MORENO COME ARGENTIN, MOSER COME FRANCESCO: SUO IL LAIGUEGLIA

febbraio 19, 2012 by Redazione  
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Con un’azione da finisseur che ricorda quelle dei due campioni degli anni ‘80 il 21enne della Liquigas, ultimo rampollo della dinastia di Palù di Giovo, si aggiudica la corsa del Ponente ligure davanti a Rubiano e Montaguti.

Foto copertina: Moreno Moser anticipa tutti sul traguardo del Laigueglia (foto Riccardo Scanferla)

La 49a edizione del Trofeo Laigueglia, vinto in passato da campioni come Merckx, Bitossi, Maertens, De Vlaeminck, Saronni, Armstrong, Museeuw e Bartoli, si è snodata lungo un percorso di 196,5 km con partenza e arrivo nella cittadina del savonese e caratterizzato dall’ascesa del Passo Balestrino, da quella di Paravenna da ripetere per due volte, da quella di Testico e a 5 km dal traguardo da uno strappo di 1500 metri che da Andora porta in località Pinamare con il Capo Mele ad interrompere la discesa che separava la vetta dal traguardo. Le stelle di quest’edizione del Laigueglia erano Cunego (Lampre) e Basso (Liquigas), entrambi all’esordio stagionale, e Pozzato (Katusha), che malgrado da meno di una settimana sia stato operato alla clavicola fratturata in Qatar ha scelto di rientrare subito alle corse per non perdere giorni di preparazione in vista di Sanremo, Fiandre e Roubaix: accanto a loro il campione uscente Pietropolli (Lampre), Capecchi (Liquigas), Belletti e Montaguti (Ag2r), i fratelli Haedo (Saxo Bank), Gavazzi, Gasparotto e Ponzi (Astana), Pineau (Omega-QuickStep), Giampaolo Caruso e Vicioso (Katusha), Offredo (Fdj), Malacarne (Europcar), Ginanni e Garzelli (Acqua&Sapone), Sella e Serpa (Androni), Duarte (Colombia Coldeportes), Modolo e Pozzovivo (Csf) e Baliani (Nippo).
Dopo una serie di attacchi la fuga buona è nata al km 19 ad opera di Ermeti (Androni) e Balloni (Farnese) sui quali si è portato dapprima Dodi (Team Idea) e al termine di un lungo inseguimento anche Garofalo (Nippo) e Osoriu (Colombia-Coldeportes) mentre Fanelli (Utensilnord) è arrivato fino a 20” dagli uomini di testa ma non ha potuto completare l’aggancio ed è rimasto a lungo nella terra di nessuno prima di lasciarsi riassorbire da un gruppo che ha accumulato un distacco massimo di 8′25” in vetta al primo passaggio sulla salita di Paravenna. Sono stati gli uomini della Liquigas e in seconda battuta quelli di Lampre e Astana ad incaricarsi dell’inseguimento finchè al km 162 il plotone, ridotto a una sessantina di unità e di cui non facevano più parte Ginanni, Garzelli, Ponzi e Pozzato, non è tornato compatto se si eccettua un allungo di Malacarne che ha guadagnato una trentina di secondi sulla seconda ascesa di Paravenna ma è stato ben presto riassorbito.
Dopo un breve allungo di Durasek (Adria Mobil) la corsa si è accesa sulle rampe che portavano a Testico quando Brutt (Katusha) ha attaccato portandosi dietro Rogina (Adria Mobil), Rocchetti (Utensilnord), un Moreno Moser (Liquigas) che si è mantenuto a ruota senza collaborare e piuttosto sorprendentemente anche Modolo che ha scelto di non attendere l’eventuale sprint: in ogni caso anche quest’azione non ha avuto successo e il gruppo pur perdendo ulteriori elementi ha annullato il gap nella successiva discesa sotto la spinta dei Lampre che hanno anche chiuso sullo scatto di Reda (Omega-QuickStep); a 5 km dal traguardo dunque erano davanti 50 corridori e tutto si sarebbe deciso nel finale.
Lungo lo strappo verso Pinamare la Liquigas ha tenuto un’andatura sostenutissima con Longo Borghini e il gruppo si è ridotto a una ventina di unità ma nessuno ha tentato di andarsene; l’allungo decisivo è avvenuto invece a 3 km dalla conclusione quando Moser è riuscito a fare il vuoto e grazie anche al supporto dei compagni Capecchi e Nerz che rompevano i cambi dietro è riuscito ad accumulare un leggero margine di vantaggio e mantenerlo fino al traguardo: il solo Montaguti ha tentato di riportarsi sul neoprofessionista trentino ma è stato bloccato dai crampi e il 21enne nipote di Francesco, figlio di Diego e fratello di Leonardo Moser ha tirato dritto fino al traguardo resistendo al ritorno degli inseguitori e completando una giornata perfetta per la Liquigas visto il successo di Nibali in Oman; lo sprint per il secondo posto è stato vinto da Rubiano (Androni) davanti a Montaguti, Brambilla (Csf), Gavazzi, Frapporti (Team Idea) e Gasparotto in un gruppo di cui faceva parte anche Cunego mentre Basso si è ritirato nel finale dopo essere stato comunque sempre nelle primissime posizioni. Data la cancellazione del Giro di Sardegna il prossimo appuntamento con il calendario italiano sarà il Giro del Friuli il 1° marzo.

Marco Salonna

CIOLEK E TRENTIN FANNO DOPPIETTA

febbraio 19, 2012 by Redazione  
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Mentre i big si controllano in vista della crono di Portimão i due atleti della Quick Step approfittano di un buco creatosi a 300 metri dal traguardo di Tavira per conquistare i primi due posti con l’ex campione tedesco al primo successo stagionale e l’azzurro, in testa per tirare la volata al compagno, che resiste al ritorno del resto del gruppo.

Foto copertina: Gerald Ciolek impegnato nella 4a tappa della Volta ao Algarve (foto Roberto Bettini)

La quarta tappa della Volta ao Algarve, 186,3 km da Vilamoura a Tavira, era sulla carta la classica frazione di trasferimento inframezzata tra quella con traguardo in cima all’Alto de Malhão che ha delineato le posizioni in vetta alla classifica generale e la crono conclusiva di Portimão che potrebbe confermarle come ribaltarle; i corridori hanno tuttavia interpretato la corsa con grande animosità e dopo pochi km è nata una fuga molto importante ad opera di Dries Devenyns (Omega-QuickStep), Bakelants e Busche (RadioShack), Pardilla (Movistar), Breschel (Rabobank), Cherel (Ag2r), Van Avermaet (Bmc), Hernández (Saxo Bank), Leukemans (Vacansoleil) e Sanchez Pimienta (Caja Rural) che sarebbe probabilmente arrivata al traguardo se dietro a tirare non ci fosse una squadra compatta come il Team Sky di questi giorni, se i fuggitivi avessero proseguito nella collaborazione invece di iniziare a guardarsi e scattarsi in faccia nel finale e soprattutto se tra di essi non ci fosse stato Hernández che in classifica generale che alla vigilia era distanziato di solo 1′01” dal leader Porte: tutto questo non è accaduto e a 2 km dalla conclusione il gruppo ha coronato il lungo inseguimento e ha iniziato a prepararsi lo scenario per la volata.
Come accaduto nella tappa di Lagoa vinta da Boasson Hagen (Sky) sono stati gli uomini dell’Omega-Quickstep ad approcciare il finale in testa e la dea bendata ha dato loro una mano a 300 metri dal traguardo quando si è creato un buco tra Trentin e Ciolek che si trovavano nelle prime due posizioni e il resto del gruppo; il 26enne di Colonia, promessa mai mantenuta fino in fondo dopo che balzò agli onori della cronaca nel 2005 quando ancora in età junior vinse il campionato tedesco battendo allo sprint Zabel, ha avuto così gioco facile a conquistare il successo e il 22enne di Borgo Valsugana ha conquistato la piazza d’onore mentre Haussler (Garmin) ha regolato Boasson Hagen e un ancora positivo Lasca (Caja Rural) nella volata per il 3° posto.
La classifica generale resta immutata con Porte in vetta con 12” su Machado (RadioShack), 14” su Rui Costa (Movistar) e 34” su Hoogerland e Poels (Vacansoleil) e Van den Broeck (Lotto-Belisol); l’australiano non dovrebbe avere problemi a mantenere il primato nella crono conclusiva di 25,8 km di Portimão mentre i due portoghesi, comunque tutt’altro che fermi nelle prove contro il tempo, dovranno giocarsi gli altri due posti sul podio con Tony Martin (Omega-QuickStep) e Wiggins (Sky) che sono distanziati rispettivamente di 50” e 57” dal leader.

Marco Salonna

LO SQUALO TORNA A MORDERE A GREEN MOUNTAIN

febbraio 18, 2012 by Redazione  
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Vincenzo Nibali reduce da un 2011 costellato di piazzamenti ma senza vittorie attacca sulla salita finale, giunge solitario al traguardo e per appena 1” non riesce a conquistare la maglia gialla che va a Peter Velits ultimo a cedere la ruota del siciliano.

Foto copertina: Vincenzo Nibali impegnato sulle rampe dell’ascesa finale (foto AFP)

Come accaduto nel 2011 in cui ad imporsi fu Gesink che perfezionò l’opera nel giorno successivo aggiudicandosi la prova a cronometro il Giro dell’Oman aveva il suo momento clou sulla Green Mountain, salita di 6 km al 10% di pendenza media che giungeva al termine di una frazione di 157 km senza particolari asperità prima di quella conclusiva partita da Sultan Qaboos University. La corsa è vissuta sulla fuga di due velocisti come Henderson (Lotto-Belisol) e Eisel (Sky), due atleti già visti spessissimo all’attacco in quest’avvio di stagione come Clarke (Astana) e Kohler (Bmc), l’olandese Timmer (Project 1T4I) e il nostro Gatto (Farnese), ancora lontano dalla condizione che gli ha permesso di vincere 4 corse tra cui una tappa del Giro nel 2011; il gruppo non si è comunque preoccupato eccessivamente un po’ per il vento contrario che ha frenato l’azione dei fuggitivi e un po’ perchè tra di essi non c’erano uomini pericolosi in classifica ed è stato sufficiente l’aumento dell’andatura nel momento in cui le squadre si preoccupavano di portare i capitani davanti all’imbocco dell’ultima salita per annullare un gap che non aveva comunque mai superato ai 3′30”.
Tutto si è dunque deciso come prevedibile negli ultimi 6 km e visto il forcing iniziale della Katusha ci si aspettava che fosse Rodriguez a lanciare l’attacco ma il catalano non si è mosso ed è rimasto sui pedali quando è stato Nibali (Liquigas) il primo a muoversi a 5 km dal traguardo. L’unico a resistere al messinese è stato il 3° della Vuelta 2010 Peter Velits (Omega-QuickStep) che però a seguito di un’ulteriore accelerata del siciliano ha dovuto alzare bandiera bianca mentre alle loro spalle si è formato un gruppetto guidato dal duo Fdj Casar-Jeannesson, già protagonisti nell’ultimo Tour de France quando furono fondamentali scendendo dal Galibier nel riportare il gruppetto di Evans su quello di Contador e Andy Schleck. Nibali ha proseguito nella sua azione guadagnando fino a 30” su Velits, che alla vigilia lo precedeva di 15” nella generale, ma nel finale lo slovacco ha reagito chiudendo a soli 10” dallo Squalo e questo sforzo ha fatto sì che al termine fosse lui a indossare la maglia gialla seppur con appena 1” di vantaggio, mentre dietro ai due duellanti Casar ha chiuso 3° a 25”, Jeannesson 4° a 30”, uno strepitoso Gallopin (RadioShack) 5° a 37” e molto più brillante del presunto capitano di giornata Fuglsang che ha accusato un ritardo di 1′46”, Slagter (Rabobank) 6° a 47” e Rodriguez solo 7° a 55” appena davanti a un Cancellara (RadioShack) che già nella passata stagione si dimostrò molto a suo agio sulla Green Mountain anche perchè più avanti nella preparazione rispetto ad altri in vista delle classiche del Nord; l’arrivo era invece proibitivo per la maglia gialla Greipel (Lotto-Belisol) che è salito con il suo passo e ha accusato un ritardo di 8′08”. Oltre a far ben sperare per le corse future Nibali è tornato a conquistare un successo che, a parte quello ottenuto nella cronoscalata del Nevegal in seguito alla squalifica di Contador, mancava dal settembre 2010 con la classifica finale della Vuelta mentre l’ultima occasione in cui il siciliano tagliò per primo il traguardo risale al Trofeo Melinda che precedeva la corsa a tappe iberica.
Come detto solo 1” separa Velits da Nibali e vedremo se ci sarà battaglia per gli abbuoni nell’ultima tappa, 130,5 km pianeggianti da Al Khawd a Matrah Corniche; le altre posizioni sono invece abbastanza consolidate con Gallopin 3° a 17”, Casar 4° a 21” e Jeannesson e Slagter 5° e 6° a 30”.

Marco Salonna

DA CUMMINGS A PORTE E’ SKY-SHOW A MALHAO

febbraio 18, 2012 by Redazione  
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Come accaduto un anno fa è lo squadrone britannico a dominare la tappa regina della Volta ao Algarve con Wiggins, Froome e la maglia gialla Boasson Hagen che si mettono a disposizione dell’australiano che vince per distacco davanti agli idoli di casa Machado e Rui Costa e ipoteca il successo finale

Foto copertina: il successo di Porte sull’Alto do Malhao (foto José António Fernandes)

Dopo tre tappe non facili ma interlocutorie la fase decisiva della Volta ao Algarve si è aperta con la quarta frazione, 194,6 km da Castro Marim all’Alto de Malhão con tre gran premi della montagna in rapida successione nel finale e il tradizionale arrivo in salita che nelle passate edizioni della corsa ha visto i successi di Colom, Contador e Cummings, che in questa stagione è passato dalla Sky alla Bmc ma non ha potuto tentare il bis a causa di una caduta nelle fasi iniziali della corsa che lo ha costretto al ritiro.
Dopo 28 km dalla partenza è nata una fuga importante ad opera di Riblon (Ag2r), Burghardt (Bmc), Maaskant (Garmin), Klostergaard (Saxo Bank), Vanspeybrouck (Topsport Vlaanderen), McLaughlin (An Post-Sean Kelly), Gonçalves (Onda) e della grande speranza azzurra per le classiche Trentin (Omega-QuickStep) ma il Team Sky ha deciso che non doveva esserci spazio per nessuno e ha iniziato a condurre il plotone con un’andatura sostenutissima che è continuata per tutto il resto della tappa: sulla carta data la buona posizione in classifica di Boasson Hagen, Froome, Porte e Wiggins e le loro qualità di cronomen in vista della prova contro il tempo conclusiva di Portimão i britannici avevano interesse a mantenere lo status quo ma probabilmente sentendosi battuti dal campione del mondo della specialità e vincitore della passata edizione dell’Algarve Tony Martin (Omega-QuickStep) hanno scelto di fare la corsa dura per mettere in difficoltà il tedesco.
L’azione degli uomini in maglia nera ha comunque fatto sì che i fuggitivi venissero ben presto ripresi, che il tentativo di contrattacco di Barredo (Rabobank) e Kadri (Ag2r) durasse pochi km e che il gruppo iniziasse sulle varie salite a perdere elementi con Kloeden (RadioShack) tra i primi a farne le spese oltre ai pochi velocisti presenti in gara. Sulla penultima ascesa di giornata, l’Alto de Cavalos la cui vetta era posizionata a 14 km dal traguardo, prima Lovkvist e poi in prima persona la maglia gialla Boasson Hagen e il 2° dell’ultima Vuelta Froome hanno effettuato il forcing riducendo il gruppo a una trentina di unità e a quel punto sembrava che il capitano di giornata dovesse essere Wiggins ma il pluricampione olimpico e mondiale su pista una volta esauritosi il lavoro dei compagni si è portato a sua volta al comando spianando la strada a Porte che ha replicato all’attacco di Machado (RadioShack) e Rui Costa (Movistar) all’inizio della salita finale, 3 km al 7% di pendenza media, e ha operato una serie di scatti fino a rimanere da solo al comando e vincere con 8” sui due portoghesi, 24” su Hoogerland e Poels (Vacansoleil) e Van den Broeck (Lotto-Belisol), 31” su Talansky (Garmin), 35” su Mendes (LA-Antarte) e 40” su Martin e Wiggins: questo successo potrebbe aprire nuove frontiere in chiave grandi Giri per l’australiano cresciuto ciclisticamente nel nostro Paese che fin qui aveva ottenuto un 6° posto al Giro 2010 indossando per diversi giorni la maglia rosa e diversi altri piazzamenti in brevi corse a tappe ma che in salita non aveva mai prodotto performances di questo livello.
Porte è ora l’uomo da battere in una Volta ao Algarve che lo vede al comando con 12” su Machado, 14” su Rui Costa e 34” su Hoogerland, Poels e Van den Broeck anche se sia Martin 10° a 50” che Wiggins 12° a 52” sono ancora pienamente in gioco almeno per gli altri due posti sul podio; in attesa della crono conclusiva la quarta tappa, 186,3 km da Vilamoura a Tavira, dovrebbe veder tornare alla ribalta le ruote veloci malgrado la presenza di uno strappo a una decina di km dal traguardo.

Marco Salonna

17-02-2012

febbraio 17, 2012 by Redazione  
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TOUR OF OMAN

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella quarta tappa, Bidbid (Nafa’a) – Al Wadi Al Kabir, percorrendo 142,5 Km in 3h37′02″, alla media di 39,395 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e il francese Gallopin. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (Farnese Vini – Selle Italia), 7°. Greipel ha conservato la testa della classifica con 6″ su Sagan e 18″ sul francese Bouhanni. Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 24° a 44″.

VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)

L’australiano Richie Porte (Sky Procycling) si è imposto nella terza tappa, Castro Marim – Alto do Malhão (Loulé), percorrendo 194,6 Km in 4h55′11″, alla media di 39,555 Km/h. Ha preceduto di 8″ i portoghesi Machado e Costa. Miglior italiano Matteo Tosatto (Saxo Bank), 51° a 3′46″. Porte è il nuovo leader della corsa, con 12″ su Machado e 14″ su Costa. Miglior italiano Tosatto, 50° a 4′03″.

LES CHALLENGES DE LA MARCHE VERTE – GP OUED EDDAHAB
Il lettone Andris Smirnovs si è imposto nella corsa marocchina. Ha preceduto allo sprint i marocchini Chaoufi e Haddi.

CAMPIONATI ASIATICI
Disputata la gara su strada donne. Si è imposta la taiwanese Mei Yu Hsiao, che ha percorso i 120 Km del circuito di Kuala Lumpur (Malesia) in 3h16′49″, alla media di 36,582 Km/h. Ha preceduto allo sprint la sudcoreana Gu e la thailandese Maneephan.

GREIPEL SUPERA SE STESSO E SAGAN

febbraio 17, 2012 by Redazione  
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Sesto successo stagionale per il tedesco della Lotto-Belisol si stacca in salita, rientra con l’aiuto dei compagni di squadra, brucia allo sprint il campione slovacco e allunga in classifica generale prima della frazione decisiva di Green Mountain

Foto copertina: bis di Greipel sulle strade dell’Oman (foto AFP)

La quarta tappa del Giro dell’Oman, 142,5 km da Bidbid ad Al Wadi Al Kabir si presentava decisamente impagnativa con saliscendi per tutto il percorso e soprattutto un circuito finale di 13 km da ripetere per 3 volte caratterizzato da uno strappo secco nella parte iniziale e da un arrivo che tirava leggermente. Gli eroi di giornata sono stati Lodewijk (Bmc), già in avanscoperta nella tappa di Wadi Dayqah, e Vanderbergh (Omega-QuickStep) che sono fuoriusciti dal gruppo dopo 10 km e hanno accumulato fino a 7′40” di margine prima che gli uomini della Liquigas di un Sagan che aveva una ghiotta occasione per bissare il successo di due giorni prima sostituissero quelli della Lotto-Belisol della maglia gialla Greipel in testa al plotone. L’andatura non è stata comunque sostenutissima sulle prime salite, tra cui quella di Al Hamriya che seppur breve presentava pendenze fino al 15%, e il gruppo è arrivato compatto all’ingresso del circuito finale con un distacco ancora intorno ai 3′ dai due battistrada; in ogni caso Rodriguez (Katusha) ha approfittato di uno sprint intermedio posizionato in cima a uno strappo per passare per primo e guadagnare un piccolo secondo d’abbuono che però denota la volontà di conquistare qualcosa di importante in questo Giro dell’Oman.
Mentre Vandenbergh è rimasto solo al comando e ha resistito fino a 10 km dal traguardo dietro il ritmo è aumentato sotto l’impulso della Liquigas e della RadioShack di Cancellara e a farne le spese sono stati prima Cavendish (Sky), Galimzyanov (Katusha) e un Guardini (Farnese) apparso comunque progredito in salita e successivamente anche Farrar (Garmin), Kittel (Project 1T4I) e Goss (GreenEdge) che lungo le varie ascese non hanno retto il ritmo del gruppo di testa che si è ridotto a una settantina di unità e ha riassorbito Vandenbergh. Nell’ultimo strappo a 5 km dal traguardo Chavanel (Omega-QuickStep) ha lanciato un attacco al quale hanno risposto Casar (Fdj) e in prima persona Sagan e successivamente anche Fuglsang e Ten Dam (Rabobank); quel che restava del gruppo si è sfilacciato e Greipel si è trovato in difficoltà ma sulla successiva discesa è riuscito a rientrare grazie al supporto dei compagni Hansen e Sieberg e in testa si è riformato un gruppo di una cinquantina di corridori che si è mantenuto compatto fino al traguardo.
A quel punto Sagan, che ha avuto al suo fianco un Nibali molto attivo nel finale, era il chiaro favorito e si è lanciato per primo ma un po’ per lo sforzo profuso in precedenza e un po’ perchè non informato del rientro di Greipel come ha dichiarato nelle interviste del dopo gara lo slovacco è partito troppo presto e il tedesco su una salita molto più abbordabile di quella precedente è riuscito a rimontarlo ed ad alzare le braccia per la sesta volta in stagione con i francesi Gallopin (RadioShack) e Bouhanni (Fdj) che si sono confermati ad alti livelli chiudendo rispettivamente 3° e 4° mentre in assenza di Guardini e di Gatto che ha ceduto nel finale a disputare lo sprint per la Farnese è stato De Negri raccogliendo un buon 7° posto, mentre Nibali si è rialzato negli ultimi metri chiudendo a 15” di distacco.
La nuova classifica generale vede Greipel ancora al comando con 6” su Sagan e 18” su Gallopin e Bouhanni ma molto più significativi sono i distacchi di Fuglsang 8° a 25”, Rodriguez 11° a 30”, Ten Dam 17° a 38” e Nibali 26° a 49”; saranno loro infatti i protagonisti della quinta e penultima tappa del Giro dell’Oman che partirà dalla Royal Opera House di Muscat-Jabal e si concluderà in cima alla Green Mountain al termine di un’ascesa di 6 km con pendenze intorno al 10% e punte del 13 in vista del traguardo.

Marco Salonna.

ORA TOCCA A BOASSON HAGEN

febbraio 17, 2012 by Redazione  
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Il campione norvegese che fin qui a differenza di molti altri big non aveva ancora vinto in stagione timbra il cartellino in quel di Lagoa imponendosi davanti a Boeckmans e a Ciolek con il neopro anconetano Lasca buon 7°

Foto copertina: il successo del norvegese (foto José António Fernandes)

Il percorso della seconda tappa della Volta ao Algarve, 187,5 km da Faro a Lagoa, ricalcava sostanzialmente quello della prima frazione con su e giù e due gpm di 3a categoria nella parte centrale e finale completamente pianeggianti. Rispetto al giorno precedente la battaglia è stata comunque sicuramente più intensa non tanto per via della fuga di Alarcon (Efapel-Glassdrive), Wytinck (An Post-Sean Kelly) e Swift-Metcalfe (Carmim-Prio) che sono stati agevolmente tenuti sotto tiro dalla Lotto-Belisol della maglia gialla Meersman quanto per gli scatti che si sono susseguiti nel plotone una volta ripresi i tre da quello di Van Hecke (Topsport Vlaanderen) e Fonte (Efapel-Glassdrive) a quello dei ben più quotati De Gendt (Vacansoleil) e Riblon (Ag2r), ottimi cronomen già capaci in passato di arrivare fino al traguardo con azioni simili; tuttavia le salite non hanno provocato selezione nel gruppo e le squadre dei velocisti sono rimaste sufficientemente in forze per chiudere il gap a 5 km dal traguardo.
Sono stati gli uomini dell’Omega-QuickStep a portarsi in testa al gruppo nell’ultimo km per lanciare Ciolek ma Boasson Hagen (Sky) si è dimostrato il più astuto partendo ai -200 metri sulla rotonda che precedeva il brevissimo rettilineo finale e resistendo al ritorno del belga Boeckmans (Vacansoleil), già secondo in una tappa dell’Etoile de Bessèges, che è riuscito a superare Ciolek che ha dovuto accontentarsi della terza moneta ma non a completare la rimonta sul norvegese che ha così conquistato il primo successo del 2012 e risposto a distanza ai vari Greipel, Cavendish, Boonen e Sagan tutti già a segno in questa stagione. Ai piedi del podio si è piazzato il vicecampione mondiale di Melbourne Breschel (Rabobank) davanti al duo dell’Ag2r composto da Ravard e Mondory e al 23enne anconetano Lasca (Caja Rural), uno dei tanti giovani che non è riuscito a trovare posto in una squadra italiana e ha dovuto accasarsi altrove.
Boasson Hagen è anche il nuovo leader con lo stesso tempo di Meersman, che lo segue in classifica per via della somma dei piazzamenti, 4” su Boeckmans e Van Avermaet (BMC), 6” su Breschel e 10” su tutti i favoriti da Martin (Omega-QuickStep) a Machado e Kloeden (RadioShack) passando per Roche (Ag2r), Froome (Sky) e Van den Broeck (Lotto-Belisol) ad eccezione di Wiggins (Sky) che ne perde 17: la Volta ao Algarve entra ora nel vivo con il tradizionale arrivo in salita dell’Alto de Malhão, 3 km al 7% di pendenza media, e poi con la crono conclusiva di 25,8 km a Portimão ma alla luce del vantaggio in classifica, dei successi ottenuti in passato in prove contro il tempo e del fatto che non teme certamente le salite brevi Boasson Hagen rientra pienamente nel novero dei candidati al successo finale.

Marco Salonna

16-02-2012

febbraio 17, 2012 by Redazione  
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TOUR OF OMAN

Il tedesco Marcel Kittel (Project 1t4i) si è imposto nella terza tappa, Al Awabi (Al Alya) – Muscat Heights (Bank Muscat HQ), percorrendo 144,5 Km in 3h23′00″, alla media di 42,709 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale André Greipel (Lotto Belisol Team) e il francese Bouhanni. Miglior italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia), 7°. Greipel è tornato in testa alla classifica con 2″ sullo slovacco Sagan e 8″ su Bouhanni. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 13° a 24″.

VOLTA AO ALGARVE (Portogallo)

Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky Procycling) si è imposto nella seconda tappa, Faro – Lagoa, percorrendo 187,5 Km in 4h57′23″, alla media di 37,830 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Boeckmans e il tedesco Ciolek. Miglior italiano Francesco Lasca (Caja Rural), 7°. Boasson Hagen è il nuovo leader della corsa, con lo stesso tempo del belga Meersman e 4″ su Boeckmans. Miglior italiano Lasca, 65° a 17″.

LES CHALLENGES DE LA MARCHE VERTE – GP SAKIA EL HAMRA

Il marocchino Tarik Chaoufi si è imposto nella coesa marocchina, Laâyoune – Boujdour, percorrendo 170 Km in 3h19′16″, alla media di 51,187 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Saadoune e Lahsaini

KITTEL ABBATTE IL REGNO DI GREIPEL

febbraio 16, 2012 by Redazione  
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Prima sconfitta stagionale allo sprint per il tedesco medaglia di bronzo di Copenhagen che viene battuto in quel di Muscat Heigts dal connazionale della Project 1T4I ma si consola riconquistando la maglia gialla a discapito di Sagan. Terzo il sempre più sorprendente Bouhanni, 7° Guardini

Foto copertina: la premiazione di Kittel (foto Reuters)

In attesa delle due frazioni più impegnative il Giro dell’Oman lascia spazio ai velocisti nella terza tappa, 144,5 km di cui la prima metà in leggera discesa e la seconda pianeggianti da Al Awabi a Muscat Heights. La fuga di giornata è nata al km 20 ad opera di Isaichev (Katusha), Lemair (Bridgestone), del vincitore di una frazione del Tour Down Under Clarke (Champion System) e di Hulsmans (Farnese), belga ingaggiato dalla formazione di Luca Scinto per fare da uomo ombra nelle classiche del Nord a un Pozzato che è stato nel frattempo operato dopo la frattura della clavicola subita in Qatar e conta di rientrare in gara prima del Giro delle Fiandre. Sia la Liquigas della maglia gialla Sagan che l’Omega-QuickStep di Greipel vittorioso a Wadi Al Hoqay e grande favorito di giornata hanno lasciato fare e sono state dunque la Sky di Cavendish e in seconda battuta la Project 1T4I di Kittel a incaricarsi dell’inseguimento; in ogni caso il vantaggio degli uomini di testa non ha mai superato i 4′ e malgrado il ricongiungimento sia avvenuto a soli 4 km dalla conclusione la fuga non ha mai avuto reali possibilità di successo.
Nel finale la Sky non è riuscita a mantenere il controllo della situazione e come già avvenuto nella prima tappa è stata la Lotto-Belisol a prendere il comando nelle ultime fasi e Greipel a lanciare lo sprint davanti a tutti; complice però un leggero vento contrario sul rettilineo d’arrivo il 29enne tedesco non è riuscito in quest’occasione a mantenere la testa e ha dovuto arrendersi alla rimonta del connazionale Kittel che è andato a conquistare il secondo successo stagionale dopo quello in una tappa all’Etoile de Bessèges. Sul gradino più basso del podio è giunto il francese Bouhanni, a sua volta vittorioso in una frazione della corsa in Linguadoca, davanti a Farrar (Liquigas), a Sagan, a Boonen (Omega-QuickStep), al nostro Guardini (Farnese) e a un Cavendish che apparentemente nel finale è stato bloccato da un corridore della Fdj ma che in questo avvio di stagione ha dato l’impressione di faticare nel momento in cui non ha un treno a sua disposizione.
Grazie ai 6” di abbuono Greipel ha riconquistato la maglia gialla e guida ora con 2” su Sagan, 8” su Bouhanni, 9” su Cooke (GreenEdge) e 11” su Slagter ma la quarta frazione, 142,5 km da Bidbid ad Al Wadi Al Kabir con tantissimi strappi e un arrivo in leggera salita, sembra disegnata apposta per lo slovacco della Liquigas che potrebbe bissare il trionfo di Wadi Dayqah Dam e riconquistare il primato e sicuramente vedrà nelle prime posizioni anche gli uomini di classifica.

Marco Salonna

SORPRESA MEERSMAN AD ALBUFEIRA

febbraio 16, 2012 by Redazione  
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La Volta ao Algarve si apre con il successo del 26enne fiammingo della Lotto-Belisol che allo sprint ha la meglio sui sulla carta più quotati Van Avermaet e Breschel che occupano le due piazze d’onore e conquista la maglia gialla di leader.

Foto copertina: il successo di Meersman ad Albufeira (foto José António Fernandes)

Giunta alla sua 37a edizione la Volta ao Algarve è divenuta probabilmente negli anni la seconda corsa lusitana per importanza dopo il Giro del Portogallo e a livello di campo partenti è senz’altro addirittura superiore: alla luce di un percorso che presenta un arrivo in salita impegnativo ma non lunghissimo all’Alto de Malhao e come quinta e ultima tappa una crono di 25,8 km in quel di Portimao il favorito d’obbligo è il vincitore della passata edizione Tony Martin (Omega-QuickStep) che avrà in Kloeden e Machado (RadioShack), Plaza (Movistar), Froome e Wiggins (Sky), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Van den Broeck (Lotto-Belisol), Roche (Ag2r) e Van Garderen (Bmc) i principali avversari per la classifica generale mentre ai successi parziali punteranno Ciolek (Omega-QuickStep), Rui Costa (Movistar), Boasson Hagen (Sky), Barredo e Breschel (Rabobank), Van Avermaet (Bmc), Fernandez e Haussler (Garmin), Nuyens (Saxo Bank), De Gendt e Hoogerland (Vacansoleil) senza dimenticare gli agguerriti alfieri delle quattro squadre Continental portoghesi che daranno il massimo sulle strade di casa; al via ci sarebbe dovuto essere anche Contador (Saxo Bank), vincitore delle edizioni 2009 e 2010, ma le note vicende l’hanno tagliato fuori.
La prima tappa, 151 km da Dunas Douradas ad Albufeira con due gpm di terza categoria e diversi altri saliscendi nella parte centrale del percorso ma gli ultimi 40 km in discesa e pianura, ha avuto in Cherel (Ag2r), Kroon (Saxo Bank), Mestre (Carmin/Prio), Sousa (Onda) e Vandousselaere (TopSport Vlaanderen) i protagonisti di giornata con una fuga iniziata al km 19 ed esauritasi ai -14 dal traguardo, con Cherel, Kroon e Mestre che avevano distanziato gli altri due, dopo aver avuto un vantaggio massimo di 5′; a farsi carico dell’inseguimento è stata principalmente la Sky che aveva in Boasson Hagen uno degli uomini da battere in virtù delle sue caratteristiche e del fatto che in questo periodo dell’anno è sempre in grande condizione come dimostrano i successi nella classifica a punti del Giro dell’Oman delle due passate stagioni.
Nel finale sono stati invece gli uomini dell’Omega-QuickStep e della Bmc a prendere il comando delle operazioni e a stoppare Barredo e Rui Costa che hanno tentato di andarsene rispettivamente a 5 e a 4 km dal traguardo; questi scatti hanno fatto comunque sì che nessuna squadra riuscisse a organizzare un treno e ne è risultata una volata piuttosto confusa in cui Meersman (Lotto-Belisol) si è lanciato ai 250 metri e grazie anche al fatto che l’arrivo fosse in leggera discesa è riuscito a resistere alla rimonta di Van Avermaet e Breschel con Leukemans (Vacansoleil) 4°, Roche 5° e Boasson Hagen solamente 9°; comunque sorprendente il successo del 26enne belga che fin qui si era fatto notare soprattutto per le sue doti di finisseur e anche di discreto scalatore, con piazzamenti nei 20 in tappe di montagna alla Vuelta, e non certo di velocista.
Il fiammingo è naturalmente anche la prima maglia gialla con 4” su Van Avermaet, 6” su Breschel e 10” su Leukemans e sui principali favoriti per la generale ad eccezione di Wiggins che a causa di un buco creatosi in volata si trova a 17”. La seconda tappa, 187,5 km da Faro a Lagoa, presenta un tracciato molto simile a quella che l’ha preceduta con diverse salitelle nella fase centrale ma gli ultimi 50 km completamente pianeggianti.

Marco Salonna

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