20-02-2013
febbraio 21, 2013 by Redazione
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VUELTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Lucena – Rincón de la Victoria, percorrendo 182,7 Km in 4h45′28″, alla media di 38,400 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Spilak e l’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice). In classifica si impone Valverde Belmonte con 7″ sul belga Van den Broeck e 11″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Rebellin, 9° a 30″.
A HIVERT L’APPETITO VIEN VINCENDO!
Dopo la vittoria nella prima tappa, il 28enne francese, Jonathan Hivert, si ripete anche nella seconda frazione della Ruta Andalusa. Il corridore della Saur batte in una volata, seppur anomala, l’americano Tyler Farrar (Garmin-Sharp) e il marchigiano Francesco Lasca (Caja Rural. Nulla di invariato in classifica generale, sempre comandata da Alejandro Valverde (Movistar).
Foto copertina: il bis di Hivert sulle strade della Vuelta a Andalucia (foto Bettini)
È risaputo quanto i francesi siano particolari, ma che andassero contro la saggezza popolare dei proverbi, non era ancora dimostrabile. Oggi, difatti, Jonathan Hivert non si è accontentato della vittoria conquistata ieri, ma è andato a prendersi la seconda.
La tappa odierna presentava un percorso meno ondulato rispetto ieri, ma comunque ostico perché negli ultimi 15 chilometri c’erano da affrontare due gran premi della montagna, sicuramente non insormontabili ma sufficienti ad appesantire la pedalata degli uomini veloci non amanti della salita.
In avvio di tappa si mettono in evidenza tre corridori che andranno a formare la fuga di giornata: Mas (Burgos-BH), Gomez (Caja Rural) e Lhotellerie (Colba). Nonostante il massimo impegno profuso dagli attaccanti, il gruppo, grazie al lavoro della Movistar e della Lotto-Belisol, riusciranno a ricompattare il gruppo ancora prima della scalata all’Alto de Fontanar, ultimo GPM primo dell’arrivo in leggera salito. Sul Fontanar a causa delle tirate di Bart De Clercq, l’andatura forte e costante non consente nessun scatto, nemmeno da parte di un corridore in possesso di un’ottima condizione di forma.
Si arriva così all’ultimo chilometro con un gruppo ancora abbastanza folto, in cui i velocisti puri sono ancora presenti, ma dopo un paio di salitelle affrontate in rapide successione la loro potenza non è al massimo.
A guidare la situazione ci sono le maglie della Vacansoleil-DCM, con Pim Lightart che lancia la volata al compagno di squadra Grega Bole, ma l’azione dello sloveno si fa sempre più pesante; cosicché viene sorpassato prima da Tyler Farrar e successivamente anche da Jonathan Hivert, che passa anche l’americano con una straordinaria facilità e si aggiudica la seconda vittoria di tappa consecutiva. In seconda posizione si piazza Tyler Farrar mentre in terza un’eccellente Francesco Lasca (Caja Rural). Completano la Top Ten, in ordine: Bole (Vacansoleil-DCM), Mollema (Blanco), Fugslang (Astana), Rojas Gil (Movistar), Van Den Broeck (Lotto-Belisol), Armée e Lampater (Topsport).
Permane la Leadership di Alejandro Valverde in classifica generale, in attesa della terza e ultima tappa di domani, che prevede un percorso mosso, nervoso e per questo particolarmente adatto a inaspettati colpi di mano.
Paolo Terzi
19-02-2013
febbraio 20, 2013 by Redazione
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VUELTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Il francese Jonathan Hivert (Sojasun) si è imposto anche nella seconda tappa, Trebujena – Montilla, percorrendo 194,2 Km in 4h48′37″, alla media di 40,372 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Farrar e l’italiano Francesco Lasca (Caja Rural). Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) ha conservato la testa della classifica con 7″ sul belga Van den Broeck e 11″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 11° a 30″.
“A UBRIQUE?…C’EST HIVERT!”
Il francese della Saur-Saujasun, Jonathan Hivert, si aggiudica la prima tappa in linea della corsa andalusa. Hivert ha battuto in uno sprint ristretto Alejandro Valverde e Bauke Mollema. Lo spagnolo della Movistar mantiene comunque il primato in classifica generale con un vantaggio di 7 secondi sul belga Van Den Broeck.
Foto copertina: successo insperato per Hivert a Ubrique: battuto nientemeno che Valverde (foto Bettini)
Avevamo posto la domanda già ieri: Chi fermerà Valverde?. E oggi abbiamo trovato la risposta ad una domanda non affatto semplice. Comunque vada, Jonathan Hivert se la ricorderà per molto tempo la vittoria odierna perché beffare un corridore che in arrivi del genere vince quattro volte su cinque è dannatamente complicata. Ma lui è riuscito nell’impresa e quindi tanto di cappello ad un atleta già al secondo centro stagionale dopo essersi aggiudicato la classifica finale dell’Etoile de Bessèges.
La frazione odierna era composta da due parti: la prima, molto semplice, contraddistinta da un percorso “abbastanza” pianeggiante, puntellato da qualche strappetto, ma nulla di più. La seconda, invece, comprendente due gran premi della montagna, in particolare il Puerto de Las Palomas di prima categoria, che posto ad una trentina di chilometri, poteva permettere una discreta selezione se affrontato a velocità sostenuta.
Nella prima metà gara parte anche la fuga di giornata sospinta da quattro atleti: Van Hecke (Topsport-Vlaanderen), Moyano (Caja Rural), Jodts (Colba) e Mas (Burgos-BH), che con il benestare del gruppo principale, arrivano a guadagnare fino a oltre quattro minuti.
Il destino dei battistrada è comunque segnato e ancora prima del passaggio sulla salita de Las Palomas il gruppo è già compatto.
Sull’asperità più complicata della tappa si intravedono alcuni tentativi che permettono la selezione del gruppo, che si riduce in questo modo ad una ventina di unità. I più intraprendenti sono lo spagnolo Dani Navarro (Cofidis) e il colombiano Nairo Quintana (Movistar), quest’ultimo in appoggio a Valverde, e quindi vincolato al solo ruolo di guastatore.
La lunghissima discesa, intervallata da qualche tratto in falsopiano, porta quel che rimane del plotone sul rettilineo d’arrivo, in leggera salita. La responsabilità è per questo sulle spalle della Movistar che tenta di lanciare Alejandro Valverde per uno sprint di potenza, ma Hivert parte presto, forse troppo, ai 300 metri, e il murciano non è parso, di primo acchito, molto preoccupato dallo scatto del francese. Tuttavia Hivert guadagnava sempre di più metri preziosi, e dopo qualche tentennamento anche “l’Embatido” partiva al suo inseguimento, ma ormai era tardi e il francese poteva alzare le braccia in segno di vittoria. Al secondo posto giunge Valverde e al terzo Mollema. Poi arrivano anche gli altri big ma “alla spicciolata”, perdendo così qualche secondo e infatti con tre secondi di ritardo giunge un gruppetto di cinque corridori: Ponzi (quarto), l’eterno Rebellin (quinto), Van Den Broeck (sesto), Armée (settimo) e Gesink (ottavo). Completano la top ten Jakob Fuglsang (nono) e Mikel Nieve (decimo) che si classificano con un ritardo di sette secondi.
In classifica generale non cambia niente con un solo padrone finora, ovvero Valverde, ma il secondo, Jurgen Van den Broeck, è distante solo 7 secondi.
Domani tappa altimetricamente più semplice ma con trappola finale: uno strappetto all’ultimo chilometro che segue l’Alto del Fontanar. I favoriti sono quindi corridori esplosivi che hanno lo scatto in salita come punto forte. Ad esempio…
Paolo Terzi
18-02-2013
febbraio 19, 2013 by Redazione
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VUELTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Il francese Jonathan Hivert (Sojasun) si è imposto nella prima tappa, San Fernando – Ubrique, percorrendo 163,9 Km in 4h06′36″, alla media di 39,878 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) e l’olandese Mollema. Miglior italiano Simone Ponzi (Astana Pro Team), 4° a 3″. Valverde Belmonte ha conservato la testa della classifica con 7″ sul belga Van den Broeck e 11″ su Mollema. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 11° a 30″.
OUVERTURE IN VALVERDE
Il murciano della Movistar si impone a sorpresa nel prologo d’apertura della Vuelta a Andalucia. Salgono sul podio, nell’ordine, Simon Spilak (Katusha) e Tyler Farrar (Garmin-Sharp).
Foto copertina: Valverde lanciato sulle strade di San Fernardo (foto EFE)
Aveva vinto a sorpresa nella prova più impegnativa della Challenge Mallorca, e si è ripetuto, di nuovo a sorpresa, anche in questo prologo della Vuelta Andalucia. Questo “sorprendente” Alejandro Valverde ha già inanellato due vittorie in questa stagione, pur avendo come obiettivi principali le Classiche dell’Ardenne ad Aprile. Ma lassù, semmai dovesse correre da protagonista, non lo farà mai sorprendendoci.
Nella frazione odierna che consisteva in un prologo di 6 chilometri da percorrere lungo le strade di San Fernando, l’unico a parlare doveva essere il cronometro, e i suoi responsi sono stati quantomeno inattesi.
I primi tempi interessanti sono stati fatti segnare da Keizer (Vacansoleil-DCM) e da Maxim Belkov (Katusha), il quale è stato spodestato proprio con l’arrivo degli ultimi corridori, ma riuscendo a conservare l’ottava posizione finale.
Il migliore, alla fine, è risultato essere questo Alejandro Valverde, in formato cronoman, grazie ad un tempo di 6 minuti e 46 secondi, alla media di oltre 53 orari.
Alle spalle dello spagnolo si classifica lo sloveno della Katusha Simon Spilak, giunto a 2 secondi dal vincitore; mentre arriva terzo l’americano Tyler Farrar che, di secondi, ne paga 4.
Top Ten che continua in quest’ordine: Van den Broeck (quarto), Patrick Gretsch (quinto), Clement (sesto), De Clerq (settimo), Belkov (ottavo), Keizer (nono) e Mollema (decimo).
Domani tappa interessante con arrivo a Ubrique che presenta il Puerto de las Paloma (14 chilometri al 6%) a 30 chilometri dal traguardo. Chi riuscirà a fermare Valverde?
Paolo Terzi
MARTIN LASCIA ATTONYTI GLI AVVERSARI
Prestazione impressionante del tedesco nella crono di Tavira in cui infligge ben 1′07” al compagno di squadra Kwiatkowski, 1′15” a Sergent, 1′16” a Westra e ben 3′15” al leader della generale Henao e si aggiudica la sua seconda Volta ao Algarve dopo quella del 2011 davanti al polacco e all’olandese della Vacansoleil. Bene gli azzurri Manuele Boaro e Giacomo Nizzolo che conquistano rispettivamente la classifica di miglior scalatore e quella a punti
Foto copertina: Martin in azione nella crono di Tavira (foto Bettini)
La 38a edizione della Volta ao Algarve si è chiusa con una cronometro individuale da Castro Marim a Tavira di 34,8 km, decisamente molti per una corsa a tappe di 4 giorni in cui peraltro gli scalatori hanno potuto dire la loro solo nei 3 km dell’Alto de Malhão, in cima al quale si è conclusa la terza frazione: alla luce del distacco di soli 28” dal leader Sergio Henao (Team Sky) nella generale il grande favorito sia per aggiudicarsi la prova contro il tempo che per il successo finale era Tony Martin (Omega-QuickStep), già vittorioso nel 2011 e secondo un anno fa alle spalle di Richie Porte, ma il due volte campione mondiale di specialità, intenzionato a riprendersi lo scettro di miglior cronoman del mondo dopo che nella passata stagione è stato battuto sia al Tour de France che alle Olimpiadi di Londra da Bradley Wiggins che non era presente nella rassegna iridata di Valkenburg, ha fatto molto di più infliggendo distacchi pesantissimi a tutti gli avversari, il più vicino dei quali con un ritardo di 1′07” è stato il compagno di squadra Michal Kwiatkowski, già molto pimpante che con questa prestazione ha a sua volta superato coloro che lo precedevano in classifica generale chiudendo alle spalle del tedesco. 3° a 1′15” ha chiuso lo specialista neozelandese Jesse Sergent (RadioShack), 4° a 1′16” Lieuwe Westra (Vacansoleil) che per un solo secondo è stato superato nella generale da Kwiatkowski ma che bissa la terza piazza di due anni fa, 5° a 1′30” Jonathan Castroviejo (Movistar), 6° a 1′32” un convincente Denis Menchov (Katusha), a caccia di riscatto dopo un 2012 che lo ha visto protagonista solo in cima alla Bola del Mundo alla Vuelta raramente così a suo agio nelle prove contro il tempo disputate nelle ultime stagioni, 7° e 8° a 1′47” i due big del ciclismo portoghese Tiago Machado (RadioShack) e Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), 9° a 2′04” Andreas Kloeden (RadioShack) e 10° a 2′32” il sorprendente Jan Bakelandts: dal canto loro i due colombiani del Team Sky Rigoberto Uran ed Henao sono stati autori di prestazioni più che onorevoli chiuse rispettivamente all’11° e al 14° posto con distacchi di 2′42” e 3′15” da Martin ma non hanno potuto contenere il ritorno di atleti molto più avvezzi di loro alle prove contro il tempo. In casa azzurra chi avrebbe potuto fare bene in questa prova era Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) ma il vicentino ha pagato gli sforzi dei giorni scorsi per portare a casa la classifica di miglior scalatore chiudendo al 20° posto con un ritardo di 3′52”. Nella generale Tony Martin, il cui prossimo appuntamento dovrebbe essere la Parigi-Nizza già vinta nel 2011, si è imposto con 58” su Kwiatkowski, 59” su Westra, 1′21” su Menchov, 1′26” su Rui Costa e 1′30” su Machado mentre il milanese Giacomo Nizzolo (RadioShack) ha conquistato anche grazie al ritiro di Theo Bos (Blanco) la graduatoria a punti, Hugo Sabido (La Aluminios-Antarte) quella degli sprint intermedi e la RadioShack ha avuto la meglio nella classifica a squadre.
Marco Salonna
17-02-2013
febbraio 17, 2013 by Redazione
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VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)
Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, cronometro Castro Marim – Tavira, percorrendo 34,8 Km in 45′09″, alla media di 46,246 Km/h. Ha preceduto di 1′07″ il polacco Kwiatkowski e di 1′15″ il neozelandese Sergent. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo – Tinkoff), 20° a 3′52″. In classifica si impone Martin con 58″ su Kwiatkowski e 59″ sull’olandese Westra. Miglior italiano Giampaolo Caruso (Katusha Team), 33° a 7′06″
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DU HAUT VAR – MATIN (Francia)
L’olandese Lars Boom (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Draguignan, percorrendo 207 Km in 5h18′06″, alla media di 39,044 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Arthur Vichot (FDJ) e l’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team). In classifica si impone Vichot, con lo stesso tempo degli olandesi Boom e Ten Dam. Miglior italiano Oss, 33° a 17″.
VUELTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nel prologo, circuito di San Fernando, percorrendo 6 Km in 6′46″, alla media di 53,202 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo sloveno Spilak e di 4″ lo statunitense Farrar. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 37° a 20″.
RISORGE HUSHOVD , MA E’ IMPRESA PER VICHOT
Dopo più di un anno di digiuno il norvegese torna alla vittoria nella prima tappa del Tour de Haut Var, il palcoscenico però glielo scippa Vichot, nella seconda giornata, quando con un’azione da manuale va a prendersi la corsa chiudendo la frazione alle spalle di Boom.
Foto copertina: la premiazione di Vichot (L’Equipe)
La quinta edizione della versione in due tappe del Tour de Haut Var, corso per quarant’anni come corsa in linea, si apre con una gradita sorpresa: il ritorno alla vittoria dell’ex campione del mondo Hushovd. Il norvegese si impone in una corsa dopo ben 17 mesi di latitanza dal gradino più alto del podio e firma il primo successo in maglia BMC. A contendersi la vittoria, con Hushovd, ci sono Slagter, Vichot, Dumoulin e Garcia Echeguibel che nell’ordine hanno chiuso la volata finale arrivata dopo un paio di tentativi a vuoto che hanno caratterizzato la giornata. Dapprima Kowalski, Gerard e Le Boulgh, quindi Zingle, Georgesm, Ten Dam, Geniez, Vauborzaix e Cousin hanno tentato di evadere lungo il circuito finale senza però sorprendere il gruppo.
Anche nella seconda giornata gli episodi decisivi accadono, come spesso succede, negli ultimi chilometri: dapprima si avvantaggia un gruppo di sette atleti, scatenati dall’azione di Oss e Boom, si sono avvantaggiati, coi due già citati: Moinard, Fedrigo, Bideau, Bonnafond e ancora Ten Dam. L’evento che deciderà la gara avviene però lungo l’ultima asperità con Vichot che rinviene dal gruppo con un’azione di forza e porta con se cinque uomini che andranno a contendersi la vittoria.
Come prevedibile la volata finale se l’aggiudica Lars Boom, ma il secondo posto del poderoso Vichot vale al francese la classifica generale!
Per l’italia una buona seconda tappa per Oss, vissuta da protagonista e chiusa al terzo posto.
Andrea Mastrangelo
CON HENAO E’ SEMPRE SKY A MALHAO
Prosegue la tradizione favorevole per la compagine britannica sulla salita simbolo della Volta ao Algarve grazie al colombiano che attacca in compagnia di Rui Costa per poi staccarlo e imporsi davanti al portoghese, a Lieuwe Westra e al compagno di squadra Rigoberto Uran conquistando anche il primato nella generale. Buona prova anche per Tony Martin che limita il distacco a 18” e sarà l’uomo da battere nella crono conclusiva di Tavira, abbandona la corsa l’ex leader Theo Bos.
Foto copertina: il successo di Henao sull’Alto do Malhão (foto EPA)
Dopo le prime due frazioni dedicate ai velocisti la Volta ao Algarve è entrata nel vivo con la terza tappa, 193 km da Portimão all’Alto do Malhão con diversi strappi disseminati lungo il percorso, tra cui un primo passaggio sull’ascesa finale al km 127, e soprattutto gli ultimi 3 km al 7% di pendenza media che hanno sempre fatto selezione nelle precedenti edizioni della corsa portoghese. Fin dalle prime battute si sono susseguiti gli attacchi con il vicentino Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) sempre attento nelle prime posizioni per difendere la leadership nella classifica degli scalatori conquistata grazie alla lunga fuga di Lagoa e con lui si sono mossi atleti di un certo spessore come Amets Txurruka (Caja Rural), Haimar Zubeldia (RadioShack) e Wouter Poels (Vacansoleil), alla ricerca di un rilancio dopo il gravissimo incidente avvenuto all’ultimo Tour de France che sembrava aver posto fine alla sua carriera. In ogni caso il gruppo non ha mai lasciato spazio fino al km 98 quando finalmente sono riusciti a prendere il largo Sylvain Chavanel (Omega-Quick Step), David López Garcia (Sky), José Herrada (Movistar), Maarten Wynants (Blanco), Nelson Oliveira (RadioShack), Ricardo Mestre e Jorge Azanza (Euskaltel), Bruno Pires (Saxo-Tinkoff), Bjorn Leukemans e Bertjan Lindeman (Vacansoleil), Arkaitz Duran (Efapel) e Christopher Jones (Unitedhealthcare) che hanno rapidamente guadagnato fino a 5′ dal gruppo: con le formazioni più forti quasi tutte rappresentate nel gruppo di testa sembrava poter essere l’azione buona ma la Caja Rural, pur essendo priva di atleti in grado di fare la differenza sull’Alto do Malhão, si è portata al comando e con grande sforzo ha annullato il gap a 5 km dal traguardo, e il ritmo sostenuto ha fatto diverse vittime tra le quali il leader della generale Theo Bos (Blanco) che ha abbandonato la corsa.
In vista dell’ascesa finale si è posizionata in testa l’Omega-QuickStep di Tony Martin con l’intento di mantenere il tedesco nelle prime posizioni in vista della crono di Tavira e di evitare il più possibile gli attacchi degli avversari ma fin dalle prime rampe Sergio Henao (Sky), probabilmente il favorito della vigilia su questo arrivo, ha rotto gli indugi con il solo Rui Alberto Faria da Costa (Movistar) in grado di reggere il ritmo e Tiago Machado (RadioShack) qualche metro più indietro. il ritmo del colombiano, atteso in questo 2013 a un’esplosione definitiva dopo il già brillante esordio nel ciclismo europeo nella passata stagione, si è rivelato però troppo sostenuto per i due portoghesi che sono stati costretti a cedere ed Henao ha tirato dritto fino al traguardo accusando un piccolo cedimento solo nelle ultime centinaia di metri ma riuscendo comunque ad imporsi con 3” su Rui Costa, 5” su Lieuwe Westra (Vacansoleil), non nuovo a brillanti prestazioni in salita nelle brevi corse a tappe, e 7” sul compagno e connazionale Rigoberto Uran che ha regolato un gruppetto composto da Machado e Andreas Kloeden (RadioShack), da Denis Menchov (Katusha) e dal 20enne scalatore britannico Joshua Edmondson (Sky), che ha completato il trionfo della corazzata di Brailsford che per il terzo anno consecutivo coglie il successo in cima all’Alto do Malhão dopo quelli di Steven Cummings e Richie Porte, mentre non è andato oltre il 29° posto a 1′07” il siciliano Giampaolo Caruso (Katusha): chi può fregarsi le mani è invece Tony Martin che ha chiuso 12° a 18” immediatamente alle spalle del compagno Michal Kwiatkowski e, sebbene molti tra coloro che l’hanno preceduto siano a loro volta ottimi cronomen, partirà nella prova contro il tempo di Tavira da una posizione invidiabile nella classifica generale che lo vede 11° a 28” da Henao con Rui Costa 2° a 7”, Machado e Westra 3° e 4° a 11” e Kloeden, Uran, Menchov ed Edmondson tutti a 17” dal colombiano.
Marco Salonna