MOVISTAR, VITTORIA CON PINARELLO, VITTORIA PER PINARELLO
Pinarello sotto la sella e Pinarello nel cuore. Attrezzata tecnicamente con biciclette prodotte dall’azienda veneta, la Movistar ha vinto la cronometro a squadre della Vuelta a Burgos, dedicando poi il successo al manager recentemente scomparso e monopolizzato i piani alti della classifica. Non sono però riusciti ad insidiare la leadership di Joaquim Rodriguez che, forte del secondo posto della sua Katusha, ha potuto conservare la testa della corsa con un vantaggio di 7″ sui più diretti avversari.
Foto copertina: la Movistar in azione (foto EFE)
A Joaquim Rodriguez è bastato il secondo tempo nella cronosquadre di ieri per consolidare la sua leadership.
Alle spalle del portacolori della Katusha la classifica generale vede ben 3 uomini della Movistar, la formazione vincitrice della tappa: nell’ordine Sergio Pardilla Belllón, David Lopez Garcia e Pablo Lastras Garcia. Il campione olimpico Samuel Sanchez, a causa della decima posizione ottenuta dalla sua Euskaltel-Euskadi, è retrocesso in quinta posizione.
La squadra vincitrice che ha impiegato meno di 10’ a percorrere gli 11,6km di gara è attrezzata con biciclette Pinarello e ha dedicato la vittoria alla scomparsa prematura di Andrea.
“Vogliamo dedicare questa vittoria ad Andrea Pinarello. La sua famiglia è molto vicino alla nostra squadra, e ci siamo sentiti davvero molto tristi per la sua morte” ha detto il DS del team, José Luis Arrieta
La prima squadra italiana nella classifica di giornata è stata la Acqua&Sapone, giunta terza a 13” dalla Movistar.
In classifica generale, invece, il primo italiano è il portacolori della GEOX-TMC Fabio Felline, in diciottesima posizione a 56”.
Le prime posizione della stessa sono una questione iberica, con il primo non spagnolo in classifica, il francese della Saur – Sojasun Fabrice Jeandesboz, settimo a 30” da Rodriguez.
La tappa odierna non presenta particolari difficoltà, saranno solo tre traguardi volante a vivacizzare l’avvicinamento al traguardo, posto presso gli scavi della colonia romana di Clunia Sulpicia. Non saranno presenti GPM, anche se il finale sarà tutto ad ascendere, in maniera leggera, fino ad arrivare ai quasi 1000 metri di quota. La battaglia finale per la classifica è rimandata a domenica quando 4 GPM e l’arrivo in salita a Lagunas de Neila decreteranno il vincitore della Vuelta a Burgos 2011.
Mario Prato
BIS DI FUGLSANG A VEJLE, GERRANS BALZA IN VETTA
L’ex biker della Leopard attacca nell’impegnativo circuito finale e vince per distacco nella località in cui già aveva trionfato nel 2009 mentre l’australiano della Sky grazie al 2° posto strappa la maglia di leader a Breschel. Ottimo 3° Bennati, bene anche Cioni e Colli arrivati nel primo gruppo
Foto copertina: la stoccata di Fuglsang (CyclingPhoto.eu)
Come accade già da qualche stagione la terza tappa del Giro di Danimarca, 181 km con partenza da Aarhus, si è conclusa a Vejle al termine di un circuito di 5,5 km da ripetere per tre volte, caratterizzato dallo strappo di Kiddesvej con pendenze che arrivano al 21%. La fuga di giornata è nata al km 7 ad opera di Pedersen (Leopard), Delalot (Cofidis), Van Stayen (Topsport-Vlaanderen), Verschoor (Team Type 1), Rasmus Guldhammer (VPC Concordia), Joergensen (Christina Watches) e Broge (Nazionale Danese) ma il gruppo guidato dapprima dalla Rabobank del leader Breschel, che tra l’altro si era già imposto a Vejle nel 2008 e nel 2010, e poi anche dalla Saxo Bank non ha lasciato più di 2′ ai fuggitivi e ha effettuato il ricongiungimento a 30 km dal traguardo.
La corsa si è accesa lungo il circuito finale: già nella prima tornata in molti hanno tentato di andarsene tra cui Rasmussen (Rabobank) e Steensen (Saxo Bank) ma l’azione decisiva è nata nel secondo giro quando il grande favorito di giornata Fuglsang (Leopard), ben supportato dal nostro Viganò, ha fatto il vuoto sul muro di Kiddesvej. All’inseguimento del vincitore delle ultime tre edizioni del Giro di Danimarca si sono portati Breschel, Gerrans (Sky), il vincitore della tappa di Aarhus Cusin (Cofidis), Thomas Guldhammer (VPC Concordia) e il nostro Pasqualon (CSF) che sono però stati ripresi dal resto del gruppo, ridotto ormai a una trentina di unità, mentre davanti Fuglsang ha tirato dritto conservando circa 15” di vantaggio prima dell’ultimo passaggio sul muro: qui Gerrans è riuscito a fare il vuoto con alle spalle uno strepitoso Bennati ma il danese ha resistito imponendosi con 2” sull’australiano, 11” sull’aretino e 13” su Oostergaard (Glud & Marstrand), che ha regolato allo sprint il ristretto gruppo dei migliori di cui facevano parte tra gli altri Breschel, Cusin, Rasmussen, Morkov (Saxo Bank), Cioni (Sky) e un sorprendente Colli (Geox), che ha saputo rimanere con i primi malgrado le difficoltà del percorso; buona prova anche di Pasqualon giunto 20° a 29” da Fuglsang tra i nomi più attesi è invece saltato Kruijswijk (Rabobank) che ha accusato un ritardo di 58”.
In classifica generale Gerrans è il nuovo leader con 4” su Breschel, 8” su Bennati, 9” su Morkov, 17” su Lindeman (Vacansoleil) e 18” su Colli e Cioni: l’australiano, uscito con una grande condizione dal Tour de France, si candida dunque al successo finale ma sia Morkov che l’ex campione italiano della specialità Cioni che lo stesso Bennati, tutt’altro che fermo nelle prove contro il tempo, potrebbero fare la differenza nella quinta tappa, una crono di 13,2 km a Helsingor: prima però i corridori dovranno affrontare la quarta frazione, 111 km da Soroe a Frederiksverk con gli ultimi 300 metri in salita al 7%.
Marco Salonna
ITALIANI PROTAGONISTI NEL GIORNO DI RIBEIRO
Il portoghese vince allo sprint la prima tappa in linea del Giro del Portogallo superando il valtellinese della Lampre – Isd Francesco Gavazzi, e balza al comando della generale grazie agli abbuoni. L’altro azzurro Davide Ricci Bitti, migliore “straniero” nel prologo di giovedi è protagonista di una lunga fuga. Domani il primo arrivo in salita della edizione 2011.
Foto copertina: il nostro Gavazzi preceduto allo sprint dal portoghese Ribeiro (www.webciclismo.com)
Portoghesi vincenti, italiani protagonisti. Si può riassumere così l’esito della prima tappa della Volta a Portugal 2011, da Trofa a Oliveira do Barrio di 187,7 km. Una lunga fuga di diciotto uomini, tra cui i nostri Graziato (stagista alla Lampre-ISD) e Ricci Bitti (Farnese Vini), con quest’ultimo che conferma il suo grande stato di forma dopo il risultato positivo del prologo. Infine il secondo posto in volata da parte di Francesco Gavazzi, autore di uno sprint lunghissimo sul rettilineo finale, superato negli ultimi metri dal portoghese Sergio Ribeiro (Barbot-Efapel).
Prima tappa in linea, su un tragitto impegnativo, adatto a delle fughe: ne hanno approfittato diciotto uomini, il resto lo ha fatto la selezione naturale di un percorso molto mosso, riducendo il numero di fuggitivi a sole due unità: Fabricio Ferrari, argentino della Caja Rural, e Davide Ricci Bitti.
Dietro, il gruppo era tirato da Lampre – ISD e da Barbot-Efapel, con i due fuggitivi che vengono raggiunti a circa dieci chilometri dall’arrivo. Nella volata di Oliveira do Barrio parte lungo Gavazzi, raggiunto e superato negli ultimi metri dal lusitano Ribeiro col valtellinese che si è dovuto accontentare della seconda posizione, con alle spalle l’altro portoghese Carvalho, terzo.
Ma da sabato spazio agli scalatori col primo arrivo in salita a Santo Tirso: salita breve ma impegnativa e preceduta da altri cinque Gran Premi della Montagna. I primi sussulti della classifica sono pronti ad arrivare.
Andrea Giorgini
05-08-2011
agosto 6, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
L’irlandese Daniel Martin (Team Garmin-Cervelo) si è imposto nella sesta tappa, Bukovina Terma Hotel Spa – Bukowina Tatrzańska, percorrendo 207,7 Km in 5h41′05″, alla media di 36,536 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Poels e di 4″ l’italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 4°. Martin è il nuovo leader della classifica, con 3″ sullo slovacco Sagan e Marcato.
TOUR OF DENMARK
Il danese Jakob Fuglsang (Leopard Trek) si è imposto nella terza tappa, Århus – Vejle, percorrendo 181 Km in 4h29′38″, alla media di 40,277 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Simon Gerrans (Sky Procycling) e di 11″ l’italiano Daniele Bennati (Leopard Trek). Gerrans è il nuovo leader della classifica, com 4″ sul danese Breschel e 8″ su Bennati.
VUELTA A BURGOS
La formazione spagnola Movistar Team si è imposta nella terza tappa, cronosquadre Pradoluendo – Belorado, percorrendo 11,6 Km in 9′54″, alla media di 66,6 Km/h. Ha preceduto di 10″ la russa Katusha Team e di 13″ l’italiana Acqua & Sapone. Lo spagnolo Joaquím Rodríguez Oliver (Katusha Team) ha conservato la testa della classifica, con 7″ sui connazionali Pardilla Belllón e Lopez Garcia. Miglior italiano Felline, 18° a 56″.
VUELTA CICLISTA A LEON
Il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Rapha Condor – Sharp) si è imposto nella quarta tappa, Villaquilambre – Valporquero, percorrendo 150 Km in 3h59′28″, alla media di 37,583 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Vallejo e l’olandese Marc Goos (Rabobank Continental Team). Goos è il nuovo leader della classifica, con 3″ su Tiernan-Locke e 39″ sull’argentino Moyano.
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il portoghese Sergio Miguel Vieira Ribeiro (Barbot – Efape) si è imposto nella prima tappa, Trofa – Oliveira do Bairro, percorrendo 187,7 Km in 4h35′06″, alla media di 40,938 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Francesco Gavazzi (Lampre – ISD) e il portoghese Carvalho. Ribeiro è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo dell’italiano Davide Ricci Bitti (Farnese Vini – Neri Sottoli) e del portoghese Sabido.
GP FOLIGNANO – TROFEO AVIS
Il croato Kristijan Durasek (Loborika Favorit Team) si è imposto nella corsa marchigiana percorrendo 170,4 Km in 4h00”01″, alla media di 42,597 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giuseppe Famoso e di 23″ il croato Miholjevic.
TOUR DE LA GUADELOUPE
Lo statunitense Nathan Brown (nazionale USA U23) si è imposto nel prologo, circuito di Pointe à Pitre, percorrendo 4 Km in 4”19″, alla media di 55,598 Km/h. Ha preceduto di 1″ il venezuelano Chacon e di 5″ lo statunitense Jones
TOUR OF ELK GROVE (USA)
L’australiano Karl Menzies (United Health) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Elk Grove, percorrendo 7,2 Km in 8”26″, alla media di 51,225 Km/h. Ha preceduto di 11 centesimi lo statunitense Zirbel e di 2″ il neozelandese Gough. Miglior italiano Giampaolo Cheula (Geox-TMC), 52° a 33″.
MARTIN TAPPA E MAGLIA, MA IL POLONIA NON E’ CHIUSO
L’irlandese conquista la penultima tappa del Giro della Polonia e si installa in testa alla classifica, scalzando un Peter Sagan piantatosi nei metri finali, forse a causa di un guaio meccanico. 3° posto per un bravissimo Marco Marcato, ora appaiato allo slovacco in classifica, con 3’’ di ritardo da Martin. Un divario che soprattutto Sagan, velocissimo, potrebbe pensare di recuperare domani, grazie agli abbuoni.
Foto copertina: Daniel Martin sul podio del Giro di Polonia 2010. L’irlandese ha ritrovato la leadership al termine della tappa odierna (foto Riccardo Scanferla)
Ci sono voluti quattro attacchi spalmati sulle ultime due salite, ma alla fine Daniel Martin è riuscito a piegare la resistenza di Peter Sagan nella tappa regina del Giro della Polonia, con 208 km e oltre 4000 metri di dislivello in programma. Ad onor del vero, ci è forse voluto anche un problema meccanico, giacché è apparso poco comprensibile il black-out dell’ex capoclassifica negli ultimi 400 metri, quando, dopo aver mantenuto con apparente facilità la ruota di Martin per la quasi totalità dell’ascesa finale, la maglia gialla si è pressoché piantata, venendo sfilata dagli altri componenti del gruppetti dei migliori, mentre guardava ripetutamente verso il basso, forse a cercare una soluzione al problema che rischia di costargli il successo finale.
Fino ad allora, l’uomo Liquigas non aveva avuto difficoltà a gestire una corsa caratterizzata dalla lunga ma vana fuga di Ulissi, Majka, Rohregger, Possoni, Pujol, Oliveira, Golas, Geschke, Vila e Morajko, e accesasi prima con gli attacchi di Marycz e Lequatre nella discesa successiva al GPM di Bustryk, quindi soprattutto con l’attacco sferrato proprio da Martin sulla salita di Glicarow Gorny, ad una quindicina di chilometri dal termine. Dopo aver concesso qualche secondo all’irlandese, Sagan era stato riportato su di lui da un prezioso Vincenzo Nibali, perfetto pesce pilota in discesa, per poi incollarsi proprio alla sagoma nera del campione uscente sulle rampe finali verso Bukowina Tatrzanska.
Lo stesso Martin si era assunto l’incarico di rintuzzare tutti i tentativi inscenati sull’erta conclusiva, portandosi dietro una maglia gialla che, a quel punto, pareva nella condizione ideale per portare a tre la striscia aperta di successi consecutivi. Invece, forse per quell’apparente guasto meccanico di cui sopra, forse per un semplice tracollo improvviso, gli ultimi 400 metri rischiano di aver riscritto la storia di questo Giro di Polonia: Martin è andato a riprendere anche Marco Marcato, evaso all’ultimo chilometro, saltandolo, staccandolo, ed accaparrandosi così, oltre alla vittoria di tappa, 10’’ di abbuono con cui ha dimezzato il divario che lo separava da Sagan in graduatoria. Nel mentre, il tilt degli ultimi metri relegava il capoclassifica a 13’’ dal vincitore, costringendolo a cedere le insegne del primato ad appena ventiquattro ore dall’epilogo.
Sarebbe però un errore considerare concluso il discorso per il successo finale. Anzi, anche ora che Martin può amministrare 3’’ in classifica su Sagan (e su Marcato, 3° al traguardo, incredibilmente scavalcato dal compagno di squadra Poels negli ultimi metri), molti sono pronti a scommettere ancora sullo slovacco. Il circuito di Cracovia in programma per domani, infatti, metterà in palio secondi di abbuono che metterebbero gli alfieri Liquigas e Vacansoleil in condizione di operare il controsorpasso anche con un 3° posto. E se per Marcato è difficile pensare ad un podio nella probabilissima volata di gruppo, non altrettanto si può dire per Sagan, che anzi va sulla carta annoverato addirittura tra i favoriti per il successo parziale.
Matteo Novarini
CUSIN SORPRENDE BRESCHEL, BENNATI OK
Secondo posto in due giorni per il vicecampione del mondo che viene beffato nello sprint a due di Aarhus dal francese della Cofidis, sulla carta meno veloce di lui, ma si consola con la conquista della maglia di leader mentre l’aretino della Leopard vince davanti a Modolo e Colli la volata del gruppo. Fuglsang, Rasmussen e Porte attaccano ma senza successo
Foto copertina: il podio della 2a tappa (CyclingPhoto.eu)
La seconda frazione del Giro di Danimarca, 189 km da Grindestad ad Aarhus, si preannunciava come la più impegnativa della breve corsa a tappe con i suoi tre gran premi della montagna, ultimo dei quali a 23 km dalla conclusione, e il circuito finale di 4,7 km da ripetere per tre volte; alla prova dei fatti non c’è stata grande selezione con il gruppo arrivato quasi compatto al traguardo ma indubbiamente la corsa è stata molto combattuta. L’andatura è stata sostenutissima fin dalle prime fasi finchè al km 34 sono riusciti a evadere Bochmann (Glud & Marstrand), Reihs (Christina Watches) e Arvesen (Sky), già vincitore del Giro di Danimarca nel 2004 e nel 2007 quando correva con la CSC: quando il vantaggio ha superato i 3′ sono stati proprio gli uomini di Riis a incaricarsi dell’inseguimento riducendo considerevolmente il gap e al km 89, sull’ascesa più dura di giornata, i grandi sconfitti di ieri Fuglsang (Leopard), Porte (Saxo Bank) e Rasmussen (Christina Watches) hanno tentato di prendere il largo, senza però riuscire a guadagnare più di 30” e venendo ripresi poco dopo sotto la spinta degli uomini della Rabobank; più successo ha avuto invece l’azione di Bobridge (Garmin) e Juul-Jensen (Glud & Marstrand) che hanno avuto via libera dal plotone e sono riusciti a riportarsi su Arvesen, Reihs e Bochmann.
Lungo la salita successiva a 50 km dal traguardo Fuglsang ci ha riprovato in compagnia del compagno Pedersen e riuscendo questa volta a riportarsi sui battistrada ma dopo un lungo inseguimento Saxo Bank e Rabobank hanno colmato il gap e il gruppo è tornato compatto a 16 km dal traguardo, all’ingresso del circuito finale. Immediatamente ci ha provato Turgot (Europcar) ma l’azione vincente è stata quella di Cusin (Cofidis) e Breschel (Rabobank) che sono partiti quando mancavano 4 km riuscendo a guadagnare una decina di secondi e resistendo al ritorno finale del gruppo: sembrava che il vicecampione del mondo potesse finalmente conquistare il successo in una stagione difficile per i problemi fisici in primavera ma nella volata a due il francese ha avuto la meglio. Il plotone giunto a 2” dai fuggitivi è stato regolato da Bennati (Leopard) davanti all’ex leader Modolo (CSF) e a un Colli (Geox) che fa grande piacere ritrovare ad alti livelli dopo il tumore benigno al ginocchio che aveva rischiato di troncarne la carriera: nei primi dieci anche Furlan (Christina Watches) 7° e Pavarin (Vacansoleil) 9° mentre dopo aver attaccato Porte ha accusato un ritardo di 7′20” uscendo definitivamente di classifica.
La nuova generale vede al comando Breschel con 4” su Modolo, 7” su Morkov (Saxo Bank), 10” su Bennati e 11” su Airstrup mentre tra gli altri Freire, Cioni e Kruijswijk sono a 14” e Fuglsang e Rasmussen a 1′48”. La terza tappa partirà da Aarhus e si concluderà dopo 181 km e quattro gran premi della montagna, ultimo dei quali ai -39, sul tradizionale traguardo di Vejle, là dove Fuglsang e Breschel hanno dominato nelle ultime due stagioni dividendosi 1° e 2° posto mentre nel 2005 si impose Ivan Basso.
Marco Salonna
04-08-2011
agosto 5, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto anche nella quinta tappa, circuito di Zakopane, percorrendo 201,5 Km in 4h52′26″, alla media di 41,342 Km/h. Ha preceduto gli australiani Matthews e Haussler. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 4°. Ora Sagan comanda con 15″ su Marcato e 17″ sul francese Romain Feillu.
TOUR OF DENMARK
Il francese Rémi Cusin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella seconda tappa, Grindsted – Århus, percorrendo 189 Km in 4h34′19″, alla media di 41,339Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Matti Breschel (Rabobank Cycling Team) e di 2″ l’italiano Daniele Bennati (Leopard Trek). Breschel è il nuovo leader della classifica, com 4″ sull’italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox) e 7″ sul danese Mørkøv.
VUELTA A BURGOS
Lo spagnolo Joaquím Rodríguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Burgos, percorrendo 144 Km in 3h26′22″, alla media di 41,867 Km/h. Ha preceduto di 3″ e 7″ i connazionali Fernandez e Sanchez Gonzalez. Miglior italiano Fabio Felline (Geox-TMC), 8° a 13″. Rodríguez Oliver è il nuovo leader della classifica, con 7″ e 17″ sugli spagnoli Sanchez Gonzalez e Lopez Garcia. Miglior italiano Felline, 18° a 46″.
VUELTA CICLISTA A LEON
Il namibiano Dan Craven (Rapha Condor – Sharp) si è imposto nella terza tappa, Cacabelos – Torre del Bierzo, percorrendo 178 Km in 4h37′13″, alla media di 38,525 Km/h. Ha preceduto di 2′00″ il norvegese Hegreberg e lo spagnolo De Segovia. Craven è il nuovo leader della classifica, con 1′59″ sull’olandese Goos e 2′02″ sul britannico Tiernan-Locke.
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il portoghese Hugo Sabido (LA – Antarte) si è imposto nel prologo, circuito di Fafe, percorrendo 2,2 Km in 3′04″, alla media di 43,043 Km/h. Ha preceduto di 6″ i connazionali Duarte Sousa Cardoso e Silva. Miglior italiano Davide Ricci Bitti (Farnese Vini – Neri Sottoli), 7° a 9″.
PARIS – CORREZE
Il belga Bert De Waele (Landbouwkrediet) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Objat – Chaumeil, percorrendo 178,7 Km in 4h31′58″, alla media di 39,423 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazioanle Degand e il francese Fonseca. Unico italiano in gara Cesare Benedetti (Team NetApp), 22° a 6″. In classifica si impone il francese Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Credit En Ligne), con 4″ su De Waele e Degand. Benedetti 33° a 36″.
AGGIORNAMENTO CRITERIUM POST TOUR
Ronde van Oostvoorne (Paesi Bassi): Fränk Schleck (Leopard Trek)
LA VENDETTA DI “PURITO”
Ieri aveva pagato lo scotto di vedersi precedere allo sprint dal campione olimpico in carica. Stavolta non è successo, il “sigaro” (significato del soprannome Purito) si è accesso e Rodriguez è riuscito a ribaltare il verdetto della prima tappa, affibbiando anche un piccolo distacco a Sanchez. Pochi 7 secondi, ma già bastanti per indossare la maglia di leader della classifica, che dovrà ora difendere nella cronosquadre.
Foto copertina: “Purito” Rodriguez premiato nell’incantevole scenario di Burgos (foto EFE)
La vendetta è un piatto che deve essere servito freddo. A questo deve aver pensato Joaquim Rodriguez (Katusha) dopo aver passato il traguardo con 3” di vantaggio sul compagno di squadra Dani Moreno e, soprattutto, con 7” sul vincitore di ieri Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi).
Il gran lavoro nelle fasi finali della “corazzata” russa è stato finalizzato da “Purito” e dal compagno di team che hanno così vendicato quanto successo il giorno precedente con il Campione Olimpico più bravo a sfruttare il lavoro della squadra russa.
“Sono felicissimo di questo successo – ha affermato il vincitore – finalmente, dopo una serie di ottimi piazzamenti, è arrivata questa bellissima vittoria che mi ha fatto salire in testa alla classifica generale. La squadra, oggi, ha nuovamente fatto un lavoro straordinario, come testimonia anche il secondo posto di Moreno: abbiamo preso in mano la corsa negli ultimi 10 km, dove tutti i miei compagni hanno fatto il massimo per rendere questa prestazione possibile. Domani dovremo confermare questo ottimo periodo di forma con la cronosquadre: il percorso è breve, dunque non penso che ci saranno distacchi enormi tra i vari team. Dovremo comunque fare del nostro meglio per mantenere la leadership della classifica generale“.
Come ieri, prima delle ultime e frenetiche fasi la giornata è stata animata da De Ketele (Topsport-Vlaanderen) e Tortelier (Saur-Sojasun), ai quali si sono aggiunti a 30 km dall’arrivo Simon (Caja Rural) e Verona (Burgos 2016): un attacco che si è esaurito a 11 km dal traguardo, quando sono entrati in scena i primattori di questa edizione della Vuelta a Burgos, che oggi faceva tappa proprio nella città che da il nome alla corsa.
Domani la cronosquadre di 11,6 km da Pradoluengo a Belorado vedrà prendere il via Rodriguez con la maglia di leader.
Mario Prato
FAFE-STA IL PORTOGALLO
Dominio lusitano nel prologo della Volta a Portugal, lungo solo 2,2 chilometri, vinto da Hugo Sabido (LA – Antarte) sul connazionale Filipe Cardoso. Migliore degli italiani Davide Ricci Bitti (Farnese Vini), classificatosi ottavo.
Foto copertina: una maglia gialla anche per Sabido (www.webciclismo.com)
Il ciclismo portoghese è protagonista nel cronoprologo della Volta a Portugal, con ben sei ciclisti lusitani nei primi sei posti: prologo brevissimo, di soli due chilometri e duecento metri, nel centro della cittadina di Fafe, nel nord del paese.
Causa la breve distanza, i distacchi sono stati altrettanto ridotti con il vincitore Hugo Sabido che ha distanziato di circa tre secondi il connazionale Filipe Cardoso, e di cinque il compagno di squadra Bruno Silva.
E’ stato infatti non solo il dominio generale dei ciclisti lusitani, ma anche quello del team del vincitore di tappa, con cinque atleti nei primi nove classificati. A bloccare il trionfo portoghese ci ha pensato il nostro Davide Ricci Bitti (Farnese Vini) classificatosi all’ottavo posto e appunto, miglior “straniero” in classifica.
Eccoci pronti a vedere un Giro del Portogallo decisamente per scalatori, con ben quattro arrivi in quota, culminanti con il traguardo di Torre a Seia, a ben 1961 metri di quota. Lo spettacolo è annunciato.
Andrea Giorgini
ANCHE SAGAN SI RIPETE
La quinta tappa è nuovamente vinta da Peter Sagan, che si ripete dopo aver conquistato, ieri, tappa e maglia. Frazione disegnata per dare spettacolo e favorire chi predilige il terreno collinare, termina invece con una volata: alle spalle del portacolori Liquigas Matthews e Haussler.
Foto copertina: anche Sagan coglie l’ebbrezza di una vittoria in giallo (foto Riccardo Scanferla)
Doveva essere la prima frazione di una due giorni dedicata agli scalatori, alla fine è risultata essere per l’ennesima volta terreno per finisseur e velocisti. A spuntarla è nuovamente stato Sagan, portacolori della Liquigas, che oggi si è ripetuto senza però staccare tutti gli avversari.
Dopo numerosi tentativi – il più importante quello di Pidgornyy al quale si sono aggiunti in un secondo momento Caruso, Spilak e Ulissi – il gruppo ha avuto, come nelle tappe precedenti, la meglio sui fuggitivi. Le dieci salite, equamente suddivise tra prima e seconda categoria, non hanno quindi sortito l’effetto sperato e il gruppo si è presentato compatto nella città di Zakopane, che quest’oggi ha ospitato partenza e arrivo.
Nel finale ci hanno provato ripetutamente i finisseur fino a quando negli ultimi metri Feillu è stato il primo a lanciare la volata. Niente da fare nemmeno per lui, lo slovacco ha recuperato in modo imperioso e ha tagliato il traguardo davanti a tutti.
Sul podio sono giunti Matthews e Haussler, quarto posto per Marcato davanti a Kannaugh e Feillu. Paolini e Nocentini chiudono poi la top ten di una tappa che ha visto Sagan rafforzare la sua leadership.
Andrea Mastrangelo