07-02-2012

febbraio 8, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF QATAR
Il britannico Mark Cavendish (Sky Procycling) si è imposto nella terza tappa, Dukhan – Al Gharafa Stadium , percorrendo 146,5 Km in 3h23′48″, alla media di 43,130 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Tom Boonen (Omega Pharma-QuickStep) e il lituano Kruopis. Miglior italiano Christian Benenati (Farnese Vini-Selle Italia), 40° a 1′29″. Boonen ha conservato la testa della classifica con 6″ sullo statunitense Farrar e 8″ su Cavendish. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 37° a 1′45″.

TROFEO DEIA’ (Spagna)
Il norvegese Lars Peter Nordhaug (Sky Pro Cycling) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Deià, percorrendo 151 Km in 3h55′27″, alla media di 38,479 Km/h. Ha preceduto di 26″ il portoghese Costa e di 28″ il colombiano Henao. Miglior italiano Salvatore Puccio (Sky Pro Cycling)

UNA SENTENZA ORMAI AVARIATA

febbraio 7, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Si è chiuso con una sentenza di colpevolezza, dopo circa un anno e mezzo, il caso-clenbuterolo con protagonista Alberto Contador, condannato dal TAS di Losanna ad una squalifica dalle competizioni di due anni. In virtù della retroattività della pena, il madrileno tornerà alle gare nel prossimo agosto. Assegnati a tavolino ad Andy Schleck e Michele Scarponi il Tour 2010 e il Giro 2011.

Foto copertina: Alberto Contador impegnato nel Tour San Luis, pochi giorni prima della sentenza (foto Bettini)

565 giorni per giungere ad una sentenza che lascia adito a parecchi dubbi, nella sostanza e ancor più nella misura. Tanto è servito al TAS di Losanna per infliggere ad Alberto Contador una squalifica di due anni per i 50 picogrammi di clenbuterolo rinvenuti nei campioni di urina prelevati il 21 luglio 2010, secondo giorno di riposo del Tour de France che il madrileno si stava giocando sul filo dei secondi con Andy Schleck.
Dopo Alejandro Valverde, dunque, la Spagna perde anche l’altro e più illustre miracolato dell’Operacion Puerto, l’inchiesta che cinque anni e mezzo fa aveva sconvolto il ciclismo mondiale (un po’ di meno – troppo di meno secondo molti – quello iberico), a seguito di un verdetto che non fuga le perplessità su una vicenda trascinatasi in ogni caso per un tempo insensatamente lungo. I 50 picogrammi di clenbuterolo non costituiscono una ragione sufficiente per la squalifica, ma soltanto per ritenere probabile l’uso di doping. E se il principio della colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio deve valere anche entro le mura di un tribunale sportivo, l’impressione è che alla fine – al di là del legittimo convincimento di ognuno circa la colpevolezza o meno di Contador – ad avere la meglio sia stata la voglia di punire un atleta da tempo circondato da parecchi sospetti.
L’ennesimo totem del ciclismo viene dunque infangato dall’onta del doping, ma lo spagnolo non è il solo ad uscire a pezzi da una vicenda che aveva ormai da tempo assunto i contorni del ridicolo. Ancor più imbarazzante risulta la posizione della sua federciclismo, clamorosamente sconfessata dopo aver di fatto graziato Contador, per la felicità di chi già da tempo vede nella federazione iberica uno dei più grossi cancri da estirpare nella lotta al doping. Non solo, ma è tutto lo sport spagnolo a veder distrutto uno dei simboli del momento magico che gli iberici sembrano vivere da alcuni anni a questa parte in svariate discipline, e sul quale aleggiano sospetti che già la misteriosa scomparsa di molti nomi dai fascicoli dell’OP, che pareva inizialmente dover coinvolgere atleti di altri settori (si parlò all’epoca di tennisti e calciatori di spicco), aveva contribuito a sollevare. Senza voler insinuare che a Madrid si annidi l’equivalente ciclistico di quello che in un recente passato fu la federazione statunitense per l’atletica leggera (per chi ignorasse il caso: oltre 100 positività insabbiate, tre delle quali riguardanti tale Carl Lewis), la tendenza della federciclismo spagnola alla protezione dei suoi atleti autorizza perlomeno a storcere il naso, e il fatto che addirittura l’ex premier Zapatero – in un momento difficile a ben altri e più seri livelli – si sia scomodato per fare pressioni sugli organi nazionali competenti affinché Contador venisse risparmiato non depone a favore.
Male ne esce l’UCI, che pareva in un primo tempo decisa a non far neppure emergere il caso, e che, una volta venuta a galla la vicenda, è riuscita anche a presentare in ritardo il proprio ricorso, causando una vergognosa dilatazione dei tempi.
Ancora peggiori, se possibile, gli effetti che la questione ha avuto e avrà sull’immagine del ciclismo presso il pubblico, che vedrà rafforzata la propria ottusa concezione della bicicletta come patria del doping, del corridore come macchina alimentata a EPO e affini. Un’immagine in realtà dovuta al fatto che – con qualche deprecabile eccezione – lo sport del pedale rientra nel ristrettissimo club delle discipline che combattono seriamente la battaglia contro il doping, laddove tante altre preferiscono chiudere più comodamente un occhio o due.
Poi, certo, viene lui, il diretto interessato. Un corridore che fino a ieri rientrava nell’esclusiva e prestigiosissima schiera di coloro che, senza potersi fregiare dello status di campionissimi, si collocavano però subito sotto. Una schiera il cui criterio di selezione, più che il palmares, è la percezione che il pubblico ha dell’atleta, il tipo di immagine e di ricordo che questi lascia al termine della carriera, l’alone del quale riesce a circondarsi. Una schiera alla quale dunque, con ogni probabilità, Contador non apparterrà più, indipendentemente da ciò che riuscirà a vincere dopo il suo ritorno alle gare.
Un ritorno peraltro piuttosto vicino, giacché i due anni di squalifica saranno retroattivi. Risultano dunque revocati i successi raccolti dal campione di Pinto negli scorsi 18 mesi, ma già dal prossimo agosto Contador potrà tornare a gareggiare, giusto in tempo per schierarsi al via della Vuelta. Un po’ come se un ladro venisse arrestato anni dopo aver compiuto una rapina e se la cavasse con la semplice restituzione della refurtiva.
I 50 bilionesimi di grammo di clenbuterolo che hanno portato ai due anni di stop per lo spagnolo (mai così severa una sentenza per una positività a tale sostanza, a dispetto del quantitativo risibile) comporteranno naturalmente una immediata riscrittura delle classifiche delle corse disputate da Contador a partire dal Tour incriminato. A sorridere – ammesso che si possa gioire di una vittoria assegnata da un tribunale – sono soprattutto Andy Schleck, che si issa in vetta alla graduatoria della Grande Boucle 2010, lasciando la seconda piazza ad un Denis Menchov che fa a sua volta spazio sul podio a Samuel Sanchez, e Michele Scarponi, che si veste idealmente di rosa a oltre 8 mesi di distanza dalla fine del Giro 2011, precedendo nel nuovo ordine d’arrivo Nibali e Gadret. Anche assumendo per certa la colpevolezza di Contador, la sua esclusione dalla classifica finale non rende comunque meno falsato l’esito di gare che lo spagnolo ha in ogni caso pesantemente condizionato con la sua sola presenza e condotta di gara. Un esempio per tutti: senza un Contador di mezzo, Nibali avrebbe tentato quell’attacco disperato nella tappa del Gardeccia in virtù del quale ha chiuso alla fine dietro a Scarponi?
Nell’impossibilità di dare una risposta a questa e a simili domande, ci teniamo la rabbia accumulata in oltre un anno di rinvii e di attesa, e soprattutto quella di aver perso tempo a versare fiumi di parole su un fantasma, un atleta che per gli albi d’oro non è esistito negli ultimi 18 mesi. Per i prossimi sei, se non altro, saremo certi di non vederlo davvero.

Matteo Novarini

FARRAR SFIORA IL GIALLO MA L’OMEGA E’ VERY QUICK

febbraio 7, 2012 by Redazione  
Filed under News

La Garmin-Barracuda del velocista statunitense si aggiudica la cronosquadre di Lusail ma la formazione belga va oltre le aspettative chiudendo 2a a soli 7” e consentendo a Boonen di conservare il primato sia pure con lo stesso tempo del rivale. Buona prova della Liquigas 5a dietro a Sky e Katusha

Foto copertina: la Garmin in azione nella cronosquadre di Lusail (foto ASO)

Mentre le attenzioni di tutti i media sono puntate sul caso Contador dopo un anno di assenza la cronosquadre torna a far capolino nel Tour del Qatar in quel di Lusail, località nota agli appassionati di motociclismo dal momento che da diverse stagioni lì si disputa una tappa del Motomondiale, e lo fa con una distanza di 11,3 km, tutt’altro che pochi se si considera che le altre frazioni sono completamente pianeggianti ed è pertanto quasi impossibile fare la differenza se non con gli abbuoni.
Sulla carta le grandi favorite erano la BMC di Hushovd, Gilbert e Phinney, la RadioShack di Cancellara e la Garmin di Farrar e del redivivo Thomas Dekker ma solo gli uomini di Jonathan Vaughters sono riusciti a fare la differenza imponendosi con un tempo di 12′38” alla media di 53,7 km/h con un vantaggio di 7” sull’Omega-Quick Step di Boonen, che alla vigilia appariva avere qualcosa in meno rispetto alle squadre più attrezzate ma che sospinta dal belga, dal nostro Chicchi e da uno specialista delle brevi gare contro il tempo è riuscita a chiudere al secondo posto davanti alla Sky di Cavendish e Appollonio e alla Katusha di Galymzyanov e Ignatiev, entrambe con 9” di distacco, e a una più che positiva Liquigas che con un roster privo di grandissimi specialisti ma molto compatto con il trio Oss-Vanotti-Sabatini a supportare Sagan ha confermato la sua attitudine per la cronosquadre chiudendo 5a con un ritardo di 13” e davanti a RadioShack, distaccata di 14”, BMC e GreenEdge, entrambe a 16”: in ogni caso le 11 formazioni del World Tour hanno chiuso nei primi 11 posti mentre la Farnese di Pozzato e Guardini ha fatto quel che ha potuto terminadno 13a su 16 squadre con un distacco di 31” dalla Garmin.
La nuova classifica generale vede Boonen ancora in giallo appaiato da Farrar con Van Summeren, Navardauskas, Dekker e Hunter, tutti della Garmin, a 3”; alla luce degli abbuoni che possono conquistare nelle prossime tappe sono comunque ancora in gioco Appollonio che ha un distacco di 10” seguito da Sagan e Cavendish a 12”, Cancellara a 17” e Renshaw, Hushovd e Gilbert a 19” mentre tutti gli altri sembrano già tagliati fuori. La terza frazione, 146,5 km da Dukhan ad Al-Gharafa Stadium, vedrà in scena i velocisti vento permettendo.

Marco Salonna

06-02-2012

febbraio 7, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF QATAR
La squadra statunitense Garmin – Barracuda si è imposta nella seconda tappa, cronometro a squadre di Lusail, percorrendo 11,3 Km in 12′38″, alla media di 53,667 Km/h. Ha preceduto di 7″ la formazione belga Omega Pharma-Quick Step e di 9″ la britannica Sky Procycling. L’unica squadra italiana in gara, la Liquigas-Cannondale, è giunta 5° a 13″. Il belga Tom Boonen (Omega Pharma-QuickStep) ha conservato la testa della classifica con lo stesso tempo dello statunitense Farrar, terzo il belga Vansummeren a 3″. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 7° a 10″.

TROFEO MIGJORN (Spagna)
Il britannico Andrew Fenn (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella corsa spagnola, Llucmajor – Campos, percorrendo 171,7 Km in 3h32′51″, alla media di 48,400 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Porsev e l’italiano Matteo Pelucchi (Team Europcar).

BOONEN-QATAR, BINOMIO VINCENTE

febbraio 6, 2012 by Redazione  
Filed under News

Per la nona stagione consecutiva il belga dell’Omega-QuickStep si aggiudica una tappa nell’emirato del Medio Oriente superando nettamente nello sprint di Doha il britannico Blythe e lo slovacco Sagan con il nostro Oss buon 5° e Cavendish che febbricitante non partecipa alla volata

Foto copertina: la vittoria di Boonen nella tappa d’apertura del Tour del Qatar (foto ASO)

Il Qatar è una terra di ampi deserti ma non certo di montagne, a differenza dell’Oman dove i corridori si sfideranno nella successiva corsa a tappe che avrà luogo dal 14 al 19 febbraio, e per questa ragione le squadre che si sfideranno lungo le 6 frazioni pressochè interamente pianeggianti nei dintorni di Doha hanno presentato un roster infarcito di velocisti: su tutti il campione del mondo Cavendish (Sky), il vincitore dell’edizione 2011 Renshaw (Rabobank) e l’iridato di Madrid Boonen (Omega-QuickStep) affiancati da Hushovd (Bmc), Kemps (Champion System), Farrar e Hunter (Garmin), McEwen e Cooke (GreenEdge), Galimzyanov (Katusha), Sagan e Oss (Liquigas), Henderson (Lotto-Belisol), Degenkolb (Project 1T4I), Chicchi (Omega-QuickStep) e Guardini (Farnese), che nella passata edizione si è aggiudicato la tappa conclusiva di Doha Corniche, mentre ha dato forfait all’ultimo momento Greipel (Lotto-Belisol); non si possono dimenticare Gilbert (Bmc) e Cancellara (RadioShack) che sprinter puri non sono ma possono inventare qualcosa in qualsiasi momento mentre l’Italia punta le sue chances anche su Pozzato (Farnese), in cerca di rilancio dopo la stagione difficile nelle fila della Katusha.
La prima tappa, 142 km da Barzan Towers a Doha Golf Club, è vissuta sulla fuga di Adam Hansen (Lotto-Belisol) scattato praticamente non appena abbassata la bandierina: l’estroso corridore australiano, non nuovo ad azioni di questo tipo, ha accumulato un vantaggio di 6′40” in 20 km ma la reazione degli inseguitori è stata immediata, soprattutto perchè il gruppo in seguito a una caduta di Vermeltfoort (Rabobank) e complice il vento laterale, sia pure meno forte rispetto ad altre occasioni in Qatar, si è spezzato in due tronconi e si è ricompattato solo dopo 30 km in cui l’Omega-QuickStep ha tirato a tutta per impedire il rientro degli inseguitori; l’andatura sostenuta ha fatto comunque sì che Hansen venisse ripreso al km 80 e di lì in poi nulla più di rilevante è successo a parte la volata per il secondo sprint intermedio vinta da Farrar mentre nel primo si era imposto il fuggitivo.
Gli ultimi km hanno visto alternarsi in testa la Garmin di Farrar, la Farnese di Guardini e la Sky che con Cavendish non al top della condizione a causa di uno stato febbrile aveva nel molisano Appollonio l’uomo deputato a disputare lo sprint; tuttavia dopo il triangolo rosso dell’ultimo km il treno dell’Omega-QuickStep non ha lasciato spazio agli altri e Steegmans ha portato fino ai 300 metri Boonen che si è lanciato perfettamente e non ha avuto avversari ad impensierirlo con Blythe (Bmc) che ha occupato la piazza d’onore davanti a Sagan, Farrar e Oss, segnale che qualcosa non ha funzionato nella strategia della Liquigas; Appollonio ha chiuso 8° dietro a Renshaw e Kristoff (Katusha) mentre non è riuscito a disputare lo sprint Guardini come pure Henderson e Galimzyanov, incappati rispettivamente in una foratura e in una caduta negli ultimi km. Per Boonen, giunto al secondo successo stagionale dopo una tappa del Tour de San Luis, si conferma il feeling speciale con il Giro del Qatar corsa in cui ha vinto in carriera 18 tappe e in cui dalla stagione 2004 ha sempre centrato almeno una volta il bersaglio oltre ad essersi aggiudicato anche la classifica generale nel 2006, nel 2008 e nel 2009.
Il belga comanda la classifica generale con 4” su Blythe, 6” su Sagan, 7” su Farrar e Hansen, 8” su Appollonio e Haller (Katusha), 9” su Renshaw e Maes (Omega-QuickStep) e 10” sul resto del gruppo ma tutto cambierà al termine della seconda tappa, una cronosquadre di 11 km in quel di Lusail che avrà nella RadioShack, nella BMC e nella Garmin le formazioni da battere.

Marco Salonna

05-02-2012

febbraio 6, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF QATAR
Il belga Tom Boonen (Omega Pharma-QuickStep) si è imposto nella prima tappa, Barzan Towers – Doha Golf Club, percorrendo 142,5 Km in 3h11′32″, alla media di 44,639 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Blythe e lo slovacco Sagan. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 5°. La prima classifica vede in testa Boonen con 4″ su Blythe e 6″ su Sagan. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 6° a 8″.

ÉTOILE DE BESSÈGES (Francia)
Giornata conclusiva suddivisa in due semitappe
Il mattino, il francese Stéphane Poulhies (Saur – Sojasun) si è imposto nella prima semitappa, circuito di Alès, percorrendo 75* Km in 1h40′35″, alla media di 44,739 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Jules e l’olandese Traksel. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 24°. Il francese Pierre Rolland (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 6″ sul connazionale Vermeulen e 8″ sull’italiano Marco Marcato (Vacansoleil – DCM Pro Cycling).
Il pomeriggio, il francese Jérôme Coppel (Saur – Sojasun) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Alès, percorrendo 9,7 Km in 14′25″, alla media di 40,370 Km/h. Ha preceduto di 26″ l’estone Taaramae e di 32″ il francese Bouet. Miglior italiano Malacarne, 16° a 23″. In classifica si impone Coppel con 25″ su Vermeulen e 26″ su Taaramae. Miglior italiano Malacarne, 14° a 54″
*Anche questa tappa è stata ridotta nel chilometraggio (previsti 82 Km) a causa di un incendio.

TROFEO PALMA (Spagna)
Il britannico Andrew Fenn (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Palma di Maiorca, percorrendo 116 Km in 2h23′53″, alla media di 48,372 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Schulze e il russo Porsev. Miglior italiano Daniele Bennati (Radioshack-Nissan), 5°.

ETOILE DE COPPEL

febbraio 5, 2012 by Redazione  
Filed under News

Il ciclista francese della Saur Sojasun si aggiudica la classifica generale della gara a tappe transalpina, grazie al successo nella semitappa a cronometro nell’ultimo giorno di gara. Una gara molto positiva anche per gli italiani, culminato con la vittoria di Marco Marcato nella penultima frazione.

Foto copertina: sul podio di Ales Coppel riceve gli applausi per la sua più “gelida” vittoria (foto AFP)

L’Etoile de Bessèges 2012 si è conclusa con la vittoria finale di Jerome Coppel. E’ stata una edizione movimentata più che altro a causa delle condizioni atmosferiche molto difficili, con un forte vento e temperature sottozero che hanno causato modifiche a quasi tutte le frazioni, compresa quella sabato vinta dal nostro Marco Marcato (Vacansoleil).
Prima tappa conclusa in volata a Bellegarde dove ha avuto la meglio il giovane Bouhanni (FDJ) sul tedesco Kittel, grande protagonista lo scorso anno con la maglia della Skil – Shimano. Ma il velocista teutonico è riuscito a fare sua la seconda frazione (di soli 58 km a causa dei “tagli”), prendendosi anche la leadership nella generale; da segnalare, in questa seconda tappa, l’ottimo quarto posto di Daniele Colli. La terza tappa ha, invece, visto il transalpino Rolland, vincitore all’Alpe d’Huez nello scorso Tour de France, imporsi conquistando anche il primo posto nella generale grazie all’abbuono e ai 7” di vantaggio sulla linea d’arrivo, con il connazionale Vermeulen che giunge 2°. Ma è finalmente Marco Marcato – in una tappa meteorologicamente da tregenda, interrotta anche per alcuni minuti a causa del freddo e del forte vento – ad avere la meglio su tutti, in uno sprint generale su Eeckout ed El Fares. L’ultima giornata, divisa in due semitappe, è stata anch’essa funestata dal maltempo e accorciata, rinunciando all’arrivo in quota nella frazione corsa in mattinata, vinta poi da Stephane Pouilhes (Saur Sojasun), mentre Rolland ha mantenuto la testa della classifica. Ma è stata la crono conclusiva a dare il verdetto conclusivo, con Jerome Coppel che domina la frazione su Taaramae e Bouet, con l’estone che sale sul podio finale al terzo posto, mentre il francese Vermeulen mantiene salda la seconda piazza.

Andrea Giorgini

DALLE ANDE AL TIRRENO, VIVIANI BALENO

febbraio 5, 2012 by Redazione  
Filed under News

Secondo successo stagionale per il 22enne della Liquigas che dopo essersi imposto in una tappa del Tour de San Luis si aggiudica per il secondo anno consecutivo un Gp Costa degli Etruschi condizionato dal gelo davanti a Modolo e Baggio mentre l’altro grande favorito Petacchi non va oltre il 17° posto

Foto copertina: la volata vincente di Viviani a Donoratico (foto Bettini)

La neve e il gelo che imperversano da giorni sull’Italia centro-settentrionale hanno messo in discussione il Gp Costa degli Etruschi in quel di Donoratico che da anni apre il calendario del nostro Paese ma alla fine gli organizzatori hanno deciso di far partire comunque la gara sia pure su un percorso accorciato dagli originari 194 km a 169 che alla luce del taglio della parte collinare iniziale è divenuto ancora più adatto ai velocisti peraltro già favoriti in partenza. Non a caso le precedenti 16 edizioni si sono sempre concluse in volata e non a caso al via si è presentato il fior fiore dello sprint nostrano a partire da Viviani (Liquigas), vincitore nel 2011, e Petacchi (Lampre) che ha trionfato per ben 6 anni consecutivi anche se uno di questi successi gli è stato tolto per via del caso salbutamolo; accanto a loro anche Belletti e Mondory (Ag2r), Gatto (Farnese), Modolo e Colbrelli (Colnago), Corioni e Napolitano (Acqua&Sapone), Felline (Androni) e Baggio (Utensilnord) oltre a corridori come Ulissi (Lampre), Roche (Ag2r), Pozzovivo (Colnago) e Duarte (Colombia-Coldeportes) che ne hanno approfittato per mettere km nelle gambe in attesa di corse più adatte alle loro caratteristiche.
Lungo un percorso completamente pianeggiante e in breve si è assistito a uno scontato copione con De Marchi (Androni), Ricci Bitti (Farnese) e Rocchetti (Utensilnord) in fuga dal km 15 e il gruppo che dopo aver concesso loro un vantaggio massimo di 11′ al km 70 ha iniziato a ridurre il gap principalmente sotto la spinta di Lampre, Liquigas e Colnago fino al ricongiungimento a 5 km traguardo con De Marchi ultimo ad alzare bandiera bianca: i blu-fucsia di Damiani hanno preso decisamente il comando delle operazioni nel finale ma ai 300 metri Petacchi è rimasto chiuso e Viviani, che nei km precedenti si era mantenuto sulla ruota dello spezzino, è stato abile ad infilarsi nel varco giusto e ad avere la meglio di stretta misura su Modolo mentre il 23enne Filippo Baggio che fin qui non aveva brillato tra i pro ha colto un bel terzo posto davanti a Brambilla (Leopard), Richeze (Team Nippo), Frapporti (Team Idea) e Belletti con Petacchi solo 17°. Il fuso orario e i 30 gradi di temperatura di differenza rispetto all’Argentina non hanno dunque intaccato le prestazioni di Viviani che ora continuerà a disputare le corse del calendario italiano con in mente la prova omnium di Londra 2012 dove potrebbe avere qualche chance di medaglia. Il grande ciclismo tornerà a Donoratico in occasione della cronosquadre inaugurale della Tirreno-Adriatico in programma il prossimo 7 marzo ma prima avranno luogo altri appuntamenti primo dei quali il Giro della Provincia di Reggio Calabria l’11 e il 12 febbraio.

Marco Salonna

04-02-2012

febbraio 5, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GP COSTA DEGLI ETRUSCHI

L’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella classica toscana, San Vincenzo – Donoratico, percorrendo 169 Km in 4h25′, alla media di 38,264 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox) e Filippo Baggio (Utensilnord Named).
*Percorso accorciato per maltempo (194,6)

ÉTOILE DE BESSÈGES (Francia)

L’italiano Marco Marcato (Vacansoleil – DCM Pro Cycling) si è imposto nella quarta tappa, Saint-Genies de Comolas – Bagnols sur Ceze, percorrendo 66* Km in 1h45′13″, alla media di 37,636 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Eeckhout e il francese El Fares. Il francese Pierre Rolland (Team Europcar) ha conservato la testa della classifica con 6″ sul connazionale Vermeulen e 8″ su Marcato.
*Anche questa tappa è stata ridotta nel chilometraggio (previsti 150 Km) a causa del maltempo.

03-02-2012

febbraio 4, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

ÉTOILE DE BESSÈGES (Francia)

Il francese Pierre Rolland (Team Europcar) si è imposto nella terza tappa, circuito di Bessèges, percorrendo 152 Km in 3h55′54″, alla media di 38,660 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Vermeulen e di 7″ il connazionale Bouhanni. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil – DCM Pro Cycling), 6° a 7″. Rolland è il nuovo leader della classifica con 2″ su Bouhanni e 6″ su Vermeulen. Miglior italiano Marcato, 31° a 20″.

« Pagina precedentePagina successiva »