BOONEN CONQUISTA ANCHE LA CAPITALE

settembre 9, 2012 by Redazione  
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Dopo aver trionfato in ogni angolo delle Fiandre il fuoriclasse di Mol si aggiudica per la prima volta in carriera l’antichissima Parigi-Bruxelles precedendo nella volata a ranghi compatti Renshaw, Freire e il sorprendente Van Staeyen, con i nostri Belletti e Bazzana al 5° e 7° posto.

Foto copertina: Boonen, testa bassa verso Bruxelles (foto Bettini)

Malgrado non faccia parte del circuito World Tour, pur avendone tutti i titoli a differenza di altre corse inventate di sana pianta dall’Uci negli angoli più svariati del pianeta, la Parigi-Bruxelles, in assoluto tra le più antiche corse esistenti con la prima edizione disputata nel lontano 1893, ha conservato un certo prestigio presentando una start list di tutto rispetto con Boonen e Chicchi (Omega-QuickStep), Belletti (Ag2r), Demare e Hutarovich (Fdj), Bos e Renshaw (Rabobank), Romain Feillu e Van Hummel (Vacansoleil), Lucas Haedo (Saxo Bank-Tinkoff), Gatto (Farnese), Simon (Saur Sojasun), Freire e Kristoff (Katusha), questi ultimi divenuti capitani della formazione russa in virtù della squalifica per doping che ha colpito Galimzyanov, vincitore della passata edizione: in effetti sebbene in passato abbiano trionfato anche atleti del calibro di Merckx, Gimondi e De Vlaeminck la Parigi-Bruxelles si è sempre caratterizzata come una corsa per velocisti e non a caso il plurivittorioso è Robbie McEwen, capace di imporsi in cinque occasioni di cui quattro consecutive tra il 2005 e il 2008.
La corsa, disputata su un percorso di 216,8 km comprendente 7 brevi strappi ultimo dei quali il Keperenberg a 11 km dal traguardo non tali comunque da impensierire gli sprinter, ha avuto un andamento lineare con la fuga partita al km 33 di Lewis (Champion System), Hollenstein (NetApp), Preidler (Team Type 1), Thome (Wallonie Bruxelles) e Lars Bak (Lotto-Belisol), vincitore in questa stagione della tappa di Sestri Levante al Giro d’Italia, che hanno acquisito un vantaggio massimo di 7′15” su un gruppo che ha iniziato comunque piuttosto presto l’inseguimento con Saxo Bank-Tinkoff, Fdj e Katusha in prima linea e a nulla è valso il tentativo di Bak e Preidler di avvantaggiarsi sui compagni d’avventura se non a essere inghiottiti dal plotone a 12 km dal traguardo rispetto ai 35 degli altri tre battistrada. Nel mezzo hanno provato ad avvantaggiarsi sulla Rue de Hal, penultima ascesa del giorno, anche Bandiera (Omega-QuickStep) e Baugnies (NetApp) ma il gruppo ha immediatamente rintuzzato il tentativo ed è approdato compatto ai piedi del Koperenberg dove hanno provato a far saltare il banco Simon e un Oscar Gatto in grandissima condizione, recente vincitore della tappa di Merate al Giro di Padania che presentava l’arrivo in cima a uno strappo simile: questa volta però il traguardo era ancora distante 11 km e l’Omega-QuickStep di Boonen e la Rabobank di Bos e Renshaw, che non si erano viste nella lunga rincorsa al gruppetto di Bak, hanno preso il comando delle operazioni annullando il tentativo del vicentino e non permettendo altri scatti fino al rettilineo conclusivo, approcciato in testa dalla formazione olandese.
Contrariamente a quanto ci si poteva attendere è stato Bos a lanciare la volata a Renshaw ma l’australiano non ce l’ha fatta a resistere al ritorno dapprima del suo ex compagno Freire e quindi a quello di Boonen, che negli ultimi metri ha saltato anche il tre volte campione del mondo iberico andando a conquistare la Parigi-Bruxelles per la prima volta in carriera, avendola sfiorata in passato solo nel 2006 quando conquistò la piazza d’onore alle spalle di McEwen: per il fuoriclasse di Mol si tratta dell’ottavo successo di una stagione fin qui straordinaria e, sebbene il percorso di Valkenburg sembri troppo duro per le sue caratteristiche e il leader della formazione belga sarà con ogni probabilità Gilbert, certamente lo vedremo protagonista anche nei prossimi campionati del mondo. Alle spalle di Boonen hanno chiuso nell’ordine Freire e Renshaw seguiti dal sorprendente Van Staeyen (TopSport Vlaanderen) e al 5° e 7° posto dai nostri Belletti, che per qualche momento ha dato l’impressione di potersi giocare anche un piazzamento da podio, e Bazzana (Team Type 1), in mezzo ai quali si è inserito il lussemburghese Drucker (Accent Jobs): tra le delusioni del giorno Hutarovich, Kristoff, Demare e Haedo tutti fuori dalla top ten.

Marco Salonna

08-09-2012

settembre 8, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ESPANA

Il russo Denis Menchov (Katusha Team) si è imposto nella ventesima tappa, La Faisanera Golf (Segovia 21) – Bola del Mundo, percorrendo 170,7 Km in 4h48′48″, alla media di 35,464 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’australiano Porte e di 42″ il belga De Weert. Miglior italiano Eros Capecchi (Liquigas – Cannondale), 6° a 2′30″. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Team Saxo Bank – Tinkoff Bank) ha conservato la testa della classifica, con 1′16″ e 1′37″ sui connazionali Valverde Belmonte e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 18° a 22′30″.

PARIS – BRUXELLES

Il belga Tom Boonen (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella corsa franco-belga, Soissons – Bruxelles, percorrendo 216,8 Km in 4h55′59″, alla media di 43,948 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Renshaw e lo spagnolo Freire Gómez. Miglior italiano Manuel Belletti (AG2R La Mondiale), 5°.

OKOLO JIZNICH CECH (Repubblica Ceca)

Il polacco Tomasz Smolen (Bank BGZ) si è imposto nella seconda tappa, Týn nad Vltavou – Tábor, percorrendo 146,5 Km in 3h31′00″, alla media di 41,658 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Bernas e lo spagnolo Sobrino Martínez. Il ceco Jiří Hochmann (ASC DUKLA Praha – UCI Continental) ha conservato la testa della classifica, con 5″ sullo sloveno Polanc e 7″ sul ceco Kozubek

TOUR OF CHINA I

Il russo Alexander Serebryakov (Team Type 1 – Sanofi) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Xi’An, percorrendo 100 Km in 2h00′44″, alla media di 49,696 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Kemps e Beckinsale. Miglior italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 13°. Il danese Martin Pedersen(Christina Watches – Onfone) è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Furlan e sull’elvetico Frei.

ASTICO – BRENTA (dilettanti)

L’italiano Roberto Giacobazzi (General Store Mantovani Cicli Fontana) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Rossano Veneto, percorrendo 195 Km in 4h45′10″, alla media di 41,028 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Gani (Generali Videa Ballan Coppi Gazzera) e Andrea Vaccher (Team Marchiol-Emisfero-Site)

REDIVIVO MENCHOV, SI SALVA CONTADOR

settembre 8, 2012 by Redazione  
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Il russo della Katusha riscatta almeno parzialmente un 2012 da dimenticare conquistando la Bola del Mundo davanti a Porte e De Weert al termine di una fuga di 20 uomini, mentre l’atleta di Pinto non regge di fronte all’attacco di Rodriguez e viene superato nel finale anche da Valverde ma mantiene la maglia rossa e si appresta a conquistare la sua seconda Vuelta dopo quella del 2008

Foto copertina: Contador resiste sulla Bola del Mundo (www.abc.es)

La 20a e penultima frazione della Vuelta, 170,7 km da La Faisanera alla Bola del Mundo, costituiva l’ultima grande occasione per gli uomini di classifica di dare battaglia con quattro gpm di 1a e 2a categoria prima dell’ascesa finale che portava dapprima verso il Puerto de Navacerrada, tradizionale scalata della corsa a tappe iberica, e quindi dopo altri 3 durissimi km conduceva ai 2247 metri del traguardo, là dove si è approdati per la prima volta nel 2010 con il successo di Ezequiel Mosquera davanti a Vincenzo Nibali. Come accaduto più volte nelle frazioni più impegnative i corridori sono partiti a spron battuto e ai piedi del Puerto de Navafria, prima ascesa di giornata, è nata la fuga che ha caratterizzato tutta la tappa ad opera di Cobo (Movistar), Bouet (Ag2r), Kessiakoff e Seeldrayers (Astana), Lodewyck (Bmc), De La Fuente (Caja Rural), Duque (Cofidis), Sicard (Euskaltel), Peterson (Garmin), Ignatiev e Menchov (Katusha), Kostyuk (Lampre), De Weert e Steegmans (Omega-QuickStep), Machado (RadioShack), Porte (Sky), Geschke (Argos-Shimano), della maglia a pois Clarke (Orica-GreenEdge), che farà incetta di punti conquistando anche per la matematica la classifica degli scalatori, e dei nostri Montaguti (Ag2r) e Capecchi (Liquigas), che dopo un buon avvio di Vuelta aveva dovuto dire addio all’idea di fare classifica nella tappa di Cuitu Negru in cui aveva accusato un ritardo di oltre 20′ rispetto agli altri big. La presenza tra i battistrada di due atleti del calibro di Cobo e Menchov, già vincitori della Vuelta in passato ancorchè del tutto anonimi in questa edizione, lasciava presagire un possibile attacco già prima dell’ultima salita dei rispettivi capitani Valverde e Rodriguez ma nulla di ciò è accaduto, vuoi perchè tra una salita e l’altra vi erano diversi tratti in falsopiano che scoraggiavano azioni da lontano e vuoi perchè la Saxo Bank-Tinkoff del leader Contador è riuscita ad addormentare la corsa, concedendo oltre 11′ agli uomini di testa e aumentando l’andatura solo sul Puerto de Canencia per chiudere su 14 contrattaccanti tra cui l’altro uomo della Movistar Intxausti il 9° della generale Anton (Euskaltel): successivamente è stata proprio la formazione basca, coadiuvata nel finale anche da quella di Valverde, a prendere in mano la situazione per tentare di vincere la tappa con il suo capitano ma i fuggitivi, rimasti in 17 per i cedimenti di Lodewyck, Steegmans e Ignatiev, hanno iniziato la salita finale con ancora oltre 5′ di margine sul gruppo comprendente ancora oltre 100 corridori ed è apparso evidente che sarebbero stati loro a giocarsi il successo.
Il primo a muoversi a 11 km dal traguardo, in coincidenza con l’inizio della salita vera e propria verso il Puerto de Navacerrada, è stato Capecchi con un’azione che ha immediatamente ridotto a 6 unità il gruppetto di testa ma di fronte alla successiva azione di Porte l’umbro è stato costretto ad alzare bandiera bianca al pari di Bouet e Kessiakoff mentre Menchov e De Weert hanno retto il ritmo dell’australiano fino alle prime tremende rampe che portavano alla Bola del Mundo quando anche il belga ha perso contatto. Porte ha proseguito nella sua azione fino sperando di stroncare anche la resistenza di Menchov ma a 200 metri dal traguardo il russo, che fino a quel momento si era costantemente mantenuto a ruota, ha lanciato il suo sprint staccando agevolmente l’australiano e precedendolo sul traguardo di 17”, con De Weert 3° a 42”, Kessiakoff 4° a 1′16”, Sicard 5° a 1′39” e Capecchi 6° a 2′30”; per il 34enne di Orel su tratta, dopo il campionato nazionale a cronometro, della seconda vittoria di una stagione fin qui deficitaria in cui aveva fallito l’obiettivo Tour de France uscendo dalle zone alte della generale nel tappone di La Toussuire e non si era mai visto nelle prime posizioni neppure alla Vuelta.
Alle spalle dei battistrada si è consumata la corsa dei favoriti con il gruppo maglia rossa ha proseguito con un passo piuttosto sostenuto ma costante fino alla vetta del Navacerrada e ne hanno approfittato per prendere un leggero margine di vantaggio De Clercq (Lotto-Belisol), Marczynski (Vacansoleil), Weening (Orica-GreenEdge) e Anton che ha proseguito nell’azione staccando i tre compagni d’avventura, finchè sulle terribili rampe che portavano alla Bola del Mundo finalmente Rodriguez ha messo davanti a sè il fedelissimo Moreno a scandire un ritmo infernale e poco dopo ha lanciato il suo attacco al quale hanno risposto i soliti Contador e Valverde: con una seconda accelerazione ben più decisa il catalano ha superato Anton e ha stroncato dapprima la resistenza del murciano e poche decine di metri dopo anche quella del Pistolero che, come già accaduto in altre occasioni in questa Vuelta, ha chiesto troppo alle proprie gambe e ceduto di schianto, a tal punto da venire superato e staccato anche dal leader della Movistar. Rodriguez ha tirato dritto fino al traguardo dove ha chiuso 9° a 3′31” da Menchov infliggendo 25” a Valverde e 44” a Contador e Moreno e dimostrando per l’ennesima volta di essere il più forte scalatore di questa Vuelta, il che acuirà i suoi rimpianti non solo per quanto accaduto nella tappa di Fuente Dè ma anche per non aver inflitto distacchi maggiori a Contador nei precedenti arrivi in salita sebbene apparentemente ne avesse avuto la possibilità: la Bola del Mundo ha infatti modificato i distacchi della classifica generale ma non le posizioni con l’atleta di Pinto che ha mantenuto la leadership con 1′16” su Valverde, 1′37” su Purito, 10′16” su Froome, 11′29” su Moreno e 12′23” su Gesink e conquisterà dopo quella del 2008 la sua seconda Vuelta su altrettante partecipazioni al termine della passerella finale di Madrid.

Marco Salonna

GILBERT CHIAMA, GERRANS RISPONDE

settembre 8, 2012 by Redazione  
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Il campione australiano replica al successo del vallone alla Vuelta aggiudicandosi il GP Québec al termine di una volata a due con l’altro belga Van Avermaet con il quale si era avvantaggiato a 4 km dal traguardo e lancia a sua volta una forte candidatura per la maglia iridata di Valkenburg. Buone prove di Paolini 4° e Ulissi 6° battuti da Rui Costa nello sprint del gruppo inseguitore mentre Sagan tenta nel finale di agganciare i due fuggitivi ma cede negli ultimi metri.

Foto copertina: Gerrans si impone nella prima delle due corse canadesi World Tour (foto Peter Kraiker/studiofstop.com)

La terza edizione del Gp Québec, la prima delle due classiche del Canada francofono inserita nel circuito World Tour, si è disputata lungo il tradizionale circuito di 12,6 km da ripetere per 16 volte, caratterizzato nel tratto finale dagli strappi di Côte de la Montagne e Côte de la Potesse e dagli ultimi 1500 metri ancora in leggera ascesa per un totale di 201,6 km di gara e quasi 3000 metri di dislivello complessivo. In assenza del campione uscente Gilbert (Bmc), impegnato con profitto alla Vuelta, l’uomo da battere era considerato Peter Sagan (Liquigas) e i suoi principali avversari il vincitore dell’edizione 2010 Voeckler (Europcar), Van Avermaet (Bmc), Rui Costa (Movistar), Chavanel (Omega-QuickStep), Kolobnev (Katusha), Gerrans (Orica-GreenEdge), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Gallopin (RadioShack) e Boasson Hagen (Sky), reduce dal convincente successo al Gp Ouest-France, mentre l’Italia puntava le sue fiches su Moser (Liquigas), Paolini (Katusha), Gavazzi (Astana), Ulissi (Lampre) e Marcato (Vacansoleil), tutti a caccia di una maglia azzurra ai Mondiali di Valkenburg.
Dopo diversi tentativi iniziali che hanno visto tra i protagonisti anche gli azzurri Agnoli (Liquigas), Selvaggi (Vacansoleil) e Mori (Lampre) la fuga che ha caratterizzato gran parte della corsa è nata al km 54 ad opera di Rohregger (RadioShack) e Gusev (Katusha) sui quali si sono portati in un primo momento Wyss (Bmc), Leezer (Rabobank) e Euser (Spidertech) e successivamente Casar (Fdj), Cooper (Nazionale canadese) e Houle (Spidertech) per un totale di 8 corridori che hanno acquisito un vantaggio massimo di 6′10” poco prima di metà percorso ma l’Europcar di Voeckler e la Garmin, che aveva nel vincitore del Giro d’Italia Hesjedal e in Vandevelde gli uomini di punta, non hanno lasciato spazio e a due giri e mezzo dal termine Gusev, Leezer, Euser e Wyss, che avevano nel corso delle varie salite distanziato i compagni d’avventura, sono stati ripresi da un gruppo ridotto ormai a un centinaio di elementi e del quale non facevano più parte tra gli altri Boasson Hagen, Moser e Goss tutti costretti al ritiro, con la Movistar di Rui Costa a prendere decisamente il comando delle operazioni.
Immediatamente dopo il ricongiungimento sulla Côte de la Montagne è partito l’atleta di casa Langlois (Nazionale canadese) immediatamente seguito da Chris Soerensen (Saxo Bank-Tinkoff) che, malgrado il loro vantaggio non abbia mai superato i 20”, hanno potuto rimanere a lungo in avanscoperta, vuoi perchè il percorso non favoriva un inseguimento lineare e vuoi perchè molte squadre, a partire dalla Liquigas di Sagan, si erano ormai sfaldate e Kern (Europcar) e Pineau (Omega-QuickStep) ne hanno approfittato a loro volta per avvantaggiarsi; in ogni caso Bmc, Katusha, Lampre e ancora Movistar sono riuscite a organizzarsi andando a riprendere dapprima i due francesi e sul finire del penultimo giro anche Langlois e Soerensen, che però non ha smentito la sua fama di attaccante che gli è valsa il premio della combattività al Tour de France rilanciando l’azione in compagnia di Devenyns (Omega-QuickStep) ma a 4 km dal traguardo il gruppo ha definitivamente chiuso il gap e ai piedi della Côte de la Montagne è scattato Keukeleire (Orica-GreenEdge), immediatamente raggiunto e staccato da Van Avermaet alla ruota del quale ha saputo portarsi il solo Gerrans. Il belga e l’australiano, approfittando di un attimo di smarrimento tra il gruppo inseguitore, hanno tirato dritto fino al traguardo e a nulla sono valsi i tentativi di riaggancio ad opera di Kolobnev e soprattutto Sagan, che con una sparata impressionante ha volato via l’ex campione russo e si è portato a pochi metri dalla coppia di testa senza però riuscire a chiudere il gap. Nella volata a due Gerrans ha avuto facilmente la meglio andando a conquistare il quarto successo stagionale dopo una tappa del Tour Down Under, il campionato nazionale e la Milano-Sanremo e prenotando un ruolo di primo piano ai Mondiali di Valkenburg, che sembrava essergli precluso dopo una parte centrale della stagione piuttosto anonima: Van Avermaet ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore mentre il gruppetto inseguitore giunto con un ritardo di 4” è stato regolato da Rui Costa davanti a un ottimo Paolini, a Slagter (Rabobank), a un altrettanto bravo Ulissi sempre nel vivo della corsa e a Voeckler che aveva lanciato la volata del primo, mentre Sagan è crollato negli ultimi metri chiudendo al 26° posto. In ogni caso lo slovacco e gli altri sconfitti del giorno avranno immediatamente la possibilità di rifarsi nel Gp Montrèal in programma domenica 9 settembre e anch’esso facente parte del circuito World Tour.

Marco Salonna.

STOCCATA DI GILBERT, VALVERDE E RODRIGUEZ NON MOLLANO

settembre 8, 2012 by Redazione  
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Finale emozionante in quel di La Lastrilla con il fuoriclasse vallone che, grazie anche al fondamentale supporto di Ballan, scatta a 500 metri dal traguardo e conquista il suo secondo successo parziale alla Vuelta davanti al murciano, a Moreno e a Purito che rosicchiano secondi nella generale a Contador prima della sfida finale sulla Bola del Mundo.

Foto copertina: Gilbert fa il bis di Barcellona sullo strappo della Lastrilla (foto Unipublic)

La 19a tappa della Vuelta, 178,4 km da Peñafiel a La Lastrilla, si prestava alla vigilia a diverse possibili soluzioni per via di un tracciato dal profilo altimetrico mosso nonostante l’assenza di gran premi della montagna e da un finale molto tortuoso intorno a Segovia con gli ultimi 2 km tutti in leggera ascesa verso il traguardo. Sulla carta un arrivo adatto anche alle caratteristiche di velocisti che tengono bene sugli strappi come Degenkolb, già vincitore di quattro tappe alla Vuelta, e Bennati reduce dal successo di Valladolid con cui ha messo fine alla serie positiva del tedesco nelle volate ed è per questo che sono state l’Argos-Shimano e la RadioShack a tenere cucita la corsa andando a riprendere senza difficoltà Toribio (Andalucia) e Galdos (Caja Rural) che erano fuoriusciti dal gruppo subito dopo il via ufficiale e avevano acquisito un vantaggio massimo di poco superiore ai 10′; a movimentare le acque a 60 km dal traguardo, malgrado i due battistrada avessero in quel momento ancora un discreto margine, ci hanno provato anche Ballan (Bmc), Boom (Rabobank), Mate (Cofidis) e Oroz (Euskaltel) ma immediatamente la Saxo Bank-Tinkoff della maglia rossa Contador ha annullato questo tentativo, mentre Toribio e Galdos sono stati riassorbiti a 23 km dal traguardo.
Nel finale la Movistar di Valverde e la Katusha di Rodriguez hanno preso decisamente l’iniziativa in vista dello sprint intermedio posto ai -12 in cui il murciano e il catalano hanno raggranellato rispettivamente 6 e 4” di abbuono e, complici il forte vento e il susseguirsi di curve e di saliscendi, il gruppo si è spezzato in diversi tronconi finchè davanti non sono rimasti una settantina di atleti tra cui tutti gli uomini di classifica ma non i nostri Viviani (Liquigas) e Bennati; anche l’Ag2r di Roche ha fatto la sua parte in testa al gruppo ed è stato proprio l’irlandese a reagire a un primo allungo di Egoitz Garcia (Cofidis) e a scattare ai -2 dal traguardo, inseguito da Breschel (Rabobank), Losada (Katusha), Flecha (Sky) e addirittura Degenkolb che, rimasto ormai privo di compagni di squadra, ha preferito muoversi in prima persona. Inizialmente l’azione sembrava avere un buon gioco ma una potente trenata di Ballan ha riportato sotto il gruppo e a 500 metri dalla conclusione Gilbert ha iniziato una lunga progressione alla quale ha risposto inizialmente Swift (Sky) che però ha dovuto arrendersi di fronte alla superiorità del 30enne di Verviers che ha resistito fino al traguardo bissando il successo di Barcellona e lanciando la sua candidatura a favorito numero uno per gli ormai imminenti Mondiali di Valkenburg. Immediatamente alle spalle del vallone ha chiuso Valverde davanti a Moreno (Katusha), che nel tentativo di mettere la propria ruota davanti a quella del leader della Movistar ha tolto 4” di abbuono a Rodriguez giunto 4° mentre Contador si è piazzato 11° a 3” preceduto di due posizioni dal nostro Nocentini (Ag2r): tutti gli uomini di classifica hanno comunque chiuso nello spazio di 11” ad eccezione di Intxausti (Movistar) che in seguito a un ulteriore frazionamento del gruppo avvenuto negli ultimi km ha accusato un ritardo di 1′06”.
La nuova classifica generale vede il vantaggio di Contador ridursi a 1′35” su Valverde e 2′21” su Rodriguez con Froome 4° a 9′48”, Moreno 5° a 11′29”, Gesink 6° a 12′00” e Ten Dam 7° a 12′58”: il vantaggio del Pistolero appare comunque piuttosto consistente ma questa Vuelta ha già regalato diverse sorprese e le montagne della Sierra Madrilena che verranno affrontate nella penultima tappa, 170,7 km da La Faisanera alla Bola del Mundo, costituiscono un terreno ideale per tentare di ribaltare la situazione: in programma infatti tre gpm di 1a categoria, uno di 2a e soprattutto l’ascesa finale, 11,4 km all’8,6% con punte superiori al 20 negli ultimi tre, che sono stati affrontati nella prima volta nel 2010 e sono stati teatro di uno splendido duello tra Ezequiel Mosquera e Vincenzo Nibali che nell’occasione si difese dall’ ultimo assalto dello spagnolo concedendogli la vittoria di tappa ma conservando la maglia rossa e portandola fino a Madrid.

Marco Salonna

07-09-2012

settembre 7, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ESPANA

Il belga Philippe Gilbert (BMC Racing Team) si è imposto nella diciannovesima tappa, Peñafiel – La Lastrilla, percorrendo 178,4 Km in 4h56′25″, alla media di 36,111 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli Valverde Belmonte e Moreno Fernández. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 9° a 3″. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Team Saxo Bank – Tinkoff Bank) ha conservato la testa della classifica, con 1′35″ e 2′21″ sui connazionali Valverde Belmonte e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 18° a 20′24″.

GRAND PRIX CYCLISTE DE QUEBEC

L’australiano Simon Gerrans (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa canadese, circuito di Québec, percorrendo 201,6 Km in 4h53′04″, alla media di 41,274 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Avermaet e di 4″ il portoghese Faria da Costa. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 4° a 4″.

GIRO DI PADANIA

Il colombiano Carlos Alberto Betancur Gómez (Acqua & Sapone) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Acqui Terme – Frabosa Soprana, percorrendo 174,2 Km in 4h31′14″, alla media di 38,535 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team) e di 3″ l’italiano Matteo Rabottini (Farnese Vini – Selle Italia). In classifica si impone l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas – Cannondale) con 40″ e 44″ sugli italiani Riccardo Chiarini e Franco Pellizotti, entrambi dell’Androni Giocattoli – Venezuela.

OKOLO JIZNICH CECH (Repubblica Ceca)

Il ceco Jiří Hochmann (ASC DUKLA Praha – UCI Continental) si è imposto nella prima tappa, Třeboň – Milevsko, percorrendo 125,8 Km in 2h53′55″, alla media di 43,400 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Polanc e il ceco Kozubek. Hochmann è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Polanc e 5″ su Kozubek

TOUR OF CHINA I

Il team danese Christina Watches – Onfone si è imposto nella prima tappa, cronosquadre di Xi’An, percorrendo 19,8 Km in 23′23″, alla media di 50,805 Km/h. Ha preceduto di 15″ il team olandese Rabobank Continental Team e di 24″ il team statunitense Team Type 1 – Sanofi. Il tedesco Stefan Schumacher (Christina Watches – Onfone) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo del danese Rasmussen e dell’elvetico Frei. Miglior italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 5° con lo stesso tempo di Schumacher.

NIBALI IL SICILIANO, RE DI PADANIA

settembre 7, 2012 by Redazione  
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Dopo il secondo posto di ieri arriva anche la vittoria per Vincenzo Nibali. Nella tappa più attesa e più bella di tutto Il Padania il siciliano va a rafforzare la sua posizione di leader vincendo per distacco su Rebellin, Durasek, Pozzovivo e Pellizzotti, in attesa della tappa finale con un altro arrivo in salita.

Foto copertina: Nibali svetta sulla Bocchetta (ciclismoblog.it)

Era la tappa più attesa, quella che prevedeva la scalata al Passo della Bocchetta, una collina che si sente vetta alpina: 8km al 7,7% di media, punte quasi al 20%, roba da scalatori puri.
Il sipario sulla quarta e penultima tappa si apre con sette fuggitivi: Laganà, Busato, Mertens, Biondo, Kern, Schnait e Matysiak. Per loro nessuna speranza di arrivare da soli lassù, il gruppo lascia fare e il loro vantaggio prima sale oltre i sei primi, poi piano piano scende. All’inizio della Bocchetta davanti rimandono solo Busato, Laganà e Kern, tutti col destino segnato.
Il tedesco gioca le sue ultime carte fin dalle prime rampe, ma alle sue spalle si forma un drappello con Pozzovivo, Nibali, Rebellin, Pellizzotti e Brambilla, su questi rientrano poi Sella, Chiarini, Scarponi fino a formare un gruppo di dieci uomini in testa alla corsa nel momento in cui Kern viene riassorbito.
Da qui all’attacco decisivo passano poche centinaia di metri: Nibali toglie un dente e soprattutto si toglie di ruota otto avversari, il solo a resistergli è Pozzovivo che tiene fino ai duecento metri quando con un secondo allungo viene lasciato al palo, le energie per lui sono finite e da dietro lo passano anche Rebellin e Durasek relegandolo al quarto posto.
Il trionfo di Nibali è solo un nuovo capitolo che si aggiunge alla meravigliosa storia di questa collina, condita dalla seconda piazza di Rebellin, eterno come questa salita che ci regala emozioni dagli anni di Coppi.
Chiude il podio Durasek, quindi Pozzovivo e Pellizzotti. La generale vede Nibali sempre più leader in attesa della tappa finale ancora con arrivo in salita. I due più vicini sono Pozzovivo e Chiarini, 40”, ma anche se nel ciclismo nulla è mai scritto sembrano davvero troppi contro questo Nibali.

Andrea Mastrangelo

06-09-2012

settembre 7, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ESPANA

L’italiano Daniele Bennati (RadioShack – Nissan) si è imposto nella diciottesima tappa, Aguilar de Campoo – Valladolid, percorrendo 204,5 Km in 4h17′17″, alla media di 47,690 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Swift e l’australiano Davis. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Team Saxo Bank – Tinkoff Bank) ha conservato la testa della classifica, con 1′52″ e 2′28″ sui connazionali Valverde Belmonte e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 19° a 20′24″.

GIRO DI PADANIA

L’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas – Cannondale) si è imposto nella quarta tappa, Lazzate – Passo della Bocchetta, percorrendo 186,3 Km in 4h31′39″, alla media di 41,148 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team) e il croato Durasek. Nibali ha conservato la testa della classifica, con 40″ sugli italiani Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli – Venezuela) e Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox)

OKOLO JIZNICH CECH (Repubblica Ceca)

Il ceco Martin Bina (ČEZ CT Tábor) si è imposto nel prologo, circuito di České Budějovice, percorrendo 1,2 Km in 1′49″, alla media di 39,633 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo slovacco Kolar e di 4″ il ceco Boros.

BENNATI RITROVA LA VITTORIA A VALLADOLID

settembre 6, 2012 by Redazione  
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Nella diciottesima tappa della Vuelta l’aretino della Radioshack-Nissan si impone in volata su Ben Swift e Allan Davis in un arrivo dove avevano trionfato in passato Paolo Bettini e il compianto Wouter Weylandt. Giornata di tregua tra i protagonisti della classifica generale, in attesa della Bola del Mundo di sabato.

Dopo il ribaltone di ieri provocato dall’azione a sorpresa (ma in fondo prevedibile) di Alberto Contador, la Vuelta affronta due tappe sulla carta tranquille per i big della classifica e senza nemmeno un GPM. La diciottesima tappa, da Aguilar de Campoo a Villadolid, con i suoi 204,5 Km è la più lunga di questa edizione della corsa spagnola, contrassegnata da tappe piuttosto brevi (la media chilometrica delle tappe in linea è infatti di soli 173,9 Km). Dopo diversi giorni movimentati, gli attesi protagonisti di giornata erano senza dubbio i velocisti, qualora le loro squadre fossero riuscite a tenere cucita la corsa e a non far scappare fughe consistenti.
Già nel primo chilometro di gara riesce ad evadere dal gruppo un terzetto formato da Luis Angel Mate Mardones (Cofidis), Martijn Keizer (Vacansoleil-DMC) e Gatis Smikulis (Katusha), su cui rientrano al Km 10 Gustavo Cesar Veloso (Andalusía) e Brent Bookwalter (BMC). Le prime tre ore vengono corse a 48,2 Km/h di media, tra il gruppo che insegue tirato dall’Argos-Shimano e dalla Radioshack-Nissan e i cinque uomini al comando a difendere il proprio vantaggio, arrivato ad un massimo di 5’14” al Km 51. L’inerzia della tappa pende subito verso un arrivo in volata e al primo passaggio dal traguardo di Valladolid (km 166,7, valevole come primo sprint intermedio e conquistato da Mate Mardones) il divario tra fuga e gruppo ammonta solamente a 1’36”.
Al Km 171 una caduta coinvolge Linus Gerdemann (Radioshack-Nissan), Davide Cimolai (Lampre-ISD), Arnold Jeannesson (FDJ-BigMat) e Nairo Quintana Rojas (Movistar), con quest’ultimo– preziosa spalla di Valverde – apparso molto dolorante ma capace di ripartire e rientrare in gruppo come tutti gli altri atleti coinvolti. Intanto, quando ormai i fuggitivi sentono il fiato sul collo degli inseguitori, non trovano più l’accordo e Martin Keizer riesce momentaneamente a guadagnare terreno in solitaria quando mancano 22 Km all’arrivo, venendo però ripreso poco dopo. Al Km 187 si torna a ranghi compatti e, trovando del vento, è la Katusha che si mette in testa alzando l’andatura, con anche Rodriguez a fare la sua parte, ma non si riesce a fare grande selezione.
Negli ultimi Km la Sky prende in mano la situazione in vista della volata, trovando il supporto del treno della Rabobank. A Zaratan (Km 198) era posto il secondo sprint intermedio di giornata e transita per primo, anticipando il gruppo, Angel Vicioso (Katusha), scattato per togliere punti all’eventuale sprint dei velocisti, in realtà non disputato. La velocità è altissima e vengono superati alcuni avvallamenti e poi delle rotonde che allungano decisamente il gruppo. Ben Swift (Sky) lancia ancora una volta una volata lunga ma finalmente efficace, ma Daniele Bennati (Radioshack-Nissan) è abile a prendere la posizione giusta e a districarsi in mezzo ai corridori, saltando Swift negli ultimi centimetri. Terzo si piazza Allan Davis (Orica-GreenEdge), davanti a Lloyd Mondory (AG2R-LaMondiale) e a John Dagenkolb (Argos-Shimano), rimasto oggi troppo indietro nel momento cruciale. Buon 6° posto per Davide Viganò (Lampre-ISD), mentre ancora deluso Elia Viviani (Liquigas-Cannondale), scivolato indietro dalle ruote giuste nell’ultimo chilometro e solamente 12°. Arriva così finalmente la prima vittoria stagionale per la pantera aretina, giunto a sei successi sulle strade della Vuelta e che dedica la vittoria a Wouter Weylandt (ultimo vincitore qui a Villadolid nel 2008) e al nonno scomparso.
Come previsto non cambia nulla nella classifica generale, all’alba di un’altra tappa sulla carta innocua come la Peñafiel – La Lastrilla di domani, 178,4 Km senza alcun GPM, anche se l’arrivo in leggera ascesa potrebbe sorridere non solo ai velocisti.

Giorgio Vedovati

05-09-2012

settembre 6, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ESPANA

Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Team Saxo Bank – Tinkoff Bank) si è imposto nella diciassettesima tappa, Santander – Fuente Dé, percorrendo 187,3 Km in 4h29′20″, alla media di 41,725 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Valverde Belmonte e il colombiano Henao Montoya. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 5° a 19″. Contador Velasco è il nuovo leader della classifica, con 1′52″ e 2′28″ sui connazionali Valverde Belmonte e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Nocentini, 19° a 20′24″.

GIRO DI PADANIA

L’italiano Oscar Gatto (Farnese Vini – Selle Italia) si è imposto nella terza tappa, Castelfranco Veneto – Merate, percorrendo 229,7 Km in 5h51′09″, alla media di 39,248 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas – Cannondale) e di 13″ l’italiano Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli – Venezuela). Nibali è il nuovo leader della classifica, con 12″ su Chiarini e 14″ su Gatto.

MEMORIAL RIK VAN STEENBERGEN

L’olandese Theo Bos (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Aartselaar, percorrendo 194,9 Km in 4h19′06″, alla media di 45,133 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Van Hummel e l’australiano Renshaw. Miglior italiano Francesco Lasca (Caja Rural), 10°.

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