TONY MARTIN DIFENDE L’IRIDE, LA SFORTUNA FERMA PINOTTI
Il 27enne tedesco bissa il successo di un anno fa a Copenhagen imponendosi nella crono mondiale di Valkenburg con soli 5” di vantaggio sul giovane statunitense Taylor Phinney mentre il bielorusso Vasil Kiryienka conquista a sorpresa una medaglia di bronzo per la quale era in piena lotta anche il bergamasco prima di una caduta che l’ha costretto al ritiro. Buona prova dell’altro azzurro Adriano Malori 10° alle spalle di un deludente Alberto Contador.
Foto copertina: Martin è medaglia d’oro per il secondo anno consecutivo (foto Bettini)
La gara a cronometro riservata ai professionisti, che ha concluso il programma
delle prove contro il tempo dei Mondiali olandesi, si è disputata lungo un esigente percorso di 45,7 km da Heerlen a Valkenburg comprendente lo strappo di Sint Remigiusstraat dopo 15 km e quelli del Bundersberg e del Cauberg nella fase conclusiva. In assenza di Bradley Wiggins, che dopo la medaglia d’oro di Londra ha chiuso di fatto la sua stagione al di là della recente partecipazione al Giro di Gran Bretagna, e di Fabian Cancellara, messo fuori causa da una caduta nella prova olimpica in linea, i favori del pronostico andavano tutti a Tony Martin, argento a Londra e dominatore un anno fa a Copenhagen, malgrado il tracciato non propriamente adatto alle caratteristiche del tedesco e le sue prestazioni non esaltanti alla Vuelta, in cui non era andato oltre l’11° posto nella crono di Ponferrada e aveva abbandonato per una caduta nella tappa della Bola del Mundo. In ogni caso il 27enne di Cottbus non ha tradito le attese conquistando il suo secondo titolo iridato anche se ha dovuto sudare sette camicie per piegare la resistenza di uno straordinario Taylor Phinney, che gli ha tenuto testa dall’inizio alla fine chiudendo con soli 5” di distacco: il 22enne statunitense, che pure in passato si era mostrato molto più a suo agio in percorsi completamente piatti, ha fatto segnare il miglior tempo al rilevamento dei 14,3 km con 4” di vantaggio su Martin e ne ha recuperati altri 8 al tedesco negli ultimi 16 km ma ha pagato dazio nel tratto centrale, dove ha fatto segnare un parziale di 17” superiore rispetto a quello del campione del mondo in carica.
Con Martin e Phinney che hanno disputato una gara a parte è stata molto avvincente la lotta per la medaglia di bronzo che alla fine ha visto prevalere piuttosto a sorpresa Vasil Kiryienka, distanziato di 1′44” dal vincitore: il bielorusso, che pure non può essere definito uno specialista puro e che aveva disputato una stagione non al livello di quella 2011, coronata dall’impresa del Sestriere al Giro d’Italia, ha preparato con cura questa prova nelle ultime settimane e dopo essersi mantenuto al quarto posto fino al rilevamento dei 37,9 km ha superato nel finale il semisconosciuto kazako Dmitriy Gruzdev che, partito molto prima rispetto ai big, ha fatto segnare a lungo il miglior tempo cullando il sogno di un’incredibile medaglia sfumata per via di un cedimento negli ultimi 8 km, che lo ha relegato al 6° posto con un ritardo di 1′56”, alle spalle oltre che di Kiryienka anche dell’altro statunitense Tj Van Garderen, da cui ci si attendeva forse qualcosa in più dopo l’ottima impressione destata nella cronosquadre inaugurale, 4° a 1′49”, e dello svedese Fredrik Kessiakoff, che dopo i successi nelle prove contro il tempo di Giro di Svizzera e Vuelta si è confermato a proprio agio sui percorsi vallonati chiudendo 5° a 1′50”. In 7a e 8a posizione hanno chiuso altri due atleti poco pronosticati alla vigilia, ovvero il ceco Jan Barta e il britannico Alex Dowsett distanziati rispettivamente di 2′12” e 2′26”, mentre non è andato oltre il 9° posto a 2′30” Alberto Contador, che alla luce del percorso sembrava poter lottare quantomeno per una medaglia ma ha risentito delle fatiche della Vuelta e avrebbe chiuso ben lontano dalla top ten se nell’ultimo terzo di gara non avesse avuto il punto di riferimento di Tony Martin, che ha raggiunto il madrileno partito 2′ prima e gli ha consentito di recuperare diverse posizioni nel tratto finale: altri atleti che hanno reso molto meno del previsto sono stati il francese Sylvain Chavanel 15° a 2′58”, lo svedese Gustav Larsson 19° a 3′11”, il tedesco Bert Grabsch già iridato a Varese 36° a 4′16” e l’olandese Lieuwe Westra 38° a 4′18”.
In casa Italia si registra la più che convincente prestazione di Adriano Malori, che ha fatto decisamente meglio rispetto a un anno fa a Copenhagen mantenendo un ritmo costante lungo tutto l’arco della prova che lo ha condotto a un lusinghiero 10° posto a 2′40” da Martin, malgrado sulla carta le colline del Limburgo fossero indigeste a un atleta come il parmense che ha sempre dato il meglio quando si tratta di spingere in pianura con i lunghi rapporti. Il sentimento che predomina è però la grande delusione per quanto accaduto a Marco Pinotti, che dopo il 5° posto di Londra aveva una grande occasione per conquistare una medaglia, che manca all’Italia dal 1994 quando Andrea Chiurato si aggiudicò l’argento dietro a Chris Boardman nella prima edizione del mondiale a cronometro per professionisti, e sembrava avere tutte le carte in regola per conquistarla dal momento che, dopo un avvio piuttosto prudente, al rilevamento dei 29,7 km si era portato a soli 4” da Kiryienka con un trend in crescita che l’avrebbe probabilmente portato sul podio al traguardo: l’asfalto reso viscido da uno scroscio di pioggia caduto nel primo pomeriggio ha però tradito il bergamasco che in un’insidiosa curva a sinistra è finito in terra picchiando violentemente una spalla ed è stato costretto al ritiro. Dopo una giornata di pausa la rassegna iridata riprenderà venerdì 21 con la prova in linea riservata alla categoria junior femminile.
Marco Salonna
19-09-2012
settembre 19, 2012 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO
Disputata la gara a cronometro elite sul tragitto Heerlen – Valkenburg.
Si è imposto il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) che ha percorso 45,7 Km in 58′38″, alla media di 46,765 Km/h. Ha preceduto di 6″ lo statunitense Phinney e di 1′45″ il kazako Kiryienka. Due italiani in gara: Adriano Malori (Lampre – ISD) 10° a 2′41″, Marco Pinotti (BMC Racing Team) ritirato per caduta.
OMLOOP VAN HET HOUTLAND
Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lichtervelde, percorrendo 193,8 Km in 4h25′43″, alla media di 43,761 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Blythe e il belga Dupont. Miglior italiano Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team), 10°.
18-09-2012
settembre 19, 2012 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO
Disputate la gara a cronometro donne (elite e juniores) sul tragitto Eijsden – Valkenburg.
Nella gara elite si è imposta la tedesca Judith Arndt (Orica – AIS) che ha percorso 24,1 Km in 32′26″, alla media di 44,583 Km/h. Ha preceduto di 34″ la statunitense Stevens e di 41″ la neozelandese Villumsen Serup. Due italiane in gara: Elisa Longo Borghini (Hitec Products – Mistral Home Cycling Team) 15° a 2′20″, Rossella Ratto (Verinlegno – Fabiani) 28° a 3′29″.
Nella gara junior si è imposta la britannica Elinor Barker che ha percorso 15,6 Km in 22′26″, alla media di 41,723 Km/h. Ha preceduto di 36″ la danese Uttrup Ludwig e di 1′03″ l’olandese De Jong. Due italiane in gara: Stella Riverditi (Forno d’Asolo Colavita) 13° a 1′23″, Simona Bortolotti (Banca Popolare Adriana Bolzano) 26° a 1′44″.
TOUR OF CHINA II
Il russo Alexander Serebryakov (Team Type 1 – Sanofi) si è imposto nella prima tappa, circuito di Huainan, percorrendo 121,6 Km in 2h34′39″, alla media di 47,177 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Tleubayev e il malaysiano Manan. Miglior italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 9°. Il tedesco Stefan Schumacher (Christina Watches – Onfone) ha conservato la testa della classifica, con 4″ sull’australiano Wurf e 5″ sull’ucraino Popkov. Miglior italiano Furlan, 26° a 26″.
TROFEO RIGOBERTO LAMONICA (dilettanti)
L’italiano Patrick Facchini (Casati – MI Impianti) si è imposto nella corsa italiana, Santo Stefano di Osimo – Osimo, percorrendo 136 Km in 3h21′, alla media di 40,597 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessio Taliani (Futura Team Matricardi) e di 40″ l’italiano Alessio Marchetti (Cerone – Rafi).
COPPA COLLECCHIO (dilettanti)
L’italiano Mario Sgrinzato (Petroli Firenze) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Collecchio, percorrendo 146 Km in 3h30′, alla media di 41,714 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Polivoda e di 4″ l’italiano Ricardo Pichetta (Asd Monviso – Venezia).
JUDITH ARNDT RITORNA SUL TRONO
Dopo essere stata battuta nella crono olimpica da Kristin Armstrong, assente a Valkenburg, la 36enne tedesca bissa l’oro di Copenhagen precedendo di 33” l’altra statunitense Stevens e la danese naturalizzata neozelandese Villumsen con Elisa Borghini 15a, mentre tra le junior domina la britannica Barker davanti alla danese Ludwig e all’olandese De Jong con Stella Riverditi 13a ma non lontana dalla zona medaglie.
Foto copertina: il podio della crono donne elite (foto Bettini)
La quarta giornata dei campionati del mondo di Valkenburg ha visto protagoniste le categorie femminili junior ed elite impegnate nella prova a cronometro su distanze rispettivamente di 15,6 e 24,1 km. Per prime hanno gareggiato le più giovani e ad imporsi con largo margine è stata la britannica Elinor Barker, già medaglia d’argento a Copenhagen alle spalle dell’australiana Jessica Allen, che ha fatto valere l’anno in più di esperienza prendendo il comando fin dal primo intertempo dei 4,5 km e chiudendo con ben 35” sulla danese Cecile Uttrup Ludwig, a sua volta saldamente al secondo posto fin dalle prime battute; molto più combattuta è stata la lotta per la medaglia di bronzo che ha visto 18 atlete nello spazio di 20” e l’olandese Demi De Jong che è risalita dal 10° posto del primo terzo di gara fino al podio con un distacco di 1′03” dalla Barker, precedendo di misura l’australiana Emily Roper, la ticinese Ramona Forchini e la francese Eva Mottet, figlia del grande Charly professionista negli anni ‘80 e ‘90: in casa Italia si è ben comportata la cuneese Stella Riverditi che ha chiuso 13a a 1′23” malgrado una partenza fin troppo controllata che l’ha vista transitare ai 4,5 km al 23° posto, mentre la trentina Simona Bortolotti si è piazzata 26a a 1′43”.
La prova elite aveva nella tedesca Judith Arndt, vittoriosa un anno fa a Valkenburg, argento olimpico a Londra alle spalle della statunitense Kristin Armstrong e già sul podio nella crono mondiale di Hamilton nel 2003, la donna da battere e la 36enne tedesca non ha tradito le attese, facendo segnare il miglior tempo nei due intertempi posti al km 10,7 e al 16,1 e incrementando ancora il suo ritmo nell’impegnativo tratto finale comprendente la scalata del Cauberg, dove ha inflitto gran parte del distacco alle rivali: la medaglia d’argento è andata con un ritardo di 33” dalla vincitrice alla statunitense Evelyn Stevens, che nel tratto finale ha avuto la meglio sulla danese naturalizzata neozelandese Linda Melanie Villumsen, alla quarta medaglia mondiale consecutiva senza però mai riuscire a conquistare l’oro, e alla britannica Emma Pooley, vittoriosa nel 2010 a Geelong e bronzo a Copenhagen, staccate rispettivamente di 40 e 49” mentre l’olandese Eleonora Van Dijk, su cui i tifosi di casa puntavano molto in assenza della fuoriclasse Marianne Vos che punta tutto sulla prova in linea, ha pagato un avvio piuttosto lento rispetto alle rivali e non è andata oltre il 5° posto con un ritardo di 54” davanti alla veterana tedesca Ina Teutenberg e alla deludente statunitense Amber Neben. L’Italia presentava al via una coppia di giovanissime che sono fatte valere con la 20enne verbanese Elisa Longo Borghini, sorella del professionista, che si è piazzata 15a a 2′20” dalla Arndt mentre la 18enne bergamasca Rossella Ratto, campionessa europea junior sia a cronometro che in linea un anno fa a Offida, ha chiuso 28a con un distacco di 3′29”. Il programma delle prove contro il tempo si chiuderà con la gara dei professionisti che, complici i forfait di Bradley Wiggins e Fabian Cancellara, avrà nel tedesco Tony Martin il grande favorito e nel bergamasco Marco Pinotti, 5° nella prova olimpica di Londra, un possibile candidato a una medaglia mentre l’altro azzurro al via sarà il parmense Adriano Malori.
Marco Salonna
FESTEGGIANO VOROBYEV E SVENDSEN, FLOP ITALIA
La medaglia d’oro nella prova a cronometro della categoria under 23 va al russo che si impone con largo margine sui due australiani Dennis e Howson mentre nella prova junior il norvegese con una grande rimonta nel tratto finale precede lo sloveno Mohoric e il tedesco Schachmann. Lontanissimi dalle prime posizioni gli azzurri, migliore dei quali è stato Giacomo Peroni 28°.
Foto copertina: Vorobyev con la maglia iridata appena conquistata (foto Bettini)
La seconda giornata dei campionati mondiali del Limburgo è stata dedicata alle cronometro delle categorie junior e under 23 maschili, disputate sulle distanze rispettivamente di 26,6 e 36 km lungo un tracciato con partenza da Sittard e arrivo a Valkenburg, molto impegnativo nel suo tratto finale per via dell’ascesa del Sibbergrubbe immediatamente seguita da quella del Cauberg prima degli ultimi 1500 metri verso il traguardo.
Per primi hanno gareggiato gli atleti nati non prima del 1992 e ad imporsi è stato piuttosto a sorpresa il norvegese Oskar Svendsen, che ha avuto una partenza controllata e all’intertempo posto dopo 17,5 km era in sesta posizione a 20” dal tedesco Maximilian Schachmann ma di lì al traguardo ha fatto la differenza imponendosi con 7” sullo sloveno Matej Mohoric, che ha impostato la sua prova in maniera analoga a quella del vincitore risalendo dalla 10a posizione dei due terzi di gara e confermandosi ad alti livelli dopo il terzo posto dei recenti europei di Goes; dal canto suo Schachmann ha ceduto nettamente negli ultimi 9 km ma ha quantomeno salvato una medaglia di bronzo chiudendo a 11” da Svendsen e precedendo di 1” l’australiano Morgan e di 2” il danese Krigbaum oro a Goes, che ha fatto meglio del connazionale e iridato di Copenhagen Schmidt che non è andato oltre l’8° posto, sia pure a soli 26” dal vincitore in una gara comunque molto combattuta che ha visto i primi 18 corridori tutti nello spazio di un minuto: tra questi però non c’erano gli azzurri con Giacomo Peroni e Mattia Frapporti lontani dalle zone alte fin dalle prime battute e rispettivamente 28° e 29° al traguardo con distacchi di 1′30” e 1′32”.
La prova degli under 23 al contrario ha riservato ben poche emozioni per quanto riguarda la lotta per il successo con il russo Anton Vorobyev, quarto nella rassegna iridata di un anno fa e 8° nella cronometro del recente Giro di Danimarca disputato con la maglia dell’Itera-Katusha, che ha preso la testa fin dal primo rilevamento posto dopo 13,1 km e ha via via incrementato la sua azione fino a imporsi con ben 44” sull’australiano Rohan Dennis, che ha tentato di tenerne il ritmo nel tratto iniziale ma successivamente ha dovuto difendersi dal ritorno del connazionale Damien Howson, che ha conquistato il gradino più basso del podio con un ritardo di 51” dal vincitore: si conferma in ogni caso la bontà della scuola australiana che già a Copenhagen aveva piazzato Durbridge ed Hepburn sul podio e che ha espresso fior di cronomen negli ultimi anni, su tutti il tre volte campione del mondo di specialità Michael Rogers. Negli ultimi km Howson ha avuto la meglio di stretta misura sul danese Hansen, che ha chiuso 4° a 53” precedendo di 9” il connazionale Quaade, grande delusione di giornata dopo che aveva conquistato l’argento ai Mondiali della passata stagione, l’oro agli Europei di Goes e aveva chiuso davanti a Vorobyev nella già citata crono del Giro di Danimarca in quel di Odense: qualcosa di più ci si attendeva anche dal lussemburghese Jungels, 12° a 1′52”, e dal kazako Lutsenko 18° a 2′31”. Non avevano invece grandi ambizioni i nostri Davide Martinelli, figlio di Giuseppe team manager dell’Astana, e Mattia Cattaneo, reduce dalle ottime prestazioni nel Trittico Lombardo e nel Tour de l’Avenir ma non certo uno specialista delle prove contro il tempo, ma le loro prestazioni sono state oltremodo deludenti con il bresciano che ha chiuso 38° a 3′50” e il bergamasco 49° a 4′51”. La rassegna iridata proseguirà ora con le cronometro femminili che vedranno in gara le nostre Rossella Ratto ed Elisa Longo Borghini nella categoria elite.
Marco Salonna
17-09-2012
settembre 17, 2012 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO
Disputate la gara a cronometro U23 e junior sul tragitto Landgraaf – Valkenburg.
Nella gara U23 si è imposto il russo Anton Vorobev (Itera – Katusha) che ha percorso 36 Km in 44′09″, alla media di 48,924 Km/h. Ha preceduto di 44″ e 51″ gli australiani Dennis e Howson. Due italiani in gara: Davide Martinelli (Team Simaf Carrier Wega Truck Italia Valdarno) 38° a 3′50″, Mattia Cattaneo (Trevigiani Dynamon Bottoli) 49° a 4′51″.
Nella gara junior si è imposto il norvegese Oskar Svendsen che ha percorso 26,6 Km in 35′35″, alla media di 44,852 Km/h. Ha preceduto di 7″ lo sloveno Mohoric e di 12″ il tedesco Schachmann. Due italiani in gara: Giacomo Peroni 28° a 1′30″, Mattia Frapporti 29° a 1′32″.
TOUR DE HOKKAIDO
L’argentino Maximiliano Ariel Richeze (Team Nippo) si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, Biei – Sapporo, percorrendo 196,2 Km in 4h38′32″, alla media di 42,264 Km/h. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo), 42° a 22″. Ha preceduto allo sprint il canadese Hamilton e il giapponese Komuro. In classifica si impone Richeze con 22″ e 23″ sui giapponesi Nishizono e Kuboki. Miglior italiano Baliani, 23° a 1′07″
OMEGA, UN ”QUICK STEP” VERSO L’ORO
La formazione belga guidata da Tony Martin, Boonen e Chavanel apre i Mondiali di Valkenburg aggiudicandosi la prima edizione della cronosquadre riservata a formazioni di club davanti alla Bmc dei nostri Ballan, Pinotti e Quinziato, battuta di soli 3” al termine di un lungo testa a testa, e all’Orica-GreenEdge che nega il terzo gradino a un’ottima Liquigas. Nella prova femminile trionfo del Team Specialized davanti a Orica-Ais e ad Aa Drink
Foto copertina: l’OmegaPharma – QuickStep festeggia sul podio (foto Bettini)
Per la prima volta nella storia dei campionati del mondo di ciclismo, che tornano a Valkenburg per la prima volta dopo l’edizione del 1998, è stata introdotta una competizione riservata non alle squadre nazionali bensì alle formazioni di club professionistiche maschili e femminili, ovvero una cronosquadre disputata da 6 atleti per ciascuna compagine, a differenza dei 9 tradizionali e dei 4 della storica 100 km, con il tempo finale preso sul quarto corridore a tagliare il traguardo.
La prova maschile, alla quale hanno preso parte le 18 formazioni del World Tour più altre 15 si è disputata lungo un impegnativo percorso di 53,2 km con diversi strappi e su tutti quello del Cauberg, affrontato a soli 1,5 km dal traguardo, che sarà giudice implacabile anche delle prove a cronometro individuali e soprattutto di quelle in linea. In virtù dei roster a disposizione le formazioni da battere erano l’Omega-QuickStep di Boonen, Chavanel, Tony Martin, Terpstra, Vandewalle e Peter Velits e la Bmc di Gilbert, Phinney, Van Garderen e dei nostri Ballan, Pinotti e Quinziato e sono state proprio loro a giocarsi il successo, facendo la differenza soprattutto nella seconda parte di gara rispetto agli altri team: la vittoria è andata alla formazione di Patrick Lefévère, che ha fatto segnare il miglior tempo in tutti i rilevamenti intermedi e ha avuto nella compattezza la sua arma vincente, con tutti e sei gli atleti che hanno tagliato insieme il traguardo; viceversa la Bmc, che pure era in rimonta dopo avere accusato un distacco di 1” dopo 12 km e di 8” sia dopo 21 km che dopo 37 km, si è sfaldata sul Cauberg dove una trenata di Van Garderen ha provocato il cedimento di Pinotti e Quinziato e ha messo in difficoltà anche Phinney, che essendo il quarto uomo è stato dovuto attendere dai tre compagni di squadra che probabilmente proprio in quel frangente hanno perso i 3” che al traguardo li hanno separati dall’Omega-QuickStep. La medaglia di bronzo è andata piuttosto a sorpresa all’Orica-GreenEdge, che poteva contare su Mouris, Langeveld, Bewley e su tre specialisti come Durbridge, Tuft e Cameron Meyer adatti però sulla carta a percorsi più scorrevoli rispetto a quello di Valkenburg ma la formazione australiana ha fatto la differenza soprattutto nella parte centrale e ha chiuso saldamente al 3° posto con un ritardo di 47” e facendo sfumare le ambizioni di medaglia della Liquigas, 4a a 1′04”: la compagine di Amadio, composta da Bodnar, Dall’Antonia, Koren, Paterski, Sagan e Nibali, si è resa protagonista di un’ottima seconda parte di gara in cui il messinese ha svolto gran parte del lavoro dimostrando come già al recente Giro di Padania di essere sulla strada giusta per la prova in linea di domenica 23 e può recriminare per un calo avuto tra i 12 e i 21 km senza il quale si sarebbe giocata fino alla fine il terzo posto con l’Orica-GreenEdge. Alle spalle dei biancoverdi ha chiuso con un ritardo di 1′08” la Rabobank di Boom, Clement, Flens, Gesink, Kelderman e Luis Leon Sanchez, che spinta dal pubblico di casa è partita a razzo lottando alla pari per metà gara con Omega-QuickStep e Bmc ma ha ceduto nella seconda parte, seguita a 1′18” dalla Movistar di Amador, Castroviejo, Gutierrez, Karpets, Kiryienka e Plaza e dalla Katusha di Belkov, Gusev, Kuschynski, Menchov, Smukulis e Vorganov. Deludenti le prove della RadioShack di Gallopin, Kloeden, Popovych, Sergent, Voigt e Zubeldia e della Garmin di Bauer, Dekker, Maaskant, Navardauskas, Talansky e Van Summeren rispettivamente 8a a 1′21” e 10a a 1′35”, in mezzo alle quali si è inserito con un distacco di 1′32” il Team Sky che privo delle sue stelle Wiggins e Froome ha disputato una prova onorevole con Boasson Hagen, Dowsett, Flecha, Henao, Stannard e Thomas. Non avevano grandi ambizioni le altre due formazioni azzurre con l’Acqua&Sapone di Ciavatta, Codol, Di Paolo, Miholjevic, Napolitano e Reda 24a a 3′54” e la Lampre di Bono, Cimolai, Malori, Petacchi, Pietropolli e Viganò 28a a 4′18”.
Per quanto riguarda la prova femminile, disputata sulla distanza di 34,2 km con un identico finale caratterizzato dalla scalata del Cauberg, ha visto il successo del Team Specialized di Becker, Neben, Stevens, Teutenberg, Van Dijk e Worrack che ha preceduto di 24” l’Orica-Ais cui non è bastato l’apporto della campionessa mondiale e medaglia d’argento olimpica della cronometro Judith Arndt alle compagne Gillow, Gunnewijk, Hoskins, Rhodes e Villumsen, che hanno tenuto testa alla squadra vincitrice solo nei primi 12 km prima di perdere progressivamente terreno; molto più distanziate tutte le altre con la Aa-Drink di Blaak, Brand, Daams, Laws, Pooley e Wild che ha occupato il gradino più basso del podio staccata di 1′59”. In gara anche le italiane Be Pink (Amialusik, Cantele, Frapporti, Gebhardt, Martisova, Valsecchi) e Sc Michela Fanini (Burchenkova, Leal Banderas, Ruzickova, Sanchez Benito, Scandolara, Treier) rispettivamente 6a a 3′14” e 7a a 4′37” mentre Elisa Longo Borghini ha chiuso 8a a 4′38” insieme alle compagne della norvegese Hitec Products. I campionati del mondo proseguiranno ora con le prove contro il tempo individuali delle categorie junior e under 23, nelle quali saranno impegnati gli azzurri Giacomo Peroni, Mattia Frapporti, Davide Martinelli e Mattia Cattaneo.
Marco Salonna
UNA VITTORIA TIRA L’ALTRA: SELLA SI IMPONE A PRATO
A distanza di un giorno dalla vittoria di Felline al Memorial Pantani, oggi la Androni-Venezuela si ripete con Emanuele Sella che batte in uno sprint ristretto nomi importanti come Paolini e Rebellin. La dedica è tutta per il Team Manager dell’Androni, Gianni Savio, dopo il problema fisico dei giorni scorsi.
Foto copertina: il podio del GP Industria e Commercio Prato (foto Coppini)
Cambiano i tenori, ma la musica è sempre quella con sempre un uomo Androni davanti a tutti, e se ieri è stato il giorno di Fabio Felline oggi è stato quello di Emanuele Sella. Era un percorso selettivo quello che la gara offriva con 9 passaggi sulla salita di Carmignano la quale non presentava pendenze impossibili, ma ripetute nove volte poteva indurire le gambe di chi non era in buona condizione.
La fuga di giornata parte al chilometro 15 con due corridori a formare la testa della corsa, Maurizio Biondo (Meridiana) e Stiven Fanelli (Utensilnord) che di buona lena riescono ad avere un vantaggio massimo di circa cinque minuti. A tirare il gruppo ci pensa la Farnese, oggi in casa del suo d.s Luca Scinto, per cercare di favorire il capitano Oscar Gatto. A due giri dal termine del circuito di Carmignano la corsa inizia ad infiammarsi con lo scatto di Taborre che si porta a rimorchio anche Sella, Paolini e il 41enne Rebellin. I quattro prima riprendono i due fuggitivi e poi li staccano in salita, mentre il gruppo viaggia con 30 secondi di ritardo.
Negli ultimi due giri cittadini intorno a Prato, Taborre perderà le ruote del gruppetto e così in testa alla corsa rimarranno 3 corridori. Allo sprint sembra facile per Paolini, ma oggi le motivazioni danno una gamba in più ad Emanuele Sella che riesce a battere il più veloce (sulla carta..) Paolini e il sempreverde Davide Rebellin.
Il gruppo principale composto da una trentina di corridori arriva a 7 secondi dal trio di testa e sarà regolato da un ottimo Felline seguito da Visconti, Gatto, Vicioso, Rubiano, Palini e Monsalve. Per Sella è la seconda vittoria stagionale dopo la Coppa Agostoni, mentre per l’Androni è in arrivo un’altra vittoria nel campionato italiano a squadre e con la speranza che Gianni Savio torni presto in ammiraglia. Buoni segnali da Paolini e Gatto in vista del mondiale di domenica prossima, e da segnalare la presenza nel secondo gruppo di Moreno, Di Luca, Rodriguez, Duarte e Pellizzotti in ottica Lombardia.
Paolo Terzi.
16-09-2012
settembre 16, 2012 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO
Inaugurati i campionati del mondo di ciclismo con le cronometro a squadre.
La gara uomini, Sittard – Valkenburg, è stata conquistata dalla formazione belga Omega Pharma – Quick Step, che ha percorso 53,2 Km in 1h03′17″, alla media di 50,440 Km/h. Ha preceduto di 3″ la formazione statunitense BMC Racing Team e di 47″ la formazione australiana Orica-GreenEDGE. Tre le formazioni italiane in gara: Liquigas-Cannondale 4a a 1′04″, Acqua & Sapone 24° a 3′54″, Lampre-ISD 28a a 4′18″.
La gara donne, Sittard – Valkenburg, è stata conquistata dalla formazione tedesca Team Specialized – Lululemon, che ha percorso 34,2 Km in 46′31″, alla media di 44,113 Km/h. Ha preceduto di 24″ la formazione australiana Orica – AIS e di 1′59″ la formazione olandese AA Drink – Leontien.nl Cycling Team. Unica formazione italiana la S.C. Michela Fanini Rox, 7a a 4′37″
GP INDUSTRIA & COMMERCIO PRATO
L’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli – Venezuela) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Prato, percorrendo 178,6 Km in 4h13′00″, alla media di 42,355 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Luca Paolini (Katusha Team) e Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team)
GRAND PRIX D’ISBERGUES
Il tedesco John Degenkolb (Team Argos – Shimano) si è imposto nella corsa francese, circuito di Isbergues, percorrendo 203,9 Km in 4h59′23″, alla media di 40,864 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Hummel e il francese Poulhies. Due italiani in gara: Marcello Pavarin (Vacansoleil – DCM Procycling Team), 52°, Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 78° a 13″.
TOUR OF BRITAIN
Il britannico Mark Cavendish (Sky ProCycling) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Reigate – Guildford, percorrendo 147,8 Km in 3h33′05″, alla media di 41,617 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Poppel e l’italiano Fabio Sabatini (Liquigas – Cannondale). In classifica si impone il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing) con 18″ sull’australiano Haas e 23″ sull’italiano Damiano Caruso (Liquigas-Cannondale).
TOUR DE HOKKAIDO
L’argentino Maximiliano Ariel Richeze (Team Nippo) si è imposto nella seconda tappa, Toma – Biei, percorrendo 156,5 Km in 4h00′28″, alla media di 39,049 Km/h. Ha preceduto allo sprint i giapponesi Nishizono e Masuda. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo), 21° a 15″. Richeze è il nuovo leader della classifica, con 10″ su Nishizono e 12″ su Masuda. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo), 22° a 31″.
TOUR OF CHINA II
Il tedesco Stefan Schumacher (Christina Watches – Onfone) si è imposto nel prologo, circuito di Wuhan Jiangxia, percorrendo 6,2 Km in 7′36″, alla media di 48,947 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’australiano Wurf e di 5″ l’ucraino Popkov. Miglior italiano Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 23° a 25″.
TOUR BOHEMIA
Lo slovacco Maros Kovác (Dukla Trencin Trek) si è imposto nel corsa ceca, Karlovy Vary – Praga, percorrendo 154 Km in 3h37′51″, alla media di 42,414 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Kreuziger e di 25″ il ceco Buchacek.
TROFEO G. BIANCHIN (dilettanti)
L’italiano Kristian Sbaragli (Team Simaf Carrier Wega Truck Italia Valdarno) si è imposto nel corsa italiana, circuito di Paderno di Ponzano, percorrendo 171,8 Km in 4h09′25″, alla media di 441.328 km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Pietro Tedesco (General Store Mantovani Cicli Fontana) e lo sloveno Mezgec.
FELLINE VOLA AL MEMORIAL MARCO PANTANI
E’ il corridore dell’Androni Giocattoli – Venezuela a regolare la volata ristretta sul traguardo di Cesenatico la 9° Edizione del Memorial Pantani. Per il giovane corridore Torinese è un importante sigillo in previsione mondiale U23. Podio tutto Italiano completo da Viviani e Visconti.
Foto copertina: Felline lanciato ventre a terra verso il traguardo di Cesenatico (foto Bettini)
L’edizione 2012 del Memorial Pantani, giunta alla IX edizione, prende il via con una fuga già nelle battute iniziali: sono in 4 ad avvantaggiarsi sul plotone, Adrian Kurek (Utensilnord Named), Vojtech Hacecky (Dukla Praga), Peter Erdin (Atlas Personal Jakroo) e Ryohei Komori (Team Nippo). Questa iniziativa raggiunge un vantaggio consistente, con punta massima di 8 minuti, ma la situazione non è delineata con certezza: con il passare dei Km un gruppetto di big avvantaggiatosi sul gruppo raggiunge la testa della corsa. Ma un terzo plotoncino, composto fra gli altri da Carlos Betancur, Diego Ulissi, Giovanni Visconti, Eros Capecchi, Manuele Mori, Winner Anacona, Gianluca Brambilla, Riccardo Chiarini e proprio Fabio Felline, riesce a rientrare, sfruttando anche l’accordo precario nel gruppo di testa. La corsa è indirizzata ormai verso la volata: il più veloce di tutti è il Torinese Fabio Felline, che precede nello sprint Elia Viviani e Giovanni Visconti.
E’ una vittoria importante, la seconda stagionale, per il corridore dell’Androni Giocattoli-Venezuela, soprattutto in previsione Mondiali Under23.
Lorenzo Alessandri