CONTINUA IL MOMENTO SUPER DI ALBASINI IN CATALOGNA

marzo 21, 2012 by Redazione  
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E’ ancora il corridore ticinese della Greenedge il grande protagonista della Volta Ciclista a Catalunya, vincendo anche la 2° tappa con partenza e arrivo a Girona. In attesa del tappone di domani quest’oggi si sono viste due ottime prestazioni di Damiano Cunego e Matteo Carrara: che succederà mercoledì?

Foto copertina: il bis di Albasini a Gerona (foto Rafael Gómez Alonso)

Albasini – Greenedge è un connubbio che sta strepitosamente nascendo sulle strade della Catalogna.
C’è da dire che a differenza della vittoria di ieri, quella ottenuta oggi dal corridore svizzero è stata decisamente più sorprendente, essendosi nascosto fino agli ultimi 300 metri.
Venendo allo svolgersi della tappa, caratterizzata dalla fuga di 3 uomini: Jordi Simòn, Julian Sanchez e Cyril Bessy raggiungono un vantaggio massimo di 7′12” sul gruppo tirato dalla Greenedge. Nei pressi del GPM dell’Alt de la Ganga (3°cat.) vengono ripresi i 3 fuggitivi ma a sorpresa avviene la debacle di Valverde che scollina con circa 50” di ritardo dal gruppo. Ma tutto si prova a decidere sulla salita dell’Alt Dels Angels, un gran premio della montagna di Prima Categoria a soli 15 km dal termine. A pochi km dalla cima arriva l’attacco di Damiano Cunego che insieme a Martin e Carrara tenta il colpaccio provandoci poi anche sulla successiva discesa, ma il gruppo è li e il trio viene ripreso a 3 km dall’arrivo. C’è il Team Sky che con un Wiggins in versione gregario per i compagni Uran e Porte: a 300 metri dal termine sbuca fuori dal gruppo la maglia bianca di Albasini che ha la meglio sul bravissimo Dario Cataldo, Uran e un bravo Damiano Cunego, che ha avuto la forza di disputare lo sprint nonostante le energie spese nel finale di tappa. Valverde chiude la sua difficile giornata a circa 2 minuti di ritardo e che cosa farà il murciano domani nel tappone di Port-Ainè è un dilemma: calo di condizione o crisi giornaliera? Lo potremo solamente sapere grazie a quello che domani dirà la strada.

Andrea Giorgini

19-03-2012

marzo 20, 2012 by Redazione  
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VOLTA A CATALUNYA
L’elvetico Michael Albasini (GreenEdge Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Calella, percorrendo 138,9 Km in 3h20′04″, alla media di 41,656 Km/h. Ha preceduto di 42″ e 1′14″ i francesi Delaplace ed Edet. Miglior italiano Fabio Sabatini (Liquigas-Cannondale), 8° a 1′32″.

VUELTA MEXICO TELMEX
Il colombiano Oscar Sevilla (Empacadora San Marcos) si è imposto nella seconda tappa, Taxco – Metepec, percorrendo 136,2 Km in 3h44′31″, alla media di 36,398 Km/h. Ha preceduto di 2′51″ e 3′03″ i connazionali Rodas e Stiber. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 61° a 17′04″. Sevilla è il nuovo leader della classifica con 2′51″ su Rodas e 3′03″ sul cubano Alcolea. Miglior italiano Palandri, 59° a 17′04″.

TOUR DE NORMANDIE
Lo svedese Michael Olsson (Team Cykelcity.se) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Saint-Lô, percorrendo 3,4 Km in 4′34″, alla media di 44,671 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Bovenhuis e di 3″ il neozelandese Scully. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard – Trek Continental Team), 31° a 13″.

TRA SANREMO E CALELLA LA DISTANZA E’ BREVE PER LA GREENEDGE

marzo 19, 2012 by Redazione  
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A due soli giorni dal successo di Gerrans nella Classicissima, tocca al suo compagno di squadra Michael Albasini vincere la frazione di apertura della Volta Ciclista a Catalunya. Per lo svizzero è un successo in solitaria strameritato, davanti ai francesi Delaplace ed Edet, mentre Van Hummel che regola il gruppo allo sprint.

Foto copertina: Albasini primo a Calella (foto AFP)

La squadra World Tour “made in Australia” è decisamente la protagonista principale di questi ultimi giorni. A distanza di 48 ore dalla vittoria di Simon Gerrans a Sanremo, lo svizzero Michael Albasini compie l’impresa del giorno nella tappa di apertura del Giro di Catalogna, disputata intorno alla cittadina di Calella. Nonostante il breve chilometraggio (138 km), non è stata altimetricamente una tappa facile: ben 3 sono stati i GPM, con il Coll Formic addirittura di prima categoria posto a metà gara. Sull’Alt de Viladrau (2° cat.) passa per primo Timothy Duggan (Liquigas – Cannondale), davanti a Delaplace (Saur Sojasun) e Gastauer (AG2R – La Mondiale). Sul Coll Formic inizia lo show di Albasini che scollina al comando della testa della corsa con 3′ circa sul gruppo inseguitore e poi crea l’attacco decisivo sulla terza salita di giornata, l’Alt de Collsacreu. All’inseguimento a pochi km da Calella c’è il duo transalpino Delaplace – Edet con gli altri ex membri della fuga che piano piano vengono riassorbiti dal gruppo. Albasini però fila veloce come un treno e gestisce molto bene il suo vantaggio portando a casa un successo molto importante. Delaplace si libera del compagno di inseguimento e arriva a 40” dallo svizzero, mentre Edet chiude a 1′14”. Gastauer e Duggan vengono raggiunti dal gruppo proprio sul traguardo con l’olandese Van Hummel che vince lo sprint generale a 1′42” di distacco. Per Albasini è dominio nelle varie classifiche (escludendo la classifica dei giovani) e già domani dovrà cercare di gestire la propria leadership in una tappa impegnativa che presenta il GPM di Alt Dels Angels a soli 14 km dall’arrivo a Girona: è l’antipasto della tappa regina, in programma mercoledi con arrivo a Port-Ainè.

Andrea Giorgini

FDJ PIGLIATUTTO, DEMARE CALA IL POKER

marzo 19, 2012 by Redazione  
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Complice una caduta nelle fasi finali gli uomini di Marc Madiot monopolizzano le prime posizioni dello Cholet-Pays de Loire con il campiome mondiale under 23 che precede Mangel e il compagno di squadra Delage conquistando il quarto successo stagionale mentre nella volata del gruppo si distingue il marchigiano Lasca che giunge 8°

Foto copertina: il successo di Demare a Cholet (foto Marc Roger)

La 35a edizione dello Cholet-Pays de Loire si è disputata lungo un percorso di 199 km con partenza e arrivo nella cittadina francese caratterizzato da ben dieci salite contrassegnate, ultima delle quali la Côte de la Séguinière a poco meno di 6 km al traguardo, e altri saliscendi per un totale di circa 2500 metri di dislivello: ciò non toglie che in passato sono riusciti a imporsi sprinter puri come Kirsipuu capace di fare tripletta tra il 1997 e il 1999 e in tempi più recenti Casper, Sutton e Haedo mentre nella passata edizione il successo è andato a Voeckler davanti a Gallopin e Giraud. L’alsaziano della Europcar malgrado un avvio di stagione non esaltante si è presentato come stella di quest’edizione insieme a Westra (Vacansoleil), reduce da una straordinaria Parigi-Nizza con Bouhanni, Démare e Fedrigo (Fdj), Duque e Vogondy (Cofidis), Hivert (Saur-Sojasun), Van Goolen (Accent Jobs), Lequatre e Vachon (Bretagne), Alexander Efimkin e Bodrogi (Team Type 1) e Romain Feillu (Vacansoleil) pronti a dire la loro; al via anche i nostri Fortin (Team Type 1), Lasca (Caja Rural), Selvaggi e Pavarin (Vacansoleil).
La corsa è vissuta sulla fuga nata al km 20 di Duret (Bretagne), Jarrier (Véranda Rideau-U), Pichot (Europcar) e Talabardon (Saur-Sojasun) che hanno guadagnato fino a 6′ nella prima parte del percorso, quella più impegnativa con 8 delle 10 côtes previste nei primi 113 km, ma in seguito hanno prestato il fianco al ritorno del gruppo con la Fdj che ha fatto capire subito le sue intenzioni portandosi al comando e andando a riprendere i battistrada a 12 km dalla conclusione. Sulla carta il lavoro degli uomini di Marc Madiot era finalizzato a una volata di Bouhanni o di Démare ma una caduta avvenuta nelle prime posizioni del plotone proprio sulle rampe della Côte de la Séguinière ha rimescolato facendo sì che al comando si trovassero il campione del mondo under 23 di Copenhagen insieme ai compagni Delage e Fédrigo, a Mangel (Saur-Sojasun) e a Petit (Cofidis) che in Danimarca si era piazzato secondo proprio dietro al connazionale. Negli ultimi km Fédrigo, atleta reduce da un 2011 da dimenticare ma in grado in passato di imporsi in tre tappe del Tour de France nonchè ex campione nazionale, ha svolto il grosso del lavoro e Delage ha tirato la volata a Démare che non ha avuto difficoltà a regolare Mangel e lo stesso Delage mentre Petit e Fédrigo hanno preceduto di pochi metri il grosso del gruppo con Romain Feillu 6° davanti a Hivert e all’anconetano Lasca che ha nuovamente mostrato una buona predisposizione per lo sprint dopo i piazzamenti già ottenuti al Tour de San Luis e della Volta ao Algarve: per quanto riguarda Démare, giusto al quarto successo stagionale, è ancora presto per dire se siamo di fronte o meno alla nuova stella del ciclismo transalpino ma indubbiamente i primi mesi della sua avventura tra i pro fanno ben sperare. Il prossimo appuntamento sulle strade francesi che vedrà molti più big al via sarà quello del Critérium International in programma in Corsica il 24 e 25 marzo.

Marco Salonna

18-04-2012

marzo 19, 2012 by Redazione  
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CHOLET – PAYS DE LOIRE

Il francese Arnaud Démare (FDJ – Big Mat) si è imposto nella classica francese, circuito di Cholet, percorrendo 200 Km in 5h07′20″, alla media di 39,045 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mangel e Delage. Miglior italiano Francesco Lasca (Caja Rural), 8° a 2″.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Il tedesco Nikias Arndt (LKT Team Brandenburg) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pisino – Umago, percorrendo 169 Km in 3h48′23″, alla media di 44,399 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Poppel e lo sloveno Kump. Miglior italiano Roberto Cesaro (Meridiana Kamen Team), 6°. In classifica si impone l’austriaco Markus Eibegger (RC Arbö Gourmetfein Wels) con 3″ su Van Poppe e 5″ su Kump. Miglior italiano Biondo, 23° a 45″. Miglior italiano Cesaro, 22° a 1′25″

VUELTA MEXICO TELMEX
L’uruguayano Héctor Aguilar Figueiras (Funvic – Pindamonhangaba) si è imposto nella prima tappa, circuito di Acapulco, percorrendo 100 Km in 1h58′26″, alla media di 50,661 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Antogna e il cubano Alcolea. Miglior italiano Marino Palandri (Amore e Vita), 20°.

LA ROUE TOURANGELLE

Il russo Vyacheslav Kuznetsov (Itera – Katusha) si è imposto nella corsa francese, Vernou – Tours, percorrendo 192 Km in 4h28′37″, alla media di 42,886 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tunisino Chtioui e il russo Boev.

CAMPIONATI NAZIONALI OCEANIA
Disputate a Queenstown (Nuova Zelanda) le prove in linea uomini. Titoli per il neozelandese Paul Odlin per gli elite e per l’australiano Nick Aitken per gli U23

GRAN PREMIO SAN GIUSEPPE (dilettanti)

Il russo Ilya Gorodnichev (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno) si è imposto nella corsa marchigiana, circuito di Montecassiano, percorrendo 167 Km in 4h09′53″, alla media di 40,099 Km/h. Ha preceduto di 12″ gli italiani Manuel Capillo (Brunero – Camel – Pedalando in Langa) e Matteo Belli (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno)

POPOLARISSIMA (dilettanti)

L’italiano Marco Benfatto (Team Idea 2010) si è imposto nella corsa veneta, circuito di Treviso, percorrendo 154 Km in 3h21′52″, alla media di 45,772 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alberto Cecchin (Team Marchiol-Emisfero-Site) e Davide Gomirato (Petroli Firenze)

VACHON, FUGA VINCENTE

marzo 18, 2012 by Redazione  
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Il francese si aggiudica la Classi Pays de Loire dopo una fuga di 30k chiusasi con un testa a testa con Selvaggi. Chiude il podio Delfosse, mentre il gruppo giunge con 20” di ritardo.

Foto copertina: la premiazione di Vachon (www.eurosport.fr(

200km frizzanti hanno caratterizzato la Classica Pays de Loire, percorso reso difficile dai numerosi saliscendi e dalla pioggia che ha reso scivoloso l’asfalto. Non bastasse la gara è partita in quinta, altissima la velocità nei primi chilometri complici anche diversi tentativi di fuga quasi tutti stoppati sul nascere. Gli unici ad evadere sono Domagalski e Martinez che però vengono tenuti a circa un minuto senza possibilità di avvantaggiarsi.
Come detto protagonista è stata anche la pioggia che poco dopo metà gara causa una scivolata che spezza il gruppo in due tronconi: 30 davanti e tutti gli altri ad inseguire. Potrebbe essere l’azione buona, ma il vantaggio è troppo risicato e l’accordo non è perfetto.
Il gruppo torna compatto, ma a trenta chilometri dal termine partono sei elementi che nella loro fuga saranno favoriti anche dallo scarso accordo e in continui scatti nel gruppo inseguitore. È così che Vachon e Selvaggi riescono ad evadere anche dal drappello in fuga e andarsi a giocare la vittoria, nel testa a testa avrà poi la meglio il francese. Poco staccato, in terza posizione giunge Delfosse, Commeyne e Feillu completano la top five. Il gruppo viene invede regolato da Jacobs e Bodgogi.

Andrea Mastrangelo

GREENEDGE, L’INVINCIBILE ARMATA SBANCA ANCHE SANREMO

marzo 18, 2012 by Redazione  
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La caratteristica peculiare della corsa è, lo si sa, l’imprevedibilità e anche quest’anno abbiamo assistito ad una gara incertissima, piena di colpi di scena e ad alto tasso di spettacolarità. A vincere, per il secondo anno di fila, è un ciclista australiano che ha scelto la Parigi-Nizza come corsa di preparazione alla Classicissima, Gerrans, capace di battere nell’ordine un superlativo Fabian Cancellara e il nostro Vincenzo Nibali, recente vincitore della Tirreno-Adriatico.

Foto copertina: il podio della Milano – Sanremo 2012 (foto RCS Sport)

Simon Gerrans: chi sostiene che abbia vinto un carneade o che l’australiano abbia rubato la vittoria a Cancellara, afferma due stupidaggini e ora cercherò di spiegare il perché.
Punto primo: Gerrans è uno dei pochi corridori ad essersi aggiudicato almeno una tappa in tutti e tre i Grandi Giri, tra cui spiccano quella magnifica al Tour de France sulle Alpi, a Prato Nevoso, e quella ottenuta al Giro D’Italia sulle durissime rampe del San Luca, a Bologna; non è un campione tra i più blasonati ma è comunque un ciclista che è stato capace di ottenere un piazzamento nei primi dieci in tutte e tre le classiche delle Ardenne; quest’anno solo un pimpante Valverde si è dimostrato più veloce di lui su arrivi posti in cima a strappetti.
Punto secondo: l’australiano è stato il primo a rispondere all’allungo di Nibali sul Poggio ed è stato anche in grado di ricucire un buco creato da una trenata di Cancellara (non proprio una passeggiata!). La volata finale, vinta sull’elvetico con un esiguo margine di vantaggio, dimostra chiaramente che, se avesse dato anche un solo cambio allo scatenato corridore svizzero, avrebbe perso lo sprint finale perché si sarebbe trovato senza più energie. Quindi, bravo a Gerrans che ha saputo sfruttare al meglio le sue caratteristiche e ha letto con la giusta freddezza la particolare situazione creatasi in corsa. D’altronde, chi grida allo scandalo, alla vittoria “mutilata”, come giudicherebbe, per esempio, i trionfi di Freire? Voto: 9

Fabian Cancellara: lo stesso corridore del 2008 non avrebbe avuto difficoltà a staccare i suoi avversari. Nonostante le splendide vittorie all’Eroica e nella crono alla Tirreno-Adriatico, infatti, non mi sembra esplosivo e potente come quattro anni fa. In ogni caso si rende protagonista di una gara meravigliosa in cui ha dimostrato forza, coraggio e determinazione. In discesa è riuscito addirittura a mettere in difficoltà Nibali lungo un paio di curve e, benché non abbia ricevuto nemmeno un cambio, ha proseguito ostinato fino al traguardo e si è lanciato in una volata furiosa che, tuttavia, lo ha visto perdente seppur di poco. Anche se oggi non ha raggiunto il risultato pieno, il Treno di Berna ha ricordato a molti appassionati perché il ciclismo è lo sport più bello del mondo. Voto: 10

Vincenzo Nibali: vedere un corridore da corse a tappe lottare per la vittoria in una grande Classica, peraltro non adattissima ai suoi mezzi, fa sempre un gran piacere. In effetti, Nibali è stato il primo a menare le danze sul Poggio ma poi, nonostante sia sempre stato a ruota (nel ruolo di stopper per Sagan), non è riuscito a fare una volata come si deve. Voto: 7

Peter Sagan: giovanissimo, 22 anni, alla seconda partecipazione alla Sanremo conquista un ottimo quarto posto. L’impressione è che gli siano state tarpate le ali sul Poggio che, cioè, abbia dovuto rispettare degli ordini di scuderia impartitigli dal più vecchio e autoritario compagno di squadra, Nibali. Avrà certamente l’occasione di rifarsi. Voto: 7

Filippo Pozzato: rispetto alle ultime stagioni ci troviamo di fronte ad un corridore diverso. Molto più motivato e voglioso di vincere, nonostante abbia gareggiato con una clavicola operata da poco più di un mese è stato capace di rimanere col gruppo dei migliori, e di concludere al sesto posto, al termine di una Sanremo combattuta e “tirata”. Mi aspetto che ci regali una vittoria tra Fiandre e Roubaix. Voto: 7

Oscar Freire: ha corso nella solita maniera, sempre nella pancia del gruppo, al riparo dal vento ed attento a non sprecare la minima energia. Era alla ricerca del poker e, se non fosse stata per la generosità di Cancellara, non ci sarebbe andato molto lontano perché, quando al traguardo mancavano solo 500-600 m era già a ruota di Sagan, pronto a beffarlo. Si deve accontentare del settimo posto in quella che, con ogni probabilità, resterà la sua ultima partecipazione alla Classicissima. Voto: 5

Tom Boonen: ha fatto tirare la squadra per buona parte degli ultimi 80 km ma poi, proprio sul più bello, è venuto a mancare. Sul Poggio è apparso in sofferenza, secondo me perché, come ho già avuto modo di dire, corre troppo al vento e, in una gara di 300 km, è fondamentale sapersi muovere nel gruppo, saper limare per non ritrovarsi con le gambe vuote. Gli anni passano, sono già 32 per Boonen, e questa grande Classica sembra stregata per il fuoriclasse belga che addirittura non riesce a piazzarsi nelle prime dieci posizioni. Peccato. Voto: 4

Mark Cavendish: vedere il Campione del Mondo, dato in grande spolvero e favorito della corsa, salire sulle Manie ad un’andatura cicloturistica, è alquanto penoso. Scopriremo nei prossimi giorni quale problema gli ha impedito di essere competitivo. Voto: 2

Philippe Gilbert: la caduta patita al termine della salita della Cipressa è stata causata dalla sfortuna o da una disattenzione dovuta a stanchezza fisica? Quest’anno, infatti, il dominatore assoluto delle Classiche della scorsa stagione è in forte ritardo di condizione, non si sa se per scelta o meno. Resta il fatto che Gilbert ha interpretato questa Sanremo nettamente al di sotto delle sue potenzialità. Dato, però, che l’incidente lo ha messo fuori gioco prima del Poggio, dove non so cosa avrebbe potuto combinare, non mi sento di esprimere un giudizio sull’atleta. Il Giro delle Fiandre che si correrà fra 15 giorni servirà a dare una risposta alla domanda iniziale. Voto: S.V.

Alessandro Ballan: quest’anno, che corre per un team (la BMC) in cui sono presenti pochi soldati e troppi caporali, deve saper sfruttare al massimo ogni occasione per poter giocare le sue carte. Alla Sanremo, per esempio, dove non era presente Thor Hushovd e che ha visto la partecipazione di un Gilbert non al cento percento, doveva rappresentare, per l’atleta veneto, un’opportunità assolutamente da non sprecare. Invece, sebbene abbia messo alla frusta la squadra, sul Poggio è stato inesistente. E pensare che alla vigilia della corsa aveva dichiarato di sentirsi in piena forma e che proprio quella salita lo ha esaltato parecchie volte gli anni passati. Voto: 4

E. Boasson Hagen: assolutamente insufficiente la gara del norvegese che avrebbe dovuto sfruttare la defaillance del capitano designato per la corsa, Cavendish. Totalmente deficitaria anche la strategia adottata dal Team SKY (voto: 3) che, invece di sacrificare fior di gregari nel vano tentativo di far rientrare un Cavendish evidentemente fuori condizione, avrebbe dovuto preservare gli uomini per supportare al meglio il valente Boasson. Voto: 2

Matthew Goss: il vincitore uscente si rende protagonista di una gara opaca, in cui già dal Poggio è apparso in evidente difficoltà. Per fortuna, Gerrans, suo compagno di squadra, è riuscito a compensare con un bellissimo successo la giornata no del suo capitano. Voto: 4

Francesco Gandolfi

17-04-2012

marzo 18, 2012 by Redazione  
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MILANO – SANREMO

L’australiano Simon Gerrans (Greenedge Cycling Team) si è imposto nella classica italiana, percorrendo 298 Km in 6h59′24″, alla media di 42,632 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Cancellara e l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale).

CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE

Il francese Florian Vachon (Bretagne – Schuller) si è imposto nella classica francese, circuito di La Haye Fouassiere, percorrendo 184,8 Km in 4h33′40″, alla media di 40.516 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mirko Selvaggi (Vacansoleil-Dcm Pro Cycling Team) e di 16″ il belga Delfosse.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
L’austriaco Markus Eibegger (RC Arbö Gourmetfein Wels) si è imposto nella seconda tappa, Orsera – Montona percorrendo 157 Km in 3h56′11″, alla media di 39,884 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’ucraino Bileka e il croato Durasek. Miglior italiano Alberto Di Lorenzo (Meridiana Kamen Team), 8° a 11″. Eibegger è il nuovo leader della classifica, con 7″ sullo sloveno Kump e 8″ sull’olandese Van Poppel. Miglior italiano Roberto Cesaro, 22° a 1′22″ (Meridiana Kamen Team)

TOUR DU CAMEROUN

Il ceco Milan Barenyi si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Pouma – Yaoundé, percorrendo 131 Km in 3h32′10″, alla media di 37,046 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ivoriano Ngock Yves Ngue e il camerunense Tekou. In classifica si impone Ngue con 1′58″ sul francese Graczyk e 1′59″ sull’ivoriano Fofana.

CAMPIONATI NAZIONALI OCEANIA
Disputata a Queenstown (Nuova Zelanda) la prova in linea donne, conquistata dall’australiana Gracie Elvin.

TUTTO COME UN ANNO FA: CANCELLARA DOMINA, L’AUSTRALIA VINCE

marzo 17, 2012 by Redazione  
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Il fuoriclasse elvetico risponde all’attacco di Nibali, ottimo terzo al traguardo, e Gerrans sul Poggio e tira praticamente da solo negli ultimi 6 km per poi venire beffato in volata dal 31enne di Melbourne, secondo canguro ad aggiudicarsi la Sanremo dopo il suo attuale compagno di squadra Goss nel 2011. A Sagan la volata dei battuti, subito fuori gioco Cavendish.

Foto copertina: il successo di Gerrans alla Milano – Sanremo (foto Bettini)

I 106 anni di storia e il percorso sulla carta non impegnativo ma proprio per questo di difficile interpretazione hanno fatto della Milano-Sanremo una corsa dal fascino misterioso con atleti veloci in volata come il campione del mondo Cavendish (Sky), Farrar (Garmin), Freire (Rabobank), Petacchi (Lampre), Greipel (Lotto-Belisol), Boonen (Omega-QuickStep) e il vincitore dell’edizione 2011 Goss (GreenEdge), altri in grado di fare la differenza con un’azione da finisseur come Gilbert (Bmc), Pozzato (Farnese) e Nibali (Liquigas) e altri ancora in grado di fare entrambe le cose come Cancellara (Radioshack), Boasson Hagen (Sky) e Sagan (Liquigas) senza contare gli innumerevoli altri nomi più o meno illustri candidati a un posto al sole in una corsa apertissima come poche altre.
Alla vigilia si temeva per le condizioni meteo e invece la gara si è disputata con un clima primaverile e solo un leggero vento contrario una volta approdati in Liguria con Cheng Ji (Project 1T4I), Suarez (Colombia-Coldeportes), Gruzdev (Astana), Pagani (CSF), Laengen (Team Type 1), Oroz (Euskaltel), De Negri (Farnese), Morkov (Saxo Bank) e Berdos (UtensilNord) che hanno vissuto la loro giornata di gloria andando in fuga dopo pochi km e guadagnando fino a 13′ sul plotone ridottisi a poco più di 4 sotto la spinta principalmente di Sky e Farnese all’imbocco della salita delle Manie, primo punto chiave del percorso posto al km 204 di gara. Sull’ascesa introdotta nel 2008 che aveva prodotto grandissima selezione un anno fa gli uomini della Liquigas si sono portati al comando con un’andatura in realtà non molto sostenuta ma sufficiente per mettere in difficoltà una cinquantina di atleti tra cui Farrar e soprattutto Cavendish, che in ogni caso era apparso poco brillante già alla Tirreno-Adriatico malgrado il successo di tappa in quel di Donoratico. a questo punto il ritmo si è improvvisamente alzato nei km successivi con Bmc, Katusha, Farnese e Omega-QuickStep a tirare a tutta per impedire il rientro del britannico sia dietro con gli uomini della Sky a supportare il loro leader che non è però più riuscito a rientrare: queste accelerazioni si sono fatte sentire nelle gambe dei corridori nel finale della corsa e ancor prima in quelle di Petacchi, indebolito da un’infezione intestinale che ne aveva messo in forse la partecipazione alla Sanremo, che ha alzato bandiera bianca sul Capo Berta.
Una volta ripresi i fuggitivi iniziali e tagliato fuori definitivamente Cavendish è seguita una lunga fase di attendismo proseguita sulla Cipressa affrontata a ritmo relativamente blando con ancora la Liquigas in testa e i soli Hoogerland (Vacansoleil) e Vila (Utensilnord) a tentare di andarsene venendo però immediatamente riassorbiti e si sarebbe arrivati senza colpo ferire all’imbocco Poggio se non fosse per la caduta che ha coinvolto direttamente Gilbert, che sembrava finalmente in buona giornata dopo un avvio di stagione in cui è stato la brutta copia dell’atleta dominante nel 2011, e indirettamente Di Luca (Acqua&Sapone) che è rimasto intruppato in un gruppo di una trentina di unità dicendo addio a ogni speranza di ben figurare.
Sulle prime rampe è stato ancora la Liquigas con Agnoli, successivamente raggiunto e superato da Madrazo (Movistar) a smuovere le acque in vista di un attacco di Nibali che puntualmente è avvenuto a 1 km dallo scollinamento: il recente vincitore della Tirreno-Adriatico si è alzato sui pedali con grande potenza e solo il campione australiano Gerrans (GreenEdge) è riuscito a prenderne immediatamente la ruota mentre Cancellara rimasto inizialmente sorpreso ha operato una progressione impressionante lasciando sul posto tutti gli altri, riportandosi sui primi due in cima al Poggio e prendendo il comando. Con il diretto di Berna a disegnare le curve in discesa e a mulinare i lunghi rapporti, senza ricevere nessun cambio dai compagni d’avventura se non uno brevissimo da Gerrans mentre Nibali si è mantenuto a ruota sperando nel rientro di Sagan, nei 3 km che separavano la fine della stessa dal traguardo di via Roma è apparso subito chiaro che i tre atleti di testa si sarebbero giocati il successo malgrado il grande impegno degli uomini della Katusha nel gruppetto degli inseguitori. Cancellara ha semplicemente tirato dritto fino agli ultimi 200 metri incurante dei due uomini che aveva a ruota ma nulla ha potuto allo sprint di fronte alla maggiore freschezza di Gerrans che ha portato a casa un successo insperato dopo la caduta che ne aveva condizionato il rendimento alla Parigi-Nizza e oltre a essere il secondo australiano di fila a vincere la Sanremo dopo il successo del suo attuale compagno di squadra Goss, che dal canto suo non è mai stato in corsa, può essere considerato il primo corridore con caratteristiche non da sprinter nè da passista veloce ad aggiudicarsi la Classicissima dopo Tchmil nel 1999, chiaro segnale di una corsa che alla lunga si è rivelata più impegnativa del previsto. Nibali non ha avuto chances e ha dovuto accontentarsi del terzo posto davanti a Sagan che ha regolato Degenkolb (Project1T4I), un ritrovato Pozzato, ultimo azzurro a imporsi nella Sanremo nel 2006, e Freire nella volata per il 4° posto, cui non hanno partecipato Van Avermaet (Bmc) e Boonen volati in terra senza conseguenze nell’ultima curva: con il senno del poi viene da pensare che se Nibali non fosse scattato sul Poggio e fosse rimasto al fianco di Sagan probabilmente lo slovacco avrebbe avuto maggiori chances. I corridori saranno ora attesi dalle sfide della campagna del Nord con la Gand-Wevelgem, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix in rapida successione dal 25 marzo all’8 aprile.

Marco Salonna

16-04-2012

marzo 17, 2012 by Redazione  
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HANDZAME CLASSIC

L’italiano Francesco Chicchi (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella corsa belga, Kortemark – Handzame, percorrendo 194,5 Km in 4h10′, alla media di 46,680 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kittel e il britannico Blythe

TOUR DE TAIWAN

L’australiano Jonathan Cantwell (Team Saxo Bank) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Kaohsiung City, percorrendo 150 Km in 2h47′18″, alla media di 53,795 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Roberto Ferrari (Androni Giocattoli – C.I.P.I) e il malaysiano Othman. In classifica si impone l’australiano Rhys Pollock (Drapac Cycling) con 2″ sul cinese Wong e 6″ sul tedesco Müller. Miglior italiano Ferrari, 6° a 26″.

ISTARSKO PROLJECE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)

Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Parenzo – Albona, percorrendo 159 Km in 3h50′41″, alla media di 41,355 Km/h. Ha preceduto di 9″ il connazionale Polanc e l’austriaco Eibegger. Miglior italiano Maurizio Biondo (Meridiana Kamen Team), 24° a 28″. Kump è il nuovo leader della classifica, con 19″ sull’olandese Van Poppel e 20″ su Polanc. Miglior italiano Biondo, 23° a 45″.

CIRCUIT D’ALGER

Il greco Ioannis Tamouridis si è imposto nella corsa algerina percorrendo 105 Km in 2h45′38″, alla media di 38,036 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Debretsion Baranceal e di 14″ il marocchino Ayoune.

TOUR DU CAMEROUN

Oggi riposo

CAMPIONATI NAZIONALI OCEANIA
Disputate a Queenstown (Nuova Zelanda) le prova a cronometro: titoli all’australiano Alexander Morgan (uomini U19), all’australiano Damien Howson (uomini U23), al neozelandese Samuel Horgan (uomini elite), all’australiana Allison Rice (donne U19), e all’australiana Shara Gillow (donne elite)

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