16-02-2013

febbraio 17, 2013 by Redazione  
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TROFEO LAIGUEGLIA

L’italiano Filippo Pozzato (Lampre – Merida) si è imposto nella classica italiana, circuito di Laigueglia, percorrendo 196,5 Km in 5h03′40″, alla media di 38,825 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Reda (Androni Giocattoli – Venezuela) e di 3″ l’italiano Mauro Santambrogio (Vini Fantini – Selle Italia).

TOUR OF OMAN

Il francese Nacer Bouhanni (FDJ) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Hawit Nagam Park – Matrah Corniche, percorrendo 144 Km in 3h24′20″, alla media di 42,284 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harley Goss e lo statunitense Phinney. Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team), 4°. In classifica si impone il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) con 27″ sullo spagnolo Contador Velasco e 39″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 5° a 1′13″

VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)

Il colombiano Sergio Luis Henao Montoya (Sky ProCycling) si è imposto nella terza tappa, Portimão – Alto do Malhão (Loulé), percorrendo 193 Km in 4h53′15″, alla media di 39,488 Km/h. Ha preceduto di 3″ il portoghese Faria da Costa e di 5″ l’olandese Westra. Miglior italiano Giampaolo Caruso (Katusha Team), 29° a 1′09″. Henao Montoya è il nuovo leader della classifica, con 7″ e 11″ sui portoghesi Faria da Costa e Machado. Miglior italiano Caruso, 29° a 1′19″

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DU HAUT VAR – MATIN (Francia)

Il norvegese Thor Hushovd (BMC Racing Team) si è imposto nella prima tappa, Le Cannet des Maures – La Croix Valmer, percorrendo 152,5 Km in 3h42′22″, alla media di 41,148 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Slagter e il francese Vichot. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 20°.

POZZATO, PRIMO ACUTO IN MAGLIA LAMPRE

febbraio 16, 2013 by Redazione  
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Il vicentino conquista per la terza volta in carriera il Trofeo Laigueglia, cogliendo il primo successo con la nuova maglia della Lampre-Merida. Regolati allo sprint Francesco Reda, Mauro Santambrogio, Diego Ulissi e Anthony Roux, evasi insieme a Pozzato all’ultimo chilometro. Per Pozzato si tratta della terza vittoria in carriera nella classica ligure, a nove anni di distanza dall’ultima.

Foto copertina: Filippo Pozzato batte Francesco Reda al Trofeo Laigueglia (foto Bettini)

Maglia nuova ma abitudini vecchie per Filippo Pozzato, per la terza volta in carriera capace di aprire la stagione imponendosi al Trofeo Laigueglia, nove anni dopo l’ultimo successo. Davanti a tutti, questa volta, sono sfrecciati i colori della Lampre-Merida, casacca che il vicentino veste a partire da questa stagione, con la quale punta al rilancio dopo la sfortunata parentesi in Katusha e un non brillantissimo 2012 in maglia Farnese. In attesa di capire se l’aria nuova permetterà a Pozzato di tornare a vincere anche fuori dal suolo italiano, dove non alza le braccia dal 2009 (prima tappa della Tre Giorni di La Panne), il veneto ha aperto il 2013 con un acuto su strade a lui congeniali, agevolato per la verità da una concorrenza non certo comparabile a quella che si troverà davanti di qui ad un mese, nelle gare che rappresentano i suoi veri obiettivi stagionali.
La notizia forse più lieta è che Pozzato, ad oggi probabilmente l’unica carta spendibile sulle pietre del Nord dal ciclismo italiano, ha vinto, una volta tanto, d’astuzia, più che facendo valere un talento ed una classe senz’altro superiori rispetto al resto dei partenti. Fatto non trascurabile, trattandosi di un corridore cui non ha mai fatto difetto la gamba, ma ogni tanto un pizzico di fortuna e, soprattutto e troppo spesso, un po’ di quell’accortezza tattica necessaria – ad esempio – a non mollare gratuitamente la ruota di Boonen nella fase cruciale di una Parigi – Roubaix soltanto per risparmiare un cambio.
Questa volta, invece, il veneto ha saputo cogliere l’attimo fuggente, restando sempre coperto ma controllando con decisione la corsa nella seconda parte con i suoi uomini, dopo che Farnese e Ag2r se ne erano incaricate nelle battute iniziali; e quando, ormai all’ultimo chilometro, Mauro Santambrogio ha piazzato l’allungo a conti fatti rivelatosi decisivo, Pozzato è stato uno dei quattro pronti a fiondarsi alla sua ruota, insieme al compagno Diego Ulissi, ad Anthony Roux e a Francesco Reda. Proprio quest’ultimo è stato il più fiero avversario del vicentino allo sprint, ma non c’è stato bisogno di fotofinish per attribuire a Pippo il terzo successo in carriera nella corsa ligure, dopo la doppietta in maglia Fassa Bortolo del biennio 2003-2004.
Per quanto riguarda gli altri big al via, da segnalare un tentativo di Franco Pellizotti sullo strappo di Pinamare, riassorbito però senza particolari patemi da una Lampre che in precedenza aveva già saputo neutralizzare la fuga della prima ora, orchestrata da Florent Barle, Thomas Raeymaeker, Leonardo Duque, Nicola Del Santo e Antonio Barbio, e soprattutto un interessante tentativo di Diego Rosa, Stefano Pirazzi e Matteo Rabottini, raggiunti sull’ultima ascesa verso Testico, dopo una trentina di chilometri di avanscoperta.
Con un successo in ciascuna delle ultime tre stagioni, l’augurio è ovviamente che il bottino di Pozzato stavolta non si fermi qui, ma che il Laigueglia possa rappresentare la base su cui costruire l’avvicinamento alla campagna del Nord. La condizione sembra essere al punto giusto, buona ma per fortuna distante da quella ottimale, da raggiungere con tutta probabilità in vista della Milano – Sanremo, distante ancora un mese. Nel frattempo, la vittoria odierna basta quantomeno per porre una candidatura per la Classicissima.

Matteo Novarini

BOUHANNI, UN GIORNO DA “MATRAH”DOR. FROOME TRIONFA IN OMAN

febbraio 16, 2013 by Redazione  
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Il forte velocista della FDJ si aggiudica l’ultima tappa con arrivo nell’incantevole cornice di Matrah, battendo in volata Goss e Phinney. La SKY controlla senza problemi la corsa, vinta così meritatamente da Froome grazie agli ottimi exploit nelle due tappe precedenti che vede una top ten finale di sicuro valore. Adesso si torna in Europa dove la stagione 2013 entrerà nel vivo.

Foto copertina: la premiazione di Froome (foto ASO)

A conclusione del Tour of Oman 2013, l’ultima tappa da Hawi Nagam Park a Matrah Corniche offriva ai velocisti un’occasione ideale per dire la loro, dopo una corsa che li aveva visto battagliare soltanto nella tappa iniziale; la tappa finale non presentava infatti rilievi altimetrici degni di nota, fatta eccezione per il facile gpm di Qurayyat dopo 39 km. La fuga di giornata vede la luce dopo pochi km dal via ed è composta da tre ciclisti: Wesley Kreder (Vacansoleil), Gatis Smukulis (Katusha) e Andrea Di Corrado (Bardiani –CSF). Secondo anno da professionista per il 24enne bergamasco che si era fatto notare la scorsa stagione per la vittoria nella quinta tappa del Giro di Turchia. Il primo sprint intermedio è appannaggio del ciclista italiano, mentre il gruppo, tirato in testa dalla SKY, lascia fare in una fase della corsa che non preoccupa più di tanto. Sul gpm descritto pocanzi, è Smukulis a passare per primo. La fuga raggiunge il massimo vantaggio di 6 minuti e mezzo intorno al 50° km, mentre nel gruppo principale NetApp e Argos-Shimano affiancano il Team SKY in testa. Dopo il rifornimento, il vantaggio del trio di testa scende progressivamente ed il circuito finale di Matrah Corniche, da percorrere tre volte, vede infine il ricongiungimento del gruppo principale a una ventina di km dal traguardo. Il francese Maxime Bouet (AG2R) vince il secondo sprint intermedio mentre ormai le squadre dei velocisti iniziano a disporsi in testa al gruppo e tra le più attive si fanno vedere la BMC (tirata addirittura dal campione del mondo Gilbert), l’Astana, la FDJ e l’Orica-GreenEdge. E così, sul rettilineo finale, viene lanciata la volata generale, già ampiamente pronosticata alla vigilia. La spunta Nacer Bouhanni, promettente velocista francese della FDJ, alla prima vittoria stagionale, che sul traguardo brucia nell’ordine l’australiano Goss e lo statunitense Taylor Phinney, per l’occasione velocista della BMC. Al quarto posto, primo degli italiani, Elia Viviani conferma di saperci fare negli arrivi a ranghi compatti. Chiudono la top ten Bozic, Impey, Tom Boonen, Danny Van Poppel, Jarc e Coledan. In classifica generale nulla cambia nelle prime posizioni, e così Chris Froome può festeggiare la vittoria di questo Tour of Oman. Oltre alla maglia rossa del primato, il ciclista SKY ottiene vince anche la maglia verde della classifica a punti; miglior giovane si classifica il francese Ellissonde, da tenere certamente d’occhio in futuro, mentre l’olandese Traksel si aggiudica la maglia della combattività. E’ stato, in conclusione, un Tour of Oman interessante e degno di nota. Basti pensare che nella top ten finale si sono piazzati ciclisti del rango di Contador, Evans – rispettivamente secondo e terzo dietro Froome – Joaquim Rodriguez, Nocentini e Nibali. Insomma, un gustoso aperitivo che ci fa pregustare meglio le corse che si svolgeranno di qui a poco. Adesso si torna nel vecchio Continente dove la stagione 2013 entrerà sempre più nel vivo.

Antonio Scarfone

STAVOLTA BOS FA DA SE’

febbraio 16, 2013 by Redazione  
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Dopo essere stato determinante in quel di Albufeira per il successo di Paul Martens il velocista olandese della Blanco torna al suo ruolo naturale e brucia il Giacomo Nizzolo, conquistando anche la leadership della generale con 4” sul compagno di squadra tedesco e 8” sul milanese della RadioShack. Buon 7° posto di Alessandro Bazzana, nuovamente fuori dai giochi Marc Cavendish

Foto copertina: Bos detta la sua legge nella seconda tappa del Giro della regione portoghese dell’Algarve (foto Bettini)

La seconda tappa della Volta ao Algarve, 198 km con partenza e arrivo a Lagoa, si presentava come una frazione per velocisti con la salita di Marmelete e quella piuttosto impegnativa di Foia nella prima parte del percorso seguite però dagli ultimi 120 km interamente pianeggianti. Fin dai primi km è nata la fuga che ha caratterizzato la giornata ad opera di Dmitry Kozontchuk (Katusha), Ricardo Garcia (Euskaltel), Bertjan Lindeman (Vacansoleil), Omar Fraile (Caja Rural), Dalivier Ospina (Colombia), Tomas Metcalfe (Carmin-Tavira), Hugo Sabido (La Aluminios-Antarte), Alejandro Marque (OFM-Quinta Da Lixa), del vicentino Manuele Boaro (Saxo Tinkoff), che sarà grande protagonista anche nella crono conclusiva di Tavira, e di Sep Vanmarcke (Blanco), compagno di squadra del leader della generale Paul Martens e dello sprinter Theo Bos nonchè atleta più quotato tra i battistrada, come ha dimostrato nella passata stagione in cui è stato uno dei pochi a battere in uno scontro diretto Tom Boonen in occasione dell’Omloop Het Nieuwsblad: la presenza del belga nel gruppo di testa, che ha acquisito un vantaggio massimo di 6′, ha consentito ai suoi compagni di squadra in gruppo a restare a ruota e l’Omega-QuickStep di Marc Cavendish è stata costretta a sobbarcarsi tutto il peso dell’inseguimento, riuscendo a ricucire lo strappo a soli 4 km dal traguardo, con Boaro, Vanmarcke e Marque ultimi ad arrendersi, ma tutte le energie spese dalla formazione di Lefevere sono venute a mancare nel finale, tanto più che un uomo importante come Gert Steegmans che avrebbe dovuto prendere parte a questa Volta ao Algarve ha dovuto dare forfait a causa di una caduta in allenamento nei giorni scorsi.
Senza più l’aiuto dei compagni di squadra Cavendish non è riuscito a mantenersi nelle prime posizioni per disputare lo sprint e come avvenuto nella tappa di Albufeira è stata la Blanco a prendere in mano la situazione, con Thomas Leezer nel ruolo di ultimo uomo per Bos che ha potuto disputare uno sprint lineare imponendosi davanti al milanese Giacomo Nizzolo (RadioShack), che dopo il 4° posto nella frazione inaugurale è stato nuovamente l’unico a insidiare l’olandese e che che nel prosieguo della stagione saprà certamente farsi valere in arrivi più impegnativi molto adatti alle sue caratteristiche: 3° e 4° hanno chiuso i sorprendenti Bruno Matos (Carmin-Tavira) e Jesus Herrada (Movistar) davanti a Kris Boeckmans (Vacansoleil), a Leezer e al bergamasco Alessandro Bazzana (UnitedHealtcare), che ha migliorato di due posizioni il piazzamento di Albufeira, mentre Cavendish non è andato oltre il 29° posto. Grazie a questo successo Bos balza anche al comando della generale con 4” su Martens, 8′’su Nizzolo e Tiago Machado (RadioShack), 9” su Sabido ed Eduard Vorganov (Katusha) e 10” su Matos mentre il grosso del gruppo è a 14” ma si può dire che si ripartirà praticamente da zero nella terza tappa, 193 km da Portimão all’Alto do Malhão con il solo Machado tra gli atleti che hanno conquistato secondi di abbuono in grado di dire la sua nei 3 km al 7% dell’ascesa finale, in cima alla quale si è imposto in passato Alberto Contador mentre nelle ultime due stagioni ha dominato il Team Sky prima con Steven Cummings e poi con Richie Porte: la formazione britannica ha le carte in regola per riptersi con Sergio Henao e Rigoberto Urán con il siciliano Giampaolo Caruso (Katusha) che proverà a dire la sua mentre dovranno limitare i danni in vista della crono conclusiva gli specialisti del tic tac a partire dal vincitore della Volta ao Algarve del 2011 Tony Martin (Omega-QuickStep).

Marco Salonna

15-02-2013

febbraio 15, 2013 by Redazione  
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TOUR OF OMAN

Il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) si è imposto nella quinta tappa, Al Alam Palace – Ministry of Housing in Boshar, percorrendo 144 Km in 3h29′19″, alla media di 41,277 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli Contador Velasco e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 6° a 4″. Froome ha conservato la testa della classifica, con 27″ su Contador Velasco e 39″ su Evans. Miglior italiano Nocentini, 5° a 1′13″

VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)

L’olandese Theo Bos (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Lagoa, percorrendo 195 Km in 4h50′15″, alla media di 40,310 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard) e il portoghese Matos Sancho. Bos è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul tedesco Martens e 8″ su Nizzolo.

FROOME MINISTRO DELLA VITTORIA IN OMAN. CONTADOR OTTIMO SECONDO

febbraio 15, 2013 by Redazione  
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Tappa vinta e primato rafforzato per il forte ciclista SKY nella quinta e penultima tappa del Tour of Oman che vede prima della partenza il ritiro di Sagan. Dopo la fuga iniziale di nove ciclisti, le fasi calde della corsa di svolgono sui tre gpm di Bousher Alamrat dove Contador fa di tutto per mettere alle corde l’anglo-keniano, che resiste con caparbietà agli attacci dello spagnolo fino a batterlo nello sprint ristretto. In ombra Vincenzo Nibali che perde tre posizioni in classifica generale.

Foto copertina: Froome esulta sul traguardo della quinta tappa del Tour dell’Oman (foto Getty Images)
La penultima tappa del Tour of Oman (Al Alam Palace – Ministry of Housing in Boshar) inizia già prima della partenza, con il passaggio della maglia verde dalle spalle di Sagan – bloccato da un fastidioso mal di gola e impossibilitato a prendere il via – a quelle di Tony Gallopin. Nella fasi iniziali della corsa, più fughe cercano di staccarsi dal gruppo, controllato in testa dagli uomini SKY molto attenti a proteggere Froome da eventuali attaccanti ‘indesiderati’. Finalmente la fuga giusta riesce a staccarsi; è composta da nove ciclisti che rispondono ai nomi di Trentin, Van Avermaet, Irizar, Hernandez Blazquez, Grivko, Schillinger, Minard, Kuchynski e Stybar, quest’ultimo il miglior piazzato nella classifica generale a 1 minuto e 56 secondi da Froome. Il primo sprint intermedio, ai 60,5 km, è proprio appannaggio del ceco dell’Omega Pharma, mentre il gruppo, a meno di tre minuti e sempre condotto dalla SKY, controlla con tranquillità la fuga di giornata, la più numerosa finora al Tour of Oman 2013. Il passaggio al rifornimento al 72° km recita ancora un distacco che si aggira intorno ai 2 minuti e 45 secondi tra fuga e gruppo. Ai piedi del primo dei tre gpm di Bousher Alamrat si registra il massimo vantaggio della fuga: 3 minuti e 35 secondi sul gruppo. Al passaggio sul primo gpm – riportato dallo spagnolo Hernandez del Team Saxo-Tinkoff – si registra una prima reazione del gruppo, con gli uomini SKY che iniziano a imprimere un ritmo maggiore e a scremarlo in tanti pezzetti. L’azione SKY è così incisiva che nel gruppo di testa rimangono una ventina di ciclisti, all’inseguimento della fuga,nel frattempo orfana di Kuchynski (Astana), che si arrende ai crampi e alla fatica. Le scintille questa volta iniziano abbastanza presto tra gli uomini di classifica. Nella scalata verso il secondo gpm, scattano, come ieri, Nibali e Contador, e quest’ultimo riesce dopo un po’ a staccare l’italiano dell’Astana, mentre Hernandez, compagno del campione di Pinto, passa per primo anche sul secondo gpm. Ma sia Contador che la fuga di giornata, vengono infine ripresi definitivamente dal gruppo durante la discesa, quando mancano poco meno di 30 km al traguardo. La SKY si conferma una squadra molto solida, almeno per tre quarti di corsa, dal momento che prima ha fatto ‘sfogare’ la fuga e gli attaccanti sui primi due gpm, e dopo li ha neutralizzati con un’azione decisa, tenendo Froome al riparo. E così, la terza e ultima scalata di Bousher Alamrat sarà decisiva per le sorti della corsa araba, con tutti gli uomini di classifica pronti a darsi battaglia. Scatta di nuovo Contador seguito da Evans. Froome dopo una piccola indecisione iniziale, pedala del suo passo e insieme a Rodriguez tiene a distanza il duo di testa, fino a raggiungerlo, mentre invece Evans inizia a perdere le ruote. Sull’ultimo gpm di giornata, Contador Froome e Rodriguez formano un gruppetto di tutto rispetto e si lanciano nella discesa che li porterà al traguardo, mentre alle loro spalle un gruppetto formato da Evans, Impey, Hernandez, Tschopp, Pozzovivo, Nocentini e Stybar è all’inseguimento a circa 15 secondi. I tre di testa sono ormai in vista del traguardo. Contador cerca in tutti i modi di staccare Froome, ma il britannico si attacca alla ruota dello spagnolo e addirittura lo batte in uno sprint ristretto che gli vale la vittoria di tappa e, praticamente, del Tour of Oman 2013. Al terzo posto un indomito Rodriguez – che ha ricevuto la buona notizia, per lui e per la Katusha, della riammissione nel World Tour della squadra russa da parte del Tas – si conferma in un buon momento di forma dopo l’exploit di ieri, mentre il gruppetto Evans taglia il traguardo a 4 secondi regolato in quarta posizione dal sudafricano Impey. In classifica generale Froome ha ora un vantaggio di 27 secondi su Contador; terzo Evans a 39 e Rodriguez quarto a 50 secondi, mentre quinto e primo degli italiani è Nocentini, che ha dimostrato finora di essere uno dei ciclisti più costanti in questo Tour of Oman. Sconfitto di giornata è invece Vincenzo Nibali, che dopo l’iniziale attacco con Contador, sparisce nell’ultima fase della tappa e perde tre posizioni in classifica generale – è ora settimo a 1 minuto e 19 secondi da Froome, che oltre alla maglia di leader veste anche la maglia verde della classifica a punti. Miglior giovane Ellissonde e miglior ‘combattivo’ Traksel. Domani, nell’ultima tappa con arrivo a Matrah Corniche, spazio ai volocisti, mentre Froome dovrà fare solamente attenzione a non inciampare sulla passerella finale verso una meritata vittoria in questo divertente Tour of Oman 2013.

Antonio Scarfone

DAL GROVIGLIO SPUNTA MARTENS

febbraio 15, 2013 by Redazione  
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Una caduta a 1700 metri dal traguardo scompagina le carte ed è il 27enne tedesco a conquistare in uno sprint a due con Machado un successo propiziato dal buco creato d’astuzia in suo favore dai compagni Leezer e Bos che hanno rallentato il resto del plotone, con il più volte campione mondiale su pista terzo davanti al nostro Nizzolo, a Sprengers e al grande battuto del giorno Marc Cavendish

Foto copertina: la volata scompaginata di Albufeira premia Martens (foto Bettini)

Si è aperta con una frazione di 198,8 km quasi interamente pianeggianti da Faro ad Albufeira la 39a edizione della Volta ao Algarve, con gli organizzatori costretti a causa della crisi economica imperante a mettere in scena solo 4 tappe rispetto alle 5 tradizionali ma in grado comunque di richiamare al via diversi atleti di grido a partire dal vincitore del 2011 Tony Martin e da Mark Cavendish (Omega-QuickStep), che dovranno vedersela tra gli altri con Sergio Henao e Rigoberto Uran (Sky) Alexandr Kolobnev e Denis Menchov (Katusha), Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), Wilco Kelderman e Theo Bos (Blanco, Haimar Zubeldia, Andreas Klöden e Tiago Machado (RadioShack), Lieuwe Westra e Thomas De Gendt (Vacansoleil) e Darwin Atapuma (Colombia) mentre a difendere i colori azzurri, in assenza di formazioni del nostro Paese al via, saranno Giampaolo Caruso (Katusha), Giacomo Nizzolo (RadioShack), Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff), Marco Corti (Colombia), Alessandro Bazzana e Davide Frattini (Unitedhealtcare).
Sebbene nelle ultime stagioni ad Albufeira si siano imposti un atleta molto adatto ad arrivi impegnativi come Gianni Meersman e in precedenza Benoit Vaugrenard e Philippe Gilbert grazie a delle azioni da finisseur sembrava che questa fosse l’occasione giusta per vedere un volatone di gruppo con Cavendish grande favorito dopo i quattro successi consecutivi del Giro del Qatar ed è stata la sua Omega-QuickStep a prendere in mano la corsa all’inseguimento di Corti, Eduard Vorganov (Katusha), Amets Txurruka (Caja Rural), Christopher Jones (Unitedhealtcare) e della medaglia d’argento olimpica di Atene Sergio Paulinho (Saxo-Tinkoff), scattati dopo 5 km e ripresi a 9 dal traguardo dopo aver avuto un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti. Una caduta avvenuta nelle prime posizioni del gruppo ha però scompaginato i piani della formazione di Patrick Lefèvere e a prendere in mano la situazione è stato il Team Blanco con Paul Martens che si è portato al comando seguito da Thomas Leezer e Theo Bos: a 500 metri dal traguardo Machado, sempre protagonista nelle ultime stagioni alla Volta ao Algarve anche se non è mai riuscito a conquistare la classifica generale, ha provato a sorprendere tutti e qui si è consumato il capolavoro tattico della formazione olandese con Martens che si è riportato sul portoghese mentre Leezer e Bos hanno fatto il buco alla coppia di testa, che ha così potuto proseguire fino al traguardo. Nella volata a due Martens non ha avuto difficoltà a superare Machado mentre alle loro spalle Bos ha preceduto il nostro Nizzolo con Cavendish 6° tra i due belgi della Topsport Vlaanderen Thomas Sprengers e Tom Van Asbroeck e l’altro azzurro Bazzana 9° alle spalle di Rui Costa; il 27enne tedesco è naturalmente anche il primo leader della generale in cui grazie agli abbuoni ha un vantaggio di 4” su Machado, 5” su Vorganov, 6” su Bosh, 7” su Txurruka, 8” su Paulinho e Corti e 10” su Nizzolo e il resto del gruppo. La seconda tappa, 195 km con partenza e arrivo a Lagoa, vedrà i velocisti a caccia di una rivincita prima dell’arrivo in salita sull’Alto de Malhão e della lunga crono di Tavira che vedranno alla ribalta gli uomini di classifica.

14-02-2013

febbraio 15, 2013 by Redazione  
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TOUR OF OMAN

Lo spagnolo Joaquim Rodríguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella quarta tappa, Al Saltiyah in Samail – Jabal Al Akhdhar (Green Mountain), percorrendo 152,5 Km in 3h34′48″, alla media di 42,598 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Christopher Froome (Sky ProCycling) e di 22″ l’australiano Evans. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 5° a 35″. Froome è il nuovo leader della classifica, con 24″ su Evans e 25″ sullo spagnolo Contador Velasco. Miglior italiano Nibali, 4° a 34″

VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)

Il tedesco Paul Martens (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Faro – Albufeira, percorrendo 198,8 Km in 5h07′29″, alla media di 38,792 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Machado e l’olandese Bos. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Leopard), 4°. Martens è il primo leader della classifica, con 4″ su Machado e 5″ sul russo Vorganov. Miglior italiano Marco Corti (Colombia), 7° a 8″

CIELO PURITO SULLA GREEN MOUNTAIN. FROOME AGGUANTA IL PRIMATO

febbraio 14, 2013 by Redazione  
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Nella tappa più attesa del Tour of Oman, un brillante Joaquim Rodriguez dà una bella dimostrazione di forza in un finale di tappa adatto alle sue caratteristiche. Chris Froome arriva secondo e diventa il nuovo leader in classifica generale e così a due tappe dalla conclusione l’inglese della SKY è il maggior indiziato per la vittoria finale. Buone prestazioni di Evans, Contador e Nibali che attendiamo comunque in test più impegnativi nelle corse che verranno più avanti, mentre a Sagan, staccatosi quasi subito sulla rampa finale, non resta che la maglia verde dei punti.

Foto copertina: Rodriguez “sempreverde” sulla “montagna verde” (foto AFP)

La quarta tappa del Tour of Oman ha rispettato le attese della vigilia in una giornata che ha dato un nuovo volto alla classifica generale. Ci aspettavamo bagarre sulle insidiose rampe verso Green Mountain e bagarre è stata, a testimonianza del fatto che quella di oggi era una frazione che poteva essere decisiva per le sorti di questo Tour of Oman 2013. All’inizio della tappa cinque ciclisti, Bookwalter (BMC), già protagonista al recente Tour of Qatar, Rast (RadioShack-Leopard), Smukulis (Katusha), Schillinger (NetApp-Endura) e Friedeman (Champion System) si staccano dal gruppo dando vita ad un’azione coraggiosa che culmina in un vantaggio massimo di 4 minuti a circa un terzo del percorso. Ma dopo il rifornimento il gruppo inizia a fare sul serio ed il vantaggio dei cinque diminuisce inesorabilmente sotto i colpi delle squadre che si alternano in testa a tirare, tra cui le più attive sono l’Astana di Nibali, la Saxo-Tinkoff di Contador e la SKY di Wiggins, ma soprattutto di Froome, ben messo in classifica generale. Dopo il secondo e ultimo sprint intermedio, vinto da Friedemann, ha inizio la scalata verso la Green Mountain: 5,8 km di salita con una pendenza media del 10.5%. La bagarre inizia quasi subito con Astana e Saxo-Tinkoff a farsi notare nelle prime posizioni del gruppo. I fuggitivi vengono ripresi proprio sulle prime rampe della salita, ed è subito spettacolo: scatto secco di Contador a cui risponde Vincenzo Nibali. Sono loro, forse, i due ciclisti più attesi che non si fanno pregare e che siamo certi duelleranno parecchie volte in questa stagione appena iniziata. Alle loro spalle Froome, Evans e Pozzovivo cercano di rispondere, quando mancano circa 3 km al traguardo, mentre il leader Sagan si perde nelle retrovie del gruppo dovendo così dire addio ai sogni di gloria. La salita, andando avanti, premia però i corridori di maggior fondo e che interpretano al meglio pendenze del genere. E chi se non Purito Rodriguez, che come al suo solito, nicchia prima alle spalle dei ciclisti in testa, per poi sferrare il colpo mortifero nell’ultimo km di salita fino ad andare a tagliare il traguardo a mani alzate e piazzandosi anche in quinta posizione in classifica generale. Un copione conosciuto a memoria dal folletto spagnolo della Katusha, ormai un suo marchio di fabbrica che anche questa volta lascia il segno, nel primo vero arrivo in salita della stagione 2013. Al secondo posto si piazza Froome a 4 secondi, mentre più staccati arrivano Evans, terzo a 22 secondi, Contador a 27 e Nibali, vittorioso l’anno scorso sullo stesso traguardo, a 35. Una vittoria, quella dello spagnolo, che magari influirà anche sulla decisione di domani del TAS di Losanna per riammettere la Katusha nel World Tour 2013. Uno come Purito Rodriguez, a nostro avviso, non può mancare nelle corse più importanti della stagione e facciamo il tifo perché possa parteciparvi e dare spettacolo proprio in arrivi come quello di oggi. Venendo alla classifica generale, anche in considerazione dell’abbuono ottenuto sul traguardo di Green Mountain, Chris Froome è ora primo con un vantaggio abbastanza rassicurante su Evans a 24 secondi e Contador a 25; quarto e primo degli italiani Vincenzo Nibali a 34 secondi. A Sagan rimane la maglia verde, mentre Traksel è sempre leader nella classifica della combattività ed il francese Elissonde della FDJ veste la maglia bianca di miglior giovane. Domani, la quarta e penultima tappa, con arrivo a Boshar presso il locale Ministero delle Infrastrutture presenta tre successive scalate, negli ultimi 30 km, del gpm di Boucher Alamrat, già scalato nella seconda tappa. Ultima occasione per dare un ulteriore scossa alla classifica generale, visto che dopodomani l’ultima tappa sarà molto probabilmente una passarella finale riservata ai velocisti.

Antonio Scarfone

13-02-2013

febbraio 14, 2013 by Redazione  
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TOUR OF OMAN

Lo slovacco Peter Sagan (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto anche nella terza tappa, Nakhal Fort – Wadi Dayqah Dam, percorrendo 190 Km in 5h06′28″, alla media di 37,198 Km/h. Ha preceduto di 1″ il belga Van Avermaet e il francese Gallopin. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team), 5° a 1″. Sagan ha conservato la testa della classifica, con 16″ su Gallopin e 26″ su Van Avermaet. Miglior italiano Marcato, 6° a 32″

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