URTASUN, LA PRIMA CARICA DEI BASCHI
La tappa d’apertura della Vuelta Castilla y Leon va al basco Pablo Urtasun Perez (Euskaltel-Euskadi), che, sul traguardo in leggera salita, precede Francesco Lasca (Caja Rural) ed Enrique Sanz (Movistar). Il corridore dell’Euskaltel è anche il primo leader della gara spagnola.
Foto copertina: Urtasun vince e Lobato esulta (foto Pasados CyL)
Si è dovuto aspettare il 12 aprile per vedere la prima vittoria stagionale per l’Euskaltel-Euskadi, e dopo i problemi occorsi per la positività all’EPO di un proprio atleta (Serebryakov), questa gioia sembra un po’ calmare l’ambiente di una squadra in pieno cambiamento. Non meno importante è colui che ha gioito oggi in quel di Valladolid, ovvero Pablo Urtasun: per l’esperto 33enne è stata una bella soddisfazione ottenere questa vittoria dopo l’amaro in bocca rimasto per il secondo posto di domenica nella Klasika Primavera (dietro ai Rui Costa).
Torniamo alla corsa: prima tappa della Vuelta Castilla con partenza da Arevalo e arrivo a Valladolid dopo 194 chilometri di corsa. Percorso non molto complicato con un solo Gran Premio della Montagna a 30 chilometri dall’arrivo, peraltro molto abbordabile. Unica incognita era l’arrivo posto al termine di un rettilineo in costante, leggera ascesa; quindi adatto a corridori esplosivi.
Competizione accesa sin dalla partenza, con la formazione dopo qualche chilometro della fuga decisiva, composta da sette corridori: Ospina (Colombia), De Mesmaeker (Novo-Nordisk), Kochetkov (RusVelo), Mas (Burgos-BH), Merino (Euskadi), Fonte (Efapel) e Sweeting (5 Hour Energy). I battistrada riusciranno a guadagnare oltre cinque minuti di vantaggio sul gruppo che, tirato soprattutto dalla Movistar (per Rojas) e dalla Caja Rural (per Lasca), li controllerà fino a raggiungerli a circa 5 chilometri dall’arrivo.
Come già anticipato il finale era abbastanza tortuoso e con la strada in leggera salita. Si arriva all’ultimo chilometro con il gruppo compatto ma in fila indiana condotto dagli uomini dell’Euskaltel, in particolare dal Lobato che lancia alla perfezione il compagno di squadra Urtasun Perez, il quale, appena partito, non lascia scampo a nessuno. Gli altri non possono far altro che arrendersi alla progressione del corridore Naranjo. Secondo giunge Lasca (Caja Rural), che potrebbe rifarsi nelle prossime tappe, mentre terzo arriva Sanz (Movistar). Delude il favorito numero 1, Rojas Gil, che si deve accontentare della quarta piazza. Completano la Top Ten: Barbero Cuesta, Lobato, Galland, Marentes Torres, Moreno Bazan e Martins Cardoso.
Ordine d’arrivo che combacia con la classifica generale, essendo il primo giorno di corsa, e che quindi vede al comando Pablo Urtasun.
Domani altra tappa veloce, ma che prevede un piccolo “dente” a circa 10 chilometri dall’arrivo e che potrebbe sconvolgere i piani delle squadre dei velocisti.
Paolo Terzi
12-04-2013
aprile 13, 2013 by Redazione
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VUELTA A CASTILLA Y LEON
Lo spagnolo Pablo Urtasun Pérez (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella prima tappa, Arévalo – Valladolid, percorrendo 194,8 Km in 4h31′28″ alla media di 43,055 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Lasca (Caja Rural) e lo spagnolo Sanz. In gara anche l’italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 57° a 29″. Urtasun Pérez è il primo leader della classifica, con 4″ su Lasca e 6″ su Sanz. Peron 57° a 39″
TOUR DU LOIR ET CHER E. PROVOST
Il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost) si è imposto nella terza tappa, Vendôme – Billy, percorrendo 212 Km in 5h04′29″ alla media di 41,776 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dupont e l’olandese Te Brake. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 32° a 3′19″. Thömel è tornato leader della classifica, con 4″ su Dupont e 7″ sul norvegese Brenn. Miglior italiano Alafaci, 16° a 3′41″.
PRIMA ZAMPATA STAGIONALE PER DEMARE SULLE STRADE DI CASA
Si decide in volata il Gp de Denain 2013 con un podio tutto transalpino che vede Demare cogliere il primo successo stagionale sui connazionali Coquard e Bouhanni.
Foto copertina: la volata che ha deciso l’edizione 2013 del GP de Denain (France 3 Nord Pas-de-Calais)
Giornata tranquilla lungo le strade francesi del Gp Denain: svolgimento classico con una lunga fuga che parte nei primi minuti di corsa e termina ad una manciata di chilometri dal traguardo. Protagonisti di giornata sono Kowalski, Dassonville, Laengen e Jodts, con l’ultimo che però già ai -60 alza bandiera bianca. Più lunga la fuga degli altri che terminano la loro azione a poco più di dieci dal termine quando catalizzano su di sè l’attenzione Yannick Martinez e Cyril Lemoine che provano a sorprendere il gruppo in fase di preparazione alla volata. Bastano pochi metri per capire che il gruppo tirato da Cofidis ed Europcar non avrebbe lasciato spazio.
Parte così la volata con Demare che va a cogliere la prima vittoria stagionale sui connazionali Coquard e Bouhanni. Miyazawa (5), Napolitano (8) e Markus (9) sono le uniche eccezioni ad una top ten a tinte transalpine.
Andrea Mastrangelo
11-04-2013
aprile 12, 2013 by Redazione
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GP DE DENAIN PORTE DE HAINAUT
Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di Denain, percorrendo 199 Km in 4h55′35″ alla media di 40,394 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Coquard e Bouhanni. Miglior italiano Danilo Napolitano (Accent Jobs – Wanty), 8°.
TOUR DU LOIR ET CHER E. PROVOST
Il belga Jeroen Lepla (Ventilair – Steria Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Villebarou – Saint-Gervais-la-Forêt, percorrendo 194 Km in 4h57′31″ alla media di 39,123 Km/h. Ha preceduto di 2″ il norvegese Breen e di 11″ il belga Dupont. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 7° a 11″. Lepla è il nuovo leader della classifica, con 7″ su Brenn e 12″ su Dupont. Miglior italiano Alafaci, 6° a 22″.
SEMPRE PIÙ SAGAN: SUA ANCHE LA FRECCIA DEL BRABANTE
Chi lo ferma più. Strade del nord senza freni per lo slovacco Sagan che, dopo aver fatto sua la Gand – Wevelgen, infila nel carniere la Freccia del Brabante e ora mira alla prossima gara WT, l’Amstel Gold Race. Stavolta il battuto è nientemeno che il campione del mondo in carica, il belga Gilbert, beffato sulle strade di casa.
Foto copertina: Sagan “schiaffeggia” il campione nel mondo in carica alla Freccia del Brabante (foto Bettini)
Cancellara, Cavendish e ora anche Gilbert: sono queste le vittime illustri del giovane Sagan, battuti tutti nel loro terreno. Terreno della contesa ancora le strade del nord, precisamente quelle della Freccia del Brabante, corsa di quasi 200 km accesasi con una fuga dopo appena 40 km e infiammatasi definitivamente ai meno 70 km con Devolder, Malacarne, Leukemans e Voss che lasciano il gruppo e raggiungono i restanti fuggitivi della prima ora (Dehaes, Hermans, Deignan, Maes e Ghyselink) che, pian piano. si staccano sotto il ritmo imposto dai nuovo arrivati, inseguiti alla morte dal plotone principale.
Ai meno 18 parte l’azione decisiva che andrà a comporre il drappello che si giocherà la vittoria finale: una trenata di Van Avermaet permette a Gilbert di portar via un gruppetto con Sagan, Geschke e Chavanel che in breve si riportano sui fuggitivi mentre il gruppo prova a reagire. Troppo tardi: gli undici davanti ormai sono involati verso il traguardo e Van Avermaet con lo stoico Maes rompono gli indugi. Solo un piccolo imprevisto in più per Sagan che si lancia all’inseguimento portandosi dietro tutti gli altri che, a questo punto, stando a ruota sarebbero gli ovvi favoriti. Nulla di più sbagliato poichè lo slovacco ne ha più di tutti anche sul traguardo e Gilbert deve accontentarsi del secondo posto davanti a Leuckemans.
Ancora un grande Sagan che, con una condizione stratosferica, mette ora nel mirino l’Amstel alla quale arriverà da favorito d’obbligo.
Andrea Mastrangelo
10-04-2013
aprile 11, 2013 by Redazione
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DE BRABANTSE PIJL – LA FLÈCHE BRABANÇONNE
Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, Lovanio – Overijse, percorrendo 199,9 Km in 4h45′05″ alla media di 42,072 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gilbert e di 4″ il belga Leukemans. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 7° a 17″.
TOUR DU LOIR ET CHER E. PROVOST
Il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost) si è imposto nella prima tappa, Blois – Nouan-le-Fuzelier, percorrendo 173 Km in 3h59′22″ alla media di 43,364 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dupont e il francese Yssaad. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 6°. Thömel è il primo leader della classifica, con 4″ su Dupont e 6″ su Yssaad. Alafaci 7° a 10″.
LA CÔTE PICARDE
L’australiano Caleb Ewan si è imposto nella corsa francese, Quend Plage – Mers-les-Bains, percorrendo 172,2 Km in 3h59′52″ alla media di 43,074 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga De Bie e il britannico Yates.
PARIS-CAMEMBERT, FEDRIGO RE IN PATRIA
Zampata vincente di Pierrick Fédrigo nella corsa di casa, vinta in volata ristretta su Georges e Rolland.
Foto copertina: Fedrigo taglia vittorioso il traguardo della Parigi-Camembert (foto AFP)
Corsa molto concitata nelle fasi iniziali, con tanti ma troppo timidi tentativi che non riescono ad evadere dal plotone. La fuga buona finalmente esce e vede protagonisti 9 attaccanti: Bonnafond (AG2R La Mondiale), Queméneur (Europcar), Schmidt (Sojasun), Blain, Britton (Raleigh), Lalouette (Roubaix-Lille Métropole), Hardy (Cofidis), Pineau (FDJ) e Declercq (Topsport-Vlaanderen).
L’assenza di accordo fra i fuggitivi permette però al plotone di riassorbire il tentativo già a 50 km dal traguardo. Giunti ai -20, in salita si avvantaggia un drappello composto da 8 corridori, ma il gruppo procede spedito e in vetta alla Cote des Champeaux, torna compatto. L’azione decisiva giunge solo a 2 km dal traguardo: Fedrigo (FDJ), Rolland (Europcar), Georges (AG2R) e Antomarchi (La Pomme Marseille) si avvantaggiano definitivamente sul gruppo, e si giocano la vittoria in volata.
Volata ristretta vinta dal francese Fedrigo, chiudono il podio Georges e Rolland.
Per il Francese della FDJ è il primo successo stagionale.
Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7
09-04-2013
aprile 10, 2013 by Redazione
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PARIS – CAMEMBERT
Il francese Pierrick Fédrigo (FDJ) si è imposto nella corsa francese, Magnanville – Vimoutiers, percorrendo 206,5 Km in 4h53′35″ alla media di 42,100 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Georges e Rolland.
PAGELLE 2013: PROMOSSI E BOCCIATI DELLA PARIGI – ROUBAIX
aprile 9, 2013 by Redazione
Filed under 4) PARIGI - ROUBAIX, Approfondimenti
Superlativo Cancellara che firma la tripletta, Vanmarcke sorpresa del giorno. Altra delusione da parte di Pozzato e anche un indomito Paolini lontano dalle prime posizioni.
Foto copertina: Fabian Cancellara, promosso con lode (foto Bettini)
Fabian Cancellara: senz’altro la più bella tra le Classiche del Nord conquistate in carriera dallo svizzero perché la più sofferta, complice la doppia caduta patita nell’ultima settimana. Benché non in perfette condizioni fisiche e nonostante tutti gli altri favoriti gli abbiano corso contro sin dalle prime battute di gara, è stato molto intelligente nel gestire la squadra per poi, arrivato il suo momento, infilzare uno dopo l’altro gli avversari con cambi di ritmo “spezza gambe”. La guerra di nervi vinta all’interno del velodromo di Roubaix giunge a coronamento di una gara perfetta, condotta da autentico maestro del pavè: forse il più grande specialista degli ultimi vent’anni. Voto: 10 e lode
Sep Vanmarcke: sorpresa, sì, ma solo parzialmente se è vero che il giovane belga è stato capace di battere Boonen nell’unica gara sul pavè persa da quest’ultimo nella passata stagione. E’ necessario avere tante energie e anche tanto coraggio per non lesinare cambi regolari ad un fenomeno come Cancellara. La freddezza mostrata in volata l’anno scorso contro Boonen, questa volta è mancata, complice anche lo sforzo profuso per contenere le trenate di Cancellara nel finale. Voto: 9,5
Niki Terpstra, Greg Van Avermaet: entrambi partiti come spalle dei rispettivi capitani (Chavanel e Hushovd) si sono ritrovati, per via delle scarse prestazioni dei propri leader, a gestire una situazione di corsa inaspettata ma estremamente favorevole. Il risultato finale premia senz’altro i loro sforzi e rappresenta una giusta misura delle loro potenzialità. Voto: 8
Damien Gaudin: dopo aver tirato come un forsennato tutta la gara, rilanciando continuamente l’andatura dei vari gruppetti in cui riusciva regolarmente ad infilarsi, il tutto per agevolare un eventuale attacco di capitan Turgot (che lo scorso anno meravigliò tutti gli appassionati con le sue progressioni sul pavè che porta a Roubaix), si è trovato infine a giocarsi in prima persona il podio. Voto: 8
Zdenek Stybar: eccelso ciclocrossista, da quest’anno ha deciso di dedicarsi totalmente al ciclismo su strada. Solo la sfortuna lo ha messo fuori dai giochi per la vittoria quando appariva ancora più fresco del compagno di fuga Vanmarcke. Le acrobazie di cui si è reso protagonista nel finale per riuscire a non cadere sono state la testimonianza di una lucidità non ancora appannata dalla fatica. Voto: 8
Juan Antonio Flecha: questo navigato specialista del pavè non ha mai corso nell’anonimato la corsa che più ama e questa edizione non ha fatto eccezione. Lo spagnolo ha tentato più volte di anticipare le mosse degli altri favoriti ed è stato anche uno dei pochi temerari ad azzardarsi a concedere qualche cambio a Cancellara. Nel finale ha colto l’ennesimo piazzamento nei dieci. Voto: 7
Luca Paolini: non ha mai amato particolarmente “L’inferno del Nord” anche per via della sua minuta costituzione che non lo aiuta di certo ad affrontare la ‘corsa delle pietre’. Ciononostante anche quest’anno si è dimostrato tra i più attivi e sebbene abbia interpretato con la giusta lucidità le varie fasi della gara, la sfortuna di una foratura in un momento cruciale lo ha relegato al ventunesimo posto. Voto: 6,5
Lars Boom: capitano e tra i più attesi della corsa, ha dimostrato di non possedere il fondo necessario per competere con i migliori. Al di là di qualche sparata fatta senza troppa convinzione, non si è mai visto. Voto: 4
Thor Hushovd: nonostante tutta la BMC fosse a sua disposizione (in particolare Phinney: voto 7), anche questa gara, dopo il Giro delle Fiandre, si è conclusa nell’anonimato. A parziale discolpa si possono ricordare gli incidenti subiti in corsa che, tuttavia, sono spesso i segnali di un non perfetto stato di forma. Voto: 4
Sylvain Chavanel: dopo la defezione di Boonen, si è trovato capitano unico della Quick-Step. Tuttavia, invece di sfruttare l’occasione della vita data anche la non più giovane età, non ha avuto le gambe e la testa per competere con i primi. Voto: 3
Edvald Boasson Hagen: promessa del ciclismo mondiale ormai da qualche stagione, il polivalente ciclista norvegese in grado teoricamente di vincere tutte le gare in linea, anche in questa occasione è stato respinto e, a 26 anni, deve ancora riuscire a vincere una Grande Classica. Voto: 3
Filippo Pozzato: doveva essere l’anti-Cancellara ma, anche questa volta, Pippo non riesce ad arrivare competitivo, come lui potrebbe esserlo, agli appuntamenti stagionali più congeniali alle sue caratteristiche tecniche. Un inizio di stagione del tutto insufficiente per un atleta dalle sue potenzialità. Voto: 3
Francesco Gandolfi
gandolfi.francesco@libero.it
ROLLAND SI ACCHIAPPA LA SARTHE
Affermazione del francese Pierre Rolland nella breve corsa a tappe francese, conquistata attraverso la vittoria nella quarta tappa del “Circuit”. Il corridore dell’Europcar precede di 10 secondi il ceco della NetApp, Jan Barta, e sempre con lo stesso distacco lo svedese Tobias Ludvigsson (Argos-Shimano). Nelle altre tappe soddisfazioni personali per Matteo Pelucchi (IAM), Nacer Bouhanni (FDJ), Luke Durbridge (Orica-Greenedge) e Francis Mourey (FDJ).
Foto copertina: la premiazione di Rolland (Jean-François Quénet)
Corsa interessante quella che si è disputata nel dipartimento della Sarthe, che si trova nella zona della Loira, tanto famosa per i suoi castelli. Ma non siamo qua a parlare del paesaggio, bensì del ciclismo pedalato, che ha visto, fin dal primo giorno, gli italiani come protagonisti.
Nella prima tappa, infatti, la vittoria è andata a Matteo Pelucchi (IAM) che è riuscito a precedere in una volata a a ranghi compatti un altro italiano, Sacha Modolo (Bardiani-CSF) ed il francese Bryan Coquard (Europcar).
La seconda frazione era invece intervallata da due semitappe: la prima, che si è disputata nella mattinata, ha visto la vittoria di Nacer Bouhanni (FDJ) davanti al connazionale Coquard (Europcar) ed al nostro Matteo Pelucchi (IAM) che continua a indossare, provvisoriamente, la maglia di leader.
Maglia che perderà nella seconda semitappa dato che era prevista una cronometro individuale di circa 7 chilometri, e quindi del tutto inadatta al ventiquattrenne brianzolo. Chi ne è uscito vincitore, è stato lo specialista Luke Durbridge (classe ‘91, e già campione del mondo Under 23 della crono) che ha preceduto Bob Jungels (RadioShack) di un nulla (si parla di centesimi di secondi) e il compagno di squadra Cameron Meyer di un secondo. Il giovane australiano vestirà anche la maglia di leader che peraltro sembrava poter conservare fino all’ultima tappa. Ma non ha fatto i conti, nella tappa successiva, con uno scatenato Pierre Rolland. Il francese, grazie ad una cavalcata di 30 chilometri e all’aiuto del suo compagno di squadra Kevin Reza che lo scortato fino all’ultimo GPM, è riuscito ad aggiudicarsi l’ambita coppiata “tappa e maglia”, e in pratica, anche la corsa; ma per quella si doveva attendere la conclusione dell’ultima tappa, dal profilo ondulato.
Quinta e ultima tappa che è andata al transalpino Francis Mourey (FDJ) che precede in una volata ristretta il connazionale Lloyd Mondory (Ag2r-La Mondiale), mentre il resto del gruppo è regolato da Jonathan Hivert (Sojasun) davanti a Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF). Nessun problema per Pierre Rolland che si aggiudica la corsa controllando la situazione, appoggiato da un’ottima Europcar, nell’occasione interamente predisposta per il suo capitano.
Paolo Terzi