15-02-2012
febbraio 16, 2012 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF OMAN
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella seconda tappa, Sur – Wadi Dayqah Dam, percorrendo 140,5 Km in 3h10′44″, alla media di 44,198 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Cooke e l’olandese Slagter. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 13° a 9″. Sagan è il nuovo leader della classifica con 4″ sul tedesco Greipel e 7″ su Cooke. Miglior italiano Nibali, 13° a 22″.
VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)
Il belga Gianni Meersman (Lotto Belisol) si è imposto nella prima tappa, Dunas Douradas (Almancil) – Albufeira, percorrendo 151 Km in 4h02′17″, alla media di 37,394 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Van Avermaet e il danese Breschel. Miglior italiano Matteo Tosatto (Saxo Bank), 68° a 7″. La prima classifica vede Meersman in testa con 4″ su Van Avermaet e 6″ su Breschel. Tosatto 67° a 17″.
CAMPIONATI ASIATICI
Disputata la crono uomini. Si è imposto il kirghizo Eugen Wacker, che ha percorso i 45 Km del circuito di Kuala Lumpur (Malesia) in 47′41″, alla media di 56,623 Km/h. Ha preceduto di 1′06″ il kazako Gruzdev e di 2′05″ l’iraniano Askari.
VIVIANI CHIAMA, SAGAN RISPONDE
Il 22enne slovacco rilancia la sua candidatura al ruolo di capitano della Liquigas per la Sanremo messo in discussione dalle vittorie di Elia in Calabria superando sul traguardo in leggera ascesa di Wadi Dayqah Cooke e Slagter e strappando la maglia di leader a Greipel. Fuglsang guadagna terreno sui rivali per la generale, bene Nibali
Foto copertina: la prima vittoria stagionale di Sagan arriva sulle strade del sultanato dell’Oman (foto AFP)
La seconda tappa del Giro dell’Oman, 140,5 km da Sur a Wadi Dayqah Dam, si presentava insidiosa con diversi strappi nell’ultimo terzo di gara e un finale all’insù non adatto ai velocisti puri. La corsa è vissuta sulla fuga di Lodewijk (Bmc) partito al km 8 e subito raggiunto dal compagno di squadra Kohler (Bmc), da Boucher (Fdj) e dal nostro Caccia (Farnese) ma il gruppo guidato dalla Lotto-Belisol della maglia gialla Greipel e dalla Garmin di Farrar ma anche del campione lituano Navardauskas, già vincitore di una Liegi-Bastogne-Liegi under 23 e dunque più adatto all’arrivo rispetto allo statunitense, ha sempre controllato la situazione e i fuggitivi non sono riusciti a guadagnare più di 3′40” al km 26.
Non è stato comunque agevole riprendere i battistrada in quanto dopo i primi 100 km completamente pianeggianti il susseguirsi delle salitelle nel finale hanno fatto sì che le squadre iniziassero a sfaldarsi e il gruppo perdesse elementi tra cui Cavendish (Sky), Goss e Kruopis (GreenEdge), Galimzyanov (Katusha), Guardini (Farnese) e successivamente anche Davis (GreenEdge), Eisel (Sky) e Kittel (Project 1T4I); davanti Kohler, indubbiamente il più dotato tra gli uomini in fuga e spesso in evidenza nell’ultimo Giro d’Italia, è rimasto solo al comando e solo a 4 km dal traguardo è stato riassorbito da un gruppo ridotto ormai a una sessantina di uomini e tirato dalla Liquigas che aveva in Sagan un uomo dalle caratteristiche ideali per affrontare al meglio lo strappo finale verso Wadi Dayqah Dam.
Il giovane ma già affermato atleta slovacco, che nelle prime corse stagionali aveva raccolto solo piazzamenti in arrivi però totalmente pianeggianti e dunque non adattissimi a lui, non si è lasciato pregare e ha avuto la meglio secondo pronostico davanti a Cooke (GreenEdge), che dopo un avvio di carriera da sprinter puro è divenuto corridore più completo pur perdendo qualcosa a livello di punta di velocità, allo scalatore olandese Slagter (Rabobank), a Gallopin (RadioShack) e a Navardauskas con Fuglsang (RadioShack) che ha chiuso 8° con lo stesso tempo del vincitore guadagnando preziosi secondi sui rivali diretti per la generale: Rodriguez (Katusha) ha infatti perso 6”, un comunque positivo Nibali (Liquigas) 9” così come Velits (Omega Pharma) e Ten Dam (Rabobank) 13” mentre come spesso accade Andy Schleck (RadioShack) ha affrontato la corsa come un allenamento e si è rialzato nel finale chiudendo con un distacco di 39”: quanto a Greipel ha dato tutto per conservare la maglia gialla chiudendo 10° a 4” ma ha dovuto cedere il primato a Sagan che guida con 4” sul tedesco, 7” su Cooke, 9” su Slagter, 10” sul sorprendente francese Bouhanni (Fdj), su Gallopin e su Sutton mentre Nibali è 13° a 19”. Greipel e con lui gli altri velocisti avranno comunque la possibilità di rifarsi nella terza frazione, 144,5 km senza difficoltà altimetriche da Al Awabi a Muscat Heights.
Marco Salonna
GREIPEL L’INVINCIBILE SBANCA ANCHE L’OMAN
Il tedesco della Lotto-Belisol torna alle corse dopo aver dato forfait al Giro del Qatar e conquista il quinto successo stagionale in quel di Wadi Al Hoqay davanti a Galimzyanov e Farrar confermandosi imbattuto in tutti gli sprint fin qui disputati.
Foto copertina: Greipel vince la prima tappa del Giro dell’Oman (foto ASO)
Dopo il Giro del Qatar il grande ciclismo resta in Medio Oriente con il Giro dell’Oman, anch’esso organizzato dall’ASO e giunto alla sua terza edizione, che vede al via 14 squadre di cui 10 del World Tour con tra i protagonisti più attesi Cavendish e Appollonio (Sky), Andy Schleck, Cancellara e Fuglsang (RadioShack), Nibali, Oss e Sagan (Liquigas), Rodriguez e Galimzyanov (Katusha), Goss (GreenEdge), Boonen e Chavanel (Omega-QuickStep), Farrar, Vandevelde e Millar (Garmin), Greipel (Lotto-Belisol), Ballan e Pinotti (BMC), Jeannesson e Casar (FDJ), Ten Dam (Rabobank), Kittel (Project 1T4I), Gatto e Guardini (Farnese) mentre è assente il vincitore della passata edizione Gesink: a differenza del Giro del Qatar dunque non solo velocisti ma anche uomini da corse a tappe con il nostro Nibali pronto a dire la sua per la generale dopo le buone cose mostrate al Tour de San Luis, anche se l’assenza di una cronometro potrebbe favorire atleti più avvezzi alla salita in grado di fare la differenza nella quinta e penultima tappa con arrivo in quota a Green Mountain.
La prima frazione, 159 km da Al Alam Royal Palace a Wadi Al Hoqay, era comunque, malgrado il leggero falsopiano in salita che caratterizzava gli ultimi 30, dedicata agli sprinter e il clichè è stato quello classico con una fuga da lontano nata subito dopo l’abbassamento della bandierina ad opera del solito Ignatiev (Katusha) insieme a Wyss (BMC), Jiao (Champion System) e Lemair (Bridgestone) e il gruppo che concedeva loro 5′ ma controllava agevolmente la situazione, favorito anche dagli interminabili rettilinei presenti nei primi 130 km che costeggiavano il mare, fino all’inevitabile ricongiungimento malgrado il generoso Ignatiev dopo aver staccato i compagni di fuga abbia resistito fino a 5 km dal traguardo.
Ci si attendeva una lotta a tre tra Cavendish e Boonen, dominatori delle volate al Giro del Qatar, e Greipel reduce dai trionfi nel Tour Down Under ma il campione del mondo, che aveva messo la sua squadra davanti, si è toccato con Kristoff (Bmc) a 1200 metri dalla conclusione rimanendo tagliato fuori e il belga non è riuscito a conquistare le prime posizioni; malgrado la concorrenza rimanesse comunque qualificata il tedesco grazie all’ottimo lavoro del compagno Henderson ha potuto iniziare la sua progressione già in testa e vincere agevolmente davanti a Galimzyanov, che intervistato nel dopo corsa ha riconosciuto la superiorità dell’atleta della Lotto-Belisol definendolo semplicemente troppo forte per gli altri: e in effetti con questo successo, quello della Down Under Classic e i tre del Tour Down Under Greipel sale a quota 5 vittorie in stagione e soprattutto ha alzato le braccia ogni qual volta si è trovato a lanciarsi in uno sprint. Sul terzo gradino del podio è salito Farrar davanti a Kittel, Sagan, Bouhanni (Fdj) e Oss e probabilmente, alla luce del fatto che è già la terza volta che i due atleti della Liquigas si trovano a disputare assieme la volata, sarebbe meglio per il team di Amadio concentrare le forze su uno dei due invece che su entrambi. L’azzurro più atteso Guardini ha chiuso all’8° posto mentre un buco formatosi nel finale ha fatto sì che si creasse tra i primi 14 e il resto del gruppo un distacco di 3” comunque ininfluente per la classifica generale che vede Greipel al comando con 4” su Galimzyanov, 6” su Farrar, 8” su Lemair e 9” su Ignatiev.
Marco Salonna
14-02-2012
febbraio 14, 2012 by Redazione
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TOUR OF OMAN
Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, Al Alam Royal Palace – Wadi Al Hoqay, percorrendo 159 Km in 3h26′09″, alla media di 46,276 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Galimzyanov e lo statunitense Farrar. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 7°. La prima classifica vede in testa Greipel con 4″ su Galimzyanov e 6″ su Farrar. Oss 9° a 10″.
CAMPIONATI ASIATICI
Aperti i campionati asiatici con la disputa delle crono donne. Si è imposta la sudcoreana Ah Reum Na, che ha percorso i 20 Km del circuito di Kuala Lumpur (Malesia) in 35′15″, alla media di 34,042 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ la giapponese Uwano e di 1′46″ la cinese Wang.
TIERNAN-LOCKE VINCE IL MEDITERRANEO, MA SALTA IL MONT FARON
Il ventisettenne di Norwich corona l’ ottimo periodo di forma vincendo tappa e classifica finale. Ma la neve anche oggi ha costretto l’organizzazione a tagliare parte del percorso inclusa la mitica salita conclusiva, spostando il traguardo sul Col de Garde. Molto bene è andato Stefano Garzelli, 3°, mentre l’iberico Navarro è secondo.
Foto copertina: l’arrivo solitario di Tiernan-Locke al Col de Garde (foto Bettini)
Sorprese, neve, freddo tagli di percorso e pronostici scombussolati: questo è stato in sintesi il Giro del Mediterraneo 2012, caratterizzato da un qualcosa di sorprendente sin dal primo giorno. Inevitabile iniziare dai due veri protagonisti: Michel Kreder, olandese della Garmin – Barracuda, e Jonathan Tiernan-Locke, inglese della Endura Racing. Quattro tappe, due vittorie ciascuno, e l’onore di aver battuto uomini del calibro di Hutarovich (che nel 2010 battè nientepopodimeno che Cavendish alla Vuelta), Danilo Napolitano, Francisco Ventoso e Stefano Garzelli.
L’azione decisiva però è stata del britannico, quest’oggi, in una frazione totalmente stravolta e che ha cancellato il classico conclusivo arrivo sul Mont Faron a causa della neve: 77 km totali in questa tappa resa difficile più dalle condizioni meteo piuttosto che dalle difficoltà che la strada impone. Tiernan-Locke è scattato sulla seppur breve erta finale del Col de Garde e col suo arrivo in solitaria ha così portato a casa definitivamente la corsa (vittoria più importante della sua giovanissima carriera), mentre Navarro e Garzelli sono i più brillanti dopo il sorprendente ciclista di Plymouth.
Nato nel 1984 e cresciuto come biker, Tiernan-Locke ha avuto alle spalle principalmente successi in corse minori in Inghilterra, Grecia ed Irlanda, prima di imporsi nel 2011 nella 4° tappa della Vuelta Castilla Y Leon con la maglia della Rapha Condor – Sharp. Ma con il Giro del Mediterraneo già in tasca, potrebbe prospettarsi per lui una stagione 2012 diversa dalle precedenti.
Andrea Giorgini
12-02-2012
febbraio 13, 2012 by Redazione
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TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
Il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, La Ciotat – Col du Corps de Garde*, percorrendo 77 Km in 1h54′05″, alla media di 40,496 Km/h. Ha preceduto di 17″ lo spagnolo Navarro e l’italiano Stefano Garzelli (Acqua & Sapone). In classifica si impone Tiernan-Locke con 27″ su Kreder e 31″ su Navarro. Miglior italiano Garzelli, 4° a 33″.
*Percorso originario di 130 Km da La Ciotat al Mont Faron (Tolone), modificato per neve.
GIRO DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA – CHALLENGE CALABRIA
L’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto anche nella seconda ed ultima tappa, Lamezia Terme – Reggio Calabria, percorrendo 191,6 Km in 4h45′58″, alla media di 40,200 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Colli (Team Type 1 – Sanofi) e l’argentino Maximilian Richeze. In classifica Viviani si impone con 8″ e 16″ sugli italiani Colli ed Elia Favilli (Farnese Vini – Selle Italia).
VIVIANI DIVINITA’ IN CALABRIA
Se fossimo ancora nel periodo della Magna Grecia gli avrebbero innalzato un’altissimo monumento o addirittura un tempio. Il titolare sarebbe stato lui, Elia Viviani, il dio del vento a pedali, che in entrambe le tenzoni della challenge calabrese ha fatto schizzare la sua bicicletta più veloce di tutte quelle degli sfidanti. Sua, inevitabilmente, la vittoria nella classifica finale, primo successo in una corsa a tappe del velocista veronese che viena dalla grande scuola della pista.
Foto copertina: anche di spalle, Viviani svetta su tutti al Giro della Provncia di Reggio Calabria (foto Bettini)
Imbattibile. E’ questo il giusto aggettivo per descrivere Elia Viviani. In volata in questo inizio anno il ragazzo alla corte della Liquigas non ha rivali. Siamo a 5 centri stagionali, l’ultimo oggi nella tappa conclusiva del Giro della Provincia di Reggio Calabria. Nella mitica terra delle antiche colonie greche, in cui veniva venerato anche il dio Poseidone, Elia lanciato in volata, sembra proprio esprimere tutta la potenza e la forza della divinità sacra ai greci, ed ai romani poi con il nome di Nettuno. Proprio a Reggio Calabria, l’antica Rhegion, si è celebrato quest’oggi il trionfo di Viviani. La sua bici è spinta da una forza impressionante, egli stesso, proprio come Poseidone dominava il regno del mare, viene fuori in trionfo dal gruppo lanciato a folle velocità per regnare su di una volata che sembra già essere scritta. I suoi compagni di squadra l’assistono in tutto, conducendo il nuovo idolo Liquigas al meglio lungo le strade calabre. Eppure da Lamezia a Reggio in cinque provano e riescono ad andare in fuga cercando un epilogo diverso per la fine della tappa. Al comando per un bel po’ di chilometri si portano infatti Davide Ricci Bitti (Farnese Selle Italia), Vegard Stake Laengen (Team Type – Sanofi), Paolo Bailetti (Utensilnord Named), Hideto Nakane (Team Nippo) ed Enrico Rossi (Meridiana Kamen Team) andando ad avere un vantaggio massimo di 4,50”. La Liquigas a questo punto, intorno al chilometro 55 prende in mano il controllo della corsa riuscendo ad annullare, a 20 Km dall’arrivo il ritardo. Poco prima, al GPM di Sant’Elia, c’è la soddisfazione per Paolo Bailetti (Utensilnord Named) di conquistare la storica vetta. E, subito dopo, c’è giusto il tempo per Enrico Rossi (Meridiana) di vincere il secondo traguardo volante di giornata in quel di Villa S. Giovanni. Briciole. E’ nel cuore di Reggio Calabria che va di scena l’atto più acuto e significativo della corsa. La volata sembra il manifestarsi di una divinità, la più forte e potente del gruppo, da ritrovare ancora una volta nel nome di Elia Viviani. E così il sigillo su Reggio, che corrisponde anche ad una prima vittoria di corse a tappe da professionista, è imposto.
Antonio Scarfone
11-02-2012
febbraio 12, 2012 by Redazione
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TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
L’olandese Michel Kreder (Garmin – Barracuda) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di La Londe-Les-Maures*, percorrendo 111 Km in 2h23′14″, alla media di 46,497 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) e il francese Blot. Kreder è il nuovo leader della classifica con 10″ sul bielorusso Hutarovich e sul britannico Tiernan-Locke. Miglior italiano Napolitano, 5° a 14″.
*Percorso originario di 127 Km da La Seyne-sur-Mer a La Londe-Les-Maures, modificato per neve.
GIRO DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA – CHALLENGE CALABRIA
L’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella prima tappa, Melito Porto Salvo – Chiaravalle Centrale, percorrendo 170,2 Km in 3h45′50″, alla media di 45,219 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Daniele Colli (Team Type 1 – Sanofi) ed Elia Favilli (Farnese Vini – Selle Italia), distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.
KREDER, BIS NELLA TREGENDA
La tappa di oggi al Giro del Mediterraneo è stata totalmente modificata nel percorso a causa del freddo e della neve che ha reso impraticabile alcuni tratti: gli addolcimenti al tracciato di gara hanno finito per favorire ancora l’olandese della Garmin – Barracuda, che si è ripetuto dopo il successo di ieri battendo un Danilo Napolitano in forte crescita e acciuffando anche la maglia di leader della classifica, a spese del bielorusso Hutarovich.
Foto copertina: l’urlo di Kreder sul traguardo di La Londe-les-Maures (foto Bettini)
Si prospetta un fine settimana molto difficile sulle strade del Giro del Mediterraneo 2012; questo inizio di stagione, almeno per quanto riguarda le gare corse in Europa, lo è stato dal punto di vista puramente metereologico, costringendo ad accorciare o addirittura annullare alcune gare (vedasi il Challenge Mallorca e l’Etoile de Besseges). Ed ecco che anche al Giro del Mediterraneo sono arrivati a fare capolino la neve ed il grande freddo, che hanno costretto gli organizzatori a cambiare totalmente la tappa odierna, spostando a La Londe-les-Maures, già programmata come sede d’arrivo, anche la partenza, prevista precedentemente a La Seyne Sur Mer. Anche la distanza e l’orario di partenza sono stati cambiati, diventando rispettivamente di 100 km la prima e spostata di un’ora sulla tabella di marcia prevista la seconda.
E poi via, su un circuito da ripetere una decina di volte, sul quale è partita anche la fuga di Vachon ed El Fares, ripresi nel finale. Sprint obbligato, quindi, con Kreder che stavolta sceglie lo sprint e non lo sbaglia, superando un brillante Danilo Napolitano e il transalpino Blot, mentre segnaliamo anche il sesto posto di Jacopo Guarnieri (Astana). Niente abbuono per Hutarovich, oggi quarto, che cede quindi il primo posto in classifica proprio a Kreder (i due erano appaiati in classifica fino a stamattina).
Per la tappa, attesissima, di domani l’organizzazione ha già predisposto una ulteriore modifica del percorso di gara, tagliando un tratto di circa 40 km, impraticabile a causa della neve. Resterà comunque, l’arrivo in quota al Mont Faron e, quindi, lo spettacolo sarà comunque garantito al 100%.
Andrea Giorgini
VIVIANI, BUONA LA TERZA
Dopo il GP Costa degli Etruschi Elia Viviani conquista un altro successo che conta. ll velocista veronese trionfa. per la terza volta in questa stagione, nella prima tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria, mettendo una seria ipoteca sul successo Visto l’attuale stato di forma, difficilmente lo si riuscirà a mettere in difficoltà nella seconda ed ultima tappa, pure tarata sulle note dei velocisti.
Foto copertina: la volata vincente di Viviani a Chiaravalle Centrale (foto Bettini)
Torna in scena il paesaggio calabrese per il 62° Giro della Provincia di Reggio Calabria con la tappa odierna, lungo la costa ionica, da Melito di Porto Salvo a Chiaravalle Centrale per concludersi poi domani, nel tratto costiero tirrenico, con la seconda ed ultima tappa da Lamezia fin giù verso Reggio Calabria. Il percorso odierno, ma anche quello di domani, senza alcuna particolare difficoltà altimetrica lasciava pochi dubbi sull’esito della corsa. Ci si aspettava la volata di gruppo, e così è accaduto. Ad imporsi in quel di Chiaravalle è stato un brillantissimo Elia Viviani, reduce da un inizio stagione davvero importante per se stesso e per la sua Liquigas-Cannondale. La corsa non regala particolari emozioni, la fuga della prima ora di corsa va via al Km 45, cercata ed ottenuta da Victor Hugo Pena (Colombia), Alessandro Bazzana (Team Type 1), Aristide Ratti (Team Idea). I tre riescono a guadagnare fino circa 2’05” senza impensierire più di tanto il gruppo inseguitore il quale, poco dopo la seconda ora di gara, riesce a colmare il gap con i tre battistrada. Presto, prestissimo; ancora i chilometri da digerire sono tanti ed allora ecco nascere un nuovo tentativo di fuga, promosso questa volta da ben cinque atleti, Parrinello (Androni Venezuela), Andriato (Farnese Selle Italia), Laengen (Team Type 1), Maggiore (Utensilnord Named) e Palini (Team Idea). Il vantaggio massimo arriverà a circa 1.10” conservato lungo tutto il restante litorale della costa ionica percorsa. Una volta entrati nell’immediato entroterra per puntare su Chiaravalle, dopo Soverato, il gruppo inizia ad aumentare la propria andatura così da assorbire in un tutta facilità il secondo ed ultimo tentativo di fuga odierno. Sul facile GPM di Chiaravalle Centrale, primo passaggio e successivo circuito cittadino di 16,4 Km, transita per primo Valerio Agnoli (Liquigas) seguito dai compagni di squadra Ratto e Canuti così da organizzare al meglio la volata al loro uomo di punta Viviani. La velocità, mantenuta alta, non consente di anticipare la volata, magistralmente predisposta dagli uomini Liquigas nonostante un breve spunto di Alessandro Donati (Acqua&Sapone) nel finale, subito riacciuffato. Lo sprint, come anticipato, è vinto da Viviani alle cui spalle si piazzano nel’ordine Daniele Colli (Team Type 1) ed Elia Favilli (Farnese Selle Italia). E così dopo il trascorso GP degli Etruschi Viviani va a mettere una seria ipoteca sulla conquista della corsa calabrese.
Antonio Scarfone