08-02-2013
febbraio 9, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TROFEO OF QATAR
Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto anche nella sesta ed ultima tappa, Sealine Beach Resort – Doha Corniche, percorrendo 116 Km in 2h24′31″, alla media di 48,160 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Hutarovich e l’olandese Markus. Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox), 11°. In classifica si impone Cavendish con 25″ e 26″ sugli statunitensi Bookwalter e Phinney. Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team), 22° a 59″.
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL (Francia)
La terza tappa, Marseille-L’Estaque – Saint-Remy-de-Provence (159 Km), è stata annullata a causa della mancata concessione dell’autorizzazione da parte della prefettura (problemi di sicurezza). Invariata, dunque, la classifica generale che vede in testa l’olandese Lars Boom (Blanco Pro Cycling Team) con 22″ sul belga Monfort e 36″ sul francese Roux. Miglior italiano Francesco Reda (Androni Giocattoli – Venezuela), 16° a 1′23″.
CAVENTRIS
Mark Cavendish a segno per la terza volta in questo Tour del Qatar, anche se stavolta non ha letteralmente dominato la volata, limitandosi a controllare il tentativo di ritorno di Yahueni Hutarovich (FDJ), giunto secondo; mentre in terza posizione si è classificato il lettone Aidis Kruopis (Orica GreenEdge). Con la vittoria odierna la maglia di leader della generale si fa sempre più gialla per Mark Cavendish, che porta il divario su Brent Bookwalter a 15 secondi.
Foto copertina: il tris di Cavendish sulle strade del Qatar (foto AFP)
Nel gergo calcistico si direbbe “Quattro a Quattro e palla al centro”. Perché è proprio questo il risultato che finora si è prodotto nella sfida a distanza tra Mark Cavendish e André Greipel, i due velocisti più forti al mondo che in questa stagione hanno ottenuto per ora quattro vittorie ciascuno; l’inglese qua e là tra l’Argentina e il Qatar, mentre il tedesco in Australia. Quello che è sicuro è che il 24 febbraio ci sarà il primo testa a testa stagionale tra i due alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, e chi vincerà, non si sarà aggiudicato nient’altro che una piccola battaglia al confronto della guerra, la quale durerà fino alla fine della stagione.
Questa quinta tappa del Tour del Qatar aveva lo stesso profilo altimetrico delle altre, eppure era molto adatta a qualche “trappola” a causa del forte vento che l’ha caratterizzata anche l’anno scorso quando Fabian Cancellara si produsse in uno scatto micidiale all’ultimo chilometro ma non fu sufficiente a mettere fuori gioco Tom Boonen che poi lo batté in volata. E oggi il ruolo del Cancellara ha provato a vestirlo la BMC con i suoi 3 corridori che tallonano Cavendish in classifica generale: Blythe, Bookwalter e Phinney.
Ma in questa quinta frazione la Omega-Quick Step ha dimostrato di essere una squadra esemplare, motivata da un Mark Cavendish in ottima condizione. La squadra belga ha di fatto tenuto il gruppo compatto per tutta la tappa, consentendo al suo capitano di aggiudicarsi il traguardo volante con cui è riuscito a mettere “in saccoccia” altri 3 secondi che di sicuro non fanno male.
Successivamente ha bloccato tutti i tentativi, prima di Bookwalter e poi quello più serio di Phinney, deputati a portar via la maglia al leader della classifica; ma anche in questa situazione non c’è stata nessuna possibilità per gli attaccanti che, pur volenterosi, hanno dovuto desistere.
Si arriva così allo sprint finale e ancora una volta davanti al gruppo c’è la Omega Quick-Step, che con tutti i suoi elementi tiene il plotone in fila, fino agli ultimi 400 metri, quando c’è Niki Terpstra (Omega) che lancia la volata a Cavendish, il quale, partito ai 200 metri, deve soffrire un po’ di più rispetto alle volte precedenti per la rimonta di Hutarovich, che tuttavia rimane incompiuta, permettendo così all’inglese di centrare la sua terza vittoria consecutiva nella corsa qatariota.
Secondo giunge Hutarovich (FDJ), terzo Aidis Kruopis (Orica-GreenEdge), quarto Adam Blythe (BMC), quinto Luke Rowe (Sky), sesto John Degenkolb (Argos-Shimano), settimo Alexander Kristoff (Katusha), ottavo Nacer Bouhanni (FDJ), nono Heinrich Haussler (IAM) e decimo Roger Kluge (NetApp); migliore degli italiani è Davide Appollonio (Ag2r) che arriva in undicesima posizione.
In classifica generale si amplia il distacco di Cavendish sul secondo, Bookwalter, portandolo a 15 secondi. Domani tappa finale che si dovrebbe risolvere ancora una volta allo sprint, e ancora una volta il favorito principale è proprio l’inglese.
Paolo Terzi
BOOM IMPERIALE, LA SFORTUNA NON LASCIA PINOTTI
Il 27enne olandese del Team Blanco domina la crono di Mont-Saint-Clair infliggendo 22” di distacco a Monfort e 36” a Roux e ipotecando il Giro del Mediterraneo mentre il bergamasco dopo la caduta della crono di Valkenburg finisce nuovamente a terra ed è costretto al ritiro. Annullata la terza tappa, si riprenderà con l’attesa frazione del Mont Faron
Foto copertina: Boom in azione nella crono del Mediterraneo (foto AFP)
Per la prima volta da moltissimi anni il Giro del Mediterraneo ha inserito nel percorso una cronometro individuale, 24 km da Cap d’Agde a Mont-Saint-Clair in gran parte pianeggianti prima di un muro con pendenze fino al 15% che conduceva al traguardo, che sarà senz’altro decisiva per la classifica generale alla luce del fatto che il Mont Faron, tradizionale asperità della corsa francese in cima al quale si concluderà la penultima tappa, è un’ascesa impegnativa ma non tale da provocare grandi distacchi. Ci si attendeva comunque un grande equilibrio nella prova contro il tempo alla luce dell’assenza di big della specialità come Tony Martin, Fabian Cancellara e Bradley Wiggins ma Lars Boom (Blanco), ex campione mondiale di ciclocross ma per quanto riguarda le corse su strada eterna promessa mai completamente mantenuta, ha fatto il vuoto dietro di sè e chissà che questa prova non sia il viatico per la stagione della consacrazione: il 27enne olandese ha inflitto 22” al regolarista lussemburghese Maxime Monfort (RadioShack), sempre presente nelle prime posizioni delle brevi corse a tappe anche se raramente sul gradino più alto del podio, e ben 36” al francese Anthony Roux (Fdj), atleta molto cresciuto nelle ultime stagioni alla pari del compagno Jérémy Roy 5° a 47”, mentre tra di loro si è inserito con un distacco di 43” un Thomas Lövkvist (Iam Cycling) a caccia di un rilancio dopo diverse stagioni difficili nel Team Sky. 6° e 7° con distacchi di 51 e 52” hanno chiuso i sorprendenti Bob Jungels, 20enne lussemburghese medaglia d’argento nella crono dei Mondiali under 23 di Copenhagen, e José Gonçalves (La Pomme Marseille), già protagonista nella tappa di Guissan; ottima anche la prova di Nicolas Roche (Saxo-Tinkoff), che non ha mai avuto nelle prove contro il tempo il suo punto di forza ma che ha chiuso 8° a 54” alla pari con Juergen Roelandts (Lotto Belisol) e davanti all’esperto specialista svedese Gustav Larsson (Iam Cycling) che ha chiuso la top ten con un ritardo di 57”.
Per quanto riguarda altri possibili protagonisti per la classifica generale Andrew Talansky (Garmin) ha chiuso 11° a 59” con una prova un po’ al di sotto delle aspettative, Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff) 13° a 1′17”, Laurens Ten Dam e Bauke Mollema (Blanco) rispettivamente 15° e 18° a 1′19” e 1′26” e Daniel Martin (Garmin) 26° a 1′31” mentre sono ormai tagliati fuori un deludentissimo Michael Rogers (Saxo-Tinkoff), 46° a 2′18” ma ormai da diverse stagioni non più performante nelle prove contro il tempo come negli anni tra il 2003 e il 2005 quando per tre volte consecutive conquistò il titolo mondiale di specialità, Thomas Voeckler (Europcar) 63° a 2′37” e Thibaut Pinot (Fdj) 99° a 3′30” oltre ai nostri Davide Rebellin (CCC Polsat) 55° a 2′30” e Franco Pellizotti (Androni) 92° a 3′18”. Il migliore degli italiani è stato il 30enne calabrese Francesco Reda (Androni) 16°a 1′23” mentre continua la maledizione per il più atteso degli azzurri alla vigilia Marco Pinotti (Bmc), che dopo la caduta nella crono mondiale di Valkenburg quando era in lotta per una medaglia è nuovamente finito in terra a 4 km dal traguardo per via di una folata di vento laterale riportando la frattura di due costole, ha comunque concluso la prova sia pure in ultima posizione ma non ripartirà nella quarta tappa che si disputerà tra due giorni da Rousset al Mont Faron: la terza frazione, 159 km da Marsiglia a Saint-Remy-de-Provence, è stata infatti annullata dal momento che gli organizzatori non hanno ottenuto tutti i permessi necessari per far transitare la corsa su alcune strade e dopo il forzato riposo il Giro del Mediterraneo ripartirà con una classifica generale pressochè identica a quella della crono che vede Boom in maglia gialla con 22” su Monfort e 36” su Roux.
Marco Salonna
07-02-2013
febbraio 7, 2013 by Redazione
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TROFEO OF QATAR
Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto anche nella quinta tappa, Al Zubara Fort – Madinat Al Shamal, percorrendo 154 Km in 3h11′11″, alla media di 48,330 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Hutarovich e il lituano Kruopis. Miglior italiano Davide Appollonio (AG2R La Mondiale), 11° Cavendish ha conservato la testa della classifica, con 15″ e 20″ sugli statunitensi Bookwalter e Phinney. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 18° a 42″.
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL (Francia)
L’olandese Lars Boom (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, cronometro Cap d’Agde – Sète (Mont-Saint-Clair), percorrendo 24 Km in 32′25″, alla media di 44,421 Km/h. Ha preceduto di 22″ il belga Monfort e di 36″ il francese Roux. Miglior italiano Francesco Reda (Androni Giocattoli – Venezuela), 16° a 1′23″. Boom è il nuovo leader della classifica, con 22″ su Monfort e 36″ su Roux. Miglior italiano Reda, 16° a 1′23″.
GREIPEL-CAVENDISH, DUELLO A DISTANZA
Il 31enne tedesco inaugura il Giro del Mediterraneo cogliendo in quel di Gruissan il quarto successo stagionale davanti al brianzolo Matteo Pelucchi, al francese Maxime Daniel e al milanese Giacomo Nizzolo e risponde al rivale britannico dominatore delle volate al Giro del Qatar. Continua la crisi per Andy Schleck che abbandona la corsa a 40 km dal traguardo
Foto copertina: Greipel coglie il successo nella prima tappa del Giro del Mediterraneo 2013 (foto Bettini)
Si è aperta con una frazione di 146 km da Limoux a Gruissan la 40a edizione del Giro del Mediterraneo, corsa a tappe di cinque giorni nel Sud della Francia che ha visto imporsi in passato Eddy Merckx, Tony Rominger, Charly Mottet, Frank Vandenbroucke e per tre volte Gerrie Knetemann e che nel decennio dal 1994 al 2003 è stata dominata dagli azzurri con due successi di Davide Rebellin e uno a testa per Davide Cassani, Gianni Bugno, Rodolfo Massi, Michele Bartoli e Paolo Bettini mentre l’ultimo italiano ad aggiudicarsi la classifica generale è stato Rinaldo Nocentini, arrivato in realtà secondo dietro ad Alejandro Valverde poi squalificato per la vicenda Operacion Puerto, e nella passata stagione si è imposto Jonathan Tiernan-Locke. Anche in questa edizione il campo partenti è di discreto livello con Thomas Voeckler e Pierre Rolland (Europcar), Jean-Christophe Péraud (Ag2r), Jérémy Roy e Thibaut Pinot (Fdj), Thor Hushovd (Bmc), André Greipel (Lotto-Belisol), Maxime Monfort (RadioShack), Daniel Martin ed Andrew Talansky (Garmin), Nicolas Roche, Roman Kreuziger e Michael Rogers (Saxo-Tinkoff), Lars Boom e Bauke Mollema (Blanco), Mikel Nieve (Euskaltel), Grega Bole (Vacansoleil), Gustav Erik Larsson (Iam Cycling), Julien Simon (Sojasun), Fabio Duarte (Colombia) e un Andy Schleck (RadioShack) alla ricerca di se stesso dopo un 2012 da dimenticare e dopo il ritiro al recente Tour Down Under tra i protagonisti mentre l’Italia punta le sue fiches su Marco Pinotti (Bmc), Franco Pellizotti (Androni) e sul 41enne Davide Rebellin (CCC Polsat) per un buon piazzamento nella generale e su Manuel Belletti (Ag2r), Giacomo Nizzolo (RadioShack), Matteo Pelucchi (Iam Cycling), Danilo Napolitano (Accent Jobs), Fabio Felline e Mattia Gavazzi (Androni) per quanto riguarda i successi parziali.
La prima tappa presentava un percorso piuttosto impegnativo nella fase iniziale con le ascese del Col du Paradis e del Col de Fourches ma pressochè interamente pianeggiante negli ultimi 100 km e malgrado la pioggia battente non ha regalato grandi emozioni con atleti di secondo piano come Thomas Vaubourzeix (La Pomme Marseille), Garikoitz Bravo (Euskaltel), Will Routhley (Accent Jobs) e Théo Vimpere (Big Mat), passato in testa su entrambi i gran premi della montagna, autori della fuga di giornata e il gruppo guidato dalla Lotto-Belisol di Greipel, grande favorito di giornata, che non ha concesso loro più di 4′45” in cima al Col de Fourches ed è gradualmente tornato sotto fino al ricongiungimento avvenuto a 10 km dal traguardo, e non c’è stato nulla da fare neppure per José Gonçalves (La Pomme Marseille) e Jérémy Roy, non nuovo peraltro ad azioni da finisseur di questo tipo, che hanno tentato la sortita negli ultimi 3 km. Inevitabile dunque l’arrivo allo sprint in cui Greipel ha rispettato il pronostico conquistando il quarto successo stagionale dopo i tre in altrettante volate al Tour Down Under e rispondendo al grande rivale Marc Cavendish che sta dominando al Giro del Qatar in attesa di uno scontro diretto tra i due che avverrà magari alla Milano-Sanremo. Alle spalle del tedesco hanno chiuso il 24enne brianzolo Matteo Pelucchi, atteso a un’ulteriore crescita dopo il positivo 2012 in maglia Europcar, il sorprendente neopro francese Maxime Daniel (Sojasun) e il milanese Giacomo Nizzolo, atteso protagonista in arrivi più impegnativi rispetto a quello di Gruissan: nulla da fare invece per Andy Schleck che in compagnia di pochi altri corridori ha perso contatto dal gruppo a 40 km dal traguardo e poco dopo ha abbandonato la corsa, e ci si chiede se e quando potrà tornare il campione che duellava con Alberto Contador e compagni sulle montagne del Tour fino al 2011. In assenza di abbuoni la classifica generale rispecchia quella di tappa con Greipel al comando ma verrà pesantemente rivoluzionata al termine della seconda frazione, una crono di 24 km molto impegnativa da Cap d’Adge a Mont-Saint-Clair con un tratto finale in salita con pendenze anche del 15% e il pluricampione italiano di specialità Marco Pinotti atteso protagonista.
Marco Salonna
MARK PIGLIA TUTTO
Altra volata e un’altra vittoria per Mark Cavendish, che si conferma in Qatar come il velocista più in condizione, in attesa della sfida con André Greipel per aggiudicarsi il titolo di “sprinter maximum”. Alle spalle dell’ex campione del mondo giunge ancora una volta Barry Markus (Vacansoleil-DCM), accompagnato sul podio da Andrea Guardini (Astana) che ottiene il primo piazzamento con la nuova maglia. In classifica generale cambia il padrone, con Mark Cavendish che, in virtù dell’abbuono conquistato oggi, scavalca Bookwalter per 2 secondi.
Foto copertina: Cavendish agguanta anche la maglia gialla di leader al termine della 4a tappa (foto AFP)
Dopo l’arrivo Mark Cavendish avrà esclamato “Mission Accomplished”, ovvero “obiettivo raggiunto”, perché la vittoria di oggi ha portato al corridore dell’Omega-Quick Step anche il primo posto in classifica generale, e i 2 secondi che lo separano da Bookwalter potranno aumentare
visto che difficilmente il campione inglese tirerà i freni nelle prossime due tappe.
La tappa di oggi prevedeva 160 chilometri, con partenza da Camel Race Track e arrivo a Al Khor Corniche, tutti ambientati nella solita pianura desertica.
All’inizio della frazione parte anche la fuga di giornata che ha come protagonisti 3 corridori: Pirmin Lang (IAM Cycling), Andriy Grivko (Astana) e Gatis Smukulis (Katusha).
I 3 atleti in avanscoperta arrivano a guadagnare fino a oltre 5 minuti, e contrariamente a ieri, il gruppo se la prende comoda nell’inseguimento. Ma il percorso è avverso per principio ai battistrada che dopo oltre 130 chilometri di fuga quasi non vedono l’ora di vedere il gruppo e mettere fine alla fatica.
Negli ultimi chilometri il gruppo viene tirato dalle squadre dei velocisti, iniziando così quelle grandi manovre che termineranno all’ultimo chilometro quando la situazione sarà definita per la volata.
Unica nota di cronaca prima di arrivare alla volata è una caduta che coinvolge la maglia gialla Bookwalter, che non lascia di certo la maglia nei migliore dei modi, ma l’americano si rialza senza serie conseguenze portando a termine la tappa.
Ai 400 metri parte lungo Cristian Delle Stelle (Bardiani-CSF) con il chiaro intento di lanciare lo sprint a Filippo Fortin, ma alla sua ruota si inserisce Mark Cavendish che esce dalla scia di Delle Stelle per lanciare la propria volata, volata impossibile da contrastare per nessuno, permettendo così all’inglese di cogliere il successo a mani alzate.
Dietro Cavendish troviamo ancora una volta Barry Markus (Vacansoleil-DCM) che si sta affezionando ai piani alti delle classifiche di tappe; al terzo posto si classifica invece Andrea Guardini, al primo podio in maglia Astana, con la speranza che si traduca in vittorie; quarto all’arrivo un ottimo Filippo Fortin e se cominciasse la volata in posizione più favorevole potrebbe fare anche meglio, quinto Kristoff (Katusha), sesto Cantwell (Saxo Bank-Tinkoff), settimo Bouhanni (FDJ), ottavo Kruopis (Orica-GreenEdge), nono Boasson Hagen (Sky) e decimo Davide Appollonio (Ag2r La Mondiale).
Cambiamento in classifica generale con la conquista della maglia gialla da parte di Mark Cavendish che, grazie ai 10 secondi di abbuono, scavalca Brent Bookwalter per 2 secondi; ma già domani lo scarto tra i due potrebbe aumentare.
Paolo Terzi
06-02-2013
febbraio 7, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TROFEO OF QATAR
Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto anche nella quarta tappa, Camel Race Track – Al Khor Corniche, percorrendo 160 Km in 3h30′05″, alla media di 45,696 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Markus e il l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team). Cavendish è il nuovo leader della classifica, con 2″ e 8″ sugli statunitensi Bookwalter e Phinney. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 18° a 29″.
TROFEO PLATJA DE MURO
L’australiano Leigh Howard (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa spagnola, Alcúdia – Platja de Muro, percorrendo 169,8 Km in 4h15′29″, alla media di 39,877 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wynants e l’italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida).
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL (Francia)
Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, Limoux – Gruissan, percorrendo 146,5 Km in 3h25′23″, alla media di 42,798 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling) e il francese Daniel.
LA DURA LEGGE DEL CAV
Con un’eccezionale volata di rimonta, il corridore dell’isola di Man firma la terza tappa della corsa del piccolo emirato arabo. Alle sue spalle si piazzano Aidis Kruopis (Orica-GreenEdge) e Barry Markus (Vacansoleil-DCM). In maglia gialla di leader resiste ancora Brent Bookwalter, ma con l’abbuono ottenuto oggi Cavendish è a 8 secondi dal primato.
Foto copertina: è di Cavendish il traguardo di Mesaieed (foto AFP)
Nella prima tappa, la volata per la vittoria non c’è stata, ma in questa terza tappa gli sprinters non si sono fatti sfuggire l’occasione, figurarsi se quello più forte se la perdeva. E così all’arrivo è stata festa per l’Omega-Quick Step.
La tappa di oggi è stata disegnata sul solito piattone del Qatar, e così 5 corridori hanno pensato di rompere la noia e partire all’attacco: Mathew Hayman (Sky), Dmitriy Gruzdev (Astana), Pirmin Lang (IAM Cycling), Andreas Schillinger (Netapp-Endura) e Chan Jae Jang (Champion System).
I fuggitivi non riescono a guadagnare granché sul gruppo, circa 3 minuti, rendendo facile il ritorno del gruppo e segnato il loro destino.
A guidare l’azione di chiusura sui battistrada c’è, come regola non scritta vuole, la squadra del leader della generale ed in questo caso, la BMC, che assieme alla Omega riprende i fuggitivi quando mancano ancora una trentina di chilometri all’arrivo.
A questo punto l’interesse delle squadre degli sprinters è di tenere un’andatura mediamente elevata onde evitare che partano ancora corridori in contropiede e che, come ha insegnato la prima tappa, non vengano più ripresi; così a turno, il gruppo viene comandato da uomini Omega, Vacansoleil, Sky, Orica e Saxo Bank.
Negli ultimi chilometri l’andatura si alza ulteriormente, ma le squadre ancora ruotano nella gestione di comando del gruppo rimescolando continuamente i corridori, cosicché chi si trovava nelle prime posizione dopo un chilometro era già nella pancia del gruppo.
Ma all’ultimo chilometro prende la testa del gruppo il “trenino” della Orica GreenEdge che guida la situazione fino ai 300 metri, quando esce dalla terza ruota Degenkolb che parte deciso, però il tedesco rimbalza di colpo superato da altri corridori, fra i quali spicca il lituano dell’Orica Kruopis il quale sembra lanciato verso la prima vittoria stagionale, tuttavia negli ultimi 30 metri sbuca, dopo una rimonta prodigiosa di almeno 15 posizioni, il “cannone”inglese, Mark Cavendish che vince in questo modo la tappa. Sul podio assieme al britannico salgono Barry Markus (Vacansoleil-DCM, che conferma le buone prestazioni compiute in Australia) e Aidis Kruopis.
Nelle posizioni di rincalzo troviamo il campione francese Nacer Bouhanni (FDJ) quarto, Haussler quinto (IAM), Boasson Hagen (Sky) sesto, Kluge (NetApp) settimo, Degenkolb (Argos-Shimano) ottavo, Fortin (Bardiani-CSF) nono e migliore degli italiani visto che il più quotato Elia Viviani non ha neppure disputato lo sprint, e infine Soupe (FDJ) decimo.
In classifica non cambia niente, con Brent Bookwalter che guida la situazione, anche se dopo questa frazione si fa sempre più vicino Cavendish, che ora è a 8 secondi dall’americano, ma ha dalla sua ancora quattro probabili sprint, e se ognuno porta in dote 10 secondi, la BMC deve forzatamente inventarsi qualcosa.
Paolo Terzi
05-02-2013
febbraio 6, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TROFEO OF QATAR
Il britannico Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella terza tappa, Al Wakra – Mesaieed, percorrendo 143 Km in 3h05′14″, alla media di 46,320 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Markus e il lituano Kruopis. Miglior italiano Filippo Fortin (Bardiani Valvole – CSF Inox), 9°. Lo statunitense Brent Bookwalter (BMC Racing Team) ha conservato la testa della classifica, con 6″ sul connazionale Phinney e 7″ sul britannico Blythe. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 18° a 27″.
TROFEO DEIA’
Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, Deià – Monasterio de Lluc, percorrendo 152,9 Km in 4h04′57″, alla media di 37,452 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Henao Montoya e l’olandese Gesink. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre – Merida), 11° a 1′15″.
BMC RULES
Nella cronometro a squadre valevole come seconda tappa del giro del Qatar si impone la BMC, davanti alla Sky e alla Omega-Quick Step. La vittoria di squadra consente al leader in classifica generale, Bookwalter, di scavare ancora più terreno tra sé e gli avversari.
Foto copertina: la formazione che ha portato alla vittoria la BMC nella cronosquadre del Tour of Qatar (foto AFP)
Adriano De Zan rammentava spesso durante le sue telecronache che in una tappa a cronometro non valgono le chiacchiere, bensì esclusivamente il responso dei cronometristi.
Abbiamo atteso così le 2 del pomeriggio (le 16 circa in Qatar) per conoscere quello che potevano pronunciare i cronometri. Ed è stata una conferma di quello che si aspettava prima della tappa, vale a dire che la squadra più attrezzata, in questo caso la BMC, avrebbe avuto ottime chance di vittoria.
E così è stato, nonostante gli altri team siano andati anch’essi molto forte.
Dopo l’arrivo delle 18 squadre in corsa, si è chiuso con la vittoria della BMC, che ha percorso i 14 chilometri della prova in 16 minuti e 7 secondi ad un media di poco superiore ai 52 orari.
Al secondo posto si classifica la Sky, che è arrivata a 5 secondi da una vittoria negata proprio all’ultimo (16′12”). Sul terzo gradino del podio si piazza una ottima Omega-Quick-Step, che giunge a 10 secondi, limitando i danni per mantenere ancora in gioco per la classifica generale Mark Cavendish.
Giù dal podio si piazzano nell’ordine: Radioshack (16′18”), Katusha (con un eccellente 16′22” contando il fatto di non possedere un cronoman di punta), Astana (16′24”), Française des jeux (16′29”), Orica-GreenEdge (forse non ancora al meglio segna un 16′29), Cannondale (16′30”) e Saxo Bank-Tinkoff (16′32”).
In classifica generale i corridori della BMC fanno un bel balzo in avanti con cinque atleti nei primi 10: Bookwalter, Phinney, Blythe, Van Avermaet e Schar; seguono poi altrettanti corridori della Sky: Eisel, Boasson Hagen, Thomas, Hayman e Rowe.
I giochi sono ancora aperti e saranno decisivi nella prossime tappe gli abbuoni presenti al traguardo.
Paolo Terzi