E’ LA VOLTA DI RICARDO MESTRE

agosto 14, 2011 by Redazione  
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La maglia gialla si classifica terza nel tappone conclusosi in vetta alla salita di Seia Torre, vinto dal compagno di squadra Cardoso. Il principale avversario di Mestre, Hernani Broco, perde due minuti, consegnando ormai il Giro del Portogallo al corridore della Tavira.

Foto copertina: Ricardo Mestre impegnato sulle rampe della salita finale (foto Joao Fonseca)

Meglio di così forse non poteva andare a Ricardo Mestre, ormai sempre più lanciato verso il successo finale della Volta a Portugal 2011. Il merito va oltre che a lui, alla sua squadra, capace di scortarlo con ben due uomini fin su in cima all’arrivo di Seia Torre, una ascesa interminabile che porta a quasi 2000 metri di altitudine. Il gruppo maglia gialla rincorre la testa della corsa fino a circa 10 chilometri dall’arrivo di una frazione molto complicata, con 4 salite (una di prima categoria e quella finale Hors Categorie). Negli ultimi chilometri restano solamente in quattro: Cardoso, Mestre e Vitorino (Team Tavira) e Rui Sousa (Barbot-Efapel), mentre si stacca Hernani Broco, secondo in classifica fino a stamattina. Tra gli inseguitori troviamo anche un Francesco Gavazzi parso in ottima condizione anche in salita, mentre i quattro al comando si giocano la vittoria di tappa in volata vinta da Andrè Cardoso su Sousa. Broco perde poco più di due minuti cedendo il secondo posto nella generale proprio a Cardoso ed ora si ritrova quinto. Mestre si trova ormai ad un passo dalla vittoria finale, con solo due ostacoli al termine. Attenzione alla tappa di domani, che riserverà insidie lungo tutto il tracciato, con un difficile circuito finale. E poi per Mestre mancherà solo la passerelle finale a Lisbona.

Andrea Giorgini

MATTEO AZZECCA IL TENTATIVO B(U)ONO

agosto 13, 2011 by Redazione  
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Dopo cinque giorni vissuti nell’anonimato dai nostri portacolori, Matteo Bono conquista la quinta tappa dell’Eneco Tour, bruciando sul traguardo di Genk i compagni di fuga Renev e Ovechkin. I tre hanno resistito per pochi metri al ritorno del gruppo, il cui rientro è parso a lungo scontato. Nessun vero attacco da parte degli uomini di classifica, che hanno rimandato lo scontro a domani.

Foto copertina: Matteo Bono alza le braccia sul traguardo di Genk (foto enecotour.com)

Dopo un prologo e quattro tappe a dir poco incolori, il ciclismo italiano si risveglia all’improvviso nella quinta frazione, 189 km con partenza ed arrivo a Genk, e lo fa grazie a Matteo Bono, uomo di fatica che non festeggiava una vittoria da quattro anni. Per tornare al successo, il 27enne della Lampre – ISD ha saputo azzeccare la prima fuga andata a buon fine in questo Eneco Tour, andandosene in compagnia di Artem Ovechkin (Katusha) e Sergey Renev (Astana), e resistendo al rientro di un gruppo che è a lungo parso in grado di acciuffare i coraggiosi non appena lo avesse voluto.
Il ritmo molto sostenuto mantenuto dal plotone sugli ultimi saliscendi di giornata, tra i 40 e i 30 km al traguardo, sotto l’impulso degli uomini del Team Sky e di qualche offensiva mai veramente temibile (Vansummeren e Boom tra i più attivi), aveva infatti consentito ai velocisti di portarsi a poco più di un minuto dalla testa della corsa, lasciando immaginare il terzo epilogo a ranghi compatti, dopo i due dominati da Greipel in apertura. Il distacco è però rimasto sostanzialmente immutato per svariati chilometri, iniziando a calare sensibilmente soltanto negli ultimi 10 km, ma non quanto sarebbe stato necessario per colmare il divario. Forse anche indebolite dalle tante salitelle affrontate nella fase centrale della frazione, e fiaccate da condizioni atmosferiche assai complicate, con pioggia e vento lungo quasi tutto il tracciato, le formazioni degli sprinter hanno infatti palesato subito la loro incapacità di prendere in mano decisamente la situazione, con compagini diverse che si alternavano rapidamente al comando. A riprova della velocità relativamente bassa, alcuni corridori sono anche riusciti ad evadere nelle battute conclusive, pur senza poi dare grande seguito ai loro tentativi.
Solamente un marcamento esasperato fra i battistrada al momento di lanciare lo sprint avrebbe potuto rimettere in gioco i velocisti, ma la lunghissima, coraggiosa e vagamente suicida progressione prodotta da Renev a 400 metri dalla conclusione ha spento anche l’ultimo barlume di speranza di Greipel e soci. Il kazako, così facendo, ha messo fuori gioco lo stremato Ovechkin, incapace di replicare, ma ha di fatto consegnato il successo nelle mani di Matteo Bono, al quale è bastato scavalcare l’ormai imballato avversario ad una cinquantina di metri dalla linea bianca per tornare al successo dopo oltre quattro anni di astinenza. Per il ragazzo di Iseo si tratta infatti della prima vittoria dal 2007, stagione in cui si era imposto alla Tirreno nella tappa di San Giacomo e al Romandia in quella di Charmey.
Il gruppo è stato regolato da Tomas Vaitkus, cosa che potrebbe far rimpiangere agli uomini Astana, con il senno di poi, la sparata di Renev. Da segnalare come nel finale, a causa di un traguardo in lieve pendenza, qualche frattura all’interno del plotone abbia consentito a Millar e Phinney di ridurre il loro distacco da Boasson Hagen e Gilbert, sempre 1° e 2° in classifica generale, portandolo a 15 e 19 secondi rispettivamente dalla testa. Pensare ad un loro successo resta piuttosto difficile, ma le pendenze non proibitive delle ultime “cotes” della Sittard-Geleen – Sittard-Geleen di domani lasciano l’epilogo dell’Eneco Tour 2011 quanto mai incerto.

Matteo Novarini

MESTRE METTE LA FRECCIA IN UNA CRONO SUPERLATIVA

agosto 13, 2011 by Redazione  
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Grande prestazione del corridore della Tavira nella prova contro il tempo di Guarda, dominata fino in fondo e conquistando la maglia gialla di leader della classifica generale. E domani il tappone con arrivo ai quasi 2000 metri di Torre.

Foto copertina: Ricardo Mestre vola negli ultimi metri della 7a tappa del Giro del Portogallo (foto webciclismo.com)

Nuovo cambio nella leadership della Volta a Portugal 2011: Ricardo Mestre ha dominato la settima tappa, una cronometro di 35 chilometri da Sabugal a Guarda, dando un minuto di distacco al connazionale Hernani Broco, secondo classificato. Una prestazione esemplare che catapulta Mestre in testa alla classifica generale, con lo stesso Broco a 44 secondi di ritardo. Sufficiente la gara dell’ex maglia gialla Ribeiro, che ha fatto segnare un tempo di circa due minuti e mezzo più alto di quello del vincitore, ed ora si trova al quarto posto in classifica a tre tappe dal termine. Discreta invece la prestazione di Alessandro Bisolti, che ha fatto segnare il quattordicesimo tempo, restando il migliore dei “non portoghesi” in classifica.
Giro del Portogallo che diventerà decisivo domani, con il tappone di Torre. La partenza da Seia, si percorrerà un lungo circuito di circa 160 chilometri con ben tre Gran Premi della Montagna. Al secondo passaggio da Seia ci si arrampicherà sulla salita conclusiva che porta ai 1900 metri di Torre. 182 chilometri durissimi, che metteranno a dura prova i corridori, e che saranno i più importanti della edizione 2011 della Volta a Portugal.

Andrea Giorgini

ENECO TOUR, TERZO LEADER IN TRE GIORNI: TOCCA A BOASSON HAGEN

agosto 12, 2011 by Redazione  
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Il norvegese riesce finalmente ad abbandonare la seconda posizione che occupava dall’inizio dell’Eneco Tour, prima alle spalle di Phinney e poi di Gilbert, conquistando la maglia bianca di leader al termine della cronometro di Roermond. Il successo di tappa va al neozelandese Sergent, agevolato anche da condizioni meteorologiche instabili, che hanno penalizzato gli ultimi a partire.

Foto copertina: Jesse Sergent impegnato nella 4a tappa dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)

Una manciata di secondi si era sempre frapposta in questo Eneco Tour tra Edvald Boasson Hagen e la maglia bianca di capoclassifica: prima quelli persi da Taylor Phinney nel prologo, poi, quando a suon di abbuoni il gap nei confronti dell’americano era stato finalmente colmato, e la classifica a punti favorevole avrebbe consegnato al norvegese la vetta della generale, era stato Philippe Gilbert a detronizzarlo, con il pezzo di bravura valsogli ieri il successo solitario ad Andenne. Al quinto tentativo, finalmente, il vichingo è però riuscito a scrivere il proprio nome davanti a tutti alla voce classifica generale, approfittando delle non eccelse doti di cronoman del belga, autore comunque di una difesa più che dignitosa.
Non devono trarre in inganno, in questo senso, il piazzamento finale e il distacco dal vincitore, il neozelandese Jesse Sergent, giacché sull’ordine d’arrivo odierno pesano come macigni le condizioni atmosferiche quanto mai variabili, oscillanti tra il sole e il diluvio nello spazio di poche decine di minuti. In questa girandola di mutamenti, hanno pagato soprattutto gli atleti di medio-alta classifica, che hanno disputato la quasi totalità della prova su strada bagnata, ma non sono stati del tutto immuni neppure i primi della generale, che pure hanno beneficiato di strada pressoché asciutta nella seconda parte di gara. Si spiegano così l’8° e 9° posto di Taylor Phinney ed Edvald Boasson Hagen, papabili vincitori e migliori tra i big, staccati rispettivamente di 30 e 32 secondi dal vincitore.
Tutt’altro che abissali, in ogni caso, i ritardi accusati dagli altri pretendenti al successo finale, primo fra tutti Gilbert, che ha lasciato per strada 17’’ rispetto al norvegese, ed è ora a 12’’ dal rivale in classifica. L’impressione è che proprio al belga e allo scandinavo sia ristretta la sfida per la vittoria; benché anche Millar e Phinney accusino distacchi inferiori ai 30’’, risulta infatti difficile credere che uno dei due possa fare la differenza in almeno una delle ultime due frazioni, la seconda delle quali particolarmente nervosa. Proprio sulle strade della sesta tappa, con partenza e arrivo a Sittard-Geleen, più che nella Genk – Genk di domani, è probabile si assista al testa a testa decisivo tra i due contendenti, con Gilbert che, tenendo conto degli abbuoni in palio, potrebbe anche scavalcare il rivale guadagnando soltanto un pugno di secondi.
Detto della lotta per la graduatoria, è giusto rendere merito anche al vincitore odierno, il 23enne neozelandese Sergent, capace di rifilare 1’’ al chilometro al più vicino degli avversari, Alex Rasmussen, e 20’’ a Jurgen Roelandts, 3°. Per il 23enne del Team Radioshack si tratta del terzo successo stagionale, dopo quelli raccolti alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali (prologo e classifica finale). Un atleta di valore che potrebbe smussare il rammarico della formazione americana per essersi fatta sfuggire nel passato ciclomercato Taylor Phinney, approdato alla BMC.

Matteo Novarini

VOLTA A PORTUGAL: FINALMENTE GAVAZZI

agosto 12, 2011 by Redazione  
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Nella sesta tappa arriva la vittoria del velocista della Lampre – ISD, battendo la maglia gialla Ribeiro con una grande volata. Il portoghese incrementa il vantaggio in classifica, ma domani c’è la crono di 35 chilometri da Sabugal a Guarda.

Foto copertina: Francesco Gavazzi sul podio della sesta tappa del Giro del Portogallo (foto webciclismo.com)

Non ha atteso molto Francesco Gavazzi per piazzare la stoccata vincente in questo Giro del Portogallo: al contrario delle prime due frazioni, in cui il valtellinese ha dovuto cedere nei confronti di Sergio Ribeiro, sul traguardo di Castelo Branco ha avuto la meglio sul suo più agguerrito avversario, nonché maglia gialla provvisoria e grandissimo protagonista della Volta a Portugal.
Tappa più lunga, la sesta: 216 chilometri da Aveiro a Castelo Branco, con una prima parte molto vallonata e un finale in circuito quasi pianeggiante. Protagonisti di giornata una decina di corridori (tra cui l’italiano Davide Ricci Bitti) rimasti in fuga per diversi chilometri e raggiunti ad una decina di chilometri dall’arrivo. Dopo il ricongiungimento, le squadre dei velocisti si sono preparate per la volata finale, a parte un timido tentativo di un uomo Farnese Vini ai meno quattro chilometri. Sprint in rimonta per Francesco Gavazzi che brucia Ribeiro a pochi metri dalla linea di arrivo, raccogliendo così la seconda vittoria stagionale dopo quella di Zalla al Giro dei Paesi Baschi. Dopo quello di Andrea Guardini martedi, arriva così il secondo successo parziale italiano alla Volta a Portugal 2011.
Ribeiro dovrà difendere la leadership domani in una cronometro complicata di 35 chilometri, con la seconda parte di tappa tutta in leggera salita. Sarà una giornata in cui la classifica avrà un cambiamento radicale, in attesa delle ultime, dure tappe di montagna.

Andrea Giorgini

ASSOLO GILBERT AD ANDENNE: TAPPA E MAGLIA

agosto 11, 2011 by Redazione  
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Il fuoriclasse belga se ne va in solitaria a 7 km dal traguardo di Andenne grazie ad una micidiale sparata sullo strappo di Flime, conservando alla fine 9’’ su un drappello regolato da Grega Bole. Gilbert conquista anche la maglia bianca di leader, approfittando della difficoltà di Taylor Phinney e Edvald Boasson Hagen nel finale. Domani breve cronometro a Roermond.

Foto copertina: Philippe Gilbert impegnato nelle battute conclusive della terza tappa dell’Eneco Tour (foto Elmar Krings)

Ciò che più impressiona di Philippe Gilbert, più dello spaventoso ruolino di marcia in questo 2011 o delle micidiali sparate con cui lascia quasi a proprio piacimento sul posto gli avversari, è la sua capacità di fare la differenza anche quando tutti lo aspettano, spesso proprio nel punto in cui una sua azione risulterebbe più prevedibile. Tutti sapevano, quest’oggi, che il vallone sarebbe stato l’uomo da battere, e che il trampolino di lancio ideale, per lunghezza, pendenze e collocazione, sarebbe stato lo strappo di Flime, 2400 metri al 5,6% di media, con vetta a poco più di 6 km dal traguardo; e quando dopo pochi metri di scalata Jelle Vanendert ha guadagnato la testa del gruppo, imponendo un ritmo tale da ridurre ad appena una decina di unità il plotone, era palese che di lì a pochi attimi sarebbe partita l’offensiva del favorito unico della vigilia.
Dal canto suo, Gilbert non ha neppure provato a mascherare le sue intenzioni, restando sempre nella scia del compagno di squadra, e lanciando l’attesa sparata dalla seconda posizione. Pur con tutti gli avversari a ruota, al fuoriclasse di Verviers sono bastate poche pedalate per fare il vuoto e scollinare con un margine di una quindicina di secondi su una dozzina di corridori inizialmente sfilacciati, ricompattatisi poco dopo la vetta.
Come talvolta gli è accaduto soprattutto negli anni passati, Gilbert ha forse esagerato nella progressione iniziale, ripetendo un errore che già gli costò lo scorso anno, con il decisivo concorso del vento, il titolo Mondiale a Melbourne. Il divario si è così ridotto fino a 7’’ ai piedi dell’ultimo dente, posto a 2 km dalla conclusione, sul quale però, ritrovato un po’ di smalto nel tratto in discesa, il belga è riuscito a rilanciare l’azione abbastanza da rintuzzare anche il tentativo di rimonta di Devenyns, evaso dal gruppo inseguitore. La picchiata verso l’arrivo ha finito per giovare a Gilbert, che si è destreggiato alla perfezione lungo il tortuoso chilometro conclusivo per le vie di Andenne, prima di lanciare una lunghissima progressione che gli ha consentito di riportare a nove i secondi di vantaggio, e che dice della volontà del vallone di puntare non soltanto ai traguardi parziali, ma anche alla classifica finale di questo Eneco Tour.
Una classifica che ora vede proprio la maglia di campione nazionale belga del capitano Omega Pharma – Lotto issarsi al comando, davanti ad un Edvald Boasson Hagen che nel corso della tappa si era anche portato virtualmente in testa, guadagnando i 3’’ di abbuono messi in palio in cima alla Cote de Saint-Roch, e appaiando così Taylor Phinney, al quale sfilava virtualmente la maglia grazie al miglior piazzamento nella classifica a punti. Il norvegese ha chiuso la frazione al 9° posto, restando fino alla fine aggrappato ai più immediati inseguitori, ma senza riuscire a disputare lo sprint.
Il campioncino scandinavo potrà provare a conquistare finalmente la tanto agognata maglia bianca di leader, che sfiora ma manca sin dal prologo, nella tappa di domani, 14,7 km a cronometro con partenza e arrivo a Roermond, sulla carta ben più adatti a lui che non al neo-capoclassifica. La prova potrebbe però anche far resuscitare Taylor Phinney, oggi in difficoltà nel finale, ma non uscito di classifica, avendo limitato il passivo ad una trentina di secondi. Se non dovesse patire le fatiche odierne, alla luce della prova monstre offerta nella giornata inaugurale, il favorito d’obbligo sarebbe lui.

Matteo Novarini

GREIPEL CONCEDE IL BIS

agosto 10, 2011 by Redazione  
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Dopo la vittoria in rimonta nella prima tappa dell’Eneco Tour, il tedesco della Omega Pharma – Lotto si ripete nella seconda, la prima in territorio belga. Alle sue spalle Tyler Farrar ed Edvald Boasson Hagen, che grazie all’abbuono si avvicina in classifica generale a Taylor Phinney, comunque sempre leader con 3’’ di margine. Domani prima frazione selettiva, da Heers ad Andenne.

Foto copertina: André Greipel regola allo sprint Tyler Farrar ed Edvald Boasson Hagen (foto enecotour.com)

È André Greipel, in questo momento, il numero due dello sprint a livello mondiale. Questo il verdetto emesso dalla prima tappa dell’Eneco Tour e confermato quest’oggi dalla seconda, dopo che già al Tour de France il tedesco era stato l’unico in grado di battere Mark Cavendish in un testa a testa, sia pure in un contesto nel quale Cannonball aveva dovuto fare a meno del suo treno e aveva scelto non benissimo il momento per lanciare lo sprint.
Anche sul traguardo di Aardoie, come ieri a St. Willebrord, Tyler Farrar è stato costretto ad inchinarsi allo strapotere dell’alfiere Omega Pharma – Lotto, formazione che sulle strade di casa, forte anche di Philippe Gilbert, minaccia di voler giocare il ruolo di padrona della corsa. Questa volta, a differenza di quanto avvenuto ieri, ogni incertezza relativamente al risultato finale è stata spazzata via con largo anticipo rispetto all’effettiva conclusione dello sprint, allorché Greipel ha preso la testa della volata a 100 metri circa dalla linea bianca, dove ventiquattro ore fa aveva dato inizio alla sua vittoriosa rimonta. Il teutonico ha inscenato una progressione tale da incrementare progressivamente sin sul traguardo il vantaggio sugli gli avversari, Farrar in primis, malgrado l’abbondanza di corridori pronti ad uscire dalla scia dei due favoriti.
Ha anche oggi fallito l’assalto al primato Edvald Boasson Hagen, il cui terzo posto con annesso abbuono è sufficiente solamente ad accorciare la distanza in classifica da Taylor Phinney, ora ridottasi a 3’’. Nel tentativo di far issare il vichingo in vetta alla graduatoria, il Team Sky aveva anche imbastito un deciso attacco ad una trentina di chilometri dalla conclusione, approfittando del vento laterale per spaccare in due il gruppo, come non erano riuscite a fare né la Rabobank nella tappa di ieri, né la Omega Pharma poco più di 20 km prima, quando l’offensiva era stata stoppata da una svolta della strada, che aveva reso innocua la direzione del vento. Non più di 25-30 corridori hanno avuto la prontezza necessaria a sventare la minaccia, restando nella prima parte del plotone, ma fra questi era presente anche il capoclassifica, che anzi ha ad un certo punto accennato a portarsi in prima persona al comando per alimentare l’azione. La Sky ha pertanto preferito non insistere oltre, consentendo così il rientro dei ritardatari, e spianando la strada al secondo e probabilmente ultimo sprint a ranghi compatti consecutivo.
Il canovaccio di questo Eneco Tour, contrassegnato nelle prime due frazioni in linea da sola pianura, cambierà radicalmente domani, quando lungo i 191 km da Heers ad Andenne gli atleti dovranno affrontare una successione di ascese che porteranno la corsa nel cuore delle Ardenne. Tra queste spicca il Mur de Huy, collocato però ad una distanza dall’arrivo sufficiente a far pensare che sulle mitiche rampe dell’ascesa simbolo della Freccia non si andrà oltre una prima selezione. Quasi pleonastico appare aggiungere che sarà Philippe Gilbert a recitare la parte dell’uomo da battere, per proseguire quello che nel 2011, perlomeno da metà aprile in poi, è stato quasi un percorso netto. Le strade che quattro mesi fa lo hanno visto dominatore potrebbero ispirarlo ulteriormente.

Matteo Novarini

GUARDINI NON STA A GUARDARE: DECIMA VITTORIA STAGIONALE

agosto 10, 2011 by Redazione  
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Grazie a una volata a senso unico il talento veronese della ISD – Neri trionfa nella quinta tappa della Volta a Portugal 2011. Maglia gialla che torna sulle spalle di Sergio Ribeiro, grazie all’abbuono per il secondo posto di tappa.

Foto copertina: Andrea Guardini alza le braccia sul traguardo di Viseu (foto webciclismo.com)

Il primo trionfo italiano in Portogallo è arrivato: nella quinta tappa da Oliveira do Hospital a Viseu ha vinto il nostro Andrea Guardini, neoprofessionista dal talento infinito, che giunge a quota dieci in fatto di vittorie stagionali.
La quinta tappa, di “soli” 150 chilometri, ha offerto emozioni interessanti nei passaggi ai traguardi volanti, ed un finale di tappa percorso su un circuito vallonato ripetuto tre volte. Con soli tre secondi di ritardo da Hernani Broco, Ribeiro avrebbe potuto tranquillamente sorpassare l’avversario vincendo il primo sprint intermedio, cosa però resa vana dagli avversari. Successivamente parte la fuga di Javien Chacon e Oleg Schuzhda che resistono anche nei successivi sprint, ma Ribeiro che racimola due secondi per gli abbuoni. Fuga annullata ai -12 dall’arrivo e quindi ecco l’atteso sprint di Viseu: il grande lavoro della ISD – Neri porta alla volata conclusiva Andrea Guardini meritatamente vincitore, e apparso stremato dopo aver tagliato il traguardo. Ribeiro diventa leader grazie agli abbuoni ed al secondo posto di tappa: ora ha 8 secondi su Hernani Broco e 24 su Ricardo Mestre.
Il Giro del Portogallo affronta domani la tappa più lunga: 216 chilometri da Aveiro a Castelo Branco, con finale ancora adatto ai velocisti.

Andrea Giorgini

TRA VENTO E CADUTE LA SPUNTA GREIPEL

agosto 9, 2011 by Redazione  
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Lo sprinter tedesco vince la seconda tappa dell’Eneco Tour bruciando Galimzyanov e Farrar in uno sprint reso ristretto da una caduta nel finale. Neutralizzati comunque tutti i distacchi. Resta leader Taylor Phinney, che si è addirittura lanciato in volata, chiudendo al 7° posto. Come previsto, il vento ha caratterizzato buona parte della giornata, ma senza generare particolari conseguenze.

Foto copertina: André Greipel, Denis Galimzyanov e Tyler Farrar impegnati nello sprint di St. Willebrord

A giudicare dall’ordine d’arrivo, la seconda tappa dell’Eneco Tour, prima in linea, dopo il prologo dominato ventiquattro ore fa da Taylor Phinney, parrebbe essere filata via esattamente come da copione: gruppo compatto al traguardo, regolato dal favorito numero uno, André Greipel, davanti al favorito numero due, Tyler Farrar, con nel mezzo l’outsider Denis Galimzyanov, 24enne russo con già due successi all’attivo in questa stagione.
Nulla di più sbagliato, invece, per molteplici ragioni; la prima delle quali è che, a dispetto del fatto che i primi 128 corridori siano stati accreditati dello stesso tempo, a giocarsi il successo di tappa è stato invece un drappello di una ventina di uomini, selezionato non dal tanto temuto vento, ma da una maxi-caduta che ha spaccato il plotone in vista dell’ultimo chilometro. Non solo, ma il famigerato vento che spesso caratterizza le corse in queste terre (ne sanno qualcosa i corridori che hanno lasciato per strada minuti nelle prime tappe del Giro 2010), malgrado non abbia alla fine spaccato il plotone, ha comunque generato in gruppo un certo nervosismo, tradottosi in un discreto numero di capitomboli, oltre ad indurre la Rabobank ad un violento ma breve attacco sul circuito finale, sufficiente però soltanto a mettere il plotone in una lunga fila indiana.
Una corsa che non aveva riservato particolari sussulti per larghi tratti, con una fuga a sei orchestrata da De Gendt, Fouchard, Feng, Neirynck, Trentin e Debusschere sempre agevolmente controllata dalla BMC di Phinney e dalle squadre degli sprinter, si è improvvisamente animata negli ultimi 20 km, a partire dalla foratura di cui è stato vittima proprio il capoclassifica. Poco dopo il suo rientro in gruppo, il giovane americano ha dovuto far fronte all’attacco Rabobank di cui sopra, per poi riuscire a rientrare tra i pochi eletti usciti senza conseguenze dalla caduta finale e dagli annessi rallentamenti. Per assicurarsi un altro giorno da leader, al 21enne del Colorado è bastato a quel punto guadagnare la ruota dell’unico atleta realisticamente in grado di scavalcarlo, Edvald Boasson Hagen, alla fine incapace di andare oltre un 6° posto, appena davanti allo stesso statunitense, lanciatosi contro ogni previsione in una volata neppure da buttare.
Poco più avanti, Greipel andava nel frattempo ad assicurarsi il settimo successo stagionale, rimontando negli ultimi 100 metri non meno di 6-7 posizioni, grazie anche al vento contrario che ha stoppato chi era rimasto allo scoperto troppo presto. A fare le spese del recupero del tedesco è stato Denis Galimzyanov, che si è comunque tolto la soddisfazione di anticipare Tyler Farrar, l’altro uomo più atteso alla vigilia. Completano la top 5 due beniamini di casa, Theo Bos e Tom Veelers. Migliore degli italiani, per il secondo giorno consecutivo, Mirko Selvaggi, 8°.
Il nulla che è di fatto accaduto oggi in chiave classifica generale ha buone possibilità di riproporsi domani, quando l’Eneco Tour, spostandosi sulle strade delle Fiandre, farà tappa ad Ardooie, per un’altra frazione quasi certamente destinata alle ruote veloci del gruppo. Un’occasione che gli sprinter faranno bene a cogliere, prima della tappa regina della corsa, la Heers – Andenne di dopodomani.

Matteo Novarini

A GOUVEIA VINCE TORIBIO MA GAVAZZI E’ DI NUOVO SUL PODIO

agosto 9, 2011 by Redazione  
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Lo spagnolo della Andalucia – Caja Granada interrompe la striscia di vittorie lusitane alla Volta a Portugal aggiudicandosi la quarta tappa. Torna sul podio il valtellinese della Lampre – ISD, per la terza volta nei primi tre posti di questa edizione. Classifica generale immutata, con Hernani Broco sempre leader.

Foto copertina: Il podio della quarta tappa della Volta a Portugal (foto Joao Fonseca)

Il dominio di vittorie di tappa lusitane è stato oggi interrotto: trionfo parziale andato comunque ad un iberico, lo spagnolo Josè Vicente Toribio Alcolea, aggiudicatosi la tappa terminata sulla salitella di Gouveia, percorsa due volte nel finale.
Fuga a quattro tutta portoghese che ha caratterizzato la frazione (lunga 182 chilometri), con uomini importanti per la classifica: il quarto della generale Andrè Cardoso (Tavira – Prio), il quinto Vergilio Santos (LA – Antarte), l’ottavo Sergio Sousa (Barbot – Efapel), infine Ricardo Vileia (Onda – Boavista). Per i quattro vantaggio massimo di tre minuti durante il quale Cardoso è stato anche maglia gialla virtuale. Verso Gouveia arriva l’attacco di Toribio, sganciatosi dal gruppo e recuperando sui corridori in fuga e staccandoli in salita. Ai meno tre lo spagnolo si fa raggiungere da Nelson Vitorino, il quale si porta avanti con Toribio che sfrutta a pieno il lavoro del portoghese e riesce a portarsi a casa la sua prima vittoria stagionale all’estero. Il gruppo recupera però proprio nel finale annullando tutto il ritardo accumulato dai fuggitivi, con Francesco Gavazzi vincitore dello sprint e terzo classificato nella tappa.
Dopo tre tappe in montagna, ora spazio ai velocisti con l’arrivo a Viseu, con un circuito finale da ripetere tre volte, in 150 chilometri complessivi. Guardini e Gavazzi non staranno di certo a guardare.

Andrea Giorgini

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