ENECO TOUR: PROLOGO MONSTRE DI PHINNEY

agosto 8, 2011 by Redazione  
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Il 21enne statunitense domina la prova d’apertura dell’Eneco Tour ad Amersfoort, divorando i 5,7 km del prologo in 6’57’’. 7 e 8 secondi i ritardi di Boasson Hagen e David Millar, rispettivamente 2° e 3°. Buon prologo di Philippe Gilbert, 8° a 15’’. Non pervenuti gli italiani, con Selvaggi, 71° a 36’’, migliore degli azzuri.

Foto copertina: Taylor Phinney impegnato nelle battute finali del prologo dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)

È Taylor Phinney il primo capoclassifica dell’Eneco Tour 2011, e se la notizia in sé non è certo sorprendente, lo sono le proporzioni dell’affermazione del bambino-prodigio della BMC. Il 21enne del Colorado ha infatti rifilato a Edvald Boasson Hagen 7’’ in meno di 6 km lungo il piatto ma tortuoso tracciato di Amersfoort, ossia più o meno lo stesso gap che ha separato il norvegese, 2°, e l’8°, un Philippe Gilbert che ha già lanciato segnali confortanti in vista dei prossimi giorni. Non soltanto, ma occorre sottolineare che a questo Eneco Tour tutto può mancare, tranne un’eccellente batteria di cronomen e passisti: oltre al già citato Boasson Hagen, Phinney si è messo alle spalle specialisti come David Millar (3° a 8’’), Alex Rasmussen (4° a 9’’), Lars Boom (5° a 10’’), Jos Van Emden (6° a 11’’), Jesse Sargent (7° a 12’’), Joost Posthuma (12° a 19’’) e il campione del mondo a cronometro 2008 Bert Grabsch (19° a 22’’), senza dimenticare lo stesso Gilbert, che vero e proprio uomo da prove contro il tempo non è affatto, ma che ha già saputo mettersi in luce in brevi prologhi, come accaduto all’ultimo Giro del Belgio (2° dietro Westra, anch’egli presente).
Un successo insomma di assoluto rilievo per un cronoman che minaccia di diventare per il decennio appena iniziato quello che Cancellara è stato per lo scorso, come già lasciavano intuire i titoli mondiali di specialità conquistati a Stoccarda tra gli juniores e lo scorso anno, a Melbourne, tra gli under 23, dopo aver battuto Leipheimer ai campionati statunitensi pochi mesi prima.
Tra americani, norvegesi, britannici, danesi e via discorrendo, non hanno trovato posto i nostri portacolori, che hanno avuto in Mirko Selvaggi, 71° a 36’’, il loro miglior rappresentante. Poco male, ad ogni modo, giacché nulle erano le speranze che riponevamo nella prova di oggi.
Diverso il discorso per quanto riguarda la frazione di domani, 192 km da Oosterhout a St. Willibrord, sulla carta destinata ai velocisti. A meno che il sempre incombente pericolo del vento non scombini i piani delle squadre degli sprinter, il tracciato non prevede difficoltà tali da far presagire che Jacopo Guarnieri possa restare escluso dalla sfida per il successo parziale, che dovrà comunque contendere a grossi calibri quali Ciolek, i quattro moschettieri del Team Sky (Boasson Hagen, Swift, Henderson e Thomas, tutti temibili), nonno McEwen e Haedo, solo per citarne alcuni, oltre ai due favoriti d’obbligo: Tyler Farrar e André Greipel, pronti a darsi battaglia per il titolo di vice-Cavendish 2011.

Matteo Novarini

VUELTA A BURGOS: ULTIMA TAPPA A LANDA, GENERALE A RODRIGUEZ

agosto 8, 2011 by Redazione  
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La Euskaltel va all’assalto nell’ultima tappa della Vuelta a Burgos, ma non riesce a ribaltare una corsa ben gestita da Joaquim Rodriguez. I baschi si devono accontentare del successo parziale, colta da Mikel Landa davanti a Cobo e allo stesso Purito. Doppietta Katusha in classifica generale: Rodriguez e Moreno occupano i primi due gradini del podio, davanti a Cobo.

Foto copertina: Mikel Landa si impone in solitaria in vetta all’ascesa di Lagunas de Neila (foto www.vueltaburgos.com)

L’ultima tappa della Vuelta a Burgos, nonostante il tracciato insidioso, è stata ben gestita da Joaquim Rodriguez (Katusha), che non solo si è difeso, ma ha anche incrementato il vantaggio in classifica.
La vittoria di giornata è andata al neoprofessionista Mikel Landa (Euskaltel-Euskadi), con la squadra basca che da subito ha provato a far saltare il banco. In seconda posizione è arrivato Juan Josè Cobo (Geox), mentre la coppia della Katusha Rodriguez e Moreno ha chiuso in terza e quarta posizione. Prestazione che ha permesso a “Purito” di aggiudicarsi l’edizione 2011 della gara e al compagno di squadra di accomodarsi definitivamente al secondo posto nella generale, a 38”.
“La frazione di oggi è stata veramente dura – afferma Rodriguez – la Euskaltel ha imposto alla gara un ritmo incredibile, ottenendo una vittoria di tappa meritatissima. Mikel Landa, al suo primo anno da professionista, ha dimostrato di essere un corridore di grande talento. Fortunatamente, ancora una volta ho potuto contare sull’aiuto fondamentale dei miei compagni: siamo un gruppo eccezionale, in cui ognuno è pronto a sacrificarsi per l’altro. La mia vittoria, quindi, è da dividere equamente con tutti i membri della squadra, senza i quali questo risultato sarebbe stato impossibile da ottenere. Ora siamo pronti ad affrontare i pochi giorni che ci dividono dalla Vuelta a Espana con grande entusiasmo”.
Anche secondo il direttore sportivo Mario Chiesa il collettivo è risultato l’elemento decisivo: “Joaquim ha fatto la differenza perchè è un grande campione, ma questa vittoria è sicuramente merito di tutta la squadra. Dalla prima all’ultima frazione, tutti i nostri corridori hanno lavorato al massimo per permettere a ‘Purito’ di vincere la classifica generale. Anche per questo motivo, credo che questo successo sia ineccepibile. Ora, però, dobbiamo continuare ad allenarci e migliorare in vista della Vuelta a Espana, competizione a cui prenderanno parte tanti campioni: è imperativo, dunque, rimanere concentrati e prepararci al meglio nei prossimi giorni”.
Ma se per un DS italiano la spedizione castigliana si può definire un successo, altrettanto non si può dire per le squadre e i corridori azzurri. Il primo italiano al traguardo e nella generale è Antonio Santoro (Androni Giocattoli), giunto 20° a 4’36”. Nella generale è invece 23° a 8’20”. Anche sfogliando le varie classifiche, sia individuali sia di squadra, che ogni corsa a tappe che si rispetti ha, non troviamo italiani nelle posizioni di rilievo.

Mario Prato

MODOLO-BENNATI, L’OCCASIONE SFUMA

agosto 8, 2011 by Redazione  
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Il trevigiano della CSF e l’aretino della Leopard puntavano rispettivamente al terzo successo di tappa e alla classifica generale del Giro di Danimarca ma il primo viene battuto in volata da Bos e il secondo non riesce a disputare lo sprint e deve accontentarsi del 2° posto finale dietro all’australiano Gerrans, che torna al successo dopo due anni.

Foto copertina: Il podio finale del Giro di Danimarca (foto CyclingPhoto.eu)

La sesta e ultima tappa del Giro di Danimarca, 162,4 km da Hillerød a Frederiksberg, località alle porte di Copenhagen, si è disputata lungo un percorso nervoso che nella sua parte centrale ha toccato il circuito su cui si disputeranno i prossimi Mondiali mentre il finale era caratterizzato da un altro circuito di 10 km da ripetere per 6 volte. L’attenzione era rivolta alla lotta per la classifica generale, in cui Gerrans (Sky) doveva difendere 8” su Bennati (Leopard), che grazie alle sue doti di sprinter avrebbe potuto raccogliere abbuoni sufficienti per strappare il primato all’australiano: la tattica della Sky è stata dunque quella di lasciare andare le fughe per impedire all’aretino di guadagnare secondi nei due sprint intermedi ma in occasione del primo la Leopard è riuscita a chiudere su Steensen (Saxo Bank), Bochman (Glud & Marstrand), Sobota (Christina Watches), Bobridge (Garmin-Cervelo) e Andersen (Danish National); tuttavia lo sprint era posizionato in un tratto in leggera salita e Gerrans ha avuto la meglio su Bennati, portando il suo vantaggio a 9”.
Immediatamente dopo è partita una nuova fuga, che ha fatto sì che non ci fossero altri abbuoni a disposizione per gli inseguitori; ad andare in avanscoperta sono stati i nostri Pasqualon (CSF) e Bazzana (Team Type 1), molto attivi in questo Giro di Danimarca, il vincitore della crono Porte (Saxo Bank), Brandl (Geox), Ligthart (Vacansoleil), Østergaard (Glud & Marstrand) e Reihs (Christina Watches), che ha fatto scorpacciata di punti lungo i vari gran premi della montagna conquistando la leadership nella speciale classifica a discapito di Pedersen (Leopard). I fuggitivi, rimasti presto in cinque per il cedimento di Østergaard e dello stesso Reihs, hanno guadagnato fino a 2′ ma a 10 km dal traguardo sotto la spinta di Leopard e Rabobank il gruppo è tornato compatto. Anche nelle ultime fasi è stata la formazione olandese a mantenere il comando delle operazioni con Freire che ha lanciato lo sprint di Bos che ha resistito al ritorno di Modolo e Belletti (CFS), che non sono riusciti a trovare l’intesa nel finale disputando due sprint separati: al 4° posto è arrivato Gardeyn (Vacansoleil) davanti agli altri due azzurri Furlan (Christina Watches) e Colli (Geox) mentre Bennati si è ritrovato fuori dalle prime posizioni all’ultima curva e non è andato oltre l’11° posto, dando addio ai sogni di scavalcare Gerrans in classifica generale.
L’australiano della Sky, che non vinceva dal settembre 2009 quando si impose alla Vuelta nella tappa di Murcia, è dunque il vincitore del Giro di Danimarca con 9” su Bennati e 26” su Morkov, rappresentante di una Saxo Bank che, come pure Fuglsang che si era imposto dal 2008 al 2010 ed è stato tagliato fuori da un ventaglio nella prima tappa, deve cedere il trono dopo averlo conquistato 7 volte nelle 8 edizioni precedenti: 4° a 33” ha concluso Gaudin (Europcar), 5° a 41” Dowsett (Sky) e 6° a 46” Cioni. Come detto in precedenza Reihs si è aggiudicato la classifica degli scalatori mentre Modolo grazie ai due successi di tappa ha trionfato in quella a punti davanti a Bennati e Colli, Cousin (Europcar) si è rivelato il miglior giovane e la classifica a squadre è stata appannaggio del Team Sky.

Marco Salonna

BROCO DI NOME, MA NON DI FATTO: FA DOPPIO COLPO IN PORTOGALLO

agosto 8, 2011 by Redazione  
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Vittoria del portoghese sul duro arrivo in quota di Senhora de Graça, in cui ha battuto il connazionale Ricardo Mestre in uno sprint a ranghi ristrettissimi. Per Broco è colpo doppio, ora è il nuovo leader della classifica generale, con quattro secondi di vantaggio sull’ex maglia gialla Ribeiro.

Foto copertina: Broco anticipa Ricardo Mestre a Senhora de Graça (foto webciclismo.com)

Ha vinto Broco: vocabolo dal significato negativo in italiano (seppure con una n in più), ma è anche il cognome di un ciclista portoghese che oggi ha fatto il colpaccio nella terza tappa del Giro del Portogallo.
Frazione non lunghissima, di 151 chilometri da Viana do Castelo a Senhora de Graça, composta da tre salite (una di terza, una di quarta e quella finale di prima categoria) e caratterizzata dalla fuga di sette uomini che hanno raggiunto un vantaggio massimo di sei minuti sul gruppo della maglia gialla. Fuga che resiste fino ai meno sei chilometri dal traguardo, momento in cui viene ripreso il giovane lusitano Joni Brandao (Selezione Nazionale Portoghese). Dopo un tentativo di attacco da parte di David Livramento arriva lo scatto decisivo all’ultimo chilometro, da parte di Hernani Broco e Ricardo Mestre, col primo che vince lo sprint ristretto e si aggiudica anche la maglia gialla della classifica generale, con l’ex leader Ribeiro che ora scende al secondo posto con soli quattro secondi di ritardo da Broco.
Portoghesi che dominano la classifica generale dopo i primi quattro giorni occupandone tutte le prime sei posizioni, con l’italiano Alessandro Bisolti primo degli stranieri, settimo. E lunedi nuovo arrivo in salita, sul GPM di terza categoria di Louveira, da scalare per ben due volte nel finale di tappa. Altri scossoni non mancheranno di certo.

Andrea Giorgini

VUELTA A BURGOS NEL SEGNO DELLA KATUSHA: 4a TAPPA A MORENO, PURITO SEMPRE LEADER

agosto 7, 2011 by Redazione  
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I due spagnoli regalano alla formazione russa una giornata da incorniciare: Joaquim Rodriguez conserva la leadership a ventiquattro ore dal termine della corsa, mentre Daniel Moreno, aiutato nel finale anche dal capitano, anticipa un gruppo ristretto e conquista la 4a tappa a Ciudad Romana de Clunia. Migliore degli italiani Stefano Garzelli, 7°.

Foto copertina: Daniel Moreno beffa un drappello regolato da Samuel Sanchez (foto www.vueltaburgos.com)

La Vuelta a Burgos procede sempre più nel segno del Team Katusha. Anche ieri, nella quarta tappa, da Roa de Duero a Ciudad Romana de Clunia, la corazzata russa è stata capace di cogliere il successo di tappa con Daniel Moreno e di mantenere la leadership della classifica generale con Joaquím Rodríguez, in attesa della tappa decisiva di oggi.
Il successo di Moreno, giunto sul traguardo con un secondo di vantaggio su un gruppetto regolato da Samuel Sanchez su Pablo Lastras, e che comprendeva tutti gli occupanti le parti alte della classifica, è stato ottenuto anche grazie alla collaborazione molto generosa del leader della classifica, che si è così limitato, oltre che a rendere il favore dei servizi ricevuti dal compagno, a controllare i suoi più diretti antagonisti alla vittoria finale.
“Devo ringraziare Joaquim per il grande aiuto che mi ha dato nelle fasi salienti della corsa – ha dichiarato a caldo Moreno – senza il suo aiuto, probabilmente oggi non avrei vinto. Domani ci stringeremo tutti attorno al nostro capitano per difendere la sua maglia di leader. Così, il bilancio di questo Tour de Burgos, per il team Katusha, sarà eccezionale”.
Doman,i per l’ultima e decisiva tappa, gli organizzatori Castigliani hanno riservato un menù molto ricco.
La Areniscas de los Pinares – Lagunas de Neila di 155km prevede 5 gpm, compreso l’arrivo classificato “categoria Especial”, concentrati negli ultimi 60 km di gara.
Ritornando alla tappa odierna, il primo italiano giunto al traguardo è stato il sempreverde Stefano Garzelli, settimo con il gruppo dei migliori e salito al 14° posto in graduatoria, con un ritardo di 1’10” .

Mario Prato

BIS DI MODOLO, BENNATI SFIDA GERRANS

agosto 7, 2011 by Redazione  
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Nella frazione in linea del mattino il velocista della CSF conquista il suo secondo successo al Giro di Danimarca battendo Kocjan e l’aretino, che con il 7° posto nella crono del pomeriggio vinta da Porte si porta in seconda posizione nella generale a 8” da Gerrans e nell’ultima tappa potrà giocarsi il successo finale grazie agli abbuoni.

Foto copertina: Modolo festeggia il secondo successo di tappa al Giro di Danimarca (foto CyclingPhoto.eu)

Il quinto giorno del Giro di Danimarca prevedeva due tappe, una frazione di 111 km da Sorø a Frederiksværk dal percorso nervoso e con gli ultimi 300 metri in salita al 7% al mattino e una crono di 13,2 km a Helsingør nel pomeriggio. La tappa in linea è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Mortensen (Leopard), che dopo essere evaso dal gruppo al km 12 in compagnia di Madsen (Team Concordia Insurance-Himmerland), Sobota (Christina Watches), Van Hecke (Topsport Vlaanderen) e Fodder (Glud & Marstrand) ha staccato i compagni di fuga nel finale e solo nell’ultimo km ha dovuto arrendersi al ritorno del gruppo tirato dagli uomini della CSF, con Modolo che ha finalizzato al meglio il lavoro dei compagni di squadra imponendosi nettamente allo sprint davanti a Kocjan (Team Type 1), Bennati (Leopard), Belletti (CSF), Lighthart (Vacansoleil), Breschel (Rabobank) e Colli (Geox): per il trevigiano si tratta del secondo successo in questo Giro di Danimarca dopo quello di Esbjerg mentre Bennati, che per il terzo giorno consecutivo è salito sul gradino più basso del podio, ha conquistato 2” di abbuono che gli hanno consentito nella classifica generale provvisoria di ridurre il distacco dal leader Gerrans (Sky) a 6”, con Breschel 2° a 4” e Morkov (Saxo Bank) 4° a 9”.
La cronometro del pomeriggio aveva in Porte e Larsson i due grandi favoriti, e i due specialisti della Saxo Bank, fuori dai giochi per quanto riguarda la vittoria finale, hanno risposto alle attese facendo segnare i migliori tempi già al rilevamento di metà percorso e conquistando 1° e 2° posto di giornata con l’australiano che ha fatto meglio dello svedese per 10”; unico a contrastarli è stato il britannico Dowsett (Sky), campione europeo a cronometro nel 2010 tra gli under 23, che ha chiuso 3° con un distacco di 17” dopo aver lottato alla pari con Porte e Larsson nella prima metà del percorso, mentre 4° a 24” si è piazzato il giovane danese Quaade (Team Concordia Forsikring – Himmerland). La battaglia per la classifica generlae vedeva Morkov sulla carta favorito, ma il danese non si è espresso al livello dei compagni di squadra chiudendo 11° con un distacco di 51”; prevedibile la debacle del non specialista Breschel che è sprofondato a 1′58” mentre Bennati si è reso protagonista di un’ottima prova chiusa al 7° posto a soli 31” da Porte. Sembrava che l’aretino potesse balzare al comando della classifica generale ma Gerrans si è superato facendo segnare l’11° tempo al rilevamento intermedio, con un ritardo di 20” da Porte e di 4” da Bennati, e facendo addirittura meglio nella seconda parte in cui è risalito al 5° posto di tappa con un distacco di 29” dal connazionale e un vantaggio di 2” sull’azzurro della Leopard.
Alla vigilia dell’ultima tappa Gerrans è dunque in vetta con 8” su Bennati, 26” su Morkov, 30” su Gaudin (Europcar), 38” su Dowsett e 46” su Cioni (Sky), autore di una crono leggermente al di sotto delle attese chiusa al 15° posto: la frazione di 162,4 km da Hillerød a Frederiksberg, che prevede abbuoni di 10”, 6” e 2” ai primi tre classificati al traguardo e di 3”, 2” e 1” a uno sprint intermedio, vedrà dunque la lotta tra Gerrans e Bennati per la generale e il risultato del Giro di Polonia, in cui Sagan ha superato Daniel Martin grazie agli abbuoni dell’ultima tappa, ha dimostrato che il ribaltone è possibile.

Marco Salonna

VOLTA A PORTUGAL: RIBEIRO – GAVAZZI 2-0

agosto 7, 2011 by Redazione  
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Il duello tra il portoghese e l’azzurro della Lampre – ISD continua anche in salita ed è ancora il leader della classifica generale ad averla spuntata dopo la vittoria in volata di ieri. Podio completato da un altro italiano, Alessandro Bisolti.

Foto copertina: Sergio Ribeiro conquista anche la seconda tappa della Volta a Portugal (foto webciclismo.com)

Testa a testa emozionante tra Sergio Ribeiro e Francesco Gavazzi nelle prime tappe in linea del Giro del Portogallo 2011. Dopo la volata di ieri, il duello si è rinnovato anche sul primo arrivo in quota, dove a spuntarla è stato ancora il portoghese, bravo a rispondere a uno scatto da finisseur del valtellinese della Lampre – ISD avvenuto all’ultimo chilometro.
Frazione bagnata ed impegnativa, conclusasi sulla salita di Nostra Senhora do Assunçao, sopra la località di Santo Tirso, con la pioggia a tenere banco per circa 150 chilometri, e con la fuga a tre di cui faceva parte anche Aitor Perez (Lampre – ISD), agguantata proprio poco prima dell’inizio dell’ultima ascesa di sette chilometri verso l’arrivo di tappa. Il gruppo sempre condotto dalla squadra della maglia gialla si è scremato lungo le rampe piuttosto impegnative della salita, con Gavazzi trainato fino ai meno tre dal compagno di squadra Alfredo Balloni. All’ultimo chilometro arriva il tentativo del valtellinese, con Ribeiro subito a ruota e poi riesce ai -150 metri il sorpasso decisivo ai danni del capitano della Lampre, che anche oggi è costretto ad arrivare secondo, con Alessandro Bisolti che completa il podio di tappa.
Ribeiro mantiene salda la sua leadership in classifica generale, e dovrà gestirla nel migliore dei modi in particolare nei prossimi due giorni, che presentano altri due arrivi in quota: a Mondim de Basto – Senhora de Graça (salita di prima categoria) e a Gouveia (di terza categoria, da scalare due volte).

Andrea Giorgini

BUONE VACANZE

agosto 6, 2011 by Redazione  
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L’aggiornamento degli ordini d’arrivo sarà sospeso per una settimana.

La redazione coglie l’occasione per augurare buone vacanze a tutti i lettori.

A CAMAIORE SPUNTA TABORRE

agosto 6, 2011 by Redazione  
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L’alfiere Acqua & Sapone se ne va con Simone Stortoni e Davide Rebellin nell’ultima scalata al Monte Pitoro, e riesce a bruciare i due allo sprint, malgrado un attacco fallito nel tratto in discesa. Rimandato ancora dunque l’appuntamento con il ritorno al successo per Rebellin. In ombra gli altri nomi illustri al via: Ivan Basso, Giovanni Visconti ed Emanuele Sella.

Foto copertina: Fabio Taborre celebra il trionfo di Camaiore (foto velobike.it)

Diversi erano i nomi di spicco al via del 62° G.P. Camaiore: da Ivan Basso a Davide Rebellin, passando per Francesco Ginanni, Emanuele Sella e Giovanni Visconti solo per citarne alcuni. Di certo, nessuno, in un elenco del genere, avrebbe fatto rientrare Fabio Taborre, 26enne in forza alla Acqua & Sapone. Contro ogni pronostico, invece, il pescarese è stato capace di fare la differenza, in compagnia di Simone Stortoni (Colnago CSF) e Davide Rebellin (Miche) in occasione dell’ultima ascesa al Monte Pitoro, l’ascesa principe della corsa, affrontata oggi con grande cautela fino al sesto e conclusivo passaggio.
Taborre pareva quindi essersi giocato le sue carte in chiave successo con un attacco portato nella successiva discesa, prontamente rintuzzato dai due compagni di avventura. All’opposto, l’abruzzese ha dimostrato di avere ancora molto da dare allorché, in uno sprint senza storia, è riuscito a precedere nettamente Stortoni, costretto così a rimandare a data da destinarsi l’appuntamento con il primo successo da professionista. Un rinvio non meno doloroso di quello di Davide Rebellin, che ancora attende di ritornare ad alzare le braccia dopo il rientro alle gare di questa stagione, avendo solo sfiorato la vittoria al Trofeo Matteotti, piegato allora da Oscar Gatto.
Il veneto è stato sostanzialmente l’unico dei grandi nomi a rispondere presente quest’oggi, in una corsa in cui per il resto a farla da padroni sono stati gli outsider. È stato il caso di Wurf (Liquigas), Fortin (Androni), Tedeschi e De Negri (Farnese Vini), Francesconi (Amore & Vita), Tamayo Martinez (Team Wit), Frapporti (CSF Colnago), Borchi (De Rosa Ceramica Flaminia), Sano (D’Angelo & Antenucci) e Pinizzotto (Miche), principali animatori della gara, con una fuga partita al chilometro venti, che per Pinizzotto, ultimo ad arrendersi, si è protratta fino all’ultimo giro. Anche i più attivi tra gli inseguitori sono stati altri nomi non certo annoverati tra i favoriti della vigilia, quali Pirazzi (CSF Colnago), Bileka (Amore & Vita) e Chtioui (Acqua & Sapone), così come non tutti quotatissimi erano gli uomini più vicini al terzetto di testa al traguardo: dal russo Novikov (Itera Katusha), 4°, al colombiano Rubiano Chavez (D’Angelo & Antenucci), 9°, passando per Serpa Perez (Androni), Damiano Caruso (Liquigas), Girardi (De Rosa Ceramica Flaminia) e Canuti (Colnago CSF).
Non pervenuti invece gli altri favoriti, con un Ivan Basso che ha provato ad essere protagonista, ma che si è dovuto arrendere sull’ultima salita a gambe spaventosamente imballate, come già nel finale di Tour e ancor più a San Sebastian. Non è da escludere che della condizione deficitaria del varesino abbia fatto indirettamente le spese anche Damiano Caruso, apparso molto brillante, che potrebbe aver perso il treno giusto proprio in virtù di una indecisione sul da farsi legata alle difficoltà del più blasonato compagno di squadra.
Prossimo appuntamento di spicco del calendario italiano sarà quello con il Trittico Lombardo, che si aprirà il 17 agosto con la Coppa Agostoni. Un appuntamento fondamentale anche in chiave Mondiale, in funzione del quale il C.T. Bettini spera di raccogliere dai nostri portacolori segnali confortanti che per il momento stentano ad arrivare.

Matteo Novarini

GLI ABBUONI DICONO SAGAN

agosto 6, 2011 by Redazione  
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Lo slovacco si piazza secondo nella frazione conclusiva del Giro di Polonia, sul circuito di Cracovia, e scavalca Daniel Martin in classifica grazie agli abbuoni. L’ultima tappa va a Marcel Kittel, che coglie il quarto successo parziale nella corsa polacca, dopo le tre affermazioni in apertura. Completano il podio finale Martin e l’ottimo Marcato.

Foto copertina: Peter Sagan veste la maglia di leader del Giro di Polonia (foto Riccardo Scanferla)

Come molti avevano pronosticato al termine della tappa di ieri, sono stati gli abbuoni in palio nell’ultima frazione a decidere il Giro di Polonia 2011. A sorridere, grazie ad un secondo posto finale che ha reso inutili anche i 2’’ di abbuono raccolti ad una trentina di chilometri dal termine, ad un traguardo volante, è stato Peter Sagan, capace di reagire alla débacle negli ultimi metri della giornata di ieri da campione quale forse già è, e quale soprattutto diventerà se non tradirà le clamorose promesse costruite nelle ultime due stagioni a suon di successi.
Lo slovacco avrebbe potuto riportarsi virtualmente al comando della generale già allo sprint intermedio posto ai -30, quando Daniel Martin ha però sguinzagliato Heinrich Haussler per contrastare il rivale, riuscendo a negargli i 3’’ di abbuono spettanti al primo classificato. Per farlo, l’australiano non ha esitato a chiudere lungo le transenne l’alfiere Liquigas, che è però stato capace di non perdere la testa nei battibecchi successivi, e di proiettarsi subito verso lo sprint finale, nel quale avrebbe avuto bisogno di un 3° posto per balzare in vetta.
Dopo aver rintuzzato senza particolari patemi qualche tentativo negli ultimi due giri, con il padrone di casa Marczynski ultimo ad arrendersi, a 4 km circa dalla conclusione, Sagan è riuscito ad accaparrarsi la ruota più ambita, quella di Marcel Kittel, vincitore delle prime tre frazioni, come normalmente fatica a fare un ragazzo di appena 21 anni nella mischia di una volata di gruppo. Haussler ha provato a mettere nuovamente i bastoni fra le ruote allo slovacco, ma, dopo aver rischiato di arrotarsi con un altro uomo Liquigas, non è riuscito a trovare la stessa progressione di qualche chilometro prima. Progressione che peraltro non sarebbe comunque bastata a difendere la leadership di Daniel Martin, poiché Sagan non si è accontentato del gradino più basso del podio, ma è andato a prendersi la piazza d’onore, battuto soltanto da un impressionante Kittel, completamente fuori portata per chiunque in questo Giro di Polonia.
Haussler si è dovuto accontentare del quarto posto, alle spalle anche di Leigh Howard, 21enne australiano della HTC che ha quest’oggi rimpiazzato Degenkolb quale sprinter della corazzata prossima a chiudere i battenti. Appena alle sue spalle, invece, Marco Marcato, eccellente 3° in graduatoria, che sarebbe stato 2° senza i 2’’ di abbuono sottrattigli ieri al traguardo dal compagno di squadra Poels. Il 27enne della Vacansoleil, anch’egli staccato stamani di 3’’ da Martin, come Sagan, ha sprintato sia al traguardo volante sia all’arrivo, nel tentativo di issarsi addirittura in vetta alla generale. Le sue volate gli sono valse un solo secondo di abbuono, quello conquistato con il 3° posto dello sprint intermedio, ma sono sicuramente abbastanza per guadagnarsi l’ennesimo applauso di una gara corsa sempre da protagonista, con il piglio aggressivo e spettacolare che già aveva colpito al Tour de France.
Archiviato dunque anche il Polonia, l’UCI World Tour andrà ora in vacanza per soltanto due giorni, prima dell’avvio dell’Eneco Tour, ultimo appuntamento in calendario prima del via della Vuelta, il 20 agosto prossimo.

Matteo Novarini

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