L’ACUTO CHE NON TI ASPETTI: HESJEDAL TORNA IN ROSA

maggio 19, 2012 by Redazione  
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La 14a tappa va ad Andrey Amador, primo vincitore costaricense nella storia del Giro, capace di regolare in uno sprint a tre il ceco Barta e il friulano De Marchi. I favoriti giocano ancora una volta d’attesa, dando luogo solo a qualche scaramuccia nei chilometri finali. L’allungo buono lo piazza Ryder Hesjedal, che riconquista a sorpresa la maglia rosa. Domani ancora Alpi verso Pian dei Resinelli.

Foto copertina: Ryder Hesjedal sfoggia la maglia rosa appena riconquistata (foto Roberto Bettini)

Purtroppo, dicevano tutti la verità. Dopo aver passato la vigilia ad assicurare che erano altri a dover fare la prima mossa, in un Giro che per le prime settimane è rimasto quanto mai bloccato, i grandi della classifica hanno sfortunatamente tenuto fede alle promesse, adeguandosi per quasi tutta la 14a tappa – la prima di alta montagna – al mai forsennato ritmo degli uomini Liquigas, per nulla intenzionati a far scoppiare la corsa. Neppure l’attacco sferrato da José Rujano nel finale del Col de Joux, con annesso inseguimento di Damiano Cunego, è servito a scuotere la corsa, complice il fatto che il venezuelano ha vanificato la sparata approcciando la discesa con una prudenza più da camminata su cornicione che da picchiata in bicicletta. Il veronese della Lampre è rimasto così solo, con un minuto circa di margine sul plotone, agevolmente rientrato sull’ascesa finale, senza neppure che i bianco-verdi di Ivan Basso dovessero giocarsi le carte migliori.
Solo quando Sylwester Szmyd ha esaurito il suo compito, nell’ultimo tratto impegnativo dell’ascesa conclusiva, è iniziata una girandola di scatti comunque poco convinti, con il solo Nieve capace di distanziare di qualche metro il gruppo dei big. Come un attacco ugualmente velleitario è stato probabilmente etichettato anche l’allungo prodotto da Ryder Hesjedal, lanciatosi all’inseguimento di Nieve quando mancavano 3 km e mezzo alla conclusione. Il nordamericano ha però palesato subito un colpo di pedale diverso, sfilando di slancio un atleta sulla carta più scalatore di lui come l’eroe del Gardeccia dello scorso anno.
Joaquim Rodriguez si è reso conto tardivamente della pericolosità del tentativo del canadese, distante appena 17’’ in classifica generale, e la bella sgasata con cui Purito si è sbarazzato per un istante degli altri favoriti non ha avuto un seguito all’altezza. L’atteso Pozzovivo, in realtà non particolarmente a suo agio sulle pendenze non proibitive della scalata verso Cervinia, non si è spinto oltre una timida accelerazione, mentre Ivan Basso e Michele Scarponi, che ancora occupano le prime due piazze della griglia dei pretendenti alla rosa finale, hanno convinto fino ad un certo punto, pur non perdendo terreno.
Ingranando il rapportone e divorando gli ultimi 2 km in falsopiano, Hesjedal è riuscito a far lievitare il margine sull’ormai ex capoclassifica fino a 26’’, ritornando in rosa contro qualsiasi pronostico, specie dopo la poco convincente prova di Lago Laceno (e chissà che qualcuno non debba pentirsi di averlo graziato in quella circostanza). In compagnia di Purito hanno tagliato il traguardo Schleck, Uran, Gadret, De Gendt, i già menzionati Pozzovivo, Basso e Scarponi, e Paolo Tiralongo, che ha addirittura regolato il drappello, alimentando, anche alla luce dei 6’’ di distacco accusati da Kreuziger (ridottisi nella spianata finale), i dubbi circa i rapporti di forza in casa Astana. Poco distanti Henao (+29’’ da Hesjedal), Intxausti, il Kreuziger di cui sopra, Moreno, Pardilla (+32’’) e Nieve (+35’’). Hanno invece ceduto alcuni secondi di troppo Rujano, andato in affanno dopo un secondo allungo a 7 km circa dal termine, e Cunego, che ha probabilmente pagato i chilometri in solitaria, ma che già sul Col de Joux non aveva saputo reggere il passo del leader Androni.
Hesjedal di nuovo in rosa, si è detto, con 9’’ su Rodriguez, 41’’ su Tiralongo e 1’05’’ su Casar, unico dei fuggitivi di Sestri Levante a rimanere in alta classifica, che conserva 1’’ su Basso. Maglia per il canadese, dunque, ma non tappa: relegata in secondo piano dall’attesa per la battaglia tra i big, rivelatasi a conti fatti dello stesso genere di quella che Samuel Beckett raccontava un sessantennio fa, si disputava la gara per il successo parziale. Una corsa cui si sono iscritti Olivier Kaisen, Nelson Oliveira, Nikolas Maes, Pierpaolo De Negri, Matteo Montaguti, Andrey Amador, Jan Barta e Alessandro De Marchi, con gli ultimi tre capaci, a dispetto di una condotta di gara a tratti quasi sconsiderata (vedesi la scalata in solitaria del Col de Joux da parte di Barta, sempre con poche decine di secondi di vantaggio sui diretti inseguitori), di conservare 20’’ sul rientrante Hesjedal, giocandosi il traguardo in una volata ristretta. De Marchi era parso il più pimpante nella seconda parte della salita, ma è stato sorprendentemente proprio lui il primo ad arrendersi allo sprint, dando via libera al duo ceco-costaricense. Nel Giro della prima maglia rosa canadese, è stata alla fine la volta di un’altra prima assoluta, con Amador capace di introdurre il paese centramericano nell’albo del Giro d’Italia, coronando quindici giorni di gara spesi in larga parte all’attacco.
Vista l’indole del ragazzo, non ci stupiremmo di ritrovarlo nuovamente in avanscoperta nei prossimi giorni, anche se difficilmente già domani, quando Andrey dovrà fare i conti con lo sforzo odierno sulle ascese di Valcava, Berbenno, Forcella di Bura, Culmine San Pietro e Pian dei Resinelli. Un problema che non dovrebbe affliggere invece gli uomini di alta classifica: caso mai qualcuno si svegliasse armato di insospettato coraggio, il terreno sarebbe dalla sua.

Matteo Novarini

CHERASCO – CERVINIA. “E’ L’ORA!”

maggio 19, 2012 by Redazione  
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E’ arrivata l’ora di misurarsi con le grandi salite alpine. Oggi i “girini” dovranno confrontarsi con il Colle di Joux e l’arrivo in salita a Cervinia, lo stesso traguardo che nel 1997 proiettò in maglia rosa Ivan Gotti. Anche stavolta ci sarà da aspettarsi un avvicendamento al vertice del Giro, ma non una definitiva chiusura dei giochi. Il giro di quindici anni fa era nettamente meno impegnativo di questo e, con la prospettiva delle più dure tappe previste nei giorni a venire, i big dovrebbero controllarsi anche in quest’occasione, senza spendere troppe energie su salite importanti ma non particolarmente dotate in pendenze.

“E’ L’ORA!”. Gasperino, il carbonaio di Trastevere, aveva pronunciato questa laconica frase quando, ancora mezzo intontito dai fumi dell’alcol, raccontava a moglie e figlia la strana avventura che credeva d’aver appena sognato e che, invece, aveva realmente vissuto poiché frutto di un tremendo scherzo del giocondo marchese Onofrio del Grillo, che l’aveva sostituito alla sua persona, data l’impressionante somiglianza fisica, e l’aveva poi visto quasi finire decapitato sul patibolo, mentre il frate confessore che lo accompagnava al supplizio gli ricordava continuamente che “l’ora” era giunta. Il monito ricordato dal personaggio creato dalla fantasia di Mario Monicelli e al quale diede corpo e voce l’indimenticato Alberto Sordi risuonerà ancora, a quasi trenta anni dalla prima del film “Il marchese del Grillo”, nella mattina che darà il via alla prima tappa alpina del Giro 2012. L’ora giungente sarà quella delle grandi montagne, delle grandi selezioni, che daranno una decisa svolta a un Giro finora non particolarmente esigente sotto l’aspetto altimetrico. A meno di sorprese, le montagne finora disputate (lo sterrato Passo della Cappella, l’arrivo a Rocca di Cambio e il successivo traguardo al Laceno) saranno state al massimo teatro di qualche scaramuccia e solo a partire da oggi si farà sul serio. Se non bastasse il monito rammentato da Gasperino, ci sarebbe anche il ricordo della tappa vinta da Ivan Gotti in quella Cervinia ,che fu sede di tappa nel 1997 e riabbraccerà i “girini” la sera del 19 maggio 2012. Quel giorno Gotti tolse a Tonkov quella maglia rosa che poi porterà sino a Milano ma, questo, è un precedente che non fa molto testo, sia perché la tappa vinta dal campione bergamasco era più impegnativa di quella odierna, sia perché quell’edizione era strutturata diversamente. Nel 1997, infatti, Cervina era – ieri come oggi – la prima frazione alpina, ma da lì a Milano ce ne sarebbero state solo altre due veramente impegnative (Falzes ed Edolo) e occorreva sfruttarle, tutte e bene, queste occasioni. Stavolta ne seguiranno quattro, tutte decisamente più impervie, e la consapevolezza di questo programma certo indurrà a una calma contenuta i primattori del Giro. Il tracciato della 14a frazione, pur impegnativo, non è dei più appetibili agli scalatori e – tenuto anche conto che già domani ci sarà un’altra tappa di montagna, nettamente più dura – non si dovrà attaccare i corridori per una probabile non belligeranza odierna. Il rischio è di non averne più domani se si sarà scialacquato troppo oggi, su di un tracciato che non è comunque da sottovalutare, complici i ben 50 Km di salita che si dovranno superare negli ultimi 68 Km di gara, divise in due “fette” consistenti per lunghezza ma non certo per pendenze. Selezione ci sarà, è inevitabile, e di certo più marcata rispetto a quanto visto sull’appennino meridionale, ma non sarà ancora vero terremoto, anche se un cambio al vertice della classifica sarà, invece, molto probabile. Ci fosse un Contador nel gruppo potrebbe anche dare una bella sterzata efficace, come successo l’anno scorso sull’Etna, ma quello era un Giro di diverso spessore, con il riposo subito dopo l’arrivo siculo e le altre montagne collocate più avanti. E poi sono perle rare corridori dalla classe cristallina come lo spagnolo, capaci di fare il vuoto anche su salite non eccezionali.
Le due ascese finali, il Colle di Joux e l’arrampicata verso il Cervino, saranno le uniche difficoltà di una giornata che prima non proporrà altro che la pianura, se non qualche breve zampellotto, come quello che s’incontrerà all’uscita dal bel centro di Cherasco (vi si trovano monumenti che spaziano nel tempo dal romanico della chiesa di San Pietro al barocco) e ch lancerà il gruppo nella nascente Pianura Padana- Se ne seguirà il margine orientale, a ridosso dei colli del Roero, incastonati tra Monferrato e Langhe e come questi ammantati di vigneti dai quali “sgorgano” nettari d’alta qualità, biglietto da visita sul quale si vuol fare leva per convincere l’UNESCO a inserire quest’area, quelle confinanti e la lontana Valtellina nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità. Ne fa parte già da quindici anni, invece, il circuito che riunisce le residenze sabaude in Piemonte, una quindicina di edifici che appartennero alla famiglia Savoia e tra i quali c’è il Castello di Moncalieri, che il gruppo sfiorerà a una quarantina di chilometri dal via e che fu la residenza preferita di Vittorio Emanuele II negli anni precedenti l’Unità, in vece del tradizionale Palazzo Reale di Torino.
Subito dopo il Giro farà ritorno nella prima capitale d’Italia, che dodici mesi fa accolse la tappa d’apertura, una cronometro a squadre tracciata tra la stupenda Reggia di Venaria Reale (altro monumento targato UNESCO) e Piazza Vittorio Veneto. Quest’anno sarà interessata dal “nastro rosa” la stretta fascia di pianura che si colloca a est del centro, stretta tra il corso del Po e le pendici della Collina Torinese, piccola catena che separa la città dal Monferrato e che ha le sue principali elevazioni nel Bric della Maddalena e nel colle di Superga. Entrambe hanno il loro bel monumento sulla sommità, anche per ottemperare alla legge non scritta che vuole sempre un segno dell’uomo – anche una semplice croce – su qualsiasi cima si riesca a metter piede: se sulla Maddalena c’è il poco noto Faro della Vittoria (lo donò alla città il senatore Giovanni Agnelli senior per celebrare il decimo anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale), è invece conosciutissima la basilica di Superga, irresistibile richiamo per turisti di tutti i gusti, dall’appassionato d’arte ai nostalgici della monarchia (è il “pantheon” dei Re di Sardegna) fino al tifoso perché questo luogo è sacro al calcio e anche al ciclismo, per via dei passaggi della Milano – Torino, la più antica classica italiana, disputata per la prima volta nel 1876 e che quest’anno tornerà in calendario dopo uno stop quinquennale.
Usciti dal capoluogo piemontese il percorso della prima tappa alpina attraverserà il Canavese, vastissima porzione della provincia di Torino (oltre duemila chilometri quadrati) che si estende dalla pianura alle montagne poste sul confine con la Francia e la Valle d’Aosta, tra le quali si spinge la seconda strada asfaltata per altitudine del Piemonte (dopo il Colle dell’Agnello), che ha per meta i 2612 metri del Colle del Nivolet dove tra qualche anno (se non addirittura già nell’edizione 2013) potrebbe fare scalo anche la corsa rosa. Per ora sarà ancora pianura, anche se viaggiando dritti verso nord si dovrà superare un piccolo e quasi impercettibile valico, il Santa Croce, porta d’ingresso all’anfiteatro morenico di Ivrea, costituito dai sedimenti trasportati dal grande ghiacciaio che, nel periodo delle glaciazioni, occupava tutta l’attuale area della vallata della Dora Baltea. Nel mezzo di quest’anfiteatro si colloca oggi la città dalla quale ne prende il nome, considerata anche la “capitale” del Canavese. È forse più nota come centro industriale, ma è anche una piccola città d’arte dove l’antico convive con il moderno, come nel caso dell’ex stabilimento Olivetti, oggi divenuto il MAAM, un “museo all’aperto di architettura moderna” che cela nel cuore della storica azienda la quattrocentesca chiesa di San Bernardino, autentico scrigno conservante un preziosissimo ciclo d’affreschi della stessa epoca.
Lasciata Ivrea ci saranno ancora 30 Km di strada liscia da mettere sotto le ruote, ma il paesaggio circostante comincerà gradatamente a cambiare volto, con la valle della Dora che si farà man mano più stretta avvicinando le pendici delle montagne al nastro stradale. A un’ottantina di chilometri dall’arrivo il gruppo farà il suo ingresso in Valle d’Aosta da Pont-Saint-Martin, l’unico accesso alla “vallée” dall’Italia, località sorta attorno ad un ponte costruito dai romani quasi duemila anni fa e gettato sul Lys, il torrente che nasce dall’omonimo ghiacciaio del Monte Rosa e discende la valle di Gressoney. L’imponente forte di Bard, complesso difensivo d’origine medioevale riedificato dai Savoia nel XIX secolo e oggi sede del Museo delle Alpi, tirerà poi la volata ai 72 castelli che punteggiano la più piccola, montuosa e meno popolata regione d’Italia. Tra i più “gettonati” dai turisti di passaggio ce ne sono due che il percorso del Giro sfiorerà nella sua marcia verso Cervinia, i castelli di Issogne (famoso il suo cortile interno con il porticato affrescato e la fontana del melograno) e di Verrès, il cubo fortificato innalzato dalla famiglia Challant nel XIV secolo che suonerà per davvero l’”ora” delle salite. È ai piedi di questo maniero, infatti, che si darà l’arrivederci alla pianura per lanciarsi sulla prima delle due grandi salite di giornata. La meta saranno i 1640 metri del Colle di Joux, uno dei più celebri e frequentati valichi della valle, sul quale salì anche Napoleone nel maggio del 1800, durante la sua discesa in Italia, per controllare la posizione del nemico e studiare le possibilità di aggirarlo. Il Bonaparte salì dal lato “B”, quello che i partecipanti al Giro 2012 percorreranno in discesa, dopo aver affrontato 22 Km di salita, superando un dislivello di 1295 metri e una pendenza media del 5,8%. Come in tutte le salite della regione che, risalendo le vallate secondarie, devono per prima cosa vincere il “salto” che le butta nel fondovalle, i tratti più ripidi s’incontreranno all’inizio (4 Km al 7,9% con un picco del 12%), mentre il resto dell’ascesa non presenterà inclinazioni “pericolose”. S’incontrerà anche una breve contropendenza quando, giunti a Brusson dopo esser transitati non lontano da uno dei più antichi manieri della valle (Graines), si lascerà la Val d’Ayas per affrontare gli ultimi 5,5 Km dell’ascesa. La successiva planata condurrà il gruppo in una quindicina di chilometri a Saint-Vincent, località conosciuta per il casinò e per le sue acque termali, scoperte nel 1770 dall’abate Jean-Baptiste Perret e che furono anche il motore di una delle prime funicolari d’Italia, che collega il centro allo stabilimento termale e che oggi è elettrica ma che un tempo viaggiava solo grazie a due serbatoi posti sotto le vetture e che venivano alternativamente svuotati o riempiti d’acqua. Si sfruttava, dunque, anche la forza di gravità, quella che i “girini” ora dovranno vincere poiché non ci sarà nessuna pausa, discesa a parte, dopo il Joux ma si tornerà nuovamente a elevarsi, verso i 2001 metri di Cervinia. Stavolta ci saranno 5 Km in più da percorrere rispetto al Joux e una quantità maggiore di dislivello da superare (1475 metri), mentre in ribasso saranno le quotazioni della pendenza media, attestate al 5,5%, a causa della presenza di tre falsipiani che spezzeranno la continuità dell’ascesa. Il primo di questi sarà affrontato a cavallo dal passaggio da Buisson, località dalla quale parte la funivia diretta a Chamois (1818 metri), il comune più alto della Valle d’Aosta e l’unico in Italia non raggiungibile a piedi: l’alternativa è costituita dai sentieri e da piccoli aerei a elica, esistendo in frazione Suisse il primo altiporto d’Italia, una pista erbosa inclinata realizzata nel 1967.
Il secondo falsopiano sarà seguito dal tratto più ripido, che si concluderà nel centro di Paquier, la sede municipale del comune di Valtournenche, dopo aver affrontato 2400 metri di strada al 7,8%, con una punta del 12%. Dopo la salita tornerà su canoni “normali” sino a 1500 metri dall’arrivo quando inizierà l’ultimo falsopiano, che lentamente condurrà i corridori al primo traguardo alpino.
Proprio all’inizio di quest’ultimo troncone si lambirà uno dei più spettacolari angoli della “vallée”, quel Lac Bleu nelle cui acque si specchia il maestoso Cervino e che per una giornata tornerà a tingersi di “rose”. Forza e potere del Giro che, ogni ventiquattrore, inonda dei colori di maggio scorci più o meno noti della nostra nazione.

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo di Santa Croce (359m). Vi transita la SP 86 tra Montalenghe e Villate. Mai affrontato come GPM, il Giro vi è transitato l’ultima volta nel 1995, nel corso della tappa Briançon – Gressoney Saint Jean, vinta dall’ucraino Ušakov.

Selletta di Arcésaz (1148m). Valicata dall’ex SS 506 “della Valle d’Ayas” poco prima di giungere nell’omonimo abitato, frazione del comune di Brusson. Vi si transita salendo al Colle di Joux da Verrès.

Colle di Joux (1640m). Valicato dalla strada regionale 33, mette in comunicazione Brusson con Saint-Vincent. Finora è stato scalato sei volte, l’ultima nel 1987 durante la tappa Como – Pila, vinta dallo scozzese Millar, che vide scollinare in testa Massimo Ghirotto. Atipiche le scalate che furono compiute la prima volta, nel corso della cosiddetta “tappa delle balconate valdostane”, un circuito di quasi 240 Km con partenza e arrivo fissate a Saint-Vincent (dove giunse primo Alberto Assirelli) e l’attraversamento dell’intera valle, sin quasi a Courmayeur. In quell’occasione si salì due volte al Joux, la prima in partenza dal versante di Saint-Vincent, la seconda nel finale ma da quello di Verrès: a conquistare i due GPM furono lo spagnolo Angelino Soler e lo stesso Assirelli.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: Gasperino, il carbonaio di Trastevere impersonato da Alberto Sordi, sul podio del supplizio indica verso l’alto…. che indicasse la direzione naturale delle grandi salite? (fotogramma del film “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli, 1981)

Cherasco, chiesa di San Pietro (panoramio)

Cherasco, chiesa di San Pietro (panoramio)

Castello di Moncalieri (www.residenzerealidelpiemonte.com)

Castello di Moncalieri (www.residenzerealidelpiemonte.com)

Basilica di Superga (www.regioni-italiane.com)

Basilica di Superga (www.regioni-italiane.com)

Anfiteatro morenico di Ivrea (www.comune.torino.it)

Anfiteatro morenico di Ivrea (www.comune.torino.it)

Ivrea, chiesa di San Bernardino (flickr)

Ivrea, chiesa di San Bernardino (flickr)

Forte di Bard (www.fortedibard.com)

Forte di Bard (www.fortedibard.com)

Castello di Issogne (tripadvisor.com)

Castello di Issogne (tripadvisor.com)

Castello di Verrès (www.motortravel.it)

Castello di Verrès (www.motortravel.it)

Castello di Graines (panoramio)

Castello di Graines (panoramio)

Saint-Vincent, il casinò (www.aostasera.it)

Saint-Vincent, il casinò (www.aostasera.it)

Chamois in inverno (www.italiaemagazine.it)

Chamois in inverno (www.italiaemagazine.it)

Cervinia, il Cervinio si riflette nel Lac Bleu (fotocommunity.com)

Cervinia, il Cervinio si riflette nel Lac Bleu (fotocommunity.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CERVERE

maggio 19, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: uno stralcio della tabella di marcia della tappa di Cervere

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Cavendish impone il tris. Domani tappone a Cervinia (Gazzetta dello Sport)

Danese Bak vince la 12/a tappa (Corriere dello Sport – Stadio)

Canada

Cavendish sprints to victory in 13th stage of Giro d’Italia (The Globe and Mail)

Lituania

13-ąjį „Giro d’Italia“ etapą laimėjo britas M. Cavendishas, lietuviai atsiliko(Lietuvos Rytas)

Danimarca

Cavendish vandt igen (Jyllands-Posten)

Riis-sprinter udgår af Giro’en (Sporten.dk)

Lars Bak i asfalten efter den store Giro-triumf (Politiken)

Regno Unito

Cavendish has mountains to climb (The Independent)

Cavendish sprints to stage 13 win (The Daily Telegraph)

Francia

Gadret: «Tout sera bon à prendre» (L’Equipe)

Spagna

Examen para Purito en las rampas de los Alpes (AS)

Tercera para Cavendish(Marca)

Tercera de Cavendish, ‘Purito’ llega a la montaña de rosa (El Mundo Deportivo)

Colombia

Mark Cavendish gana la etapa 13 del Giro en llegada masiva (El Espectador)

Belgio

Mark Cavendish remporte la 13e étape du Giro(Le Soir)

Cavendish komt magistraal uit pak voor derde ritzege (De Standaard)

Et de trois pour Cavendish au Giro (L’Avenir)

Cavendish s’adjuge la 13ème étape (La Dernière Heure/Les Sports)

Troisième succès d’étape pour un Cavendish “easy game”(Sudinfo.be)

Cavendish komt magistraal uit pak voor derde ritzege (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Fränk Schleck weiterhin 25 (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish holt dritten Etappensieg (Tageblatt)

Paesi Bassi

Derde voor Cavendish (De Telegraaf)

USA

Cavendish Takes 13th Stage (The New York Times)

Lars Bak powers to victory on 12th stage of Giro (Usa Today)

Australia

Cavendish claims Giro stage win (Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Secondo voi i due strappetti del finale e il rettilineo apparantemente piatto ma in realtà tutto in leggera e costante ascesa potrebbero influira sulla volata?

Ceemo: Tappa probabilmente noiosa. Certo che nel venerdì potrebbero cercare di mettere tappe con un appeal maggiore.

Hotdogbr: Cavendish favorito anche per le cattive condizioni di Goss il che significa Sky con maggiori possibilità di portarlo in testa alla volata però il Ferrari e il Chicchi di Montecatini sempre a condizione di iniziare lo sprint davanti possono batterlo

Howling Wolf14: Effettivamente questa potrebbe essere l’occasione d’oro per Chicchi.

DOPO LA TAPPA

Hotdogbr: poco da dire, nelle volate per l’70% conta la squadra e per il 30% il velocista, la squadra non più forte ma quella che lavora meglio è la GreenEdge ma poi Cavendish, che comunque era stato portato dai suoi non in testa come sperava ma in ogni caso nelle prime posizioni, ci ha messo del suo

Ceemo: Per come ha fatto gli ultimi 200 direi che il velocista conta più del 30%! Volata splendida del britannico. Come previsto tappa assolutamente soporifera. Speriamo dal weekend cambi qualcosa.

Hotdogbr: diciamo che anche Cavendish sarebbe bello vedere che risultati farebbe nella Csf piuttosto che l’Androni o la Farnese

Garda Bike: Straquoto, grande sprint di Cannonball ma immaginavo che la tappa sarebbe stata la meno avvincente di quelle in programma. Da domani però bisogna scatenarsi sulle grandi salite.

Buiaccaro: Grande Cavendish! Conferma ancora una volta di essere il più forte! Mi sento poi di ‘perorare’ le considerazioni di HW. Oggi rettilineo finale lungo, niente cadute e bella volata. Sarà solo un caso??? Un rettilineo lungo non esclude cadute, ma sicuramente le possibilità scendono… Meditate organizzatori del Giro!

Gibosimoni: Spero seriamente che si scaldi qualcosa subito da domani e non che ci sia un gruppo di 15/20 corridori con Szmyzd a fare l’andatura e un’arrivo quasi in volata/un fuoriclassifica o poco considerato per la vittoria finale che ha il coraggio di provarci e va meritatamente a vincere in solitaria con il gruppo compatto dietro.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Quest’oggi il Giro ha ricordato Donna Summer, scomparsa ieri

Hot Stuff (Donna Summer)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Cherasco – Cervinia

Cherasco : nuvole sparse, 16,7°C, venti deboli da N (5-6 Km/h), umidità al 73%
Torino (Km 51,2): cielo coperto, 17,7°C, venti deboli da NE (4-5 Km/h), umidità al 67%
Ivrea (Rifornimento – Km 106,2): cielo coperto, 18,4°C, venti deboli da E (3 Km/h), umidità al 65%
Brusson (Km 154): pioggia debole (0,2 mm), 12,3°C, venti deboli da SSE (5-9 Km/h), umidità al 71%
Chatillon (traguardo volante – Km 178): pioggia debole (0,3 mm), 17,1°C (percepiti 16°C), venti deboli da SSE (8-12 Km/h), umidità al 74%
Cervinia: alternanza di pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, 7,3°C (percepiti 5°C), venti moderati da SE (11-20 Km/h), umidità al 88%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bartoletti: “Pier Bergonzi, vicedirettore della Gazzetta” (è il caporedattore della sezione ciclismo)
Belli, ricordando la vicinanza di Sanremo a Savona : “Qua vicino c’è il Festival dei Fiori” (manifestazione che realmente si svolge a Sanremo… ma siamo convinti che Belli si riferisse all’evento canoro)
Zandegù, sforzandosi di ricordare un suo successo al Giro del 1969: “Se non sbaglio, se non erro, verso le montagne…” (non vinse tappe in quell’edizione)
Costanza Girardengo, nipote di Costante Girardengo: “Nonno ha vinto oltre 1100 gare” (eeeeeeeesagerata!!!)
Bartoletti: “Recordman” (pronunciato come si scrive)
Bartoletti: “121 Km, tutti pianeggianti” (sei rimasto alle pagine danesi del Garibaldi?)
Filmato presentazione tappa: “Due strappetti ininfluenti per la graduatoria di tappa” (l’ordine d’arrivo ci sarebbe stato comunque, salita o non salita)
Filmato presentazione tappa (con riferimento al rettilineo finale: “Non assomiglia ai Campi Elisi, ma come lunghezza ci siamo” (quasi, almeno mezzo chilometro in meno)
Belli: “Becklends” (pronuncia inesatta di Bakelants)
Bartoletti: “Diamo la linea ad Anteprima Sport” (Anteprima Giro)
Bartoletti: “Cerveri” (Cervere)
Sgarbozza: Chcchi (Chicchi, alla lavagna)
Orlando: “Kreuzer” (Kreuziger)
De Stefano: “Il via in diretta dalla via di Savona”
Conti, ricordando la tappa di Borgo San Dalmazzo del 1999: “Pantani, che quel giorno indosserà per la prima volta la maglia rosa” (quell’anno l’aveva già conquistata 7 giorni prima sul Gran Sasso, per poi cederla 24 ore più tardi a Jalabert nella crono di Ancona)
Pancani: “Bernard Eesel” (Eisel)
Pancani: “Stamani al via” (non solo la tappa è partita alle 14.30, ma la partenza era stata pure trasmessa in diretta poco prima)
Pancani: “GCM” (GPM)
Martinello: “Una delle nostre motoriprese”
Martinello: “Questo tratto in discesa rovina sull’asfalto”
Pancani: “Carru” (Carrù)
Cunego: “Le tanto tappe attese”
Cassani: “Passo di Alpe di Pampeago” (Passo di Pampeago)
Pancani: “Rione costitutivo” (nucleo originario)
De Luca: “Abbiamo affinchiato” (affiancato)
Pancani: “Pozzovivo sarà il lucano ospite del Processo alla Tappa” (non è che ce ne siano molti altri di lucani al Giro)
Cassani: “Sant’Omobone” (Sant’Omobono)
Savoldelli: “Hanno attraversato il passaggio della corsa un gattone nero”
De Stefano: “A tutti il nostro pubblico”
De Stefano, riferendosi alla situazione meteo di Cervinia: “Fa freddo a Cortina”
Sangiorgio: “Della comune di Valtournenche”
Gotti: “Otti per cento”

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

ASSIRELLI TRIONFA A SAN PELLEGRINO DOPO UNA FUGA-RECORD DI 225 KM
Ha vinto un campione dell’audacia e della generosità!
Barozzi secondo a 1′47″ – Il gruppo in ritardo di 2′26″ battuto in volata da Fiorenzo Magni – Oggi riposo a San Pellegrino – Ancora immutata la classifica generale

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ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Herning (raduno di partenza)

1a tappa Herning (cronometro)

2a tappa Herning (linea)

3a tappa Horsens

4a tappa Verona (cronosquadre)

5a tappa Modena – Fano

6a tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio

7a tappa Recanati – Rocca di Cambio

8a tappa Sulmona – Lago Laceno

9a tappa San Giorgio del Sannio – Frosinone

10a tappa Civitavecchia – Assisi

11a tappa Assisi – Montecatini Terme

12a tappa Seravezza – Sestri Levante

18-05-2012

maggio 19, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA
Il britannico Mark Cavendish (Sky Procycling) si è imposto nella tredicesima tappa, Savona – Cervere, percorrendo 121 Km in 3h02′07″, alla media di 39,864 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristoff e l’australiano Renshaw. Miglior italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox), 4°. Lo spagnolo Joaquim Rodriguez Oliver (Katusha Team) ha conservato la maglia rosa, con 17″ sul canadese Hesjedal e 26″ sul francese Casar. Miglior italiano Paolo Tiralongo (Astana Pro Team), 4° a 32″.

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Il francese Sylvain Georges (AG2R La Mondiale) si è imposto nella sesta tappa, Palmdale – Big Bear Lake, percorrendo 186,3 Km in 5h07′06″, alla media di 36,398 Km/h. Ha preceduto di 28″ gli slovacchi Sagan e Velits. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 25°. Lo statunitense David Zabriskie (Garmin – Barracuda) ha conservato la testa della classifica, con 34″ sul connazionale Van Garderen e 39″ sull’olandese Gesink. Miglior italiano Nibali, 15° a 1′52″.

VUELTA A GUATEMALA
Il colombiano Javier Eduardo Gómez Pineda (EPM – UNE) si è imposto nella sesta tappa, Quetzaltenango – San Pedro San Marcos, percorrendo 134 Km in 3h15′56″, alla media di 41,034 Km/h. Ha preceduto di 1′30″ il guatemalteco Soloman e di 1′35″ lo statunitense Haga. Il colombiano Wilson Ramiro Rincón Diaz (EPM – UNE) ha conservato la testa della classifica con 1′26″ sul colombiano Piamonte Rodríguez e 1′39″ sul guatemalteco Torres.

ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR
L’olandese Bart Van Haaren Koga Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Simpelveld – Buchten, percorrendo 204,1 Km in 4h59′31″, alla media di 40,885 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Michael Freiberg (Team Jayco – AIS) e il russo Kuznetsov. Freiberg è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’olandese Van Baarle e 7″ sul tedesco Pfingsten.

CIRCUIT DE LORRAINE PROFESSIONEL (Francia)
Il francese Sébastien Hinault (AG2R La Mondiale) si è imposto nella terza tappa, Pompey – Neufchâteau, percorrendo 200,5 Km in 5h01′07″, alla media di 39,951 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Nacer Bouhanni (FDJ-Big Mat) e l’italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team). Bouhanni ha conservato la testa della classifica con 12″ su Hinault e Marcato.

GLAVA TOUR OF NORWAY
Il lituano Aidis Kruopis (Orica – GreenEdge) si è imposto nella terza tappa, Lillestrøm – Elverum, percorrendo 185 Km in 4h11′57″, alla media di 44,056 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Boasson Hagen e lo svedese Jonas Ahlstrand (Team Cykelcity.SE). Miglior italiano Alessandro Petacchi (Lampre), 4°. Ahlstrand è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Petacchi e 4″ su Boasson Hagen.

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il tedesco Julian Kern (Leopard Trek Continental Team) si è imposto nella terza tappa, Tandel – Wiltz, percorrendo 154,4 Km in 4h02′01″, alla media di 38,278 Km/h. Ha preceduto di 46£ il danese Bochmann-Larsen e l’australiano Phelan.
Kern è il nuovo leader della classifica con 36″ sullo sloveno Golcer e 46″ su Bochmann-Larsen.

INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS (Grecia)
Il greco Periklis Ilias (SP Tableware Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Sparti – Methoni, percorrendo 135,2 Km in 3h40′00″, alla media di 36,872 Km/h. Ha preceduto di 46″ il serbo Jovanović e l’italiano Alberto Di Lorenzo (Meridiana Kamen Team). Lo sloveno Robert Vrecer ha conservato la testa della classifica con 4″ sull’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team) e 56″ sul greco Tamouridis.

RONDE DE L’ISARD (Francia)
Il russo Sergey Chernetskiy (Itera – Katusha) si è imposto nella seconda tappa, Mazeres – Mirepoix, percorrendo 155,7 Km in 3h49′56″, alla media di 40,629 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ i francesi Lecuisinier e Le Lavandier. Chernetskiy è il nuovo leader della classifica con 1′25″ su Lecuisinier e 1′32″ sul russo Pomoshnikov.

TOUR DE BERLIN
Due tappe disputate nella seconda giornata di gara.
Il mattino, il tedesco Nikias Arndt (LKT Team Brandenburg) si è imposto nella seconda tappa, cronometro Lehnitz – Oranienburg, percorrendo 16,4 Km in 20′41″, alla media di 44,838 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Poutsma e di 9″ il russo Temnenko. Arndt è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Poutsma e 3″ sul tedesco Hümbert.
Il pomeriggio, Arndt (LKT Team Brandenburg) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Baruth, percorrendo 125 Km in 2h47′16″, alla media di 47,574 Km/h. Ha preceduto i connazionali Müller e Droste. Ora Arndt comanda con 32″ su Droste e 1′10″ su Poutsma.

CANNONBALL, ULTIMI FUOCHI PRIMA DELLE SALITE

maggio 18, 2012 by Redazione  
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Il campione del mondo strapazza la concorrenza nella volata di Cervere, pur rimanendo chiuso e dovendo smettere di pedalare per un istante ad un centinaio di metri dal traguardo. Battuti senza difficoltà Kristoff, Renshaw e Modolo, migliore degli italiani. Da domani spazio agli uomini di classifica, con le salite del Col de Joux e di Cervinia nella prima frazione alpina.

Foto copertina: Mark Cavendish festeggia alludendo con le dita al terzo trionfo in questo Giro d’Italia (foto Bettini)

Collocata alla vigilia di un week-end alpino, e con appena un’altra opportunità per i velocisti stretta fra le montagne dell’ultima settimana, la tredicesima tappa non poteva che risolversi in una sfida tra sprinter, con Mark Cavendish a recitare – come sempre o quasi avviene da anni a questa parte – il ruolo dell’uomo da battere. Canovaccio a conti fatti pienamente rispettato, anche grazie alla non esagerata combattività che ha caratterizzato i chilometri iniziali, e malgrado il lavoro non irreprensibile di un Team Sky che, a dispetto dell’imponente dispiegamento di uomini, è riuscito a costringere Cannonball a disputare la volata partendo da dietro, rischiando di restare chiuso lungo le transenne nel momento decisivo.
GreenEDGE, Sky e FDJ non hanno avuto difficoltà nel mantenere sotto controllo la fuga della prima ora, che ha visto protagonisti il solito Martijn Keizer – olandese che nelle ultime due settimane ha passato più tempo in fuga che in gruppo – e Francesco Failli, spedito in avanscoperta dalla Farnese per non doversi far carico dell’inseguimento. Nemmeno il tentativo orchestrato da Berard, Felline e Vermote sullo strappo di Roreto, a 6 km dalla conclusione, ha turbato particolarmente le formazioni dei velocisti, che hanno impiegato meno di 1500 metri per riassorbirli e scatenare i treni.
Le maglie Sky e Saxo Bank si sono avvicendate in testa nelle battute conclusive, ma è stata la sgasata sotto la flame rouge della GreenEDGE a risultare vincente, mettendo Matthew Goss in condizione di lanciare la volata al comando. Cavendish, rimasto intruppato a causa dell’imperfetto lancio dei suoi, ha iniziato ben presto a risalire, ma, ai 100 dal traguardo, è rimasto chiuso lungo le transenne, trovandosi costretto a smettere di pedalare per un momento. La caccia di Cannonball al terzo successo di tappa ha rischiato di finire lì, ma un improvviso scarto di Goss verso il centro della sede stradale ha riaperto uno spiraglio in cui il campione del mondo si è prontamente fiondato, ritrovando in un amen il colpo di pedale necessario a sfilare con imbarazzante facilità quelli che in teoria dovrebbero essere avversari temibili.
Kristoff è stato il primo dei battuti, con Renshaw a completare il podio e Modolo a prendersi la soddisfazione di essere il migliore degli italiani con la quarta piazza. Favilli, ritrovatosi a fare la volata al posto di un Guardini ancora non pervenuto (e dire che la tappa, per chilometraggio e carenza di difficoltà altimetriche, pareva fatta da un sarto per il veneto), ha chiuso 5°, risucchiando in extremis un Goss che ha confermato le voci che lo davano in non perfette condizioni.
Ovviamente inalterata la classifica generale, attesa tuttavia ad un pesante make-up nel fine settimana. Nomi come quelli di Casar, Santaromita e Caruso spariranno con ogni probabilità dalle zone alte della classifica già domani, quando il Giro si arrampicherà sul Col de Joux prima e verso Cervinia poi, per il primo appuntamento alpino. A prendere il loro posto saranno verosimilmente i pretendenti al successo finale, che, almeno sull’ultima salita, dovrebbero finalmente essere costretti ad uscire dal confortevole traino dello Szmyd o Niemec di turno, per offrire i primi ragguagli sui rapporti di forza in corsa. Basso, Rodriguez e tutti gli altri giocano a spostare le luci dei riflettori sugli avversari, ribadendo fino alla nausea che non saranno loro ad accendere la miccia. Da spettatori, non possiamo fare a meno di augurarci che qualcuno di loro stia mentendo.

Matteo Novarini

ZABRISKIE INTERROMPE IL DOMINIO SAGAN

maggio 18, 2012 by Redazione  
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Nella crono che precede le montagne vince Zabriskie che va a prendersi anche la testa della classifica generale. Voigt e Van Garderen terminano alle sue spalle, molto bene Gesink quarto, più indietro gli altri favoriti per la generale.

Foto copertina: Zabriskie in azione nella crono di Bakersfield (foto Mark Johnson/www.ironstring.com)

Come pronosticabile, dopo le quattro vittorie consecutive, si interrompe il dominio di Sagan in California nella cronometro che precede le montagne, a strappare il miglior tempo nella gara contro il tempo è l’americano Zabriskie che con questa vittoria si issa al primo posto anche della classifica generale a causa del grande ritardo, superiore ai tre minuti, accusato dallo slovacco.
Tra gli uomini di classifica il migliore è Van Garderen, terzo alle spalle di un ritrovato Voigt, poco più indietro Gesink, autore di una buona prova. Più indietro gli altri uomini di classifica: Danielson paga più di un minuto, 1′40” per Luis Leon Sanchez e Leipheimer, addirittura 1′52” per l’italiano Nibali, uno dei più attesi in questo Amgen Tour of California.
Da questa notte, per i tifosi europei, iniziano le montagne, anche se nella tappa odierna sarà difficile fare grossi distacchi a causa dei tanti chilometri che dividono l’ultima salita dal traguardo.
Per sabato invece è programmato il tappone, prima di concludere domenica, con la passerella finale di 70km, a Los Angeles.

Andrea Mastrangelo

SAVONA – CERVERE. DAGLI APPENNINI ALLE ALPI

maggio 18, 2012 by Redazione  
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Tappa di transizione verso le Alpi, la 13a frazione della corsa rosa sarà una classica giornata interlocutoria, quelle che vedono i papabili alla maglia rosa prendersi un mezzo riposo, lasciando il palcoscenico agli attaccanti di giornata. Il tracciato vallonato favorirà questi ultimi, anche se non è da escludere un arrivo allo sprint, con un gruppo epurato dai velocisti meno resistenti a causa degli strappi con i quali è stato infarcito il finale.

Un ponte tra Alpi e Appennini. Potrebbe essere così sintetizzata la 13a frazione, una delle più facili dell’edizione 2012, per la sua particolare collocazione, incuneata tra l’ultima tappa appenninica e il primo dei cinque tapponi che costituiranno l’ossatura della classifica finale. Sarà una giornata di riposo vigile per i pretendenti alla maglia rosa e, al contrario, un pomeriggio di gran fermento per gli outsiders, i cacciatori di tappe parziali, che avranno a disposizione quattro trampolini di lancio, equamente ripartiti tra fasi iniziali e finali di questa giornata. I primi due potrebbero essere validissime occasioni per dare il “la” a tentativi di fuga mentre gli ultimi sembrano essere messi lì apposta per scrollarsi di dosso i compagni d’avventura più esausti. Sempre che il gruppo non riesca a rientrare, anche se stavolta i treni non avranno moltissimi margini di manovra. In tal caso l’arrivo sarà allo sprint, per la penultima volta quest’anno, con una volata “epurata” dei velocisti meno resistenti e con l’inserimento di corridori generalmente ricacciati indietro negli ordini d’arrivo delle tappe dai finali più piatti (magari con dentro qualche uomo ben messo in classifica, alla caccia di un abbuono, come seppe fare Stefano Garzelli nella tappa di Marostica del 2003). Possiamo paragonare questo finale, per prendere un paragone recente, a quello della tappa di Rodez dell’ultima Parigi – Nizza, che presentava una breve ma secca côte a 2 Km dall’arrivo e il tratto successivo in lieve e costante ascesa, proprio come accadrà in quel di Cervere. Per la cronaca la tappa della corsa francese terminò con il successo del belga Gianni Meersman davanti allo sloveno Bole e agli altri 55 corridori componenti il gruppo di testa.
Questa tappa prenderà il via da Savona e sarà l’ultima presa di contatto, in quest’edizione, tra il Giro e il mare, che si vedrà solo nelle operazioni di partenza. Si punterà subito, infatti, verso l’entroterra e, dopo pochi chilometri, si andrà all’attacco della facile salita alla Bocchetta di Altare (10,8 Km al 3,8%), più conosciuta come Colle di Cadibona e come punto di demarcazione tra la catena alpina e quella appenninica. Per anni questo “status” fu riconosciuto da molti geologi al Passo dei Giovi, sopra Genova, mentre ora il sistema SOIUSA (Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino) ha riabilitato il Cadibona, mentre la porzione di montagne tra i due valichi è talvolta considerata come “di transizione”.
Superata la corta galleria di valico, che sottopassa il complesso del napoleonico Forte di Altare, si affronterà una breve discesa per poi lanciarsi in un tratto in quota vallonato lungo una quindicina di chilometri. In questo frangente si transiterà a breve distanza dal piccolo centro di Cosseria, dal 2010 entrato a far parte delle località turisticamente “ciclo-turistiche”. L’ex scuola elementare del paese, infatti, da quell’anno ospita un museo dedicato alla bicicletta, inaugurato alla presenza di Francesco Moser e che espone un’ottantina di mezzi d’epoca raccolti da un appassionato collezionista locale.
Giunti a Millesimo (borgo tra i più belli d’Italia, impreziosito da monumenti come la chiesa romanica di Santa Maria extra muros e dal medioevale ponte della Gaietta) giungerà l’ora del momento più “alto” di questa tappa, l’ascesa ai 734 metri di Montezemolo, tetto della tappa e unico GPM sulla strada per Cervere, ai piedi del castello che dal 1718 è proprietà della famosa famiglia dei Cordero. Si scollinerà subito dopo aver superato il confine tra Liguria e Piemonte e superato una salita che, al netto di un tratto di quasi 3 Km privo di difficoltà, misura 5 Km e presenta una pendenza media del 6,4%, con una punta del 9%.
Entrati nella “Granda” – così è chiamata la provincia di Cuneo per essere la più vasta del Piemonte – si planerà nella valle del Tanaro raggiungendola alle porte di Ceva, centro di poco meno di 6000 abitanti che può però fregiarsi del titolo di “città”, conferitogli nel 1773 dal re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia per premiarne lo zelo degli abitanti e la qualità delle fortificazioni che circondavano un centro che era anche stato capoluogo di provincia.
Procedendo in direzione di Cuneo si transiterà quindi per San Michele Mondovì, il paese natale di Eugenio Camillo Costamagna, cofondatore della Gazzetta dello Sport (nel 1896, con Eliso Rivera) e del Giro d’Italia, “creato” il 6 agosto del 1908 dopo una riunione d’urgenza a Milano con Tullo Morgagni e Armando Cougnet, in seguito ad una soffiata che aveva preannunciato un’analoga intenzione del Corriere della Sera per l’anno dopo. Successivamente il gruppo giungerà all’ombra dell’imponente santuario di Vicoforte (la sua cupola ellittica è la più grande del mondo), uno dei più frequentati del Piemonte, commissionato nel 1596 all’architetto Ascanio Vitozzi dal duca Carlo Emanuele I di Savoia per preservare un’effigie della Vergine Maria che, qualche anno prima, aveva miracolosamente sanguinato dopo esser stata colpita dall’archibugiata di un cacciatore. È un loro caro anche al Giro e soprattutto ai tifosi di Denis Zanette, il corridore friulano scomparso prematuramente nel 2003, a soli 33 anni, per una crisi cardiaca: qui Zanette si impose al Giro del 1995, al termine di una frazione tormentata dal maltempo (diluviò dal primo all’ultimo chilometro) e caratterizzata da gran caos nel finale perché i due di testa (con Denis c’era Mariano Piccoli) giunsero nel troppo corto circuito finale con un vantaggio talmente elevato sul gruppo che si ritrovarono a doppiarlo e i giudici di gara furono costretti a fermarlo e farlo accostare per permettere il regolare passaggio dei due fuggitivi.
In veloce discesa ci si porterà poi a Mondovì, l’antica “Mons Regalis”, toponimo derivante dal nome del monte che sovrasta Piazza (il più antico ed elevato dei sei nuclei abitati nel quale è suddiviso) e che oggi identifica anche tutto il territorio circostante, il Monregalese appunto, conosciuto tra gli appassionati di sport invernali per la stazione di Prato Nevoso, due volte sede di tappa al Giro d’Italia (1996 e 2000) e una volta anche al Tour de France (2008). Tornati a pedalare in pianura, ci si riporterà verso il Tanaro toccando il centro di Carrù, paese natale di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica, il cui settennato durò dal 1948 al 1955. All’ingresso di Farigliano si lasceranno le rive del fiume per rimontare le prime pendici delle Langhe e affrontare la terzultima difficoltà altimetrica del tracciato, i circa 4 Km al 3,8% (punta del 13%) che condurranno alle porte di Dogliani, patria del Dolcetto e centro caro alla famiglia Einaudi, che ancora vi possiede Villa San Giacomo, antica cascina trasformata in residenza e oggi posta al centro di una vasta azienda agricola. Qui si conserva ancora la biblioteca che fu di Luigi Einaudi e alla quale si “formò” il figlio Giulio, che nel 1933 fonderà la casa editrice che ne porta il cognome, una delle più prestigiose d’Italia.
Una ventina di chilometri scarsi di strada veloce, stretta tra il Tanaro a sinistra e i vigneti del celebre Barolo a destra, depositeranno il gruppo ai piedi delle due ascese finali, il momento chiave della giornata perché qui si giocheranno i destini di questa tappa. Si tratta di strappi più che di salite vere e proprie, ma l’agone del momento e le velocità tipiche dei finali contribuiranno a rendere più duri del previsto i 900 metri al 5,7% (con punta al 17%) verso l’interessante centro di Cherasco (da qui si ripartirà l’indomani alla volta di Cervinia) e, immediatamente dopo, l’ancor più corto ma intenso strappo verso la frazione di Bergoglio, poche centinaia di metri ma con pendenze fino al 15% e due tornanti a rallentare l’azione, come nell’ascesa precedente. Usciti da questo toboga mancheranno una decina di minuti di gara a Cervere, la “capitale del porro”, dove 6 Km più avanti avrà il suo capolinea la tappa numero 13, dopo aver affrontato un tratto finale sulla carta scevro d’insidie ma che, invece, potrà pure selezionare il plotone. La strada si presenterà bella e larga, con due sole curve molto dolci e un rettilineo d’arrivo lungo quasi 3500 metri (rotatoria ai -2,7 Km a parte), ma sarà tutta un lentissimo e progressivo prender quota, sebbene qui l’inclinazione media si manterrà costantemente sotto l’1%. Il classico veleno nella coda per chi, puntando al successo parziale, sarà riuscito a rimanere agganciato al gruppo sui due precedenti strappi, ma sudando le proverbiali sette camicie.

I VALICHI DELLA TAPPA

Colle di Altare (tunnel – 436m). Più conosciuto come Colle di Cadibona, è valicato dalla SS 29 “del Colle di Cadibona” tra i centri di Cadibona (Quiliano) e Altare. Il valico geografico (Bocchetta di Altare) si trova a 459 metri di quota ed è raggiunto da una strada asfaltata. Sul Cadibona la corsa rosa ha collocato sette volte lo striscione del GPM: la prima volta scollinò in testa Angelo Conterno (1959, tappa Genova – Torino vinta da Vito Favero), l’ultima volta il francese Patrice Halgand (2005, tappa Varazze – Colle di Tenda vinta da Ivan Basso.)

Valico di Montecala (526m). Valicato dalla SS 28 bis “del Colle di Nava”, tra Carcare e Millesimo, all’altezza del bivio per l’omonima località e per Cosseria (il secondo).

FOTOGALLERY

Foto copertina: Colle di Cadibona, galleria di valico (www.miol.it/stagniweb)

Savona, fortezza del Priamar (www.archeorivista.it)

Savona, fortezza del Priamar (www.archeorivista.it)

Millesimo, Ponte della Gaietta (www.mondimedievali.net)

Millesimo, Ponte della Gaietta (www.mondimedievali.net)

Montezemolo, il Palazzo dei Cordero di Montezemolo (panoramio)

Montezemolo, il Palazzo dei Cordero di Montezemolo (panoramio)

Panorama di Ceva (panoramio)

Panorama di Ceva (panoramio)

Santuario di Vicoforte (www.fotografieitalia.it)

Santuario di Vicoforte (www.fotografieitalia.it)

Mondovì. il borgo di Piazza (www.rifugiolamaddalena.it)

Mondovì. il borgo di Piazza (www.rifugiolamaddalena.it)

Dogliani, Villa San Giacomo (www.comune.dogliani.cn.it)

Dogliani, Villa San Giacomo (www.comune.dogliani.cn.it)

I vigneti del Barolo in veste invernale (panoramio)

I vigneti del Barolo in veste invernale (panoramio)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SESTRI LEVANTE

maggio 18, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: Serravezza bardata a festa per il Giro d’Italia (www.lanazione.it)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

La dodicesima di Bak. Rodriguez salva la rosa (Gazzetta dello Sport)

Danese Bak vince la 12/a tappa (Corriere dello Sport – Stadio)

Canada

Lars Bak powers to victory on 12th stage of Giro (The Globe and Mail)

Lituania

Dvyliktąją „Giro d’Italia“ etapą laimėjo danas L. Y. Bakas, R. Navardauskas užėmė 117 vietą(Lietuvos Rytas)

Danimarca

Suveræn Lars Bak vandt Giro-etape (Jyllands-Posten)

Twitter-krig: Alex R. og F. Schleck håner hinanden (Sporten.dk)

Lars Bak indskriver sig i Giro-historien (Politiken)

Regno Unito

Bak to the fore in first stage win (The Independent)

Francia

Que de regrets pour Casar!(L’Equipe)

Spagna

“Claro que Purito Rodríguez puede llevarse este Giro” (AS)

Liquigas salva el rosa de ‘Purito’(Marca)

Bak gana la duodécima etapa (El Mundo Deportivo)

Colombia

Danés Bak gana la duodécima etapa del Giro(El Espectador)

Belgio

Lars Bak offre une étape à Lotto-Belisol(Le Soir)

Lars Bak wint overgangsetappe in de Giro (De Standaard)

Bak fait gagner Lotto (L’Avenir)

Bakelants déçu, Bak heureux (La Dernière Heure/Les Sports)

Lars-Ytting Bak ramène un nouveau bouquet à la Lotto-Belisol(Sudinfo.be)

Schleck is boos op Rasmussen (en omgekeerd) (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Fränk Schleck nach der zwölften Etappe auf Platz 25 (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Däne Bak holt Giro-Etappensieg (Tageblatt)

USA

Lars Bak powers to victory on 12th stage of Giro (Usa Today)

Australia

Rodriguez retains yellow in Giro (The Australian)

Rodriguez leads Tour of Italy (The Age)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa vi attendete da questa giornata?

Hotdogbr: fuga di una decina di uomini con dentro atleti di mezza classifica tipo Casar e altri che cercano di vincere la tappa tipo Ulissi e forse Visconti che però è troppo vicino a Rodriguez, forse qualche scaramuccia tra i big nel finale ma non credo

DOPO LA TAPPA

MirkoBL: Sei il suo direttore sportivo? (riferito a Casar)

Hotdogbr: diciamo che conoscendo Casar era scritto che andasse in fuga e ora può chiudere il Giro nei primi 10 anche se è stato un po’ pollo a lasciarsi sfuggire sia la tappa, essendo nettamente il più veloce tra i fuggitivi, che la maglia rosa, dietro complice la grande forza della Liquigas oltre che la non durezza dell’ultima salita è successo poco ma anche questo era prevedibile, ciò che non era prevedibile è che la Katusha fosse disposta a cedere di buon grado la maglia rosa tanto più che non avrebbe dovuto lavorare granchè nei prossimi due giorni, domani ci penseranno le squadre dei velocisti e verso Cervinia è tutta pianura fino al Col de Joux dove prenderà in mano la situazione la Liquigas

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata a Bak

Toccata e fuga in re minore (Johann Sebastian Bach)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Seravezza – Sestri Levante

Savona : pioggia debole (0,1 mm), 20,1°C (percepiti 19°C), venti deboli da ENE (8 Km/h), umidità al 34%
Millesimo (Km 25,2): nuvole sparse con qualche goccia di pioggia, 15,2°C, venti deboli da N (4 Km/h), umidità al 58%
Lesegno (Km 50): cielo coperto con qualche goccia di pioggia, 15,4°C, venti deboli da NNE (6 Km/h), umidità al 63%
Carrù (traguardo volante – Km 82,7): cielo coperto, 16°C (percepiti 15°C), venti deboli da NNE (6 Km/h), umidità al 63%
Cervere: cielo coperto, 15,7°C, venti deboli da N (4-9 Km/h), umidità al 65%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Belli: “Serravazze” (Serravezza)
Sgarbozza: “Manager” (pronunciato come si scrive)
Belli: “Quelli che sono i giocatori… calciatori” (corridori)
Belli: “Andy Schleck… no Frank Schleck, sono uguali, l’ho confuso
Bartoletti: “Terre di adozioni”
Bartoletti: “Bruno Mealli, poi divenne famoso come organizzatore” (si stava parlando dell’ex corridore Bruno Mealli; lo storico organizzatore della Tirreno Adriatico era suo fratello Franco)
Bartoletti: “Ieri Sgarbozza è andato nel ritiro della Lampre” (le squadre non vanno in ritiro durante il Giro, al massimo in albergo)
Scarponi: “Tutti gli altri, forse, giornalisti” (tu e i tuoi colleghi, forse, corridori)
Cunego, sulla tappa di Sestri: “Oggi ci sarà il pericolo di due corse”
De Stefano: “Freuler” (Kreuziger)
De Stefano: “Schleck è in postazione numero ventitreesimo”
Conti: “Onghenaer” (Hoevenaers)
Conti, commentando le immagini della tappa di Sestri del 2006: “Mori scivola nel versante successivo” (tornante)
De Stefano: “Giampaolo De Negri” (Pier Paolo)
De Luca: “Cavendish sfiorò di andare fuori tempo massimo”
Pancani: “Stamani al ritrovo di partenza” (tappa partita alle ore 13)
De Luca: “Immagini impresse nella retina degli occhi”
Cassani: “La Foce, prima salite di giornata”
Grafica Eurosport:”Valico Guaitaorla” (Guaitarola)
Pancani: “Il Giro d’Italia è stata la storia della RAI” (un altro cambio di sesso in corsa dopo quello della “belga Olivier Kaisen”?)
Savoldelli: “Le strade sono caratteristiche di questa zona” (non solo di quella zona)
De Luca: “Corridiore”
Pancani: “Bakelandts caduto nella caduta” (che sfiga!!)
Cassani: “Santaromiti”
Bergonzi: “Per te è cominciato già un po’”
Sangiorgio: “Cherasco, tappa di partenza della tappa di domani”
De Stefano: “Giorgio Wurth” (sì, è proprio il giorno dei cambi di sesso in corsa)
Televideo: “Azioine”
Televideo: “Poi arrivo su mare” (alla curva sul lungomare qualcuno ha tirato dritto?)
Televideo: “Iavn Santaromita”
Televideo: “Amex Tzurruka” (Amets Txurruka)
Televideo: “Marty Keizer” (Martijn)
Televideo: “Mihal Golas” (Michal)

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

GLI ASSI CONTINUANO A TRATTENERE LA CORSA E NELLA SOLITA VOLATA FINALE VINCE GIUDICI
Da Bordighera a Torino il Giro d’Italia se ne va a passo turistico
Generosa fuga di Pontet, Schaer e Gismondi – Immutata la classifica – Oggi la Torino – S.Pellegrino

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ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Herning (raduno di partenza)

1a tappa Herning (cronometro)

2a tappa Herning (linea)

3a tappa Horsens

4a tappa Verona (cronosquadre)

5a tappa Modena – Fano

6a tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio

7a tappa Recanati – Rocca di Cambio

8a tappa Sulmona – Lago Laceno

9a tappa San Giorgio del Sannio – Frosinone

10a tappa Civitavecchia – Assisi

11a tappa Assisi – Montecatini Terme

17-05-2012

maggio 18, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA
Il danese Lars Ytting Bak (Lotto Belisol Team) si è imposto nella dodicesima tappa, Seravezza – Sestri Levante, percorrendo 155 Km in 3h58′55″, alla media di 38,925 Km/h. Ha preceduto di 11″ il francese Casar e il costaricano Amador Bakkazakova. Miglior italiano Ivan Santaromita (BMC Racing Team), 5°. Lo spagnolo Joaquim Rodriguez Oliver (Katusha Team) ha conservato la maglia rosa, con 17″ sul canadese Hesjedal e 26″ su Casar. Miglior italiano Paolo Tiralongo (Astana Pro Team), 4° a 32″.

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Lo statunitense David Zabriskie (Garmin – Barracuda) si è imposto nella quinta tappa, circuito a cronometro di Bakersfield, percorrendo 29,7 Km in 35′59″, alla media di 49,523 Km/h. Ha preceduto di 23″ il tedesco Voigt e di 34″ lo statunitense Van Garderen. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 20° a 1′52″. Zabriskie è il nuovo leader della classifica, con 34″ su Van Garderen e 39″ sull’olandese Gesink. Miglior italiano Nibali, 18° a 1′52″.

VUELTA A GUATEMALA
Il colombiano Isaac Bolivar Hernández (EPM – UNE) si è imposto nella quinta tappa, Antigua Guatemala – Tecpán Chimaltenango, percorrendo 99 Km in 2h25′37″, alla media di 40,792 Km/h. Ha preceduto allo sprint il brasiliano Panizo e di 2″ ll canadese Cooper. Il colombiano Wilson Ramiro Rincón Diaz (EPM – UNE) ha conservato la testa della classifica con 1′18″ sul guatemalteco Torres e 1′26″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.

ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR
L’olandese Jeff Vermeulen (Metec Continental Cyclinteam) si è imposto nella terza tappa, Elst – Hoofddorp, percorrendo 163,4 Km in 3h37′21″, alla media di 45,107 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Ariesen e l’australiano Von Hoff. L’olandese Jenning Huizenga (Rabobank Continental Team) ha conservato la testa della classifica con 3″ sul connazionale Van Baarle e 7″ sull’australiano Freiberg.

CIRCUIT DE LORRAINE PROFESSIONEL (Francia)
L’italiano Francesco Lasca (Caja Rural) si è imposto nella seconda tappa, Etain – L’Hopital, percorrendo 176,5 Km in 4h23′32″, alla media di 40,184 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Tronet e Nacer Bouhanni (FDJ-Big Mat), che ha conservato la testa della classifica con 10″ sull’italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team) e su Tronet.

GLAVA TOUR OF NORWAY
L’olandese Raymond Kreder (Garmin-Barracuda) si è imposto nella seconda tappa, Oslo – Drammen, percorrendo 155 Km in 3h44′55″, alla media di 41,348 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre) e il belga Van Der Sande. Petacchi è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Kreder e sullo svedese Ahlstrand.

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
L’olandese Floris Goesinnen (Drapac Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Schifflange – Roeser, percorrendo 171,1 Km in 4h08”04″, alla media di 41,384 Km/h. Ha preceduto di 31″ il lussemburghese Schlechter e il danese Østergaard-Nielsen.
Il danese André Steensen (Glud & Marstrand – LRO) ha conservato la testa della classifica con 1″ sullo sloveno Golcer e 11″ sul neozelandese Meenhorst.

INTERNATIONAL TOUR OF HELLAS (Grecia)
L’italiano Enrico Rossi (Meridiana Kamen Team) si è imposto nella seconda tappa, Leonidion – Sparti, percorrendo 133 Km in 3h28′55″, alla media di 38,197 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Guardiola Tora e il greco Ilias. Lo sloveno Robert Vrecer ha conservato la testa della classifica con 4″ sull’italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team) e 56″ sul greco Tamouridis.

RONDE VAN LIMBURG
Il belga Kevin Claeys (Landbouwkrediet – Euphony) si è imposto nella corsa belga, circuito di Tongeren, percorrendo 189,6 Km in 4h16′13″, alla media di 44,399 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Zabel e il belga Vantornout.

RONDE DE L’ISARD (Francia)
Il francese Alexis Guerin si è imposto nella prima tappa, St-Girons – Carla-Bayle, percorrendo 155,2 Km in 3h45′17″, alla media di 41,334 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Latour e Bernier, distanziati di 8″ e 14″ nella prima classifica generale.

TOUR DE BERLIN
Il tedesco Michael Hümbert (LKT Team Brandenburg) si è imposto nella prima tappa, circuito di Birkenwerder, percorrendo 164 Km in 3h49′18″, alla media di 42,913 Km/h. Ha preceduto di 2″ i francesi Coquard e Daniel.

BAK, FUGA E “STOCCATA” DI UN RE MINORE

maggio 17, 2012 by Redazione  
Filed under News

Con un’azione da finisseur a 1500 metri dall’arrivo il 32enne danese anticipa i compagni di fuga e conquista il successo mentre il capitano della Fdj deve accontentarsi del secondo posto e dopo essere stato a lungo leader virtuale vede sfumare anche la maglia rosa che resta sulle spalle di Rodriguez. Nel finale si muovono Tiralongo e Cunego ma la Liquigas non concede spazio.

Foto copertina: Bak esulta sul traguardo di Sestri Levante (foto Bettini)

La dodicesima tappa del Giro d’Italia, 155 km da Seravezza a Sestri Levante, si presentava con il suo percorso tutto su e giù lungo le Cinque Terre martoriate dall’alluvione dello scorso ottobre come l’ultima occasione di conquistare un successo parziale per tutti quei corridori che non sono nè velocisti nè scalatori, essendo le prossime frazioni tutte dedicate a queste tipologie di atleti se si eccettua la crono conclusiva di Milano: non è un caso che la prima ora di corsa sia stata percorsa a quasi 50 km orari di media e solo sulle rampe della prima ascesa di giornata verso La Foce ha preso il largo la fuga di giornata comprendente Casar (Fdj), Santaromita (Bmc), Golas (Omega-QuickStep), Txurruka (Euskaltel), Amador (Movistar), Bak (Lotto-Belisol) e Bakelandts (RadioShack) cui si sono aggiunti successivamente Jackson Rodriguez (Androni) e l’onnipresente Keizer (Vacansoleil), per la quarta volta in avanscoperta in questo Giro. Inizialmente ha tentato di chiudere la Farnese di Gatto ma senza successo mentre la Katusha della maglia rosa Joaquin Rodriguez si è mantenuta in testa al gruppo ma senza la volontà di inseguire malgrado Casar e Santaromita fossero distanziati rispettivamente di soli 4′01” e 4′16” dallo spagnolo: il vantaggio dei battistrada ha così superato i 7′ e il francese, atleta da non sottovalutare alla luce del 6° posto ottenuto nella classifica finale del Giro 2006, è rimasto a lungo leader virtuale finchè la Liquigas di Basso non ha come già visto più volte nelle giornate precedenti preso in mano la situazione sulle rampe del Valico La Mola, penultima ascesa di giornata, riducendo in pochi km il distacco che si è poi stabilizzato intorno ai 4′.
In vetta alla salita a 33 km dal traguardo Golas ha operato un allungo che sembrava finalizzato a conquistare i punti per la maglia azzurra che a fine tappa ha strappato a Rubiano (Androni) ma il polacco ha tirato dritto anche nella successiva discesa e ha iniziato con una ventina di secondi di margine l’ascesa conclusiva di Villa Tassani, dove però ha pagato lo sforzo venendo raggiunto e superato dagli inseguitori che, ad eccezione di Keizer a sua volta rimasto staccato, hanno scollinato assieme con Casar e Santaromita a punzecchiarsi in vista di una possibile maglia rosa: anche in gruppo a 1 km dalla vetta si sono mosse le acque con il terzo della classifica generale Tiralongo (Astana) che ha allungato con a ruota Cunego (Lampre), suo ex capitano in blu-fucsia fino al 2009 quando il siciliano si è trasferito non senza polemiche nella formazione kazaka, e Slagter (Rabobank) ma le pendenze non erano sufficientemente dure per poter fare la differenza e la Liquigas ha immediatamente rintuzzato l’attacco controllando la situazione anche nella successiva tecnica discesa che avrebbe sulla carta potuto mettere in difficoltà Basso.
Dopo una serie di scatti e controscatti la lotta per il successo di tappa tra i fuggitivi si è decisa a 1500 metri dalla conclusione quando Bak ha operato uno scatto sul quale Txurruka non ha avuto la forza di reagire e gli altri si sono guardati per qualche attimo di troppo consentendo al forte passista danese, che già ci aveva provato più volte sulle strade di casa all’inizio del Giro mentre nelle passate stagioni si era specializzato come uomo di fatica per aiutare il suo allora capitano Cavendish, di tagliare in solitaria il traguardo con 11” su Casar che ha vinto la volata degli inseguitori su Amador, Bakelandts, Santaromita, Jackson Rodriguez e Txurruka: poco più indietro sono arrivati Keizer e Golas mentre il gruppo comprendente una sessantina di atleti tra cui tutti gli uomini di classifica è giunto a 3′34” regolato da Flecha (Sky) sul campione italiano Visconti (Movistar).
La nuova classifica generale vede Casar e Santaromita risalire rispettivamente al 3° e 5° posto a 26” e 49” da Joaquin Rodriguez con Hesjedal 2° a 17”, Tiralongo 4° a 32”, Kreuziger e Intxausti 6° e 7° a 52” e Basso 8° a 57”: la 13a frazione da Savona a Cervere, la più breve del Giro tra quelle in linea con i suoi 121 km, si risolverà presumibilmente in uno sprint a ranghi compatti in attesa delle prime vere montagne con i due arrivi in salita a Cervinia e Pian dei Resinelli in programma nel weekend.

Marco Salonna

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