VANGENECHTEN PRIMO A CERAMI, NONOSTANTE FEILLU

aprile 5, 2013 by Redazione  
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Roman Feillu ce l’avrebbe fatta, solo se il traguardo fosse stato posto qualche centimetro più in là. La sua rimonta è stata, così, inutile e il Cerami, corsa minore che il calendario piazza tra le grandi classiche del nord, è finita nel carniere del belga Jonas Vangenechten, partito all’ultimo chilometro e riuscito a precedere i velocisti.

Foto copertina: Vangenechten si fa beffe dei velocisti (foto AFP)

Quando l’attenzione di tutto il movimento ciclistico è rivolto verso il Nord. Quando il ciclismo riacquista il sapore della leggenda, grazie alla polvere e al fango. Chi sa di ciclismo sa che a quelle fredde e, nella loro difficoltà ciclistica affascinanti, latitudini le giornate non sono riempite solo da quei monumenti che rispondono al nome di Giro delle Fiandre, Parigi Roubaix, ecc ecc ma anche ad una miriade di corse che grazie al loro essere considerate minori concedono anche a chi non può permettersi di partecipare a quelle giornate epiche di assaporare la vertigine di cimentarsi in situazioni che, nonostante l’evolversi dei mezzi meccanici, non sono cambiate.
In questo fitto calendario che ha fatto si che l’intero “Barnum” del ciclismo si trasferisse da quelle parti oggi si è corso il Gran Prix Pino Cerami. La corsa si è svolta come si conviene alla tradizione, con vari tentativi di fuga sempre rintuzzati dal gruppo guidato dalla Lotto Belisol e dalla MTN-Qhubeka.
L’epilogo ha visto un tentativo portato all’ultimo km riuscito nonostante un finale lievemente thrilling. Il coraggio di Jonas Vangenechten (Lotto Belisol) è stato premiato nonostante la rimonta, conclusasi però oltre la linea d’arrivo, di Romain Feillu (Vacansoleil-DCM).
Terzo si è piazzato Andris Smirnovs (Doltcini-Fiandre). Per i colori italiani un soddisfacente settimo posto di Pierpaolo De Negri, molto attivo anche durante la gara con alcuni attacchi ai meno 50 e ai meno 15.

Mario Prato

KITTEL..REPEAT PLEASE..KITTEL

aprile 4, 2013 by Redazione  
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Il tedesco Marcel Kittel (Argos-Shimano) bissa il successo del 2012, conquistando un’altra il volta Scheldeprjis al termine di una volata di gruppo e riuscendo a battere Mark Cavendish (Omega-Quick Step) e il giovane Barry Markus (Vacansoleil-DCM). Giù dal podio Andrea Guardini (Astana) che si classifica in quarta posizione.

Foto copertina: strepitoso bis consecutivo per Kittel nella corsa belga (foto Bettini)

A vedere di primo acchito l’ordine di arrivo e, in modo particolare, il primo classificato sembrava fosse un copia-incolla dell’anno scorso; ma non è così, perché oggi è stata tutta un’altra storia e il vincitore, Kittel, ha dovuto fare i conti con altre condizioni di corsa e altri avversari. Se il ragazzone di Erfurt, nel 2012, ha dovuto battere Tyler Farrar e Theo Bos, quest’anno gli “ossi duri” sono stati Mark Cavendish e Barry Markus.
Sul percorso praticamente pianeggiante di questo Scheldeprjis non si poteva inventare chissà quali cose per evitare la volata, dato che quasi tutte le squadre avevano un proprio uomo da buttare nella mischia finale, e gli ipotetici fuggitivi non avrebbero vinto niente se non un po’ di pubblicità per la squadra.
Sin dalla partenza ci sono stati atleti che, nonostante le poche speranze, hanno provato ad evadere dal gruppo, fino a che non si è formato un gruppetto di nove corridori in testa alla corsa, composto da: Barbé, Rast, Juul Jensen, Van Bilsen, Brammeier, Borchi, Kamyshev, Venter e Ojavee. Il loro vantaggio massimo tocca i quattro minuti e mezzo a metà gara, ma l’intensificarsi del vento e la conseguente bagarre del gruppo fa sì che i battistrada vengano ripresi ancora a 110 chilometri dall’arrivo.
Non è ancora finito lo spazio delle fughe perché, poco dopo, se ne vanno via in tre, e fra questi, di nuovo: Borchi e Brammeier, coadiuvati da una new entry come Sven Vandousselaere. Il terzetto in avanscoperta non riuscirà a guadagnarsi un gran vantaggio (viaggiando al massimo sui tre minuti), ed il compito del gruppo per riprendere i fuggitivi si fa sempre più facile.
Compito che viene eseguito e completato dal plotone a 27 chilometri dall’arrivo, ma nel frattempo bisogna anche ricordare un episodio avvenuto in precedenza che ha coinvolto Fabian Cancellara: lo svizzero è caduto assieme a Bernard Eisel, Alexander Kristoff e Kristian Sbaragli, con l’italiano ad avere la peggio e a costringerlo al ritiro; per gli altri solo qualche ammaccatura che non dovrebbe precludere la loro partecipazione alla Roubaix di domenica.
Si arriva alla volata finale senza particolari problemi, e con un uomo della Lotto-Belisol a tirare la volata per Dehaes, ma il belga, appena uscito al vento, rimbalza all’indietro venendo superato da altri corridori, fra i quali spicca Kittel che lancia la propria volata sulla destra della carreggiata portandosi a ruota Markus, che, nel tentativo di uscire dalla scia del tedesco, tocca Theo Bos il quale non cade per miracolo, ma non può più fare lo sprint. Intanto Kittel è ancora in testa ai 50 metri, quando all’improvviso spunta da dietro Mark Cavendish, che prova a completare una rimonta pazzesca, ma il tedesco si difende con i denti e si porta a casa la seconda vittoria consecutiva in questa gara. Sul podio, assieme a Kittel, troviamo Cavendish e Barry Markus, ventunenne che si conferma sempre più come uomo nuovo per le volate di questa stagione. Completano la Top Ten: Guardini, Kristoff, Farrar, Dehaes, Bos, Feillu e Van Staeyen.

Paolo Terzi

LA LEJANA E’ COLOMBIANA

aprile 4, 2013 by Redazione  
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Festival sudamericano sulla salita che conduce al traguardo di Trapagaran con Sergio Henao che precede di misura in un combattuto sprint a due Carlos Betancur e conquista la maglia gialla e Nairo Quintana che chiude 4° a 8” ma si fanno valere anche gli azzurri con Giampaolo Caruso 3° a 5” dopo aver attaccato con Betancur nel finale e Diego Ulissi 5° a 10” davanti ai grandi favoriti per la generale Richie Porte e Alberto Contador. Chiudono a 21” Samuel Sánchez e Damiano Cunego, ancora più indietro Tejay Van Garderen e Andrew Talansky.

Foto copertina: lo sforzo sulle facce di Henao e Betancur durante la volata sulla Lejana (www.teamsky.com)

Dopo le prime due abbordabili frazioni dominate dall’Orica-GreenEdge con i successi di Simon Gerrans e Daryl Impey il Giro dei Paesi Baschi è entrato nel vivo con la terza tappa, 164,7 km da Vitoria-Gasteiz a Trapagaran con cinque gran premi della montagna di cui quattro negli ultimi 60 km e la salita finale di 7 km dell’Alto de la Lejana caratterizzata da tre strappi molto impegnativi, su tutti un muro del 21% nei 400 metri conclusivi, alternati a tratti molto più pedalabili o addirittura in contropendenza. A differenza dei giorni scorsi sono stati in molti a tentare di andare in fuga nelle prime fasi e solo al km 51 è nata l’azione che ha caratterizzato la corsa ad opera dei giovani scalatori Romain Bardet (Ag2r) e Mikel Landa (Euskaltel), di un Daniel Navarro (Cofidis) recente vincitore della Vuelta Murcia ma già uscito di classifica nelle prime tappe e dell’immancabile Amets Txurruka (Caja Rural), per il terzo giorno consecutivo all’attacco e questa volta spalleggiato anche dal compagno di squadra Omar Fraile: i cinque al comando hanno rapidamente guadagnato fino a 5′20” sul gruppo guidato ad andatura blanda dall’Astana della maglia gialla Francesco Gavazzi, che chiaramente non aveva nessuna possibilità di conservare la leadership in cima all’Alto de la Lejana, ma la musica è cambiata quando a tirare si sono portate la Movistar di Nairo Quintana e, con un’azione difficile da interpretare visto che l’ascesa finale non era adatta alle caratteristiche di Peter Velits, l’Omega-QuickStep con un Tony Martin spesso in testa al gruppo, forse per fare prove generali in vista della crono di Beasain che chiuderà la Vuelta al Pais Vasco; sta di fatto che il distacco del plotone ha iniziato a calare drasticamente finchè a 10 km dal traguargo i battistrada, rimasti in quattro per il cedimento di Fraile sull’Alto de Cobaron, sono stati riassorbiti.
Gli uomini di classifica hanno preso di petto l’ascesa finale a partire da Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp) che ha prodotto un’accelerata apparsa finalizzata non tanto a tentare di vincere la tappa o a favorire il compagno di sqaudra Andrew Talansky, uno di quelli che su queste salite deve difendersi per poi tentare di fare la differenza a cronometro, quanto a provare la gamba in prospettiva Giro d’Italia: poche centinaia di metri dopo il canadese si è infatti fatto da parte ma la sua azione ha già provocato una netta selezione e a farne le spese sono stati tra gli altri Gavazzi, il campione del mondo Philippe Gilbert (Bmc), ancora lontano dalla miglior condizione, Janez Brajkovic (Astana) e Haimar Zubeldia (RadioShack), e dopo un tentativo piuttosto velleitario di Yohann Bagot (Cofidis) sono stagi gli uomini della Saxo-Tinkoff di Alberto Contador a prendere in mano la situazione nel primo tratto di falsopiano. Sul secondo strappo impegnativo posto tra i -4 e i -3 dal traguardo si è mosso, forse un po’ troppo in anticipo, Richie Porte (Team Sky) alla cui ruota si sono immediatamente portati Quintana e Contador e successivamente Giampaolo Caruso e Simon Spilak (Katusha), Jean-Christophe Péraud e Carlos Betancur (Ag2r), Sergio Henao (Team Sky), Cayetano Sarmiento (Cannondale) e un Diego Ulissi (Lampre-Merida) bravo a risalire dopo aver iniziato la salita nelle retrovie e solo in un secondo momento sono riusciti a rientrare un’altra ventina di atleti tra cui Igor Antón e un Samuel Sánchez (Euskaltel) non ai livelli delle passate stagioni, Damiano Cunego (Lampre-Merida), Tejay Van Garderen (Bmc) e Jakob Fuglsang (Astana), mentre hanno perso definitivamente contatto Talansky, Velits, Thibaut Pinot (Fdj) e Andreas Klöden (RadioShack).
Approfittando di un attimo di rallentamento al termine del tratto più duro si sono avvantaggiati con una perfetta scelta di tempo Betancur e Caruso ai quali ha tentato invano di agganciarsi Sergey Dyachenko (Astana) e la loro azione sarebbe stata decisiva se non fosse stato per la Lampre-Merida con Josè Serpa, già in ottima forma pur essendo al debutto stagionale, che si è portato al comando facendo sì che il vantaggio dei due non superasse i 10 secondi: ai piedi del muro finale è partito Henao (Team Sky) che, approfittando forse del marcamento tra gli altri big oltre che di una grande condizione, si è riportato in solitudine sulla coppia al comando e ha dato vita a un lungo testa a testa con Betancur che gli è rimasto praticamente al fianco per gli ultimi 200 metri finchè in vista del traguardo Henao, con una manovra che non si può definire scorretta ma certo non priva di malizia, ha stretto leggermente il connazionale impedendogli di condurre la traiettoria ideale e ha colto il successo sia pure per pochi centimetri con Caruso che non ce l’ha fatta a reggere il ritmo dei due colombiani ma ha chiuso a un comunque ottimo terzo posto a 5” seguito da Quintana 4° a 8”, un brillantissimo Ulissi 5° a 10” davanti a un Porte che sembra essere l’uomo da battere per la generale, a un Contador cui continua a mancare qualcosa per essere al top e a uno Spilak che conferma l’ottimo stato di forma che gli ha consentito di aggiudicarsi il Gp Indurain mentre 9° e 10° con distacchi rispettivamente di 16 e 21” si sono piazzati Antón e Sánchez, entrambi autori di una buona rimonta finale. Nella scia dell’asturiano sono arrivati anche Péraud, Fuglsang e un Cunego cui è mancato qualcosa in termini di cambi di ritmo mentre più indietro hanno chiuso Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) 19° a 31” e Van Garderen 23° a 33” e sono ormai fuori dai giochi Talansky 32° a 53” e Kloeden 37° a 1′16” con a ruota Hesjedal. La nuova classifica generale vede Henao al comando con 8” su Quintana e 10” su Porte, Contador, Caruso e Spilak con Ulissi 12° a 22” e Sánchez 13° a 26” al pari di Cunego: il leader dell’Euskaltel avrà comunque modo di riscattarsi in quel di Eibar dove si è imposto nelle ultime tre stagioni e là dove si concluderà la quarta tappa, 151,6 km con partenza da Trapagaran e l’Alto de Ixua e l’Alto de Aisastia da scalare negli ultimi 30 km prima dell’ascesa finale verso l’Alto de Arrate.

Marco Salonna

03-04-2013

aprile 4, 2013 by Redazione  
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GIRO DEI PAESI BASCHI

Il colombiano Sergio Luis Henao Montoya (Sky ProCycling) si è imposto nella terza tappa, Vitoria (Gasteiz) – Trapagaran (La Lejana), percorrendo 164,7 Km in 3h54′22″ alla media di 42,164 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Betancur Gómez e di 5″ l’italiano Giampaolo Caruso (Katusha Team). Henao Montoya è il nuovo leader della classifica con 8″ sul connazionale Quintana Rojas e 10″ sull’australiano Porte. Miglior italiano Caruso, 5° a 10″.

SCHELDEPRIJS

Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella corsa belga, Anversa – Schoten, percorrendo 204,2 Km in 4h41′00″ alla media di 43,601 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e l’olandese Markus. Miglior italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team), 4°.

CIRCUIT CYCLISTE SARTHE – PAYS DE LOIRE

Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, il francese Nacer Bouhanni (FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Ligné – Angers, percorrendo 93,6 Km in 2h22′57″ alla media di 39,286 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Coquard e l’italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), che ha conservato la testa della classifica con 3″ sull’italiano Nicola Boem (Bardiani Valvole – CSF Inox) e sul francese Reza.
Il pomeriggio, l’australiano Luke Durbridge (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Angers, percorrendo 6,8 Km in 8′18″ alla media di 49,156 Km/h. Ha preceduto il lussemburghese Jungels (stesso tempo) e di il connazionale Meyer. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard), 16° a 12″. Durbridge è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo di Jungels e 1″ su Meyer. Miglior italiano Nizzolo, 17° a 12″.

THE MAHA CHACKRI SIRINDHON’S CUP TOUR OF THAÏLAND

Il sudcoreano Ho-Sung Cho (Seoul Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Prachuap Khiri Khan – Chumporn, percorrendo 190,5 Km in 4h35′59″ alla media di 41,415 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Nielsen e il thailandese Sanikwathi. Il malesiano Mohammed Saiful Anuar Aziz (Terengganu Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2″ sul cinese Choi e 4″ sull’australiano Walker.

TOUR DE MAROC

Il turco Ahmet Orken (Torku Sekerspor) si è imposto nella sesta tappa, Meknès – Khenifra, percorrendo 150 Km in 4h07′26″ alla media di 36,373 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 1′51″ lo slovacco Bronis e lo spagnolo Cabello Baena. Unico italiano Daniele Aldegheri (Christina Watches Onfone), 7° a 2′05″. Il francese Mathieu Perget è ancora leader della classifica, con 7′01″ sullo slovacco Kováč e sul kazako Mizourov. Miglior italiano Aldegheri, 9° a 15′53″

GRAND PRIX OF SOCHI (Russia)

L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) si è imposto nella prima tappa, Krasnodar – Anapa, percorrendo 179,2 Km in 4h04′41″ alla media di 43,942 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Buts e il lettone Andrijanovs.

VITORIA IMPEY…RIALE

aprile 3, 2013 by Redazione  
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Per il secondo anno consecutivo il velocista sudafricano conquista il successo nella capitale basca battendo allo sprint il valtellinese Francesco Gavazzi, nuovo leader della generale grazie alla somma dei piazzamenti, lo spagnolo Ángel Vicioso e il milanese Daniele Ratto e portando a due i successi dell’Orica-GreenEdge dopo quello di Simon Gerrans nella tappa di Elgoibar. In evidenza anche Adriano Malori che attacca insieme a Jens Voigt e viene ripreso a 7 km dal traguardo.

Foto copertina: Impey a segno nella seconda tappa (foto Bettini)

La seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi, 170 km da Elgoibar a Vitoria-Gasteiz, si presentava come la meno impegnativa delle sei in programma con cinque salite contrassegnate come gpm presenti sul percorso, ultimo dei quali l’Alto de Zaldiaran la cui vetta era posta a 9 km dal traguardo, ma tutti di lunghezza e pendenze non tali da poter provocare selezione, tanto più che tra i corridori presenti al via non c’è traccia di velocisti puri che avrebbero potuto soffrire questo tipo di ascese. Per lunghi tratti l’andamento della corsa ha ricalcato quello della frazione di Elgoibar con l’idolo di casa Amets Txurruka (Caja Rural) uscito dal gruppo dopo pochi km il che gli ha consentito di incrementare il proprio vantaggio nella classifica degli scalatori e in quella degli sprint intermedi e il plotone a controllare saldamente la situazione guidato dall’Orica-GreenEdge della maglia gialla Simon Gerrans e di Daryl Impey, che si impose seppure in modo piuttosto rocambolesco un anno fa a Vitoria, ma ci ha pensato Jens Voigt (RadioShack) a mettere pepe sulla gara attaccando a 30 km dal traguardo: immediatamente Adriano Malori (Lampre-Merida) ha colto la palla al balzo portandosi sul 41enne tedesco e per il gruppo è stato tutt’altro che facile chiudere su questa coppia di formidabili passisti che hanno inizialmente guadagnato fino a quasi 1′ andando a riprendere uno sfinito Txurruka e hanno iniziato a perdere terreno solo quando l’Astana di Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto e la Bmc di Philippe Gilbert hanno iniziato a tirare a blocco con tre uomini a testa. Sull’Alto de Zaldiaran Malori ha fornito un’ulteriore prova di forza togliendo di ruota Voigt e scollinando con ancora una trentina di secondi di margine ma sulla successiva discesa con asfalto leggermente bagnato, sia pure non tecnica come quella dell’Alto de Aiastia del giorno prima, qualche indecisione di troppo ha fatto sì che ai -7 dal traguardo venisse ripreso da José Herrada (Movistar), già in evidenza nella frazione inaugurale al servizio di Nairo Quintana, e dal promettente francese Romain Bardet (Ag2r) e poco dopo dal resto del gruppo pilotato in prima persona da Gilbert.
Inevitabile dunque l’arrivo in volata in cui l’Orica-GreenEdge ha preso decisamente il comando delle operazioni ma non per Gerrans, che pure avrebbe potuto dire tranquillamente la sua in questo contesto, bensì per Impey, a cui disposizione si è messo anche il leader della generale: il 28enne di Johannesburg è stato portato fino ai 150 metri dal traguardo da Michael Matthews e ha lanciato la volata in testa non dando scampo ai suoi avversari conquistando il secondo successo consecutivo a Vitoria nonchè il secondo stagionale dopo il campionato nazionale a cronometro precedendo un Gavazzi che comunque conferma il suo feeling con il Giro dei Paesi Baschi in cui si è già aggiudicato due tappe in carriera, Ángel Vicioso (Katusha), il milanese Daniele Ratto (Cannondale), Dennis Vanendert (Lotto-Belisol), fratello minore del più quotato Jelle che è stato costretto al ritiro per un problema a un ginocchio, Michel Kreder (Garmin-Sharp) e il veronese Daniele Pietropolli (Lampre-Merida). Da segnalare che nel finale il gruppo si è spezzato in due tronconi e Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp), Thibaut Pinot (Fdj) e Haimar Zubeldai (RadioShack) hanno perso 23” e Tony Martin (Omega-QuickStep), ancora sofferente per la caduta del primo giorno, ben 6′12” rispetto agli altri uomini di classifica, guidata ora grazie alla somma dei piazzamenti da Gavazzi davanti a Vicioso, Peter Velits (Omega-QuickStep), Jacob Fuglsang (Astana), Quintana e altri 12 corridori tra cui Richie Porte (Team Sky), Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) e Tejay Van Garderen (Bmc): di qui in avanti i big entreranno in azione in prima persona a partire dalla terza tappa, 164,7 km da Vitoria-Gasteiz a Trapagaran con cinque gran premi della montagna di cui quattro in rapida successione negli ultimi 60 km e l’arrivo posto in cima a un muro di 400 metri con pendenze del 21%.

Marco Salonna

02-04-2013

aprile 3, 2013 by Redazione  
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GIRO DEI PAESI BASCHI

Il sudafricano Daryl Impey (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella seconda tappa, Elgoibar – Vitoria (Gasteiz), percorrendo 170,2 Km in 4h23′31″ alla media di 38,752 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team) e lo spagnolo Vicioso Arcos. Gavazzi è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Vicioso Arcos e dello slovacco Peter Velits.

CIRCUIT CYCLISTE SARTHE – PAYS DE LOIRE

L’italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling) si è imposto nella prima tappa, Fontenay-Le-Comte – Ligné, percorrendo 179,4 Km in 4h39′51″ alla media di 38,463 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) e il francese Coquard. Pelucchi è il primo leader della classifica con 3″ sull’italiano Nicola Boem (Bardiani Valvole – CSF Inox) e sul francese Reza.

THE MAHA CHACKRI SIRINDHON’S CUP TOUR OF THAÏLAND

Il malesiano Sea Keong Loh (OCBC Singapore Continental Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Hua Hin – Prachuap Khiri Khan, percorrendo 112,1 Km in 2h29′24″ alla media di 45,020 Km/h. Ha preceduto di 2″ il giapponese Yoshida e il polacco Wiesiak. Il malesiano Mohammed Saiful Anuar Aziz (Terengganu Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 2″ sul cinese Choi e 4″ sull’australiano Walker.

TOUR DE MAROC

Il marocchino Essaïd Abelouache si è imposto nella quinta tappa, Fès – Meknès, percorrendo 120 Km in 2h42′15″ alla media di 44,376 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli slovacchi Jurco e Čanecký. Unico italiano Daniele Aldegheri (Christina Watches Onfone), 10° a 2′07″. Il francese Mathieu Perget è ancora leader della classifica, con 7′01″ sullo slovacco Kováč e sul kazako Mizourov. Miglior italiano Aldegheri, 10° a 15′53″

GP PALIO DEL RECIOTO (dilettanti)

L’australiano Caleb Ewan si è imposto nella corsa italiana, circuito di Negrar, percorrendo 143,2 Km in 3h53′25″ alla media di 36,809 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Herklotz e lo sloveno Pibernic. Miglior italiano Davide Villella (Team Colpack), 4°.

PAGELLE 2013: PROMOSSI E BOCCIATI DEL GIRO DELLE FIANDRE

Insuperabile Cancellara, bravo Sagan ma ancora una volta battuto. Prova opaca degli italiani, ad esclusione dell’ottima prestazione di Mirko Selvaggi.

Foto copertina: il podio del Giro delle Fiandre 2013 (foto Bettini)

Fabian Cancellara: nelle pagelle della Milano – Sanremo avevo scritto che l’elvetico sembrava aver perso parte della sua eccezionale potenza. Dopo le fenomenali progressioni viste sul vecchio Kwaremont e sul Paterberg devo con piacere rivedere la mia tesi precedente. Tutti, non solo Sagan, sono stati demoliti dal ritmo asfissiante imposto alla corsa da Cancellara e dai suoi gregari. Questa vittoria lo inserisce di diritto tra i più grandi interpreti di corse sul pavè della storia, perché vincere in solitaria dopo aver fatto il vuoto sui muri è una impresa d’altri tempi. Voto: 10

Peter Sagan: l’età è dalla sua ma per il momento deve ancora inchinarsi di fronte alla potenza incontenibile del ‘ treno di Berna’. Sperava di restare agganciato alle ruote dello svizzero, ma dapprima il Kwaremont e successivamente le accelerate sul Paterberg da parte di Cancellara lo hanno piegato. Il Fiandre è la seconda grande classica che sfugge allo slovacco il quale, per il momento, si consola con la Gand – Wevelgem. Voto: 8

Jurgen Roelandts: prima classica corsa da capitano, il forte belga della Lotto è stato capace di centrare subito un podio prestigioso. Molto bravo nell’anticipare l’azione dei favoriti, ha dimostrato di possedere delle notevoli doti di fondo grazie alle quali potrà togliersi diverse soddisfazioni in futuro. Voto: 7,5

Alexander Kristoff: dopo il bronzo conquistato alle Olimpiadi del 2012, coglie un quarto posto che risolleva in parte il bilancio della squadra. Voto: 6,5

Mirko Selvaggi: l’unica nota positiva per gli italiani l’ha rappresentata questo giovane passista della Vacansoleil che, in fuga per molti chilometri, ha dimostrato di trovarsi a proprio agio sulle pietre del Fiandre. Voto: 7

Luca Paolini: sorretto da un buono stato di forma, sempre tra i primi fino alle battute decisive, ha provato sino all’ultimo di ottenere un posto nei primi cinque quando ormai l’esito della corsa era già segnato. Voto: 6

Filippo Pozzato: grande delusione di giornata, nonostante la pedalata sembrasse quella dei giorni migliori, non si fa trovare pronto nel momento cruciale della corsa. Lo aspettiamo fiduciosi la prossima settimana alla Roubaix. Voto: 4

Sylvain Chavanel: uscito con una grande condizione dalla Tre giorni di La Panne, poteva sfruttare i gradi di capitano dopo l’uscita di scena di uno sfortunato Tom Boonen. La squadra lo ha supportato al meglio, specialmente Kwiatkowski (voto: 7), ma le gambe del francese hanno mal digerito le trenate di Cancellara. Voto: 4

Thor Hushovd: data l’assenza di Gilbert, il norvegese era il capitano designato della BMC. Non è mai entrato nel vivo della corsa. Rimandato alla prossima Roubaix. Voto: 4

Francesco Gandolfi

gandolfi.francesco@libero.it

GERRANS SENTE ARIA DI SANREMO

aprile 2, 2013 by Redazione  
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Terzo successo stagionale per il vincitore della Classicissima 2012 che, grazie anche a una caduta che coinvolge Tony Martin e Jurgen Van den Broeck, si avvantaggia con altri 16 atleti lungo la tecnica discesa dell’Alto de Aiastia, che ricorda molto quella del Poggio, e regola nello sprint ristretto Peter Velits, Angel Vicioso e Francesco Gavazzi. In classifica generale Alberto Contador, Richie Porte e Tejay Van Garderen guadagnano 5” su Samuel Sanchez, Andrew Talansky e Damiano Cunego e 28” sullo stesso Martin.

Foto copertina: la volata che ha assegnato la prima maglia di leader dell’edizione 2013 del Giro dei Paesi Baschi (foto EFE)

Si è aperta con una frazione di 156,5 km con partenza e arrivo a Elgoibar la 53a edizione del Giro dei Paesi Baschi, breve corsa a tappe di 6 giorni lungo percorsi ideali per preparare sia le imminenti classiche delle Ardenne che i grandi Giri e che come sempre presenta una start list di altissimo livello, sebbene in quest’occasione vi siano da registrare assenze di peso come quelle di Bradley Wiggins, Chris Froome, Joaquin Rodríguez e Alejandro Valverde: sulla carta i tre grandi favoriti sono Samuel Sánchez (Euskaltel), idolo di casa al di là delle origini asturiane, che un anno fa ha finalmente spezzato l’incantesimo che gli impediva di aggiudicarsi questa corsa, un Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) reduce da un’influenza e non brillantissimo nelle prime gare stagionali ma comunque atleta che si presenta in gara sempre con l’obiettivo di mettere le proprie ruote davanti a quelle degli altri nonchè unico in tempi recenti ad essersi imposto per due volte nel 2008 e nel 2009, e un Richie Porte (Team Sky) cresciuto esponenzialmente in questo 2013 in cui ha già dominato la Parigi-Nizza e si sarebbe probabilmente ripetuto al Critèrium International se non avesse dovuto dare via libera al compagno Froome. Accanto a loro potranno puntare alla classifica generale anche Andrew Talansky e un Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp) che fin qui ha condotto a fari spenti la sua preparazione per tentare di bissare il successo di un anno fa al Giro d’Italia, Andreas Klöden, Haimar Zubeldia e un Andy Schleck (RadioShack) che ha dato segnali di ripresa di recente, Laurens Ten Dam (Blanco), Tony Martin (Omega-QuickStep), Nairo Quintana e Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), Janez Brajkovic (Astana), Jean-Christophe Péraud (Ag2r), Simon Spilak (Katusha), Tejay Van Garderen (Bmc), Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), Thibaut Pinot (Fdj), Andrew Talansky e un Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp) che fin qui ha condotto a fari spenti la sua preparazione per tentare di bissare il successo di un anno fa al Giro d’Italia, Thomas De Gendt e José Rujano (Vacansoleil) e Rein Taaramäe (Cofidis) senza dimenticare corridori che dovrebbero mettersi a disposizione dei leader ma che sarebbero capitani in diverse altre squadre come Igor Antón (Euskaltel), Sergio Henao (Team Sky) e Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) mentre andranno a caccia di successi parziali il campione del mondo Philippe Gilbert (Bmc), Michael Albasini e Simon Gerrans (Orica-GreenEdge), Paul Martens (Blanco), Alexandr Kolobnev, Carlos Betancur (Ag2r) e Angel Vicioso (Katusha): in casa Italia saranno Damiano Cunego e Diego Ulissi (Lampre-Merida) a tentare di chiudere nelle zone alte dopo aver dominato la Settimana Coppi e Bartali con Enrico Gasparotto e Francesco Gavazzi (Astana) e Daniele Ratto (Cannondale) a puntare a successi parziali nelle frazioni meno impegnative mentre Adriano Malori (Lampre-Merida) si focalizzerà sulla cronometro di Beasain che chiuderà il Giro dei Paesi Baschi.
La prima tappa era caratterizzata da sei gran premi della montagna ma i più impegnativi, l’Alto de Endoia e l’Alto de Azurki che presentavano entrambi tratti con pendenze superiori al 10%, erano piuttosto lontani dal traguardo e la corsa ha avuto uno andamento in gran parte tranquillo con la fuga di Laurent Didier (RadioShack) e Amets Txurruka, che dopo una lunga militanza nelle fila dell’Euskaltel si è trasferito in questa stagione alla Caja Rural, controllata dalla Saxo-Tinkoff di Contador che ha concesso loro un vantaggio massimo di 4′30” e a 18 km dal traguardo ha chiuso il gap nei confronti del basco, che in precedenza sull’Alto de Kalbario aveva staccato il compagno d’avventura, Sono state invece il Team Sky e la Movistar a prendere in mano la situazione sull’Alto de Aiastia, salita pedalabile ma caratterizzata da una discesa molto tecnica che terminava a 1 km dal traguardo, per mantenere nelle prime posizioni i rispettivi capitani Porte e Quintana, notoriamente non a loro agio nelle picchiate più tortuose, e la mossa si è rivelata azzeccata in virtù di una caduta in vista dello scollinamento in cui sono stati coinvolti tra gli altri Tony Martin, Taaramäe e Van den Broeck, che ha avuto la peggio battendo un gomito e un ginocchio e ha chiuso con un ritardo di 5′13” anche se sembra in grado di proseguire nei prossimi giorni: il gruppo si è infatti spezzato in diversi tronconi con Contador, bravo a farsi trovare davanti insieme a Van Garderen, Henao e ai citati Quintana e Porte, che ha condotto in prima persona gran parte della discesa e il primo gruppo di 17 atleti ha proseguito nell’azione fino al traguardo di Elgoibar in cui Simon Gerrans, che già sarebbe stato tra gli uomini da battere in caso di arrivo a ranghi compatti, ben lanciato dal compagno Pieter Weening si è imposto agevolmente davanti a Peter Velits (Omega-QuickStep), il solo a tentare di contrastarlo, Vicioso e al nostro Gavazzi, unico italiano a rimanere davanti, conquistando la terza vittoria stagionale dopo una tappa al Tour Down Under e una al Giro di Catalogna: Samuel Sánchez è riuscito quasi a rientrare con l’aiuto dei fratelli Izagirre ma ha comunque perso 5” al pari di Talansky, Hesjedal, Klöden e Cunego mentre Antón e Ulissi hanno chiuso a 12”, Zubeldia e Brajkovic a 19”, Martin a 28”, De Gendt e Rujano apparsi comunque già in difficoltà in salita a 53” e Andy Schleck a 1′01”. La seconda tappa, 170 km da Elgoibar a Vitoria-Gasteiz dove un anno fa si è imposto Daryl Impey in un finale convulso, è sulla carta la meno impegnativa di una Vuelta al Pais Vasco in cui gli uomini di classifica non avranno respiro a partire dalla terza frazione in poi: in programma comunque cinque gran premi della montagna ultimo dei quali l’Alto de Zaldiaran la cui vetta è posta a 9 km dal traguardo.

Marco Salonna

01-04-2013

aprile 2, 2013 by Redazione  
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GIRO DEI PAESI BASCHI

L’australiano Simon Gerrans (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella prima tappa, circuito di Elgoibar, percorrendo 156,5 Km in 4h06′33″ alla media di 38,085 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Peter Velits e lo spagnolo Vicioso Arcos. Miglior italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team), 4°.

THE MAHA CHACKRI SIRINDHON’S CUP TOUR OF THAÏLAND

Il neozelandese Rico Rogers (Synergy Baku Cycling Project) si è imposto nella prima tappa, circuito di Suphanburi, percorrendo 121,6 Km in 2h45′57″ alla media di 43,965 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Van der Ploeg e il malesiano Saiful Anuar Aziz, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR DE MAROC

La quarta tappa, Guercif – Fès (180 Km), è stata annullata a causa del forte vento.
Il francese Mathieu Perget rimane, dunque, leader della classifica con 7′03″ sullo slovacco Kováč e sul kazako Mizourov. Miglior italiano Daniele Aldegheri (Christina Watches Onfone), 10° a 15′53″

GIRO DEL BELVEDERE DI CORDIGNANO (dilettanti)

L’elvetico Stefan Küng si è imposto nella corsa italiana, circuito di Villa di Villa (Cordignano), percorrendo 154 Km in 3h36′08″ alla media di 42,751 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Herklotz e di 2″ l’australiano Mulhern. Miglior italiano Andrea Zordan (Zalf Euromobil Désirée Fior), 4° a 32″.

31-03-2013

aprile 1, 2013 by Redazione  
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GIRO DELLE FIANDRE

L’elvetico Fabian Cancellara (RadioShack – Leopard) si è imposto nella classica belga, Brugge – Oudenaarde, percorrendo 256,2 Km in 6h06′01″ alla media di 41,998 Km/h. Ha preceduto di 1′27″ lo slovacco Sagan e di 1′29″ il belga Roelandts. Miglior italiano Daniel Oss (BMC Racing Team), 12° a 1′39″.

VAL D’ILLE CLASSIC – SOUVENIR JULIEN DITLECADET

Il francese Nacer Bouhanni (FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Mézière, percorrendo 190,5 Km in 4h37′53″ alla media di 41,132 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Coquard e il bielorusso Hutarovich. Miglior italiano Mattia Gavazzi (Androni Giocattoli – Venezuela), 14°.

VUELTA CICLISTA A LA RIOJA

L’italiano Francesco Lasca (Caja Rural) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Logroño, percorrendo 158,7 Km in 3h55′50″ alla media di 40,375 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e lo statunitense Hanson.

BOUCLE DE L’ARTOIS (Francia)

Due tappe disputate nell’ultimo giorno di gara.
Il mattino, lo svedese Fredrik Ludvigsson (Team People4you – Unaas Cycling) si è imposto nella seconda tappa, cronometro Croisilles – Arras, percorrendo 23,5 Km in 30′41″ alla media di 45,953 Km/h. Ha preceduto di 19″ lo statunitense Lucas e di 23″ il tedesco Sütterlin. Miglior italiano Alberto Cecchin (Team Nippo – De Rosa), 48° 2′28″. Ludvigsson è il nuovo leader della classifica, con 26″ sull’olandese De Vries e 29″ sul danese Steensen.
Il pomeriggio l’italiano Leonardo Pinizzotto (Team Nippo – De Rosa) si è imposto nella terza tappa, Parc d’Olhain – Mont Saint Eloi, percorrendo 132,5 Km in 3h29′06″ alla media di 38,020 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Senechal e il belga Coenen. In classifica si impone Ludvigsson con 26″ sull’olandese De Vries e 54″ sul danese Steensen. Miglior italiano Cecchin, 13° a 2′28″

LE TRIPTYQUE DES MONTS ET CHÂTEAUX (Belgio)

Il belga Florent Mottet (Color Code – Biowanze) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Château de Beloeil – Tournai, percorrendo 160,5 Km in 3h55′16″ alla media di 40,932 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico McLay e il danese Andersen. Due italiani in gara: Marco Benfatto (Continental Team Astana) 4°, Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 8°. In classifica si impone il portoghese Fabio Silvestre (Leopard Trek Continental Team), con 1″ sullo statunitense Craddock e 2″ sul belga Lepla. Alafaci 5° a 16″

TOUR DE MAROC

Il danese Morten Hoberg Nielsen (Christina Watches – Onfone) si è imposto nella terza tappa, Nador – Oujda, percorrendo 181 Km in 4h03′39″ alla media di 44,572 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Abelouache e lo slovacco Mahdar. Unico italiano Daniele Aldegheri (Christina Watches Onfone), 10° a 57″. Il francese Mathieu Perget è ancora leader della classifica, con 7′03″ sullo slovacco Kováč e sul kazako Mizourov. Aldegheri 10° a 15′53″

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