PORSEV BATTE CIOLEK ED É FESTA RUSSA
Il russo Alexander Porsev (Katusha) si aggiudica la prima tappa in linea riuscendo a precedere al termine di una volata a ranghi compatti il tedesco Gerald Ciolek (MTN-Qhubeka) e lo spagnolo Juan Jose Lobato (Euskaltel Euskadi).
Al comando della classifica generale permane ancora il francese Jimmy Engoulvent, vincitore del prologo di ieri.
Foto copertina: la volata che deciso la prima frazione in linea del Giro del Lussemburgo (www.lessentiel.lu)
Prima volata al Tour de Luxembourg e già prima sorpresa perché la vittoria va al ventisettenne russo Alexander Porsev, portacolori della Katusha, che oggi ha così centrato la sua prima affermazione da quando è professionista, ancora più impreziosita dal fatto di essere riuscito a precedere un corridore del calibro di Gerald Ciolek (MTN-Qhubeka), vincitore a marzo della Milano-Sanremo e quindi atleta di qualità e sulla carta molto veloce. Ma la performance odierna di Porsev non ha avuto concorrenza.
La frazione partiva dalla capitale Lussemburgo per terminare a Hautcharage dopo 183 chilometri di corsa che comprendevano un tracciato molto nervoso nella parte centrale e che sarebbe diventato più semplice nel finale, così da favorire uno sprint a ranghi compatti.
Proprio per il raggruppamento dei GPM subito dopo la partenza anche la fuga non impiega molto a formarsi, quando si portano in testa alla corsa due corridori, Duber Armando Quintero (Colombia) e Jay Thompson (MTN-Qhubeka). La coppia al comando riuscirà tranquillamente a guadagnare oltre cinque minuti prima che il gruppo si svegli e cominci l’inseguimento, mentre in testa Quintero passa al comando su tutti i GPM guadagnandosi, a fine tappa, la maglia di leader della speciale classifica.
Ma per loro il destino è segnato da un bel po’ di tempo e gli inseguitori, ovvero il plotone, li raggiungono quando mancano ancora una trentina di chilometri al traguardo di Hautcharage.
Nel finale un paio di attacchi da parte di De Troyer (Accent-Jobs) e di Helmig (Team Differdange) non riescono a far evitare la prevedibile volata.
Negli ultimi metri, con lo sprint già lanciato, è Ciolek ad uscire al vento per primo, a 200 metri dall’arrivo, ma la strada in leggera salita danneggia l’azione del tedesco che negli ultimi venti metri viene sorpassato da Porsev, il quale riesce a piazzare il colpo vincente e ad alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Il russo batte, oltre a Ciolek, anche Lobato (Euskaltel), Hutarovich (Ag2r La Mondiale) e Pelucchi (IAM). Completano la Top Ten Van Poppel (Vacansoleil-DCM), Avila Vanegas (Colombia), Andriato (Vini Fantini), Drucker (Accent Jobs) e Hofland (Blanco).
In classifica generale continua la leadership di Jimmy Engoulvent, il quale dovrà difendersi nelle prossime tappe, già da domani quando il percorso sarà leggermente più impegnativo.
Paolo Terzi
13-06-2013
giugno 14, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE SUISSE
L’elvetico Grégory Rast (RadioShack – Leopard) si è imposto nella sesta tappa, Leuggern – Meilen, percorrendo 186,1 Km in 4h23′53″ alla media di 42,314 Km/h. Ha preceduto di 25″ l’australiano Hayman e il russo Kolobnev. Miglior italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida), 9° a 10′43″. L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) è ancora leader della classifica, con 23″ sul ceco Kreuziger e 35″ sul portoghese Faria da Costa. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 14° a 2′25″
SKODA TOUR DE LUXEMBOURG
Il russo Alexander Porsev (Katusha Team) si è imposto nella prima tappa, Lussemburgo – Hautcharage, percorrendo 183,8 Km in 4h40′50″ alla media di 39,269 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Ciolek e lo spagnolo Lobato Del Valle. Miglior italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), 5°. Il francese Jimmy Engoulvent (Sojasun) è ancora leader della classifica con 1″ sull’olandese Van Poppel e sul francese Hivert. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team), 10° a 7″
ROUTE DU SUD – LA DÉPÊCHE DU MIDI
Il francese Yannick Martinez (La Pomme Marseille) si è imposto nella prima tappa, Castres – Mirande, percorrendo 209 Km in 5h19′44″ alla media di 39,220 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Roux e Petit. Miglior italiano Danilo Napolitano (Accent Jobs – Wanty), 4°. Martinez è il primo leader della classifica con 4″ sui connazionali Roux e Rostollan. Miglior italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli – Venezuela), 7° a 7″.
TOUR DE PAYS DE SAVOIE
L’elvetico Mirco Saggiorato (EKZ Racing Team) si è imposto nella prima tappa, Châtel – Passy (Plateau d’Assy), percorrendo 131,8 Km in 3h30′30″ alla media di 37,567 Km/h. Ha preceduto di 13″ il francese Latour e di 21″ lo spagnolo Dueñas Nevado. Unico italiano Matteo Draperi (Chambéry Cyclisme Formation), 65° a 9′29″.
Saggiorato è il primo leader della classifica con 15″ su Latour e 27″ su Dueñas Nevado. Draperi 65° a 9′39″.
BOUCLE DE LA MAYENNE (Francia)
Il francese Pierre-Henri Lecuisinier (Vendée U – Cyclisme) si è imposto nel prologo, circuito di Laval, percorrendo 4,5 Km in 5′53″ alla media di 45,892 Km/h. Ha preceduto di 1″ i connazionali Boulo e Gerard. Miglior italiano Nicola Dal Santo (Ceramica Flaminia – Fondriest), 8° a 4″.
STER ZLM TOER – GP JAN VAN HEESWIJK (Paesi Bassi)
L’olandese Theo Bos (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Breda, percorrendo 175,7 Km in 3h53′40″ alla media di 45,115 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Greipel e il britannico Cavendish. Miglior italiano Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick Step), 25° a 1′14″. Il tedesco Robert Wagner (Blanco Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2″ sull’olandese Boom e 4″ sul tedesco Kittel. Miglior italiano Trentin, 25° a 1′54″.
TOUR DE SLOVÉNIE
Il canadese Svein Tuft (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Lubiana, percorrendo 8,8 Km in 9′55″ alla media di 53,243 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’australiano Lancaster e di 8″ il russo Ovechkin. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre – Merida), 5° a 16″.
TOUR DE SERBIE
Lo slovacco Michael Kolar (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella terza tappa, Bor – Kladovo, percorrendo 150,3 Km in 3h31′46″ alla media di 42,584 Km/h. Ha preceduto allo sprint il serbo Stevic e il francese Moncorge. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo – De Rosa), 6°. L’argentino Mauro Abel Richeze (Team Nippo – De Rosa) è ancora leader della classifica con 5″ sul russo Nikolaev e 6″ sul polacco Kirpsza. Miglior italiano Campagnaro, 9° a 14″.
TOUR OF MALOPOLSKA (Polonia, dilettanti)
L’italiano Riccardo Bolzan (Cycling Team Friuli) si è imposto nella prima tappa, Trzebinia – Miechow, percorrendo 152 Km in 3h48′47″ alla media di 39,863 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Baska e il polacco Janiaczyk. Bolzan è il primo leader della classifica, con 1″ sul polacco Sapa e 4″ su Baska.
TOUR DE KOREA
Il team sudafricano MTN Qhubeka si è imposto nella quinta tappa, cronometro a squadre di Chungju, percorrendo 25,5 Km in 35′19″ alla media di 43,322 Km/h. Ha preceduto di 1″ il team cinese Champion System Pro Cycling Team e di 3″ il team britannico Rapha Condor JLT. Il cinese King Lok Cheung è ancora leader della classifica, con 2′09″ sul giapponese Nishitani e 2′42″ il sudcoreano Seo. Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 4° a 2′53″.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Rafael Anibal Montiel Cuellar (Aguardiente Antioqueño-Lotería de Medellín-IDEA) si è imposto nella quinta tappa, Popayan – Cali, percorrendo 132,1 Km in 2h49′50″ alla media di 46,669 /h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Martinez Correa e Laverde Jiménez. Miglior italiano Marco Zanotti (Utensilnord Ora24.eu), 6° a 3′30″. Il colombiano Juan Sebastian Tamayo Martínez (GW Shimano-Envía-Gatorade) è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Martínez Gaitán e 41″ sul connazionale Ortiz Caro. Miglior italiano Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 125° a 1h26′10″
TOUR DE BEAUCE (Canada)
Lo spagnolo Francisco Mancebo Pérez (5-Hour Energy) si è imposto nella terza tappa, St-Georges – Mont-Mégantic, percorrendo 163,9 Km in 4h02′19″ alla media di 40,583 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo statunitense Cooke e di 12″ lo statunitense Jones. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 49° a 7′32″. Mancebo Pérez è il nuovo leader della classifica con 5″ su Cooke e 12″ su Jones. Miglior italiano Peron, 43° a 7′28″.
INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT (dilettanti)
L’australiano Campbell Flakemore (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella quinta tappa, circuito a cronometro di Streufdorf, percorrendo 28,4 Km in 33′46″ alla media di 50,464 Km/h. Ha preceduto di 16″ il connazionale Howson e di 18″ l’olandese Dylan Van Baarle (Rabobank Development Team), nuovo leader della classifica, con 3″ sul danese Norman Hansen e 16″ su Howson.
GRUPPO IN FERIE, LA SPUNTA RAST
Con il beneplacito del plotone quattro uomini prendono il largo e il successo in quel di Meilen va all’elvetico che stacca nell’ultimo km i compagni di fuga Matthew Hayman, Alexander Kolobnev e Bert Grabsch con Peter Sagan 5° e Davide Cimolai 9°. La generale resta invariata con Matthias Frank davanti a Roman Kreuziger e Rui Alberto Faria da Costa alla vigilia della tappa di La Punt con la scalata dell’Albulapass nel finale.
Foto copertina: Rast in solitaria a Meilen (foto Bettini)
La sesta tappa del Giro di Svizzera, 186,1 km da Leuggern a Meilen, si presentava come la terza frazione consecutiva dedicata alle ruote veloci, sebbene il percorso presentasse due gpm di 3a categoria in località Abzweigung e Limberg e diverse altre salitelle, ultima delle quali ai -12 dal traguardo in quel di Kristel dove era posizionato il secondo e ultimo sprint intermedio; inizialmente tutto si è svolto secondo copione con un primo tentativo di 7 corridori, tra cui Michael Albasini (Orica-GreenEdge) e Jens Voigt (RadioShack), annullato in breve dal gruppo che ha invece dato il via libera ad altri 4 uomini, accomunati dal fatto di avere diversi anni di carriera alle spalle: Bert Grabsch (Omega-QuickStep), campione mondiale a cronometro a Varese nel 2008, Alexander Kolobnev (Katusha), medagliato nelle prove in linea iridate di Stoccarda e Mendrisio nonchè in quella olimpica di Pechino e in seguito incappato in una squalifica per doping prima di rientrare in gara nella passata stagione, Gregory Rast (RadioShack), due volte campione nazionale elvetico e spesso piazzato nelle classiche del Nord, e Matthew Hayman (Team Sky), forse il meno dotato del quartetto che si è specializzato nel ruolo di apripista per i compagni di squadra nelle volate. Sembrava che questa fuga fosse destinata strada facendo a essere ripresa, come era avvenuto nelle tappe di Buosch e Leuggern, se non fosse che nessuna squadra si è incaricata dell’inseguimento lasciando fino a 14′ di margine agli uomini di testa: non lo ha fatto naturalmente la Bmc della maglia gialla Matthias Frank che si è limitata a controllare la situazione essendo i fuggitivi tutti lontanissimi nella generale, non lo ha fatto la Cannondale di Peter Sagan evidentemente già soddisfatta del successo conseguito dallo slovacco a Meiringen, non lo ha fatto la Iam Cycling il cui uomo di punta Heinrich Haussler è stato costretto al ritiro dopo pochi km per via di una caduta e non lo hanno fatto neppure altre squadre, temendo forse che il loro velocista non avrebbe tenuto il ritmo lungo i vari strappi disseminati sul percorso.
Il gruppo si è quindi preso una sorta di giorno di riposo e a giocarsi il successo sono stati i battistrada che hanno proceduto di comune accordo fino a 4 km dal traguardo quando Grabsch, confidando nelle proprie doti di passista, ha rotto per primo gli indugi e, dopo la reazione degli altri tre, ci ha riprovato in altre due occasioni ma sempre con allunghi poco incisivi: l’azione vincente è stata invece quella di Rast che, approfittando anche di un attimo di indecisione dei compagni d’avventura, è schizzato via dal quartetto a 1 km dal traguardo e non è stato più raggiunto, conquistando il suo settimo successo in carriera nonchè il primo di un elvetico in questa edizione del Tour de Suisse con 25” di vantaggio su Hayman, che ha prevalso di stretta misura Kolobnev nello sprint per la piazza d’onore, 28” su Grabsch e 10′43” sul gruppo regolato da Sagan davanti a John Degenkolb (Argos-Shimano), Arnaud Dèmare (Fdj), Ben Swift (Team Sky) e Davide Cimolai (Lampre), al terzo piazzamento consecutivo nei primi 10. Gli uomini di classifica hanno dal canto loro ricaricato le batterie in vista della settima tappa, 206 km da Meilen a La Punt con le abbordabili ascese di Beglingen, Klosters e Davos Wiesen ma soprattutto l’impegnativo Albulapass, 12 km al 7% di pendenza media la cui vetta è posta a soli 9 km dal traguardo: il finale è identico a quello del 2010, in cui Robert Gesink realizzò la più bella impresa della carriera imponendosi in solitaria davanti a Rigoberto Uran e Joaquin Rodriguez, e del 2005, in cui ad avere la meglio fu sempre per distacco Koldo Gil davanti a Joerg Jaksche e Jan Ullrich.
Marco Salonna
PROLOGO A ENGOULVENT, COME AL SOLITO
Nella breve frazione a cronometro di apertura del Tour de Luxembourg è il francese Jimmy Engoulvent (Sojasun) a spuntarla. Il corridore della Sojasun è riuscito a precedere di un secondo il pur bravo olandese Danny Van Poppel (Vacansoleil-DCM) e, sempre con lo stesso distacco, il connazionale e compagno di squadra Jonathan Hivert (Sojasun). Ovviamente Engoulvent è anche il primo leader della corsa a tappe lussemburghese.
Foto copertina: Engoulvent in azione nel cronoprologo del Giro del Lussemburgo (www.wort.lu)
E con questa fanno quattro successi nel prologo di apertura del Tour de Luxembourg per Jimmy Engoulvent: dopo aver vinto nel 2007, 2010 e nel 2012, il francese è riuscito a ripetersi per la quarta volta in questa prova, dimostrando il suo adattamento in questi sforzi brevi ma di alta intensità.
Per quanto riguarda il tracciato, questa prima tappa ricalcava il circuito divenuto ormai classico di questo cronoprologo all’interno della capitale lussemburghese che prevedeva, oltre a qualche curva, anche una salitella lunga circa 350 metri con un pendenze ragguardevoli e che sarebbe rimasta nelle gambe dei corridori.
E alla fine è stato il corridore della Sojasun a stabilire il tempo migliore fermando i cronometri sui 3′42”03. Prestazione risultata impossibile da battere per chiunque e colui che si è avvicinato di più al miglior tempo è stato Danny Van Poppel, giunto secondo con un ritardo di un secondo da Engoulvent, mentre si è classificato al terzo posto Jonathan Hivert (Sojasun), giunto con lo stesso ritardo di Van Poppel.
Completano la top ten Drucker (Accent Jobs) a 2”, Brandle (IAM) a 3”, Martens (Blanco) a 4”, Gaudin (Europcar) a 6”, Jungels (Radioshack) a 7”, Cusin (IAM) a 7” e Marcato (Vacansoleil-DCM) a 7”.
Paolo Terzi
12-06-2013
giugno 13, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE SUISSE
Il norvegese Alexander Kristoff (Katusha Team) si è imposto nella quinta tappa, Buochs – Leuggern, percorrendo 176,4 Km in 4h08′29″ alla media di 42,594 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e il francese Démare. Miglior italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida), 7°. L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) è ancora leader della classifica, con 23″ sul ceco Kreuziger e 35″ sul portoghese Faria da Costa. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 14° a 2′25″
SKODA TOUR DE LUXEMBOURG
Il francese Jimmy Engoulvent (Sojasun) si è imposto nel prologo, circuito di Lussemburgo, percorrendo 2,5 Km in 3′42″ alla media di 40,540 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Van Poppel e il francese Hivert. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team), 10° a 7″
STER ZLM TOER – GP JAN VAN HEESWIJK (Paesi Bassi)
Il tedesco Robert Wagner (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Goes, percorrendo 8 Km in 9′40″ alla media di 49,655 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Boom e di 3″ lo svedese Ludvigsson. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 36° a 28″
TOUR DE SERBIE
L’argentino Mauro Abel Richeze (Team Nippo – De Rosa) si è imposto nella seconda tappa, Nis – Bor, percorrendo 141,5 Km in 3h15′17″ alla media di 43,475 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Nikolaev e l’ungherese Der. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa), 25°. Richeze è il primo leader della classifica (la prima tappa + stata annullata ai fini della classifica), con 2″ sul polacco Kirpsza e su Nikolaev. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo – De Rosa), 9° a 10″.
TOUR DE KOREA
Lo statunitense Eric Young (Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella quarta tappa, Yeongju – Chungju, percorrendo 156 Km in 3h28′20″ alla media di 44,928 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alberto Cecchin (Team Nippo – De Rosa) e l’australiano Beckinsale. Il cinese King Lok Cheung è ancora leader della classifica, con 2′18″ sul giapponese Nishitani e 2′38″ sul cinese Chan. Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 7° a 3′48″.
VUELTA A COLOMBIA
Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (EPM – UNE) si è imposto nella quarta tappa, Pasto – El Bordo, percorrendo 164,3 Km in 3h56′02″ alla media di 41,765 Km/h. Ha preceduto allo sprint i colombiani Cárdenas Ravalo e Millán. Miglior italiano Marco Zanotti (Utensilnord Ora24.eu), 96° a 21′34″. Il colombiano Juan Sebastian Tamayo Martínez (GW Shimano-Envía-Gatorade) è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Martínez Gaitán e 41″ sul connazionale Ortiz Caro. Miglior italiano Andrea Masciarelli (Utensilnord Ora24.eu), 125° a 1h26′10″
TOUR DE BEAUCE (Canada)
Il canadese Guillaume Boivin (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Thetford-Mines, percorrendo 151,6 Km in 3h53′20″ alla media di 38,983 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Friedemann e il belga Stuyven. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 12°. Boivin è il nuovo leader della classifica con 2″ su Stuyven e 8″ su Friedemann. Miglior italiano Peron, 5° a 12″.
INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT (dilettanti)
L’australiano Caleb Ewan (nazionale australiana) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Langewiesen, percorrendo 171,4 Km in 3h59′58″ alla media di 42,856 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Geerinckx e il francese Alaphilippe. Il tedesco Silvio Herklotz (Team Stölting) è ancora leader della classifica, con 7″ sul danese Norman Hansen e 8″ su Alaphilippe.
LA LEGGE DI KRISTOFF PUNISCE SAGAN
Il fenomeno della Cannondale sembrava avviato a conquistare il suo ennesimo successo in quel di Leuggern ma nulla ha potuto di fronte alla rimonta finale del norvegese che ha regolato lo slovacco e Arnaud Démare con i nostri Davide Cimolai e Jacopo Guarnieri 7° e 8°. Brutta caduta per Giovanni Visconti che abbandona il Tour de Suisse e rischia di non prendere parte al campionato italiano.
Foto copertina: stavolta è Kristoff a levare le braccia al cielo (foto Bettini)
Dopo il successo di Arnaud Démare nella frazione di Buochs i velocisti si presentavano nuovamente come gli uomini da battere nella quinta tappa del Giro di Svizzera, 176,4 km dalla stessa Buochs a Leuggern con un circuito finale da ripetere per tre volte contrassegnato dai due brevi strappi in rapida successione, ma comunque non particolarmente arcigni, di Zurzacherberg e Leuggern prima dei 23 km conclusivi interamente pianeggianti. Ad andare in avanscoperta nelle prime fasi di corsa sono stati due francesi, Cyril Lemoine (Sojasun) e Sébastien Minard (Ag2r), e due belgi, l’ex ciclocrossista Serge Pauwels (Omega-QuickStep), che in assenza di Marc Cavendish e con un Tom Boonen che non da le stesse garanzie del britannico negli arrivi allo sprint ha potuto fare la sua corsa, e Stijn Devolder (RadioShack), che qualche anno fa proprio al Tour de Suisse aveva dato la sensazione di poter essere un protagonista nei grandi Giri, prima di ridimensionare le sue ambizioni in tal senso e dedicarsi con successo alle classiche con la conquista di due Giri delle Fiandre: in ogni caso le squadre dei velocisti, a partire alla Cannondale di un Peter Sagan a caccia di riscatto dopo non essere andato il 7° posto a Goss, non hanno lasciato più di 3 minuti ai battistrada prima di riprenderli in occasione dell’ultima salita. Il ritmo sostenuto imposto successivamente anche dalla Saxo-Tinkoff di Daniele Bennati e Matti Breschel ma anche di Roman Kreuziger, secondo nella generale a 23” dal leader Matthias Frank (Bmc), ha provocato una certa selezione con Mark Renshaw (Blanco), Ben Swift (Team Sky), Romain Feillu (Vacansoleil) e Tyler Farrar (Garmin-Sharp) che insieme a diversi altri corridori hanno perso contatto e sono rimasti tagliati fuori dalla lotta per il successo; il solo a tentare di evadere dal gruppo in questa fase è stato ai -14 Jorge Azanza (Euskaltel), ma la sua sortita è durata non più di un paio di km.
Nel finale si sono rimescolate più volte le carte in testa al plotone finchè a prendere il comando non sono state la Cannondale con Stefano Agostini abile a pilotare Sagan nelle posizioni di testa e l’Argos-Shimano con Tom Dumoulin che ha tentato di portare avanti John Degenkolb, che però è rimasto chiuso perdendo la scia del compagno di squadra. Ne è scaturito qualche attimo di scompiglio dopo di che Breschel è partito molto lungo con a ruota Sagan, che su un rettilineo finale in leggera ascesa ha iniziato una progressione che sembrava implacabile ma ai -150 dal traguardo è stato saltato dal 25enne norvegese Alexander Kristoff, che si è imposto nettamente davanti allo slovacco, a Démare, a un comunque finalmente competitivo Breschel che nelle ultime tre stagioni si era visto di rado nelle posizioni di testa, a Heinrich Haussler (Iam Cycling), a Matthew Goss (Orica-GreenEdge) e ai nostri Davide Cimolai (Lampre-Merida) e Jacopo Guarnieri (Astana), che hanno chiuso 7° e 8° migliorando entrambi di due posizioni rispetto a quanto fatto a Buochs: per Kristoff si tratta del quinto successo stagionale dopo una tappa alla Tre Giorni di La Panne e tre al Giro di Norvegia senza dimenticare che ha chiuso nella top ten Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, dimostrando di essere molto cresciuto rispetto agli anni precedenti in cui non sembrava avere altre caratteristiche che quella di sprinter puro. La brutta notizia del giorno è la caduta nella prima parte della tappa di Giovanni Visconti (Movistar) che, dopo aver entusiasmato al Giro d’Italia con i successi sul Galibier e a Vicenza, si stava ripetendo in questo Tour de Suisse in cui era 4° nella generale alle spalle di Frank, Kreuziger e del compagno Rui Alberto Faria da Costa: fortunatamente il siciliano non ha riportato gravi conseguenze ma è stato costretto al ritiro ed è a rischio la sua partecipazione al prossimo campionato italiano.
Marco Salonna
11-06-2013
giugno 12, 2013 by Redazione
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TOUR DE SUISSE
Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto nella quarta tappa, Innertkirchen – Buochs, percorrendo 161 Km in 4h08′23″ alla media di 38,891 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harley Goss e lo statunitense Farrar. Miglior italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida), 9°. L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) è ancora leader della classifica, con 23″ sul ceco Kreuziger e 35″ sul portoghese Faria da Costa. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 4° a 53″
TOUR DE SERBIE
Il bulgaro Aleksandar Aleksiev si è imposto nella prima tappa, circuito di Nis, percorrendo 54,4 Km in 1h17′20″ alla media di 42,207 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Hurum e il kazako Zakharov. Miglior italiano Simone Campagnaro (Team Nippo – De Rosa), 4°. La tappa è stata accorciata (originariamente erano previsti 98,7 Km) e annullata ai fini della classifica generale a causa del maltempo.
TOUR DE KOREA
Il cinese Hao Liu (Max Success Sports) si è imposto nella terza tappa, Gumi – Yeongju, percorrendo 165,2 Km in 4h00′53″ alla media di 41,148 Km/h. Ha preceduto di 3″ il norvegese Wilmann e di 5″ lo spagnolo Arredondo Moreno. Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 5° a 5″. Il cinese King Lok Cheung è ancora leader della classifica, con 2′18″ sul giapponese Nishitani e 2′38″ sul cinese Chan. Miglior italiano Sbaragli, 7° a 3′48″.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Rafael Infantino Abreu (Aguardiente Antioqueño-Lotería de Medellín-IDEA) si è imposto nella terza tappa, Ipiales – Pasto, percorrendo 92,2 Km in 2h13′27″ alla media di 41,458 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Ardila Caño e Millán. Miglior italiano Alessandro Mazzi (Utensilnord Ora24.eu), 86° a 9′27″. Il colombiano Juan Sebastian Tamayo Martínez (GW Shimano-Envía-Gatorade) è il nuovo leader della classifica con 6″ sul connazionale Martínez Gaitán e 10″ sul connazionale Ortiz Caro. Miglior italiano Mazzi, 92° a 28′33″
TOUR DE BEAUCE (Canada)
Il belga Jasper Stuyven (Bontrager Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Lac-Etchemin, percorrendo 165,3 Km in 4h06′11″ alla media di 40,287 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Boivin e l’italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.
INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT (dilettanti)
Il francese Julian Alaphilippe (Etixx – iHNed) si è imposto nella terza tappa, circuito di Neuhaus am Rennweg, percorrendo 153,3 Km in 3h44′51″ alla media di 40,907 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Yates e di 6″ il tedesco Silvio Herklotz (Team Stölting), nuovo leader della classifica, con 7″ sul danese Norman Hansen e 8″ su Alaphilippe.
DEMARE IL KAMIKAZE COLPISCE A BUOCHS
Sesto successo stagionale per il 21enne francese che grazie a un’ultima curva imboccata a velocità folle supera Matthew Goss e resiste al ritorno dell’australiano e di Tyler Farrar, mentre non va oltre il 7° posto il grande favorito Peter Sagan e chiudono la top ten i nostri Davide Cimolai e Andrea Guarnieri. Giornata tranquilla per Matthias Frank che conserva saldamente la maglia gialla.
Foto copertina: il francese Demare si impone sul traguardo di Buochs (foto Bettini)
Dopo la breve crono d’apertura di Quinto e le due impegnative frazioni di Crans Montana e Meiringen, che hanno dato un’impronta ben definita alla classifica generale con l’inattesa leadership di Matthias Frank (Bmc), il Tour de Suisse è entrato in una fase di transizione con la Innertkirchen-Buochs, prima di tre tappe consecutive alla portata dei velocisti che si sono presentati in buon numero in terra elvetica, a partire da Peter Sagan (Cannondale), che però è evidentemente riduttivo definire come tale dopo la straordinaria prestazione di Meiringen, e passando per Josè Joaquin Rojas (Movistar), Ben Swift (Team Sky), Alexander Kristoff (Katusha), Tom Boonen (Omega-QuickStep), Tyler Farrar (Garmin-Sharp), Mark Renshaw (Blanco), Matthew Goss (Orica-GreenEdge), Arnaud Démare (Fdj), John Degenkolb (Argos-Shimano), Heinrich Haussler (Iam Cycling) e i nostri Jacopo Guarnieri (Astana) e Matteo Ferrari (Lampre-Merida), che è stato però costretto al ritiro durante la terza tappa.
I protagonisti di giornata sono stati l’immarcescibile Jens Voigt (RadioShack), un altro habituè degli attacchi da lontano come Olivier Kaisen (Lotto-Belisol) e colui che forse è il più dotato tra i nuovi stranieri ingaggiati dalla Euskaltel ovvero Robert Vrecer, ai quali però il gruppo non ha lasciato troppo spazio con Argos-Shimano, Cannondale, Fdj, Iam Cycling, Orica-GreenEdge e Omega-QuickStep che hanno collaborato per ridurre un gap che aveva toccato i 4′15” dopo un terzo di gara e la formazione belga che ha preso decisamente l’iniziativa per chiudere definitivamente su Voigt, che è rivelato una volta di più un osso molto duro, distanziando dapprima Kaisen e poi mantenendo insieme a Vrecer un vantaggio ancora di 40” ai -10 dal traguardo e togliendo di ruota nel finale anche lo sloveno prima di alzare bandiera bianca quando mancavano ormai 2 km.
Il finale era molto particolare con un’insidiosa curva che iniziava ai -200 e terminava a soli 100 metri dal traguardo, rendendo impossibile per tutti lanciarsi alla massima velocità sul breve rettilineo conclusivo e pertanto la vera volata è stata quella per imboccare la suddetta curva nelle prime posizioni e, come accaduto più volte in stagione, l’Orica-GreenEdge si è rivelata la formazione più attrezzata, con Aidis Kruopis e Daryl Impey bravi a pilotare perfettamente Goss: la compagine australiana non ha però fatto i conti con Arnaud Démare, che si è lanciato a velocità folle a pochi centimetri dalle transenne e con una staccata degna di un motociclista ha preso il comando e non l’ha più lasciato fino alla linea bianca, cogliendo il suo sesto successo stagionale, nonchè il secondo in carriera in una gara World Tour dopo il Gp di Amburgo nel 2012, davanti a Goss, Farrar, Degenkolb, Kristoff, Haussler e un Sagan che, come accaduto più volte in stagione ad Elia Viviani, ha pagato la mancanza di una squadra in grado di supportarlo al meglio nel finale mentre i nostri Davide Cimolai (Lampre-Merida) e Guarnieri hanno chiuso la top ten. La classifica generale non subisce variazioni e vede Frank sempre in giallo con 23” su Roman Kreuziger (Astana), 35” e 53” su Rui Alberto Faria Da Costa e Giovanni Visconti (Movistar) e 57” su Thibaut Pinot (Fdj). La quinta tappa, 176,4 km da Buochs a Leuggern, è leggermente più impegnativa di quella che l’ha preceduta con un circuito finale da ripetere per tre volte caratterizzato dagli strappi di Zurzacherberg e Leuggern ma comunque alla portata dei velocisti alla luce degli ultimi 23 km pianeggianti.
Marco Salonna
10-06-2013
giugno 11, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE SUISSE
Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Montreux – Meiringen, percorrendo 203,3 Km in 4h46′27″ alla media di 42,583 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Faria da Costa e il ceco Kreuziger. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 6° a 46″. L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) è il nuovo leader della classifica, con 23″ su Kreuziger e 35″ su Faria da Costa. Miglior italiano Visconti, 4° a 53″.
TOUR DE KOREA
Lo statunitense Eric Young (Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella seconda tappa, Muju – Gumi, percorrendo 138,1 Km in 3h20′05″ alla media di 41,413 Km/h. Ha preceduto di 1″ il sudcoreano Jung e di 3″ l’australiano Kerby. Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team MTN Qhubeka), 21° a 4′01″. Il cinese King Lok Cheung è il nuovo leader della classifica, con 9″ sul connazionale Chan e 45″ sul sudafricano Wesemann. Miglior italiano Sbaragli, 11° a 3′48″.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Byron Patricio Guamá De La Cruz (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Ibarra – Ipiales, percorrendo 134,1 Km in 3h29′23″ alla media di 38,427 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Pérez Munoz e di 12″ il connazionale Millán. Miglior italiano Alessandro Mazzi (Utensilnord Ora24.eu), 99° a 16′56″. Il colombiano Edwar Estiver Ortiz Caro (EPM – UNE) è ancora leader della classifica con 1″ sul connazionale Tamayo Martínez e 7″ sul connazionale Martínez Gaitán. Miglior italiano Mazzi, 97° a 19′16″
INTERNATIONALE THÜRINGEN-RUNDFAHRT (dilettanti)
Il tedesco Jan Dieteren (Team Stölting) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Behringen, percorrendo 185,8 Km in 4h37′02″ alla media di 40,240 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Der Lijke e il tedesco Zabel. L’australiano Damien Howson (nazionale australiana) è ancora leader della classifica, con 1″ sul danese Norman Hansen e 2″ sul tedesco Herklotz.
PETER SAGAN DOVE OSANO LE AQUILE. FRANK IN MAGLIA GRAZIE A TEEJAY VAN GREGARIO
Ancora pioggia nel tappone tra le Alpi Bernesi. Il forcing di Teejay Van Garderen screma il gruppo dei migliori sopra Meiringen, ma la selezione più secca avviene in discesa, verso l’arrivo: con tre uomini di classifica c’è Sagan, sempre in perfetto controllo, che gioca con gli avversari e stravince la tappa.
Foto copertina: Sagan fortissimo anche in montagna (foto Bettini)
Siamo alle pendici del mitico Eiger, e Peter Sagan qui si esaltò già due anni fa, appena ventunenne, andando a vincere la tappa breve e intensissima di Grindelwald, con Grimselpass e Grosse Scheidegg da scalare. Quando si parla del potenziale del fenomeno slovacco su percorsi impervi, si citava sempre quella tappa, con un repertorio di sacrosante valutazioni a circostanziare l’impresa: Peter si era avvantaggiato con la fuga; non scollinò certo primo, ma per vincere dovette rientrare in discesa su Cunego (comunque impresa non da poco!); la tappa era brevissima.
Da oggi c’è nuovo materiale da rielaborare, e sembra che il buon Sagan si sia dedicato puntigliosamente a smontare proprio quelle obiezioni. Oggi infatti scollina senza il minimo affanno con il gruppo dei migliori uomini della generale, ridotto a una dozzina di unità; non prende rischi nell’ultima picchiata, e dimostra che dopo cotanta ascesa – e soprattutto dopo oltre 200km – ha ancora energie da vendere per imporre trenate mostruose sul piano, e vincere infine la volata con una gamba sola.
Riavvolgendo il nastro della tappa, vediamo partire una fuga della prima ora con nomi di spicco, nomi da grandi classiche, forse ispirati dal clima implacabile: Boonen, Gilbert, Vansummeren, Breschel, Terpstra…, oltre a nomi da non sottovalutare come Albasini o il promettente olandesde Wilco Keldermann, visto bene al Giro. Questi ultimi saranno i più indomiti sull’ascesa conclusiva, ma la loro azione verrà neutralizzata prima dello scollinamento.
Si segnala nel frattempo una brutta caduta con tanto di ritiro e visite ospedaliere per Ryder Hesjedal.
La fuga ha avuto vita durissima soprattutto perché in salita, dopo aver visto a fare il ritmo la Lampre presumibilmente per Scarponi, si impone in testa al gruppo la presenza di un uomo solo, a trascinarli tutti: l’americano Teejay Van Garderen, grande atteso al prossimo Tour, decide, dopo la delusione dell’attacco a vuoto con rimbalzo nelle retrovie di ieri, di imitare Contador nella moda del campione gregario. Si mette quindi al servizio del compagno Frank, scandendo un passo regolare ma asfissiante che, pur col contagocce, va a svuotare il gruppo dei migliori, fino a ridurlo a una dozzina di unità; tra le quali, naturalmente, manca il leader della generale fino ad oggi, ovvero l’australiano Cameron Meyer, che si era fatto valere a crono e aveva meritoriamente resistito, già con più di un affanno, nell’arrivo di ieri.
Sono invece presenti, oltre ai due BMC, capitano e gregario a ruoli invertiti, bei nomi quali Scarponi, Kreuziger, Pinot, Rui Costa (il campione in carica), Daniel Martin, Mollema, Visconti, Kangert, Peraud e Spilak. Oltreché, l’abbiamo anticipato, un inatteso Peter Sagan che, pur concentratissimo e dunque non certo dedito a una pedalata di svago, non sembra neppure soffrire eccessivamente il selettivo passo imposto da Van Garderen lungo la salita.
In prossimità del Gpm Kreuziger allunga il gruppetto con una bella progressione, e in discesa è un attimo spezzare la lunga fila indiana. Se ne vanno in quattro, il ceco, lo slovacco, il corridore di casa Frank e il campione in carica Rui Costa. Da dietro è soprattutto Daniel Martin a dannarsi per recuperare, ma senza esito; cade, purtroppo, Scarponi, che esce di classifica ma almeno non dalla gara.
Il finale fila liscio come l’olio, gli uomini di classifica del quartetto hanno interesse a tirare a tutta senza attendismi, e senza inventarsi chissà che per levare la tappa a Sagan. Anzi, pare a volte che le sue tirate di testa finiscano per togliersi di ruota involontariamente i compagni! La volata è senza storia, ci prova Rui Costa che ha un discreto spunto, ma qui “discreto” proprio non basta.
Un gran trionfo che dischiude nuovi orizzonti al 23enne campione, senza ovviamente pensare già alle grandi corse a tappe, che implicano altre attitudini (ieri Sagan sull’arrivo in salita ha salvato la gamba, arrivando lemme lemme a dieci minuti)… almeno per adesso!
Tra gli inseguitori si segnala un bell’allungo di Mollema, che dopo uno scatto violentissimo difende un distacco di qualche secondo sul resto del gruppetto, e la vittoria da parte di Visconti nella ristrettissima volata a seguire. Bella prova anche per il siciliano, che un po’ a sorpresa dopo una crono e due tappe di montagna si trova quarto in classifica generale. In maglia c’è Frank, a meno di mezzo minuto Kreuziger, che proverà a far proprio ancora una volta lo Svizzera sulle rampe dell’Albula. Proprio come Contador, Van Garderen riesce a restare in top ten nonostante il lavoro di gregariato. A meno di sorprese, la generale si deciderà tra l’Albulapass di venerdì e la crono di domenica. Nel frattempo, potremmo goderci qualche altro Sagan show nelle tappe mosse intercalate a quelle giornate cruciali.
Gabriele Bugada