21-04-2012
aprile 22, 2012 by Redazione
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TOSCANA TERRA DI CICLISMO – COPPA DELLE NAZIONI
Il francese Axel Domont si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Greve in Chianti – Buonconvento, percorrendo 167 Km in 4h26′34″, alla media di 37,589 Km/h. Ha preceduto di 30″ l’australiano McCarthy e di 35″ l’eritreo Berhane. Miglior italiano il dilettante Francesco Manuel Bongiorno (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno), 12° a 35″. In classifica si impone il dilettante italiano Fabio Aru (Palazzago Elledent Rad Logistica), con 9″ sul belga Wellens e 19″ su Bongiorno.
GRAND PRIX OF ADYGEYA (Russia)
Il russo Ilnur Zakarin (Itera – Katusha) si è imposto nella quarta tappa, Maikop – Guseripl, percorrendo 148,7 Km in 4h10′29″, alla media di 35,619 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Firsanov e Budaragin. Zakarin ha conservato la testa della classifica, con 25″ e 2′06″ su Firsanov e Budaragin.
ARNO WALLAARD MEMORIAL
L’olandese Dylan Van Baarle (Rabobank Continental Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Meerkerk, percorrendo 200 Km in 4h23′08″, alla media di 45,604 Km/h. Ha preceduto di 6″ i connazionali Asselman e Meijers.
BANJA LUKA – BELGRADE I
Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella corsa serbo-bosniaca, Banja Luka – Brcko, percorrendo 188 Km in 3h55′55″, alla media di 47,813 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mezgec e Jenko
20-04-2012
aprile 21, 2012 by Redazione
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GIRO DEL TRENTINO
Il colombiano Darwin Atapuma Hurtado (Colombia – Coldeportes) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Castelletto Di Brenzone – Passo Pordoi, percorrendo 177,5 Km in 4h37′03″, alla media di 38,440 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Betancur Gomez e di 6″ l’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox), che si impone nella classifica finale con 40″ sull’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) e 1′04″ sul polacco Szmyd.
TOSCANA TERRA DI CICLISMO – COPPA DELLE NAZIONI
L’australiano Jay McCarthy (Team Jayco – AIS) si è imposto nella quarta tappa, Terranuova Bracciolini – Cortona, percorrendo 146 Km in 3h36′31″, alla media di 40,459 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Schelling e il danese Valgren Andersen. Miglior italiano il dilettante Daniele Dall’Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli), 5° a 2″. Il dilettante italiano Fabio Aru (Palazzago Elledent Rad Logistica) ha conservato la testa della classifica con 9″ sul belga Wellens e 19″ sul dilettante italiano Francesco Manuel Bongiorno (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno)
GRAND PRIX OF ADYGEYA (Russia)
Il russo Alexander Mironov (RusVelo) si è imposto nella terza tappa, circuito di Maikop, percorrendo 157 Km in 3h59′56″, alla media di 39,260 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Schalamov e l’ucraino Vasylyuk. Il russo Ilnur Zakarin (Itera – Katusha) ha conservato la testa della classifica, con 21″ e 33″ sui connazionali Firsanov e Ovechkin.
POZZOVIVO PADRONE SUL PORDOI
Lo scalatore della Colnago – CSF corre da dominatore nell’ultima tappa del Giro del Trentino, con traguardo in vetta al Passo Pordoi. Il 29enne lucano ha controllato agevolmente gli attacchi che si sono succeduti sull’ascesa finale, prima di distanziare i più diretti rivali sulle ultime rampe. La tappa va al colombiano Atapuma, davanti al connazionale Betancur. Sul podio finale, Cunego e Szmyd affiancano il vincitore.
Foto copertina: Domenico Pozzovivo festeggia in maglia rosa (foto Roberto Bettini)
Che Domenico Pozzovivo fosse il corridore più forte in gara al Giro del Trentino lo avevano ampiamente dimostrato le pendenze estreme di Punta Veleno, sulle quali lo scalatore di Policoro aveva piegato la resistenza di Szmyd e strapazzato tutti gli altri, a cominciare da un pur discreto Damiano Cunego. Quello che ancora restava da verificare era la capacità del corridore della Colnago di gestire il piccolo gruzzolo di vantaggio messo da parte nella tappa regina, difendendolo su una salita assai meno adatta alla sua stazza minuta, quale il leggendario ma pedalabile Passo Pordoi. Test che la grande promessa dei tempi della Panaria, giunto ormai ad un’età alla quale urge tradurre in risultati le elevate attese di qualche primavera fa, ha saputo superare a pieni voti, prima per l’autorevolezza con la quale ha saputo controllare la corsa che per la condizione straripante di cui ha dato ancora prova sulle rampe conclusive.
A mettere in ghiaccio (letteralmente e figurativamente) la maglia rosa di Pozzovivo aveva quasi pensato – prima ancora che la gara entrasse nel vivo – la nevicata abbattutasi sul Pordoi, non giudicata però sufficientemente intensa da causare un accorciamento del percorso. Con la fuga del mattino di Vandborg e Hollenstein ormai condannata al fallimento, i big si sono presentati compatti ai piedi della salita finale, trainati da una Liquigas che poteva contare anche su un Ivan Basso in ripresa dopo l’allarmante esibizione di ieri. Proprio l’impulso del varesino e di Capecchi ha sgretolato il plotone in tempi relativamente brevi, lasciando ben presto il capoclassifica senza compagni di squadra. Per sua fortuna – o, se preferite, per carenza di audacia altrui -, nessuno dei suoi rivali più accreditati se l’è però sentita di muoversi prima dei 3 km al traguardo, ad eccezione del solito Rujano, comunque partito senza la necessaria decisione.
Con la leadership ormai virtualmente assicurata, Pozzovivo ha deciso di prendere in mano la situazione ad un paio di chilometri dal termine, annullando in poche pedalate un timido tentativo di Dupont, e sbriciolando con un ritmo costante ma sfinente quel che restava del gruppo, lasciando indietro in particolare Cunego e Szmyd, unici atleti ancora ad una distanza colmabile in classifica. Solamente i colombiani Betancur e Atapuma sono riusciti a tenere la scia dello scatenato scalatore materano, che ha rinunciato alla volata, lasciando che i due sudamericani si contendessero il traguardo parziale, andato alla fine al secondo.
Szmyd e Cunego, che hanno ceduto altri 11’’ al vincitore della generale, affiancano comunque Pozzovivo sul podio conclusivo, con il veronese davanti al polacco (40’’ e 1’04’’ i rispettivi ritardi). Completano la top 5 lo stesso Betancur e José Rujano, capace di scavalcare un Roman Kreuziger autore di una sorprendente contro-prestazione, dopo la confortante prova di ieri.
È senz’altro troppo presto per dire se il Giro d’Italia, ormai distante poco più di due settimane, abbia trovato o meno un nuovo pretendente alle posizioni che contano, ma quella di Pozzovivo è senz’altro la più autorevole candidatura emersa dalla quattro-giorni trentina, se non altro per qualche prestigioso successo di tappa nell’ultima settimana. Stabili invece le quotazioni di Cunego, che, malgrado l’affermazione di Sant’Orsola Terme, non ha mostrato la gamba fuori dall’ordinario necessaria a fargli svestire i panni di luogotenente di lusso di Michele Scarponi; anzi, il grande ottimismo suscitato dalla sfortunata Amstel Gold Race sembra scemare, relegando il veronese ad un ruolo di outsider per la Liegi di domenica. Idem dicasi, sempre in chiave Corsa Rosa, per Kreuziger e Rujano, discreti ma nulla più, mentre Betancur, lodevole per costanza, appare ancora più un’incognita che un serio contendente.
Pressoché ingiudicabili le prove del primo e del secondo favorito del Giro, Basso e Scarponi (non necessariamente in quest’ordine). Dopo una buona prova nella seconda giornata, il marchigiano ha ceduto minuti su minuti nelle due frazioni successive, obbligando a credere che la miglior condizione sia ancora molto distante; il leader Liquigas, storicamente poco appariscente in fase di preparazione ai grandi appuntamenti, ha confermato la tradizione, chiudendo sempre lontano dai migliori, pur collaborando alla causa di Szmyd in occasione del gran finale.
Il lascito più importante di questo Giro del Trentino, a conti fatti, rischia dunque di risultare una salita, quella di Punta Veleno, che ieri ha di fatto deciso la corsa, e che si candida a recitare un ruolo da protagonista, in un prossimo futuro, anche su palcoscenici più prestigiosi.
Matteo Novarini
19-04-2012
aprile 20, 2012 by Redazione
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GIRO DEL TRENTINO
L’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella terza tappa, Pergine – Brenzone (Punta Veleno), percorrendo 167,8 Km in 4h04′26″, alla media di 41,189 Km/h. Ha preceduto di 23″ il polacco Szmyd e di 1′12″ l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD). Pozzovivo è il nuovo leader della classifica, con 25″ su Cunego e 49″ su Szmyd.
TOSCANA TERRA DI CICLISMO – COPPA DELLE NAZIONI
Il dilettante italiano Francesco Manuel Bongiorno (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno) si è imposto nella terza tappa, circuito di Cavriglia, percorrendo 145,6 Km in 3h56′11″, alla media di 36,988 Km/h. Ha preceduto di 7″ i dilettanti italiani Fabio Aru (Palazzago Elledent Rad Logistica) e Mattia Cattaneo (Trevigiani Dynamon Bottoli). Aru è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo di Cattaneo e 9″ sul belga Wellens.
GRAND PRIX OF ADYGEYA (Russia)
Il russo Ilnur Zakarin (Itera – Katusha) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Maikop, percorrendo 171,4 Km in 3h59′26″, alla media di 42,951 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Rybakov e Rotyakov. Zakarin è il nuovo leader della classifica, con 21″ e 33″ sui connazionali Firsanov e Ovechkin.
POZZOVIVO-SHOW A PUNTA VELENO
Lo scalatore tascabile della Csf fa il vuoto sulla tremenda salita finale imponendosi davanti a Szmyd e Cunego e conquista anche la maglia ciclamino a dispetto del tempo perso a Sant’Orsola Terme. Buone prestazioni anche per Rujano e Kreuziger mentre cede l’ex leader Frank e naufraga Scarponi
Foto copertina: Pozzovivo guarda dritto verso l’acuminata cima della Punta Veleno (foto Bettini)
Per la prima volta nella storia del Giro del Trentino e del ciclismo professionistico i corridori hanno percorso le tremende rampe di Punta Veleno, 8,5 km con una pendenza media del 15% e la vetta posta a soli 2,5 km dal traguardo di Brenzone, comune sparso del veronese posto sulla costa est del Lago di Garda. La tappa, 167,8 km con partenza da Pergine e caratterizzata anche dall’ascesa abbastanza impegnativa di Lumini nella parte centrale, è stata percorsa a velocità altissima fin dalle prime fasi con l’onnipresente Frapporti (Team Idea), Montaguti (Ag2r), Vila (Utensilnord), Felline (Androni) e Barta (NetApp), recente vincitore della Settimana Internazionale Coppi & Bartali, in fuga dai primissimi km e il gruppo che, guidato dalla Liquigas che con un Basso in ritardo di condizione aveva in Szmyd e Capecchi i due uomini di punta, ha annullato il gap già prima della salita di Lumini dove al comando si è portata la Csf di un Pozzovivo voglioso di recuperare il distacco accumulato a Sant’Orsola Terme a causa di una distrazione nella discesa del Passo Redebus; non c’è stato comunque nessun altro attacco e un gruppo forte ancora di un’ottantina di corridori si è presentato compatto ai piedi della terribile ascesa di Punta Veleno.
In una delle ultime curve che precedevano le prime rampe della scalata finale Agnoli (Liquigas) che si trovava in testa al gruppo ha sbagliato strada e con lui anche Basso e Di Luca (Acqua&Sapone) che si trovavano alla sua ruota e hanno perso così una trentina di secondi, rimanendo di fatto esclusi dalla lotta per il successo: il primo a fare il forcing è stato Rubiano (Androni) ma poche centinaia di metri dopo si è posto al comando Pozzovivo con i soli Cunego (Lampre), Kreuziger (Astana) e Szmyd in grado di tenere la ruota mentre alle loro spalle inseguiva un gruppetto comprendente tra gli altri la maglia ciclamino Frank (Bmc), Rujano (Androni) e Scarponi (Lampre), che vista l’impossibilità di rimanere con i migliori e difendere il titolo del 2011 al Giro del Trentino ha poi mollato completamente chiudendo con un distacco superiore ai 12′; desta comunque perplessità in chiave Giro d’Italia la prestazione dell’atleta di Filottrano che pure era apparso pimpante al Giro dei Paesi Baschi. Davanti Pozzovivo ha proseguito nella sua azione e il suo ritmo è risultato insostenibile prima per Cunego, poi per Kreuziger, che complice un rapporto troppo duro ha avuto un attimo di crisi venendo superato anche dal veronese, e infine per Szmyd che è stato comunque l’unico a rimanere a un distacco controllato dallo scatenato lucano: alle spalle di questi uomini ha perso pesantemente terreno Frank malgrado da metà salita in poi abbia avuto l’apporto del compagno Pinotti mentre Rujano salendo con il proprio passo ha superato prima Kreuziger e poi Cunego bravo comunque a rimanere a pochi metri dal venezuelano, agguantarlo nel tratto finale dell’ascesa meno impegnativo e staccarlo nella successiva discesa.
Al traguardo Pozzovivo è giunto con 23” su Szmyd, 1′12” su Cunego, 1′20” su Rujano, 1′40” su Kreuziger che si è comunque difeso benissimo su una salita non adatta alle sue caratteristiche, 2′07” su Dupont (Ag2r) autore di un ottimo recupero nel tratto finale e 2′12” sul bravissimo Huzarski (NetApp) su Serpa e su Brajkovic (Astana): Frank ha chiuso 13° a 2′35”, Rolland (Europcar), lontanissimo parente in stagione dell’atleta capace di imporsi in cima all’Alpe d’Huez all’ultimo Tour de France, 20° a 3′41”, un deludente Gadret (Ag2r) 24° a 4′26” e Basso autore di una prova senza infamia e senza lode considerate le sue possibilità attuali 28° a 4′54” insieme a Capecchi. Il distacco scavato nei confronti degli avversari ha consentito a Pozzovivo di conquistare anche la maglia ciclamino con 25” su Cunego, 49” su Szmyd, 50” su Kreuziger e 1′42” su Frank: al lucano basterà ora controllare la situazione nella quarta e ultima tappa, 177,5 km da Castelletto di Brenzone al mitico ma pedalabile Passo Pordoi dove dato il suo spunto veloce Cunego ha la possibilità di guadagnare successo di tappa e 10” di abbuono ma difficilmente può sperare di togliere di ruota al Pozzovivo in formato super delle ultime due giornate, che se saprà evitare gli incidenti che l’hanno costretto al ritiro negli ultimi anni sarà grande protagonista anche al prossimo Giro d’Italia.
Marco Salonna.
QUESTO CUNEGO E’ IN FORMA-LIEGI
Dopo la sfortuna che lo ha colpito all’Amstel il veronese dimostra di essere pronto per la Doyenne imponendosi d’autorità su Betancur e Kreuziger nell’arrivo in salita di Sant’Orsola Terme mentre lo svizzero Frank balza al comando della generale; impressiona Pozzovivo e cresce seppur lentamente Ivan Basso
Foto copertina: primo piano di Cunego vittorioso a Sant’Orsola Terme (foto Bettini)
La tre giorni di montagna che caratterizza il Giro del Trentino dopo la cronosquadre di apertura si è aperta con una frazione di 152 km da Mori a Sant’Orsola Terme con gli ultimi 9,3 km di ascesa al 5,7% precedute dalla scalata di Vigolo Vattaro nella fase iniziale e da quella ai 1449 metri del Passo Redebus a 30 km dal traguardo, resa ancor più dura dal meteo inclemente che ha avuto un peso decisivo nell’economia della gara: non è successo infatti molto per quattro quinti di corsa con Frapporti (Team Idea), Mucelli (Utensilnord), Forero (Colombia Coldeportes) e Friedemann (Champion System) in fuga dalle prime battute e la Bmc del leader Phinney e la Lampre di Cunego e Scarponi a inseguire con un ritmo regolare finchè in cima al Redebus il solo Frapporti era rimasto al comando con un margine risicato su un gruppo ancora molto nutrito anche se la maglia fucsia, non certo uno scalatore, non ne faceva più parte. La pioggia e il nevischio caduti in quota hanno però reso molto tecnica la successiva discesa con l’Astana ne ha approfittato per mettersi al comando e atleti non troppo abili a guidare la bicicletta come Basso (Liquigas), Rujano (Androni), Pozzovivo (Csf) e Di Luca (Acqua&Sapone) sono rimasti staccati dal primo gruppo, forte di una quarantina di corridori compreso Frapporti che era stato nel frattempo riassorbito, e hanno approcciato l’ascesa finale con 1′ di ritardo dagli altri uomini di classifica.
Sulle prime rampe il lavoro degli uomini di Martinelli si è esaurito ed è stata la Lampre con Marzano e Niemiec a fare il forcing mentre alle loro spalle Pozzovivo si è prodotto in un’azione impressionante staccando tutti i corridori che erano con lui, con Di Luca ultimo a cedere, e riportandosi a soli 20” dal primo gruppo che a sua volta continuava a perdere elementi: le speranze del lucano di completare l’inseguimento si sono spente a 1 km dal traguardo quando Sarmiento (Liquigas) ha operato uno scatto prontamente rintuzzato da Scarponi che si è subito portato al comando per lanciare la volata di Cunego. Il veronese è stato anticipato da Kreuziger (Astana) che ha iniziato la sua progressione a 300 metri dal traguardo ma ha atteso il momento giusto per saltarlo ai -150 e imporsi nettamente davanti all’ottimo Betancur (Acqua&Sapone) e all’atleta della Repubblica Ceca dimostrando di essere sulla strada giusta per disputare una grande Liegi-Bastogne-Liegi e conquistando il primo successo stagionale, nonchè il sesto in carriera al Giro del Trentino dove per tre anni si è aggiudicato anche la classifica generale. Al 4° posto a 3” ha chiuso Capecchi (Liquigas) davanti a Reda (Acqua&Sapone), che conferma l’ottimo stato di forma della Coppi & Bartali, a Dupont (Ag2r) e a Frank (Bmc) mentre per quanto riguarda gli altri big Pozzovivo ha chiuso a 53”, Rujano a 1′09” insieme ai compagni Sella e Serpa e Basso a 1′50”, ritardo tutto sommato contenuto se si considera che il varesino è reduce dai problemi al ginocchio che l’hanno costretto al ritiro al Giro di Catalogna e da allora non aveva più corso; dopo aver perso la ruota di Pozzovivo si è invece rialzato Di Luca che ha chiuso con un distacco di 4′13”.
La nuova classifica generale vede al comando grazie anche al vantaggio acquisito nella cronosquadre Frank, corridore poco appariscente ma capace di ottime prestazioni in salita al Giro di Svizzera della passata stagione: il 25enne di Roggliswil ha un vantaggio di 3” su Kreuziger, 7” su Betancur, 9” su Pinotti, 10” su Cunego, 16” su Reda e 19” su Capecchi ma la graduatoria cambierà radicalmente al termine della terza tappa, 167,8 km che da Pergine porteranno a Brenzone con le terribili rampe, 8,5 km con una pendenza media del 15% che a detta di molti corridori sono più dure di quelle dello Zoncolan, che portano a Punta Veleno la cui vetta sarà posta a soli 2,5 km dal traguardo.
Marco Salonna
18-04-2012
aprile 19, 2012 by Redazione
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LA FRECCIA VALLONE
Lo spagnolo Joaquim Rodríguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella classica belga, Charleroi – Huy, percorrendo 194 Km in 4h45′41″, alla media di 40,744 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’elvetico Albasini e il belga Gilbert. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 8° a 9″.
GIRO DEL TRENTINO
L’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) si è imposto nella seconda tappa, Mori – Sant’Orsola Terme, percorrendo 152 Km in 3h59′30″, alla media di 38,079 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Betancur Gomez e il ceco Kreuziger. L’elvetico Mathias Frank (BMC Racing Team) è il nuovo leader della classifica, con 3″ su Kreuziger e 7″ su Betancur Gomez. Miglior italiano Marco Pinotti (BMC Racing Team), 4° a 9″.
TOSCANA TERRA DI CICLISMO – COPPA DELLE NAZIONI
L’algerino Youcef Reguigui (Groupement Sportif Petrolier Algerie) si è imposto nella seconda tappa, Figline Valdarno – Gaiole in Chianti, percorrendo 130,2 Km in 3h20′23″, alla media di 38,985 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga De Bie e il kazako Alexey Lutsenko (Continental Team Astana). Miglior italiano il dilettante Enrico Barbin (Trevigiani Dynamon Bottoli), 6°. Lutsenko è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo di Barbin e 4″ sullo sloveno Tratnik.
GRAND PRIX OF ADYGEYA (Russia)
Il russo Sergey Firsanov (RusVelo) si è imposto nella prima tappa, cronometro Kamennomostskiy – Pobeda, percorrendo 10 Km in 17′14″, alla media di 34,816 Km/h. Ha preceduto di 10″ e 51″ i connazionali Ovechkin e Zakarin.
RODRIGUEZ, UNA ”FRECCIA” A HUY
aprile 18, 2012 by Redazione
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Con una fucilata delle sue sul muro finale il catalano dopo i secondi posti delle ultime due stagioni si aggiudica la classica che più gli si addice davanti al sorprendente Albasini e a un ritrovato Gilbert. Discreta prova degli azzurri con Nibali 8° e un convincente Ulissi 9° mentre deludono ancora Valverde e gli Schleck
Foto copertina: due volte il Montelupone ed ora Huy: “Purito” si beve i muri (foto Photopress.be)
La 77a edizione della Freccia Vallone, secondo grande appuntamento sulle strade delle Ardenne dopo l’Amstel Gold Race e prima della Liegi-Bastogne-Liegi, aveva in Philippe Gilbert (Bmc) e Joaquin Rodriguez (Katusha), rispettivamente primo e secondo nella passata edizione, i due favoriti d’obbligo con il belga apparso finalmente in buona condizione sul Cauberg dove ha chiuso al 4° posto e il catalano che ha deluso in Olanda ma è stato strepitoso al Giro dei Paesi Baschi e ha sempre fatto la differenza su strappi brevi e con pendenze impossibili come il Muro di Huy dove nelle ultime edizioni si è sempre decisa la corsa: bisogna risalire infatti al 2003 per trovare un epilogo differente con Astarloa che si presentò ai piedi dello strappo finale in fuga con il Aitor Osa per poi staccarlo e vincere in solitudine. Accanto a Gilbert e Rodriguez i principali candidati al successo erano Anton (Euskaltel), Uran e Nordhaug (Sky), Frank e Andy Schleck (Radioshack), Valverde (Movistar), Poels (Vacansoleil), Kiserlovski (Astana), Gesink (Rabobank) e soprattutto Vanendert (Lotto-Belisol), già 2° all’Amstel e per il primo anno capitano dopo che nelle ultime due stagioni è stato luogotenente di Gilbert. Tra i grandi assenti Evans (Bmc) colpito da una sinusite, Samuel Sanchez (Euskaltel) che ha già chiuso la prima parte di stagione e Cunego (Lampre) che ha scelto il Giro del Trentino, vincendo peraltro la tappa di Sant’Orsola Terme, per affinare la condizione in vista della Liegi: le speranze di un buon risultato in casa Italia erano dunque affidate a Nibali (Liquigas), Visconti (Movistar), Nocentini (Ag2r) e allo splendido vincitore dell’Amstel Gasparotto (Astana).
I primi attaccanti di giornata sono stati Christensen (Saxo Bank) e il nostro Ratto (Liquigas) ma il gruppo non ha concesso spazio fino al km 55 quando hanno preso il largo Bellemakers (Landbouwkrediet) e Roux (Fdj), all’inseguimento dei quali si è successivamente portato De Wilde (Accent Jobs), che pur non riuscendo mai a riportarsi primi due ha insistito nella sua azione per decine di km prima di rialzarsi e attendere il gruppo che, guidato dalla Katusha e dalla Lotto-Belisol, ha concesso un vantaggio massimo di 7′ ai due battistrada prima di iniziare a ridurre il gap.
Il primo a scatenare la bagarre all’interno del plotone è stato a 40 km dal traguardo Andy Schleck, evidentemente al servizio del fratello Frank, in compagnia di Fofonov (Astana) e Trofimov (Katusha) che però si è mantenuto a ruota degli altri due. Il motivo tattico della gara di qui in avanti è stato infatti quello della formazione russa impegnata ad annullare tutti gli attacchi sia tirando in testa al gruppo, il che ha portato anche al ricongiungimento con Bellemakers e Roux a 15 km dalla conclusione, che inserendo uomini per disturbare le azioni altrui che infatti sono state tutte di breve durata: ci hanno provato a più riprese soprattutto gli uomini della Movistar, segno che Valverde non era in giornata, dapprima con Rui Costa, poi con Visconti in compagnia di Slagter (Rabobank) e infine con Kiryienka marcato stretto da Vicioso ma i soli a guadagnare un leggero margine sono stati i due ex bikers Hesjedal (Garmin) e Nordhaug, che memore forse della caduta insieme a Cunego sul Cauberg ha preferito non attendere il muro di Huy, che hanno allungato sulla côte de Villers-le-Bouillet, e si sono presentati ai piedi dello strappo finale con una decina di secondi sul resto del gruppo forte ancora di una sessantina di unità.
Non c’è stato comunque nulla da fare per il canadese e il norvegese ripresi già sulle prime rampe sotto l’impulso di Van Den Broeck (Lotto-Belisol) che ha riportato sotto il compagno Vanendert alla cui ruota c’erano Albasini (GreenEdge), Gilbert, un pimpante Nibali e Rodriguez: ai 400 metri dal traguardo Purito però è partito a velocità doppia e ha semplicemente annichilito la concorrenza conquistando il suo primo successo alla Freccia Vallone, nonchè il primo della carriera in una grande classica, dopo i secondi posti del 2010 e del 2011. Alle spalle del dominatore catalano la lotta per le piazze d’onore è invece stata molto accesa con Albasini, mai visto in passato su questi livelli al di là della recente vittoria al Giro di Catalogna, che ha saltato Gilbert negli ultimi metri chiudendo al 2° posto davanti al campione belga, a Vanendert e al sempre protagonista delle ultime corse Kiserlovski mentre Nibali ha accusato un lieve calo nel finale chiudendo 8° dietro anche a Daniel Martin (Garmin) e Mollema (Rabobank): immediatamente alle spalle del siciliano si è piazzato un ottimo Ulissi (Lampre), che in queste condizioni sarà valida spalla per Cunego alla Liegi, con Van den Broeck 10°, Gasparotto che si è difeso al meglio su un arrivo ben più duro del Cauberg 11° e Nocentini 12°, mentre non sono mai stati protagonisti Frank Schleck 20°, Valverde che inizia probabilmente a risentire della lunga inattività dopo il grande avvio di stagione 46° e Andy Schleck addirittura 81°. Con questi uomini lontani da una condizione accettabile, Gilbert che non è il marziano visto nel 2011 e Rodriguez la cui tenuta sui lunghi chilometraggi resta un’incognita ci apprestiamo a vivere una Liegi-Bastogne-Liegi apertissima nella quale in tanti potranno dire la loro nella lotta per il successo.
Marco Salonna.
PINOTTI E PHINNEY FANNO VOLARE LA BMC
La formazione di Lelangue conquista la cronosquadre di apertura del Giro del Trentino grazie soprattutto al pluricampione italiano di specialità e all’astro nascente statunitense che conquista la maglia di leader. Sul podio Astana e un’ottima Csf, sfortunate Lampre e Liquigas
Foto copertina: la BMC lanciata verso il successo nella cronosquadre di Arco (foto Bettini)
Si è aperta con una cronosquadre di 14,3 km da Riva del Garda ad Arco la 36a edizione di un Giro del Trentino che per il resto sarà più che mai dedicato agli scalatori con tre arrivi consecutivi in quota tra spicca quello in cima alle tremende rampe che portano a Punta Veleno nel terzo giorno di gara: terreno ideale per preparare al meglio il Giro d’Italia e i pretendenti alla maglia rosa si sono presentati in massa alla partenza da Scarponi (Lampre) a Basso (Liquigas) passando per Kreuziger (Astana), Rujano (Androni), Pozzovivo (Csf), Gadret (Ag2r) e Pinotti (Bmc) insieme ai rispettivi gregari; accanto a loro atleti che puntano al Tour de France come Rolland e Kern (Europcar) e Roche (Ag2r) e altri che non essendo la loro squadra stata invitata alle due grandi corse a tappe puntano a fare risultato in Trentino, su tutti Betancur e Di Luca (Acqua&Sapone), mentre un discorso a parte va fatto per Cunego (Lampre) che in attesa di sciogliere i dubbi su una eventuale partecipazione al Giro ha scelto di saltare la Freccia Vallone e di utilizzare questi quattro giorni di gara per arrivare al top della condizione alla Liegi-Bastogne-Liegi.
Potendo contare su due poderosi passisti come Pinotti e Phinney ma anche un Ballan in grandissima condizione dopo i due terzi posti a Fiandre e Roubaix la Bmc era la formazione da battere e non ha deluso le aspettative facendo segnare il miglior tempo già al rilevamento di metà percorso e chiudendo in 15′50” con 10” di margine sull’Astana di Kreuziger, che all’intertempo era in scia alla formazione di Lelangue per poi calare leggermente nella seconda parte; splendida alla luce di un roster infarcito di scalatori la prestazione della Csf 3a a 12” e oltre le aspettative sono andate anche l’Androni 4° a 15” e l’Acqua&Sapone 5° a 16”: ci si attendeva qualcosa di più dalla Liquigas 6° a 19” e dalla Lampre 7° a 23” ma i biancoverdi di Amadio sono stati rallentati da una curva sbagliata da due corridori che ha fatto perdere a tutta la squadra una decina di secondi e i blufucsia di Damiani sono stati costretti a correre quasi tutta la prova in sei a causa di una caduta senza conseguenze di Possoni e Lloyd avvenuta nelle fasi iniziali. Nulla da fare anche per la NetApp che non ha ripetuto la prova della Coppi e Bartali chiudendo con lo stesso tempo della Lampre e per l’Ag2r di Gadret che ha perso addirittura 52”.
Il primo degli atleti Bmc a tagliare il traguardo è stato Phinney che indossa dunque la maglia di leader davanti a Ballan e Pinotti mentre per quanto riguarda gli uomini di classifica Kreuziger ha un distacco di 10”, Pozzovivo di 12”, Rujano di 15”, Di Luca di 16”, Basso di 19” e Scarponi e Cunego di 23”. La seconda tappa, 152 km da Mori a Sant’Orsola Terme, presenterà le prime salite con Vigolo Vattaro in avvio, il Passo Redebus a 30 km dal traguardo e gli ultimi 9,3 km tutti all’insù con una pendenza media del 5,7%: nulla di trascendentale ma davanti rimarranno i migliori e si inizierà a capire chi sta bene e chi no.
Marco Salonna
17-04-2012
aprile 18, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO DEL TRENTINO
La formazione statunitense BMC Racing Team si è imposta nella prima tappa, cronometro a squadre Riva del Garda – Arco, percorrendo 14,3 Km in 15′51″, alla media di 54,132 Km/h. Ha preceduto di 10″ la kazaka Astana Pro Team e di 12″ l’italiana Colnago – CSF Inox. Lo statunitense Taylor Phinney (BMC Racing Team) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo degli italiani Alessandro Ballan (BMC Racing Team) e Marco Pinotti (BMC Racing Team).
LE TOUR DE FILIPINAS
Il filippino Joel Calderon (Mail and More) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Bayombong – Baguio City, percorrendo 133,8 Km in 4h36′06″, alla media di 29,076 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Baler Ravina (GO21) e di 1′50″ il malaysiano Loh. In classifica si impone Ravina con 16″ su Loh e 1′30″ su Calderon.
TOSCANA TERRA DI CICLISMO – COPPA DELLE NAZIONI
Il dilettante italiano Enrico Barbin (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella prima tappa, Figline Valdarno – Scarperia, percorrendo 160,1 Km in 3h53′21″, alla media di 41,165 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Lutsenko e di 4″ lo sloveno Tratnik.