiunto e superato lo spagnolo e il comasco ed è rimasto da solo al comando, dimostrando di aver ritrovato almeno in parte quel colpo di pedale che ne aveva fatto una delle maggiori promesse per le grandi corse a tappe prima che venisse frenato da diversi problemi fisici: l’estone ha guadagnato fino a 15” sul gruppo, dal quale proprio nelle ultime rampe hanno perso contatto Nacer Bouhanni (Fdj) e Michael Matthews (Orica-GreenEdge) che sarebbero stati tra i grandi favoriti nello sprint finale), e li ha mantenuti lungo tutta la discesa ma quando la strada è tornata pianeggiante ha dovuto arrendersi al ritorno del plotone tirato dalla Cannondale di Elia Viviani, molto bravo a rimanere con i migliori fino a quel momento. Anche il Team Sky si è fatto vedere nelle prime posizioni con Geraint Thomas e Peter Kennaugh ma la volata conclusiva si è rivelata una sfida a due tra Meersman e Viviani, con il veronese che ha atteso che fosse il fiammingo a lanciarsi per primo per poi saltarlo nettamente negli ultimi 150 metri e alzando finalmente le braccia in questo 2013 che fin qui l’aveva visto collezionare solo piazzamenti, ultimi dei quali due secondi posti al Giro d’Italia entrambi alle spalle di Marc Cavendish: a sua volta Meersman ha dovuto nuovamente accontentarsi della piazza d’onore mentre ben più distanziati hanno chiuso tutti gli altri con Tony Gallopin (RadioShack) terzo davanti al sorprendente neopro sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (Argos-Shimano), al veterano Anthony Geslin (Fdj) e all’altro transalpino Armindo Fonseca (Bretagne-Seche). In assenza di abbuoni la classifica generale è rimasta sostanzialmente invariata e vede Veilleux leader con 1′56” su Meersman e 1′57” su Gallopin, Warren Barguil (Argos-Shimano), Alejandro Valverde (Movistar) e tutti gli altri big a partire da Chris Froome (Team Sky) e Alberto Contador (Saxo-Tinkoff): la terza tappa, 167 km da Ambérieu-en-Bugey a Tarare, sebbene nel complesso il profilo altimetrico sia più leggero rispetto alla frazione di Oyonnax, presenta un finale simile con l’abbordabile ascesa del Col des Sauvages a 9 km dal traguardo e potrebbe costituire una buona occasione per Viviani di fare il bis.

Marco Salonna

02-06-2013

giugno 3, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il canadese David Veilleux (Team Europcar) si è imposto nella prima tappa, circuito di Champéry, percorrendo 121 Km in 3h17′35″ alla media di 36,744 Km/h. Ha preceduto di 1′56″ il belga Meersman e di 1′57″ il danese Slagter. Miglior italiano Eros Capecchi (Movistar Team), 40° a 1′57″.

RONDE VAN ZEELAND SEAPORTS

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Terneuzen, percorrendo 197,2 Km in 4h39′11″ alla media di 42,381 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Sinkeldam e Van Hummel. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), s.t.

TOUR DE KUMANO (Giappone)

L’italiano Mattia Pozzo (Vini Fantini – Selle Italia) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Taiji, percorrendo 100 Km in 2h28′41″ alla media di 40,354 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Michele Merlo (Vini Fantini – Selle Italia) e Simone Campagnaro (Team Nippo – De Rosa). In classifica si impone il colombiano Julián David Arredondo Moreno (Team Nippo – De Rosa) con 5″ sull’italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa e 24″ sull’australiano Earle.

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

L’iraniano Hossein Askari (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella prima tappa, Bukittinggi – Bonjol, percorrendo 104 Km in 2h27′15″ alla media di 42,377 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pujol Muñoz e di 11″ l’iraniano Asgharzadeh, distanziati di 7″ e 18″ nella prima classifica generale.

GRAND PRIX SÜDKÄRNTEN

Il francese Julian Alaphilippe (Etixx – iHNed) si è imposto nella corsa austriaca, circuito di Volkermarkt, percorrendo 193,6 Km in 4h25′58″ alla media di 43,674 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Mugerli e l’italiano Leonardo Pinizzotto (Team Nippo – De Rosa).

MÉMORIAL VAN CONINGSLOO

Il neozelandese Michael Vink (Trek Livestrong U23) si è imposto nella corsa belga, Wavre – Bonheiden, percorrendo 182,7 Km in 4h13′08″ alla media di 43,305 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Vakoc e di 12″ il belga Vereecken.

THE PHILLT CYCLING CLASSIC

Lo statunitense Kiel Reijnen (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa statunitense, circuito di Philadelphia, percorrendo 193 Km in 4h35′38″ alla media di 42,012 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Anthony e di 11″ il connazionale Rosskopf. Unico italiano in gara Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 49° a 2′45″

COPPA DELLA PACE – TROFEO FRATELLI ANELLI (dilettanti)

L’italiano Alessio Taliani (Futura Team Matricardi) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Sant’Ermete, percorrendo 170,6 Km in 4h06′ alla media di 41,610 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Graziano Di Luca (Monturano – Civitanova Marche – Cascinare) e Davide Formolo (Petroli Firenze Wega Contech)

TROFEO ALCIDE DE GASPERI (dilettanti)

L’australiano Damien Howson (Australian National Team) si è imposto nella corsa italiana, Trento – Bassano del Grappa, percorrendo 166 Km in 3h38’ alla media di 45,688 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Gianluca Leonardi (Zalf Euromobil Desiree Fior) e di 2″ l’italiano Gianluca Milani (Zalf Euromobil Desiree Fior).

GREIPEL, NATÜRLICH

giugno 2, 2013 by Redazione  
Filed under News

Era il corridore più di grido al via e il percorso ce l’aveva letteralmente cucito adosso: per Greipel, il velocista della Lotto-Belisol, è stato quasi un gioco da ragazzi far prevalere la sua supremazia nella corsa in linea olandese, giunta quest’anno alla sesta edizione. Nulla è valso conoscere il terreno di gara: battuti due corridori di casa, gli olandesi Sinkeldam e Van Hummel.

Foto copertina: la volata vincente di Greipel (www.omroepzeeland.nl)

La Ronde van Zeeland Seaports del 2013 porta il nome di André Greipel. L’esperto velocista tedesco al nono successo stagionale si è aggiudicato la competizione che si è disputata su un tracciato che sembrava cucito apposta per i velocisti del plotone. La facilità del tracciato ha fatto sembrare vano fin da subito il pur volonteroso tentativo portato avanti da Jens Debusschere (Lotto Belisol), Kenneth Vanbilsen (Topsport Vlaanderen – Baloise), Loic Desriac (Roubaix Lille Metropole), Maarten van Trijp (Rabobank Development Team), Robert De Greef e Sjors Roosen (Cycling Team Jo Piels). Il gruppo dopo aver concesso una certa libertà grazie all’impegno profuso in testa al gruppo da Blanco e Argos – Shimano ha raggiunto i fuggitivi quando mancavano solo 20 km al termine e ha permesso ai velocisti del gruppo di presentarsi nella migliore posizione alla volata finale che, come già detto, ha visto primeggiare il portacolori della Lotto Belisol. Il tedesco dopo aver sfruttato il lavoro degli avversari ha estratto dal suo bagaglio di esperienza tutta la sua capacità nel destreggiarsi nelle fasi concitate di una volata e ha messo in campo la sua supremazia nei confronti del giovane Ramon Sinkeldam (Argos – Shimano) e del più smaliziato Kenny Van Hummel (Vacansoleil – DCM).

Mario Prato

DELFINATO, A VEILLEUX IL PRIMO ATTO

giugno 2, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il canadese si impone nella prima tappa del Criterium du Dauphiné al termine di una lunga fuga, staccando i tre compagni d’avventura sul Col du Corbier e resistendo nel finale al ritorno del gruppo. Nulla di fatto tra i favoriti, che restano compatti e vengono regolati nella volata dei battuti da Gianni Meersman, davanti a Slagter, Porte e Froome. Domani altra tappa intermedia, con traguardo ad Oyonnax.

Foto copertina: l’urlo di David Veilleux sul traguardo di Champéry (foto Bettini)

Percorso misto e arrivo in salita, uniti ad un chilometraggio leggerissimo, non sono bastati ad animare la prima tappa del Delfinato 2013, sulla carta appetibile per favoriti del calibro di Valverde e Rodriguez, se non per il duo Froome – Contador. La frazione di Champéry, sviluppatasi a cavallo del confine franco-svizzero con partenza e arrivo in terra elvetica, si è infatti risolta in un nulla di fatto in chiave classifica generale, segnata da una fuga della prima ora che Movistar e Saxo Bank hanno provato ad arginare fuori tempo massimo.
L’inseguimento è partito soltanto quando il plotone aveva concesso oltre dieci minuti a David Veilleux, Thomas Damuseau, Jean-Marie Bideau e Ricardo Garcia, e la metà ad un Tony Martin rimasto per larga parte della corsa sospeso fra battistrada e plotone, in un contrattacco tanto dispendioso quanto tatticamente scellerato, benché forse spiegabile con la volontà di affinare una forma ancora imperfetta. Il margine per recuperare ci sarebbe forse stato in altre circostanze, ma certo non su un tracciato di appena 121 km, che nella seconda metà – su e giù per Col du Corbier, Pas de Morgins e ascesa conclusiva – offriva terreno favorevole agli attaccanti.
Veilleux, segnalatosi lo scorso anno con l’affermazione a sorpresa alla Tre Valli Varesine, si è così reso conto di poter tener duro, a patto di liberarsi di tre compagni d’avventura volitivi ma poco pimpanti. Il Corbier, unico colle di 1a categoria in programma, ha rappresentato l’occasione giusta per trasformare la fuga a quattro in un assolo, il cui lieto fine è sembrato ovvio già ai piedi del Morgins, dove il canadese, superato l’ultimo lungo tratto di falsopiano, poteva gestire ancora quattro minuti circa.
La Saxo Bank, sostituitasi in testa alla Movistar, ha prodotto un’accelerazione insufficiente a riscrivere il finale, pur cacciando immediatamente fuori classifica Gerrans, De Gendt e Talansky, rimasti attardati. Per vedere un allungo in testa al gruppo si sono dovuti attendere gli ultimi due chilometri, quando Ivan Santaromita è partito in contropiede, dopo il ricongiungimento con gli altri fuggitivi della prima ora, venendo prontamente neutralizzato dagli uomini Sky.
Per Veilleux, 26 anni da compiere a novembre, si tratta della quinta vittoria in maglia Europcar, dopo tre modesti successi in Francia (Roue Tourangelle 2011, prima tappa e classifica finale del Mi-août en Bretagne 2012) e quello già menzionato alla Tre Valli dello scorso anno. Probabile che il trionfo odierno, al quale nulla deve togliere la condotta atarassica del gruppo, possa valergli un posto al prossimo Tour de France, dove la Europcar proverà con ogni probabilità a cogliere un piazzamento di prestigio con Pierre Rolland.
Quasi due minuti dopo l’arrivo del ragazzo del Québec, Gianni Meersman ha regolato il gruppo dei migliori, forte di una settantina di unità, precedendo Slagter e il duo Sky Porte – Froome. Attardato, oltre ai nomi già citati, anche Damiano Cunego, giunto con ulteriori 41’’ di ritardo: dato non drammatico dal punto di vista cronometrico, ma indice di una condizione forse troppo lontana da quella ottimale a meno di un mese dal via del Tour. Situazione peraltro condivisa dal veronese con il resto della Lampre, che ha oggi ampiamente superato il limite del deludente, fino a lambire pericolosamente quello dell’imbarazzante, con distacchi che per tutti gli altri vanno dai 10 ai 15 minuti.
La trasferta svizzera del Delfinato si esaurirà già questa sera, quando la corsa si trasferirà a Châtel, sede di partenza della seconda tappa. Sei i GPM in programma lungo i 191 km che porteranno la corsa ad Oyonnax, l’ultimo dei quali a meno di 12 km dal traguardo: disegno ancora favorevole ad azioni da lontano, specie se i favoriti decideranno di prorogare di altre ventiquattro ore l’apertura delle ostilità.

Matteo Novarini

« Pagina precedentePagina successiva »