ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI HERNING 1

maggio 6, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: Herning accoglie il Giro d’Italia (qn.quotidiano.net)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Phinney, il predestinato un po’ veneto(Gazzetta dello Sport)

Phinney prima maglia rosa (Corriere dello Sport – Stadio)

Danimarca

Alex Rasmussen kan nå førertrøjen (Jyllands-Posten)

Vinderen: En ære at vinde i Danmark (Sporten.dk)

Supergener bag ung amerikaners Giro-opvisning (Politiken)

Regno Unito

Phinney pips Thomas to Giro d’Italia stage one win (The Daily Telegraph)

Francia

Phinney frappe fort (L’Equipe)

Spagna

El estadounidense Phinney, vencedor de la prólogo (AS)

Phinney se viste el primer rosa (Marca)

Phinney confirma el pronóstico en el crono inicial (El Mundo Deportivo)

Belgio

Taylor Phinney s’adjuge la 1ère étape et le rose (Le Soir)

Taylor Phinney trekt eerste roze trui 95ste Ronde van Italië aan (De Standaard)

L’Américain Taylor Phinney s’adjuge la 1ère étape et le rose (L’Avenir)

Phinney remporte le contre-la-montre (La Dernière Heure/Les Sports)

L’Américain Phinney remporte le contre-la-montre d’ouverture du Giro (Sudinfo.be)

Taylor Phinney trekt eerste roze trui van de Giro aan (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Fränk Schleck nach Prolog auf Platz 113 (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Frank Schleck 113. nach Zeitfahren (Tageblatt)

Paesi Bassi

Phinney pakt roze in Giro (De Telegraaf)

USA

As Giro Starts, Top Rider Recalls a ‘Pretty Horrible’ Day – American Phinney Wins Opening of Giro d’Italia(The New York Times)

American Taylor Phinney wins stage of Giro d’Italia (USA Today)

Australia

Sprint showdown looms for former teammates (The Age)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

Mauro Facoltosi: Chi sarà la prima maglia rosa?

Vedo23: Secondo me sarà una maglia BMC!

Buiaccaro: Dico Bobridge

Pedale Pazzo: Spero Pinotti, ma credo proprio che la spunterà il suo compagno di squadra Taylor Phinney: è il presente e soprattutto il futuro per le prove contro il tempo!

Salitepuntocià: Interessante il Giro parte al freddo e torna in italia con un caldo che gg dopo diverrà estivo, superiore di 10°alla media del maggio normale (18-22°), un caldo trovato solo nel giro 2009(oltre 30). Previsti oltre 30°al nord e altre zone d’italia, da giovedi a domenica prossima

MirkoBL: Phinney è un personaggio! In ottica classifica: bene Basso, Cataldo, Pozzovivo, Purito e anche Kreuziger, che, se fosse partito tardi – quindi con meno vento – sarebbe stato molto più avanti. Male Scarponi, anche se non è la sua specialità. Discreto Schleck, avrei pensato che prendesse di più. Se non perde tempo nelle prime due settimane e cresce di condizione e di voglia potrà fare bene.
Tra gli altri, male Hushovd, malino Malori (anche se preferisce crono più lunghe), molto bene Boaro e Pinotti. Nella cronosquadre BMC, Garmin, Radioshack e Sky si contenderanno il podio.

Hotdogbr: alla fine il prologo si è rivelato molto più per specialisti di quel che sembrava guardando il percorso e acquistano maggior valore dunque le prove di Rodriguez, Pozzovivo e soprattutto Hesjedal che è stato il migliore in assoluto tra i non cronomen, che si è dimostrato in grande forma sulle Ardenne e al Romandia, che ha una Garmin che per quanto visto infliggerà distacchi pesanti a tutti (comprese Bmc, RadioShack e Sky) nella cronosquadre, che al Tour 2010 è arrivato 7° davanti ad esempio a Rodriguez e Kreuziger e che storicamente ha sempre dato il meglio nella terza settimana e in questo Giro le difficoltà sono concentrate lì dunque attenzione a lui almeno per il podio, per il resto tutto abbastanza secondo le previsioni con Cunego e Scarponi hanno pagato la scelta di non mettere le lenticolari, e fa specie che su 198 corridori solo loro due non l’abbiano fatto.

POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Pink (Aerosmith)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Herning – Herning

Herning – partenza : nuvole sparse, 8°C (percepiti 5°C), venti moderati da NW (17-21 Km/h), umidità al 61%
Ringkøbing (Km 39,4) : nuvole sparse con possibilità di debolissime e sparse piogge, 6,2°C (percepiti 3°C), venti moderati da WNW (17-19 Km/h), umidità al 77%
Lemvig (Km 113,5) : poco nuvoloso, 6,8°C (percepiti 3°C), venti moderati da WNW (19-21 Km/h), umidità al 72%
Holstebro (Km 141,6) : poco nuvoloso, 8,4°C (percepiti 5°C), venti moderati da WNW (20-24 Km/h), umidità al 56%
Herning – arrivo : nuvole sparse, 8,5°C (percepiti 5,5°C), venti moderati da WNW (19-23 Km/h), umidità al 53%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bartoletti: “Andrea Sgarbozza”
Bartoletti: “Su Rai3 abbiamo presentato Michele Scarponi” (Allora chi era quello che hanno mostrato su Raisport? Il fratello gemello?)
Sgarbozza: “I favoriti partono quasi tutto per ultimo”
Sgarbozza (riferendosi al falsopiano centrale della crono): “Piccole indifferenze”
Pancani: “Immette sul traguardo di arrivo” (non ne poteva più di pronunciare Herning)
Savoldelli (riferendosi a Phinney): “Non si capisce se va più veloce di Gerrans” (Savo, hai confuso Geraint Thomas con Simon Gerrans!)
Facoltosi: “Bjarne Riis, vincitore del Tour 2006″ (ecco… la vendetta di Pancani e Cassani)

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

FORNARA VITTORIOSO A RIMINI – DE SANTI NUOVA MAGLIA ROSA
Finale incandescente nella seconda tappa del Giro d’Italia
Dopo un inizio tranquillo si scatena Fornara che transita primo sul Titano e resiste all’attacco di Coppi, Bartali, Koblet e Bobet – Oggi la Rimini-San Benedetto

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ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Herning (raduno di partenza)

05-05-2012

maggio 6, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA
Lo statunitense Taylor Phinney (BMC Racing Team) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Herning, percorrendo 8,7 Km in 10′26″, alla media di 50,032 Km/h. Ha preceduto di 9″ il britannico Thomas e di 13″ il danese Rasmussen. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo Bank), 4° a 15″.

SRAM – TOUR OF THE GILA (USA)
L’argentino Alejandro Alberto Borrajo (Jamis – Sutter Home) si è imposto nella quarta tappa, criterium di Silver City, percorrendo 69,6 Km in 34′23″, alla media di 46,418 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Anibal Andres Borrajo e l’italiano Luca Damiani (Kenda 5 Hour Energy). L’altro italiano in gara, Davide Frattini (UnitedHealthcare), è giunto 120° a 7″. L’australiano Rory Sutherland (UnitedHealthcare) ha conservato la testa della classifica con 33″ sullo statunitense Dombrowski e 1′25″ sullo spagnolo Mancebo. Damiani 114° a 17′55″, Frattini 118° a 20′54″.

4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS
Il tedesco John Degenkolb (Argos – Shimano) si è imposto anche nella seconda tappa, Berck sur Mer – Montreuil sur Mer, percorrendo 180,2 Km in 4h26′46″, alla media di 40,529 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Stybar e il francese Pineau. Miglior italiano Danilo Napolitano (Acqua & Sapone), 6°. Degenkolb ha conservato la testa della corsa con 14″ su Napolitano e 15″ sul francese Fedrigo.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (dilettanti)
L’italiano Davide Villella (Team Colpack) si è imposto nella quarta tappa, Tolmezzo – Tarvisio, percorrendo 160 Km in 3h57′58″, alla media di 40,341 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Steigmiller e lo sloveno Polanc. L’italiano Diego Rosa (Palazzago Elledent Rad Logistica) ha conservato la testa della classifica con 37″ sul lussemburghese Jungels e sull’italiano Edoardo Zardini (Team Colpack)

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)
Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, il polacco Marek Rutkiewicz (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Polkowice, percorrendo 30,2 Km in 37′55″, alla media di 47,789 Km/h. Ha preceduto di 29″ il tedesco Schumacher e di 59″ il polacco Taciak. Miglior italiano Marco Frapporti (Team Idea), 21° a 2′09″. Rutkiewicz è il nuovo leader della classifica, con 38″ su Schumacher e 59″ su Taciak. Miglior italiano Frapporti, 19° a 2′18″
Il mattino, il tedesco Tino Thömel (Team NSP – Ghost) si è imposto nella terza tappa, circuito di Polkowice, percorrendo 77,7 Km in 1h49′07″, alla media di 42,724 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Wadecki e l’italiano Andrea Palini (Team Idea). Rutkiewicz ha conservato la testa della classifica, con 46″ su Schumacher e 1′09″ su Taciak. Miglior italiano Palini, 16° a 2′18″.

VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID
Lo spagnolo Jonathan Castroviejo Nicolas (Movistar Team) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro della Casa de Campo (Madrid), percorrendo 7,8 Km in 9′38″, alla media di 48,581 Km/h. Ha preceduto di 16″ e 24″ i russi Ovechkin e Firsanov.

RONDE VAN OVERIJSSEL (Olanda)
L’olandese Wim Stroetinga (Koga Cycling Team) si è imposto nella prima ed ultima tappa, circuito di Rijssen, percorrendo 201,7 Km in 4h43′04″, alla media di 42,753 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Dupont e l’olandese Te Brake. In classifica si impone il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) con 5″ e 6″ sugli olandesi Duyn e Stroetinga.

FIVE RINGS OF MOSCOW
Il serbo Ivan Stevic (Salcano – Arnavutkoy) si è imposto nella prima tappa, circuito di Mosca, percorrendo 149,.6 Km in 3h54′09″, alla media di 38,334 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Müller e il russo Boev, preceduti di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

CARPATHIA COURIERS PATHS (Polonia – Repubblica Slovacca)
Il belga Antoine Demoitie (Idemasport – Biowanze) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Stara Bystrica, percorrendo 147 Km in 3h31′14″, alla media di 41,754 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Carolus e Reynvoet. L’olandese Maurits Lammertink (Cyclingteam Jo Piels) ha conservato la testa della classifica con 7″ sul polacco Owsian e sul ceco Novak.

COPPA ROMANO BALLERINI – TROFEO MOSCOLARI (dilettanti)
L’italiano Nicola Ruffoni (Team Colpack) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Boltiere, percorrendo 137,2 Km in 2h54′30″, alla media di 47,174 km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Stefano Perego (Casati – MI Impianti) e Mirco Maestri (Podenzano Tecninox).

UNA CRONO ROSA PHINN(K)EY

maggio 5, 2012 by Redazione  
Filed under News

Il campioncino americano conquista la prima maglia rosa del Giro 2012, imponendosi nel prologo di Herning con 9’’ di vantaggio su Geraint Thomas, 13’’ su Alex Rasmussen e 15’’ su Manuele Boaro, quarto e migliore degli italiani. Tra gli uomini di classifica, buone le prove di Kreuziger, Basso e Rodriguez, mentre pagano subito dazio Frank Schleck e i due leader Lampre, Cunego e Scarponi.

Foto copertina: Taylor Phinney sfoggia la maglia rosa appena conquistata (foto Bettini)

Viene dall’America e parla un eccellente italiano con accento veneto la prima maglia rosa del Giro d’Italia. Il singolare identikit è quello di Taylor Phinney, 22enne del Colorado capace di divorare la seconda metà del cronoprologo di Herning (ufficialmente 1a tappa, visto il chilometraggio di poco inferiore ai 9 km), colmando il secondo che al primo ed unico intermedio lo separava da Geraint Thomas prima di rifilargliene altri nove in circa 4 km. Il fresco vincitore del prologo del Giro di Romandia è stato così costretto ad accontentarsi della piazza d’onore, mentre Alex Rasmussen ha ripagava il sostegno del pubblico di casa con un ottimo 3° posto, staccato di 13’’. Appena fuori dal podio il migliore degli italiani, Manuele Boaro, che per poco meno di due minuti ha cullato il sogno rosa, vedendo il proprio nome davanti a tutti, prima che ad infrangerlo provvedesse il futuro secondo classificato.
Una classifica, quella partorita dalle strade di Herning, non certo sorprendente, benché, se è vero che il nome di Phinney spuntava più o meno in ogni pronostico della vigilia, non fosse facile immaginare un’affermazione tanto netta, frutto di una superiorità che nella seconda parte del tracciato si è fatta anche visivamente palese. Assai meno prevedibili invece i primi verdetti emessi per quanto riguarda gli uomini di classifica, per quanto qualsiasi indicazione in tal senso vada per il momento presa con le molle, e abbia in ogni caso un peso ai limiti dell’irrilevante al cospetto dei quasi 3500 km restanti.
A partire con il piede giusto è stato soprattutto Ivan Basso, capace di contenere il distacco al di sotto dei 40’’ dal vincitore; cosa che di per sé può dire poco, ma che assume contorni diversi se si pensa che il 10° classificato (il portoghese Oliveira) ha reso a Phinney 27’’. Il varesino, che abbina ad un non esagerato feeling con le lunghe cronometro un rapporto ancora peggiore con quelle brevi, ha chiuso ad appena 3’’ da Roman Kreuziger, il più cronoman tra gli uomini faro del Giro, e ha soprattutto rifilato tra i venti e i trenta secondi a Frank Schleck e ai due capitani della Lampre – ISD, Cunego e Scarponi, ben al di sotto delle attese. Nulla di decisivo, naturalmente, ma, se si considera che la Liquigas di Basso dovrebbe essere più attrezzata per la cronosquadre di Verona, è realistico immaginare che il trionfatore delle edizioni 2006 e 2010 possa presentarsi alle prime montagne con un tesoretto non trascurabile sul campione uscente.
Al di sopra delle aspettative anche Joaquim Rodriguez, appena 4’’ peggio di Basso, e Pozzovivo, il meno specialista di tutti, rimasto al di sotto del minuto. Il già menzionato Kreuziger è stato come da pronostico il migliore dei big, anche se forse non nelle proporzioni che si potevano preventivare, mentre John Gadret e José Rujano sono andati incontro all’inevitabile salasso, finendo alle spalle di Scarponi.
A Phinney sarebbero bastati pochi centesimi sugli avversari per vestirsi di rosa per la prima volta in carriera, ma il vantaggio relativamente ampio costruito nel prologo lo dovrebbe mettere al riparo, nella tappa di domani, dall’insidia degli abbuoni. Ipotizzare un cambio di maglia e, in generale, una prima scossa alla classifica non è comunque fantaciclismo: circa 60 dei 206 chilometri in programma saranno infatti da percorrere in riva al mare, esponendo il gruppo alla minaccia di un vento oggi piuttosto fastidioso per i primi a partire. Tema principale di giornata sarà però con ogni probabilità l’ennesimo capitolo della saga ‘Cavendish vs resto del mondo’: Farrar, Goss, Bennati e tutti gli altri aspettano un passo falso di Cannonball, ancora una volta favorito d’obbligo.

Matteo Novarini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: PARTE IL GIRO

maggio 5, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: Herning accoglie il Giro d’Italia (www.demotix.com)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro: si parte con la crono ad Herning. Basso: “Darò tutto per la rosa” (Gazzetta dello Sport)

Basso si prepara consultando meteo (Corriere dello Sport – Stadio)

Danimarca

Giro-boss: Herning giver os suveræn start (Jyllands-Posten)

Nygaards hold vil sprinte sig til succes (Sporten.dk)

Sikkerheden blev skærpet straks efter Giro-påkørsel i Herning (Politiken)

Regno Unito

Swift’s injury disrupts Team Sky (The Daily Telegraph)

Latecomer Schleck finds Giro course to his liking (The Independent)

Francia

Un retour à la normale? (L’Equipe)

Spagna

Un Giro para Purito Rodríguez (AS)

Purito, Nieve e Intxausti, tridente español en búsqueda del rosa (Marca)

“Voy al Giro con ambición y ganas de ganar” (Purito Rodríguez) (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tout se jouera en troisième semaine – Scarponi prendra ses responsabilités (L’Avenir)

Scarponi: “Ce Giro est très ouvert” (La Dernière Heure/Les Sports)

Ivan Basso op zoek naar triple in Giro (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Fränk Schleck bereit für den Giro (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Frank Schleck: Frisch und frech? (Tageblatt)

Paesi Bassi

Alles over de Giro d’Italia (De Telegraaf)

USA

Giro Course Suits Late Addition Frank Schleck (The New York Times)

Scarponi to get Contador’s pink Giro jersey (USA Today)

Australia

Still my Giro win, says Contador (The Age)

BOX POPULI
A partire da domani qui troverete le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Servizio curato in collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

POST.GIRODITALIA.IT: i punt salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sono in fuga (Lucio Dalla)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della crono di Herning

Herning – partenza primo corridore : cielo sereno, 8,5°C (percepiti 4,5°C), venti forti da WNW (32-40 Km/h), umidità al 47%
Herning – arrivo ultimo corridore : cielo sereno, 6,6°C (percepiti 2°C), venti moderati da WNW (27-35 Km/h), umidità al 52%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
A partire da domani qui troverete gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

VAN EST SOLO AD ABANO TERME PRIMA MAGLIA ROSA DEL “GIRO”
Tappa veloce (tutta scatti e fughe) e vittoria olandese
Ai posti d’onore De Santi e Ferrari – Bella corsa di Monti – Il gruppo, comprendente tutti gli assi, in ritardo di 2′52″ – Kubler si è ritirato – Oggi si corre la Abano Terme – Rimini (278 Km)

HERNING (crono) – CIAK, SI “GIRO”: VIA COL VENTO

maggio 5, 2012 by Redazione  
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Una crono veloce ma non troppo. Sarà questo il primo atto del Giro 2012, che prenderà le mosse dalla ventosa Danimarca con una frazione contro il tempo di circa 9 Km. Naturali favoriti i passisti alla Cancellara, che dovranno però fare i conti con il rischio di folate e con una prima parte di tracciato ricca di spigolosità.

Sarà un Giro “thriller” quello che scatterà il 5 maggio 2012 da Herning, un’edizione della corsa rosa che terrà gli spettatori incollati ai teleschermi fino al “the end” milanese in virtù della partecipazione, che si preannuncia nuovamente all’altezza anche se non si conoscono ancora i nomi di coloro che si schiereranno al via, e di un percorso più accessibile rispetto a quelli massacranti proposti da Zomegnan negli ultimi anni. Il cambio ai vertici RCS si è fatto sentire e ha permesso di confezionare un’edizione meno bloccata e che potrebbe per davvero essere da cineteca, anche per continui richiami al mondo del grande schermo. A partire da “Via col vento”, celebre pellicola il cui titolo ben identificherà il leitmotiv delle prime tre giornate di gara. La scelta di partire dalla Danimarca, decimo start del Giro fuori dai confini nazionali, se da una parte vorrà dire pianura a go-go dall’altra introdurrà la malefica insidia del vento, in grado di far giungere il gruppo alla prima tappa realmente importante, la cronosquadre di Verona, con diversi elementi già in rilevante passivo. Il precedente della tappa della Grande-Motte al Tour del 2009, con Armstrong e un gruppetto di attaccanti in grado di “rubare” 40 secondi a tutti grazie al vento, rappresenterà un memorandum che i partecipanti al Giro 2012 dovranno tenere bene in testa, se non vorranno complicarsi la vita fin da subito.
Già le strade della crono d’apertura potrebbero presentare questa problematica perché l’assenza di asperità consente spesso ai venti di spirare dal Mare del Nord sin nelle lande più interne, quelle dove si trova Herning, uno dei centri danesi più conosciuti in campo ciclistico. Questa cittadina è, infatti, nota agli appassionati per essere il paese natale di Bjarne Riis, vincitore del Tour 1996, ma qui la passione ciclistica è precedente all’avvento dell’attuale direttore sportivo del Team Saxo Bank, passato professionista nel 1986. Non era ancora una celebrità quando, nel 1992, si decise di organizzare la prima edizione del Grand Prix Midtbank (in seguito nominato Grand Prix Herning), corsa in linea che sopperisce alla mancanza di salite con l’inserimento di alcuni tronconi sterrati e che il campione di casa ha fatto sua per tre anni consecutivi, dal 1996 in giallo al 1998, mentre per noi italiani è ancora “tabù”, col solo Michele Bartoli che l’ha sfiorata nel 2004, quando si è piazzato secondo dietro il danese Høj. Una gara che, anno per anno, è riuscita a scalare i vertici del calendario, fino a raggiungere la categoria 1.1, un grado sotto le corse più prestigiose.
Sarà, dunque, in questa fucina di passione ciclistica che si disputerà il primo tempo del Giro 2012, una cronometro di 8,7 Km caratterizzata da un tracciato veloce ma non troppo. Il vento, infatti, non sarà l’unica insidia di una tappa nella quale i passistoni alla Cancellara, naturali favoriti per la conquista della prima maglia rosa, passeranno i primi 2 Km di gara a tirar sovente i freni. Questo perché il tratto iniziale presenterà 7 curve a gomito raccordate da brevi rettilinei che costringeranno tutti a inevitabili rallentamenti e a successivi rilanci dell’azione. Al contrario, la parte rimanente della crono presenterà un aspetto decisamente più filante, non priva di curva (una decina) ma ben distanziate le une dalle altre: rovescio della medaglia il maggior rischio di trovarsi a fare i conti con il vento, visto che in quei frangenti si pedalerà quasi sempre fuori dal nucleo urbano più fitto. La barretta del ciak sarà abbassata sull’ampia Møllegade e, percorsi appena 200 metri, la prima curva introdurrà i “girini” nel centro di Herning, uno dei principali della regione dello Jutland centrale, fattosi conoscere nella seconda metà del XVIII secolo per le sue industrie tessili e oggi divenuto uno dei più importanti poli fieristici della Scandinavia. Le attrattive per i tifosi che saliranno lassù per applaudire i corridori non sono moltissime e per apprezzare la più interessante occorrerà lasciare momentaneamente il Giro e il centro per trasferirsi nella frazione di Birk, a circa 3 Km di distanza, dove un interessante stabile industriale dismesso, concepito negli anni ’60 per offrire agli operai una diversa prospettiva sul luogo di lavoro, è stato trasformato nell’HEART, area espositiva incentrata su due ricchi musei dedicati all’arte contemporanea che espongono, tra le altre opere, alcune realizzazioni dello scultore italiano Giacomo Manzù.
I “girini”, invece, se non saranno troppo presi dall’agone avranno appena il tempo di alzare un attimo lo sguardo verso l’Herning Kirke, chiesa eretta nel l’800 in sostituzione di un precedente edificio medioevale, sotto la quale sfrecceranno quasi al termine del tratto più raggomitolato, proprio mentre saranno impegnati nell’affrontare una delle spigolosità del tracciato.
Bisognerà imboccare la larga Nørregade per sgusciar fuori dal centro e trovare strade più consone ai grossi calibri dei passisti, poiché da qui in avanti si pedalerà prevalentemente sulla rete di strade che funge da immediata circonvallazione al centro. Ci sarà, comunque, da digerire ancora un tratto più lento degli altri, quando il tracciato tornerà brevemente a puntare verso il centro, subito dopo aver registrato i primi ragguagli cronometrici e aver scoperto per chi, questa partenza, sarà già ad handicap. In questo caso l’insidia non si chiamerà curva ma falsopiano, poiché la strada tenderà a tirare sempre un pelo – con una pendenza dell’ordine dell’1%, non di più – per circa mezzo chilometro, raggiungendo la “Cima Coppi” giornaliera a circa 60 metri di quota, nei pressi del centro congressi e della stazione ferroviaria, costeggiata la quale ci si ributterà sui viali che girano attorno ad Herning e che non saranno più lasciati fin sul traguardo, collocato sulla H.P. Hansens Vej, nel cuore di una vasta zona residenziale ricca di spazi verdi situata a nord ovest del centro e che guarda verso una dei numerosi laghetti che punteggiano il suolo danese, il Fuglsang Sø. Un nome che è tutto un programma: che sia proprio l’omonimo danese, che correndo in casa sarà ancor più motivato, a sopravanzare tutti i più quotati cronoman e a far gioire i suoi connazionali con la conquista della prima maglia rosa?

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: Herning, l’obelisco del Carl-Henning Pedersen og Else Alfelts Museum, l’istituzione che accoglie alcune opere di Giacomo Manzù (www.kulturarv.dk)

Il rettilineo di partenza, sulla Møllegade (Street View / Google)

Il rettilineo di partenza, sulla Møllegade (Street View / Google)

La prima secca curva (Street View / Google)

La prima secca curva (Street View / Google)

Herning Kirke (panoramio)

Herning Kirke (panoramio)

L’innovativo stabile industriale dismesso oggi divenuto uno dei due poli dell’HEART (hammervall.dk)

L’innovativo stabile industriale dismesso oggi divenuto uno dei due poli dell’HEART (hammervall.dk)

Il rettilineo d’arrivo, sulla H.P. Hansens Vej (Street View / Google)

Il rettilineo d’arrivo, sulla H.P. Hansens Vej (Street View / Google)

Bagnanti sulle rive del Fuglsang Sø; sullo sfondo un quartiere di Herning (panoramio)

Bagnanti sulle rive del Fuglsang Sø; sullo sfondo un quartiere di Herning (panoramio)

04-05-2012

maggio 4, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

SRAM – TOUR OF THE GILA (USA)
Lo statunitense Evan Huffman (California Giant Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Tyrone, percorrendo 26,6 Km in 34′23″, alla media di 46,418 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’australiano Rory Sutherland (UnitedHealthcare) e di 17″ lo statunitense Dombrowski. Due italiani in gara: Davide Frattini (UnitedHealthcare) 78° a 3′27″, Luca Damiani (Kenda 5 Hour Energy), 121° a 5′23″. Sutherland ha conservato la testa della classifica con 26″ su Dombrowski e 1′28″ sullo spagnolo Mancebo. Damiani 114° a 17′59″, Frattini 120° a 20′47″.

4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS
Il tedesco John Degenkolb (Argos – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Dunkerque – Coquelles-Cap Calaisis, percorrendo 169,6 Km in 4h01′45″, alla media di 42,093 Km/h. Ha preceduto allo sprint Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) e il francese Fedrigo, distanziati di 4″ e 5″ nella prima classifica generale.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (dilettanti)
L’italiano Diego Rosa (Palazzago Elledent Rad Logistica) si è imposto nella terza tappa, Maniago – Pontebba Passo Pramollo, percorrendo 149,2 Km in 3h51′06″, alla media di 48,363 Km/h. Ha preceduto di 42″ e 1′00″ gli italiani Edoardo Zardini (Team Colpack) e Donato De Ieso ( Vejus – Tmf – Euroservicegroup – BH Bikes). Rosa è il nuovo leader della classifica con 27″ sul lussemburghese Jungels e 32″ sull’australiano Watson.

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)
Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Jawor – Zlotoryja, percorrendo 161,7 Km in 4h14′31″, alla media di 38,119 Km/h. Ha preceduto di 3″ il polacco Rutkiewicz e di 6″ l’italiano Luca Dodi (Team Idea), distanziati di 7″ e 12″ nella prima classifica generale.

RONDE VAN OVERIJSSEL (Olanda)
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nel prologo, circuito di Holten, percorrendo 2,8 Km in 3′45″, alla media di 44,800 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Beukeboom e di 4″ il danese Hansen.

GRAND PRIX DOBRICH I
Il bulgaro Martin Grashev si è imposto nella corsa bulgara, circuito di Dobrich. Ha preceduto allo sprint il serbo Jovanović e di 38″ il turco Tanrıverdi.

CARPATHIA COURIERS PATHS (Polonia – Repubblica Slovacca)
Il belga Antoine Demoitie (Idemasport – Biowanze) si è imposto nella seconda tappa, Zapora Niedzica – Jabłonka, percorrendo 130 Km in 3h21′34″, alla media di 38,696 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Carolus e Reynvoet. L’olandese Maurits Lammertink (Cyclingteam Jo Piels) ha conservato la testa della classifica con 7″ sul polacco Owsian e sul ceco Novak.

DEGEN”COLPO” ALLA PRIMA DELLA DUNKERQUE

maggio 4, 2012 by Redazione  
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E’ andata a John Degenkolb (Argos-Shimano) la tappa d’esordio della 4 Jours de Dunkerque – Tour du Nord-pas-de-Calais. Il giovane corridore tedesco è transitato per primo sul traguardo dopo esser uscito dal plotone durante l’ultima ascesa di giornata, Cap Nez Blanc, precedendo in una volata ristretta un generoso Danilo Napolitano

Foto copertina: la gioia di Degenkolb dopo il trionfo nella tappa d’apertura della Quattro Giorni di Dunkerque (foto Isabelle Duchesne)

Solitamente la 4 Jours de Dunkerque ci ha abituato a percorsi principalmente pianeggianti o leggermente vallonati per la geomorfologia principalmente liscia della regione, il Nord Pas-de-Calais. Quest’anno però gli organizzatori hanno imbastito un’edizione della corsa dall’altimetria non totalmente piatta. La prima tappa di oggi ne è una riprova, poichè è andata in porto una fuga, negando così al plotone la volata di gruppo prevista dai pronostici.
La corsa è stata subito animata da una fuga del primo minuto, fra i quali componenti figurava anche l’Italiano Alessandro Bazzana. La fuga è stata riassorbita da un piccolo gruppetto di 6 uomini a 15 Km dal traguardo, dopo la penultima ascesa al Cap Blanc Nez. Dietro il plotone, distanziato di circa mezzo minuto, era trainato dalla Argos Shimano di Degenkolb, fino ai piedi dell’ultima ascesa: qui a sorpresa è lo stesso capitano della formazione olandese a condurre l’inseguimento rispondendo in prima persona ad un attacco di Thomas Voeckler (Europcar), Niki Terpstra e Zdenek Stybar (OmegaPharma – Quickstep). E’ proprio l’azione tatticamente disastrosa dei due corridori della compagine belga a permettere a Degenkolb di rientrare sul gruppo di testa; la OmegaPharma poteva già contare su un corridore veloce come Gert Steegmans fra i primi, accompagnato da un compagno di squadra, Pineau. Sul rettilineo d’arrivo parte lungo Voeckler per strappare qualche secondo d’abbuono in palio, ma sulla sua ruota giunge Danilo Napolitano che viene però a sua volta sverniciato da John Degenkolb: alla fine è il tedesco ad alzare le braccia al cielo sulla linea del traguardo, per il disappunto dell’atleta italiano, che può però ritenersi soddisfatto per una prestazione molto generosa e lodevole.
Terzo giunge il Francese della FDJ Fedrigo, quarto il connazionale Voeckler, solo sesto Steegmans.
Per Degenkolb, bronzo a Mendrisio 2008 U23, è il primo successo stagionale, che gli vale anche la prima maglia di leader.

Lorenzo Alessandri
https://twitter.com/#!/LorenzoAleLS7

TUTTI A CACCIA DI CAVENDISH

maggio 4, 2012 by Redazione  
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Il campione del mondo sarà il velocista da battere, anche se l’ultima sua vittoria risale a marzo. Pronti ad approfittare di una sua eventuale scarsa vena soprattutto altri sprinter anglofoni, a cominciare da Tyler Farrar. Assente Petacchi, gli italiani potranno contare su Bennati e su tanti cacciatori di tappe intermedie, quali Ulissi, Ballan e Pozzato.

Foto copertina: Mark Cavendish, il velocista più atteso sulle strade del 95° Giro d’Italia (foto Gruber Images)

In un Giro d’Italia che proporrà le prime grandi montagne soltanto sul finire della seconda settimana, i riflettori non si concentreranno esclusivamente sui pretendenti alla maglia rosa prima di allora. Fino a sabato 19 maggio, giorno del primo assaggio di Alpi, il ruolo di protagonisti della corsa sarà dunque conteso dai cacciatori di tappe, che troveranno, soprattutto dopo il rientro in Italia, la tradizionale varietà di terreni su cui misurarsi.
Nelle prime tre frazioni in linea – precedute dal prologo di Herning e inframezzate dalla cronosquadre di Verona – saranno verosimilmente i velocisti a sorridere, con Mark Cavendish condannato dal palmares allo status di favorito d’obbligo. Il campione del mondo si presenta però ai nastri di partenza del Giro con un bottino insolitamente scarno in questo 2012 – appena quattro successi, l’ultimo dei quali risalente alla Tirreno-Adriatico -, e una frattura rimediata in allenamento ha costretto al forfait Ben Swift, vagone fondamentale del treno di Cannonball. Non abbastanza per scalzare l’iridato dalla vetta della lista dei papabili vincitori per le tappe di Herning, Horsens, Fano, Frosinone, Montecatini e Cervere (difficilmente lo si vedrà fino alla frazione di Vedelago del 24), ma motivi sufficienti per alimentare le speranze dei concorrenti, capeggiati come sempre dall’eterno rivale (perlopiù battuto) Tyler Farrar.
Le più serie minacce alla leadership del britannico non sembrano purtroppo provenire dall’Italia: assente Alessandro Petacchi, a guidare la pattuglia degli sprinter nostrani sarà Daniele Bennati, che pare però lontano anni luce da un Cavendish almeno decente, malgrado sia tornato al successo in un GT alla scorsa Vuelta, dopo oltre tre anni di digiuno. Presenti con ambizioni anche Sacha Modolo, Francesco Chicchi e Giacomo Nizzolo, anche se appare piuttosto utopistico immaginarli a lottare ad armi pari con i più forti. La novità più interessante sarà rappresentata da Andrea Guardini, che dovrà però evitare di staccarsi al primo cavalcavia come gli è talvolta capitato (comprensibilmente, peraltro, trattandosi di un classe ’89).
Assai più autorevoli le candidature ad anti-Cavendish del già menzionato Farrar e di Matthew Goss, che lo scorso anno sfiorò il colpaccio proprio al Mondiale di Copenaghen, e che potrebbe trarre beneficio dal finale nervoso di alcune frazioni per sprinter. Da non sottovalutare anche il tridente Rabobank composto da Graeme Brown, Theo Bos e Mark Renshaw, lo storico apripista di Cavendish che ha deciso di mettersi in proprio, come già André Greipel in passato. Da cerchiare anche i nomi di Juan José Haedo, che sembra aver però mancato quel salto di qualità che molti prevedevano per lui qualche primavera fa, e soprattutto di Arnaud Démare, il campione del mondo Under 23 in forza alla FDJ, alla prima esperienza in un GT.
L’età che avanza e l’esplosività che viene progressivamente meno potrebbero invece costringere il predecessore di Cavendish sul trono iridato, Thor Hushovd, a concentrare le proprie energie su frazioni meno tipicamente per velocisti, come già sperimentato con successo all’ultimo Tour de France, dove per il vichingo sono arrivate due vittorie di tappa al termine di altrettante lunghe fughe. A sfavore del norvegese potrebbe giocare la concorrenza interna di Alessandro Ballan, alla prima esperienza al Giro d’Italia, che potrebbe finire per cerchiare le stesse date sul calendario, anche se gli stili di corsa dei due appaiono discretamente compatibili (facile ipotizzare che la BMC giochi la carta dell’italiano per un attacco, puntando sul norvegese in caso di volata). Più difficile potrebbe risultare la convivenza in seno alla Farnese tra Filippo Pozzato e Oscar Gatto, mentre il recente exploit sulle Ardenne dovrebbe garantire ad Enrico Gasparotto la priorità in casa Astana ai danni di Simone Ponzi. Nomi di spicco della pattuglia dei giovani italiani in caccia di consacrazione sono anche quelli di Fabio Felline, trionfatore dell’ultimo Giro dell’Appennino, e di Diego Ulissi, che in realtà un sigillo al Giro l’ha già apposto lo scorso anno, vincendo a tavolino la frazione di Tirano grazie al declassamento di Giovanni Visconti, anch’egli presente e desideroso di riscatto.
Non di livello eccelso la concorrenza straniera sui terreni nervosi, benché il trio spagnolo Vicioso – Ventoso – Flecha, il belga De Gendt e il trionfatore dell’ultimo Lombardia, Oliver Zaugg, tra gli altri, possano dire la loro su più di un traguardo.
Difficile ipotizzare chi possa contrastare gli uomini di classifica nelle tappe regine del Giro, proposte a raffica negli ultimi nove giorni. Impossibile però non menzionare in questo senso la straordinaria batteria di camosci agli ordini di Gianni Savio: da Emanuele Sella a José Serpa, passando per Jackson Rodriguez, Carlos Ochoa e Miguel Angel Rubiano. Se non saranno troppo sacrificati alla causa di José Rujano, è facile ipotizzare di vedere regolarmente uno o più di questi atleti all’attacco ad ogni pendenza.

Matteo Novarini

03-05-2012

maggio 4, 2012 by Redazione  
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SRAM – TOUR OF THE GILA (USA)
Lo statunitense Eric Young (Bissell Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Silver City – Fort Bayard, percorrendo 128,7 Km in 3h04′25″, alla media di 41,872 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Mancebo e lo statunitense Beyer. Due italiani in gara: Luca Damiani (Kenda 5 Hour Energy), 100° a 1′15″, Davide Frattini (UnitedHealthcare) 114° a 5′59″. L’australiano Rory Sutherland (UnitedHealthcare) ha conservato la testa della classifica con 10″ e 12″ sugli statunitensi Beyer e Dombrowski. Damiani 110° a 12′39″, Frattini 119° a 17′23″.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (dilettanti)
L’italiano Matteo Collodel (Team Marchiol-Emisfero-Site) si è imposto nella seconda tappa, Azzano Decimo – Pordenone, percorrendo 164 Km in 3h28′37″, alla media di 47,167 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese tedesco Krieger e l’italiano Gianluca Milani (Zalf Désirée Fior). Collodel è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo degli italiani Milani e Daniele Aldegheri (Trevigiani Dynamon Bottoli).

GRAND PRIX OF MOSCOW
L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD – Lampre Continental) si è imposto nella corsa russa, circuito di Mosca, percorrendo 151,3 Km in 3h44′07″, alla media di 40,505 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Mironov e il serbo Stevic.

CARPATHIA COURIERS PATHS (Polonia – Repubblica Slovacca)
L’olandese Maurits Lammertink (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella prima tappa, Radłów – Tuchów, percorrendo 124 Km in 2h50′51″, alla media di 43,546 Km/h. Ha preceduto di 3″ il ceco Novak e il polacco Owsian, preceduti di 7″ e 9″ nella prima classifica generale.

MAGLIA ROSA, UNA QUESTIONE FRA ITALIANI?

maggio 3, 2012 by Redazione  
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Con il Giro ormai pronto a prendere il via da Herning, andiamo ad analizzare la situazione dei pretendenti al successo finale, a cominciare dagli ultimi due vincitori della Corsa Rosa, Ivan Basso e Michele Scarponi. Particolare curiosità per la partecipazione di Frank Schleck, annunciata all’ultimo momento, le cui condizioni restano un interrogativo. Tra gli stranieri, occhio a Rodriguez e Kreuziger. Cunego punta a tornare sul podio.

Foto copertina: Ivan Basso e Michele Scarponi a colloquio; sono loro i principali favoriti del Giro d’Italia (foto Bettini)

Ivan Basso e Michele Scarponi. È attorno a questi due nomi che da mesi si concentrano i pronostici circa il vincitore del 95° Giro d’Italia, soprattutto in virtù di una partecipazione straniera molto al di sotto di alcune edizioni del recente passato. Niente Contador (che non ci sarebbe stato anche in caso di mancata squalifica), niente Evans, niente Wiggins, niente Menchov, niente Samuel Sanchez, niente Andy Schleck e – fino a qualche giorno fa – anche niente Frank: tutti nomi che per qualche tempo si era sperato di vedere sulle strade del Giro, chi per l’orrido tracciato del Tour de France, chi per i gloriosi trascorsi in rosa, chi per l’appuntamento olimpico pochi giorni dopo la conclusione della Grande Boucle. Ognuno, però, aveva alla fine trovato un valido motivo per scegliere di incentrare ancora una volta la propria stagione sul Tour, magari promettendo di ridare l’assalto al Giro in un prossimo futuro.
L’infortunio del leader Radioshack Jakob Fuglsang ad una settimana circa dal via ha però rimescolato le carte: fuori il danese, Bruyneel ha affidato le chiavi della squadra al meno giovane dei fratelli Schleck, per una volta separati. Un nome che schizzerebbe di diritto nelle prime 2-3 piazze della griglia dei favoriti, non fosse per i numerosi punti di domanda circa le sue condizioni di forma e la sua voglia di spendere in Italia energie che potrebbero venir meno tra un paio di mesi in Francia. È il secondo punto, in particolare, a preoccupare, giacché, se è vero che la gamba dovrebbe essere accettabile in virtù della recente campagna delle Ardenne (dove Frank ha peraltro raccolto poco o nulla, ma la cosa, nell’ottica di trovare la miglior forma nella terza settimana, potrebbe non essere un male), è altrettanto vero che uno Schleck intenzionato a disputare un Giro da protagonista difficilmente avrebbe atteso il ko di Fuglsang per decidere di prendere il via.
A contendersi i galloni di favorito numero 1 restano pertanto i vincitori delle ultime due edizioni della Corsa Rosa, i soliti Basso e Scarponi. Nessuno dei due ha raccolto sin qui risultati entusiasmanti, ma, come già sottolineato con riferimento a Schleck, potrebbe essere proprio questo il modo migliore di avvicinarsi ad un Giro in cui le principali difficoltà saranno concentrate negli ultimi 9 giorni di gara. Il varesino avrà dalla sua la formazione sulla carta più forte in salita, con un Sylwester Szmyd che il Giro del Trentino ha riproposto in formato 2010 a capitanare una batteria di gregari da montagna che comprende anche Eros Capecchi e, soprattutto, Valerio Agnoli. Anche il tracciato sembra cucito su misura sulle caratteristiche del varesino, con poca – anche troppo poca – cronometro e tappe di montagna concentrate nella terza settimana, ricche di infilate di colli e spesso con chilometraggi esigenti.
Di certo, comunque, neppure Michele Scarponi deve essersi troppo rammaricato al momento della presentazione del percorso 2012, non troppo distante dalle ultime due creazioni di Angelo Zomegnan, che hanno rilanciato la carriera del marchigiano. Per vestirsi di rosa sul podio milanese, dopo il successo a tavolino del 2011, Scarponi dovrà però fare i conti con la concorrenza interna di Damiano Cunego, ripropostosi a buoni livelli al Trentino, che immaginiamo non abbia scelto di ritornare al Giro solo per giocare un ruolo da spalla di lusso. Ottima anche l’équipe di supporto Lampre, con il fiore all’occhiello Niemec e delle garanzie quali Righi e Spezialetti, senza dimenticare il giovane Ulissi, che si dividerà probabilmente tra la ricerca di gloria personale e il lavoro di gregariato.
Alle spalle dei due pezzi da novanta, in assenza di Vincenzo Nibali, la pattuglia italiana potrebbe trovare la sua terza punta in Domenico Pozzovivo, apparso in forma straripante al Trentino, dove ha corso da dominatore nel giorno della temutissima scalata a Punta Veleno. Da verificare se saprà mantenere la condizione per più di un mese, e se riuscirà a mostrare in una terza settimana di Giro la stessa brillantezza messa in evidenza in una gara di pochi giorni. In grado al massimo di cogliere un piazzamento in top 10 appaiono invece Marco Pinotti, Dario Cataldo, Matteo Carrara e Marzio Bruseghin, con quest’ultimo che potrebbe anche doversi dividere i gradi di capitano con Benat Intxausti, reduce dal successo alla Vuelta a Asturias.
Le principali minacce per il duo Basso – Scarponi (trio se vogliamo calcolare anche Cunego) dovrebbero venire dall’estero. Detto della situazione di Frank Schleck, saranno al via anche i migliori quattro corridori stranieri del Giro 2011, escludendo ovviamente Alberto Contador. John Gadret, promosso sul podio dalla squalifica del madrileno, riformerà con Hubert Dupont la coppia che lo scorso anno ha dato soddisfazioni inattese alla Ag2r, anche se rimettere piede fra i primi tre appare un’impresa piuttosto complicata. Più quotato Joaquim Rodriguez, incontenibile alla Freccia Vallone (anche se un po’ sottotono alla Liegi), che punta finalmente a salire sul podio di un GT, dopo cinque piazzamenti nei 10, di cui due quarti posti. Molto atteso anche Roman Kreuziger, da cui ancora si attende il definitivo salto di qualità, anche se il tracciato sbilanciato a favore degli scalatori non è il terreno ideale per il più completo corridore ceco. Dalla sua, il leader Astana potrebbe avere però un cast di supporto all’altezza dei migliori, con Paolo Tiralongo e Robert Kiserlovski pronti anche, in caso di débacle del capitano, a subentrargli nel ruolo di uomini di classifica. Molto più soddisfatto del percorso immaginiamo sia José Rujano, settimo scalato a sesto un anno fa, che potrebbe però pagare parecchio, oltre che nel prologo e nella crono finale di Milano, anche nella cronosquadre di Verona.
Un problema, quest’ultimo, che accomuna Rujano all’altro top 10 dell’anno passato che sarà ai nastri di partenza di Herning, il basco Mikel Nieve. Libero dell’ingombrante compagnia di Anton, l’eroe del Gardeccia rivestirà verosimilmente il ruolo di capitano unico, anche se non è da escludere una strategia orientata più alla ricerca di un’altra perla di giornata che non ad un piazzamento.
Chi invece potrebbe uscire da Verona vedendo rafforzate le proprie possibilità è Rigoberto Uran, leader di un Team Sky che parte sempre tra i favoriti in questo tipo di esercizio, e che potrà contare anche sul giovane Sergio Henao. Lo stesso discorso vale per la Garmin-Barracuda di Christian Vande Velde e Ryder Hesjedal, anche se il Tour 2011 ha un po’ minato lo status di cui i due nordamericani godevano dopo le grandi prove nelle edizioni precedenti della Grande Boucle. Nessuno di questi atleti sembra poter rappresentare un fattore nella corsa al podio, ma l’unico pro di un Giro dal livello assai più basso rispetto ultime edizioni è proprio quello di aprirsi ad un’inusuale varietà di soluzioni.

Matteo Novarini

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