DALLA CADUTA EMERGE HUTAROVICH

agosto 18, 2011 by Redazione  
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A 150 metri dall’arrivo della Coppa Bernocchi Monsalve innesca una scivolata di massa che taglia fuori praticamente tutto il gruppo ad eccezione dei primi 5 ed è il bielorusso ad avere la meglio davanti al campione uscente Belletti e Visconti e ad aggiudicarsi anche la classifica generale del Trittico Lombardo.

Foto copertina: Yauheni Hutarovich batte tutti nell’ultima prova del Trittico Lombardo (foto Riccardo Scanferla)

Come da tradizione la Coppa Bernocchi, la più antica tra le tre corse del Trittico Lombardo, si è disputata lungo un percorso di 199 km con partenza e arrivo a Legnano e nella sua parte centrale 5 giri del Circuito della Valle Olona, caratterizzato dallo strappo del Piccolo Stelvio in località Morazzone: il resto del tracciato era però interamente pianeggiante e dunque i grandi favoriti di giornata erano i velocisti, da Gatto e Guardini (Farnese) a Hondo (Lampre), da Guarnieri (Liquigas) a Hammond (Garmin), da Hutarovich (FDJ) a Kump (Geox) passando per Foerster (Unitedhealtcare), Richeze (D’Angelo&Antenucci) e Monsalve (Androni); su tutti spiccava però la coppia della CSF con il vincitore dell’edizione del 2010 Belletti e con Modolo reduce dal trionfo nella Coppa Agostoni.
Dopo pochi km ha preso il via la fuga che ha caratterizzato la corsa fino all’uscita dal circuito della Valle Olona, ad opera di De Marchi (Androni), Chtioui (Acqua&Sapone), Girardi (De Rosa) e Malori (Lampre), fresco di rinnovo contrattuale con i blu-fucsia: il gruppo non ha comunque lasciato più di 2′ ai battistrada e l’andatura sostenuta imposta dalla Liquigas ha fatto sì che lungo i vari passaggi sul Piccolo Stelvio perdessero contatto Guardini, notoriamente poco avvezzo alle salite, ma anche lo stesso atleta in biancoverde Guarnieri e piuttosto sorprendentemente anche due corridori che ieri avevano retto sul ben più impegnativo Ghisallo come Modolo e Gatto, anche se quest’ultimo riuscirà in seguito a rientrare; tra i più attivi nel plotone si sono segnalati Felline (Geox) e un Di Luca (Katusha) alla ricerca della migliore condizione per il finale di stagione.
Malori e compagni sono stati ripresi e all’ingresso del circuito finale di Legnano, cinque giri di 5,3 km ciascuno, in testa si è formato un gruppo di una cinquantina di unità: dapprima la Topsport Vlaanderen con Coenen e Arnee e poi la De Rosa con De Maria e ancora Girardi, accompagnato nella sua azione da Wegelius (Unitedhealtcare) e dallo stagista Tedeschi (Lampre), hanno tentato di smuovere le acque ma la Farnese di Gatto, la CSF di Belletti e la FDJ di Hutarovich non hanno lasciato spazio. L’ultimo a provarci a 1 km dall’arrivo è stato il solito Brutt (Katusha) ma questa volta ci ha pensato la Liquigas, che in assenza di Guarnieri aveva in Koren l’uomo designato a disputare lo sprint, a chiudere sul campione russo: a 150 metri dal traguardo una sbandata di Monsalve ha innescato una caduta in cui sono rimasti coinvolti tra gli altri anche Hondo, Gatto, Felline e Schumacher (Miche), probabilmente quello uscito più malconcio; davanti si sono ritrovati in 5 e Hutarovich ha avuto nettamente la meglio su Belletti, sul campione italiano Visconti (Farnese) e sul duo della Liquigas di Paterski e Koren, ottenendo il secondo successo stagionale dopo una tappa dell’Etoile de Besseges. Il bielorusso ha anche appaiato Rebellin, vincitore della Tre Valli Varesine, e Modolo in testa alla classifica del Trittico Lombardo e si è aggiudicato il trofeo per via del regolamento che in caso di parità di punteggio privilegia l’atleta che ha fatto meglio nella Coppa Bernocchi, l’ultima delle tre prove. L’attenzione si sposta ora su Benidorm là dove sabato 20 partirà con una breve cronosquadre la Vuelta España mentre nello stesso giorno avrà luogo anche il Trofeo Melinda in quel di Fondo.

Marco Salonna

17-08-2011

agosto 18, 2011 by Redazione  
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COPPA AGOSTONI
L’italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella classica lombarda, percorrendo 200 Km in 5h’01′15″, alla media di 39,834 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Simone Ponzi (Liquigas-Cannondale) e Oscar Gatto (Farnese Vini – Neri Sottoli)

TOUR DU LIMOUSIN

Il francese Tony Gallopin (Cofidis, Le Credit en Ligne) si è imposto nella seconda tappa, St Hilaire Peyroux – Allassac, percorrendo 184 Km in 5h00′26″, alla media di 36,746 Km/h. Ha preceduto di 6″ il francese Ladagnous e lo sloveno Kocjan. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (Ag2r-La Mondiale), 73° a 7′14″.
Il belga Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM) ha conservato la testa della classifica, con 9″ e 14″ sui francesi Guillou e Gallopin. Miglior italiano Nocentini, 52° a 7′39″

GARA CICLISTICA MONTAPPONE
L’italiano Antonino Parrinello (Team Hopplà – Truck Italia – Mavo Infissi – Valdarno Project) si è imposto nella corsa marchigiana, percorrendo 156 Km in 4h08′, alla media di 37,742 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Marcolin (Zalf Désirée Fior) e di 20″ l’italiano Davide Mucelli (Team Hopplà – Truck Italia – Mavo Infissi – Valdarno Project)

COPPA AGOSTONI, MODOLO ”CHIAMA” BETTINI

agosto 17, 2011 by Redazione  
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Prosegue il periodo d’oro del 24enne trevigiano della CSF che conquista il suo sesto successo nell’arco di un mese imponendosi in volata sul traguardo di Lissone davanti a Ponzi e a Gatto, il tutto sotto gli occhi del ct della nazionale presente lungo il percorso.

Foto copertina: Modolo trionfa nell’edizione 2011 della Coppa Agostoni (foto Riccardo Scanferla)
Al via della Coppa Agostoni, seconda prova del Trittico Lombardo, si sono presentati gli stessi protagonisti della Tre Valli Varesine ad eccezione di Gasparotto (Astana), Sagan e Nibali (Liquigas), tutti in partenza per la Vuelta, e di Pozzovivo (CSF), 2° sul traguardo di Campione d’Italia, sostituito da Modolo su un tracciato molto più adatto alle caratteristiche del veneto; in aggiunta alla corsa di ieri si è presentata invece la AG2R con Gadret e Dupont come uomini di punta. Il tracciato è stato rinnovato rispetto alle passate edizioni, con la partenza da Monza, la scalata del Ghisallo dopo 54 km e il finale con tre giri di 32 km sul circuito di Lissone, caratterizzati dalla pedalabile salita verso Besana Brianza a metà dello stesso, con arrivo dopo 200 km di corsa.
Il primo a provarci è stato Libner (Amore%Vita) ma la fuga buona è nata nel tratto immediatamente precedente al Ghisallo ad opera di Sella e Bertolini (Androni), De Negri (Farnese), Malori (Lampre), Miholjevic (Acqua&Sapone), De Ketele (Topsport Vlaanderen) e Finetto (Liquigas), già a lungo in fuga nella Tre Valli Varesine. Lungo la salita simbolo del Giro di Lombardia Malori e De Ketele non hanno retto il ritmo e in cima Baliani e Miholjevic si sono presentati in testa con una ventina di secondi sugli altri quattro e poco di più sul gruppo guidato da Di Luca (Katusha) e comprendente una trentina di atleti con tutti i migliori ad eccezione di Cunego (Lampre), ancora alla ricerca della condizione ottimale dopo il dispendioso Tour concluso al 7° posto.
I fuggitivi sono stati ripresi nella successiva discesa e all’ingresso del circuito finale si sono presentati in testa 36 corridori mentre tutti gli altri hanno abbandonato la corsa; la salita di Besana Brianza si è rivelata non sufficientemente impegnativa per fare selezione e il gruppo, tirato da Di Luca per Paolini, dalla Lampre per Pietropolli e dalla Farnese per Gatto, si è mantenuto compatto fino a 20 km dal traguardo quando hanno provato ad andarsene Oss (Liquigas) e Torosantucci (D’Angelo&Antenucci); i due pur acquisendo un vantaggio massimo non superiore ai 20” sono rimasti al comando fino ai -5 ma sotto la spinta ancora degli uomini di Luca Scinto, tra i quali si è distinto il campione italiano Visconti, il gruppo è ritornato sotto e anche il successivo tentativo di Sella non ha avuto esito.
In testa al plotoncino si sono portati gli uomini della Liquigas, a partire da Ivan Basso, per lanciare la volata di Ponzi, e in seguito nuovamente Visconti per Gatto: il trevigiano recente vincitore del Trofeo Matteotti ha approcciato lo sprint in testa ma nulla ha potuto di fronte alla rimonta del suo conterraneo Modolo, che pur essendo rimasto senza compagni di squadra è riuscito a prendere la ruota dell’atleta della Farnese e a saltarlo negli ultimi metri, conquistando il suo sesto successo stagionale dopo due tappe del Qinghai Lake Tour, una del Brixia Tour e due del Giro di Danimarca e dopo essere stato 2° nella preolimpica di Londra dietro a sua maestà Marc Cavendish. Gatto ha dovuto accontentarsi del 3° posto dietro a Ponzi mentre 4° è giunto Paolini davanti a Clarke (Astana), che bissa il piazzamento della Tre Valli Varesine, a Oss e a Ratto (Geox). Modolo si candida al ruolo di favorito anche nella Coppa Bernocchi, prova con partenza e arrivo a Legnano che chiuderà il Trittico Lombardo, ma il tracciato non troppo impegnativo malgrado il circuito del Piccolo Stelvio chiamerà alla ribalta anche i velocisti puri.

Marco Salonna

16-08-2011

agosto 17, 2011 by Redazione  
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TRE VALLI VARESINE
L’italiano Davide Rebellin (Miche – Guerciotti) si è imposto nella classica lombarda, percorrendo 199,1 Km in 4h41′30″, alla media di 42,437 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) e di 7″ il francese Pinot.

TOUR DU LIMOUSIN

Il belga Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM) si è imposto nella prima tappa, Limoges – Guéret, percorrendo 165,1 Km in 3h59′46″, alla media di 41,315 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Guillou e di 14″ il belga Degand. Miglior italiano Alberto Ongarato (Vacansoleil-DCM), 8° a 21″. Nella prima classifica Leukemans precede di 9″ Guillou e di 20″ Degand. Ongarato 15° a 31″.

GP CAPODARCO

L’italiano Mattia Cattaneo (ITrevigiani Bottoli) si è imposto nella classica marchigiana, percorrendo 180 Km in 4h23′50″, alla media di 40,935 Km/h. Ha preceduto di 40″ gli italiani Enrico Battaglin (Zalf Désirée Fior) e Moreno Moser (Lucchini Maniva Ski)

DUNQUE … DOVE ERAVAMO RIMASTI ?

agosto 16, 2011 by Redazione  
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C’eravamo lasciati ormai da più di due anni. E’ passato tanto tempo dall’ultimo successo italiano in una Grande Classica. Sono trascorsi ormai più di due anni da quando Davide Rebellin ha conquistato per la terza volta in carriera la Freccia Vallone, regalandoci così quella che sarebbe stata l’ultima perla italiana. Oggi, nel vederlo dominare sullo strappo di Campione d’Italia nella Classica Tre Valli Varesine, si è riproposta la stessa immagine e la stessa emozione di allora sul Muro di Huy, con il valido Pozzovivo nelle vesti dello sfortunato Andy Schleck. Come se il tempo, intanto, non fosse passato. Due anni trascorsi tra rinunce e allenamenti intensi, sorretti dalla grande passione per il ciclismo che anima questo atleta e dalla consapevolezza di potere dare ancora tanto a questo sport. Non riesce a nascondere le emozioni nemmeno Alfredo Martini, il ‘Grande Vecchio’ guida del nostro ciclismo che, salito sul podio ad applaudire il campione ritrovato, nell’intervista rilasciata ai microfoni della RAI non è stato in grado di trattenere la propria perplessità circa la legittimità della squalifica alle Olimpiadi di Pechino. Eppure, “meritati o meno” per dirla con le parole di Martini, questi due anni sono trascorsi.
Grazie Davide.

Francesco Gandolfi

Foto copertina: Davide Rebellin e Alfredo Martini (foto Riccardo Scanferla)

REBELLIN 13 ANNI DOPO

agosto 16, 2011 by Redazione  
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Il 40enne della Miche conquista il suo primo successo dopo la squalifica imponendosi nella Tre Valli Varesine, corsa che lo vide trionfare nel lontano 1998. Sul traguardo di Campione d’Italia il veneto precede Pozzovivo e Pinot mentre deludono Cunego, mai in corsa, e Sagan che cede sullo strappo finale dopo il gran lavoro della Liquigas.

Foto copertina: l’arrivo di Rebellin a Campione d’Italia (foto Riccardo Scanferla)

La 91a edizione della Tre Valli Varesine, corsa d’apertura del tradizionale Trittico Lombardo che proseguirà nei prossimi giorni con la Coppa Agostoni e la Coppa Bernocchi, si è svolta lungo un percorso di 195 km da Besozzo a Campione d’Italia che ha visto nella parte centrale il passaggio a Varese lungo il circuito che ha ospitato i Mondiali del 2008 e in seguito due giri di un altro circuito intorno a Luino con lo sconfinamento in territorio svizzero e lo strappo di Dumenza, in cima al quale a 44 km dalla conclusione era posizionato l’unico gpm di giornata; di lì in poi tutta pianura costeggiando il Lago di Lugano fino all’erta finale di 3 km con pendenze intorno al 7% che portava al traguardo: un percorso dunque meno impegnativo rispetto a quello delle passate edizioni per venire incontro alle esigenze del ct della nazionale Bettini che intende verificare le condizioni dei potenziali azzurri lungo tracciati simili a quello mondiale di Copenhagen. Al via un parterre di buona qualità con la presenza di cinque squadre World Tour: la Liquigas del grande favorito Sagan, reduce dal successo al Giro di Polonia, dell’idolo di casa Basso e di Nibali che sta rifinendo la preparazione per l’imminente Vuelta, la Lampre di Cunego e Ulissi, la Katusha di Pozzato e Di Luca, l’Astana di Kreuziger e Gasparotto e la Garmin che, in assenza del vincitore uscente Daniel Martin, aveva in Lemevel l’uomo di punta. Altri attesi protagonisti erano Visconti e Gatto (Farnese), Ginanni, Sella e Serpa (Androni), Casar e Pinot (Fdj), Taborre (Acqua&Sapone), Pozzovivo e Stortoni (CSF), Baliani (D’Angelo&Antenucci) e Rebellin (Miche).
La corsa è vissuta sulla fuga del campione russo Brutt (Katusha), di Finetto (Liquigas) e di Rocchetti (De Rosa), che in seguito ha perso contatto dagli altri due, che sono usciti in avanscoperta al km 13 acquisendo un vantaggio massimo di 6 minuti sul gruppo tirato da Farnese e Astana. La bagarre nel plotone si è accesa sul secondo passaggio a Dumenza con l’attacco di Muraglia e Torosantucci (D’Angelo&Antenucci), Clarke (Astana) e Sella, marcati stretti da Basso, e quello successivo di Stangelj (Astana) e Ratti (Wit), alla cui ruota si è posto Nibali: già qui è apparsa evidente la volontà della Liquigas di portare Sagan ai piedi dello strappo finale insieme al gruppo compatto e in effetti alla fine delle scaramucce, che avevano portato tra l’altro al ricongiungimento su Finetto e Brutt, sono stati gli uomini di Amadio a tirare pressochè ininterrottamente nel lungo tratto pianeggiante che portava da Luino a Campione d’Italia, vanificando i velleitari tentativi di Tamayo (Wit) e Malori (Lampre), mentre un secondo gruppo comprendente Cunego, che si era staccato lungo la salita di Dumenza, si è riportato sui migliori.
A 3 km dal traguardo si è arrivati dunque praticamente tutti insieme e il primo a provarci sullo strappo finale è stato Giampaolo Caruso (Katusha) seguiti da Brambilla (CSF), sui quali ha chiuso Basso; il varesino si è quindi fatto da parte ma Nibali, ultimo uomo rimasto a sostenere Sagan, invece di scandire un passo regolare, è scattato provocando il cedimento dello slovacco, e sullo slancio ha contrattaccato Pozzovivo (CSF) con il solo Rebellin (Miche) in grado di mantenerne il ritmo: il veneto si è mantenuto alla ruota del lucano fino ai 200 metri per poi saltarlo agevolmente e conquistare il suo secondo successo alla Tre Valli Varesine dopo quello del lontano 1998, mentre al terzo posto con una gran rimonta finale si è piazzato Pinot (Fdj) dando un’ulteriore prova del suo illimitato talento. 4° è giunto Gasparotto davanti a Clarke, Silin (Katusha), Canuti e Stortoni (CSF), Bertagnolli (Lampre) e Bailetti (De Rosa) mentre Di Luca, rimasto fuori dalla selezione della Katusha per la Vuelta, ha dovuto accontentarsi dell’11° posto, con Sagan ancora più indietro e Cunego che ha chiuso nelle retrovie. Domani si replica con la Coppa Agostoni, 200 km da Monza a Lissone: la novità di questa edizione è che non verrà affrontato il circuito del Lissolo mentre verrà scalato il Ghisallo in avvio e gli ultimi 100 km si snoderanno lungo un circuito con l’ascesa di Besana Brianza da ripetere per tre volte.

Marco Salonna

15-08-2011

agosto 16, 2011 by Redazione  
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VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
L’italiano Francesco Gavazzi (Lampre – ISD) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Sintra – Lisbona, percorrendo 152,6 Km in 3h57′12″, alla media di 38,600 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Vieira Ribeiro e Rodrigues Caldeira. In classifica si impone il portoghese Ricardo Mestre (Tavira-Prio), con 1′31″ e 2′24″ sui connazioanali Martins Cardoso e Sousa Barbosa. Miglior italiano Alessandro Bisolti (Farnese Vini – Neri Sottoli), 13° a 9′57″.

CAMPIONATO NAZIONALE BELGA A CRONOMETRO

Il belga Philippe Gilbert (Omega Pharma-Lotto) si è laureato campione nazionale a cronometro, percorrendo 36,5 Km in 46′51″, alla media di 46,748 Km/h. Ha preceduto di 10″ e 18″ Hermans e Cornu.

GAVAZZI CHIUDE IN BELLEZZA IL PORTOGALLO DI MESTRE

agosto 15, 2011 by Redazione  
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La tappa finale di Lisbona va al corridore italiano della Lampre – ISD ottenendo il bis in una corsa a tappe per lui eccezionale. Classifica finale che va a Ricardo Mestre, ciclista portoghese del Team Tavira – Prio, secondo corridore dell’Algarve ad aggiudicarsi la Volta a Portugal.

Foto copertina: concluse anche le premiazioni, è il momento dei festeggiamenti per Ricardo Mestre (www.record.xl.pt)

Il Giro del Portogallo si chiude nel segno di due corridori: il primo è Ricardo Jorge Mestre Correia, ventisettenne di Faro, vincitore della classifica finale e dominatore nella decisiva cronometro di Guarda, nella quale ha costruito il primo importante pezzo per arrivare alla vittoria conclusiva, migliorando poi il vantaggio nel tappone di Torre, utilizzando l’arrivo di Ferragosto a Lisbona come forma di passerella conclusiva. Il secondo è Francesco Gavazzi, valtellinese di Talamona (Sondrio), vincitore di due tappe e pareggiando in fatto di vittorie il duello con Sergio Ribeiro, suo principale rivale negli sprint. La prestazione di Gavazzi durante questo Giro di Portogallo è stata ottima, coronata oltre che dalle due vittorie anche da prestazioni decisamente positive in montagna, vedasi l’ottavo posto a Seia Torre, salita Hors Categorie, e da un secondo ed un terzo posto ad inizio Giro.

L’ultima tappa, la Sintra – Lisbona di 152 km, è stata una semplice passerella per il gruppo, con l’unica emozione dello sprint finale, vinto dal corridore della Lampre – ISD su Sergio Ribeiro e Samuel Caldeira. Classifica conclusiva con Ricardo Mestre primo davanti al compagno di squadra Cardoso e Rui Sousa terzo. Successo che torna quindi in Portogallo dopo ben otto anni di dominio straniero, dato che l’ultimo corridore lusitano a vincere la Volta a Portugal fu Nuno Ribeiro nel 2003.

Andrea Giorgini

JACOB RATHE, SIGILLO AMERICANO IN PORTOGALLO

agosto 15, 2011 by Redazione  
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Va allo statunitense del team Chipotle la penultima tappa della corsa a tappe lusitana. Fuga finalmente a segno, in una minivolata con italiani protagonisti: terzo Ricci Bitti, quinto Rabottini. Domani la passerella di Lisbona per l’ormai vincitore finale Ricardo Mestre.

Foto copertina: Jacob Rathe brucia la concorrenza sul traguardo della nona frazione (foto webciclismo.com)

Siamo alle fasi finali della Volta a Portugal 2011, una corsa sempre molto combattuta, sin dai primi chilometri, con sorprese e insidie sempre dietro l’angolo. Nella penultima frazione, con finalmente portata a termine la lunga fuga del giorno, arriva il successo di Jacob Rathe, ventenne statunitense di Portland militante nel team Chipotle (squadra succursale della Garmin – Cervelo).
La fuga di oggi ha compreso diciotto uomini tra cui tre italiani della Farnese Neri: Rabottini, Ricci Bitti e Caccia. Frazione percorsa su un tracciato molto insidioso, come anche il circuito finale, che comprendeva anche un GPM di terza categoria a 15 km dall’arrivo. Proprio questa salita ha sfaldato la testa della corsa, ridotto a nove unità e col gruppo della Maglia Gialla all’inseguimento. Ricongiungimento mancato per soli trenta secondi, con la volata vincente di Rathe che supera lo spagnolo Diego Milan (Caja Rural) e Davide Ricci Bitti. Francesco Gavazzi regola lo sprint del gruppo dei migliori della generale, con Ricardo Mestre ormai lanciato verso il successo finale del Giro del Portogallo, dopo le grandi prestazioni nella crono di Guarda e sull’arrivo in salita a Torre. Il portoghese ha 1′31” di vantaggio sul compagno di squadra e connazionale André Cardoso, e salvo sorprese, la tappa finale di domani a Lisbona ha l’aria di essere una vera e propria passerella per il lusitano.

Andrea Giorgini

BOASSON HAGEN CHIUDE DA CAMPIONE: TAPPA ED ENECO TOUR

agosto 14, 2011 by Redazione  
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Il norvegese vince in maglia bianca l’ultima tappa dell’Eneco Tour, bissando così il successo del 2009. Solamente David Millar, tra gli uomini di classifica, ha tentato un attacco deciso nell’ultima frazione, senza però riuscire a mettere in difficoltà il leader. Nessuna azione da parte di Philippe Gilbert, che deve alla fine accontentarsi della seconda piazza, davanti a Millar e Phinney.

Foto copertina: Edvald Boasson Hagen conquista l’ultima tappa dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)

La giornata che doveva vedere l’assalto di Philippe Gilbert all’Eneco Tour, approfittando delle numerosissime salitelle disseminate lungo i 201 km dell’ultima tappa, si è invece tradotta nel trionfo del suo avversario, Edvald Boasson Hagen, capace prevenire qualsiasi azione del belga, nonché, quando ormai il successo finale era assicurato, di dominare lo sprint sul traguardo di Sittard-Geleen, anche approfittando degli scivoloni di Galimzyanov e Roelandts.
Per poter conquistare la testa della generale, al campione nazionale belga serviva staccare il vichingo e, verosimilmente, accaparrarsi i 10 secondi di abbuono riservati al vincitore di tappa, giacché il tracciato non appariva abbastanza duro da consentirgli di distanziare di 12’’ il rivale. Onde evitare che la fuga a dodici della prima ora, composta da Flecha, Tanner, Wilson, Stybar, Bellotti, Trentin, Veuchelen, Docker, Isachyev, Perez, Fouchard e Drucker, cui si è aggiunto in seguito Bernhard Eisel, sottraesse preziosi secondi, il fuoriclasse di Verviers ha dovuto così sacrificare forse fin troppi uomini, trovandosi impossibilitato ad indurire la corsa nelle battute conclusive. Ad onor del vero, le pendenze delle ultime “cotes” erano decisamente agevoli, ma anche su rampe più severe sarebbe forse servito qualcosa di più di una trenata di poche centinaia di metri di Vanendert, a 7 km dal traguardo, per mettere in croce Boasson Hagen. A coronare il tutto, ai piedi dell’ultima ascesa di giornata, il St. Pergamijn, a 3 km dal traguardo, designata da Gilbert come trampolino di lancio ideale per l’attacco, il vallone è rimasto intruppato nella discesa precedente, trovandosi a dover chiudere sulla salita un gap colmato solamente in cima, quando ormai ogni possibilità di fare la differenza era sfumata.
I soli veri tentativi di detronizzare Boasson sono così venuti dai due avversari meno accreditati, David Millar e, in misura minore, Taylor Phinney. Il primo si è mosso addirittura ad una settantina di chilometri dal traguardo, suscitando la pronta reazione dei primi due della generale, nonché speranze di un finale pirotecnico poi decisamente disattese. Il secondo ci ha invece provato ad una quindicina di chilometri dall’arrivo, senza però riuscire ad acquisire più di un pugno di metri di vantaggio, agevolmente colmati dal plotone.
Raggiunti i fuggitivi della prima ora, e rintuzzato un tentativo di Bak sull’erta finale, il capoclassifica ha iniziato ad accarezzare l’idea di concludere in grande stile il suo vittorioso Eneco Tour, lanciandosi nello sprint. L’ultima curva, particolarmente complicata, ha sfilacciato il gruppo, lasciando Roelandts e Boasson Hagen con un pugno di metri di vantaggio su tutti gli altri grazie ad uno scivolone di Galimzyanov; e quando anche il belga è finito a terra da solo pochi metri più tardi, la maglia bianca si è trovata un’autostrada verso il successo di tappa, primo in questa edizione e quarto in carriera. Piazza d’onore di giornata per Manuel Cardoso, capace di precedere Lars Boom e Grega Bole.
Per lo scandinavo, salito sul podio finale fiancheggiato da Gilbert e Millar, si tratta del secondo Eneco Tour in carriera, dopo quello conquistato nel 2009 con due vittorie parziali annesse. Un successo sicuramente meritato, anche se l’impressione che gli avversari potessero osare qualcosa di più negli ultimi due giorni di gara è senz’altro forte.

Matteo Novarini

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