ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI HORSENS

maggio 8, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: si attende la partenza della tappa di Horsens (foto Fabio Ferrari – LaPresse)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Phinney, finale rosa. Sul podio dopo la paura(Gazzetta dello Sport)

3/a tappa a Matthew Goss – Ferrari retrocesso all’ultimo posto (Corriere dello Sport – Stadio)

Danimarca

Lykkelig Giro-chef roser Danmark – Kamikaze-sprinter får bødestraf(Jyllands-Posten)

Bedste Giro-start nogensinde – Cavendish raser over døds-kørsel(Sporten.dk)

VVildt Giro-drama synes at få en lykkelig udgang – Cavendish vil have kamikazerytter ud af Giroen (Politiken)

Regno Unito

Cavendish crashes in Giro (The Daily Telegraph)

Cavendish sees red over Ferrari crash (The Independent)

Francia

Goss fait le beau (L’Equipe)

Spagna

Ferrari tiró a Cavendish y Goss estrenó su palmarés (AS)

Goss se impone en Horsens (Marca)

Caídas de Phinney y Cavendish en un accidentado sprint (El Mundo Deportivo)

Belgio

Goss vainqueur, Cavendish et Phinney à terre (Le Soir)

“Roberto Ferrari moet beschaamd zijn” (De Standaard)

Pas de fracture pour Phinney suite à sa chute (L’Avenir)

Ferrari provoque le chaos au Giro! (La Dernière Heure/Les Sports)

Victoire pour Goss sur le Giro, chute pour Phinney et Cavendish, déclassement pour Ferrari(Sudinfo.be)

Cavendish valt, Goss sprint naar zege in Giro (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Goss sichert sich Tagessieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Goss gewinnt 3. Etappe – Cavendish stürzt (Tageblatt)

Paesi Bassi

Cavendish gewond in Giro. Phinney in shock op podium (De Telegraaf)

USA

Australian Wins Stage of Giro d’Italia (The New York Times)

American Taylor Phinney in crash, leads Giro (USA Today)

Australia

Goss sprints to victory (The Age)

Goss wins Giro stage three (Herald Sun)

Goss dedicates stage win to team-mates (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Sarò ancora Cavendish o vedete qualcuno in grado di batterlo?

MirkoBL: Visto il Cavendish di ieri, mi sembra difficile che possa venire battuto.
Deve sbagliare pesantemente l’impostazione della volata.

Gibosimoni: Prima della fine su 6 volate una la sbaglierà, sicuramente, ma non credo sia la giornata di oggi. Oggi dico Cavendish a mani basse

DOPO LA TAPPA

Gibosimoni: Ancora una volta, sorpreso il pronostico, come non detto. Anche se comunque senza uno sciagurato Ferrari, probabilmente Cavendish se la sarebbe giocata ugualmente, anche se forse per la vittoria era un pelo troppo arretrato.

MirkoBL: Complimenti a Ferrari per la manovra e per le dichiarazioni.

Gibosimoni: Non ho ascoltato cosa ha detto, ma ho solo visto un Cavendish imbestialito su Twitter “Ouch! Crashing at 75kph isn’t nice! Nor is seeing Roberto Ferrari’s manoeuvre. Should be ashamed to take out Pink, Red & World Champ jerseys” e “Is the team of Roberto Ferrari or the UCI going to do the right thing? Other riders, including myself, have been sent home for much less.” Cosa ha dichiarato Ferrari?

MirkoBL: “Io tenevo la mia linea e non mi interessa di chi ho dietro.” (Ferrari)

Scattista: Vabbe le dichiarazioni a caldo è normale che siano un pò poco ponderate. si ha tanta adrenalina in corpo.
è anche evidente che non l’ha fatto apposta per stendere Cavendish lo scarto a destra. Anzi, a sinistra c’era via libera e se andava a sinistra non dico che vinceva ma il podio era sicuro. Poi ci sta anche che venga squalificato o addirittura buttato fuori dal giro, perchè è giusto punire severamente le scorrettezze (anche non intenzionali) per far capire ai corridori quanto è importante tenere la propria linea e quanto è pericoloso fare scarti del genere. Però non l’ha fatto apposta.

Vedo23: In realtà questa dichiarazione è la seconda; in quella subito dopo la volata ha parlato solo della sua volata, come se non si fosse accorto di quanto successo a causa della sua manovra (magari stava facendo il finto tonto!!). Queste altre parole, secondo me gravissime, le ha dette un po’ di minuti dopo, quando è stato informato di quanto successo e che i giudici stavano esaminando i filmati. Tra l’altro Gianni Savio s’è scusato più volte, ma Ferrari personalmente no… Mossa pericolosissima, da squalifica! Moltissimi corridori si sono lamentati del gesto di Ferrari e invocavano l’espulsione dal Giro (qualcuno, addirittura, una sospensione di 3 mesi).

POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Wish You Were Here (Pink Floyd)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Verona – Verona (cronometro a squadre)

Verona – partenza prima squadra: nuvole sparse, 23°C (percepiti 22°C), venti deboli da W (10-11 Km/h), umidità al 58%
Verona – arrivo ulltima squadra: nuvole sparse, 22,8°C (percepiti 21°C), venti moderati da W (10-12 Km/h), umidità al 59%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bartoletti: “La moviola del processo alla tappa” (ci fate risentire gli strafalcioni al rallentatore, per farceli capire meglio?)
Bartoletti a Savio: “Abbiamo rivisto la tappa precedente, che tu conosci perfettamente perché domani il Giro lascia la Danimarca”
Bartoletti: “Vento 5,9, se non leggo male” (hai letto male, sulla sovraimpressione era scritto Vento S 9)
Amadio, team manager Liquigas: “Una distrazione di Bom” (Bos)
Bartoletti, riferendosi ai bambini a bordo strada che assistevano al passaggio del Giro: “Dubito che ne vedranno un altro in tutta la loro vita” (tiè, menagramo d’un menagramo)
Bartoletti: “Liquidale” (LIQUIgas-CannonDALE)
Ospite a “Si Gira”: “RCS organizzazione” (RCS Sport)
Bartoletti: “Sciascia Modolo”
Sgarbozza, ricordando la tappa di Livorno del 2011: “I corridori percorsero l’ultima tappa ad andatura turistica” (era la quarta)
De Stefano: “Quel 108 portato orgogliosamente l’anno scorso sulle squadre” (voleva dire strade)
De Stefano, sempre su Livorno: “Tagliò sul quel traguardo tutti assieme”
Pancani: “Tutti prevedono un nuovo arrivo in salita” (non ce ne sono già abbastanza?)
Savoldelli: “Stanno viaggiando in torso”
Pancani: “Balloni è andato a consolidare la maglia azzurra del leader dei GPM”
Savoldelli: “Ha scattato”
Pancani: “Un breve pubblicitario”
Pancani: “Si mantengono in quota gli uomini della Lampre” (va bene che nei finali si “vola”….)
Cassani, ripetendo se stesso: “Mersamm” (Meersman)
Pancani: Taylor Farrar
Pancani: “Caduto la maglia rosa”
Pancani: “Terminato a terra la maglia rosa di Taylor Phinney” (ma allora l’americano è rimasto in piedi!!!)
De Stefano: “In giuria stiamo aspettando che la giuria”
Martinello: “Su su su la prova contro il tempo”
Saluti pubblicitari finali: “Arriverderci da.. arrivederci da…” (Martinello contagioso)
Televideo: “Boloni” (Balloni)
Televideo: 13° Daniel Schorn (13° Jack Bauer, Schorn è 14°)

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

COPPI VINCE IN VOLATA A ROCCARASO. FORNARA E’ LA NUOVA “MAGLIA ROSA”
Tappa fiacca all’inizio poi Fornara da battaglia ma gli “assi” reagiscono prontamente
Albani secondo – Il gruppo a 1′31″ – Bobet maglia verde – Fornara “leader” anche della classifica del G.P. della Montagna – Seria caduta di Koblet – Oggi la Roccaraso – Napoli di Km. 148

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ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Herning (raduno di partenza)

1a tappa Herning (cronometro)

2a tappa Herning (linea)

STYBAR E IL SUO PARTICOLARE FEELING CON DUNKERQUE

maggio 7, 2012 by Redazione  
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Continua l’ottimo feeling fra il corridore ceco e la corsa d’oltralpe, nella quale era giunto terzo lo scorso anno. Quest’anno Stybar si è aggiudicato la quarta frazione tagliando il traguardo in solitaria e staccando Carlos Betancur. Dietro il gruppo, regolato in volato da Thomas Voeckler.

Foto copertina: Stybar primo a Cassel (foto Max Rosereau)

Il ceco Zdenek Stybar ha vinto la quarta frazione della 4 Jours de Dunkerque con un ottimo tentativo da finisseur a 2 Km dal traguardo. Il corridore della OmegaPharma – Quickstep ha un feeling particolare con questa corsa, nella quale si era classificato terzo lo scorso anno.
Oggi la tappa, la più difficile delle 5 in programma, ha visto in atto la fuga di Niki Terpstra (OPQS), DamienGaudin (Europcar), Armindo Fonseca (Bretagne), Dimitry Muravyev, Andriy Grivko (Astana) e Francesco Reda (Acqua&Sapone), raggiunti in seguito da un trio composto da Matthieu Sprick (Argos-Shimano), l’Italiano Massimo Codol (Acqua&Sapone) e Arnaud Molmy (Veranda Rideau). Non c’è stato accordo,però, fra i fuggiaschi e la fuga è naufragata a pochi Km dal traguardo. Qui si sono alternati scatti e controscatti che non sono stati in grado di insediare il leader della generale Engoulvent, forte di un ampio margine in classifica. Fra i tanti tentativi nel finale è risultato vincente quello di Zdenek Stybar, che si invola da solo verso la vittoria e coglie così il primo successo stagionale. Staccato di 10 secondi Betancur, che ha comunque fatto vedere buone cose, mentre Voeckler, terzo, ha regolato la volata del gruppo.
Male gli Italiani oggi, con Marcello Pavarin (Vancansoleil), primo nell’ordine d’arrivo, giunto 22esimo a 3’18”.

Lorenzo Alessandri
https://twitter.com/#!/LorenzoAleLS7

GOSS SPEZZA L’INCANTESIMO, CAV E PHINNEY A TERRA

maggio 7, 2012 by Redazione  
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Il Giro lascia la Danimarca con l’australiano della GreenEdge che torna finalmente al successo in quel di Horsens dopo una lunga serie di secondi posti davanti ad Haedo e Farrar mentre il campione del mondo e la maglia rosa, che pur essendone uscito piuttosto malconcio conserva comunque il primato, vengono tirati giù da Ferrari a 400 metri dal traguardo. Nessun cambiamento nella generale

Foto copertina: è di Goss l’ultimo traguardo danese del Giro 2012 (foto Bettini)

La tre giorni danese che ha inaugurato il Giro d’Italia si è conclusa con una frazione di 190 km con partenza e arrivo da Horsens leggermente più mossa rispetto a quella di Herning che l’ha preceduta ma se si considera che l’unico gran premio della montagna era posto ai 159 metri di Ejer Bavnehoj, peraltro il punto più alto di tutta la Danimarca, è facile intuire che ancora una volta i velocisti non si sarebbero lasciati sfuggire l’occasione anche perchè il vento non ha disturbato la marcia dei corridori. In ogni caso a differenza di quanto accaduto a Herning il gruppo fin da subito non ha lasciato spazio agli atleti che si sono lanciati in avanscoperta dalle prime fasi della corsa vale a dire Minguez (Euskaltel), Hollenstein (NetApp), Keizer (Vacansoleil), la maglia azzurra Balloni (Csf), la rivelazione della crono d’apertura Navardauskas (Garmin) e Christensen (Saxo Bank) che hanno a lungo viaggiato con un vantaggio compreso tra i 3 e 4′ sul plotone guidato dagli uomini della Sky di Cavendish, grande favorito per bissare il successo di ieri; malgrado un ginocchio bendato in seguito a una caduta Christensen voglioso di ben figurare sulle strade di casa ha tentato l’avventura solitaria a 37 km dal traguardo ed è riuscito a resistere a lungo al ritorno del gruppo ma alla fine ha dovuto arrendersi e stessa sorte è capitata all’altro danese Bak (Lotto-Belisol), che già aveva tentato un’azione analoga nel finale della tappa di Herning. Inevitabile quindi la volata e ancora una volta il Team Sky, privo di Renshaw passato in questa stagione alla Rabobank e del suo sostituto Swift che ha dovuto dare forfait a pochi giorni dalla partenza del Giro, non è riuscito a portare Cavendish in testa sul rettilineo d’arrivo mentre lo ha fatto l’Orica-GreenEdge con Lancaster che ha perfettamente lanciato Goss che ha avuto nettamente la meglio su Juan Josè Haedo (Saxo Bank) e un Farrar (Garmin) apparso comunque ancora poco brillante, seguito nell’ordine da Demare (Fdj), Renshaw, Hushovd (Bmc) e Kristoff (Katusha) mentre Ferrari (Androni) con una brusca sbandata mentre era già lanciato nella volata ha tirato giù Cavendish, che nel dopocorsa ha accusato pesantemente l’italiano, innescando una caduta in cui è stato coinvolta anche la maglia rosa Phinney (Bmc) che ha riportato diverse contusioni al piede destro ma che dovrebbe proseguire la corsa anche in virtù del giorno di riposo che attende ora i corridori. Per Goss, già vincitore
della Milano-Sanremo del 2011, si tratta del primo successo stagionale dopo ben 4 quarti posti conseguiti al Giro di Turchia cui va aggiunto quello della tappa di Herning. Nulla cambia nella generale con Phinney che guida con 9” su Thomas, 13” su Rasmussen, 15” su Boaro, 18” su Navardauskas e 22” su Larsson. Dopo il giorno di riposo e il trasferimento in Italia il Giro vivrà il primo momento chiave con la cronosquadre di 32,2 km con partenza e arrivo a Verona: per quanto si è visto nella crono di Herning potrebbero esserci distacchi piuttosto pesanti con la Garmin grande favorita e Sky, Bmc e RadioShack che dovrebbero giocarsi le piazze d’onore con la Liquigas di Basso e l’Astana di Kreuziger, che a loro volta hanno la possibilità di guadagnare terreno sulla Lampre di Cunego e Scarponi decisamente meno attrezzata per questo particolare esercizio. A pesare sul rendimento delle varie formazioni potrebbero essere le cadute che in queste ultime due giornate hanno coinvolto diversi corridori e il brusco cambiamento delle condizioni climatiche, con temperature di circa 30°C previste a Verona rispetto a quelle sotto i 10 trovate in Danimarca.

Marco Salonna

HORSENS – E COPPI DIVENTO’ “BAKKE”

maggio 7, 2012 by Redazione  
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Dopo le ventose coste del Mare del Nord, già “assaggiate” nel corso della tappa di Middelburg nel 2010, e il “Capo Nord targato rosa” oggi il Giro andrà alla scoperta della Cima Coppi danese. Nulla di trascendentale in vista, però, perché le difficoltà di gara saranno poche e molto lasche e anche questa frazione sarà pane per i denti dei velocisti.

Non si è fatto mancare niente il Giro nei tre giorni danesi. Prima la crono, poi il vento e il mare e adesso anche la scalata a una delle vette più alte della nazione scandinava, la locale “Cima Coppi”. Ma sarebbe più giusto parlare di “bakke”, il termine indigeno che corrisponde al nostro collina, perché appena 159 saranno i metri di quota che si raggiungeranno rimontando sull’Ejer Bavnehøj, l’unica reale difficoltà della terza frazione, come la precedente destinata ai velocisti. L’ascesa è molto facile e stavolta gli sprinter non potranno appigliarsi a scusanti se dovessero fallire l’obiettivo, sia perché i tratti più esposti saranno pochissimi e limitati ai chilometri iniziali, sia perché il portale dell’arrivo dovrà essere varcato ben tre volte. L’intera frazione, un pelo più mossa rispetto a quella di Herning per quanto riguarda l’altimetria, planimetricamente si presenterà incardinata su ben tre circuiti differenti, uno iniziale di una cinquantina di chilometri, uno centrale di 93 Km e un anello cittadino conclusivo, quello che comporterà i tre passaggi finali e che offrirà, dunque, tutto il tempo di prendere le misure del rettilineo d’arrivo. Bassissimo, dunque, il rischio di incappare in ventagli, anche se le folate potrebbero comunque influire sulla volata poiché la tappa si concluderà in vista del porto di Horsens, uno dei principali della penisola dello Jutland, aperto sull’omonimo fiordo posto in comunicazione con il Kattegat, uno degli stretti che collegano il Mare del Nord con il Mar Baltico.
Lasciato il raduno di partenza, il gruppo muoverà verso sud lambendo la costa in due occasioni, giusto il tempo di una “toccata e fuga”, all’altezza di due piccole baie. Raggiunto il centro di Juelsminde, si effettuerà una sorta di “giro di boa” per tornare a Horsens seguendo un itinerario più interno e movimentato, andando a superare modestissimi dislivelli, come quello che porterà a scollinare ai 92 metri della località Klejs. In questo contesto si pedalerà con il contorno di vasti campi e d’impercettibili colline, che però celano al loro interno delle sorprese – che il percorso di questa frazione eviterà accuratamente – come il muro della Purhøjvej, strada che per 300 metri si impenna fino al 20%. Sorprese mica tanto, a dire il vero, perché di salite in Danimarca ce ne sono parecchie e talvolta aspre come quelle citata. Per rendersene conto basta semplicemente dare un occhio alla “bibbia” delle salite danesi, il sito www.climbs.dk, che ne ha prese in esame una quantità enorme: tra i numerosi c’è anche una “Tour de France bakken” che fa ben sperare perché allora anche la corsa rosa potrebbe aspirare a una consacrazione in loco, resa immortale dall’intitolazione di una collina di queste lande.
Tornati a Horsens il gruppo s’innesterà sul circuito finale, del quale sarà percorsa la fase centrale prima di lasciarsi alle spalle la città e proseguire verso nord-est, in direzione di Odder, comune che oggi è divenuto una sorta di città satellite della non lontana Århus, la seconda città per popolazione della nazione e il principale centro della Danimarca continentale, conosciuta per il suo porto e la sua università. Un tempo i giovani che la frequentavano venivano spesso a Odder, poiché negli anni ‘80 qui si trovava l’Edelweiss, la più grande discoteca della nazione, oggi trasformata in un ristorante. Rimanendo su tematiche musicali, da lì a una trentina di chilometri la sinfonia sarà destinata a cambiare, anche se le note non saranno affatto dolenti. Poco oltre metà tappa, infatti, si andrà ad affrontare l’ascesa, di una facilità disarmante (un passaggio più da traguardo volante che da GPM), che condurrà i “girini” ai piedi dell’Ejer Bavnehøj, la terza per altitudine delle elevazioni danesi (170,3 metri), sulla cui cima svetta una torre alta 13 metri costruita dopo la prima guerra mondiale per celebrare la riunificazione dello Jutland al resto della nazione. La vera e propria “Cima Coppi” è, invece, “artificiale” e si trova lì nei pressi, costituita dall’Yding Skovhøj, colle che raggiunge i 172 metri grazie al lavoro dell’uomo dell’età del bronzo, che ne “modellò” la cima trasformandola nel tumulo, tuttora esistente, che gli ha involontariamente permesso di battere il precedente record, detenuto dal Møllehøj (170,8 metri).
Superato quest’ostacolo il gruppo avrà dinnanzi ancora 86 Km di strada da percorrere prima di mettere fine alla parentesi danese del Giro 2012. Fino al primo passaggio dal traguardo, una quarantina di chilometri più avanti, il tracciato si presenterà pigramente vallonato, poi si farà decisamente più scorrevole nelle tre tornate da 14,3 Km cadauna. Il finale non sarà comunque del tutto scevro da insidie poiché, oltre al passaggio dall’area portuale, a circa 6 Km dalla meta dovrà essere superato da un minuscolo e facile strappo, seguito da un falsopiano lievemente ascendente lungo quasi un chilometro. In occasioni normali queste sono “quisquilie” e “pinzillacchere”, per usare una terminologia cinematografica cara al grande Totoò, ma nel finale di una tappa comunque dispendiosa ed esigente, per giunta sigillata da un circuito nel quale inevitabilmente si andrà ancor di più a tutta, queste difficoltà potrebbero rimanere nelle gambe e renderle legnose al momento della volata.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: la bandiera danese svetta sull’alto dell’Ejer Bavnehøj

(www.denstoredanske.dk)

Horsens e il suo porto (www.horsenskom.dk)

Horsens e il suo porto (www.horsenskom.dk)

Purhøjvej, una delle più arcigne salite danesi (evitata dal Giro 2011) (www.climbs.dk)

Purhøjvej, una delle più arcigne salite danesi (evitata dal Giro 2011) (www.climbs.dk)

La chiesa di Odder (panoramio)

La chiesa di Odder (panoramio)

La cima del Møllehøj, fino all’età del bronzo la vetta più alta della nazione danese (panoramio)

La cima del Møllehøj, fino all’età del bronzo la vetta più alta della nazione danese (panoramio)

L’ Yding Skovhøj, attuale detentore del record di monte più alto della Danimarca (home.arcor.de)

L’ Yding Skovhøj, attuale detentore del record di monte più alto della Danimarca (home.arcor.de)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI HERNING 2

maggio 7, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1953. Seguiteci.

Foto copertina: la formazione calcistica dell’Herning, militante in serie A, vestita di rosa in onore del Giro (www.gazzetta.it)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Cavendish piazza il colpo. Phinney conserva la rosa(Gazzetta dello Sport)

Cavendish vince la seconda tappa (Corriere dello Sport – Stadio)

Danimarca

Giro-chef: Ja, vi stresser rytterne (Jyllands-Posten)

Tak til Bak, da Cavendish vandt (Sporten.dk)

Verdensmesteren viser klassen i spurtdrama (Politiken)

Regno Unito

Mark Cavendish sprints to stage victory in Giro d’Italia win (The Daily Telegraph)

Sky make flying start to deliver Cavendish win (The Independent)

Francia

Cavendish, évidemment ! (L’Equipe)

Spagna

Cavendish impone la ley del arcoíris en la primera ‘volata’ (AS)

Cavendish abre una nueva cuenta (Marca)

Cavendish se lleva la victoria (El Mundo Deportivo)

Belgio

Cavendish schiet meteen raak in de Giro (De Standaard)

Cavendish remporte la 2e étape (L’Avenir)

Succès au sprint de Cavendish (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish gagne sans surprise la 2e étape, Phinney reste en rose(Sudinfo.be)

Tyler Farrar wil de derde rit Giro opdragen aan Wouter Weylandt (Het Nieuwsblad)

Lussemburgo

Schleck im Peloton – Sieg für Cavendish (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish gewinnt zweite Etappe (Tageblatt)

Paesi Bassi

Bos: Vallen hoort er ook bij (De Telegraaf)

USA

Phinney Keeps Overall Lead in the Giro (The New York Times)

Mark Cavendish wins second stage of Giro d’Italia (USA Today)

Australia

Goss hopes he has turned the corner in search of elusive win (The Age)

Cavendish pips Goss for Giro stage (Herald Sun)

Cavendish holds edge on Goss (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

Gibosimoni: C’è poco da commentare, Cavendish in questo momento ha pochi concorrenti..

Vedo23: Una curva così secca a 500m dall’arrivo mi lascia un po’ perplesso, dato che siamo ad inizio giro, i contingendi delle squadre sono ancora tutti pieni e tutti vogliono piazzarsi e provare a vincere; per di più in un arrivo dopo una tappa così pianeggiante… Insomma, una caduta lì era più che prevedibile!
Rispetto al passato, ci sono più squadre con dei validi velocisti e diventa molto più difficile controllare la corsa nel finale delle tappe da volata; non ci sono più le squadre interamente dedite a tirare le volate (p.e. il treno della Saeco per Cipollini) e i vari trenini faticano parecchio a rintuzzare gli attacchi di altri micro-trenini. Anche la Sky per dei momenti s’è trovata disunita, nonostante fosse nettamente la più organizzata.

POST.GIRODITALIA.IT: i punti salienti della tappa a venire

a cura di Matteo Novarini

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Rainbow Eyes (Rainbow)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Horsens – Horsens

Horsens – partenza : cielo sereno, 9,4°C, venti deboli da WSW (6-7 Km/h), umidità al 52%
Horsens – 1° passaggio (Km 45,2) : nuvole sparse, 11,3°C (percepiti 10°C), venti deboli da SW (6-7 Km/h), umidità al 47%
Horsens – inizio circuito finale (Km 147) : nuvole sparse, 11,6°C, venti deboli da S (7 Km/h), umidità al 48%
Horsens – arrivo : cielo coperto con possibilità di debolissime ed isolate piogge, 11,5°C (percepiti 10°C), venti deboli da S (8 Km/h), umidità al 51%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Cassani: “Sono andati piani”
Sgarbozza: “Frank Sleck”
Conti: “Rodriguez” (pronunciato come si scrive)
Sgarbozza: “Rujano” (pronunciato come si scrive)
Bartoletti: “Sei Giro” (Si Gira)
Cassani: “Arrivo generale di gruppo” (già sentita al Giro 2010, pronunciata dallo stesso)
Sgarbozza: “Io non ero presente in questa estrazione” (a questa estrazione)
Cassani: “Farò il commento tecnico sulla diretta” (sulla corsa, il processo alla diretta lascialo ai critici televisivi)
Sentita a proposito di Cunego: “Specialista delle crono”
Cassani: “Gianni Mersamm”
Savoldelli: “Tyler Phinney” (Taylor, Tyler è Farrar)
De Stefano: “Andrea guardini ha intervistato per noi Andrea De Luca”
Sentita al Processo: “Ha fatto in maniera che partivano”
Savoldelli: “La maglia rosa deve essere contornata da uomini” (al Giro corrono anche le donne?)

IL GIRO DEL PRIMO STELVIO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del 1953, prima edizione della corsa rosa a presentare l’ascesa allo Stelvio (quest’anno meta dell’ultima tappa di montagna) e ultima conquistata da Fausto Coppi. Altimetrie, planimetrie e tabelle di marcia dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

VITA TRANQUILLA E FUGA FINALE. IN VOLATA VINCE ALBINO CRESPI
Da Rimini a San Benedetto il “Giro” ha riposato
Il gruppo giunge con 1′27″ di ritardo – Immutata la classifica generale – Oggi si corre la San Benedetto – Roccaraso di chilometri 171

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ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Herning (raduno di partenza)

1a tappa Herning (cronometro)

06-05-2012

maggio 7, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA
Lo statunitense Mark Cavendish (Sky Procycling) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Herning, percorrendo 206 Km in 4h53′12″, alla media di 42,155 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harley Goss e il francese Soupe. Miglior italiano Roberto Ferrari (Androni Giocattoli), 5°. Lo statunitense Taylor Phinney (BMC Racing Team) ha conservato la maglia rosa, con 9″ sul britannico Thomas e 13″ sul danese Rasmussen. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo Bank), 4° a 15″.

SRAM – TOUR OF THE GILA (USA)
Lo statunitense Lawson Craddock (Bontrager-Livestrong Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Silver City – Pinos Altos, percorrendo 170,1 Km in 4h27′33″, alla media di 38,146 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Boswell e di 6″ il connazionale Beyer. Due italiani in gara: Luca Damiani (Kenda 5 Hour Energy) è giunto 100° a 27′13″, mentre si è ritirato Davide Frattini (UnitedHealthcare). In classifica si impone l’australiano Rory Sutherland (UnitedHealthcare) con 15″ e 22″ sugli statunitensi Beyer e Dombrowski. Damiani 101° a 42′43″.

4 JOURS DE DUNKERQUE – TOUR DU NORD-PAS-DE-CALAIS
Il francese Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) si è imposto nella terza tappa, Poperinge – Reningelst, percorrendo 178,3 Km in 4h01′22″, alla media di 44,322 Km/h. Ha preceduto di 2″ e 20″ i connazionali Lalouette e Jarrier. Miglior italiano Matteo Pelucchi (Team Europcar), 7° a 1′45″. Engoulvent è il nuovo leader della classifica con 1′19″ su Jarrier e 1′26″ sul tedesco Degenkolb. Miglior italiano Marcello Pavarin (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 37° a 2′02″.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (dilettanti)
L’italiano Davide Villella (Team Colpack) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, San Daniele del Friuli – Moruzzo, percorrendo 149,8 Km in 3h33′03″, alla media di 42,187 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Aldegheri (Trevigiani Dynamon Bottoli) e il tedesco Kern. In classifca si impone l’italiano Diego Rosa (Palazzago Elledent Rad Logistica) con 31″ sul lussemburghese Jungels e 37″ sull’italiano Edoardo Zardini (Team Colpack)

SZLAKIEM GRODÒW PIASTOWSKICH (Polonia)
Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Dzierzoniow – Swidnica, percorrendo 153 Km in 3h48′24″, alla media di 40,192 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli sloveni Golcer e Mugerli. Miglior italiano Giuseppe De Maria (Team Idea), 7° a 20″. In classiifica si impone il polacco Marek Rutkiewicz (CCC Polsat Polkowice), con 46″ sul tedesco Schumacher e 1′09″ sul polacco Taciak. Miglior italiano Alessandro Bisolti (Team Idea), 13° a 3′12″.

VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID
Il russo Sergey Firsanov (RusVelo) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Colmenar Viejo – Puerto de la Morcuera, percorrendo 182,4 Km in 4h39′59″, alla media di 39,088 Km/h. Ha preceduto di 1′51″ il colombiano Quintana Rojas e di 1′59″ lo spagnolo Belda Mira. In classifica si impone Firsanov con 2′11″ su Quintana Rojas e 2′26″ sul francese Di Gregorio.

CIRCUIT DE WALLONIE
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lambusart, percorrendo 176,4 Km in 4h14′10″, alla media di 41,642 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Van Bilsen e Claeys.

OMLOOP DER KEMPEN
Il belga Niko Eeckhout (An Post – Sean Kelly) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veldhoven, percorrendo 200 Km in 4h40′51″, alla media di 42,727 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Bagdonas e l’olandese Havik.

FIVE RINGS OF MOSCOW
Il tedesco Michael Schweizer (Nutrixxion Abus) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mosca, percorrendo 135 Km in 3h17′21″, alla media di 41,044 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russi Krasnov e Mironov. Il serbo Ivan Stevic (Salcano – Arnavutkoy) ha conservato la testa della classifica, con 4″ sul tedesco Müller e 6″ sul russo Boev.

GP DOBRICH II
Il bulgaro Stefan Koychev Hristov si è imposto nella corsa bulgara, circuito di Dobrich, percorrendo 195 Km in 4h38′47″, alla media di 41,968 Km/h. Ha preceduto di 8″ il connazionale Koev e di 1′23″ l’ungherese Lovassy.

CARPATHIA COURIERS PATHS (Polonia – Repubblica Slovacca)
Il ceco Jakub Novak (Trevigiani Dynamon Bottol)i si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Stara Bystrica – Lazy pod Makytou, percorrendo 155 Km in 3h07′56″, alla media di 49,485 Km/h. Ha preceduto allo sprint ‘olandese Maurits Lammertink (Cyclingteam Jo Piels) e di 4″ l’ucraino Prevar. Nella classifica finale si impone Lammertink con 5″ su Novak e 36″ sul polacco Owsian.

CIRCUITO DEL PORTO (dilettanti)
L’italiano Paolo Simion (Zalf Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Cremona, percorrendo 180 Km in 3h52′00″, alla media di 46,551 km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Nicola Ruffoni (Team Colpack) e Davide Martinelli (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno).

ENGOULVENT FA COLPO DOPPIO

maggio 6, 2012 by Redazione  
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Il francese ha vinto oggi la terza tappa della 4 Jours de Dunkerque davanti ai connazionali Lalouette e Jarrer. Il successo odierno permette al corridore della Saur-Sojasun di indossare anche la maglia di leader strappandola dalle spalle di John Degenkolb

Foto copertina: Engoulvent vince la tappa belga della 4 Giorni di Dunkerque (foto AFP)

Nel ciclismo è uno dei più classici “colpi doppi” in una corsa a tappe: tappa e maglia. Oggi il protagonista di questa doppietta è stato Jimmy Engoulvent, che stasera si è vestito di rosa, anche se non è il colore che probabilmente avrebbe desiderato di più, quello del Giro d’Italia indosso a Taylor Phinney, ma resta pur sempre una maglia di leader di una corsa decisamente importante, in particolar modo per un transalpino.
La tappa è stata animata da un’interessante fuga di 6 uomini nella quale, oltre a Boucher, Lalouette, Vandousselare, Thiré e Jarrier, c’era anche Jimmy Engoulvent.
Il plotone, disinteressato all’inseguimento, ha lasciato loro fino a nove minuti di vantaggio e, quando le squadre dei velocisti si sono messe a lavorare per colmare il gap, ormai non vi era più margine di recupero. La tappa (e la conseguente maglia di leader) se la sono giocata quindi i componenti della fuga; ai meno 4 Km Lalouette allunga insieme ad Engoulvent, riuscendo a lasciarsi alle spalle gli ex compagni di fuga, andando di comune accordo fino a pochi metri dalla fine, quando il più esperto corridore della Saur è riuscito senza troppe difficoltà a regolare il connazionale allo sprint. Dietro, la volata per il terzo posto è stato vinta da BJarrier. Per i colori italiani, da segnalare il settimo posto del brianzolo della Europcar Matteo Pelucchi e il decimo di Claudio Corioni (Acqua e Sapone).

Lorenzo Alessandri
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CAV, BUONA LA PRIMA

maggio 6, 2012 by Redazione  
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A differenza che nelle due passate stagioni in cui fu infilzato da Petacchi il campione del mondo fa sua la prima volata di questo Giro d’Italia, condizionata dalla caduta ai 500 metri dall’arrivo di Bos che ha coinvolto anche Kristoff e il nostro Guardini, davanti a Goss e al 22enne francese Soupe. Phinney conserva la maglia rosa malgrado una foratura nel finale, giornata tranquilla per gli uomini di classifica

Foto copertina: Cavendish coglie il successo sul traguardo di Herning (foto AFP)

Dopo la breve crono inaugurale è stata ancora la cittadina di Herning a ospitare partenza e arrivo della seconda tappa del Giro, 206 km completamente pianeggianti, basti pensare che gli organizzatori sono stati costretti a collocare un gran premio della montagna a quota 47 metri in località Osterbjerg per assegnare la prima maglia azzurra che da questa edizione caratterizza il leader della classifica degli scalatori, ma molto temuti dai corridori per il vento annunciato lungo il percorso, in particolare nel tratto di 60 km che costeggiava il mare del Nord: in realtà però questo non è stato un fattore e l’elemento di maggiore difficoltà dal punto di vista meteorologico è stato il freddo con temperature ancora al di sotto dei 10°C.
La corsa ha dunque avuto un andamento molto soporifero con Rubiano (Androni), Balloni (Farnese) e Kaisen (Lotto-Belisol) che sono evasi dal gruppo immediatamente dopo l’abbassamento della bandierina del via ufficiale e il plotone che pur avendo concesso fino a 14′ ai battistrada ha agevolmente controllato la situazione con in prima fila la Sky di Cavendish, uomo faro per le volate di un Giro che se non presenta grandissimi nomi stranieri a livello di uomini di classifica è invece ricco di sprinter di alto livello da Hushovd (Bmc) a Farrar (Garmin), da Bos e Renshaw (Rabobank) a Goss (GreenEdge) passando per i fratelli Haedo (Saxo Bank), l’emergente Demare (Fdj) e i nostri Chicchi (Omega-QuickStep), coinvolto peraltro in una caduta senza conseguenze a metà percorso, Bennati (Leopard), Belletti (Ag2r), Modolo (Csf) e Guardini (Farnese), all’esordio della corsa rosa. A 40 km dal traguardo il gruppo, nelle prime posizioni del quale si sono visti spesso gli uomini della Liquigas e dell’Astana a protezione dei rispettivi capitani Basso e Kreuziger, ha ripreso i tre uomini di testa con Balloni che ha fatto in tempo a passare per primo a Osterbjerg e conquistare la maglia azzurra e anche il successivo tentativo di Bak (Lotto-Belisol) si è rivelato velleitario; a movimentare la situazione solo una foratura a 8 km dall’arrivo della maglia rosa Phinney (Bmc) che è comunque prontamente rientrato grazie alla scia delle ammiraglie e all’aiuto dei gregari.
E’ stato Hushovd a lanciare la volata in testa con alla ruota Farrar ma nè l’ex campione del mondo nè lo statunitense, compagni di squadra nella passata stagione alla Garmin, hanno avuto la forza di rilanciare a differenza di Cavendish che si trovava leggermente nelle retrovie ma è uscito di prepotenza e non ha avuto problemi a regolare Goss, all’ennesimo secondo posto dopo i quattro collezionati al Giro di Turchia, e il 24enne francese Soupe (Fdj), al punto più alto di una carriera che l’aveva visto tra gli under 23 medaglia d’argento europea ad Ankara nel 2010: 4° è giunto Farrar davanti a Ferrari, Renshaw, Hushovd e Bennati mentre non ha potuto disputare lo sprint Guardini, rimasto coinvolto insieme al campione norvegese Kristoff (Katusha) in una caduta innescata da Bos, anche se va detto che questi atleti sembravamo comunque già tagliati fuori dalla lotta per la vittoria. Per Cavendish si tratta del quinto successo stagionale e dell’ottavo in carriera al Giro d’Italia ed è la prima volta dal 2009 che il britannico riesce ad aggiudicarsi la prima volata mentre nelle due passate stagioni era stato battuto da Petacchi, grande assente in questo 2012 in cui punterà tutto sul Tour de France.
La classifica generale resta immutata con Phinney in rosa con 9” su Thomas, 13” su Rasmussen, 15” su Boaro e 22” su Larsson e Navardauskas e difficilmente le cose potranno cambiare al termine della terza e ultima tappa danese, 190 km con partenza e arrivo a Horsens che strizzano ancora l’occhio agli sprinter prima del giorno di riposo e del rientro in Italia.

Marco Salonna

DEGENKOLB FA IL BIS ALLA DUNKERQUE

maggio 6, 2012 by Redazione  
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John Degenkolb bissa il successo della prima tappa e rafforza il suo primato in classifica generale alla 4 Jours de Dunkerque. Il Tedesco della Argos Shimano ha vinto la volata finale davanti a Zdenek Stybar e Jerome Pineau. Ritirato Danilo Di Luca

Foto copertina: il secondo sprint vincente di Degenkolb visto dall’alto (www.eurosport.fr)

Secondo successo in due giorni per John Degenkolb che dopo aver vinto la tappa d’esordio si ripete regolando il gruppo anche nella seconda tappa della 4Jours de Dunkerque. La frazione è stata caratterizzata da acqua e pioggia durante tutto l’arco della giornata, facendo giungere le emozioni col contagocce: fuga di seconde e terze linee di normale amministrazione per il gruppo, fino a quando, a 50 km circa dall’arrivo, un forte vento misto a pioggia lo ha frazionato in due tronconi. La prima parte del plotone, nel quale erano presenti tutti i migliori, compresa la maglia di leader di Degenkolb, era formato da una cinquantina di uomini.
Partita la volata finale, in successione prima Andriy Grivko (Astana), poi Florient Vachon (Bretagne) e infine Dimitriy Gruzdev (Astana )provano a sbancare la corsa con un tentativo da finisseur, ma senza successo. Parte quindi il treno belga della OmegaPharma – Quickstep per Zdenek Stybar, ma Degenkolb è lesto ad attaccarsi alla sua ruota e a bruciarlo nello sprint finale. Terzo giunge il compagno di squadra di Stybar Jerome Pineau, mentre il primo Italiano è Danilo Napolitano, buon sesto.
Non è, invece, partito stamattina da BerckSurMer Danilo di Luca, apparso già ieri non brillantissimo.

Lorenzo Alessandri
https://twitter.com/#!/LorenzoAleLS7

HERNING (linea) – IL GIRO SALE AL SUO “CAPO NORD”

maggio 6, 2012 by Redazione  
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La scalata al Capo Nord non sarà impresa ardua, ma a qualcuno potrà rimanere indigesta. A mandar di traverso una giornata facilissima sotto l’aspetto altimetrico potrebbe essere il vento, presenza quasi costante nelle terre danesi. Il rischio di fratture sarà elevato e non solo nel lungo tratto marittimo di questa prima frazione. L’arrivo allo sprint rimane l’ipotesi più probabile, ma arrivarci non sarà facile.

Così a nord non si era mai arrivati, in nessuna delle grandi corse a tappe del panorama ciclistico. Finora chi aveva osato di più era stato il Tour che nel 1998, l’anno della doppietta di Pantani, si era spinto sino a Dublino. Mezzo gradino sotto, questione di qualche grado di latitudine, si era piazzata la corsa rosa quando, nel 2002, aveva individuato nell’olandese Groningen la sede di partenza della prima edizione vinta da Savoldelli. Distacco più deciso per la Vuelta che per lo start dell’edizione vinta da Valverde (2009) si era fermata ad Assen, sempre nei Paesi Bassi. Ma quest’anno, con un deciso scatto verso l’alto, il Giro sorpasserà la Grande Boucle raggiungendo un vertice che si annuncia difficilmente battibile, forse nemmeno quando i capi del Tour prenderanno in considerazione, per un ipotetico Grand Départ, la candidatura di Edimburgo. Prendiamola come una sorta di piccola rivalsa contro la supremazia del Tour, anche se non sarà la prima volta che il Giro “bagnerà il naso” alla corsa transalpina: siamo stati i primi a proporre le crono e gli arrivi in salita all’interno della corsa e avremmo avuto anche lo “ius primae noctis” sul prologo se Torriani non fosse stato costretto ad annullare, causa una manifestazione di piazza, quello che aveva predisposto come atto d’apertura dell’edizione 1967.
Il raggiungimento del “Capo Nord” del Giro d’Italia non sarà l’unica emozione che riserverà una tappa abbastanza scevra da ebbrezze, almeno sulla carta. Alla pressoché totale mancanza di salite – si affronterà solo un modestissimo GPM di 4a categoria, di una facilità tale che forse non ispirerebbe nemmeno gli organizzatori del Tour – faranno da rovescio della medaglia i quasi 40 Km che il gruppo trascorrerà sulle rive del Mare del Nord. Poco importa che quel tratto sarà percorso nella prima metà tappa poiché, se si dovesse verificare una o più fratture nel gruppo a causa di ventaglio e davanti andassero a tutta, questa tappa potrebbe per molti rivelarsi fatale e, addirittura, far naufragare le speranze di vittoria finale per qualcuno. Che col vento non si scherza lo dimostra il fresco ricordo della tappa della Grande-Motte disputata al Tour del 2009, quando gli inseguitori non riuscirono – nonostante le dritte e filanti strade della Camargue – ad annullare il vantaggio di 40” acquisito dagli attaccanti, tra i quali figurava Lance Armstrong.
L’azzurro del mare, in questa prima frazione in linea, i “girini” non lo incontreranno subito, ma dopo aver affrontato una quarantina di chilometri immersi in un verde quasi incontrastato. Rarissimi i centri abitati perché una caratteristica della Danimarca è quella di presentare la pianura punteggiata di piccoli borghi rurali ben distanti tra loro, alcuni di dimensioni considerevoli ma oramai privi d’autonomia. Nel 2007, infatti, una riforma amministrativa dei municipi danesi ha ridotto il loro numero complessivo da 271 a 98, accorpando quelli più “piccoli” come Videbæk (che comunque conta più di 12000 abitanti), la prima località dopo Herning segnalata sull’altimetria ufficiale, che con altri quattro centri è andato a formare un nuovo municipio il cui capoluogo è l’importante porto peschereccio di Ringkøbing. Le acque che, qui giunto, il gruppo lambirà per prime non saranno ancora quelle del mare aperto ma quelle di un vasto fiordo, più simile a una laguna per l’assenza delle montagne tutto attorno. Il tratto costiero inizierà dopo la località di Søndervig e si rivelerà come una sorta di processione tra le acque perché strada facendo si avranno a sinistra il mare e sul lato “a terra” altri tre grossi fiordi e diversi laghetti minori, che in danese si chiamano semplicemente “sø”. Curiosamente il mare non lo si vedrà mai, celato alla vista da diverse catene di dune ricoperte dalla vegetazione che non sempre riescono a impedire alla violenza dei venti di spazzare la strada e che talvolta, come nel caso delle “Husby Klit”, sono talmente estese da costringere la strada ad addentrarsi per diversi chilometri nell’entroterra prima di tornare in vista del litorale.
Dopo il vasto fiordo di Nissum si abbandoneranno definitivamente le coste del Mare del Nord per puntare in direzione della cittadina di Lemvig, paese natale di Jeans Christian Skou, premio Nobel per la chimica nel 1997. Anziché entrare subito in questo centro, si andrà a compiere una specie di circuito di una decina di chilometri nel corso del quale, girando attorno al piccolo lago Horn, si raggiungerà nei pressi della località di Underbjerg il “Capo Nord” del Giro. Tornati a Lemvig, verrà il momento di affrontare la prima salita ufficiale del Giro 2012, l’Østerbjerg. Acquarone e soci sono andati a cercarsela con il lanternino questa modestissima asperità, che “svetta” a soli 48 metri di quota, non arriva al chilometro di lunghezza per circa 200 metri e si presenta inclinata al 5,5%, concedendosi un esborso massimo del 7,4%. Non farà paura a nessuno e nemmeno i velocisti la temeranno, piazzata com’è a quasi 90 Km dalla conclusione. Addirittura, potrebbe anche essere uno di loro a transitare per primo sotto lo striscione del Gran Premio della Montagna, andando così a indossare la prima maglia verde.
Da qui in avanti grossissime difficoltà non dovrebbero incontrarsene più, anche se un tratto meritevole d’attenzione si affronterà in vista del centro di Struer, preceduto dal passaggio sull’istmo che spartisce le acque dolci del lago Kilen da quelle delle salmastre del golfo di Venø, 300 metri appena di strada ma si sa che, per creare una frattura, basta un amen.
Prendendo ora con decisione a puntare su Herning il tracciato della prima frazione si porterà nell’importante cittadina di Holstebro, centro che vanta un’antica tradizione commerciale e presenta un aspetto moderno, grazie anche alle numerose opere d’arte contemporanea che lo abbelliscono: la più conosciuta tra queste, la statua della “Donna sul carro”, ha firma apparentemente italiana ma l’autore, Alberto Giacometti, è in realtà uno scultore originario della Val Bregaglia, una delle vallate d’idioma italiano del Canton Grigioni. Chi, invece, fosse alla ricerca di una pagina artistica “classica” e al contempo rilevante, dovrà ora abbandonare il percorso di gara e portarsi a Vinderup, compiendo una digressione di una quarantina di chilometri che permetterà di visitare il parco naturale Hjerl Hede (con interessante museo all’aperto) e, soprattutto, la chiesa romanica di Sahl che conserva un pregevole altare d’oro.
Dopo Holstebro il tracciato abbandonerà la strada più diretta per Herning, seguendo un itinerario più defilato tra le campagne, toccando i centri di Sørvad e Vildbjerg, presso il quale da oltre 30 anni si svolge la “Vildbjerg Cup”, torneo di calcio giovanile di caratura internazionale. Sfiorato un altro degli innumerevoli laghetti danesi il gruppo entrerà in Herning tagliando, di lì a breve, la stessa linea d’arrivo della cronometro. I velocisti avranno già avuto tutto il tempo di prendere le misure del rettilineo, ma potranno ancora studiarselo a puntino perché la tappa non sarà ancora finita. Infatti, una tornata di una dozzina di pianeggianti chilometri farà calare il sipario sul primo atto del Giro 2012.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: le dune delle Husby Klit nasconderanno ai “girini” la vista del Mare del Nord (panoramio)

Ringkøbing e il suo porto (panoramio)

Ringkøbing e il suo porto (panoramio)

Uno scorcio del fiordo di Nissum (www.fugleogferie.dk)

Uno scorcio del fiordo di Nissum (www.fugleogferie.dk)

Lemvig, Lago Horn (panoramio)

Lemvig, Lago Horn (panoramio)

La salita dell’Østerbjerg (Street View / Google)

La salita dell’Østerbjerg (Street View / Google)

Panorama di Struer, con l’istmo sul quale transiterà il gruppo (panoramio)

Panorama di Struer, con l’istmo sul quale transiterà il gruppo (panoramio)

Holstebro, scultura “Donna sul carro” (www.visitdenmark.com)

Holstebro, scultura “Donna sul carro” (www.visitdenmark.com)

Vinderup,  scorcio del museo all’aperto del parco naturale Hjerl Hede (thyra2005.blogspot.com)

Vinderup, scorcio del museo all’aperto del parco naturale Hjerl Hede (thyra2005.blogspot.com)

Vinderup, chiesa di Sahl (panoramio)

Vinderup, chiesa di Sahl (panoramio)

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